Università Vita Salute San Raffaele Facoltà di Medicina e Chirurgia NEOPLASIE CEREBRALI Michele Reni Dipartimento Oncologico Ospedale S. Raffaele Milano INCIDENZA PERCENTUALE BASSA 2-19 nuovi casi anno /100.000 3.1 tra 0 e 4 anni 1.8 tra 15 e 24 anni 18 da 65 anni in poi ALTA INCIDENZA DI MORTALITÀ EZIOLOGIA Neurofibromatosi di tipo I (neurofibromi muco-cutanei e chiazze caffelatte) e tipo II (neurinomi VIII nervo cranico) S. di Li Fraumeni (mutazione p53; ca mammario, sarcomi, npl cerebrali, leucemie) S. di Turcot (poliposi familiare con aumentata incidenza di ca del colon-retto e tumori astrocitari, medulloblast) S. di Von Hippel Lindau (emangioblastomi multipli retinici ed intra-assiali, cisti e ca renale o pancreatico, feocromocitoma) S. di Cowden (gangliocitoma displastico del cervelletto, ca mammario, trichilemmomi) EZIOLOGIA Pochi fattori di rischio riconosciuti uso cellulari allergie e malattie autoimmuni: rischio ridotto mancini: rischio ridotto vaccinazione anti-polio (SV40): nessuna relazione cloruro di vinile, pesticidi e fertilizzanti : speculativa NEOPLASIE CEREBRALI complesso ed eterogeneo gruppo di neoplasie : processi espansivi primitivi parenchima encefalico processi espansivi secondari del parenchima encefalico neoplasie che originano da meningi ghiandole pituitaria e pineale nervi cranici vasi sanguigni teca e basicranio residui embrionali endocranici CLASSIFICAZIONI Classificazione istologica Classificazione immunoistochimica e genetica Grading e classificazione prognostica Classificazione topografica Classificazione in base all’età Classificazione “combinata” CLASSIFICAZIONI il sottotipo tumorale influenza prognosi e strategia terapeutica. La sede influisce sulla prognosi: neoplasie del midollo, del tronco cerebrale e dell’encefalo hanno una prognosi completamente diversa. Non è chiaro se questa differenza sia legata a diverse proprietà biologiche o a problematiche di tipo neuro-anatomico La distribuzione anatomica delle neoplasie cerebrali gliali rispecchia le dimensioni dei lobi cerebrali I tumori frontali sono pertanto i più frequenti seguiti da quelli parietali, temporali ed occipitali nell’ordine CLASSIFICAZIONI Analogamente l’età influenza significativamente la prognosi e può essere la manifestazione di tumori totalmente differenti dal punto di vista genetico (ependimomi; glioblastomi primari e secondari) CLASSIFICAZIONE ISTOLOGICA Classificaz. WHO dei tumori del SNC, 2000 CLASSIFICAZIONI ciascuno dei numerosi tipi cellulari che costituiscono il SNC può dare origine ad una neoplasia La frequenza delle singole neoplasie rispecchia la frequenza dei tipi cellulari ed il loro potenziale replicativo. Gli astrociti sono le cellule più comuni e sono competenti dal punto di vista replicativo: gli astrocitomi sono le neoplasie più frequenti. Viceversa, sebbene anche i neuroni siano numerosi, sono cellule post-mitotiche e pertanto i tumori di derivazione neuronale sono rari GRADING E CLASSIF. PROGNOSTICA GRADO I tumori ben differenziati; astrocitoma pilocitico e subependimale a cell. giganti GRADO II tumori moderatam differenziati; astrocitoma fibrillare e oligod. basso grado GRADO III tumori scarsam. differenziati; astrocitoma e oligod. anaplastici GRADO IV tumori indifferenziati; glioblastoma multiforme e medulloblastoma GRADING E CLASSIF. PROGNOSTICA GRADO I Astrocitoma pilocitico GRADO II Astrocitoma fibrillare GRADING E CLASSIF. PROGNOSTICA GRADO III Oligoastrocitoma anaplastico GRADO IV Glioblastoma multiforme SINTOMI CLINICI Focali Generali Irritativi Deficitari SINTOMI GENERALI Ipertensione endocranica Ernia transtentoriale macrocefalia, nausea, cefalea, vomito a getto, torpore, confusione, papilledema, disorientamento spazio-temporale, coma Segno di Kernohan: deficit omolaterale della dell’oculomozione ed emiparesi controlaterale SINTOMI FOCALI Fenomeni motori Deviazione degli occhi Fenomeni sensitivi Afasia di Wernicke Afasia di Broca Cacosmia Paura Sensazioni epigastriche Deja-vù Illusioni visive emianopsia l.o. Allucinazioni ed illusioni uditive SINTOMI FOCALI IRRITATIVI Circa il 50% delle neoplasie sopratentoriali esordisce con una crisi comiziale Un’indagine RM è sempre indicata in un paziente adulto che presenta una crisi comiziale per la prima volta SINTOMI FOCALI DEFICITARI Basicranio anteriore e regione parasellare Sintomi frontali, disturbi dell’olfatto, disfunzioni endocrine, disturbi III- VI n. cranico, disturbi visivi Basicranio posteriore e fossa cranica post. Deficit V, VII, VIII nc o dei nervi misti, disturbi cerebellari Tumori frontali Sintomi psichici, disinibizione, abulia, afasia di Broca, disturbi motori, mnesici Tumori temporali Afasia di Wernicke, disturbi mnesici, disorientamento spazio-temporale, emianopsia SINTOMI FOCALI DEFICITARI Tumori parietali Disturbi della sensibilità, aprassie, alessia, disgrafia, disturbi schema corporeo Tumori occipitali Emianopsia laterale omonima, disturbi di tipo agnosico Tumori del cervelletto Dismetria , adiadococinesia, atassia Tumori del tronco encefalico Deficit nc (diplopia), singhiozzo, paraplegia, emiplegia DIAGNOSTICA Il neuroimaging ha un ruolo fondamentale nella gestione del paziente con neoplasia cerebrale: diagnosi differenziale basata su sede e aspetto radiologico localizzazione anatomica precisa per la pianificazione chirurgica e radioterapica misurazione del residuo post-chirurgico e della risposta alla radioterapia e alla chemioterapia monitoraggio degli effetti collaterali (tardivi) del trattamento monitoraggio della malattia (follow-up) DIAGNOSTICA RM : tecnica diagnostica d’elezione (> sensibilità e risoluzione anatomica) TC : urgenze (emorragia, idrocefalo ostruttivo etc.) ricerca di calcificazioni (neoplasie oligodendrogliali) DIAGNOSTICA angio-RM definisce la circolazione intratumorale (pianificazione intervento) RM a spettroscopia nucleare (MRS) Attività metabolica : diversa distribuzione di N-acetilaspartato e creatina (tessuto sano) e della colina e lattato (tessuti tumorali) Diagnosi differenziale fra tumore e radionecrosi DIAGNOSTICA Diffusion-perfusion RM diffusione dell’acqua per differenziare gli effetti delle radiazioni dalla neoplasia RM dinamica con contrasto (DCE Dynamic contrast-enhanced) quantifica la velocità di flusso di gadolinio, distingue il danno da raggi (flusso lento) dalla neoplasia (flusso veloce) RM funzionale analizza cambiamenti piccoli e localizzati del flusso ematico che si verificano durante l’attività neurologica identifica le aree del linguaggio, motorie e sensoriali RM FUNZIONALE DIAGNOSTICA PET con 18F-deossiglucosio utile per l’identificazione di tumori sistemici in caso di M+ cerebrali da tumore primitivo ignoto utile nel differenziare il tumore metabolicamente attivo dal “freddo” tessuto necrotico o cicatriziale Per i gliomi a basso grado devono essere impiegati traccianti alternativi (metionina) DIAGNOSTICA Rachicentesi. In pazienti con cefalea e papilledema aumenta il rischio di ernia tonsillare o transtentoriale fatale Deve essere eseguita dopo l’acquisizione del neuroimaging Analisi del liquido cefalo-rachidiano: utile in caso di rischio di disseminazione liquorale (medulloblastoma, ependimoma, PCNSL, tumori embrionali e germinali) Devono essere analizzate citologia, marcatori e fisico-chimica DIAGNOSTICA Campo visivo Audiometria Test di discriminazione del linguaggio Potenziali uditivi evocati EEG Non esistono marcatori circolanti Le npl gliali non danno quasi mai localizzazioni extra-assiali CHIRURGIA OBBIETTIVI: diagnosi istologica (!!!!!!!!!!!!!!!) rimozione della neoplasia più estesa possibile (debulking) = miglioramento della sintomatologia neurologica per riduzione effetto massa, idrocefalo, edema Preservazione o recupero delle migliori condizioni neurologiche possibili acquisizione di tessuto per miglior definizione della prognosi acquisizione di materiale per ricerca CHIRURGIA - OPZIONI Biopsia stereotassica Rimozione chirurgica acquisizione di CSF o drenaggio somministrazione di trattamenti locali I GLIOMI MALIGNI NON SONO CURABILI CON LA SOLA CHIRURGIA CHIRURGIA – BIOPSIA STEREOTASSICA • Prelievo istologico nei tumori profondi • Aspirazione di componenti cistiche intra-tumorali • Repere stereotassico per successiva craniotomia • Impianto di dispositivi per radioterapia interstiziale o chemioterapia locale CHIRURGIA - operabilità PAZIENTE – Età – Comorbidità – Condizioni generali TUMORE – Sede – Localizzazioni multiple – Istotipo CHIRURGIA – complicanze • Deficit neurologico focale • Emorragia • Ematoma nel focolaio chirurgico • Ematoma extraparenchimale • Infezione • Fistola liquorale TRATTAMENTO ONCOLOGICO RADIOTERAPIA CONVENZIONALE panencefalica o lesionale estesa INTERSTIZIALE radio-isotopi RADIOCHIRURGIA STEREOTASSICA g-Knife, LINAC, Protoni CHEMIOTERAPIA sistemica o intra-arteriosa o locale ALTRE TERAPIE Immunoterapia Terapia genica Target therapies RADIOTERAPIA • OBBIETTIVI: – malattia residua post-chirurgia – lesioni non resecabili – sintomatico-palliativo (metastasi) – lesioni radiosensibili (germinomi, PCNSL) – consolidamento post-chemioterapia – recidive (non) pretrattate RADIOTERAPIA La maggior parte delle neoplasie cerebrali infiltra il parenchima circostante per numerosi centimetri I volumi da irradiare includono un’elevata quantità di tessuto apparentemente normale Questo limita le indicazioni all’uso di tecniche di conformazione spinta e solleva il problema della tossicità del trattamento RADIOTERAPIA – EBRT INIZIARE ENTRO 6-7 SETT. DALLA CHIRURGIA • Localizzazione del tumore e rapporti con organi critici • Definizione del volume (GTV, CTV, PTV, BTV) • Scelta di dose totale (45-60 Gy) e frazionamento LIMITI • La maggior parte dei tumori è poco radiosensibile • Radionecrosi del parenchima cerebrale circostante • Leucoencefalopatia post-attinica • Rischio di degenerazione anaplastica (?) e di tumori radio-indotti (meningiomi) RADIOTERAPIA – EBRT Maschera di contenzione RADIOTERAPIA – EBRT LINAC MLC MLC – Conformazionale RADIOTERAPIA – complicanze o Il rischio di complicanze è funzione di: o Volume irradiato o Dose totale somministrata o Dose per frazione o Tipo di radiazioni o Età del paziente o Comorbidità (diabete, ipertensione…) o Terapie associate RADIOTERAPIA – complicanze o Acute edema cerebrale (steroidi), cefalea, alopecia o Intermedie o Tardive : somnolence syndrome sono le più gravi e possono comprendere la morte per radionecrosi. Sono legate ad un danno vascolare endoteliale o a un effetto diretto sulle cellule oligodendrogliali. Si manifestano con un danno focale o diffuso della sostanza bianca. Le manifestazioni cliniche dipendono dal volume e dalla sede. RADIOCHIRURGIA STEREOTASSICA VANTAGGI • preservazione delle strutture nobili peritumorali per il rapido decadimento della dose alla periferia • unica somministrazione • impiego nei tumori su cui EBRT è poco efficace (neurinoma) SVANTAGGI • non utile per gliomi o altri tumori infiltranti • costo più elevato • scarsa disponibilità di centri RADIOCHIRURGIA STEREOTASSICA GAMMA- KNIFE emissioni g da 201 sorgenti di 60Co Dosi di 12- 25 Gy alla periferia del tumore, singola frazione INDICAZIONI Lesioni di piccole dimensioni (< 3 cm), non infiltranti, anche multiple GAMMA KNIFE RADIOSURGERY indicazioni • Neoplasie Meningioma Ipofisi Neurinomi Metastasi Tumori primitivi (?) • Dolore Nevralgia del trigemino • Indicazioni emergenti Disturbi del movimento Dolore intrattabile Epilessia • Vascolari Malformazioni arterovenose CHEMIOTERAPIA VANTAGGI (teorici) : raggiunge le cellule indipendentemente dalla sede effetti neurotossici limitati elevato indice terapeutico dato che la maggior parte delle cellule del SNC sono post-mitotiche CHEMIOTERAPIA SVANTAGGI & PROBLEMI farmaco-resistenza intrinseca ed acquisita barriera emato-encefalica anticomiziali enzyme-inducing difficoltà nella valutazione della risposta steroidi (peso corporeo, rischio di infezioni, diabete metasteroideo…) CHEMIOTERAPIA TRATTAMENTO sistemico loco-regionale (convection-enhanced delivery) intra-arterioso intra-cavitario (wafers) intra-tecale FINALITÀ ADIUVANTE NEO-ADIUVANTE PALLIATIVO TRATTAMENTO FARMACOLOGICO • TERAPIA STEROIDEA desametasone im o ev (8-24 mg/die) riduce significativamente l’edema vasogenico perifocale (e pertanto l’effetto massa) riduce l’alterata permeabilità della barriera emato-encefalica • MANNITOLO 0.5-1 g/kg ev in 20-30 min fino a 6 volte/die diuretico osmotico STEROIDI Prima della chirurgia tranne quando si sospetta un linfoma Dopo decompressione chirurgica si possono scalare in 2 settimane Mantenere in presenza di voluminosi residui neoplastici o in sedi critiche (tronco cerebrale, midollo spinale) Talora necessari durante RT (edema) La dose deve essere la minima empiricamente determinata in grado di controllare la sintomatologia PROFILASSI ANTI-COMIZIALE Pazienti con tumore cerebrale ed episodi epilettici richiedono una terapia anti-epilettica profilattica Preferibili i farmaci non induttori dei citocromi p450 epatici (es. acido valproico), o altri di più recente introduzione (topiramato, lamotrigina, oxcarbamazepina leviracetam o pregabalin) indicati, laddove eseguibili, controlli dei livelli plasmatici possibili interferenze farmacologiche con chemioterapici, FANS e antibiotici PROFILASSI ANTI-COMIZIALE La copertura anti-epilettica in pazienti con neoplasia cerebrale senza crisi comiziali rimane controversa, in quanto manca la dimostrazione di una significativa riduzione di incidenza di fenomeni critici mentre si riscontrano fenomeni allergici in più del 20% dei pazienti trattati Il trattamento prolungato con farmaci anticomiziali può provocare deficit cognitivi