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Comper Luca BILANCIO - PERSONALE - TURISMO - SPORT GIOVEDI’ (PREVIO APPUNTAMENTO) 16.30-17.30 ASSESSORE - Sig. Adami Rodolfo AGRICOLTURA – ARTIGIANATO COMMERCIO- FORESTE GIOVEDI’ (PREVIO APPUNTAMENTO) 16.30-17.30 ASSESSORE - Sig. Battisti Mirco SERVIZIO RETI – VIABILITA’ PATRIMONIO – PRESIDENTE C.E.C. GIOVEDI’ (PREVIO APPUNTAMENTO) 16.30-17.30 “La Collana di guide dei Paesi del Trentino”. “Biglietto da visita ®” è impaginata e stampata da Grafiche Dalpiaz srl - 38123 Ravina di Trento (TN) - Via Stella 11/b - Tel. 0461 913545 - www.grafichedalpiaz.com Besenello Numeri ed indirizzi utili Municipio: tel. 0464/820000 - fax. 0464/820099 Punto di Lettura: tel. 0464/820025 Parrocchia di Besenello: tel. 0464/834126 - Don Gino Flaim Poste Italiane: tel. 0464/820017 - fax. 0464/820209 Scuola Elementare Silvio Pellico: tel. 0464/820009 Scuola Materna Santi Angeli: tel. 0464/834946 Carabinieri: tel. 0464/834114 Comando Polizia Municipale Alta Vallagarina: tel. 0464/484227 Cassa Rurale Alta Vallagarina: tel. 0464/387111 - fax. 0464/834372 Vigili del Fuoco Volontari Besenello: tel. 0464/820011 V.V.F. Pronto Intervento: 115 Emergenza sanitaria: 118 Museo Castel Beseno: tel. 0464/834600 Sanità ed assistenza Ambulatorio – Via Degasperi, 7 – tel. 0464/835130 Medici di base: dott. Francesco Fabiani: tel. 337/458719 dott. Rino Tardivo: tel. 0464/462099 dott. Paola Bais: tel. 0464/432689 dott. Angela D’Alessandro: tel. 338/4808114 o 0464/412348 Pediatra: dott. Stefania Opassi: tel. 338/3938776 Guardia Medica: tel. 0464/433347 ORARIO D’APERTURA AL PUBBLICO DEGLI UFFICI COMUNALI UFFICIO SERVIZI DEMOGRAFICI – SEGRETERIA: LUNEDI’ MARTEDI’ MERCOLEDI’ GIOVEDI’ VENERDI’ MATTINO Dalle 10.00 alle 12.30 Dalle 10.00 alle 12.30 Dalle 10.00 alle 12.30 Dalle 10.00 alle 12.30 Dalle 10.00 alle 12.00 POMERIGGIO ------------------------------------------------------------------------Dalle 14.30 alle 18.00 ------------------------- UFFICIO TECNICO – RETI – RAGIONERIA – TRIBUTI: MARTEDI’ GIOVEDI’ VENERDI’ MATTINO Dalle 10.00 alle 12.30 ------------------------- POMERIGGIO ------------------------- Dalle 16.00 alle 18.00 Dalle 10.00 alle 12.00 ------------------------- La scheda Abitanti: n. 2393 Altitudine: 218 m s.l.m. Festa del Patrono: 5 febbraio Sant’Agata Cap: 38060 Frazioni: Compet e Dietrobeseno Mercato: Lunedì mattina Besenello Ieri, oggi e domani L’amministrazione comunale ha contribuito a realizzare molte opere pubbliche cercando di soddisfare le esigenze dei cittadini e migliorando i servizi offerti alla popolazione in seguito allo sviluppo demografico e sociale che si è sviluppato a Besenello come in tutti i paesi limitrofi in Vallagarina, nell’ultimo decennio. Tra i principali interventi è da evidenziare la realizzazione della nuova scuola dell’infanzia che trova collocazione in una zona vicina al centro sportivo con ampi spazi interni ed esterni per l’attività didattica. I lavori sono in fase di esecuzione, si prevede l’apertura nel corso del 2010; la scuola, ospiterà i bambini in un ambiente progettato espressamente per loro secondo i più moderni canoni dell’edilizia scolastica con un’attenzione al risparmio energetico, la struttura infatti rientrerà nella “classe B speciale”. A settembre 2009 èstato aperto un nuovo asilo nido per bambini dai 3 mesi ai 3 anni per far fronte alle esigenze delle famiglie in quanto i posti a disposizione presso l’asilo sovracomunale a Volano non erano più sufficienti. Interventi sono stati effettuati nel rifacimento della rete fognaria e acquedottistica con adeguamenti dei sottoservizi ai tratti già ultimati e relativa pavimentazione con cubetti di porfido. Realizzazione di un nuovo marciapiede in una parte del Comune interessato e una nuova urbanizzazione con adeguamento alla necessità di ricavare nuovi posti auto alla zona. Sono state realizzate sedi per le associazioni locali: alpini, 3P,circolo pensionati e anziani, SAT, giovani. L’esigenza di dotare alcune associazioni del paese di nuove sedi è riscontrato dal fatto che numerose sono le associazioni che operano sul territorio e nel mondo del volontariato per questo le amministrazioni comunali, a partire dagli inizi dell’anno 2000, hanno operato e investito in questo senso. Proprio per valorizzare il mondo dell’associazionismo che è una ricchezza importante del paese. Per questo in una zona periferica del paese è stato realizzato il centro sociale di Via S. Giovanni che risulta pertanto così composto da più strutture che mettono in relazione associazioni con l’ente comunale e dove è in via di realizzazione una sala comunale pubblica.. Nello stesso complesso sono stati realizzati quattro alloggi protetti rivolti a persone (anziani) con problematiche sociali ma autosufficienti. Per quanto riguarda la viabilità sono state messe in sicurezza e migliorate le pavimentazioni di gran parte del paese con attenzione al centro storico. Altra opera già cantierata relativa alla viabilità è la realizzazione da parte della Provincia del sottopasso in località Postavecchia con innesto in Via Degasperi e la SS 12 del Brennero.Lavori attesi da anni che permetteranno l’attraversamento sotterraneo della strada statale per il collegamento con i fondi agricoli e la pista ciclabile, nonchè l’innesto verso Sud “direzione Rovereto” in completa sicurezza. Anche per la frazione di Dietrobeseno si è in trattativa con la Provincia Autonoma di Trento per migliorare la viabilità e la sicurezza della frazione: il collegamento fra i due nuclei abitati di Dietrobeseno con il marciapiede e rettifica in alcuni tratti pericolosi della strada statale per Folgaria. Tra le opere cantierabili nei primi mesi del 2010 possiamo citare il rifacimento del cimitero comunale con attenzione al restauro della cappella ed ai servizi camera mortuaria in base alla normativa vigente. E’ da evidenziare, perchè in fase di progettazione, l’acquisto da parte del Comune di locali per l’apertura della nuova farmacia comunale di Besenello. Besenello Besenello Lo splendido complesso medievale di Castel Beseno, in Vallagarina, segnala a chi giunge da lontano il territorio comunale di Besenello, formato da numerosi centri abitati che si adagiano alle pendici orientali della Vigolana, tra la valle della Scaletta e la valle di Folgaria in una splendida cornice di montagne e coltivazioni di vite moscata, lungo la ex strada imperiale che attraversava la valle dell’Adige. Vi si giunge percorrendo la Strada Statale 12, a 15 km da Trento, verso sud a metà strada tra Trento e Rovereto, sull’incrocio tra la strada del Brennero e quella che porta all’Altopiano di Folgaria e Lavarone. L’area comunale copre una superficie prevalentemente montuosa di 25,98 kmq, a 218 m. sul livello del mare, tra Mattarello e Calliano ed è formata dai nuclei di Besenello, Masera e Sottocastello, cui sono collegate le frazioni di Dietrobeseno, Maso dell’Aria, Maso Trapp, Don Bosco e Compet, circondate da aree boschive e pascoli di interesse naturalistico ed agrituristico. Il clima è temperato grazie alla posizione ottimamente soleggiata e riparata, adatto alla coltivazione della vite e di altra frutta. Abitata sin dall’età del bronzo e contesa per la posizione strategica e di controllo sin dall’epoca romana, fu teatro di eventi e storiche battaglie ed ebbe un crescente ruolo nei traffici terrestri e fluviali condiviso, con alterne vicende, con il vicino comune di Calliano. È del 1171 la prima menzione ufficiale dei Signori di Beseno e del castello la cui influenza si intensificò nel Medioevo con il moltiplicarsi delle relazioni culturali, politiche e commerciali con l’area germanica. Besenello Posizione geografica Il nome di Besenello Besenello è ubicata a nord dell’incrocio di due strade statali, la n 350 di Folgaria e di Val d’Astico, che la collega a Vicenza, e la n.12 dell’Abetone e del Brennero che, correndo parallelamente al fiume Adige, la collega a Verona, in Veneto, Trento e Bolzano per poi proseguire fino in Austria. Dista, inoltre, rispettivamente circa 10 km dal casello di Rovereto Nord dell’autostrada Brennero-Modena (A22) e dallo scalo ferroviario di riferimento sulla linea Verona-Brennero. L’aeroporto più vicino è quello di Verona a 80 km di distanza, quello di Milano/Linate a 210 Km, quello intercontinentale di Milano Malpensa si trova a 250 km, l’aeroporto di Venezia a 140. Il nome del comune deriva dal diminutivo di Beseno, dal nome del colle che lo sovrasta, sede di fortificazioni fin dalla preistoria e attualmente sede del castello omonimo. Documenti del 1171 parlano di Besenum (probabile derivazione da bissenum - doppia ansa - dovuto al fiume Adige che in prossimità si distende in due ampie sinuosità). Il nome di Besenello compare la prima volta in un documento del 1212, quando la Pieve e la Gastaldia di Beseno divennero possesso del Vescovo Federico Vanga, che acquistò dalla famiglia dei de Beseno, primi feudatari la parte restante di Castel Beseno, il vicino molendinum Caliani, o molino di Calliano, e il villaggio circostante che risultavano tra le pertinenze del castello. RISTORANTE “POSTA VECCH RISTORANTE “POSTA VECCHIA” RISTORANTE “POSTA VECCHIA” VIA NAZIONALE –BESENELLO VIA NAZIONALE –BESENELLO 0464/820016 VIA NAZIONALE –BESENELLO 0464/820016 0464/820016 Besenello Lo Stemma Lo stemma del Comune, adottato con deliberazione Consiliare 20.03.1987 n.14, approvato dalla Giunta Provinciale 20.11.1987 n.12898, BUR 1/1988, riprende stemmi precedenti e rappresenta quattro bocce d’argento disposte due per due, in campo azzurro. Le quattro sfere alludono alla storia antica ed all’economia del Comune, in connessione anche simbolica con Calliano: esse rappresenterebbero le quattro storiche vicinie di Besenello, Calliano, Volano e Folgaria, o i quattro confini-ponti del dazio, ed in araldica ”l’eternità e il moto incostante della fortuna”. Lo stemma presenta le seguenti caratteristiche: scudo sannitico azzurro, blasonatura d’azzurro a quattro bocce d’argento disposte 2 a 2, corona murale di Comune. Ornamenti a destra una fronda d’alloro fruttata di rosso; a sinistra una fronda di quercia ghiandifera al naturale, legata da un nastro d’oro. Specializzato in SALDATURA ACCIAIO INOX MONTAGGIO MACCHINE MECCANICHE E INDUSTRIALI Via Salenghi, 66/5 - 38060 Volano (Tn) Tel. +39 0464 410335 - Fax +39 0461 712275 Cell. +39 329 0909717 Besenello L’abitato Provenendo da Trento, subito dopo i Murazzi, l’abitato si snoda verso il Castello a partire dalla strada statale 12. Da qui si accede al centro del Paese dal bivio che immette in via Degasperi e attraverso i nuclei contigui di Masera e Sottocastello, conduce al Castello che dall’alto della Rupe domina la vallata. L’accesso da sud è consentito dalla SP 49 che dall’abitato di Calliano attraversa i vigneti del Bus de la Crea, ai piedi di Castelbeseno, dove si sviluppa l’area industriale. Seguendo le indicazioni che portano al Castello, a nord est subito dopo una breve salita e superando a destra una cappella, sulla sinistra un acciottolato conduce a Maso Trapp e da qui, attraverso i vigneti, la strada di nuovo asfaltata collega a Maso dell’Aria e Compet, mentre la SS 350 per Folgaria, che costeggia il rio Cavallo (o Rossbac), conduce invece ai nuclei di Dietrobeseno e S. Andrea. L’area comunale di Besenello ricopre vaste aree boschive e nuclei abitati, ciascuno con particolari strutture urbane e distinti modelli abitativi, che conservano il fascino del passato o ne testimoniano l’antico splendore. L’espansione residenziale ha riunito in un unico nucleo abitato i borghi ai piedi del castello sui quali domina il campanile della Chiesa di S. Agata, mentre dimore stagionali sulle falde dello Scanuppia/ Vigolana restano a testimoniare le migrazioni medioevali di contadini tedeschi che colonizzarono la vallata. La presenza di edifici contrastanti evidenzia, oggi come allora, le diverse condizioni di vita degli abitanti nei primi secoli della storia del paese: la sontuosità dei palazzi dei nobili nella cinta del castello, dei Besenello proprietari terrieri e le abitazioni degli artigiani, contadini e mercanti. Besenello si presenta come un nucleo urbano con edifici accostati lungo l’asse stradale, mentre Masera,mantiene la struttura tipica di un insediamento originariamente rurale, con pittoreschi edifici laterali serviti da androni e circondati da muri ballatoi esterni in legno e le famose “Ere” (aie) di Besenello. Di fronte al posteggio, al centro del Paese, si trova la chiesa parrocchiale dedicata a Santa Agata, menzionata già nel XII secolo, e al suo interno si trova anche la cappella del Conti Trapp signori del castello. Lungo la via Trento abbiamo la chiesetta del Carmine (XVIII secolo), vicino alla quale si trova uno dei tre capitelli in pietra detti delle “decime” dove è scolpito lo stemma della famiglia Trapp. Gli altri due capitelli si trovano a Calliano presso l’ex stabilimento Manfrini e in località Posta Vecchia. Di particolare interesse la chiesetta romanica di Santa Marina (XIII secolo) ampliata in periodo tardogotico (1480), che la credenza popolare afferma essere la prima chiesa del paese. La chiesa, i cui preziosi affreschi medievali sia all’interno che sotto il portico esterno, sono stati fortemente provati dal tempo e da passati intonaci, è ora in fase di restauro. Sulla facciata un ciclo di affreschi rappresenta una Madonna con bimbo sul trono e quattro Santi. Di fronte alla chiesa, l’edificio cinquecentesco della canonica ha due meridiane con gli stemmi nobiliari dei Trapp, dei Wolkenstein e dei Tirolo. Lungo l’itinerario si trovano il capitello della Madonna (ai Boscati) e del Crocefisso, sotto il castello), ambedue depredati delle opere che contenevano. La Chiesetta della Madonna del Carmelo, già posta ad un bivio all’inizio del Paese è ora inglobata agli edifici adiacenti. Il portico del xvi sec. sopra la strada conserva a lato un caratteristico tabernacolo in pietra del ‘500 con stemma dei Trapp. La Via Scanuppia mostra interessanti esemplari di architettura rustica e conduce al monte Scanuppia dove si erge l’imponente Malga Palazzo, costruita per volere di Osvaldo II Trapp nel 1589. Besenello La chiesa di S. Agata La chiesa principale del paese si innalza nel centro storico: è la chiesa parrocchiale di S. Agata la cui esistenza è menzionata già nel 1205. L’edificio, più volte ristrutturato, fu ampliato nel XVI e nel XIX secolo per essere parzialmente ricostruito in stile neoclassico nel 1891. All’interno da ammirare due cappelle laterali: la cappella di destra, quattrocentesca, è poggiata al campanile cui è collegata da una bella porta gotica che mantiene il battente originale. La cappella, protetta da una cancellata in ferro battuto, conserva un battistero e le pietre tombali in stile tardogotico dei conti Trapp, antichi signori del castello, con incisioni ed insegne araldiche, che risalgono al XV sec. Una terza pietra tombale è collocata sul pavimento. L’altare ligneo era ornato da tre statue cinquecentesche ed un prezioso tabernacolo. La cappella di sinistra invece, in stile barocco, è del XVII secolo ed è dedicata a S. Antonio da Padova il cui ritratto orna l’altare in marmo. All’interno si trova il coro in legno che accoglie un organo dell’800, pale secentesche ed una pala del Chiocchetti di cui una copia venne inviata a Nova Trento nel 1875, due tele barocche ed un originale confessionale del ‘700 in legno scolpito. Dall’alto dei suoi 62 metri di altezza il campanile domina la cittadina e porta le tracce di successive sopraelevazioni: ben tre stadi costruttivi rispettivamente medievale, cinquecentesco e barocco. L’adiacente cimitero accoglie tra le cappelle gentilizie quella dei baroni Cresseri di Castelpietra. Besenello I Capitelli I capitelli sparsi nelle vie e lungo la storia del paese rappresentano uno speciale elemento caratteristico di Besenello. Nel termine capitello vengono raggruppati i diversi segni del sacro che troviamo lungo le strade, incroci, sulle facciate delle case, gli altarini, le nicchie etc. che sono sempre stati presenti nei centri abitati e nelle campagne e rappresentano un ideale collegamento tra la comunità antica e quella contemporanea. La loro origine si perde nel tempo, sin da epoca precristiana cippi e capitelli segnavano l’inizio di una strada, i confini di una proprietà o di una comunità e li ponevano sotto la protezione sacra. Nella tradizione romana Giove Terminus era protettore di ogni diritto e di ogni impegno e vegliava sui confini dei poderi e sulle pietre terminali. A Besenello i capitelli sono particolarmente numerosi rispetto a quelli dei paesi vicini testimoniando lo stretto collegamento tra il lavoro agricolo e la tradizione religiosa della popolazione nella ricerca di una protezione semplice e diretta tramandata di generazione in generazione. Esiste una continuità nelle forme dei capitelli di diverse epoche, dal XVII al XX secolo, contraddistinti da alcuni elementi quali i materiali, i più antichi in pietra e legno i più recenti in cemento e muratura; i cancelli, in legno o ferro battuto, le immagini votive e un elevatissimo numero di dediche alla Madonna e al Crocefisso. Agli inizi del 900 avviene una profonda trasformazione con l’introduzione di nuove forme e materiali da costruzione. Vicino alla Chiesa del Carmine si trova uno dei tre capitelli in pietra detti delle “decime” ove si affiggevano le liste delle decime da pagare, porta scolpito lo stemma della famiglia Trapp. Gli altri due capitelli si trovano a Calliano presso l’ex stabilimento Manfrini e in località Posta Vecchia In via via Scanuppia, il capitello di S.Giovanni Nepomuceno (detto di Don Bosco o dei Gotardi) sec XVIII, è il più antico. Seguono il capitel dell’Angelo Custode, quello del Signoredio, una nicchia ed una Cappella dedicate alla Madonna ed altre testimonianze sul percorso che segue verso il monte. Besenello Il capitel dei Boscati, con Maria regina è in via S. Giovanni mentre in Via Anzelini il capitel dei Anzelini o della Madonna nera, raffigura Maria con il Bambino, con triplice corona, circondati da angeli e piccole figure in preghiera. In via Degasperi, la Madonna alla Posta Vecchia, e il Capitello del sacro cuore. La Cappella della Madonna di Lourdes in via Trento. Alla Masera, la nicchia della Madonna e il capitello dell’Immacolata, in via Roma, la Croce ed il capitello di S. Giuseppe, mentre quello del Crocefisso è stato abbattuto. A Sottocastello il capitel degli Orsi o delle Salterie. A Dietrobeseno il capitel della Sacra Famiglia, della Madonna e la cappella di S.Andrea. Altri capitelli e croci in località Grebeni, al Compet e in Val di Gola, sul monte Mosna e nei dintorni di Besenello. di Daniela Filz UOMO - DONNA La qualità e la professionalità al tuo servizio Qui total relax con poltrone massaggio Shiatsuwash Via Roma 3/B Besenello (TN) Su appuntamento 0464 835229 Besenello Le Origini Beseno era sin dal XIII secolo parte della Regola maggiore dei Signori del Castello, il cui territorio includeva Beseno e Calliano, il Castello, la Pieve, la Gastaldia, e più tardi la Giurisdizione, e comprendeva Folgaria, Besenello, Masera, Sottocastello, Dietrobeseno, La Pietra e Volano. É del 1172 la prima attestazione del termine “Besenum” benchè ritrovamenti dell’età del bronzo, di monete romane degli ultimi anni del III sec. a.C. e reperti medioevali attestino l’esistenza di nuclei abitati e la continua presenza umana nel territorio da oltre tre millenni. La presenza delle truppe romane che divennero stanziali, integrandosi con la popolazione locale, i successivi passaggi di popolazioni nomadi, tra cui Cimbri, Goti, Alemanni, Franchi e Longobardi e la progressiva cristianizzazione dell’area alpina mantennero essenzialmente immutato l’assetto locale. Le fonti storiche citate dallo storico Desiderio Reich nel suo “No- tizie storiche del Comune e della Parrocchia di Besenello” riportano che nel XV secolo, Calliano e Besenello formavano un solo Comune, quello di Beseno, benchè ciascuno avesse una Parrocchia indipendente (Pieve), un proprio co-sindaco e giurati indipendenti. I de Beseno e i Castelbarco mantennero la giurisdizione sui due paesi anche quando, nel 1443, il castello fu ceduto a Federico Imperatore d’Austria (1440-1493), e da lui passò nel 1470 ai Trapp, feudatari dei Principi Vescovi di Trento, fino al 1862. Per secoli il comune rappresentò il travagliato baluardo di confine con la repubblica della Serenissima che giungeva sino a Volano e Folgaria. Per lungo tempo le comunità di Calliano e di Besenello mantennero propri rappresentanti ma un unico consiglio comunale con alterne vicende, fino a diventare nel 47’, con la repubblica, due Comuni Autonomi. Nel 1972 Castel Beseno fu ceduto dai Trapp alla Provincia autonoma di Trento. Dopo un imponente restauro il castello è attualmente una delle sedi del complesso museale del Museo provinciale del Castello del Buonconsiglio nonchè la più grande struttura fortificata del Trentino-Alto Adige. Besenello La Storia Rinvenimenti preistorici e archeologici di una certa importanza riguardano principalmente l’età del bronzo (1894 freccia di selce rinvenuta sul Becco di Filadonna) dell’età del ferro quali un’urna funeraria ad Acquaviva e resti ceramici a Maso Trapp, e l’epoca romana. Un “vasto sepolcreto rustico” rinvenuto a Masera con monete del periodo romano, imperiale e repubblicano dimostrano l’antichità del luogo quale centro abitato e l’esistenza di un insediamento romano tra Castel Beseno e l’Adige.Qui transitava infatti la strada imperiale che collegava la Decima Regione Romana a Roma e a settentrione attraverso la Rezia, nell’area centrale germanica danubiana e bavarese, ai confini nordorientali dell’impero. L’imperatore Claudio verso il 46 d.C potenziò la traccia segnata dalle campagne alpine e contro i Reti dal padre Druso attorno al 15 a.C., facendone un vero e proprio sistema di comunicazione militare. Lungo tutto il tragitto vennero poi edificati castelli, torri, ponti e città, che sopravissero alla caduta dell’impero e furono, infrastrutture vitali nella società e nell’economia medioevale. Posta all’incrocio di strade importanti, la zona fu occupata ripetutamente da genti germaniche Cimbri, Goti, Bavari, Fran- Negozio specializzato per bici TREK Sci da fondo FISCHER e MADSHUS VOLANO (TN) Via Panizza, 62 0464 412205 Besenello chi e Longobardi che stabilirono un vasto ducato con sede a Trento. A questo periodo si fanno risalire alcuni reperti di epoca barbarica (Fibula ad Acquaviva), il rivenimento nel 1934 del sepolcreto dei Scatinei (o Scotinelli) ed altri reperti nel 1987 in via Scanuppia. Per la sua posizione strategica la zona ha a lungo rappresentato la linea di confine con il nord: il punto di demarcazione tra il municipio romano di Verona e quello tridentino, il confine settentrionale della Repubblica della Serenissima e teatro di scontri in epoca napoleonica e durante la prima e la seconda guerra mondiale. Fu pertanto teatro di aspre battaglie, e sin dal Medioevo la zona fu presidiata da una considerevole concentrazione fortificata: castello di Beseno, Castel Pietra e i rispettivi “Murazzi”. Fino alla metà del ‘200 il territorio era organizzato in Pievi, Comunità e Giurisdizioni Feudali. Fino al XIII secolo la Pieve di Beseno fu indipendente, poi passò sotto la pieve di Volano pur mantendo la parrochia che formava un’unica comunità con Calliano. Dal ‘200 in poi i conti di Beseno, che diedero anche un Principe Vescovo (Corrado II) al Principato di Trento, esercitarono la loro giurisdizione sui tre paesi di Besenello, Calliano e Volano, congiuntamente. Nel ‘300 subentrarono i Castelbarco che acquistarono a più riprese i diritti sul Castello e sulla giurisdizione che si espanse fino a Terragnolo, a sud, e Folgaria ad est. Dopo una breve parentesi sotto i Gradner nel 1470 la giurisdizione di Castel Beseno passò ai Trapp che la mantennero sino al 1862. Con la progressiva soppressione dei feudi in Europa, sancita con l’unità d’Italia (l. 5 dicembre 1861) e con la legge austriaca del 17.12.1862, la famiglia dei Trapp, l’ultima in Vallagarina a conservare la giurisdizione feudale, ne perse completamente i privilegi. Il castello ormai in rovina fu ceduto un secolo dopo, nel 1972, alla Provincia Autonoma di Trento che avviò un imponente restauro. Il ‘400 vede il progressivo espandersi della repubblica veneta e la caduta nel 1439 del castello di Lizzana ancora di proprietà dei Castelbarco. La Battaglia di Calliano combattuta il 10 agosto 1487 contro l’armata comandata dal capitano di ventura Roberto di Sanseverino fu cruciale per fermare l’avanzata delle pattuglie veneziane che si erano spinte fino all’Acquaviva. Lo scontro fu molto cruento, seimila i soldati veneti uccisi o catturati - e si risolse con la sconfitta dei Veneziani e la morte del Sanseverino, miseramente annegato nell’Adige. Dal 1508 l’Austria occupò la Vallagarina e costituì una pretura con sede a Rovereto. Nell’autunno 1796 i campi tra Besenello e Calliano furono teatro della prima invasione napoleonica del Trentino e della conseguente ritirata. “Li francesi con una collana venendo dalla Giudicaria, e passando da Ballino venero il dì 3 settembre 1796 ad accamparsi nella campagna fra Arco e Riva. Il giorno dopo andarono per Mori a Rovereto, e nel istesso tempo venne un’altra collana dalla parte di Verona, et attacò li Austriaci apostati a Marco ed andarono per Val Lagarina tutte e due le armate unite sotto la condotta del Generale Napoleone Bonaparte; quindi il di 5 li francesi arrivarono in Trento di mattina, e costrinsero li Austriaci a ritrarsi fino sopra Lavis....Nel giorno poi cinque slogiarono da Trento, e vi entrarono li Austriaci circa l’istessa ora che vi entrarono li francesi li 5 settembre; furono dalli Austriaci inseguiti e fra Besenello e Calliano si batterono per due giorni continui. Li 6 sono stati anche slogiati da Riva e Torbole, e la notte del 7 novembre e l’8 novembre li francesi sono stati costretti dopo molta perdita di uomini e canoni e bagalli a ritirarsi fuori dai confini del Tirollo… “ Altri scontri ebbero luogo con le successive campagne napoleoniche nel gennaio 1801, quando un reparto austriaco comandato dal gen. Laudon tenne testa ai Francesi riuscendo abilmente a sganciarsi, e nell’ 26 ottobre 1813 tra i Francesi di Giflenga e gli Austriaci del Fenner. Anche la Grande Guerra lasciò pesanti tracce nelle vite dei suoi abitanti e sulle montagne che circondano Besenello, dove ancora a Compet e sulle falde del monte Spizom si notano le tracce di fortificazioni e trincee della I guerra mondiale. Nelle prime ore del 3 novembre 1918 reparti d’assalto italiani che risalivano la Val Lagarina, circondata la guarnigione austriaca di stanza nella valle, catturavano lo stato maggiore di settore e un gruppo di artiglieria da montagna segnando il definitivo passaggio all’Italia. Impresa Pompe Funebri Besenello Via S. Giovanni, 1 Tel. 0464 834264 BESENELLO (TN) Besenello Emigrazione della gente di Besenello Agli inizi dell’800 la gravosa situazione economica e sociale caratterizzata da notevoli squilibri tra le risorse disponibili e la popolazione era diffusa ovunque. Molti i fattori negativi in Europa, nel Trentino e in Tirolo. Le cause a lungo studiate e discusse, vanno dalle guerre passate al mercato indebolito, dall’incapacità dei Governi alle calamità naturali e metereologiche. Nella Vallagarina si era delineata una situazione sempre più critica: fame, miseria e mancanza di lavoro avevano dato origine, durante il periodo invernale, alle emigrazioni temporanee di contadini, braccianti, operai e artigiani verso varie regioni dell’Europa che si era poi “specializzata” per valli: calderari nella Val di Sole, arrotini della Val Rendena, segantini delle Giudicarie, decoratori della Val di Fiemme etc. Tra il 1855 e il 1875 una serie di disastri si abbattè sulla regione. Traditi anche dalla coltivazione delle viti e dei gelsi e dalle nuove malattie delle piante gradualmente l’emigrazione si trasformò da temporanea a permanente spingendo gli abitanti di Besenello verso le lontane Americhe. Negli anni successivi quasi 25000 persone emigrarono dal Trentino in Nord e Sud America, specialmente in Brasile, favoriti dall’evoluzione dei mezzi di trasporto che aprivano nuove vie di comunicazione e attratti da una intensa campagna di reclutamento promossa dall’Imperatore Pedro II: i procacciatori di emigranti promettevano larghi appezzamenti di terra ed un avvenire di benessere. Una prima spedizione di 600 persone provenienti da tutto il Trentino, tra cui alcune famiglie di Besenello, partì da Genova nel 1874. e andarono a formare nuove comunità in Brasile. Circa 220 persone di Besenello, secondo il Guetti, si stabilirono in Brasile nella colonia di Nova Trento, dove la felice posizione geografica e la presenza di un fiume che favoriva le comunicazioni permisero un accelerato sviluppo economico. Quasi ogni famiglia possedeva una mucca, maiali e galline: nel 1888 nel distretto si contavano 10 segherie, 30 stabilimenti per la farina di mandioca/manioca e 24 per lo zucchero, 16 mulini per il mais e 2 per il riso, fabbriche fiorenti e laboratori artigiani. Poi l’emigrazione si spostò verso l’Argentina e Buenos Aires. Altre 200 persone agli inizi del ‘900 presero, loro malgrado, la decisione di lasciare la propria terra, i parenti, gli amici e le proprie consuetudini e cercare altrove la possibilità di vivere in migliori condizioni. Molti emigrarono in Messico. Veri pionieri. Le difficoltà furono enormi nei primi anni, ma lavorando forte crearono delle belle Comunità mantenendo usi, costumi e la parlata dialettale che tuttora conservano insieme alla religiosità dei paesi d’origine. Funzioni, processioni, devozione ai Santi delle loro vecchie Parrocchie lontane, tra le quali Santa Agata, continuano a tener unita questa gente alla comunità trentina. Besenello Il traguardo dell’alta qualità per il Vostro prestigio • Volantini Stampati per l’industria, commercio ed enti pubblici 38123 Ravina (TN) • Via Stella,• 11/b z.i. Manifesti • Biglietti Tel.da 0461 visita913545 • Fax 0461• 913186 Libri Il traguardo dell’alta qualità www.grafichedalpiaz.com • Moduli per ufficio traguardo dell’alta qualità • Depliant per il Vostro prestigio [email protected] • Il • Riviste per il Vostro Opuscoli prestigio • 38123 Ravina (TN) • Via Stella, 11/b z.i. Tel. 0461 913545 • Fax 0461 913186 38123 Ravina (TN) • Via Stella, 11/b z.i. www.grafichedalpiaz.com Tel. 0461 913545 • Fax 0461 913186 [email protected] www.grafichedalpiaz.com [email protected] Danilo Battisti Ringraziamo il sig. Battisti per aver gentilmente concesso l’uso delle foto del suo sito per completare la documentazione della guida “Biglietto da Visita” di Besenello. Da oltre 30 anni Danilo Battisti ha documentato con precisa dedizione eventi e manifestazioni di Besenello con la collaborazione dei suoi abitanti, immagini che rappresentano ora la memoria storico fotografica del Paese. La sua attività di documentazione fotografica è raccolta in un archivio ed oggi anche un sito internet www.fotoda.it ricco di bellissime fotografie, una finestra su Besenello per turisti, visitatori e curiosi di tutto il mondo. Un lavoro prezioso anche per le future generazioni. Besenello L’Economia Besenello presenta un forte vocazione per l’agricoltura mentre a nord e a sud dell’abitato vanno espandendosi le attività industriali. L’artigianato è fortemente rappresentato dalla lavorazione del legno e del ferro battuto. Falegnamerie, lavorazione dei marmi, ferramenta e prodotti per l’edilizia rappresentano una componente rilevante dell’economia locale. Interessante il potenziale di sviluppo nel settore turistico, anche grazie alla forte attrazione rappresentata da Castel Beseno, che ospita il museo di arte antica, medievale e moderna; alle aree di interesse naturalistico ed agrituristico, a pochi chilometri da rinomate zone sciistiche, e ai collegamenti con Vicenza attraverso le valli di Folgaria e Serrada. In agricoltura, la coltivazione prevalente della vite è favorita da buone condizioni di insolazione, dall’umidità dell’aria e dalla natura dei terreni che permettono la coltivazione di uva da tavola (varietà delizia, schiava) e vitigni per vinificazione ad alto contenuto aromatico: merlot, cabernet e moscato, che si può apprezzare nella produzione di vini pregiati quali il Moscato e Marzemino. Sviluppata la produzione di mele e albicocche. by Screen Line S.r.l. Via Nazionale 1/N, 1/U 38060 Besenello (TN) ITALY Tel. +39.0464.830015 - Fax +39.0464.830500 E-mail: [email protected] Besenello MANIFESTAZIONI 5 febbraio S. Patrono: S. Agata Maccheronata e sfilata maschere di carnevale da metà giugno a metà luglio Torneo di calcio Memorial Luchetta Claudio Gruppo Amatori Calcio dalla metà di luglio Calcio saponato Gruppo Giovani “libero pensiero” 1° domenica di settembre Magnalonga - percorso enogastronomico sul territorio Alta Vallagarina 3° domanica di ottobre Moscato giallo - manifestazione e promozione prodotto locale Besenello Malga Palazzo e la riserva naturale del monte Scanuppia La riserva Naturale della Scanuppia si estende su una superficie di circa 580 ettari e include la foresta demaniale che occupa la cima del Monte Vigolana, situato nel territorio del Comune di Besenello. La riserva si raggiunge a piedi percorrendo il sentiero fino a Malga Valli, quindi con la strada forestale fino a Malga Palazzo, o da Folgaria-Passo del Sommo. Oltre metà della superficie totale della riserva è ricoperta da boschi di abete rosso, larice e faggio. La fauna rappresenta la peculiarità naturalistica di maggior pregio della Riserva della Scanuppia, con caprioli, pernici bianche, aquile reali e urogalli, una ricchezza che ha lontane radici, sin dal 1490, quando divenne riserva privata di caccia della famiglia dei Conti Trapp, proprietari del sottostante Castel Beseno. Un’ampia e selvaggia fascia alpina inframmezzata da alberi d’alta quota con boschi di abeti bianchi e rossi, faggi, larici e formazioni di pino mugo, costituisce un importantissimo biòtopo. L’attività di alpeggio costituisce un fondamentale momento di conservazione degli ambienti, soprattutto in chiave faunistica e di equilibrio paesaggistico. L’alpeggio e l’attività venatoria vennero esercitati per secoli con grande cura, mantenendone intatto il patrimonio culturale ed ambientale fino ai nostri giorni. Sulle pendici del monte Scanuppia all’interno della riserva, si trova un antico e imponente edificio a pianta quadra, malga Palazzo, utilizzato come dipendenza estiva di Besenello montagna e di caccia dai Conti Trapp. La data 1589 incisa sul portale indica l’anno in cui fu costruita probabilmente da Osvaldo II Trapp detto il terribile. L’edificio si sviluppa su diversi piani e la distribuzione dei locali interni ne evidenzia le diverse funzioni: rustico al piano terra ed abitazione ai liveli intermedi. La massiccia struttura in pietra, dominante rispetto alle finestre con conci in pietra, e la presenza di feritoie evidenziano la funzione di casa fortificata, più che di malga di montagna. Nel ‘500 e nel ‘600 il Palazzo fu rifugio e baluardo strategico durante le numerose guerre locali, era infatti una postazione di guardia verso Folgaria ed un rifugio nel caso di attacchi a Castel Beseno, dal versante dell’Adige, o alla Magnifica Corte di Caldonazzo, sul versante settentrionale della montagna. Agli inizi del ‘900 e durante la 1 guerra mondiale Malga Palazzo ospitò l’imperatore Carlo I d’Asburgo, imperatore d’Austria e re d’Ungheria, che guidò la battaglia di Folgaria. Recentemente beatificato per l’impegno con cui si si oppose alla guerra per ciò che essa distruggeva e per gli scopi che intendeva raggiungere, morì povero ed esule a Madera nel 1922. Purtroppo non fu l’ultima volta che questi territori vennero coinvolti in un conflitto e ancora una volta, durante la seconda guerra mondiale, Malga Palazzo fu rifugio per sfollati e partigiani. Fino alla fine del 1800 il palazzo recava una merlatura, poi abbattuta per motivi di sicurezza. Nel 1992 la Provincia Autonoma di Trento, riconoscendo il valore architettonico e naturalistico del complesso di Scanuppia, ne acquisì la proprietà istituendo la Riserva naturale della Scanuppia con obiettivi di valorizzazione scientifica e culturale. Il palazzo fu in seguito sottoposto ad accurati restauri che ripristinarono le linee originarie. Besenello Castel Beseno Sulla vetta della collina che a sud di Besenello chiude la valle che porta a Folgaria si trova Castel Beseno, il più grande complesso feudale fortificato delle Alpi orientali che si sviluppa per quasi 250 metri da nord a sud con una superficie di oltre 16000 metri quadri. Verso la valle dell’Adige il complesso appare compatto mentre degrada più dolcemente sul versante verso Folgaria, dove si nota il campo dei tornei. Il castello è difeso da una sistema di cinte murarie e da una serie di porte fortificate. All’interno, tra camminamenti e cortili, cisterne, torri, prigioni e splendidi palazzi si possono ammirare pregevoli affreschi cinquecenteschi, un ciclo dei “mesi”ed un ciclo pittorico cortese appartenente alla corrente gotica internazionale. Numerose leggende legate alla costruzione del castello, ad usanze medievali, quale lo jus prime noctis, ad antiche tradizioni e credenze spiritiche, contribuiscono ad alimentare la magica atmosfera che tuttora aleggia nel Castello. Dall’alto dei bastioni del XVI secolo e delle feritoie il panorama sulla valle dell’Adige è spettacolare. I suoi cortili e il bellissimo campo dei tornei ospitano eventi musicali, teatrali e rievocazioni storiche. Oggi, dopo scrupolosi lavori di restauro, Castel Beseno è un importante Polo Museale, che d’estate torna a rivivere trasformandosi in straordinario palcoscenico per spettacoli e rappresentazioni. Storia Sede di un castelliere preistorico e presidio romano, come testimoniano i reperti rinvenuti nella cinta muraria, il castello è molto antico, ed è stato sede di importanti dinastie. Le vicende di questi casati si intrecciano con quelle Besenello dei Principi vescovi di Trento, di volta in volta alleati o in guerra con i castellani di Beseno. Le prime notizie certe risalgono al 1100 quando il castello figura di proprietà della nobile famiglia dei Da Beseno, ragguardevole famiglia medievale trentina oggi estinta, primi feudatari e vassalli dei conti di Appiano, che già vi risiedeva nel 1171, a cui seguì, nel 1304, la potente dinastia dei Castelbarco. Personaggi inquieti e dediti agli intrallazzi politici del tempo, i Castelbarco permisero la permanenza di guarnigioni venete nell’area lagarina favorendo i tentativi di espansione della Repubblica di Venezia verso Trento. Il controllo della zona, posta ai confini meriodionali dell’impero germanico, era infatti molto ambito. Nel XIV secolo i due primitivi fortilizi che sorgevano sulla sommità del colle, il Castello verso Trento, a nord, e il Castello verso Rovereto a sud, furono riuniti dal Palazzo di Mezzo, presidio del Principe Vescovo. Di particolare efficacia difensiva la struttura a comparti, cui si accede attraverso porte successive costruite in differenti epoche e stili. Un camminamento di ronda, bastioni e archibugiere ne rafforzavano la capacità di difesa da attacchi esterni, mentre all’interno, palazzi, scuderie, prigioni e vasti locali di servizio garantivano le risorse necessarie per rendere la cittadella autosufficiente anche in caso di lunghi assedi. Beseno venne recuperato alla sfera d’influenza tedesca e nel 1470 concesso in feudo dall’imperatore Sigismondo d’Austria ai conti Trapp, una famiglia nobile originaria della Stiria che ne mantenne il possesso fino ai nostri giorni. Per la Magnifica Comunità di Folgaria fu l’inizio di una lunga serie di violenze e di soprusi che culminarono con la strage di Carpeneda del 5 febbraio 1593. I Trapp non riconoscevano i privilegi di autonomia dei folgaretani e pretendevano il ripristino dei doveri feudali, in particolare le decime non riscosse sin dai tempi dei Castelbarco. Si aprì un’aspra contesa che durò fino al Besenello 1693 (Cause Trappie) durante la quale Folgaria mantenne un atteggiamento esemplare appellandosi sempre all’Imperatore e ai propri diritti di libera comunità montana. Numerosi interventi hanno modificato nel corso dei secoli la fortezza dei conti Trapp. Ancora oggi si possono ammirare la residenza dei Trapp ed il Palazzo di Marcabruno nelle cui sale è oggi allestita un’esposizione permanente che illustra, attraverso ricostruzioni, video e plastici, la battaglia di Calliano. Significativa la realizzazione di strutture residenziali e la poderosa ristrutturazione seguita all’incendio del 1513 che dotò il maniero di strutture difensive più adatte all’uso di armi da fuoco. La fortezza, con il suo baluardo Castel Pietra posto ai piedi del colle, sono stati al centro di numerosi e importanti fatti d’arme, assedi e feroci battaglie. Dalle guerre con i Veronesi degli inizi del XIII secolo che ne danneggiarono gravemente la struttura, all’assedio del 1456 che vide contrapposte le truppe imperiali e quelle vescovili sotto il comando diretto del Principe vescovo di Trento, Giorgio Hack. La battaglia più famosa rimane tuttava la battaglia di Calliano, la prima che vide scendere in campo truppe italiane contro i temibili lanzichenecchi. Nell’agosto 1497 si scontrarono nella piana sottostante il castello le truppe del principato e gli alleati tirolesi da una parte e dall’altra, guidate da Roberto da Sanseverino, uno dei più noti e temuti capitani di ventura dell’epoca, le truppe veneziane che avanzavano verso Trento nel tentativo di espandere la loro egemonia sul territorio. Fu una strage culminata il 10 agosto 1497 con la clamorosa quanto inattesa sconfitta della Repubblica di Venezia e la morte del celebre condottiero. La lastra tombale di Roberto di Sanseverino, presso il duomo di Trento, lo ritrae con le insegne veneziane- lo stendardo di Venezia Besenello il leone di San Marco- capovolte in segno di sconfitta. Una copia è esposta nel Castello, al Palazzo Marcabruno, vicino agli stemmi dei nobili tirolesi che combatterono nella battaglia. Il castello fu al centro di altre battaglie: il 4 novembre 1796, fra le truppe di Napoleone e il vittorioso esercito austriaco comandato dal generale Ocskay. L’ultimo scontro in ordine di tempo avvenne fra gli austriaci e Napoleone, che con il suo genio militare sfondò rapidamente l’ostacolo, aprendosi la strada per Vienna. Secondo la leggenda Napoleone avrebbe usato l’eremo di Santa Cecilia di Volano come base per “cannoneggiare” Castel Pietra e aprirsi la strada, seguendo la battaglia dal campanile dell’arcipretale di Volano. Beseno perse la sua funzione storica e difensiva nel 1805, con la fine del Principato vescovile. La mutata situazione politica e la deviazione del fiume Adige, che nel XIX secolo tolse al castello una delle sue difese naturali, portarono alla progressiva decadenza del castello che nel 1973 fu donato alla PAT. Dopo un’imponente opera di restauro Castel Beseno è ora sede di un importante polo museale. Visita al Castello Dall’ingresso alla Porta scura La fortezza si presenta organizzata attorno al nucleo principale con un sistema di cinte murarie. Alle linee più esterne appartengono la prima porta in pietra e la seconda porta dotata di un locale per il corpo di guardia, oggi destinato ad accogliere la biglietteria del museo; sulla destra si estende il cosiddetto “campo dei tornei”, uno spazio in realtà destinato a garantire la migliore difesa della struttura sul lato più esposto ad eventuali attacchi nemici. Proseguendo lungo la strada che si snoda ai piedi dell’imponente fortezza edificata sulla roccia, si fiancheggia il massiccio bastione nord, che con gli altri due testimonia la ristrutturazione del castello avvenuta nel Cinquecento per opera degli allora proprietari, i conti Trapp, al fine di adattare le strutture all’uso delle armi da fuoco. A nord del bastione si apre la terza porta detta “scura”, un tempo dotata di saracinesca. La funzione difensiva di Besenello questo ingresso è ulteriormente sottolineata dalla sua profondità e dalla presenza di tre porte, disposte in stretta successione su un terreno in pendenza e con un’angolazione tale da impedire all’attaccante la necessaria visibilità. Dal Primo Cortile alla Piazza Grande La porta Scura introduce al primo cortile, dove una costruzione, detta un tempo ajone (granaio), ospita oggi il bookshop del museo. Da qui è possibile accedere e percorrere il camminamento di ronda, da cui si gode la stupenda vista sul territorio circostante: a ovest la valle dell’Adige, a est la valle che, attraverso l’altipiano di Folgaria, immette nel Vicentino. Dal primo cortile, attraverso una porta ad arc flamboyant dotata di archibugiere e caditoia, si accede alla Piazza Grande dominata dal Palazzo Comitale, elegante residenza della famiglia Trapp. Sulla facciata è ancora riconoscibile la merlatura che coronava un antico edificio medioevale. Proprio qui, dove la roccia è più alta, sorgeva una delle due fortificazioni originariamente edificate sul dosso, appartenenti, secondo le fonti, a due distinti rami dei Da Beseno. La famiglia ne perse il controllo sul finire del XIII secolo, quando, in seguito a lotte intestine, il controllo passò al principe vescovo tridentino e successivamente ai Castelbarco, signori della Vallagarina. Dalla Corte d’onore al bastione sud Il palazzo comitale, la cui pregevole decorazione pittorica e scultorea è oggi ridotta a poche tracce, domina verso sud la corte d’onore. Qui si affacciano una serie di caseggiati che ospitavano ambienti destinati allo svolgimento della attività quotidiane: le cucine, i forni per la panificazione, le cantine, il pozzo e la cisterna per la raccolta dell’acqua piovana all’interno del cosiddetto “Palazzo di Marcabruno”, edificio risalente all’epoca castrobarcense e oggi destinato ad accogliere mostre temporanee. Un altro caseggiato, che introduce al bastione sud, aveva forse funzioni giudiziarie. Tra i poteri dei signori del castello rientrava infatti anche quello di amministrare la giustizia: ne sono testimonianza le due anguste celle, cui si accede sul lato occidentale. In questo punto si trovava il secondo castello medioevale di Beseno, successivamente collegato e inglobato nel complesso fortificato. Besenello Tempo Libero e Passeggiate Il territorio è ideale per escursioni a piedi o in bici, alla ricerca dei famosi Capitelli disseminati sul territorio, o nella riserva naturalistica di Scanuppia. Offre inoltre strutture sportive e interessanti percorsi enogastronomici quali la Magnalonga, di Trekking e Mountain bike. La salita sulla montagna retrostante, nella riserva naturale di Scanuppia, è la salita più difficile d’Europa da affrontare in bicicletta, con un dislivello medio del 17% e massimo del 28%. Si sale mediante un sentiero scosceso con vista di tutta la Vallagarina. Tra malghe, antichi masi, prati, boschi di abete rosso, larice, faggio si raggiunge il Monte Spizom. A pochi chilometri si trovano rinomate zone sciistiche (Folgaria). Palestra, parete roccia e sala muscolazione si trovano presso la Struttura polisportiva polifunzionale in Via Vanzetti 1 che offre all’esterno un campo sportivo ricreativo con fondo sintetico. Per info: 0464 830154. Il campo da tamburello e del campo da tennis sono gestiti dalla Polisportiva Besenello che organizza numerose attività sportive (calcio, pallamano, tennis tavolo…). Per informazioni 0464 830154. Centro Sportivo Intercomunale si trova a Calliano ed è cogestito dai comuni di Besenello, Calliano e Nomi. Per info: Comune di Calliano 0464 834116 Passeggiate DIETROBESENO - COMPET VAL DI GOLA - MASI DI VAL GOLA Breve escursione che da Dietrobeseno, sfiora Castel Beseno e conduce in un ambiente raccolto, selvaggio e panoramico. La salita della Val di Gola è assai dura, pertanto richiede un pò di resistenza e di allenamento. Si risalgono i primi due chilometri della statale per Folgaria e, alla casa gialla del Dazio (prima di Dietrobeseno), si devia a sinistra sul breve tratto di strada bianca che raggiunge il grande maniero di Castel Beseno. Raggiunto Maso Trapp si piega a destra verso i vigneti su strada nuovamente asfaltata e, in un chilometro, si raggiunge la frazione Compet situato a 470 metri. Dopo le ultime case si rasentano dei piccoli vigneti e si sale con tratto assai erto fino ad affacciarsi sull’orrido solco del Rio Gola. Il panorama è stupendo: in alto a sinistra si può notare il ri- Besenello lievo roccioso dello Spizom ai cui piedi si intravede il Maso Gola di Sopra: il crinale delle tre cime di Folgaria corona la valle; mentre i masi adagiati a mezza valle su un pianoro prativo sono i Masi Val Gola di Sotto. La salita ai masi non è lunga, ma piuttosto ripida e impegnativa. Si raggiunge finalmente un capitello e qui si devia subito in basso a destra, per giungere al Maso Val di Gola di Sotto. Ritornati sulla carrareccia di Val di Gola, si può tentare di procedere al Maso Val di Sopra; non resta che seguire la via principale, assai ripida, e al primo bivio girare a destra. Si transita presso una sorgente e con un ultimo strappo si guadagna la panoramica, ripida prateria che ospita lo sperduto maso. Per la discesa, si ripercorre a ritroso tutta la Val di Gola e scesi velocemente a Maso Trapp si devia a destra per 200 metri fino al capitello per imboccare a sinistra la romantica e piacevole stradina del Gnac che riporta sulla statale in prossimità del tornante. DIETROBESENO - COMPET VECCHIO MULINO Il sentiero parte dal parcheggio di Dietrobeseno, vicino alla chiesa, in corrispondenza di un’ampia curva della S.S. 350 di Folgaria. Dopo circa 10 minuti di cammino si trova un bivio: seguendo il sentiero di destra si arriva all’abitato di Compet. Si ritorna poi per la strada asfaltata al maso Trapp, seguendo così a sinistra l’antica strada sterrata che portava a Folgaria. Si oltrepassa la S.S. n.350 di Folgaria seguendola fino alla prima stradina a destra che porta al vecchio Mulino in fondo al Rio Cavallo. Si ritorna per la stessa sulla S.S. n.350 di Folgaria, si imbocca la stradina successiva a destra che porta a Dietrobeseno e quindi al parcheggio. Besenello BESENELLO - MASI DI SOPRA - COMPET - MADONNA Questo itinerario vuol far scoprire non solo Castel Beseno ma anche le bellezze architettoniche, storiche e paesaggistiche che circondano la nota fortezza. CALLIANO - RIO CAVALLO -ROZETE - ONDERTOL - GUARDIA Calliano-Folgaria 12 km (andata e ritorno) Dislivello: 730m Quota Massima: 890m Tempo di Percorrenza: andata in circa 3 ore ITINERARIO Il percorso parte dal campo da tennis, lungo la sponda sinistra del Rio Cavallo e risalendo lungo le antiche vie di comunicazione tra il fondovalle e le frazioni folgaretane, l’itinerario svela angoli intatti e sconosciuti della selvaggia vallata del Rospach. Dal campo da tennis situato a fianco del Rio Cavallo, si percorre la strada sterrata che costeggia il torrente, si transita sotto ai due ponti continuando fino ai vigneti. La strada risale per un breve tratto nei campi. Al primo casolare si seguono le indicazioni “PadellaAi cinque Sassi” per giungere alla vecchia quercia delle Campagnole. Seguendo a sinistra la condotta irrigua verso Ondertol, si torna al greto del Rio Cavallo proprio nel punto dove precipita dalla briglia del Zambel. La traccia risale per un tratto il fondo del torrente, inagibile in caso di piena, quindi si eleva e procede a sbalzo sopra il torrente. Un breve tratto da percorrere con cautela conduce lungo le pendici fino ai margini del colle di Castel Beseno, prosegue lungo la statale per Folgaria e quindi verso Dietrobeseno. Si procede a est lungo la forra del torrente, fino ad una zona prativa con dei casolari; poi seguendo una mulattiera si entra in un tratto boscoso per calare verso le Rozete, l’Acquedotto di Calliano. Besenello Si prosegue in salita per una ombrosa faggeta lungo una strada carrabile che nel tratto finale è cementata e si arriva così ad Ondertol (610m), sperduta frazione di Folgaria, situata su una terrazza naturale con vista sul fondovalle, e lo splendido panorama di Castel Beseno, della Vigolana, della Val di Gola verso Folgaria. Dopo circa 20 minuti di cammino, si giunge al bar ristorante di Guardia (890m-). Dal capitello si risale il breve sentiero che per due volte attraversa la strada asfaltata prima di giungere all’abitato con i caratteristici murales e la pittoresca Cascata Azzurra (a 10 minuti.) Si percorre la stessa via per il ritorno. L’itinerario, quasi tutto in zona d’ombra, è consigliato nella bella stagione. POSTAVECCHIA - VAL DEI VIGNAI - MASETTI ACCESSO: Località Bore, Postavecchia (da Besenello S.S. 12 in direzione di Trento 300m. dopo il bar ristorante Postavecchia e la CEMEA una stradina a destra porta in un piazzale da cui parte il sentiero della valle dei Vignai) Lunghezza: 6,5 km Dislivello: 520m Quota Massima: 715m Tempo di Percorrenza: 4 ore PERCORSO: Postavecchia – Bore – Bus de la Vecia – Vascon – Masetti – Rio Secco – Postavecchia. ITINERARIO: Dalla CEMEA una stradina a destra, porta in un piazzale, in fondo a esso inizia il sentiero della valle dei Vignai. Il sentiero è piuttosto ripido e dopo circa 20min. un bivio a destra conduce al Bus de la Vecia. Qui in una grotta di origine carsica, poco profonda sono stati rinvenuti di oggetti di epoca preistorica: punte di freccia in selce, cocci di vasellame, ossa di animali che testimoniano insediamenti umani nel mesolitico. A sinistra si raggiunge una sorgente solitamente asciutta nel periodo estivo. Proseguendo diritti si sale costeggiando la parte destra della valle dei Vignai, oltrepassato il letto di un ruscelletto alluvionale si fiancheggia la valle fino a congiungersi con la strada dell’Imperatore, di qui a destra si continua fino al Vascon: una grande vasca costituita durante la 1 guerra mondiale, che serviva come abbeveratoio. Continuando, poco dopo, al bivio a destra si scende ai Masetti Bassi. In località Masetti, Besenello luogo sicuramente abitato in modo permanente fino al XVI secolo, si trova un crocifisso del XVIII secolo recuperato dalle acque del fiume Adige durante un’alluvione nel 1875, fu restaurato nel 1957 in modo grossolano, fatto che probabilmente lo ha salvato da eventuali ladri di opere d’arte. Proseguendo si arriva al Capitello della Madonna,dove si notano anche i solchi scavati nella roccia viva dal passaggio delle slitte cariche di legna, baite abbandonate e prati, si scende poi lungo la mulattiera di Scanuppia fino al ponte del Rio Secco; costeggiando il ruscello si arriva alla Postavecchia. La valle dei Vignai anche in inverno mantiene un clima abbastanza mite adatto alla coltivazione delle viti che danno nome alla Valle. Interessante il paesaggio sulla Bassa Vallagarina lungo la mulattiera che ritorna a Besenello. BESENELLO - MALGA PALAZZO - PRA’DI GOLA Lunghezza: 12 Km Dislivello: 1235 m Quota Massima: 1560 m Tempo di Percorrenza: 5.30 ore ITINERARIO: Dal ponte sul Rio Secco si percorre il tratto oramai unico della strada vecchia, 100 m dopo il Rio secco a sinistra, ciotolato (salasà) nel quale si notano i solchi delle lame delle slitte con le quali veniva portato il legname a valle. Passato il ponte, dopo circa 30 minuti, si arriva al capitello dell’Angelo custode, con un bellissimo panorama sulla Val Lagarina. Poco oltre si notano le tracce di trincee della I guerra mondiale. Si segue la strada principale per la Scanuppia, molto ripida e soleggiata: da evitare il percorso nelle ore più calde della giornata. Si segue la strada cementata che attraversa Scanuceri, l’agglomerato più importante della Scanuppia. A metà del percorso, oltre gli antichi masi e le nuove villette, vicino alla chiesetta della SS. Trinità, nei pressi della grande croce in pietra, c’è un altro punto panoramico sulla valle. Si prosegue fin dove la strada non è più cementata, al bivio si svolta a destra e si prosegue per Malga Palazzo, residenza estiva della famiglia Trapp per alcuni secoli acquisita ora dalla Provincia Autonoma di Trento, nel cuore di una riserva naturale di grande importanza con quasi 600 ettari di superficie. Arrivati alla malga si segue il sentiero per il Prà di Gola fino a raggiungere questo grande prato ai piedi del Monte Spizom, costeggiandolo a destra. 50 m. dopo il rifugio sempre a destra si imbocca un ripido sentiero che porta all’acqua dello Spilz e scende nuovamente verso Scanucceri sbucando sulla strada cementata che riporta a Besenello. DISTRIBUITO DA: www.terzer.it EGNA - Tel. 0471 812401 BESENELLO - Tel. 0464 834622 MERANO - Tel. 0473 244544 SLUDERNO - Tel. 0473 615236 Il Vostro partner nell´edilizia IL CAPPOTTO CHE NON HA PROBLEMI DI NESSUN TIPO www.flumroc.ch ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ Ecologico Non fessura Ottima resistenza meccanica Ottimo isolamento termico Resistente alle intemperie Altamente traspirante Resistente al fuoco Fonoassorbente ...protezione dal freddo, dal caldo e dal rumore. Il pannello isolante in lana di roccia COMPACT della Flumroc è il prodotto ideale per l`isolamento esterno con sistema a cappotto. L´applicazione semplice e flessibile e le eccellenti proprietà meccaniche ne fanno un elemento irrinunciabile per qualsiasi progetto edilizio. COMPACT vi offre la qualità che cercate per realizzare la vostra casa clima. La forza naturale della roccia Un punto di vantaggio per l´uomo e l´ambiente!