Provincia di Napoli
Progetto SPES – GOAL
“Realizzazione di un percorso di
formazione degli insegnanti e degli
operatori dell’orientamento”
A cura di Daniela Pavoncello
Editing e impostazione grafica Ilaria Mosca
Aprile 2008
INDICE
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Progetto
Elenco Docenti partecipanti ai seminari
1 Seminario: “ La gestione degli interventi di orientamento in aula: aspetti metodologici ”
L. Valente
2 Seminario: “ Tecniche e strumenti dell’orientamento ”
C. Polacek
3 Seminario: “Valenza orientativa delle discipline scolastiche”
R. Biagioli
4 Seminario: “ La comunicazione di qualità nelle attività di orientamento ”
5 Seminario: “ Facilitare l’apprendimento: tra risorse personali e difficoltà attuali “
D. Bellantonio
6 Seminario: “ Tecniche di progettazione orientativa “
G. Iannis
Bibliografia
Allegati
Il Progetto
FINALITA’:
L’intervento si propone di sperimentare, nell’ambito del progetto gestito dalla
Provincia di Napoli, un modello di orientamento finalizzato ad affrontare in maniera
dinamica ed integrata il fenomeno della dispersione scolastica ed a contrastare il
problema dell’abbandono formativo nell’intento di raggiungere la finalità del successo
formativo “per tutti”.
La presente proposta progettuale di formazione dei docenti e degli operatori di
orientamento costituirà il motore in grado di garantire l’attivazione, da parte del
personale in forza all’Istituto prescelto per la sperimentazione, delle altre azioni
previste. Il programma formativo seminariale risulta quindi particolarmente importante
ai fini dello sviluppo dell’intera proposta progettuale.
L’intervento formativo, rivolto ai docenti ed agli operatori dell’Istituto prescelto, si
propone i seguenti obiettivi:
- Acquisire competenze per la progettazione di interventi di orientamento;
- Comprensione e valutazione del valore orientativo delle aree disciplinari in vista di
una programmazione didattica operativa;
- Acquisire strumenti per la diagnosi valutativa in chiave orientativa degli studenti;
- Riflettere sul ruolo dei docenti nelle azioni orientative;
- Acquisire delle competenze relazionali in grado di promuovere un atteggiamento
propositivo del gruppo classe.
Il Progetto
UNITA’ FORMATIVE/SEMINARI
L’articolazione dell’azione formativa ha previsto lo sviluppo di un percorso di Formazione modulare in forma
Seminariale, basato sulle seguenti unità formative:
1. La gestione degli interventi di
4 ore
Prof.ssa Lauretta Valente
12 ore
Prof. Klement Polacek
3. Valenza orientativa delle discipline
scolastiche
8 ore
Prof.ssa Raffaella Biagioli
4. La comunicazione di qualità nelle attività
di orientamento
8 ore
Prof. Mario Becciu
5. Facilitare l’apprendimento: tra risorse
personali e difficoltà attuali
4 ore
Prof. Domenico Bellantonio
6. Tecniche di progettazione orientativa
4 ore
Prof. Giulio Iannis
orientamento in aula: aspetti metodologici
2. Tecniche e strumenti dell’orientamento
Il Progetto

DESTINATARI
Il personale docente referente delle azioni di orientamento delle scuole
medie di I grado “Costantinopoli”, “Novaro”, “Casanova” ed il corpo docente
delle I classi dell’Istituto “Caracciolo” di Napoli

RISORSE UMANE
Gli interventi formativi hanno previsto la partecipazione di relatori esperti di
rilievo del mondo dell’orientamento e dell’Università con la supervisione
della Dott.ssa Pavoncello – ISFOL

DURATA
40 ore complessive – da svolgersi durante le ore pomeridiane dalle 14 alle
18

SEDE
L’Istituto Professionale di Stato di Napoli “Caracciolo”
Elenco Docenti coinvolti
Astone Silvana
Ist. Prof. le Caracciolo
Battaglia Maria
Ist. Prof. le Caracciolo
Calvanese Eva
Ist. Prof. le Caracciolo
Coppola Gaetana
Ist. Prof. le Caracciolo
D’Alessandro Paola
I. C. S. Novaro
D’Amato Maria Rosaria
S. M. S. di Costantinopoli
Mascolini Patrizia
Ist. Prof. le Caracciolo
Pagano Antonella
I. C. S. Casanova
Pane Carmela
S. M. S. di Costantinopoli
Portanova Pia
Ist. Prof. le Caracciolo
Spagnuolo Dario - coordinatore
Ist. Prof. le Caracciolo
Seminario 1
LA GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI ORIENTAMENTO
IN AULA: ASPETTI METODOLOGICI
Dott.ssa Lauretta Valente (COSPES)
Seminario 1
La gestione degli interventi di orientamento in aula: aspetti metodologici
CONTENUTI:



Il processo di insegnamento e apprendimento: variabili, risorse,
difficoltà
Il docente come esperto del processo di insegnamento –
apprendimento
La proposta didattica orientativa all’interno delle mutate condizioni
socio - culturali
Seminario 1: La gestione degli interventi di orientamento in aula: aspetti metodologici
Definizione / delimitazione dell’orientamento
a) Avviare, guidare per una determinata via; indirizzo dato a persone per
raggiungere un determinato scopo, l’insieme delle iniziative volte a
favorire una scelta ragionata degli studi da seguire e della professione da
intraprendere. (Treccani)
b) Un processo educativo unitario in cui vengono distinti alcuni aspetti ed
accentuati alcuni obiettivi dando in tal modo origine alle seguenti
specificazioni: o. vocazionale, scolastico, personale e professionale Aiuto
che l’educatore offre al soggetto perché possa elaborare un progetto di
vita e realizzarlo durante le singole fasi dello sviluppo. (K. Polacek)
c) L’orientamento è una disciplina applicata. Trae i suoi contenuti da
discipline fondanti come la filosofia dell’educazione, la metodologia
pedagogica, la psicologia, la sociologia, l’antropologia culturale … Da
altre discipline adotta metodi e procedimenti come ad esempio s. la
statistica. (K. Polacek)
Seminario 1: La gestione degli interventi di orientamento in aula: aspetti metodologici
Delimitazione dell’orientamento
QUANDO E COME
Nella continua necessità di
scelte formative
Nella ricerca e cambio
di lavoro
Negli interessi e scelte
professionali
Nei passaggi
lavoro – formazione - lavoro
Nelle diverse prospettive
progettuali nel corso
della vita
LUNGO TUTTO L’ARCO DELLA VITA
Seminario 1: La gestione degli interventi di orientamento in aula: aspetti metodologici
Delimitazione dell’orientamento
CONTENUTI: Triangolazione
Conoscenza della persona: aspirazioni e valori,
interessi, attitudini/capacità
Conoscenza del
mondo
dell’istruzione e
della
formazione
Conoscenza del mondo
del lavoro e
dell’economia
Seminario 1: La gestione degli interventi di orientamento in aula: aspetti metodologici
Delimitazione dell’orientamento
METODI
UNITA’ LABORATORIALI DI RICERCA
ESERCITAZIONI
Costruzione della mappa delle offerte scolastiche
e formative del territorio, della zona, della città.
Programmare la realizzazione di periodi di stage
Costruzione della mappa dei servizi utili che offre
il territorio, la zona, la città
Simulazioni di telefonate, di lettere, di colloquio
per l’inserimento in stage
Costruzione della mappa occupazionale del
territorio
Realizzazione di colloqui per l’inserimento in
stage
Elaborare una valutazione dell’assetto
economico
Realizzazione di piani di contatti per la
conoscenza di corsi scolastici o di offerte
formative
Elaborare e valutare alcune possibilità di studio
e/o di formazione o/e di lavoro all’estero
……
Seminario 1: La gestione degli interventi di orientamento in aula: aspetti metodologici
Delimitazione dell’orientamento
APPROCCIO IN RAPPORTO AL:
Contesto economico
Contesto dei servizi
Competenze personali: approccio psicopedagogico
Angolatura clinica: aspirazioni, progetti, difficoltà personali
Angolatura professionale
Angolatura attitudinale
Seminario 1: La gestione degli interventi di orientamento in aula: aspetti metodologici
Delimitazione dell’orientamento
STRUMENTI

Didattica in base all’acquisizione delle competenze
La dimensione orientativa delle
discipline
L’aggancio alle professioni
L’aggancio alle competenze, alle abilità professionali
 Strumenti di indagine personale
Attitudini specifiche: questionari,
giochi, informazioni familiari …
Risultati scolastici, quelli degli ambiti
migliori
Dimensione psicologica
Interessi/aspirazioni (es. Holland)
Seminario 1: La gestione degli interventi di orientamento in aula: aspetti metodologici
Delimitazione dell’orientamento
STRUMENTI

Raccolta / classificazione dei servizi esistenti
Centri per l’impiego
Apprendistato
Sportelli informativi
informagiovani
Formazione professionale
Seminario 1: La gestione degli interventi di orientamento in aula: aspetti metodologici
Definizione / delimitazione dell’orientamento
STRUTTURA: riferimenti
Specialistico/Psicopedagogico
Territoriale
Operativo/Didattico
Metodologico
Seminario 2
TECNICHE E STRUMENTI DELL’ORIENTAMENTO
Prof. Klement Polacek
(Università Pontificia Salesiana)
Seminario 2
Tecniche e Strumenti dell’orientamento
CONTENUTI:







Gli strumenti di orientamento;
Metodo ed utilizzo degli strumenti;
I costrutti relativi ad alcuni strumenti utilizzati nell’orientamento
scolastico;
Attitudini;
Interessi/valori professionali;
Dimensioni di personalità;
La valutazione di una qualità di un test
Seminario 2
Tecniche e Strumenti dell’orientamento
MODELLI DI INTELLIGENZA
Structure of intelligence
di Guilford
Teoria triarchica
di Sternberg
Il modello gerarchico delle
abilità
di John Carroll
Intelligenze multiple
di Gardner
Intelligenza emozionale
di Goleman
Seminario 2
Tecniche e Strumenti dell’orientamento
IL MODELLO GERARCHICO
di Carroll
GLI STRATI
1° BASSO: è formato da 66 fattori specifici (comprensione verbale, conoscenze lessicali, fluidità verbale e numerica,
rapidità di esecuzione di compiti semplici, ragionamento sequenziale.
2° MEDIO: è formato da 8 fattori di gruppo tra cui dominano
Intelligenza fluida (GF)

Intelligenza cristallizzata (GC)

Memoria e capacità di apprendimento

Percezione visiva ampia

Percezione uditiva ampia

Capacità mnemonica ampia

Rapidità cognitiva ampia

Velocità di elaborazione e di decisione
3° ALTO: è formato dal fattore generale G, a cui contribuiscono i due fattori fluido e cristallizzato ed è unito alla
capacità di elaborare informazioni complesse, alla comprensione dei contenuti verbali e simbolici complessi e al
ragionamento di elevata astrazione.

Seminario 2
Tecniche e Strumenti dell’orientamento
IL MODELLO GERARCHICO
Il Gf
È formato dal ragionamento induttivo
e deduttivo, dalla scoperta di rapporti
tra elementi grafici; dipende maggiormente
dai fattori ereditari, aumenta con le esperienze
occasionali e inizia a declinare già
nell’età matura
L’ESTENSIONE DEI PROCESSI E’ BASATA
SULLE RISORSE PERSONALI
Il Gc
È formato da contenuti verbali, è condizionato
notevolmente dalla cultura (informazioni,
esperienze) e si sviluppa nelle istituzioni
formative.
IL TRASFERIMENTO DEI PROCESSI SI EFFETTUA
IN RAPPORTO ALLE PROPOSTE AMBIENTALI
Seminario 2
Tecniche e Strumenti dell’orientamento
IL MODELLO GERARCHICO: pregi teorici e pratici
TEORICI





Offre una visione unitaria delle abilità umane;
Contribuisce ad una migliore comprensione di intelligenza con i due fattori (Gc e Gf)
e dei tre strati;
Spiega l’effetto di interventi per promuovere i processi intellettivi (1° strato);
Offre un quadro di abilità formative;
Spiega bene la differente traiettoria dei due fattori con il contributo dei fattori biologici alla maturazione
PRATICI




Il fattore generale G e i due fattori del 2° strato Gf e Gc e i fattori del 1° strato sono in effettivo rapporto con
numerosi criteri sociali:
rendimento scolastico
durata degli studi e conseguimento di titoli
Successo professionale
Offre informazioni differenziate in vista di una scelta scolastica e professionale
Offre indicazioni per l’impostazione dell’apprendimento a tutti i livelli di scolarità
Dà la possibilità di intravedere quanto delle abilità sia dovuto all’istruzione e quanto alle effettive potenzialità
Seminario 2
Tecniche e Strumenti dell’orientamento
STRUCTURE OF INTELLIGENCE
di Guilford
Guilford nega l’esistenza del fattore generale e propone fattori
indipendenti. Specifiche abilità sorgono dall’intersezione di operazioni,
contenuti e prodotti disposte in un cubo. Da tale intersezione sorgono
120 entità logiche di cui solo la metà è stata confermata empiricamente.
Recentemente sono salite a 180.
Il SOI ha contribuito alla revisione dei curricoli, a far emergere alcuni
aspetti di intelligenza e a rilanciare la ricerca sulla creatività.
In realtà le parziali conferme del SOI sono dovute all’omogeneità del
campione, alle prove elaborate in dipendenza del modello e alla loro bassa
fedeltà. L’accertamento dei 120 aspetti richiederebbe molte ore di somministrazione
e informazioni così numerose e dettagliate non potrebbero essere utilizzate
nell’apprendimento e neppure nell’orientamento.
Il SOI è da rigettare a causa della supposizione della totale indipendenza delle abilità.
Seminario 2
Tecniche e Strumenti dell’orientamento
TEORIA TRIARCHICA
di Sternberg
Sternberg ha articolato la sua teoria in tre tipi di intelligenza con tre rispettive capacità.
TIPO
Critico/analitico
Creativo/sintetico
Pratico/contestuale
CAPACITA’
Analitica
Creativa
Pratica
La teoria ha una vasta applicazione nell’apprendimento e offre dati utili anche per la
progettazione professionale.
I tipi possono essere accertati con il Triartic Ability Test nei rispettivi contenuti: verbale,
quantitativo e figurativo.
Seminario 2
Tecniche e Strumenti dell’orientamento
INTELLIGENZE MULTIPLE
di Gardner
Gardner sostiene l’esistenza di sette intelligenze indipendenti basate sulle aree delle
possibili attività umane. Tali intelligenze sono:
• Linguistica
• Logico – matematica
• Spaziale
• Corporeo – cinestetica
• Musicale
• Interpersonale
Recentemente si è aggiunta l’intelligenza naturalistica e quella esistenziale, è discussa
quella spirituale.
L’accertamento viene fatto con un metodo “autentico” e cioè diretto, con auto ed etero
Valutazione: “Multiple Intelligences Assessment Technique”
Seminario 2
Tecniche e Strumenti dell’orientamento
INTELLIGENZA EMOZIONALE
di Goleman
La teoria elaborata da Salovey e Mayer, divulgata da Goleman, è l’ultima
arrivata ma ben accolta. E’ una esplicitazione dell’intelligenza sociale
che consiste nel monitorare i sentimenti e emozioni propri ed altrui,
discriminando tra essi, usando informazioni per guidare il proprio pensiero
e azione.
Dai vari questionari si ottiene il QUOZIENTE EMOZIONALE
Seminario 2
Tecniche e strumenti dell’orientamento
LA STRUTTURA DEL QPA
Coordinate teoriche
Descrizione delle scale
Forme del QPA
Klement Polacek
Seminario 2
Tecniche e strumenti dell’orientamento
COORDINATE TEORICHE: tre approcci all’apprendimento
PROFONDO
SUPERFIACIALE
STRATEGICO
Seminario 2
Tecniche e strumenti dell’orientamento
DESCRIZIONE DELLE SCALE: cinque scale





Motivazione intrinseca all’apprendimento (MI)
Metacognizione e apprendimento autoregolato (MA)
Strategie di apprendimento (SA)
Consolidamento dell’apprendimento (CA)
Apprendimento superficiale (AS)
Seminario 2
Tecniche e strumenti dell’orientamento
FORME DEL QPA: quattro forme




QPA – A per alunni del 5° anno della scuola primaria e del 1° e 2° anno
della scuola secondaria di I grado;
QPA – B per studenti del 3° anno della scuola secondaria di I grado e
del 1° anno della scuola secondaria di II grado;
QPA – C per studenti dal 2° al 5° anno della scuola secondaria di II
grado;
QPA – D per soggetti dell’istruzione e formazione superiore
(universitaria)
Seminario 2
Tecniche e strumenti dell’orientamento
PER CONCLUDERE …..
Il QPA offre prima di tutto un’informazione generale sulla qualità
dell’apprendimento del soggetto (ottimo, buono, discreto,
sufficiente, scadente), pur fornendo indicazioni specifiche,
come risulta dalla denominazione e dalle scale.
In tal modo il QPA opera una diagnosi differenziata, cui può
seguire un intervento specifico teso a migliorare i metodi e i
processi meno produttivi.
Seminario 2
Tecniche e strumenti dell’orientamento
SELF – DIRECTED SEARCH
John L. Holland, Amy R. Powell e Barbara A. Fritzsche
TEORIA
Adattamento italiano a cura di Klement Polacek
Seminario 2
Tecniche e strumenti dell’orientamento
I TIPI PROFESSIONALI: principi teorici
1.
2.
3.
4.
5.
La scelta professionale è espressione della personalità;
I tipi professionali sono costanti e hanno significato psicologico e
sociologico;
Gli individui che esercitano la stessa attività hanno le dimensioni di
personalità affini e lo sviluppo professionale simile;
La somiglianza nella struttura di personalità si esprime anche nel
comportamento simile;
Stabilità, soddisfazione, rendimento (scolastico e lavorativo) dipendono
dalla congruenza della persona con l’ambiente.
Secondo Holland “TIPO CREA TIPO”
Seminario 2
Tecniche e strumenti dell’orientamento
DESCRIZIONE DEI TIPI
Il tipo è formato da:
a)
b)
c)
d)
e)
Preferenze per persone, situazioni, conduzione del lavoro, attrezzature
per soddisfare i suoi bisogni, per esplicare le sue caratteristiche di
personalità e per realizzare i suoi valori;
Competenze acquisite (grado iniziale minimo) per una determinata area
professionale;
Atteggiamento di base in rapporto all’area: soluzione dei problemi (R),
riflessione sui problemi (I), espressione di se stesso (A), promozione del
benessere delle persone (S), efficiente gestione (E), esecuzione degli
ordini (C);
Auto – e etero – percezione in alcune dimensioni di personalità;
Rispettivo comportamento.
Seminario 2
Tecniche e strumenti dell’orientamento
DESCRIZIONE DEI TIPI
TIPO
REALISTICO
TIPO
INVESTIGATIVO
TIPO
ARTISTICO
TIPO
SOCIALE
TIPO
INTRAPRENDENTE
TIPO
CONVENZIONALE
Seminario 2
Tecniche e strumenti dell’orientamento
RAPPORTO TRA I TIPI: modello esagonale
R
I
C
A
E
S
Seminario 2
Tecniche e strumenti dell’orientamento
RAPPORTO TRA I TIPI: tipi composti
La disposizione esagonale delle sei aree dà la possibilità di
formare un certo numero di sottotipi o tipi composti da due o da
tre aree. In teoria sarebbero possibili 720 sottotipi, ma la
combinazione che si ottiene dalla presenza della sesta lettera
non ha significato reale. Questo vale anche per la quinta e in
parte per la quarta lettera e perciò il tipo composto è formato da
tre lettere.
ISA - medico
ASE - attore
CES - ragioniere
Seminario 2
Tecniche e strumenti dell’orientamento
ASPETTI COMPLEMENTARI DEL TIPO E DELL’AREA
Tre aspetti:

Differenziazione: chiara preferenza per una sola area;

Consistenza: conformità delle preferenze al modello esagonale;

Congruenza: corrispondenza tra il tipo e l’ambiente
Differenziazione, Consistenza e Congruenza possono essere
alte, medie e basse.
Da questi tre aspetti dipende:
La stabilità (scolastica, accademica, professionale)
La soddisfazione (scolastica, accademica, professionale)
Il rendimento (scolastica, accademica, professionale)
Seminario 2
Tecniche e strumenti dell’orientamento
RAPPORTO TRA IL TIPO E L’AMBIENTE
Più differenziato sarà l’ambiente e più consistente e stabile
sarà il tipo;
L’alta identità dell’ambiente contribuirà:
1.
2.


al coinvolgimento del soggetto,
alla stabilità delle sue preferenze,
l’ambiente lavorativo con chiara identità:
3.



potenzierà il tipo esistente,
assimilerà un soggetto amorfo,
metterà in crisi il tipo opposto.
Seminario 2
Tecniche e strumenti dell’orientamento
PER CONCLUDERE …..



La teoria di Holland è la più utilizzata nell’orientamento
E’ la teoria maggiormente sottoposta a verifiche empiriche con
risultati largamente positivi
E’ la teoria in cui il soggetto è attivo, si rende conto dei
processi che essa richiede e può proseguire il suo iter
professionale in modo autonomo
Seminario 2
Tecniche e strumenti dell’orientamento
VALORI PROFESSIONALI
Concetto
Costrutti affini
Gerarchia
Orientamenti
Tipologia
Klement Polacek
Seminario 2
Tecniche e strumenti dell’orientamento
CONCETTO
“Il valore è una convinzione duratura
secondo la quale l’individuo si comporta
nella vita Sia privata che pubblica”.
Il valore è formato da componenti
cognitive, affettive e comportamentali.
Il valore può essere semplicemente
una modalità di condotta oppure
la finalità della stessa esistenza umana.
Può essere individuale oppure sociale.
I valori sono radicati nei bisogni a seconda
che si tratti di bisogni fisiologici oppure
bisogni psichici.
La differenza tra i valori e i bisogni è che i
primi perdurano anche dopo la
soddisfazione.
Seminario 2
Tecniche e strumenti dell’orientamento
COSTRUTTI
AFFINI
Esiste un rapporto molto stretto tra i valori
e gli interessi. Infatti gli interessi possono
essere intesi come manifestazione dei valori.
I valori si distinguono anche dagli atteggiamenti,
mentre gli atteggiamenti sono rivolti verso
oggetti, istituzioni e situazioni specifiche,
i valori sono norme di condotta, gli
atteggiamenti non lo sono.
I valori occupano un posto preminente nella
personalità, gli atteggiamenti hanno minore
importanza. In conseguenza essi determinano
gli atteggiamenti.
Il valore per definizione è motivante. Gli
atteggiamenti Sono motivanti solo in quanto
contribuiscono alla Realizzazione dei valori.
L’atteggiamento non è mai fine a se stesso ma è
In funzione dei valori.
Seminario 2
Tecniche e strumenti dell’orientamento
GERARCHIA GENERICA
GERARCHIA
AUTOREALIZZAZIONE
RICONOSCIMENTO SOCIALE
APPARTENENZA SOCIALE
SICUREZZA
BISOGNI FONDAMENTALI
Spirituali
Psichici
Psichici
Fisiologici
Fisici
Seminario 2
Tecniche e strumenti dell’orientamento
ORIENTAMENTI
1. Orientamento Materialistico (MATER)
2. Orientamento al Sé (SELFO)
3. Orientamento agli Altri (OTHER)
4. Orientamento all’Indipendenza (INDEP)
5. Orientamento alla Sfida (CHALL)
Seminario 2
Tecniche e strumenti dell’orientamento
TIPOLOGIA
1.
2.
3.
4.
5.
6.
Il Tipo CREATIVO
Il Tipo TRANQUILLO
Il Tipo RAMPANTE
Il Tipo DURO
Il Tipo BATTITORE LIBERO (autonomo)
Il Tipo SOCIALE (socievole)
Seminario 3
VALENZA ORIENTATIVA DELLE DISCIPLINE
SCOLASTICHE
Prof.ssa Raffaella Biagioli
(Università degli Studi di Firenze)
Seminario 3
Valenza orientativa delle discipline scolastiche
CONTENUTI:






Obiettivi educativi dell’orientamento
Orientamento formativo ed organizzazione della didattica
L’organizzazione modulare della didattica
La progettazione e la programmazione modulare
L’organizzazione modulare del curricolo
La definizione degli obiettivi
Seminario 3
Valenza orientativa delle discipline scolastiche
DOCUMENTI SULL’ORIENTAMENTO
UNESCO
1979
Documento U.E.
del novembre 2003
Direttiva del MIUR
n. 487 del
6 agosto 1997
Un testo del 2004
dell’U.E.
Seminario 3
Valenza orientativa delle discipline scolastiche
CARATTERE BI-DIREZIONALE DELL’ORIENTAMENTO
Indirizza verso la conoscenza
di sé e coglie il carattere progressivo
della costruzione dell’identità
Individuale.
Promuove la conoscenza della realtà
circostante nonché la sua
finalizzazione alla costruzione di
un progetto coerente con questa
esplorazione.
ORIENTAMENTO-AUTO-ORIENTAMENTO COME PROMOZIONE
DELL’AUTOVALUTAZIONE
Seminario 3
Valenza orientativa delle discipline scolastiche
LE DIMENSIONI DELL’ORIENTAMENTO
ORIENTAMENTO
SCOLASTICO
Istruzione
ORIENTAMENTO
PROFESSIONALE
Formazione
ORIENTAMENTO
ESISTENZIALE
Educazione
Indirizza le scelte degli
studenti rispetto ai corsi
scolastici/universitari
Indirizza le scelte degli
studenti verso l’occupazione
e il mondo del lavoro
Indirizza verso le altre scelte di
vita che investono gli ambiti
della famiglia, della società,
della partecipazione alla vita
democratica.
Seminario 3
Valenza orientativa delle discipline scolastiche
IL PRISMA DELL’ORIENTAMENTO: distinzioni
ORIENTAMENTO
INFORMATIVO
(conoscenza percorsi
ORIENTAMENTO
FORMATIVO
(progetti di vita)
universitari e opportunità
lavorative)
 illustrazione capacità
necessarie dei percorsi;
 caratteristiche figure
professionali e ambienti
di lavoro;
 incontri e visite per la
conoscenza di realtà lavorative
e/o ambienti universitari.
costruzione progressiva e consapevolezza
della propria identità sotto i profili conoscitivo,
affettivo e relazionale;
 scoperta di attitudini e interessi e loro
potenziamento in funzione del progetto di studio,
di lavoro e di vita;
 promozione delle capacità necessarie per
vagliare le informazioni, accedere alle fonti
Informative, decidere e progettare
 dare un’organizzazione modulare alla didattica.

Seminario 3
Valenza orientativa delle discipline scolastiche
OBIETTIVI DIDATTICI
EDUCARE ALLA
RICERCA
non c’è accumulo di informazioni
 criteri di selezione e scelta che
rendono produttivo l’accesso
alle informazioni

EDUCARE ALLA
PROGETTUALITA’
saper proporre, prefigurare
organizzare
 padroneggiare le procedure
“sperimentando la complessità”

EDUCARE ALLA
VERIFICA/CONTROLLO/
VALUTAZIONE
 saper confrontare i
risultati ottenuti e i
risultati attesi
Seminario 3
Valenza orientativa delle discipline scolastiche
LA METODOLOGIA FORMATIVA PER COMPITI





Impegnare su compiti reali
Impegnare su compiti reali con particolari caratteristiche
Attivare flussi diversificati di informazioni, di risorse, di
relazioni
Far riflettere costantemente sui processi di lavoro attivati
Far estrarre, sistemare e ampliare le acquisizioni utili da
impiegare e da riutilizzare
Seminario 3
Valenza orientativa delle discipline scolastiche
A QUALI CONDIZIONI UN’ATTIVITA’ E’ FORMATIVA?







Se è PROGETTUALE
Se risponde ad un BISOGNO
Se produce un RISULTATO
Se la sua complessità esige l’esercizio di ABILITA’, CAPACITA’
MOLTEPLICI attivando i vari aspetti della persona
Se è COMPRENSIBILE e VERIFICABILE da chi la compie
Se le ABILITA’ attivate possono essere trasferite
Se con STRATEGIE diverse produce capacità e abilità
molteplici
Seminario 3
Valenza orientativa delle discipline scolastiche
FAVORIRE LA CONOSCENZA DI SE’
LE AZIONI DI ORIENTAMENTO SONO UN ELEMENTO
COSTITUTIVO E IMPRESCINDIBILE DELL’ OFFERTA
FORMATIVA
ORIENTARE, DUNQUE, INCLUDE NON SOLO I CONTENUTI
DISCIPLINARI, MA ANCHE LE RELAZIONI, I PROCESSI, I
SIGNIFICATI, ATTRAVERSO I QUALI IL DIRITTO
ALL’APPRENDIMENTO DIVENGA ANCHE IL DIRITTO ALLA
BUONA QUALITA’ DELLA VITA
Seminario 3
Valenza orientativa delle discipline scolastiche
Orientamento come punta avanzata della formazione generale
nell’odierna società del cambiamento
Dal punto di vista della scuola
Dal punto di vista dello studente
Promozione:
•della creatività
•della imprenditorialità
•dell’insegnare ad apprendere
Imparare ad imparare
Auto-orientamento
Lifelong learning
Seminario 3
Valenza orientativa delle discipline scolastiche
L’ORGANIZZAZIONE MODULARE
L’organizzazione modulare della didattica rimanda alla struttura reticolare
della conoscenza, mediante l’individuazione dei nuclei fondanti delle
singole discipline e, all’interno di queste, dei nodi concettuali di base
e delle relazioni che li collegano.
L’organizzazione modulare della proposta di istruzione consente inoltre
di:
Superare l’ambiguità dei giudizi
e delle competenze sottese
ai titoli di studio e attuare
quindi, un sistema di certificazione
delle competenze riconosciuto
e condiviso a livello europeo
Rendere praticabili i percorsi
formativi Propri di un sistema
formativo Integrato e rispondere
così Alle esigenze, già attuali,
della Formazione Continua.
Seminario 3
Valenza orientativa delle discipline scolastiche
ELEMENTI DI PROGETTAZIONE MODULARE
Strutturare un modulo didattico significa progettare una
situazione formativa che favorisca la costruzione di legami di
senso e di contesto, dove la costruzione avviene grazie ad
un’attività esplorativa volta all’individuazione di problemi come
indagine cognitiva. La situazione formativa è fortemente
orientante perché attiva abilità sociali, abilità di studio,
competenze, padronanze, processi logici e percettivi; aiuta a
sperimentare compiti ricchi di alternative, sottraendoli ai
processi lineari e definitivi.
Seminario 3
Valenza orientativa delle discipline scolastiche
ELEMENTI DI PROGETTAZIONE MODULARE: sezione di ingresso




Il titolo del modulo e una sua breve descrizione
La descrizione degli obiettivi in termini di competenze
L’indicazione delle preconoscenze necessarie all’allievo per
raggiungere gli obiettivi del modulo
La collocazione del modulo rispetto alla proposta formativa
complessiva e la sua connessione ai documenti di maggiore
importanza in merito al dibattito sulla formazione
Seminario 3
Valenza orientativa delle discipline scolastiche
ELEMENTI DI PROGETTAZIONE MODULARE











Un titolo
Un sommario
La motivazione/giustificazione
Le finalità
Gli obiettivi
I prerequisiti
I contenuti
I mezzi
Gli spazi
I metodi
La valutazione
Seminario 4
LA COMUNICAZIONE DI QUALITA’ NELLE ATTIVITA’ DI
ORIENTAMENTO
Prof. Mario Becciu
Seminario 4
La comunicazione di qualità nelle attività di orientamento
CONTENUTI







Introduzione
Specificità delle relazioni scolastiche
La comunicazione di qualità
Caratteristiche delle R. E.
Condizioni per la costruzione di una R. E.
Competenze per la realizzazione della R. E.
Conclusioni
Seminario 4
La comunicazione di qualità nelle attività di orientamento
LA COMUNICAZIONE DI QUALITA’: definizioni
 La comunicazione di qualità può essere definita come un
processo interpersonale, transazionale e simbolico con il quale
le persone in interazione raggiungono e mantengono una
comprensione reciproca.
(Roche)
 La comunicazione è di qualità quando:
• si realizza la coincidenza tra le intenzioni e gli efffetti
• si realizza la pariteticità
• si metacomunica valorizzazione reciproca
(Becciu – Colasanti)
Seminario 4
La comunicazione di qualità nelle attività di orientamento
LA RELAZIONE EDUCATIVA: caratteristiche
È Riflessiva
È Asimmetrica
È Reversibile
È Dialogica
Seminario 4
La comunicazione di qualità nelle attività di orientamento
LA RELAZIONE EDUCATIVA: condizioni

Condizioni di natura personale
Struttura motivazionale

Grado di maturità
psichica
Condizioni di natura situazionale
Dimensione contenutistica
Aspetti organizzativi
Ruolo e status del
docente
Seminario 4
La comunicazione di qualità nelle attività di orientamento
LA RELAZIONE EDUCATIVA: competenze
 Qualità processuali di contatto
Dimensione controllo
Dimensione
emozionale

Abilità interpersonali di base

Strategie
Dimensione
congruenza
Seminario 4
La comunicazione di qualità nelle attività di orientamento
ATTEGGIAMENTI EDUCATIVI
CONTROLLO

Utilizza atti
comunicativi non
autoritari
 Incoraggia la
corresponsabilità
 Regola tramite
osservazioni oggettive
AUTENTICITA’
EMOZIONALE
Stima
 Vicinanza
 Supporto

congruenza
 uso di messaggi IO
- Prospettivo ipotetici
- Appellativi
- Espressivi

Seminario 4
La comunicazione di qualità nelle attività di orientamento
AUTONOMIA
Atti verbali autorevoli
C
DISTACCO
EMOZIONALE
Atti verbali di
disconferma
CALORE
EMOZIONALE
E Atti verbali di
conferma
E
C
IMPOSIZIONE
Atti verbali autoritari
Seminario 4
La comunicazione di qualità nelle attività di orientamento
SCALA DI VALUTAZIONE DELLA DIMENSIONE CONTROLLO
0
Nessun controllo
autoritario da
parte dell’educatore
1
2
3
4
5
6
7
Alto controllo
autoritario da parte
dell’educatore
Livello 7
L’educatore realizza un alto grado di direzione-guida; dà molti ordini, comandi, che
determinano univocamente il comportamento degli educandi e non lasciano loro
nessun margine libero per una propria decisione-iniziativa; pone molte limitazioni,
proibizioni, esige molto controllo.
Livello 0
L’educatore lascia agli educandi uno spazio molto ampio per le decisioni-iniziative; li
consulta prima di decidere; dovendo essere direttivo, lo fa usando informazioni, inviti,
proposte.
Seminario 4
La comunicazione di qualità nelle attività di orientamento
SCALA DI VALUTAZIONE DELLA DIMENSIONE EMOZIONALE
-3
-2
-1
0
+1
+2
Alto grado
di disistima,
freddezza,
distacco
+3
Alto grado di
stima, calore,
affetto
Livello +3
L’educatore realizza un alto grado di stima, calore, affetto, e cioè:
•
•
•
•
è amichevole, accogliente, affettuoso;
accetta gli educandi così come sono e li incoraggia;
comprende gli educandi, ha fiducia in loro, li tratta con benevolenza;
rispetta la dignità degli educandi, li considera come persone che hanno un loro
valore.
Livello -3
L’educatore realizza un alto grado di disistima, freddezza, distacco, e cioè:
•
•
•
è scortese, freddo, scostante;
critica gli educandi, li scoraggia;
disprezza la dignità degli educandi, li considera come persone senza valore.
Seminario 4
La comunicazione di qualità nelle attività di orientamento
LA RELAZIONE EDUCATIVA: abilità interpersonali di base

•
•

•
•
RUOLO DI RICEVENTI
Percezione accurata
Ascolto attivo
RUOLO DI EMITTENTI
Enunciati constatativi
Enunciati assertivi
Seminario 4
La comunicazione di qualità nelle attività di orientamento
ABILITA’ INTERPERSONALI DI BASE: la percezione accurata

DEFINIZIONE
Emergenza di un nucleo di informazioni dall’insieme di stimolazioni
sensoriali.

FUNZIONE
Adattiva e di orientamento

CARATTERISTICHE
Soggettività
Stabilità
Significatività
Seminario 4
La comunicazione di qualità nelle attività di orientamento
LA PERCEZIONE ACCURATA: ostacoli






Teoria Implicita della personalità
Effetto primacy – recency
Effetto alone
Tratti centrali
Aspettative
Stereotipi
Seminario 4
La comunicazione di qualità nelle attività di orientamento
ABILITA’ INTERPERSONALI DI BASE: l’ascolto attivo
L’ascolto può essere genericamente definito come un insieme di atti
Percettivi Attraverso i quali entriamo in contatto con una fonte
comunicativa. Esso rappresenta una componente attiva e
fondamentale del processo Comunicativo che, oltre a favorire al
meglio l’espressione del nostro Interlocutore contribuisce anche
a creare un’atmosfera di Disponibilità E recettività nei confronti delle
nostre stesse comunicazioni.
Seminario 4
La comunicazione di qualità nelle attività di orientamento
PROCESSI COINVOLTI NELL’ASCOLTO
Messaggio
dell’emittente
Recezione
Elaborazione
Risposta
dell’ascoltatore
manifesto
latente
latente
manifesto
Seminario 4
La comunicazione di qualità nelle attività di orientamento
IL PROCESSO DELL’ASCOLTATORE: risposta
CONDIZIONI
 Disattivare schemi abituali di risposta in cui domina l’IO
dell’ascoltatore e focalizzarsi su TU dell’emittente.
SUGGERIMENTI
 Evitare di dimostrare approvazione o disapprovazione
 Tenere presenti nella risposta le dimensioni tacite ed esplicite del
messaggio.
Seminario 4
La comunicazione di qualità nelle attività di orientamento
INTERVENTI DIRETTIVI INEFFICACI
MORALIZZARE: Un giudizio morale espresso sulla base del proprio sistema di valori
Es: “Così è e così dovrebbe essere (non essere)”
DOGMATIZZARE: La constatazione dogmatica di fatti inevitabili
Es: “E’ così e così, però...”
DIAGNOSTICARE: Un giudizio sulla situazione dell’altro, fatto con distanza Es: “La tua
situazione è questa…”
INTERPRETARE: Una lista delle cause che spiegano la situazione
Es: “Questo è così perché...”
GENERALIZZARE: Notazioni generali sulle sue difficoltà altrui
Es: “Questo accade a molti”
IDENTIFICARE: Comunicazione su esperienze personali
Es: “Succede (è successo) anche a me”
SPINGERE: Indicazione di soluzioni immediate , consigli prematuri
Es: “Come soluzione io propongo...”
Seminario 4
La comunicazione di qualità nelle attività di orientamento
ABILITA’ PERSONALI DI BASE: gli enunciati constatativi
Si riferisce alla capacità della persona di riportare i fenomeni,
soprattutto i fenomeni relazionali, così come si presentano
senza interpretarli o valutarli.




Perché accade?
A che cosa porterà?
Come si è sviluppato?
Che cosa c’è adesso qui?
Prospettiva eziologica
Prospettiva teleologica
Prospettiva genetica
Prospettiva fenomenologica
Seminario 4
La comunicazione di qualità nelle attività di orientamento
AFFERMAZIONI DI FATTO
TEMPO
AFFERMAZIONI
DEDUTTIVE
Si fanno dopo l’osservazione e
l’esperienza
Si fanno in qualsiasi
momento prima, durante,
dopo l’osservazione
Limitate a quello che si è osservato;
non possono essere fatte
relativamente a qualcosa che è nel
futuro
Vanno al di là di quel che si
è osservato; possono
riguardare il passato, il
presente, il futuro.
Sono limitate nel numero
Sono illimitate nel numero
VERIDICITÀ
Sono vere ad una elevata probabilità
Rappresentano solo un
certo grado di probabilità
RELAZIONE
INTERPERSONALE
Uniscono le persone, aiutano a
raggiungere un accordo
Creano distanze fra le
persone, facilmente
fomentano il disaccordo
ESTENSIONE
NUMERO
Seminario 4
La comunicazione di qualità nelle attività di orientamento
ABILITA’ PERSONALI DI BASE: gli enunciati assertivi



Enunciati prospettivo ipotetici
Enunciati espressivi
Enunciati appellativi
Seminario 4
La comunicazione di qualità nelle attività di orientamento
LA RELAZIONE EDUCATIVA: strategie

Promozione e mantenimento della disciplina

Soluzione comune dei problemi

Gestione delle situazioni di conflitto
Seminario 4
La comunicazione di qualità nelle attività di orientamento
LA RELAZIONE EDUCATIVA: promozione e mantenimento della
disciplina


-
-
Interventi preventivi
Esplicitare le regole
Formulare norme informali significative
Promuovere l’autodisciplina
Provvedere un flusso continuo nei processi scolastici
Interventi correttivi
Tecniche semidirettive
Ristrutturazione della situazione didattica
Tecniche di feed – back
Tecniche punitive
Seminario 4
La comunicazione di qualità negli interventi di orientamento
LA RELAZIONE EDUCATIVA: soluzione comune dei problemi
L’insegnante come
risolutore di problemi
L’insegnante come
facilitatore nella soluzione
di problemi
Seminario 4
La comunicazione di qualità nelle attività di orientamento
LA RELAZIONE EDUCATIVA: gestione della situazione di conflitto
Soluzione passiva
del conflitto
Soluzione
aggressiva del
conflitto
Soluzione assertiva
del conflitto
Soluzione
prosociale del
conflitto
Seminario 4
La comunicazione di qualità negli interventi di orientamento
STILI RELAZIONALI - 1
Seminario 4
La comunicazione di qualità negli interventi di orientamento
STILI RELAZIONALI - 2
Seminario 4
La comunicazione di qualità negli interventi di orientamento
STILI RELAZIONALI - 3
Seminario 4
La comunicazione di qualità negli interventi di orientamento
STILI RELAZIONALI - 4
Seminario 5
FACILITARE L’APPRENDIMENTO TRA RISORSE
PERSONALI E DIFFICOLTA’ ATTUALI
Prof. Domenico Bellantoni
Seminario 5
Facilitare l’apprendimento tra risorse personali e difficoltà attuali
CONTENUTI

Il processo di insegnamento e apprendimento: variabili, risorse
e difficoltà

Il docente come esperto del processo di insegnamento –
apprendimento

La proposta didattica – orientativa all’interno delle mutate
condizioni socio - culturali
Seminario 5
Facilitare l’apprendimento tra risorse personali e difficoltà attuali
MOTIVAZIONE

L’attuale contesto culturale sembra suggerire, alla
funzione docente – così come a ogni altra funzione
educativo-formativa –, un aggiornamento continuo delle
proprie competenze didattiche e pedagogiche.

Tale sensibilità appare funzionale non solo in
considerazione di un maggiore profitto negli allievi, ma
anche di un maggiore benessere del docente e di una
conseguente riduzione dello stress da lavoro e del
rischio di burn-out.
Seminario 5
Facilitare l’apprendimento tra risorse personali e difficoltà attuali
LA PERCEZIONE DELL’ALTRO NELLA RELAZIONE DOCENTE –
ALLIEVO: principali meccanismi percettivi coinvolti nel rapporto
interpersonale
• Percezione figura – sfondo
• Stile percettivo analitico vs. sintetico
• Tendenza alla percezione di una “buona
forma”
• Influenza dell’esperienza
• Teoria implicita della personalità
• Stereotipi
• Effetto alone
• Effetto primacy - recency
Seminario 5
Facilitare l’apprendimento tra risorse personali e difficoltà attuali
FACILITARE
• Non esistono tecniche psicologiche che, pur applicate alla perfezione,
possano condurre l’altro a fare ciò che desideriamo, fosse anche la cosa
migliore di questo mondo.
• D’altra parte, è invece possibile svolgere un ruolo di «facilitatore»,
favorendo nell’allievo la messa in atto di alcune condotte funzionali.
• In relazione, poi, al processo di orientamento professionale, come
favorirlo?
• Esistono due approcci fondamentali:
1.Selettivo
2.Promotivo
• Vediamo cosa implichi il promuovere un atteggiamento di orientamento
professionale.
Seminario 5
Facilitare l’apprendimento tra risorse personali e difficoltà attuali
L’APPRENDIMENTO: ruolo dell’insegnante
Se ci chiedessimo qual è l’obiettivo ultimo di un
insegnante …
… potremmo individuarlo nell’INSEGNARE …
o, piuttosto, nel facilitare (vs. ottenere)
l’APPRENDIMENTO.
In realtà è quest’ ultimo a rappresentare il vero obiettivo
dell’insegnamento.
Seminario 5
Facilitare l’apprendimento tra risorse personali e difficoltà attuali
L’APPRENDIMENTO: chi è l’insegnante?
E’ il LEADER di un GRUPPO
ORIENTATO al COMPITO
(all’interno del gruppo
classe)?
E’ un COMPONENTE di un
GRUPPO ORIENTATO al
COMPITO (all’interno del
gruppo docenti)?
Seminario 5
Facilitare l’apprendimento tra risorse personali e difficoltà attuali
Seminario 5
Facilitare l’apprendimento tra risorse personali e difficoltà attuali
IL RUOLO DELL’INSEGNANTE: competenze psicologiche
1. Acquisire, in ordine al “sapere” e al “saper essere” e
al “saper fare” , competenze relativamente a:
“Leggere” efficacemente la realtà individuale e
gruppale
2. Comunicare funzionalmente alla definizione di
relazioni rispettose e produttive
3. Gestire adeguatamente le dinamiche di gruppo
4. Applicare correttamente la modalità della leadership
autorevole.
Seminario 5
Facilitare l’apprendimento tra risorse personali e difficoltà attuali
autovalutazione
sapersi valutare
comportamento
saper fare
atteggiamenti
saper essere
conoscere
sapere
Seminario 5
Facilitare l’apprendimento tra risorse personali e difficoltà attuali
IL RUOLO DELL’INSEGNANTE: aree tematiche
• Le competenze circa la comunicazione e la
didattica efficace.
• Il
gruppo
orientato
al
compito:
caratteristiche, variabili e stadi di sviluppo.
• La leadership autorevole.
• La conoscenza dell’età evolutiva
Seminario 6
TECNICHE DI PROGETTAZIONE ORIENTATIVA
Prof. Giulio Iannis
(Centro Studi PLURIVERSUM)
Seminario 6
Tecniche di progettazione orientativa
CONTENUTI








La giornata: organizzare il tempo
L’obiettivo: progettare l’intervento
Il metodo e gli strumenti
La proposta di lavoro
Progettazione: azione interdisciplinare
Analisi della complessità
Saperi e cambiamento
Orientamento
Seminario 6
Tecniche di progettazione orientativa
LA PROGETTAZIONE: schema
Analisi del bisogno
Definizione di
Scelta e
condivisione di
metodologie
priorità e obiettivi
Verifica e
valutazione
Seminario 6
Tecniche di progettazione orientativa
LA PROGETTAZIONE
“Progettare significa organizzare il futuro con l’obiettivo di
raggiungere un risultato determinato”.
IL PROGETTO
• Definizione
chiara di obiettivi
• Definizione chiara di compiti
• Definizione chiara di tempi (fasi)
• Gestione di risorse limitate
• Controllo dei costi
GLI OBIETTIVI
• Specifici
• Misurabili
• Realistici
• Raggiungibili
• Improrogabili
Seminario 6
Tecniche di progettazione orientativa
LA PROGETTAZIONE
CHI - QUANTO
QUANDO
COME
COSA
PERCHE’
Risorse
Termini
Percorso
Strutturazione
Definizione
Seminario 6
Tecniche di progettazione orientativa
LA PROGETTAZIONE: trasformare le situazioni esistenti in situazioni
desiderate
Aspetti integrati
 Aspetto analitico – esplorativo: guida la conoscenza delle situazioni
esistenti
 Aspetto costruttivo – intenzionale: guida il cambiamento delle situazioni
date
L’azione progettuale può essere anche pensata come un processo di
RICERCA-AZIONE in cui diventa essenziale produrre conoscenza
specifica che, in un determinato contesto, genera il cambiamento.
La ricerca-azione è caratterizzata dal coinvolgimento attivo degli attori
che vivono direttamente la situazione oggetto d’indagine e di
cambiamento.
Seminario 6
Tecniche di progettazione orientativa
VALUTAZIONE
 L'idea del "dar valore", cioè attribuire un significato a fatti, dati e
informazioni.
 La funzione della valutazione consiste nel determinare il livello in
cui i diversi obiettivi sono effettivamente conseguiti.
 La valutazione come ricerca significa apprezzare i risultati, attraverso
un'operazione analitica che sia in grado di ricostruire l'intero processo
d'azione e la specifica razionalità che lo caratterizza.
 Secondo questa prospettiva metodologica, scopo della valutazione è la
scoperta dei molteplici esiti ed effetti dì un intervento attraverso la
ricostruzione dei sistema d'azione che li comprende.
Seminario 6
Tecniche di progettazione orientativa
L’INTERVENTO
Le finalità di un intervento individuale sono principalmente:
Comprendere il problema
nel vissuto della persona
e nel contesto
Attivare la persona affinché
possa fronteggiare
positivamente il problema
Seminario 6
Tecniche di progettazione orientativa
PREPARAZIONE DELL’INTERVENTO: prediagnosi per individuare
Punti di forza
Congruenze e
incongruenze
Punti di debolezza
Coerenze e
incoerenze
Seminario 6
Tecniche di progettazione orientativa
Percorso
Strumenti
• traccia di lavoro
• logica di intervento
• batteria di strumenti
• risorse informative
Rete
• mappa delle opportunità
• rete di relazioni
Seminario 6
Tecniche di progettazione orientativa
Principio esperienziale
Principio euristico
Principio integratore
• valorizzazione dell’esperienza personale
• coinvolgimento percettivo ed emotivo
• creare situazioni di ricerca
• favorire processi di problem solving
• processo di sviluppo continuo
• integrazione logica e psicologica
dell’esperienza
Modello ADVP - Viglietti
Seminario 6
Tecniche di progettazione orientativa
Ideale
Potenziale
• processo di scelta
• definizione degli obiettivi
• processo di apprendimento
• analisi delle competenze
Reale
• processo di attivazione
• accompagnamento e tutoraggio
Seminario 6
Tecniche di progettazione orientativa
LE VARIABILI DELL’ORIENTAMENTO
IDEALE
POTENZIALE
REALE
Seminario 6
Tecniche di progettazione orientativa
ESPLORARE E VALORIZZARE LE COMPETENZE
Tratto da: Di Fabio
Seminario 6
Tecniche di progettazione orientativa
SCHEMA
Analisi del bisogno
Verifica e
valutazione
Definizione di
priorità ed obiettivi
Scelta e
condivisione di
metodologie
Seminario 6
Tecniche di progettazione orientativa
LA RIFLESSIONE SUL PERCORSO
BIBLIOGRAFIA
- Andreoli V. (2006), Lettera a un insegnante, Milano, Rizzoli.
- Becciu M., Colasanti A.R. (2000), La promozione delle capacità personali,
Milano, Franco Angeli.
- Bellantoni D. (2006), La guida del canto di assemblea: competenze
psicologiche, in Aa.Vv., La guida del canto nell’assemblea liturgica. Napoli,
Ecclesiae Domus, pp. 25-42.
- Bellantoni D. (2007), Ascoltare i propri figli. Un percorso di formazione per
genitori, Trento, Erickson.
- Franta H. (1977), Interazione educativa, Roma, LAS.
- Id. (1987), Relazioni sociali nella scuola, Torino, SEI.
- Id. (1988), Atteggiamenti dell’educatore, Roma, LAS.
- Franta H., Colasanti A.R. (1991), L’arte dell’incoraggiamento, Roma,
Carocci.
- Meazzini P. (2000), Il docente di qualità, Firenze, Giunti.
ALLEGATI
- Questionario di gradimento
QUESTIONARIO DI GRADIMENTO
Il questionario ha lo scopo di raccogliere degli elementi di
valutazione relativi alle attività dei Seminari di formazione realizzati
nell’arco temporale gennaio-marzo 2008.
La modalità di esprimere la valutazione è quella di apporre una
crocetta nel riquadro relativo al punteggio che si desidera dare alla
domanda, attribuendo al numero cinque il valore più alto ed al
numero 1 il valore più basso.
Nelle domande aperte Le chiediamo di esprimere sinteticamente una
valutazione di merito sul tema considerato.
La ringraziamo per la collaborazione e per la disponibilità a
migliorare i nostri servizi!
Sezione 1. ASPETTATIVE GENERALI
1.



Qual è la sua impressione generale sul percorso formativo svolto?
Positiva
Abbastanza positiva
Poco positiva
2. Quali erano le sue aspettative/obiettivi all’inizio del percorso formativo?
__________________________________________________________________
__________________________________________________________________
__________________________________________________________________
3. Ad oggi conferma le aspettative dichiarate?
 Si
 No
4. Secondo lei gli obiettivi generali sono stati raggiunti?
 Completamente
 In parte
 Per niente
Sezione 2. VALUTAZIONE DEGLI ARGOMENTI TRATTATI
5. Con riferimento ai contenuti del corso, gli argomenti affrontati sono stati,
secondo Lei,
 Interessanti
 Approfonditi
 Facili
 Stimolanti
 Adeguati
 Difficili
 Superficiali
 Non interessanti
 Noiosi
6. Gli argomenti dei seminari sono stati trattati in modo chiaro?
 Molto
 Abbastanza
 Poco
7. Relativamente ai seminari frequentati può indicare quello di suo maggior
interesse, motivandone la scelta?
 La gestione degli interventi in aula: aspetti metodologici
 Tecniche e strumenti dell’orientamento
 Valenza orientativa delle discipline scolastiche
 La comunicazione di qualità nelle attività di orientamento
 Facilitare l’apprendimento tra risorse personali e difficoltà attuali
 Tecniche di progettazione orientativa
Motivazione:
__________________________________________________________________
__________________________________________________________________
__________________________________________________________________
8. Quale degli argomenti/tematiche affrontate, avrebbe interesse ad
approfondire?
__________________________________________________________________
__________________________________________________________________
__________________________________________________________________
Sezione 3. VALUTAZIONE DEI SINGOLI SEMINARI
9. Con riferimento ai SINGOLI seminari, Le chiediamo di esprimere un
punteggio da 1 (valore minimo) a 5 (valore massimo), per ogni aspetto
indicato nel seguito
La
gestione
degli
interventi in aula: aspetti
metodologici
1 modalità di esposizione
2 chiarezza di esposizione
3 utilità dei contenuti
4 capacità di
comunicazione
5 capacità di relazione con
l’aula
6 metodologia didattica
7 materiali didattici
1
2
3
4
5
Tecniche e strumenti
dell’orientamento
1 modalità di esposizione
2 chiarezza di esposizione
3 utilità dei contenuti
4 capacità di
comunicazione
5 capacità di relazione con
l’aula
6 metodologia didattica
7 materiali didattici
1
2
3
4
5
Valenza orientativa delle
Discipline scolastiche
1 modalità di esposizione
2 chiarezza di esposizione
3 utilità dei contenuti
4 capacità di
comunicazione
5 capacità di relazione con
l’aula
6 metodologia didattica
7 materiali didattici
1
2
3
4
5
La comunicazione di
qualità nelle attività di
orientamento
1 modalità di esposizione
2 chiarezza di esposizione
3 utilità dei contenuti
4 capacità di
comunicazione
5 capacità di relazione con
l’aula
6 metodologia didattica
7 materiali didattici
1
2
3
4
5
Facilitare
l’apprendimento: tra
risorse personali e
difficoltà attuali
1 modalità di esposizione
2 chiarezza di esposizione
3 utilità dei contenuti
4 capacità di
comunicazione
5 capacità di relazione con
l’aula
6 metodologia didattica
7 materiali didattici
1
2
3
4
5
Tecniche di
progettazione
orientativa
1 modalità di esposizione
2 chiarezza di esposizione
3 utilità dei contenuti
4 capacità di
comunicazione
5 capacità di relazione con
l’aula
6 metodologia didattica
7 materiali didattici
1
2
3
4
5
Sezione 4. RELAZIONI CON I FORMATORI E CLIMA D’ AULA
10. Ha instaurato un buon rapporto con i formatori/colleghi?
 Molto
 Abbastanza
 Poco
11. Come valuta il clima dell’aula durante i seminari?
 Buono/affiatato
 Normale
 Indifferente
12. Il clima di gruppo e le relazioni che in esso si sono instaurate sono stati
utili per il raggiungimento degli obiettivi del percorso?
 Molto
 Abbastanza
 Poco
Sezione 5. VALUTAZIONE FINALE
13. La invitiamo ad esprimere 3 caratteristiche maggiormente positive del
corso da Lei frequentato
1)________________________________________________________________
2)________________________________________________________________
3)________________________________________________________________
14. La invitiamo ad esprimere 3 caratteristiche maggiormente negative del
corso da Lei frequentato
1)________________________________________________________________
2)________________________________________________________________
3)________________________________________________________________
NOTE E OSSERVAZIONI
__________________________________________________________________
__________________________________________________________________
__________________________________________________________________
__________________________________________________________________
__________________________________________________________________
__________________________________________________________________
Grazie per la partecipazione
Scarica

Pavoncello D._Realizzazione di un percorso di formazione degli