Il sangue
Informazioni per studenti
Blutspendedienst SRK
Service de transfusion sanguine CRS
Servizio trasfusione di sangue CRS
Indice
Il mito del sangue
3
1. Funzioni del sangue
4
1.1 Trasporto delle sostanze
La respirazione cellulare
Reazione chimica della respirazione cellulare
4
4
6
1.2 Il nostro sistema di difesa
La reazione di difesa specifica
Vaccinazioni
6
7
8
1.3 Rimarginazione delle ferite
Formazione della crosta
Cascata della coagulazione ed emofilia
9
9
10
2. La composizione del sangue
11
2.1 Globuli rossi – eritrociti
Aspetto e proprietà degli eritrociti
Emoglobina
11
12
12
2.2 Globuli bianchi – leucociti
Granulociti, monociti e linfociti
Leucemia
12
13
14
2.3 Piastrine – trombociti
Trombosi
Ateriosclerosi
14
14
15
2.4 Plasma sanguigno
Albumina, immunoglobuline, sistema
complementare e lipoproteine
Ustioni
15
15
3. I gruppi sanguigni
17
3.1 Il sistema AB0
Caratteristiche dei gruppi sanguigni
Trasmissione ereditaria
17
17
19
3.2 Altri gruppi sanguigni importanti
Fattore Rh
Gravidanza
20
20
20
2
16
4. Il percorso del sangue dal
donatore al ricevente
21
4.1 La donazione del sangue
La conservazione e l’analisi del sangue
Tipi di donazione
21
22
23
4.2 Il sistema dei componenti
I componenti più importanti
Il frazionamento del plasma
23
24
24
5. Il Servizio trasfusione in Svizzera
25
Il mito del sangue
Da sempre il sangue ha affascinato l’uomo. Già nell’era preistorica gli uomini sapevano che un animale moriva in
poco tempo, se perdeva una certa quantità di sangue. Il sangue era quindi sinonimo di vita. In alcune culture si
usava inoltre bere il sangue di certi animali, ad esempio del leone, nella speranza di trarne la forza e il coraggio.
In certi casi, si uccidevano persino delle persone per offrire il loro sangue in sacrificio agli dei ed attirarsi così la
loro benevolenza.
I primi tentativi di trasfondere ad un uomo il sangue
di un suo simile risalgono all’antichità. All’epoca, al
sangue venivano attribuite proprietà curative e la
facoltà di ringiovanire chi lo beveva. I romani facoltosi bevevano il sangue dei gladiatori uccisi. Al Papa
Innocente III ormai morente il medico dette da bere
il sangue di tre ragazzini di dieci anni, ma invano:
morirono tutti e quattro.
Solo varie scoperte, come quella della circolazione
sanguigna nel 1628, spianarono man mano la strada
per la riuscita delle trasfusioni di sangue. In
Inghilterra, dopo un test fra cani, Richard Lower fece l’audace tentativo di trasfondere del sangue animale all’uomo. I donatori prediletti erano le pecore. Secondo le cronache del tempo, alla fine del XVII secolo un quindicenne
sarebbe stato guarito grazie ad un trasfusione di questo tipo. Spesso tuttavia queste trasfusioni fallivano poiché
insorgevano delle malattie, ma soprattutto perché non si conosceva ancora il sistema dei diversi gruppi sanguigni e il fattore Rhesus.
Oggi le caratteristiche del sangue sono abbastanza ben conosciute. Che cosa sai di questa importante linfa?
Rispondi alle seguenti domande – possono essere esatte più risposte!
Se c’è qualcosa che non sai ancora, nel presente opuscolo potrai trovare la risposta e scoprire molti altri aspetti
appassionanti del sangue.
Quali funzioni svolge il sangue?
❏ Trasporto delle sostanze
❏ Rimarginazione delle ferite
❏ Difesa dagli agenti patogeni
Dove si formano le cellule sanguigne?
Nel sangue
Nel fegato
Nel midollo osseo
Quanti litri di sangue ci sono nel
corpo di un individuo adulto?
❏ 1–2 litri
❏ 5–6 litri
❏ 10–12 litri
Quali cellule sanguigne esistono?
Globuli rossi
Piastrine
Globuli gialli
❏
❏
❏
❏
❏
❏
Quali gruppi sanguigni esistono?
❏ AB0
❏ AB
❏ Rhesus
Quali sono i requisiti per poter donare il
sangue?
❏ Età minima 18 anni
❏ Peso corporeo minimo 50 kg
❏ Non essere stati malati per 1 mese
Quanto sangue si preleva durante la
donazione?
❏ Il più possibile
❏ 450 ml
❏ 1 litro
Chi organizza le campagne di donazione del sangue?
Ospedali
Casse malattia
Servizio trasfusione di sangue CRS
❏
❏
❏
3
Domande
Quanti litri di sangue hai all’incirca? Calcola il tuo volume
sanguigno in base al tuo peso
corporeo.
Cita altri organi e le funzioni
che essi svolgono nel corpo.
1. Funzioni del sangue
Il sangue è considerato un «tessuto fluido» ed è uno degli organi più grandi e più
importanti del nostro corpo. Un individuo adulto ha circa 5-6 litri di sangue, che
equivale pressappoco all’8 percento del suo peso corporeo.
Il sangue scorre nei vasi ed è il sistema di trasporto più grande e più esteso del nostro
corpo: questo sistema di conduzione lungo circa 96 000 km collega tutte le cellule del
corpo e rende così possibile l’indispensabile scambio di sostanze. Il sangue è sempre
in movimento e rifornisce ogni cellula di energia e di sostanze importanti. Non sono
irrorati dal sangue solo la cornea, i capelli e i peli del corpo, lo smalto dei denti, le
unghie dei piedi e delle mani.
Il sangue svolge compiti essenziali nel nostro corpo:
• Trasporto delle sostanze
• Difesa dagli agenti patogeni
• Rimarginazione delle ferite
Quando si parla di ipotermia,
temperatura alterata e
febbre? Quale temperatura
febbrile è mortale e perché?
Inoltre esso è responsabile della distribuzione del calore all’interno del corpo umano.
Sia in estate che in inverno, l’interno del corpo umano dovrebbe avere una temperatura di ca. 37 gradi C. Il calore viene prodotto soprattutto dall’attività delle cellule. In
seguito, il sangue lo trasporta attraverso il corpo a tutti gli organi. Attraverso i vasi
sanguigni precedentemente allargati, il calore in eccesso viene convogliato alla pelle
e da qui irradiato all’esterno. Se necessario, l’emissione di calore viene stimolata dalla
sudorazione (evaporazione dell’acqua).
1.1 Trasporto delle sostanze
Le vitamine sono delle
sostanze protettive. Quali
vitamine conosci e quali
funzioni svolgono?
Per poter vivere, ogni cellula del nostro corpo ha bisogno di energia. Questa energia
viene ottenuta mediante combustione del glucosio con l’ossigeno, reazione che produce anidride carbonica e acqua che il sangue provvede a trasportare.
Le sostanze nutritive così come i sali minerali e le vitamine che entrano nella nostra
circolazione sanguigna attraverso la parete dell’intestino vengono trasportati dal
sangue in tutte le parti del corpo e sono a disposizione delle cellule come fonti di
energia, costituenti e sostanze protettive.
Quali tossine conosci e come
entrano nel tuo corpo?
Il sangue non solo trasporta le sostanze utilizzabili nelle cellule, ma provvede anche a
portare le sostanze di rifiuto negli organi di eliminazione, soprattutto nei reni. Le tossine che dall’esterno entrano nel corpo o che si formano all’interno di esso vengono
trasportate agli organi di disintossicazione come il fegato e i reni dove vengono trasformate.
La respirazione cellulare
La produzione di energia nella cellula tramite la combustione del glucosio viene chiamata respirazione cellulare.
Il sangue trasporta le sostanze necessarie per la respirazione cellulare alle cellule e i
prodotti della reazione dalle cellule agli organi di eliminazione.
4
Il gas necessario per la combustione entra nei nostri polmoni attraverso l’inspirazione
dell’aria. Nei polmoni l’ossigeno viene ceduto al sangue. I globuli rossi si caricano di
particelle di ossigeno e le trasportano nelle cellule dei tessuti e dei muscoli. Nelle cellule l’ossigeno incontra il glucosio presente nel sangue in forma sciolta e che è stato
trasportato nelle cellule dall’intestino o da altri organi di deposito.
I prodotti di rifiuto che si formano durante la reazione di combustione all’interno
della cellula, cioè l’anidride carbonica e l’acqua, vengono assimilati dal sangue e trasportati verso gli organi di eliminazione. L’anidride carbonica viene eliminata attraverso i polmoni con l’espirazione e l’acqua attraverso i reni sotto forma di urina o
attraverso le ghiandole sudoripare sotto forma di sudore.
Inspirazione
dell’ossigeno
Polmone
Espirazione dell’anidride carbonica
Bronchi principali
Domande
Perché poco prima o durante
uno sforzo fisico si mangia
dello zucchero d’uva quando
ci si sente stanchi?
Ad ogni respiro, dell’aria giunge ai
polmoni che sono divisi in due parti: il polmone destro e il polmone sinistro. I condotti che portano ai polmoni sono chiamati bronchi. I bronchi si ramificano via
via in condotti sempre più sottili che
vanno a terminare negli alveoli polmonari.
Alveolo polmonare
Particella di anidride Attraverso le pareti sottilissime degli alvecarbonica
oli polmonari, una parte dell’aria, ossia le
particelle di ossigeno, penetra nel sangue.
Qui le particelle di ossigeno si legano ai
globuli rossi.
Alveolo polmonare
Particella di
ossigeno
Gli uomini e gli animali trasformano in anidride carbonica
l’ossigeno di cui hanno bisogno
quotidianamente per la respirazione cellulare. Di conseguenza deve essere prodotto
continuamente dell’ossigeno
nuovo. Chi vi provvede e come
avviene questo processo?
Globulo
rosso
Vaso sanguigno
Cellule del
corpo
I globuli rossi riforniscono di ossigeno
ogni singola cellula del corpo. Dalle cellule il sangue assorbe l’anidride carbonica e
la riporta agli alveoli polmonari. Tramite
l’espirazione l’anidride carbonica viene
poi espulsa dal corpo.
Particella
di ossigeno
Particella di anidride
carbonica
Globulo
rosso
5
Domande
Reazione chimica della respirazione cellulare
La respirazione cellulare è una reazione chimica e può essere descritta con la
seguente equazione:
Immaginati la reazione
chimica della respirazione
cellulare nell’ordine inverso
(da destra a sinistra). Hai già
incontrato questa reazione?
glucosio
1 C6H12O6
+ ossigeno
+ 6 O2
anidride carbonica + acqua
6 CO2
+ 6 H2O
A sinistra sono elencate le sostanze che vengono trasportate dal sangue alle cellule,
a destra quelle che vengono portate via dalle cellule.
Nella respirazione cellulare si forma dell’energia che viene immagazzinata nel corpo
sotto forma di sostanza chimica: l’ATP (adenosina trifosfato). Ogni molecola di ATP
rappresenta un pacchetto di energia dal quale la cellula trae l’energia di cui ha
bisogno.
1.2 Il nostro sistema di difesa
Quali agenti patogeni
conosci? Come puoi contrarli?
Cita tre esempi concreti.
Nell’ambiente che ci circonda vivono numerosi agenti patogeni come virus, batteri,
parassiti vegetali (funghi) e animali (ad esempio gli agenti della malaria). Quando questi elementi estranei penetrano nel nostro organismo, si ha un’infezione. Per difendersi da questi temibili invasori il nostro organismo ha bisogno di un sistema di difesa.
A questo sistema di difesa partecipano delle cellule sanguigne, precisamente i globuli
bianchi. Essi sono i gendarmi del nostro corpo. Non appena scoprono un intruso,
danno l’allarme scatenando una reazione di difesa da parte dell’organismo.
La prima linea di difesa dell’organismo è costituita dai granulociti, un sottogruppo
dei globuli bianchi, che sono presenti in maggior numero. Queste cellule rimangono
per alcune ore nella circolazione sanguigna prima di penetrare nei tessuti attraverso
le pareti dei vasi.
Nelle infezioni essi si moltiplicano molto rapidamente e combattono la lesione in
loco distruggendo i corpi estranei, in particolare i batteri. Essi hanno proprietà fagocitiche (assimilazione e distruzione di particelle organiche ingerite) e rilasciano inoltre
delle proteine che provocano la febbre e degli enzimi che sono importanti in caso di
lesioni dei vasi sanguigni e dei tessuti. Se l’infezione è particolarmente intensa vengono danneggiati i granulociti stessi che muoiono e formano il pus.
Che cosa significa anti?
Conosci anche altre parole
che iniziano con anti?
Non appena hanno assolto al loro compito, essi si deteriorano e vengono distrutti da
altri globuli bianchi, i cosiddetti macrofagi. I macrofagi sono cellule che provengono
dai monociti del sangue e hanno anch’essi un effetto fagocitico. Questa reazione
viene chiamata reazione di difesa generale o resistenza.
I linfociti, un altro tipo di globuli bianchi, contribuiscono alla difesa dell’organismo e
lo difendono in un modo molto particolare dagli invasori. I linfociti riconoscono gli
invasori dalla struttura della loro superficie e reagiscono producendo degli strumenti
di difesa specifici chiamati anticorpi. In questo caso si parla di reazione di difesa
specifica. Gli anticorpi e la struttura della superficie degli agenti patogeni formano
un insieme come una chiave con la sua serratura. Fissandosi sugli invasori, gli
anticorpi ne permettono la distruzione da parte dei macrofagi.
6
La reazione di difesa specifica –
sull’esempio di un’infezione influenzale
Domande
Un agente patogeno penetra nel corpo.
Sul posto giungono immediatamente i
macrofagi (fagociti giganti) che divorano il
maggior numero possibile di corpi estranei. Questo processo del divorare viene
chiamato anche fagocitosi.
Gli agenti patogeni che sono sopravvissuti
penetrano nelle cellule del corpo e si moltiplicano all’interno di esse. Le cellule colpite vengono chiamate cellule ospiti.
Se non sono in grado di distruggere tutti i
virus, i macrofagi inviano un messaggio
alle cellule helper per informarle sull’aspetto della superficie dell’invasore. Da
ciò le cellule helper riconoscono di quale
invasore si tratta.
Leggi il fumetto e tieni a
mente tutte le cellule sanguigne coinvolte. Su un
foglio annota brevemente
le loro funzioni.
Le cellule helper attivano da un lato le
cellule killer che distruggono le cellule
ospiti.
Dall’altro le cellule helper attivano delle
plasmacellule che producono delle sostanze di difesa specifiche, vale a dire che si
adattano esattamente ai corpi estranei. I
corpi estranei vengono chiamati antigeni,
le sostanze di difesa anticorpi.
Gli anticorpi si legano agli antigeni.
Questo legame è il primo passo verso la
distruzione degli antigeni.
I macrofagi divorano sia le cellule ospiti
morte che gli antigeni legati agli anticorpi
e li digeriscono. Così vengono distrutti
tutti gli antigeni presenti nel corpo, che
siano liberi nel sangue o nascosti in una
cellula ospite.
7
Domande
Perché nei trapianti di organi
il sistema di difesa deve
essere messo fuori uso artificialmente?
Per poter produrre tempestivamente gli
anticorpi giusti al prossimo attacco
degli stessi antigeni, i linfociti formano
delle cosiddette cellule memoria.
Queste cellule conservano nella loro
memoria la ricetta per la formazione
degli anticorpi specifici. Se, anche a
distanza di anni, gli stessi agenti attaccano nuovamente il corpo, i rispettivi
anticorpi possono essere prodotti molto
rapidamente e distruggere gli invasori
prima che abbiano avuto la possibilità
di moltiplicarsi notevolmente. Il corpo è
diventato immune a questa malattia,
perciò la persona colpita non si ammala
più o solo lievemente.
Vaccinazioni
La reazione di difesa propria del corpo deve essere sostenuta in alcuni casi in modo
artificiale per poter contrastare degli invasori particolarmente resistenti. Si ricorre a
due tipi di vaccinazioni.
Immunizzazione attiva
L’immunizzazione attiva avviene allo stesso modo della la reazione di difesa specifica, con la sola differenza che nel corpo vengono iniettate piccole quantità di agenti
patogeni. Questi scatenano la reazione a catena dell’immunizzazione, senza che la
malattia si manifesti. Poiché il corpo ha formato gli anticorpi per conto proprio, si
parla di immunizzazione attiva. Questa vaccinazione viene chiamata anche vaccinazione preventiva, poiché con le cellule memoria prodotte essa conferisce al corpo
una protezione duratura contro un determinato agente patogeno. Dopo una vaccinazione preventiva, ad esempio contro il tetano, si può avvertire un senso di stanchezza perché il corpo combatte l’invasore iniettato.
Cerca su Internet delle
malattie che vengono
combattute con l’immunizzazione passiva. Cerca due
esempi.
8
Immunizzazione passiva
L’immunizzazione passiva viene usata quando il corpo si è già ammalato o quando vi
è una minaccia diretta di contrarre una malattia grave. Nel caso di questa vaccinazione viene iniettato un siero con anticorpi. Gli anticorpi si legano agli agenti patogeni e li portano ai macrofagi per la distruzione.
Gli anticorpi vengono prodotti tramite immunizzazione attiva di sangue d’origine
umana o animale. L’immunizzazione passiva vene chiamata vaccinazione
terapeutica e non offre una protezione duratura.
1.3 Rimarginazione delle ferite
Sulle ferite si forma rapidamente una crosta che ferma l’emorragia e che protegge la
ferita dalla penetrazione di particelle di sporco e di agenti patogeni. Sotto questa crosta si forma la pelle nuova. Solo quando la formazione della nuova pelle è terminata,
la crosta si stacca. La crosta è formata da sangue coagulato. Della coagulazione sono
responsabili le piastrine e diverse proteine (fattori coagulanti) della parte fluida del
sangue, cioè del plasma. Se, come nel caso dell’emofilia, vengono a mancare questi
fattori coagulanti, perfino la più piccola ferita può essere letale perché la ferita non
cessa di sanguinare.
Una perdita di oltre due litri può essere letale. In caso di ferite maggiori con forte perdita di sangue la ferita deve essere perciò fasciata, nei casi più gravi con una fasciatura elastica. Per compensare la perdita sono quindi spesso necessarie delle trasfusioni
di sangue.
Domande
Un amico si è ferito alla mano
e sanguina fortemente. Come
lo aiuti?
Formazione della crosta
In caso di ferita, i vasi sanguigni danneggiati si restringono riducendo in questo
modo la perdita di sangue. Allo stesso tempo le piastrine si attaccano sul bordo
della ferita.
Esse modificano la loro forma e si addensano in un coagulo, inizialmente ancora
molto instabile. Nel frattempo, nelle cellule danneggiate si formano dei fattori proteici che attivano il sistema della coagulazione.
Questo è l’inizio di una complessa reazione a catena in cui viene formata una proteina filiforme insolubile: la cosiddetta fibrina, i cui filamenti formano un reticolo che
rafforza il coagulo di sangue. La ferita, che si è chiusa nel giro di pochi minuti, è così
protetta e il processo di guarigione può iniziare.
I vasi danneggiati si restringono leggermente: in questo modo viene ridotta la
fuoriuscita di sangue.
ferita
Perché la ferita inizia nuovamente a sanguinare se gratti
via la crosta prima che cada
da sé?
cellule
danneggiate
piastrine
messaggeri
Le piastrine si accumulano sulle cellule
danneggiate della parete del vaso. Allo
stesso tempo esse rilasciano dei fattori
coagulanti. Questi fattori interagiscono
con altre proteine attivate rilasciate dalle
cellule della parete del vaso.
cellule
danneggiate
9
piastrine
Domande
fibre di fibrina
I fattori coagulanti e i messaggeri danno
avvio alla reazione di coagulazione. In
varie fasi vengono prodotte delle fibre di
fibrina che rafforzano la crosta formata
dalle piastrine.
cellule
danneggiate
piastrine
crosta
L’apertura viene richiusa in pochissimo
tempo dalle piastrine e dalle fibre
di fibrina: si forma una crosta.
fibre di fibrina
Cascata della coagulazione ed emofilia
Cerca altre malattie
ereditarie.
Quale caso si deve presentare
perché una donna soffra di
emofilia?
Il processo della rimarginazione è estremamente complesso. Esso consiste in due
sistemi inizialmente indipendenti l’uno dall’altro e si svolge in varie fasi consecutive.
Ogni attivazione di un fattore coagulante fa scattare la fase successiva, per questo il
processo viene chiamato cascata della coagulazione. Non appena le sostanze coagulanti vengono liberate dai trombociti e dalle cellule ferite, attraverso vari passaggi
intermedi si forma l’enzima trombina. Questa trombina avvia la trasformazione del
fibrinogeno disciolto nel plasma sanguigno in fibrina solubile. Si formano dei lunghi
filamenti di fibrina che si intrecciano fra loro formando un fitto reticolo. I globuli
rossi che fuoriescono vengono trattenuti nelle maglie di questo reticolo e otturano
così il punto difettoso.
In molte persone la cascata della coagulazione non funziona in maniera ottimale.
Per predisposizione ereditaria esse hanno una carenza di importanti fattori coagulanti. I sintomi sono tanto più drammatici quanto maggiore è la carenza. In caso di
ferita, le persone colpite rischiano il dissanguamento. Nelle forme gravi, già con ferite minime si hanno delle emorragie inarrestabili all’esterno, nei tessuti o nelle articolazioni. Questa malattia ereditaria viene chiamata emofilia. Ne sono colpiti in particolare gli uomini, a causa della combinazione dei loro cromosomi sessuali.
Gli uomini possiedono un cromosoma X e un cromosoma Y, le donne due cromosomi
X. Il gene responsabile dei fattori coagulanti, e che in caso di un difetto scatena l’emofilia, è localizzato sul cromosoma X.
Se una donna possiede un gene difettoso, l’effetto viene compensato dal secondo
gene sano. Poiché gli uomini non possiedono un secondo cromosoma X, basta un
gene difettoso per scatenare l’emofilia.
Gli emofiliaci vengono curati mediante somministrazione per via endovenosa del
fattore coagulante mancante. I fattori coagulanti vengono ricavati dal sangue di
donatori oppure vengono prodotti artificialmente.
10
2. La composizione del sangue
Il sangue non è solo un liquido, ma è formato da diversi componenti.
Se si lascia riposare una piccola quantità di sangue per molto tempo in una provetta,
i singoli componenti iniziano a separarsi.
• cellule sanguigne
• globuli rossi
• globuli bianchi
• piastrine
Domande
Che cosa fa circolare il sangue
nel nostro corpo?
Indica altri 2 composti nei
quali dei componenti si
depositano se si lasciano
riposare a lungo.
• plasma sanguigno
Sul fondo del recipiente si raccoglie una massa rossa opaca formata dalle cellule sanguigne. Sopra di essa rimane un liquido giallastro leggermente torbido: il plasma
sanguigno.
Composizione esatta del sangue umano
49,5 %
1,09 %
4,4 %
42,8 %
0,07 %
2,14 %
acqua
lipidi, zuccheri, sali
proteine
globuli rossi
globuli bianchi
piastrine
Le cellule sanguigne non vengono prodotte nel sangue stesso ma nel tessuto osseo:
nell’adulto nelle ossa piatte (sterno e cresta iliaca), nei bambini anche nelle ossa
lunghe (p. es. nel femore). Le cellule sanguigne si formano quindi nel midollo osseo
che è ben protetto all’interno delle ossa. Ogni minuto si formano circa 180 milioni di
globuli rossi. Non appena hanno raggiunta la maturità, le cellule entrano nel sangue
per assolvere alle loro funzioni.
Calcola quanti globuli rossi
vengono prodotti in un
giorno.
2.1 Globuli rossi – eritrociti
I globuli rossi vengono chiamati eritrociti. Questo termine scientifico deriva dal greco
ed è formato da «erythros» (rosso) e «zytos» (cellula). Il nome è stato dato agli eritrociti perché essi conferiscono al sangue il suo tipico colore rosso.
1 mm3 di sangue contiene circa 5 milioni di eritrociti.
Gli eritrociti sono a disposizione dell’organismo per il trasporto dell’ossigeno per
circa 100–120 giorni. Nella milza i vecchi eritrociti vengono quindi separati dal flusso
sanguigno ed eliminati.
In quale punto del tuo corpo
si trova la milza?
Eritrociti
11
Domande
Cerca su Internet i sintomi
dei disturbi dell’irrorazione
sanguigna.
Aspetto e proprietà degli eritrociti
Gli eritrociti sono corpuscoli discoidali (la loro forma somiglia a quella di una lente
biconcava) con un diametro di 7,5 µm ed uno spessore di 2 µm che posso deformarsi
notevolmente quando devono passare con forza attraverso i vasi sanguigni più stretti,
ossia i capillari. Gli eritrociti maturi sono privi di nucleo cellulare. Per poter assorbire
l’ossigeno, gli eritrociti contengono una soluzione di emoglobina concentrata che
conferisce loro il colore rosso.
Alcune malattie o fattori di rischio (come il diabete o il tabagismo) riducono la capacità di deformazione dei globuli rossi. L’irrorazione sanguigna necessaria non è più garantita, perché gli eritrociti non riescono più a passare attraverso i capillari. Di conseguenza i capillari si ostruiscono e il tessuto può morire.
Emoglobina
Perché le donne incinte non
dovrebbero fumare?
Un tempo, nelle cantine dove
si conservava il vino si lasciava
sempre una candela accesa
oppure vi si mandava un animale domestico, ad esempio
un cane, prima di entrarvi.
Spiega perché questo accorgimento era d’importanza vitale.
L’emoglobina, il pigmento respiratorio del sangue, rappresenta il principale componente dei globuli rossi. L’emoglobina possiede quattro molecole di emoglobina, il vero
e proprio pigmento, ognuna delle quali è in grado di legare una molecola di ossigeno.
L’emoglobina ha così la capacità di assorbire l’ossigeno nei polmoni, di cederlo alle
cellule e di trasportare successivamente l’anidride carbonica dalle cellule ai polmoni
dove questa viene espirata assieme all’aria.
Il monossido di carbonio (CO), che si forma ad esempio in caso di combustione
incompleta e che viene respirato fra le altre cose con il fumo delle sigarette, si lega
anch’esso alle molecole di emoglobina. Il monossido di carbonio può addirittura
«scacciare» l’ossigeno dal suo posto. In questo modo esso toglie lo spazio necessario
per il trasporto delle molecole d’ossigeno d’importanza vitale e di conseguenza le
cellule vengono rifornite in maniera insufficiente. Nei casi più gravi ciò può portare
alla morte per soffocamento.
2.2 Globuli bianchi – leucociti
Immaginati un dado con lati
di 1 mm. Ciò rappresenta il
volume di 1 mm3.
Il nome deriva dal greco «leukos» che significa bianco. A differenza degli eritrociti
queste cellule sanguigne non contengono pigmenti e, divise dalle altre, si presentano
come una specie di pasta bianca. I leucociti sono grandi circa il doppio degli eritrociti
e possiedono un nucleo cellulare, ma sono prive di emoglobina. Per ogni mm3 di
sangue vi sono da 4000 a 10 000 leucociti, la cui dimensione è di 7–15 µm a seconda
del tipo perché, ad essere precisi, leucociti è un termine riassuntivo. Occorre infatti
distinguere tre sottogruppi con diversi compiti:
• granulociti
• monociti (macrofagi)
• linfociti
$
Linfociti
12
Granulociti, monociti e linfociti
Domande
Granulociti
I granulociti, il cui nome deriva dal latino «granula» (granello), hanno una caratteristica granulazione del citoplasma e un nucleo di forma irregolare.
Essi rappresentano il 65 % dei leucociti. I granulociti diventano attivi quando dei corpi
estranei penetrano nel nostro corpo, vale a dire quando insorge un’infezione oppure
quando una parte s’infiamma. Essi vengono prodotti nel midollo osseo e hanno una
vita media di alcune ore
Monociti
I monociti o macrofagi sono i leucociti più grandi. Il 10 % dei leucociti è costituito da
monociti che vengono prodotti nel midollo osseo e hanno una vita media di 1–2
giorni. Devono il loro nome alla configurazione omogenea del loro nucleo. Sono i
«fagociti giganti» a divorare gli agenti patogeni e le cellule morte sparsi nel corpo e
a digerirli nel loro interno.
I granulociti e i monociti inglobano gli agenti patogeni e li digeriscono. Questo
processo viene chiamato fagocitosi.
nucleo cellulare
monocita
Il monocita si
dirige verso il
corpo estraneo.
Il monocita inizia
a circondare il
corpo estraneo.
I macrofagi non solo divorano
i corpi estranei e li digeriscono, ma danno anche un
importante contributo alla
difesa specifica. Quale?
corpo estraneo
Le estremità
del monocita si
uniscono e il
corpo estraneo
viene inglobato
nel monocita.
Il corpo estraneo
viene scomposto
dal monocita e
digerito.
Linfociti
I linfociti rappresentano un quarto dei leucociti e sono solo «di passaggio» nel
sangue. Oltre che nel midollo osseo essi vengono prodotti anche nei linfonodi.
Anch’essi circolano continuamente nel corpo, sia che giungano come gli altri leucociti
in un punto infiammato, sia che migrino nel loro deposito, vale a dire nei linfonodi
sparsi in tutto il corpo. Da questi linfonodi i linfociti agiscono per la difesa specifica.
Essi rappresentano il centro del sistema immunitario poiché svolgono tre compiti
essenziali: come cellule killer distruggono le cellule ospiti, come plasmacellule
formano gli anticorpi contro gli antigeni (una plasmacellula può produrre in un’ora
fino a 2000 anticorpi) e producono le cellule memoria che possono sopravvivere
per decine di anni.
Cerca nel libro di biologia o
su Internet come si muove
un’ameba e crea un piccolo
flip-book.
Mentre gli eritrociti vengono trascinati passivamente dal sangue, i leucociti possono
muoversi in modo autonomo come delle amebe. Così essi possono nuotare anche
contro la corrente sanguigna, attraversare le pareti dei vasi e giungere così nei punti
del corpo quando sono richiesti.
13
Domande
Quali altri tipi di cancro
conosci? Che cosa hanno
in comune le malattie da
cancro?
Quali diversi metodi per la
cura del cancro possono essere
adottati?
Leucemia
La leucemia è una forma di cancro che riguarda i leucociti. Leucemia significa
«sangue bianco». Nelle persone colpite vi è un forte aumento della produzione di
leucociti che dal midollo osseo vengono però rilasciati nel flusso sanguigno in stato
immaturo. Perciò essi non sono in grado di assolvere al loro compito. Allo stesso
tempo diminuisce la normale formazione del sangue e nascono meno cellule
sanguigne funzionanti. A causa di questa anemia l’ammalato soffre di stanchezza,
pallore e tachicardia. La carenza di leucociti e piastrine aumenta notevolmente il
rischio di infezioni e di emorragie.
Dato che il midollo osseo non funziona in maniera ottimale, le maggiori possibilità
di guarigione sono rappresentate dal trapianto di midollo osseo. Tramite potenti
farmaci (chemioterapia) il midollo osseo del paziente viene distrutto e sostituito
con cellule di midollo osseo di un donatore.
Nel periodo che precede l’operazione e in particolare in quello successivo, fino a
quando le cellule del midollo osseo non si sono stabilizzate ed hanno avviato la
produzione di cellule sanguigne sane, il paziente affetto da leucemia è fortemente esposto al rischio di infezioni. Dato che ogni agente patogeno può scatenare
un’infezione mortale, il paziente è costretto a vivere in una stanza sterile.
2.3 Piastrine – trombociti
Similmente agli eritrociti, i trombociti sono corpuscoli discoidali privi di nucleo che
vengono prodotti da cellule giganti del midollo osseo. Con 1–3 µm rappresentano le
più piccole cellule sanguigne; per mm3 di sangue ci sono 150 000–400 000 trombociti
che hanno una vita media di circa 8–10 giorni.
Le piastrine provvedono a mantenere il sangue all’interno dei vasi sanguigni. Le minime lesioni dei vasi, addirittura le crepe nelle pareti, vengono immediatamente sigillate con dei trombociti.
Durante questa fase detta emostasi, i trombociti perdono la loro forma biconcava, si
arrotondano e la loro superficie diventa spinosa. Un accumulo di piastrine (mescolate
alle proteine di coagulazione) viene chiamato trombo. Un ingrossamento eccessivo di
questo «grumo» può però portare all’ostruzione dei vasi sanguigni.
Trombociti
Trombosi
La trombosi è l’ostruzione di un vaso sanguigno dovuta ad un trombo. I fattori che
portano alla formazione di un trombo sono il rallentamento del flusso sanguigno, il
danneggiamento della parete del vaso e la modificazione della composizione del sangue che provoca una maggiore coagulazione. Le piastrine rimangono attaccate nel
14
punto danneggiato della parete del vaso, ad esempio a causa di un deposito, vi aderiscono e formano un trombo.
Se il trombo viene strappato dal flusso sanguigno e trascinato via, esso può ostruire i
capillari e provocare nei polmoni un’embolia, nel cuore un infarto e nel cervello un
ictus. A causa della chiusura dei vasi sanguigni, le cellule del corpo non vengono più
rifornite di ossigeno e di sostanze nutrienti e non possono quindi svolgere le loro
funzioni.
Le trombosi possono insorgere, fra le altre cose, per la mancanza di movimento
in seguito a degenze prolungate. In caso di ricovero ospedaliero, per evitare la
formazione di trombi si inietta un medicinale per fluidificare il sangue.
Alterazioni delle pareti dei vasi si manifestano spesso nei forti fumatori, nelle
persone con pressione alta e obese e nei malati di diabete.
Domande
Quali sono i sintomi di
un infarto cardiaco e di un
ictus?
Ateriosclerosi
Con ateriosclerosi si intende l’alterazione patologica delle pareti dei vasi sanguigni a
causa di depositi e calcificazioni. A favorire l’insorgere dell’ateriosclerosi sono il
fumo, lo stress, il sovrappeso, la pressione alta, il colesterolo, il diabete, l’invecchiamento e la mancanza di movimento. Nel corso degli anni, varie sostanze si depositano sulle pareti dei vasi ostacolando sempre più la circolazione del sangue. Solo
nello stadio avanzato si manifestano dei disturbi circolatori. Le malattie che ne conseguono, come ad esempio l’infarto cardiaco e l’ictus, sono fra le cause più frequenti
di morte.
Sezione di un’arteria sana
2.4 Plasma sanguigno
Senza il plasma, il componente liquido del sangue, le cellule sanguigne solide non
potrebbero essere trasportate attraverso il corpo. Oltre all’acqua (90 %) e ad alcuni
sali, esso contiene lipidi, ormoni e proteine.
Se la sostanza proteica chiamata fibrinogeno viene consumata nella coagulazione,
rimane il siero.
Albumina, immunoglobuline, sistema complementare e lipoproteine
Albumina
A livello quantitativo, la più importante proteina del plasma è l’albumina, presente
per il 60 %. Oltre al trasporto delle sostanze nutrienti, l’albumina svolge la funzione
di «portatore d’acqua». Essa impedisce che durante la circolazione attraverso gli
Hai sicuramente già visto il
tuo proprio siero sanguigno.
Quando si può vederlo?
Nelle campagne di sensibilizzazione delle organizzazioni
di solidarietà si vedono spesso
dei bambini con pance molto
gonfie. Spiega le cause di questo fenomeno.
15
Domande
Perché gli anticorpi sono
importanti per la difesa
specifica?
stretti vasi, di per sé permeabili, il sangue perda troppa acqua e si raddensi. Se vi è
una carenza di albumina a causa di un’alimentazione insufficiente, dal sangue esce
dell’acqua e si formano degli accumuli d’acqua nei tessuti, i cosiddetti edemi da
fame.
Immunoglobuline e sistema complementare
Le immunoglobuline vengono prodotte dai linfociti e sono gli anticorpi che assieme
ai leucociti svolgono un ruolo importante nella difesa specifica. La difesa viene rafforzata dalle oltre 20 diverse proteine del sistema complementare che, se compaiono in
modo non regolato, possono aver un forte effetto dannoso sui tessuti.
Lipoproteine
Le lipoproteine sono delle proteine che trasportano i grassi e il colesterolo assimilati
con l’alimentazione. Squilibri nel bilancio delle lipoproteine possono provocare l’arteriosclerosi, l’infarto cardiaco o l’ictus.
Ustioni
Quali sono i vari gradi di
ustione e da che cosa sono
caratterizzati?
In caso di ustioni vi è una fuoriuscita di plasma. Esso si raccoglie sotto la pelle e si
formano delle bolle oppure fuoriesce quando la pelle si spacca.
Le ustioni estese portano ad una rapida e intensa perdita di plasma, e ciò che provoca fra le altre cose una carenza di plasmaproteine. Con la diminuzione del livello di
albumina l’acqua non viene più legata nel sangue, fuoriesce ed evapora. La perdita
di liquido deve essere immediatamente compensata. Ciò avviene mediante l’apporto
di acqua e la somministrazione di una soluzione di albumina che viene estratta dal
plasma del sangue di donatori.
Le sacche di sangue (qui trombociti) vengono etichettate con precisione, indicando fra
le altre cose il gruppo sanguigno e il fattore Rh.
16
3. I gruppi sanguigni
Domande
L’insuccesso delle trasfusioni di sangue tra esseri umani registrato nei secoli scorsi
non è imputabile unicamente alle precarie condizioni igieniche del tempo, ma
soprattutto al fatto che si ignorava l’esistenza dei sistemi dei gruppi sanguigni.
Infatti, c’è sangue e sangue, e il tipo tollerato da una persona può essere dannoso
per un’altra. I gruppi sanguigni dei donatori devono perciò essere compatibili con
quelli dei riceventi. Sono i seguenti fattori a determinare il gruppo sanguigno:
• sistema AB0 (si pronuncia sistema A-B-zero)
• fattore Rh
• sistema HLA
Nel 1901 il medico viennese Karl Landsteiner fece un esperimento decisivo con cui divenne lo
scopritore dei gruppi sanguigni. Egli prelevò ai suoi collaboratori e a se stesso dei campioni di
sangue dividendoli in siero e in cellule sanguigne. Quindi mescolò di volta in volta il siero di
una persona con le cellule sanguigne di un’altra e osservò che questo siero era in grado di agglutinare gli eritrociti di determinate persone e non di altre.
3.1 Il sistema AB0
Ogni persona appartiene a uno dei gruppi sanguigni A, B, AB o 0 (zero). In Svizzera, il
gruppo più frequente è il gruppo A. Non in tutto il mondo si trova però la stessa
ripartizione presente nel nostro paese. Infatti, presso gli indiani del Nordamerica e
del Sudamerica si riscontra ad esempio quasi unicamente il gruppo 0, mentre gli
abitanti dell’Asia centrale, dell’India settentrionale e dei paesi limitrofi appartengono
soprattutto al gruppo B.
8%
B
Conosci il tuo gruppo
sanguigno?
4%
AB
47 %
A
41 %
0
Distribuzione dei gruppi
sanguigni in Svizzera
Caratteristiche dei gruppi sanguigni
Gli antigeni A e B, presenti sulla superficie degli eritrociti, sono trasmessi per via
ereditaria e determinano il gruppo sanguigno (A, B, AB e 0).
Il sistema di difesa dell’organismo riconosce i suoi propri antigeni “naturali” e non li
combatte.
Durante i primi sei mesi di vita nel plasma si formano degli anticorpi aggiuntivi: antiA nelle persone del gruppo sanguigno B, anti-B in quelle del gruppo A, anti-A e anti-B
nelle persone del gruppo 0.
Se degli anticorpi entrano in contatto con degli eritrociti incompatibili (ad esempio in
caso di trasfusione di sangue del gruppo B ad una persona del gruppo A) essi si legano alla superficie della cosiddetta membrana dei globuli rossi estranei e distruggono le cellule sanguigne (agglutinazione).
Perché l’agglutinazione degli
eritrociti è dannosa?
17
Gruppo A
Gruppo B
Domande
Antigeni A
Antigeni B
Anticorpi anti-B
Anticorpi anti-A
Gruppo AB
Il termine «antigene» non
viene usato solo per le
caratteristiche dei gruppi
sanguigni. Dove s’incontra
inoltre questo termine e che
cosa significa?
Gruppo 0
Antigeni A & B
senza antigeni
senza anticorpi
Anticorpi anti-A & anti-B
Se durante una trasfusione entrano in contatto degli antigeni e degli anticorpi incompatibili, il ricevente ne risente. Per evitare questi spiacevoli inconvenienti, prima di
ogni trasfusione viene quindi eseguito un «test di compatibilità» tra gli eritrociti del
donatore e il siero del ricevente.
L’agglutinazione viene sfruttata negli esami del gruppo sanguigno. Al campione di
sangue da esaminare vengono mescolati dei sieri di controllo dei gruppi sanguigni A
e B. A seconda degli anticorpi presenti nel siero, il miscuglio si agglutina oppure rimane sciolto. Il risultato dell’esame permette di stabilire quali antigeni sono presenti nel
campione di sangue esaminato e di determinare quindi il relativo gruppo sanguigno.
Esame del gruppo sanguigno
Sangue della
persona esaminata
Gruppo A
Siero di controllo 1
Siero di controllo 2
Siero di controllo 3
(con anticorpi anti-B) (con anticorpi anti-A) (con anticorpi anti-A+B)
> Agglutinazione
>
Agglutinazione
Gruppo B
>
Agglutinazione
> Agglutinazione
Gruppo AB
> Agglutinazione
> Agglutinazione
>
Agglutinazione
Gruppo 0
Trova altri quesiti di questo
tipo sugli esami del gruppo
sanguigno e ponili a un tuo
compagno di classe.
18
Nel sangue della persona esaminata sono presenti antigeni e anticorpi. Nel siero di controllo sono presenti solo anticorpi del rispettivo gruppo sanguigno. Se gli antigeni e gli
anticorpi corrispondenti entrano in contatto fra loro, essi fanno agglutinare il campione
Esempio: il sangue della persona esaminata si agglutina soltanto se messo in contatto
con un siero di controllo contenente anticorpi anti-A. Ciò significa che nel campione di
sangue è presente l’antigene A e che manca l’antigene B. La persona esaminata appartiene quindi al gruppo sanguigno A.
Trasmissione ereditaria
Domande
I gruppi sanguigni vengono trasmessi per via ereditaria dai genitori ai figli. Nel
nucleo di ogni cellula del corpo umano sono presenti due filamenti di DNA, ciascuno
dei quali è costituito da 23 cromosomi. Il figlio riceve rispettivamente un filamento
di DNA dal padre e uno dalla madre.
I fattori ereditari, i cosiddetti geni, si trovano sui cromosomi e determinano tutte le
caratteristiche di un individuo, quindi anche il gruppo sanguigno. I geni formano il
genotipo e le caratteristiche sviluppate da essi vengono chiamate fenotipo.
Sono molte le caratteristiche
che vengono trasmesse per
via ereditaria. Che cosa hai
preso da tuo padre e che cosa
da tua madre?
Un gene può essere presente in varie forme: queste varianti sono chiamate alleli. Ciò
significa quindi che un individuo eredita un allele da ciascun genitore e che possiede
2 alleli di ciascun gene.
Il gene del gruppo sanguigno è localizzato sul cromosoma n. 9. Esistono gli alleli A,B
e 0. A e B sono più forti dell’allele 0: si dice che A e B sono dominanti nei confronti di
0. A e B hanno la stessa forza. Le diverse forze sono responsabili del gruppo sanguigno che si manifesta nel fenotipo.
Per fare un esempio: un bambino riceve dal padre l’allele A e dalla madre l’allele 0. La
combinazione di geni A0 fa sì che il bambino sviluppi il gruppo sanguigno A perché
l’allele A prevale sull’allele 0, sovrastandolo per così dire.
Gruppo
sanguigno
(fenotipo)
A
B
AB
0
Possibile genotipo
(combinazione di geni)
Possibile genotipo
(combinazione di geni)
AA
BB
AB
00
A0
B0
-
Esempio:
Padre / gruppo sanguigno A
A
Madre / gruppo sanguigno A
0
A
0
= Combinazione dei
fattori ereditari dei
genitori
A
Gruppo A
A
0
Gruppo A
A
A
Gruppo A
0
0
Gruppo 0
0
= Possibili combinazioni dei fattori
ereditari nel figlio
Si può ricorrere alle conoscenze relative alle proprietà ereditarie dei gruppi sanguigni
anche per l’accertamento della paternità.
19
Domande
Cita 4 organi che possono
essere trapiantati.
Conosci il tuo fattore Rh?
3.2 Altri gruppi sanguigni
Per effettuare una trasfusione di sangue non è sufficiente conoscere il sistema AB0,
ma occorre tener conto anche di altri fattori. Uno di questi è il fattore Rh. Si tratta di
una caratteristica del gruppo sanguigno trasmessa per via ereditaria e scoperta dal
medico viennese Landsteiner nel 1940. Il fattore Rh è un antigene situato sulla superficie degli eritrociti. Quando degli eritrociti portatori del fattore Rh vengono trasfusi
ad un paziente che non possiede questo antigene, l’organismo produce degli anticorpi che li attaccano e li distruggono.
Quando degli eritrociti di un individuo posseggono questo antigene, si dice che esso
è «Rh positivo», mentre gli altri sono «Rh negativi».
Il fattore Rh viene determinato assieme al gruppo sanguigno AB0. Si dirà per esempio
che il signor Rossi è del gruppo sanguigno A e Rh positivo.
Non sono solo le cellule sanguigne ad avere degli antigeni. Oggigiorno sappiamo che
essi sono presenti anche sulla superficie delle cellule di vari tessuti del corpo. Ciò
spiega perché il corpo tenti di rigettare organi estranei dopo un trapianto. Il sistema
estremamente complesso che è responsabile di questo fenomeno viene chiamato
«sistema HLA» (Human Leucocyte Antigen).
Fattore Rh
Che cosa succederebbe se a un
ricevente Rh-positivo venisse
donato del sangue Rh-negativo?
Con fattore Rh si indica l’antigene Rh D. Circa l’85 % degli europei è Rh positivo (Rh+),
l’altro 15 % è Rh negativo (Rh-). In caso di trasfusione si deve fare attenzione a non
trasfondere del sangue Rh positiva ad un ricevente Rh negativo. Il ricevente che non
possiede l’antigene D svilupperebbe degli anticorpi e ciò, nel caso di una successiva
trasfusione Rh positiva, potrebbe dare luogo ad una reazione pericolosa. Come il
gruppo sanguigno, anche il fattore Rh del donatore e del ricevente devono quindi
essere compatibili.
Gravidanza
Il fattore Rh deve essere determinato anche prima di una gravidanza. Se un feto è Rh
positivo, ma la madre Rh negativa, ciò può infatti portare a delle complicazioni.
Verso la fine della gravidanza può succedere che in alcuni punti della placenta si formino delle crepe e che del sangue del feto penetri nella circolazione sanguigna della
madre.
Nella prima gravidanza la reazione di difesa del sangue materno nei confronti del
sangue fetale avviene tardi, cosicché il pericolo per il bambino è piuttosto ridotto. In
caso di una nuova gravidanza incompatibile (madre Rh negativa, feto Rh positivo) la
reazione avviene invece più rapidamente, poiché l’organismo della madre non ha
dimenticato la reazione della prima gravidanza (cellule memoria). La concentrazione
degli anticorpi aumenta velocemente ed essi si attaccano in gran numero agli eritrociti del feto. Vi è un serio rischio che il bambino posso morire a causa di un’anemia
(distruzione degli eritrociti) ed occorre quindi anticipare il parto senza indugio mediante taglio cesario, in modo da poter effettuare al più presto una trasfusione di sangue o una trasfusione sostitutiva (sostituzione totale del sangue del bambino).
20
4. Il percorso del sangue dal
donatore al ricevente
Domande
Oltre ad essere di vitale importanza, il sangue donato è indispensabile per la medicina moderna. Esso ha una composizione talmente complessa che i tentativi di riprodurlo artificialmente sono destinati a fallire.
Di fronte a gravi perdite di sangue o alla mancanza di un suo specifico componente,
l’abilità del medico e le attrezzature da sole non bastano. Gli ospedali, i centri di
pronto soccorso e i medici hanno bisogno del sangue di donatori volontari.
In Svizzera, tutte le persone sane di età superiore ai 18 anni con un peso corporeo di
almeno 50 kg possono donare sangue nei centri di donazione o presso le squadre
mobili del Servizio trasfusione. Fra due donazioni di sangue vi deve essere un intervallo di tre mesi. Durante ogni donazione vengono raccolti 450 ml di sangue. Questa
quantità non pregiudica né le prestazioni fisiche, né quelle psichiche del donatore,
poiché la perdita di sangue viene compensata dal corpo in breve tempo.
4.1 La donazione del sangue
Il primo passo, una volta entrati al centro trasfusionale, è l'accoglienza. Se si tratta
della prima donazione, l'identità del donatore viene registrata sulla base di un documento ufficiale come il passaporto o la patente di guida. Tali dati sono ovviamente
protetti dalla legge sulla protezione dei dati.
Il donatore deve confermare la sua
disponibilità a donare il sangue con
la sua firma e compilare prima di
ogni donazione un questionario su
eventuali malattie, operazioni
imminenti o situazioni a rischio.
Rispondendo alle domande in modo
coscienzioso, il donatore contribuisce a garantire la massima sicurezza dei prodotti sanguigni.
Dove vengono effettuate le
donazioni di sangue nel tuo
comune?
Conosci qualcuno che dona il
sangue? Informati sulla sua
esperienza.
Il personale paramedico dedica un'attenzione particolare ai nuovi donatori. Il colloquio iniziale ha lo scopo di approfondire le informazioni sullo stato di salute e di far
luce su eventuali punti ancora da chiarire. In quest’occasione vengono misurate
anche la pressione sanguigna, la frequenza cardiaca e l’emoglobina.
Una volta sdraiati sul lettino, bisogna cercare di rimanere il più rilassati possibile. Del resto la piccola puntura non si avverte quasi e durante
il prelievo di 450 ml di sangue non
si sente assolutamente niente.
La durata è di una decina di minuti:
l'ago viene poi estratto senza alcun
dolore e il punto della puntura
viene ricoperto con un cerotto.
21
Domande
Dopo la donazione il donatore si deve
riposare un momento. Successivamente
gli viene offerto qualcosa da mangiare e
soprattutto
da bere perché è importante compensare la
perdita di
liquidi.
La scoperta, nel 1914, di un’importante proprietà del citrato di sodio costituì un’altra pietra
miliare nella storia della trasfusione. Aggiunta al sangue, questa sostanza ne impedisce infatti la
coagulazione fuori dal corpo. Venne così creata una premessa decisiva per la conservazione del
sangue, che portò, nel 1915, alla prima trasfusione riuscita di sangue conservato. Cinquant’anni
più tardi, i flaconi di vetro vennero sostituiti dai sacchetti di plastica e fecero la loro apparizione
sofisticati apparecchi per il prelievo e la trasfusione, che consentirono di evitare praticamente
ogni rischio di contaminazione del sangue.
La conservazione e l’analisi del sangue
Che cosa significa disinfettare?
Come e quando viene disinfettata una parte del corpo?
Come si possono contrarre
le malattie sessuali? Quali
misure di protezione conosci?
22
Fin dal momento in cui dalla vena del donatore il sangue inizia a scorrere nel sacchetto, il prezioso liquido deve essere trattato e conservato con cura. Come per la conservazione degli alimenti, bisogna impedire una possibile contaminazione batterica.
Nel sacchetto vuoto viene infatti versata una soluzione salina acquosa che impedisce
la coagulazione del sangue e che fornisce alle cellule sanguigne le sostanze nutritive
di cui hanno bisogno. Per evitare qualsiasi contaminazione durante la donazione, il
punto in cui si introduce l’ago viene accuratamente disinfettato.
Il sangue donato può però essere stato infettato dal donatore stesso, ad esempio se
quest’ultimo soffre, senza saperlo, di un’infezione del fegato (epatite) oppure di
un’infezione da virus dell’HIV. Ciò significa che gli agenti patogeni di queste temibili
malattie si sono annidati nel suo sangue e che, tramite il sangue conservato,
potrebbero venire trasmessi ad una terza persona.
Perché ciò non accada, tutto il sangue conservato viene analizzato
mediante sofisticati procedimenti di
controllo riguardo alla presenza di
virus dell’epatite, dell’HIV e della
sifilide (malattia venerea contagiosa). Questi controlli del sangue garantiscono la massima sicurezza per
coloro che ricevono prodotti sanguigni, poiché assicurano che venga
impiegato solo sangue qualitativamente ineccepibile.
Provetta con il sangue di un donatore
Tipi di donazione
Donazione di sangue intero
La donazione «classica» è la donazione di sangue intero: in questo caso al donatore
o alla donatrice vengono prelevati 450 ml di sangue. Solo dopo la donazione il
sangue viene diviso nei singoli componenti.
Una donazione autologa può essere utile ad esempio nel caso di un’operazione
programmabile con diverse settimane di anticipo. Se il paziente è sufficientemente
sano, possono essere effettuati da due a quattro prelievi in un arco di tempo relativamente breve. Si stima che non più del 10 % delle donazioni classiche di sangue
possa essere sostituito da donazioni autologhe.
Domande
Hai mai subito una trasfusione di sangue o conosci qualcuno che ne ha subito una?
In caso affermativo, per quale
motivo?
Donazione mediante aferesi
Nella donazione mediante aferesi al donatore non vengono prelevati tutti i componenti del sangue. Il sangue prelevato viene scomposto con l’ausilio di un apparecchio
nei componenti desiderati e i componenti del sangue che non sono necessari vengono restituiti al donatore durante la stessa seduta. Questo tipo di donazione richiede
una disponibilità di tempo che va da un’ora a due ore e mezza. Esistono due tipi
principali di donazione mediante aferesi: la plasmaferesi e la tromboaferesi.
4.2 Il sistema dei componenti
Oggigiorno il sangue prelevato dai donatori non viene più utilizzato come sangue
intero, ma viene suddiviso nei suoi componenti: eritrociti, plasma e trombociti. Ciò
offre il vantaggio di poter somministrare ai pazienti solo quei componenti di cui essi
hanno realmente bisogno.
La scoperta che spesso è sufficiente somministrare al paziente solo determinati componenti del
sangue risale alle ultime guerre, quando gli scienziati si occupavano in modo approfondito di
questo prezioso tessuto liquido. Le prime trasfusioni risalgono all'epoca della guerra civile spagnola (1936-1939). Verso la fine degli anni sessanta venne infine sviluppato e introdotto il sistema dei componenti.
Questo programma dei componenti permette un trattamento mirato e offre i
seguenti vantaggi:
• Trattamento più efficace delle malattie
• Nessuno spreco del sangue dei donatori
• Possibilità di fare approfittare più pazienti di un’unica donazione
• Conservazione ottimale e appropriata dei componenti
Immagina quali sarebbero i
vantaggi se si potessero produrre componenti sanguigne
artificiali.
Lo sviluppo e la produzione su grande scala e a bassa costo di componenti artificiali
del sangue che possano essere conservati senza limiti di tempo rappresenta oggi la
principale sfida della medicina trasfusionale.
23
Domande
Conosci dei prodotti non
medici che vengono anch’essi
ricavati da una sostanza e
quindi concentrati?
I componenti più importanti
Concentrato di eritrociti
Il concentrato di eritrociti è costituito solo da cellule e come preparato standard rappresenta il prodotto sanguigno più importante. Ad una temperatura di 4–6 °C può
essere conservato fino a 42 giorni e viene utilizzato laddove è necessario ovviare ad
una carenza di globuli rossi.
Concentrato di trombociti
Nelle malattie del sangue (leucemia) o dopo i trattamenti anticancro i pazienti non
presentano solo una carenza di eritrociti, ma anche di piastrine. I concentrati di trombociti ricavati dalle donazioni possono essere conservati a temperatura ambiente per
una durata di 5 giorni.
Sai spiegare perché il concentrato di eritrociti rappresenta
il componente più importante?
Plasma congelato fresco
Il plasma viene congelato entro quattro ore dalla donazione per conservare intatte
tutte le proprietà delle proteine plasmatiche e dei fattori coagulanti che esso contiene. Ad una temperatura
di -25°C può essere conservato fino a due ani.
Concentrati
eritrocitari pronti
per la consegna.
Il frazionamento del plasma
Il plasma non può solo essere trasfuso, ma dal plasma si possono produrre anche dei
farmaci preziosi.
Il plasma che non viene usato per le trasfusioni viene perciò consegnato all’industria
specializzata nella lavorazione del plasma. Là avviene la laboriosa divisione ossia il
«frazionamento» delle oltre 100 preziosissime proteine contenute nel plasma da cui
vengono prodotti circa cento medicinali diversi. Sono da citare in particolare:
• l’albumina che può temporaneamente sostituire il sangue e che viene impiegata
soprattutto in caso di grosse perdite di sangue dopo operazioni o ustioni
• le immunoglobuline che vengono impiegate per il trattamento e la prevenzione di
numerose malattie infettive
• i fattori coagulanti che vengono spesso impiegati per il trattamento dell’emofilia
ereditaria
24
5. Il Servizio trasfusione in Svizzera
Principi e compiti del Servizio trasfusione CRS
Oltre a rappresentare un lavoro molto impegnativo, l’approvvigionamento degli ospedali con preparati sanguigni
ed il garantire ai pazienti di poter disporre di prodotti sicuri e di qualità in quantità sufficiente, richiede un’organizzazione affidabile ed un coordinamento perfetto. Il Servizio trasfusione di sangue della CRS è una società per
azioni d’utilità pubblica della Croce Rossa Svizzera che, per il tramite dei Servizi regionali di trasfusione di sangue,
assolve i seguenti compiti:
• Raccolta di donazioni di sangue volontarie e gratuite in tutta la Svizzera
• Preparazione e produzione di preparati sanguigni
• Gestione di un deposito e di un’organizzazione di distribuzione per un approvvigionamento vantaggioso,
tempestivo e quantitativamente sufficiente di medici e ospedali con preparati sanguigni
• Ricerca mirata nel settore delle donazioni di sangue
• Fornitura di servizi legati all’ottenimento e all’utilizzazione dei preparati sanguigni
• Informazione, formazione e consulenza dei medici e del personale infermieristico e tecnico-medico
Il Servizio trasfusione CRS e la sua organizzazione
Il principio dell’organizzazione è rappresentato dalla vicinanza ai clienti: vicinanza agli ospedali per garantire
l’approvvigionamento con prodotti sanguigni, ma anche vicinanza ai donatori per facilitare loro la donazione.
• Per questo il Servizio trasfusione di sangue CRS dispone di 13 servizi trasfusione regionali che riforniscono
gli ospedali della loro regione con i prodotti sanguigni. Essi garantiscono la sicurezza e la qualità dei prodotti
sanguigni in tutta la Svizzera. Anche i servizi di trasfusione regionali sono delle organizzazioni no-profit,
per lo più sotto forma di fondazioni.
• In Svizzera si può donare il sangue in circa 60 centri di donazione, situati in prevalenza nelle città più grandi.
Inoltre vengono svolte regolarmente delle azioni di donazione da parte di squadre mobili del Servizio
trasfusione, in modo tale da poter raggiungere anche la popolazione che vive al di fuori dei grandi agglomerati
urbani.
Costi dei preparati sanguigni
Sebbene il Servizio trasfusione di sangue CRS svolga la sua attività su incarico della Confederazione, né il Servizio
trasfusione né la Croce Rossa ricevono alcuna indennità o sovvenzione dagli enti pubblici. Come organizzazione
no-profit il Servizio trasfusione non ha fini di lucro: i prodotti sanguigni vengono venduti agli ospedali al prezzo
di costo.
Il donatore: il principale anello della catena
Il principale anello della catena di approvvigionamento è però costituito dal donatore. In Svizzera, ogni anno
quasi 200’000 persone contribuiscono, gratuitamente e su base volontaria, alle circa 400'000 donazioni di
sangue che sono necessarie per coprire il fabbisogno nazionale.
Quasi 1000 persone, fra cui medici, chimici, biologi, tecnici di laboratorio e infermieri, tecnici e personale amministrativo provvedono ai lavori connessi alla donazione del sangue. A questi, in occasione delle azioni di donazione delle squadre mobili, si aggiungono numerosi volontari, in particolare delle associazioni dei samaritani.
25
Servizi trasfusionali regionali CRS
Aargau/
Solothurn
Zürich
Nordostschweiz
Ne
uc
hâ
te
l/J
ur
a
Basel
Zentralschweiz
Bern
Graubünden
Fribourg
Vaud
Svizzera
italiana
Genève
Valais
Impressum
Illustrazioni opuscolo degli studenti
Pagina 3: Aderlass, illustrazione dal «Canone della medicina»
Editore
Servizio trasfusione di sangue CRS
Direzione
Gutenbergstrasse 14
3001 Berna
di Avicenna, intorno al 1030; Prof. Dr. Martin Steinmann,
Sezione manoscritti della Biblioteca universitaria di Basilea
Pagina 11: Università di Berna, Istituto di anatomia
Pagine 12, 13, 14: Roche, Basilea
Pagina 15: Prof. Dr. A. Kress, Istituto di anatomia di Basilea
Pagine 21 in basso, 22: Markus Senn, Bienna
www.trasfusione.ch
[email protected]
Pagine 16, 21 in alto, 22 in basso, 24: Christoph Hoigné, Berna
© 2004 Servizio trasfusione di sangue CRS, Berna
Realizzazione pedagogica, impaginazione
e illustrazioni
kik AG, Baden
Tutte le espressioni di genere specifico contenute in
questo opuscolo si intendono riferite sia a persone di
sesso maschile che femminile.
Per maggiori informazioni sul sangue e la donazione
del sangue: www.trasfusione.ch
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Indirizzi di contatto e possibilità
per donare il sangue:
Servizio trasfusione di sangue CRS
Direzione
Gutenbergstrase 14
Casella postale 5510
3001 Berna
Telefono 031 380 81 81
Fax 031 380 81 80
www.trasfusione.ch
[email protected]
Neuchâtel - Jura
Service régional neuchâtelois et jurassien de transfusion sanguine CRS
Rue Sophie-Mairet 29
2300 La Chaux-de-Fonds
[email protected]
Nordostschweiz
Blutspendezentrum des SRK
am Kantonsspital St. Gallen
Rohrschacherstrasse 95
9007 St. Gallen
Servizi trasfusionali regionali CRS
Aargau - Solothurn
Blutspendezentrum SRK Aarau
Kantonsspital Aarau
5001 Aarau
Basel
Blutspendezentrum SRK beider Basel
Hebelstrasse 10
4031 Basel
[email protected]
Bern
Blutspendedienst SRK Bern AG
Murtenstrasse 133
Postfach 5512
3001 Bern
[email protected]
Fribourg
Service régional fribourgeois de transfusion
sanguine CRS
Hôpital Cantonal
1700 Fribourg
[email protected]
Genève
Centre de transfusion sanguine
Hôpital Cantonal
Rue Micheli-du-Crest 24
1211 Genève 14
[email protected]
Svizzera italiana
Servizio trasfusionale della Svizzera Italiana
Fondazione Croce Rossa Svizzera
Via Tesserete 50
6900 Lugano
[email protected]
Valais
Centre de transfusion de Sion
Avenue Grand-Champsec
1950 Sion
[email protected]
Vaud
Sérvice régional vaudois de transfusion sanguine
Rue du Bugnon 27
1005 Lausanne
[email protected]
Zürich
Blutspendezentrum Zürich
Hirschengraben 60
8001 Zürich
[email protected]
Zentralschweiz
Regionales Blutspendezentrum Luzern
Museggstrasse 14
6004 Luzern
[email protected]
Graubünden
Regionaler Blutspendedienst Graubünden
Loestrasse 170
7000 Chur
[email protected]
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Blutspendedienst SRK
Service de transfusion sanguine CRS
Servizio trasfusione di sangue CRS
Gutenbergstrasse 14
3001 Berna
www.trasfusione.ch
[email protected]
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