Progetto cofinanziato da
Comune di Dumenza
STUDIO DI FATTIBILITA’
DEL PARCO SMERALDO
Num. Rif. Lavoro
Data
rev00
13/12/2012
12-041
Redatto
dott.sa C. Fiori
N. copie consegnate
Revisionato
dr. geol. A. Uggeri
2
Approvato
Dr. Geol. A. Uggeri
rev01
rev02
Collaboratori
Nome file
Dr. Biol. B. Raimondi, Dott. F. Pianezza, Arch. M. Brenga, dott. L. Osculati,
dott. M. Serra
12-041 diario plis smeraldo.doc
Via Lungolago di Calcinate, 88 – 21100 Varese - P.IVA : 02744990124
Tel. 0332 286650 – Fax 0332 234562 - [email protected][email protected]
www.idrogea.com
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Diario di bordo
13/12/2012
RIF. 12-041
SOMMARIO
INTRODUZIONE ................................................................................................. 3
DESCRIZIONE DELLE ATTIVITA’ SVOLTE................................................................ 4
2.1
Attivazione del sito web ................................................................................... 4
2.2
Giornata di presentazione alla popolazione.......................................................... 6
2.2.1
Geologia e idrogeologia della Piana del Palone.................................................. 6
2.2.2
Peculiarità naturalistiche delle Brughiere ......................................................... 7
2.2.3
Presentazione dei risultati analitici.................................................................. 8
2.3
Momenti di coinvolgimento degli agricoltori......................................................... 9
2.4
Attività didattiche.......................................................................................... 11
2.5
Serata conclusiva del progetto ........................................................................ 13
3
CONCLUSIONI ................................................................................................. 15
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INTRODUZIONE
Il presente documento si inserisce nell’ambito del progetto “Studio di Fattibilità del Parco
Smeraldo e costituisce un documento descrittivo delle varie iniziative che attivate a
sostegno del processo di partecipazione all’istituzione del parco, uno strumento utile in fase di
rendicontazione del progetto a Fondazione Cariplo.
Il documento illustra inoltre ogni altra informazione utile a documentare il percorso svolto,
anche in termini di difficoltà riscontrate, in modo che possa costituire un contributo come
possibile “best practice“ per altre esperienze similari.
Il progetto si è inserito in un contesto territoriale e socio-politico molto complesso e talvolta
scettico verso la traduzione pratica e istituzionale del parco.
Nel corso del 2012 l’amministrazione comunale di Luino ha portato a conclusione il processo di
redazione del Piano di Governo del Territorio, strumento adottato nel mese di settembre 2012
e che sarà approvato nei primi mesi del 2013.
Tale processo ha assorbito molte energie ed attenzioni da parte della componente politica e
tecnica dell’amministrazione comunale e pertanto è stato necessario rivedere i propositi iniziali,
le modalità di coinvolgimento della popolazione e calibrare le tempistiche del progetto in
funzione degli impegni dell’amministrazione di Luino.
Le attività di studio e di rilevamento sono state attivate a seguito dell’affidamento dell’incarico
a Idrogea Servizi srl dello studio di fattibilità, tuttavia si è preferito coinvolgere la popolazione
e gli stakeholders solo alla luce dei primi risultati di analisi. Questo anche avuto riguardo di
pregiudizi e resistenze al tema delle aree protette manifestate con esposti e commenti formali
al solo avvio del procedimento: pertanto appunto si è valutato come più opportuno
promuovere incontri e confronti alla luce di studi e argomentazioni strutturate.
Le fasi iniziali di avvio del progetto sono state realizzate attraverso una serie di incontri con i
tecnici e con gli esponenti politici delle amministrazioni coinvolte, che hanno permesso di
ridefinire il calendario degli eventi di coinvolgimento con gli stakeholders, come illustrato nel
presente documento.
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DESCRIZIONE DELLE ATTIVITA’ SVOLTE
2.1 Attivazione del sito web
Parallelamente all’avvio dello studio e delle analisi si è provveduto all’attivazione di un sito
web. E’ stato realizzato uno spazio informativo on-line di facile gestione e aggiornamento,
in modo tale che possa essere facilmente gestibile anche una volta concluso il progetto da
parte degli uffici comunali.
Il sito, aggiornato periodicamente durante l’arco del progetto, illustra i seguenti contenuti:
• pubblicizzazione degli eventi correlati alle attività propedeutiche di divulgazione del
progetto di istituzione del PLIS in un idoneo spazio “news” adeguatamente visibile
sulla home-page del sito;
• descrizione del progetto, delle sue fasi di sviluppo e dei diversi enti e soggetti
coinvolti;
• pagine tematiche di descrizione dei vari aspetti ambientali di rilevanza (fauna,
vegetazione, rete ecologica, ecc.);
• riferimenti per i contatti con il PLIS, gestiti attraverso una e-mail e un numero
telefonico idoneamente concordati con le amministrazioni.
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Lo spazio web sul portale comunale dispone anche di una sezione per dare una risposta alle
Frequently Asked Questions (FAQ).
FAQ
Cos'è un PLIS?
PLIS è un acronimo che identifica i Parchi Locali di Interesse Sovracomunale e sono forme di
tutela del territorio presenti unicamente nella Regione Lombardia (LR 86 del 30/11/1983 e
s.m.i.).
Si tratta di Parchi che, a differenza delle altre aree protette regionali, vengono istituiti da uno o
più Comuni interessati con apposita deliberazione di Consiglio Comunale.
Il requisito fondamentale per l'istituzione di un PLIS è la valenza sovracomunale dell'area
candidata a Parco, che deve essere esaminata dalla Provincia, l'Ente che delibera il
riconoscimento ufficiale del Parco.
Il riconoscimento di un Parco Locale di Interesse Sovracomunale determina vincoli
paesistici?
No.
L'istituzione di un PLIS non prevede l’instaurarsi di alcun tipo di vincolo paesistico come
previsto dal d.lgs. 22 gennaio 2004, n.42, art. 142, comma 1,lettera f "Codice dei beni culturali
e del paesaggio, ai sensi dell’articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137".
Si possono realizzare nuovi edifici all'interno di un PLIS?
No.
L'individuazione del PLIS non può avvenire all'interno di aree a valenza funzionale diversa da
quella di tipo agricolo, di tutela ambientale o di servizi per il verde pubblico.
Possono essere inclusi nel perimetro piccoli lotti edificati interclusi difficilmente scorporabili o
nuclei storici la cui valenza è coerente con gli obiettivi di tutela del Parco
Restano comunque valide le norme dello strumento urbanistico che rendono eventualmente
possibili ampliamenti, ristrutturazioni, ecc.
La presenza del PLIS presuppone il divieto di esercitare l’attività venatoria?
No.
A differenza di altre aree protette (parchi naturali, riserve e monumenti naturali secondo
quanto sancito dalla Legge quadro 6/12/1991, n. 394 sulle aree protette) il riconoscimento di
un Parco Locale non determina il divieto dell’esercizio dell’attività venatoria. Entro i perimetri
del PLIS la pianificazione e la gestione venatoria vengono effettuati attraverso i consueti
strumenti provinciali (Piano Faunistico Provinciale) e sub-provinciali (ATC).
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2.2 Giornata di presentazione alla popolazione
A conclusione delle fasi di analisi e di rilevamento, il 27 ottobre 2012 è stata organizzata una
giornata alla scoperta del tesori nascosti dell’area di studio del Parco Smeraldo.
In mattinata sono state realizzate due escursioni guidate a tema a conclusione delle quali si è
svolta presentazione da parte degli esperti del quadro conoscitivo ambientale ed è stato aperto
un dibattito con i presenti.
2.2.1
Geologia e idrogeologia della Piana del Palone.
Il dr Geol. Alessandro Uggeri, geologo, e il dott. Federico Pianezza, faunista, hanno guidato i
partecipanti lungo un percorso ad anello nella piana del Palone.
Scopo del percorso era quello di evidenziare l’importanza idrogeologica dell’area, sede di un
importante acquifero captato ad uso idropotabile. Con la collaborazione di ASPEM SpA, gestore
dell’acquedotto, è stato possibile visionare le opere di captazione e capirne il funzionamento.
Gli interventi del dott. Pianezza hanno permesso di completare la visione naturalistica e
faunistica della piana e delle sue aree umide.
All’evento hanno partecipato anche gli alunni delle classi II dell’ISIS Luino “Carlo Volontè”.
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2.2.2
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Peculiarità naturalistiche delle Brughiere
La dott.sa Barbara Raimodi, biologa, il dott. Luca Osculati, geologo, e l’arch. Monica Brenga
hanno accompagnato i presenti nella zona delle brughiere, detta “Mina”.
Il percorso ha permesso di evidenziare peculiarità naturalistico vegetazionali quali zone umide
di torbiera con sfagni e la brughiera.
Grazie alla presenza dell'Assistente Capo del Corpo Forestale dello Stato Salvatore Rocco
Maimone e del sig. Gianni Schiroli del CAI di Luino, il percorso è stato arricchito di aneddoti
storici relativi ai presidi della Linea Nord, fortificazione della prima guerra mondiale coeva della
più nota Linea Cadorna.
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2.2.3
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Presentazione dei risultati analitici
La presentazione ha visto l’intervento del gruppo di lavoro incaricato dall’amministrazione
comunale degli studi scientifici, ed in particolare:
• dr. Geol. Alessandro Uggeri, geologo, che ha introdotto alcuni aspetti relativi alla geologia e
all’assetto idrogeologico del territorio con particolare riferimento alla Piana del Palone, sede
di importanti punti di captazione idropotabile;
• dr. Biol. Barbara Raimondi, biologa, ha illustrato le peculiarità floristiche e vegetazionali
rilevate sul territorio, fornendo alcune indicazioni sull’importanza ecosistemica di tali
elementi;
• dott. Federico Pianezza, faunista, ha illustrato le specie faunistiche presenti sul territorio e
introdotto il concetto di rete ecologica e l’importanza che le connessioni hanno sugli
ecosistemi e sul movimento delle specie animali;
• arch. Monica Brenga, architetto, ha illustrato le rilevanze storico - culturali del territorio
appartenenti al passato e al presente.
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2.3 Momenti di coinvolgimento degli agricoltori
In data 8 novembre 2012 è stato realizzato un incontro con gli stakeholders al quale sono stati
invitate le associazioni dei cacciatori, pescatori, agricoltori, gli abitanti delle frazioni di
Longhirolo e Pianazzo, le associazioni di categoria Confagricoltura, CNA, albergatori, ecc.
I portatori di interesse prioritari dell’incontro sono alcuni agricoltori e molti degli abitanti
dell’area di Longhirolo che hanno evidenziato apertamente il proprio dissenso nei confronti del
PLIS attraverso un Atto di Opposizione.
L’istituzione di una “nuova area protetta” viene percepita da alcuni soggetti come una minaccia
alla propria attività agricola, ai propri diritti dominicali e la presenza di potenziali fruitori
dell’area non viene apprezzata come una opportunità ma subita come una invasione non
gradita dei propri spazi.
Pertanto l’amministrazione, con l’ausilio dei tecnici incaricati degli studi scientifici, ha
organizzato un incontro che si è sviluppato in due momenti: un primo di tipo didatticoesplicativo e un secondo di dibattito, al fine di raccogliere il punto di vista della popolazione
direttamente coinvolta.
Segue il verbale dell’incontro.
L’incontro comincia alle ore 17.15 introduce l’assessore Miglio spiegando la scelta di
fissare sul PGT gli ambiti di attenzione naturalistica e la possibilità di istituire un PLIS.
Segue l’intervento dell’assessore Cabrio per conto del Comune di Dumenza che
ribadisce l’importanza per Dumenza di conservare e tutelare le attività agricole
insistenti sul territorio.
Il dott. Uggeri prosegue con la presentazione dei primi risultati dello studio e delle
opportunità legate all’istituzione di un PLIS. L’intervento termina alle 17.45 per dare
corso al dibattito.
Il primo intervento, pur apprezzando la bontà dell’iniziativa e la filosofia di una battuta
d’arresto alla cementificazione, è mirato a capire se le norme urbanistiche-edilizie
possono cambiare rispetto al PLIS. L’ass. Miglio chiarisce che le norme e le procedure
edilizie sono quelle già previste dall’approvando PGT e vigenti nella zona di attenzione
naturalistica, l’istituzione di un PLIS non muterebbe l’apparato regolamentare.
L’esigenza di questa amministrazione è quella di mantenere ed impreziosire le belle
aree che ci sono, anche se può far paura.
Il secondo intervento esplicita il timore che la proprietà privata venga invasa da orde di
“camminatori” e suggerisce al comune di acquistare le aree se interessato a fare un
parco, si sollevano poi questioni in ordine al rapporto tra la presunta pericolosità
dell’agricoltura e i danni dei processi di antropizzazione del territorio
Interviene il Sindaco e ribadisce che questo incontro è stato fatto nello spirito di
acquisire il punto di vista degli interessati e che comunque la demarcazione di una area
di attenzione naturalistica risponde ad una osservazione fatta dalla provincia già nel
2009 in sede di prima elaborazione di PGT. L’idea del parco é scaturita dalla necessità di
dare un regime giuridico più garantista della salvaguardia di queste aree già vincolate
da enti sovraordinati.
Interviene il presidente dell’ass. cacciatori sostenendo che sia un piano con un
perimetro eccessivamente frastagliato e che il timore è che sia una delle tante iniziative
frammentate non coordinate senza un filo conduttore. Pare un dispendio di energia
soprattutto se poi non ci saranno risorse per mantenerlo. Dello stesso parere il dott.
Bossi d’accordo in linea di principio, ma vede troppi vincoli e poche positività per
l’agricoltura e sicuramente i vincoli non potrebbero che appesantirsi.
Un allevatrice sostiene che a Luino ci si sia accorti troppo tardi dell’agricoltura come
risorsa infatti è stata operata la scelta di 3 campi da calcio ed è stato chiuso il macello
comunale.
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Il Sindaco ribatte che questa amministrazione ha firmato un ODG per vietare i campi
fotovoltaici a terra ed è innegabile la necessità e l’importanza del macello.
L’incontro si conclude con la sintesi da parte del sindaco riguardo all’intervento del sig.
Sai il quale propone e condivide l’istituzione di un PLIS ma in zona BEDEA senza
invadere le aree utilizzate dall’agricoltura.
L’incontro ha permesso di far emergere alcuni interessanti spunti di riflessione.
• La tutela del paesaggio agrario e la relativa istituzione di un’area naturale protetta viene
percepita come una minaccia alla produzione agricola vera e propria: le rassicurazioni circa
la non introduzione di nuovi ed ulteriori vincoli non convince gli agricoltori. Apparentemente
alcune considerazioni ostative sembrano essere quasi di tipo “sovraordinato”, diffuse sul
territorio provinciale e presumibilmente riconducibili ad associazioni di categoria.
• Il territorio agricolo apparentemente non richiede la presenza di un PLIS quale polo
attrattore e motore per la valorizzazione delle produzioni agro-alimentari locali, in quanto i
poptenzili fruitori dell’area non vengono percepiti come clienti di strutture ricettive, prodotti
a Km0, bensì vengono spesso subiti come un disturbo e talvolta un danno, in quanto poco
eruditi circa le corrette norme di comportamento negli spazi agricoli condotti.
• Le rimostranze degli agricoltori sono apparse generalizzate e talvolta condizionate da un
giudizio negativo preconcetto sull’operato dell’amministrazione comunale, anche in
riferimento alla precedente amministrazione, operato considerato talvolta penalizzante per
l’attività agricola. I temi contestati sono stati i seguenti: chiusura del macello comunale,
sviluppo del fotovoltaico a terra in aree agricole, perimetrazione di interventi urbanistici
(PII) in ambiti boschivi, la realizzazione di un’ippovia nell’alto luinese, ecc.
Tali riflessioni hanno permesso di focalizzare l’attenzione su specifici temi e di rivedere alcuni
degli obiettivi di progetto e conseguentemente definire una diversa perimetrazione del PLIS.
La fattibilità del contesto socio economico del PLIS, come delineato nel progetto
inizialmente proposto a Fondazione Cariplo, non ha trovato un buon riscontro
oggettivo sul territorio.
I vari momenti di confronto con i “portatori di interesse” hanno evidenziato che gli agricoltori di
Luino non ritengono che il PLIS possa essere lo strumento adatto per migliorare o
incrementare la propria visibilità, in quanto la presenza di turisti rappresenta un elemento di
disturbo all’attività stessa.
Ulteriori spunti derivanti dall’incontro sono relativi a possibili azioni da programmare nello
Schema Direttore del PLIS ad esempio:
• realizzare attività (cartellonistica o pubblicazioni informative) di buone norme
comportamentali negli spazi agricoli condotti da parte dei fruitori ai fini escursionistici del
territorio;
• lavorare sulla sensibilizzazione degli agricoltori trovando nuove forme di incentivazione alla
tutela del paesaggio agrario e delle sue molteplici funzionalità, non solo produttive.
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2.4 Attività didattiche
Le attività didattiche realizzate all’interno del progetto hanno visto il coinvolgimento degli
alunni della Scuola Media dell’istituto omnicomprensivo Bernardino Luini di Luino.
Il giorno 3 dicembre 2012 la biologa Barbara Raimondi e l’arch. Monica Brenga, dello staff di
Idrogea Servizi, hanno accompagnato gli alunni della classe 3°B nell’area delle Brughiere, dove
hanno potuto apprezzare i diversi elementi naturalistici e vegetazionali tipici della zona, quali
boschi e aree umide, e visionare tracce evidenti della storia del secolo scorso, le trincee e i
camminamenti della Linea Cadorna.
Il giorno 4 dicembre il geologo Alessandro Uggeri e il faunista Federico Pianezza, dello staff di
Idrogea Servizi, hanno accompagnato gli alunni della classe 1°B nella Piana del Palone dove,
grazie alla collaborazione di ASPEM, hanno potuto visionare alcuni punti di captazione
idropotabile, apprendendo i meccanismi idrogeologici del sottosuolo e apprezzato l’importanza
ecologica della aree umide.
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I riscontri del coinvolgimento delle scuole e degli studenti sono stati molto positivi e
presentano numerosi punti di forza.
• sul territorio comunale di Luino esistono numerosi istituti scolastici con diversi gradi di
istruzione, fino a quelli superiori (liceo scientifico e diversi istituti tecnici) e pertanto c’è la
possibilità di coinvolgere studenti con età e competenze diverse provenienti da un bacino
di utenza territoriale più vasto del solo perimetro comunale;
• l’istruzione pubblica di grado primario (elementare) e secondario di primo grado (medie)
viene gestita in modo coordinato dall’Istituto Omnicomprensivo Statale Bernardino
Luino che comprende 12 istituti tra Luino e i comuni contermini (Dumenza, Maccagno, Pino
S.L. e Agra) per un totale di oltre 1.000 alunni;
• gli insegnanti e gli alunni intervenuti hanno espresso apertamente il loro gradimento al
progetto ritenendo importante far conoscere ed apprezzare il territorio naturale ai bambini
e ai ragazzi.
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2.5 Serata conclusiva del progetto
E’ prevista la realizzazione di una serata pubblica di presentazione dei risultati dello studio.
Tale serata è prevista per il mese di gennaio presso la Biblioteca Comunale, dove il dott.
Alessandro Uggeri e i suoi collaboratori provvederanno ad informare la popolazione e le
associazioni intervenute in merito alla conclusione del progetto, ai risultati ottenuti e alle
modalità con cui si intende sostenere la candidatura di riconoscimento del parco presso l’ente
provinciale.
In tale serata verrà divulgato un opuscolo informativo illustrante i risultati degli studi di
rilevamento delle valenze ambientali e storico-culturali.
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CONCLUSIONI
Il modello di coinvolgimento degli stakeholders attuato ha rivelato qualche fragilità connesso
talvolta prese di posizione preconcette e di scetticismo nei confronti dei Parchi Locali di
Interesse Sovracomunale. I PLIS infatti vengono percepiti, in quanto area protetta, come una
minaccia all’attività agricola anche se rappresentano una importante forma di tutela dei valori
agricoli tradizionali, minacciati principalmente dal progredire dell’urbanizzato e delle
infrastrutture.
L’amministrazione comunale di Luino, comunque conscia della bontà delle finalità complessive
del progetto, ha introdotto nel proprio PGT un Ambito di Attenzione Naturalistica (art. 66
norme del Documento di Piano), ambito corredato da norme specifiche, riportate all’art. 18 del
Piano dei Servizi, che di fatto costituiscono elementi base di attuazione delle misure di
tutela delle aree del PLIS, quale strumento di realizzazione della rete ecologica regionale e
provinciale.
Le sensibilità naturalistico ambientali così accertate all’interno del perimetro indicato nel PGT
come “ambito di attenzione naturalistica”, sono state denominate “core – area” e sono zone
potenzialmente promuovibili a parco locale per le relative valenze di respiro
sovracomunale. Trattandosi comunque di avviare un processo verso il riconoscimento
istituzionale dei valori naturali che il territorio esprime, appare condivisibile ed opportuno
l’atteggiamento dell’Amministrazione volto a procedere gradualmente indicando intanto
come proposta di PLIS l’ambiente del Monte Bedea che peraltro sottende con maggiore
evidenza elementi, caratteri e condizioni proprie del PLIS.
Pertanto il progetto del PLIS ha quindi calibrato i propri obiettivi sulla fruibilità del territorio ai
fini turistici facendo leva sulle notevoli peculiarità naturalistiche: ambienti assimilabili ad
habitat protetti dalla comunità Europea (Direttiva Habitat) e sulle peculiarità storico – culturali
spesso sottovalutate (la Linea Nord della Linea Cadorna) localizzati sul Monte Bedea, posto a
cavallo tra Luino e Dumenza. infatti le peculiarità naturalistiche e storico-culturali di
importanza sovralocale presenti sul Monte Bedea e la sua rete di sentieri già esistenti
che connettono Luino a buona parte dei territori contermini, lo rendono l’area del
Bedea come quella più idonea ad una candidatura a PLIS.
Nell’area di studio sono state definite aree altrettanto degne di tutela, le “core area” proponibili
nella rete ecologica comunale: la brughiera e la zona umida della “Mina”, la Piana del Paolone,
le sorgenti del T. Luina nella piana agricola del Paù e le relative zone di connessione ecologica.
I riscontri diretti con il territorio hanno dato nel complesso esiti positivi in quanto ha
permesso di evidenziare che:
• il territorio presenta peculiarità ambientali e storico-culturali di valenza e importanza
sovralocale, talvolta sovranazionale, che ben si prestano ad un sistema di valorizzazione
territoriale;
• le scuole di Luino, che soprattutto nei gradi superiori di istruzione raccolgono un ampio
bacino di comuni contermini, possono rappresentare un canale divulgativo preferenziale per
raggiungere un’area “vasta”.
Inoltre segnali positivi sono stati evidenziati dal coinvolgimento della popolazione e delle
scuole; queste ultime, entusiaste delle escursioni proposte, hanno espresso l’interesse a
incrementare attività didattiche che aumentino il livello di conoscenza del territorio
nei ragazzi.
Anche i momenti di confronto con gli agricoltori hanno permesso in alcuni casi di focalizzare le
reali motivazioni di ostilità, che spesso non coincidono con l’istituzione del PLIS,
bensì con una diffusa sensazione di scarsa sensibilità da parte della Pubblica Amministrazione
nei confronti della tematica dell’attività agricola.
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La formazione del Piano di Governo del Territorio, rappresenta un momento
particolarmente complesso e sensibile per una amministrazione comunale in quanto si
trova a dover far fronte a numerose e spesso contrastanti aspettative.
In ogni caso gli esiti dello studio di fattibilità hanno comunque permesso di integrare
nel PGT gli strumenti di tutela ecologico – ambientale necessari agli ambienti
studiati, i quali sono potranno essere inseriti nel sistema della rete ecologica comunale
insieme alle aree di varco ecologico.
Lo studio e le proposte di riconoscimento dei valori naturalistici, la definizione di un possibile
perimetro del PLIS sono questioni maturate a processo di pianificazione già avanzato e
l’Amministrazione intende fare tesoro di questi preziosi contributi dapprima implementando il
PGT con la opportuna e qualificata declinazione della rete ecologica comunale; in un secondo
momento, a valle del processo di approvazione del PGT avviare, di intesa con il
Comune partner, Dumenza , uno specifico aggiornamento per introdurre l’istituto del
PLIS del “Parco Smeraldo”. Questo permetterà di
focalizzare l’attenzione politicoistituzionale, ma anche socio – culturale e più in generale la partecipazione pubblica alle
potenzialità e i limiti del progetto auspicando che quanto rilevato nello studio di fattibilità
rappresenti la base di un rinnovato e utile confronto.
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