Ebinger News
Anno 09/08
Tecnologia di localizzazione innovativa
Programma di sminamento
Da quasi 10 anni il Solidaritaetsdienst
- International e.V., ovvero il servizio
di solidarietà internazionale (SODI),
è attivo in Vietnam con un programma di sminamento e di rimozione
di proiettili inesplosi, finanziato dal
Ministero degli Affari Esteri tedesco e che è parte integrante di progetti duraturi per alleviare la povertà.
I risultati sono visibili.
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UPEX® 745 P2I
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Induzione d’impulso di potenza
Sistema di localizzazione PI 8 - 9
Sino alla fine del 2007, una squadra del servizio SODI bonificò nella provincia di
Quang Tri, 765 ettari di terreno, che fu consegnato alla popolazione per poterlo sfruttare ad uso insediamento e agricolo. Furono localizzati e resi inoffensivi 40.177 mine
e proiettili inesplosi di ogni genere UXO.
Sin dalla metà del 2002 era anche all’opera una squadra mobile, che avvalendosi
d’informazioni date dalla popolazione locale, provvide alla localizzazione di ordigni
inesplosi (UXO) e relativa rapida bonifica, organizzando nel contempo dei corsi
informativi sistematici, specialmente per gli scolari, sui pericoli rappresentati da tali Sistema di localizzazione attiva 10
residuati. Con il suo lavoro educativo, la squadra mobile informò migliaia di persone,
in gran parte i bambini. Si poterono bonificare piccoli appezzamenti per una superficie complessiva di 52 ettari, nonché distruggere in totale 17.881 UXO.
Fino al 2005 il lavoro fu gestito dagli specialisti di ordigni esplosi (EOD) della società GERBERA di Königs Wusterhausen, incaricata dalla SODI. Oltre 300 operatori
vietnamiti furono addestrati a Quang Tri, sull’uso di moderni detector della società
Ebinger GmbH, nonché presero confidenza con le norme internazionali per la bonifica umanitaria da mine e da proiettili inesplosi.
Il nuovo EBEX® 422GC
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Come risultato del lavoro svolto dagli specialisti tedeschi,
nel 2006 la SODI potè passare la responsabilità delle attività di bonifica a specialisti vietnamiti.
Dal 2006 la SODI cominciò ad operare anche a Thua Thien
Hue che si trova nella provincia vicina a Quang Tri, continuando il lavoro di rimozione di residuati bellici, svolto con successo dalla Verein Potsdam Kommunikation
e.V.. La squadra SODI locale bonificò lì sino alla fine del
2007, 111 ettari di terreno e distrusse 5965 mine e UXOs
(proiettili inesplosi). La squadra mobile rese inoffensivi
6.357 UXOs. Alle sue lezioni, organizzate per informare
la popolazione sui rischi, hanno preso parte sinora 30.000
persone.
Nelle aree bonificate della provincia di Quang Tri, i villaggi di Phuong Coi, Tan Dinh e Con Trung, distrutti dalla
guerra, hanno vissuto la loro rinascita. A tale proposito gli
abitanti hanno lavorato duro. Il loro inizio in una vita nuova fu patrocinato dal SODI e dai fondi pubblici di BMZ,
dalla fondazione Nord-Süd-Brücken (Ponti Nord-Sud), dal
governo regionale di Brandenburg e dal Senato di Berlino.
Furono costruite strade, furono posati cavi elettrici e tubazioni della rete idrica e furono trivellati pozzi per fornire
acqua potabile. Un totale di 219 famiglie a Phuong Coi,
Tan Dinh e Con Trund ricevette concessioni per la costruzione delle loro case. Furono create nuove scuole elementari e nuovi asili infantili.
Si pensò anche allo sviluppo economico dei paesi, che aumentò sostanzialmente. Con l’avvio di finanziamenti, le
famiglie poterono piantare alberi del pepe e della gomma.
Dei piccoli crediti consentirono alle famiglie di acquistare bestiame bovino e maiali. I nuovi coloni acquisirono il
necessario know-how attraverso corsi di specializzazione,
tenuti da associazioni femminili.
EBEX® 421 GC Versione UXO
Quest’anno si dovrebbe terminare un ulteriore progetto a
Quang Tri. S’intende costruire un asilo infantile, una scuola elementare con giardino e un centro sanitario comunale,
nelle tre comunità bonificate dai residuati bellici negli ultimi anni. L’asilo infantile fungerà anche da centro d’addestramento per insegnanti e altri lavoratori dell’asilo stesso. Specialmente donne e bambini trarranno profitto dallo
sviluppo locale e dall’alleviamento della povertà nei loro
villaggi. Una donazione di 80.500 € sarà sufficiente per la
realizzazione di questo progetto.
Autore: SODI
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Stein ritorna
Benvenuto alla EBINGER!
A partire dal 1° Luglio 2008 Josef Stein fa parte del Team della EBINGER Prüf-und Ortungstechnik di
Colonia, quale responsabile vendite dei metal detector subacquei UW. Il suo motto pubblicitario è: ..Quanto
perso va ritrovato! Specialmente se l’oggetto perso è di valore, oppure se serve per far luce su atti delittuosi
o criminali.
Anche il migliorato contributo ai fini del risparmio delle risorse idriche, dato attraverso il supporto tecnico,
rappresenta uno dei molti aspetti importanti per il futuro. Josef Stein è noto
per il suo operato di amministratore delegato presso le società Scubapro,
Tauch-Team, Uwatec e DrägerDive.
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UPEX® 745 P2I “Power Pulse Induction”
Informazioni sul prodotto per il nuovo sistema di rilevamento EBINGER | Klaus Ebinger / Frank Dietsch
La ricerca di ordigni inesplosi nelle zone industriali o
nelle zone urbane, ad esempio in città, viene resa più
difficile da molteplici fattori di disturbo: la sostanza
edilizia preesistente, gli impianti industriali, oppure quelli per la gestione del traffico stradale, le linee
elettriche, come pure le superfici catramate, nonché
le scorie o i rottami interrati, generano segnali di disturbo, che possono essere molto maggiori dei segnali
dovuti a ordigni inesplosi.
Anche il sondaggio magnetico, attraverso fori di trivellazione, mo-
stra i propri limiti, se i disturbi sono presenti nel terreno anche in
profondità. Ad esempio, i 250 nT ottenuti da una bomba da 250 Kg
a una distanza orizzontale di 80 cm, possono essere subito coperti da
gradienti d’interferenza di 1.000 nT/m. Griglie di fori più fitte, non
solo si traducono in costi maggiori, ma alterano eventualmente la
sostanza edilizia preesistente.
Un pericolo di gran lunga maggiore per persone, proprietà e altri
beni, è la presenza non visibile di una bomba inesplosa. Un esempio
sintomatico è quello del recente incidente avvenuto in NRW (Renania Settentrionale e Vestfalia): in un cantiere dell’ex acciaieria Henrichshütte ad Hattingen il 19 Settembre 2008 è esplosa una bomba
di aereo americana, della seconda guerra mondiale, che si trovava a
una profondità di solo mezzo metro e che è esplosa quando è stata
toccata dalla benna dell’escavatore. Prima dei lavori, l’area era stata
Figura 1
ispezionata solo in modo convenzionale, attraverso misurazioni magnetiche.
A motivo del grande inquinamento della superficie con rottami e scorie, questo sistema convenzionale fallì il suo compito, e la bomba Figura 1: Misurazioni magnetiche (fila di mappe colodel peso di 250 Kg, situata a solo mezzo metro di profondità, non rate, in alto) e attive (fila di mappe colorate, in basso),
fu rilevata. Questo e tanti altri casi in cui il sistema convenziona- attraverso fori di trivellazione presenti nel campo d’adle magnetico fallisce, si possono sicuramente risolvere ricorrendo a destramento pratico della società, confermano: solo
usando la misura attiva la bomba si può rilevare anche
metodi di ricerca alternativi e di nuova concezione.
®
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Con il nuovo UPEX 745P I, che si basa essenzialmente sul brevetto nella fila di fori più esterna. Se si usa il sistema attivo,
europeo EP 0.780.705.B1, è a disposizione un sistema di ricerca PI, il numero di fori necessari, in teoria potrebbe essere
ovvero a induzione d’impulso, particolarmente flessibile e di grandi ridotto a 4 (vedere mappa ridotta, sotto le mappe coprestazioni. Il sistema si può usare in diverse configurazioni, sia per lorate)
il sondaggio di superfici, che attraverso fori di trivellazione. Lo stes- Ispezione attraverso fori di trivellazione
so rappresenta quindi una sensata alternativa o un complemento al
sondaggio magnetico di superfici o di fori.
Per l’ispezione attiva attraverso fori di trivellazione, la spira
(cavo) trasmittente copre un’area di 20 m x 20 m oppure
40 m x 40 m - se necessario anche un’area maggiore - del
campo in cui si sono previsti i fori. La sonda ricevitrice (che
ha la stessa forma, lo stesso aspetto e le stesse dimensioni di
una normale sonda del magnetometro differenziale), viene
calata nel foro.
Rispetto al sondaggio (sempre attraverso fori di trivellazione) magnetico, il sondaggio attivo consente una distanza
maggiore tra i fori e con ciò il numero minore di questi, per
cui i costi dell’operazione si riducono sensibilmente.
A seguito di misurazioni di prova e dei primi casi d’impiego
pratico, si è potuto comprovare che il sistema attivo presenta un sensibilità di rilevamento (rivelazione) più elevata di
quella che il sistema magnetico può offrire (vedere esempi
1 e 2).
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Figura 2: Misurazioni magnetiche (diagramma di
sinistra) e attive (diagramma di destra), su un’area
sospetta di un’acciaieria: Usando il metodo attivo,
l’anomalia dell’oggetto ferroso viene mostrata in tutti
i 4 fori, mentre con il metodo magnetico, solo in 2.
I profili del sistema magnetico sono maggiormente
suscettibili ad interferenze, di quelli che si hanno con
il sistema attivo; in quest’ultimo il rapporto segnale/
disturbo di fondo è notevolmente migliore di quello
che si ha con il sistema magnetico
Figura 1
UPEX®745 P2I Ispezione con sonda
attraverso fori di trivellazione
Valigia contenente il trasmettitore
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Ø 1 m2
Ø 450 mm
Ø 250 mm
Figura 3: Ispezione attiva in superficie
sul campo di prova della società, con
spira emettitrice statica e diverse spire di ricezione (cavo configurato 1 m2,
sonde anulari Ø 450 mm e 260 mm)
al di sopra di una bomba situata a una
profondità di 3,50 m.
Figura 3
Il sistema è da utilizzare preferibilmente nei casi in cui il sondaggio magnetico ha fallito il compito, le aree da ispezionare sono vaste, nonché se occorre, fa ridurre il numero dei fori al fine di un intervento meno aggressivo sulla sostanza edilizia, o anche quando
il budget disponibile è limitato.
Ispezione in superficie
Per l’ispezione attiva in superficie sono disponibili due diverse configurazioni del trasmettitore:
1. Una spira emettitrice stesa in posizione statica ovvero fissa (20 m x 20 m oppure 40 m x 40 m) nel cui campo si passa con una
sonda ricevente mobile
2. Una spira emettitrice mobile 1 m x l m, usata assieme a una sonda di ricezione pure mobile
Come sonde di ricezione sono disponibili bobine anulari e spire in diverse grandezze (260 mm, 450 mm, 1 m x 1 m, 2 m x 1 m).
Attraverso una scelta idonea dei componenti, si ottiene un adattamento ottimale del sistema ai diversi compiti di ricerca nelle diverse
condizioni ambientali. L’uso di una spira emettitrice statica, ovvero stesa fissa,, consente una distanza o profondità di rilevamento
maggiore di quella ottenibile con una spira mobile (che per ovvi motivi presenta una superficie limitata). In certe circostanze, con
questo metodo si possono raggiungere profondità di rilevamento maggiori di quelle ottenibili con il metodo magnetico. La figura 3
mostra diverse mappature ottenute a seguito di test di prova, con spira emettitrice 20 m x 20 m stesa fissa e con diverse spire ricevitrici al di sopra di una bomba da 250 Kg situata a 3,50 m di profondità.
La figura 4 mostra la mappatura con una spira ricevitrice mobile da 1 m x 1 m. Gli oggetti bellici interrati in questo campo di prova
a profondità varie da 0,3 m sino a 3,5 m, partono da una granata da 2 cm sino a una bomba da 250 Kg. La particolarità di questa
mappatura è che attraverso la particolare combinazione di potere risolutivo e distanza di rilevamento in profondità, tutti gli oggetti
bellici sono stati rilevati in modo chiaro e univoco.
Considerazione riassuntiva
Attraverso la gamma disponibile di spire emittenti e di quelle riceventi, il nuovo sistema UPEX®745 P2I si adatta in modo ottimale
alla problematica di ricerca individuale. Ne è quindi possibile l’uso per ispezioni sia in superficie che in fori di trivellazione. Grazie al migliore disaccoppiamento dal terreno, gli effetti magnetici di quest’ultimo, dovuti ad esempio a rocce di basalto o a piccoli
rottami, vengono ridotti o soppressi.
Nel caso di misure attraverso fori di trivellazione, si possono prevedere dei reticoli più grandi con meno fori; cosicché l’utilizzatore
può rendere più attraenti e competitive le proprie offerte economiche. In tal modo si può prendere in considerazione il sondaggio di
aree, che magari in precedenza non è stato possibile fare per motivi economici.
Collegamento di spira trasmittente
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Misura attiva
Misura passiva
Figura 4: Ispezione attiva in superficie con una spira trasmittente/ricevente da 1 m x 1m (fig.in alto) e ispezione
magnetica in superficie(fig.in basso), sul campo di prova
della società. La mappatura con il sistema attivo, grazie
al migliore rapporto segnale/disturbo di fondo, fornisce
un’immagine notevolmente
più chiara sull’oggetto interrato, che non quella che si ha
con il sistema magnetico
Sonde riceventi anulari e a grande spira (cornice di supporto spira, doppia)
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PIDD®, un sistema di localizzazione PI nuovo
Notizie dal centro d’innovazione della EBINGER | Klaus Ebinger
I detector convenzionali a impulsi, lavorano con spire
singole, oppure con sistemi coassiali non disaccoppiati, con i quali non si possono raggiunger i vantaggi del
PIDD®! Gli impulsi magnetici indotti continuano a propagarsi attraverso il terreno come impronta della spira,
ovvero a forma di anelli di fumo.
L’effetto secondario, che si può descrivere anche come
eco magnetico delle correnti parassite, reagisce nella
stessa maniera, ovvero tornando sulla spira in modo centrico.
Al segnale di localizzazione così generato, si sovrapponIl marchio di fabbrica PIDD® che è sta- gono tutte le caratteristiche elettromagnetiche del suolo,
to registrato per la nostra società affilia- determinate dalla magnetizzazione e dalla conducibilità.
Questa sovrapposizione conduce a un disturbo interfeta SECON GmbH, e ha preso nome dal rente, risultante dal mezzo ambientale.
metodo dell’induzione d’impulso e delle
spire di rivelazione nella configurazione
sovrapposta DD. Il detector PIDD® era
stato già testato nel 2004 in condizioni di
ricerca estreme in Australia, ed è un evoluzione del nostro brevetto europeo EP
0637 760 B1.
Nel PIDD® per contro, i centri della spira trasmittente e di
quella ricevente sono sfalsati, in modo che il “segnale del
suolo” (anche attraverso il disaccoppiamento) venga percepito solo minimamente. La tensione elettrica residua
del disturbo è eliminabile con mezzi elettronici.
A motivo dell’effetto PIDD®, si possono ispezionare non
solo terreni altamente mineralizzati, bensì anche sulIl vantaggio del metodo PIDD® consiste nel fatto l’asfalto, tra rocce magnetiche o su suoli vulcanici.
che i primari (emettitori) e i secondari (ricevitori)
sono separati da un sistema a spire geometrica- Rispetto alla tecnologia convenzionale l’interferenza promente disaccoppiate, in modo da ottenere un di- veniente da campi elettrici alternati oppure EMI (sistemi
saccoppiamento favorevole dagli effetti magnetici di trasmissione di potenza) è chiaramente ridotta.
del suolo.
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PIDD®dati tecnici in breve:
Esecuzione meccanica
Sonda rivelatrice ovale:
Tensione d’esercizio:
Corrente assorbita:
Autonomia d’esercizio:
Modo d’esercizio:
a scelta 300 x 230 mm o 280 x 420 mm
12V
a seconda del tipo tra 70 ed ca. 100 mA
ca..35 sino 40h (con 70 mA)
dinamico-statico (commutazione
automatica) o solo statico
Segnalazione:
acustica, con effetto tremolo
Ritardo campionamento: impostabile con interruttore
a gradini 15, 30, 60 s
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Poiché gli effetti magnetici del suolo vengono considerevolmente soppressi, lo stesso soppianterà spesso i “gradiometri”,
specialmente in situazioni estremamente sfavorevoli!
Sostanzialmente la tecnica di localizzazione attiva nella bonifica da residuati bellici è attualmente totalmente sottorappresentata, cosa che è stata comprovata da una recente dissertazione,
nel nostro settore!
PIDD® è il marchio di fabbrica registrato della SECON
Sicherheitstechnische Anlagen GmbH di Wiesbaum.
L’interferenza da frammenti metallici e da piccoli oggetti ferromagnetici è molto ridotta rispetto a quella
che si ha con la tecnologia convenzionale PI., tanto da
migliorare sostanzialmente la produttività della ricerca, nella bonifica di superfici.
Attraverso la giusta selezione del tempo di ritardo per il
campionamento, si può sopprimere gran parte di piccoli frammenti. Il vantaggio del metodo trova i suoi limiti
su terreni di laterite con alta conducibilità, cosa che attualmente deve essere analizzata più in dettaglio.
Il sistema PIDD® dimostrerà i suoi vantaggi anche
quando montato su dispositivi a grande spira carrellati,
soprattutto per la mappatura di grosse superfici.
Tecnologia di rivelazione attiva
Nuovo opuscolo EBINGER | Oliver Bartsch
Di tanto in tanto riceviamo richieste sulle prestazioni dei nostri apparecchi. Fondamentalmente
dobbiamo fare una distinzione tra metal detector
attivi e quelli passivi.
Estratto dall’opuscolo:
Accanto alla capacità di compensare suoli e pietre, come
parametro di prestazione di maggiore importanza di un metal
detector è la “massima distanza di rivelazione ovvero di
localizzazione”.
L’opuscolo spiega i vari aspetti dei sistemi attivi
come ad esempio il modo di funzionamento, la
massima distanza o profondità di localizzazione
e i fattori influenzanti. L’opuscolo può essere
scaricato dal nostro sito web. Lo stesso potete
riceverlo gratuitamente, richiedendolo al numero
di telefono: + 49 (0) 2203 977100.
In primavera 2009 seguirà un’edizione simile
elaborata sui sistemi passivi EBINGER
Campi di rivelazione descritti dai costruttori oppure dai
fornitori e con ciò determinate caratteristiche di ricerca, se
non rispettate possono sollevare questioni legali. Questo può
succedere ad es. se non si specificano dati importanti, oppure
se questi vengono esagerati. Ciò può indurre in errore la
clientela, in quanto spesso l’utilizzatore può fare un confronto delle prestazioni solo sulla scorta dei dati messigli a
disposizione, senza che questi possa eseguire un confronto
realistico.
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0 cm
Spesso si spendono giochi di parole
come
> profondità oltre 10 metri o
> qualsiasi tesoro sino a 12 m o
> una moneta sino a 3m di profondità
Dati che vengono citati ai clienti senza nessun
riferimento tecnico e che quindi li conducono
a una scelta mal indirizzata, per cui a questo
punto è necessario sollevare questa critica
questione, che sarà argomento di discussione
nella prossima edizione.
Il nuovo EBEX® 422GC
Ben sperimentato e affermato
La tecnologia di localizzazione EBINGER si è affermata nel corso di
molti anni d’uso campale, nelle più avverse condizioni di utilizzo. Gli
utilizzatori apprezzano il design molto robusto, l’elevata affidabilità
e la maneggevolezza, come pure l’alta produttività dei cercametalli
EBINGER.
Il segreto del successo della serie modulare EBEX 420, si basa sul
continuo scambio d’informazioni con gli utilizzatori di oltre 30 Paesi,
tenendo conto delle loro notizie e mettendo in pratica i loro consigli.
Con l’aiuto delle possibilità offerte dalla moderna elettronica, queste
esigenze si sono tradotte in un localizzatore modulare, affidabile e di
alte prestazioni, facile da usare e che è possibile riparare o sottoporre a
manutenzione in campo.
Ciò migliora la disponibilità e la versatilità dell’apparecchio considerato, nei programmi di bonifica in Asia, Africa e Sudamerica, aumentandone nello stesso tempo la produttività.
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Il nuovo EBEX® 422GC
Ben sperimentato e affermato
Efficienza e produttività
Il grado di produttività di un rivelatore (cercametalli)
dipende essenzialmente da tre fattori:
• Capacità di localizzazione
• Costi d’approvvigionamento e d’esercizio
• Disponibilità nell’uso campale
Una produttività alta continuativa nei lavori di bonifica,
richiede il poter disporre di apparecchi affidabili nel tempo, con capacità di localizzazione sufficientemente elevata ed indicazione precisa della posizione dell’oggetto
o reperto.
A questi requisiti si devono aggiungere la possibilità
di una “semplice ed economica eventuale riparazione
in loco” e dei costi d’esercizio contenuti, unitamente a
maneggevolezza, facilità d’uso e ispezione spedita dell’area in questione.
L’EBEX® 422 GC soddisfa particolarmente queste
esigenze.
Le spese di approvvigionamento sono basse, se si considera
l’eccezionale lunga durata dell’apparecchio e la sua versatilità nelle operazioni di sminamento e nella bonifica da altri
residuati bellici. Il costo d’esercizio è particolarmente basso,
grazie alla possibilità di funzionamento da batterie ricaricabili
al NiMh e di robuste unità di ricarica rapida (< 5 ore), con
l’opzione ’ricarica solare’.
La struttura modulare semplifica la diagnosi del guasto, consente una ‘cannibalizzazione’ degli apparecchi e aumenta la
disponibilità in campo del materiale. L’opzione della possibilità di riparazione in campo, fa notevolmente aumentare la
produttività, facendo diminuire nel contempo il totale dei costi
d’esercizio.
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