Provincia di Napoli Progetto SPES – GOAL “Realizzazione di un percorso di formazione degli insegnanti e degli operatori dell’orientamento” A cura di Daniela Pavoncello Editing e impostazione grafica Ilaria Mosca Aprile 2008 INDICE Progetto Elenco Docenti partecipanti ai seminari 1 Seminario: “ La gestione degli interventi di orientamento in aula: aspetti metodologici ” L. Valente 2 Seminario: “ Tecniche e strumenti dell’orientamento ” C. Polacek 3 Seminario: “Valenza orientativa delle discipline scolastiche” R. Biagioli 4 Seminario: “ La comunicazione di qualità nelle attività di orientamento ” 5 Seminario: “ Facilitare l’apprendimento: tra risorse personali e difficoltà attuali “ D. Bellantonio 6 Seminario: “ Tecniche di progettazione orientativa “ G. Iannis Bibliografia Allegati Il Progetto FINALITA’: L’intervento si propone di sperimentare, nell’ambito del progetto gestito dalla Provincia di Napoli, un modello di orientamento finalizzato ad affrontare in maniera dinamica ed integrata il fenomeno della dispersione scolastica ed a contrastare il problema dell’abbandono formativo nell’intento di raggiungere la finalità del successo formativo “per tutti”. La presente proposta progettuale di formazione dei docenti e degli operatori di orientamento costituirà il motore in grado di garantire l’attivazione, da parte del personale in forza all’Istituto prescelto per la sperimentazione, delle altre azioni previste. Il programma formativo seminariale risulta quindi particolarmente importante ai fini dello sviluppo dell’intera proposta progettuale. L’intervento formativo, rivolto ai docenti ed agli operatori dell’Istituto prescelto, si propone i seguenti obiettivi: - Acquisire competenze per la progettazione di interventi di orientamento; - Comprensione e valutazione del valore orientativo delle aree disciplinari in vista di una programmazione didattica operativa; - Acquisire strumenti per la diagnosi valutativa in chiave orientativa degli studenti; - Riflettere sul ruolo dei docenti nelle azioni orientative; - Acquisire delle competenze relazionali in grado di promuovere un atteggiamento propositivo del gruppo classe. Il Progetto UNITA’ FORMATIVE/SEMINARI L’articolazione dell’azione formativa ha previsto lo sviluppo di un percorso di Formazione modulare in forma Seminariale, basato sulle seguenti unità formative: 1. La gestione degli interventi di 4 ore Prof.ssa Lauretta Valente 12 ore Prof. Klement Polacek 3. Valenza orientativa delle discipline scolastiche 8 ore Prof.ssa Raffaella Biagioli 4. La comunicazione di qualità nelle attività di orientamento 8 ore Prof. Mario Becciu 5. Facilitare l’apprendimento: tra risorse personali e difficoltà attuali 4 ore Prof. Domenico Bellantonio 6. Tecniche di progettazione orientativa 4 ore Prof. Giulio Iannis orientamento in aula: aspetti metodologici 2. Tecniche e strumenti dell’orientamento Il Progetto DESTINATARI Il personale docente referente delle azioni di orientamento delle scuole medie di I grado “Costantinopoli”, “Novaro”, “Casanova” ed il corpo docente delle I classi dell’Istituto “Caracciolo” di Napoli RISORSE UMANE Gli interventi formativi hanno previsto la partecipazione di relatori esperti di rilievo del mondo dell’orientamento e dell’Università con la supervisione della Dott.ssa Pavoncello – ISFOL DURATA 40 ore complessive – da svolgersi durante le ore pomeridiane dalle 14 alle 18 SEDE L’Istituto Professionale di Stato di Napoli “Caracciolo” Elenco Docenti coinvolti Astone Silvana Ist. Prof. le Caracciolo Battaglia Maria Ist. Prof. le Caracciolo Calvanese Eva Ist. Prof. le Caracciolo Coppola Gaetana Ist. Prof. le Caracciolo D’Alessandro Paola I. C. S. Novaro D’Amato Maria Rosaria S. M. S. di Costantinopoli Mascolini Patrizia Ist. Prof. le Caracciolo Pagano Antonella I. C. S. Casanova Pane Carmela S. M. S. di Costantinopoli Portanova Pia Ist. Prof. le Caracciolo Spagnuolo Dario - coordinatore Ist. Prof. le Caracciolo Seminario 1 LA GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI ORIENTAMENTO IN AULA: ASPETTI METODOLOGICI Dott.ssa Lauretta Valente (COSPES) Seminario 1 La gestione degli interventi di orientamento in aula: aspetti metodologici CONTENUTI: Il processo di insegnamento e apprendimento: variabili, risorse, difficoltà Il docente come esperto del processo di insegnamento – apprendimento La proposta didattica orientativa all’interno delle mutate condizioni socio - culturali Seminario 1: La gestione degli interventi di orientamento in aula: aspetti metodologici Definizione / delimitazione dell’orientamento a) Avviare, guidare per una determinata via; indirizzo dato a persone per raggiungere un determinato scopo, l’insieme delle iniziative volte a favorire una scelta ragionata degli studi da seguire e della professione da intraprendere. (Treccani) b) Un processo educativo unitario in cui vengono distinti alcuni aspetti ed accentuati alcuni obiettivi dando in tal modo origine alle seguenti specificazioni: o. vocazionale, scolastico, personale e professionale Aiuto che l’educatore offre al soggetto perché possa elaborare un progetto di vita e realizzarlo durante le singole fasi dello sviluppo. (K. Polacek) c) L’orientamento è una disciplina applicata. Trae i suoi contenuti da discipline fondanti come la filosofia dell’educazione, la metodologia pedagogica, la psicologia, la sociologia, l’antropologia culturale … Da altre discipline adotta metodi e procedimenti come ad esempio s. la statistica. (K. Polacek) Seminario 1: La gestione degli interventi di orientamento in aula: aspetti metodologici Delimitazione dell’orientamento QUANDO E COME Nella continua necessità di scelte formative Nella ricerca e cambio di lavoro Negli interessi e scelte professionali Nei passaggi lavoro – formazione - lavoro Nelle diverse prospettive progettuali nel corso della vita LUNGO TUTTO L’ARCO DELLA VITA Seminario 1: La gestione degli interventi di orientamento in aula: aspetti metodologici Delimitazione dell’orientamento CONTENUTI: Triangolazione Conoscenza della persona: aspirazioni e valori, interessi, attitudini/capacità Conoscenza del mondo dell’istruzione e della formazione Conoscenza del mondo del lavoro e dell’economia Seminario 1: La gestione degli interventi di orientamento in aula: aspetti metodologici Delimitazione dell’orientamento METODI UNITA’ LABORATORIALI DI RICERCA ESERCITAZIONI Costruzione della mappa delle offerte scolastiche e formative del territorio, della zona, della città. Programmare la realizzazione di periodi di stage Costruzione della mappa dei servizi utili che offre il territorio, la zona, la città Simulazioni di telefonate, di lettere, di colloquio per l’inserimento in stage Costruzione della mappa occupazionale del territorio Realizzazione di colloqui per l’inserimento in stage Elaborare una valutazione dell’assetto economico Realizzazione di piani di contatti per la conoscenza di corsi scolastici o di offerte formative Elaborare e valutare alcune possibilità di studio e/o di formazione o/e di lavoro all’estero …… Seminario 1: La gestione degli interventi di orientamento in aula: aspetti metodologici Delimitazione dell’orientamento APPROCCIO IN RAPPORTO AL: Contesto economico Contesto dei servizi Competenze personali: approccio psicopedagogico Angolatura clinica: aspirazioni, progetti, difficoltà personali Angolatura professionale Angolatura attitudinale Seminario 1: La gestione degli interventi di orientamento in aula: aspetti metodologici Delimitazione dell’orientamento STRUMENTI Didattica in base all’acquisizione delle competenze La dimensione orientativa delle discipline L’aggancio alle professioni L’aggancio alle competenze, alle abilità professionali Strumenti di indagine personale Attitudini specifiche: questionari, giochi, informazioni familiari … Risultati scolastici, quelli degli ambiti migliori Dimensione psicologica Interessi/aspirazioni (es. Holland) Seminario 1: La gestione degli interventi di orientamento in aula: aspetti metodologici Delimitazione dell’orientamento STRUMENTI Raccolta / classificazione dei servizi esistenti Centri per l’impiego Apprendistato Sportelli informativi informagiovani Formazione professionale Seminario 1: La gestione degli interventi di orientamento in aula: aspetti metodologici Definizione / delimitazione dell’orientamento STRUTTURA: riferimenti Specialistico/Psicopedagogico Territoriale Operativo/Didattico Metodologico Seminario 2 TECNICHE E STRUMENTI DELL’ORIENTAMENTO Prof. Klement Polacek (Università Pontificia Salesiana) Seminario 2 Tecniche e Strumenti dell’orientamento CONTENUTI: Gli strumenti di orientamento; Metodo ed utilizzo degli strumenti; I costrutti relativi ad alcuni strumenti utilizzati nell’orientamento scolastico; Attitudini; Interessi/valori professionali; Dimensioni di personalità; La valutazione di una qualità di un test Seminario 2 Tecniche e Strumenti dell’orientamento MODELLI DI INTELLIGENZA Structure of intelligence di Guilford Teoria triarchica di Sternberg Il modello gerarchico delle abilità di John Carroll Intelligenze multiple di Gardner Intelligenza emozionale di Goleman Seminario 2 Tecniche e Strumenti dell’orientamento IL MODELLO GERARCHICO di Carroll GLI STRATI 1° BASSO: è formato da 66 fattori specifici (comprensione verbale, conoscenze lessicali, fluidità verbale e numerica, rapidità di esecuzione di compiti semplici, ragionamento sequenziale. 2° MEDIO: è formato da 8 fattori di gruppo tra cui dominano Intelligenza fluida (GF) Intelligenza cristallizzata (GC) Memoria e capacità di apprendimento Percezione visiva ampia Percezione uditiva ampia Capacità mnemonica ampia Rapidità cognitiva ampia Velocità di elaborazione e di decisione 3° ALTO: è formato dal fattore generale G, a cui contribuiscono i due fattori fluido e cristallizzato ed è unito alla capacità di elaborare informazioni complesse, alla comprensione dei contenuti verbali e simbolici complessi e al ragionamento di elevata astrazione. Seminario 2 Tecniche e Strumenti dell’orientamento IL MODELLO GERARCHICO Il Gf È formato dal ragionamento induttivo e deduttivo, dalla scoperta di rapporti tra elementi grafici; dipende maggiormente dai fattori ereditari, aumenta con le esperienze occasionali e inizia a declinare già nell’età matura L’ESTENSIONE DEI PROCESSI E’ BASATA SULLE RISORSE PERSONALI Il Gc È formato da contenuti verbali, è condizionato notevolmente dalla cultura (informazioni, esperienze) e si sviluppa nelle istituzioni formative. IL TRASFERIMENTO DEI PROCESSI SI EFFETTUA IN RAPPORTO ALLE PROPOSTE AMBIENTALI Seminario 2 Tecniche e Strumenti dell’orientamento IL MODELLO GERARCHICO: pregi teorici e pratici TEORICI Offre una visione unitaria delle abilità umane; Contribuisce ad una migliore comprensione di intelligenza con i due fattori (Gc e Gf) e dei tre strati; Spiega l’effetto di interventi per promuovere i processi intellettivi (1° strato); Offre un quadro di abilità formative; Spiega bene la differente traiettoria dei due fattori con il contributo dei fattori biologici alla maturazione PRATICI Il fattore generale G e i due fattori del 2° strato Gf e Gc e i fattori del 1° strato sono in effettivo rapporto con numerosi criteri sociali: rendimento scolastico durata degli studi e conseguimento di titoli Successo professionale Offre informazioni differenziate in vista di una scelta scolastica e professionale Offre indicazioni per l’impostazione dell’apprendimento a tutti i livelli di scolarità Dà la possibilità di intravedere quanto delle abilità sia dovuto all’istruzione e quanto alle effettive potenzialità Seminario 2 Tecniche e Strumenti dell’orientamento STRUCTURE OF INTELLIGENCE di Guilford Guilford nega l’esistenza del fattore generale e propone fattori indipendenti. Specifiche abilità sorgono dall’intersezione di operazioni, contenuti e prodotti disposte in un cubo. Da tale intersezione sorgono 120 entità logiche di cui solo la metà è stata confermata empiricamente. Recentemente sono salite a 180. Il SOI ha contribuito alla revisione dei curricoli, a far emergere alcuni aspetti di intelligenza e a rilanciare la ricerca sulla creatività. In realtà le parziali conferme del SOI sono dovute all’omogeneità del campione, alle prove elaborate in dipendenza del modello e alla loro bassa fedeltà. L’accertamento dei 120 aspetti richiederebbe molte ore di somministrazione e informazioni così numerose e dettagliate non potrebbero essere utilizzate nell’apprendimento e neppure nell’orientamento. Il SOI è da rigettare a causa della supposizione della totale indipendenza delle abilità. Seminario 2 Tecniche e Strumenti dell’orientamento TEORIA TRIARCHICA di Sternberg Sternberg ha articolato la sua teoria in tre tipi di intelligenza con tre rispettive capacità. TIPO Critico/analitico Creativo/sintetico Pratico/contestuale CAPACITA’ Analitica Creativa Pratica La teoria ha una vasta applicazione nell’apprendimento e offre dati utili anche per la progettazione professionale. I tipi possono essere accertati con il Triartic Ability Test nei rispettivi contenuti: verbale, quantitativo e figurativo. Seminario 2 Tecniche e Strumenti dell’orientamento INTELLIGENZE MULTIPLE di Gardner Gardner sostiene l’esistenza di sette intelligenze indipendenti basate sulle aree delle possibili attività umane. Tali intelligenze sono: • Linguistica • Logico – matematica • Spaziale • Corporeo – cinestetica • Musicale • Interpersonale Recentemente si è aggiunta l’intelligenza naturalistica e quella esistenziale, è discussa quella spirituale. L’accertamento viene fatto con un metodo “autentico” e cioè diretto, con auto ed etero Valutazione: “Multiple Intelligences Assessment Technique” Seminario 2 Tecniche e Strumenti dell’orientamento INTELLIGENZA EMOZIONALE di Goleman La teoria elaborata da Salovey e Mayer, divulgata da Goleman, è l’ultima arrivata ma ben accolta. E’ una esplicitazione dell’intelligenza sociale che consiste nel monitorare i sentimenti e emozioni propri ed altrui, discriminando tra essi, usando informazioni per guidare il proprio pensiero e azione. Dai vari questionari si ottiene il QUOZIENTE EMOZIONALE Seminario 2 Tecniche e strumenti dell’orientamento LA STRUTTURA DEL QPA Coordinate teoriche Descrizione delle scale Forme del QPA Klement Polacek Seminario 2 Tecniche e strumenti dell’orientamento COORDINATE TEORICHE: tre approcci all’apprendimento PROFONDO SUPERFIACIALE STRATEGICO Seminario 2 Tecniche e strumenti dell’orientamento DESCRIZIONE DELLE SCALE: cinque scale Motivazione intrinseca all’apprendimento (MI) Metacognizione e apprendimento autoregolato (MA) Strategie di apprendimento (SA) Consolidamento dell’apprendimento (CA) Apprendimento superficiale (AS) Seminario 2 Tecniche e strumenti dell’orientamento FORME DEL QPA: quattro forme QPA – A per alunni del 5° anno della scuola primaria e del 1° e 2° anno della scuola secondaria di I grado; QPA – B per studenti del 3° anno della scuola secondaria di I grado e del 1° anno della scuola secondaria di II grado; QPA – C per studenti dal 2° al 5° anno della scuola secondaria di II grado; QPA – D per soggetti dell’istruzione e formazione superiore (universitaria) Seminario 2 Tecniche e strumenti dell’orientamento PER CONCLUDERE ….. Il QPA offre prima di tutto un’informazione generale sulla qualità dell’apprendimento del soggetto (ottimo, buono, discreto, sufficiente, scadente), pur fornendo indicazioni specifiche, come risulta dalla denominazione e dalle scale. In tal modo il QPA opera una diagnosi differenziata, cui può seguire un intervento specifico teso a migliorare i metodi e i processi meno produttivi. Seminario 2 Tecniche e strumenti dell’orientamento SELF – DIRECTED SEARCH John L. Holland, Amy R. Powell e Barbara A. Fritzsche TEORIA Adattamento italiano a cura di Klement Polacek Seminario 2 Tecniche e strumenti dell’orientamento I TIPI PROFESSIONALI: principi teorici 1. 2. 3. 4. 5. La scelta professionale è espressione della personalità; I tipi professionali sono costanti e hanno significato psicologico e sociologico; Gli individui che esercitano la stessa attività hanno le dimensioni di personalità affini e lo sviluppo professionale simile; La somiglianza nella struttura di personalità si esprime anche nel comportamento simile; Stabilità, soddisfazione, rendimento (scolastico e lavorativo) dipendono dalla congruenza della persona con l’ambiente. Secondo Holland “TIPO CREA TIPO” Seminario 2 Tecniche e strumenti dell’orientamento DESCRIZIONE DEI TIPI Il tipo è formato da: a) b) c) d) e) Preferenze per persone, situazioni, conduzione del lavoro, attrezzature per soddisfare i suoi bisogni, per esplicare le sue caratteristiche di personalità e per realizzare i suoi valori; Competenze acquisite (grado iniziale minimo) per una determinata area professionale; Atteggiamento di base in rapporto all’area: soluzione dei problemi (R), riflessione sui problemi (I), espressione di se stesso (A), promozione del benessere delle persone (S), efficiente gestione (E), esecuzione degli ordini (C); Auto – e etero – percezione in alcune dimensioni di personalità; Rispettivo comportamento. Seminario 2 Tecniche e strumenti dell’orientamento DESCRIZIONE DEI TIPI TIPO REALISTICO TIPO INVESTIGATIVO TIPO ARTISTICO TIPO SOCIALE TIPO INTRAPRENDENTE TIPO CONVENZIONALE Seminario 2 Tecniche e strumenti dell’orientamento RAPPORTO TRA I TIPI: modello esagonale R I C A E S Seminario 2 Tecniche e strumenti dell’orientamento RAPPORTO TRA I TIPI: tipi composti La disposizione esagonale delle sei aree dà la possibilità di formare un certo numero di sottotipi o tipi composti da due o da tre aree. In teoria sarebbero possibili 720 sottotipi, ma la combinazione che si ottiene dalla presenza della sesta lettera non ha significato reale. Questo vale anche per la quinta e in parte per la quarta lettera e perciò il tipo composto è formato da tre lettere. ISA - medico ASE - attore CES - ragioniere Seminario 2 Tecniche e strumenti dell’orientamento ASPETTI COMPLEMENTARI DEL TIPO E DELL’AREA Tre aspetti: Differenziazione: chiara preferenza per una sola area; Consistenza: conformità delle preferenze al modello esagonale; Congruenza: corrispondenza tra il tipo e l’ambiente Differenziazione, Consistenza e Congruenza possono essere alte, medie e basse. Da questi tre aspetti dipende: La stabilità (scolastica, accademica, professionale) La soddisfazione (scolastica, accademica, professionale) Il rendimento (scolastica, accademica, professionale) Seminario 2 Tecniche e strumenti dell’orientamento RAPPORTO TRA IL TIPO E L’AMBIENTE Più differenziato sarà l’ambiente e più consistente e stabile sarà il tipo; L’alta identità dell’ambiente contribuirà: 1. 2. al coinvolgimento del soggetto, alla stabilità delle sue preferenze, l’ambiente lavorativo con chiara identità: 3. potenzierà il tipo esistente, assimilerà un soggetto amorfo, metterà in crisi il tipo opposto. Seminario 2 Tecniche e strumenti dell’orientamento PER CONCLUDERE ….. La teoria di Holland è la più utilizzata nell’orientamento E’ la teoria maggiormente sottoposta a verifiche empiriche con risultati largamente positivi E’ la teoria in cui il soggetto è attivo, si rende conto dei processi che essa richiede e può proseguire il suo iter professionale in modo autonomo Seminario 2 Tecniche e strumenti dell’orientamento VALORI PROFESSIONALI Concetto Costrutti affini Gerarchia Orientamenti Tipologia Klement Polacek Seminario 2 Tecniche e strumenti dell’orientamento CONCETTO “Il valore è una convinzione duratura secondo la quale l’individuo si comporta nella vita Sia privata che pubblica”. Il valore è formato da componenti cognitive, affettive e comportamentali. Il valore può essere semplicemente una modalità di condotta oppure la finalità della stessa esistenza umana. Può essere individuale oppure sociale. I valori sono radicati nei bisogni a seconda che si tratti di bisogni fisiologici oppure bisogni psichici. La differenza tra i valori e i bisogni è che i primi perdurano anche dopo la soddisfazione. Seminario 2 Tecniche e strumenti dell’orientamento COSTRUTTI AFFINI Esiste un rapporto molto stretto tra i valori e gli interessi. Infatti gli interessi possono essere intesi come manifestazione dei valori. I valori si distinguono anche dagli atteggiamenti, mentre gli atteggiamenti sono rivolti verso oggetti, istituzioni e situazioni specifiche, i valori sono norme di condotta, gli atteggiamenti non lo sono. I valori occupano un posto preminente nella personalità, gli atteggiamenti hanno minore importanza. In conseguenza essi determinano gli atteggiamenti. Il valore per definizione è motivante. Gli atteggiamenti Sono motivanti solo in quanto contribuiscono alla Realizzazione dei valori. L’atteggiamento non è mai fine a se stesso ma è In funzione dei valori. Seminario 2 Tecniche e strumenti dell’orientamento GERARCHIA GENERICA GERARCHIA AUTOREALIZZAZIONE RICONOSCIMENTO SOCIALE APPARTENENZA SOCIALE SICUREZZA BISOGNI FONDAMENTALI Spirituali Psichici Psichici Fisiologici Fisici Seminario 2 Tecniche e strumenti dell’orientamento ORIENTAMENTI 1. Orientamento Materialistico (MATER) 2. Orientamento al Sé (SELFO) 3. Orientamento agli Altri (OTHER) 4. Orientamento all’Indipendenza (INDEP) 5. Orientamento alla Sfida (CHALL) Seminario 2 Tecniche e strumenti dell’orientamento TIPOLOGIA 1. 2. 3. 4. 5. 6. Il Tipo CREATIVO Il Tipo TRANQUILLO Il Tipo RAMPANTE Il Tipo DURO Il Tipo BATTITORE LIBERO (autonomo) Il Tipo SOCIALE (socievole) Seminario 3 VALENZA ORIENTATIVA DELLE DISCIPLINE SCOLASTICHE Prof.ssa Raffaella Biagioli (Università degli Studi di Firenze) Seminario 3 Valenza orientativa delle discipline scolastiche CONTENUTI: Obiettivi educativi dell’orientamento Orientamento formativo ed organizzazione della didattica L’organizzazione modulare della didattica La progettazione e la programmazione modulare L’organizzazione modulare del curricolo La definizione degli obiettivi Seminario 3 Valenza orientativa delle discipline scolastiche DOCUMENTI SULL’ORIENTAMENTO UNESCO 1979 Documento U.E. del novembre 2003 Direttiva del MIUR n. 487 del 6 agosto 1997 Un testo del 2004 dell’U.E. Seminario 3 Valenza orientativa delle discipline scolastiche CARATTERE BI-DIREZIONALE DELL’ORIENTAMENTO Indirizza verso la conoscenza di sé e coglie il carattere progressivo della costruzione dell’identità Individuale. Promuove la conoscenza della realtà circostante nonché la sua finalizzazione alla costruzione di un progetto coerente con questa esplorazione. ORIENTAMENTO-AUTO-ORIENTAMENTO COME PROMOZIONE DELL’AUTOVALUTAZIONE Seminario 3 Valenza orientativa delle discipline scolastiche LE DIMENSIONI DELL’ORIENTAMENTO ORIENTAMENTO SCOLASTICO Istruzione ORIENTAMENTO PROFESSIONALE Formazione ORIENTAMENTO ESISTENZIALE Educazione Indirizza le scelte degli studenti rispetto ai corsi scolastici/universitari Indirizza le scelte degli studenti verso l’occupazione e il mondo del lavoro Indirizza verso le altre scelte di vita che investono gli ambiti della famiglia, della società, della partecipazione alla vita democratica. Seminario 3 Valenza orientativa delle discipline scolastiche IL PRISMA DELL’ORIENTAMENTO: distinzioni ORIENTAMENTO INFORMATIVO (conoscenza percorsi ORIENTAMENTO FORMATIVO (progetti di vita) universitari e opportunità lavorative) illustrazione capacità necessarie dei percorsi; caratteristiche figure professionali e ambienti di lavoro; incontri e visite per la conoscenza di realtà lavorative e/o ambienti universitari. costruzione progressiva e consapevolezza della propria identità sotto i profili conoscitivo, affettivo e relazionale; scoperta di attitudini e interessi e loro potenziamento in funzione del progetto di studio, di lavoro e di vita; promozione delle capacità necessarie per vagliare le informazioni, accedere alle fonti Informative, decidere e progettare dare un’organizzazione modulare alla didattica. Seminario 3 Valenza orientativa delle discipline scolastiche OBIETTIVI DIDATTICI EDUCARE ALLA RICERCA non c’è accumulo di informazioni criteri di selezione e scelta che rendono produttivo l’accesso alle informazioni EDUCARE ALLA PROGETTUALITA’ saper proporre, prefigurare organizzare padroneggiare le procedure “sperimentando la complessità” EDUCARE ALLA VERIFICA/CONTROLLO/ VALUTAZIONE saper confrontare i risultati ottenuti e i risultati attesi Seminario 3 Valenza orientativa delle discipline scolastiche LA METODOLOGIA FORMATIVA PER COMPITI Impegnare su compiti reali Impegnare su compiti reali con particolari caratteristiche Attivare flussi diversificati di informazioni, di risorse, di relazioni Far riflettere costantemente sui processi di lavoro attivati Far estrarre, sistemare e ampliare le acquisizioni utili da impiegare e da riutilizzare Seminario 3 Valenza orientativa delle discipline scolastiche A QUALI CONDIZIONI UN’ATTIVITA’ E’ FORMATIVA? Se è PROGETTUALE Se risponde ad un BISOGNO Se produce un RISULTATO Se la sua complessità esige l’esercizio di ABILITA’, CAPACITA’ MOLTEPLICI attivando i vari aspetti della persona Se è COMPRENSIBILE e VERIFICABILE da chi la compie Se le ABILITA’ attivate possono essere trasferite Se con STRATEGIE diverse produce capacità e abilità molteplici Seminario 3 Valenza orientativa delle discipline scolastiche FAVORIRE LA CONOSCENZA DI SE’ LE AZIONI DI ORIENTAMENTO SONO UN ELEMENTO COSTITUTIVO E IMPRESCINDIBILE DELL’ OFFERTA FORMATIVA ORIENTARE, DUNQUE, INCLUDE NON SOLO I CONTENUTI DISCIPLINARI, MA ANCHE LE RELAZIONI, I PROCESSI, I SIGNIFICATI, ATTRAVERSO I QUALI IL DIRITTO ALL’APPRENDIMENTO DIVENGA ANCHE IL DIRITTO ALLA BUONA QUALITA’ DELLA VITA Seminario 3 Valenza orientativa delle discipline scolastiche Orientamento come punta avanzata della formazione generale nell’odierna società del cambiamento Dal punto di vista della scuola Dal punto di vista dello studente Promozione: •della creatività •della imprenditorialità •dell’insegnare ad apprendere Imparare ad imparare Auto-orientamento Lifelong learning Seminario 3 Valenza orientativa delle discipline scolastiche L’ORGANIZZAZIONE MODULARE L’organizzazione modulare della didattica rimanda alla struttura reticolare della conoscenza, mediante l’individuazione dei nuclei fondanti delle singole discipline e, all’interno di queste, dei nodi concettuali di base e delle relazioni che li collegano. L’organizzazione modulare della proposta di istruzione consente inoltre di: Superare l’ambiguità dei giudizi e delle competenze sottese ai titoli di studio e attuare quindi, un sistema di certificazione delle competenze riconosciuto e condiviso a livello europeo Rendere praticabili i percorsi formativi Propri di un sistema formativo Integrato e rispondere così Alle esigenze, già attuali, della Formazione Continua. Seminario 3 Valenza orientativa delle discipline scolastiche ELEMENTI DI PROGETTAZIONE MODULARE Strutturare un modulo didattico significa progettare una situazione formativa che favorisca la costruzione di legami di senso e di contesto, dove la costruzione avviene grazie ad un’attività esplorativa volta all’individuazione di problemi come indagine cognitiva. La situazione formativa è fortemente orientante perché attiva abilità sociali, abilità di studio, competenze, padronanze, processi logici e percettivi; aiuta a sperimentare compiti ricchi di alternative, sottraendoli ai processi lineari e definitivi. Seminario 3 Valenza orientativa delle discipline scolastiche ELEMENTI DI PROGETTAZIONE MODULARE: sezione di ingresso Il titolo del modulo e una sua breve descrizione La descrizione degli obiettivi in termini di competenze L’indicazione delle preconoscenze necessarie all’allievo per raggiungere gli obiettivi del modulo La collocazione del modulo rispetto alla proposta formativa complessiva e la sua connessione ai documenti di maggiore importanza in merito al dibattito sulla formazione Seminario 3 Valenza orientativa delle discipline scolastiche ELEMENTI DI PROGETTAZIONE MODULARE Un titolo Un sommario La motivazione/giustificazione Le finalità Gli obiettivi I prerequisiti I contenuti I mezzi Gli spazi I metodi La valutazione Seminario 4 LA COMUNICAZIONE DI QUALITA’ NELLE ATTIVITA’ DI ORIENTAMENTO Prof. Mario Becciu Seminario 4 La comunicazione di qualità nelle attività di orientamento CONTENUTI Introduzione Specificità delle relazioni scolastiche La comunicazione di qualità Caratteristiche delle R. E. Condizioni per la costruzione di una R. E. Competenze per la realizzazione della R. E. Conclusioni Seminario 4 La comunicazione di qualità nelle attività di orientamento LA COMUNICAZIONE DI QUALITA’: definizioni La comunicazione di qualità può essere definita come un processo interpersonale, transazionale e simbolico con il quale le persone in interazione raggiungono e mantengono una comprensione reciproca. (Roche) La comunicazione è di qualità quando: • si realizza la coincidenza tra le intenzioni e gli efffetti • si realizza la pariteticità • si metacomunica valorizzazione reciproca (Becciu – Colasanti) Seminario 4 La comunicazione di qualità nelle attività di orientamento LA RELAZIONE EDUCATIVA: caratteristiche È Riflessiva È Asimmetrica È Reversibile È Dialogica Seminario 4 La comunicazione di qualità nelle attività di orientamento LA RELAZIONE EDUCATIVA: condizioni Condizioni di natura personale Struttura motivazionale Grado di maturità psichica Condizioni di natura situazionale Dimensione contenutistica Aspetti organizzativi Ruolo e status del docente Seminario 4 La comunicazione di qualità nelle attività di orientamento LA RELAZIONE EDUCATIVA: competenze Qualità processuali di contatto Dimensione controllo Dimensione emozionale Abilità interpersonali di base Strategie Dimensione congruenza Seminario 4 La comunicazione di qualità nelle attività di orientamento ATTEGGIAMENTI EDUCATIVI CONTROLLO Utilizza atti comunicativi non autoritari Incoraggia la corresponsabilità Regola tramite osservazioni oggettive AUTENTICITA’ EMOZIONALE Stima Vicinanza Supporto congruenza uso di messaggi IO - Prospettivo ipotetici - Appellativi - Espressivi Seminario 4 La comunicazione di qualità nelle attività di orientamento AUTONOMIA Atti verbali autorevoli C DISTACCO EMOZIONALE Atti verbali di disconferma CALORE EMOZIONALE E Atti verbali di conferma E C IMPOSIZIONE Atti verbali autoritari Seminario 4 La comunicazione di qualità nelle attività di orientamento SCALA DI VALUTAZIONE DELLA DIMENSIONE CONTROLLO 0 Nessun controllo autoritario da parte dell’educatore 1 2 3 4 5 6 7 Alto controllo autoritario da parte dell’educatore Livello 7 L’educatore realizza un alto grado di direzione-guida; dà molti ordini, comandi, che determinano univocamente il comportamento degli educandi e non lasciano loro nessun margine libero per una propria decisione-iniziativa; pone molte limitazioni, proibizioni, esige molto controllo. Livello 0 L’educatore lascia agli educandi uno spazio molto ampio per le decisioni-iniziative; li consulta prima di decidere; dovendo essere direttivo, lo fa usando informazioni, inviti, proposte. Seminario 4 La comunicazione di qualità nelle attività di orientamento SCALA DI VALUTAZIONE DELLA DIMENSIONE EMOZIONALE -3 -2 -1 0 +1 +2 Alto grado di disistima, freddezza, distacco +3 Alto grado di stima, calore, affetto Livello +3 L’educatore realizza un alto grado di stima, calore, affetto, e cioè: • • • • è amichevole, accogliente, affettuoso; accetta gli educandi così come sono e li incoraggia; comprende gli educandi, ha fiducia in loro, li tratta con benevolenza; rispetta la dignità degli educandi, li considera come persone che hanno un loro valore. Livello -3 L’educatore realizza un alto grado di disistima, freddezza, distacco, e cioè: • • • è scortese, freddo, scostante; critica gli educandi, li scoraggia; disprezza la dignità degli educandi, li considera come persone senza valore. Seminario 4 La comunicazione di qualità nelle attività di orientamento LA RELAZIONE EDUCATIVA: abilità interpersonali di base • • • • RUOLO DI RICEVENTI Percezione accurata Ascolto attivo RUOLO DI EMITTENTI Enunciati constatativi Enunciati assertivi Seminario 4 La comunicazione di qualità nelle attività di orientamento ABILITA’ INTERPERSONALI DI BASE: la percezione accurata DEFINIZIONE Emergenza di un nucleo di informazioni dall’insieme di stimolazioni sensoriali. FUNZIONE Adattiva e di orientamento CARATTERISTICHE Soggettività Stabilità Significatività Seminario 4 La comunicazione di qualità nelle attività di orientamento LA PERCEZIONE ACCURATA: ostacoli Teoria Implicita della personalità Effetto primacy – recency Effetto alone Tratti centrali Aspettative Stereotipi Seminario 4 La comunicazione di qualità nelle attività di orientamento ABILITA’ INTERPERSONALI DI BASE: l’ascolto attivo L’ascolto può essere genericamente definito come un insieme di atti Percettivi Attraverso i quali entriamo in contatto con una fonte comunicativa. Esso rappresenta una componente attiva e fondamentale del processo Comunicativo che, oltre a favorire al meglio l’espressione del nostro Interlocutore contribuisce anche a creare un’atmosfera di Disponibilità E recettività nei confronti delle nostre stesse comunicazioni. Seminario 4 La comunicazione di qualità nelle attività di orientamento PROCESSI COINVOLTI NELL’ASCOLTO Messaggio dell’emittente Recezione Elaborazione Risposta dell’ascoltatore manifesto latente latente manifesto Seminario 4 La comunicazione di qualità nelle attività di orientamento IL PROCESSO DELL’ASCOLTATORE: risposta CONDIZIONI Disattivare schemi abituali di risposta in cui domina l’IO dell’ascoltatore e focalizzarsi su TU dell’emittente. SUGGERIMENTI Evitare di dimostrare approvazione o disapprovazione Tenere presenti nella risposta le dimensioni tacite ed esplicite del messaggio. Seminario 4 La comunicazione di qualità nelle attività di orientamento INTERVENTI DIRETTIVI INEFFICACI MORALIZZARE: Un giudizio morale espresso sulla base del proprio sistema di valori Es: “Così è e così dovrebbe essere (non essere)” DOGMATIZZARE: La constatazione dogmatica di fatti inevitabili Es: “E’ così e così, però...” DIAGNOSTICARE: Un giudizio sulla situazione dell’altro, fatto con distanza Es: “La tua situazione è questa…” INTERPRETARE: Una lista delle cause che spiegano la situazione Es: “Questo è così perché...” GENERALIZZARE: Notazioni generali sulle sue difficoltà altrui Es: “Questo accade a molti” IDENTIFICARE: Comunicazione su esperienze personali Es: “Succede (è successo) anche a me” SPINGERE: Indicazione di soluzioni immediate , consigli prematuri Es: “Come soluzione io propongo...” Seminario 4 La comunicazione di qualità nelle attività di orientamento ABILITA’ PERSONALI DI BASE: gli enunciati constatativi Si riferisce alla capacità della persona di riportare i fenomeni, soprattutto i fenomeni relazionali, così come si presentano senza interpretarli o valutarli. Perché accade? A che cosa porterà? Come si è sviluppato? Che cosa c’è adesso qui? Prospettiva eziologica Prospettiva teleologica Prospettiva genetica Prospettiva fenomenologica Seminario 4 La comunicazione di qualità nelle attività di orientamento AFFERMAZIONI DI FATTO TEMPO AFFERMAZIONI DEDUTTIVE Si fanno dopo l’osservazione e l’esperienza Si fanno in qualsiasi momento prima, durante, dopo l’osservazione Limitate a quello che si è osservato; non possono essere fatte relativamente a qualcosa che è nel futuro Vanno al di là di quel che si è osservato; possono riguardare il passato, il presente, il futuro. Sono limitate nel numero Sono illimitate nel numero VERIDICITÀ Sono vere ad una elevata probabilità Rappresentano solo un certo grado di probabilità RELAZIONE INTERPERSONALE Uniscono le persone, aiutano a raggiungere un accordo Creano distanze fra le persone, facilmente fomentano il disaccordo ESTENSIONE NUMERO Seminario 4 La comunicazione di qualità nelle attività di orientamento ABILITA’ PERSONALI DI BASE: gli enunciati assertivi Enunciati prospettivo ipotetici Enunciati espressivi Enunciati appellativi Seminario 4 La comunicazione di qualità nelle attività di orientamento LA RELAZIONE EDUCATIVA: strategie Promozione e mantenimento della disciplina Soluzione comune dei problemi Gestione delle situazioni di conflitto Seminario 4 La comunicazione di qualità nelle attività di orientamento LA RELAZIONE EDUCATIVA: promozione e mantenimento della disciplina - - Interventi preventivi Esplicitare le regole Formulare norme informali significative Promuovere l’autodisciplina Provvedere un flusso continuo nei processi scolastici Interventi correttivi Tecniche semidirettive Ristrutturazione della situazione didattica Tecniche di feed – back Tecniche punitive Seminario 4 La comunicazione di qualità negli interventi di orientamento LA RELAZIONE EDUCATIVA: soluzione comune dei problemi L’insegnante come risolutore di problemi L’insegnante come facilitatore nella soluzione di problemi Seminario 4 La comunicazione di qualità nelle attività di orientamento LA RELAZIONE EDUCATIVA: gestione della situazione di conflitto Soluzione passiva del conflitto Soluzione aggressiva del conflitto Soluzione assertiva del conflitto Soluzione prosociale del conflitto Seminario 4 La comunicazione di qualità negli interventi di orientamento STILI RELAZIONALI - 1 Seminario 4 La comunicazione di qualità negli interventi di orientamento STILI RELAZIONALI - 2 Seminario 4 La comunicazione di qualità negli interventi di orientamento STILI RELAZIONALI - 3 Seminario 4 La comunicazione di qualità negli interventi di orientamento STILI RELAZIONALI - 4 Seminario 5 FACILITARE L’APPRENDIMENTO TRA RISORSE PERSONALI E DIFFICOLTA’ ATTUALI Prof. Domenico Bellantoni Seminario 5 Facilitare l’apprendimento tra risorse personali e difficoltà attuali CONTENUTI Il processo di insegnamento e apprendimento: variabili, risorse e difficoltà Il docente come esperto del processo di insegnamento – apprendimento La proposta didattica – orientativa all’interno delle mutate condizioni socio - culturali Seminario 5 Facilitare l’apprendimento tra risorse personali e difficoltà attuali MOTIVAZIONE L’attuale contesto culturale sembra suggerire, alla funzione docente – così come a ogni altra funzione educativo-formativa –, un aggiornamento continuo delle proprie competenze didattiche e pedagogiche. Tale sensibilità appare funzionale non solo in considerazione di un maggiore profitto negli allievi, ma anche di un maggiore benessere del docente e di una conseguente riduzione dello stress da lavoro e del rischio di burn-out. Seminario 5 Facilitare l’apprendimento tra risorse personali e difficoltà attuali LA PERCEZIONE DELL’ALTRO NELLA RELAZIONE DOCENTE – ALLIEVO: principali meccanismi percettivi coinvolti nel rapporto interpersonale • Percezione figura – sfondo • Stile percettivo analitico vs. sintetico • Tendenza alla percezione di una “buona forma” • Influenza dell’esperienza • Teoria implicita della personalità • Stereotipi • Effetto alone • Effetto primacy - recency Seminario 5 Facilitare l’apprendimento tra risorse personali e difficoltà attuali FACILITARE • Non esistono tecniche psicologiche che, pur applicate alla perfezione, possano condurre l’altro a fare ciò che desideriamo, fosse anche la cosa migliore di questo mondo. • D’altra parte, è invece possibile svolgere un ruolo di «facilitatore», favorendo nell’allievo la messa in atto di alcune condotte funzionali. • In relazione, poi, al processo di orientamento professionale, come favorirlo? • Esistono due approcci fondamentali: 1.Selettivo 2.Promotivo • Vediamo cosa implichi il promuovere un atteggiamento di orientamento professionale. Seminario 5 Facilitare l’apprendimento tra risorse personali e difficoltà attuali L’APPRENDIMENTO: ruolo dell’insegnante Se ci chiedessimo qual è l’obiettivo ultimo di un insegnante … … potremmo individuarlo nell’INSEGNARE … o, piuttosto, nel facilitare (vs. ottenere) l’APPRENDIMENTO. In realtà è quest’ ultimo a rappresentare il vero obiettivo dell’insegnamento. Seminario 5 Facilitare l’apprendimento tra risorse personali e difficoltà attuali L’APPRENDIMENTO: chi è l’insegnante? E’ il LEADER di un GRUPPO ORIENTATO al COMPITO (all’interno del gruppo classe)? E’ un COMPONENTE di un GRUPPO ORIENTATO al COMPITO (all’interno del gruppo docenti)? Seminario 5 Facilitare l’apprendimento tra risorse personali e difficoltà attuali Seminario 5 Facilitare l’apprendimento tra risorse personali e difficoltà attuali IL RUOLO DELL’INSEGNANTE: competenze psicologiche 1. Acquisire, in ordine al “sapere” e al “saper essere” e al “saper fare” , competenze relativamente a: “Leggere” efficacemente la realtà individuale e gruppale 2. Comunicare funzionalmente alla definizione di relazioni rispettose e produttive 3. Gestire adeguatamente le dinamiche di gruppo 4. Applicare correttamente la modalità della leadership autorevole. Seminario 5 Facilitare l’apprendimento tra risorse personali e difficoltà attuali autovalutazione sapersi valutare comportamento saper fare atteggiamenti saper essere conoscere sapere Seminario 5 Facilitare l’apprendimento tra risorse personali e difficoltà attuali IL RUOLO DELL’INSEGNANTE: aree tematiche • Le competenze circa la comunicazione e la didattica efficace. • Il gruppo orientato al compito: caratteristiche, variabili e stadi di sviluppo. • La leadership autorevole. • La conoscenza dell’età evolutiva Seminario 6 TECNICHE DI PROGETTAZIONE ORIENTATIVA Prof. Giulio Iannis (Centro Studi PLURIVERSUM) Seminario 6 Tecniche di progettazione orientativa CONTENUTI La giornata: organizzare il tempo L’obiettivo: progettare l’intervento Il metodo e gli strumenti La proposta di lavoro Progettazione: azione interdisciplinare Analisi della complessità Saperi e cambiamento Orientamento Seminario 6 Tecniche di progettazione orientativa LA PROGETTAZIONE: schema Analisi del bisogno Definizione di Scelta e condivisione di metodologie priorità e obiettivi Verifica e valutazione Seminario 6 Tecniche di progettazione orientativa LA PROGETTAZIONE “Progettare significa organizzare il futuro con l’obiettivo di raggiungere un risultato determinato”. IL PROGETTO • Definizione chiara di obiettivi • Definizione chiara di compiti • Definizione chiara di tempi (fasi) • Gestione di risorse limitate • Controllo dei costi GLI OBIETTIVI • Specifici • Misurabili • Realistici • Raggiungibili • Improrogabili Seminario 6 Tecniche di progettazione orientativa LA PROGETTAZIONE CHI - QUANTO QUANDO COME COSA PERCHE’ Risorse Termini Percorso Strutturazione Definizione Seminario 6 Tecniche di progettazione orientativa LA PROGETTAZIONE: trasformare le situazioni esistenti in situazioni desiderate Aspetti integrati Aspetto analitico – esplorativo: guida la conoscenza delle situazioni esistenti Aspetto costruttivo – intenzionale: guida il cambiamento delle situazioni date L’azione progettuale può essere anche pensata come un processo di RICERCA-AZIONE in cui diventa essenziale produrre conoscenza specifica che, in un determinato contesto, genera il cambiamento. La ricerca-azione è caratterizzata dal coinvolgimento attivo degli attori che vivono direttamente la situazione oggetto d’indagine e di cambiamento. Seminario 6 Tecniche di progettazione orientativa VALUTAZIONE L'idea del "dar valore", cioè attribuire un significato a fatti, dati e informazioni. La funzione della valutazione consiste nel determinare il livello in cui i diversi obiettivi sono effettivamente conseguiti. La valutazione come ricerca significa apprezzare i risultati, attraverso un'operazione analitica che sia in grado di ricostruire l'intero processo d'azione e la specifica razionalità che lo caratterizza. Secondo questa prospettiva metodologica, scopo della valutazione è la scoperta dei molteplici esiti ed effetti dì un intervento attraverso la ricostruzione dei sistema d'azione che li comprende. Seminario 6 Tecniche di progettazione orientativa L’INTERVENTO Le finalità di un intervento individuale sono principalmente: Comprendere il problema nel vissuto della persona e nel contesto Attivare la persona affinché possa fronteggiare positivamente il problema Seminario 6 Tecniche di progettazione orientativa PREPARAZIONE DELL’INTERVENTO: prediagnosi per individuare Punti di forza Congruenze e incongruenze Punti di debolezza Coerenze e incoerenze Seminario 6 Tecniche di progettazione orientativa Percorso Strumenti • traccia di lavoro • logica di intervento • batteria di strumenti • risorse informative Rete • mappa delle opportunità • rete di relazioni Seminario 6 Tecniche di progettazione orientativa Principio esperienziale Principio euristico Principio integratore • valorizzazione dell’esperienza personale • coinvolgimento percettivo ed emotivo • creare situazioni di ricerca • favorire processi di problem solving • processo di sviluppo continuo • integrazione logica e psicologica dell’esperienza Modello ADVP - Viglietti Seminario 6 Tecniche di progettazione orientativa Ideale Potenziale • processo di scelta • definizione degli obiettivi • processo di apprendimento • analisi delle competenze Reale • processo di attivazione • accompagnamento e tutoraggio Seminario 6 Tecniche di progettazione orientativa LE VARIABILI DELL’ORIENTAMENTO IDEALE POTENZIALE REALE Seminario 6 Tecniche di progettazione orientativa ESPLORARE E VALORIZZARE LE COMPETENZE Tratto da: Di Fabio Seminario 6 Tecniche di progettazione orientativa SCHEMA Analisi del bisogno Verifica e valutazione Definizione di priorità ed obiettivi Scelta e condivisione di metodologie Seminario 6 Tecniche di progettazione orientativa LA RIFLESSIONE SUL PERCORSO BIBLIOGRAFIA - Andreoli V. (2006), Lettera a un insegnante, Milano, Rizzoli. - Becciu M., Colasanti A.R. (2000), La promozione delle capacità personali, Milano, Franco Angeli. - Bellantoni D. (2006), La guida del canto di assemblea: competenze psicologiche, in Aa.Vv., La guida del canto nell’assemblea liturgica. Napoli, Ecclesiae Domus, pp. 25-42. - Bellantoni D. (2007), Ascoltare i propri figli. Un percorso di formazione per genitori, Trento, Erickson. - Franta H. (1977), Interazione educativa, Roma, LAS. - Id. (1987), Relazioni sociali nella scuola, Torino, SEI. - Id. (1988), Atteggiamenti dell’educatore, Roma, LAS. - Franta H., Colasanti A.R. (1991), L’arte dell’incoraggiamento, Roma, Carocci. - Meazzini P. (2000), Il docente di qualità, Firenze, Giunti. ALLEGATI - Questionario di gradimento QUESTIONARIO DI GRADIMENTO Il questionario ha lo scopo di raccogliere degli elementi di valutazione relativi alle attività dei Seminari di formazione realizzati nell’arco temporale gennaio-marzo 2008. La modalità di esprimere la valutazione è quella di apporre una crocetta nel riquadro relativo al punteggio che si desidera dare alla domanda, attribuendo al numero cinque il valore più alto ed al numero 1 il valore più basso. Nelle domande aperte Le chiediamo di esprimere sinteticamente una valutazione di merito sul tema considerato. La ringraziamo per la collaborazione e per la disponibilità a migliorare i nostri servizi! Sezione 1. ASPETTATIVE GENERALI 1. Qual è la sua impressione generale sul percorso formativo svolto? Positiva Abbastanza positiva Poco positiva 2. Quali erano le sue aspettative/obiettivi all’inizio del percorso formativo? __________________________________________________________________ __________________________________________________________________ __________________________________________________________________ 3. Ad oggi conferma le aspettative dichiarate? Si No 4. Secondo lei gli obiettivi generali sono stati raggiunti? Completamente In parte Per niente Sezione 2. VALUTAZIONE DEGLI ARGOMENTI TRATTATI 5. Con riferimento ai contenuti del corso, gli argomenti affrontati sono stati, secondo Lei, Interessanti Approfonditi Facili Stimolanti Adeguati Difficili Superficiali Non interessanti Noiosi 6. Gli argomenti dei seminari sono stati trattati in modo chiaro? Molto Abbastanza Poco 7. Relativamente ai seminari frequentati può indicare quello di suo maggior interesse, motivandone la scelta? La gestione degli interventi in aula: aspetti metodologici Tecniche e strumenti dell’orientamento Valenza orientativa delle discipline scolastiche La comunicazione di qualità nelle attività di orientamento Facilitare l’apprendimento tra risorse personali e difficoltà attuali Tecniche di progettazione orientativa Motivazione: __________________________________________________________________ __________________________________________________________________ __________________________________________________________________ 8. Quale degli argomenti/tematiche affrontate, avrebbe interesse ad approfondire? __________________________________________________________________ __________________________________________________________________ __________________________________________________________________ Sezione 3. VALUTAZIONE DEI SINGOLI SEMINARI 9. Con riferimento ai SINGOLI seminari, Le chiediamo di esprimere un punteggio da 1 (valore minimo) a 5 (valore massimo), per ogni aspetto indicato nel seguito La gestione degli interventi in aula: aspetti metodologici 1 modalità di esposizione 2 chiarezza di esposizione 3 utilità dei contenuti 4 capacità di comunicazione 5 capacità di relazione con l’aula 6 metodologia didattica 7 materiali didattici 1 2 3 4 5 Tecniche e strumenti dell’orientamento 1 modalità di esposizione 2 chiarezza di esposizione 3 utilità dei contenuti 4 capacità di comunicazione 5 capacità di relazione con l’aula 6 metodologia didattica 7 materiali didattici 1 2 3 4 5 Valenza orientativa delle Discipline scolastiche 1 modalità di esposizione 2 chiarezza di esposizione 3 utilità dei contenuti 4 capacità di comunicazione 5 capacità di relazione con l’aula 6 metodologia didattica 7 materiali didattici 1 2 3 4 5 La comunicazione di qualità nelle attività di orientamento 1 modalità di esposizione 2 chiarezza di esposizione 3 utilità dei contenuti 4 capacità di comunicazione 5 capacità di relazione con l’aula 6 metodologia didattica 7 materiali didattici 1 2 3 4 5 Facilitare l’apprendimento: tra risorse personali e difficoltà attuali 1 modalità di esposizione 2 chiarezza di esposizione 3 utilità dei contenuti 4 capacità di comunicazione 5 capacità di relazione con l’aula 6 metodologia didattica 7 materiali didattici 1 2 3 4 5 Tecniche di progettazione orientativa 1 modalità di esposizione 2 chiarezza di esposizione 3 utilità dei contenuti 4 capacità di comunicazione 5 capacità di relazione con l’aula 6 metodologia didattica 7 materiali didattici 1 2 3 4 5 Sezione 4. RELAZIONI CON I FORMATORI E CLIMA D’ AULA 10. Ha instaurato un buon rapporto con i formatori/colleghi? Molto Abbastanza Poco 11. Come valuta il clima dell’aula durante i seminari? Buono/affiatato Normale Indifferente 12. Il clima di gruppo e le relazioni che in esso si sono instaurate sono stati utili per il raggiungimento degli obiettivi del percorso? Molto Abbastanza Poco Sezione 5. VALUTAZIONE FINALE 13. La invitiamo ad esprimere 3 caratteristiche maggiormente positive del corso da Lei frequentato 1)________________________________________________________________ 2)________________________________________________________________ 3)________________________________________________________________ 14. La invitiamo ad esprimere 3 caratteristiche maggiormente negative del corso da Lei frequentato 1)________________________________________________________________ 2)________________________________________________________________ 3)________________________________________________________________ NOTE E OSSERVAZIONI __________________________________________________________________ __________________________________________________________________ __________________________________________________________________ __________________________________________________________________ __________________________________________________________________ __________________________________________________________________ Grazie per la partecipazione