Il sangue Informazioni per studenti Blutspendedienst SRK Service de transfusion sanguine CRS Servizio trasfusione di sangue CRS Indice Il mito del sangue 3 1. Funzioni del sangue 4 1.1 Trasporto delle sostanze La respirazione cellulare Reazione chimica della respirazione cellulare 4 4 6 1.2 Il nostro sistema di difesa La reazione di difesa specifica Vaccinazioni 6 7 8 1.3 Rimarginazione delle ferite Formazione della crosta Cascata della coagulazione ed emofilia 9 9 10 2. La composizione del sangue 11 2.1 Globuli rossi – eritrociti Aspetto e proprietà degli eritrociti Emoglobina 11 12 12 2.2 Globuli bianchi – leucociti Granulociti, monociti e linfociti Leucemia 12 13 14 2.3 Piastrine – trombociti Trombosi Ateriosclerosi 14 14 15 2.4 Plasma sanguigno Albumina, immunoglobuline, sistema complementare e lipoproteine Ustioni 15 15 3. I gruppi sanguigni 17 3.1 Il sistema AB0 Caratteristiche dei gruppi sanguigni Trasmissione ereditaria 17 17 19 3.2 Altri gruppi sanguigni importanti Fattore Rh Gravidanza 20 20 20 2 16 4. Il percorso del sangue dal donatore al ricevente 21 4.1 La donazione del sangue La conservazione e l’analisi del sangue Tipi di donazione 21 22 23 4.2 Il sistema dei componenti I componenti più importanti Il frazionamento del plasma 23 24 24 5. Il Servizio trasfusione in Svizzera 25 Il mito del sangue Da sempre il sangue ha affascinato l’uomo. Già nell’era preistorica gli uomini sapevano che un animale moriva in poco tempo, se perdeva una certa quantità di sangue. Il sangue era quindi sinonimo di vita. In alcune culture si usava inoltre bere il sangue di certi animali, ad esempio del leone, nella speranza di trarne la forza e il coraggio. In certi casi, si uccidevano persino delle persone per offrire il loro sangue in sacrificio agli dei ed attirarsi così la loro benevolenza. I primi tentativi di trasfondere ad un uomo il sangue di un suo simile risalgono all’antichità. All’epoca, al sangue venivano attribuite proprietà curative e la facoltà di ringiovanire chi lo beveva. I romani facoltosi bevevano il sangue dei gladiatori uccisi. Al Papa Innocente III ormai morente il medico dette da bere il sangue di tre ragazzini di dieci anni, ma invano: morirono tutti e quattro. Solo varie scoperte, come quella della circolazione sanguigna nel 1628, spianarono man mano la strada per la riuscita delle trasfusioni di sangue. In Inghilterra, dopo un test fra cani, Richard Lower fece l’audace tentativo di trasfondere del sangue animale all’uomo. I donatori prediletti erano le pecore. Secondo le cronache del tempo, alla fine del XVII secolo un quindicenne sarebbe stato guarito grazie ad un trasfusione di questo tipo. Spesso tuttavia queste trasfusioni fallivano poiché insorgevano delle malattie, ma soprattutto perché non si conosceva ancora il sistema dei diversi gruppi sanguigni e il fattore Rhesus. Oggi le caratteristiche del sangue sono abbastanza ben conosciute. Che cosa sai di questa importante linfa? Rispondi alle seguenti domande – possono essere esatte più risposte! Se c’è qualcosa che non sai ancora, nel presente opuscolo potrai trovare la risposta e scoprire molti altri aspetti appassionanti del sangue. Quali funzioni svolge il sangue? ❏ Trasporto delle sostanze ❏ Rimarginazione delle ferite ❏ Difesa dagli agenti patogeni Dove si formano le cellule sanguigne? Nel sangue Nel fegato Nel midollo osseo Quanti litri di sangue ci sono nel corpo di un individuo adulto? ❏ 1–2 litri ❏ 5–6 litri ❏ 10–12 litri Quali cellule sanguigne esistono? Globuli rossi Piastrine Globuli gialli ❏ ❏ ❏ ❏ ❏ ❏ Quali gruppi sanguigni esistono? ❏ AB0 ❏ AB ❏ Rhesus Quali sono i requisiti per poter donare il sangue? ❏ Età minima 18 anni ❏ Peso corporeo minimo 50 kg ❏ Non essere stati malati per 1 mese Quanto sangue si preleva durante la donazione? ❏ Il più possibile ❏ 450 ml ❏ 1 litro Chi organizza le campagne di donazione del sangue? Ospedali Casse malattia Servizio trasfusione di sangue CRS ❏ ❏ ❏ 3 Domande Quanti litri di sangue hai all’incirca? Calcola il tuo volume sanguigno in base al tuo peso corporeo. Cita altri organi e le funzioni che essi svolgono nel corpo. 1. Funzioni del sangue Il sangue è considerato un «tessuto fluido» ed è uno degli organi più grandi e più importanti del nostro corpo. Un individuo adulto ha circa 5-6 litri di sangue, che equivale pressappoco all’8 percento del suo peso corporeo. Il sangue scorre nei vasi ed è il sistema di trasporto più grande e più esteso del nostro corpo: questo sistema di conduzione lungo circa 96 000 km collega tutte le cellule del corpo e rende così possibile l’indispensabile scambio di sostanze. Il sangue è sempre in movimento e rifornisce ogni cellula di energia e di sostanze importanti. Non sono irrorati dal sangue solo la cornea, i capelli e i peli del corpo, lo smalto dei denti, le unghie dei piedi e delle mani. Il sangue svolge compiti essenziali nel nostro corpo: • Trasporto delle sostanze • Difesa dagli agenti patogeni • Rimarginazione delle ferite Quando si parla di ipotermia, temperatura alterata e febbre? Quale temperatura febbrile è mortale e perché? Inoltre esso è responsabile della distribuzione del calore all’interno del corpo umano. Sia in estate che in inverno, l’interno del corpo umano dovrebbe avere una temperatura di ca. 37 gradi C. Il calore viene prodotto soprattutto dall’attività delle cellule. In seguito, il sangue lo trasporta attraverso il corpo a tutti gli organi. Attraverso i vasi sanguigni precedentemente allargati, il calore in eccesso viene convogliato alla pelle e da qui irradiato all’esterno. Se necessario, l’emissione di calore viene stimolata dalla sudorazione (evaporazione dell’acqua). 1.1 Trasporto delle sostanze Le vitamine sono delle sostanze protettive. Quali vitamine conosci e quali funzioni svolgono? Per poter vivere, ogni cellula del nostro corpo ha bisogno di energia. Questa energia viene ottenuta mediante combustione del glucosio con l’ossigeno, reazione che produce anidride carbonica e acqua che il sangue provvede a trasportare. Le sostanze nutritive così come i sali minerali e le vitamine che entrano nella nostra circolazione sanguigna attraverso la parete dell’intestino vengono trasportati dal sangue in tutte le parti del corpo e sono a disposizione delle cellule come fonti di energia, costituenti e sostanze protettive. Quali tossine conosci e come entrano nel tuo corpo? Il sangue non solo trasporta le sostanze utilizzabili nelle cellule, ma provvede anche a portare le sostanze di rifiuto negli organi di eliminazione, soprattutto nei reni. Le tossine che dall’esterno entrano nel corpo o che si formano all’interno di esso vengono trasportate agli organi di disintossicazione come il fegato e i reni dove vengono trasformate. La respirazione cellulare La produzione di energia nella cellula tramite la combustione del glucosio viene chiamata respirazione cellulare. Il sangue trasporta le sostanze necessarie per la respirazione cellulare alle cellule e i prodotti della reazione dalle cellule agli organi di eliminazione. 4 Il gas necessario per la combustione entra nei nostri polmoni attraverso l’inspirazione dell’aria. Nei polmoni l’ossigeno viene ceduto al sangue. I globuli rossi si caricano di particelle di ossigeno e le trasportano nelle cellule dei tessuti e dei muscoli. Nelle cellule l’ossigeno incontra il glucosio presente nel sangue in forma sciolta e che è stato trasportato nelle cellule dall’intestino o da altri organi di deposito. I prodotti di rifiuto che si formano durante la reazione di combustione all’interno della cellula, cioè l’anidride carbonica e l’acqua, vengono assimilati dal sangue e trasportati verso gli organi di eliminazione. L’anidride carbonica viene eliminata attraverso i polmoni con l’espirazione e l’acqua attraverso i reni sotto forma di urina o attraverso le ghiandole sudoripare sotto forma di sudore. Inspirazione dell’ossigeno Polmone Espirazione dell’anidride carbonica Bronchi principali Domande Perché poco prima o durante uno sforzo fisico si mangia dello zucchero d’uva quando ci si sente stanchi? Ad ogni respiro, dell’aria giunge ai polmoni che sono divisi in due parti: il polmone destro e il polmone sinistro. I condotti che portano ai polmoni sono chiamati bronchi. I bronchi si ramificano via via in condotti sempre più sottili che vanno a terminare negli alveoli polmonari. Alveolo polmonare Particella di anidride Attraverso le pareti sottilissime degli alvecarbonica oli polmonari, una parte dell’aria, ossia le particelle di ossigeno, penetra nel sangue. Qui le particelle di ossigeno si legano ai globuli rossi. Alveolo polmonare Particella di ossigeno Gli uomini e gli animali trasformano in anidride carbonica l’ossigeno di cui hanno bisogno quotidianamente per la respirazione cellulare. Di conseguenza deve essere prodotto continuamente dell’ossigeno nuovo. Chi vi provvede e come avviene questo processo? Globulo rosso Vaso sanguigno Cellule del corpo I globuli rossi riforniscono di ossigeno ogni singola cellula del corpo. Dalle cellule il sangue assorbe l’anidride carbonica e la riporta agli alveoli polmonari. Tramite l’espirazione l’anidride carbonica viene poi espulsa dal corpo. Particella di ossigeno Particella di anidride carbonica Globulo rosso 5 Domande Reazione chimica della respirazione cellulare La respirazione cellulare è una reazione chimica e può essere descritta con la seguente equazione: Immaginati la reazione chimica della respirazione cellulare nell’ordine inverso (da destra a sinistra). Hai già incontrato questa reazione? glucosio 1 C6H12O6 + ossigeno + 6 O2 anidride carbonica + acqua 6 CO2 + 6 H2O A sinistra sono elencate le sostanze che vengono trasportate dal sangue alle cellule, a destra quelle che vengono portate via dalle cellule. Nella respirazione cellulare si forma dell’energia che viene immagazzinata nel corpo sotto forma di sostanza chimica: l’ATP (adenosina trifosfato). Ogni molecola di ATP rappresenta un pacchetto di energia dal quale la cellula trae l’energia di cui ha bisogno. 1.2 Il nostro sistema di difesa Quali agenti patogeni conosci? Come puoi contrarli? Cita tre esempi concreti. Nell’ambiente che ci circonda vivono numerosi agenti patogeni come virus, batteri, parassiti vegetali (funghi) e animali (ad esempio gli agenti della malaria). Quando questi elementi estranei penetrano nel nostro organismo, si ha un’infezione. Per difendersi da questi temibili invasori il nostro organismo ha bisogno di un sistema di difesa. A questo sistema di difesa partecipano delle cellule sanguigne, precisamente i globuli bianchi. Essi sono i gendarmi del nostro corpo. Non appena scoprono un intruso, danno l’allarme scatenando una reazione di difesa da parte dell’organismo. La prima linea di difesa dell’organismo è costituita dai granulociti, un sottogruppo dei globuli bianchi, che sono presenti in maggior numero. Queste cellule rimangono per alcune ore nella circolazione sanguigna prima di penetrare nei tessuti attraverso le pareti dei vasi. Nelle infezioni essi si moltiplicano molto rapidamente e combattono la lesione in loco distruggendo i corpi estranei, in particolare i batteri. Essi hanno proprietà fagocitiche (assimilazione e distruzione di particelle organiche ingerite) e rilasciano inoltre delle proteine che provocano la febbre e degli enzimi che sono importanti in caso di lesioni dei vasi sanguigni e dei tessuti. Se l’infezione è particolarmente intensa vengono danneggiati i granulociti stessi che muoiono e formano il pus. Che cosa significa anti? Conosci anche altre parole che iniziano con anti? Non appena hanno assolto al loro compito, essi si deteriorano e vengono distrutti da altri globuli bianchi, i cosiddetti macrofagi. I macrofagi sono cellule che provengono dai monociti del sangue e hanno anch’essi un effetto fagocitico. Questa reazione viene chiamata reazione di difesa generale o resistenza. I linfociti, un altro tipo di globuli bianchi, contribuiscono alla difesa dell’organismo e lo difendono in un modo molto particolare dagli invasori. I linfociti riconoscono gli invasori dalla struttura della loro superficie e reagiscono producendo degli strumenti di difesa specifici chiamati anticorpi. In questo caso si parla di reazione di difesa specifica. Gli anticorpi e la struttura della superficie degli agenti patogeni formano un insieme come una chiave con la sua serratura. Fissandosi sugli invasori, gli anticorpi ne permettono la distruzione da parte dei macrofagi. 6 La reazione di difesa specifica – sull’esempio di un’infezione influenzale Domande Un agente patogeno penetra nel corpo. Sul posto giungono immediatamente i macrofagi (fagociti giganti) che divorano il maggior numero possibile di corpi estranei. Questo processo del divorare viene chiamato anche fagocitosi. Gli agenti patogeni che sono sopravvissuti penetrano nelle cellule del corpo e si moltiplicano all’interno di esse. Le cellule colpite vengono chiamate cellule ospiti. Se non sono in grado di distruggere tutti i virus, i macrofagi inviano un messaggio alle cellule helper per informarle sull’aspetto della superficie dell’invasore. Da ciò le cellule helper riconoscono di quale invasore si tratta. Leggi il fumetto e tieni a mente tutte le cellule sanguigne coinvolte. Su un foglio annota brevemente le loro funzioni. Le cellule helper attivano da un lato le cellule killer che distruggono le cellule ospiti. Dall’altro le cellule helper attivano delle plasmacellule che producono delle sostanze di difesa specifiche, vale a dire che si adattano esattamente ai corpi estranei. I corpi estranei vengono chiamati antigeni, le sostanze di difesa anticorpi. Gli anticorpi si legano agli antigeni. Questo legame è il primo passo verso la distruzione degli antigeni. I macrofagi divorano sia le cellule ospiti morte che gli antigeni legati agli anticorpi e li digeriscono. Così vengono distrutti tutti gli antigeni presenti nel corpo, che siano liberi nel sangue o nascosti in una cellula ospite. 7 Domande Perché nei trapianti di organi il sistema di difesa deve essere messo fuori uso artificialmente? Per poter produrre tempestivamente gli anticorpi giusti al prossimo attacco degli stessi antigeni, i linfociti formano delle cosiddette cellule memoria. Queste cellule conservano nella loro memoria la ricetta per la formazione degli anticorpi specifici. Se, anche a distanza di anni, gli stessi agenti attaccano nuovamente il corpo, i rispettivi anticorpi possono essere prodotti molto rapidamente e distruggere gli invasori prima che abbiano avuto la possibilità di moltiplicarsi notevolmente. Il corpo è diventato immune a questa malattia, perciò la persona colpita non si ammala più o solo lievemente. Vaccinazioni La reazione di difesa propria del corpo deve essere sostenuta in alcuni casi in modo artificiale per poter contrastare degli invasori particolarmente resistenti. Si ricorre a due tipi di vaccinazioni. Immunizzazione attiva L’immunizzazione attiva avviene allo stesso modo della la reazione di difesa specifica, con la sola differenza che nel corpo vengono iniettate piccole quantità di agenti patogeni. Questi scatenano la reazione a catena dell’immunizzazione, senza che la malattia si manifesti. Poiché il corpo ha formato gli anticorpi per conto proprio, si parla di immunizzazione attiva. Questa vaccinazione viene chiamata anche vaccinazione preventiva, poiché con le cellule memoria prodotte essa conferisce al corpo una protezione duratura contro un determinato agente patogeno. Dopo una vaccinazione preventiva, ad esempio contro il tetano, si può avvertire un senso di stanchezza perché il corpo combatte l’invasore iniettato. Cerca su Internet delle malattie che vengono combattute con l’immunizzazione passiva. Cerca due esempi. 8 Immunizzazione passiva L’immunizzazione passiva viene usata quando il corpo si è già ammalato o quando vi è una minaccia diretta di contrarre una malattia grave. Nel caso di questa vaccinazione viene iniettato un siero con anticorpi. Gli anticorpi si legano agli agenti patogeni e li portano ai macrofagi per la distruzione. Gli anticorpi vengono prodotti tramite immunizzazione attiva di sangue d’origine umana o animale. L’immunizzazione passiva vene chiamata vaccinazione terapeutica e non offre una protezione duratura. 1.3 Rimarginazione delle ferite Sulle ferite si forma rapidamente una crosta che ferma l’emorragia e che protegge la ferita dalla penetrazione di particelle di sporco e di agenti patogeni. Sotto questa crosta si forma la pelle nuova. Solo quando la formazione della nuova pelle è terminata, la crosta si stacca. La crosta è formata da sangue coagulato. Della coagulazione sono responsabili le piastrine e diverse proteine (fattori coagulanti) della parte fluida del sangue, cioè del plasma. Se, come nel caso dell’emofilia, vengono a mancare questi fattori coagulanti, perfino la più piccola ferita può essere letale perché la ferita non cessa di sanguinare. Una perdita di oltre due litri può essere letale. In caso di ferite maggiori con forte perdita di sangue la ferita deve essere perciò fasciata, nei casi più gravi con una fasciatura elastica. Per compensare la perdita sono quindi spesso necessarie delle trasfusioni di sangue. Domande Un amico si è ferito alla mano e sanguina fortemente. Come lo aiuti? Formazione della crosta In caso di ferita, i vasi sanguigni danneggiati si restringono riducendo in questo modo la perdita di sangue. Allo stesso tempo le piastrine si attaccano sul bordo della ferita. Esse modificano la loro forma e si addensano in un coagulo, inizialmente ancora molto instabile. Nel frattempo, nelle cellule danneggiate si formano dei fattori proteici che attivano il sistema della coagulazione. Questo è l’inizio di una complessa reazione a catena in cui viene formata una proteina filiforme insolubile: la cosiddetta fibrina, i cui filamenti formano un reticolo che rafforza il coagulo di sangue. La ferita, che si è chiusa nel giro di pochi minuti, è così protetta e il processo di guarigione può iniziare. I vasi danneggiati si restringono leggermente: in questo modo viene ridotta la fuoriuscita di sangue. ferita Perché la ferita inizia nuovamente a sanguinare se gratti via la crosta prima che cada da sé? cellule danneggiate piastrine messaggeri Le piastrine si accumulano sulle cellule danneggiate della parete del vaso. Allo stesso tempo esse rilasciano dei fattori coagulanti. Questi fattori interagiscono con altre proteine attivate rilasciate dalle cellule della parete del vaso. cellule danneggiate 9 piastrine Domande fibre di fibrina I fattori coagulanti e i messaggeri danno avvio alla reazione di coagulazione. In varie fasi vengono prodotte delle fibre di fibrina che rafforzano la crosta formata dalle piastrine. cellule danneggiate piastrine crosta L’apertura viene richiusa in pochissimo tempo dalle piastrine e dalle fibre di fibrina: si forma una crosta. fibre di fibrina Cascata della coagulazione ed emofilia Cerca altre malattie ereditarie. Quale caso si deve presentare perché una donna soffra di emofilia? Il processo della rimarginazione è estremamente complesso. Esso consiste in due sistemi inizialmente indipendenti l’uno dall’altro e si svolge in varie fasi consecutive. Ogni attivazione di un fattore coagulante fa scattare la fase successiva, per questo il processo viene chiamato cascata della coagulazione. Non appena le sostanze coagulanti vengono liberate dai trombociti e dalle cellule ferite, attraverso vari passaggi intermedi si forma l’enzima trombina. Questa trombina avvia la trasformazione del fibrinogeno disciolto nel plasma sanguigno in fibrina solubile. Si formano dei lunghi filamenti di fibrina che si intrecciano fra loro formando un fitto reticolo. I globuli rossi che fuoriescono vengono trattenuti nelle maglie di questo reticolo e otturano così il punto difettoso. In molte persone la cascata della coagulazione non funziona in maniera ottimale. Per predisposizione ereditaria esse hanno una carenza di importanti fattori coagulanti. I sintomi sono tanto più drammatici quanto maggiore è la carenza. In caso di ferita, le persone colpite rischiano il dissanguamento. Nelle forme gravi, già con ferite minime si hanno delle emorragie inarrestabili all’esterno, nei tessuti o nelle articolazioni. Questa malattia ereditaria viene chiamata emofilia. Ne sono colpiti in particolare gli uomini, a causa della combinazione dei loro cromosomi sessuali. Gli uomini possiedono un cromosoma X e un cromosoma Y, le donne due cromosomi X. Il gene responsabile dei fattori coagulanti, e che in caso di un difetto scatena l’emofilia, è localizzato sul cromosoma X. Se una donna possiede un gene difettoso, l’effetto viene compensato dal secondo gene sano. Poiché gli uomini non possiedono un secondo cromosoma X, basta un gene difettoso per scatenare l’emofilia. Gli emofiliaci vengono curati mediante somministrazione per via endovenosa del fattore coagulante mancante. I fattori coagulanti vengono ricavati dal sangue di donatori oppure vengono prodotti artificialmente. 10 2. La composizione del sangue Il sangue non è solo un liquido, ma è formato da diversi componenti. Se si lascia riposare una piccola quantità di sangue per molto tempo in una provetta, i singoli componenti iniziano a separarsi. • cellule sanguigne • globuli rossi • globuli bianchi • piastrine Domande Che cosa fa circolare il sangue nel nostro corpo? Indica altri 2 composti nei quali dei componenti si depositano se si lasciano riposare a lungo. • plasma sanguigno Sul fondo del recipiente si raccoglie una massa rossa opaca formata dalle cellule sanguigne. Sopra di essa rimane un liquido giallastro leggermente torbido: il plasma sanguigno. Composizione esatta del sangue umano 49,5 % 1,09 % 4,4 % 42,8 % 0,07 % 2,14 % acqua lipidi, zuccheri, sali proteine globuli rossi globuli bianchi piastrine Le cellule sanguigne non vengono prodotte nel sangue stesso ma nel tessuto osseo: nell’adulto nelle ossa piatte (sterno e cresta iliaca), nei bambini anche nelle ossa lunghe (p. es. nel femore). Le cellule sanguigne si formano quindi nel midollo osseo che è ben protetto all’interno delle ossa. Ogni minuto si formano circa 180 milioni di globuli rossi. Non appena hanno raggiunta la maturità, le cellule entrano nel sangue per assolvere alle loro funzioni. Calcola quanti globuli rossi vengono prodotti in un giorno. 2.1 Globuli rossi – eritrociti I globuli rossi vengono chiamati eritrociti. Questo termine scientifico deriva dal greco ed è formato da «erythros» (rosso) e «zytos» (cellula). Il nome è stato dato agli eritrociti perché essi conferiscono al sangue il suo tipico colore rosso. 1 mm3 di sangue contiene circa 5 milioni di eritrociti. Gli eritrociti sono a disposizione dell’organismo per il trasporto dell’ossigeno per circa 100–120 giorni. Nella milza i vecchi eritrociti vengono quindi separati dal flusso sanguigno ed eliminati. In quale punto del tuo corpo si trova la milza? Eritrociti 11 Domande Cerca su Internet i sintomi dei disturbi dell’irrorazione sanguigna. Aspetto e proprietà degli eritrociti Gli eritrociti sono corpuscoli discoidali (la loro forma somiglia a quella di una lente biconcava) con un diametro di 7,5 µm ed uno spessore di 2 µm che posso deformarsi notevolmente quando devono passare con forza attraverso i vasi sanguigni più stretti, ossia i capillari. Gli eritrociti maturi sono privi di nucleo cellulare. Per poter assorbire l’ossigeno, gli eritrociti contengono una soluzione di emoglobina concentrata che conferisce loro il colore rosso. Alcune malattie o fattori di rischio (come il diabete o il tabagismo) riducono la capacità di deformazione dei globuli rossi. L’irrorazione sanguigna necessaria non è più garantita, perché gli eritrociti non riescono più a passare attraverso i capillari. Di conseguenza i capillari si ostruiscono e il tessuto può morire. Emoglobina Perché le donne incinte non dovrebbero fumare? Un tempo, nelle cantine dove si conservava il vino si lasciava sempre una candela accesa oppure vi si mandava un animale domestico, ad esempio un cane, prima di entrarvi. Spiega perché questo accorgimento era d’importanza vitale. L’emoglobina, il pigmento respiratorio del sangue, rappresenta il principale componente dei globuli rossi. L’emoglobina possiede quattro molecole di emoglobina, il vero e proprio pigmento, ognuna delle quali è in grado di legare una molecola di ossigeno. L’emoglobina ha così la capacità di assorbire l’ossigeno nei polmoni, di cederlo alle cellule e di trasportare successivamente l’anidride carbonica dalle cellule ai polmoni dove questa viene espirata assieme all’aria. Il monossido di carbonio (CO), che si forma ad esempio in caso di combustione incompleta e che viene respirato fra le altre cose con il fumo delle sigarette, si lega anch’esso alle molecole di emoglobina. Il monossido di carbonio può addirittura «scacciare» l’ossigeno dal suo posto. In questo modo esso toglie lo spazio necessario per il trasporto delle molecole d’ossigeno d’importanza vitale e di conseguenza le cellule vengono rifornite in maniera insufficiente. Nei casi più gravi ciò può portare alla morte per soffocamento. 2.2 Globuli bianchi – leucociti Immaginati un dado con lati di 1 mm. Ciò rappresenta il volume di 1 mm3. Il nome deriva dal greco «leukos» che significa bianco. A differenza degli eritrociti queste cellule sanguigne non contengono pigmenti e, divise dalle altre, si presentano come una specie di pasta bianca. I leucociti sono grandi circa il doppio degli eritrociti e possiedono un nucleo cellulare, ma sono prive di emoglobina. Per ogni mm3 di sangue vi sono da 4000 a 10 000 leucociti, la cui dimensione è di 7–15 µm a seconda del tipo perché, ad essere precisi, leucociti è un termine riassuntivo. Occorre infatti distinguere tre sottogruppi con diversi compiti: • granulociti • monociti (macrofagi) • linfociti $ Linfociti 12 Granulociti, monociti e linfociti Domande Granulociti I granulociti, il cui nome deriva dal latino «granula» (granello), hanno una caratteristica granulazione del citoplasma e un nucleo di forma irregolare. Essi rappresentano il 65 % dei leucociti. I granulociti diventano attivi quando dei corpi estranei penetrano nel nostro corpo, vale a dire quando insorge un’infezione oppure quando una parte s’infiamma. Essi vengono prodotti nel midollo osseo e hanno una vita media di alcune ore Monociti I monociti o macrofagi sono i leucociti più grandi. Il 10 % dei leucociti è costituito da monociti che vengono prodotti nel midollo osseo e hanno una vita media di 1–2 giorni. Devono il loro nome alla configurazione omogenea del loro nucleo. Sono i «fagociti giganti» a divorare gli agenti patogeni e le cellule morte sparsi nel corpo e a digerirli nel loro interno. I granulociti e i monociti inglobano gli agenti patogeni e li digeriscono. Questo processo viene chiamato fagocitosi. nucleo cellulare monocita Il monocita si dirige verso il corpo estraneo. Il monocita inizia a circondare il corpo estraneo. I macrofagi non solo divorano i corpi estranei e li digeriscono, ma danno anche un importante contributo alla difesa specifica. Quale? corpo estraneo Le estremità del monocita si uniscono e il corpo estraneo viene inglobato nel monocita. Il corpo estraneo viene scomposto dal monocita e digerito. Linfociti I linfociti rappresentano un quarto dei leucociti e sono solo «di passaggio» nel sangue. Oltre che nel midollo osseo essi vengono prodotti anche nei linfonodi. Anch’essi circolano continuamente nel corpo, sia che giungano come gli altri leucociti in un punto infiammato, sia che migrino nel loro deposito, vale a dire nei linfonodi sparsi in tutto il corpo. Da questi linfonodi i linfociti agiscono per la difesa specifica. Essi rappresentano il centro del sistema immunitario poiché svolgono tre compiti essenziali: come cellule killer distruggono le cellule ospiti, come plasmacellule formano gli anticorpi contro gli antigeni (una plasmacellula può produrre in un’ora fino a 2000 anticorpi) e producono le cellule memoria che possono sopravvivere per decine di anni. Cerca nel libro di biologia o su Internet come si muove un’ameba e crea un piccolo flip-book. Mentre gli eritrociti vengono trascinati passivamente dal sangue, i leucociti possono muoversi in modo autonomo come delle amebe. Così essi possono nuotare anche contro la corrente sanguigna, attraversare le pareti dei vasi e giungere così nei punti del corpo quando sono richiesti. 13 Domande Quali altri tipi di cancro conosci? Che cosa hanno in comune le malattie da cancro? Quali diversi metodi per la cura del cancro possono essere adottati? Leucemia La leucemia è una forma di cancro che riguarda i leucociti. Leucemia significa «sangue bianco». Nelle persone colpite vi è un forte aumento della produzione di leucociti che dal midollo osseo vengono però rilasciati nel flusso sanguigno in stato immaturo. Perciò essi non sono in grado di assolvere al loro compito. Allo stesso tempo diminuisce la normale formazione del sangue e nascono meno cellule sanguigne funzionanti. A causa di questa anemia l’ammalato soffre di stanchezza, pallore e tachicardia. La carenza di leucociti e piastrine aumenta notevolmente il rischio di infezioni e di emorragie. Dato che il midollo osseo non funziona in maniera ottimale, le maggiori possibilità di guarigione sono rappresentate dal trapianto di midollo osseo. Tramite potenti farmaci (chemioterapia) il midollo osseo del paziente viene distrutto e sostituito con cellule di midollo osseo di un donatore. Nel periodo che precede l’operazione e in particolare in quello successivo, fino a quando le cellule del midollo osseo non si sono stabilizzate ed hanno avviato la produzione di cellule sanguigne sane, il paziente affetto da leucemia è fortemente esposto al rischio di infezioni. Dato che ogni agente patogeno può scatenare un’infezione mortale, il paziente è costretto a vivere in una stanza sterile. 2.3 Piastrine – trombociti Similmente agli eritrociti, i trombociti sono corpuscoli discoidali privi di nucleo che vengono prodotti da cellule giganti del midollo osseo. Con 1–3 µm rappresentano le più piccole cellule sanguigne; per mm3 di sangue ci sono 150 000–400 000 trombociti che hanno una vita media di circa 8–10 giorni. Le piastrine provvedono a mantenere il sangue all’interno dei vasi sanguigni. Le minime lesioni dei vasi, addirittura le crepe nelle pareti, vengono immediatamente sigillate con dei trombociti. Durante questa fase detta emostasi, i trombociti perdono la loro forma biconcava, si arrotondano e la loro superficie diventa spinosa. Un accumulo di piastrine (mescolate alle proteine di coagulazione) viene chiamato trombo. Un ingrossamento eccessivo di questo «grumo» può però portare all’ostruzione dei vasi sanguigni. Trombociti Trombosi La trombosi è l’ostruzione di un vaso sanguigno dovuta ad un trombo. I fattori che portano alla formazione di un trombo sono il rallentamento del flusso sanguigno, il danneggiamento della parete del vaso e la modificazione della composizione del sangue che provoca una maggiore coagulazione. Le piastrine rimangono attaccate nel 14 punto danneggiato della parete del vaso, ad esempio a causa di un deposito, vi aderiscono e formano un trombo. Se il trombo viene strappato dal flusso sanguigno e trascinato via, esso può ostruire i capillari e provocare nei polmoni un’embolia, nel cuore un infarto e nel cervello un ictus. A causa della chiusura dei vasi sanguigni, le cellule del corpo non vengono più rifornite di ossigeno e di sostanze nutrienti e non possono quindi svolgere le loro funzioni. Le trombosi possono insorgere, fra le altre cose, per la mancanza di movimento in seguito a degenze prolungate. In caso di ricovero ospedaliero, per evitare la formazione di trombi si inietta un medicinale per fluidificare il sangue. Alterazioni delle pareti dei vasi si manifestano spesso nei forti fumatori, nelle persone con pressione alta e obese e nei malati di diabete. Domande Quali sono i sintomi di un infarto cardiaco e di un ictus? Ateriosclerosi Con ateriosclerosi si intende l’alterazione patologica delle pareti dei vasi sanguigni a causa di depositi e calcificazioni. A favorire l’insorgere dell’ateriosclerosi sono il fumo, lo stress, il sovrappeso, la pressione alta, il colesterolo, il diabete, l’invecchiamento e la mancanza di movimento. Nel corso degli anni, varie sostanze si depositano sulle pareti dei vasi ostacolando sempre più la circolazione del sangue. Solo nello stadio avanzato si manifestano dei disturbi circolatori. Le malattie che ne conseguono, come ad esempio l’infarto cardiaco e l’ictus, sono fra le cause più frequenti di morte. Sezione di un’arteria sana 2.4 Plasma sanguigno Senza il plasma, il componente liquido del sangue, le cellule sanguigne solide non potrebbero essere trasportate attraverso il corpo. Oltre all’acqua (90 %) e ad alcuni sali, esso contiene lipidi, ormoni e proteine. Se la sostanza proteica chiamata fibrinogeno viene consumata nella coagulazione, rimane il siero. Albumina, immunoglobuline, sistema complementare e lipoproteine Albumina A livello quantitativo, la più importante proteina del plasma è l’albumina, presente per il 60 %. Oltre al trasporto delle sostanze nutrienti, l’albumina svolge la funzione di «portatore d’acqua». Essa impedisce che durante la circolazione attraverso gli Hai sicuramente già visto il tuo proprio siero sanguigno. Quando si può vederlo? Nelle campagne di sensibilizzazione delle organizzazioni di solidarietà si vedono spesso dei bambini con pance molto gonfie. Spiega le cause di questo fenomeno. 15 Domande Perché gli anticorpi sono importanti per la difesa specifica? stretti vasi, di per sé permeabili, il sangue perda troppa acqua e si raddensi. Se vi è una carenza di albumina a causa di un’alimentazione insufficiente, dal sangue esce dell’acqua e si formano degli accumuli d’acqua nei tessuti, i cosiddetti edemi da fame. Immunoglobuline e sistema complementare Le immunoglobuline vengono prodotte dai linfociti e sono gli anticorpi che assieme ai leucociti svolgono un ruolo importante nella difesa specifica. La difesa viene rafforzata dalle oltre 20 diverse proteine del sistema complementare che, se compaiono in modo non regolato, possono aver un forte effetto dannoso sui tessuti. Lipoproteine Le lipoproteine sono delle proteine che trasportano i grassi e il colesterolo assimilati con l’alimentazione. Squilibri nel bilancio delle lipoproteine possono provocare l’arteriosclerosi, l’infarto cardiaco o l’ictus. Ustioni Quali sono i vari gradi di ustione e da che cosa sono caratterizzati? In caso di ustioni vi è una fuoriuscita di plasma. Esso si raccoglie sotto la pelle e si formano delle bolle oppure fuoriesce quando la pelle si spacca. Le ustioni estese portano ad una rapida e intensa perdita di plasma, e ciò che provoca fra le altre cose una carenza di plasmaproteine. Con la diminuzione del livello di albumina l’acqua non viene più legata nel sangue, fuoriesce ed evapora. La perdita di liquido deve essere immediatamente compensata. Ciò avviene mediante l’apporto di acqua e la somministrazione di una soluzione di albumina che viene estratta dal plasma del sangue di donatori. Le sacche di sangue (qui trombociti) vengono etichettate con precisione, indicando fra le altre cose il gruppo sanguigno e il fattore Rh. 16 3. I gruppi sanguigni Domande L’insuccesso delle trasfusioni di sangue tra esseri umani registrato nei secoli scorsi non è imputabile unicamente alle precarie condizioni igieniche del tempo, ma soprattutto al fatto che si ignorava l’esistenza dei sistemi dei gruppi sanguigni. Infatti, c’è sangue e sangue, e il tipo tollerato da una persona può essere dannoso per un’altra. I gruppi sanguigni dei donatori devono perciò essere compatibili con quelli dei riceventi. Sono i seguenti fattori a determinare il gruppo sanguigno: • sistema AB0 (si pronuncia sistema A-B-zero) • fattore Rh • sistema HLA Nel 1901 il medico viennese Karl Landsteiner fece un esperimento decisivo con cui divenne lo scopritore dei gruppi sanguigni. Egli prelevò ai suoi collaboratori e a se stesso dei campioni di sangue dividendoli in siero e in cellule sanguigne. Quindi mescolò di volta in volta il siero di una persona con le cellule sanguigne di un’altra e osservò che questo siero era in grado di agglutinare gli eritrociti di determinate persone e non di altre. 3.1 Il sistema AB0 Ogni persona appartiene a uno dei gruppi sanguigni A, B, AB o 0 (zero). In Svizzera, il gruppo più frequente è il gruppo A. Non in tutto il mondo si trova però la stessa ripartizione presente nel nostro paese. Infatti, presso gli indiani del Nordamerica e del Sudamerica si riscontra ad esempio quasi unicamente il gruppo 0, mentre gli abitanti dell’Asia centrale, dell’India settentrionale e dei paesi limitrofi appartengono soprattutto al gruppo B. 8% B Conosci il tuo gruppo sanguigno? 4% AB 47 % A 41 % 0 Distribuzione dei gruppi sanguigni in Svizzera Caratteristiche dei gruppi sanguigni Gli antigeni A e B, presenti sulla superficie degli eritrociti, sono trasmessi per via ereditaria e determinano il gruppo sanguigno (A, B, AB e 0). Il sistema di difesa dell’organismo riconosce i suoi propri antigeni “naturali” e non li combatte. Durante i primi sei mesi di vita nel plasma si formano degli anticorpi aggiuntivi: antiA nelle persone del gruppo sanguigno B, anti-B in quelle del gruppo A, anti-A e anti-B nelle persone del gruppo 0. Se degli anticorpi entrano in contatto con degli eritrociti incompatibili (ad esempio in caso di trasfusione di sangue del gruppo B ad una persona del gruppo A) essi si legano alla superficie della cosiddetta membrana dei globuli rossi estranei e distruggono le cellule sanguigne (agglutinazione). Perché l’agglutinazione degli eritrociti è dannosa? 17 Gruppo A Gruppo B Domande Antigeni A Antigeni B Anticorpi anti-B Anticorpi anti-A Gruppo AB Il termine «antigene» non viene usato solo per le caratteristiche dei gruppi sanguigni. Dove s’incontra inoltre questo termine e che cosa significa? Gruppo 0 Antigeni A & B senza antigeni senza anticorpi Anticorpi anti-A & anti-B Se durante una trasfusione entrano in contatto degli antigeni e degli anticorpi incompatibili, il ricevente ne risente. Per evitare questi spiacevoli inconvenienti, prima di ogni trasfusione viene quindi eseguito un «test di compatibilità» tra gli eritrociti del donatore e il siero del ricevente. L’agglutinazione viene sfruttata negli esami del gruppo sanguigno. Al campione di sangue da esaminare vengono mescolati dei sieri di controllo dei gruppi sanguigni A e B. A seconda degli anticorpi presenti nel siero, il miscuglio si agglutina oppure rimane sciolto. Il risultato dell’esame permette di stabilire quali antigeni sono presenti nel campione di sangue esaminato e di determinare quindi il relativo gruppo sanguigno. Esame del gruppo sanguigno Sangue della persona esaminata Gruppo A Siero di controllo 1 Siero di controllo 2 Siero di controllo 3 (con anticorpi anti-B) (con anticorpi anti-A) (con anticorpi anti-A+B) > Agglutinazione > Agglutinazione Gruppo B > Agglutinazione > Agglutinazione Gruppo AB > Agglutinazione > Agglutinazione > Agglutinazione Gruppo 0 Trova altri quesiti di questo tipo sugli esami del gruppo sanguigno e ponili a un tuo compagno di classe. 18 Nel sangue della persona esaminata sono presenti antigeni e anticorpi. Nel siero di controllo sono presenti solo anticorpi del rispettivo gruppo sanguigno. Se gli antigeni e gli anticorpi corrispondenti entrano in contatto fra loro, essi fanno agglutinare il campione Esempio: il sangue della persona esaminata si agglutina soltanto se messo in contatto con un siero di controllo contenente anticorpi anti-A. Ciò significa che nel campione di sangue è presente l’antigene A e che manca l’antigene B. La persona esaminata appartiene quindi al gruppo sanguigno A. Trasmissione ereditaria Domande I gruppi sanguigni vengono trasmessi per via ereditaria dai genitori ai figli. Nel nucleo di ogni cellula del corpo umano sono presenti due filamenti di DNA, ciascuno dei quali è costituito da 23 cromosomi. Il figlio riceve rispettivamente un filamento di DNA dal padre e uno dalla madre. I fattori ereditari, i cosiddetti geni, si trovano sui cromosomi e determinano tutte le caratteristiche di un individuo, quindi anche il gruppo sanguigno. I geni formano il genotipo e le caratteristiche sviluppate da essi vengono chiamate fenotipo. Sono molte le caratteristiche che vengono trasmesse per via ereditaria. Che cosa hai preso da tuo padre e che cosa da tua madre? Un gene può essere presente in varie forme: queste varianti sono chiamate alleli. Ciò significa quindi che un individuo eredita un allele da ciascun genitore e che possiede 2 alleli di ciascun gene. Il gene del gruppo sanguigno è localizzato sul cromosoma n. 9. Esistono gli alleli A,B e 0. A e B sono più forti dell’allele 0: si dice che A e B sono dominanti nei confronti di 0. A e B hanno la stessa forza. Le diverse forze sono responsabili del gruppo sanguigno che si manifesta nel fenotipo. Per fare un esempio: un bambino riceve dal padre l’allele A e dalla madre l’allele 0. La combinazione di geni A0 fa sì che il bambino sviluppi il gruppo sanguigno A perché l’allele A prevale sull’allele 0, sovrastandolo per così dire. Gruppo sanguigno (fenotipo) A B AB 0 Possibile genotipo (combinazione di geni) Possibile genotipo (combinazione di geni) AA BB AB 00 A0 B0 - Esempio: Padre / gruppo sanguigno A A Madre / gruppo sanguigno A 0 A 0 = Combinazione dei fattori ereditari dei genitori A Gruppo A A 0 Gruppo A A A Gruppo A 0 0 Gruppo 0 0 = Possibili combinazioni dei fattori ereditari nel figlio Si può ricorrere alle conoscenze relative alle proprietà ereditarie dei gruppi sanguigni anche per l’accertamento della paternità. 19 Domande Cita 4 organi che possono essere trapiantati. Conosci il tuo fattore Rh? 3.2 Altri gruppi sanguigni Per effettuare una trasfusione di sangue non è sufficiente conoscere il sistema AB0, ma occorre tener conto anche di altri fattori. Uno di questi è il fattore Rh. Si tratta di una caratteristica del gruppo sanguigno trasmessa per via ereditaria e scoperta dal medico viennese Landsteiner nel 1940. Il fattore Rh è un antigene situato sulla superficie degli eritrociti. Quando degli eritrociti portatori del fattore Rh vengono trasfusi ad un paziente che non possiede questo antigene, l’organismo produce degli anticorpi che li attaccano e li distruggono. Quando degli eritrociti di un individuo posseggono questo antigene, si dice che esso è «Rh positivo», mentre gli altri sono «Rh negativi». Il fattore Rh viene determinato assieme al gruppo sanguigno AB0. Si dirà per esempio che il signor Rossi è del gruppo sanguigno A e Rh positivo. Non sono solo le cellule sanguigne ad avere degli antigeni. Oggigiorno sappiamo che essi sono presenti anche sulla superficie delle cellule di vari tessuti del corpo. Ciò spiega perché il corpo tenti di rigettare organi estranei dopo un trapianto. Il sistema estremamente complesso che è responsabile di questo fenomeno viene chiamato «sistema HLA» (Human Leucocyte Antigen). Fattore Rh Che cosa succederebbe se a un ricevente Rh-positivo venisse donato del sangue Rh-negativo? Con fattore Rh si indica l’antigene Rh D. Circa l’85 % degli europei è Rh positivo (Rh+), l’altro 15 % è Rh negativo (Rh-). In caso di trasfusione si deve fare attenzione a non trasfondere del sangue Rh positiva ad un ricevente Rh negativo. Il ricevente che non possiede l’antigene D svilupperebbe degli anticorpi e ciò, nel caso di una successiva trasfusione Rh positiva, potrebbe dare luogo ad una reazione pericolosa. Come il gruppo sanguigno, anche il fattore Rh del donatore e del ricevente devono quindi essere compatibili. Gravidanza Il fattore Rh deve essere determinato anche prima di una gravidanza. Se un feto è Rh positivo, ma la madre Rh negativa, ciò può infatti portare a delle complicazioni. Verso la fine della gravidanza può succedere che in alcuni punti della placenta si formino delle crepe e che del sangue del feto penetri nella circolazione sanguigna della madre. Nella prima gravidanza la reazione di difesa del sangue materno nei confronti del sangue fetale avviene tardi, cosicché il pericolo per il bambino è piuttosto ridotto. In caso di una nuova gravidanza incompatibile (madre Rh negativa, feto Rh positivo) la reazione avviene invece più rapidamente, poiché l’organismo della madre non ha dimenticato la reazione della prima gravidanza (cellule memoria). La concentrazione degli anticorpi aumenta velocemente ed essi si attaccano in gran numero agli eritrociti del feto. Vi è un serio rischio che il bambino posso morire a causa di un’anemia (distruzione degli eritrociti) ed occorre quindi anticipare il parto senza indugio mediante taglio cesario, in modo da poter effettuare al più presto una trasfusione di sangue o una trasfusione sostitutiva (sostituzione totale del sangue del bambino). 20 4. Il percorso del sangue dal donatore al ricevente Domande Oltre ad essere di vitale importanza, il sangue donato è indispensabile per la medicina moderna. Esso ha una composizione talmente complessa che i tentativi di riprodurlo artificialmente sono destinati a fallire. Di fronte a gravi perdite di sangue o alla mancanza di un suo specifico componente, l’abilità del medico e le attrezzature da sole non bastano. Gli ospedali, i centri di pronto soccorso e i medici hanno bisogno del sangue di donatori volontari. In Svizzera, tutte le persone sane di età superiore ai 18 anni con un peso corporeo di almeno 50 kg possono donare sangue nei centri di donazione o presso le squadre mobili del Servizio trasfusione. Fra due donazioni di sangue vi deve essere un intervallo di tre mesi. Durante ogni donazione vengono raccolti 450 ml di sangue. Questa quantità non pregiudica né le prestazioni fisiche, né quelle psichiche del donatore, poiché la perdita di sangue viene compensata dal corpo in breve tempo. 4.1 La donazione del sangue Il primo passo, una volta entrati al centro trasfusionale, è l'accoglienza. Se si tratta della prima donazione, l'identità del donatore viene registrata sulla base di un documento ufficiale come il passaporto o la patente di guida. Tali dati sono ovviamente protetti dalla legge sulla protezione dei dati. Il donatore deve confermare la sua disponibilità a donare il sangue con la sua firma e compilare prima di ogni donazione un questionario su eventuali malattie, operazioni imminenti o situazioni a rischio. Rispondendo alle domande in modo coscienzioso, il donatore contribuisce a garantire la massima sicurezza dei prodotti sanguigni. Dove vengono effettuate le donazioni di sangue nel tuo comune? Conosci qualcuno che dona il sangue? Informati sulla sua esperienza. Il personale paramedico dedica un'attenzione particolare ai nuovi donatori. Il colloquio iniziale ha lo scopo di approfondire le informazioni sullo stato di salute e di far luce su eventuali punti ancora da chiarire. In quest’occasione vengono misurate anche la pressione sanguigna, la frequenza cardiaca e l’emoglobina. Una volta sdraiati sul lettino, bisogna cercare di rimanere il più rilassati possibile. Del resto la piccola puntura non si avverte quasi e durante il prelievo di 450 ml di sangue non si sente assolutamente niente. La durata è di una decina di minuti: l'ago viene poi estratto senza alcun dolore e il punto della puntura viene ricoperto con un cerotto. 21 Domande Dopo la donazione il donatore si deve riposare un momento. Successivamente gli viene offerto qualcosa da mangiare e soprattutto da bere perché è importante compensare la perdita di liquidi. La scoperta, nel 1914, di un’importante proprietà del citrato di sodio costituì un’altra pietra miliare nella storia della trasfusione. Aggiunta al sangue, questa sostanza ne impedisce infatti la coagulazione fuori dal corpo. Venne così creata una premessa decisiva per la conservazione del sangue, che portò, nel 1915, alla prima trasfusione riuscita di sangue conservato. Cinquant’anni più tardi, i flaconi di vetro vennero sostituiti dai sacchetti di plastica e fecero la loro apparizione sofisticati apparecchi per il prelievo e la trasfusione, che consentirono di evitare praticamente ogni rischio di contaminazione del sangue. La conservazione e l’analisi del sangue Che cosa significa disinfettare? Come e quando viene disinfettata una parte del corpo? Come si possono contrarre le malattie sessuali? Quali misure di protezione conosci? 22 Fin dal momento in cui dalla vena del donatore il sangue inizia a scorrere nel sacchetto, il prezioso liquido deve essere trattato e conservato con cura. Come per la conservazione degli alimenti, bisogna impedire una possibile contaminazione batterica. Nel sacchetto vuoto viene infatti versata una soluzione salina acquosa che impedisce la coagulazione del sangue e che fornisce alle cellule sanguigne le sostanze nutritive di cui hanno bisogno. Per evitare qualsiasi contaminazione durante la donazione, il punto in cui si introduce l’ago viene accuratamente disinfettato. Il sangue donato può però essere stato infettato dal donatore stesso, ad esempio se quest’ultimo soffre, senza saperlo, di un’infezione del fegato (epatite) oppure di un’infezione da virus dell’HIV. Ciò significa che gli agenti patogeni di queste temibili malattie si sono annidati nel suo sangue e che, tramite il sangue conservato, potrebbero venire trasmessi ad una terza persona. Perché ciò non accada, tutto il sangue conservato viene analizzato mediante sofisticati procedimenti di controllo riguardo alla presenza di virus dell’epatite, dell’HIV e della sifilide (malattia venerea contagiosa). Questi controlli del sangue garantiscono la massima sicurezza per coloro che ricevono prodotti sanguigni, poiché assicurano che venga impiegato solo sangue qualitativamente ineccepibile. Provetta con il sangue di un donatore Tipi di donazione Donazione di sangue intero La donazione «classica» è la donazione di sangue intero: in questo caso al donatore o alla donatrice vengono prelevati 450 ml di sangue. Solo dopo la donazione il sangue viene diviso nei singoli componenti. Una donazione autologa può essere utile ad esempio nel caso di un’operazione programmabile con diverse settimane di anticipo. Se il paziente è sufficientemente sano, possono essere effettuati da due a quattro prelievi in un arco di tempo relativamente breve. Si stima che non più del 10 % delle donazioni classiche di sangue possa essere sostituito da donazioni autologhe. Domande Hai mai subito una trasfusione di sangue o conosci qualcuno che ne ha subito una? In caso affermativo, per quale motivo? Donazione mediante aferesi Nella donazione mediante aferesi al donatore non vengono prelevati tutti i componenti del sangue. Il sangue prelevato viene scomposto con l’ausilio di un apparecchio nei componenti desiderati e i componenti del sangue che non sono necessari vengono restituiti al donatore durante la stessa seduta. Questo tipo di donazione richiede una disponibilità di tempo che va da un’ora a due ore e mezza. Esistono due tipi principali di donazione mediante aferesi: la plasmaferesi e la tromboaferesi. 4.2 Il sistema dei componenti Oggigiorno il sangue prelevato dai donatori non viene più utilizzato come sangue intero, ma viene suddiviso nei suoi componenti: eritrociti, plasma e trombociti. Ciò offre il vantaggio di poter somministrare ai pazienti solo quei componenti di cui essi hanno realmente bisogno. La scoperta che spesso è sufficiente somministrare al paziente solo determinati componenti del sangue risale alle ultime guerre, quando gli scienziati si occupavano in modo approfondito di questo prezioso tessuto liquido. Le prime trasfusioni risalgono all'epoca della guerra civile spagnola (1936-1939). Verso la fine degli anni sessanta venne infine sviluppato e introdotto il sistema dei componenti. Questo programma dei componenti permette un trattamento mirato e offre i seguenti vantaggi: • Trattamento più efficace delle malattie • Nessuno spreco del sangue dei donatori • Possibilità di fare approfittare più pazienti di un’unica donazione • Conservazione ottimale e appropriata dei componenti Immagina quali sarebbero i vantaggi se si potessero produrre componenti sanguigne artificiali. Lo sviluppo e la produzione su grande scala e a bassa costo di componenti artificiali del sangue che possano essere conservati senza limiti di tempo rappresenta oggi la principale sfida della medicina trasfusionale. 23 Domande Conosci dei prodotti non medici che vengono anch’essi ricavati da una sostanza e quindi concentrati? I componenti più importanti Concentrato di eritrociti Il concentrato di eritrociti è costituito solo da cellule e come preparato standard rappresenta il prodotto sanguigno più importante. Ad una temperatura di 4–6 °C può essere conservato fino a 42 giorni e viene utilizzato laddove è necessario ovviare ad una carenza di globuli rossi. Concentrato di trombociti Nelle malattie del sangue (leucemia) o dopo i trattamenti anticancro i pazienti non presentano solo una carenza di eritrociti, ma anche di piastrine. I concentrati di trombociti ricavati dalle donazioni possono essere conservati a temperatura ambiente per una durata di 5 giorni. Sai spiegare perché il concentrato di eritrociti rappresenta il componente più importante? Plasma congelato fresco Il plasma viene congelato entro quattro ore dalla donazione per conservare intatte tutte le proprietà delle proteine plasmatiche e dei fattori coagulanti che esso contiene. Ad una temperatura di -25°C può essere conservato fino a due ani. Concentrati eritrocitari pronti per la consegna. Il frazionamento del plasma Il plasma non può solo essere trasfuso, ma dal plasma si possono produrre anche dei farmaci preziosi. Il plasma che non viene usato per le trasfusioni viene perciò consegnato all’industria specializzata nella lavorazione del plasma. Là avviene la laboriosa divisione ossia il «frazionamento» delle oltre 100 preziosissime proteine contenute nel plasma da cui vengono prodotti circa cento medicinali diversi. Sono da citare in particolare: • l’albumina che può temporaneamente sostituire il sangue e che viene impiegata soprattutto in caso di grosse perdite di sangue dopo operazioni o ustioni • le immunoglobuline che vengono impiegate per il trattamento e la prevenzione di numerose malattie infettive • i fattori coagulanti che vengono spesso impiegati per il trattamento dell’emofilia ereditaria 24 5. Il Servizio trasfusione in Svizzera Principi e compiti del Servizio trasfusione CRS Oltre a rappresentare un lavoro molto impegnativo, l’approvvigionamento degli ospedali con preparati sanguigni ed il garantire ai pazienti di poter disporre di prodotti sicuri e di qualità in quantità sufficiente, richiede un’organizzazione affidabile ed un coordinamento perfetto. Il Servizio trasfusione di sangue della CRS è una società per azioni d’utilità pubblica della Croce Rossa Svizzera che, per il tramite dei Servizi regionali di trasfusione di sangue, assolve i seguenti compiti: • Raccolta di donazioni di sangue volontarie e gratuite in tutta la Svizzera • Preparazione e produzione di preparati sanguigni • Gestione di un deposito e di un’organizzazione di distribuzione per un approvvigionamento vantaggioso, tempestivo e quantitativamente sufficiente di medici e ospedali con preparati sanguigni • Ricerca mirata nel settore delle donazioni di sangue • Fornitura di servizi legati all’ottenimento e all’utilizzazione dei preparati sanguigni • Informazione, formazione e consulenza dei medici e del personale infermieristico e tecnico-medico Il Servizio trasfusione CRS e la sua organizzazione Il principio dell’organizzazione è rappresentato dalla vicinanza ai clienti: vicinanza agli ospedali per garantire l’approvvigionamento con prodotti sanguigni, ma anche vicinanza ai donatori per facilitare loro la donazione. • Per questo il Servizio trasfusione di sangue CRS dispone di 13 servizi trasfusione regionali che riforniscono gli ospedali della loro regione con i prodotti sanguigni. Essi garantiscono la sicurezza e la qualità dei prodotti sanguigni in tutta la Svizzera. Anche i servizi di trasfusione regionali sono delle organizzazioni no-profit, per lo più sotto forma di fondazioni. • In Svizzera si può donare il sangue in circa 60 centri di donazione, situati in prevalenza nelle città più grandi. Inoltre vengono svolte regolarmente delle azioni di donazione da parte di squadre mobili del Servizio trasfusione, in modo tale da poter raggiungere anche la popolazione che vive al di fuori dei grandi agglomerati urbani. Costi dei preparati sanguigni Sebbene il Servizio trasfusione di sangue CRS svolga la sua attività su incarico della Confederazione, né il Servizio trasfusione né la Croce Rossa ricevono alcuna indennità o sovvenzione dagli enti pubblici. Come organizzazione no-profit il Servizio trasfusione non ha fini di lucro: i prodotti sanguigni vengono venduti agli ospedali al prezzo di costo. Il donatore: il principale anello della catena Il principale anello della catena di approvvigionamento è però costituito dal donatore. In Svizzera, ogni anno quasi 200’000 persone contribuiscono, gratuitamente e su base volontaria, alle circa 400'000 donazioni di sangue che sono necessarie per coprire il fabbisogno nazionale. Quasi 1000 persone, fra cui medici, chimici, biologi, tecnici di laboratorio e infermieri, tecnici e personale amministrativo provvedono ai lavori connessi alla donazione del sangue. A questi, in occasione delle azioni di donazione delle squadre mobili, si aggiungono numerosi volontari, in particolare delle associazioni dei samaritani. 25 Servizi trasfusionali regionali CRS Aargau/ Solothurn Zürich Nordostschweiz Ne uc hâ te l/J ur a Basel Zentralschweiz Bern Graubünden Fribourg Vaud Svizzera italiana Genève Valais Impressum Illustrazioni opuscolo degli studenti Pagina 3: Aderlass, illustrazione dal «Canone della medicina» Editore Servizio trasfusione di sangue CRS Direzione Gutenbergstrasse 14 3001 Berna di Avicenna, intorno al 1030; Prof. Dr. Martin Steinmann, Sezione manoscritti della Biblioteca universitaria di Basilea Pagina 11: Università di Berna, Istituto di anatomia Pagine 12, 13, 14: Roche, Basilea Pagina 15: Prof. Dr. A. Kress, Istituto di anatomia di Basilea Pagine 21 in basso, 22: Markus Senn, Bienna www.trasfusione.ch [email protected] Pagine 16, 21 in alto, 22 in basso, 24: Christoph Hoigné, Berna © 2004 Servizio trasfusione di sangue CRS, Berna Realizzazione pedagogica, impaginazione e illustrazioni kik AG, Baden Tutte le espressioni di genere specifico contenute in questo opuscolo si intendono riferite sia a persone di sesso maschile che femminile. Per maggiori informazioni sul sangue e la donazione del sangue: www.trasfusione.ch 26 Indirizzi di contatto e possibilità per donare il sangue: Servizio trasfusione di sangue CRS Direzione Gutenbergstrase 14 Casella postale 5510 3001 Berna Telefono 031 380 81 81 Fax 031 380 81 80 www.trasfusione.ch [email protected] Neuchâtel - Jura Service régional neuchâtelois et jurassien de transfusion sanguine CRS Rue Sophie-Mairet 29 2300 La Chaux-de-Fonds [email protected] Nordostschweiz Blutspendezentrum des SRK am Kantonsspital St. Gallen Rohrschacherstrasse 95 9007 St. Gallen Servizi trasfusionali regionali CRS Aargau - Solothurn Blutspendezentrum SRK Aarau Kantonsspital Aarau 5001 Aarau Basel Blutspendezentrum SRK beider Basel Hebelstrasse 10 4031 Basel [email protected] Bern Blutspendedienst SRK Bern AG Murtenstrasse 133 Postfach 5512 3001 Bern [email protected] Fribourg Service régional fribourgeois de transfusion sanguine CRS Hôpital Cantonal 1700 Fribourg [email protected] Genève Centre de transfusion sanguine Hôpital Cantonal Rue Micheli-du-Crest 24 1211 Genève 14 [email protected] Svizzera italiana Servizio trasfusionale della Svizzera Italiana Fondazione Croce Rossa Svizzera Via Tesserete 50 6900 Lugano [email protected] Valais Centre de transfusion de Sion Avenue Grand-Champsec 1950 Sion [email protected] Vaud Sérvice régional vaudois de transfusion sanguine Rue du Bugnon 27 1005 Lausanne [email protected] Zürich Blutspendezentrum Zürich Hirschengraben 60 8001 Zürich [email protected] Zentralschweiz Regionales Blutspendezentrum Luzern Museggstrasse 14 6004 Luzern [email protected] Graubünden Regionaler Blutspendedienst Graubünden Loestrasse 170 7000 Chur [email protected] 27 Blutspendedienst SRK Service de transfusion sanguine CRS Servizio trasfusione di sangue CRS Gutenbergstrasse 14 3001 Berna www.trasfusione.ch [email protected]