STANZE
DELLO
SPARPAGLIA
ALLA
SUA
INNAMORATA
SILVANA
*
*
Edi:(ioHe
torchio
air
esemplari
ifo
della
atto
filone
a
quali
color
furono
io
tirati
su
verde
di
di
Da
jo
Vicenza,
jo
(carta
nelV
e
90
carta
a
su
ordine
seguente
L.
mano)
a
51
60
a
2
—
a
2
»
61
»
colorata)
(
150
(
—
»
macchina)
a
i
/fEsemplare
N,
*
*
4
china
mac-
:
,
»
carta
su
tale:
COPIA
OGNI
a
Fabriano
;
Lugo
di
gialUtta
I
in
progressivamente
mare;
gialletta
mano
dei
tinta
a
grave
numtraii
stampa,
macchina
carta
a
di
*
$0
STANZE
SFARFiGLIA
INNAMORATA
K
ANTON
SIITANA
ALIA
FRANCESCO
DONI
FIORENTINO
il
delle
1887
Seggiole
-
HAUVARO
LIBRARY
COLLEGE
NASH
PROPRIETÀ
FUND
LETTERARIA
commend.
Al
avvocato
ARLÌA
COSTANTINO
amorevoli
l' suoi
di
piativa
la
suo
tale
sotto
certo^
sono
prospera
il
giammai
di
pé^
quella
quali
classe
è
e
di
destinata.
favore
studiosi
al
Così
le
non
e
essa,
avrà
auspicio^
duratura
e
dedicandola
autorevole.
e
Vini-
davvero
potrei
che
chiaro
nome
sto
gu-
pubblicas^ione
non
inaugurare
meglio
debbo
questa
quale^
al
e
raffinatissimo
suo
periodica^
consigli
il
vita
ranno
manche-
gradimento
colti
e
gentili
6
Dedica
Ella
ben
sa^
cKio
mendatorey
Questi
la
per
sentimenti
miei
sua
fine
viva
con
di
e
persona
di
riconoscenza
P
Firenze,
i
stima
suo
ingegno^
col
cuore
pubblicamente
attestarle
tutto
adulo.
altissima
pel
dal
spontanei
m'escono
né
mentisco
non
Com--
Signor
egregio
di
e
la
dichiararmele
ossequio
gennaio
1887.
Dev.mo
Giuseppe
W
servo
e
amico
Baccini.
solo
mia
DUE
DI
PREFAZIONE
PAROLINE
PAROLINE
DUE
[i
molto
i
natali
letterato
Firenze
in
lontano,
nel
provvisto
valente
A
1574.
i
il
scrisse
cima
da
del
co'
iani
La
x^
tipi
d^
volume
di
vivacità
motteggiatore
G.
del
del
e
carattere
per
fuori
Doni;
in
eccellenza
P.
ne
185
di
e
da
e
che
nel
editi
nel
loro
Co-
morte
ripubblicata
Afarmi
Padova,
Piia
data
Barbèra
suo
vita
la
Novelle
mori
cenno.
saper
rifatta,
fondo
a
breve
Bongi
ebbe
ne
di
leggano
delle
ma
Provincia
volessero
Salvadore
cav.
1503,
questo
Nostro,
raccolta
nella
basta
me
del
il
in
poi
quali
miracoli
circa
Egli
XVI.
secolo
natura
Francesco
Anton
del
Monselice
a
dalla
fu
ingegno
bizzarro
e
largamente
Doni,
PREFAZIONE
DI
1
poi
cipio
prin-
Fan-
1863.
e
del
suo
traspare
nto
spi-
in
Prefazione
IO
quasi
1«
tutte
zarrìssime,
si
inventati,
i
generi
senza
fine.
esser
esso
la
e
atticismo
fin
purità
poi
L'Idillio
de'
Mistero
sua
Però
(i)
due
8te
dice
non
eb«
la
quel-
per
il
di
quecento.
cin-
lettore
tanto
cita
"ome
nel
sao
ne
prebbe
sa-
quest'ostracismo
!
che
Venezia
da
a
nel
una
Mio
SUmte
di
qoesu
nel
cioè
si
troyano
la
tniglior
le
è
Gabbriello
1* altra
15 $2,
stanze
quella
dello
del
Giolito
grazioso
fiitte
"roa
ne
PistoiatH
dei
porte
nel
a
com-
VenetU
i$$4»
Sparpaglia.
Giolito.
stampo,
ri-
alla
Sparpaglia
(i). Questo
1558
io
novamente
or
H
prima
edizioni,
e
altri, credo,
di
innamorata,
editi
Fercari
io, né
la
.
amoroso,
amorosi
opere
per
Crusca
ragione
intitolato:
Silvana
la
uè
la
assegnar
Le
cortese
scrittore
che
vocabolario,
prolungato.
mio
di
òiòlio-
celebre
tanto
rese
uno
coloro
tra
di
conosca.
lingua,
qualche
perchè
domandasse,
grande
della
che
toscano
Se
il fatto
saggio
si
qui
tutti
piacevoli
libro
primo
parte
di
commendevolissime
tutte
sono
è
il
che
del
a
in
e
motti
e
pregio
considerato
eleganza
non
il
veri,
mezzo
novellette
scollacciate,
Aumenta
Doni
libri
di
biz-
quali
fra
ove,
aneddoti,
trovano
italiana,
grafia
del
citazioni
anche
e
Libraria^
la
di
delle
alcune
opere;
come
visibilio
un
sue
altre
in
ma
Il
(jue-
Bninet
Prefazione
finamente
ponimento,
cita che
poesia
dal
con
il
Lorenzo
e
da
affatto diverse
sono
questi poemetti
filologoe
la
per
La
anche
Ma
se
però di pascolo
studioso
miniera
frasi popolari,che
ne' moderni
e
di moda.
erano
allo
una
più seguaci,
le idee
quellede' tempi,ne' quali
da
più imitatiyservano
essi
poesiacosi
ha
popolare non
e
forse perchè V indole, i costumi
in
non
sono
all'erudito,
nendo
generale,conte-
inesausta di vocaboli
invano
anche
scrittori,
e
si cercherebbero
in
quei
che
vanno
maggiore.
Silvana^
a
per
quanto io sappia,non
parte che
due
sole
secolo
Leonardo
detto il Furlanetto; la seconda
Milano
XVII
a
Bologna
nella
dal Ferrano
fu ristampata
volte; la prima,
cioè, nel
a
poi
Doni,
nostro
pochi altri.Oggi però una
espressiva,facile
^
di
Magnifico,fu
Cicognini, dal Baldoyini,dal Ghivizzani,dal
Clasio
al
di
appartienea quel genere
Poliziano,dal Pulci, dal
dal
sempli*
una
contadinesca,che, iniziata principalmente
o
da
imitata
condotto
f innamoTa,
msdcale
1 1
ad
istaniia di
nel
raccolta
sua
x
808
delle
Poesie pastoralie rusticali di diversi. L'edizione
bolognese intitolata:
piacevoliet
è
un
opuscolo
ik
Stanze
tt amore
ridiculose del
di pag.
16,
non
Doni
alla villanesca
fiorentino^
numerate,
e
col
Prefazione
1 2
frontespizio
rozzamente
sosfiegoente
l^gesi
ALLA
stretti, in
tale
continovo
qual
tuo
fido
di
rustican
pietosa,
nella
et
del
n
Doni
tuo
testo,
che
a
quello
è
orrendamente
e
di
vocaboli
si
grazia
mi
durito
in-
si mostra
ch'il
amor
volgi
me
si
ricevi,
Vale,
»
è
punto
e
conforme
di
per
sostituzioni
da
di
più
frasi
fìitte
romagnolo,
dialetto
sperando
invito.
e
Pistolotti^
straziato
in
di
non
ne*
legge
me
verso
ricorderai.
scorrettissimo,
cantar
a
semplice
m'offero
te
a
ti
poi
volto,
in-
trovo
quell'animo
sotto
degna
tua
io, cantando,
come
Et
pastore.
di
ver
lacd
e
quello
placar
con
dona,
le
amator
mi
piacevoli,
in
adunque
nodi,
sospinto
scherzi,
sempre
i
te
hanno
et
et
e
per
stanze
Recevile
acerbo.
mi
Dea,
blandizie
cuore,
e
di
ridiculose
qaeste
bellezze,
tue
cui
SYLVANA
CRUDEL
SUA
crudel
o
con
FIORENTINO
immense
Le
€
pagina
dedicatoria:
questa
DONI
IL
Nella
intagliato.
dal
•
poco
coscenzioso
passati
simiU
gli stampatori,
smercio
ed
sconciature
ciò
mi^giore,
editore.
inesperto
e
però
secoli
perchè
frequenti,
erano
facendo,
Ne*
avean
senza
di
alcun
mira
uno
ritegno
Prefazione
rig^uardo,
e
rimpastavano
che
operette,
riducevano
nelle
del
quello
a
del
loro
le
Invece
prime
Se
ti
O
nei
potessi
pissa
El
parerla
E
l'alberel
£
quando
dell*
della
alloro,
2) Pesiinaca
di
o
Man*
diritto
tre
che
stanze
fo
la
mortella
una
nella
Antonio
pastinaca
che
ma
qui
che
ha
Qui
brava,
coppa
Stoppa.
stesso
;
rava;
bestia
una
i denti
lo
biava.
la triaca, 3)
come
di
0
pestinaca, 2)
sta
giallognolo.
color
zione
edi-
stampatore.
l'orbaca,
mescolar
dove
orbacca
o
NelV
buon
a
dallo
mangiasse
che
parerla
Orbaca
consumo
peggio.
che
toccar
e
mettessi
tu
di
seguenti
questa
io
L'asino
i)
po'
sangue,
accostarte
ancor
dire
Pistolotti:
un
Ed
Se
le
di
e
provincia.
trascurate
più
-di
trovo
uso
per
stanze
24
esser
esistono
non
c'è
italiana,
o
maniere
o
paese
poi
dovevano
non
nelle
e
ha
la
però
coccola.
equivoco.
senso
un
radice
è
bacche
Le
carnosa,
usata
per
siforme
fulitudine
simi-
oscena.
3)
l'uso.
che
e
la
gran
Triaca
£ra
o
un
guarivano
Parìglina
si
cassa
giornali.
!
E
dire
ài
Utriaca
miscuglio
altri
vedono
che
Venezia
di
ogni male,
ed
3
quelle
tatte
volgare
dialetto
proprio
respettivo
cioè
peggio
lingua
parole
bolognese
cano
alla
in
scritte
1
varie
annunziati
nel
quasi
o
secolo
Pagliano
sciroppo
intrugli
sulle
abbandonato
medicamentose
sostanze
il famoso
come
zabajoni
siamo
oggi
che
quarte
de*
lumi
a
suon
pagine
e
del
di
dei
gresso
pro-
Sa'
E'
ragghia,
E
quando
E
l'
Se
tu
Ti
mostrarla
mi
mi
Ch'io
E
com'è
Pesto
tolse
di
tal
i)
Vedi
2)
ihCarangone,
un
tanto
nou
il
che
lavorano
Doni
però
legnami,
celebre
suo
3)
Ediz.
precisamente
lezione
di
del
Ferrarlo,
3)
Pistolotti^
star
senza
ed
bellì
ab-
filologiche.
e
come
Venezia
che
a
racconciar
nel
il
del
lavora
salario
chiamati
son
per
voce
fisso
Lippi
navi
le
1558.
nel
in
a
C.
di
X,
opra
tega.
bot-
una
quegli
significato
MalmantiU.
cit.
nell'orto.
va
legnajolo
generalmente
questa
morto.
o
storiche
di
sott'acqua
usa
gelatina,
42.
garzone
giorno
sento
in
vìvo,
dai
noterelle
n.
Marangoni
la
quale
alquante
U
è
mi
cor
che
tormento
gran
poina;
posto
'1 sentier
stimata
e
si
una
son
""
stento,
ho
al
s'io
")
sesta;
salina
come
ch'è
intendo
non
la
ed
disfaccio
il cappon
Integra
la
al fuoco,
falla
non
marangone.
si grave
d'allegrezza
tanta
Come
E
bon
son
come
posta
mai
e
machione
nel
s' io
testa
gionga
meco
consumo
Ch'è
che
più portar
posso
Io
anzi
venesse
la
dritto,
tempesta,
e
cavalla
la
dimena
e
stalla?
la
appresso
orecchie,
nona
in
calpesta,
e
incrocca
sona
Non
fugge,
e
è
eh'
sente
sempre
E
che
asenaccio
quel
tu
Batte
a
anione
Pref
14
operai
guaste.
segatore
st.
50
Il
di
del
Prefazione
il
seguirò
Io
là
motivi
Due
di
non
il
rarissimi,
dorè
mi
mi
fu
giammai
sono
a
rara,
trovarsi
nelle
una
stampa
ri-
tegro
in-
separatamente:
rari,
vendita
non
per
i
G.
è
Ferrano
Pistolotti
amorosi,
^^fi
desimo
me-
perche
del
e
in
"re
primo,
Raccolta
la
ben
a
Il
più
5
necessarie.
pubblicato
perchè
po'
parse
indotto
Idìllio.
divenuta
del
un
son
hanno
questo
secondo
oramai
largheggiando
ma
illustrazioni
servendomi
esempio
sao
testo,
1
Baccini.
dir
ARGOMENTO
J^
la.
g
Di
Che
sera
che
par
nel
un
come
tuo
per
corpo
Vulcano,
morse,
mi
helle^^^e
tanaglian
la
mia
fa
chi
alla
amore
la
poco,
ruina;
al
perde
la
e
mattina;
fornace
'1
e
e
tutta
ancudine
e
fegato
foco
fucina;
la
e
amor
promettegli
sua^
casa
per
Fermati
tu?
udirai
piango,
Mantici,
di
ricche:{^e
le
vai
e
ser
egli
desiderio.
ove
hio
innamorata
suo
Silvana,
E
che
passione,
sue
al
Aspetta,
La
la
cantando
poi
adempia
Io
le
conia
e
Silvana
la
sua
Mostragli
ferma.
sopporta,
dono
contadino
Sparpaglia
lo
Trova
martello,
cervello.
gioco,
suo
un
fine
egli
dello
Stanze
20
mi
Io
Ma
poi
E
Io
Per
E
di
già
mi
tu
Io
Ch'io
colombi,
Come
la
Dal
Che
Se
Son
nera
par
ben
non
però
di
fumo
quasi
majo
un
4)
pimo;
o
pagliajo.
al
il mastino!
e
la
il cui
come
"tica,
l'ortica,
s)
colombaja
Castel
un
è
che
e
fuori
o
tutto
e
non
su
l'aja.
percossa,
ognor
chiusa
fossa;
senza
posta
corr^giati
un'ardente
Come
ritto
il tempo
o
biada,
sol, da'
indovino,
d'abeto
ma
com'una
Senza
mese;
3)
si caccia
perdo
son
un
rovajo,
ed
lasso,
e
paese.
la porta
ti conosco,
proprio
stanco
sole
2)
Beco;
suo
Silvana
casa
eVio
so
a
salcio,
cacci
di
Come
Io
in
piantarti
Non
nel
fosse
strolago
Come
al
avessi
0
il casso;
mezzo
più
son
zufolo
notte
tutta
;
meco,
altro, che
tornò
ne
se
in
son
battuto
se
turcasso
scherzasse
egli
colpo
quel
per
del
proprio
rimasto
che
Che
feri
mi
cieco,
dipinto
fuor
eh'
credea
lai
Tal
E
cavò
freccia
Una
è
eh'
fanciulletto,
Quel
Sparpaglia
carbonaja,
dentro
cuoco
brostolato.
è
rossa:
col
fiato,
Silvana
alla
soffia
Non
Né
incantato
la
£
non
Sarò
si
Non
come
trovando
al
tanta
da
Che
dhresti:
volte
Ma
per
corro
Quando
E
bravo,
molta
Facendo
E
tanto
E
Se
di
l'altro
Che
volsimi
non
salii
gìttar
ch'io
digiune,
su
sopra
pensai
l'erbetta,
villa
mi
tocca,
quando
la
per
il
amor
per
la
spuma
foza.
civetta.
alla
il toro,
come
a
moza;
a
tutta
comune,
lagune;
testa
la tarantola
ben
prato
distilla
l'armento
per
spesso
^)
roza,
caprette
giocare
poter
per
e
la
due
la
conforto,
morto.
nel
son
le
son,
bertuccia.
oggi
mi
m'averia
chiamar
Rimasto
E
le
cornacchia,
una
de
occhi
gli
gracchia
e
dolor
l' olmo,
a
Quanta
Più
mio
gruccia;
conicela,
una
acqua
appresso
tu
si
ed
domani,
cava
è
Ch'
Io
meco,
vivo
macchiai
alla
tieni
mi
21
grida
quando
perchè
giuochi
Or
irato
carogna
Quant'io,
la
ne
s'annoda
il corbo
tanto
Per
il serpe
tanto
Quando
innamorata
sua
mi
cuor
la
la
mia
7)
assilla, 8)
bocca,
brilla.
rocca,
vìa;
poi, ch'io
moriria.
dello
Stanze
22
Più
di
Di
ho
di
secento
Più
E
rase
Non
gode
Quando
Tener
ier
io
che
vo
le
E
piante
piango
Il giorno
Come
il
dal
di
la
che
come
vecchio
i')
notte
dannata.
rotte,
dirupata;
e
la
ramarro;
tempo
fin
can
fiigiuoli»
e
un'anima
spelonche
son
popone.
un
tutta
mossa
i^)
fÌEite bazzarro.
fra
Stracciato
capannone
guardo
son
io)
pancaiuoli;
cavoli
crollo.
un
figlinoli,
al
che
come
collo
al
Menicone,
desti
tiene;
le
deste
non
e
te
per
è la terra
Ov*
col
certo,
son
Errando,
Ove
di
mazzo
galline.
cresta
sette
gli
bene.
potessi
fin' dentro,
guardasti
Onde
ti
con
sera
di
spene,
9)
mine
fira le
la
zoppo
rosolacci,
bel
'1
E
Ed
il
canuto
pur
Un
in
che
Narcisi,
di
gal
si stretta,
gli porgi
E
il
proprio
me
voglio
s'io
Vecchio
E
ti
faria,
vagheggi
tu
in
migliaia
tanto
io
eh'
più
giocando
Quant*
E
in te
colme
e
quarantine
quattro
quaranta
volte
SparpagUa
e
luna
grotte
cave
è levata
lupo
da'
da
mosche
;
cani,
e
tafani.
Silvana
alla
che
Dimmi,
Non
manca
la
Mieter
polito,
la
E
'1 gran
E
tirar
Son
al
la
Non
io
son
fax
so
del
la
con
La
cembanella,
La
fistola
La
zampogna
Sonar
la
tutte
cembal,
E
fer
A
ogni
tal
e
la
la
é
trombetta;
e
'1
pivetta
;
'i naccherino,
e
piacer
compajo,
e
canna,
che
stelle:
'1 zuffolino,
e
sordina,
verso,
fiumana,
poi massajo?
il corno,
la
;
il tamburino,
bocca
di
mio
le
lana,
la
la
a
volte.
villa,
toccare,
fontana,
pèlle
secco
cornamusa,
n
la
la
più
stato
della
Consiglier
Io
il
bifolco.
pecorelle,
candida
nel
il solco?
ragion
con
pioggia,
conosco
a
le
son
al tempo
conservargli
Predir
E
lago,
pasciute
Levargli
E
al
seminare?
buon
e
rastrello?
1
e
ritto
perfetto
fiume,
Quando
potare?
griasta
man
corda
come
zappare?
il pennato,
la
con
viti
le
bello?
il martello?
oprar
e
felce,
ortolan
Menare
e
sega,
23
mio
sodo
il terren
Menar
Oprar
volto
me,
a
forse
so
innamorata
sua
la
staffetta; 13)
gregge,
tosto
è l'armento
addormento.
si dolce
Canto
«
Fortaioa,
«
Ecco
«
Quest'è
«
Tu
sei
«
In
ncdla
«
Nenciozsa
«
E
Ballo
a
A
la
E
tanto
CV
di'
la
un
la
grotta
Pajo
E
poi
un
puledro
Ch'ai
In
E
Poi
E
Becotto
le
un
due
le gambe
ne
ne
ne'
due
l'aspetto
capegli
un
certo:
nel
sposa
da
txavi
petto.
coperto,
da
il nostro
bel
Prato.
Alberto:
ser
lastre
a
muletto.
vago
da
i^)
domato.
dice
o^un
scrigno
spalle
sia
fiera
cavalca
mercato
par
la
quel
uccello,
un
non
su
piovana.
chirinzama;
la
che
che
h)
'5)
la
e
fosse
"r
bello,
sei
Tu
io
sgambetto
son
Tu
eh'
»
il mattarello,
'1 prete
fo
Rosina*
la
Toscana:
salto
vedessi
ballerina,
saltarello,
al
mìa
la
ardito
pagania.
sventurata.
lettra
piva, ballo
de
tornata.
Keneiozza
per
mi
Tanto
la
sta
mia.
innamorar
tu
ch'è
in
nata
Be' stata,
mia,
prìmarera,
Giudichereste
S'
mi
tempo
gran
pagana
calata
saprìa,
noi
Tamorosetta
qua
cantar
so
dir
che
di
Sparpaglia
dello
Stanae
?4
mucchio
Bo'
tetto;
moreno,
di
fieno.
17)
26
E
s'io
ricco
8on
Ch'a
me
Io
ho
E
due
De'
maccheroni
Ed
ho
camice
due
e
al
gialla,
Due
tovaglie
di
Sei
pentole,
Un
letto,
Che
E
i
da
e
Un
Un
bel
bottaccio,
mortajo
Staccio,
Cavalle
di
"")
una
pochi,
non,
assai
ma
bel
forno.
rihfrescatojo,
padella.
una
e
vassojo,
metadella,M)
e
zampogne
vacche,
gran
scodella.
una
e
attorno:
colatojo,
un
trespoli
cassetta
quella guisa.
ogni
un
pietra,
gramola,
Un'asse,
Aratri
tina,
una
orduoli,
sogliono
bigonce,
due
divisa.
a
sempre
catena.
fazzuoli.
quattro
e
portar
ho
madia,
Una
la
a
la
grìsa.
due
e
mezzena
lenzuoli.
una
coperta,
una
zingani
conche,
Due
calze
piategli
spazzar
ed
stoppa,
di
pajo
a
tre
e
cappetta
bel
fumo
mezzo,
Una
Un
di
pezzo
prosciutto)
"0
peverada,
ogni mattina,
quasi
un
biada,
sagina.
e
la
de
farina;
buona
panico,
pasqua
né
pan,
di
ancor
appiccato
fu
contrada,
né
miglio,
ogni
(Che
la
manca
quarti
fra
Faccio
Ho
sallo
non
tre
Sparpaglia
dello
Stante
buoi
e
zufoli,
bufolL
"3
)
Silvana
alla
Quest'anno
Si
dolce,
Ma
Tre
some,
Che
m'
colto
che
mi
dato
s'io
disprezzar
darai
Son
pur
tu
Cioè,
0
dal
Ch'avrai
tu
la
piedi sgambettar
la
Come
E
so,
E
mi
che
Ch'
io
fra
te
presto,
me
ne
tu
quando
rana
riscoteresti
Provedi
rotta
e
vo,
stessa
una
s'hai
come
:
^^
fatta,
secchia.
di
carne,
amato
levato,
fieivà mal
vecchia.
e
m'avrai
ben
fatto, quando
SfraceUata
1
si
cosa
:
gatta.
una
Vicariò
dal
scarpetta
una
zero.
un
se' matta
tu
ad
manico
rotto
come
l'accusa,
si reputato
una
di
pan
un
Ovvero
uom
baci
2$)
cittadino
istimo
un
stimi
mi
musa,
dovero,
da
non
e
la
cornamusa;
sua
fuggi?
Sere
vino
Mulino,
da
mi
cento
di
pagò
ricco
son
perchè
Poi
la
27
al
dato
Berto
d'altri
i danar
Dunque
leccar
me
per
gli ruppi
Che
Ma
fea
n'ho
che
Considra
barìl
sei
ch'io
avea
Perchè
A
ho
è,
vero
innamorata
sua
vergheggiata?
mi
vedrai,
è
scorticata:
piagnerai,
giuncata.
del
sale
l' amico
in
a
zucca,
Lucca.
*7)
28
m'
Tu
hai, Silvana,
Datomi
fo
E
la
Ch'a
mal
ho
in
del
baibagianni,
Io
pia
son
Che
Ed
Un
ti verrà
Che
E
E'
ti farò
me
Che
Di
E
la
la
l'ha
Menicon
vetro,
per
peste
modo
che
questo
ben
t'ha
gli
e
la
vai
se
vien
t'ha
forse
sempre
filza.
via.
mazza.
moria,
;
Maria,
Monna
donato
milza,
una
pagonazza
detto
la
questa
con
testa
'nfistolito:
de
e
suo
a
ti darò
colpo
sgangherato,
e
gavoccioli, 3^)
del
corpo
arrostito;
quanto
polmone
fatto
n'ha
Amor
impillottato; 3')
fiacco
ddi
cuore,
castagne.
gli è smarrito;
mezzo
tutto
di
più smemorato,
son
quando
membro
ogni
io
stidon
lo
^9)
lasagne
ceste!
agndlo
un
ho
corpo
Del
Al
in
cola
'1
E
eh'
^S)
Pacdo,
di
un
e
3o)
Ch'un
;
consumata,
pasto,
vermo,
il luccio
ramata:
fra
di
oorbetta
un
piglia
la
a
tutta
una
pena
Mangio
Ho
il tordo
la vita
pur
si
penitenza
visnccio
tuo
impegolata,
come
come
Non
l'alma
e
al boccon,
Pteso
quel
con
1 sensi
Gra£Qati
Sparpaglia
dello
Stanze
tazza
una
un
a
soldino
suo
; 35)
domino.
Silvana
alla
io
Ed
ti
refe, eh' è sottil
I"el
mi
Che
non
Una
benduccia,
Ch*al
Un
di
par
che
di
più
E
di
Un
Che
di
in
Che
Ed
Che
fra
Degno
Per
.
una
gatto.
di
a
state,
magliette
inargentate.
te
vale,
39)
sorella;
il
giorno
bianca
che
Pasqua
un
e
tua
e
sia:
snella,
mia:
Silvana
biacca,
bmcerìa;
agnella,
l^^gìadxa
va
a
velette, 37)
pregio
la s'accorga,
presente
£Etrti bella
e
fuori
un
P altre
cartoccin
la
gran
mia
di
fho
che
di
'1 dominicale;
modo
ogni
par,
Tanto
Un
fu
allevata
che
fu
ava
per
di
e
faldiglia,3^)
che
secretai
contraffatto,
due
spilli
fra
Una
telajo,
s)
scarpette
e
téla
dentro
mia
3
inroprìo insanguinate;
di
cento
D'otton,
di
cristallo
maniche
Due
moneta;
occhio
e
pajon
vezzo
and
un
gioielli,
campanelli,
star
come
oortellini
Rosse,
Un
mai
3^)
luce,
bnjo
di
d'otto
ti lascerà
Che
duo
e
picciol
più
con
seta,
una
come
nastro
tre
costar
fregio,
Un
di
braccia
Cinqae
29
alberelli; )4)
duo
donar
To
innamorata
sua
di
un
belletto,
bossoletto.
l
STANZL
ALLA
SPARPAGLIA
.*
A
r^L^XA^-A
A.
V.
^
dello
Stanze
30
fuggirai
Mi
moM»)
tu
vedi
Tu
correresti
Ma
cavalla
La
capra
La
pecorella
fa
La
topa
La
mosca
E
fin
In
la
bisogna
Non
odi
fa
pulce
quel
tu
«
Baciami
un
«
Baciami
tosto,
«
La
traditora
«
La
tra
«
O
madre
«
Ma
di
scuoter
e
poi
mia
che
mi
pie, 44)
mi
dice
che
non
io
nata,
4^)
43)
menare:
tratto,
mia,
monta;
mosca
farinata.
la
calcole
le
la
biscione,
al
piccioletta
si
sia
che
montone,
serpe
de
sopra
ponta,
sua
si raffronta,
la
al topo,
ben
col
Pasinella
con
40
avale.
il stallone,
la
giace
tarda;
sale,
avale
becco
col
d
al
capra
s'aggiunge
la
guarda
lavoro,
preghi
il guazzetto
L'asin
E'
come
faremmo
E
A
a* miei
saresti
non
tal
toro?
mandra
la
ne
e
meco
con
al
vacca
arda?
ed
strugga
la
gli occhi,
là
provasti
Se
fa
che
tu
in
Volgi
mi
l'oro?
de
caste!
tu, che
Comporterai
Non
Sparpaglia
la
la
lasciami
madre
lascia
stringe
non
fieicevo
piva?
faccio
il mio
andare,
arriva
»
arare,
la
cattiva.
fornèllo,
guamèUo.
4S)
4^)
;
dello
Stanze
32
Quando
E
come
che
Quando
Ed
il del
cossaSo)
E
di
tutta
E
de
la
il
cottomi
E
perchè
fai
parì
un
Una
E
can
che
capretta
una
e
scimia
ddla
dvetta
argomenti.
e
mia
pivetta,
sollevata,
gambetta,
ammaestrata,
salti
ben
stenti,
spanna
fai
agliata,
frascata,
la
con
una
capo,
una
0
;
migliacdo;
un
vita
la
sotto
sempre
del
la
impiastri
5
una
come
come
tutta
mille
gagliarda
stai
castagnaccio
polmon
balli
tu
Che
O
fai
mi
ftitlàta,
il cervel
ben
affocata,
sanguinacdo,
un
una
un
sopra
di
legata
;
spuntonata.
core
pancia
m'hai
E
la-
la
il forno
caldo
salata.
carne
dd,
;
viso,
del
gran
curatella
Pestato
Quando
d
m'hai
fatto
Che
tomo
a
è, quand'è
di
dato
paradiso.
quand'è più
non
zappa
m'hai
E
gote
ha
tu
Tu
le
non
una
A
persona
rosse
una
Tu
la
più
Che
Ed
porti
hai
Che
Or
tu
il
spalanchi
tu
fiorì adorno;
di
giardin
bel
un
par
il rìso,
getti" Silvandla,
tu
Sei
Sparpaglia
pasto
a
la
la
banchetta;
piena,
catena.
S^)
49)
Silvana
alla
giri
Tu
E
da
ruota
fa
come
la
banderuola
Come
la
trottoletta
Come
il
girandolin
E
modo
con
Che
Tu
sei
La
pecorella
la
A
E. la
se'
Ma
una
chiamata
al
più
E
più
fallace
E
grave
Da
non
3
e
nel
eh' è
dura
Silvestre
scorre;
de
la festa.
-
alzato
capo
il contato
ben
pasciuta
che
più
che
più
torta.
fronde,
antica
e
è il
pan
non
nel
nel
che
pigliar
la
scoglio,
le.marin'onde,
che
e
accorta
vento
quercia
54)
Cornuta,
de
mezzo
ch'ai
superbia
l' aspe
la
a
:
somigliato
ho
parlare
in
S3"
tutto
nostra,
leggieri più
ne
gli
onesta,
visuccio
tuo
E
Che
grassa
boccuccia
Maggior
torre.
tanto
col
per
Chiarina
bucolin
Al
;
trottolino,
onor
vai
corre
gallina capelluta;
pari
volte
la
su
quando
1*
chiesa
Tu
Più
'1
e
sempre
alla
Quando
in
sgambetti
porti
più
mulino,
da
Come
33
polvino,
quando
car
macin
la
il
fa
al vento
come
Come
innamorata
sua
tuo
drago
un'indomita
se
non
cor
di
loglio;
s'infonde,
orgoglio
ira ed
vacca.
pe* campi
a
stracca.
;
Stanze
34
de
Corpo
Vuoi
E
tuo
per
mio
tina
In
qualche
or
£o8Sa
cieca
Pio,
con
di
fa
Se
tu
E'
sarà
1
Seco
in
sempre
E
spender
tuo
E
'1 fiosettin,
Che
non
pestassi
Va
Allocco,
là
morire;
e
e
buoi,
'1 tabarro,
e
1
carro.
impazzito,
di
in
tutto
qua
muletto
Dio
un
savore,
coorko.
to', Feritore,
to^
a
e
d'amore
Cornuto
Chiarina,
vacche
le
bee
Cuccetta,
Acri
tuoi
un'onda
Td^,. to', Mordente,
Bm
pezzi partire^
vecchio
Menicon
vuoi:
tu
zn6EbUno,
il
farebbe
'1
che
amor
scatolin
lasci
tu
sei
il pane.
partire,
corteUa,
la
zampognetta,
Che
Se
ti vuoi
vivere
a
ti ricordo
f inforna
li comandi
a
per
annegare
barbacane.
o
quel
tuo
volessi
ad
chi
se
Apparecchiato
La
ss^rìa;
noi
tintoria.
mia
malann'aggia,
Vatti
rinegare.—
andiommi
d'
"re?
becdieEia?
corpo
dire, ch'io
amore
naa
ecc.
vuoi
che
giorno
un
fax
mei
Che
Io
farai
In
£
deL
"r
tu
Non
Sparpaglia
l'anguinaglia*
mi
Tu
deilo
ardito;
mio,
Silvana,
a
Dio.
ss)
"9ÈWtviWbWB9ìe."iWte"^wtob9^mÈ
NOTE
Casso.
i)
coacole.
La,
Se
parte
^ni
pure
Anche
equirvoco.
questa
il
viso
mi
Mirabilmente
apparve
Ciascun
e
nei
ivi
C.
25
Beco,
cosce
di
Xafo,
fiori
gio
e
da
«oloro
di
Case
delk
Alcuni
che
ossia
loro
lasso
travolto
del
della
casso
poeti,
al
in
cosi
Gli
nel
««mando
chiùtfey flidopratid piantare
casso.
anche
usato
nel
cervello.
poco
quale
le
come
È
il
Zufolare
rovajo,
a
trtimontana.
fiicevano
ficcar
e
settentrionale.
portato
di
ventre
di
o
giocose.
belle
il
veniva
canzoni
pifliittard,
pia
Domenico.
d'albero
ovnato
varie
di
vento
furor
ramo
"co«i
ìor
senso
:
principio
gambe
stupida
Borea,
al
esposto
4)
le
con
persona
3) Rovajo,
20
esser
al
mento
accorciativo
significato
star
dal
C.
in
usata
:
X«
2)
in
scese
sia
non
voce
dalle
dreondata
corpo
nell'/ft/.,
Dante
Come
del
concava
s*
giro
dette
amatiti
il
e.
ma/o
il
Corsini
in
nel
mese
^
maggiolaie,
poi
il
terreno
anch'essi,
p.
diversi
appendevrao
nel
tando
can-
costumavano
le
davanti
m^
ma
AiAg-
poesie
suo
significato
rose.
amo-
Tontaeosceno.
36
Note
Dicesi
5)
il colo
di
air
ortica,
6)
Ro^a.
7)
Per
si
erba,
disse
come
la tristezza
conosce
che
è
ciarlataneria
una
Il
«
quali
dotti
e
il tarantolismo
che
degli
tarantolismo,
da
Ora,
accattoni
che
assai
sarebbe
era
coscen-
esiste
non
ai
strappar
per
quest'ultima
in
verosimile
di
ornata
Però
qualche
il dott.
cagiona
o
ore,
30
(V.
neret
Compendio
animaletto
C.
Morgante,
E
9)
io)
fi'a la
biada.
12)
Ba^iarro,
13)
Cemharella
fiato.
È
fiore
baratto,
Fistola,
tenute
cannucce
di
bravo,
cornamusa,
tarantella
della
morso
nell'ordine
pratica
di
V,
le
per
pag.
Il
Mon-
107).
di
punture
tafano.
per
gico.
fisiolo-
Delaberge,
voi.
duce
pro-
gravi
rientra
i8$o,
tola
taran-
che
abbastanza
quando
toscana
di
che
Pulci
un
nel
assilla.
gli aridi,
per
muta,
cennamella,
altro
strumento
insieme
strumento
Menico
colla
o
ne'
nasce
anche
conosciuto
o
sembra
flemmosa
anche
e
accrescitivo
1) Pancaceiuolo,
rantella
ta-
che
guagliava
rag-
stajo.
dello
Manicone,
La
mi
la
tore,
au-
20.
misura
metà
il
smaniando
toro
un
vecchia
la
Usigli,
assillo,
st.
27,
tutto
medicina
dibattersi
parve
Mina,
poi
di
chiamato
che
collasso
di
Firenze,
8) Assillare,
qualche
e
che
sia
infiammazione
fenomeni
che
Fleury,
e
assicura
leggera
ma
parole
l'altra?
non
lare.
bal-
»
Laurent
dei
sovente
il tarantismo
due
da
Napoli,
di
di
queste
crear
il regno
"vola.
una
che
confuse
fatto
terizzato
carat-
smoderato
e
state
abbia
tutto
che
principalmente
è
egli possibile
fossero
danzata
è
Mérat,
irresistibile
tarantella
e
e
dice
desiderio
un
non
tarantismo
1
medici
I
punttira
de!
l'elemosina.
—
24
Duméril
alla
l' insieme
iaranioUstno,
con
convengono
cisalpini Roggia.
attribuiti
bizzarrissimi,
di
nome
dialetti
stati
sono
sintomi
col
gonzi
7
che
ne'
detta
oggi
tempo
tarantola
ziosi
da
mal
conosco
significare
per
Gora,
lungo
indicato
e
Ti
:
alcuno.
della
e
comunemente
col
campi
di
nome
scambio,
antico
Domenico.
il
grano
spadaceiuola.
ecc.
nnusicale
strumento
musicale
cera.
fra
TweUa
boschereccio
composto
o
Piva,
antichissimo
di
nonimo
si-
Note
fiato.
da
TCufcberùto
dnllesco
che
battono
corda,
a
diminutivo
conosciutissimo
si
musicale
detto
SalUrello^
14)
ballo
di
pezzetti
Sordina,
dita.
fiin-
trastullo
legno
strumento
Staffétta^
altro
mento
stru-
staffa.
trilli
con
che
un
accompagnava
cosi.
Calala,
15)
le
due
suono.
anche
arietu
chiamato
di
fira
pochissimo
con
nacchera^
di
composto
stringendoli
ma
37
ballo
di
sorta
Toscana
in
usato
secoli
ne'
passati.
Cbiriu^ana
16)
secoU
ne*
XVI
17)
Bo'
18)
Sbiadato
19)
Tocco,
torno
bove
moretto,
berretta
21)
Peverada,
ctlestro
di
la
con
corollo.
di
Boffo, qui
ballo
molto
in
voga
giallo.
morello,
aggiunto
20)
altro
XVII.
e
modo
a
Cktriatana,
o
vale
azzurro.
in
rovesciata
tesa
torno
su
(Fanfimi).
iettare.
brodo
o
Manca
quale
nel
vocabolarj.
ne'
è
del
infusione
stato
pepe
polverizzato.
Bottaccio,
22)
fiasco,
damigiana,
bariletto
anche
quel ^fiasco
di
s'intende
in
danno
vetturali
ai
regalia
vino
che
i
barili
diie
ogni
per
taccio
bot-
Per
ecc.
di
padroni
che
vino
trasportano.
23)
r
Vaso
il
o
acqua
vino
nel
materia,
antichissima
equivalente
liquidi
varia
quale
si
mette
firesco.
in
fkCetadella,
24)
di
composto
alla
misura
16*
gli
per
dello
parte
aridi
e
alla
ossia
stajo,
pei
fHe:i^:i^etta.
25)
Cioè
26)
Sere
al
del
Vicario
cavaliere
il
era
dell'antico
27)
Allude
Lucca
al
ti
vidi
28)
del
di
Lurì
a
Pisa
da
Q)ii
pesce
di
intende
Sparpaglia
o
del
civile, criminale
e
amministrativo
che
quello
ti
voltò
di
invece
le
conobbi.
spalle
(V.
Roma,
Vassano,
fiume,
Il
Vicario.
toscano.
ma
di
scente
ricono-
esser
ali* amico
Modi
di
;
dire
Tip. Tiberiana,
216).
Luccio,
camente
anti-
Podestà
ricevuto,
e
cosi.
chiamavano
contado
statuale
fatto
"vore
un
di Pico
pag.
magistrato
in
notajo.
notaro
o
ordinamento
di
a
cosi
il
e
parroco
detto
antonomasia
per
signore,
per
il
dire
padrone,
rapina.
onde
verbiali
pro-
187$,
38
NoU
i
colpo
39) RaméttL,
Mal
y/^
del
pnstolette
di
malattia
vtrmie^
jriù
meno
o
d* albero
ramo
cavalli
dei
che
grosse
31) Impillotiaio^ pillottare
di
modo
;
certe
pelle.
sulla
del
gocciolare
per
in
consistente
rnlappano
si
cacciare.
«e-
grasso
sull'arrosto.
ceso
Al
32)
nomina
corpo
imprecazione,
ecc.,
il cavocciolo
GU
33)
vUh
34) Alberello,
le
donne
37) VoleUa^
velo.
38)
tener
In
faldiglia
La
le
vesti
in
nerla
11
ultimo
quest'
sospese
di
di
manca
ne*
serviva
alle
vekUo,
colo
pic-
vocabolari.
donne
per
sisteva
Con-
funicelle
di
colla
testa.
camminando.
cerchiata
tela
servavano
con-
simili.
cose
froniale
Ut
inciampat
non
per
sotuna
una
andie
significato
si
campanelli.
o
dimiitatHro
o
GuarUnfmte
o
e
omameoso
vela,
quale
aromàtidie
per
di
nel
terra
detta
benAi,
dhBioutivo
di
o
bubbolini
fasdavauo
si
(tosta.
acque
con
pìccola
gU
vetro
odorosi,
pendaglio
36) Benduceia^
quale
di
vasetto
35) FrefriOf
cioè
soldino^
unguenti
Dio
nominare
non
per
fignolo.
o
un
e
per
te«
intirtxzha.
Saccenti
descrisse
Rime,
(V.
Guardinfonie
il
Galletti,
Firenze,
spititostsaimo
questo
con
Voi
1830,
SONETTO
Signora,
Che
D'
E
avete
de'
ond*
Che
neir
voi,
die
Co*
lo
lo
vi
lascia
s'è
lo
o
accostar
dite
al
fianco
intomo
o
alle
rosso.
Madonne
furfante.
a
è
?
quante
e
esorcismi
un
grosso.
almanco
o
bianco,
gli
franco.
si
un
questo
voi,
credevo
da
:
scosso.
volte,
Santi,
preci, ed
l'
avete
signora,
quante
ai
n' è
ve
tenete
^der;
sciocco,
Tol...
lo
branco
un
giurerei
cielo
il
via,
fkte
dunque
Ma
non
tutto
intorno
?
uscito
addosso.
£»rebbe
ne
inferno
sapete,
Non
Via
egli
è
cacciatelo
Non
O
maggiori
piasi pissi,
Eh
Voi
diavolone
un
il
diavol
isonne:
Guardinfiinte,
goiifiadeiuè.
II)
Note
40
Il
48)
la
ha
esso
49) Intendi
del
forno.
50)
51)
Vedi
52)
£
per
la
bifolchi
è
coicia
voce
quando
rosso,
è
il cielo
caldo,
più
non
in
uso.
15.
n.
capo
antiquata
il
dimeni
cioè
ecc.,
e
capo,
airi
e
meni
di-
testa.
Per
cagiott di
54) Chiarina
55)
allungata.
e
non
nota
fai del
la
Feritore
die
«
perchè
»
Cosst^
53)
sottile
vita
del formicone
timilitadine
fiitto la
ha
poeu
e
nomi
To*
a
invece
cimtato
usa
Cornuta
di
nomi
di
giovenche.
CMitaàe.
Mordente
e
giovenchi.
bee,
incitare
per
o
di
to*
rima
lavorare
arri
i
esclamazioni
ecc.,
buoi,
ne'
gli
asini
e
comunìssime
altri
animali
dei
a
minare,
cam-
campi.
^
^
Scarica

- Forgotten Books