Comune di Sappada Plodar gemande n. 5 documento informativo giugno 2007 sappada Comune di Sappada Borgata Bach, 11 Orario Uffici Comunali dal lunedì al venerdì Mattina dalle 9.00 alle 13.00 lunedì e venerdì Pomeriggio dalle 16.00 alle 17.00 Chi volesse collaborare con suggerimenti o scrivere un articolo sul presente periodico può rivolgersi a Marcella Benedetti o agli Uffici Comunali (sig.na Natascia oppure sig. Marino) tel. 0435 469126 0435 466063 fax 0435 469107 e-mail: [email protected] www.sappada.org 2 plodn LAVORI PUBBLICI SPECULAZIONE EDILIZIA M ancano oramai solo due anni alla fine del mio secondo mandato; non è ancora tempo di bilanci, ma credo sia invece giunta l’ora di dimostrare, dati alla mano, la falsità di uno dei più frequenti rimproveri che vengono mossi alla mia amministrazione, ovverosia di aver favorito la speculazione edilizia. Si tratta di un’argomentazione che viene coltivata ad arte, quasi sempre in malafede, da “avversari politici” e da quello che potrei definire il “movimento degli ipocriti”. Veniamo dunque ai dati obiettivi. Il primo Piano Regolatore Generale (PRG) di Sappada è stato approvato dal Consiglio Comunale il 21 aprile 1970; prima l’edificazione era più o meno libera, soprattutto fino agli anni ’60. Tale Piano conteneva previsioni che, lette dopo oltre 30 anni, paiono quantomeno audaci, per non dire altro: basti considerare, ad esempio, l’aeroporto che avrebbe dovuto sorgere ove oggi c’è lo stadio del fondo o, per ciò che qui interessa, l’indicazione di una moltitudine di zone di espansione e completamento (per chiarezza: quelle dove si può realizzare nuovi fabbricati), in località Plozn a Cimasappada, nelle borgate Cretta, Puiche, Ecche e Soravia, in borgata Bach bassa (attuale Nevelandia), Palù, Granvilla e Lerpa. Non dubito della buona fede degli amministratori di allora; verosimilmente era prevalso il ragionamento “intanto inseriamo il più possibile, poi si vedrà”. Tale scelte, tuttavia, avevano di fatto previsto una capacità edificatoria spropositata. Il PRG seguì poi l’abituale iter in Regione, dove, per nostra fortuna, le previsioni più ardite furono bocciate; in ogni caso, si deve al Piano definitivamente approvato con delibera della Giunta Regionale del 01 luglio 1976 n. 2343, se esistono le zone di espansione di Cima Sappada, Ecche, Soravia, Fontana, Mühlbach, Bach, Granvilla, ove, in virtù delle decisioni allora assunte, si edifica ancora oggi e nel prossimo futuro (ed io, nel 1976, ero nato da pochi anni). Naturalmente a questo punto i proprietari dei terreni edificabili – quasi esclusivamente Sappadini – hanno ritenuto di costruire o cedere i fondi: non mi risulta che questi siano mai stati additati come speculatori, anche se, a mio sommesso avviso, tra chi vende e chi compra non c’è differenza: entrambi soddisfano un proprio interesse, seguendo le leggi del mercato. Torniamo al Piano Regolatore. Nel corso degli anni successivi ci furono molte varianti parziali, elaborate per assecondare diverse esigenze. Con delibera del CC n. 14 del 2 giugno 2001, infine, si decise di dare corso alla Variante Generale al Piano Regolatore. L’iter di elaborazione, adozione ed approvazione, come ricorderete, fu assai lungo, poiché la Regione ha approvato il piano soltanto il 19 dicembre 2003 DGRV n. 4000. Per quanto attiene alle scelte da me compiute, sono stato fra i fautori dell’eliminazione dei tre ambiti che, secondo una previsione iniziale, avrebbero dovuto sorgere sotto le borgate Palù e Bach, consentendo una capacità edificatoria assai significativa. Il Piano approvato dalla mia amministrazione, poi, non prevede alcuna nuova zona di espansione e soltanto poche nuove zone di completamento, frutto di autonome scelte di razionalizzazione ed omogeneizzazione operate dal Tecnico incaricato (dall’amministrazione precedente alla mia). Unica trasformazione attuata dall’attuale amministrazione sono le aree di Monte Ferro e Campeggio Primo Ponte sul Piave, trasformazione concessa ai proprietari del 90% degli impianti di risalita di Sappada, quindi società che eroga una serie di servizi vitali per l’economia del paese. Questa trasformazione ha permesso inoltre al Comune di avviare opere pubbliche per un valore di 4.000.000 euro circa. Nessuna cementificazione selvaggia o “ballo del mattone”, come qualcuno è solito urlare. Ricordo, inoltre, che ho raccolto l’opposizione da parte della cittadinanza, contraria ad una zona alberghiera appena sopra Nevelandia. Non ho difficoltà, infine, ad assumermi la responsabilità per le scelte di piano nel c.d. “ambito due”, che consentirà finalmente il collegamento della pista del Siera con Sappada 2000, oltre alla realizzazione di un’autorimessa interrata, di un centro benessere, di una piscina, di un albergo e di alcuni volumi abitativi, sacrificio necessario affinché l’operazione regga 3 sappada economicamente. È bene precisare che dall’inizio degli anni ’90, divenuti sempre più rari i terreni ove è possibile edificare direttamente, sono stati presentati dai privati ed approvati dal Consiglio Comunale diversi Piani di Lottizzazione, accompagnati spesso da molte polemiche, ad esempio, quelle di borgata Lerpa o quelli di Ecche, alta e bassa. Appare doveroso ricordare, in proposito, che l’approvazione del Piano di lottizzazione, così come il rilascio del permesso di costruire, è praticamente un atto dovuto da parte del Comune, ove il richiedente sia in regola con quanto prevede la normativa. La responsabilità della scelta urbanistica, dunque, non può essere fatta ricadere sull’Amministrazione attuale, se la zona era stata indicata come edificabile molti decenni prima! Così sarà per le future ultime lottizzazioni, a Cima, in Ecche, Soravia, Fontana, Mühlbach, Bach e Granvilla. Confido, con ciò, di aver fornito dati obiettivi, sufficienti a ciascuno per una valutazione serena. Spero che in futuro chi accusa il sottoscritto di essere uno speculatore edile o addita i costruttori e gli immobiliaristi come causa di ogni male di Sappada o chi, infine, propone di eliminare tutte le residue zone edificabili (... magari dopo aver appena venduto), rifletta qualche minuto prima di lanciare accuse tanto gratuite quanto infondate o presentare proposte malsane ed inattuabili. Cordialmente. Il Sindaco Gianluca Piller Roner Moduli per le domande di concessione di contributi Presso l’ufficio anagrafe sono a disposizione i moduli con cui effettuare la richiesta di contributo al Comune. Le associazioni e gli enti di qualsiasi natura del nostro paese che vogliano fare tale richiesta dovranno obbligatoriamente compilare il modulo specifico che può essere uno dei seguenti: • Domanda di concessione di un contributo per persone ed enti pubblici e privati. • Domanda di concessione ed erogazione di un contributo per l’attività ordinaria. • Domanda di concessione di un contributo per attività e manifestazioni straordinarie. Verranno prese in considerazione solo le domande presentate su questi appositi moduli e non in carta semplice. Numeri civici Alcuni anni fa, per uniformare la numerazione, il Comune aveva predisposto la realizzazione dei numeri civici in forma di piastrella in ceramica decorata, con il nome bilingue della borgata e il numero civico. Con il passare degli anni le piastrelle a disposizione sono esaurite per alcune borgate, i nuovi edifici non l’hanno avute e inoltre si è verificato che in alcune case le piastrelle siano cadute e si siano danneggiate. In seguito a queste necessità il Comune ha l’intenzione di predisporre nuovamente la fornitura dei numeri civici in ceramica. Gli interessati che rientrano nelle seguenti categorie possono presentare domanda all’Ufficio Tecnico – Edilizia Privata: • chi è sprovvisto di piastrella perché questa si è rotta staccandosi o sia stata danneggiata può comunicare i dati all’ufficio e ottenerne una nuova in sostituzione 4 (le domande verranno incluse in un’apposita lista e, raggiunto il numero minimo, inoltrate alla ditta fornitrice), pagando la nuova fornitura; • chi avesse operato variazioni al proprio numero (es. entrata A e B) può comunicarle all’ufficio e richiedere la fornitura di una ulteriore piastrella, pagando la nuova fornitura; • ogni edificio costruito dopo l’anno 1991 e sprovvisto della suddetta piastrella deve farne obbligatoriamente richiesta, indicando il numero civico; • chi sia in possesso di un numero civico diverso dal formato prescritto dal Comune deve provvedere alla sostituzione dello stesso richiedendolo; • chiunque costruisca un nuovo edificio deve includere alla richiesta di abitabilità e numero civico la fornitura della piastrella. plodn TERRITORIO TERRE ALTE - PARTE SECONDA A utonomia e specificità: temi “di moda” e sottoposti all’attenzione delle cronache ormai da mesi: lo statuto speciale richiesto dalla Regione Veneto, l’autonomia speciale dalla Provincia di Belluno. Consiglio Regionale ha dimostrato la sua contrarietà, non solo politica, ma addirittura culturale: il problema montagna non viene proprio percepito, quantomeno nei termini esposti dal Presidente Reolon. Alla specialità della Provincia di Belluno osta, poi, una ragione ulteriore, di portata dirimente (assai significativa per il ragionamento che andrò ad articolare): perché mai tutto il Bellunese dovrebbe essere considerato “speciale” mentre l’alto Vicentino o l’alto Veronese no? Perché Sedico e Belluno sì e Bosco Chiesanuova o Enego no? Nonostante tale intima convinzione, entrambi i leader hanno tuttavia raccolto e tradotto in proposta politica le esigenze di cambiamento dei cittadini, in quanto confidano che la protesta e la discussione condurranno comunque ad un risultato positivo: di fronte a tanto fermento, una risposta dovrà pur esserci. Spero che questa presa di coscienza non sia tardiva soprattutto per Regione Veneto -; invero, i segni premonitori esistevano da anni, ed i referendum di Lamon e Sovramonte ne costituiscono soltanto l’epilogo in termini istituzionali, la punta dell’iceberg che anche amministratori miopi e mass media poco attenti hanno colto, mentre, per utilizzare la stessa immagine, non hanno percepito “l’enorme massa di ghiaccio sommersa”, che rappresenta i Comuni nei quali il malcontento e la protesta hanno seguito altri canali. Le due proposte hanno alcuni tratti comuni: entrambi gli Enti, legittimamente, invocano maggiori competenze e corrispondenti risorse, ritenendo, con ciò, di poter meglio rispondere alle esigenze dei cittadini. I presupposti delle richieste, invece, sono sensibilmente diversi: sintetizzando e semplificando, la Regione ritiene estremamente insufficiente ciò che riceve dallo Stato rispetto alla ricchezza prodotta in Veneto ed alle conseguenti imposte versate. La discriminazione appare ancor più evidente e grave se messa a confronto con le regioni confinanti, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia. La Provincia di Belluno, invece, pone l’accento sulla peculiarità del territorio, ritenuto interamente montano, per invocare un “trattamento speciale” rispetto alle altre province venete. Non dubito che entrambi i promotori, il Presidente Galan e il Presidente Reolon, sono ben consapevoli che i loro obiettivi non verranno raggiunti, quantomeno nei termini proposti. Certamente non sarà concesso lo statuto speciale per il Veneto, perché seguirebbero le altrettanto legittime pretese di Lombardia e Piemonte (... poi, l’onere per la spesa pubblica chi la sostiene, il piccolo Molise ?). Una risposta / proposta pare dunque doverosa, anche Di sicuro non la specificità per la Provincia di Belluno da parte della Comunità Montana del Comelico e Sap(che pure si fonda su presupposti tangibili e costerebbe pada, Terra Alta per eccellenza. molto poco a Venezia), perché già molte altre volte il 5 sappada È compito di ogni amministratore raccogliere ed analizzare le cause del malcontento, nello specifico cercare di cogliere le ragioni del “problema montagna – problema specificità”, proponendo poi delle soluzioni che affrontino il nocciolo della questione, piuttosto che cercare scorciatoie con una “rettifica di confine”. La presa di coscienza, ad ogni livello, potrà evitare altri referendum, che sarebbero oramai insensati, inflazionati strumenti in mano a minoranze consiliari prive di progettualità. Le ragioni delle genti di montagna sono note e mi sono permesso di esporle sinteticamente in un mio precedente scritto, al quale rimando il lettore. Voglio qui soffermarmi su una riflessione ulteriore, che da tempo analizzo ed ho maturo dentro di me, giungendo a conclusioni assai amare. Il Sistema, in Italia, non è più utilmente riformabile, non è recuperabile. Il “patto sociale” è rotto, ed in montagna lo è in modo irreversibile: solo una parte assolve ai suoi doveri (i montanari), mentre l’altra (lo Stato e le Istituzioni) è inadempiente: pretende ed impone offrendo invece servizi del tutto insufficienti. Non è facile qualunquismo: sono i fatti che lo confermano. Negli ultimi 10-15 anni è stato chiuso un ospedale (quello di Auronzo), ridotti servizi ambulatoriali, sono state soppresse scuole senza nemmeno affrontare il problema dei gravosi costi dei trasferimenti e del soggiorno fuori comprensorio, anche per studenti universitari e non solo; il sistema statale di trasporti (Anas - Trenitalia) è allo sfascio; sono state eliminate caserme dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, uffici postali, uffici giudiziari, ecc.; altri servizi, come la banda larga, non arrivano. La ragione di fondo è semplice: le nostre sono aree scarsamente popolate, perciò politicamente deboli perché esprimono pochi rappresentanti, ad ogni livello; è questa una delle ragioni della rottura del patto sociale. Infatti il numero dei rappresentanti di ciascun territorio non deve dipendere solo dagli abitanti, ma occorre introdurre un correttivo che consideri anche la superficie, a vantaggio delle zone meno popolate. Per altro ciò è già previsto in alcune nazioni e pure in Italia, per i senatori di Molise e Valle d’Aosta. La maggiore rappresentanza, tuttavia, da sola non basta (anche raddoppiando o triplicando gli amministratori regionali ed i parlamentari, rimarrebbero comunque pochi). È necessario proporre la costruzione di un nuovo Sistema e le iniziative della Regione Veneto e della Provincia di Belluno vanno comunque sostenute, 6 perché idonee a porre il problema autonomia / specificità al centro dell’agenda politica, formulando tuttavia una proposta ulteriore, che tenga conto delle problematiche delle Terre Alte, fino ad ora non adeguatamente considerate. Si individui, allora, la “montagna vera”, le Terre Alte; in Provincia di Belluno le tradizionali cinque Comunità Montane, più una buona parte dell’Alpago e qualche altro Comune (Sovramonte, Lamon, San Gregorio). Per queste aree, ma anche per tutti gli altri Comuni veramente montani, si proponga una legge costituzionale, se necessario di iniziativa popolare, a beneficio delle genti e del territorio. Il modello potrebbe essere la legge 26 febbraio 1948 n. 4 (Statuto speciale per la Valle d’Aosta) ed i tratti caratterizzanti la totale restituzione al territorio delle imposte pagate in loco, ma non solo. Penso anche alla “comprensorializzazione” (leggi gestione locale) delle risorse naturali e delle fonti energetiche (per cominciare, la potestà dei Comuni sulle centrali idroelettriche vecchie e nuove), alla forte delocalizzazione degli Uffici Pubblici (che senso ha che le Direzioni Tutela Ambiente, Difesa del Suolo, Parchi, Foreste ed Economia Montana abbiano sede a Mestre o Venezia ?), la condivisione e gestione locale dei vincoli, che devono essere strumento di sviluppo, non di freno all’economia. Propongo una legge costituzionale per garantire nel tempo i benefici che potranno essere ottenuti; sono ben consapevole, poi, che l’iniziativa popolare, se fosse necessario seguire questa strada, rappresenterebbe un percorso assai difficile, ma sono altresì convinto che 50 o 60 mila firme, formalmente raccolte fra meno di 100 mila persone (le cinque comunità montane), abbiano una forza politica dirompente, certamente superiore ad altri 5 - 10 - 20 referendum, magari tutti in Provincia di Belluno. Se poi nemmeno questo grido corale venisse udito, allora sì saremmo legittimati ad iniziative di forte protesta, consapevoli, a questo punto, di lottare contro un preordinato disegno teso a snaturare gli antichi ”homines asperi et montani” (Cesare) in homuncoli, “specie” di animale da visitare durante i fine settimana. Il Presidente della Comunità Montana Comelico e Sappada Valerio Piller Roner plodn TURISMO L’OSPITE DI SAPPADA NELLA STAGIONE INVERNALE D opo l’articolo pubblicato sul precedente bollettino, nel quale descrivevo il turista di Sappada nel periodo estivo, dedicherò questo spazio per presentarvi l’ospite di Sappada durante la stagione invernale appena trascorsa. Molto spesso non riusciamo a rispondere alla richiesta di quanti arrivi e presenze turistiche ci sono a Sappada e tanto meno sulla provenienza dei nostri ospiti italiani e stranieri. I dati oggi disponibili si riferiscono alle statistiche derivanti dalla raccolta che effettua la Provincia di Belluno attraverso gli uffici IAT in grado di dirci arrivi, presenze, provenienza degli ospiti e tipo di sistemazione scelta. Le informazioni raccolte ci permettono di fare una analisi specifica della stagione invernale appena trascorsa fortemente condizionata dalle condizioni meteorologiche con scarse nevicate ma soprattutto con temperature ben al di sopra delle medie stagionali. La situazione dal 01.12.2006 al 31.03.2007 (dati ufficiali) evidenzia che gli arrivi complessivi (singole persone che arrivano e soggiornano per almeno una notte) sono stati 14.167 (di cui 2.494 stranieri e 11.673 italiani) mentre le presenze complessive (totale pernottamenti) sono state 65.854 (di cui 14.935 di stranieri e 50.919 di italiani). Il confronto con lo stesso periodo della stagione invernale 2005/06 mostra come gli arrivi complessivi sono passati da 14.689 della stagione 2005/06 ai 14.167 di oggi con una differenza di 522 arrivi ed una percentuale del -3,5%, mentre le presenze complessive sono passate da 66.863 della stagione 2005/06 alle 65.854 di oggi con una differenza di 1.009 presenze ed una percentuale del -1,5%. Visti i dati di presenze e arrivi al 31.03.2007 si può dire che, nonostante la stagione invernale anomala, le presenze e arrivi a Sappada non hanno evidenziato grossi cali (di cui si lamentano molte località alpine) anche se i dati di vendita skipass sembrano evidenziare un calo ben più evidente a dimostrazione che meno persone hanno scelto di sciare o hanno preferito lo skipass gior- 7 sappada naliero a quello settimanale. Leggiamo nel dettaglio i dati: - le circa 66.000 presenze del periodo invernale divise per i relativi 14.500 arrivi fanno sì che l’ospite in inverno si fermi mediamente 4,6 giorni circa contro i 7,7 giorni medi della stagione estiva; - dei 14.167 arrivi dell’inverno 2006/07 oltre l’82,5% è rappresentato da ospiti italiani (contro il 93% del periodo estivo) mentre il 17,5% da ospiti stranieri (contro il 7% del periodo estivo), a evidenza che nel periodo invernale c’è un aumento percentuale degli ospiti stranieri; - tra gli ospiti italiani segnaliamo le regioni più rappresentate che sono: il Veneto, il Friuli V.G., l’Emilia Romagna, la Lombardia e il Lazio; - tra gli ospiti stranieri i paesi esteri più rappresentati sono: la Croazia, la Slovenia, l’Ungheria, la Repubblica Ceca e la Germania a conferma che la vicinanza ai paesi dell’est Europa è importante e può esserlo ancor di più per lo sviluppo turistico futuro; - gli ospiti italiani, per quanto riguarda il tipo di alloggio, scelgono per il 60% (circa 7.000) la sistemazione in hotel e per il 40% la sistemazione in appartamento (circa 4.700). Le presenze in hotel sono inferiori (circa 21.000) rispetto alle presenze in appartamento (circa 30.000). Perciò il cliente che sceglie la sistemazione alberghiera si ferma in media 3 giorni mentre il cliente che sceglie la sistemazione in appartamento si ferma mediamente 6,5 giorni; - gli ospiti stranieri, per quanto riguarda il tipo di alloggio, scelgono per circa il 39% (circa 1.000) la sistemazione in hotel e per il 61% la sistemazione in appartamento (circa 1.500). Le presenze in hotel sono inferiori (circa 5.000) rispetto alle presenze in appartamento (circa 10.000). Perciò il cliente straniero che sceglie la sistemazione alberghiera si ferma in media 5 giorni (contro i 3 giorni degli italiani) mentre il cliente che sceglie la sistemazione in appartamento si ferma mediamente 6,5 giorni (come gli italiani). I margini di crescita nel periodo invernale, perciò, sono ben evidenti visto che nei 4 mesi invernali (da dicembre a marzo) le presenze sono circa 66.000 contro le oltre 100.000 dei mesi estivi (da giugno a settembre), mentre i dati evidenziano oltre 14.000 arrivi nel periodo invernale contro 13.000 nel periodo estivo a conferma del fatto che il turista estivo si ferma per un numero maggiore di giorni (media estate a Sappada 7,7 giorni) rispetto al turista invernale (media inverno a Sappada 4,6 giorni), che spesso preferisce fare più week-end in località diverse anziché la settimana bianca in un’unica 8 stazione turistica. Spero che questo breve articolo dia spunto di riflessione sull’ospite che attualmente sceglie Sappada per trascorrere le proprie vacanze invernali, che ha caratteristiche ben diverse da coloro che vi trascorrono un periodo di vacanza estivo. L’Assessore al Turismo Adriano Casciaro plodn PROGETTO GO UN’OPPORTUNITÀ PER TUTTI a partecipare ai nuovi incontri: 4, 26 Aprile e 24 Maggio. Vediamo il turismo (unica, o quasi, risorsa economica a Sappada) come un’impresa in cui ogni reparto necessita ed è necessario agli altri. Non è più possibile operare separatamente! Si rende dunque indispensabile un dialogo tra le varie categorie (di cui per ora non esistono nemmeno i rappresentanti), l’amministrazione pubblica e i gestori dei servizi. UN PATTO D’ALLEANZA fatto da criteri e metodologie che guidano coloro che lavorano e perseguono il medesimo scopo. Ma ciò che ancora di più mi preme sottolineare è l’importanza dell’opportunità che ci è stata offerta e che oggi vi invito a cogliere! Un turismo sostenibile significa: più attenzione all’ambiente, all’identità del luogo, alla sua cultura e a quei valori che l’hanno sostenuto, anche economicamente, fino ad oggi. Questo implica una migliore qualità di vita e crea una presenza di lavoro in costante aumento (possibile risposta / proposta per quei giovani Sappadini che vorrebbero rimanere ma sono costretti ad andarsene). Quello che noi chiediamo è partecipazione, impegno e fiducia per ciò che oggi è l’unica soluzione possibile. Non sono io a dirlo ma località di successo ed esperti di turismo internazionale! Beatrice Kratter Foto: I partecipanti alla visita a Werfenweng (Austria) N el “Plodar Gemande” del giugno 2006 l’assessore al turismo Adriano Casciaro sottolineava ancora una volta la necessità di innescare un tipo di turismo che si basasse sul “sistema paese” in cui tutti sono chiamati a decidere quale futuro garantire a Sappada secondo le proprie responsabilità, compiti e ruoli. “Oggi è necessario discutere e affrontare realmente quelli che sono i punti di debolezza della nostra offerta turistica, individuare i punti di forza, iniziare a pianificare insieme gli interventi necessari e gli obiettivi che Sappada può raggiungere.” (A.T.). Con tale motivazione l’assessorato al turismo proponeva un insieme di incontri per il 2006 con il dott. Marco Cestari, esperto di marketing per il turismo, dal titolo: “Sappada e turismo: fare sistema”. Alcuni di noi hanno colto questo invito! Abbiamo seguito due sessioni di marketing (primaverile e autunnale), siamo andati a visitare una località alpina austriaca: Werfenweng. Questo ci ha permesso non solo di confrontarci con una realtà molto simile alla nostra e con le soluzioni che loro hanno trovato alla crisi (perché di questo si tratta!) ma anche di consolidare tra di noi un rapporto di conoscenza, fiducia e stima reciproca: elementi irrinunciabili per formare un primo gruppo di lavoro che credesse e portasse avanti un progetto comune, IL PROGETTO GO. Con l’inizio del 2007 ci siamo presentati ai Sappadini e abbiamo invitato la Comunità, Tutta! (Operatori e non) 9 sappada PROGETTO GO P er il 2007 il progetto si sviluppa tramite fasi di analisi, di creazione della strategia dell’identità, di organizzazione e di marketing interno. L’azione dei Go sarà guidata e accompagnata durante lo svolgimento delle attività da Time project: un team di marketing. 24 maggio Lo sviluppo ricettivo di Sappada: incontro con Renato Andreoletti. Aspettative della domanda turistica oggi e domani. Giugno Strategia del progetto: - organizzare lo sviluppo del marketing tra più imprese turistiche; - sistema organizzativo GO e manuale operativo. Luglio - Full Mountain Hospitality: meeting di 3 giornate durante le quali verranno esperti dell’ospitalità internazionali. Al programma accademico si accompagnerà un programma di feste e manifestazioni nel quale sarà Sappada a parlare con le proprie tradizioni della sua identità. Settembre Presentazione del marchio Autunno Strategia Dicembre Prima vera e propria azione dei GO (promo identità) 10 plodn SEGNALETICA: NUOVE DISPOSIZIONI C on delibera n. 14 del 29.03.2006 il Consiglio Comunale ha approvato il Regolamento Comunale concernente le norme tecniche per la regolamentazione degli impianti pubblicitari sul territorio del Comune di Sappada. In estrema sintesi, detto provvedimento andrà a disciplinare dettagliatamente: 1. l’adeguamento alla vigente normativa nazionale di tutti gli impianti pubblicitari già collocati sul territorio - sono pertanto comprese le insegne d’esercizio e tutti gli altri cartelli collocati in forma permanente sul territorio; 2. le modalità di collocazione dei nuovi impianti pubblicitari; 3. l’adeguamento e l’armonizzazione delle indicazioni di direzione delle attività produttive, turistiche e commerciali previa realizzazione ed installazione di impianti unitari da ubicare in posizioni significative del paese (incroci in genere). Questa operazione, di conseguenza, prevederà la rimozione e/o lo spostamento di tutti gli impianti in essere non conformi al piano; 4. la collocazione di impianti per le pubbliche affissioni in via esclusiva di tutti i messaggi pubblicitari e dei servizi di interesse sociale e turistico del territorio. Si precisa che la collocazione di cartelli temporanei, striscioni pubblicitari ed altro nel centro abitato del paese, presso gli impianti sportivi e le piste da sci e nelle altre zone di Sappada può essere effettuata in modalità temporanea per un periodo di mesi 3, dopo apposita comunicazione di inizio attività ai sensi dell’art. 8 della legge 507/1993 secondo la modulistica disponibile presso il Comune di Sappada (Ufficio Polizia municipale) e con contestuale versamento dell’imposta sulla pubblicità. Le collocazioni di tali manufatti in assenza dei predetti adempimenti, nostro malgrado, saranno oggetto delle conseguenti sanzioni amministrative. Le imprese che sono titolari di impianti segnaletici sul territorio sono pertanto sin d’ora invitate ad attivarsi, compilando e restituendo l’unità informativa al Comune, nell’intento di agevolare per quanto possibile l’adeguamento degli impianti in essere alle nuove disposizioni. Ulteriori informazioni saranno reperibili direttamente presso gli uffici preposti. 11 sappada CULTURA, SPORT E AMBIENTE LA FORMAZIONE INTEGRATA TRA SCUOLA E COMUNE UN PROGETTO PER LA SENSIBILIZZAZIONE DEI GIOVANI ALLA CONOSCENZA DEL TERRITORIO. C onoscere il territorio analizzandone scientificamente le caratteristiche. Per il secondo anno di fila è stato proposto dal comune di Sappada alla locale scuola secondaria di primo grado il Progetto giovani, volto a far scoprire agli adolescenti usi, costumi, storia e ambienti fisici del comprensorio sappadino. Proposto ai ragazzi della classe prima, il percorso sviluppatosi lungo dieci tappe, praticamente per l’intera durata dell’anno scolastico, ha cercato di sviscerare tutti gli aspetti culturali e scientifici concernenti il paese. Partendo dal fornire un ampio quadro sulla storia locale, mettendo in evidenza le probabili discendenze dei sappadini da gruppi di popoli transfrontalieri, si è passati attraverso sentieri ermeneutici più ghiotti come, per esempio, quelli degli incontri concernenti i sapori della cucina locale e le abitudini culinarie legate a feste, ricorrenze e tradizioni, fino all’analisi della morfologia, della flora e della fauna nostrane. Il vivo interesse per specie arboricole e animali del territorio è stato dimostrato dalle relazioni svolte da alcuni alunni che sono state in seguito utilizzate come articoli per il Plodar Schpitzpui, giornalino scolastico, per altro premiato dal Centro Massimiliano Kolbe di Mestre, proprio per aver condotto costanti approfondimenti sulla vita e la cultura tradizionali. Un momento sempre gradito è risultato quello dell’incontro sul Plodar Vosenòcht, il carnevale sappadino. Sebbene i ragazzi sembrino espertissimi in ogni particolare che riguarda le giornate e le figure del carnevale anche quest’anno hanno avuto modo di conoscere aspetti poco noti che si perdono nella memoria ancestrale e che li rendo12 no più consapevoli nell’opera di mantenimento, oltre che di estemporanea partecipazione, di una tradizione che li identifica fortemente e che, forse, più di tante altre, ne determina la loro sappadinità, nell’immedesimarsi nei personaggi delle maschere lignee che indossano per l’occasione e nella terrificante quanto monumentale e solenne figura del Rollate per il quale emerge uno strano senso di attrazione masochistica, visto che lo si prende in giro, pronti ad essere battuti dal suo scopettone annunciato dallo scampanellio bronzeo delle rolln, le sfere metalliche di cui la maschera è guarnita e che per le tre domeniche, dei poveri, dei contadini e dei signori, costituisce una monodica e costante colonna sonora. Durante l’incontro si è rinnovata ancora una volta quella che sta diventando una tradizione e cioè la vestizione del responsabile della nostra scuola proprio da Rollate e si è rinnovata la magia dell’andar in maschera, infatti calati i baffoni del mastodontico energumeno sul volto del docente, è cominciata una folle corsa all’inseguimento che ha creato un allegro frastuono e scompiglio in tutto il plesso scolastico di Sappada. Non solo divertimento, però! Gli alunni sono stati invitati a seguire incontri molto tecnici come quelli concernenti il turismo in cui sono stati sviscerati e analizzati dati statistici per far comprendere l’importanza dei flussi e i conseguenti benefici ricavati dall’economia locale, son seguiti, perciò, consigli utili all’accoglienza in modo da contribuire, anche solo con un sorriso o una spiegazione gentile di un itinerario allo star bene del visitatore. Non si è tralasciato di prestare attenzione allo sport, Sappada, fucina di talenti per quanto riguarda lo sci nordico, continua a coltivare la plodn passione e la competenza tecnica e storica mostrandosi ancora una volta sensibile alla conservazione di una disciplina tanto difficile e faticosa quanto affascinante da praticare. Il progetto giovani si è concluso con una bella passeggiata, una vera e propria lezione sul campo, per le vie di Sappada vecchia per far conoscere gli aspetti dell’architettura lignea che caratterizza la specificità locale delle costruzioni edili. Il legno, una risorsa preziosa, che ha numerose applicazioni! Infatti, sempre nello spirito della formazione integrata, comune e scuola hanno organizzato un corso di intaglio che ha dato la possibilità agli allievi di cimentarsi direttamente con la realizzazione di piccoli capolavori dalle maschere ai bassorilievi, fino ad alcuni esempi in tutto tondo. Ancora una volta la collaborazione tra istituzione scolastica e comunale ha funzionato alla perfezione, suscitando il gradimento dei ragazzi ma stimolando i referenti del progetto ad ulteriori sviluppi per favorire la formazione della gioventù locale al fine di farla crescere nella consapevolezza delle proprie tradizioni ma proiettata verso il mondo. Silvio Notarangelo Vicario dell’I.C. di San Pietro e Sappada BORSE DI STUDIO E PREMI DI RICONOSCIMENTO AL MERITO PER STUDENTI UNIVERSITARI E DI SCUOLA SECONDARIA SUPERIORE I l Regolamento comunale per l’assegnazione di borse di studio agli studenti universitari e delle scuole secondarie di 2^ grado è stato integrato con una novità, l’assegnazione di premi di riconoscimento agli studenti che abbiano conseguito il diploma di scuola secondaria di 2^ grado o il diploma di laurea specialistica (tre + due anni) esclusivamente per merito. Il bando sarà pubblicato entro il mese di maggio, i moduli di domanda potranno essere richiesti presso l’Ufficio Servizi Demografici del Comune. Il termine per la presentazione delle domande è come sempre fissato entro il 31 ottobre 2007. Per ogni informazione rivolgersi al signor Marino Piller Hoffer – Servizi Demografici – nell’orario d’ufficio da lunedì a venerdì dalle ore 9.00 alle 13.00 13 sappada CENTO ANNI E NON SENTIRLI… LA SCUOLA DI SAPPADA SI APRE ALLE ALTERITÀ Foto: I ragazzi della 2^ e 3^ media che hanno interpretato la Lectura Dantis per i cento anni della scuola E ssere genti di confine, essere accomunati da un territorio aspro e dalla montagna. È questa la ragione che ha spinto a coltivare i contatti tra la scuola di Sappada e l’istituto comprensivo M. Manicone di Vico del Gargano. Protrattisi durante l’intero anno scolastico 200506, i contatti sono divenuti scambi intensi e poi gemellaggio vero e proprio sancito dai due istituti coinvolti. Cominciato con l’invio di reciproche esperienze come quello tra i giornalini delle due scuole: il nostro Plodar Schpitzpui e Briciole di 14 scuola, sono stati compiuti vari passi per avvicinare le due realtà. Lo scorso aprile il professor Notarangelo, responsabile della scuola di Sappada, si è recato in Puglia in rappresentanza della stessa con doni, opuscoli e libri sul paese, offerti dal comune, sempre sensibile ad ogni iniziativa promossa dall’istituzione scolastica. Lì ha avuto modo di presentare un territorio attraente come lo scorcio di Dolomiti incorniciato dalle cime del Peralba, del Siera e del Ferro, spiegando le ragioni del gemellaggio ad alunni e plodn docenti vichesi, interessati a questa iniziativa di scambio. Le ragioni del confronto nascono dal fatto che la nostra è una piccola realtà di confine che necessita di raffronti per poter crescere, trovandosi in montagna, per giunta, non risulta sede ambita da parte dei docenti che preferiscono nomine in plessi più comodamente raggiungibili. Proprio per queste ragioni un buon numero di incarichi sono stati assegnati, da sempre, a insegnanti provenienti da molto lontano, così la realtà sappadina ha avuto modo di aprirsi a quella nazionale, divenendo un affresco di italica vitalità. Siciliani, calabresi, pugliesi in particolare, hanno animato le aule scolastiche sappadine permettendo ai ragazzi di varie generazioni di entrare in contatto con mondi lontani. La presenza più costante di uno di questi insegnanti ha determinato la possibilità di un confronto più diretto concretizzatosi con la realizzazione di due viaggi di istruzione in Puglia, fatti negli scorsi anni, e finalmente di un gemellaggio tra scuole che ha compiuto un anno. Il 12 maggio, in occasione della celebrazione pubblica del Centenario della scuola, si è colta l’occasione di festeggiare tale evento. Il coro Sorgenti del Piave ha offerto i canti degli alpini ai nostri “gemelli”, invece il gruppo musicale i Castellani di Vico del Gargano ha donato un cd con la ricostruzione di canti tradizionali. È stata prodotta una videoproiezione di immagini del parco nazionale del Gargano accompagnate da un vero e proprio inno dal titolo Mo ghisc sul (Ora sorgi sole) particolarmente adatto a quella costa esposta a Nord e che perciò vede tutti i giorni dell’anno sorgere e tramontare il sole nel suo mare turchino scontornato dai colori verdi delle pinete che vi si tuffano a confonderne limiti e fragranze. Il gruppo archeologico Silvio Ferri di Vico, invece, ha prodotto un breve ma intenso documentario sul territorio spiegando la fondazione del paese da parte degli slavoni e proponendo un percorso fra normanni, svevi, angioini, aragonesi, francesi, austriaci, spagnoli e italiani, alla fine, che hanno lasciato segni e impronte costituenti l’attuale identità di quei popoli. Vico del Gargano, celebrato paese degli agrumi e dell’amore, il cui protettore, San Valentino, viene ornato nella sua festa del 14 febbraio da ghirlande di arance e limoni, era presente con i suoi sapori più autentici portati sino ai monti sappadini dall’azienda di Domenico Cusmai che ha offerto arance e limoni, olive ed olio, l’autentico oro verde della Puglia. I ragazzi hanno mostrato gradimento per i prodotti frutticoli, gli adulti hanno particolarmente apprezzato la genuinità dell’olio. Soddisfatti dall’accoglienza, gli ospiti garganici hanno portato con sé non solo il ricordo della bella esperienza ma anche materiale informativo su Sappada che hanno provveduto a celebrare per bellezza e accoglienza nelle terre del promontorio foggiano. L’evento tenutosi nella sala congressi di Cima, adornata con i lavori del corso di intaglio effettuato tra febbraio ed aprile 2007 dai ragazzi della seconda e terza media, si è concluso con un auspicio che è anche una promessa: continuare il percorso intrapreso con una visita in ruoli invertiti, un altr’anno toccherà a Sappada portare verso Sud i suoi sapori e le immagini del suo paesaggio accompagnati dalla potenza dei suoi canti. Silvio Notarangelo Vicario dell’I.C. di San Pietro e Sappada 15 sappada MUSEO ETNOGRAFICO “GIUSEPPE FONTANA” A l piano superiore della Sala Convegni di Cimasappada è in fase di allestimento la nuova sede del Museo Etnografico “Giuseppe Fontana”. Come già scritto, la parte dedicata all’etnografia sarà mantenuta e riorganizzata; verranno inoltre create le nuove sezioni naturalistica e storica. I beni di cui il museo dispone sono notevoli, mancano tuttavia alcuni oggetti che si possono ancora vedere nelle abitazioni e nelle stalle di Sappada, e che per molti rimangono ormai del tutto inutilizzati. Facciamo nuovamente appello a tutta la popolazione, affinché chi possiede ancora strumenti antichi e articoli di vestiario d’epoca li doni al museo. Sappiamo che alcuni oggetti servono per il Carnevale o possono rappresentare un ricordo di persone care ma tanti altri giacciono inutilizzati nelle soffitte delle case e nei fienili, o peggio ancora vengono talvolta buttati via o bruciati. Tante persone hanno lavorato con passione e pazienza per creare questo museo ed ora si sono create le condizioni per dargli una sede più consona e arricchirlo nelle sue parti mancanti. Ci troviamo così di fronte all’occasione di dare tutti un ulteriore contributo per fissare la memoria storica sappadina, che è naturale stia a cuore a tutti noi. La proprietà dei beni può essere mantenuta da ogni donatore e in ogni caso il nome verrà registrato nell’archivio del museo. Di seguito trovate una lista approssimativa di oggetti di cui il museo è privo: - una pulitrice per cereali (bintmihle); - un erpice (ruffl e eigate) per sminuzzare il letame e una carriola per il trasporto del letame; - biancheria di ogni genere in buono stato di conservazione (lenzuola, federe, tovaglie, asciugamani); - articoli di vestiario di qualunque tipo, dalle scarpe e calze ai vestiti, sottogonne, camicie da uomo e donna, fazzoletti da naso e testa, biancheria intima, vestiti per bambini (il museo ne è molto carente); - vasi e recipienti per la cantina in cui si conservavano i cibi (ad es. burro, crauti); - un cesto per fieno con manico e un cesto grande senza manico (pasehzane); - una coperta (hile) per coprire le bestie e una gabbia per galline; - strumenti da lavoro di qualsiasi mestiere; - libri e scritti in buono stato (ad esempio quaderni di scuola, ecc.), risalenti ai primi del Novecento e Ottocento. - giocattoli di bambini; - carri, carretti e slitte da trasporto; - qualsiasi altro oggetto. Siamo certi della sensibilità e lungimiranza della popolazione e speriamo che molti vogliano contribuire a questo progetto. Ringraziamo inoltre chi in questi mesi ha donato alcuni oggetti! Chi fosse interessato può rivolgersi a Marcella Benedetti, al signor Luigi Kratter o al signor Marino Piller Hoffer. Comitato Carnevale Comitato Carnevale Comitato Carnevale Archivio e Mostra fotografica sul Carnevale S ta per concludersi la raccolta di foto con cui il Comitato Carnevale, in collaborazione con il Comune di Sappada e l’Associazione Plodar, ha intenzione di creare un archivio fotografico riguardante il Carnevale dagli inizi del Novecento fino ad oggi: le fotografie più belle saranno selezionate ed esposte in una mostra. Chiediamo alla 16 popolazione di aiutarci nella raccolta di foto da conservare: chiunque voglia dare il suo contributo a titolo gratuito può consegnare le foto, che saranno copiate in breve tempo con lo scanner e restituite. Chi fosse interessato può rivolgersi alla signora Gemma Miani, Marcella Benedetti o al signor Marino Piller Hoffer. plodn IL SAPPADINO “Il dialetto è la nostra lingua materna in senso stretto, la lingua ufficiale, l’importante strumento della comprensione nazionale e internazionale” COSA È STATO FATTO NEGLI ULTIMI DECENNI? È da qualche anno che i sappadini mostrano un rinnovato interesse per il loro dialetto: non è mai morto ma, come qualsiasi moda o attività, subisce periodi di stasi, indifferenza o grande attenzione. Negli ultimi decenni quest’attenzione è cresciuta e sta crescendo: il parroco don Pietro Romanello ha senz’altro contribuito a questo risveglio, grazie al foglio parrocchiale e al calendario Plodar Kirche Kolènder. Se però non avesse trovato terreno fecondo su cui seminare penso proprio che non avrebbe mai cominciato. L’Amministrazione comunale, dal canto suo, ha cercato di promuovere in questi ultimi decenni qualsiasi attività a tutela e salvaguardia del sappadino. Emeriti studiosi hanno scelto come oggetto dei propri studi il nostro dialetto: fra tutti ricordiamo la professoressa Maria Hornung dell’Università di Vienna che ha posto le basi per l’analisi linguistica del sappadino, ha redatto numerosi saggi e il primo vocabolario. Il maestro Giuseppe Fontana, spinto dall’amore per il proprio paese, ha consegnato ai posteri la descrizione della vita dei propri antenati, un mondo che si era accorto non sarebbe più sopravvissuto a lungo ma che era degno di essere ricordato e apprezzato per la sua ricchezza di valori. Fondò il Museo etnografico, a cui è intitolato, che tra alcuni mesi sarà finalmente riallestito nella nuova sede di Cima Sappada, al piano superiore della Sala Congressi. Accanto a questo museo ricordiamo la Casa della civiltà contadina in borgata Cretta, un esemplare di abitazione sappadina tradizionale con annessa stalla-fienile, riferibile al secondo quarto dell’Ottocento, rilevato dal Comune da alcuni anni, restaurato e visitabile (senza dimenticare il piccolo museo della Grande Guerra creato negli anni Novanta e gestito con passione da privati). Agli anni Settanta risalgono i primi cenni di risveglio, dopo decenni di stasi: il sindaco di allora fece dipingere sul municipio la scritta “Gemeindehaus” e sistemare alle porte del paese cartelli bilingui Sappada / Pladen. Tale ardire fu subito punito da un’ordinanza della prefettura del 23 agosto 1974, con cui si obbligavano le autorità a cancellare e rimuovere tali affronti. Il 2 e 3 novembre 1976 ebbe luogo nel nostro paese il Congresso Nazionale del Comitato Federale per le Comunità Etnico - Linguistiche e per la Cultura Regionale in Italia – Sezione dell’Associazione Internazionale per la Difesa delle Lingue e delle Culture Minacciate per la Repubblica Italiana, reso possibile grazie all’interessamento di Ubaldo Piller. Tema dei lavori: “la Repubblica NON tutela le minoranze linguistiche con apposite norme”. Con forza veniva richiesto il rispetto per le minoranze linguistiche presenti in Italia, la protezione e promozione delle culture locali da parte delle Regioni, il diritto all’insegnamento della lingua minoritaria e all’utilizzazione della toponomastica locale. Le delibere nascevano dalla constatazione della discriminazione di cui le comunità tutte erano oggetto, della loro esiguità numerica, delle difficoltà di sopravvivenza e della costante minaccia per l’esistenza di molte di esse, con l’auspicio che venisse realizzato presto un censimento linguistico come strumento finalizzato al miglioramento della struttura socio-economica delle minoranze. Negli anni successivi sono state approvate specifiche leggi per la tutela delle minoranze in Italia e nel 2001 Sappada è stata finalmente riconosciuta minoranza linguistica storica e può beneficiare dei finanziamenti della legge regionale 73/94 e della legge nazionale 482/99. Nel 1995 è stata costituita l’Associazione Plodar (gemanofoni di Sappada), circolo culturale ai più apparentemente sconosciuto e nato dalla prece17 sappada dente Gòsse, che ha come fine la valorizzazione e la conservazione del nostro patrimonio linguistico e culturale attraverso la pubblicazione di importanti volumi a carattere scientifico e anche di tesi di laurea aventi come argomento Sappada (sul Carnevale - Ianniello, sulla toponomastica – Milocco, sulla storia - Peratoner, sul dialetto - Bruniera, su Sappada in generale - Peratoner). Sempre appoggiato dal Comune, l’associazione cura attività come l’organizzazione del Carnevale, del Convegno di Dialettologia in collaborazione con l’Università degli studi di Padova, la realizzazione di tabelle toponomastiche; negli ultimi anni ha aperto le porte a molti giovani che si interessano della nostra cultura ed ha in progetto la stampa di un diario scolastico in sappadino per i ragazzi delle scuole e di un ricettario ed erbario. L’Associazione Plodar è inoltre membro del Comitato Unitario delle Isole Linguistiche Storiche Germaniche, un organismo costituitosi nel 2002 che riunisce i rappresentanti di tutte le isole linguistiche germanofone: walser valdostani e piemontesi, mocheni, cimbri, sappadini, saurani, timavesi, tedeschi della Val Canale. Il Comitato ha come scopi la diffusione e pubblicizzazione delle nostre realtà, lo scambio reciproco di esperienze fra i membri e il sostegno ad ogni minoranza germanica. Dal Comune sono stati realizzati inoltre altri progetti a carattere culturale, come il progetto Interreg II Italia – Austria “I borghi antichi di Sappada”, in cui A. Peratoner ha effettuato la catalogazione delle unità abitative tradizionali del nostro paese con riferimento ai casati, lavoro confluito in un libro, in un cd rom e nelle tabelle in ogni borgata. Da anni l’Amministrazione comunale promuove la collaborazione con l’Istituto comprensivo e sostiene i laboratori didattici finalizzati anche all’apprendimento del sappadino, accanto ad altre lingue ritenute più importanti come l’inglese: alcune maestre e collaboratrici si impegnano ad insegnare ai bambini delle scuole primarie parole ed espressioni del nostro dialetto mediante metodi didattici innovativi. Anche con le scuole secondarie di primo grado sono state avviate molteplici iniziative (es. Progetto Giovani) per la conoscenza e l’approfondimento del patrimonio del nostro territorio (storia, cultura, architettura, tradizioni, ecc.) e lodevole è l’impegno di alcuni insegnanti che con lungimi18 ranza propongono ai ragazzi attività che a diversi livelli valorizzano e riscoprono molti aspetti della quotidianità e della lingua sappadina. Lungi dall’essere considerate come azioni di chiusura e arroccamento nella dimensione atemporale della bella isola linguistica felice, ritengo che i progetti che riguardano la valorizzazione di ogni aspetto del vivere a Sappada, dalla lingua allo sport, debbano essere considerati come un incentivo all’accrescimento spirituale dei nostri ragazzi, che permette loro di aprire l’orizzonte mentale a prescindere dai contenuti specifici, tanto quanto l’apprendimento di una lingua “ufficiale” o lo studio di uno strumento musicale. E non vuole comunque essere un gesto di sdegno o disprezzo nei confronti di altre culture che ci circondano e con cui siamo a contatto ogni giorno, in famiglia o sul lavoro. Da alcuni anni Sappada beneficia come detto dei contributi derivanti dalla legge nazionale 482/99, “Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche”. Ogni anno viene presentato un progetto, che viene approvato o meno dalla Regione Veneto, a cui lo Stato italiano delega le competenze in materia. Tali progetti vengono sviluppati due o tre anni dopo la presentazione, per cui, ad esempio, nel 2004 è stato realizzato il progetto presentato per l’anno 2002. Sono stati avviati i primi corsi di lingua sappadina che hanno riscontrato un notevole successo: questi sono stati ideati come parte di un progetto più ampio dal titolo Parole, frasi e pensieri. I corsi di sappadino si dividono infatti in tre fasi, ognuna delle quali propone contenuti sempre più specifici e articolati e si sta sviluppando nel corso del tempo. Dapprima è stato prodotto un volume dal titolo Reidmer plodarisch, rivolto ai bambini delle scuole primarie di Sappada ed utilizzato nella prima fase dei corsi di sappadino (Parole). Per fornire le basi e i testi di supporto al secondo ciclo di lezioni (Frasi) sono stati redatti primi testi, raccolti poi in un manuale di uso comune, Ans, kans, hunderttausnt. Berter saint et schtane. Frasario del “sappadino” che è stato presentato in febbraio e che con grande soddisfazione delle autrici è molto apprezzato. Nei suoi diversi capitoli il frasario raccoglie espressioni e vocaboli di molti ambiti della vita plodn quotidiana, i modi di dire e i proverbi; accanto a questi capitoli si trova una grammatica essenziale, uno schema delle principali regole ortografiche e fonetiche e un elenco di verbi. Sono state infatti stabilite nuove regole grammaticali e ortografiche che possono ora essere adottate sia nei corsi di formazione, sia da chiunque voglia redigere un testo scritto in sappadino. Il metodo di scrittura tiene conto della situazione linguistica della comunità, ovvero del fatto che il sappadino è un dialetto medio alto tedesco sopravvissuto fino al giorno d’oggi, della compenetrazione di lingua ufficiale italiana e lingua minoritaria sappadina e della necessità di possedere regole semplici e facilmente utilizzabili da tutti. Indispensabile l’aiuto e la revisione dei testi da parte di persone madrelingua di diverse fasce di età. Dopo anni di lavoro siamo finalmente in possesso di un libro interamente in sappadino, elaborato da sappadini, scritto da sappadine, con traduzio- ne italiana, redatto secondo un’auspicabile univoca regola piuttosto semplificata. La terza fase del progetto (Pensieri) prevederà la stesura di testi in sappadino riguardanti diversi argomenti. Per gli anni futuri è in progetto un nuovo vocabolario sappadino/italiano e italiano/sappadino a cui abbiamo già cominciato a lavorare e che spero possa coinvolgere molte persone interessate. Dopo questa panoramica sulle attività svolte a tutela del nostro dialetto nel prossimo numero continuerò il discorso e vorrei proporre una riflessione sullo stato del sappadino. Marcella Benedetti Consigliere alla Cultura Ogni famiglia del paese possedeva un marchio (morch), rispettato e riconosciuto dai paesani, con cui venivano marcati con un ferro particolare (merkaisn) oggetti di proprietà, in particolare gli alberi sui confini e i tronchi d’albero abbattuti. Il Comune e le Fabbricerie delle chiese posseggono anche il loro marchio. 1. Comune di Sappada 2. Chiesa di Santa Margherita 3. Chiesa di 11. Schlossars 24. Obersplasn 12. Schtinis 25. Paurnpui 13. Nazilan 26. Ljendlan 14. Chrischtn 27. Goviners 15. Ceccons 28. Nicklar Sant’Osvaldo 16. Rodars 29. Laitnars 4. Prunner Zipers 17. Netlan 30. Untersplasn 5. Korlan 18. Seffilan 31. Tischlars 6. Dreas 19. Soudars 32. Paulan 7. Kòttrar 20. Zenzn 33. Gottn 8. Toffilan 21. Handrigin 34. Krumpm 9. Ruipm 22. Ortar 35. Lisilan 10. Reschlan 23. Teilar Se ci fosse qualche errore o precisazione nei nomi o qualcuno volesse aggiungere il proprio marchio può rivolgersi a Marcella Benedetti o a Marino Piller Hoffer presso lo sportello linguistico. 19 sappada Plodar pleiter Viil hènte gebnt der orbat an ende. Molte mani portano a termine il lavoro. Morgn schtea i vrje auf, Domani mi alzo, nor gea i ka me pairlan, poi vado dal contadinello, s’pairl gip mr nussn, il contadinello mi dà delle noci, de nussn gib i me samar, le noci le do al seminatore, der samar gib mr mehl, il seminatore mi dà la farina, s’mehl gib i me vòcke/vecklan, la farina la do al maiale/maialino, dr vòcke/s’veckl gip mr schmer, il maiale/maialino mi dà il grasso, s’schmer gib i me schuischtar, il grasso lo do al calzolaio, der schuischtar mòcht mr a poor panteffilan, il calzolaio mi fa in paio di pantofoline, de panteffilan gib i me vrailan, le pantofoline le do alla donnina, s’vraile mòcht mr a krenzl, la donnina mi fa una coroncina, s’krenzl gib i me pullilan, la coroncina la do al pulcino/gallinella, s’pullile gip mr an aale, il pulcino/la gallinella mi dà un uovo, s’aale gib i dr toutn, l’uovo lo do alla zia, de toute mòcht mr a pfatl, la zia mi fa una camiciola, s’pfatl leig i on la camiciola me la metto unt benn’s schmutzich is, e quando è sporca birf i’s in pòch, la getto nel fiume, unt der pòch zjek’s vort. e il fiume la porta via. Morgn schtea i vrje auf, Domani mi alzo, nor gea i af kam pairlan, poi vado dal contadinello, s’pairl gip mjer nussn, il contadinello mi dà delle noci, de nussn gib i me millnar, le noci le do al mugnaio der millnar gip mjer klaibe, il mugnaio mi dà la crusca, klaibe gib i me vecklan, la crusca la do al maialino, s’veckl gip mjer schmer, il maialino mi dà il grasso, s’schmer gib i me schuischtar, il grasso lo do al calzolaio, der schuischtar mòcht mjer a poor panteffilan, il calzolaio mi fa in paio di pantofoline, de panteffilan gib i me vrailan, le pantofoline le do alla donnina, s’vraile mòcht mjer a krenzl, la donnina mi fa una coroncina, s’krenzl gib i me pullilan, la coroncina la do al pulcino/gallinella, s’pullile gip mjer an aale, il pulcino/la gallinella mi dà un uovo, s’aale gib i der toutn, l’uovo lo do alla zia/madrina, de toute mòcht mjer a pfatl, la zia mi fa una camiciola, s’pfatl prunz/schaiss i drinn nella camiciola faccio la pipì/cacca unt birf’s in pòch. e la getto nel fiume. tratto da Ans, kans, hunderttausnt. Berter saint et schtane. Frasario del “sappadino“ di Cristina Kratter e Marcella Benedetti . 20 plodn SAPPADA/PLODN E LE ALTRE ISOLE LINGUISTICHE GERMANICHE INSIEME SI È PIÙ FORTI A qualche parlante il plodarisch o un’altra lingua poco diffusa può venire il dubbio se convenga insistere nell’apprendimento e nell’uso della lingua del posto, e prevale spesso la convinzione che basti conoscere una lingua che è parlata da tante persone. Ritengo che per allargare la propria visione si debba guardare all’Europa ed alla sua situazione linguistica. Basta ricordare che le varie minoranze sparse in questo continente sono circa 330, che il numero delle persone appartenenti a queste minoranze supera i cento milioni di cittadini. E qui si pone un problema di fondo: quali di queste minoranze sono più grandi e quali meno grandi, quali sono le lingue e le culture più grandi e quali quelle meno grandi. Secondo me non bisogna fare il conto dei numeri ma partire dal semplice presupposto che tutte le lingue e tutte le culture sono grandi, piccolo è solo il numero di appartenenti ad una determinata lingua e cultura. E oggi l’Europa cerca di salvaguardare e di promuovere anche le lingue e culture cosiddette piccole. L’Unione Europea ed il Consiglio d’Europa avevano proclamato l’anno 2001 quale “Anno europeo delle lingue”, intendendo con quest’atto celebrare la pluralità linguistica e promuovere l’apprendimento delle lingue e le competenze annesse. Sulla scia di questi sviluppi europei si sono accodate anche le tante comunità di origine germanica sparse lungo l’arco alpino meridionale, di solito denominate “Deutsche Sprachinseln”. E Plodn/Sappada è una di queste che si trovano tra la Valle d’Aosta e la Valcanale. In occasione dell’anno europeo si riunirono a Neumarkt (Südtirol) alcuni rappresentanti delle isole linguistiche per una conferenza dal titolo “Deutsche Sprachinseln Oberitaliens - Gegenwart und Zukunft” (Isole linguistiche tedesche nell’Italia settentrionale - presente e futuro). In quell’occasione è nata l’idea di istituzionalizzare una collaborazione tra le isole linguistiche germaniche dell’arco alpino. E dall’idea si passava ai fatti: nel 2002 venne definito ed approvato lo statuto del “Comitato Unitario delle Isole Linguistiche Storiche Germaniche in Italia”. Socio costitutivo – a firma di Max Pachner - era anche “l’Associazione Plodar”. Ma perché costituire un organismo di collaborazione? Le isole germaniche sono tante e fino a quella data erano piuttosto isolate, lasciate da sole nella battaglia per la sopravvivenza linguistico/culturale. “Insieme si è più forti “ era la moti21 sappada vazione di fondo per la costituzione di un organismo di collaborazione e di impegno unitario delle comunità. Non solo: l’organismo di collaborazione costituito è supportato anche da una legge dello Stato. Infatti, la legge del 15 dicembre 1999, n. 482, recante norme di tutela delle minoranze linguistiche storiche , prevede al 3° comma dell’art. 3 che “quando le minoranze linguistiche di cui all’art. 2 si trovano distribuite su territori provinciali o regionali diversi, essi possono costituire organismi di coordinamento e di proposta, che gli enti locali interessati hanno facoltà di riconoscere”. Oggi il comitato è formalmente registrato presso le autorità competenti, è dotato di un codice fiscale e di un conto bancario ed è diretto da organismi di gestione. Pertanto il comitato è fornito di tutti i requisiti necessari per poter funzionare secondo le regole amministrative previste. Ultimamente il Comitato si è allargato di nuovi soci, uno dei quali è lo Sprachinselverein di Vienna. Infatti possono aderire al Comitato “associazioni ed enti che condividano lo scopo del comitato stesso” e da parte sua il comitato collabora con altri enti, associazioni e persone in Italia ed in Europa e può aderire ad altri enti ed associazioni. Essendo il comitato socio del CONFEMILI (Comitato nazionale federativo minoranze linguistiche d’Italia), non manca un respiro più ampio di quello strettamente locale, ma anche di quello nazionale ed europeo. Visto infine che le cariche in seno al comitato vengono esercitate gratuitamente e che esso non persegue fini di lucro, il comitato ha tutti i requisiti di base per potere essere considerato un organismo simile agli organismi ONLUS. Lo statuto del Comitato prevede delle riunioni Assembleari e di Consiglio di Coordinamento . Oramai è consuetudine che le riunioni Assembleari si tengano di volta in volta presso le varie Comunità soci del Comitato. Fino ad oggi si sono tenute le Assemblee a Luserna, a Sauris, presso i Walser di Alagna, presso i Walser di Gressoney e di Issime, presso l’Accademia Europea a Bolzano ed ultimamente presso la comunità della Valle del Fersina (Mocheni). La prossima Assemblea, prevista per il 2008, si terrà a Plodn/Sappada. Nelle riunioni assembleari vengono trattate ovviamente questioni di organizzazione e di gestio22 ne del Comitato, ma la maggior parte del tempo viene dedicata ad aspetti di lingua e cultura delle singole comunità, vengono scambiate delle informazioni, vengono fatte delle proposte operative, vengono approfondite le modalità di collaborazione e di coordinamento tra le varie isole, sempre allo scopo di essere uniti per essere più forti . Da parte delle isole è stato pubblicato un libro, scritto direttamente da persone appartenenti alle isole stesse e non da osservatori esterni, per farsi conoscere al di fuori della propria comunità, a livello provinciale, regionale, nazionale ed europeo. Esso porta il titolo “Isole di cultura” nella versione italiana e “Lebendige Sprachinseln” nella versione tedesca. Attualmente il Comitato è pieno di vita, di iniziative, di progetti, ma è riuscito anche di giungere a dei risultati concreti in favore alle piccole comunità. E qui concluderei con una definizione delle Nazioni Unite: loro considerano tra l’altro come minoranza una comunità che sia “determinata a mantenere tale diversità”. Finché una minoranza è determinata a mantenere e a promuovere la sua specificità linguistica e culturale non ci sono motivi di preoccupazione per il futuro, altrimenti.... Luis Thomas Prader Segretario del Comitato Unitario delle Isole Linguistiche Storiche Germaniche in Italia plodn TERRITORIO LA RACCOLTA DIFFERENZIATA E ffettuare una buona raccolta differenziata dei rifiuti significa anzitutto separare i materiali riciclabili come la carta, il vetro, i metalli da altri dannosi per l’ambiente come i medicinali e le pile elettriche. Nel nostro comprensorio la raccolta, il trasporto e lo smaltimento sono stati delegati dai Comuni alla Comunità Montana del Comelico e Sappada. Preghiamo tutta la popolazione di effettuare la raccolta ed utilizzare i sacchetti rosa predisposti dal Comune, anche perché non operando la differenziazione dei rifiuti e gettando tutto nei cassettoni verdi il materiale da trasportare è maggiore e le imposte sui rifiuti aumentano di conseguenza (oltre a scoraggiare chi con buona volontà si attiene alle regole). Dal 1 gennaio 2007 le violazioni al regolamento saranno inoltre punite con una sanzione pecuniaria: il conferimento dei rifiuti indifferenziati in sacchetti diversi da quelli distribuiti dal Comune, contrassegnati con codice identificativo a barre, sarà multato dai 25,00 ai 154,00 euro e il conferimento dei rifiuti indifferenziati in sacchetti diversi da quelli distribuiti dal Comune non contrassegnati con codice identificativo a barre dai 52,00 ai 516,00 euro. Lungo tutto il paese sono disposti contenitori e campane di vario colore per agevolare la raccolta differenziata: messe nelle campane, dovrebbero venire risciacquate. Campana di colore blu PLASTICA •materiali di plastica (bottiglie, flaconi, contenitori per detersivi, shampoo ed igiene personale, per lo yogurt e per le creme di formaggio, confezioni rigide per dolciumi, confezioni per uova, per pile e articoli da ferramenta); • vaschette per gli alimenti (anche di polistirolo); • qualsiasi involucro di plastica o cellophane (merendine, sacchetti della spesa, imballaggi vari di nylon). •contenitori etichettati “T” e “F” (infiammabili ed esplosivi come bombolette spray, contenitori di vernici, acetone, penne, correttori ecc.). Tutte queste confezioni, prima di essere immesse nelle campane, dovrebbero venire risciacquate. Le CASSETTE per la frutta vanno conferite nei cassonetti blu aperti presso i magazzini comunali. Campana di colore verde VETRO e ALLUMINIO • materiali di vetro (bottiglie e cocci sia trasparenti che colorati); • lattine in alluminio, latta stagna, banda stagnata, contenitori e piccoli oggetti di metallo (pelati, carne in scatola), chiusure in metallo e tappi corona, coperchi dello yogurt. • contenitori etichettati con “T” e “F” (infiammabili ed esplosivi come bombolette spray, contenitori di vernici, acetone, penne, correttori ecc.). Tutte queste confezioni, prima di essere im23 sappada Campana di colre giallo • fondi di caffè, filtri di the, verdure e frutti avariati; • fiori recisi, piante domestiche (non infestati o malati), sfalci d’erba, ramaglie, potature, residui da pu• tutti i tipi di carta (giornali opuscoli, libri, fo- lizia dell’orto; tocopie, fogli vari – togliendo le parti in pla- • salviette di carta, carta da cucina; stica e metallo) e confezioni in tetrapack • ceneri spente di stufe e caminetti, piccoli ossi e gusci. CARTA • nylon, sacchetti e cellophane; •stracci bagnati; • carta o copertine plastificate; •carta plastificata, materiali secchi; • carta oleata, carta carbone. • polvere dell’aspirapolvere, ceneri da grill o barbeSi raccomanda di togliere prima tutti gli imballaggi cue, scarti di legno trattato con vernici; di nylon. • nylon, pannolini e assorbenti; • vasi in plastica o terracotta, metalli, sassi. Cartoni PRESSO I MAGAZZINI COMUNALI • i cartoni di qualsiasi genere vanno adeguatamente spezzettati o compressi e conferiti NELL’APPOSITO CONTAINER PRESSO I MAGAZZINI COMUNALI. È severamente vietato abbandonare i cartoni fuori dalle campane o gettarli nei cassettoni di colore verde (secco indifferenziato)! Contenitori per medicinali PRESSO LA FARMACIA ZANDONÀ E L’AMBULATORIO MEDICO: • farmaci e medicinali scaduti (privi delle loro scatole); • siringhe e fiale. Toner cartucce e nastri di stampanti PRESSO COMUNE DI SAPPADA: • toner e cartucce di stampanti, nastri di calcolatrici. COMPOSTER per uso domestico La Comunità Montana ne ha acquistato un certo numero e poi distribuiti ai singoli Comuni. Chi volesse averne uno può rivolgersi al Comune: il contenitore per il riciclaggio domestico è gratuito. Alla sottoscrizione del modulo verranno inoltre consegnate le istruzioni per un corretto uso del composter. Cassettoni di colore verde SECCO INDIFFENZIATO-SACCHETTO R.S.U. (Rifiuti Solidi Urbani) •nei sacchetti rosa da utilizzare dal 1° gennaio 2007 possono essere inseriti tutti i rifiuti che non vanno depositati nella raccolta differenziata (residui alimentari se non si possiede un composter, carta assorbente, carta da forno, carta oleata e plastificata, gomme e guanti in gomma, penne e pennarelli, giocattoli, lampadine, cotone idrofilo, nastro adesivo, pannolini, assorbenti igienici, cosmetici e tubetti di dentifricio, pelle, cassette audio e video, lettiera per animali domestici, polveri di aspirapolvere). •nei sacchetti rosa NON possono essere inseriti tutti i rifiuti che vanno depositati nella raccolta differenziata e i materiali riciclabili, pericolosi, tossici e infiammabili; • CARTA, CARTONE, SASSI E SFALCI D’ERBA. UMIDO • nei composter si depositano scarti di cucina e avanzi di cibo (crudi e cotti); 24 E’ severamente vietato introdurre vetro, terra, sassi, fiori, segatura, cassette e cartoni e ab- plodn bandonare i rifiuti all’esterno delle strutture teriali provenienti da demolizioni, costruzioni e scavi, di raccolta: i trasgressori saranno puniti con esclusa plastica, amianto, ecc.; una sanzione pecuniaria. • materiali di ceramica cotta; • vetri di tutti i tipi; LOCALIZZAZIONE CASSONETTI: • rocce e materiali da costruzione; È vietato lo scarico di materiali in polvere o fini, sog• CIMA DIETRO CIMITERO • CRETTA - ADIACENZA CIVICO 22 - FAMIGLIA SO- getti a trasporto del vento. LERO ROMANO Il costo dei rifiuti inerti al m3 è di e 6,20 in conformità • CRETTA - PIAZZALE FRONTE MIRAMONTI del G.M. n°5 del 06/02/2004. Per la raccolta di materiale ferroso e rifiuti urba• ECCHE - IMPIANTO CASSONETTI SCOMPARSA ni ingombranti non pericolosi (mobilia, materassi, • ECCHE BASSA - NUOVA LOTTIZZAZIONE • PIAZZA FONTANA - ALBERGO SPORT - HAUS MI- specchi, pneumatici, ecc.) sono a disposizione 2 conCHAELA tainers. • ZONA CONDOMINIO CASA AI MONTI È severamente vietato lo scarico di tali materiali • ANGOLO PIAZZA CONDOMINIO DOLOMITI nella piazzola ecologica in Granvilla sotto il ci• LATTERIA FONTANA - IMPIANTO CASSONETTI mitero: tale area ospita i diversi contenitori per la raccolta differenziata, deve rimanere pulita e SCOMPARSA • INCROCIO MUHLBACH - B.TA COTTERN ordinata anche perché visibile a tutti, residenti • MAGAZZINI COMUNALI e ospiti, e non è una discarica!!! • PIAZZA DEL MUNICIPIO • PIAZZALE SOTTO CHIESA SANTA MARGHERITA ORARIO APERTURA • GRANVILLA DIETRO PIZZERIA ITALIA DISCARICA • FRONTE CONDOMINIO MARGARETH - B.TA LERPA 1 ottobre - 15 novembre • PIAZZALE FRONTE BORGO AL SOLE martedì 9.00 - 12.00 • venerdì 13.00 - 15.30 SOLO STAGIONALE: 16 novembre - 31 marzo • GRANVILLA ALTA (CONDOMINI CASE GEMELLE) venerdì 13.00 - 15.30 • LERPA 2 – LOTTIZZAZIONE LERPA ALTA – A FIAN1 aprile - 30 settembre CO BORGO AL SOLE martedì 9.00 - 12.00 • venerdì 16.00 - 18.00 Isole Ecologiche PONTE DELLA LASTA MAGAZZINI COMUNALI E DISCARICA presso GALLERIA COMELICO Sul territorio del Comune sono attive DUE isole: una in località Cleva e l’altra presso i magazzini comunali. •conferimento di elettrodomestici vecchi. Sono aperte in giorni stabiliti (vedi sotto) e l’accesso ORARI DI APERTURA: è gratuito. martedì, giovedì e sabato MAGAZZINI COMUNALI dalle ore 8.00 alle ore 12.00 • cartoni e imballaggi; Si prega di rispettare gli orari di apertura e non depo• batterie usate (autoveicoli) e pile per uso do- sitare niente davanti al cancello d’ingresso!!! mestico; Indugiare dinanzi ad un contenitore differente ruberà • ramaglie e sfalci d’erba. un tempo limitato di cinque o dieci minuti nell’arco della giornata, ma ci permetterà di guadagnare anni DISCARICA IN LOCALITÀ CLEVA di vita in un ambiente sano, pulito ed accogliente. •materiali ferrosi (anche padelle vecchie) e ma- Grazie a tutti per la Vostra collaborazione! 25 sappada VIDEOSORVEGLIANZA L’ Amministrazione comunale ha deciso di porre in essere un sistema di videosorveglianza finalizzato ai molteplici scopi di sicurezza del territorio e controllo del corretto conferimento dei rifiuti nelle isole ecologiche. Il sistema sarà strutturato per registrare le attività di deposito dei rifiuti: sarà così possibile accertare e sanzionare le violazioni previste dal Regolamento che, come è noto, prevede l’uso esclusivo dei sacchetti rosa per la frazione di rifiuti non differenziati. Le altre frazioni di rifiuto differenziato (carta, plastica, vetro, ecc.) debbono essere altresì conferite negli appositi contenitori secondo le regole ampiamente divulgate. Ci auguriamo pertanto che la Cittadinanza collabori attivamente, partecipando all’ulteriore auspicabile incremento di differenziazione dei rifiuti finora raggiunta. AUTOVELOX L a percorrenza lungo le strade di Sappada a velocità eccessiva e ben oltre i limiti imposti dal Codice della Strada mette a rischio la sicurezza delle persone ed in particolar modo dei nostri bambini. Verificata una serie di soluzioni per contrastare lo spiacevole fenomeno, l’Amministrazione comunale ha deciso di effettuare dei servizi di controllo della velocità con l’utilizzo degli appositi strumenti tecnologici (autovelox). Le risultati contravvenzioni saranno notificate a cura della Polizia Locale agli intestatari dei veicoli. Si ricorda che, secondo le recenti modifiche 26 della normativa in materia, tali infrazioni producono le sanzioni accessorie della decurtazione dei punti patente fino, nei casi gravi, alla sospensione della patente medesima. Si invita pertanto la Cittadinanza alla moderazione della velocità di guida, sia per non incorrere nelle pesanti sanzioni previste, ma primariamente per evitare le gravi situazioni di pericolo che tali condotte costituiscono. plodn REGOLAMENTO COMUNALE DI POLIZIA MORTUARIA Gli articoli 48 e 49 regolamentano l’accesso al cimitero e le autorizzazioni e permessi di collocazione di ricordi funebri. Articolo 48 Per l’esecuzione di opere, nuove costruzioni, restauri, riparazioni, manutenzioni straordinarie, che non siano riservate al Comune, gli interessati debbono valersi dell’opera di privati imprenditori, a loro libera scelta. Per l’esecuzione dei lavori di cui sopra gli imprenditori dovranno munirsi di apposita autorizzazione del Comune previa domanda. E’ tassativamente vietato alle imprese svolgere nel cimitero azione di accaparramento di lavori e svolgere attività comunque censurabili. Il personale delle imprese o comunque quello ammesso ad eseguire lavori dei cimiteri deve tenere un comportamento consono alla natura del luogo. Articolo 49 La costruzione delle opere deve essere contenuta nei limiti dell’area concessa e non deve essere di pregiudizio alle opere confinanti o ai servizi del cimitero. Le variazioni di carattere ornamentale sono autorizzate con permesso del Responsabile del servizio di polizia mortuaria. In ogni caso, qualsiasi variante essenziale al progetto, anche in corso d’opera, deve essere approvata a norma del primo comma. Le autorizzazioni ed i permessi di cui sopra possono contenere particolari prescrizioni riguardanti le modalità di esecuzione ed il termine di ultimazione dei lavori. Per le piccole riparazioni di ordinaria manutenzione e per quelle che non alterino l’opera in alcuna parte e tendano solo a conservarla ed a restaurarla, è suffi- ciente ottenere l’autorizzazione del Responsabile del servizio di Polizia mortuaria. I concessionari di sepoltura privata hanno facoltà di collocare, previa autorizzazione del Responsabile dei servizi di polizia mortuaria, lapidi, ricordi, e similari. Con delibera del C.C. n. 22 del 25 maggio 2007 è stato inoltre integrato il vigente regolamento al TITOLO II – Capo II – Art. 23 “Disposizioni generali” con il comma 3 e seguenti: (3) Le prime cinque delle tre file partendo da sinistra, sono destinate alle ossa o resti dei morti per cause di guerra che potranno essere riesumate con l’ordinaria turnazione e precisamente dal n. 1 al n. 5 – dal n. 52 al n. 56 e dal n. 103 al n. 107; (4) Le celle destinate alle ceneri di salme cremate iniziano dal n. 6 dal n. 57 e dal n. 108 proseguendo verso destra; (5) Le concessioni a contratto decennale vengono date partendo da ovest dal n. 51 – dal n. 102 – dal n. 153 procedendo sempre in verticale fino alla disponibilità; (6) Sulle celle ossario è data la possibilità, previa richiesta al Responsabile dei servizi cimiteriali, di apporre la foto con le scritte indicanti le generalità del defunto, di installare un portalume che deve avere la dimensione di cm. 18 in altezza, diametro di cm. 11 e una sporgenza dal muro di cm. 10. (7) Non è consentito apporre portafiori sui riquadri e/o vasi di fiori o altri ingombri sul percorso lungo la parete che è utilizzato per servizio. Tutti sono invitati a rispettare il Regolamento per evitare di incorrere nelle sanzioni previste. E’ possibile visionare i titoli dei verbali delle riunioni del Consiglio comunale e della Giunta in internet al sito del Comune www.sappada.org alla voce “delibere di giunta” e i verbali stessi in Municipio, all’albo affisso al piano terra. 27 Progettazione e realizzazione grafica a cura di: Piazza Mazzini, 15 - 32100 Belluno Tel. 0437 30103 redazionefilo@edizionifilo.com ISCRIZIONE AL ROC N. 11912 DEL 10.04.2004 FINITO DI STAMPARE NEL MESE DI GIUGNO 2007 PRESSO LA TIPOGRAFIA NERO SU BIANCO (PIEVE D’ALPAGO - BL)