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LETTURE DEL RI SORG1MENTO.
LE'M'URE DEL RISORGIMENTO.
vanni Cairoli, forse per privilegio del nome, fin quasi a mezzo
dicembre.
severa e incorruttibile, fin che un a virtù la quale Don trova l'iscontro, ave pur lo trovi, che negli uomini dell' antichità, si
terranno tuttavia in opinione di cose sacre.
lo giovinetto ed esule lo vidi e 1'avvicinai per la prima
volta a Mil ano nel quarantotto. Egli aveva allora quarantatl'é
anni. Sotto la fr onte ampia e potente sfavillavano due occhi
oerissimi, grandi, fascinatod. La ba rba bruna ed intera dava
risalto alla pallidezza di afana d~l viso , so litamente mesto.
CosI lo dipinse Emilia Ashul'st, cosi lo incise Calamatta. La
sua stretta di mano, deci sa e gagliarda, ti affidava; la voce
piena , armonica, insinuante, ti ammaliava.; la parola ornata,
fa.cil e, evidente, persuasiva, t'incantava: venV anni di apostolato letterario e politi co, di ostracismo e di celebrità, ti atteggiavano a riv erenz a.
Egli era a.llora no mezzo del glodoso cammino. Quando
vent' ann i prima s'affacci ò !l.lIa storia, l'Italia ignava ave a mutato fianco al suono clelle cospirazioni e delle insurrezioni
del carbonarismo: setta. benemerit:t. d' indipendentisti, nomi ni
d'azione val orosi in campo, eroici nel carcere duro, ma sel1Z[l.
magistero di dottrine rinnovatrici. Dopo la. sco nfitta di Rieti
e la comparsa di Carlo Alberto all a tenda del maresciallo
Bubua in Milano, ' le loro vendite so l cavano la nazione; ma
erano navicelle che veleggiavano sulle :lcque morte delb penisola, e il solco chiudevas i dietro il loro passaggio. Gr itali ani
scol'ati dagli ergastoli principiavano :lo dimenticare l'Itali a e
la dimenticarono. Ci pensava. appena a Milano l'autore dei
cori dell' Adelchi, a Fireuze 1'autore del Giovanni da Pf·ocidu,
a Li vorno quello de Ila Batta.glia di Benevento. Vo lgevano tem po
tri sti di prepotenza e di viltà. Posc ia) come eco fio ca ùell e
giornate di luglio, sco ppiò il moto 1'01rl.Jgnolo che bandi r abolizione del potere tempora le, ma rimase moto romagnolo e fu
rapidamente represso da una legion e austriaca. Indi, il silenzio
uni ve rsale e l' oblio.
Mazzini, con uno stile che a\76Va il rilievo e r energia del
fosco liano, e per l'adozi one di parole religiose, come apostolato l sacerdozio, missione, assumeva sembianti solenni e co-
LXVII.
Alberto Mario.
Commemorazione di Giuseppe Mazzini.
Dal voI.
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degli Scritti di Albel'to Mario) Bologna, Zanichelli \ 1896.
Mazz ini è morto. Da lungo tempo mi appArecchiavo a
qu esta sventura nazionale. Però io nell a. mia profonda. commozione sento che un abisso divide la cosa avvenuta dall a
cosa ideata.
Dava.nti :ld un cadavere cessano i dissidi politici e filosofici. Al di sopra. deIle teorie del politico e del filosofo vi ba.
l'uomo, il patriotta., l'apostolo, il genio di un' epoca, l'araldo
delJa risurrezione d'un popol o. E come in ciò l'onorai vivo,
mi sia concesso d'onorarIo sulla bara. lo impugnai le sue
teorie e il suo metodo d'azione: credetti, e credo, d'aver fatto
il mio dovere di libero cittadino. Ma so che la mia. opposizione lo addolorò i e il pensiero che ora. egli è morto e che
io non potrò mai piil compensare quel dolore con nessuna.
mani era di conforto mi fa piangere come un f:lnciullo, e il
pianto bagna la pagina che . scrivo.
L' ltalia vestir:ì. il. brun o : ogni italiano di cuore verserà. una
lagrima su lla sfl nta memoria. di quel grande: il giorno 10 di
ma.rzo sarà nefasto per la. democrazia. d'ogni paese. Il sepolcro
di Mazzini sarà sempre un' ara per tutti gli spiriti eletti, per
tutti gli animi gentili, finché l'altezz a. dell' ingegno, il martirio
segreto e corrosivo d'ogni ora, d'ogni di, durante cinqnant' anni,
sulle orme c1i un ideale sublime, la rigenerazione d' Italia, fin
che un' esistenza pura ) nn carattere illibato, un' anima altera
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LETTURE DEL RISORQThlENTO.
lorivasi di tinte bibliche, e ispirato dalla luminosa. intuizione
di tutta. un' epoca uuova europea diffondeva il calore di un immenso entusiasmo e di una. immensa fede, scese campione del
romanticismo nell' aningo letterario .
Non importa ora. indagare se il romanticismo fosse nel suo
intimo concetto una reazione cattolica: era un' audace emancipazione del pensiero dalle stringhe d" un bizantino e pedante
classicismo; era una rivincita dello spiritualismo sulle dottrine
dei plastici e dei sensiati, la ristaurazione di Dio sul trono dei
cieli, il risveglio della coscienza verso un ideale di umanità colorito dalle lusinghiere speranze di vita rifiarente; era l' illimitata libertà della mente nelle sfere dell' arte o della. poesia.
Tanto bastava perché Mazzini dovesse militare in prima linea
sotto codesta bandiera..
Dall' Amor patrio di Dante (1826), dalle Fantasie di Berchet, egli ascese gradualmente ai Pensieri intorno ad una lette1'attWa eu,'opea, e quindi al Dramma storico (1830), in cui
idoleggia. la figura del marchese di Posa e ingrandendone le
proporzioni datele dallo Schi1Ier simboleggia nell' animo di
Don Carlo.:! la umanitù; forma ultima dello svolgimento di
una idea provvidenziale a cui si perverrà per una scala di rivoluzioni delle quali la. fiamminga è uua. Avvertito nei P1'Omessi Sposi l'elemento popolo ignoto ai classici e avvicinati
i due termini Popolo e Umanità, ne ravvisa l'armonia in Dio
ch' ei contempla artefice sempiterno di progresso j e delinea e
ombreggia i profili d' un nuovo dramma impossibile su la scena,
ma possibile nella storia, nella vita reale, nel mondo delle
nnzioni.
Quivi s'affissava l'occhio del giovine pensatore genovese.
E quando scrisse la ldtel'a, a. Carlo Alberto, che fu una rivelnzione politica per 1'Italia e additò incredib ili destini alla
casa di Savoia? egli aveva già. maturato nei travestimenti della
critica letteraria la madre idea nella propria missione, che gli
brillò su r orizzonte, stella mn.tutinn., astro nell' arduo viaggio
sino all' ultima giornata,
i't1azzini trent' anni dopo, già fatto vecchio, raccontava che
fin d'allora il pensiero generatore di ogni suo disegno era non
un semplice pensiero politico né la solitaria idea di redimere
un popolo smembrato, oppresso, avvilito, sibbene un presentimento che l' Italia sarebbe, sorgendo, iniziat1'ice di una nuova
vita, di una potente nnità alle nazioni d'Europa.
Gli si agitava nella mente (comunque confuso, e nonostante
l'influenza che spandevano su lui, in mezzo al silenzio comune,
le voci fervide di coscienza direttrice uscenti allora in Franeia) un concetto che espresse pochi anni dopo , Ed era: che
un vuoto esisteva in Europa i che l'autorità, la vera la buona,
la santa autol'ità, nella cui ricerca sta pur sempre, confessato
a noi stessi o no, il segreto della. vita di tntti noi, negato irrazionalmente da tanti i quali confondono con essa. un fantasma una menzogna d'autorità. e credono negar Dio quando
non negano che gl' idoli, era svanita, spenta in Europa, che
quindi non viveva in alcun popolo potenza di iniziativa, Concetto che gli anni gli studi e i dolori confermarono irrevocabilmente nell ' animo suo e mntarono in fede.
Raccontnva che da questo concetto balenavagli P Italia rinata d'un balzo, missional'ia d'una fede di progresso e di fratellanza, piO. vasta assai dell' antica., all' umanità j che, mentre
altri popoli, comp ita una breve missione, erano spariti per sempre,· in Roma, ove la vita una del mondo s'era elaborata due
volte, la vita doveva essere eterna e ignota la morte . Ora, perché,
egli si chiedeva, dopo la Roma che solco dietro il volo delle
aquile il mondo noto coll' idea ùeI di,r itto, sorgente della li bertà, e dopo la Roma, già pianta dagli uomini sepolcro di
vivi, risorta e costituitasi coi papi centro accettato d'una
nuova unità. che, levando .la leggt:l dalla terra al cielo, sovl'apponeva. all' idea del diritto 1'idea del dovere, comune a tutti e
origine quindi dell' eguaglianza, perché non sorgerebbe da una
terza. Roma, la. Roma del popolo italico della. quale parevagli
intl'avvedere gl' indizi, una-terza e piO. vasta unità, che armonizzando terra e cielo, diritto e dovere, parlerebbe non agli
individui, ma ai popoli, una parola d' associazione insegnatrice
ai liberi ed eguali della. loro missione quaggiu ~ Raccontava che
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LETTURE DEL R1S0RGlllENTO.
LETTURE DEI, RISORGDIEJ!\TO_
da quelle idee desumeva intanto che il nuovo lavoro doveva
essere, anzi ogni altra.. cosa, morale, non angustamente politico; ,-eligioso, non negativo; fondato sui principii non su
teoriche di interesse, sul dovere non sul benessere_ Raccoutava
infine che la scuola straniera del materialismo aveva sfiorato
l'animo suo per al cuni mesi di vita universitaria, e che la
storia e l'intuizione delIn. coscienz3, giudicate da lui soli criterii di verità, l'avevano l"icondotto rap idamente a ll ' idealismo
dei no stri padri.
Nel suo pensiero adunque i due momenti storici del mondo
civile, la. libertù e l'eguaglianza, il diritto e il dovere, epilog:.wansi iu un' :lssociazione delle genti di cui l'Italia. Iibern.
sarebbe avviatrice e guida_ E ùal cuore di questa Italia riunovellatasi in unita di nazione scaturirebbe il nuovo verbo religioso, la nuova sintesi sociale, la nuova. epoca europea _ È visibile pel-tanto che l'unità d- Italia non era nell ' intelletto di
Mazzini un concetto ipotetico, come nell ' opuscolo dì Melchiane Gioia né un postulato, come nella lettera di Foscolo
no Championnet, sibben6 una deduzione o una condizione ill1preteribile del suo officio cosmopolitico_ Dalla. religione la
morale, dalla .llloraie la politica: lo stato dev' essere credente
per l'ideale, onesto per il uene, uno per \' armonia _ In ciò
l'originalità. del concetto unitario di Mazzioi. Nell ' a.lbero gentilizio del diritto e del dovere il capostipite il dovere. In segnava infatti egli che il diritto emerge da un dovere compiuto. Era naturale _ Dalla fede procede J1 entusiasmo; dal cullo
del Lene olezza l'aroma della virtu, dall'uno e dal\' altra spandesi lo spirito di sacrificio, impera la volontà; e però crede1-e,
(a1-e, patù-e rispecchiano il dovere dei figli d'una patria.
schiava per liberarla, e segnatamente il dovere dei figli d'Italia,
prestabilita autrice del rinnovamento teologico ed etico nella
terza vita del mondo civile.
Questo mi pare l'intera. compagine del pensiero di Mazzini.
E agevolmente se ne spiegano le evoluzioni e se ne antivede
l'efficacia.
E in vero, P unità italiana costituendo il pre~ipuo fattore il
caposaldo del sno sistema; sfavillano per evidenza di ragione
la lettera a Carlo Alberto, i fascicoli della Giovine Italia, le
cospirazioni ingegnose, la spedizione di Savoia, la sommossa
romagnola del 43, la calabrese del 44, l'associazione nazionale del 46, la lettera a Pio ]X del 47, l'opera conciliativa
del 48, la difesa della Repubblica romana del 49) il 5 febbraio
di Milano, i moti della Lunigiana, la spedizione di Pisacane,
il 29 giugno 1857 di Genova, la lettera a Vittorio Emanuele
nel 59, le sollecitate annessioni, l'insunezione della Gancia, il
tentativo di Castelpucci nel 60, l' agitazione p~r la insurrezione
veneta, il suo colossale epistolario elettrizzatore.
Fu una serie di proteste, di sollecitazioni, di l-improveri,
d'incoraggiamenti , di stimoli, di rallentamenti, di schermi, di
volteggiamenti, di puntelli, di mine, di contro mine e di fuoco
alle polveri. Egli agguantò l'Italia per la chioma ogni anno,
ogni semestre, ogni giorno, ficcando negli occhi di lei il suo
sguardo fulmineo e ripetendole ostinatissimo, con l'accento del
Fato nella tragedia d'Eschilo - Sorgi, lotta, soffri) purificati,
immolati per farti una, per l-iafferrare il governo del mondo,
per colorire il disegno di Dio sulla terra.
E in quella febbre affinatrice del suo spirito e Iogoratrice
del suo mortaI velo egli scrisse parole cosi gravi, cosi passionate, cosi accese di carità. patria, da parere linguaggio d'antico
profeta i e la giov~ntu di due o tre generazioni bevve e s' inebbriò a quelle fonti, e affrontò impavida le i)"e dei tiranni, udi
sonidendo cigolarsi alle spalle i catenacci delle segrete, e
s'avviò senza battere sopracciglio nella sconsolata contrada
dell' esilio, sali con piede sicuro con intrepido cuore e col sigaro in bocca le scale della. forca.
Qusto sublime delirio di patriotismo provocato e alimentato
dall' eloquenza di Mazzini creò la questione italiana, che fu
gettata come un guanto di sfida, come il guanto di Corradino
di Svevia, dall ' alto del patibolo Del cenacolo delle potenze
europee,
Né di ciò solo P Italia v:! debitrice !t Mazzini_
Dal Trentacinqlle al Qllarantotto, magistrale scrittore d' in-
T
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LETTURl!l DEL RISORGIMENTO .
LETTURE DEL RISORGIMENTO.
glese egli chiari nelle riviste britanniche tutte le incognite
del pensiero nazionale; afa ricavando dalle Opel"e minori di
Dante, e specialmente dal trattato di 'I1lOna1"chia, il concetto
sovrano, trasmesso di secolo in secolo, C, in opinione di lui, costitutivo d'una parte della. tradizione imperativa dell ' Italia
Ma la. insanabile mestizia non proveniva dalla malattia;
imperocchè la sventura gli fece, come dicevagli un di il Guerrazzi, l'animo di metallo. Non proveniva dal ricordo del carcere di Savona1 del novissimo di Palermo ove Medici il benamato si costituiva carceriere spontaneo, delle due sentenze di
morte, della. lunga proscrizione, delle nere calunnie onde fu
retribuito da quella casa. che egli aveva. predestinata alla co rona di torri, da quel partito che raccolse ciò che egli aveva.
in gran parte seminato: la persecuzione e l'ingratitudine dei
beneficati lo ritempravano. Non proveniva dalla mancata repubblica nella costituzio~e dell' Italia, imperocchè egli non
dubitava che sulle transitorie forme del presente essa sarebbe si
stabilita quale forma finale e perpetua., Non proveniva dalla
sua ~orzata esclusione dal governo: gli fermentava in petto
smisurato 1'orgoglio de.lle sue dottrine (ciò che formò la sua
grandezza), non per vulgare voluttà di comando o per meschina
vanità personale, ma per la certezza che accettate e applicate,
avrebbero ritemprato l'Italia: la sua ambizione era gloriosa.
Proveniva dal quotidiano e .crescente allontan:trsi delle intelligenze dalla sua fede i da.l progressivo sviluppo della filosofia positiva e del1e seienze sperimentali) che, sommergendo,
in avviso di lui, l'Italia nel materialismo, le impedivano l'unità
morale) l'unità intellettuale e la missione della terza vit..'\..
Sull' orlo del sepolcro esplose dal suo petto affannoso l' ultimo grido d'angoscia, la no vissi ma protesta, nello scritto contro
l' Intel'l1azionale, nella critica sulla Riforme intellectuelle et mo1'ale di Renan. Poi, l'avvolto nella bandiera della Giovine Italia, mori.
Ma ciò cb' egli cl'edijva degenerazione e decadenza non è in
fondo che la evoluzione storica della sua dottrina. Ei deduceva
da punti fissi e ne traeva le leggi. Ora s'induce dai fatti e si
sale con ala indefessa agli ideali. Dal vero, la bontà t~ la
bellezza.
Cultore della filosofia sperimentale e repubblicano federalista, m' inginocchio davanti al suo feretro. Mazzini era un
sa.nto.
un:lj ora ritraendo dagli s tudi sul Sarpi la tendenza. irresisti-
bile di procedere, Del movimento deIla idea religiosa., dal papa
al concilio; ora lumeggiando Del mot~ evolutivo della letteratura italiana dopo il 1830 gli spiriti vigorosi d'emancipazione
intellettuale e segnalando la crescente febbre d'emancipazione
politicaj ora scrutando le vjscer~ dell' Austria (Italia, Austria
e il Papa) e additandone il verme roditore e nunzio dello
inevitabile sfacelo ; ora. restaurando la fama di Ugo Foscolo
che l'invidia e lo. calunnia avevano oscur~ta, e ripreselltnndo
iuconta.minata e splendida la grande figura del risuscitatore
della coscienza nel letterato e del poeta dei Sepolc~'i che onorò
r Italia in Inghilterra. In Inghilterra quasi ogni scritto di
Mazzini, dal Cinquanta al Settantadne, fu tradotto dai gi ornali o divulgato in .opuscoli. E non meno efficacemente, con la
parola nei ritrovi privati e coll' esempio della vita senza macchia, contribui a rendere fam igliare e simpatica al popolo inglese lo. causa italiana. E il favore aperto o senza secondi fini
della opinione pubblica inglese determinò il favore del governo.
L'Italia. ne risenti piit fiate i benefici i.
Tale ei fu.
In parte il sospiro della sua vita fu appagato : egli vide
compirsi l'unità politica della patria. Pure, se un tempo visse
alcuna ora lieta e nelle intimità dell' amicizia il suo riso era
una delle attrattive personali piu incantevoli, il riso negli ul timi anni non isfioravagli più le labbra. A poco a poco il
cuore gli si chiuse a ogni dolcezza. Lo scarno e livido dovere
gli prolungò di alcun anno l'esistenza, sfabbricatl\ da malatt ia
insidiosa. Solo lo. mente, che pareva tessuta dalle Parche con
fili eli diamante e nella quale si raccolse tutta la vitalità di
lui, ripigUò negli ultimi mesi vigo ria giovenile e fo lgoreggiò
di vivida luce sino al minuto in cui si spense.
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Alberto Mario. - Fondazione Giangiacomo Feltrinelli