Indice 1 LA TECNOLOGIA EOLICA ........................................................................................................................... - 2 - 2 GLI AEROGENERATORI............................................................................................................................... - 3 2.1 2.2 3 IMPIANTI EOLICI IN ITALIA ...................................................................................................................... - 6 3.1 3.2 4 COSTO DI INSTALLAZIONE DI UNA CENTRALE EOLICA ..................................................................................- 8 COSTO DELL’ENERGIA PRODOTTA ................................................................................................................- 8 - ENERGIA EOLICA E AMMINISTRAZIONI LOCALI .............................................................................. - 9 5.1 5.2 6 GLI OPERATORI DEL MERCATO EOLICO .........................................................................................................- 7 DIMENSIONE E TIPOLOGIA DELLE TURBINE E DELLE CENTRALI EOLICHE ......................................................- 7 - IL FATTORE ECONOMICO .......................................................................................................................... - 8 4.1 4.2 5 L’AREA DEL ROTORE ....................................................................................................................................- 4 LA VELOCITÀ DEL VENTO .............................................................................................................................- 4 - IL CASO SPECCHIA ......................................................................................................................................- 10 VANTAGGI DELLA COSTRUZIONE E GESTIONE DIRETTA DELL’EOLICO DALLE COMUNITÀ LOCALI ...............- 10 - IMPATTO AMBIENTALE DELL’EOLICO ............................................................................................... - 12 6.1 6.2 6.3 6.4 6.5 IMPATTO VISIVO .........................................................................................................................................- 12 IMPATTO ACUSTICO ....................................................................................................................................- 13 PERTURBAZIONE DEL CAMPO AERODINAMICO ............................................................................................- 13 ELETTRODOTTI, CAMPI ELETTROMAGNETICI E INTERFERENZE SULLE TELECOMUNICAZIONI ......................- 14 IMPATTO SU FLORA, FAUNA ED ECOSISTEMI ...............................................................................................- 14 - 7 BIBLIOGRAFIA.............................................................................................................................................. - 15 - 8 SITI INTERNET CONSULTATI................................................................................................................... - 15 - ENERGIA DAL VENTO – OPUSCOLO INFORMATIVO SULLA TECNOLOGIA EOLICA 1 La tecnologia eolica L’energia eolica è una fonte rinnovabile. Nel passato l’uomo ha utilizzato il vento per produrre energia meccanica, mediante i mulini. Oggi l’energia eolica viene utilizzata per la produzione di elettricità. Affinché l’impianto di una centrale eolica sia conveniente sarà necessario utilizzare una serie di aerogeneratori, creando così un parco eolico (wind farm), essi saranno collegati ad un'unica linea che li raccorda alla rete locale e nazionale. La loro disposizione nel territorio non è casuale, la loro distanza viene calcolata in modo da evitare interferenze reciproche che potrebbero causare cadute di produzione. Di regola gli aerogeneratori vengono situati ad una distanza di almeno cinque-dieci volte il diametro delle pale; per esempio nel caso di un aerogeneratore medio, con pale lunghe circa 20 metri, questo significa istallarne uno ogni 200 metri circa. Figura 1 - Parco eolico -2- ENERGIA DAL VENTO – OPUSCOLO INFORMATIVO SULLA TECNOLOGIA EOLICA 2 Gli aerogeneratori La tipica configurazione di un aerogeneratore ad asse orizzontale è costituita da un traliccio di sostegno alla cui estremità è fissato il rotore (composto da un alternatore a magneti permanenti che genera energia elettrica) e sul quale sono montate le pale (1, 2 o 3). Il rotore è in grado di ruotare rispetto al sostegno allo scopo di mantenere l’asse della macchina sempre parallelo alla direzione del vento, per questo motivo l’aerogeneratore viene definito “orizzontale”. Opportuni cavi convogliano l’energia elettrica prodotta in una centralina di regolazione e controllo, prima di raggiungere la batteria di accumulatori. Il quadro della centralina fornisce costantemente informazioni sulla corrente di carica e sul livello effettivo delle batterie. La forma delle pale è disegnata in modo che il flusso dell’aria che le investe azioni il rotore. Figura 2 - Componenti principali di una centrale eolica Un aerogeneratore, quindi, riesce a produrre energia convertendo la forza del vento in una torsione che agisce sulle pale del rotore. La quantità di energia che si ottiene dipende da: • densità dell’aria; • area del rotore; • velocità del vento. -3- ENERGIA DAL VENTO – OPUSCOLO INFORMATIVO SULLA TECNOLOGIA EOLICA 2.1 L’area del rotore La Figura 3 dà un’idea delle dimensioni dei rotori di turbine eoliche. Una tipica turbina con un generatore elettrico di 600 kW ha un rotore di diametro pari all’incirca a 44 metri. I diametri dei rotori possono variare da quelli rappresentati in Figura 3 perché molti produttori ottimizzano le loro macchine alle condizioni locali di vento. Un grande generatore richiede un elevata potenza (quindi forti venti) per poter funzionare, perciò se si installano turbine eoliche in un area a bassa ventosità si riesce a massimizzare la produzione di energia utilizzando piccoli generatori per una data dimensione del rotore. Ad esempio, per un generatore di 600 kW il diametro del rotore può variare tra i 39 e i 48 m. La ragione per cui si riesca a generare più energia da un piccolo generatore in un’area a bassa ventosità è dovuta al maggior numero di ore all’anno di funzionamento dell’impianto. Figura 3 - Dimensione del rotore in relazione alla potenza del generatore 2.2 La velocità del vento Per produrre energia elettrica in quantità sufficiente è necessario che il luogo dove si installa l'aerogeneratore sia molto ventoso. L’aerogeneratore opera a seconda della forza del vento: al di sotto di una certa velocità la macchina è incapace di partire. Perché ci sia l’avviamento è necessario che la velocità raggiunga una soglia minima di inserimento, diversa da macchina a macchina (circa 5 m/s). Durante il funzionamento la velocità del vento “nominale” è la minima velocità del vento che permette alla macchina di fornire la potenza di progetto (10-12 m/s per qualche centinaia di kW per -4- ENERGIA DAL VENTO – OPUSCOLO INFORMATIVO SULLA TECNOLOGIA EOLICA macchine di media taglia). Nel caso di raffiche violente (20-25 m/s), che potrebbero indurre nell’elica sollecitazioni eccessive, intervengono automaticamente un freno aerodinamico ed un freno ad induzione magnetica, comandato da un dispositivo elettronico di controllo, che si alimenta con l’energia fornita dallo stesso generatore. L'arresto può avvenire anche attraverso un freno a disco meccanico opportunamente predisposto. Per determinare l'energia eolica potenzialmente producibile in una data zona bisogna conoscere: • la conformazione del terreno: più un terreno è rugoso, cioè presenta variazioni brusche di pendenza, boschi, edifici e montagne, più il vento incontrerà ostacoli che ridurranno la sua velocità; • l'andamento nel tempo della direzione e della velocità del vento: deve superare la velocità di almeno 5,5 metri al secondo e deve soffiare in modo costante per gran parte dell'anno. Figura 4 - Cartina della ventosità media annaule per l'Europa Occidentale -5- ENERGIA DAL VENTO – OPUSCOLO INFORMATIVO SULLA TECNOLOGIA EOLICA 3 Impianti eolici in Italia L’industria eolica mondiale è una tecnologia che ha conosciuto, nell’ultimo decennio, uno sviluppo notevolissimo: nel 1992 la potenza totale installata era inferiore ai 2500 MW; nei primi due mesi del 2004 ha superato i 40.000 MW, con una crescita annuale di quasi il 30%. In Italia alla fine del 2001 risultavano installati oltre 1.240 aerogeneratori, per una potenza che si avvicinava ai 700 MW. Anche nel nostro paese l’andamento di crescita del settore ha avuto un carattere quasi esponenziale ed ha assunto risultati significativi a partire dal 1996, anno in cui è stato installata la prima centrale commerciale. Nell’estate del 2004 il nostro paese ha superato la soglia di 1.000 MW eolici. Questo risultato è anche conseguenza di una nuova consistente ripresa del settore che, entro fine 2005, potrebbe determinare l’aggiunta di altri 500 MW di nuove installazioni. Figura 5 - Potenza installata ed energia prodotta in Italia con l'energia eolica Tra le regioni in cui risulta evidente la predominanza di centrali eoliche ci sono la Puglia e la Campania. I 222 MW installati in Puglia sono situati quasi tutti nella provincia di Foggia, in particolare nella zona appenninica e preappenninica. -6- ENERGIA DAL VENTO – OPUSCOLO INFORMATIVO SULLA TECNOLOGIA EOLICA 3.1 Gli operatori del mercato eolico Rispetto alle centrali che si trovano in Danimarca, Olanda, Germania e altri paesi europei, dove la proprietà delle centrali appartiene spesso a cooperative costituite anche con la collaborazioni delle amministrazioni locali, in Italia queste appartengono quasi sempre ad un unico proprietario privato. In Italia il numero di operatori è piuttosto ristretto (4-5 sono gli operatori più importanti). Il principale è l’IVPC (Italian Vento Power Tecnology), che, insieme all’IVPC4, ha una quota di mercato italiano pari a circa il 60 % e produce il 76% dell’energia generata in Italia da fonte eolica. 3.2 Dimensione e tipologia delle turbine e delle centrali eoliche Ricordiamo che con il termine turbina eolica indichiamo un singolo aerogeneratore, mentre con la dizione centrale si fa riferimento al parco eolico, ovvero ad un insieme di aerogeneratori connessi ad una linea che li collega alla rete elettrica nazionale. La taglia delle centrali italiane è compresa tra poco meno di 1 MW e 35-36 MW; la media è intorno a 10-15 MW, potenze che rientrano negli standard dei parchi eolici europei. Gli aerogeneratori, installati nel nostro territorio a partire dal 1996, sono quasi esclusivamente stranieri, in particolare di produzione danese, sempre più affidabili, competitivi e ben inseriti nell’ambiente. Un indicatore significativo della crescita tecnologica dell’eolico è l’evoluzione della taglia dei generatori, accompagnata anche dall’aumento della loro affidabilità ed efficienza. A partire dal 1995, la taglia media delle macchine installate era di 260 kW di potenza per unità; la taglia media è attualmente 560 kW con riferimento a tutto il parco macchine installate in Italia. L’incremento della taglia media è stato influenzato dalla presenza sul mercato nazionale di turbine eoliche da 600, 660 e anche 750 kW (modello più grande attualmente presente sul nostro territorio). -7- ENERGIA DAL VENTO – OPUSCOLO INFORMATIVO SULLA TECNOLOGIA EOLICA 4 Il fattore economico L'energia eolica è tra le fonti rinnovabili quella tecnologicamente più matura e più vicina alla competitività economica con i combustibili fossili. Negli ultimi 15 anni il costo del chilowattora eolico è diminuito del 70%. L'eolico è caratterizzato, come le altre tecnologie che utilizzano fonti di energia rinnovabili, da costi di investimento elevati in rapporto ai ridotti costi di gestione e manutenzione. A parità di costo dell'energia prodotta, tale specificità può avere il vantaggio di essere trasformata in occupazione, in quanto si viene a sostituire valore aggiunto al combustibile utilizzato negli impianti convenzionali. 4.1 Costo di installazione di una centrale eolica Gli attuali aerogeneratori sono costruiti per operare in modo continuativo, con scarsa manutenzione (ogni 6 mesi) e poco personale (2 addetti per ogni 20-30 turbine) e per un periodo di oltre 20 anni o per circa 120.000 ore. Solo per fare un esempio i motori delle auto sono progettati per durare da 4.000 a 6.000 ore. L'investimento per la realizzazione chiavi in mano di una centrale eolica è, in media, dell'ordine di 1.000 euro per kW di potenza installata. In Italia il costo di installazione in un sito pianeggiante si può ritenere di 850 euro/kW (ipotizzando l'impiego di aerogeneratori da almeno 600 kW di potenza nominale). Attualmente può dirsi che una centrale da circa 10 MW, allacciata quindi alla rete elettrica AT (alta tensione), ha un costo di realizzazione compreso fra i 8.250.000 e i 12.900.000 euro, invece una centrale di circa 2-3 MW, allacciata ad una rete MT (media tensione), ha un costo compreso tra 9.300.000 e 10.800.000 euro. 4.2 Costo dell’energia prodotta Il costo dell'unità di energia (kWh) prodotta da impianti eolici è frutto di un calcolo piuttosto complesso. La sua valutazione deve tenere conto di diversi fattori: in primo luogo, dell'investimento iniziale dell'impianto, sul quale incide per il 60-70% il costo delle macchine; inoltre, occorre considerare la vita utile dell'impianto e il relativo ammortamento (circa 20 anni), i tassi di finanziamento, i costi di esercizio e di manutenzione (1-3% dell'investimento), l'energia globale prodotta su base annua. I costi di produzione dell’eolico si attestano oggi tra i 4 e i 9 c€/kWh. Con un raddoppio della capacità installata i costi di produzione per kWh diminuiscono del 9-17%. -8- ENERGIA DAL VENTO – OPUSCOLO INFORMATIVO SULLA TECNOLOGIA EOLICA 5 Energia eolica e amministrazioni locali Nel processo di realizzazione di una centrale eolica le amministrazioni locali sono chiamate a effettuare delle scelte che comportano un impatto significativo per l’intera comunità. Tuttavia, purtroppo, attorno alla tecnologia eolica esiste molta disinformazione. Alcune amministrazioni locali, favorevoli alla presenza degli impianti nel territorio comunale, delegano però (per ignoranza, per apatia, per disinteresse per la comunità o per interesse personale) la realizzazione e la gestione dei parchi eolici ad una delle poche ditte operanti nel settore a livello nazionale. A tale proposito è opportuno evidenziare che la risorsa eolica è in grado di fornire alle casse dei Comuni un gettito annuale dell’ordine di alcune centinaia di migliaia di euro per centrali da 10-15 MW, provenienti da: canoni d’affitto dei terreni (quota marginale) e contributi derivanti dal corrispettivo di potenza (che in genere costituisce la quota minima da corrispondere anche in assenza di produzione) e dall’utile sulla produzione (dall’1 al 2% del ricavo lordo incassato dal gestore dell’impianto), tutto ciò a fronte di un prezzo salato in termini di svalutazione del territorio, pagato in modo più diretto da pochi cittadini proprietari dei terreni limitrofi agli impianti e in modo indiretto da tutta la popolazione residente. Altre comunità mediante associazioni civiche appositamente costituite, hanno una posizione di netto rifiuto nei confronti dell’eolico. La chiusura totale impedisce di ricercare, valutare e proporre soluzioni alternative. Per giustificare tale atteggiamento vengono tirati in ballo vari motivi. Alcuni sono validissimi e anche molto gravi come il deprezzamento dei terreni per un’ampia parte dei cittadini e l’impatto ambientale, causato da forma e dimensione dei tralicci su cui sono montate le pale, vi sono timori che durante la realizzazione delle fondazioni possano essere sepolte illegalmente scorie inquinanti; vi è la paura (con deboli basi scientifiche) del campo magnetico che si crea intorno alla navicella e del suo effetto nocivo, infine c’è la convinzione, completamente errata, che la produzione d’energia elettrica utilizzando la forza del vento non sia attività remunerativa, pertanto si teme che queste iniziative sorgano solo per accedere ai contributi europei ed essere abbandonate subito dopo, appunto per la scarsa remunerabilità, senza smontaggio delle strutture e senza la necessaria successiva bonifica dei territori. In questi ultimi anni è però nata una terza posizione, in grado di conciliare la produzione di energia e lo sviluppo locale e stemperare i motivi di possibile rigetto della tecnologia eolica da parte della comunità: la realizzazione della centrale eolica mediante una società con la partecipazione del Comune e di tutti i cittadini che intendano contribuire al progetto. -9- ENERGIA DAL VENTO – OPUSCOLO INFORMATIVO SULLA TECNOLOGIA EOLICA 5.1 Il caso Specchia Il Comune di Specchia, in provincia di Lecce, ha avviato un innovativo progetto di sviluppo che prevede la creazione di una società ad azionariato popolare per la realizzazione di centrali eoliche. L’Amministrazione di Specchia ha già realizzato una generatore eolico da 660 kWp costituito da una turbina alta 50 m, in funzione dal novembre 2002. Ad oggi l’impianto ha realizzato una produzione di circa 900.000 kWh, ricevendo dal GRTN certificati verdi1 per 90.000 euro, più altri proventi che verranno dall’energia venduta all’Enel. L’Amministrazione comunale intende ora installare altre 4 macchine eoliche della stessa taglia e nello stesso sito che si è rilevato molto produttivo per la sua particolare esposizione al vento. Sul sito internet del Comune è disponibile un modulo con il quale i cittadini, non necessariamente residenti sul territorio di Specchia, possono aderire al progetto, dichiarando di voler partecipare come azionisti della società che il Comune di Specchia intende creare per la realizzazione del nuovo parco eolico e di voler investire una somma, da stabilirsi a seguito della definizione dei termini e delle condizioni specifiche. Il Comune ha già avviato l’esame delle numerose domande pervenute per la costituenda società. 5.2 Vantaggi della costruzione e gestione diretta dell’eolico dalle comunità locali Un Parco Eolico progettato realizzato e gestito da una società composta esclusivamente dal Comune e da privati potrebbe rappresentare una svolta per la comunità locale. I vantaggi derivanti da tale iniziativa sono numerosi e significativi: • Localizzazione dell’impianto. La società, in accordo con amministrazione e cittadini, potrebbe scegliere la sede più adatta per l’impianto, scegliendo opportunamente tra territori comunali in modo da minimizzare l’effetto di svalutazione sui terreni limitrofi, oppure compensando questa svalutazione con agevolazioni per l’acquisto delle quote societarie riservate ai proprietari maggiormente penalizzati. • Impatto Ambientale. Scegliendo una zona ben delimitata si eviterà di trovare tralicci sparsi su tutto il territorio comunale quindi i terreni conserveranno il giusto valore e potranno essere utilizzati in agricoltura, nel turismo o in qualsiasi altro settore senza nessuna limitazione. 1 Per la promozione dell’energia elettrica da fonte rinnovabile in Italia il decreto legislativo 79/99 ha introdotto un meccanismo di mercato basato sui certificati verdi, che sono titoli che attestano la produzione di energia da fonti rinnovabili.. I CV vengono venduti separatamente dall’energia cui si riferiscono, sono emessi per 8 anni. - 10 - ENERGIA DAL VENTO – OPUSCOLO INFORMATIVO SULLA TECNOLOGIA EOLICA • Sicurezza durante i lavori. Non ci sarà il rischio di possibili occultamenti di scorie nocive in quanto la realizzazione dei tralicci e delle infrastrutture sarebbe riservata a tecnici e personale esclusivamente locale. • Campo Magnetico. Delimitando il territorio interessato anche il campo magnetico non sarebbe più un pericolo, ammesso che lo sia veramente, disponendo a caso gli impianti su tutto il territorio comunale. • Remuneratività. Questo rappresenta l’aspetto più interessante della questione ma è anche il meno conosciuto. L’attuale tecnologia garantisce già adesso energia al prezzo di 0,04 e i 0,09 € ogni Kwh. L’Enel pratica ai propri clienti un prezzo di 0,16 €/kWh, perciò la realizzazione di un parco eolico è oggi un investimento abbastanza remunerativo. Alla luce di queste ultime considerazioni un’impresa in questo settore ha tutti i requisiti per essere avviata, potrebbe portare un’ingente quantità di denaro nelle casse del Comune e di tutti i cittadini coinvolti, permetterebbe di programmare tantissimi interventi, sul territorio, nel sociale, favorire attività collaterali quindi agire come un volano per tutta la cittadinanza. Inoltre tutto il personale indispensabile per la gestione, tecnica e amministrativa potrebbe essere locale. L’unico svantaggio che tale soluzione comporterebbe è rappresentato dallo sforzo, dall’impegno necessario per mettere insieme tante persone, per discutere e trovare una soluzione comune, per vincere i personalismi e puntare un po’ più in alto. - 11 - ENERGIA DAL VENTO – OPUSCOLO INFORMATIVO SULLA TECNOLOGIA EOLICA 6 Impatto ambientale dell’eolico Gli impianti eolici producono sull'ambiente un impatto positivo e negativo. L’impatto positivo di una centrale eolica è dovuto a: 1. decentramento nella produzione di energia (che comporta riduzione di perdite di carico nella linea elettrica); 2. emissioni inquinanti evitate dalla sostituzione di una quota parte del parco termoelettrico. L’impatto negativo comporta: 1. occupazione del territorio; 2. variazione al paesaggio; 3. emissioni acustiche; 4. perturbazioni aerodinamiche; 5. interferenze elettromagnetiche; 6. disturbo all'avifauna stanziale e migratoria. L’impatto negativo può essere ridotto fortemente mediante una corretta progettazione, nella nostra regione si dovrà fare riferimento alle “Linee guida per la realizzazione di impianti eolici nella Regione Puglia” pubblicate nel gennaio 2004 dall’assessorato all’ambiente della Regione. 6.1 Impatto visivo L’alterazione visiva di un impianto eolico è dovuta agli aerogeneratori (pali, navicelle, rotori, eliche), alle cabine di trasformazione, alle strade appositamente realizzate e all’elettrodotto di connessione con la rete. Nella scelta del tipo di struttura (a palo, da preferire, o a traliccio), delle dimensioni e quindi della potenza occorrerà considerare l’impatto visivo che tale scelta comporta. Buona parte dell’impatto dipende anche dalla disposizione, dalla ubicazione, dalle variazioni di altezza, forma e colore, nonché dalle diverse condizioni di illuminazione. Altro fenomeno da evitare è quello del cosiddetto “effetto selva”, cioè l’addensamento di numerosi aerogeneratori in aree relativamente ridotte. Un diffuso criterio guida, che trova giustificazione anche nella riduzione delle interferenze aerodinamiche, suggerisce di assumere una distanza minima tra le macchine di 3-5 diametri sulla stessa fila e 5-7 diametri su file parallele. Sarà cura del proponente allegare una carta delle interferenze visive, elaborata in funzione dell’orografia dei luoghi, che consenta di valutare le aree su cui si manifesta l’impatto visivo ed una - 12 - ENERGIA DAL VENTO – OPUSCOLO INFORMATIVO SULLA TECNOLOGIA EOLICA visualizzazione in 3D fatta da tutti i punti che sono scenicamente in stretta relazione con il sito e l’ambiente limitrofo, in modo da ottenere una o più distribuzioni spaziali dell’impianto in esame. Analoghe tecniche possono utilizzarsi per ridurre gli impatti dei collegamenti con la rete e delle nuove strade a servizio dell’impianto. In generale (ma non sempre) è preferibile che le linee di trasmissione siano interrate e che le strade di servizio siano pavimentate con rivestimenti permeabili. 6.2 Impatto acustico Il rumore emesso dagli impianti eolici deriva dalla interazione della vena fluida con le pale del rotore in movimento e dipende dalla tecnologia adottata per le pale e dai materiali isolanti utilizzati. La distanza più opportuna tra i potenziali corpi ricettori ed il parco eolico dipende dalla topografia locale, dal rumore di fondo esistente, nonché dalla taglia del progetto da realizzare. Anche se studi hanno dimostrato che a poche centinaia di metri il rumore emesso dalle turbine eoliche è sostanzialmente poco distinguibile dal rumore di fondo e che all’aumentare del vento si incrementa anche il rumore di fondo, mascherando così quello emesso dalle macchine, risulta comunque opportuno effettuare rilevamenti fonometrici. Tali rilevamenti dovranno essere compiuti prima della realizzazione dell’impianto per accertare il livello di rumore di fondo e dovrà essere successivamente effettuata una previsione dell’alterazione del campo sonoro prodotta dall’impianto. Il proponente dovrà inoltre evidenziare il livello di vibrazioni prodotte dall’impianto, presso i recettori residenziali più prossimi, e confrontare tali valori con i livelli di disturbo per la popolazione riportati dalla normativa tecnica internazionale. 6.3 Perturbazione del campo aerodinamico Quando si presenta un fenomeno ventoso, intorno e sopra un’area con una definita conformazione orografica, si instaura a regime un campo di flusso ben definito. La presenza di un impianto di un certo numero di turbine eoliche di medie e grandi dimensioni modifica notevolmente il campo di flusso presente, instaurando campi di sovrapressioni, deviazioni delle linee di flusso e scie turbolente vorticose. Tale turbolenza diventa molto complessa quando nell’area in oggetto sono presenti più turbine schierate seconda una determinata geometria. Il proponente dovrà quindi affrontare il problema della perturbazione del flusso attraverso una descrizione quantitativa adottando criteri che consentano di individuare la distanza limite oltre la quale la perturbazione del flusso aerodinamico può ritenersi trascurabile; si dovrà inoltre delimitare tridimensionalmente la regione di spazio perturbata intorno al sito. - 13 - ENERGIA DAL VENTO – OPUSCOLO INFORMATIVO SULLA TECNOLOGIA EOLICA La conoscenza del flusso aerodinamico perturbato è importante per prevenire il suo effetto sull’avifauna ed in particolare sull’interferenza nei confronti delle rotte migratorie, e sugli aeromobili; dovrà quindi essere valutata la posizione della regione di flusso perturbato rispetto alle rotte degli uccelli e degli aerei. 6.4 Elettrodotti, campi elettromagnetici e interferenze sulle telecomunicazioni L’interferenza elettromagnetica causata dagli impianti eolici è molto ridotta nei casi in cui il trasporto dell’energia prodotta avviene tramite l’utilizzo di linee di trasmissione esistenti. Diverso è il caso in cui le linee elettriche siano appositamente progettate e costruite, in tal caso sarà necessario uno studio dell’impatto dell’opera che dimostri il rispetto dei limiti previsti dalla vigente normativa. Gli aerogeneratori possono anche essere fonte di interferenza elettromagnetica a causa della riflessione e della diffusione delle onde radio che investono la struttura, ovverosia possono influenzare: le caratteristiche di propagazione delle telecomunicazioni (come qualsiasi ostacolo) e la forma del segnale ricevuto con eventuale alterazione dell’informazione. Una adeguata distanza degli aerogeneratori dalla sorgente del segnale potrà far sì che l’interferenza sia irrilevante. 6.5 Impatto su flora, fauna ed ecosistemi L’impatto degli impianti eolici sulla vegetazione è riconducibile unicamente al danneggiamento e/o alla eliminazione diretta di specie floristiche. Sulla fauna (in particolare avifauna e mammiferi chirotteri) si possono distinguere, invece, due tipi di impatto: • impatto di tipo diretto, dovuto alla collisione degli animali con parti dell’impianto; • impatto indiretto, dovuto alla modificazione o perdita di siti alimentari e riproduttivi e al disturbo (allontanamento) determinato, oltre che dalla realizzazione degli impianti, dall’aumento generalizzato della pressione antropica. Agli impatti su flora e fauna possono inoltre essere legate conseguenze sugli ecosistemi in termini di riduzione della biodiversità, introduzione di specie alloctone e perdita di habitat di pregio. Queste tipologie di impatti sono presenti sia in fase di costruzione dell’impianto eolico, che nella successiva fase di esercizio. Per questo sono necessari accurati studi preliminari riguardo la presenza di specie di importanza naturalistica. - 14 - ENERGIA DAL VENTO – OPUSCOLO INFORMATIVO SULLA TECNOLOGIA EOLICA 7 Bibliografia PIRAZZI L. (ENEA), “Superata in Italia la soglia dei 1.000 MW eolici tra ostacoli autorizzativi e incertezze normative”, in Ilsoleatrecentosessantagradi, n. 8, p. 2-3, 2004 “Una società ad azionariato popolare Ilsoleatrecentosessantagradi, n. 9, p. 7, 2003 per l’eolico in provincia di Lecce”, in PIRAZZI L. (ENEA), “Sviluppo attuale e prospettive future per gli impianti eolici in Italia”, in Ilsoleatrecentosessantagradi, n. 3, p. I2-I3, 2002 “Aspetti generali di un tipico sito eolico italiano: caratteristiche ambientali, tecniche ed economiche”, in Ilsoleatrecentosessantagradi, n. 3, p. I5, 2002 “Una rassegna degli DE PRATTI G.M, Ilsoleatrecentosessantagradi, n. 3, p. I6, 2002 8 Siti internet consultati www.ewea.org www.windpower.org www.minambiente.it www.regione.puglia.it www.agenergialecce.it www.isesitalia.it www.ilsolea360gradi.it www.paciolo.com/Ambiente/ eolico/eolico.htm web.tiscali.it/bollettinonet/Energiaeolica.htm www.comunediandretta.it/News_20040331.htm - 15 - impatti ambientali dell’eolico”, in