Tar. rid. L. 515/93 ANDREA FIORI SINDACO www.nuovagenerazione.it Cari Compaesani, innanzitutto desideriamo presentarci. Siamo un gruppo di giovani sanvitesi che ha deciso di proporsi alle prossime Elezioni Comunali perché condividiamo un serio progetto per il nostro paese, che con questo opuscolo vorremmo illustrarvi. Ci incontriamo settimanalmente da circa un anno per discutere sulla situazione di San Vito, sui servizi presenti, sulle difficoltà che ciascuno di noi incontra e per scambiarci idee su come vorremmo che il nostro paese diventasse. Ci siamo confrontati anche con Amministrazioni Comunali territorialmente non adiacenti, ma che riteniamo coinvolte in problemi simili ai nostri, come Zoldo Alto e Comelico Superiore. Per quanto riguarda gli aspetti sociali della vita nel nostro paese, abbiamo evidenziato le criticità emerse negli ultimi anni ed alcuni dei nostri incontri sono stati interamente dedicati a colloqui con esperti del settore, come insegnanti scolastici e medici operanti nel settore sociale. Alcuni del nostro gruppo hanno lasciato San Vito per andare all’università e, terminati gli studi, hanno deciso di ritornare a vivere nel proprio paese, oltre che per motivi affettivi, anche perché credono che San Vito, per quanto attualmente si trovi in una evidente fase di declino turistico e sociale, abbia enormi potenzialità inespresse che è possibile sfruttare. Altri sono invece rimasti a San Vito, credendo fermamente nella possibilità di far vivere bene qui la propria famiglia, tra questi alcuni si sono anche dati da fare per creare aziende proprie. Abbiamo naturalmente approfondito il tema che da subito ci siamo posti come nostro cavallo di battaglia, ossia lo sviluppo turistico di San Vito. Abbiamo incontrato rappresentanti degli albergatori, del Consorzio di Promozione Turistica ed operatori turistici di riferimento per realtà a noi geograficamente vicine, come il Consorzio Agordino Dolomiti Stars. Il nostro gruppo si affaccia sostanzialmente per la prima volta alla vita amministrativa; per questo ci siamo organizzati per tempo, studiando e documentandoci. Non siamo però così presuntuosi da pensare di poter fare a meno, fin da subito, di chi ha più esperienza di noi, e per questo abbiamo coinvolto nel nostro progetto Vittore De Sandre, conoscitore della macchina amministrativa, il quale ha accettato con entusiasmo di supportarci. Come detto, questi sono solo alcuni dei temi che abbiamo affrontato in questi mesi e che riteniamo debbano essere messi al centro della futura vita amministrativa di San Vito. Riassumendo quanto poi verrà spiegato meglio, possiamo dire che i temi fondamentali di cui abbiamo parlato e che saranno al centro del nostro progetto sono: il turismo, la casa, e le problematiche sociali. L’aspetto del necessario rilancio turistico di San Vito è emerso dall’analisi dell’attuale economia del paese, basata sostanzialmente solo sull’edilizia, con i risvolti negativi che sono sotto gli occhi di tutti. Troviamo che, direttamente collegato al tema dello sviluppo turistico, si trovi quello della casa per i residenti. Permettere a tutti i Sanvitesi di rimanere a San Vito, per noi, è un dovere, e di conseguenza cercare di attuare tutte le politiche possibili di supporto alla vita sociale del paese. Questo pensiero si è formato sia da un’approfondita discussione tra di noi, confrontando le opinioni di ognuno, sia con l’aiuto di esperti sui singoli argomenti che potessero meglio spiegarci quanto a volte è solo oggetto di sensazioni o, peggio, di preconcetti. In questi mesi abbiamo incontrato rappresentanti di tutte le più importanti Istituzioni Locali, con cui riteniamo fondamentale dialogare in modo costruttivo, dalle Regole di San Vito alle Amministrazioni Comunali a noi più vicine, Borca e Cortina; da tutte queste abbiamo ricevuto garanzia di piena collaborazione futura. Ci siamo inoltre documentati presso gli Uffici della Provincia sull’andamento negli ultimi decenni delle presenze turistiche nel nostro paese, confrontando poi i dati con quelli analoghi riferiti ad altre realtà turistiche a noi vicine. Come potrete vedere leggendo questo opuscolo, il nostro programma è ambizioso, perché siamo convinti che per garantire un futuro a San Vito a noi giovani ed ai nostri figli, le cose da fare e da cambiare siano parecchie ed alcune di queste richiedano veramente molto impegno. Darci da fare però non ci spaventa, anzi pensiamo che l’esperienza amministrativa, se volta esclusivamente al bene di tutti, sia qualcosa che nobilita chi la intraprende. Abbiamo quindi deciso di sacrificare parte del nostro lavoro e del tempo libero per dedicarci con entusiasmo al nostro paese, senza secondi fini. Per noi questa scelta, naturalmente, non è stata facile perché anche la nostra vita lavorativa, familiare e sociale è già molto impegnata. Pensiamo, però, che sia arrivato il momento di abbandonare la comoda posizione di semplici elettori che ogni cinque anni valutano da lontano i candidati, votando poi chi sembra promettere qualcosa di meglio per loro. Questa volta abbiamo deciso di non chiederci cosa il nostro paese possa fare per noi, ma cosa noi possiamo fare per il nostro paese. Vi chiediamo pertanto, con il vostro voto, di poterci impegnare per questo progetto! Il gruppo NUOVA GENERAZIONE Andrea Fiori Monego CANDIDATO SINDACO Nato a San Vito, 42 anni. Maturità classica, commerciante, da quasi 20 anni conduce con successo la storica attività di famiglia in centro del paese. Già membro del direttivo della Polisportiva Caprioli, per anni presidente dell’A.C. Valboite. Sposato con Giuseppina Tremonti, papà di Gabriele. Vittorio Colussi 27 anni. Laureato in economia, lavora presso le Assicurazioni Generali. Stefano De Vido 38 anni. Artigiano, Presidente del Consorzio La Scura, un passato nel volontariato locale come vicepresidente delle Iniziative Paesane, del Calcio Valboite e membro nel direttivo della Polisportiva Caprioli. Sposato con Mariateresa Ossi, papà di Filippo. Daniela Giustina 32 anni. Diplomata come operatore turistico, dopo una lunga esperienza in uno studio legale, ora lavora presso una compagnia assicurativa a Cortina. Sposata con Geremia Pordon. Ludovico De Lotto 34 anni. Laureato in ingegneria, libero professionista. Punto di riferimento per il volontariato locale nel settore del calcio amatoriale e giovanile, sia nella Polisportiva Caprioli che nell’A.C. Valboite. Sposato con Monica Luisotto. Stefano Fontana 31 anni. Laureato in ingegneria, lavora presso uno studio professionale di Cortina. Laura Menegus 36 anni. Laureata in giurisprudenza. Dopo interessanti esperienze professionali, è tornata a vivere a San Vito. Attualmente lavora presso la G.I.S. di Cortina. Matteo De Monte 32 anni. Laureato in giurisprudenza, lavora presso il municipio di Borca. Appassionato di tradizioni e cultura locali. Renato Fundone 39 anni. Commerciante, vigile del fuoco volontario, presidente della locale sezione di Donatori del sangue, già vicepresidente delle Iniziative Paesane e segretario del Calcio Valboite. Sposato con Valeria Pordon, papà di Alessia, Denise e Sabrina. Claudio Pescador 38 anni. Libero professionista nel settore antincendio. Sposato con Anna Moreni, papà di Anastasia e Penelope. Vittore De Sandre 68 anni. Pensionato, già Sindaco di San Vito per quattro legislature. Veronica Gaspari 39 anni. Laureata in architettura, libero professionista. Presidente del comitato di volontari per la gestione dell’asilo di San Vito, titolare effettiva come esperta ambientale della commissione edilizia di Cortina. Sposata con Stefano Sommacal, mamma di Mattia. Ivan Speranza 48 anni. Lavora presso la Cooperativa di Cortina. Presidente per molti anni del comitato di volontari per la gestione dell’asilo di San Vito. Sposato con Chiara Constantini, papà di Fabiola e Giada. E’ opinione di molti che San Vito sia un paese turistico. Noi, invece, pensiamo che oramai non lo sia più, che l’economia, cioè quello di cui viviamo, si sia decisamente spostata verso altri settori. Negli anni Sessanta e Settanta San Vito contava decine di alberghi e ristoranti, numerosi negozi e nuovi impianti di risalita. Non mancavano i locali di ritrovo per i giovani come lo Chalet al Lago e il Club 84 di fronte all’Albergo Marcora. Le strutture volte allo sviluppo turistico del paese nascevano spesso per iniziativa privata, tra cui il gancio dei maestri, gli impianti di Donariè, Tambres e San Marco, lo skilift del Col de la Roa, la seggiovia di Senes, la pista di fondo a La Graes. Le seconde case erano poche, perlopiù villette unifamiliari. Tutto insomma funzionava bene, si era iniziato a sfruttare al meglio le enormi potenzialità del nostro paese: il darsi da fare, l’andare d’accordo, il progettare insieme le cose, davano i frutti sperati. Gran parte dei Sanvitesi, cresciuti nei decenni precedenti convivendo con la povertà delle nostre valli, vedevano finalmente nel turismo una possibilità per i propri figli, magari alternativa all’emigrazione. Abituati da anni di ristrettezze, i Sanvitesi si erano buttati nella nuova economia con impegno, voglia di fare e spirito di aggregazione. Alla fine degli anni Settanta si è iniziato a capire che per vivere bene poteva esistere anche una via alternativa: vendere i nostri terreni edificabili a persone definite erroneamente ancora “turisti”. E’ questo il punto di svolta nell’economia del paese. Purtroppo con la nascita della speculazione immobiliare, parallelamente abbiamo gradualmente abbandonato l’altra fonte economica, senza dubbio più faticosa: il turismo. “Non mancavano i locali di ritrovo per i giovani” Conseguentemente alla richiesta di manodopera per la costruzione delle nuove case, l’occupazione prevalente dei Sanvitesi, giovani e non, si è spostata verso l’edilizia, basti pensare a quanti di noi oggi lavorano come falegnami, carpentieri, elettricisti, tecnici progettisti, artigiani in genere, tutti comunque al servizio delle seconde case. Se l’occupazione nell’edilizia in sé non costituisce un male, ciò che è negativo è che questa svolta è avvenuta a scapito della sopravvivenza dell’economia turistica, che negli anni ha visto sempre meno operatori coinvolti, insieme all’evidente calo della ricettività alberghiera. Comunque, ciò che ha causato più problemi nella vita di tutti noi rimane l’idea originale di facile guadagno, senza sacrificio, di chi ha pensato solo all’immediato, ritrovandosi ricco dall’oggi al domani, senza veramente pensare alle conseguenze che questa scelta avrebbe portato. Si è imboccata una via di comodo, dove al sacrificio ed alla necessità di andare d’accordo hanno prevalso i facili guadagni e di conseguenza l’egoismo e l’invidia: il benessere improvviso di chi ha avuto la “fortuna” di possedere dei terreni fabbricabili, contrasta con la frustrazione di chi questa “fortuna” non l’ha avuta; ma anche chi si è ritrovato ricco non apprezza il valore di quello che ha, perché non se lo è veramente sudato. A tutto questo si somma il fatto che, a forza di vendere al miglior offerente, i prezzi delle case in paese siano diventati inarrivabili per noi Sanvitesi, costringendoci ad emigrare nei paesi limitrofi o, peggio, a vivere in affitto nel nostro paese in appartamenti non più di nostra proprietà. Anche chi ha venduto quello che aveva, un pezzetto del suo paese, non potrà mai più ricomprarselo, né lui, tantomeno i suoi figli. La parabola discendente del paese è ora ad un livello molto pericoloso, perché rischiamo di arrivare ad un punto in cui, anche consapevoli degli errori passati e volonterosi per migliorare la situazione, ogni proposito risulti inutile: se non potremo più prendere decisioni fondamentali perché San Vito non è più nostro, faremo, enfatizzando, la fine degli indiani nella riserva che salutano i visitatori. Occorre pertanto che, senza ulteriori pretesti o giustificazioni, ci rendiamo conto che la speculazione edilizia, nata e cresciuta per colpa di noi Sanvitesi, sta irrimediabilmente rovinando il nostro paese, non solo dal punto di vista ambientale, ma soprattutto ed in maniera più subdola, sotto l’aspetto sociale. “San Vito contava decine di alberghi e ristoranti, numerosi negozi e nuovi impianti di risalita” Secondo noi l’unica soluzione per invertire la rotta è puntare di nuovo, in modo deciso ed immediato, sul rilancio dell’economia turistica. San Vito, per nostra fortuna, ha enormi risorse che attualmente sono inespresse. L’utilizzo del nostro magnifico territorio per fini turistici, insieme ad un’attenta salvaguardia dello stesso, può rappresentare la via per uscire da questa pericolosa situazione di decadenza. Così facendo si ripristina una modalità di sussistenza che, se attuata in maniera oculata, è priva di effetti collaterali ed offre a tutti una valida alternativa occupazionale all’edilizia. Se riusciamo ad offrire la possibilità a noi Sanvitesi di rimanere qui a vivere, promuovendo ogni iniziativa in questo senso, dalle case per i residenti alle politiche sociali, se riusciamo ad investire di nuovo veramente nel futuro, potremmo tutti ambire, grazie alle potenzialità del nostro paese, ad una qualità di vita, sia economica sia sociale, che solo poche persone molto fortunate possono vantare. Il percorso da intraprendere è evidentemente in salita e non privo di ostacoli, tuttavia, secondo noi, è l’unica strada percorribile. Siamo pronti a partire con entusiasmo, perché crediamo nel nostro paese e perché qui abbiamo deciso di far crescere i nostri figli. Ora che abbiamo sintetizzato la nostra visione di San Vito e le cause che, secondo noi, hanno portato a questa situazione, nelle pagine che seguono vi illustreremo nel dettaglio il nostro programma. Le idee sulle quali si basa il nostro programma di rilancio turistico sono le seguenti: • istituire un gruppo di lavoro, costituito da amministratori e dipendenti comunali, che si dedichi permanentemente allo sviluppo turistico del paese, in sinergia con gli enti già presenti sul territorio; • contribuire a finanziare il Consorzio di Promozione Turistica per renderlo più efficace, collaborare con esso per migliorare l’offerta e la promozione (ad esempio proseguendo sì con una presenza costante alle fiere di settore, ma incrementando anche la promozione nei centri commerciali della pianura, sulla stampa, etc.); • sostenere i progetti scolastici che si propongono di educare i nostri giovani al turismo e sensibilizzarli alle possibilità che questa economia può offrire loro; Il turismo Pensiamo che per il rilancio del turismo occorra, da un lato offrire motivi perché le persone decidano di venire proprio qui, dall’altro fornire tutti i servizi affinché la loro permanenza risulti piacevole. Può sembrare un ragionamento semplicistico, però riteniamo che agendo in questo modo si possa mettere in moto quel volano per l’economia del paese di cui tutti noi sentiamo la necessità. Dall’analisi dei dati sugli arrivi e sulle presenze turistiche a San Vito dal 1995 al 2007 (fonte: Ufficio Turismo della Provincia di Belluno), è risultato che, considerando ad esempio gli arrivi in strutture alberghiere, il calo è stato del 25% in 13 anni, passando da 22.660 a 18.075 arrivi. Questo dato risulta ancora più significativo se paragonato con l’analogo riferito ad un altro comune cosiddetto “turistico” della Provincia di Belluno, Alleghe: qui si è avuto, invece, un incremento del 12%, passando da 24.052 a 26.925 arrivi. Se invece guardiamo gli arrivi turistici totali, considerando quindi sia le strutture alberghiere che quelle extra-alberghiere (appartamenti in affitto), Alleghe ci supera ancora con un incremento del 9%, contro un nostro calo del 27%. In 13 anni ad Alleghe nessun albergo ha chiuso… I dati raccolti, se da un lato fotografano il nostro declino turistico, dall’altro offrono una speranza per la rinascita, potendo constatare come le possibilità esistano, ed i risultati ottenuti nelle valli limitrofe lo dimostrano. • aiutare i Sanvitesi che hanno appartamenti da affittare organizzando l’offerta extra-alberghiera in modo migliore, coordinandola e proponendola in maniera più efficacie; • cancellare di fatto l’ICI agli alberghi, riducendone l’aliquota al minimo consentito dalla legge (lo 0,1‰ anziché l’attuale 5,0‰); • pensare alla possibilità di realizzare un nuovo ostello della gioventù, in una zona da definire; • riqualificare il centro del paese, incrementando la pedonalità, sistemando il parco, realizzando nuovi arredi urbani (pavimentazioni, pensiline per le fermate degli autobus, etc...) ed indicendo un concorso di idee per la progettazione urbanistica della piazza Antelao; • realizzare un progetto per lo sviluppo sostenibile e la valorizzazione della zona del lago, che concili esigenze ambientali, territoriali (l’Ente Regole) e turistiche, proponendo magari uno studio per un grande parco con giochi per bambini, vialetti pedonali, panchine, zone a tema che valorizzino e facciano conoscere la flora e la fauna locali; • arricchire le manifestazioni nella stagione turistica, inserendo dibattiti, presentazioni di libri, etc...; • cercare di allungare congressuale; la stagione turistica entrando nel turismo • valorizzare la rete di sentieri panoramici, migliorando la cartellonistica ed organizzando la promozione di passeggiate e di gite, sia per il periodo estivo, sia per quello invernale, proponendo, per quest’ultimo, percorsi con gli sci d’alpinismo e con le ciaspe nelle zone che meglio si prestano (ad esempio nell’area Senes – Rocchette); • lavorare con i comuni limitrofi per potenziare la pista ciclabile, dotandola di servizi di noleggio biciclette, di bagni pubblici, di punti di ristoro, di un sistema efficiente di trasporto e curandone la promozione; • prevedere un servizio di trasporto urbano che colleghi tutte le frazioni, dedicato sia alle esigenze dei residenti che a quelle dei turisti; • accordarsi con Dolomitibus e/o Seam per intensificare, nei periodi di stagione turistica, i collegamenti pubblici con Cortina; • programmare tutte le opere necessarie al rimodernamento degli impianti sportivi comunali (palestra e campo sportivo) per poter organizzare periodi di ritiro di importanti squadre di pallavolo, basket e calcio; • garantire la possibiltà ai giovani di svolgere attività sportive creando uno spazio dove possano gratuitamente praticare sport e di poter usufruire di alcuni locali comunali da trasformare per loro in luogo di aggregazione;potenziare il comprensorio sciistico esistente, realizzando un nuovo terminal con ufficio skipass, scuola sci, servizi igienici e ristorante, pensando anche ad un Kinderheim - parco giochi per bambini direttamente sulle piste; • studiare la possibilità di far arrivare un impianto di risalita in piazza, previa realizzazione di nuovi parcheggi; • analizzare la possibilità di sviluppare la pista di fondo esistente, prevedendo eventualmente di realizzarne una di nuova in una località da definire; • impostare il nuovo P.A.T. (piano regolatore) sentite le idee di tutti, comunque con l’obiettivo di promuovere l’edificazione alberghiera e limitare quella delle seconde case; • portare avanti il progetto della strada di circonvallazione di valle, perché crediamo che togliere il traffico pesante dal centro costituisca un’opportunità di miglioramento e non un pericolo (come è stato fatto a suo tempo a Cortina, superando i timori iniziali). La casa per i residenti La casa per i residenti per noi rappresenta un’assoluta priorità, in quanto pensiamo che poter scegliere di abitare nel proprio paese debba essere un diritto. I prezzi degli appartamenti di recente costruzione, così come quelli dei vecchi fabbricati da ristrutturare, impongono che a promuovere le iniziative per far fronte a questa situazione non possa essere che il Comune. Noi vogliamo affrontare il problema attuando soluzioni di tre tipologie: 1. Svilupperemo ulteriori piani di edilizia popolare di tipo convenzionato, in cui il Comune cede il terreno fabbricabile ad una cooperativa di residenti che paga i lavori di costruzione (case in diritto di superficie). “studiare la possibilità di far arrivare un impianto di risalita in piazza” 2. Poichè sostenere la spesa per la costruzione di una casa, pur avendo a disposizione il terreno, non è nella possibilità di tutti, il Comune realizzerà nuovi alloggi che darà ad affitto agevolato ai residenti che lo richiedano; saranno previsti anche piccoli appartamenti per giovani coppie, single ed anziani. 3. Agevoleremo, con il nuovo P.A.T., i Sanvitesi a ristrutturare i fabbricati di loro proprietà, ed eventualmente anche a realizzarne di nuovi, se dimostreranno di farlo per sè o per i propri figli. Le politiche sociali Vivere nel nostro paese pensiamo sia un privilegio, cosa di cui attualmente pochi sono coscienti. Come abbiamo spiegato nelle pagine precedenti, secondo noi infatti, a San Vito è presente un malessere diffuso, particolarmente tra i giovani. Un segnale di questo sono ad esempio le occasioni di aggregazione che un tempo erano frequenti, ma che pian piano, per perdita di interesse, si sono spente. Pensiamo ad esempio ai Carri Folcloristici, al Palio dei Villaggi, all’Azione Cattolica Ragazzi, alla Fiaccolata di Ferragosto, al Torneo Valboite e, ultima, alla Sagra. Erano tutte iniziative volte allo stare insieme, che avevano alla radice una forte sensazione di appartenenza e di collaborazione reciproca. Non c’è stato alcun ricambio generazionale nell’organizzazione di questi eventi. Oggi si percepiscono un menefreghismo ed un egoismo piuttosto diffusi, figli, come detto, del benessere improvviso, tanto facile quanto pericoloso. Sembra che manchi la speranza nel domani, sentiamo una sorta di rassegnazione ad accettare che tutto rimanga com’è o che peggio, peggiori ancora. Il disorientamento che si vede nascere nelle persone, in particolare nei giovani, riteniamo possa in gran parte essere attribuito alla mancanza dei punti di riferimento dati dai sani valori di un tempo. Purtroppo nel nostro paese, come in altri, si è manifestata negli ultimi anni la tendenza a recidere ogni legame con il passato, quasi per dimenticare la vita di tanti nostri anziani fatta di stenti e privazioni; ma insieme a questa dura realtà, si è più o meno inconsapevolmente cancellata anche un’altra realtà fatta di dignità, onestà e dedizione al proprio lavoro quotidiano, di lealtà nei rapporti con le persone, di enormi sacrifici per garantire la sopravvivenza della famiglia, di solidarietà, condivisione e reciproco aiuto nelle sventure della vita, di impegno collettivo per una pacifica convivenza. Ci sono inoltre situazioni di difficoltà familiare, depressione ed emarginazione, scarso interesse per la solitudine dei nostri anziani e per il tempo libero dei nostri giovani, entrambi importantissimo patrimonio per il futuro di San Vito, i primi per la loro saggezza ed esperienza, i secondi perché incarnano proprio il domani. Insieme a tutto questo ci sono da affrontare anche i problemi quotidiani della vita di oggi, dalla mancanza dell’asilo nido a supporto delle giovani coppie in cui entrambi lavorano, all’assenza di qualsiasi progetto di sostegno agli anziani che sono sempre più numerosi. Insomma questi sono tutti segnali di una situazione che pensiamo di poter definire di disagio sociale, che non può essere ancora lasciata progredire. Vogliamo quindi dedicarci con impegno a tutte quelle iniziative tese allo star bene delle persone con sè e con gli altri, pensiamo ai servizi di supporto alle famiglie, alla cura degli anziani, alla diffusione della cultura. In particolare intendiamo: • istituire anche qui un gruppo di lavoro, formato sia da amministratori sia da dipendenti comunali, con lo scopo di seguire in maniera decisa le politiche sociali; • essere sempre informati sulle iniziative, i corsi ed i contributi di Provincia e Regione in quest’ambito; • realizzare una rete informativa chiara ed efficace su centri per l’impiego, consultori, etc... • organizzare costanti incontri con esperti di problematiche sociali, per il sostegno ai genitori e alla famiglia in genere; • affrontare il problema della realizzazione di una nuova Scuola Materna, con integrato l’asilo nido; • realizzare un centro diurno per i nostri anziani nell’ambito dei lavori di ristrutturazione della casa Salgherina, con l’intento di rispettare le volontà della donatrice, ma anche nella consapevolezza che una casa di riposo a San Vito non è economicamente sostenibile, non tanto per i costi di costruzione, quanto per quelli di gestione, circa 3.000 € al mese per utente. Preferiamo impegnarci dando un contributo, come Amministrazione Comunale, alla retta che i nostri anziani pagherebbero se decidessero di trasferirsi in una delle case di riposo dei paesi vicini (Cortina, Calalzo, la nuova di Pieve, etc…); • organizzare viaggi culturali, religiosi e soggiorni climatici per i nostri anziani, facendoci carico di parte delle spese; Un discorso a parte merita la tutela e la valorizzazione della cultura locale, che secondo noi ha una duplice valenza. • venire incontro alle esigenze dei lavoratori pendolari, facendo intensificare le corse dei mezzi pubblici sulla tratta Vodo - Cortina; La prima è quella educativa, perché elemento fondamentale e distintivo dell’identità culturale e sociale di un paese, di una collettività che vive in un determinato territorio, è il rapporto con il passato, con le proprie origini; questo non significa affatto procedere con la testa girata indietro o peggio ancora pretendere di affrontare il presente o il futuro utilizzando le modalità del passato, ma conoscere ciò che è stato per capire ciò che siamo. • rendere disponibile il servizio di scuolabus anche il sabato ed estenderlo ai ragazzi delle Scuole Medie; • sostenere economicamente la Biblioteca Comunale, attualmente gestita da intraprendenti volontari, eventualmente assumendo un bibliotecario parttime; • valutare la possibilità di realizzare una ludoteca, proponendo anche iniziative pomeridiane per bambini; • concordare con l’Amministrazione di Cortina la partecipazione dei nostri adolescenti al nuovo Centro Spazio Ragazzi di Cortina; • mettere a disposizione delle associazioni di volontariato, inestimabile risorsa per il paese, una persona che faccia da tramite per interpretare al meglio le loro esigenze, gestisca i contributi che il Comune assegna e partecipi attivamente nel coordinamento delle varie iniziative; • fornire molte informazioni sulle associazioni di volontariato, in modo che le persone, in particolare quelle che hanno difficoltà di integrazione, si sentano partecipi; “Vogliamo dedicarci a tutte quelle iniziative tese allo star bene delle persone con sè e con gli altri” Non vogliamo certo idealizzare il passato, che ovviamente presenta anche errori e aspetti meno edificanti, ma siamo convinti che anche oggi e nonostante tutto i valori di cui abbiamo parlato siano ancora importanti e che possano essere riaffermati e recuperati proprio attraverso la testimonianza di chi è venuto prima di noi, con una valenza educativa per i giovani ma non solo. La tutela e la valorizzazione della cultura e delle tradizioni locali pone poi un presupposto essenziale per la creazione di una propria identità, di un senso di appartenenza: solo se si conosce a fondo la realtà in cui si vive la si può apprezzare, rispettare e difendere e di conseguenza rapportare con altre realtà differenti con cui dovremo necessariamente confrontarci. L’isolamento fisico e culturale di un tempo garantiva paradossalmente la sopravvivenza, mentre in una società sempre più globalizzata come la nostra, l’assenza di una specifica identità ci espone al rischio di confonderci ed annullarci. La seconda valenza è quella turistico - ambientale: è chiaro che un investimento in cultura e tradizioni locali ha ricadute positive anche sul territorio in cui viviamo; infatti con il recupero e la valorizzazione di siti tradizionali, particolari luoghi del nostro paese possono essere fruiti sia dai residenti sia da un turista sempre più sensibile e più alla ricerca di qualcosa di nuovo e particolare che non trova altrove. Gli interventi che vogliamo realizzare sono: • salvaguardare la lingua (revisione del vocabolario, toponimi, toponomastica stradale antica, borgate); • incentivare l’indicazione degli antichi casati santivesi (noda e sein de ciasa); • sostenere e stimolare l’attività di valorizzazione del patrimonio intellettuale locale; • proporre una borsa di studio - concorso su ricerche di cultura locale (con successive presentazione e pubblicazione); • creare itinerari e percorsi, in paese e fuori, a tema: arte e architettura (chiese, capitelli, antiche abitazioni), etnografia (museo e luoghi della tradizione: mulino, segheria, pian de iaide, lavatoi, cimitero vecchio, calchere, antica processione del intór fòula), natura (flora, antiche fontane), storia (sito archeologico di Mondeval e altri, muraglia di Giau e croci di confine). Come ci organizzeremo Il programma che vi abbiamo illustrato è sostanzioso ed il lavoro da fare è parecchio. Per affrontare in maniera seria e decisa gli impegni che ci aspettano, abbiamo deciso di organizzarci in questo modo: • gli assessori passeranno dai due attuali ai quattro previsti come numero massimo dalla legge, i quali si occuperanno di turismo, politiche sociali, urbanistica e lavori pubblici; • ogni assessore potrà contare su un gruppo di due o tre persone che collaboreranno con lui, formando una sorta di commissione di lavoro; • ogni consigliere avrà una delega dal sindaco per occuparsi di temi specifici ulteriori a quelli propri degli assessori, dalla cultura e sport, alle attività produttive e commercio, ai rapporti con le associazioni; • un consigliere seguirà specificatamente il bilancio comunale e le richieste di contributi, in modo da poter programmare le iniziative con cognizione di causa, certi della copertura economica; • per garantire la massima trasparenza ed evitare incomprensioni, una persona avrà funzione di nostro unico portavoce, gestendo i rapporti con la stampa; • verrà creata una commissione per le decisioni sui grandi temi, costituita, oltre che dagli amministratori, dai rappresentanti di tutte le associazioni e delle varie categorie. “Gli assessori passeranno da due a quattro e si occuperanno di turismo, politiche sociali, urbanistica e lavori pubblici” Conclusioni Questo, come avete potuto constatare, non è il classico opuscolo pre-elettorale, non contiene le solite frasi generiche su quello che intendiamo fare. Non siamo neppure venuti porta a porta ad ingannarvi con false promesse, facendovi credere di potervi accontentare su qualsiasi cosa personale voi ci chiediate. Noi amiamo il nostro paese, e non ci permetteremo mai di prendere in giro le persone che ci danno fiducia. I Sanvitesi secondo noi hanno le capacità e la forza per sganciarsi finalmente dalle vecchie logiche di tornaconto personale, ricatti ed immobilismo che stanno rovinando le nuove generazioni. In queste pagine abbiamo condiviso con voi il nostro pensiero, vi abbiamo spiegato perché secondo noi San Vito abbia bisogno di una decisa inversione di rotta, giustificando le nostre proposte con precise riflessioni sulla realtà. Abbiamo voluto parlarvi delle nostre idee, delle nostre preoccupazioni e delle nostre speranze, perché pensiamo che insieme possiamo riprenderci quello che ci stanno rubando, la libertà di scegliere il futuro del nostro paese. La sintesi del nostro programma: 1. rilanciare, attraverso le grandi risorse del nostro paese, l’economia turistica, per offrire un’alternativa alla sola edilizia; 2. impegnarsi nel progetto “la casa per i residenti”, per garantire ai Sanvitesi il diritto di poter rimanere a vivere a San Vito; 3. promuovere tutte quelle politiche sociali che migliorino la qualità di vita nel nostro paese, dai servizi di supporto alle famiglie, al sostegno dei nostri giovani e dei nostri anziani, alla diffusione della cultura. Committente: Andrea Fiori - Stampa: Studio Pixar srl, Marghera (VE) Per qualsiasi informazione o suggerimento, non esitare a contattarci: www.nuovagenerazione.it • [email protected] Tel. 393 39 14 286 Andrea Fiori