IL LAVORO CHE ABBIAMO FATTO A maggio 2014 terminerà il mandato amministrativo del consiglio comunale. Voi vi chiederete: cosa hanno fatto quelli di “Villafranca Domani”? In questi cinque anni siamo stati all'opposizione svolgendo un ruolo di controllo e di proposta, sia nel consiglio comunale, sia in quello dell'Unione Valtriversa. Abbiamo operato per dare al paese e al territorio idee diverse e nuove, la possibilità di un'alternativa e di un cambiamento. Mantenendo fede all'impegno che ci eravamo presi nel 2009, diamo a tutti i villafranchesi e a tutti gli abitanti della Valtriversa un riassunto del lavoro che abbiamo svolto. ICOSTI DELLA POLITICA Abbiamo sempre considerato la politica un servizio alla collettività e non un modo per guadagnarci. Vuol dire che il bene di tutti viene prima di ogni interesse privato. Anche se questa affermazione farà sorridere di sufficienza qualcuno. Noi ci siamo sempre pagati di tasca tutte le nostre iniziative. Fin dal 2009, abbiamo chiesto più volte che sindaco e assessori si riducessero lo stipendio. Visto che sono pensionati e liberi professionisti possono evitare di costare 40 mila euro l'anno al Comune. Si risparmierebbero soldi di tutti. Perché inostri governanti comunali, anche se c'è la crisi, non si sono ridotti un bel niente? LA "CASA DELLA SALUTE" Siamo intervenuti più volte nella lunga vicenda della “casa della salute”, difendendone il ruolo contro consiglieri regionali di maggioranza che la consideravano inutile e sollecitando sia il Comune, con diverse interrogazioni, sia la Valtriversa, a chiedere all'Asl il completamento dei lavori Abbiamo organizzato incontri pubblici per informare. Non siamo stati d'accordo con la decisione di non acquistare l'intera area sulla quale è stato costruito il fabbricato perché renderà più difficile qualsiasi progetto di ampliamento futuro del servizio. Riteniamo sbagliata anche la scelta del luogo. Nel 2006, quando nacque l'argomento, avevamo proposto di mettere la “casa della salute” nei fabbricati, inutilizzati, di proprietà della Casa di riposo Santanera, in via Roma: avremmo mantenuto vivo il centro paese È nostra l'idea del secondo fabbricato per ospitare la Croce Rossa, in modo da non separare i volontari dalla struttura sanitaria. . . 1 IL SOCIALE E' UN LUSSO O UNA NECESSITA'? la Casa di riposo Santanera, lato su via Roma Abbiamo difeso i servizi sociali e il ruolo del volontariato. Da anni, sosteniamo che le case di riposo debbano consorziarsi e rimanere pubbliche. Anche attraverso il ruolo di Alfredo Castaldo, consigliere di amministrazione da noi designato, ci siamo opposti con successo al tentativo, appoggiato dall'amministrazione comunale, di “svendere” la casa di riposo Santanera di Villafranca ad una cooperativa che aveva già fatto danni in altre parti della provincia. Abbiamo proposto più servizi domiciliari a favore degli anziani che vogliono restare a casa loro. Abbiamo chiesto il recupero dei fabbricati adiacenti la struttura del Santanera, di proprietà della casa di riposo da diversi anni ma rimasto in abbandono. Abbiamo chiesto che il Cogesa, il consorzio per i servizi socio assistenziali, si occupi attivamente di indigenza. Ci preoccupa constatare che gli amministratori locali spesso sanno poco o nulla di come funziona questo ente. Abbiamo proposto che il Comune organizzi la rete dei servizi sociali sul territorio, facendo parlare insieme enti e volontariato che se ne occupano, per evitare sovrapposizioni e dispersioni di risorse. A chi fa il volontario deve arrivare il sostegno del Comune basato su una condivisione di obiettivi. Il “tavolo del sociale” doveva servire a questo ma è stato fatto naufragare dall'amministrazione comunale. Sembra paradossale, ma far parlare fra di loro i diversi soggetti pubblici sarebbe già una grande conquista. Per noi, aiutare qualcuno non è “fare carità” ma dare un'occasione per rifarsi. Chi riceve un aiuto pubblico deve restituire quanto ha avuto attraverso lavori a favore della collettività. Abbiamo chiesto un'indagine sulle famiglie per capire in modo chiaro quali sono i bisogni ed il livello del disagio sociale. Anche per tutelare la collettività, abbiamo proposto che le famiglie con debiti verso il Comune per tributi possano saldarli facendo lavori utili al paese. Abbiamo preparato un progetto che ha ottenuto un contributo regionale per 2 l'apertura di strutture a favore di bambini in Comuni che non fossero sede di asili nido. Il progetto ha avuto il sostegno dell'Unione Valtriversa ed ha permesso l'apertura di un centro per l'infanzia a Monale. Crediamo in servizi sociali diretti dagli enti locali. Una comunità è più sicura se i suoi cittadini hanno una rete di tutele pubbliche. GLI IMPIANTI SPORTIVI Fin dall'inizio del mandato, abbiamo richiesto lavori di ristrutturazione, poi effettuati, per ridare una funzionalità sicura agli impianti sportivi. TRASPARENZA E INFORMAZIONE Abbiamo richiesto un serio miglioramento qualitativo, sia in termini di contenuti, sia in facile accessibilità, del sito internet comunale. A cosa servirebbe un sito adeguato? Più informazioni per i cittadini, possibilità di conoscere l'esito delle proprie pratiche, facilità di inoltro di documenti senza perdere tempo. M E N O O RE D E I VI G I L I M EN O S I C U RE Z Z A La rottura della Valtriversa ha reso più complicato il servizio dei vigili sul nostro territorio. Ci siamo opposti alla convenzione con l'Unione che riduce di 900 ore all'anno la presenza della polizia municipale su Villafranca e permette al Comune di “vendere” ad altri paesi il tempo residuo, con ulteriore danno per la sicurezza dei cittadini. Riducendo il servizio dei vigili ci sarà ancora meno presidio del territorio, con danni in particolare per chi abita nelle frazioni, più esposto ai rischi. Abbiamo chiesto all'amministrazione comunale di attivarsi per il potenziamento del trasporto scolastico verso Asti, per evitare problemi all'incolumità di ragazzi costretti anche a viaggiare in piedi. Sicurezza vuol anche dire girare per il paese senza pericoli. Grazie a Fulvia Colombo, in quel periodo consigliere comunale del gruppo, abbiamo promosso una raccolta di firme che ha portato all'installazione di un lampeggiante su in incrocio pericoloso in via Don Givogre e richiesto un percorso protetto per i pedoni sia in piazza Goria, sia in via Roma. Per facilitare la circolazione nei pressi delle scuole, abbiamo chiesto che vengano completati i lavori e venga aperta la nuova strada che sale da via S. Elena. Abbiamo fatto proposte per una protezione civile che funzioni veramente. NO ALL'USCITA DALLA VALTRIVERSA Perché Villafranca doveva rimanere nell'Unione? Ci siamo opposti all'uscita del nostro Comune dall'Unione Valtriversa, diventata effettiva dall'1 gennaio 2014. La scelta di rompere la Valtriversa è stata voluta con ostinazione e miopia dall'amministrazione comunale. Riteniamo sia stato fatto un grave errore, del quale pagheranno le spese proprio i villafranchesi per primi. Perché? Noi sosteniamo da oltre dieci anni, completamente soli, che la Comunità Valtriversa debba diventare un ente forte, capace di gestire tutte le attività oggi in capo ai singoli Comuni per arrivare al più presto a una fusione degli stessi in un unico paese. Serve il cambiamento nelle nostre istituzioni locali. L'attuale divisione in tanti piccoli municipi causa spreco di soldi e debolezza del territorio non più sostenibili. Se in una famiglia ci sono pochi soldi, voi cosa fareste? Continuereste a mantenere lo stesso sistema di vita o cerchereste un modo per risparmiare? A venir danneggiate sono la qualità e la quantità dei servizi per i cittadini. Abbiamo presentato un progetto di riforma dell'Unione che conteneva obiettivi e un sistema di rappresentanza che poteva essere un punto di incontro tra le esigenze dei Comuni più grandi e dei paesi più piccoli. Serve una classe politica che curi gli interessi di tutta la zona. A Bruno Colombo, attuale presidente dell'Unione va il nostro apprezzamento per aver capito la necessità di una riforma dell'ente ed aver cercato, con poco tempo a disposizione e senza adeguati aiuti, una via di cambiamento. L'Unione Valtriversa ha ricevuto 4,2 milioni di soldi pubblici in contributi. A cosa sono serviti? Quasi a nulla: non è stato creato niente di duraturo. (nella foto sotto: il municipio di Castellero, sede dell'Unione). 3 EQUITA' E RISPETTO PER I CITTADINI CHE PAGANO LE TASSE. COME? Crediamo nell'equità e in un sistema dove tutti pagano le tasse che servono a far funzionare i servizi pubblici. Noi abbiamo chiesto che il Comune e la Valtriversa partecipassero alla lotta contro l'evasione fiscale, cosa possibile con un'apposita convenzione con l'Agenzia delle Entrate che potrebbe portare soldi anche nelle casse comunali. Sappiamo che i governanti villafranchesi hanno sempre visto con fastidio questo tema, che non porta la facile popolarità delle feste del vino, dei balli o della degustazione di salami. Infatti, abbiamo avuto solo risposte evasive, senza alcun impegno. Abbiamo denunciato I 226 mila euro di crediti per tariffa rifiuti non incassata dal 2000 al 2010 presenti nel bilancio consuntivo 2011. Cifra poi aumentata con i crediti degli anni successivi. Risultato: ci hanno dato ragione attivando una tardiva iniziativa di recupero, che ha dato modesti risultati in quanto molto difficile dopo tempi così lunghi. Il Comune dice che non ha soldi ma non si preoccupa di incassare quelli che gli spettano. Perché questa lentezza? Una pesante danno per tutto il paese che graverà sulla prossima amministrazione. EVITARE L'INUTILE CONSUMO DI TERRITORIO Crediamo nella difesa dell'ambiente. Bisogna evitare l'inutile consumo di territorio. In questo senso, ci siamo opposti ad una speculazione edilizia, sostenuta dall'amministrazione comunale, che avrebbe compromesso il Garavello. Case di cui nessuno ha mai dimostrato il bisogno, visto il notevole numero di unità abitative vuote esistenti in paese e le tante che possono essere recuperate con adeguati interventi. Abbiamo chiesto un censimento di tutti gli edifici esistenti sul territorio comunale e della loro destinazione d'uso. I dati sarebbero serviti per programmare con cognizione di causa i futuri interventi sul piano regolatore e verificare possibili aggiustamenti delle aliquote Imu per prevedere, ad esempio, facilitazioni per le abitazioni in affitto a canone convenzionato. Sarebbe utile capire anche quanti edifici possono essere ristrutturati e come, per creare possibilità di nuovo lavoro. Abbiamo proposto che le associazioni ambientaliste debbano essere consultate quando si mette mano al piano regolatore o si pensi ad opere di particolare impatto ambientale. "RIFIUTO ZERO"? SIPUO' Abbiamo chiesto il superamento della raccolta differenziata attraverso iniziative che evitino la produzione di rifiuti. Il futuro è in questa scelta. Comportamenti che non producano rifiuti e riutilizzo del rifiuto residuo per risparmiare i cittadini ed avere un importante vantaggio ambientale. La “casetta dell'acqua” è stato un risultato positivo in tal senso. Riteniamo che si possa fare di più sperimentando la vendita alla spina di diversi prodotti (ad esempio, alimentari e detersivi, favorendo la vendita diretta dal produttore al consumatore e premiando in modo percepibile i cittadini e le aziende che adottano comportamenti positivi. Ci siamo opposti alla scelta dell'amministrazione comunale di rendere molto facile l'assimilazione dei rifiuti delle imprese a quelli urbani ai fini della tariffa da pagare. 4 VIA ROMA UN DECLINO ANNUNCIATO : Abbiamo sostenuto la petizione contro l'abolizione dei parcheggi Abbiamo sostenuto la protesta dei commercianti contro l'abolizione dei parcheggi, chiedendo la sosta a tempo su tutta la via. Riteniamo che la crisi del commercio locale derivi, oltre che da un cambio di abitudini del consumatore, anche dalla scelta fatta nei primi anni duemila dal Comune di spostare il centro del paese sulla ex statale 10. Abbiamo proposto sperimentazioni di un “centro commerciale diffuso” da creare mettendo in rete negozi e produttori locali. Serve ascoltare le idee di chi lavora per concordare insieme iniziative. Abbiamo chiesto il ripristino di parcheggi per disabili davanti alla casa di riposo, per evitare agli anziani in difficoltà un tratto di strada in salita. Opuscolo informativo preparato, stampato e diffuso in proprio dal gruppo consigliare "Villafranca Domani". La pubblicazione è totalmente autofinanziata, senza alcun utilizzo di denaro pubblico. LA CRISI ECONOMICA. CERCHIAMO SOLUZIONI? Anche sul nostro territorio si vedono i danni della crisi economica attuale. Stiamo a guardare e aspettiamo che “qualcosa capiti” o proviamo a cercare qualche soluzione? Ovviamente, non ci illudiamo che si possa risolvere tutto nel singolo paese. Pensiamo che si possano creare iniziative per sostenere il reddito di famiglie e imprese. Le nostre proposte, che abbiamo fatto in più occasioni anche in Valtriversa, sono realizzabili a livello locale e di nord ovest astigiano. Investire nell'internet libera e gratuita. Creare esperimenti di filiera corta dei prodotti agricoli: i consumatori, organizzati in gruppi di acquisto, comprano direttamente dai produttori locali, così risparmiano e creano reddito per chi lavora. Creare canali attraverso i quali sia favorito il commercio delle produzioni provenienti dalla piccola e media impresa. Investire nel risparmio energetico, sia per risparmiare soldi comunali che oggi vengono sprecati, sia per favorire la diffusione delle pratiche di risparmio nelle famiglie. Come? Cercare credito convenzionato per impianti solari e coibentazioni; ditte convenzionate con il Comune che assicurino affidabilità e costi sostenibili; gruppi di acquisto tra consumatori per acquistare materiali e impianti; consulenza per i progetti; incontri formativi con la popolazione e nelle scuole. 5 A Villafranca, c'è un impianto fotovoltaico privato nella ex cava Rdb, ora terreno comunale, ma il Comune ha respinto la nostra richiesta di contrattare una partecipazione agli utili. Però il Comune spende, senza preoccuparsi concretamente di risparmiare, 110 mila euro all'anno per la pubblica illuminazione. SIAMO TUTTI CITTADINI cittadini che abitano I un territorio devono avere pari doveri e pari diritti, senza discriminazioni di razza, religione, idea o condizione sociale. Tutti devono contribuire a mantenere in funzione le istituzioni pubbliche con il rispetto delle leggi che le regolano e pagando le tasse. Come realizzare questa parità? Con forme di partecipazione alla vita sociale e politica che garantiscano la possibilità reciproca di conoscere le diverse culture e di contare nelle scelte, per sentirsi veramente parte integrante di una comunità. Una vera integrazione è garanzia di sicurezza per gli stessi italiani. Avere sul territorio stranieri che non conosciamo o si sentono estranei è un rischio sociale che può portare danni in qualsiasi momento. In questi anni, tra di noi ha lavorato, nel gruppo "Villafranca Domani" e nel consiglio comunale villafranchese, un cittadino rumeno, Remus Luiuz. LA "COSTITUZIONEQUOTIDIANA" VUOI APPROFONDIRE GLI ARGOMENTI? VUOI CONOSCERE LE PROPOSTE DI "VILLAFRANCA DOMANI"? VUOI ESPORCI LE TUE IDEE O DARE UNA DISPONIBILITA' A COLLABORARE CON NOI? Servono progetti formativi nuovi per le scuole. In classe bisogna fare educazione civica, spiegare i valori della nostra Costituzione nata dalla Resistenza e la storia del movimento partigiano astigiano. Serve raccontare la vicenda umana delle persone che quella storia hanno contributo a farla. Serve raccogliere le testimonianze di quelli che hanno vissuto gli eventi, descrivendo in modo oggettivo quegli VAI SU www.paolovolpe.it anni e cosa stava capitando. Bisogna parlare dei pericoli rappresentati dalle mafie che si infiltrano anche nei territori O SULLA PAGINA FACEBOOK DI del nord, dei conflitti di interessi che ci sono anche a livello "VILLAFRANCA DOMANI NEWS" locale, di diritti civili e del ruolo del sindacato. È utile OPPURE SCRIVI A informare sui nuovi modi di fare economia più attenti all'ambiente e al territorio. Serve spiegare come funzionano i [email protected] Comuni e gli enti che operano sul territorio. “Villafranca Domani” ha organizzato diverse iniziative pubbliche, anche con la collaborazione del Comune di Cantarana e dell'Israt, l'Istituto per la storia della resistenza e della società contemporanea in provincia di Asti. Ente che vive un momento di forte difficoltà e dovrebbe avere il sostegno pieno degli enti locali per il suo importante lavoro. Abbiamo sostenuto i referendum del 2011 sull'acqua pubblica, contro la norma sul legittimo impedimento e per una giustizia uguale per ogni cittadino, per lo stop al nucleare a favore delle energie rinnovabili. Abbiamo anche lavorato per la raccolta di firme a favore del referendum contro l'attuale legge elettorale che ci ha portato nella situazione di ingovernabilità di questi mesi. “Villafranca Domani” vuole continuare ad impegnarsi su cose concrete che riguardano tutti da vicino, costruendo una visione di futuro. Pensiamo che il cambiamento parta dal basso e non arrivi dall'alto per gentile concessione di qualcuno. Crediamo nelle istituzioni, nei valori che rappresentano, nella legalità e nella partecipazione. Questi argomenti hanno messo insieme positivamente persone con culture diverse: segno che, se c'è lealtà, si possono condividere gli obiettivi del proprio impegno, nel rispetto reciproco delle esperienze e delle idee. Ringraziamo tutti coloro che hanno dato una mano, compresi i non villafranchesi, per la buona riuscita del nostro progetto. Persone che lavorano con costanza e pazienza da anni, rimettendoci tempo e denaro senza alcun guadagno, perché credono che siano le idee e la coerenza a giustificare l'impegno e che le idee non abbiano gli stretti e inutili confini di un campanile. Paolo Volpe, Umberto Russo, Silvia Porta, Remus Luiuz 6