REDAZIONALE Inizia un nuovo anno e come puoi ben vedere una nuova era per il nostro bollettino. Un restyling certo, ma non solo. Visto che le assemblee non riscuotono molto successo puntiamo tutto sul bollettino per farlo diventare qualcosa di più che un semplice notiziario. Chi ci segue da tempo sa che già molto è stato fatto in questo senso, ma si può fare ancora di più con un po' di collaborazione da parte di tutti i soci. Già siamo a buoni livelli, ma certo non ci possiamo arrendere. Anzi dobbiamo aumentare gli sforzi per migliorare sempre la qualità di queste pagine. In questo momento è questa la nostra forza. Nel corso dell'ultima riunione si è tornato a parlare di mostre ed in particolare di mostre-concorso. Forse qualcosa si profila all'orizzonte. Così da questo numero inizia una piccola serie di articoli sull'allevamento e la riproduzione selettiva del Betta splendens. Speriamo che serva a rinvigorire le vecchie passioni sopite... Sempre da questo numero inizia un'altra piccola serie di articoli destinati a chi per la prima volta si avvicina all'acquariofilia. Cercheremo di affrontare, e speriamo di risolvere in maniera semplice, tutti i problemi che attanagliano i neofiti. Continueremo a parlare anche nei prossimi numeri di ciclidi nani e non solo. Si tratterà di labirintici, di marino mediterraneo, di tecnica ed altro. Vogliamo diventare una "piccola rivista" scritta da appassionati per appassionati. Certo non abbiamo manie di grandezza, ma vogliamo crescere per noi e per i nostri soci. Aiutaci anche tu. Segnalaci le cose interessanti che avvengono nelle tue vasche, le tue esperienze possono essere preziose per gli altri appassionati. Lorenzo Marcucci Pescara, 10 gennaio 1998 IN QUESTO NUMERO Redazionale pag. 1 La posta pag. 2 Corso sugli Animali da acquario pag. 3 Quote sociali pag. 3 Aquarama cessa le pubblicazioni pag. 3 Parliamo del combattente Le nozioni di base pag. 4 Il neofita entra in negozio Prima parte pag. 7 Storia di un acquario... con intervallo amaro! pag.10 Io e il pesce elefante pag. 14 Un'era nuova pag.. 17 Rassegna stampa pag. 19 le e n o i s s co l 1998. s i r n i o n So ociali per i a quote nson l'hai ancorarlo Se affrettati a f versata AC Bollettino A.A.A. n.39 Pag. 1 LA POSTA Perché mai per lo stesso identico pesce mi vengono chiesti prezzi enormemente diversi tra un negozio e l'altro? Nella nostra zona al momento ce ne sono diversi e devo girare ogni volta tantissimo prima di trovare quello più economico. Vo i come a s s o c i a z i o n e c h e r i u n i s c e ta n t i acquariofifli impegnati, non potete fare qualche cosa? Lettera firmata Sì, possiamo e dobbiamo fare qualcosa: far capire finalmente agli acquariofili che non possono continuare a preoccuparsi solo ed esclusivamente del prezzo, meno che mai quando si ha a che fare con animali e non accessori. Nulla ci impedisce, sia chiaro, di scegliere il negozio "X" piuttosto che quello "Y" se nel primo lo stesso identico modello di pompa e lo stesso barattolo di cibo costano qualche lira in meno. Sul "vivo" il discorso è tuttavia ben diverso: occorre guardare se i pesci sono sani, se l'offerta è varia, se le vasche sono pulite, se viene fatta davvero o meno una quarantena... Se un negozio offre tutti questi servizi e chiede poche migliaia di lire Pag. 2 AC Bollettino A.A.A. n.39 in più va certamente preferito a chi "svende" pesci che non mangiano, in pessime condizioni se non addirittura malati. Quel negoziante che offre pesci sani, andrebbe premiato altro che storie. Magari persino accettando di pagare un po' di più il mangime (senza esagerazioni però), perché i servizi costano comunque e il negoziante dal suo lavoro deve trarre quanto occorre per vivere. Cerchiamo la qualità , allora, e non solo le "offerte speciali", quanto meno al momento di acquistare i pesci. Ne guadagnerà l'intero settore. E saranno premiati nei fatti i negozianti più bravi. Che sono quelli che più degli altri fanno crescere l'acquariofilia. Meditate gente, meditate... da DOMENICA QUIZ n.45/96 A TERAMO CORSO SUGLI ANIMALI D'ACQUARIO Un corso dì formazione specialistica intitolato “Animali da acquario” avrà luogo a fine febbraio per iniziativa dell’Istituto Zooprotilattico dell’Abruzzo e del Molise “G.Caporale” di Teramo. L’iniziativa innovativa e di grande rilievo per il nostro settore- è rivolta in particolare ai medici veterinari e agli addetti del settore. Previste, a Teramo dal 23 al 25 febbraio prossimi, tre intense giornate di lezione con relazioni di Alessandra Paolini (medico veterinario, sezione ittica di Pescara dell’Istituto zooprofilattico), di Alessandro Mancini (biologo già direttore di impianti di importazione e stabulazione di animali d’acquario) e di Giuseppe Mosconi (medico veterinario). consulente di grandi stabilimenti di allevamento e importazione di animali d’acquario). Mancini e Mosconi sono peraltro ben noti ai nostri soci per l’intensa attività pubblicistica e divulgativa anche attraverso le riviste specializzate e “aquarium” in particolare. Dei docenti e del gruppo di progettazione dell’iniziativa fa parte anche Giulio D’Agostino. responsabile del reparto formazione dello zooprotilattico. La quota di iscrizione al corso è di un milione. La scadenza per l’invio delle domande è fissata al 26 gennaio.Per informazioni e iscrizioni la segreteria organizzativa e la sede del corso sono presso: Reparto Formazione dell’Istituto Zooprotilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise “G. Caporale” - via Campo QUOTE SOCIALI Si segnala ai soci che sono in riscossione le quote sociali. Chi non avesse ancora provveduto può versare al segretario o ad un membro del Direttivo la somma di lire 35.000, (che per l'anno 98 è stata ridotta a lire 20.000 per i soci non ancora maggiorenni). Eviterà così di perdere i prossimi numeri del bollettino. Per motivi amministrativi infatti a partire dal prossimo numero la spedizione del bollettino avverrà solo per chi è in regola con il versamento. "AQUARAMA" CESSA LE PUBBLICAZIONI Scompare “Aquamara”, bimestrale francese di aquariofilia, una delle più antiche e qualificate riviste europee del settore. Da tempo in difficoltà aveva subito una serie di cambi di proprietà che già da qualche anno ne avevano fatto temere la possibile scomparsa. Recentemente però l’acquisizione da parte delle “Editions di Garou” (che già curava il mensile “Aquarium Magazine”) avevano restituito speranza ai lettori: l’editore prometteva di tenere in piedi le due pubblicazioni, più divulgativa “Aquarium Magazine”, più impegnata “Aquarama”. Come avevamo a suo tempo annunciato sul bollettino. Una speranza durata pochi mesi: in questi g i o r n i è s ta ta u ff i c i a l i z z a ta l a cessazione delle pubblicazioni. Va avanti solo “Aquarium Magazine”. AC Bollettino A.A.A. n.39 Pag. 3 Tratto da Enciclopedia dei pesci d'acqua dolce Primaris PARLIAMO DEL COMBATTENTE Le nozioni di base 1a parte di Luciano Di Tizio Da questo numero inizia una piccola serie di articoli dedicati ad uno dei più bei pesci d'acquario, nonché uno dei pesci di particolare interesse per la nostra associazione che ad essi ha dedicato mostre concorso in più di un'occasione. Ne riparliamo in vista di future manifestazioni similari... PREMESSA La nostra associazione si occupa da tempo di riproduzione selettiva e di concorsi. Una attività che, con minore o maggiore fortuna nelle varie fasi della vita sociale, ci accompagna sin dalla fondazione del club. Tre sono state in particolare le specie cui abbiamo rivolto la nostra attenzione: Pterophyllum scalare, Pag. 4 AC Bollettino A.A.A. n.39 Betta splendens e Poecilia reticulata. Non a caso di questi pesci abbiamo anche elaborato gli standards di valutazione (tuttora disponibili: rivolgersi nel caso al segretario Marcucci). Un discorso che non intendiamo abbandonare: dello Scalare ci siamo recentemente occupati sulle pagine del nostro bollettino e con ogni probabilità ancora ci occuperemo. Tocca però adesso al “combattente del Siam”, quel Betta splendens che tanti di noi hanno avuto modo di allevare e riprodurre. BETTA SPLENDENS Betta splendens è stato descritto da Regan nel 1910. Ha diversi sinonimi, ma sono per fortuna poco diffusi e non vale la pena di parlarne, per evitare di far confusione. Il genere Betta è stato invece istituito da Bleeker nel 1850. La prima importazione risale al 1874, ma la specie è stata inizialmente commercializzata (sino ai primi anni del 1900) come Betta “pugnax". Una curiosità: la parola “Betta” deriva da “Ikan Wader Bettah” (che sta per “combattente”), nome volgare in uso a Giava in verità per indicare il Betta picta e non il nostro. Inutile, credo, spiegare che cosa significa invece “splendens”. Betta splendens ha corpo fusiforme con linea laterale incompleta e bocca terminale. armata di piccoli denti conici. La pinna dorsale in natura è relativamente piccola, rispetto almeno alle attuali forme di allevamento. Quelle anale e pettorali sono invece abbastanza grandi anche nel tipo originario. La descrizione del pesce com’era in natura è tuttavia abbastanza inutile: le varietà di allevamento con pinne imponenti e colorazione accentuata hanno soppiantato la varietà originaria anche nelle acque libere. Visto che gli allevatori asiatici liberano senza remore gli esemplari in più o quelli in quel momento inutilizzati (ad esempio in caso di tentativo di selezione di un ben determinato colore). Di conseguenza il Betta splendens di forma selvatica è pressoché irreperibile in commercio ed è ormai raro pure in natura. La specie è attualmente diffusa nel sud-est asiatico e soprattutto in Tailandia (altri scrivono “Thailandia”, già Siam). Vietnam e Singapore. Pare invece che l’areale di origine non sia la Tailandia (benché il nome comune più diffuso, sino a qualche anno fa. fosse “pesce combattente del Siam”), ma la Cambogia. Proprio in Tailandia intatti il pesce è normalmente chiamato “PIa Kat Khmer”, vale a dire “pesce combattente del paese dei Khmer”. In natura colonizza ruscelli e acque stagnanti, compresi le risaie del sud-est asiatico, con acque calde e povere di ossigeno ed estremamente instabili in Zona di diffusione di Betta splendens Tratto da Enciclopedia dei pesci d'acqua dolce Primaris quanto condizioni fisico-chimiche: questo spiega la sua sua enorme resistenza e l’infinita adattabilità E spiega anche la spiccata preferenza per acque calde e superficiali dove il combattente resta a lungo, tra le foglie delle eventuali piante acquatiche. AC Bollettino A.A.A. n.39 Pag. 5 Nessun grosso problema di convivenza con pesci di altre specie (attenzione però a evitare coinquilini che potrebbero essere interessati alle sue lunghe pinne: (tipico esempio certi Barbus-Puntius particolarmente “vivaci”). In ciascuna vasca può essere tenuto un solo maschio. L’aggressività intraspecifica tra i maschi è comune e normale anche in natura, ma nelle acque libere lo sconfitto si allontana mentre in vasca non c'è spazio e dunque... un solo maschio per ogni acquario. Oppure “bettiere” o altro del genere (ad esempio una mini-vasca per ciascun maschio adulto) sempre però nel pieno rispetto delle TIPICO ESEMPIO DI BETTIERA La vasca è divisa in più scomparti (meglio se isolati per evitare infezioni, anche se di norma sono comunicanti per consentire il filtraggio). Ogni vaschetta è destinata ad accogliere un solo pesce. E' preferibile che siano isolate otticamente l'una dall'altra. sue pur minime esigenze vitali. In questi recipienti "ad hoc” di solito si fa in modo che i maschi non possano vedersi (basta inserire cartoncini scuri tra l’uno e l’altro), perché altrimenti i pesci gonfierebbero continuamente le pinne per minacciare il rivale e subirebbero una situazione di stress perenne. Si tenga tuttavia conto del fatto che secondo diversi autori una certa aggressività sarebbe necessaria per un buon sviluppo delle pinne: secondo costoro bisognerebbe far sì che i giovani possano “combattere” o almeno eseguire la parata di minaccia a pinne spiegate per crescere meglio. Basterà allora rimuovere di tanto in Pag. 6 AC Bollettino A.A.A. n.39 tanto i cartoncini oppure accostare uno specchietto a un lato della vasca per far sì che il nostro pesce possa per qualche minuto “combattere” con la propria immagine. Le femmine non hanno invece problemi di convivenza: in epoca non riproduttiva possono essere allevate tutte insieme in una vasca e anche al momento degli amori conviene unire più femmine con un solo maschio perché l’aggressività comunque presente non abbia a sfogarsi sempre contro lo stesso soggetto con seri rischi per la sua salute. Per l’allevamento in acquario è sufficiente una vasca non grande (dai 1015 litri in su), ricca di piante anche galleggianti. Sarà bene inserire legni o altro per creare rifugi, utili alle femmine al momento della frega. La superficie deve essere “ferma”: l’acqua di ritorno dal filtro (consigliabile un “biologico” mosso da una pompa di modesta potenza, anche se si può persino fare a meno del filtro, aumentando invece la frequenza dei cambi d’acqua, soprattutto nelle “bettiere” e nei mini acquari) non deve scendere “a cascata”. E' questa l’unica cautela indispensabile, insieme al controllo della temperatura, che non dovrebbe mai essere interiore ai 25°C, benché il pesce tolleri anche livelli inferiori. E' importante pure che sia calda anche l’aria al di sopra della superficie: basterà per questo usare una buona copertura. Nessun problema per quanto riguarda gli altri parametri: il Betta può essere allevato in semplice acqua di rubinetto lasciata riposare per qualche giorno. ALIMENTAZIONE In natura il combattente si nutre soprattutto di insetti e loro larve. In acquario A.A.A. 1a parte I L N E O F I TA E N T R A I N N E G O Z I O di Lorenzo Marcucci Proviamo a condurre per mano un ipotetico principiante cercando di affontare, e speriamo di risolvere, quelli che sono i problemi di chi per la prima volta si accosta all'acquario. Cerchermo di chiarire i mille dubbi di tutti i neo-acquariofili. Cliente. Passavo di qui e mi sono chiesto, perché non entrare a chiedere informazioni? Disturbo? Negoziante. No, anzi è un piacere! Mi dica... C. Ho visto a casa di un amico un acquario e mi è sembrata una buona idea per la mia sala. Ma sa com’è non ci sono rubinetti nelle vicinanze, e poi a terra ho il parquet che come ben sa è allergico all’acqua, inoltre mia moglie dice che non sopporta animali per casa (sa per via del cattivo odore) e poi temo che sia pericoloso il gas contenuto nella bombola che ho visto vicino all’acquario del mio amico, inoltre .... N. Un attimo per favore! Procediamo con ordine. Da quanto ho capito lei non ha una grossa conoscenza di acquari e quindi dobbiamo iniziare dalla A, prima di arrivare alla Z. Procediamo con ordine. Innanzitutto le consiglierei di leggere un buon libro di acquariofilia, se ha un po’ di tempo libero da dedicare alla lettura. Non è per non aiutarla, anzi sono sempre ben lieto di fornire tutte le informazioni necessarie, ma un minimo di cultura di base sull’argomento non fa certo male. In ogni caso eccomi pronto a soddisfare tutte le sue curiosità. 1) Iniziamo col dire che non sono necessari rubinetti per l’acqua in quanto l’acquario è munito di un filtro che provvede ad eliminare le sostanze inquinanti che producono pesci e Come si può vedere la forma delle vasche è molto varia, in commercio si trovano anche vasche con vetri curvati tratto dalla Guida Sera Così allestisco il mio acquario AC Bollettino A.A.A. n.39 Pag. 7 piante. L’acqua viene introdotta solo all’inizio e poi periodicamente se ne cambia una minima parte. 2) Di norma gli acquari, che siano prodotti da ditte specializzate o che siano realizzati da noi negozianti, non hanno perdite e quindi il suo parquet non corre rischi. 3) Un acquario ben funzionante e curato non emette alcun odore, né buono né tantomeno cattivo 4) La bombola che ha visto contiene un gas innocuo, l’anidride carbonica, che di norma viene addizionato a tutte le bevande gassate e quindi non risulta affatto pericoloso Però a parte queste curiosità occorre iniziare il discorso da principio. Iniziamo col dire che possono essere allestiti diversi tipi di acquario. Marini (nostrani o tropicali) e d’acqua dolce (anch’essi nostrani o tropicali). Poi all’interno di queste categorie possiamo avere altre tipologie come marino per invertebrati, di barriera, biotopi, eccetera, ma per il momento non li prenda in considerazione. Si limiti a considerarli come d’acqua dolce o marina. C. E qual è la differenza? Devo andare a prendere l’acqua al mare? N. No, no, non si preoccupi! Se deciderà di iniziare con un acquario marino, potrà utilizzare la normale acqua del rubinetto ed aggiungerci degli appositi sali che la trasformeranno in acqua marina di ottima qualità. In ogni caso forse le converrebbe iniziare con un acquario di acqua dolce che tollera più facilmente gli immancabili “errori del principiante”. Ma torniamo a noi. Innanzitutto vanno considerate le dimensioni e le proporzioni della vasca. Non le conviene iniziare con una vasca troppo piccola, né con una troppo grande. Diciamo che dai 70 ai 100 litri è una dimensione giusta. Le sconsiglio le C A L C O L I A M O L A C A PA C I TA ' D E L L A VA S C A 0,60 metri Per ottenere la capacità in litri della vasca occorre moltiplicare le tre dimensioni della vasca lunghezza x larghezza x altezza espresse i decimetri. Nel nostro esempio avremo 12 x 6 x 5 = 360 litri. Ovviamente questa è la capacità lorda della vasca ovvero l'acqua che al massimo può contenere. Per 1,20 metri Pag. 8 AC Bollettino A.A.A. n.39 0,5 e 0m tri avere la capacità reale occorre sottrarre lo spazio occupato dalle lampade, dalla ghiaia, dall'arredamento eccetera. Supponendo uno strato di ghiaia di 8 cm e circa 10 cm occupati dalle lampade restano circa 250 litri effettivi a vaschette da 20-30 litri in quanto si rivelano ben presto piccole per i numerosi pesci che vorrà introdurre. Del resto anche quelle troppo grandi (superiori a 3-400 litri per esempio) potrebbero creare dei problemi di collocazione per via del loro peso o di gestione. Inoltre potrà trovare vasche di tutti i tipi e formati. Si va dalla classica vasca a parallelepipedo a quelle triangolari, a quelle esagonali, cubiche, con vetri arrotondati, eccetera. Comunque le consiglio di iniziare con una vasca a forma di parallelepipedo che abbia il classico rapporto tra le tre dimenzioni 2 x 1 x 1 (ad esempio lunga 80 cm larga 40 cm ed alta 40 cm). C. A proposito di gestione, è molto impegnativo tenere un acquario? Occorrono molte ore al giorno per la sua manutenzione? N. Assolutamente! Se si escludono quei pochi minuti necessari per controllare la temperatura, dare da mangiare un paio di volte al giorno ed accendere e spegnere la luce, l’acquario non ha bisogno di altri interventi. Inoltre alcune di queste operazioni sono anche automatizzabili con a p p o s i t e a p pa r e c c h i a t u r e , m a d i questo ne parleremo in seguito. Quindi a parte questi pochi minuti al giorno, occorre solo un’oretta ogni 2030 giorni per pulire il prefiltro e per cambiare circa il 15-20% dell’acqua. C. Ma in pratica cosa mi occorre per realizzare il mio acquario in salotto? N. Ovviamente la vasca, un apposito mobile (se non ne ha nessuno adatto a sopportare un peso di circa 100-150 kg), un impianto di filtraggio completo dei materiali filtranti, una lampada per illuminare l'acquario, un termoriscaldatore, un termometro, della ghiaia per il fondo, un poster come sfondo ed eventuali elementi di arredamento come pietre e legni. A questa attrezzatura tecnica vanno aggiunti pesci, piante e ... acqua. Come vede qui in negozio sono disponibili altri mille accessori, ma quelli che le ho menzionato sono necessari e sufficienti a far funzionare una vasca normale. Tutto il resto viene utilizzato per ottenere acquari speciali o effetti particolari. Solo in questi casi vediamo entrare in gioco accessori come lampade germicida, schiumatoi, lampade ai vapori di metallo, impianti diffusori di anidride carbonica, oppure prodotti chimici come correttori di acidità, eccetera. Per il momento ne può fare tranquillamente a meno. L'ultimo aspetto da tenere presente prima di considerare l'acquisto della vasca è la sua collocazione nella stanza. Infatti occorre una posizione possibilmente lontana dalle finestre p e r e v i ta r e c h e l a l u c e d e l s o l e favorisca un eccessivo proliferare di alghe e per evitare che i raggi diretti del sole siano la causa di un eccessivo innalzamento della temperatura nel periodo estivo. In ogni caso vorrei darle un depliant c h e pa r l a d e l l ' a l l e s t i m e n t o d i u n acquario. E' abbastanza coinciso e completo per darle una visione d'insieme delle problematiche che si devono affrontare quando A.A.A. AC Bollettino A.A.A. n.39 Pag. 9 Disegno tratto dall'opuscolo L'acquario marino Tetra D A L L’ A C Q U A D O L C E A Q U E L L A S A L ATA . STORIA DI UN ACQUARIO CON INTERVALLO AMARO! di Danilo Di Lorenzo Passano alcuni giorni e il PREMESSA E’ accaduto! Accendo la luce e vedo i riflessi dell’acqua sul soffitto! No, non sono perdite delle tubazioni è proprio l’acqua dell’acquario; un lato della vasca ha ceduto e seppure era di piccole dimensioni ha inondato la casa! L’amarezza di vedere morire piante e pesci non la dimenticherò ma quello che ugualmente non mi passerà facilmente è la fatica di asciugare con lo straccio 50 litri d’acqua, ripulire completamente l’acquario per non lasciarlo imputridire e sulle conseguenze evito di s c r i v e r e . Pag. 10 AC Bollettino A.A.A. n.39 vuoto lasciato dall’acquarietto sembra espandersi. LA TRASFORMAZIONE La mia consorte si calma. Il tempo è sempre un buon rimedio ed è a rimediare che penso. Telefono all’amico Pardi e subito nasce quella collaborazione che in un team vive sempre. L’acquario si può sistemare.Detto e fatto. Mi nasce subito la voglia di cambiare e prendo informazioni sull’acquario marino. Leggo quello che è disponibile nella biblioteca sociale e punto subito all’acquario marino mediterraneo. Trovare alcune belle rocce è stato difficile, ma grazie agli amici ho avuto dei pezzi di roccia di montagna. Il ghiaietto è stata una scelta obbligata perché la sabbia avrebbe potuto intasare il filtro. Sono pronto. L'ALLESTIMENTO Ghiaia sul fondo e rocce sono state sistemate. Manca l’elemento principale l’acqua salata. Un salto dal rivenditore per comprare i sali ma, qui subentra l’esperienza altrui, questo mi consiglia di guardarmi intorno e fornirmi direttamente ... dal mare. Scatta la molla della curiosità e forse anche per verificare i dati riportati sui testi mi compro un densimetro con termometro e vado in mare che, per mia fortuna, è vicino. Dalla spiaggia alle scogliere artificiali e intorno a queste nuoto con l’occhio fisso alla scala graduata; non riesco a misurare la densità perché il movimento dell’acqua non consente letture ma in compenso scopro che, al contrario dei testi, forse per la vicinanza della spiaggia e la protezione delle scogliere la temperatura arriva fino a 28° centigradi con il minimo a 26°. La temperatura alt a, che è un problema del marino mediterraneo, forse è superabile catturando specie locali e considerando che siamo a luglio! Un rapido controllo con la temperatura ambiente di casa e con quella propria dell’acquario vuoto e concludo che non si dovrebbe superare mai i 28° sopratutto tenendo scoperto l’acquario per favorire l’evaporazione che tiene bassa la temperatura. IL RIEMPIMENTO Detto e fatto il giorno 6.07.96 prelevo l’acqua marina alle ore 16,30 e completo il riempimento alle 17. Appena l’acqua si è stabilizzata alle 17.30 misuro la densità che quota 1025 a 27°; controllo anche il PH che è di 8,15 mentre i nitriti sono assenti. Alle 19 nuovo controllo: densità 1022 a 27°. Mi preoccup a il calo di densità, ma TABELLA DELLE RELAZIONI TEMPERATURA 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 DENSITA' 1025 1024,5 1024 1023,6 1023,3 1023 1022,75 1022,50 1022,25 1022 1021,75 1021,50 1021,25 1021 dato che non ci sono forme di vita apparenti ignoro il dato. Alle 23,30 trovo la densità a 1024 sempre a 27°. E' passato un giorno dall’immissione di acqua e alle 14,30 del 07.07.96 verifico: densità 1024 temperatura 27° nonostante le lampade siano accese, la pompa in funzione e il caldo non manchi! Mi entusiasma che la AC Bollettino A.A.A. n.39 Pag. 11 L'IMPRUDENZA Tornato in superficie commetto uno dei più grandi errori della mia vita... riposiziono il boccaglio con la mano che Pag. 12 AC Bollettino A.A.A. n.39 avevo usato per staccare l’anemone e ... un bruciore intensissimo mi pervade le labbra e il mento. Il viso è già gonfio. Antistaminico e cortisone non hanno un grande effetto e finisco al “pronto soccorso”. Diagnosi: causticazione da veleno animale; altro cortisone e foto tratta dall'opuscolo L'acquario marino Tetra temperatura non aumenti e alle 19,30 un altro controllo da: densità 1024 a 27° PH 8,1 nitriti sempre assenti. Mi stupisce la densità che dovrebbe essere più alta essendo, a norma dei testi, il mediterraneo più salato degli altri mari. Il giorno 14.07.96 aggiungo dell’acqua marina fresca e al controllo trovo: densità 1026 a 25°. Qualcosa st a cambiando nell’acquario e il 15.07.96 con l’aiuto di una lente trovo le prime alghe marroni. Il 20.07.96 riporta densità 1026 a 26°. L'INTRODUZIONE DEI PRIMI OSPITI Mi sembra il momento di tentare e con cautela. Asporto dal mare un “pomodoro di mare”. Il bellissimo rosso dell’attinia equina sembra un semaforo che obbliga a fermarsi per guardare! I valori dellacqua non danno cambiamenti e in breve tempo immetto un gamberetto e delle simpatiche bavosette! Sono così soddisfatto che decido di prelevare dal mare un anemone. Sapendo che sono urticanti mi fornisco di guanti di lattice e scendo in mare avendone già avvistato uno in precedenza. L’anemone resiste; non intende staccarsi dalla roccia, ma anche io non intendo cedere e, purtroppo per me, per tenere in posizione raccolta i tentacoli continuo ad “accarezzarla”. Una onda mi butta contro uno scoglio e, nel risalire in superficie per la mancanza di ossigeno, incastro il tubo del boccaglio fra due roccie. antistaminico a dosi massicce più una pomata che non fa lasciare cicatrici e ed un simpatico << Scemo, eppure sapevi bene quello che toccavi! >>. Tutto passa e con pazienza torno intorno all’acquario. Altre esperienze, altri pesci e la soddisfazione che alcuni piccoli cefali, comprati da un negoziante, coperti da qualche muffa e con le pinne mangiate sono tornati ad una lucentezza incredibile e hanno anche ricostruito le pinne danneggiate. Mi stupisce tuttora avere avuto questi risultati e ancor di più per avere operato “controcorrente”. Secondo i testi l’acquario marino dovrebbe avere foto tratta dall'opuscolo L'acquario marino Tetra almeno 100 litri, il mio al massimo ne contiene la metà; lo schiumatoio sembrava indispensabile e non l'ho mai montato perché mi dà fastidio il rumore della pompa ad aria; l’aereatore è stato acceso solo per verderlo funzionare e subito spento definitivamente; del filtro sottosabbia non ne parlo, neanche l’ho comprato. Allora cosa mi portato fortuna? LA RICETTA PER UNABUONA RIUSCITA A mio avviso queste sono le “chance”. Il cambio di acqua marina ogni mese in ragione di 10 litri (circa un quarto); l’alimentazione, poca ma quasi sempre cibo fresco (polpa di gamberetti e polpa di alici) o in alternativa cibo in scaglie piccole considerando la taglia dei pesci; l'avere generato in acquario un movimento alternato di correnti di acqua. A proposito di quest'ultimo punto ho usato due pompe: una con insufflatore con scarico a mezz’acqua e in direzione del fondo dell’acquario ed un'altra invece con lo scarico a pelo d’acqua. Quella con l’insufflatore, era sempre in funzione mentre l’altra funzionava per circa 30/35 secondi e riposava per 20/25. Entrambe le pompe prendevano acqua dopo il filtro biologico, ma lavoravano con direzione opposta. Questo creava un movimento ritmico che era sentito moltissimo dai pesci tant’è che spesso si mettevano in corrente per nuotare vigorosamente contro; mentre il pomodoro di mare cambiava posto, lentamente, quando, per prova, cambiavo direzione alle correnti. Nel mio acquarietto sono passati diversi animali, perfino un bellissimo cavalluccio marino di colore giallo intenso. Tutti sono tornati vivi in acqua. Persino un piccolo "spirografo" (nato spontaneamente) che era cresciuto fino a poco più di un centimetro e che sembrava in ottima salute quando teneva aperta la sua piccola corona di tentacoli. L'ABBANDONO Si ho smontato tutto. Gli impegni mi impedivano di dare cibo fresco tutti i giorni e non avevo più fatto cambi di acqua, ne con acqua dolce ne salata da oltre quattro mesi. In effetti facevo un cambio con acqua salata ed uno con acqua dolce, mentre i rabbocchi erano solo di acqua dolce; negli ultimi tempi acqua di rubinetto riposata. Ora ho uno spazio vuoto, non ho più l’impegno dei pasti quotidiani, non A.A.A. AC Bollettino A.A.A. n.39 Pag. 13 f o to tratta dalla Enciclopedia dei pesci d'acqua dolce Primaris IO E IL PESCE ELEFANTE di Renato Di Loreto Qualche tempo fa lessi con particolare interesse alcuni articoli su due riviste del settore che trattavano dello Gnathonemus petersii o più comunemente conosciuto come “pesce elefante”. L’analisi delle informazioni ricevute dall’ambiente circostante avviene sopratttutto grazie alle linee laterali e le informazioni ricevute vengono elaborate nell’enorme cervelletto, il cui peso raggiunge lo 0,5% del peso corporeo totale. cattività dimensioni considerevoli p e r c u i è n e c e s s a r i o o s p i ta r l o i n una vasca abbastanza spaziosa, a maggior ragione se intendiamo introdurne più di uno in quanto sono pesci molto territoriali e abbisognano di rifugi di una certa larghezza. Se i nostri soggetti non superano i 5 o 6 cm si possono far convivere anche in un piccolo gruppo, ma in seguito, quando saranno cresciuti, andranno separati a meno che non si disponga di un acquario contenente dai 300 ai 500 litri d’acqua. ALLEVAMENTO ACQUA VASCA Lo Gnathonemus petersii è un pesce che può raggiungere in Pag. 14 AC Bollettino A.A.A. n.39 L’ a c q u a , o l t r e c h e e s s e r e m o l t o tranquilla cioè non eccessivamente mossa, deve avere un pH neutro e una durezza totale che si aggiri intorno a valori medi, la temperatura potrà essere regolata sui 25°C. ILLUMINAZIONE E’ bene che l’illuminazione sia di bassa intensità in quanto il “pesce elefante” mal sopporta un ambiente in cui ci sia una forte luce divenendo molto timido e sfuggente, caratteristiche che scompaiono allorquando si spengono le lampade. Nel caso che si possegga un parco lampade con un buon wattaggio basterà introdurre sulla superficie un folto gruppo di piante galleggianti come ad esempio le Pistia, le Salvinia o le Ceratopteris. ARREDO Indispensabile è approntare dei rifugi sul fondo della vasca che possono essere costituiti da rocce non spigolose, anfore abbastanza grandi o diversi legni l’uno sull’altro. Per quanto riguarda il terreno da usare è raccomandabile, data l’estrema delicatezza della “proboscide”, che esso sia molto fine, quasi sabbioso. Per questi motivi ritengo che debba essere il nostro acquario ad adattarsi ad uno Gnathonemus petersii e non il contrario, se si vuole avere successo nell’allevamento di questo pesce. COMPATIBILITÀ La convivenza di quest’ultimo con tutti gli altri ospiti di un acquario è addirittura esemplare: il nostro pesce semplicemente li ignora preferendo cercare continuamente Particolare della "proboscide" di Gnathonemus petersi foto tratta da Aquarium Oggi 4/94 AC Bollettino A.A.A. n.39 Pag. 15 qualcosa di commestibile. I MIEI DUE “PESCI ELEFANTE” To r n i a m o ora alla mia esperienza diretta con questi pesci, la quale è stata per una parte disastrosa e per l’altra ancora in via di svolgimento. La prima difficoltà si è verificata quasi subito a causa della vasca non proprio spaziosa e per una errata costruzione dei due rifugi, troppo vicini tra di loro. Uno dei due “pesci elefanti”, il più piccolo (sugli 8 cm, contro i 10 cm dell’altro), veniva continuamente scacciato soprattutto all’atto della somministrazione del mangime, lasciando successivamente al compagno entrambi i nascondigli e rifugiandosi alla meno peggio sotto la scatola del filtro interno (l’acquario non aveva e non ha alcun tipo di terreno). Vista la situazione un pò critica decisi di separare i due pesci, dato che la vasca che originariamente doveva ospitarli entrambi era ancora occupata da un " c a t t i v i s s i m o " L a b e o b i c o l o r. Pertanto alloggiai l’esemplare più debole in un piccolo acquario in vetro di una ventina di litri d’acqua con un piccolo filtro interno caricato con resina espansa, un mezzo guscio di noce di cocco e alcune Ceratopteris in superficie. L’ e s e m p l a r e i n q u e s t i o n e s i Pag. 16 AC Bollettino A.A.A. n.39 ambientò quasi subito in quella che doveva essere la sua temporanea dimora aiutato anche dall’immissione quotidiana di una goccia di un preparato multivitaminico. Un piccolo passo indietro: durante la loro precedente e breve convivenza i due pesci avevano già mostrato i primi segnali di una problematica accettazione del cibo da me offerto consistente in mangime secco granulare e in diversi liofilizzati e costringendomi ad acquistare del congelato sottoforma di Chironomi e Artemie adulte. La situazione si fece più drammaticamente chiara successivamente quindi alla separazione di uno dei due in quanto l’esemplare ospitato nel piccolo acquario abboccava esclusivamente qualche larva di zanzara e nient’altro. Non posso affermare che questo comportamento fosse dettato da un qualche stato di sofferenza perchè il pesce appariva sveglio e una volta spento il neon cominciava con la sua “proboscide” a cercare del cibo sul fondo. L’esemplare rimasto nella vasca da un metro, il cui spazio divideva con alcune coppie di Colisa lalia in riproduzione, aveva invece una maggiore propensione a nutrirsi con il congelato che somministravo dalle due alle tre volte al giorno, rifiutando anch’esso ostinatamente sia il secco che il liofilizzato. 18/03/97 dall’epoca del suo acquisto, ma ciò senz’altro è da attribuire alla scarsa varietà di cibo somministratogli data la difficoltà di reperire alimenti giusti per un esemplare selvatico (quando r i u s c i r ò a t r o v a r e d e i Tu b i f e x congelati sicuramente il suo mantenimento risulterà più facile). Pertanto a chi volesse cimentarsi nel suo allevamento dirò innanzitutto che si è scelto una brutta ‘gatta da pelare’ e poi aggiungerò di accertarsi se nelle v a s c h e d e l n e g o z i a n t e g l i G. petersii mangiano avidamente A.A.A. cibi che possano essere acquistare regolarmente. Esemplari riluttanti ad alimentarsi o estremamente schizzinosi (tipo porzioni di cibo aspirate e rigettate diverse volte) non fanno per voi e dovrebbero essere riportati nei loro… luoghi di origine (!) TOPOLINO n. 2155 Passarono diversi giorni e il comportamento alimentare del soggetto più debole non cambiò minimamente malgrado mi fossi particolarmente accanito nella decisione di risolvere quella faccenda non permettendo al mio sfortunato ospite di tirare le cuoia e dandomi così contemporaneamente uno schiaffo morale per non essere riuscito a far vivere un pesce selvatico. Purtroppo, dopo un mese di lento e continuo dimagrimento, lo trovai una bella mattina che era già passato a miglior vita da alcune ore avvolto in un “bozzolo” di muco che questi pesci secernono anche solo se feriti o preda di qualche infezione: la battaglia era persa. Con una certa tristezza passai ad occuparmi del superstite che al contrario prometteva un certo successo nel suo allevamento. A tutt’oggi il mio “pesce elefante”, pur nutrendosi solo di Chironomi e Artemie congelate (sembra preferirle ai primi), è un pesce assai sveglio che ha i m pa r a t o a d a l l o n ta n a r s i d a l s u o rifugio anche “di giorno” e a non temermi quando mi avvicino al vetro frontale della vasca soprattutto quando è l’ora del ristoro, momento in cui perde tutta la sua residua timidezza venendo a raccogliere il cibo persino vicino alla superficie dell’acqua. L‘unico neo è rappresentato dalla sua taglia la quale non è aumentata quasi per niente AC Bollettino A.A.A. n.39 Pag. 17 U N ' E R A N U O VA di Lorenzo Marcucci A b b i a m o pa r l a t o g i à n e l redazionale del restyling che il bollettino ha subito, ma chi ha avuto la pazienza di seguirci fin qui ha visto che ci sono state anche novità. Non saranno certo sfuggite anche le altre modifiche! A partire dal nuovo nome per la testata. Le partecipazioni alla scelta di quello attuale non sono state molte, ma ce ne sono state. Alla fine sia il Direttivo che i presenti all'ultima assemblea hanno scelto quello attuale Acquariofilia Contemporanea. Non male vero? Ci dá un certo tono. Poi la copertina che da questo numero in poi conterrà sempre delle fotografie (chissà se un domani riusciremo a farla a colori). Per non parlare poi della carta utilizzata per la stampa. Come vedi siamo passati alla carta patinata che conferisce un aspetto senza dubbio "professionale" al nostro giornalino. Ma le modifiche non finiscono qui. Abbiamo tolto dalla seconda pagina di copertina l'elenco dei soci per due motivi: il primo è che purtroppo non tutti i soci hanno provveduto a restituire Pag. 18 AC Bollettino A.A.A. n.39 debitamente firmata l'autorizzazione alla pubblicazione del loro nome (perché non vogliono o solo per pigrizia?); il secondo é che stiamo tentando di allargare la distribuzione del bollettino anche fuori regione (ci riusciremo? "ai posteri l'ardua sentenza"). Ci è sembrato scorretto dare a tutti i possibili iscritti alla nostra associazione i dati personali dei nostri soci. Il servizio però rimane e quindi un paio di volte l'anno verrà spedito ai soli soci un cartoncino (da conservare...) con tutti i dati degli iscritti in modo da agevolare i contatti personali. Anche la 3a pagina di copertina è s ta ta c a m b i a ta e q u i n d i n o n troverete più neanche la biblioteca. La stessa sará peró presente nel medesimo cartoncino che sará, come ho giá detto, spedito un paio di volte l'anno. Vi sembra poco? A noi del Direttivo che ci abbiamo lavorato, certamente no! In ogni caso, come sempre, se hai delle idee per migliorare ancora di piú il tutto, faccelo sapere. Ricorda che il bollettino é per i A.A.A. soci e quindi deve seguire le RASSEGNA STAMPA dalla rivista: aquarium nov/97 -------------------------------------Hemigrammus ulreyi -Apistogramma sp di Morrocoy -Dal Sulawesi: Nomorhamphus -Muschi in acquario -Il mondo dell'acquario naturale: I pesci -Fosfati: solo problemi di alghe? -Lo spinarello -L'ombrellino di mare -marino:Organismi alghivori dalla rivista francese: Aquarium magazine dic/97 ------------------------------------Corydoras barbatus -marino:Valenciennea puellaris -marino: I Canthigaster -marino: Le pietre viventi -I Discus selvatici -piante: Anubias nana -120 litri per i cardinali -Neolamprologus buescheri -salmastro: I Brachygobius dalla rivista: aquarium dic/97 -------------------------------------Moenkausia pittieri:tempestata di brillanti -H e m i c h r o m i s una specie in attesa di battesimo -Periophthalmus barbarus e pailio -Ciclidi ad Anversa -La pianta che arreda: Hydrocotyle -Acquariofilia che passione -5a giornata di acquariofilia -Verminosi nell'acquario -marino: Alicia mirabilis -Prodac: per un'acquariofilia del 2000 dalla rivista francese: Aquarium magazine nov/97 ------------------------------------Gli Xipho da allevamento -Hyphessobrycon pulchripinnis -Acarichthys heckelli -Gli anabantidi delle risaie - p i a n t e : A p o n o g e n e t o n madagascariensis -marino:Planarie -Tanganica: pesci scavatori occasionali -Pesci fossili: Lepisosteidi -Viaggi: Celebes dalla rivista americana: Tropical Fish hobbyist: ott/97 ---------------------------------Vivipari della Florida -marino:Pesci pietra -marino:Classificazione dei pesci grilletto del Mar Rosso -Killyfish africani -Uncini sul cioccolato: Heros -Hyphessobrycon bentosi dalla rivista inglese: Aquarist & Pondkeeper nov/97 ---------------------------------Ciclidi dell'America centrale -Vasche per Barbus -Pesci pagliaccio -Introduzione all'acquario marino: -Conservare acqua di qualitá -Manutenzione delle pompe da laghetto AC Bollettino A.A.A. n.39 Pag. 19 dalla rivista: aquarium oggi 3/97 -------------------------------------Caracoidei per grandi acquari speciali -I pesci più amati: Apistogramma agassizi -Barbus conchonius: bello e facile -L'altruismo nei pesci -Allevamento e riproduzione di Roloffia brueningi -marino:Sistemi di filtraggio (II parte) -marino:Con o senza pesci? -piante: Ludwigia inclinata -Piante a fusto dalle foglie rosse -piante: Hottonia palustris -Un paludario americano -Un cocktail di vitamine per pesci -La pagina dei bambini -Fango: meglio vecchio -Analitica per principianti: L'ossigeno -Malawi: Guardaccia subacquei dalla rivista : HobbyZoo nov/97 ------------------------------------marino:Champignon "on the rocks" -Carboidrati per la vita -Segui il blu -L'acquario si illumina dalla rivista francese: Aquarama n. 158 dic/97-gen/98 ---------------------------------------Botia macracantha e simili -Apistogramma cacatuioides -Nematobrycon palmeri -Salaria fluviatilis: un blennide fluviale -Tanganika: variazioni nelle forme -piante: Allevamento senza problemi -La vita invisibile al microscopio -marino:Animali dannosi nel reef -Elettronica e movimento dell'acqua di mare Pag. 20 AC Bollettino A.A.A. n.39 dalla rivista inglese: Aquarist & Pondkeeper dic/97 ---------------------------------Allevare Neolamprologus caudopunctatus -marino:Il caso dei maschi gravidi -marino:Guardare nell'acquario globale -Piante carnivore per l'acquario -Guardando oltre l'acquario o il laghetto -laghetto:Fuori nel freddo -marino:Costruire una casa per coralli fungo -Allevare gli scalari -Il Corydoras di bronzo dalla rivista : Discus Notiziario 4/97 ---------------------------------Selvatico o no? - Le mie esperienze di allevamento di Discus selvatici -Opinioni dei lettori quale tasso di nitrati è accettabile per l'allevamento dei Discus? -Per chi sono tutti questi Discus ...? -Effetti della variazione del valore di pH sulla vitalità di Discus -Soddisfazioni con Discus della Malaysia -Abbassare il valore di pH, ma come? -Il pro e il contro delle mostre e dei con corsi dei Discus. dalla rivista : HobbyZoo dic/97 ------------------------------------Un piranha per amico -Visita alla Prodac -Progetto acquario