Comune di Sappada Plodar gemande n. 7 documento informativo giugno 2008 sappada Comune di Sappada Borgata Bach, 11 Orario Uffici Comunali dal lunedì al venerdì Mattina dalle 9.00 alle 13.00 lunedì e venerdì Pomeriggio dalle 16.00 alle 17.00 Chi volesse collaborare con suggerimenti o scrivere un articolo sul presente periodico può rivolgersi a Marcella Benedetti o agli Uffici Comunali (sig.na Natascia oppure sig. Marino) tel. 0435 469126 0435 466063 fax 0435 469107 e-mail: [email protected] www.sappada.org Progettazione e realizzazione grafica a cura di: Piazza Mazzini, 15 - 32100 Belluno Tel. 0437 30103 [email protected] ISCRIZIONE AL ROC N. 11912 DEL 10.04.2004 FINITO DI STAMPARE NEL MESE DI LUGLIO 2008 PRESSO LA TIPOGRAFIA NERO SU BIANCO (PIEVE D’ALPAGO - BL) 2 plodn LAVORI PUBBLICI AMBITO DUE N egli ultimi mesi si è parlato molto in merito al Piano Attuativo di Iniziativa Pubblica “Ambito 2”. Nel la discussione te diverse cose, a quindi mi sembra per ev ita re er rate sicura mente si sono detvolte a nche f uor v ia nti, e oppor tuno fa re chia rezza va lutazioni e polemiche. L’A mbito 2 era stato inser ito nella Va r ia nte Genera le del Pia no Regolatore del 20 03 con l ’ intento di col lega re i dema ni sciabili di Sappada 20 0 0 e del Monte Siera. A seg uito di un’a na lisi urba nistica approfondita, si è indiv iduato nella zona un potenzia le sv iluppo che poteva r isolvere esigenze del la comunità, emerse negli a n ni, qua li una piscina e un centro benessere, str utture a lberghiere e a ltr i ser v izi, che continua mente ci vengono r ichieste da l l ’utenza tur istica. E’ sor to così il PUA, che prevede: • la rea lizzazione di una piscina coper ta / aper ta, f r uibile per ta nto dura nte tutto l ’a nno, in g rado di r ispondere a l le esigenze sia dei loca li che dei tur isti; pia nti; • una str uttura a lberghiera con capacità r icettiva a nche per g r uppi consistenti; • un centro residenzia le. Non avendo l ’A mministrazione comuna le a disposizione i fondi necessa r i per la rea lizzazione di un inter vento così complesso, e non potendo proroga re u lter ior mente i tempi per la rea lizzazione di ta li str utture, si è r icorsi quindi a l la prev isione di str utture residenzia li che possa no invoglia re operator i pr ivati a condiv idere gli oner i del l ’ iniziativa. Si tratta di una scelta impor ta nte, intrapresa nel la consapevolezza che è necessa r io adeg ua rsi a lle nuove esigenze del mercato tur istico, e nella prospettiva di per mettere a l la Comunità Sappadina di poter godere del prestigio che, negli a n ni, ha faticosamente g uadagnato. Il Sindaco Gianluca Piller Roner • la rea lizzazione di un centro benessere, a rticolato intor no a l la già esistente str uttura del pa lazzetto, con un’ impor ta nte a rea dedicata a pa lestra di roccia, v isibile da l l ’esterno, e a ltre zone dedicate ta nto a l la r iabilitazione f isica qua nto a l benessere del la persona; • il ma rciapiede mobile, a l f ine di col lega re l ’ impia nto sciistico di nuova rea lizzazione Pia n dei Nidi con Sappada 20 0 0. Consiste in un tappeto mobile, che per mette agli sciator i di raggiungere agevolmente i due im3 sappada E’ possibile visionare i titoli dei verbali delle riunioni del Consiglio comunale e della Giunta sia in Municipio, all’albo affisso al piano terra, sia in internet al sito del Comune www.sappada.org alla voce “delibere di giunta”. CONTRIBUTO REGIONALE PER LE SPESE DI RISCALDAMENTO DOMESTICO (Legge regionale n. 1 del 27.02.2008 art. 109) Il Sindaco informa che l’art. 109 della L.R. 27.02.2008 n. 1 Legge Finaziaria regionale per l’esercizio 2008 prevede l’erogazione di contributi per le spese di riscaldamento domestico sostenute dai cittadini residenti nei Comuni di aree svantaggiate di montagna individuati dall’art. 2 della L.R. 26/10/2007 n. 30. Il contributo sarà erogato a coloro che non superano il reddito annuo imponibile riferito al 2007 ai fini dell’addizionale regionale IRPEF di: • 19.100,00 per chi vive da solo • 39.100,00 per un nucleo familiare composto da due o più persone. La domanda va presentata entro e non oltre il 30 settembre 2008 all’Ufficio protocollo del Comune dove sono disponibili i moduli per la richiesta. 4 plodn TURISMO TURISMO A SAPPADA D a a lcuni a n ni su questo gior na le e fatte vent ’a n ni fa” oppure “sono solo perdite in diverse a ltre occasioni ho pa r- di tempo” o a ncora “sono solo iniziative che lato di “Sappada Tur ismo … fa re costa no e non por tera n no a nu lla” … Sistema”. R itengo che l ’unico modo per ga ra ntire il f uturo del nostro paese, che basa la propr ia economia (diretta mente o indiretta mente) su l settore tur istico, sia quel lo di af f ronta re insieme le dif f icoltà e trova re soluzioni va lide per il f uturo. Come molti sa n no da l 20 05 è in corso un progetto di ma rketing denominato “Sappada GO”, con lo scopo di coinvolgere operator i tur istici e abita nti di Sappada a l f ine di discutere e af f ronta re tematiche oggi essenzia li per poter genera re un ca mbia mento e r ipor ta re l ’of fer ta tur istica sappadina a livelli concor renzia li. E’ chia ro che iniziative di questo tipo ha n no bisogno di tempo per mostra re i pr imi r isu ltati e che le stesse devono necessa r ia mente por ta re ad un migliora mento del ser v izio offer to, coinvolgendo il maggior numero possibile di aziende pa r tner che condiv ida no questo obiettivo, a nche con la pa r tecipazio ne agli incontr i e a lle iniziative in prog ra mma. I l progetto è in novativo e per questo sta ge nera ndo molta cur iosità tra esper ti internaziona li del settore ma non la necessa r ia pa r tecipazione tra sappadini e operator i tur istici, che spera no sempre che qua lcuno a r r iv i o qua lcosa accada e a iuti la nostra lo ca lità e le nostre aziende a lavora re di più e ga ra ntirsi un f uturo. P ur troppo credo sia ev idente che ogni minuto è molto prezioso, i nostr i concor renti si muovono in f retta e attendere è inutile e negativo. Vi aug uro perciò una buona stagione estiva e v i r icordo che in autun no r iprendono gli incontr i, il cui progra mma Vi sa rà co municato attraverso i bollettini infor mativ i dei “Sappada GO”, che sono sempre di più e che si impegna no volonta r ia mente af f inché questo progetto coinvolga sempre di più la comunità sappadina. Facciamo tutti in modo di non perdere a nche questa impor ta nte occasione !!! L’Assessore al Turismo Adriano Casciaro L’ inv ito perciò è sempre lo stesso: pa r tecipa re a lle attiv ità prog ra mmate per poter discutere delle problematiche, per a iuta re a trova re soluzioni e per essere “attor i ” del presente e del f uturo del la nostra bel la va lle. A volte è troppo semplice nascondersi dietro a f rasi fatte come “queste cose le abbia mo 5 sappada sappada go L’importanza di comunicare e rivelare insieme Buongiorno Sappada! Il progetto “Sappada Go” continua! Il Comune riceve conferme che l’investimento fatto sta creando soluzioni concrete a cui sempre più sappadini stanno partecipando. Lo spirito positivo che anima il gruppo dei GO sta realizzando iniziative utili sia per distinguere le proposte di valore delle nostre imprese, come i primi pacchetti, sia per riconoscere tutti coloro che stanno aiutando e affiancando le iniziative a supporto dell’immagine di tutta la comunità. Alcuni fatti: quest’anno la squadra GO si è ingrandita e si impegna nelle azioni organizzate per implementare il nostro progetto e fare di Sappada un modello di sviluppo per il turismo sostenibile. Tutte le opportunità di incontro e confronto sono state precedute dalla distribuzione casa per casa del bollettino, che si arricchisce sempre di nuovi contenuti, diventando uno strumento importante di informazione e coesione. Dal 27 febbraio c’è stato un programma intenso di incontri. In contemporanea c’è stata la possibilità per le aziende partner di avere un colloquio dedicato alla creazione del proprio pacchetto. Tutto questo lavoro di collezione di informazioni ed elaborazione è stato presentato pubblicamente il 18 giugno, in occasione della conferenza stampa indetta per ufficializzare l’apertura della stagione estiva e per presentare ai giornalisti l’identità e l’immagine di Sappada. In occasione della conferenza-stampa è stato presentato il sito dell’Associazione: www.mysappada.com. Nei due giorni successivi si è svolta la seconda edizione di Full Mountain Hospitality, il convegno-non convenzionale dedicato alla montagna. La presenza di dieci speaker di fama internazionale ha garantito il successo di quest’edizione, premiata da un notevo- 6 le riscontro anche a livello internazionale, favorito dalla creazione del sito dedicato www.fullmountainhospitality.com Inoltre, tra le attività che ci hanno impegnato in questo primo semestre 2008 c’è stata una nuova edizione del Sappaschtonge, accolta con simpatia e interesse da tutti i “passanti” e occasione per proporre ai possibili ospiti una presentazione del nostro paese, delle sue attrattive e manifestazioni previste per l’estate. Un modo semplice e divertente per far parlare di Sappada! Dopo una pausa estiva riprenderanno tutte le attività, a partire dagli incontri formativi. Ci sarà la seconda edizione di Sappamukki: la festa delle mucche e dedicata agli amanti dell’enogastronomia alpina e dei prodotti genuini. Il programma autunnale sarà dedicato soprattutto al rafforzamento delle comunicazioni e promozioni via internet, da dove intendiamo promuovere Sappada. Il progetto Sappada Go continua con più forza che mai. Marco Cestari e Marzia Tach plodn Ricordi di un albergatore L ’idea di scrivere questo articolo, frutto di una lunga chiacchierata con il Signor Bruno Boccingher, mi è venuta pensando, con ammirazione, a quelle persone che tra le due guerre mondiali hanno reso grande il nostro paese, contribuendo alla creazione di quella Sappada seconda solamente a Cortina nello scenario dolomitico. Spero e confido nel fatto che nessuno si senta trascurato o escluso da quest’articolo, infatti esso deriva unicamente dai ricordi di Bruno e dalle mie scarne conoscenze dei fatti storici sappadini di quegli anni (anche perché sono nato ben sessant’anni dopo). Bruno Boccingher nacque nel 1920 e dall’età di tre anni andò ad abitare con lo zio Vittorio, proprietario sia dell’albergo Cavallino che dell’albergo Roma. Già in tenera età apprese i primi rudimenti del mestiere dell’albergatore, che al tempo prevedeva grandi sacrifici e ben magri risultati, visto che nel 1911, anno di costruzione dell’albergo Cavallino, il prezzo di una camera in pensione completa non superava le quattro lire giornaliere. Al tempo a Sappada vi erano pochissime strutture ricettive, con scarsi servizi da offrire poiché il turismo aleggiava ancora nell’aria come un miraggio lontano. Nonostante le misere risorse economiche, tuttavia, vi furono pionieri che si imbarcarono nel settore turistico, primi fra tutti i proprietari dell’albergo Posta, seguiti da Vittorio Boccingher con il Cavallino e successivamente con il Roma (negli anni Venti e Trenta furono costruite altre strutture come il Corona Ferrea, la Stella d’Oro, le Sorgenti del Piave, le Alpi ecc..). Nel 1938 venne a mancare lo zio Vittorio, lasciando come eredi due fratelli, tre sorelle, ben nove nipoti ed una cognata, moglie del fratello Pio morto combattendo per la Patria nella prima guerra mondiale. Così la gestione del Cavallino passò al fratello Umberto, alla moglie Teresa, alla sorella Assunta e naturalmente a Bruno, che restò in paese solamente fino all’autunno del 1939 quando venne chiamato alle armi. Lo destinarono al servizio del quartier generale della divisione Pusteria che si occupava del fronte greco-albanese, dal quale egli poté aiutare moltissimi sappadini, poiché lavorando alla mensa ufficiali riusciva a spedire derrate alimentari ai compaesani sparsi sui vari fronti. L’otto settembre del 1943, in seguito all’armistizio, fu fatto prigioniero ma venne trattato abbastanza bene poiché conosceva il sappadino e questo lo favorì; dopo essere stato trasferito in vari campi di prigionia in Polonia ed in Germania, fu finalmente a casa nel 1945. Durante le ostilità l’albergo Roma venne venduto al Comune per la costruzione della sua attuale sede, vendita che Bruno accettò a malincuore conscio delle potenzialità del paese nel campo turistico. Appena rientrato, constatò come l’albergo Cavallino versasse in pessime condizioni, e con molti sacrifici iniziò le ristrutturazioni insieme alla famiglia. Vennero portati nelle camere acqua corrente e riscaldamento(secondi solo all’albergo Sorgenti del Piave) al costo di ben 800.000 lire, prestate prima di Natale e restituite da Bruno all’Epifania. È interessante notare come in quegli anni di difficoltà si facessero investimenti simili nel turismo, cosa che al giorno d’oggi con un benessere molto più diffuso si fa a fatica... Frattanto, nel 1950 si sposò con Antonietta Cecconi che da allora contribuì alla gestione della struttura, occupandosi insieme alla signora Teresa di cucina sala e camere. Nei primi anni Cinquanta la giornata tipo dell’albergatore iniziava alle cinque o alle sei di mattina, a seconda delle esigenze della stalla e della campagna; i clienti scendevano a colazione verso le sette e mezza e trovavano burro fresco, marmellate, tè, caffè e latte, raramente la cioccolata. In seguito alcuni andavano a passeggio, ed i più temerari con pranzo al sacco raggiungevano il rifugio Calvi. Verso le sette e trenta di sera si serviva la cena, dopodiché ci si intratteneva giocando a carte, a tombola o ascoltando la radio(una telefunken interamente in ferro). Le stagioni si protraevano da giugno a settembre e da Natale a Pasqua con una clientela molto fidelizzata che tornava di anno in anno, trattenendosi 7 sappada Albergo Cavallino - Cartolina del 1928 per alcuni mesi in villeggiatura. Le zone di provenienza degli ospiti erano: Roma, Napoli, Bari, Udine, Trieste ecc. e poiché non vi era ancora la strada questi giungevano con i carri da Belluno o da Calalzo (solamente quando divenne operativa la tratta ferroviaria Belluno - Calalzo). Tutto veniva gestito in famiglia, dalla preparazione dei cibi alle pulizie, al lavaggio della biancheria nella liscivaia senza l’ausilio di nessun elettrodomestico. Nella stagione invernale la maggior parte della clientela era costituita da militari dell’esercito che venivano per praticare lo sci e per esercitazioni in ambiente innevato; oltre a questi erano pochissimi gli sciatori, molti slittavano o passeggiavano. Con il trascorrere degli anni Sappada incremen8 tò esponenzialmente la sua offerta turistica, sia dal punto di vista impiantistico che ricettivo; nel 1976, con il terremoto del Friuli, l’albergo Cavallino subì notevoli danni strutturali, e vista la carenza di imbianchini e muratori, la signora Antonietta si rimboccò le maniche provvedendo a ridipingere le stanze ed a risanare i muri autonomamente. Mancati i genitori di Bruno, i coniugi Boccingher hanno continuato l’attività con passione fino a pochi anni fa. Questo esempio di pionierismo ed intraprendenza dovrebbe infondere fiducia nel futuro della nostra realtà, visto che se in anni così difficili è stato possibile realizzare tutto questo, a maggior ragione oggi non vi dovrebbero essere remore ad investire ed a credere nel turismo. Fabrizio Piller Roner plodn Moduli per le domande di concessione di contributi Presso l’Ufficio anagrafe sono a disposizione i moduli con cui effettuare la richiesta di contributo al Comune. Le associazioni e gli enti di qualsiasi natura del nostro paese che vogliano fare tale richiesta dovranno obbligatoriamente compilare il modulo specifico che può essere uno dei seguenti: • Domanda di concessione di un contributo per persone ed enti pubblici e privati. • Domanda di concessione ed erogazione di un contributo per l’attività ordinaria. • Domanda di concessione di un contributo per attività e manifestazioni straordinarie. Verranno prese in considerazione solo le domande presentate su questi appositi moduli e non in carta semplice. Numeri civici Alcuni anni fa, per uniformare la numerazione, il Comune aveva predisposto la realizzazione dei numeri civici in forma di piastrella in ceramica decorata, con il nome bilingue della borgata e il numero civico. Con il passare degli anni le piastrelle a disposizione sono esaurite per alcune borgate, i nuovi edifici non l’hanno avute e inoltre si è verificato che in alcune case le piastrelle siano cadute e si siano danneggiate. In seguito a queste necessità il Comune ha predisposto una prima fornitura dei numeri civici in ceramica e intende stilare una nuova lista. Gli interessati che rientrano nelle seguenti categorie possono presentare domanda all’Ufficio Tecnico – Edilizia Privata: • chi è sprovvisto di piastrella perché questa si è rotta staccandosi o sia stata danneggiata può comunicare i dati all’ufficio e ottenerne una nuova in sostituzione; • chi avesse operato variazioni al proprio numero (es. entrata A e B) può comunicarle all’ufficio e richiedere la fornitura di una ulteriore piastrella; • ogni edificio costruito dopo l’anno 1991 e sprovvisto della suddetta piastrella deve farne obbligatoriamente richiesta, indicando il numero civico; • chi sia in possesso di un numero civico diverso dal formato prescritto dal Comune deve provvedere alla sostituzione dello stesso richiedendolo; • chiunque costruisca un nuovo edificio deve includere alla richiesta di abitabilità e numero civico la fornitura della piastrella. 9 sappada CULTURA, SPORT E AMBIENTE La fine del viaggio: bilancio di un triennio A lla fine di un viaggio c’è sempre un viaggio da cominciare! Si chiude quest’anno un triennio continuativo che mi ha visto impegnato nella scuola di Sappada, si chiude, forse, un po’ prima di quanto avessi programmato ma in effetti sento esaurito questo segmento e come da abitudine, sin da piccolo, vado alla ricerca di nuove destinazioni per trovare stimoli più freschi, nuove problematiche, magari realtà diverse da affrontare per confrontarmi e per crescere. A finire, almeno così mi auguro, non è soltanto il mio viaggio ma anche quello dei ragazzi che con passione ho cercato di curare, solo a loro sento di dover render conto e credo che il bilancio sia positivo perché mi sono sforzato di donar tutto quello che sapevo, tutte le “ricette” che conosco, me ne sono inventate di nuove, quando necessario, con loro mi sono comportato con la dovuta autorevolezza e durezza ma anche da amico o fratello maggiore quando mi hanno fatto percepire la loro necessità di ricevere aiuto. Penso che il legame stabilito durerà e non sarà solo una catena di ricordi ma come già altri alunni hanno testimoniato, sarà un rapporto in cui ciascuno rimarrà punto di riferimento per l’altro: da qui si parrà la nostra nobilitate e la qualità delle due parti interessate in questa grande storia di affetti. innestasse, un po’ per volta i geni dell’innovazione, per esempio alle lezioni ex cathedra è stata abbinata la costruzione dell’intero programma di storia e geografia con un percorso multimediale. Molte sono state le attività proposte: da quelle strettamente legate alla conoscenza di un territorio che, mi si consenta, ho imparato a conoscere meglio di alcuni autoctoni, almeno dal punto di vista storico, a quelle incentrate sulle possibilità di una “scuola totale” che si apriva al territorio e che con il territorio era capace di collaborare e soprattutto di dialogare costruttivamente. Penso che lo sforzo e l’impegno reciproco delle istituzioni territoriali sia stato ragguardevole e costruttivo. Sarebbero molte le persone da ringraziare per questo impegno ma ciascuno sa quanto ha fatto e conosce ampiamente la mia riconoscenza e la mia ammirazione. Di queste gemme mi piace ricordare l’offerta fornita agli adolescenti grazie al progetto giovani che ha coinvolto risorse del paese per spiegare agli alunni delle prime medie la realtà di cui fanno parte e il corso d’intaglio che ha permesso la realizzazione di piccoli capolavori che esaltano una peculiarità di questo territorio, la cui lingua ha trovato espressione scritta in due strumenti strettamente legati alla scuola come il portfolio (che fortemente ho voluto realizzare) e il diario scolastico alla cui realizzazione ho collaborato con passione e interesse. Checché ne pensino i benpensanti esponenti dell’intellighenzia borgatara, resto fortemente convinto che legare le tradizioni a qualcosa di vivo sia l’unico modo per non perdere storia e identità, pertanto spero che ci sia un’apertura più favorevole verso chi, da esterno, si offre mettendosi a disposizione, ciò quanto meno serve a non rimanere autoreferenziali e perciò sterili. Per i miei ragazzi ho fatto scelte importanti, ho rinunciato a gratificazioni professionali ed economiche rilevanti eppure non ho rimpianto, ho solo la sensazione di aver svolto al meglio delle mie possibilità e con tutta la passione possibile il mio lavoro di funzionario dello Stato. Ho messo in evidenza il mio modello, l’abnegazione e la voglia che dalla mia gente ho ereditato e che ho innestato con l’ordine e la modularità, forse meno fantasiosa ma molto effi- Ho coltivato un’utopia desiderando trasmettere atcace delle persone che qui ho incontrato. traverso i contenuti le cose in cui fortemente credo, i valori che hanno continuato ad ispirarmi sin da Per i miei ragazzi ho cercato di tener viva una scuola quando ero bambino: ho cercato di trasformare i che non rinnegasse la tradizione ma che su quella miei ragazzi in titani leopardiani pronti ad affron10 plodn tare gli urti della vita con dignità, ho cercato di far credere loro che la non violenza gandhiana sia una strada veramente percorribile anche nei segmenti del quotidiano, ho cercato di trasmettere il valore della tolleranza come presupposto di ogni dialogo, confronto e crescita, ho cercato di far capire kennedianamente che ciascuno di noi ha la propria America alla quale non deve chiedere cosa essa possa dargli ma quanto ciascuno possa offrirle! Era mio dovere trasmettere ciò, cercare che ogni ragazzo potesse interiorizzarlo, il mio compito era questo e l’ho affrontato con passione e, per quanto nelle mie capacità, anche nell’esempio: in quattro anni di scuola, a testimonianza di dedizione e abnegazione, non ho fatto neppure un’assenza, sopportando la febbre, il mal di gola o l’afonia. So solo di aver fatto il mio dovere, so di aver contribuito, per quello che concerne il mio piccolo segmento in questo mondo, di aver dato un contributo al funzionamento di quello Stato che mi ha conferito un contratto di lavoro per formare i ragazzi delle scuole cui sono stato assegnato o che ho scelto. Sono stato bene a Sappada e ritengo che sia un cretino chi pensa che l’importante di un viaggio sia semplicemente spostarsi, no, penso che sia bello anche assaporare le destinazioni e godersele fino in fondo... ed io questo tempo me lo sono goduto e me lo porterò sempre dentro perché è uno di quei mattoni che ha contribuito a formarmi e a rinnovarmi per donare a chi incontrerò d’ora in poi un contributo migliore! Lascio due gemme in questo mio passaggio: l’intervento del mio Gargano qui a Sappada nel maggio del 2007 quando ai sappadini è stato offerto un assaggio di colori, sapori, canti della tradizione della mia terra e il viaggio effettuato ad aprile 2008 quando sono stati i ragazzi di seconda e terza media che hanno portato un po’ di Sappada in Puglia per una gita scolastica che le giovani generazioni di questo territorio hanno affrontato per la terza volta e sempre con molto gradimento. Ma ora, dopo dieci anni in queste lande tra Belluno, Cortina, San Pietro e Sappada, dopo aver incontrato molte genti e attraversato tante valli, dopo aver vissuto tante esperienze, semplicemente e con forza sento il bisogno estremo, essenziale, potente, di tornare a casa e come Ulisse ambisco ritornare alla mia Itaca che è poi proprio di fronte alla sua. Grazie a tutti per tutto, cordialmente vostro Silvio Notarangelo Borse di studio e premi di riconoscimento al merito per studenti universitari e di scuola superiore Il Regolamento comunale prevede l’assegnazione di borse di studio agli studenti universitari e delle scuole secondarie di 2^ grado e l’assegnazione di premi di riconoscimento agli studenti che abbiano conseguito il diploma di scuola secondaria di 2^ grado o il diploma di laurea specialistica (tre + due anni) esclusivamente per merito. Le domande dovranno essere presentate all’Ufficio Protocollo Comunale; il termine per la presentazione delle domande è come sempre fissato entro il 31 ottobre 2008. Per ogni informazione rivolgersi al signor Marino Piller Hoffer – Servizi Demografici – nell’orario d’ufficio da lunedì a venerdì dalle ore 9.00 alle 13.00. 11 sappada DVD di cartoni animati di PIMPA “Una giornata speciale” I l 21 maggio in Sala Convegni a Cima Sappada è stata presentata una importante iniziativa per la trasmissione del sappadino ai nostri bambini: un dvd di cartoni animati della Pimpa doppiato in sappadino. Il dvd è stato realizzato con il contributo del Comune di Sappada insieme alle comunità di Sauris e Timau e contiene le tre lingue, con sottotitoli, anche in italiano e tedesco. Gli episodi sono 4 per una durata complessiva di 25 minuti: De ingeschlofne kòtze (la gatta addormentata), Ber geat enn lenzmar? (gara di lentezza), Zinterscht me meire (sul fondo del mare) e Schlipfn af Saturn (con i pattini su Saturno). Per l’occasione abbiamo scoperto 6 bravissimi doppiatori sappadini, che con tanto impegno (e tante risate durante le prove) hanno dato le voci ai vari personaggi dei cartoni animati. Il cartone animato è stato successivamente distribuito agli alunni della scuola materna e delle prime tre classi della scuola primaria. L’iniziativa ha suscitato l’interesse non solo dei bambini ma anche degli adulti: il dvd rappresenta infatti una delle prime documentazioni vocali interamente in sappadino. E’ stato molto interessante realizzare il doppiaggio di un cartone animato in sappadino: un’impresa che sembrava impossibile e che grazie alla conoscenze giuste si è avverata. Tutto è iniziato nella primavera del 2007, quando ho partecipato come rappresentante dell’Associazione Plodar all’Assemblea annuale del Comitato Unitario delle Isole Linguistiche Germaniche in Italia, a cui anche la nostra associazione appartie12 ne. Chiacchierando con Carlo Zoli, collaboratore di Open Lab di Firenze, ho saputo che le comunità ladine e germanofone (mocheni e cimbri) del Trentino stavano realizzando il doppiaggio di un cartone animato della Pimpa: colpita dall’iniziativa, mi è stato proposto di fare altrettanto in sappadino. Per abbassare i costi abbiamo deciso una collaborazione a tre: Sappada, Sauris e Timau. Ora veniva il bello! Trovato il finanziamento era necessario tradurre il copione e trovare almeno quattro persone che prestassero la voce ai personaggi... Grazie alla prima voce sono riuscita a reclutare altre persone disposte a collaborare gratuitamente al progetto, incuriosite dalla cosa. Avevo ben sei voci, più di quanto sperato! plodn L a traduzione è stata uno dei passaggi più • esprimere in sappadino parole o concetti italiani, trodifficili e faticosi! Sono emerse tantissime vare le espressioni più corrette cercando di non utidifficoltà di vario tipo e ritengo interessante lizzare troppi prestiti dall’italiano. A tal fine a volte è dare alcuni esempi, affinché ci si possa rendere conto stato mantenuto il significato ma sono stati trovati dei del lavoro: sinonimi alle espressioni, parole o termini poco usati. Prima traduzione Italiano Traduzione definitiva • Ciao! (incontrandosi) • Ciao! • Griessiti!/Hoi! • simpatico • simpatisch/vrehlich • geschpassich • biscotto • bischkòtt • hosenearl • rosa (colore) • ròsa • roatilat • Adesso tutti a riva sotto l’ombrellone, sennò vi scottate! • Geamer òla va me bòsser aussar in schote, sischter bearter òla sunneverprennt! • Mi tuffo nell’aria come tu ti tuffi nell’acqua • I schpring me lufte a bi du me bòsser. • Per una torta di compleannop!/ Il tuo?/No, di mio nonno...oggi è la sua festa • Ver ana guita turte! / Pischt du jahrich? / Na, mai neine... hainte is sai tòk! • Ecco che arriva la banda! Pesce trombone, pesce trombetta, pesce tamburo, pesce clarino • S’kimnt de plèchmusich! Pòssevisch, plosarvisch, tromblvisch, vloitevisch • Quelli tondi cosa sono? • Bòs saint enn de sègn kugle? • gnocchi di spinaci • Un razzo! andava? Chissà dove • Esatto, è una vera pista di pattinaggio. Ecco i pattini! • schpinatnecklan • griena necklan • A schpitzvliegar! B(e)arsche bissn, boar hin is gean? • A schpitzvliegar! B(e)arsche bissn, boar hin is gevlougn? • Genaue, s’is òis an aisgòle unt dei saint de agn schui! 13 sappada •trovare termini per tradurre parole inesistenti o poco usate • Razzo Egidio • bella addormentata • principessa • petali • verdolino • canotto • Schpitzvliegar Tòne • de scheane ingeschlofne diern • prinzèssin • pleiter • grienlèchtich • schiff • dare alle frasi la giusta lunghezza per il doppiaggio (il tempo necessario a pronunciare frasi in italiano non è uguale a quello impiegato per il sappadino) o tradurre un’espressione in modo più naturale o più facile per il doppiatore Prima traduzione Italiano Traduzione definitiva • Allora va bene, però mi leggi una storia • Nor is bo rècht, òber du tuischt mer ana geschichte lesn • Nor is bo rècht, òber du tuischt mer eppas lesn • Eccolo!... • Do issar! • Haud’n do! • I bellat a pissile lafn ver maina viesse! • Io vorrei fare una corsetta per sgranchirmi le gambe! • sono emerse molte differenze nel sappadino parlato dalle voci e in quello di chi ha collaborato alla traduzione. Tra le due differenti fasce di età (50-60 anni e 30-40 anni) cambia la percezione della lingua, la conoscenza di vocaboli, di espressioni, compaiono varianti nella pronuncia. • fare la pipì • prunzn (persone) / sachn (animali, più volgare) • prunzn / sachn (non così volgare) • grazie! • Vergèl’s Gott! • Vergail’s Gott • novità • naikait • naiekait • quasi • vellich • veich • temporale • gebitter / bètter • bètter • sono emerse le diverse varianti del sappadino, sia per differenza di età che di borgata dei parlanti (le voci rappresentavano diverse borgate del paese) o espressioni simili • fulmini • congratularsi • sveglio 14 • plixe/plitze • grateliern/gratiliern • munter/inmunter plodn Solo scrivendo un testo o dialoghi ci si rende conto di questi fenomeni... • e’ stato divertente inventare la canzoncina di buon compleanno in fondo al mare. Non possedendo il sappadino i nomi dei pesci elencati, li abbiamo sostituiti con pesci e anfibi locali. Un felice compleanno dai tuoi cari nipotini dalle acciughe e dai delfini, dai salmoni e dai branzini, dalle sogliole e dal tonno, tanti auguri pesce nonno, tanti auguri a te, tanti auguri pesce nonno, tanti auguri a te! An schean gepurtstòk va dain liebm kinder, va de vische unt giovedènlan, va de vresche unt bèttermèndlan, va de gònzn liebm vischlan, grateliern di neine visch, òis s’peschte dier, grateliern di neine visch, òis s’peschte dier! • Inoltre nella traduzione ho pensato di sostituire nomi anonimi di personaggi con nomi tipici sappadini, per calare il cartone animato nell’ambiente sappadino: Nomi originali Nomi sappadini • (coniglietti) Alice, Nello, Lola, Gigi • Greatl, Ningile, Minia, Hannile • Montagna Bianca (femminile in italiano) • Schpitz (Monte Siera - maschile in sappadino) • Ma allora... chi ha detto uffa? • Òrpo... ber òt enn òffia gesok? • (stelle) Marta, Chicca, Lulù • Mariandl, Pina, Zillile Dopo un mese di prove (e di risate!), è arrivato a Sappada un tecnico per registrare le voci. Un pomeriggio di lavoro e il cartone era doppiato. Poi abbiamo dovuto attendere che il dvd venisse montato, preparato e confezionato anche con i testi e le registrazioni di Sauris e Timau. E finalmente abbiamo potuto vederlo soddisfatti. Speriamo che i nostri bambini lo guardino con interesse ed imparino le parole in sappadino. Fa piacere riscontrare che molti sappadini lo vogliano vedere e possedere e ci auguriamo che una tale iniziativa possa essere ripetuta. Da parte mia ancora un grazie di cuore a tutti coloro che vi hanno lavorato! Marcella Benedetti Consigliere alla Cultura CHI DESIDERASSE UNA COPIA DEL DVD DI CARTONI ANIMATI DELLA PIMPA “UNA GIORNATA SPECIALE” PUO’ DARE IL PROPRIO NOMINATIVO ALL’UFFICIO ANAGRAFE / SPORTELLO LINGUISTICO DEL COMUNE. 15 sappada Museo etnografico ““Giuseppe Fontana” I n vista del completamento dei lavori di allestimento del museo chi volesse ancora contribuire e donare qualche oggetto può rivolgersi a Marcella Benedetti, al signor Luigi Kratter o al signor Marino Piller Hoffer (tel. 0435 466063 - Ufficio Anagrafe). Di seguito si trova una lista approssimativa - tuttavia sono ben accetti anche altri oggetti non nominati: • un erpice (eigate) per sminuzzare il letame; • un armadio • biancheria di ogni genere in buono stato di conservazione (lenzuola, federe, tovaglie, asciugamani); • articoli di vestiario di qualunque tipo, dalle scarpe e calze ai vestiti, sottogonne, camicie da uomo e donna, fazzoletti da naso e testa, cappelli, biancheria intima, vestiti per bambini; • posate da cucina; • vasi e recipienti per la cantina in cui si conservavano i cibi (ad es. burro, crauti); • un cesto per fieno con manico e un cesto grande senza manico (pasehzane); • una coperta (hile) per coprire le bestie (mucche / vitelli) e una gabbia per galline; • strumenti da lavoro di qualsiasi mestiere; • libri e scritti in buono stato (ad esempio quaderni di scuola, ecc.), risalenti ai primi del Novecento e Ottocento. • giocattoli di bambini; • carri, carretti e slitte da trasporto. Il nome dei donatori verrà come sempre registrato nell’archivio del museo. Archivio fotografico comunale In questi anni sono state raccolte molte fotografie vecchie su Sappada che sono confluite nell’archivio fotografico comunale. La raccolta è numerosa ma spesso le fotografie ritraggono paesaggi e abitazioni senza le persone. Vorremmo colmare questa lacuna e raccogliere immagini di persone, scene di vita, ecc. Sarebbe interessante poter conservare in archivio una foto per ogni famiglia del paese. 16 Chiediamo a tutti di aiutarci nella raccolta di foto da conservare: chiunque voglia dare il suo contributo a titolo gratuito può consegnare le foto, che saranno copiate in breve tempo con lo scanner e restituite. Chi fosse interessato può rivolgersi a Marcella Benedetti, Manuel Piller Hoffer o al signor Marino Piller Hoffer. plodn Plodar pleiter Liebar as ana òlta gebounhait obekimnt, is pessar, as a heivile obeprinnt. Piuttosto che scompaia una vecchia abitudine è meglio che bruci una borgata HOASSAT Benn a pui kan ander diern bill gean, nor schtaikar auf ka m’veinschter unt vrok se. Pit ihme geant òndra puibm ah, pis se sehnint, as de diern lai ihn bill, nochar lòssnt se ihn alane gean. (Ofte mòchnt de dierne a hetz, leignt si mònnisch on unt schtaignt auf kan ander diern unt nochar vrognt si se, bòs si unt de lait van ihn reidnt; asou, benn dei diern dei òndern dierne et kennt, sok òis, bòs si denkt van ihn unt bòs de lait reidnt van ihn). Dr pui schtaik auf pis a poor toge vour dr hairat, òver et benn d’eltern va der diern et zevridnt saint, as de diern den pui nimp. Pòlde de eltern zevridnt saint, nochar geat dr pui ins haus unt benn dei lait rècht papetna saint, nochar tuit er òla toge pit ihn schnòchts petn, schean ze mòchn si sehn. Benn se de prautlait verkinnt ònt, nochar geant schnòchts vrainta unt pakònnta de praut ze suichn. Si nèmmint lontearne, schnearafe, salder, bèttermèntl unt pucklsècke unt tuint a bi benn se va bait, bait her kèmmatn, de(i) praut ze suichn unt a bi benn si se schon lònge gesuicht hietn unt hietn se net vunn(in). Nor vrognt se de hauslait, bo se denn eppar hin is kèmmin unt suichnt òla pitanònder, pis si se vènnint. Pòlde si se vunn(in) ònt, tuint se òla pitanònder èssn unt trinkn pis schpote in dr nòcht unt nochar geant se ham. Benn nor de prautlait aus saint verkinnt, tuint se hairatn. In tòk vour dr hairat, pa dr praut, tuint se krischkilan kochn unt òis herrichtn ver in tòk dernoch. De prautlait, zbean toge vour der hairat, geant de vrainte unt de pa- kònntn inlodn. Se schenknt dr toutn a virtich oder a hòntich unt zickerlan unt in pakònntn a schnaizhòntich oder lai zickerlan. Schmorganz, ma vimva, geant de vrainte unt de pakònntn ins haus de prautlait obehouln; sèbm trinknt se kaffee unt èssnt krischkilan unt geant nor kirchn: de praut unt dr prautvierar vouraus, der praikon unt dr praikonvierar geschbinde derhinter unt nor de òndern lait. Benn de prautlait va me hause vortgeant, tuint de puibm ver de komarotn schiessn unt juckn. Unt juckn tuint si, pis se ka der kirche kèmmint. Ofte, benn de prautlait verpaigeant, mòchnt se „klause“. Se tuint ana schtònge iber in bèk, bo se viirgeant, unt tuint se niemar vuder, pis se net zickerlan, palankas oder zigari ònt pakèmm (baal dr praikon muisst zigari austaln, benn er lodit unt benn si klause mòchnt). Benn se gehairatn ònt, geant de prautlait vort unt d’òndern lait geant ins haus va de prautlait unt èssnt unt saufnt, pis si genui ònt. Benn de prautlait hinter kèmmint, kèmmint si bider òla zòmme unt mòchnt a mohl. Unt asou is der hairat vertich. Benn a bipar hairatit, nochar geant de puibm de nòcht rabèlln: si nèmmint òlta kòndle, klockn, schkòttle unt mòchnt unter me hause va me bipar an bildn rabèll, pis dr bipar gezbungn is, aussarzegean unt in puibm eppas ze zohln ver de diern, bo er nimp (baal er kana rècht òt, nou ana diern ze nèmm, baal er schon ana òt gotn). Benn de puibm gezohlt saint, geant se ins birtshaus unt vertuschnt s’gònze gèlt. 17 sappada Plodar pleiter NOZZE Quando un ragazzo vuole andare a trovare una ragazza, sale alla finestra e la chiede (in sposa). Con lui vanno anche altri ragazzi finché vedono che la ragazza vuole soltanto quello, quindi lo lasciano andare da solo. (Spesso le ragazze fanno uno scherzo, si vestono da uomo e salgono (alla finestra) di una ragazza e le chiedono cosa dicano di loro lei e la gente; così, se questa ragazza non riconosce le travestite, dice tutto quello che lei pensa e che la gente dice di loro). Il ragazzo continua a salire alla finestra fino ad un paio di giorni prima delle nozze tranne quando i genitori della ragazza non sono contenti che lei prenda (in sposo) quel ragazzo. Quando i genitori sono contenti il ragazzo va in casa e, se questi sono molto religiosi, tutti i giorni prega con loro di sera per rendersi ben accetto. Quando il matrimonio è stato annunciato, di sera parenti e conoscenti vanno a cercare la sposa. Prendono lanterne, racchette da neve, corde, mantelli e zaini e fingono di arrivare da molto molto lontano per cercare la fidanzata e di averla cercata già a lungo e di non averla trovata. Allora chiedono alla famiglia dove mai essa si sia cacciata e la cercano tutti insieme finché la trovano. Non appena l’hanno trovata, mangiano e bevono insieme fino a tarda notte e poi vanno a casa. Quando poi le pubblicazioni sono esposte, la coppia si sposa. Il giorno precedente le nozze, a casa della fidanzata, si preparano i crostoli e si appresta ogni cosa per l’indomani. La coppia, due giorni prima delle nozze, va ad invitare parenti e conoscenti. Regalano alla madrina un grembiule o un fazzoletto da testa e dolciumi/caramelle e ai conoscenti un fazzoletto da naso o soltanto dolciumi/ caramelle. 18 Al mattino, verso le cinque, i parenti e i conoscenti vanno a prendere a casa la coppia; lì bevono caffè e mangiano crostoli e poi vanno in chiesa: la sposa e il compare della sposa prima di tutti, lo sposo e il suo compare subito dietro e poi il resto della gente. Quando la coppia esce di casa i ragazzi sparano (a salve) per gli amici e gridano di gioia. E continuano a gioire urlando finché giungono alla chiesa. Spesso, quando la coppia passa, fanno la stanga. Con una stanga sbarrano la strada dove passano e non la tolgono finché non ricevono dolci/caramelle, denaro o sigari (perché lo sposo deve distribuire sigari quando invita (al matrimonio) e quando loro fanno la stanga). Quando si è sposata, la coppia parte e gli invitati vanno a casa della coppia a mangiare e a bere a sazietà. Quando la coppia ritorna, si radunano di nuovo tutti per un pranzo. E così si conclude il matrimonio. Se si sposa un vedovo, di notte i ragazzi vanno a battere e a fare rumore: prendono vecchie pentole, campane e scatole e sotto la casa del vedovo fanno un terribile baccano finché questi è costretto ad uscire e a pagare qualcosa ai giovani per la ragazza che prende (in sposa) (perché egli non ha diritto di prendere ancora una ragazza perché ne ha già avuta una). Quando i giovani sono stati pagati vanno in un’osteria e sperperano tutto il denaro. (testo tratto da Maria Bruniera, Il dialetto tedesco dell’isola alloglotta di Sappada, tesi di laurea di Maria Bruniera, relatore Prof. Carlo Tagliavini, Università degli Studi di Padova a.a. 1937/38, Udine, Forum, 2005, riveduto) plodn Lo Straordinario e Orrido Caso del Messia di Sappada E ra il 28 novembre 1859 quando il parroco don Mattia Kratter scriveva al proprio arcidiacono in merito al caso successo nel borgo di Sappada circa un figlio di tal Pietro Colle d’Adamo, d’anni 18, il quale per tre volte ebbe modo di trovare tre pietre con delle iscrizioni, e “stemmi applicati”. Il monsignore invitava il diretto superiore ad esaminare il contenuto della documentazione inviata circa il rinvenimento e sollecitava, per sua tranquillità nonché per desiderio dello scopritore di tali “monumenti”, affinché si recasse in persona per ispezionare le pietre, e darne in seguito il suo giudizio, dopo aver ascoltato anche i testimoni oculari prodotti dal giovane che si era proclamato nientemeno che “Messia”. Il 6 dicembre 1859 l’arcidiacono, venuto a conoscenza dei fatti, invitava il parroco alla prudenza e a non cedere a facili entusiasmi. Ad appurare la questione, infatti, il prelato aveva inviato due ispettori per indagare sulle pietre, lapidi ed iscrizioni trovate dal Colle d’Adamo. I messi, fedelissimi, avevano riferito a don Kratter il parere del superiore, il quale, secondo le consuetudini ecclesiastiche riguardo a tali novità che presentano segni meravigliosi, era diffidente nel prestarvi fede ed invitava il parroco ad usare moderazione e discrezione nel trattar la vicenda, potendo creare facili illusioni ed inganni a discapito della moralità. Il parroco stesso ed i parrocchiani venivano invitati a rimaner tranquilli ed a temporeggiare in attesa della soluzione dell’enigma della misteriosa scoperta e soprattutto, invitava ad evitare specialmente quelle dimostrazioni di gioia che venivano sollecitate dalle iscrizioni, ciò, infatti avrebbe provocato il pericolo di incorrere nelle sanzioni imposte dall’Autorità civile ed ecclesiastica. Preoccupato dagli eventi l’arcidiacono Trojero si premurava di informare l’Arcivescovo implorandone l’autorità di un giudizio attendibile. Il porporato non aveva ancora potuto esaminare bene la documentazione trasmessa, ma tutto sommato, da una prima ana- lisi dei fatti, monsignore reputava che l’accaduto fosse di poca importanza e da far passare nel dimenticatoio onde evitare di non eccitare la meraviglia, la creduloneria e, probabilmente, anche il riso e lo scherno dei più smaliziati. Ma cos’era accaduto di preciso? Celestino di Pietro Colle d’Adamo detto anche Pittore asseriva di aver trovato sopra un monte a Nord di Granvilla tre lapidi o pietre con iscrizioni, una in luglio, una ai primi di ottobre, una negli ultimi giorni di novembre. Le due prime avevano suscitato entusiasmo nel popolo in quanto le iscrizioni asserivano la proprietà di quei boschi non sappadini di cui i borgatari sognavano la ripartizione. Il tutto era stato rapportato alla Delegazione provinciale di Belluno, che lo respinse come fatto puerile. Era stata rinvenuta, però, una terza lapide! Il rinvenimento, agli occhi degli animi più semplici (e non ce n’erano pochi! sottolinea l’arcidiacono), sembrava meraviglioso, poiché il giovine Celestino nei giorni antecedenti risultava dominato da spirito “malinconico”, inquieto che lo stimolava a trasferirsi nuovamente al luogo in cui aveva trovate le altre due pietre. Diceva di veder lassù un bel fuoco, invitava altri a seguirlo, ed alla fine una sera in compagnia di alcuni individui si recò sopra la montagna, dove giunto si lasciò cadere sul terreno come se fosse spinto da improvviso impetuoso vento e lì rimase alcuni minuti come svenuto. Poi, ad un tratto, si alzò in piedi e cominciò a dire di essere ritornato sulla terra sano e salvo, e determinato dissotterrò la lapide ricoperta da un sottile strato di fieno e da poca terra. Allegro e gioioso per il suo nuovo rinvenimento, presa la lapide, la trasporta giù al paese, e là comincia a minacciar guai a chi non gli presta fede. Sembra che una delle iscrizioni, oltre a sollecitare giubilo per gli “straordinari avvenimenti, profetizzasse il rapimento del giovane Colle d’Adamo nel giro di pochi giorni, ma da chi? E per esser condotto dove? Per alcuni giorni, tranne alcuni segni di ingiustificata allegria, non si sen19 sappada tirono troppi schiamazzi, ma il giorno 11 l’affare prese un nuovo aspetto, ben diverso, divenendo religioso e serio, in conseguenza di un discorso tenuto dal giovane Colle nella casa paterna, nella quale aveva annunciato di essere inviato da Dio a sostegno della sua Chiesa e Religione. Aveva inveito contro coloro i quali, a suo giudizio, erano increduli, e a causa di questi ultimi minacciò niente meno che la distruzione del mondo per mezzo di una pioggia di zolfo. Il tutto si sarebbe realizzato nel giro di sette anni, ma il Padre Eterno, grazie alle preghiere di Celestino, avrebbe differito di 14 anni tale limite, e poi fino a 21, per permettere al maggior numero di persone di convenirsi alla nuova Religione. Ciò non basta. Sembra che qualche giorno più tardi, il 15, Celestino Colle avrebbe avuto l’ardimento di recarsi in canonica con un crocifisso accompagnato da due discepoli che issavano candele accese, qui alla presenza del Parroco, del Cooperatore, e del Mansionario di Cimasappada protestò ripetutamente, affermando che i Preti anziché a Gesù Cristo avrebbero giurato al demonio. Sosteneva, per giunta, che la loro fede poggiasse su un cumulo di sabbia e proprio per questo egli era stato inviato dal Cielo per fondare una nuova religione. Era sorprendente, per giunta, il modo in cui il giovane voleva avvalorare le sue profezie. Entrato in chiesa Celestino, dopo aver preso uno stiletto si incise le mani, all’esterno e all’interno, poi il piede sinistro, dal sangue fuoriuscito prese a far croci sul pavimento invocando ogni volta la Santissima Trinità a testimonianza delle sue asserzioni e ribadendo le sue con20 vinzioni circa la fede dei preti. Celestino trascurò solo di trafiggersi il piede destro e il costato dicendo che i Sacerdoti presenti non erano degni di vedere tali azioni, perché malvagi e destinati all’inferno. Ci volle tutta la pazienza del Reverendo Padre Agostino Leitner per trattenersi e trattenere gli altri Sacerdoti presenti, già pronti a scagliarvisi contro. Si provvide, intanto ad inviare un Rapporto al Commissario Distrettuale che inviò due gendar- plodn mi che provvidero, prudentemente, a consigliare al giovane di prender dimora in una casa attigua a quella paterna, in quanto luogo ritenuto più sicuro. Per risposta, il Cursore Comunale, esecutore dell’ordine, ebbe insulti, minacce e proteste ripetute. Celestino affermava che nessun potere al mondo, né civile né ecclesiastico, avrebbe potuto rimuoverlo dalla sua abitazione e continuava a sostenere che Preti, Vescovi ed il Papa stesso, col tempo sarebbero venuti là a venerarlo. I gendarmi, stupefatti, decisero di recarsi di persona a casa del “Messia” per raccogliere prove dirette dell’arroganza e inconsistenza delle sue parole, arrivando a intimargli l’arresto. Celestino ammanettato venne, di seguito sfidato a liberarsi, intanto lo si condusse in Auronzo. Sembra che durante il viaggio l’apocrifo profeta abbia confessato che le lapidi erano state scritte proprio in quel medesimo anno. Però, il meraviglioso caso non si concluse con quella circostanza. Non si sa come e perché il giovane Riformatore insieme al padre, contro le attese dei paesani, dopo soli 9 giorni tornò libero. Egli aveva precedentemente annunciato che il giorno di S. Giovanni Evangelista avrebbe tenuto un altro discorso in casa sua al quale invitava tutti i Sappadini. Si racconta che in Auronzo abbia anche profetizzato sciagure su Sappada se non veniva posto in libertà per recitare il suo sermone. Il discorso fu fatto! Celestino prese a parlare all’una pomeridiana di fronte a una moltitudine imponente tanto che la Chiesa Parrocchiale per la funzione vespertina risultava deserta. Quel giorno dopo aver asperso l’acqua benedetta, che poi gettò a terra, il “profeta“ vi sovrappose un crocefisso e principiò ad invocare, o meglio imprecare, affinché il Crocifisso si rialzasse se voleva essere creduto vero Gesù Cristo. La celebrazione seguì con la professione della fede in Dio, in Gesù Cristo, nel Credo, ne’ Comandamenti. Quella fu anche l’occasione per istituire il Collegio Apostolico della nuova religione composto di 12 individui dai quali venne eliminato come Giuda corrotto un fratello del Parroco. Seguì la nomina di 4 Evangelisti, di 2 Segretari, a tutti loro, ovviamente era riservato senza dubbio alcu21 sappada no il Regno dei Cieli. Proprio tra gli adepti sembra che ci fossero quelli che maggiormente perseveravano nell’errore, tra costoro in modo particolare tale Fasil, di professione calzolaio, nella cui dimora si tenevano le prediche di Celestino, e, soprattutto il Segretario del Messia Ferdinando Quinz, chiamato comunemente Agente dello Spirito, che si poteva considerare il principale autore di questo vergognosissimo pazzo lavoro, egli, accompagnandosi sempre al fianco del giovane Colle ne sosteneva il coraggio e la memoria nei sermoni recitati ed era anche il più fervido ed ostinato difensore delle idee espresse dal profeta... d’altronde non si poteva che prestar fede a chi, posto in libertà, dopo la deduzione nelle carceri di Auronzo, per disposizione di Dio stesso, affinché desse principio e compimento alla grande opera della fondazione della nuova Chiesa. Non basta! Il Messia affermava che il tempo aveva cancellato la memoria di un profeta che aveva annunciato la venuta di Celestino, già tanti secoli prima dell’era volgare, come vero Messia, vero Gesù Cristo, e la sua missione avrebbe avuto compimento entro pochi anni nel mondo intero. Seguivano, come al solito, maledizioni ed invettive contro i soliti increduli, qualificati coll’epiteto di Farisei, tra i quali annoverava i signori Hoffer. I più assennati, il Clero, la Deputazione Curiale cominciarono a non tollerare più tanto disordine, tanto che, malgrado la neve caduta che ingombrava i passi, il parroco di Sappada si era recato di giovedì sera, presso l’arcidiaconato, per riferire quanto accaduto ed implorare un deciso provvedimento. Il parroco era felice che in quello stesso tempo l’Autorità Distrettuale aveva provveduto ad un intervento più deciso nei confronti dei vari sobillatori. L’Arcidiacono comunque, era preoccupato per la moralità della comunità che ne aveva sofferto non poco, perché il numero di coloro che avevano creduto alle parole del Messia non era esiguo, per di più si erano registrate gravi risse tra i credenti e gli “increduli”. Non poche erano le discordie nate tra i membri delle stesse famiglie in 22 cui si annoveravano posizioni diverse circa il Profeta, anche fra mariti e mogli si erano alimentati i litigi e i maltrattamenti che ne derivavano, causa la loro “incredulità” circa il vangelo neomessianico, le costringeva a domandare la separazione dai consorti. Tra gli Apostoli si trovava anche il Nonzolo Parrocchiale, un segretario e il Maestro Corrile e Fabbriciere, il primo a ravvedersi ed umiliarsi dopo la sua destituzione operata dal Mansionario di Cimasappada. L’intervento d’emergenza del parroco aveva prodotto qualche effetto, come pure il rigore usato contro i Capi, informati delle censure Ecclesiastiche. Aveva comunque lasciato la porta aperta al ravvedimento, usando carità e benignità, specie nei confronti degli ignoranti che avevano creduto per semplicità d’animo più che per vera fede. La bontà manifestata doveva essere utile anche a redimere, tra gli ignoranti citati, i parenti del parroco, infatti lo stesso Celestino risultava essere figlio di una sorella di quello. Rimaneva ancora da chiarire il comportamento da adottare coi sobillatori e con i sedotti quanto ad eventuali censure, ritrattazioni, ammissione a sacramenti. Il caso inatteso e veramente orrido ... ricerca un pronto riparo... Si sa che, nonostante la benignità professata, in cattive acque, dopo tali fatti navigò il parroco don Mattia il quale venne accusato, oltre che di aver partecipato e benedetto i riti del profeta, di avvalersi dei “servigi” di perpetue troppo giovani, come nel caso della sorella di Dorotea Orter, ospitata in canonica, dopo l’allontanamento della più anziana germana e la sua dislocazione in una casa di proprietà del parroco. Il sacerdote venne pure allontanato da Sappada e intercettato l’11 novembre 1867 a Tolmezzo dove in compagnia di altri sciagurati s’era dato a ubriachezza, molestie e schiamazzi. Dello stesso Celestino si persero le tracce quando ci si rese conto che tutta la messinscena era stata allestita per rivendicare alla sua famiglia il possesso dei boschi della Digola, terminò lo schiamazzo e terminarono pure i miracoli! Silvio Notarangelo plodn TERRITORIO LA RACCOLTA DIFFERENZIATA Raccolta differenziata Rifiuti Solidi Urbani ed Assimilabili C colta ed utilizzare i sacchetti rosa predisposti dal Comune, anche perché non operando la differenziazione dei rifiuti e gettando tutto nei cassettoni verdi il materiale da trasportare è maggiore e le imposte sui rifiuti aumentano di conseguenza (oltre a scoraggiare chi con buona volontà si attiene alle regole). Dal 1 gennaio 2007 le violazioni al regolamento sono inoltre punite con una sanzione pecuniaria: il conferimento dei rifiuti indifferenziati in sacchetti diversi da quelli distribuiti dal Comune, contrassegnati con codice identificativo a barre, prevede una multa dai 25,00 ai 154,00 euro e il conferimento dei rifiuti indifferenziati in sacchetti diversi da quelli distribuiti dal Comune non contrassegnati con codice identificativo a barre una multa dai 52,00 ai 516,00 euro. Lungo tutto il paese sono disposti contenitori e campane di vario colore per agevolare la raccolta differenziata: ome è noto il Comune di Sappada, a decorrere dell’estate 2006, ha avviato la raccolta differenziata spinta dei rifiuti secondo le recenti disposizioni di legge al riguardo, che impongono, tra l’altro, il raggiungimento di percentuali sostanziali di rifiuti da avviare al riciclaggio. L’attività di questo periodo ha rilevato una situazione a luci ed ombre, dove, tra l’altro, si è dovuto ricorrere anche allo strumento della sanzione amministrativa a fronte di comportamenti evidentemente non rispettosi delle regole. L’Amministrazione comunale, pur conscia delle difficoltà che la cittadinanza incontra nell’adempimento delle nuove regole avviate, rimarca l’importanza di una ottimale separazione dei rifiuti, principalmente per contenere i costi di smaltimento. Tali costi si possono abbattere unicamente mediate la separazione e il corretto confeCampana di colore verde rimento negli appositi cassonetti. Per rimediare alle disfunzioni ed ai dubbi a tal proposito, al fine di VETRO e ALLUMINIO fornire una ulteriore ed approfondita informazione, • materiali di vetro (bottiglie e cocci sia trasi segnala quanto segue: sparenti che colorati); • lattine in alluminio, latta stagna, banda stagnata, Attività di alloggio a turisti contenitori e piccoli oggetti di metallo (pelati, carIncombenze degli affittacamere ed affitta appartane in scatola), chiusure in metallo e tappi corona, menti – informazione agli ospiti: coperchi dello yogurt. Si è rilevato che talvolta gli ospiti delle case date in alloggio ai fini turistici non vengono • contenitori etichettati con “T” e “F” (infiaminformati (o quantomeno non vengono infor- mabili ed esplosivi come bombolette spray, contemati adeguatamente) circa le modalità del nitori di vernici, acetone, penne, correttori ecc.). corretto smaltimento dei rifiuti. Ciò ha com- Tutte queste confezioni, prima di esser importato l’applicazione di spiacevoli sanzioni, messe nelle campane, dovrebbero venire risciacquate. e questo non è un bel biglietto da visita per gli Ospiti di Sappada!! Preghiamo tutta la popolazione di effettuare la racIN QUESTO NUMERO TROVATE UNA PAGINA FINALE CHE CONTIENE IN SINTESI LE ISTRUZIONI PER UNA CORRETTA RACCOLTA DIFFERENZIATA: SI PUO’ RITAGLIARE, FOTOCOPIARE E DISTRIBUIRE NEGLI APPARTAMENTI E/O CAMERE IN AFFITTO. Campana di colore blu PLASTICA • materiali di plastica (bottiglie, flaconi, contenitori per detersivi, shampoo ed igiene personale, per lo yogurt e per le creme di formaggio, confezioni rigide per dolciumi, confezioni per uova, per pile 23 sappada e articoli da ferramenta); Contenitori per medicinali • vaschette per gli alimenti (anche di polistirolo); • qualsiasi involucro di plastica o cellophane (me- PRESSO LA FARMACIA rendine, sacchetti della spesa, imballaggi vari di ZANDONÀ E L’AMBULATORIO MEDICO nylon), polistirolo; • farmaci e medicinali scaduti (privi delle loro • contenitori e materiali di plastica SPORCHI scatole); (ad es. piatti e posate sporche, confezioni non risciac- • siringhe e fiale. quate) Toner, cartucce e nastri di stampanti • contenitori etichettati “T” e “F” (infiammabili ed esplosivi come bombolette spray, contenitori di ver- PRESSO IL COMUNE DI SAPPADA: nici, acetone, penne, correttori ecc.). Tutte queste confezioni, prima di esser im• toner e cartucce di stampanti, nastri di calmesse nelle campane, dovrebbero venire ri- colatrici. sciacquate. Le cassette per la frutta vanno CASSONETTI e COMPOSTER conferite nei cassonetti blu aperti presso i per uso domestico magazzini comunali. UMIDO Campana di colore giallo Il rifiuto umido può essere conferito negli apCARTA positi cassonetti verdi di piccole dimensioni nei sacchetti biodegradabili distribuiti dagli incari• tutti i tipi di carta (giornali, opuscoli, libri, cati del Comune (vedi riquadro sotto) o nel comfotocopie, fogli vari – togliendo le parti in plastica e poster per uso domestico (chi ne è provvisto). metallo) e confezioni in tetrapack. CASSONETTI per l’UMIDO • nylon, sacchetti e cellophane; Per il conferimento di questi rifiuti dovranno • carta o copertine plastificate; essere utilizzati i SACCHETTI BIODEGRA• carta oleata, carta carbone. DABILI distribuiti dal comune Si raccomanda di togliere prima tutti gli imballaggi di nylon. • scarti e avanzi di cucina anche avariati (sia cotti che crudi, purché freddi); Cartone • bucce e resti di frutta (anche noccioli), scarti di PRESSO I MAGAZZINI COMUNALI verdura; • avanzi di carne e di pesce (anche lische e piccole • i cartoni di qualsiasi genere vanno adegua- ossa); tamente spezzettati o compressi e conferiti • filtri di the, camomilla, tisane e fondi di caffè; NELL’APPOSITO CONTAINER PRESSO I MA- • gusci di uova, pane vecchio; GAZZINI COMUNALI. • fiori recisi; • fazzoletti e salviette di carta. E’ SEVERAMENTE VIETATO ABBANDONARE I CARTONI FUORI DALLE CAMPANE E’ VIETATO: DELLA CARTA O GETTARLI NEI CASSETTONI DI COLORE VERDE (SECCO INDIFFEREN• utilizzare sacchi non conformi (l’inademZIATO) anche perché non è certo decoroso per pienza verrà segnalata all’Ufficio di Polizia Muniun paese turistico! cipale per l’applicazione delle sanzioni); • utilizzare i sacchetti rosa forniti dal Comune, i sacchetti della spesa, i sacchi neri opachi; • il conferimento dei rifiuti a bordo strada e prima e dopo l’orario stabilito. 24 plodn • l’abbandono di rifiuti di qualsiasi natura al di fuo- possono essere inseriti tutti i rifiuti che non vanno ri dei contenitori posizionati sul suolo pubblico. depositati nella raccolta differenziata e sono quindi destinati allo smaltimento in discarica di prima caCOMPOSTER PER USO DOMESTICO tegoria con notevoli costi da parte del servizio (carta assorbente, carta da forno, carta oleata e plastifica• nei composter si depositano scarti di cucina ta, gomme e guanti in gomma, penne e pennarelli, e avanzi di cibo (crudi e cotti); giocattoli, lampadine, cotone idrofilo, nastro adesi• fondi di caffè, filtri di the, verdure e frutti avariati, vo, pannolini, assorbenti igienici, cosmetici e tubetti derivati da farina e latte; di dentifricio, pelle, cassette audio e video, lettiera • fiori recisi, piante domestiche (non infestati o ma- per animali domestici, polveri di aspirapolvere). lati), sfalci d’erba, ramaglie, potature, residui da pulizia dell’orto; • nei sacchetti rosa NON possono essere inse• salviette di carta, carta da cucina; riti tutti i rifiuti che vanno depositati nella raccolta • ceneri spente di stufe e caminetti, piccoli ossi e differenziata e i materiali riciclabili, pericolosi, tosgusci. sici e infiammabili; • CARTA, CARTONE, SASSI E SFALCI D’ERBA. • stracci bagnati; • carta plastificata, materiali secchi; Si prega di utilizzare gli appositi sacchetti • polvere dell’aspirapolvere, ceneri da grill o barbe- rosa predisposti dal Comune e non altri saccue, scarti di legno trattato con vernici; chetti (della spesa, sacchi neri o colorati). • nylon, pannolini e assorbenti; • vasi in plastica o terracotta, metalli, sassi. É severamente vietato introdurre vetro, terra, sassi, fiori, segatura, cassette e cartoni e abLa Comunità Montana ne ha acquistato un certo bandonare i rifiuti all’esterno delle strutture numero e poi distribuiti ai singoli Comuni. Chi vo- di raccolta: i trasgressori saranno puniti con lesse averne uno può rivolgersi al Comune: il conte- una sanzione pecuniaria. nitore per il riciclaggio domestico è gratuito. Isole ecologiche Alla sottoscrizione del modulo verranno inoltre consegnate le istruzioni per un corretto uso del MAGAZZINI COMUNALI E DISCARICA composter. Sul territorio del Comune sono attive DUE isole: Cassettoni di colore verde una in località Cleva e l’altra presso i magazzini coSECCO INDIFFERENZIATO - R.S.U. (Rifiuti munali. Sono aperte in giorni stabiliti (vedi sotto). Solidi Urbani) Va precisato che la legge prevede nel caso di sostiSacchetti rosa ed etichette tuzione di elettrodomestici, gomme dei veicoli ed Motivazione ed importanza dell’uso altro l’obbligo del ritiro dell’usato da parte del comL’uso esclusivo dei sacchi rosa rilasciati dal Comu- merciante, che ovviamente li avvierà a rottamazione e delle etichette a codice barre vuole essere un ne o smaltimento. modo per responsabilizzare l’utente ad una ottima- Questi materiali di rifiuto non sono propriamente le separazione dei rifiuti. E’ vero che ognuno può assimilabili ai rifiuti urbani per cui è attivo il servidifferenziare adeguatamente anche senza l’uso di zio di raccolta. tali modalità: riteniamo tuttavia che il modo migliore per accrescere la percentuale di prodotto dif- MAGAZZINI COMUNALI ferenziato sia indurre il cittadino a domandarsi se ha effettuato una attenta suddivisione degli scarti • cartoni e imballaggi; anche quando esce di casa e si appresta ad abban- • batterie usate (autoveicoli) e pile per uso domestico; donare il sacchetto. • ramaglie e sfalci d’erba (SENZA SACCHI DI PLASTICA - si prega di svuotare i sacchi nell’apposito • esclusivamente nei sacchetti rosa contenitore e di non abbandonarli all’esterno!!!) 25 sappada DISCARICA IN LOCALITÀ CLEVA • materiali ferrosi (anche padelle vecchie) e materiali provenienti da demolizioni, costruzioni e scavi, esclusa plastica, amianto, ecc.; • materiali di ceramica cotta; • vetri di tutti i tipi; • rocce e materiali da costruzione; È vietato lo scarico di materiali in polvere o fini, soggetti a trasporto del vento. Il costo dei rifiuti inerti al m3 è di e 6,20 in conformità del G.M. n°5 del 06/02/2004. Per la raccolta di materiale ferroso e rifiuti urbani ingombranti non pericolosi (mobilia, materassi, specchi, pneumatici, ecc.) sono a disposizione 2 containers. È severamente vietato lo scarico di tali materiali nella piazzola ecologica in Granvilla sotto il cimitero: tale area ospita i diversi contenitori per la raccolta differenziata, deve rimanere pulita e ordinata anche perché visibile a tutti, residenti e ospiti, e non è una discarica!!! PONTE DELLA LASTA presso GALLERIA COMELICO • conferimento di elettrodomestici vecchi. I cittadini che intendono cambiare il proprio frigorifero o televisore, telecamera o altro, devono consegnare la merce usata nell’apposita piazzola oppure al punto vendita prima dell’acquisto del nuovo apparecchio. I consumatori pagano infatti ora l’eco-contributo sull’acquisto di nuovi prodotti: una quota che serve a finanziare la raccolta e lo smaltimento dei vecchi apparecchi. ORARI DI APERTURA: martedì, giovedì e sabato dalle ore 8.00 alle ore 12.00 Si prega di rispettare gli orari di apertura e non depositare niente davanti al cancello d’ingresso!!! Indugiare dinanzi ad un contenitore differente ruberà un tempo limitato di cinque o dieci minuti nell’arco della giornata, ma ci permetterà di guadagnare anni di vita in un ambiente sano, pulito ed accogliente. Grazie a tutti per la Vostra collaborazione! 26 ORARIO APERTURA DISCARICA 1 ottobre - 15 novembre martedì 9.00 - 12.00 • venerdì 13.00 - 15.30 16 novembre - 31 marzo venerdì 13.00 - 15.30 1 aprile - 30 settembre martedì 9.00 - 12.00 • venerdì 16.00 - 18.00 RACCOLTA DEL RIFIUTO UMIDO Da ormai alcuni anni il Comune di Sappada ha avviato la raccolta differenziata dei rifiuti, come previsto dalle vigenti leggi. Grazie alla separazione delle varie tipologie (carta, cartone, vetro, plastica, etc.), si è già ottenuta una notevole riduzione dei rifiuti indifferenziati. Al fine di ottimizzare ulteriormente la raccolta, sono stati di recente posizionati, presso le isole ecologiche, degli appositi cassonetti per la raccolta del rifiuto umido. Si tratta di contenitori nei quali vanno inseriti gli scarti biodegradabili, quali avanzi di cucina (frutta e verdura, carne, lische e piccole ossa, gusci d’uovo, pane vecchio, filtri delle tisane e fondi del caffè), fiori recisi, fazzoletti e salviette di carta, ecc. (VEDI ISTRUZIONI SOPRA). Al fine di favorire il conferimento dell’umido, degli incaricati del Comune hanno distribuito porta a porta appositi sacchetti biodegradabili da utilizzare solo per questi rifiuti. Sacchetti di plastica ed altri materiali non degradabili non vanno assolutamente conferiti nei cassonetti dell’umido. Lo smaltimento dei rifiuti costituisce ormai uno dei principali problemi della società moderna ed è indispensabile sviluppare una maggiore sensibilità e attenzione al riguardo: il conferimento corretto dei rifiuti non può e non deve essere solo un obbligo di legge, ma deve diventare parte integrante del senso civico di tutti noi. Per ogni eventuale chiarimento e/o richiesta, potrete contattare gli uffici comunali (tel 0435 469126) nei seguenti orari: da lunedì a venerdì ore 8.00 – 13.00 | lunedì e mercoledì pomeriggio ore 14.00 – 18.00 | venerdì pomeriggio ore 14.00 - 17.00). Il Consigliere Comunale Maurizio Venier Il Sindaco Gianluca Piller Roner ISTRUZIONI PER UNA CORRETTA RACCOLTA DIFFERENZIATA Campana Verde VETRO E ALLUMINIO Campana gialla CARTA • materiali di vetro (bottiglie e cocci sia trasparenti che colorati); • lattine in alluminio, latta stagna, banda stagnata, contenitori e piccoli oggetti di metallo (pelati, carne in scatola), chiusure in metallo e tappi corona, coperchi dello yogurt. • tutti i tipi di carta (giornali, opuscoli, libri, fotocopie, fogli vari, togliendo le parti in plastica e metallo) e confezioni in tetrapack; • contenitori etichettati con “T” e “F” (infiammabili ed esplosivi come bombolette spray, contenitori di vernici, acetone, penne, correttori ecc.). • nylon, sacchetti e cellophane; • carta o copertine plastificate; • carta oleata, carta carbone. Si raccomanda di togliere prima tutti gli imballaggi di nylon. Tutte queste confezioni, prima di esser immesse nelle campane, dovrebbero venire risciacquate. Campana blu PLASTICA • materiali di plastica (bottiglie, flaconi, contenitori per detersivi, shampoo ed igiene personale, per lo yogurt e per le creme di formaggio, confezioni rigide per dolciumi, confezioni per uova, per pile e articoli da ferramenta); • vaschette per gli alimenti (anche di polistirolo); • qualsiasi involucro di plastica o cellophane (merendine, sacchetti della spesa, imballaggi vari di nylon), polistirolo; • contenitori e materiali di plastica SPORCHI (ad es. piatti e posate sporche, confezioni non risciacquate) • contenitori etichettati “T” e “F” (infiammabili ed esplosivi come bombolette spray, contenitori di vernici, acetone, penne, correttori ecc.). Tutte queste confezioni, prima di esser immesse nelle campane, dovrebbero venire risciacquate. Le cassette per la frutta vanno conferite nei cassonetti blu aperti. Presso i magazzini comunali CARTONE • I cartoni di qualsiasi genere vanno adeguatamente spezzettati o compressi e conferiti ALL’APPOSITO CONTAINER PRESSO I MAGAZZINI COMUNALI. E’ SEVERAMENTE VIETATO ABBANDONARE I CARTONI FUORI DALLE CAMPANE DELLA CARTA O GETTARLI NEI CASSETTONI DI COLORE VERDE (SECCO INDIFFERENZIATO). Farmacia Zandonà e ambulatorio medico CONTENITORI PER MEDICINALI • farmaci e medicinali scaduti (privi delle loro scatole • siringhe e fiale Cassonetti e Composter per uso domestico UMIDO Il rifiuto umido può essere conferito o negli appositi cassonetti verdi di piccole dimensioni nei sacchetti biodegradabili distribuiti dagli incaricati del Comune (vedi riquadro sotto) o nel composter per uso domestico (chi ne è provvisto). Cassonetti per l’umido Per il conferimento di questi rifiuti dovranno essere utilizzati i SACCHETTI BIODEGRADABILI distribuiti dal Comune. • scarti e avanzi di cucina anche avariati (sia cotti che crudi, purché freddi); • bucce e resti di frutta (anche noccioli), scarti di verdura; • avanzi di carne e di pesce (anche lische e piccole ossa); • filtri di the, camomilla, tisane e fondi di caffè; • gusci di uova, pane vecchio; • fiori recisi; • fazzoletti e salviette di carta. • utilizzare sacchi non conformi (l’inadempienza verrà segnalata all’Ufficio di Polizia Municipale per l’applicazione delle sanzioni); • utilizzare i sacchetti rosa forniti dal Comune, i sacchetti della spesa, i sacchi neri opachi; • il conferimento dei rifiuti a bordo strada prima e dopo l’orario stabilito; • l’abbandono di rifiuti di qualsiasi natura al di fuori dei contenitori posizionati sul suolo pubblico. Composter per uso domestico • nei composter si depositano scarti di cucina e avanzi di cibo (crudi e cotti); • fondi di caffè, filtri di the, verdure e frutti avariati, derivati da farina e latte; • fiori recisi, piante domestiche (non infestati o malati), sfalci d’erba, ramaglie, potature, residui da pulizia dell’orto; • salviette di carta, carta da cucina; Cassonetti Verdi SACCO INDIFFERENZIATO-R.S.U. • esclusivamente nei sacchetti rosa consegnati dal locatore possono essere inseriti tutti i rifiuti che non vanno depositati nella raccolta differenziata (carta assorbente, carta da forno, carta oleata e plastificata, gomme e guanti in gomma, penne e pennarelli, giocattoli, lampadine, cotone idrofilo, nastro adesivo, pannolini, assorbenti igienici, cosmetici e tubetti di dentifricio, pelle, cassette audio e video, lettiera per animali domestici, polveri di aspirapolvere). • nei sacchetti rosa NON possono essere inseriti tutti i rifiuti che vanno depositati nella raccolta differenziata e i materiali riciclabili, pericolosi, tossici e infiammabili; • CARTA, CARTONE, SASSI E SFALCI D’ERBA. • Si prega di utilizzare gli appositi sacchetti rosa predisposti dal Comune e non altri sacchetti (della spesa, sacchi neri o colorati). • E’ severamente vietato introdurre vetro, terra, sassi, fiori, segatura, cassette e cartoni e abbandonare i rifiuti all’esterno delle strutture di raccolta: i trasgressori saranno puniti con una sanzione pecuniaria. • Dal 1 gennaio 2007 le violazioni al regolamento sono inoltre punite con una sanzione pecuniaria: il conferimento dei rifiuti indifferenziati in sacchetti diversi da quelli distribuiti dal Comune, contrassegnati con codice identificativo a barre, prevede una multa dai 25,00 ai 154,00 euro e il conferimento dei rifiuti indifferenziati in sacchetti diversi da quelli distribuiti dal Comune non contrassegnati con codice identificativo a barre una multa dai 52,00 ai 516,00 euro. • ceneri spente di stufe e caminetti, piccoli ossi e gusci. • stracci bagnati; • carta plastificata, materiali secchi; • polvere dell’aspirapolvere, ceneri da grill o barbecue, scarti di legno trattato con vernici; • nylon, pannolini e assorbenti; • vasi in plastica o terracotta, metalli, sassi.