Aosta, 6 novembre 1912 Carissimo, ti ringraziamo abbracciandoti commossi, in vivo consenso. Eugenio e Maria Vaina PS. Ti sarei grato se vorrai inviar copia dell'opuscolo (97): a Scipio Slataper presso la Libreria della Voce a Firenze; all'aw. Carlo Sardi a Savona; a Raffaello Alessandri ad Arezzo (Via Romana 256), nonché a tuo comodo, come d'accordo copia a me, indicandomene eventualmente l'importo complessivo. MARIA VAINA D E PAVA Courmayeur Agosto 1915 (98) Egregio Signore, grazie del telegramma. Lei che à conosciuto ed apprezzato Eugenio sa quale perdita noi tutti, io più infinitamente di tutti gli altri, abbiamo fatto. Creda che io non posso credere ancora di averlo realmente perduto. Mi pare che debba certamente ritornare. E se da un lato il suo olocausto eroico, la sua vita splendente di luce mi restano come i tesori preziosi della mia vita, dall'altra parte Lui, l'adorato amico della mia vita, della mia anima, del mio cuore mi manca in un modo straziante, mi mancherà sempre di più. Io non sono qui, ma lassù ove egli riposa per l'eternità nella piccola tomba gloriosa ove la pietà e l'ammirazione dei suoi soldati l'anno composto. Fu raccolto. Cadde conducendo i suoi soldati all'assalto di una trincea austriaca, una palla gli traversò la testa. Penso che l'agonia sia stata breve e che Iddio misericordioso e la sua santa Madre siano venuti incontro a questo spirito così avido di martirio e di gloria. L'ultimo sua cartolina è del 20; mi promette per il giorno dopo una lettera. Il giorno dopo per Lui non ebbe tramonto. (97) L'opuscolo è forse La questione d'Oriente, (Bibliogr. n. 3 ) . (98) Pervenutaci tronca, questa lettera è la prima la morte di Eugenio Vaina al fronte, per cui cfr. supra, zie sulle vicende della vita del personaggio e sulla sua a E . VAINA D E PAVA, La democrazia cristiana italiana e pp. m-vm (raccolta postuma a cura degli amici). già più volte citato scritta a Zanotti dopo I I I , nota 27. Per notifine cfr. la prefazione la guerra, Roma 1919,