STANZE DELLO SPARPAGLIA ALLA SUA INNAMORATA SILVANA * * Edi:(ioHe torchio air esemplari ifo della atto filone a quali color furono io tirati su verde di di Da jo Vicenza, jo (carta nelV e 90 carta a su ordine seguente L. mano) a 51 60 a 2 — a 2 » 61 » colorata) ( 150 ( — » macchina) a i /fEsemplare N, * * 4 china mac- : , » carta su tale: COPIA OGNI a Fabriano ; Lugo di gialUtta I in progressivamente mare; gialletta mano dei tinta a grave numtraii stampa, macchina carta a di * $0 STANZE SFARFiGLIA INNAMORATA K ANTON SIITANA ALIA FRANCESCO DONI FIORENTINO il delle 1887 Seggiole - HAUVARO LIBRARY COLLEGE NASH PROPRIETÀ FUND LETTERARIA commend. Al avvocato ARLÌA COSTANTINO amorevoli l' suoi di piativa la suo tale sotto certo^ sono prospera il giammai di pé^ quella quali classe è e di destinata. favore studiosi al Così le non e essa, avrà auspicio^ duratura e dedicandola autorevole. e Vini- davvero potrei che chiaro nome sto gu- pubblicas^ione non inaugurare meglio debbo questa quale^ al e raffinatissimo suo periodica^ consigli il vita ranno manche- gradimento colti e gentili 6 Dedica Ella ben sa^ cKio mendatorey Questi la per sentimenti miei sua fine viva con di e persona di riconoscenza P Firenze, i stima suo ingegno^ col cuore pubblicamente attestarle tutto adulo. altissima pel dal spontanei m'escono né mentisco non Com-- Signor egregio di e la dichiararmele ossequio gennaio 1887. Dev.mo Giuseppe W servo e amico Baccini. solo mia DUE DI PREFAZIONE PAROLINE PAROLINE DUE [i molto i natali letterato Firenze in lontano, nel provvisto valente A 1574. i il scrisse cima da del co' iani La x^ tipi d^ volume di vivacità motteggiatore G. del del e carattere per fuori Doni; in eccellenza P. ne 185 di e da e che nel editi nel loro Co- morte ripubblicata Afarmi Padova, Piia data Barbèra suo vita la Novelle mori cenno. saper rifatta, fondo a breve Bongi ebbe ne di leggano delle ma Provincia volessero Salvadore cav. 1503, questo Nostro, raccolta nella basta me del il in poi quali miracoli circa Egli XVI. secolo natura Francesco Anton del Monselice a dalla fu ingegno bizzarro e largamente Doni, PREFAZIONE DI 1 poi cipio prin- Fan- 1863. e del suo traspare nto spi- in Prefazione IO quasi 1« tutte zarrìssime, si inventati, i generi senza fine. esser esso la e atticismo fin purità poi L'Idillio de' Mistero sua Però (i) due 8te dice non eb« la quel- per il di quecento. cin- lettore tanto cita "ome nel sao ne prebbe sa- quest'ostracismo ! che Venezia da a nel una Mio SUmte di qoesu nel cioè si troyano la tniglior le è Gabbriello 1* altra 15 $2, stanze quella dello del Giolito grazioso fiitte "roa ne PistoiatH dei porte nel a com- VenetU i$$4» Sparpaglia. Giolito. stampo, ri- alla Sparpaglia (i). Questo 1558 io novamente or H prima edizioni, e altri, credo, di innamorata, editi Fercari io, né la . amoroso, amorosi opere per Crusca ragione intitolato: Silvana la uè la assegnar Le cortese scrittore che vocabolario, prolungato. mio di òiòlio- celebre tanto rese uno coloro tra di conosca. lingua, qualche perchè domandasse, grande della che toscano Se il fatto saggio si qui tutti piacevoli libro primo parte di commendevolissime tutte sono è il che del a in e motti e pregio considerato eleganza non il veri, mezzo novellette scollacciate, Aumenta Doni libri di biz- quali fra ove, aneddoti, trovano italiana, grafia del citazioni anche e Libraria^ la di delle alcune opere; come visibilio un sue altre in ma Il (jue- Bninet Prefazione finamente ponimento, cita che poesia dal con il Lorenzo e da affatto diverse sono questi poemetti filologoe la per La anche Ma se però di pascolo studioso miniera frasi popolari,che ne' moderni e di moda. erano allo una più seguaci, le idee quellede' tempi,ne' quali da più imitatiyservano essi poesiacosi ha popolare non e forse perchè V indole, i costumi in non sono all'erudito, nendo generale,conte- inesausta di vocaboli invano anche scrittori, e si cercherebbero in quei che vanno maggiore. Silvana^ a per quanto io sappia,non parte che due sole secolo Leonardo detto il Furlanetto; la seconda Milano XVII a Bologna nella dal Ferrano fu ristampata volte; la prima, cioè, nel a poi Doni, nostro pochi altri.Oggi però una espressiva,facile ^ di Magnifico,fu Cicognini, dal Baldoyini,dal Ghivizzani,dal Clasio al di appartienea quel genere Poliziano,dal Pulci, dal dal sempli* una contadinesca,che, iniziata principalmente o da imitata condotto f innamoTa, msdcale 1 1 ad istaniia di nel raccolta sua x 808 delle Poesie pastoralie rusticali di diversi. L'edizione bolognese intitolata: piacevoliet è un opuscolo ik Stanze tt amore ridiculose del di pag. 16, non Doni alla villanesca fiorentino^ numerate, e col Prefazione 1 2 frontespizio rozzamente sosfiegoente l^gesi ALLA stretti, in tale continovo qual tuo fido di rustican pietosa, nella et del n Doni tuo testo, che a quello è orrendamente e di vocaboli si grazia mi durito in- si mostra ch'il amor volgi me si ricevi, Vale, » è punto e conforme di per sostituzioni da di più frasi fìitte romagnolo, dialetto sperando invito. e Pistolotti^ straziato in di non ne* legge me verso ricorderai. scorrettissimo, cantar a semplice m'offero te a ti poi volto, in- trovo quell'animo sotto degna tua io, cantando, come Et pastore. di ver lacd e quello placar con dona, le amator mi piacevoli, in adunque nodi, sospinto scherzi, sempre i te hanno et et e per stanze Recevile acerbo. mi Dea, blandizie cuore, e di ridiculose qaeste bellezze, tue cui SYLVANA CRUDEL SUA crudel o con FIORENTINO immense Le € pagina dedicatoria: questa DONI IL Nella intagliato. dal • poco coscenzioso passati simiU gli stampatori, smercio ed sconciature ciò mi^giore, editore. inesperto e però secoli perchè frequenti, erano facendo, Ne* avean senza di alcun mira uno ritegno Prefazione rig^uardo, e rimpastavano che operette, riducevano nelle del quello a del loro le Invece prime Se ti O nei potessi pissa El parerla E l'alberel £ quando dell* della alloro, 2) Pesiinaca di o Man* diritto tre che stanze fo la mortella una nella Antonio pastinaca che ma qui che ha Qui brava, coppa Stoppa. stesso ; rava; bestia una i denti lo biava. la triaca, 3) come di 0 pestinaca, 2) sta giallognolo. color zione edi- stampatore. l'orbaca, mescolar dove orbacca o NelV buon a dallo mangiasse che parerla Orbaca consumo peggio. che toccar e mettessi tu di seguenti questa io L'asino i) po' sangue, accostarte ancor dire Pistolotti: un Ed Se le di e provincia. trascurate più -di trovo uso per stanze 24 esser esistono non c'è italiana, o maniere o paese poi dovevano non nelle e ha la però coccola. equivoco. senso un radice è bacche Le carnosa, usata per siforme fulitudine simi- oscena. 3) l'uso. che e la gran Triaca £ra o un guarivano Parìglina si cassa giornali. ! E dire ài Utriaca miscuglio altri vedono che Venezia di ogni male, ed 3 quelle tatte volgare dialetto proprio respettivo cioè peggio lingua parole bolognese cano alla in scritte 1 varie annunziati nel quasi o secolo Pagliano sciroppo intrugli sulle abbandonato medicamentose sostanze il famoso come zabajoni siamo oggi che quarte de* lumi a suon pagine e del di dei gresso pro- Sa' E' ragghia, E quando E l' Se tu Ti mostrarla mi mi Ch'io E com'è Pesto tolse di tal i) Vedi 2) ihCarangone, un tanto nou il che lavorano Doni però legnami, celebre suo 3) Ediz. precisamente lezione di del Ferrarlo, 3) Pistolotti^ star senza ed bellì ab- filologiche. e come Venezia che a racconciar nel il del lavora salario chiamati son per voce fisso Lippi navi le 1558. nel in a C. di X, opra tega. bot- una quegli significato MalmantiU. cit. nell'orto. va legnajolo generalmente questa morto. o storiche di sott'acqua usa gelatina, 42. garzone giorno sento in vìvo, dai noterelle n. Marangoni la quale alquante U è mi cor che tormento gran poina; posto '1 sentier stimata e si una son "" stento, ho al s'io ") sesta; salina come ch'è intendo non la ed disfaccio il cappon Integra la al fuoco, falla non marangone. si grave d'allegrezza tanta Come E bon son come posta mai e machione nel s' io testa gionga meco consumo Ch'è che più portar posso Io anzi venesse la dritto, tempesta, e cavalla la dimena e stalla? la appresso orecchie, nona in calpesta, e incrocca sona Non fugge, e è eh' sente sempre E che asenaccio quel tu Batte a anione Pref 14 operai guaste. segatore st. 50 Il di del Prefazione il seguirò Io là motivi Due di non il rarissimi, dorè mi mi fu giammai sono a rara, trovarsi nelle una stampa ri- tegro in- separatamente: rari, vendita non per i G. è Ferrano Pistolotti amorosi, ^^fi desimo me- perche del e in "re primo, Raccolta la ben a Il più 5 necessarie. pubblicato perchè po' parse indotto Idìllio. divenuta del un son hanno questo secondo oramai largheggiando ma illustrazioni servendomi esempio sao testo, 1 Baccini. dir ARGOMENTO J^ la. g Di Che sera che par nel un come tuo per corpo Vulcano, morse, mi helle^^^e tanaglian la mia fa chi alla amore la poco, ruina; al perde la e mattina; fornace '1 e e tutta ancudine e fegato foco fucina; la e amor promettegli sua^ casa per Fermati tu? udirai piango, Mantici, di ricche:{^e le vai e ser egli desiderio. ove hio innamorata suo Silvana, E che passione, sue al Aspetta, La la cantando poi adempia Io le conia e Silvana la sua Mostragli ferma. sopporta, dono contadino Sparpaglia lo Trova martello, cervello. gioco, suo un fine egli dello Stanze 20 mi Io Ma poi E Io Per E di già mi tu Io Ch'io colombi, Come la Dal Che Se Son nera par ben non però di fumo quasi majo un 4) pimo; o pagliajo. al il mastino! e la il cui come "tica, l'ortica, s) colombaja Castel un è che e fuori o tutto e non su l'aja. percossa, ognor chiusa fossa; senza posta corr^giati un'ardente Come ritto il tempo o biada, sol, da' indovino, d'abeto ma com'una Senza mese; 3) si caccia perdo son un rovajo, ed lasso, e paese. la porta ti conosco, proprio stanco sole 2) Beco; suo Silvana casa eVio so a salcio, cacci di Come Io in piantarti Non nel fosse strolago Come al avessi 0 il casso; mezzo più son zufolo notte tutta ; meco, altro, che tornò ne se in son battuto se turcasso scherzasse egli colpo quel per del proprio rimasto che Che feri mi cieco, dipinto fuor eh' credea lai Tal E cavò freccia Una è eh' fanciulletto, Quel Sparpaglia carbonaja, dentro cuoco brostolato. è rossa: col fiato, Silvana alla soffia Non Né incantato la £ non Sarò si Non come trovando al tanta da Che dhresti: volte Ma per corro Quando E bravo, molta Facendo E tanto E Se di l'altro Che volsimi non salii gìttar ch'io digiune, su sopra pensai l'erbetta, villa mi tocca, quando la per il amor per la spuma foza. civetta. alla il toro, come a moza; a tutta comune, lagune; testa la tarantola ben prato distilla l'armento per spesso ^) roza, caprette giocare poter per e la due la conforto, morto. nel son le son, bertuccia. oggi mi m'averia chiamar Rimasto E le cornacchia, una de occhi gli gracchia e dolor l' olmo, a Quanta Più mio gruccia; conicela, una acqua appresso tu si ed domani, cava è Ch' Io meco, vivo macchiai alla tieni mi 21 grida quando perchè giuochi Or irato carogna Quant'io, la ne s'annoda il corbo tanto Per il serpe tanto Quando innamorata sua mi cuor la la mia 7) assilla, 8) bocca, brilla. rocca, vìa; poi, ch'io moriria. dello Stanze 22 Più di Di ho di secento Più E rase Non gode Quando Tener ier io che vo le E piante piango Il giorno Come il dal di la che come vecchio i') notte dannata. rotte, dirupata; e la ramarro; tempo fin can fiigiuoli» e un'anima spelonche son popone. un tutta mossa i^) fÌEite bazzarro. fra Stracciato capannone guardo son io) pancaiuoli; cavoli crollo. un figlinoli, al che come collo al Menicone, desti tiene; le deste non e te per è la terra Ov* col certo, son Errando, Ove di mazzo galline. cresta sette gli bene. potessi fin' dentro, guardasti Onde ti con sera di spene, 9) mine fira le la zoppo rosolacci, bel '1 E Ed il canuto pur Un in che Narcisi, di gal si stretta, gli porgi E il proprio me voglio s'io Vecchio E ti faria, vagheggi tu in migliaia tanto io eh' più giocando Quant* E in te colme e quarantine quattro quaranta volte SparpagUa e luna grotte cave è levata lupo da' da mosche ; cani, e tafani. Silvana alla che Dimmi, Non manca la Mieter polito, la E '1 gran E tirar Son al la Non io son fax so del la con La cembanella, La fistola La zampogna Sonar la tutte cembal, E fer A ogni tal e la la é trombetta; e '1 pivetta ; 'i naccherino, e piacer compajo, e canna, che stelle: '1 zuffolino, e sordina, verso, fiumana, poi massajo? il corno, la ; il tamburino, bocca di mio le lana, la la a volte. villa, toccare, fontana, pèlle secco cornamusa, n la la più stato della Consiglier Io il bifolco. pecorelle, candida nel il solco? ragion con pioggia, conosco a le son al tempo conservargli Predir E lago, pasciute Levargli E al seminare? buon e rastrello? 1 e ritto perfetto fiume, Quando potare? griasta man corda come zappare? il pennato, la con viti le bello? il martello? oprar e felce, ortolan Menare e sega, 23 mio sodo il terren Menar Oprar volto me, a forse so innamorata sua la staffetta; 13) gregge, tosto è l'armento addormento. si dolce Canto « Fortaioa, « Ecco « Quest'è « Tu sei « In ncdla « Nenciozsa « E Ballo a A la E tanto CV di' la un la grotta Pajo E poi un puledro Ch'ai In E Poi E Becotto le un due le gambe ne ne ne' due l'aspetto capegli un certo: nel sposa da txavi petto. coperto, da il nostro bel Prato. Alberto: ser lastre a muletto. vago da i^) domato. dice o^un scrigno spalle sia fiera cavalca mercato par la quel uccello, un non su piovana. chirinzama; la che che h) '5) la e fosse "r bello, sei Tu io sgambetto son Tu eh' » il mattarello, '1 prete fo Rosina* la Toscana: salto vedessi ballerina, saltarello, al mìa la ardito pagania. sventurata. lettra piva, ballo de tornata. Keneiozza per mi Tanto la sta mia. innamorar tu ch'è in nata Be' stata, mia, prìmarera, Giudichereste S' mi tempo gran pagana calata saprìa, noi Tamorosetta qua cantar so dir che di Sparpaglia dello Stanae ?4 mucchio Bo' tetto; moreno, di fieno. 17) 26 E s'io ricco 8on Ch'a me Io ho E due De' maccheroni Ed ho camice due e al gialla, Due tovaglie di Sei pentole, Un letto, Che E i da e Un Un bel bottaccio, mortajo Staccio, Cavalle di "") una pochi, non, assai ma bel forno. rihfrescatojo, padella. una e vassojo, metadella,M) e zampogne vacche, gran scodella. una e attorno: colatojo, un trespoli cassetta quella guisa. ogni un pietra, gramola, Un'asse, Aratri tina, una orduoli, sogliono bigonce, due divisa. a sempre catena. fazzuoli. quattro e portar ho madia, Una la a la grìsa. due e mezzena lenzuoli. una coperta, una zingani conche, Due calze piategli spazzar ed stoppa, di pajo a tre e cappetta bel fumo mezzo, Una Un di pezzo prosciutto) "0 peverada, ogni mattina, quasi un biada, sagina. e la de farina; buona panico, pasqua né pan, di ancor appiccato fu contrada, né miglio, ogni (Che la manca quarti fra Faccio Ho sallo non tre Sparpaglia dello Stante buoi e zufoli, bufolL "3 ) Silvana alla Quest'anno Si dolce, Ma Tre some, Che m' colto che mi dato s'io disprezzar darai Son pur tu Cioè, 0 dal Ch'avrai tu la piedi sgambettar la Come E so, E mi che Ch' io fra te presto, me ne tu quando rana riscoteresti Provedi rotta e vo, stessa una s'hai come : ^^ fatta, secchia. di carne, amato levato, fieivà mal vecchia. e m'avrai ben fatto, quando SfraceUata 1 si cosa : gatta. una Vicariò dal scarpetta una zero. un se' matta tu ad manico rotto come l'accusa, si reputato una di pan un Ovvero uom baci 2$) cittadino istimo un stimi mi musa, dovero, da non e la cornamusa; sua fuggi? Sere vino Mulino, da mi cento di pagò ricco son perchè Poi la 27 al dato Berto d'altri i danar Dunque leccar me per gli ruppi Che Ma fea n'ho che Considra barìl sei ch'io avea Perchè A ho è, vero innamorata sua vergheggiata? mi vedrai, è scorticata: piagnerai, giuncata. del sale l' amico in a zucca, Lucca. *7) 28 m' Tu hai, Silvana, Datomi fo E la Ch'a mal ho in del baibagianni, Io pia son Che Ed Un ti verrà Che E E' ti farò me Che Di E la la l'ha Menicon vetro, per peste modo che questo ben t'ha gli e la vai se vien t'ha forse sempre filza. via. mazza. moria, ; Maria, Monna donato milza, una pagonazza detto la questa con testa 'nfistolito: de e suo a ti darò colpo sgangherato, e gavoccioli, 3^) del corpo arrostito; quanto polmone fatto n'ha Amor impillottato; 3') fiacco ddi cuore, castagne. gli è smarrito; mezzo tutto di più smemorato, son quando membro ogni io stidon lo ^9) lasagne ceste! agndlo un ho corpo Del Al in cola '1 E eh' ^S) Pacdo, di un e 3o) Ch'un ; consumata, pasto, vermo, il luccio ramata: fra di oorbetta un piglia la a tutta una pena Mangio Ho il tordo la vita pur si penitenza visnccio tuo impegolata, come come Non l'alma e al boccon, Pteso quel con 1 sensi Gra£Qati Sparpaglia dello Stanze tazza una un a soldino suo ; 35) domino. Silvana alla io Ed ti refe, eh' è sottil I"el mi Che non Una benduccia, Ch*al Un di par che di più E di Un Che di in Che Ed Che fra Degno Per . una gatto. di a state, magliette inargentate. te vale, 39) sorella; il giorno bianca che Pasqua un e tua e sia: snella, mia: Silvana biacca, bmcerìa; agnella, l^^gìadxa va a velette, 37) pregio la s'accorga, presente £Etrti bella e fuori un P altre cartoccin la gran mia di fho che di '1 dominicale; modo ogni par, Tanto Un fu allevata che fu ava per di e faldiglia,3^) che secretai contraffatto, due spilli fra Una telajo, s) scarpette e téla dentro mia 3 inroprìo insanguinate; di cento D'otton, di cristallo maniche Due moneta; occhio e pajon vezzo and un gioielli, campanelli, star come oortellini Rosse, Un mai 3^) luce, bnjo di d'otto ti lascerà Che duo e picciol più con seta, una come nastro tre costar fregio, Un di braccia Cinqae 29 alberelli; )4) duo donar To innamorata sua di un belletto, bossoletto. l STANZL ALLA SPARPAGLIA .* A r^L^XA^-A A. V. ^ dello Stanze 30 fuggirai Mi moM») tu vedi Tu correresti Ma cavalla La capra La pecorella fa La topa La mosca E fin In la bisogna Non odi fa pulce quel tu « Baciami un « Baciami tosto, « La traditora « La tra « O madre « Ma di scuoter e poi mia che mi pie, 44) mi dice che non io nata, 4^) 43) menare: tratto, mia, monta; mosca farinata. la calcole le la biscione, al piccioletta si sia che montone, serpe de sopra ponta, sua si raffronta, la al topo, ben col Pasinella con 40 avale. il stallone, la giace tarda; sale, avale becco col d al capra s'aggiunge la guarda lavoro, preghi il guazzetto L'asin E' come faremmo E A a* miei saresti non tal toro? mandra la ne e meco con al vacca arda? ed strugga la gli occhi, là provasti Se fa che tu in Volgi mi l'oro? de caste! tu, che Comporterai Non Sparpaglia la la lasciami madre lascia stringe non fieicevo piva? faccio il mio andare, arriva » arare, la cattiva. fornèllo, guamèUo. 4S) 4^) ; dello Stanze 32 Quando E come che Quando Ed il del cossaSo) E di tutta E de la il cottomi E perchè fai parì un Una E can che capretta una e scimia ddla dvetta argomenti. e mia pivetta, sollevata, gambetta, ammaestrata, salti ben stenti, spanna fai agliata, frascata, la con una capo, una 0 ; migliacdo; un vita la sotto sempre del la impiastri 5 una come come tutta mille gagliarda stai castagnaccio polmon balli tu Che O fai mi ftitlàta, il cervel ben affocata, sanguinacdo, un una un sopra di legata ; spuntonata. core pancia m'hai E la- la il forno caldo salata. carne dd, ; viso, del gran curatella Pestato Quando d m'hai fatto Che tomo a è, quand'è di dato paradiso. quand'è più non zappa m'hai E gote ha tu Tu le non una A persona rosse una Tu la più Che Ed porti hai Che Or tu il spalanchi tu fiorì adorno; di giardin bel un par il rìso, getti" Silvandla, tu Sei Sparpaglia pasto a la la banchetta; piena, catena. S^) 49) Silvana alla giri Tu E da ruota fa come la banderuola Come la trottoletta Come il girandolin E modo con Che Tu sei La pecorella la A E. la se' Ma una chiamata al più E più fallace E grave Da non 3 e nel eh' è dura Silvestre scorre; de la festa. - alzato capo il contato ben pasciuta che più che più torta. fronde, antica e è il pan non nel nel che pigliar la scoglio, le.marin'onde, che e accorta vento quercia 54) Cornuta, de mezzo ch'ai superbia l' aspe la a : somigliato ho parlare in S3" tutto nostra, leggieri più ne gli onesta, visuccio tuo E Che grassa boccuccia Maggior torre. tanto col per Chiarina bucolin Al ; trottolino, onor vai corre gallina capelluta; pari volte la su quando 1* chiesa Tu Più '1 e sempre alla Quando in sgambetti porti più mulino, da Come 33 polvino, quando car macin la il fa al vento come Come innamorata sua tuo drago un'indomita se non cor di loglio; s'infonde, orgoglio ira ed vacca. pe* campi a stracca. ; Stanze 34 de Corpo Vuoi E tuo per mio tina In qualche or £o8Sa cieca Pio, con di fa Se tu E' sarà 1 Seco in sempre E spender tuo E '1 fiosettin, Che non pestassi Va Allocco, là morire; e e buoi, '1 tabarro, e 1 carro. impazzito, di in tutto qua muletto Dio un savore, coorko. to', Feritore, to^ a e d'amore Cornuto Chiarina, vacche le bee Cuccetta, Acri tuoi un'onda Td^,. to', Mordente, Bm pezzi partire^ vecchio Menicon vuoi: tu zn6EbUno, il farebbe '1 che amor scatolin lasci tu sei il pane. partire, corteUa, la zampognetta, Che Se ti vuoi vivere a ti ricordo f inforna li comandi a per annegare barbacane. o quel tuo volessi ad chi se Apparecchiato La ss^rìa; noi tintoria. mia malann'aggia, Vatti rinegare.— andiommi d' "re? becdieEia? corpo dire, ch'io amore naa ecc. vuoi che giorno un fax mei Che Io farai In £ deL "r tu Non Sparpaglia l'anguinaglia* mi Tu deilo ardito; mio, Silvana, a Dio. ss) "9ÈWtviWbWB9ìe."iWte"^wtob9^mÈ NOTE Casso. i) coacole. La, Se parte ^ni pure Anche equirvoco. questa il viso mi Mirabilmente apparve Ciascun e nei ivi C. 25 Beco, cosce di Xafo, fiori gio e da «oloro di Case delk Alcuni che ossia loro lasso travolto del della casso poeti, al in cosi Gli nel ««mando chiùtfey flidopratid piantare casso. anche usato nel cervello. poco quale le come È il Zufolare rovajo, a trtimontana. fiicevano ficcar e settentrionale. portato di ventre di o giocose. belle il veniva canzoni pifliittard, pia Domenico. d'albero ovnato varie di vento furor ramo "co«i ìor senso : principio gambe stupida Borea, al esposto 4) le con persona 3) Rovajo, 20 esser al mento accorciativo significato star dal C. in usata : X« 2) in scese sia non voce dalle dreondata corpo nell'/ft/., Dante Come del concava s* giro dette amatiti il e. ma/o il Corsini in nel mese ^ maggiolaie, poi il terreno anch'essi, p. diversi appendevrao nel tando can- costumavano le davanti m^ ma AiAg- poesie suo significato rose. amo- Tontaeosceno. 36 Note Dicesi 5) il colo di air ortica, 6) Ro^a. 7) Per si erba, disse come la tristezza conosce che è ciarlataneria una Il « quali dotti e il tarantolismo che degli tarantolismo, da Ora, accattoni che assai sarebbe era coscen- esiste non ai strappar per quest'ultima in verosimile di ornata Però qualche il dott. cagiona o ore, 30 (V. neret Compendio animaletto C. Morgante, E 9) io) fi'a la biada. 12) Ba^iarro, 13) Cemharella fiato. È fiore baratto, Fistola, tenute cannucce di bravo, cornamusa, tarantella della morso nell'ordine pratica di V, le per pag. Il Mon- 107). di punture tafano. per gico. fisiolo- Delaberge, voi. duce pro- gravi rientra i8$o, tola taran- che abbastanza quando toscana di che Pulci un nel assilla. gli aridi, per muta, cennamella, altro strumento insieme strumento Menico colla o ne' nasce anche conosciuto o sembra flemmosa anche e accrescitivo 1) Pancaceiuolo, rantella ta- che guagliava rag- stajo. dello Manicone, La mi la tore, au- 20. misura metà il smaniando toro un vecchia la Usigli, assillo, st. 27, tutto medicina dibattersi parve Mina, poi di chiamato che collasso di Firenze, 8) Assillare, qualche e che sia infiammazione fenomeni che Fleury, e assicura leggera ma parole l'altra? non lare. bal- » Laurent dei sovente il tarantismo due da Napoli, di di queste crear il regno "vola. una che confuse fatto terizzato carat- smoderato e state abbia tutto che principalmente è egli possibile fossero danzata è Mérat, irresistibile tarantella e e dice desiderio un non tarantismo 1 medici I punttira de! l'elemosina. — 24 Duméril alla l' insieme iaranioUstno, con convengono cisalpini Roggia. attribuiti bizzarrissimi, di nome dialetti stati sono sintomi col gonzi 7 che ne' detta oggi tempo tarantola ziosi da mal conosco significare per Gora, lungo indicato e Ti : alcuno. della e comunemente col campi di nome scambio, antico Domenico. il grano spadaceiuola. ecc. nnusicale strumento musicale cera. fra TweUa boschereccio composto o Piva, antichissimo di nonimo si- Note fiato. da TCufcberùto dnllesco che battono corda, a diminutivo conosciutissimo si musicale detto SalUrello^ 14) ballo di pezzetti Sordina, dita. fiin- trastullo legno strumento Staffétta^ altro mento stru- staffa. trilli con che un accompagnava cosi. Calala, 15) le due suono. anche arietu chiamato di fira pochissimo con nacchera^ di composto stringendoli ma 37 ballo di sorta Toscana in usato secoli ne' passati. Cbiriu^ana 16) secoU ne* XVI 17) Bo' 18) Sbiadato 19) Tocco, torno bove moretto, berretta 21) Peverada, ctlestro di la con corollo. di Boffo, qui ballo molto in voga giallo. morello, aggiunto 20) altro XVII. e modo a Cktriatana, o vale azzurro. in rovesciata tesa torno su (Fanfimi). iettare. brodo o Manca quale nel vocabolarj. ne' è del infusione stato pepe polverizzato. Bottaccio, 22) fiasco, damigiana, bariletto anche quel ^fiasco di s'intende in danno vetturali ai regalia vino che i barili diie ogni per taccio bot- Per ecc. di padroni che vino trasportano. 23) r Vaso il o acqua vino nel materia, antichissima equivalente liquidi varia quale si mette firesco. in fkCetadella, 24) di composto alla misura 16* gli per dello parte aridi e alla ossia stajo, pei fHe:i^:i^etta. 25) Cioè 26) Sere al del Vicario cavaliere il era dell'antico 27) Allude Lucca al ti vidi 28) del di Lurì a Pisa da Q)ii pesce di intende Sparpaglia o del civile, criminale e amministrativo che quello ti voltò di invece le conobbi. spalle (V. Roma, Vassano, fiume, Il Vicario. toscano. ma di scente ricono- esser ali* amico Modi di ; dire Tip. Tiberiana, 216). Luccio, camente anti- Podestà ricevuto, e cosi. chiamavano contado statuale fatto "vore un di Pico pag. magistrato in notajo. notaro o ordinamento di a cosi il e parroco detto antonomasia per signore, per il dire padrone, rapina. onde verbiali pro- 187$, 38 NoU i colpo 39) RaméttL, Mal y/^ del pnstolette di malattia vtrmie^ jriù meno o d* albero ramo cavalli dei che grosse 31) Impillotiaio^ pillottare di modo ; certe pelle. sulla del gocciolare per in consistente rnlappano si cacciare. «e- grasso sull'arrosto. ceso Al 32) nomina corpo imprecazione, ecc., il cavocciolo GU 33) vUh 34) Alberello, le donne 37) VoleUa^ velo. 38) tener In faldiglia La le vesti in nerla 11 ultimo quest' sospese di di manca ne* serviva alle vekUo, colo pic- vocabolari. donne per sisteva Con- funicelle di colla testa. camminando. cerchiata tela servavano con- simili. cose froniale Ut inciampat non per sotuna una andie significato si campanelli. o dimiitatHro o GuarUnfmte o e omameoso vela, quale aromàtidie per di nel terra detta benAi, dhBioutivo di o bubbolini fasdavauo si (tosta. acque con pìccola gU vetro odorosi, pendaglio 36) Benduceia^ quale di vasetto 35) FrefriOf cioè soldino^ unguenti Dio nominare non per fignolo. o un e per te« intirtxzha. Saccenti descrisse Rime, (V. Guardinfonie il Galletti, Firenze, spititostsaimo questo con Voi 1830, SONETTO Signora, Che D' E avete de' ond* Che neir voi, die Co* lo lo vi lascia s'è lo o accostar dite al fianco intomo o alle rosso. Madonne furfante. a è ? quante e esorcismi un grosso. almanco o bianco, gli franco. si un questo voi, credevo da : scosso. volte, Santi, preci, ed l' avete signora, quante ai n' è ve tenete ^der; sciocco, Tol... lo branco un giurerei cielo il via, fkte dunque Ma non tutto intorno ? uscito addosso. £»rebbe ne inferno sapete, Non Via egli è cacciatelo Non O maggiori piasi pissi, Eh Voi diavolone un il diavol isonne: Guardinfiinte, goiifiadeiuè. II) Note 40 Il 48) la ha esso 49) Intendi del forno. 50) 51) Vedi 52) £ per la bifolchi è coicia voce quando rosso, è il cielo caldo, più non in uso. 15. n. capo antiquata il dimeni cioè ecc., e capo, airi e meni di- testa. Per cagiott di 54) Chiarina 55) allungata. e non nota fai del la Feritore die « perchè » Cosst^ 53) sottile vita del formicone timilitadine fiitto la ha poeu e nomi To* a invece cimtato usa Cornuta di nomi di giovenche. CMitaàe. Mordente e giovenchi. bee, incitare per o di to* rima lavorare arri i esclamazioni ecc., buoi, ne' gli asini e comunìssime altri animali dei a minare, cam- campi. ^ ^