In questo numero
il servizio di volo può portare lontano 3
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Il PC-7 Team e le portaerei Il ticino È il posto piÙ bello
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Una scuola di volo moderna
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La giornata delle porte aperte
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Editoriale maggio 2008
Gentili signore,
egregi signori,
questa pubblicazione vuole essere la prima
di una serie per meglio informare la popolazione dei Comuni limitrofi sulle attività che
le Forze aeree svolgono nella base di Locarno. Rivolgendoci direttamente a voi, intendiamo fare un ulteriore passo per curare
l’ottima collaborazione che vantiamo da
sempre con le autorità locali.
L’aviazione militare è presente sul Piano di
Magadino da oltre 68 anni e gli investimenti effettuati nelle infrastrutture, hanno
contribuito in modo sostanziale anche allo
sviluppo dell’aeroporto cantonale. Oltre
che ad essere l’unica sede in Svizzera per la
selezione e l’istruzione di base dei piloti
militari e degli esploratori paracadutisti, la
base aerea di Locarno è pure l’unico centro
a sud delle Alpi per l’impiego di mezzi di
trasporto aereo militari e di velivoli da ricognizione tele­guidati.
Gli oltre 75 posti di lavoro qualificati e gli
ingenti investimenti fatti nell’ammodernamento delle infrastrutture hanno sicuramente un indotto positivo per l’economia
locale.
Intendiamo rivolgerci a tutti i fuochi dei
Comuni direttamente toccati dalle nostre
attività due volte all’anno e dare così la
possibilità di meglio ­illustrare i nostri programmi, mostrare nel dettaglio i nostri
compiti e trattare temi d’attualità.
Oltre ai contatti diretti che da anni curiamo, questa iniziativa vuole essere un’ulteriore apertura per far meglio conoscere chi
siamo e perché operiamo.
Auspicando che il contenuto di questo
opuscolo possa cogliere la vostra attenzione, vi auguro buona lettura.
col Tiziano Ponti
Comandante Base aerea Locarno
Base aerea Locarno – News 1/08
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Il servizio di volo può portare lontano
L’esperienza, a Locarno e all’estero,
dell’elettronico Daniele Monti
Daniele Monti, elettronico di formazione, è
uno specialista dell’avionica e lavora a stretto contatto con i piloti. Lavora per il Supporto servizio di volo della base di Locarno
dal 2000. Vi è giunto dopo un’esperienza
in altri aeroporti. La passione per gli aerei
lo ha condotto, poco dopo aver ottenuto
il diploma, a Buochs dove si è occupato dei
Mirage alla fine degli anni Ottanta. Rientrato in Ticino ha lavorato al banco di prova a
Lodrino per le riparazioni delle apparecchiature durante un periodo di otto anni fino
a quando è arrivata l’occasione che aspettava da tempo: il trasferimento a LocarnoMagadino. « Qui svolgo un’attività variata
e stimolante » spiega. Infatti, il servizio di
volo è composto da varie mansioni. C’è il
riassetto, la preparazione e la consegna del
velivolo al pilota, ci sono le riparazioni e i
controlli periodici delle macchine: la base di
Locarno è responsabile per i PC-7, PC-6 e
PC-9 in collaborazione con Ruag e Pilatus.
Mentre per gli elicotteri il centro è Alpnach:
a Locarno si svolgono riparazioni e controlli fino alle cosiddette cento ore. Ma non è
tutto: l’attività comprende anche la partecipazione alle missioni vere e proprie come
responsabile del carico di bordo, operatore
del verricello e assistente del pilota per i voli
con carichi esterni.
Una professione che può portare lontano:
Daniele è stato sei volte in Kossovo: « Ci si
trova in situazioni in cui si deve per forza
L’elettronico Daniele Monti al lavoro
a Locarno…
…e all’estero (Sumatra).
imparare ad arrangiarsi » afferma. Nel 2005
ha partecipato alla missione umanitaria nelle zone dell’Indonesia colpite dallo tsunami: « Un’esperienza non certo leggera per
l’ambiente e i ritmi sostenuti, ma sicuramente appagante dal profilo umano ».
PC-7 e PC-9 integrato nel Supporto servizio
di volo è responsabile a livello svizzero per
tutte le procedure in questo ambito e i lavori di riparazione. Il personale è formato in
modo polivalente su tutti i tipi di velivoli e
parte di esso assume anche funzioni specialistiche come elettronico, responsabile del
carico per i trasporti con elicotteri o anche
come operatore per gli interventi di salvataggio con l’argano. È in questa veste che
i collaboratori hanno partecipato a missioni
umanitarie all’estero e sono pure regolarmente impiegati in missioni internazionali
di promovimento della pace. Il picchetto di
salvataggio in caso d’incidenti aeronautici
è pure garantito dal personale di questo
reparto.
Assistenza tecnica
e missioni umanitarie
Il Supporto servizio di volo, diretto da Diego Stacchi, assicura l’assistenza tecnica per i
velivoli che operano sulla base. Questa attività comprende la preparazione giornaliera
e il riassetto, la riparazione di guasti e tutti
i lavori di manutenzione periodica di livello
A che non sono di competenza della Ruag.
Il centro di competenza per i velivoli PC-6,
agenda 2008
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Sett
Ott
Nov
Dic
Scuola piloti e corsi di transizione
Allenamento Team PC-7
Corsi di transizione AIII (Lodrino)
Corsi di salvataggio
Corso con polizie cantonali
Voli notturni NVG
Corsi con drone
Voli di puntamento
Lanci Scuola espl paracadutisti
NCPC-7
(Pilatus PC-7)
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Alouette III – Super Puma
ADS-95
(Drone)
PC-9
(Pilatus PC-9)
Porter
(Pilatus Porter)
Il PC-7 Team: eleganza e precisione
Le evoluzioni in formazione sono tra le
espressioni più artistiche dell’acrobazia
e rappresentano anche la specialità del
PC-7 Team, l‘altra pattuglia acrobatica
dell‘aviazione militare svizzera, equipaggiata con nove Pilatus PC-7, che da
quasi vent’anni si esibisce regolarmente nei meeting aerei in Svizzera e nel
resto dell’Europa raccogliendo successi
e consensi. Questa formazione è anche
l’unica al mondo, assieme alle Frecce
Tricolori, che è composta da nove aerei.
Il comandante del PC-7 Team è Stéphane
Rapaz.
Ogni anno, prima dell’inizio della stagione
degli airshow, il PC-7 Team si allena per qualche giorno nei cieli del Ticino per preparare
il nuovo programma. La pattuglia metterà a
punto il programma 2008 in Ticino dal 13
al 21 maggio e sarà basata all’aeroporto di
Locarno.
Il team è stato creato nel 1989, anno del
settantacinquesimo anniversario delle truppe d‘aviazione svizzere. Meno rumorosi dei
jet, i nove velivoli ad elica trovano spazio in
un ambiente sempre più sensibile al rumore.
L‘aereo di questa pattuglia « silenziosa » è,
come detto, il turbotrainer PC-7, il velivolo
d‘allenamento e di scuola dell‘esercito sviz-
zero. Quest’anno si presenta con la nuova livrea biancorossa. I piloti sono militari
professionisti reclutati nelle squadriglie di
F/A-18 e sono inoltre tutti istruttori di volo.
Informazioni: www.pc7-team.ch
Il primo pilota svizzero di F/A-18
Comandante del PC-7 Team da due anni è
il tenente colonnello Stéphane « Punzel »
Rapaz, classe 1961, un pilota di grande
esperienza, con 4.500 ore di volo all’attivo,
e conosciuto per essere stato il primo pilota
svizzero di F/A-18 formato anche per gli appontaggi sulle portaerei della US Navy.
Rapaz ha sempre avuto una passione particolare per il volo in formazione: la sua
prima esperienza, a parte i voli in pattuglia
durante la formazione e l’attività « normale » di volo, risale al 1987, cioè due anni prima della creazione del Team che ora dirige:
« Quell’anno, racconta, era stata creata una
pattuglia provvisoria a Dübendorf composta da nove PC-7 ». Ma la vera pratica del
volo in formazione è quella legata alla Patrouille Suisse con cui ha volato dal 1990 al
1994 con i leggendari Hunter: è stato il numero 2 e poi il secondo solista. Negli anni
1997-98 è pure stato pilota di dimostrazione con l’F/A-18. Tutto questo per dire che
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Rapaz conosce i vari aspetti dell’acrobazia
in pattuglia e dello spettacolo aereo.
In che cosa consiste la carica di comandante
di un team? « È una funzione amministrativa, mi occupo dei contatti tra organizzatori
di airshow e il team. Sono anche responsabile della sicurezza al suolo ». Il suo è anche
un ruolo di regista, controlla lo svolgimento
delle figure, la tempistica tra solista e la formazione, ma anche lo spazio aereo in cui si
svolgono le evoluzioni.
Il programma del team è consolidato: una
serie di figure di grande effetto e precisione presentate in venti minuti. Quest’anno ci
sono due novità. La prima riguarda i piloti: i
PC-7 sono stati dotati di un cockpit digitale.
Ciò rappresenta un vantaggio per la navigazione: la strumentazione è completa ed
efficiente. Per l’acrobazia è stato necessario
abituarsi a qualche cambiamento: ad esempio sullo schermo digitale l’indicazione della velocità si legge in modo diverso, forse
meno immediato, rispetto alla strumentazione tradizionale.
La seconda novità è il look: i PC-7 si presenteranno al pubblico con la nuova livrea
biancorossa che conferisce ai velivoli una
linea slanciata e dinamica. Quest’anno il
Team parteciperà a 10 manifestazioni aviatorie di cui due all’estero.
Quegli appontaggi sulle portaerei
Al comandante Rapaz abbiamo chiesto
qual è il suo rapporto con il volo: « I l volo
in generale e quello militare in particolare
mi affascina per il suo miscuglio di alta tecnologia e di prestazioni con elementi soft
come lo spirito di squadra, l‘amicizia, la
bellezza degli elementi nei quali si svolge
questa attività (il cielo, le Alpi, o anche il
mare secondo le regioni nelle quali siamo
impegnati) ».
Inevitabile una domanda sulla sua esperienza sulle portaerei con l’F/A-18: « Essendo stato formato ed impegnato su aerei
della generazione del Mirage III e del Tiger F-5, il passaggio su F/A-18, nel 1995,
è stato come aprire una porta che dava
accesso ad un mondo quasi sconosciuto: prestazioni mozzafiato, un’interfaccia
uomo-macchina moderna ed ottimizzata
che rende « il luogo di lavoro» molto piacevole, ecc. Il fatto che il primo contatto si
sia svolto nell’ambito di uno scambio con
l’US Navy ha reso il mondo che si trova
« dietro la porta» ancora più avvincente:
scoprire un‘altra cultura, vivere al centro
di un‘organizzazione le cui dimensioni e
importanza non sono certo paragonabili
alle nostre, tutti questi elementi hanno
insomma contribuito a entusiasmarmi per
l‘F/A-18. Ancora oggi sono impressionato
dall’evoluzione effettuata attraverso i diversi aggiornamenti (upgrades); il pieno
potenziale delle sue capacità operative non
può tuttavia essere sfruttato che quando è
tra le mani di un pilota sufficientemente
addestrato a controllare la complessità del
sistema. Gli appontaggi su portaerei restano episodi che mi hanno confermato che
anche dopo numerosi anni di esperienza,
l‘aviazione nasconde sempre settori che
rappresentano una sfida immensa. Questa
esperienza è stata un insieme di concentrazione estrema, di tensione e anche di
apprensione mescolata all’ammirazione
(per chi lavora sul ponte e che spesso ha
solo poco più di 20 anni!). Sul piano aeronautico, è stata anche una sfida, in particolare durante le operazioni di notte. Sono
fiero di avere vissuto queste esperienze i
cui rischi però mi fanno apprezzare il fatto non di doverle svolgere regolarmente:
una pista di atterraggio lunga 3 chilometri
e che non si muove a 50 chilometri orari è
certamente più simpatica! In più si dorme
meglio sulla terra ferma che sotto la sala
delle catapulte di una portaerei ».
Il ten col Stéphane Rapaz.
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Base aerea Locarno – News 1/08
Ernesto Looser: «Il Ticino è il posto più bello»
Il grande e agile elicottero Super Puma
è un mezzo che si presta a varie operazioni, militare e civili. Questo elicottero biturbina, in dotazione alle Forze
aeree, è di costruzione francese e ha
un equipaggio di due piloti: è attrezzato per il volo strumentale ed è pure
dotato di moderni sistemi di sicurezza
e protezione passiva. Oltre che per il
trasporto della truppa e di altri carichi
di tipo militare, è impiegato per una
serie di compiti civili, dalla lotta antincendio (può trasportare fino a 2.500
litri d’acqua per volta) all‘aiuto in caso
di catastrofe. Il Super Puma raggiunge
i 280 km/h, ha un‘autonomia di volo di
tre ore e trenta e raggiunge una quota
di 5.600 metri.
Ernesto Looser.
Il col Beat am Rhyn e il ten col Ernesto Looser.
Pilota di lungo corso, capo monitore,
andrà in pensione a fine maggio
Il tenente colonnello Ernst « Ernesto » Looser è una figura conosciuta e apprezzata
non solo alla base di Locarno: vi è arrivato nel 1989 e, dopo una vita dedicata all’aviazione militare, a fine maggio andrà in
pensione. Non potevamo mancare l’occasione per una chiacchierata. L’inizio della
carriera di Ernesto è quello classico e comune a molti piloti: sin da piccolo è sempre stato attirato dal volo. Originario del
Canton San Gallo, ha scoperto il mondo
dell’aviazione a 10 anni, durante una visita
all’aeroporto di Kloten. Ha quindi iniziato
come aeromodellista, poi ha seguito i corsi
IAP a Lommis. In seguito si è formato a
Payerne e a Locarno sul biplano Bücker e
sul Pilatus P3. Vampire e Venom sono stati
i suoi primi jet. Entrato a far parte della
squadriglia di sorveglianza ha volato con
gli Hunter a Dübendorf e, per 11 anni, è
stato a Payerne con i Mirage (1.500 ore)
dove ha pure comandato la Squadriglia 16
fino al 1988. Un anno dopo lo ritroviamo
a Locarno come istruttore di base su PC7 a cui hanno fatto seguito la transizione
sugli elicotteri Alouette II e III: « I n quegli
anni – ricorda – c’era un vuoto di piloti di
elicotteri. Si voleva anche avere del personale a disposizione a sud delle Alpi per la
lotta contro gli incendi ». Per sette anni è
stato pilota d’officina a Lodrino: si occupava della flotta Pilatus (dal PC-7, al Porter
fino al PC-9) e degli elicotteri, compreso
il Super Puma. Nel 1997 rientra a Locarno con la funzione di capo monitore: ora,
undici anni dopo, si appresta a lasciare le
Forze aeree con 6 mila ore di volo su aerei
e 2 mila su elicotteri. Alla domanda qual
è stato il suo velivolo preferito? Risponde
sorridendo e senza un attimo d’esitazione:
« I l Mirage ». E il Super Puma? « È un mezzo
affascinante e polivalente per vari tipi di
mansioni: dal trasporto, allo spegnimento
d’incendi fino agli interventi in caso di catastrofi. Ha ottime prestazioni anche per il
volo in montagna ed è equipaggiato per
il volo strumentale. E poi con l’elicottero
ho potuto ritrovare il contatto diretto con
l’ambiente alpino: non potevo desiderare
di meglio ».
Ernesto ha apprezzato il Ticino da quando
si è stabilito: « È il posto più bello per il
clima di lavoro e l’ambiente; Locarno è la
culla dell’aviazione militare. Non posso che
essere soddisfatto: ho sempre intrattenuto
ottimi rapporti con i meccanici e con tutto
il personale dell’aeroporto ».
Ernesto non lascia l’aviazione: continuerà
a volare con il suo Zenair Zodiac 601 giallo
fiammante: ai comandi del piccolo monomotore autocostruito ha già percorso i cieli di mezza Europa per viaggi di piacere.
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Scuola di volo moderna al passo con i tempi
Col Beat am Rhyn.
Il colonnello Beat « Ari » am Rhyn è il responsabile per la selezione dei piloti e
la formazione di base. « L’aeroporto di
Locarno – tiene a precisare con malcelato orgoglio – è la culla dell’aviazione
svizzera dal 1941. Tutti i piloti militari vi
hanno svolto la formazione, compreso
il nostro astronauta Claude Nicollier ».
Perché Locarno? « O ltre alla suddivisione
federalistica delle località, il Ticino è stato scelto per le condizioni meteorologiche
favorevoli ». Nel corso della sua carriera
« A ri » ha accumulato 7 mila ore di volo
su tutta la flotta dei Pilatus, sui jet Tiger
(1.500 ore), Hunter e Mirage, sugli elicotteri Alouette III e Super Puma. È stato per
tanti anni pilota, leader e comandante
della Patrouille Suisse. Ha vissuto in prima persona le evoluzioni della tecnologia
nell’aviazione. Un mutamento che ha toccato anche il PC-7, l’aereo scuola per eccellenza: si è passati dalla strumentazione
analogica tradizionale a quella digitale. In
pratica, il cockpit, fatte le dovute proporzioni, è simile a quello di un FA/18: tutte le informazioni sono su uno schermo.
« I l balzo tecnologico in avanti è notevole
– osserva am Rhyn – il pilota ora è diventato un gestore di sistemi complessi. Cambia
il modo di pensare ». Gli allievi piloti che
sono attualmente a Locarno sono i primi
ad aver frequentato la Swiss Aviation Training, dalla quale si esce con la licenza di
pilota di linea in tasca. Per quale motivo si
chiede questa formazione ai piloti militari? « I nostri piloti seguono una formazione professionale dell’aviazione civile a cui
vanno poi aggiunti altri due anni su PC-7
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Base aerea Locarno – News 1/08
e/o Alouette III o PC-21, il nuovo addestratore avanzato ». Dopo la transizione su un
velivolo a turbina, i piloti sono « militarizzati », nel senso che sono istruiti anche al
volo strumentale militare, all’acrobazia,
alle evoluzioni acrobatiche di preparazione
al combattimento, al volo in pattuglia, in
montagna e a bassa quota. Questo per un
totale di 125 ore. Il ciclo si conclude con
l’esame civile, compresa l’abilitazione al
volo strumentale. Ciò permette tra l’altro
di effettuare voli all’estero, di giorno e di
notte. Il simulatore è utilizzato soprattutto
per l’allenamento al volo strumentale e per
esercitare le emergenze.
Durante la formazione i voli sono ripartiti in
tutto il Ticino sia per imparare a conoscere
il territorio sia per ridurre le immissioni foniche: sempre in quest’ottica, condizioni meteo permettendo, durante le lezioni gli aerei
rimangono sopra i 2 mila metri di quota.
Un giovane pilota ticinese si racconta
Stefano Siegrist, 25 anni, di Locarno, rappresenta la nuova generazione dei piloti
militari. Ha appena concluso la formazione
su PC-7 e ha iniziato quella su elicottero
Alouette III. Ci ha raccontato la sua espe-
rienza. « S ono sempre stato un appassionato del volo e in particolare dell’elicottero. Da ragazzo li vedevo in azione quando
spegnevano gli incendi. Così, a 16 anni, mi
sono iscritto ai corsi IAP all’aeroporto di
Locarno e ho imparato a volare. Poi sono
entrato in fanteria di montagna dove ho
raggiunto il grado di tenente. Nel 2005
ho partecipato alle selezioni per la carriera di pilota militare: sette settimane su
PC-7. Si erano presentati 18 candidati e ne
sono stati selezionati 7 e tra questi c’ero
anch’io. Nel novembre di tre anni fa sono
entrato alla Swiss Aviation Training: un periodo molto intenso e impegnativo della
durata di un anno e mezzo concluso con la
licenza di pilota di linea (ATPL) e 200 ore di
volo. L’anno scorso sono rientrato in Ticino
per la formazione di base su PC-7 durata
fino allo scorso mese di febbraio: ho accumulato 120 ore, compreso il volo strumentale civile e militare, il volo notturno e
quello in pattuglia a due o quattro aerei.
È stato veramente appassionante ». Fino al
mese di giugno dell’anno prossimo proseguirà l’istruzione su Alouette III. L’obiettivo
è uno solo: poter volare sul Super Puma.
Un sogno sempre più vicino.
Il ten Stefano Siegrist, giovane pilota ticinese.
La giornata delle porte aperte
Locarno… ti mette le ali
Il Team SSATisfaction
Le porte aperte che si terranno sabato
24 maggio sono promosse dall’Asso­
ciazione Locarnese Bellinzonese per
l’aeroporto cantonale (ALBA): l’evento è stato ideato e progettato da un
gruppo di studenti della Scuola superiore
alberghiera e del turismo (SSAT) di Bellinzona. I giovani hanno unito fantasia
ed entusiasmo per portare a termine un
lavoro sicuramente impegnativo. L’avventura iniziata lo scorso mese di gennaio si
concluderà al termine della manifestazione. La sfida per gli studenti è stata ancora più accattivante rispetto a quanto
svolto tre anni fa quando venne organizzata la prima edizione delle porte aperte:
l’obiettivo dell’ edizione 2008 è di eguagliare o superare il successo ottenuto in
passato.
Porte aperte all’aeroporto di Locarno
Sabato 24 maggio 2008
dalle 10.00 alle 18.00
maccheronata dalle 12.00
Esposizioni, dimostrazioni, animazione, giochi per grandi e piccini
e altro ancora
Venite a scoprire l’aeroporto in nostra compagnia!
Team SSATisfaction
Impressum
Edito da: Comunicazione Forze aeree in
collaborazione con la Base aerea di Locarno
Coordinamento: Carlo Manea
Redazione: Bruno Pellandini
Fotografie: Forze aeree svizzere,
Alberto Pericoli
Grafica / Layout: Centro dei media elettronici CME
Stampa: Tipografia Poncioni SA, Losone
Appare due volte all’anno
Tiratura: 23.000 copie gratuite
Indirizzo redazione: Base aerea Locarno,
cdo aerod 4, 6595 Riazzino
E-Mail: [email protected]
Foto di copertina: linea di volo PC-7 a Locarno
84.001 i 05.2008 23 000 860195795
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Il servizio di volo può portare lontano