RASSEGNA STAMPA
Martedì 9 dicembre 2014
Sommario:
Rassegna Associativa
2
Rassegna Sangue e Emoderivati
8
Rassegna Medico-scientifica, politica sanitaria e terzo settore
13
Prime Pagine
17
Rassegna associativa FIDAS
MESSAGGERO VENETO
Afds, appello del presidente per aumentare le donazioni
LATISANA Associazione donatori di sangue in festa, ieri mattina, per la 55esima edizione della Festa del dono organizzata dal consiglio direttivo della sezione di Latisana
dell'Afds, presieduto da Andrea Danelon. Nella chiesa parrocchiale di Latisanotta, è
stata celebrata una messa, seguita da una conferenza sanitaria tenuta dal medico
Renzo Gelisio sul diabete e sugli stili di vita da seguire. «La richiesta di sangue e di
plasma è in continua crescita - ha scritto il presidente Danelon in una nota - per
questo ricordo a tutti i donatori ritardatari di attivarsi e a rivolgersi al centro trasfusionale dell’ospedale di Latisana, aperto dalle 8 alle 10, tutti i lunedì, martedì, mercoledì e venerdì e il primo sabato di ogni mese. È possibile anche prenotare la donazione telefonando al call center regionale 0434/223522». La giornata di festa che la
sezione di Latisana dell'Afds ogni anno organizza in occasione dell’Immacolata è stata anche l’occasione per la consegna di alcuni riconoscimenti ai soci Afds particolarmente attivi, come il distintivo d'oro a Gloria Prati, Paolo Rampado, Guerrino Caon e
Massimo Finato. (p.ma.)
MESSAGGERO VENETO
Donatori di sangue in festa per i 50 anni della sezione
CORNO DI ROSAZZO Più di un donatore ogni dieci abitanti. Corno di Rosazzo è una comunità che conosce bene la cultura del dono e la gratuità del servizio per il bene comune, rappresentate dalle molteplici realtà locali dell’associazionismo. Domenica sono stati celebrati i
50 anni dalla fondazione della sezione di Corno di Rosazzo dei Donatori di sangue: i festeggiamenti si sono conclusi con il pranzo comunitario. Fondata nel 1964 da Andrea Visintini,
che l’ha presieduta fino al 2008, la sezione ora è guidata dalla figlia Cinzia. Attualmente Corno di Rosazzo conta 275 donatori attivi, 70 a riposo e oltre 100 occasionali. Per l’occasione
del cinquantesimo anniversario, da un’idea di Cinzia Visintini, è nato il progetto “Lasciando il
segno”, che ha coinvolto i bambini e i ragazzi della comunità che hanno dipinto oltre 350
brocche. Ognuna di esse, assieme a un opuscolo sull’attività e sulla storia della sezione, è
stata donata domenica ai soci. Il progetto, volto a sensibilizzare i più giovani sul tema, è
stato realizzato grazie al coinvolgimento, nei diversi momenti dell’anno, di tutte le realtà associative che operano nell’ambito del comune con i bambini e i ragazzi, quindi Ricreacoro,
Spakin pieris, Centro estivo Ricreaestate e Ceramichiamo. Nell’occasione sono stati assegnati i riconoscimenti individuali alla presenza del presidente della sezione regionale Afds, Renzo Peressoni, mentre il sindaco Daniele Moschioni ha ricordato come lo spirito di gruppo e di
coesione siano elementi vitali per una comunità capace di gesti straordinari. Manuela Battistutta
ILFRIULI.IT
(06 dicembre)
L’allarme dell’Afds su dono e scarso personale
Peressoni: "La prima emergenza è legata al progressivo invecchiamento dei donatori a causa della perdurante crisi demografica"
Mancato ricambio, necessità di modificare gli stili di dono spostandosi verso il plasma e serie difficoltà nel garantire la
piena operatività dei centri trasfusionali a causa della carenza di personale.
Sono alcuni dei problemi evidenziati da Renzo Peressoni, l’infaticabile presidente dell’Associazione friulana donatori di
sangue che, giovedì 27 novembre, nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta nella sede del sodalizio, all’ospedale civile di Udine, ha spiegato ai giornalisti i problemi sul tappeto.
“La prima emergenza - ha spiegato Peressoni - è legata al progressivo invecchiamento dei donatori a causa della perdurante crisi demografica: ormai gli abbandoni per sopraggiunti limiti di età non sono bilanciati dai nuovi ingressi che
pure restano costanti. Basti sapere che i donatori di 20 anni sono oggi la metà di quelli sessantenni e di questo passo
rischiamo di ridurre i numeri che ci hanno sempre contraddistinto. Altro impegno di non poco conto è quello legato
alla necessità di modificare i profili del dono perché oggi serve più plasma dal quale si estraggono alcuni importanti
farmaci. Il problema però è che il dono del plasma richiede molto più tempo rispetto a quello del sangue, ma gli orari
dei centri trasfusionali a disposizione degli associati sono limitati e se davvero vogliamo che ci siano più donatori di
plasma dobbiamo mettere loro a disposizione orari migliori”.
Infine il problema del personale, sempre più ridotto: “Senza nuovi rinforzi, non sarà più possibile donare in alcune
strutture durante la domenica”.
L’ARENA.IT (06 dicembre)
La Fidas apre le porte ai donatori musulmani e premia i suoi benemeriti
Ritorna, lunedì 8 dicembre, il classico appuntamento per il gruppo Fidas di Sant'Ambrogio con la
festa che premia i donatori benemeriti. «Sono ritornato a fare di nuovo il presidente e registro una
situazione piuttosto anomala nelle donazioni», dichiara Lino Lavarini, «perchè, nonostante il numero dei donatori sia rimasto invariato (circa 200 soci), è calata la frequenza nel donare, sia per le
nuove regole dei centri trasfusionali, sia per la burocrazia. Pertanto, ricordo che le porte della Fidas sono sempre aperte». Di recente il gruppo, guardando al futuro, ha abbracciato la mondialità.
«Insieme all'associazione islamica La Misericordia di Domegliara, abbiamo organizzato un incontro sull'importanza della donazione di sangue con i loro associati al Centro Diamante», ricorda Lavarini. Una cinquantina i partecipanti, di cui alcuni già donatori. Aziz Belaidi, che guida l'associazione, con una settantina d'iscritti, ha ricordato che «l'iniziativa è nata dall'incontro con un nostro
comune amico che mi ha messo in contatto con Lavarini. Ringrazio lui e il direttivo Fidas per averci spiegato quali sono i presupposti per la donazione e per noi ha rappresentato un ulteriore motivo d'integrazione». Lavarini ha aggiunto: «Ci farebbe molto piacere aumentare i nostri donatori
con altri associati alla Misericordia». Loredana Martinelli, responsabile del Centro trasfusionale
dell'ospedale di Bussolengo, ha spiegato le leggi sulla donazione. Nel 2015 la Fidas ambrosiana festeggerà il 45° anniversario con un programma ricco. Intanto lunedì, durante il pranzo, saranno
consegnate medaglie e diplomi. La croce d'oro andrà al presidente Lino Lavarini e a Maria Cristina
Gambini; la medaglia d'oro a Chiara Aldrighetti e Alessia Bacciga; quella d'argento a Riccardo Bertelli, Silvano Cacciatori, Doriana Fasoli, Germano Orlandi e Mauro Rossignoli; la medaglia di
bronzo a Gabriele Bazzica, Stefania Bonsaver, Vittorio De Battisti, Chiara Gasparini, Cristian Righetti, Cristina Salvetti. Diplomi per Renato Coati, Michele De Rossi, Luca Ferraro, Monica Gasparini, Roberto Gelio, Claus Harabagiu, Andrea Padovani, Marco Padovani, Alessandro Perlina, Stefano Posenato, Fabrizio Tommasini, Alessandro Varolo; diploma di benvenuto a Anna Maria Aprili, Monica Basvedi, Davide Fantini, Francesca Ferrari, Guglielmina Gaiardelli, Mohamed Kherrebi,
Daniele Marai, Enrico Menegazzi e Cristiano Merigo.M.F.
Rassegna sangue e emoderivati
IL SOLE 24 ORE.IT (06 dicembre)
Emoderivati: via libera alla concorrenza del mercato
Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha firmato il decreto di individuazione dei centri e aziende
di frazionamento e di produzione di emoderivati autorizzati alla stipula delle convenzioni con le Regioni e le Province autonome per la lavorazione del plasma raccolto sul territorio nazionale. Si tratta
di un provvedimento molto atteso in quanto consente un'effettiva apertura alla concorrenza del mercato nel settore della produzione di farmaci emoderivati, ampliando le possibilità per le Regioni di
stipulare convenzioni anche con aziende operanti sul territorio dell'Ue.
L'aumento del numero dei partner industriali consente alle Regioni di beneficiare di una maggiore
competizione, sostiene l'autosufficienza nazionale e regionale di plasmaderivati e offre ai cittadini
una migliore assistenza in termini di offerta quali-quantitativa dei prodotti. Grazie a questo provvedimento, il Ssn potrà conseguire le migliori condizioni in termini di rese e di tipologie di emoderivati
ottenibili dal plasma raccolto in Italia, assicurando al contempo i più alti livelli di tutela della salute
pubblica.
Le aziende individuate sono:
- Baxter Manufactoring (stabilimenti di Rieti);
- Csl Behring (stabilimenti di Berna, Svizzera);
- Grifols Italia (stabilimenti Instituto Grifols Barcellona, Spagna);
- Kedrion (stabilimenti Bolognana, Gallicano, Lucca);
- Octapharma Italy (stabilimenti Stoccolma, Svezia).
QUOTIDIANOSANITÀ.IT
Tumori del sangue. Congresso di San Francisco/2. La
tri-terapia che congela il mieloma multiplo
I dati dello studio Aspire presentati al 56° Congresso della Società Americana di
Ematologia. La combinazione di Carfilzomib, Lenalidomide, and Desametasone è in
grado di aumentare la sopravvivenza senza malattia a 26,3 mesi rispetto ai 17,6 mesi della combinazione con soli due farmaci. Che vuol dire un miglioramento di 8,7
mesi in termini di sopravvivenza libera da progressione
08 DIC - L’unione fa la forza anche quando si tratta di mettere KO malattie particolarmente
aggressive come il mieloma multiplo. Lo dimostrano anche i dati dello studio di fase 3 Aspire
presentati da Amgen e dalla sua società controllata Onyx Pharmaceuticals al 56° Congresso della Società Americana di Ematologia in corso a San Francisco. Lo studio Aspire, pubblicato proprio in questi giorni anche sul New England Journal of Medicine,ha valutato carfilzomib per iniezione più lenalidomide e desametasone rispetto a lenalidomide e desametasone in pazienti affetti da mieloma multiplo recidivante.
Tre farmaci che “congelano” la malattia. Lo studio ha raggiunto il suo endpoint primario
dimostrando che la combinazione di Carfilzomib, Lenalidomide, and Desametasone è in
grado di aumentare in modo significativo la sopravvivenza senza malattia a 26,3 mesi rispetto ai 17,6 mesi della combinazione con soli due farmaci, il che significa un miglioramento di 8,7 mesi in termini di sopravvivenza libera da progressione. “Quasi tutti i pazienti affetti
da mieloma multiplo sono soggetti a recidiva dopo il trattamento, il che mette in evidenza
l’esigenza di nuove opzioni che non solo estendano il periodo di tempo vissuto dai pazienti
senza progressione della malattia, ma che migliorino anche la profondità e la durata della
risposta al trattamento” ha affermato il dottor Antonio Palumbo, responsabile della
“Myeloma Unit” presso il Dipartimento di Oncologia dell’Università di Torino e cosperimentatore principale. “La combinazione di carfilzomib, lenalidomide e desametasone a
basso dosaggio genera risposte profonde e durature, produce un miglioramento clinicamente significativo della sopravvivenza libera da progressione e si annuncia come un importante
progresso nel trattamento del mieloma”.
La qualità della vita. I dati presentati all'Ash indicano anche che l'aggiunta di carfilzomib al
trattamento standard con desametasone (un farmaco steroideo) e lenalidomide (un derivato
della talidomide) aumenta la quota di pazienti che rispondono alla terapia (87,4% contro
66,9%) e triplica la quota di malati nei quali il mieloma non dà più segni rilevabili (31,8%
contro 9,3%). Infine, benché si tratti di dati ancora preliminari, il trend che appare è quello di
un aumento della sopravvivenza complessiva. "E' una bella storia da raccontare" dice Keith
Stewart della Mayo Clinic, ricercatore capo della sperimentazione che ha arruolato in 20
Paesi del mondo 792 pazienti con mieloma multiplo recidivato. Dai risultati dell'analisi ad interim che appare sul 'Nejm', carfilzomib addizionato agli altri 2 farmaci prolunga di oltre il
50% il periodo di remissione: 8,7 mesi in più in media (26,3 mesi contro 17,6). Tempo guadagnato, ma anche vissuto bene: "I pazienti che hanno assunto tre farmaci hanno riferito
una migliore qualità della vita nonostante un trattamento ad alta intensità", sottolinea lo
scienziato dell'ateneo dell'Arizona che vanta la più ampia esperienza nell'impiego clinico di
carfilzomib, con il primo malato che ha riposto al farmaco già nel 2006.
Il mieloma multiplo.Se la lotta alle malattie oncoematologiche ha segnato negli ultimi decenni successi tali da portare a guarigione pazienti un tempo destinati a morire in pochi anni o addirittura in pochi mesi, il mieloma resta il nemico più difficile e colpisce oggi circa 14
mila italiani con 5.300 nuovi casi ogni anno. Si tratta di un cancro ematologico in cui le cellule del sistema immunitario, un tipo di globuli bianchi che hanno origine nel midollo osseo,
diventano cancerose moltiplicandosi troppo rapidamente e accumulandosi in tutto l’organismo. L’accumulo di queste cellule cancerose può portare alla formazione di tumori alle ossa di tutto il corpo. Il midollo osseo sano produce cellule staminali che diventano globuli
rossi, deputati al trasporto di ossigeno e altri materiali a tutti i tessuti del corpo; globuli bianchi, che combattono infezioni e malattie; o piastrine, che aiutano a prevenire le emorragie
grazie alla coagulazione del sangue. Il mieloma multiplo può impedire al midollo osseo di
produrre un numero sufficiente di cellule ematiche sane, indebolendo gravemente le ossa e
il sistema immunitario.
L’attesa della registrazione. “L’offerta di nuove potenziali opzioni di trattamento rappresenta l’impegno da parte di Onyx e Amgen di far progredire il trattamento dei pazienti affetti
da mieloma multiplo” ha affermato il dottor Pablo J. Cagnoni, presidente di Onyx Pharmaceuticals, Inc. “I risultati dello studio di fase 3 ASPIRE rappresentano un ulteriore passo in
avanti affinché Kyprolis possa diventare una colonna portante delle terapie per il trattamento del mieloma multiplo”. I risultati di questo studio costituiranno le basi per le richieste di
approvazione alle autorità di controllo in tutto il mondo a partire dalla prima metà del 2015.
Negli Stati Uniti, questi dati potrebbero fornire un supporto per convertire l’attuale approvazione accelerata in piena approvazione e per l’ampliamento delle attuali indicazioni.
Emanuela Vinci
Rassegna medico-scientifica e
politica sanitaria
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