Buoni Incontri di cattive ragazze-Cattive ragazze di buoni incontri
Nessuna cattiva ragazza “si crede Picasso”
Appunti personali sulle cattive ragazze e sui buoni incontri.
Giosetta Fioroni: la madre ha scritto un libro sui nostri nonni e bisnonni, in cui narrava un avventuroso
viaggio di giovani geologi approdati all’isola d’Elba alla ricerca della pirite e dei cristalli di rocca; il mio
bisnonno rimase all’Elba. Metà della mia famiglia è nata all’Elba, all’Elba ho fatto le mie piccole mostre,
in una stalla in via Cà dè Santi a Marciana. In una delle prime mostre che ho fatto a Marciana ho invitato
Giosetta; era una esposizione di favole, la luce era verdastra come nelle favole di Calvino,ma il ricordo del
sipario del teatrino di casa di Giosetta, accompagnava ogni scena Forse era un caso, ma il teatrino era il
nostro legame d’infanzia. Al teatro delle mostre da Plinio, a piazza del Popolo, l’arte si sostituiva alla vita.
Giosetta mi ha portato nella nuova scuola romana . Per la prima volta non seguivo le idee di un professore,
ma un’esperienza mia .devo molte altre cose a Giosetta, ma il discorso e’ troppo lungo!
Marilu’ Eustachio: a Marciana una mostra di Marilu’, ritratti dei “Padri della cultura”, ma tra i padri
l’immagine piu’ bella era quella di una cattiva ragazza .La penombra del pastello monocromo non
attenuava la razionalita’ espressiva ricercata dall’artista. Ho chiesto a Marilu’ di portarci un angelo di Castel
Sant’Angelo! (la mostra piu’ recente,2010). Nelle notti romane gli angeli volano via….
Altra artista donna passata per Marciana, in quanto presente nella Rivista d’artista “Mela”, rivista di
Marciana , di cui sono stata editrice, e’ Marina Abramovic. “..un vero artista dovrebbe dare e ricevere
sempre. Lei nel corso degli anni ci ha dato tanto,tantissimo” (Bonami)
Ancora un “Incontro elbano”: Carla Lonzi. Si divertiva all’idea che io raccogliessi more per fare la
marmellata, mentre all’epoca ero una sindacalista CGIL molto impegnata. Lei faceva un maglione per Pietro
mentre mi consegnava le copie di “Sputiamo su Hegel”,non erano contraddizioni, era bello cosi’. Per la
mostra di Consagra a Marciana fu lei a scegliere i pezzi da esporre: due lenzuoli dipinti e tutti i testi scritti
da Consagra ,sia libri d’artista, che testi normali, come “La citta’ frontale”. Non avevo capito che i testi di
Consagra erano una specie di bomba in quel momento storico. Nella “Citta’ frontale” Consagra svelava il
segreto: l’arte aveva abbandonato il potere. Era la piu’ grande rivoluzione della storia dell’arte e gli stessi
artisti non se ne erano accorti e neanche i potenti! A Marciana il pubblico era particolare, il postino ,il
vicino di casa , il barbiere ,la famiglia Barbiellini al gran completo e gli amici della “terrazza” di Gloria
Campos :Zangheri, Fanti e Clio e Giorgio Napolitano, attenti,affettuosi,ma anche severi giudici .Le mostre di
Marciana da serate di gioco estivo diventavano importanti, ma andando in Soprintendenza non potevo piu’
fare mostre private
Due anni di Ministero al Gabinetto del Ministro(avevo vinto il concorso) . Mostre bellissime e comitati per
mostre. Due amiche giovani archeologhe scoprirono un mio talento nascosto, e lo usarono a danno mio e
loro: io ero amata dai grandi critici stranieri e italiani,ma solo da quelli molto onesti, ero trasparente invece
per i meno onesti. Venivo cosi’ utilizzata come cartina di tornasole.
In Soprintendenza ho incontrato tante cattive ragazze. Sara Staccioli la Paolina della Borghese, un’icona. La
conoscevo di vista quando organizzai uno sciopero alla rovescia alla Galleria,per il sindacato, alla fine
facemmo la visita guidata insieme io e la Staccioli. La Galleria Borghese era il paradiso per i rapporti che
intercorrevano tra i lavoratori e la direzione. Alla Spada ho incontrato Augusta Monferrino che era gia’ mia
amica. Alla Spada ho lasciato il cuore,la ho frequentata moltissimo,ero sempre li’,dopo molti anni ho
scoperto, in uno studio di un restauratore “La fuga di Elena” di Guido Reni,quella vera,la cui copia e’ alla
Spada; i documenti del Cardinale mi sono stati di grande aiuto. A Palazzo Venezia ho incontrato molte
cattive ragazze. Con Claudia Tempesta e Livia Carloni facemmo una grande mostra di Sacchi, peccato solo a
Nettuno, perche’ a Roma non trovammo una sede disponibile. Con Claudia lavoravamo insieme nel
territorio,chiese, cripte, conventi e persino cantine e depositi di Musei .Insieme abbiano ritrovato un intero
monumento di Cambellotti! Incredibile ma vero. La prima mostra che feci in Soprintendenza era una mostra
didattica sulla Fornarina. Lavorammo come matte : Alia Englen, Anna Maria Pedrocchi, Lorenza Mochi
Onorii .Coni piu’ moderni mezzi di analisi si analizzavano le immagini fino a mezzanotte. La mostra fu
attaccata per l’attribuzione a Raffaello che noi avevamo sostenuto. Nella risposta alle critiche, credo sul
Giornale dell’Arte, che cortesemente ospitava le mie risposte alle numerose critiche che “puntualmente”
ricevevano le nostre imprese, riuscii a dimostrare che la nostra tesi era attendibile. Ora la nostra tesi e’
condivisa da molti studiosi. Con il dipartimento mostre -Claudia Tempesta, Eugenia Cuore ,architetta e
Silvana Grosso-, abbiamo allestito e curato piu’ di cento mostre, tra cui alcune di artiste donne: Eila
Hiltunen,la finlandese che ha pensato l’impossibile,realizzando le sue sculture d’acciaio in tutto il mondo e
Bettina Lopez che veniva dal Mozambico. Con Eila siamo diventate amiche e abbiamo lavorato insieme alla
sua biografia ascoltando Sibelius, a cui le sue sculture facevano sempre riferimento. Tra le molte mostre
ospitate in Soprintendenza abbiamo avuto anche due artiste italiane dell’inizio del Novecento: Lia
Pasqualina Noto e Bice Lazzari; sollecitata dalla mostra della Lazzari, cercai le sue opere in edifici romani e
cosi’ cominciai la schedatura del contemporaneo. Gli edifici e le opere dovevano avere cinquanta anni per
essere schedati e tutelati. Comincio’ un’avventura che condivisi con le schedatrici, Flavia Matitti, Flaminia
Giorgi Rossi, Francesca Cappelletti e tante altre. La schedatura piu’ emozionante fu quella della Casa Madre
dei Mutilati: nascosti dietro due pareti trovai due affreschi di Sironi. L’avventura di Sironi duro’ molti anni,
con Giulia Cosmo che era stata mia allieva al Tasso, facemmo una mostra organizzata da Andrea Sironi e
Claudia Gianferrari. Claudia la piu’ grande gallerista, la piu’ grande e generosa collezionista era anche
un’artista. ricordo un incontro avuto con lei,alla Galleria d’Arte Moderna e una artista che non conoscevo
(Anna Maria Russo)ci ha fotografato insieme, ho cosi’ scoperto che ero parte di un quadro, di “un lampo
d’arte”, di un mistero dell’ arte Italiana del Novecento. Ho incontrato molte altre donne galleriste, ho
lavorato spesso con loro; con Daniela Ferraria e Netta Vespignani, cattive ragazze, ci siamo impegnate a
ricordare Cintoli. Nomino Netta anche se e’ mia cugina, perche’ considero il suo lavoro sugli archivi della
scuola romana unico!Non parlo delle mie sorelle. Pinza, artista e Silvia editrice d’arte, perche’ non voglio
fare-per ora- una storia di famiglia.
Un corpus di “beni” schedati che deve ancora essere valorizzato e’ quello costituito dai costumi del Teatro
dell’Opera di Roma; fui invitata da una giornalista a una conferenza sull’argomento per sensibilizzare
l’ambiente e, sensibilizzata, ho passato intere giornate a catalogare quei costumi. Toccare, scoprire quei
costumi disegnati dai piu’ grandi artisti dell’epoca fu come entrare nel passato della nostra storia del teatro.
Per fortuna alcune schedatrici sono ora funzionari a Palazzo Venezia e continuano il mio lavoro con
entusiasmo . A loro raccomando, oltre i costumi, anche il Foro italico in particolare la Casa della Scherma.
Abbiamo chiesto in tanti,per il capolavoro di Moretti, una destinazione a museo del design, che doveva
essere collegato al Maxxi, da un ponte pedonale, Il ponte sta arrivando, forse potrebbe arrivare anche il
museo. Finito il lavoro in Soprintendenza ho continuato a incontrare cattive ragazze, e ho presentato
mostre in molte sedi istituzionali, Biblioteche, Musei, Regge. Alla Biblioteca Angelica ho incontrato una
cattiva ragazza , Isabella di Stefano e con lei ho fatto molte mostre: libri d’artista e ceramiche. Maestre del
fuoco: Sandra Fiorentini con le “Portatrici d’acqua” sculture e bassirilievi , Anna Maria Russo con i piatti,
enormi frammenti di spazi diversi ; Gloria Persiani, con i libri d’artista, con Gloria ho scoperto i libri d’artista,
non li conoscevo!ho letto Pessoa sui suoi fogli trasparenti. Sempre alla Biblioteca c’e’ stata la mostra di Elisa
Montessori, non la ho presentata io, ma conosco Elisa da quando ho lavorato con suo marito Costantino
Dardi, per la mostra di Matta e da allora seguo Elisa in ogni mostra e porto alle sue mostre amici e
Associazioni. Per me una visita guidata e’ un incontro. Molte cattive ragazze che facevano le guide per la
didattica di cui mi occupavo io,in Palazzo Venezia, sono oggi famose studiose. Nello stesso anno,o quasi ,ho
incontrato una collega del Liceo Artistico e una allieva dello stesso liceo: Velia Iannotta la collega e
Fabiana Roscioli l’ allieva. Velia mi ha incantato con il Re Nudo, veramente non saprei se preferisco la
scultrice ,la pittrice, o la raffinata orafa .Fabiana fa quadri pensati con le mani e video con immagini filtrate
dal silenzio della meditazione. Mi ha ripreso in un video,e’molto strano entrare in un’opera, essere una
modella di video arte. Tra le cattive ragazze presento anche Elena Finestauri e Lilli Catalino. Elena la ho
conosciuta con Claudia quando siamo andate a visitare il suo magico studio d’artista a Riano. Elena fa prove
di pittura sulle sedie di legno, sui manichini, scappa dalla tela e torna alla tela, dopo avere fotografato e
filmato le sue icone .Mi sono occupata spesso di studi d’artista,sono riuscita a salvare anche quello di Cloti
Ricciardi. Lilli Catalino viene da un altro paese, strappata dalle grandi Fattorie di New York, mi e’ stata
affidata e, per il primo convegno del contemporaneo che ho organizzato in Palazzo Venezia, ha dipinto un
cartellone che espongo in mostra “Il restauro e’ vita”,il titolo mi colpi’.Il restauro riguardava le sculture del
Foro Italico.
In ogni lavoro e in molte battaglie ho avuto vicino le restauratrici :Marcella Pahor, Anna Maria
Bignardello, Paola Tollo, Simona Magrelli e tante altre che hanno condiviso con me paure e scoperte
Quante emozioni nei loro studi Una volta arrivai a mezzanotte in uno studio perche’ la ragazza aveva
scoperto un Caravaggio E’ rimasto un segreto tra noi due. Nella chiesa della Madonna del Rosario abbiamo
lavorato per mesi o per anni, ci sorprese molto una scultura lignea a cui togliemmo un magnifico vestito di
seta ed aveva un magnifico vestito di legno! Ho incontrato Cristina del Gallo di Roccagiovine, sui ponteggi
per il restauro della chiesa dei SS. Cosma e Damiano, ora stiamo facendo insieme la bella mostra appena
inaugurata nel chiostro della chiesa. Gli incontri con le cattive ragazze sono cominciati con l’insegnamento,
gli allievi mi hanno insegnato a insegnare: Antonella Amendola e’ stata la mia prima allieva ,in mostra
sara’ accompagnata da un magnifico antenato, molto piu’ tardi ho incontrato studiose specialiste, come
Florence Patrizi alla ricerca di arazzi e ho suggerito argomenti per tesi di laurea a molte ragazze, le piu’
cattive ragazze delle tesi sono Simona Capodimonte e Miriam di Penta. Con Simona continuo a lavorare
e ci occupiamo insieme di antiche farmacie e di arte contemporanea. L’ultima tesi che sto seguendo e’
su Pozzo. Chi e’ stato per anni sulle impalcature di Sant’Ignazio,non puo’ dimenticare Pozzo: storici e
matematici sono venuti da tutto il mondo per vedere gli affreschi da vicino. Invitai anche “i veri artisti
contemporanei” e vennero i “veri”,era un modo per distinguerli dai falsi. Una cattiva ragazza pubblico’
il piccolo opuscolo sulla volta di Pozzo:Paola T.e’ una grande editrice ,i miei antenati erano stampatori e
editori, quando incontro un editore come Paola mi innamoro dell’arte del libraio .Altro che alchimia, la
Stampa e’ l’Arte.
Non dimentico nessuno ma non cito le persone alle quali non ho potuto chiedere:”sei una cattiva
ragazza?”o “vuoi essere una cattiva ragazza?” Lo ho chiesto a.Emanuela Sestieri, mi ha risposto:”si”.
In mostra le cattive ragazze si autopresentano( se vogliono)
Non so comandare,ma neanche ubbidire. Ho insegnato quando era “vietato vietare”.
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