Tar. rid. L. 515/93
ANDREA FIORI
SINDACO
www.nuovagenerazione.it
Cari Compaesani,
innanzitutto desideriamo presentarci.
Siamo un gruppo di giovani sanvitesi che ha deciso di proporsi alle prossime
Elezioni Comunali perché condividiamo un serio progetto per il nostro paese,
che con questo opuscolo vorremmo illustrarvi.
Ci incontriamo settimanalmente da circa un anno per discutere sulla situazione
di San Vito, sui servizi presenti, sulle difficoltà che ciascuno di noi incontra e
per scambiarci idee su come vorremmo che il nostro paese diventasse.
Ci siamo confrontati anche con Amministrazioni Comunali territorialmente
non adiacenti, ma che riteniamo coinvolte in problemi simili ai nostri, come
Zoldo Alto e Comelico Superiore.
Per quanto riguarda gli aspetti sociali della vita nel nostro paese, abbiamo
evidenziato le criticità emerse negli ultimi anni ed alcuni dei nostri incontri
sono stati interamente dedicati a colloqui con esperti del settore, come
insegnanti scolastici e medici operanti nel settore sociale.
Alcuni del nostro gruppo hanno lasciato San Vito per andare all’università
e, terminati gli studi, hanno deciso di ritornare a vivere nel proprio paese,
oltre che per motivi affettivi, anche perché credono che San Vito, per quanto
attualmente si trovi in una evidente fase di declino turistico e sociale, abbia
enormi potenzialità inespresse che è possibile sfruttare. Altri sono invece
rimasti a San Vito, credendo fermamente nella possibilità di far vivere bene
qui la propria famiglia, tra questi alcuni si sono anche dati da fare per
creare aziende proprie.
Abbiamo naturalmente approfondito il tema che da subito ci siamo posti come
nostro cavallo di battaglia, ossia lo sviluppo turistico di San Vito. Abbiamo
incontrato rappresentanti degli albergatori, del Consorzio di Promozione
Turistica ed operatori turistici di riferimento per realtà a noi geograficamente
vicine, come il Consorzio Agordino Dolomiti Stars.
Il nostro gruppo si affaccia sostanzialmente per la prima volta alla vita
amministrativa; per questo ci siamo organizzati per tempo, studiando e
documentandoci. Non siamo però così presuntuosi da pensare di poter fare
a meno, fin da subito, di chi ha più esperienza di noi, e per questo abbiamo
coinvolto nel nostro progetto Vittore De Sandre, conoscitore della macchina
amministrativa, il quale ha accettato con entusiasmo di supportarci.
Come detto, questi sono solo alcuni dei temi che abbiamo affrontato in
questi mesi e che riteniamo debbano essere messi al centro della futura vita
amministrativa di San Vito.
Riassumendo quanto poi verrà spiegato meglio, possiamo dire che i temi
fondamentali di cui abbiamo parlato e che saranno al centro del nostro
progetto sono: il turismo, la casa, e le problematiche sociali.
L’aspetto del necessario rilancio turistico di San Vito è emerso dall’analisi
dell’attuale economia del paese, basata sostanzialmente solo sull’edilizia,
con i risvolti negativi che sono sotto gli occhi di tutti.
Troviamo che, direttamente collegato al tema dello sviluppo turistico, si trovi
quello della casa per i residenti. Permettere a tutti i Sanvitesi di rimanere a
San Vito, per noi, è un dovere, e di conseguenza cercare di attuare tutte le
politiche possibili di supporto alla vita sociale del paese.
Questo pensiero si è formato sia da un’approfondita discussione tra di noi,
confrontando le opinioni di ognuno, sia con l’aiuto di esperti sui singoli
argomenti che potessero meglio spiegarci quanto a volte è solo oggetto di
sensazioni o, peggio, di preconcetti.
In questi mesi abbiamo incontrato rappresentanti di tutte le più importanti
Istituzioni Locali, con cui riteniamo fondamentale dialogare in modo
costruttivo, dalle Regole di San Vito alle Amministrazioni Comunali a noi più
vicine, Borca e Cortina; da tutte queste abbiamo ricevuto garanzia di piena
collaborazione futura.
Ci siamo inoltre documentati presso gli Uffici della Provincia sull’andamento
negli ultimi decenni delle presenze turistiche nel nostro paese, confrontando
poi i dati con quelli analoghi riferiti ad altre realtà turistiche a noi vicine.
Come potrete vedere leggendo questo opuscolo, il nostro programma è
ambizioso, perché siamo convinti che per garantire un futuro a San Vito a
noi giovani ed ai nostri figli, le cose da fare e da cambiare siano parecchie
ed alcune di queste richiedano veramente molto impegno.
Darci da fare però non ci spaventa, anzi pensiamo che l’esperienza
amministrativa, se volta esclusivamente al bene di tutti, sia qualcosa che
nobilita chi la intraprende.
Abbiamo quindi deciso di sacrificare parte del nostro lavoro e del tempo
libero per dedicarci con entusiasmo al nostro paese, senza secondi fini.
Per noi questa scelta, naturalmente, non è stata facile perché anche la nostra
vita lavorativa, familiare e sociale è già molto impegnata. Pensiamo, però,
che sia arrivato il momento di abbandonare la comoda posizione di semplici
elettori che ogni cinque anni valutano da lontano i candidati, votando poi
chi sembra promettere qualcosa di meglio per loro.
Questa volta abbiamo deciso di non chiederci cosa il nostro paese possa
fare per noi, ma cosa noi possiamo fare per il nostro paese.
Vi chiediamo pertanto, con il vostro voto, di poterci impegnare per questo
progetto!
Il gruppo NUOVA GENERAZIONE
Andrea
Fiori Monego
CANDIDATO SINDACO
Nato a San Vito, 42 anni. Maturità classica, commerciante,
da quasi 20 anni conduce con successo la storica attività di
famiglia in centro del paese. Già membro del direttivo della
Polisportiva Caprioli, per anni presidente dell’A.C. Valboite.
Sposato con Giuseppina Tremonti, papà di Gabriele.
Vittorio
Colussi
27 anni. Laureato in economia, lavora
presso le Assicurazioni Generali.
Stefano
De Vido
38 anni. Artigiano, Presidente del Consorzio La Scura, un passato nel volontariato
locale come vicepresidente delle Iniziative
Paesane, del Calcio Valboite e membro nel
direttivo della Polisportiva Caprioli.
Sposato con Mariateresa Ossi, papà di Filippo.
Daniela
Giustina
32 anni. Diplomata come operatore
turistico, dopo una lunga esperienza in
uno studio legale, ora lavora presso
una compagnia assicurativa a Cortina.
Sposata con Geremia Pordon.
Ludovico
De Lotto
34 anni. Laureato in ingegneria, libero
professionista. Punto di riferimento per il
volontariato locale nel settore del calcio
amatoriale e giovanile, sia nella Polisportiva
Caprioli che nell’A.C. Valboite. Sposato con Monica Luisotto.
Stefano
Fontana
31 anni. Laureato in ingegneria, lavora
presso uno studio professionale di Cortina.
Laura
Menegus
36 anni. Laureata in giurisprudenza.
Dopo interessanti esperienze professionali,
è tornata a vivere a San Vito.
Attualmente lavora presso la G.I.S. di Cortina.
Matteo
De Monte
32 anni. Laureato in giurisprudenza, lavora
presso il municipio di Borca.
Appassionato di tradizioni e cultura locali.
Renato
Fundone
39 anni. Commerciante, vigile del fuoco
volontario, presidente della locale sezione
di Donatori del sangue, già vicepresidente
delle Iniziative Paesane e segretario del
Calcio Valboite.
Sposato con Valeria Pordon, papà di Alessia, Denise e Sabrina.
Claudio
Pescador
38 anni. Libero professionista nel settore
antincendio. Sposato con Anna Moreni,
papà di Anastasia e Penelope.
Vittore
De Sandre
68 anni. Pensionato, già Sindaco di
San Vito per quattro legislature.
Veronica
Gaspari
39 anni. Laureata in architettura, libero
professionista. Presidente del comitato di volontari per la gestione dell’asilo di San Vito,
titolare effettiva come esperta ambientale
della commissione edilizia di Cortina. Sposata con Stefano Sommacal, mamma di Mattia.
Ivan
Speranza
48 anni. Lavora presso la Cooperativa di
Cortina. Presidente per molti anni del comitato di volontari per la gestione dell’asilo
di San Vito. Sposato con Chiara Constantini,
papà di Fabiola e Giada.
E’ opinione di molti che San Vito sia un paese turistico. Noi, invece, pensiamo
che oramai non lo sia più, che l’economia, cioè quello di cui viviamo, si sia
decisamente spostata verso altri settori.
Negli anni Sessanta e Settanta San Vito contava decine di alberghi e ristoranti,
numerosi negozi e nuovi impianti di risalita. Non mancavano i locali di ritrovo
per i giovani come lo Chalet al Lago e il Club 84 di fronte all’Albergo
Marcora. Le strutture volte allo sviluppo turistico del paese nascevano spesso
per iniziativa privata, tra cui il gancio dei maestri, gli impianti di Donariè,
Tambres e San Marco, lo skilift del Col de la Roa, la seggiovia di Senes, la
pista di fondo a La Graes. Le seconde case erano poche, perlopiù villette
unifamiliari. Tutto insomma funzionava bene, si era iniziato a sfruttare al
meglio le enormi potenzialità del nostro paese: il darsi da fare, l’andare
d’accordo, il progettare insieme le cose, davano i frutti sperati. Gran parte
dei Sanvitesi, cresciuti nei decenni precedenti convivendo con la povertà delle
nostre valli, vedevano finalmente nel turismo una possibilità per i propri figli,
magari alternativa all’emigrazione. Abituati da anni di ristrettezze, i Sanvitesi
si erano buttati nella nuova economia con impegno, voglia di fare e spirito di
aggregazione.
Alla fine degli anni Settanta si è iniziato a capire che per vivere bene poteva
esistere anche una via alternativa: vendere i nostri terreni edificabili a
persone definite erroneamente ancora “turisti”. E’ questo il punto di svolta
nell’economia del paese.
Purtroppo con la nascita della speculazione immobiliare, parallelamente
abbiamo gradualmente abbandonato l’altra fonte economica, senza dubbio
più faticosa: il turismo.
“Non mancavano i locali di
ritrovo per i giovani”
Conseguentemente alla richiesta di manodopera per la costruzione delle
nuove case, l’occupazione prevalente dei Sanvitesi, giovani e non, si è spostata
verso l’edilizia, basti pensare a quanti di noi oggi lavorano come falegnami,
carpentieri, elettricisti, tecnici progettisti, artigiani in genere, tutti comunque
al servizio delle seconde case.
Se l’occupazione nell’edilizia in sé non costituisce un male, ciò che è negativo
è che questa svolta è avvenuta a scapito della sopravvivenza dell’economia
turistica, che negli anni ha visto sempre meno operatori coinvolti, insieme
all’evidente calo della ricettività alberghiera.
Comunque, ciò che ha causato più problemi nella vita di tutti noi rimane
l’idea originale di facile guadagno, senza sacrificio, di chi ha pensato solo
all’immediato, ritrovandosi ricco dall’oggi al domani, senza veramente
pensare alle conseguenze che questa scelta avrebbe portato.
Si è imboccata una via di comodo, dove al sacrificio ed alla necessità di andare
d’accordo hanno prevalso i facili guadagni e di conseguenza l’egoismo e
l’invidia: il benessere improvviso di chi ha avuto la “fortuna” di possedere dei
terreni fabbricabili, contrasta con la frustrazione di chi questa “fortuna” non
l’ha avuta; ma anche chi si è ritrovato ricco non apprezza il valore di quello
che ha, perché non se lo è veramente sudato.
A tutto questo si somma il fatto che, a forza di vendere al miglior offerente,
i prezzi delle case in paese siano diventati inarrivabili per noi Sanvitesi,
costringendoci ad emigrare nei paesi limitrofi o, peggio, a vivere in affitto
nel nostro paese in appartamenti non più di nostra proprietà. Anche chi ha
venduto quello che aveva, un pezzetto del suo paese, non potrà mai più
ricomprarselo, né lui, tantomeno i suoi figli.
La parabola discendente del paese è ora ad un livello molto pericoloso,
perché rischiamo di arrivare ad un punto in cui, anche consapevoli degli
errori passati e volonterosi per migliorare la situazione, ogni proposito risulti
inutile: se non potremo più prendere decisioni fondamentali perché San Vito
non è più nostro, faremo, enfatizzando, la fine degli indiani nella riserva che
salutano i visitatori.
Occorre pertanto che, senza ulteriori pretesti o giustificazioni, ci rendiamo
conto che la speculazione edilizia, nata e cresciuta per colpa di noi Sanvitesi,
sta irrimediabilmente rovinando il nostro paese, non solo dal punto di
vista ambientale, ma soprattutto ed in maniera più subdola, sotto l’aspetto
sociale.
“San Vito contava
decine di alberghi e
ristoranti, numerosi negozi
e nuovi impianti di risalita”
Secondo noi l’unica soluzione per invertire la rotta è puntare di nuovo, in
modo deciso ed immediato, sul rilancio dell’economia turistica. San Vito,
per nostra fortuna, ha enormi risorse che attualmente sono inespresse.
L’utilizzo del nostro magnifico territorio per fini turistici, insieme ad un’attenta
salvaguardia dello stesso, può rappresentare la via per uscire da questa
pericolosa situazione di decadenza.
Così facendo si ripristina una modalità di sussistenza che, se attuata in maniera
oculata, è priva di effetti collaterali ed offre a tutti una valida alternativa
occupazionale all’edilizia.
Se riusciamo ad offrire la possibilità a noi Sanvitesi di rimanere qui a vivere,
promuovendo ogni iniziativa in questo senso, dalle case per i residenti alle
politiche sociali, se riusciamo ad investire di nuovo veramente nel futuro,
potremmo tutti ambire, grazie alle potenzialità del nostro paese, ad una
qualità di vita, sia economica sia sociale, che solo poche persone molto
fortunate possono vantare.
Il percorso da intraprendere è evidentemente in salita e non privo di ostacoli,
tuttavia, secondo noi, è l’unica strada percorribile. Siamo pronti a partire con
entusiasmo, perché crediamo nel nostro paese e perché qui abbiamo deciso
di far crescere i nostri figli.
Ora che abbiamo sintetizzato la nostra visione di San Vito e le cause che,
secondo noi, hanno portato a questa situazione, nelle pagine che seguono vi
illustreremo nel dettaglio il nostro programma.
Le idee sulle quali si basa il nostro programma di rilancio turistico sono le
seguenti:
• istituire un gruppo di lavoro, costituito da amministratori e dipendenti
comunali, che si dedichi permanentemente allo sviluppo turistico del paese,
in sinergia con gli enti già presenti sul territorio;
• contribuire a finanziare il Consorzio di Promozione Turistica per renderlo
più efficace, collaborare con esso per migliorare l’offerta e la promozione
(ad esempio proseguendo sì con una presenza costante alle fiere di
settore, ma incrementando anche la promozione nei centri commerciali
della pianura, sulla stampa, etc.);
• sostenere i progetti scolastici che si propongono di educare i nostri giovani
al turismo e sensibilizzarli alle possibilità che questa economia può offrire
loro;
Il turismo
Pensiamo che per il rilancio del turismo occorra, da un lato offrire motivi
perché le persone decidano di venire proprio qui, dall’altro fornire tutti i servizi
affinché la loro permanenza risulti piacevole. Può sembrare un ragionamento
semplicistico, però riteniamo che agendo in questo modo si possa mettere
in moto quel volano per l’economia del paese di cui tutti noi sentiamo la
necessità.
Dall’analisi dei dati sugli arrivi e sulle presenze turistiche a San Vito dal
1995 al 2007 (fonte: Ufficio Turismo della Provincia di Belluno), è risultato
che, considerando ad esempio gli arrivi in strutture alberghiere, il calo è
stato del 25% in 13 anni, passando da 22.660 a 18.075 arrivi. Questo dato
risulta ancora più significativo se paragonato con l’analogo riferito ad un
altro comune cosiddetto “turistico” della Provincia di Belluno, Alleghe: qui
si è avuto, invece, un incremento del 12%, passando da 24.052 a 26.925
arrivi. Se invece guardiamo gli arrivi turistici totali, considerando quindi sia
le strutture alberghiere che quelle extra-alberghiere (appartamenti in affitto),
Alleghe ci supera ancora con un incremento del 9%, contro un nostro calo
del 27%. In 13 anni ad Alleghe nessun albergo ha chiuso…
I dati raccolti, se da un lato fotografano il nostro declino turistico, dall’altro
offrono una speranza per la rinascita, potendo constatare come le possibilità
esistano, ed i risultati ottenuti nelle valli limitrofe lo dimostrano.
• aiutare i Sanvitesi che hanno appartamenti da affittare organizzando
l’offerta extra-alberghiera in modo migliore, coordinandola e proponendola
in maniera più efficacie;
• cancellare di fatto l’ICI agli alberghi, riducendone l’aliquota al minimo
consentito dalla legge (lo 0,1‰ anziché l’attuale 5,0‰);
• pensare alla possibilità di realizzare un nuovo ostello della gioventù, in
una zona da definire;
• riqualificare il centro del paese, incrementando la pedonalità, sistemando
il parco, realizzando nuovi arredi urbani (pavimentazioni, pensiline per
le fermate degli autobus, etc...) ed indicendo un concorso di idee per la
progettazione urbanistica della piazza Antelao;
• realizzare un progetto per lo sviluppo sostenibile e la valorizzazione della
zona del lago, che concili esigenze ambientali, territoriali (l’Ente Regole) e
turistiche, proponendo magari uno studio per un grande parco con giochi
per bambini, vialetti pedonali, panchine, zone a tema che valorizzino e
facciano conoscere la flora e la fauna locali;
• arricchire le manifestazioni nella stagione turistica, inserendo dibattiti,
presentazioni di libri, etc...;
• cercare di allungare
congressuale;
la
stagione
turistica
entrando
nel
turismo
• valorizzare la rete di sentieri panoramici, migliorando la cartellonistica ed
organizzando la promozione di passeggiate e di gite, sia per il periodo
estivo, sia per quello invernale, proponendo, per quest’ultimo, percorsi
con gli sci d’alpinismo e con le ciaspe nelle zone che meglio si prestano
(ad esempio nell’area Senes – Rocchette);
• lavorare con i comuni limitrofi per potenziare la pista ciclabile, dotandola
di servizi di noleggio biciclette, di bagni pubblici, di punti di ristoro, di un
sistema efficiente di trasporto e curandone la promozione;
• prevedere un servizio di trasporto urbano che colleghi tutte le frazioni,
dedicato sia alle esigenze dei residenti che a quelle dei turisti;
• accordarsi con Dolomitibus e/o Seam per intensificare, nei periodi di
stagione turistica, i collegamenti pubblici con Cortina;
• programmare tutte le opere necessarie al rimodernamento degli impianti
sportivi comunali (palestra e campo sportivo) per poter organizzare periodi
di ritiro di importanti squadre di pallavolo, basket e calcio;
• garantire la possibiltà ai giovani di svolgere attività sportive creando
uno spazio dove possano gratuitamente praticare sport e di poter
usufruire di alcuni locali comunali da trasformare per loro in luogo di
aggregazione;potenziare il comprensorio sciistico esistente, realizzando
un nuovo terminal con ufficio skipass, scuola sci, servizi igienici e ristorante,
pensando anche ad un Kinderheim - parco giochi per bambini direttamente
sulle piste;
• studiare la possibilità di far arrivare un impianto di risalita in piazza, previa
realizzazione di nuovi parcheggi;
• analizzare la possibilità di sviluppare la pista di fondo esistente, prevedendo
eventualmente di realizzarne una di nuova in una località da definire;
• impostare il nuovo P.A.T. (piano regolatore) sentite le idee di tutti, comunque
con l’obiettivo di promuovere l’edificazione alberghiera e limitare quella
delle seconde case;
• portare avanti il progetto della strada di circonvallazione di valle, perché
crediamo che togliere il traffico pesante dal centro costituisca un’opportunità
di miglioramento e non un pericolo (come è stato fatto a suo tempo a
Cortina, superando i timori iniziali).
La casa per i residenti
La casa per i residenti per noi rappresenta un’assoluta priorità, in quanto
pensiamo che poter scegliere di abitare nel proprio paese debba essere un
diritto.
I prezzi degli appartamenti di recente costruzione, così come quelli dei vecchi
fabbricati da ristrutturare, impongono che a promuovere le iniziative per far
fronte a questa situazione non possa essere che il Comune.
Noi vogliamo affrontare il problema attuando soluzioni di tre tipologie:
1. Svilupperemo ulteriori piani di edilizia popolare di tipo convenzionato, in
cui il Comune cede il terreno fabbricabile ad una cooperativa di residenti
che paga i lavori di costruzione (case in diritto di superficie).
“studiare la possibilità di
far arrivare un impianto di
risalita in piazza”
2. Poichè sostenere la spesa per la costruzione di una casa, pur avendo a
disposizione il terreno, non è nella possibilità di tutti, il Comune realizzerà
nuovi alloggi che darà ad affitto agevolato ai residenti che lo richiedano;
saranno previsti anche piccoli appartamenti per giovani coppie, single ed
anziani.
3. Agevoleremo, con il nuovo P.A.T., i Sanvitesi a ristrutturare i fabbricati
di loro proprietà, ed eventualmente anche a realizzarne di nuovi, se
dimostreranno di farlo per sè o per i propri figli.
Le politiche sociali
Vivere nel nostro paese pensiamo sia un privilegio, cosa di cui attualmente
pochi sono coscienti.
Come abbiamo spiegato nelle pagine precedenti, secondo noi infatti, a San
Vito è presente un malessere diffuso, particolarmente tra i giovani. Un segnale
di questo sono ad esempio le occasioni di aggregazione che un tempo erano
frequenti, ma che pian piano, per perdita di interesse, si sono spente. Pensiamo
ad esempio ai Carri Folcloristici, al Palio dei Villaggi, all’Azione Cattolica
Ragazzi, alla Fiaccolata di Ferragosto, al Torneo Valboite e, ultima, alla
Sagra. Erano tutte iniziative volte allo stare insieme, che avevano alla radice
una forte sensazione di appartenenza e di collaborazione reciproca. Non
c’è stato alcun ricambio generazionale nell’organizzazione di questi eventi.
Oggi si percepiscono un menefreghismo ed un egoismo piuttosto diffusi, figli,
come detto, del benessere improvviso, tanto facile quanto pericoloso. Sembra
che manchi la speranza nel domani, sentiamo una sorta di rassegnazione ad
accettare che tutto rimanga com’è o che peggio, peggiori ancora.
Il disorientamento che si vede nascere nelle persone, in particolare nei giovani,
riteniamo possa in gran parte essere attribuito alla mancanza dei punti di
riferimento dati dai sani valori di un tempo.
Purtroppo nel nostro paese, come in altri, si è manifestata negli ultimi anni la
tendenza a recidere ogni legame con il passato, quasi per dimenticare la vita
di tanti nostri anziani fatta di stenti e privazioni; ma insieme a questa dura
realtà, si è più o meno inconsapevolmente cancellata anche un’altra realtà
fatta di dignità, onestà e dedizione al proprio lavoro quotidiano, di lealtà nei
rapporti con le persone, di enormi sacrifici per garantire la sopravvivenza
della famiglia, di solidarietà, condivisione e reciproco aiuto nelle sventure
della vita, di impegno collettivo per una pacifica convivenza.
Ci sono inoltre situazioni di difficoltà familiare, depressione ed emarginazione,
scarso interesse per la solitudine dei nostri anziani e per il tempo libero dei
nostri giovani, entrambi importantissimo patrimonio per il futuro di San Vito, i
primi per la loro saggezza ed esperienza, i secondi perché incarnano proprio
il domani.
Insieme a tutto questo ci sono da affrontare anche i problemi quotidiani della
vita di oggi, dalla mancanza dell’asilo nido a supporto delle giovani coppie
in cui entrambi lavorano, all’assenza di qualsiasi progetto di sostegno agli
anziani che sono sempre più numerosi.
Insomma questi sono tutti segnali di una situazione che pensiamo di poter
definire di disagio sociale, che non può essere ancora lasciata progredire.
Vogliamo quindi dedicarci con impegno a tutte quelle iniziative tese allo star
bene delle persone con sè e con gli altri, pensiamo ai servizi di supporto alle
famiglie, alla cura degli anziani, alla diffusione della cultura. In particolare
intendiamo:
• istituire anche qui un gruppo di lavoro, formato sia da amministratori sia da
dipendenti comunali, con lo scopo di seguire in maniera decisa le politiche
sociali;
• essere sempre informati sulle iniziative, i corsi ed i contributi di Provincia e
Regione in quest’ambito;
• realizzare una rete informativa chiara ed efficace su centri per l’impiego,
consultori, etc...
• organizzare costanti incontri con esperti di problematiche sociali, per il
sostegno ai genitori e alla famiglia in genere;
• affrontare il problema della realizzazione di una nuova Scuola Materna,
con integrato l’asilo nido;
• realizzare un centro diurno per i nostri anziani nell’ambito dei lavori di
ristrutturazione della casa Salgherina, con l’intento di rispettare le volontà
della donatrice, ma anche nella consapevolezza che una casa di riposo
a San Vito non è economicamente sostenibile, non tanto per i costi di
costruzione, quanto per quelli di gestione, circa 3.000 € al mese per
utente. Preferiamo impegnarci dando un contributo, come Amministrazione
Comunale, alla retta che i nostri anziani pagherebbero se decidessero di
trasferirsi in una delle case di riposo dei paesi vicini (Cortina, Calalzo, la
nuova di Pieve, etc…);
• organizzare viaggi culturali, religiosi e soggiorni climatici per i nostri
anziani, facendoci carico di parte delle spese;
Un discorso a parte merita la tutela e la valorizzazione della cultura locale,
che secondo noi ha una duplice valenza.
• venire incontro alle esigenze dei lavoratori pendolari, facendo intensificare
le corse dei mezzi pubblici sulla tratta Vodo - Cortina;
La prima è quella educativa, perché elemento fondamentale e distintivo
dell’identità culturale e sociale di un paese, di una collettività che vive in un
determinato territorio, è il rapporto con il passato, con le proprie origini;
questo non significa affatto procedere con la testa girata indietro o peggio
ancora pretendere di affrontare il presente o il futuro utilizzando le modalità
del passato, ma conoscere ciò che è stato per capire ciò che siamo.
• rendere disponibile il servizio di scuolabus anche il sabato ed estenderlo
ai ragazzi delle Scuole Medie;
• sostenere economicamente la Biblioteca Comunale, attualmente gestita da
intraprendenti volontari, eventualmente assumendo un bibliotecario parttime;
• valutare la possibilità di realizzare una ludoteca, proponendo anche
iniziative pomeridiane per bambini;
• concordare con l’Amministrazione di Cortina la partecipazione dei nostri
adolescenti al nuovo Centro Spazio Ragazzi di Cortina;
• mettere a disposizione delle associazioni di volontariato, inestimabile
risorsa per il paese, una persona che faccia da tramite per interpretare
al meglio le loro esigenze, gestisca i contributi che il Comune assegna e
partecipi attivamente nel coordinamento delle varie iniziative;
• fornire molte informazioni sulle associazioni di volontariato, in modo che
le persone, in particolare quelle che hanno difficoltà di integrazione, si
sentano partecipi;
“Vogliamo dedicarci a tutte
quelle iniziative tese allo star
bene delle persone con sè
e con gli altri”
Non vogliamo certo idealizzare il passato, che ovviamente presenta anche
errori e aspetti meno edificanti, ma siamo convinti che anche oggi e nonostante
tutto i valori di cui abbiamo parlato siano ancora importanti e che possano
essere riaffermati e recuperati proprio attraverso la testimonianza di chi è
venuto prima di noi, con una valenza educativa per i giovani ma non solo.
La tutela e la valorizzazione della cultura e delle tradizioni locali pone poi un
presupposto essenziale per la creazione di una propria identità, di un senso
di appartenenza: solo se si conosce a fondo la realtà in cui si vive la si può
apprezzare, rispettare e difendere e di conseguenza rapportare con altre
realtà differenti con cui dovremo necessariamente confrontarci. L’isolamento
fisico e culturale di un tempo garantiva paradossalmente la sopravvivenza,
mentre in una società sempre più globalizzata come la nostra, l’assenza di
una specifica identità ci espone al rischio di confonderci ed annullarci.
La seconda valenza è quella turistico - ambientale: è chiaro che un investimento
in cultura e tradizioni locali ha ricadute positive anche sul territorio in cui
viviamo; infatti con il recupero e la valorizzazione di siti tradizionali, particolari
luoghi del nostro paese possono essere fruiti sia dai residenti sia da un turista
sempre più sensibile e più alla ricerca di qualcosa di nuovo e particolare che
non trova altrove.
Gli interventi che vogliamo realizzare sono:
• salvaguardare la lingua (revisione del vocabolario, toponimi, toponomastica
stradale antica, borgate);
• incentivare l’indicazione degli antichi casati santivesi (noda e sein de
ciasa);
• sostenere e stimolare l’attività di valorizzazione del patrimonio intellettuale
locale;
• proporre una borsa di studio - concorso su ricerche di cultura locale (con
successive presentazione e pubblicazione);
• creare itinerari e percorsi, in paese e fuori, a tema: arte e architettura (chiese,
capitelli, antiche abitazioni), etnografia (museo e luoghi della tradizione:
mulino, segheria, pian de iaide, lavatoi, cimitero vecchio, calchere, antica
processione del intór fòula), natura (flora, antiche fontane), storia (sito
archeologico di Mondeval e altri, muraglia di Giau e croci di confine).
Come ci organizzeremo
Il programma che vi abbiamo illustrato è sostanzioso ed il lavoro da fare è
parecchio.
Per affrontare in maniera seria e decisa gli impegni che ci aspettano, abbiamo
deciso di organizzarci in questo modo:
• gli assessori passeranno dai due attuali ai quattro previsti come numero
massimo dalla legge, i quali si occuperanno di turismo, politiche sociali,
urbanistica e lavori pubblici;
• ogni assessore potrà contare su un gruppo di due o tre persone che
collaboreranno con lui, formando una sorta di commissione di lavoro;
• ogni consigliere avrà una delega dal sindaco per occuparsi di temi specifici
ulteriori a quelli propri degli assessori, dalla cultura e sport, alle attività
produttive e commercio, ai rapporti con le associazioni;
• un consigliere seguirà specificatamente il bilancio comunale e le richieste
di contributi, in modo da poter programmare le iniziative con cognizione
di causa, certi della copertura economica;
• per garantire la massima trasparenza ed evitare incomprensioni, una
persona avrà funzione di nostro unico portavoce, gestendo i rapporti con
la stampa;
• verrà creata una commissione per le decisioni sui grandi temi, costituita,
oltre che dagli amministratori, dai rappresentanti di tutte le associazioni e
delle varie categorie.
“Gli assessori passeranno da
due a quattro e si occuperanno
di turismo, politiche sociali,
urbanistica e lavori pubblici”
Conclusioni
Questo, come avete potuto constatare, non è il classico opuscolo pre-elettorale, non contiene le solite frasi generiche su quello che intendiamo fare.
Non siamo neppure venuti porta a porta ad ingannarvi con false promesse,
facendovi credere di potervi accontentare su qualsiasi cosa personale voi ci
chiediate.
Noi amiamo il nostro paese, e non ci permetteremo mai di prendere in giro
le persone che ci danno fiducia.
I Sanvitesi secondo noi hanno le capacità e la forza per sganciarsi finalmente dalle vecchie logiche di tornaconto personale, ricatti ed immobilismo che
stanno rovinando le nuove generazioni.
In queste pagine abbiamo condiviso con voi il nostro pensiero, vi abbiamo
spiegato perché secondo noi San Vito abbia bisogno di una decisa inversione
di rotta, giustificando le nostre proposte con precise riflessioni sulla realtà.
Abbiamo voluto parlarvi delle nostre idee, delle nostre preoccupazioni e delle nostre speranze, perché pensiamo che insieme possiamo riprenderci quello
che ci stanno rubando,
la libertà di scegliere il futuro del nostro paese.
La sintesi del nostro programma:
1. rilanciare, attraverso le grandi risorse del nostro paese, l’economia turistica, per offrire un’alternativa alla sola edilizia;
2. impegnarsi nel progetto “la casa per i residenti”, per garantire ai Sanvitesi
il diritto di poter rimanere a vivere a San Vito;
3. promuovere tutte quelle politiche sociali che migliorino la qualità di vita nel
nostro paese, dai servizi di supporto alle famiglie, al sostegno dei nostri
giovani e dei nostri anziani, alla diffusione della cultura.
Committente: Andrea Fiori - Stampa: Studio Pixar srl, Marghera (VE)
Per qualsiasi informazione o suggerimento, non esitare a contattarci:
www.nuovagenerazione.it • [email protected]
Tel. 393 39 14 286 Andrea Fiori
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Andrea Fiori Monego