r u t r e p o C o n g e l e in La Fratelli Simonetti è una realtà tra le più importanti del Centro Italia, in grado di soddisfare esigenze diverse: da quelle caratteristiche di una grande impresa a quelle specifiche del privato più esigente. Il nostro più grande plus è quello di coniugare l’offerta di un’ampia gamma di prodotti (dalle fondamenta alle finiture) a quella di un servizio a 360 gradi. La conoscenza tecnica dei nostri collaboratori, la loro preparazione e continua formazione è quotidianamente messa a disposizione di tutti i nostri clienti che, visitando il nostro show room, possono avvalersi del loro supporto e della loro consulenza in fase di selezione dei materiali e di progettazione delle ambientazioni, anche grazie all’utilizzo di programmi specifici. Il nostro intervento si estende inoltre alla possibilità di effettuare rilievi in cantiere e assistenza in fase di posa. Nel tempo abbiamo saputo coniugare le nostre conoscenze tecniche all’adattamento delle continue evoluzioni tecnologiche. Questa filosofia di estrema sensibilità alle richieste del mercato e, non secondaria, la costante leva sul “fattore umano”, ci ha permesso di diventare i leader del settore della regione Marche e tra i più grandi del territorio nazionale. Alberto Simonetti La Fratelli Simonetti è lieta di presentare una serie di “quaderni tecnici” per approfondire i temi sui sistemi costruttivi e tecnologie applicate per una edilizia di qualità con conoscenza! Il presente elaborato è frutto di esperienze in cantiere, nate dalla collaborazione con le imprese applicatrici, progettisti e direttore lavori ed ha soltanto lo scopo di fornire indirizzi tecnici applicativi. Questo opuscolo è dedicato a: Gli altri opuscoli sono disponibili su richiesta: 3 Il Tetto in Legno FONTE: NORME TECNICHE PER LE COSTRUZIONI D.M. 14.01.2008 11 MATERIALI E PRODOTTI PER USO STRUTTURALE 11.1 GENERALITÀ I materiali ed i prodotti per uso strutturale, utilizzati nelle opere soggette alle presenti norme, devono rispondere ai requisiti indicati di seguito. I materiali e prodotti per uso strutturale devono essere: - identificati univocamente a cura del produttore, secondo le procedure applicabili; - qualificati sotto la responsabilità del produttore, secondo le procedure applicabili; - accettati dal Direttore dei lavori mediante acquisizione e verifica della documentazione di qualificazione, nonché mediante eventuali prove sperimentali di accettazione. In particolare, per quanto attiene l’identificazione e la qualificazione, possono configurarsi i seguenti casi: A) materiali e prodotti per uso strutturale per i quali sia disponibile una norma europea armonizzata il cui riferimento sia pubblicato su GUUE. Al termine del periodo di coesistenza il loro impiego nelle opere è possibile soltanto se in possesso della Marcatura CE, prevista dalla Direttiva 89/106/CEE “Prodotti da costruzione” (CPD), recepita in Italia dal DPR 21/04/1993, n.246, così come modificato dal DPR 10/12/1997, n. 499; B) materiali e prodotti per uso strutturale per i quali non sia disponibile una norma armonizzata ovvero la stessa ricada nel periodo di coesistenza, per i quali sia invece prevista la qualificazione con le modalità e le procedure indicate nelle presenti norme. E’ fatto salvo il caso in cui, nel periodo di coesistenza della specifica norma armonizzata, il produttore abbia volontariamente optato per la Marcatura CE; C) materiali e prodotti per uso strutturale innovativi o comunque non citati nel presente capitolo e non ricadenti in una delle tipologie A) o B). In tali casi il produttore potrà pervenire alla Marcatura CE in conformità a Benestare Tecnici Europei (ETA), ovvero, in alternativa, dovrà essere in possesso di un Certificato di Idoneità Tecnica all’Impiego rilasciato dal Servizio Tecnico Centrale sulla base di Linee Guida approvate dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. Per i materiali e prodotti recanti la Marcatura CE sarà onere del Direttore dei Lavori, in fase di accettazione, accertarsi del possesso della marcatura stessa e richiedere ad ogni fornitore, per ogni diverso prodotto, il “Certificato” ovvero Dichiarazione di Conformità alla parte armonizzata della specifica norma europea ovvero allo specifico Benestare Tecnico Europeo, per quanto applicabile. Sarà inoltre onere del Direttore dei Lavori verificare che tali prodotti rientrino nelle tipologie, classi e/o famiglie previsti nella detta documentazione. Per i prodotti non recanti la Marcatura CE, il Direttore dei Lavori dovrà accertarsi del possesso e del regime di validità dell’Attestato di Qualificazione (caso B) o del Certificato di Idoneità Tecnica all’impiego (caso C) rilasciato del Servizio Tecnico Centrale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. 11.7 MATERIALI E PRODOTTI A BASE DI LEGNO 11.7.1 GENERALITÀ Prescrizioni applicabili sia al legno massiccio che ai prodotti a base di legno per usi strutturali. La produzione, fornitura e utilizzazione dei prodotti di legno e dei prodotti a base di legno per uso strutturale dovranno avvenire in applicazione di un sistema di assicurazione della qualità e di un sistema di rintracciabilità che copra la catena di distribuzione dal momento della prima classificazione e marcatura dei singoli componenti e/o semilavorati almeno fino al momento della prima messa in opera. Oltre che dalla documentazione indicata al pertinente punto del § 11.1, ovvero nel § 11.7.10, ogni fornitura deve essere accompagnata, a cura del produttore, da un manuale contenente le specifiche tecniche per la posa in opera. Il Direttore dei Lavori è tenuto a rifiutare le eventuali forniture non conformi a quanto sopra prescritto. Il progettista sarà tenuto ad indicare nel progetto le caratteristiche dei materiali secondo le indicazioni di cui al presente capitolo.Tali caratteristiche devono essere garantite dai fornitori e/o produttori, per ciascuna fornitura, secondo le disposizioni applicabili di cui alla marcatura CE ovvero di cui al § 11.7.10. Il Direttore dei Lavori potrà inoltre far eseguire ulteriori prove di accettazione sul materiale pervenuto in cantiere e sui collegamenti, secondo le metodologie di prova indicate nella presente norma. 11.7.2 LEGNO MASSICCIO La produzione di elementi strutturali di legno massiccio a sezione rettangolare dovrà risultare conforme alla norma europea armonizzata UNI EN 14081 e, secondo quanto specificato al punto A del § 11.1, recare la Marcatura CE. Qualora non sia applicabile la marcatura CE, i produttori di elementi di legno massiccio per uso strutturale, secondo quanto specificato al punto B del § 11.1, devono essere qualificati così come specificato al § 11.7.10. La Classe di Resistenza di un elemento è definita mediante uno specifico profilo resistente unificato, a tal fine può farsi utile riferimento alle norme UNI EN 338:2004 ed UNI EN 1912:2005, per legno di provenienza estera, ed UNI 11035:2003 parti 1 e 2, per legno di provenienza italiana. 11.7.3 LEGNO STRUTTURALE CON GIUNTI A DITA In aggiunta a quanto prescritto per il legno massiccio, gli elementi di legno strutturale con giunti a dita devono essere conformi alla norma UNI EN 385:2003, e laddove pertinente alla norma UNI EN 387:2003. 11.7.4 LEGNO LAMELLARE INCOLLATO 11.7.4.1 Requisiti di produzione e qualificazione 4 Gli elementi strutturali di legno lamellare incollato debbono essere conformi alla norma europea armonizzata UNI EN 14080. Il sistema di gestione della qualità del prodotto che sovrintende al processo di fabbricazione deve essere predisposto in coerenza con le norme UNI EN ISO 9001:2000 e certificato da parte di un organismo terzo indipendente, con adeguata competenza ed organizzazione, che opera in coerenza con le norme UNI CEI EN ISO/ IEC 17021:2006. I documenti che accompagnano ogni fornitura devono indicare gli estremi della certificazione del sistema di gestione della qualità del processo produttivo. 11.7.4.2.1 Classificazione sulla base delle proprietà delle lamelle Le singole lamelle vanno tutte individualmente classificate dal produttore come previsto al § 11.7.2. L’elemento strutturale di legno lamellare incollato può essere costituito dall’insieme di lamelle tra loro omogenee (elemento “omogeneo”) oppure da lamelle di diversa qualità (elemento “combinato”) secondo quanto previsto nella norma UNI EN 1194:2000. Nella citata norma viene indicata la corrispondenza tra le classi delle lamelle che compongono l’elemento strutturale e la classe di resistenza risultante per l’elemento lamellare stesso, sia omogeneo che combinato. 11.7.5 PANNELLI A BASE DI LEGNO I pannelli a base di legno per uso strutturale, per i quali si applica il caso A di cui al §11.1, debbono essere conformi alla norma europea armonizzata UNI EN 13986. Per la valutazione dei valori caratteristici di resistenza e rigidezza da utilizzare nella progettazione di strutture che incorporano pannelli a base di legno, può farsi utile riferimento alle norme UNI EN 12369-1:2002 e UNI EN 123692:2005. 11.7.6 ALTRI PRODOTTI DERIVATI DAL LEGNO PER USO STRUTTURALE Gli altri prodotti derivati dal legno per uso strutturale, per i quali non è vigente una norma armonizzata di cui al punto A del § 11.1 non è applicabile quanto specificato al punto C del medesimo § 11.1, devono essere qualificati così come specificato al § 11.7.10. 11.7.10 PROCEDURE DI QUALIFICAZIONE E ACCETTAZIONE Le caratteristiche dei materiali, indicate nel progetto secondo le prescrizioni di cui ai precedenti paragrafi o secondo eventuali altre prescrizioni in funzione della specifica opera, devono essere garantite dai fornitori e/o produttori, per ciascuna fornitura, secondo le disposizioni che seguono. 11.7.10.1 Disposizioni generali Qualora non sia applicabile la procedura di marcatura CE (di cui ai punti A e C del § 11.1), per tutti i prodotti a base di legno per impieghi strutturali valgono integralmente, per quanto applicabili, le seguenti disposizioni che sono da intendersi integrative di quanto specificato al punto B del § 11.1. Per l’obbligatoria qualificazione della produzione, i fabbricanti di prodotti in legno strutturale devono produrre al Servizio Tecnico Centrale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, per ciascun stabilimento, la documentazione seguente: - l’individuazione dello stabilimento cui l’istanza si riferisce; - il tipo di elementi strutturali che l’azienda è in grado di produrre; - l’organizzazione del sistema di rintracciabilità relativo alla produzione di legno strutturale; - l’organizzazione del controllo interno di produzione, con l’individuazione di un “Direttore Tecnico della produzione” qualificato alla classificazione del legno strutturale ed all’incollaggio degli elementi ove pertinente; - il marchio afferente al produttore specifico per la classe di prodotti “elementi di legno per uso strutturale”. Tutte le forniture di elementi in legno per uso strutturale devono riportare il marchio del produttore e essere accompagnate da una documentazione relativa alle caratteristiche tecniche del prodotto. 11.7.10.1.1 Identificazione e rintracciabilità dei prodotti qualificati Tenuto conto di quanto riportato al paragrafo precedente, ciascun prodotto qualificato deve costantemente essere riconoscibile per quanto concerne le caratteristiche qualitative e riconducibile allo stabilimento di produzione tramite marchiatura indelebile depositata presso il Servizio Tecnico Centrale, conforme alla relativa norma armonizzata. La marchiatura deve essere inalterabile nel tempo e senza possibilità di manomissione. Comunque, per quanto possibile, anche in relazione alla destinazione d’uso del prodotto, il produttore é tenuto a marchiare ogni singolo pezzo. Ove ciò non sia possibile, per la specifica tipologia del prodotto, la marchiatura deve essere tale che prima dell’apertura dell’eventuale ultima e più piccola confezione il prodotto sia riconducibile al produttore, al tipo di legname nonché al lotto di classificazione e alla data di classificazione. Qualora, sia presso gli utilizzatori, sia presso i commercianti, l’unità marchiata (pezzo singolo o lotto) viene scorporata, per cui una parte, o il tutto, perde l’originale marchiatura del prodotto, è responsabilità sia degli utilizzatori sia dei commercianti documentare la provenienza mediante i documenti di accompagnamento del materiale e gli estremi del deposito del marchio presso il Servizio Tecnico Centrale. I produttori, i successivi intermediari e gli utilizzatori finali devono assicurare una corretta archiviazione della documentazione di accompagnamento dei materiali garantendone la disponibilità per almeno 10 anni e devono mantenere evidenti le marchiature o etichette di riconoscimento per la rintracciabilità del prodotto. 5 Il Tetto in Legno 11.7.10.1.2 Forniture e documentazione di accompagnamento Tutte le forniture di legno strutturale devono essere accompagnate da una copia dell’attestato di qualificazione del Servizio Tecnico Centrale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. L’attestato può essere utilizzato, senza limitazione di tempo, finché permane la validità della qualificazione e vengono rispettate le prescrizioni periodiche di cui al § 11.7.10.1. Sulla copia dell’attestato deve essere riportato il riferimento al documento di trasporto. Le forniture effettuate da un commerciante o da un trasformatore intermedio devono essere accompagnate da copia dei documenti rilasciati dal produttore e completati con il riferimento al documento di trasporto del commerciante o trasformatore intermedio. Il Direttore dei Lavori prima della messa in opera, è tenuto a verificare quanto sopra indicato ed a rifiutare le eventuali forniture non conformi. FONTE: CIRCOLARE 2 FEBBRAIO 2009, N. 617 - ISTRUZIONI PER L’APPLICAZIONE DELLE “NORME TECNICHE PER LE COSTRUZIONI” DI CUI AL D.M. 14 GENNAIO 2008 C.11 MATERIALI E PRODOTTI PER USO STRUTTURALE Riguardo l’accettazione dei materiali e prodotti, di responsabilità del Direttore dei Lavori, questa deve avvenire mediante l’acquisizione e verifica della documentazione di accompagnamento, nonché mediante le prove di accettazione. Per quanto riguarda la documentazione, il Direttore dei Lavori deve acquisire la documentazione di accompagnamento nonché la documentazione che attesti la qualificazione del prodotto (differente a seconda dei casi A), B) o C) previsti al §11.1 delle NTC). Il Direttore dei Lavori deve anche verificare l’idoneità di tale documentazione, ad esempio verificando la titolarità di chi ha emesso le certificazioni e/o attestazioni, la validità ed il campo di applicazione di queste ultime (in relazione ai prodotti effettivamente consegnati ed al loro uso previsto), la conformità delle caratteristiche dichiarate alle prescrizioni progettuali o capitolari, etc. Oltre i casi previsti dalle NTC, il Direttore dei Lavori può in ogni caso richiedere le prove di accettazione che ritenga opportune o necessarie ai fini dell’accettazione del materiale. C11.7 MATERIALI E PRODOTTI A BASE DI LEGNO C.11.7.1 GENERALITÀ Per quanto riguarda la qualificazione dei differenti materiali o prodotti a base di legno, si possono applicare i casi A), B) o C) previsti al §11.1 delle NTC; in particolare: - se il prodotto è coperto da una norma europea armonizzata per cui è terminato il periodo di coesistenza, allora è obbligatoria l’applicazione della procedura di cui al caso A) del §11.1 (marcatura CE sulla base di norma armonizzata); in tal caso non si applica la procedura di qualificazione nazionale riportata nel §11.7.10 delle medesime NTC; - se il prodotto è coperto da una norma europea armonizzata, pubblicata su Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea per la quale non sia ancora terminato il periodo di coesistenza, il produttore può optare alternativamente per la procedura di qualificazione nazionale riportata nel §11.7.10 delle NTC, (caso B del § 11.1), oppure per la marcatura CE (caso A); - se il prodotto è dotato di uno specifico Benestare Tecnico Europeo (ETA), rilasciato sulla base di una Linea Guida di Benestare Tecnico Europeo (ETAG) oppure di un CUAP, si può procedere alla marcatura CE secondo il caso C) oppure, alternativamente si può attuare la procedura di qualificazione nazionale riportata nel §11.7.10 delle NTC, (caso B del § 11.1); - Negli altri casi si applica la procedura di qualificazione nazionale di cui al §11.7.10 delle NTC, (caso B del § 11.1). C11.7.10 PROCEDURE DI QUALIFICAZIONE E ACCETTAZIONE Le procedure riguardanti la qualificazione rilasciata dal Servizio Tecnico Centrale si applicano ai produttori di elementi base in legno massiccio e/o lamellare non ancora lavorati per formare elementi strutturali pronti per la messa in opera. Ai suddetti produttori, il Servizio Tecnico Centrale, ultimata favorevolmente l’istruttoria, rilascia un Attestato di Qualificazione, recante il riferimento al prodotto, alla ditta, allo stabilimento, al marchio. Circa quest’ultimo aspetto, si precisa che ogni produttore deve depositare presso il Servizio Tecnico Centrale il disegno del proprio marchio, che deve essere impresso in modo permanente (a caldo, con inchiostro indelebile, mediante punzonatura, etc.) su ogni elemento base prodotto. Gli stabilimenti nei quali viene effettuata la lavorazione degli elementi base per dare loro la configurazione finale in opera (intagli, forature, applicazione di piastre metalliche, etc), sia di legno massiccio che lamellare, sono da considerarsi a tutti gli effetti dei Centri di lavorazione. Come tali devono documentare la loro attività al Servizio Tecnico Centrale, il quale, ultimata favorevolmente l’istruttoria, rilascia un Attestato di denuncia di attività, recante il riferimento al prodotto, alla ditta, allo stabilimento, al marchio. Circa quest’ultimo aspetto, si precisa che ogni Centro di lavorazione deve depositare presso il Servizio Tecnico Centrale il disegno del proprio marchio, che deve essere impresso in modo permanente (anche mediante etichettatura etc.) su ogni elemento lavorato. Qualora nel medesimo stabilimento si produca legno base e si effettuino altresì le lavorazioni per ottenere gli elementi strutturali pronti per l’uso, allo stesso saranno rilasciati, ove sussistano i requisiti, entrambi gli Attestati. 6 Scegliere un buon isolante: la conducibilità termica La principale caratteristica di un materiale isolante è la sua conducibilità termica “lambda” λ. Quest’ultima rappresenta la sua attitudine a lasciarsi attraversare, in misura minore o maggiore, dal flusso di calore, ed è espresso in W/(m·K). Più il lambda è basso, tanto più il materiale è isolante. Questa misura è normalizzata ed il lambda è convenzionalmente dichiarato ad una temperatura media di 10 °C. Le famiglie di materiali o di prodotti considerati isolanti sono caratterizzati da una conducibilità inferiore a 0,065 W/(m·K). L’influenza dello spessore: la resistenza termica A parità di λ, più l’isolante è spesso, tanto maggiore è la sua capacità di opporsi al flusso di calore. Si tratta della caratteristica di resistenza termica chiamata “R”. E’ il rapporto tra lo spessore dell’isolante ed il suo lambda, espresso in m2K/W. Quanto più il valore R è elevato, tanto più il prodotto si oppone al passaggio del calore. Il flusso di calore che attraversa una parete, dipende dalla differenza di temperatura tra l’interno e l’esterno. La prestazione di una parete, si calcola sommando le resistenze termiche dei materiali che la compongono e le resistenze superficiali (coefficienti liminari) interni ed esterni a contatto con l’aria. Le resistenze “superficiali” sono dovute agli scambi per convezione ed irraggiamento che avvengono sulla superficie delle pareti, in contatto con gli ambienti interni ed esterni. La prestazione termica della parete a isolamento concentrato è essenzialmente dovuta all’isolante. Il valore di trasmittanza termica di una parete, chiamata “U”, rappresenta il valore inverso (1/R) della resistenza termica totale, e viene espresso in W/(m2K). La trasmittanza termica La trasmittanza termica è la misura della capacità di una struttura di trasmettere calore, che indica la quantità di calore che passa attraverso un metro quadrato di superficie, quando tra i due ambienti si ha una differenza di temperatura di 1°K. Unità di misura: Watt per metro quadro kelvin (W/m2K ). Per il calcolo della trasmittanza termica (U) è indispensabile conoscere il valore λd dei materiali utilizzati ed i relativi spessori. In base a questi valori è possibile ricavare la trasmittanza termica U dell’elemento costruttivo applicando la seguente formula: U = 1/ (Rsi + R + Rse) dove: Rsi = resistenza superficiale interna R = resistenza totale Rse = resistenza superficiale esterna I valori Rsi e Rse sono determinati secondo UNI 10355. La resistenza termica totale, invece, si ottiene dalla seguente formula: R = S1/1 + S2/2 + ….Sn/n S indica lo spessore del materiale e il suo valore di conducibilità termica. Più il valore U è basso, migliore è l’isolamento termico della struttura in esame. Legenda Formule U = λ / S λ = U x S S = λ / U R=S/λ S=Rx =S/R 7 Il Tetto in Legno Trasmittanza termica periodica Le ultime leggi in materia di efficienza energetica degli ambienti abitativi evidenziano l’esigenza di contenere il consumo energetico per la climatizzazione estiva. La grandezza che la legislazione ha introdotto per valutare queste prestazioni è la “trasmittanza termica periodica” Yie (W/m2K). La trasmittanza termica periodica Yie (W/m2K) è il parametro che valuta la capacità di un elemento strutturale opaco (parete o copertura) di sfasare ed attenuare il flusso termico che la attraversa nell’arco delle ventiquattro ore, definita e determinata, secondo la norma UNI EN ISO 13786:2008. Dalla sua definizione osserviamo come sia determinata dai seguenti due parametri: - fattore di attenuazione fa: è il rapporto tra il valore dell’ampiezza dell’onda termica esterna e quello dell’ampiezza dell’onda termica interna all’ambiente abitativo; - coefficiente di sfasamento Φ: è il ritardo espresso in termini di ore tra il picco dell’onda termica esterna e quello corrispettivo dell’onda termica interna all’ambiente abitativo. La trasmittanza termica periodica, in sostanza, quantifica la capacità “inerziale” delle pareti o delle coperture. Nell’ambiente abitativo l’inerzia termica si traduce in due benefici effetti durante la stagione calda: una attenuazione delle oscillazioni della temperatura rispetto a quelle della temperatura dell’ambiente esterno (che, a seconda delle condizioni climatiche, può raggiungere i 75°C) e una notevole riduzione della richiesta energetica per il raffrescamento grazie allo spostamento del picco termico nelle ore notturne. Il comportamento inerziale ha risvolti positivi anche durante la stagione fredda: il calore proveniente dalla radiazione solare, infatti, viene accumulato durante il giorno e rilasciato durante le fredde ore notturne. Le prestazioni in termini inerziali di una parete o di una copertura sono strettamente connesse alla sua massa superficiale: quanto questa è maggiore tanto maggiore è la sua capacità inerziale. Gli stessi effetti possono essere raggiunti molto più convenientemente sfruttando l’isolamento termico: in questo modo è possibile ottenere gli stessi vantaggi legati al comportamento inerziale mantenendo leggere le strutture che definiscono l’ambiente abitativo. Normativa di riferimento e quadro temporale 8 Data di richiesta del permesso di costruire o della denuncia di inizio attività Riferimento normativo Dal 1991 al 16.08.2005 Legge 10/91 Dal 17.08.2009 al 8.10.2005 Legge 10/91 e D.M.178 Dal 09.10.2005 al 01.02.2007 D.Lgs 192/05 Dal 02.02.2007 al 24.06.2009 D.Lgs 311/07 Dal 25.06.2009 D.P.R. 59/09 Contenimento dei consumi energetici in edilizia Il D.Lgs 192, il successivo D.Lgs 311 e relativi decreti attuativi, indicano le modalità per il raggiungimento dell’efficienza energetica al fine di ottenere la certificazione energetica degli edifici. Gli edifici vengono suddivisi sia in base alla destinazione d’uso che per zone climatiche; in funzione della specifica zona climatica di appartenenza viene richiesta la verifica dei valori limite di trasmittanza termica (U) sulle strutture componenti la costruzione come: strutture opache verticali, strutture opache orizzontali o inclinate, pavimenti verso locali non riscaldati o verso l’esterno, divisori verticali e orizzontali di separazione tra edifici o tra unità immobiliari confinanti e tutte le strutture opache che delimitano verso l’esterno ambienti non dotati di impianto di riscaldamento. CATEGORIE EDIFICI (D.P.R. 412/93) E. 1 (1) EDIFICI RESIDENZIALI con occupazione continuativa E. 1 (2) EDIFICI RESIDENZIALI con occupazione saltuaria E. 1 (3) EDIFICI ADIBITI AD ALBERGO, PENSIONE ed attività similari E. 2 EDIFICI per UFFICI e assimilabili E. 3 OSPEDALI, CASE di CURA e CLINICHE E. 4 EDIFICI adibiti ad attività RICREATIVE, associative o di culto e assimilabili E. 5 EDIFICI adibiti ad attività COMMERCIALI E. 6 EDIFICI adibiti ad attività SPORTIVE E. 7 EDIFICI adibiti ad attività SCOLASTICHE E. 8 EDIFICI INDUSTRIALI E ARTIGIANALI riscaldati per il comfort degli occupanti Schema indicativo delle Zone Climatiche (secondo D.P.R. 412/93) Legenda: GG = gradi giorno AO MI VE TO GE Zona A GG ≤ 600 (Lampedusa, Porto Empedocle) TS BO FI Zona B 601 ≤ GG ≤ 900 (Agrigento, Reggio Calabria, Messina, Trapani) AN PG Zona C 901 ≤ GG ≤ 1400 (Napoli, Imperia, Taranto, Cagliari) AQ Roma FG NA TA CA CZ TP BA ME Zona D 1401 ≤ GG ≤ 2100 (Firenze, Foggia, Roma, Ancona, Oristano) Zona E 2101 ≤ GG ≤ 3000 (Aosta, Torino, Milano, Bologna, L’Aquila) Zona F GG ≥ 3001 (Belluno, Cuneo) Lampedusa 9 Il Tetto in Legno Requisiti energetici degli edifici Il D.Lgs. 311, oltre alla verifica delle trasmittanze termiche (U limite) delle strutture in funzione della zona climatica, come raffigurato nelle tre tabelle a fianco, impone anche la verifica dei parametri sottoriportati. 1. Per le sole zone climatiche C, D, E ed F il valore di trasmittanza termica U ≤ 0.80 W/m2K deve essere verificato per le seguenti strutture: • tutti i divisori (verticali ed orizzontali) di separazione tra edifici o tra unità immobiliari confinanti; • tutte le strutture opache che delimitano gli ambienti non dotati di impianto di riscaldamento verso l’esterno. 2. Il D.P.R. 59/2009, che riprende con alcune modi- fiche ed integrazioni quanto già disciplinato dal D.Lgs. 192/05 e successivamente modificato ed integrato dal D.Lgs. 311/06 e D.Lgs. 115/08, stabilisce le verifiche che il progettista è chiamato ad eseguire, al fine di limitare i fabbisogni energetici per la climatizzazione estiva ed il contenimento della temperatura interna degli ambienti: • Per tutte le categorie di edifici, ad eccezione delle categorie con destinazione uso commerciale, scolastico, sportive, artigianali ed industriali; • Per tutte le tipologie di intervento, dalla costruzione di nuovo edificio alla ristrutturazione anche parziale dello stesso; • In tutte le zone climatiche ad esclusione della F, per le località nelle quali il valore medio mensile dell’irradianza sul piano orizzontale, nel mese di massima insolazione estiva sia maggiore o uguale a 290 W/m2; deve essere verificato quanto segue: 1. Relativamente a tutte le pareti verticali opache con l’eccezione di quelle comprese nel quadrante nord-ovest / nord / nord-est, almeno una delle seguenti verifiche: a. Che il valore della massa superficiale sia superiore a 230 kg/m2; b. Che il valore del modulo della trasmittanza termica periodica (Yie) sia inferiore a 0,12 W/ m2K; 2. Relativamente a tutte le pareti opache orizzontali ed inclinate che il valore del modulo della trasmittanza termica periodica (Yie) sia inferiore a 0,20 W/m2K. 10 Strutture opache verticali (U limite in W/m2K) Zona climatica Dal 1/1/2008 Dal 1/1/2010 A 0.72 0.62 B 0.54 0.48 C 0.46 0.40 D 0.40 0.36 E 0.37 0.34 F 0.35 0.33 Pavimenti verso locali non riscaldati o verso l’esterno (U limite in W/m2K) Zona climatica Dal 1/1/2008 Dal 1/1/2010 A 0.74 0.65 B 0.55 0.49 C 0.49 0.42 D 0.41 0.36 E 0.38 0.33 F 0.36 0.32 Coperture (U limite in W/m2K) Zona climatica Dal 1/1/2008 Dal 1/1/2010 A 0.42 0.38 B 0.42 0.38 C 0.42 0.38 D 0.35 0.32 E 0.32 0.30 F 0.31 0.29 Caratteristiche acustiche L’intreccio delle fibre dei prodotti in lana di roccia garantisce, oltre all’isolamento termico, anche un ottimo isolamento acustico. Il principio attraverso il quale i pannelli in lana di roccia Solida assorbono energia sonora è l’assorbimento per porosità. I pannelli in lana di roccia Solida hanno la capacità di trasformare per attrito l’energia sonora incidente in calore, all’interno delle micro-cavità presenti tra fibra e fibra. Alcuni tipi di pannelli in lana di roccia Solida hanno un coefficiente d’assorbimento acustico ( ) uguale ad 1, ovvero l’energia assorbita è pari al totale dell’energia incidente. La struttura fibrosa della lana di roccia Solida presenta una grande quantità di piccoli interstizi tra loro comunicanti. L’onda sonora incidente si propaga nell’aria contenuta nel materiale, cui consegue una trasformazione dell’energia sonora in energia termica (calore) per attrito. I pannelli in lana di roccia Solida sono senza dubbio i prodotti fonoassorbenti più utilizzati nell’edilizia. Di seguito riteniamo importante menzionare alcune nozioni fondamentali di acustica che troppo spesso vengono confuse, creando incertezze e dubbi nella fase di scelta dei materiali isolanti. Assorbimento acustico o fonoassorbimento In qualunque spazio si propaghi, un’onda sonora è soggetta ad assorbimento. Questo si distingue in: • assorbimento del mezzo di propagazione, che è trascurabile in ambienti chiusi; • assorbimento superficiale, che si produce quando un’onda colpisce una superficie, venendone in parte riflessa ed in parte assorbita. Nel caso di un locale chiuso l’assorbimento si verifica su tutte le superfici che lo delimitano. L’assorbimento è espresso attraverso il rapporto fra la parte di energia sonora che viene assorbita e l’energia totale incidente. Tale parametro viene chiamato coefficiente d’assorbimento acustico ( ), ha sempre valore inferiore ad 1 ed è tanto più piccolo quanto più riflettente è la superficie. Il principio attraverso il quale i pannelli in lana di roccia Solida assorbono l’energia sonora è l’assorbimento per porosità. I pannelli in lana di roccia Solida hanno la capacità di trasformare l’energia sonora incidente in calore, per attrito, all’interno delle microcavità tra fibra e fibra. Normativa italiana e requisiti acustici passivi degli edifici Con un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri la legge italiana disciplina i requisiti che devono possedere gli edifici in termini di prestazioni acustiche. Tale D.P.C.M. del 5/12/97 “Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici” ha definito i requisiti acustici passivi sia dei componenti costruttivi che delle sorgenti sonore interne, per ciascuna delle categorie di edifici indicate nella tabella riportata a fondo pagina. • Legge 447/95 “Legge quadro sull’inquinamento acustico” R’ • D.P.C.M. del 5/12/97 “Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici” w D2m,n,T,w L’nw Classificazione degli ambienti abitativi (D.P.C.M. 5/12/97, art. 2) e requisiti acustici passivi degli edifici (D.P.C.M. 5/12/97, tabella B) Cat. Destinazione R’ w D2m,n,T,w L’nw A Edifici adibiti a residenza e assimilabili ≥ 50 ≥ 40 ≤ 63 B Edifici adibiti a uffici e assimilabili ≥ 50 ≥ 42 ≤ 55 C Edifici adibiti ad alberghi, pensioni ed attività assimilabili ≥ 50 ≥ 40 ≤ 63 D Edifici adibiti ad ospedali, cliniche, case di cura e assimilabili ≥ 55 ≥ 45 ≤ 58 E Edifici adibiti ad attività scolastiche a tutti i livelli e assimilabili ≥ 50 ≥ 48 ≤ 58 F Edifici adibiti ad attività ricreative o di culto e assimilabili ≥ 50 ≥ 42 ≤ 55 G Edifici adibiti ad attività commerciali e assimilabili ≥ 50 ≥ 42 ≤ 55 R’w - Indice del potere fonoisolante apparente di partizione fra due dIstinte unità immobiliari. L’nw - Indice del livello di rumore di calpestio di solai, normalizzato. D2m,n,T,w - Indice dell’isolamento acustico standardizzato di facciata. 11 Il Tetto in Legno Coperture a falda in legno Estradosso ventilato con doppio strato di pannelli Le coperte in legno, con estradosso ventilato devono oggi rispettare diversi parametri tecnici, imposti dalla normativa italiana. La soluzione descritta di seguito consente di avere un eccellente isolamento termico. Le coperture in legno per garantire un isolamento acustico appropriato nel rispetto delle moderne norme tecniche e legislative, devono essere sempre formate da un doppio tavolato. La parte esterna di copertura dovrà essere, possibilmente, di elevata massa superficiale; per tale motivo sono consigliati nella maggior parte dei casi manti di copertura in coppi, tegole in cotto o cemento, mentre vengono sconsigliate soluzioni leggere quali semplici guaine di bitume o lamiere in rame o alluminio. L’intercapedine di ventilazione tra gli elementi di copertura e lo strato coibente sottostante deve avere lo spessore costante ed indicativamente dovrà essere di 4-6 cm; si devono evitare listellature orizzontali o altro che possa frenare lo scorrimento del flusso d’aria. L’utilizzo della ventilazione nelle coperture comporta considerevoli vantaggi in termini di efficienza energetica degli ambienti abitativi, sia per quanto riguarda la stagione estiva che quella invernale. il valore di fonoisolamento riportato successivamente, è da intendersi un valore stimato in opera perché ogni copertura, varia nelle sue caratteristiche, nelle scelte progettuali ed architettoniche, nelle dimensioni, nella presenza o meno di protuberanze o torrette, nella presenza di finestre più o meno grandi, dalla tipologia e dalla massa superficiale del manto di copertura, dalla precisione di posa dei materiali, che potrebbero ulteriormente peggiorare il valore di fonoisolamento di circa 2 dB; pertanto tali valori devono intendersi come orientativi ed in nessun modo vincolanti. Se il sottotetto è abitabile, la copertura è da intendersi come una facciata inclinata e secondo il DPCM 5.12.97 l’indice dell’isolamento acustico standardizzato di facciata (D2m,n,T,w) deve essere uguale o superiore a 40 dB. Nel sottotetto abitabile, vi sono obbligatoriamente finestre che normalmente sono le parti più deboli della copertura stessa. La soluzione a doppio strato isolante con singola orditura di travetti di contenimento, permette di eliminare i ponti termici. Tale soluzione consente di avere un eccellente isolamento termico ed un elevato isolamento acustico, con un contenuto costo di realizzazione. Vantaggi dell’applicazione • Non sottrae volume abitabile al sottotetto • Contribuisce a salvaguardare i componenti costruttivi da sollecitazioni termiche invernali ed estive, evitando dilatazioni strutturali dannose • Eccellente isolamento termico • Isolamento acustico elevato • Maggior “comfort” interno • Costi di realizzazione contenuti • Non si ha formazione di condensa del vapore acqueo proveniente dal sottotetto Vantaggi dell’applicazione • Non sottrae volume abitabile al sottotetto • Contribuisce a salvaguardare i componenti costruttivi da sollecitazioni termiche invernali ed estive, evitando dilatazioni strutturali dannose • Eccellente isolamento termico • Isolamento acustico elevato • Maggior “comfort” interno • Costi di realizzazione contenuti • Non si ha formazione di condensa del vapore acqueo proveniente dal sottotetto Falso puntone in legno 12 Telo imperm traspirant USB Reflex I partners ideali per la realizzazione di una perfetta copertura in legno Anni di esperienza a disposizione per garantire le prestazioni termo-acustiche, di tenuta all’aria e all’acqua nel tempo. Impermeabilizzazione, tenuta all’aria e linea vita Finestre da tetto e solare termico Isolamento termico e acustico Linea vita LUX TOP Colmo ventilato Lis tell o Finestra da tetto de ar meabile te a s ia t di v ent ilaz ion e Gu ain a Manto di copertura in tegole o coppi Pannello in legno OSB tipo 3 Polistirene espanso estruso Listello di contenimento isolante Freno al vapore USB Micro Lana di roccia ad alta densità Solida DPP Tavolato in legno 13 Il Tetto in Legno Voce di capitolato •Struttura portante della copertura con un assito di legno. •Posare il freno al vapore USB MICRO Riwega , sfrido compreso, con doppia funzione di traspirazione, impermeabile all’aria e all’acqua, direttamente sul primo assito. L’ USB MICRO va steso parallelamente alla linea di gronda, fissato con graffe o chiodi nella zona in cui risulta il sormonto successivo. I sormonti e le interruzioni devono essere sigillate con i nastri adesivi USB. Inoltre, per una procedura corretta la posa del coibente deve avvenire entro 3 mesi dalla posa in opera. Materiale: PP.PE.PP.: Peso: 230 gr/mq - Resistenza strappo: 406 N/5 cm - Valore Sd: ca. 2,0 m - Colonna d’acqua: 9000 mm - Reazione al fuoco: B2 - Reazione raggi UVA: 4 mesi •Posare direttamente sopra al freno al vapore, parallelamente alla linea di gronda, l’ orditura di travetti in legno di spessore pari a quello del primo strato d’isolante, posti ad una distanza identica alla larghezza del pannello isolante (600 mm). Tali travetti in legno dovranno essere ancorati alle travi sottostanti al fine di evitare che si spostino dalla loro sede. •Posare, tra i litelli, il primo strato di isolante termico realizzato mediante pannelli in lastra di polistirene espanso estruso monostrato Styrodur® 3035 CS con pelle superficiale liscia e con battentatura perimetrale, esente da HCFC, HFC e sottoposta a controllo di qualità del FIW di Monaco, con valore della conduttività termica dichiarata a 10°C secondo UNI EN 13164: 0,038 W/m2K per spessore 180 mm, 0,032 W/m·K , resistenza a compressione al 10% di schiacciamento secondo EN 826 pari a 300 kPa; resistenza a compressione per carichi permanenti dopo 50 anni con compressione ≤ 2% secondo la UNI EN 1606 pari a 130 kPa; assorbimento d’acqua secondo la UNI EN 12087 pari allo 0,2% in volume; assorbimento di umidità per diffusione e condensazione secondo la UNI EN 12088 ≤ 3% in volume; assorbimento d’acqua conseguente alla prova gelo-disgelo secondo la UNI EN 12091 ≤ 1% in volume; fattore di resistenza al passaggio del vapore acqueo μ (adimensionale) secondo la UNI EN 12086 pari a 80, media di celle chiuse secondo la UNI EN ISO 4590 superiore al 95%; reazione al fuoco Classe Europea E secondo UNI EN 13501-1 •Posare il secondo strato di isolante termo-acustico realizzato mediante pannelli in lana di roccia Solida DPP, marcati CE secondo la norma EN 13162, aventi le caratteristiche seguenti: dimensioni 0,60 x 1,20 m; conducibilità termica λD dichiarata alla temperatura media di 10°C pari a 0,040 W/(m·K); resistenza termica R dichiarata alla temperatura media di 10°C del pannello non dovrà essere inferiore a 1,00 m2K/W per uno spessore posato in opera di 40 mm; resistenza a compressione per deformazione del 10% non dovrà essere inferiore a 70 kPa; la resistenza al carico puntuale non dovrà essere inferiore ai 600 N; fattore di resistenza alla diffusione del vapore μ= 1; reazione al fuoco secondo norma EN 13501-1: Euroclasse A1; l’assorbimento d’acqua nel breve periodo WS, secondo UNI EN 1609, dovrà essere inferiore ad 1 kg/m2; l’assorbimento d’acqua a lungo termine WL(P), secondo UNI EN 1609, dovrà essere inferiore ad 3 kg/m2; calore specifico: 1030 J/kg·K. •Posare la membrana sottotetto ad alta traspirazione riflettente USB REFLEX Riwega, composto da uno strato superiore in lamina di alluminio preforato e protetto con un film in polietilene, da una membrana centrale ad alta traspirazione, impermeabile all’acqua e all’aria, e da uno strato assorbente nella parte inferiore. USB REFLEX va steso direttamente sull’isolante termoacustico, parallelamente alla linea di gronda, e fissato con graffe o chiodi nella zona in cui risulta il sormonto successivo. Per garantire unacorretta posa del telo utilizzare USB TIP Guarnizione Chiodo in corrispondenza dei chiodi stessi. I sormonti e le interruzioni devono essere sigillate con il nastro adesivo USB TAPE REFLEX Riwega. Inoltre, per una procedura corretta la copertura con tegole o simile deve avvenire entro 3 mesi dalla posa in opera. Materiale: PP.PP.ALU.PE; Peso: 160 gr/mq; Valore Sd: ca. 0,07 m; Classe d’impermeabilità all’acqua: W1; Reazione al fuoco: B2; Reazione raggi UVA: 4 mesi •Fissare meccanicamente, sopra la membrana riflettente, perpendicolare alla pendenza della falda, i listelli in legno di sezione pari alla ventilazione che si vuole realizzare. •Fissare meccanicamente su tali listelli un secondo assito composto da un pannello in OSB tipo 3 dello spessore di 15 mm con funzione di piano di posa degli strati successivi della copertura. •Posare sull’assito la membrana bituminosa prefabbricata con scaglie di ardesia, parallelamente alla linea di gronda procedendo da questa verso il colmo e sovrapponendo i teli per 10 cm. •Posare i coppi o le tegole di copertura. 14 oppi o tegole ardesiata istelli in legno Manto di copertura in coppi o tegole Membrana bituminosa ardesiata Pannello OSB Strato di ventilazione, listelli in legno Telo USB Reflex Solida DPP Styrodur 3035 C Telo USB Micro Assito in legno Travi portanti Zona climatica U 2010 limite W/m2K Trasmittanza copertura U = 0,21 W/m2K A 0,38 B 0,38 Trasmittanza termica periodica C 0,38 Yie = 0,152 W/m2K D 0,32 E 0,30 F 0,29 Isolamento acustico* R’w = 47 dB *Valore di fonoisolamento stimato in opera R’w ca. dB 15 Il Tetto in Legno Styrodur® 3035 C Caratteristiche Styrodur® C è una lastra in polistirene espanso estruso (XPS) esente da HCFC, HFC, colorato in verde con trattamento antifiamma e con pelle su entrambi i lati. Applicazioni Styrodur® 3035 CS trova impiego in tutti quei casi in cui, oltre all’eccellente potere termoisolante, siano richiesti un assorbimento d’acqua minimo ed una buona resistenza meccanica a carico dinamico e permanente. I principali campi d’impiego sono: •Isolamento termico su tetto rovescio e in tetti costruiti secondo lo stesso principio come tetti adibiti a parcheggio, a terrazzo e a giardini pensili (Omologazioni DIBt n° Z.23.4.222). •Tetto rovescio costruito su tetto caldo convenzionale vecchio o nuovo. •Isolamento termico di tetti caldi impermeabilizzati con guaine bituminose. •Isolamento termico di pareti esterne a contatto con il terreno in presenza o meno di falda (Omologazione DIBt n° Z.23.5.223). •Isolamento termico sotto fondazioni in presenza o meno di falda (Omologazione n° DIBt Z.23.34.1325). •Isolamento termico di pavimenti e pareti di celle frigorifere. •Protezione dal gelo di massicciate stradali e ferroviarie, di pavimenti industriali e di locali di manutenzione (hangar), piste di pattinaggio, ecc. •Per l’impiego in edilizia vanno ovviamente osservate le prescrizioni delle autorità competenti e le relative norme. Forma di fornitura Lastre con battentatura perimetrale. Voce di capitolato Lastra di polistirene espanso estruso monostrato con pelle superficiale liscia e con battentatura perimetrale, esente da HCFC, HFC (tipo Styrodur® 3035 CS) e sottoposta a controllo di qualità del FIW di Monaco, con valore della conduttività termica dichiarata a 10°C secondo UNI EN 13164 variabile con in base allo spessore: 0,031 W/m·K per spessore 30 mm, 0,032 W/m·K per spessore 40 mm, 0,033 W/m·K per spessore 50 mm, 0,034 W/m×K per spessore 60 mm, 0,035 W/m·K per spessore 80 mm, 0,037 W/m·K per spessore 100 mm, 0,038 W/m·K per spessori di 120, 140 e 160 mm, 0,040 W/m·K per spessore 180 mm; resistenza a compressione al 10% di schiacciamento secondo EN 826 pari a 300 kPa; resistenza a compressione per carichi permanenti dopo 50 anni con compressione ≤ 2% secondo la UNI EN 1606 pari a 130 kPa; assorbimento d’acqua secondo la UNI EN 12087 pari allo 0,2% in volume; assorbimento di umidità per diffusione e condensazione secondo la UNI EN 12088 ≤ 3% in volume; assorbimento d’acqua conseguente alla prova gelo-disgelo secondo la UNI EN 12091 ≤ 1% in volume; fattore di resistenza al passaggio del vapore acqueo μ (adimensionale) secondo la UNI EN 12086 variabile con lo spessore tra 150 (per spessori tra 30 e 50 mm), 100 (per spessori tra 60, 80 e 100 mm), 80 (per spessore 120 mm) e 50 (per spessore di 140, 160 e 180 mm); media di celle chiuse secondo la UNI EN ISO 4590 superiore al 95%; reazione al fuoco Classe Europea E secondo UNI EN 13501-1; con omologazioni DIBt per applicazione sotto fondazione in presenza o meno di falda in singolo, doppio o triplo strato fino ad un massimo di 300 mm (Z.23.34.1325), perimetrale contro terra in presenza o meno di falda (Z.23.5.223) e per applicazioni a tetto rovescio in versione pedonabile, carrabile (tetto parcheggio) e tetto giardino (Z.23.4.222). Tutti i tipi di Styrodur® C sono sottoposti annualmente ad un severo controllo di qualità per l’ottenimento delle omologazioni di applicazione. Questi controlli vengono effettuati da un Istituto esterno preposto: FIW (Forschungsinstitut für Wärmeschutz) di Monaco di Baviera. Ogni imballo di materiale è corredato da un’etichetta su cui è riportata la marcatura CE ed i relativi riferimenti alla norma EN 13164. 16 Dati Tecnici Styrodur • 3035 C Proprietà Unità di misura(1) Codifica secondo EN 13164 3035 CS Norma Valore Finitura perimetrale Superficie liscia Lunghezza x larghezza Densità (valore minimo indicativo) mm 1265 x 615 kg/m3 33 . D [W/(m K)] RD [m2.K/W] Conduttività termica Resistenza termica Spessori UNI EN 1602 D RD 0,031 0,032 0,033 0,034 0,035 0,037 0,038 0,038 0,038 0,040 30 mm 40 mm 50 mm 60 mm 80 mm 100 mm 120 mm 140 mm 160 mm 180 mm UNI EN 13164 1,00 1,25 1,55 1,80 2,35 2,80 3,30 3,70 4,20 4,55 kPa CS(10\Y) 300 300 UNI EN 826 kPa CC(2/1,5/50) 130 130 UNI EN 1606 kPa - 130 185 DIBt Z-23.34-1325 Aderenza al calcestruzzo kPa TR 200 - UNI EN 1607 Resistenza al taglio kPa SS > 300 UNI EN 12090 kPa CM 20.000 5.000 UNI EN 826 Stabilità dimensionale 70° C; 90% um. rel. % DS(TH) 5% UNI EN 1604 Comportamento alla deformazione: carico 40 kPa; 70 °C % DLT(2)5 5% UNI EN 1605 mm/(m.K) - 0,08 0,06 DIN 53752 Reazione al fuoco (3) Classe - E UNI EN 13501-1 Assorbimento d’acqua per immersione Vol. % WL(T)0,7 0,2 UNI EN 12087 Assorbimento di umidità per diffusione e condensazione Vol. % WD(V)3 3 UNI EN 12088 20 mm Resistenza a compressione con schiacciamento del 10% 30 mm > 30 mm 20 mm Resistenza a compressione dopo 50 anni con schiacciamento 2% 30 mm > 30 mm Certificazione di resistenza a compressione sotto fondazione cons. fcd Breve Termine E Modulo elastico a compressione Lungo Termine E50 Longitudinale Coeff. di dilatazione termica lineare Trasversale Resistenza alla diffusione del vapore acqueo (in funzione dello spessore) MU (2) 150 - 50 UNI EN 12086 Comportamento al gelo (300 alternanze gelo/disgelo) Vol. % FT2 Temperatura limite di utilizzo °C - 75 UNI EN 14706 Media celle chiuse % CV 95 ISO 4590 (1) N/mm2 = 1 MPa = 1.000 kPa (2) Per posa multistrato: 100 kPa 1 UNI EN 12091 (3) Materiale da costruzione classe DIN 4102-B 17 Il Tetto in Legno SOLIDA® DPP Solida® DPP Pannello rigido ad altissima densità in lana di roccia biosolubile, non rivestito. Il pannello è costituito da lana minerale ottenuta dalla fusione e dalla filatura di rocce naturali. Applicazioni Pannello rigido ad altissima densità in lana di roccia biosolubile, non rivestito. Il pannello è costituito da lana minerale ottenuta dalla fusione e dalla filatura di rocce naturali. Pannello idoneo all’isolamento in estradosso di coperture piane (tetto caldo) ed inclinate. Coperture piane: è raccomandato per applicazioni in cui lo strato impermeabile è realizzato con membrane o guaine bituminose anche in caso di assenza di fissaggi meccanici (incollaggio). Coperture inclinate: particolarmente indicato nel caso di tetti in legno e ventilati dove apporta, grazie alla sua elevata densità, un significativo incremento delle prestazioni acustiche e di attenuazione termica nel periodo estivo. Salute e Sicurezza La lana di roccia Solida è conforme alla direttiva europea 97/69/CE, 23° aggiornamento della direttiva 67/548/CE, infatti garantisce i requisiti previsti dalla nota Q in essa definiti. La lana di roccia Solida viene prodotta utilizzando una fibra “biosolubile” che non origina fenomeni di biopersistenza, in questo modo i nostri prodotti vengo inclusi nella categoria “0“ non classificabile come sostanza cancerogena. A garanzia delle caratteristiche di biosolubilità della propria lana di roccia, Termolan ha aderito in modo volontario al marchio Europeo EUCEB al fine di garantire la “biosolubilità” della lana di roccia Solida. EUCEB (European Certification Board for Mineral Wool Products) è un ente di certificazione che verifica la conformità dei prodotti in lana minerale ai parametri previsti dalla nota Q della direttiva europea 97/69/CE. Il marchio EUCEB prevede un controllo continuo della produzione. Il pannello Solida DPP è un prodotto a marchio CE, in conformità alle normative UNI EN 13162. 18 Solida® DPP - Dati tecnici secondo UNI EN 13162 Caratteristiche Valore Unità di misura Norma 165 kg/m3 EN 1602 0,040 W/m·K EN 13162 EN 12667 EN 12939 m2K/W - A1 - EN 13501-1 1.030 J/kg·K EN 12524 Resistenza a compressione al 10% di deformazione ≥ 70 kPa EN 826 Resistenza a trazione nella direzione dello spessore ≥ 15 kPa EN 1608 Resistenza al carico puntuale ≥ 600 N EN 12430 Resistenza al passaggio del vapore acqueo 1 μ EN 12086 Assorbimento d’acqua a breve termine - WS ≤ 1,0 kg/m2 EN 1609 Assorbimento d’acqua a lungo termine - WL(P) ≤ 3,0 kg/m2 EN 1609 > 1.000 °C - 2x10 °C - Densità nominale della sola fibra ± 10% Conducibilità termica λD alla temperatura media di 10 °C Resistenza termica RD alla temperatura media di 10 °C Spessore (mm) 30 0,75 Spessore (mm) 40 1,00 Spessore (mm) 50 1,25 Spessore (mm) 60 1,50 Spessore (mm) 70 1,75 Spessore (mm) 80 2,00 Spessore (mm) 100 2,50 Spessore (mm) 120 3,00 Spessore (mm) 140 3,50 Spessore (mm) 160 4,00 Reazione al fuoco (Euroclasse) Calore specifico (Cp) Temperatura di fusione lana di roccia tt Dilatazione termica lineare -6 -1 Stabilità all’umidità le caratteristiche prestazionali del pannello non sono influenzate dalle condizioni igrometriche dell’ambiente. Dimensioni dei pannelli 1200 x 600 mm Spessori disponibili 30, 40, 50, 60, 70, 80, 100, 120, 140, 160 mm Avvertenze: I dati contenuti nella presente scheda tecnica, hanno la finalità di contribuire alla descrizione generale del prodotto. E’ pertanto compito e responsabilità dell’utilizzatore verificare che il prodotto e la relativa documentazione possano essere idonei alla specifica applicazione in conformità alla legislazione e normativa vigente. Termolan Srl si riserva il diritto di apportare in ogni momento e senza preavviso modifiche di qualsivoglia natura, nonché di cessarne la produzione. L’effettuazione delle forniture è subordinata alle nostre possibilità di produzione. Ottobre 2009 19 Il Tetto in Legno Perchè ventilare il tetto • Per eliminare l’umidità • Per abbassare le alte temperature estive tra copertura e coibente • Per far defluire in gronda eventuali infiltrazioni d’acqua • Perchè la coperture in tegole e coppi duri per sempre Il vapore acqueo tende a trasmigrare dagli ambienti sottostanti verso l’alto, creando condensa sulla superficie inferiore della copertura. Espulsione dell’aria calda durante l’estate prima che il calore esterno (fino a 80°) si trasmette alla mansarda sottostante. Forti precipitazioni possono imbibire il manto di copertura, creando l’effetto goccia Il calore che in inverno sale dall’abitazione viene distribuito uniformemente, evitando scioglimenti circoscritti di neve. Si ottiene così la garanzia alla gelività (gelo/disgelo) da parte dei produttori di tegole e coppi. PUNTO CHIODO O USB TIP Il punto chiodo sotto il controlistello prontamente sigillato con la guarnizione USB TIP. Questo particolare accorgimento di sigillatura, garantisce una permeabilità contro eventuali infiltrazioni d’acqua e riduce sensibilmente gli eventulai ponti termici. Prodotti in alternativa: USB TIP KONT A B PUNTO CHIODO O USB TIP Il punto chiodo sotto il controlistello prontamente sigillato con la guarnizione USB TIP. Questo particolare accorgimento di sigillatura, garantisce una permeabilità contro eventuali infiltrazioni d’acqua e riduce sensibilmente gli eventulai ponti termici. Prodotti in alternativa: USB TIP KONT SIGILLATURE INTORNO ALLE INTERRUZIONI Condotte di ventilazione, sfiati, comignoli etc. vengono prontamente sigillate contro l’aria, acqua e vento con il nastro adesivo USB COLL 80. Questo tipo di impiego evita infiltrazioni nel tempo evitando così dispersioni, ponti termici etc. Posa in opera dal basso verso l’alto. C D I PETTINI E LE RETI ANTIUCCELLI per proteggere il sottotetto dai volatili e per garantire “l’apertura” d’aria in gronda secondo la normativa DIN 4108-3 E ROLL-TECH è composto nella parte esterna da due fasce in alluminio colorate, composte nella parte inferiore da colla bultica e nella parte centrale da una rete in polipropilene aperta all’aria e impermeabile all’acqua. Una colla speciale ed una cucitura con filato anti UV garantiscono l’unione tra le fasce e rete. La parte centrale della rete è ricoperta da un tessuto rinforzato per garantire la posa in opera a regola d’arte. Telo imperm traspirant USB Reflex D Falso puntone in legno 20 Come ventilare il tetto (secondo la normativa DIN 4108-3 tetto coibentato) Apertura in gronda La sezione d’apertura d’aria nelle linee di gronda deve corrispondere al minimo del 2% alla relativa falda tetto e non sotto i 200 cm2/m. Riwega consiglia 400 cm2 Sotto la copertura La sezione d’apertura d’aria tra copertura e coibente deve essere superiore a 20 mm di altezza e non inferiore a 200 cm2/m in corrispondenza della lunghezza falda. Riwega consiglia da 40 a 60 mm. (Secondo la pendenza del tetto) Linea vita LUX TOP SUl colmo e displuvio La sezione d’apertura d’aria nelle linee di colmo/displuvio deve corrispondere al minimo del 0,05% alla relativa falda tetto. Riwega consiglia 145 cm2/m. E Colmo ventilato Lis meabile te a s ia t di v ent ilaz B tell o Finestra da tetto de ar ion e Gu ain a Manto di copertura in tegole o coppi Pannello in legno OSB tipo 3 A Polistirene espanso estruso Styrodur 3035 C Freno al vapore USB Micro C Listello di contenimento isolante B Lana di roccia ad alta densità Solida DPP Tavolato in legno 21 Il Tetto in Legno Tecnica per l’impermeabilizzazione La tenuta all’acqua, aria, vento, vapore e rumore Se esiste un passaggio libero di aria, per esempio una fessura aperta, dovuta ad un’interruzione del pacchetto tetto e/o parete non sigillata, si producono i seguenti inconvenienti: • Entrata di calore d‘estate • Perdita di calore d‘inverno per convezione libera d‘aria calda e per l‘entrata di vento freddo dall‘esterno • Condensa negli strati esterni d‘inverno, dove l‘aria umida proveniente dall‘interno si raffredda e può condensare • Condensa negli strati interni d‘estate, dove l‘aria esterna umida si raffredda e può condensare • Riduzione del comfort interno a causa degli spifferi • Passaggio di rumore Possibili interruzioni del pacchetto tetto e/o parete: • Sovrapposizione degli strati di membrana traspirante e/o schermo al vapore • Finestre da tetto • Camini • Sfiati dell‘aria o del gas • Passaggio di tubi idraulici o dei pannelli solari • Passaggio di cavi elettrici • Punto di congiunzione tetto/parete • Punto di congiunzione parete/fondamenta • Serramenti Ponti acustici interni : • Solaio in legno • Solaio in laterocemento • Punto di congiunzione solaio/parete • Punto di congiunzione parete/pavimento 22 La problematica dell‘impermeabilità all‘aria nel tetto e nella parete in legno La permeabilità all‘aria definisce il modo e la quantità del passaggio dell‘aria in un elemento costruttivo. Attenzione! Tale concetto non dev‘essere scambiato con la diffusione del vapore, che è un fenomeno utile, per asciugare il tetto. Il passaggio libero di aria, comporta invece gravi problemi di tipo termico e di condensa. Il passaggio del vapore nelle fessure aperte va, come già detto, nella direzione del passaggio del calore: d‘inverno dall‘interno all‘esterno, d‘estate viceversa dall‘esterno all‘interno. L‘umidità condensa ad una temperatura più bassa di quella di saturazione. La quantità di condensa creata a causa del passaggio libero d‘aria è circa 100 volte più alta di quella “fisiologica” che si ha nella diffusione controllata del vapore. Per questo motivo le fessure aperte nella struttura comportano spesso un danno, favorendo la formazione di muffa. In ogni caso incidono molto sul comfort interno, per gli spifferi d‘aria fredda, soprattutto quando all‘esterno siamo in presenza di un forte vento o di una temperatura molto bassa. Lo stesso effetto si riscontra d‘estate in sottotetti climatizzati, dove si forma la condensa a causa dell‘entrata dell‘aria esterna umida e calda, che all‘interno raggiunge la temperatura di saturazione. Inoltre si ha un aumento del rumore proveniente dall‘esterno durante tutto l‘anno. INVERNO R U M O R E VE N TO ESTATE Entrata di calore Perdita di calore AR IA TUTTO L’ANNO Esempio pratico: La brina sciolta in corrispondenza di finestre e camini indica il passaggio libero ed incontrollato d‘aria attraverso i punti non sigillati dello schermo al vapore e della membrana traspirante. Si denota chiaramente un’enorme dispersione energetica invernale, mentre nel periodo estivo la ventilazione del tetto può far penetrare in ogni punto debole aria calda molto carica di umidità, compromettendo il comfort abitativo del sottotetto nonchè l‘integrità fisica dei materiali del pacchetto tetto. Dal punto di vista acustico ogni passaggio d‘aria diventa conduttore dei rumori provocati dal passaggio di veicoli sulla strada che fiancheggia l‘edificio. 23 Il Tetto in Legno Come garantire una buona tenuta all’aria Una buona tenuta all‘aria di un tetto o di una parete in legno si può garantire trovando la sintesi tra la progettazione e l‘esecuzione e cercando di avere due strati ermetici al passaggio d‘aria: • strato interno di tenuta all‘aria (per esempio con lo schermo al vapore) • strato esterno di barriera al vento (per esempio con membrana ad alta traspirabilità) I punti deboli non sono le superfici grandi, ma tutte le interruzioni e le fuoriuscite dal tetto con condotte, tubi e canali. Attenzione all‘antenna, ai tubi di ventilazione, ai tubi per l‘impianto solare termico e fotovoltaico come alle lampade esterne, ai passaggi di travi e travetti e alle finestre. • I teli ed i freni al vapore sono da incollare nelle loro giunzioni; • i tubi grossi, le condotte e le finestre nel tetto vanno incollati con nastri butilici o speciali elementi in PVC o in EPDM all‘esterno con la membrana ad alta traspirabilità e all‘interno con lo schermo al vapore; • i tubi sottotraccia dell‘impianto elettrico o dei sistemi di telecomunicazione (antenne, telefono, ...) sono da sigillare dall‘interno con appositi nastri butilici o speciali elementi in PVC o in EPDM • le travi sono da posare sul muro intonacato o rasato con l‘ausilio di guarnizioni in EPDM; • Le pareti interne delle case in legno vanno sigillate nelle loro giunzioni con appositi nastri adesivi acrilici, nastri butilici, sigillanti in cartuccia o guarnizioni in EPDM • I serramenti vanno sigillati con guarnizioni ad espansione o in EPDM sul loro perimetro in appoggio al muro o al falso telaio Il test della tenuta all’aria La norma in vigore sul test della tenuta all‘aria di edifici è la UNI EN 13829:2003. La norma non riporta nessun limite sulla tenuta all‘aria ma si limita a definire la misura stessa. La metodologia descritta è il test BlowerDoor, nel quale una ventola mette l‘involucro in pressione e depressione. Nel test devono essere corrette la pressione atmosferica, la pressione interna dell‘edificio, le temperature interne ed esterne ed il vento. Questi parametri devono calibrare la misura all‘inizio e alla fine delle misure. Con la ventola (posta in una finestra o in una porta esterna) si fanno una serie di misure che devono portare alla curva di regressione, la quale definisce le perdite dell‘involucro alle diverse differenze di pressione. La perdita media (tra pressione e depressione) a 50 Pa di differenza di pressione tra interno ed esterno in rapporto al volume rinchiuso nell‘edificio viene chiamato n50 e definisce la tenuta all‘aria dell‘edificio. n50= Ventola per BlowerDoor test controllata da computer 24 V50 V Passaggi incontrollati d‘aria dovuti alla mancata sigillazione rilevati con termocamera ad infrarossi LINEA VITA LUX-top 5 4 7 1 6 3 2 8 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 LUX-top 3-S con piastra modificata su misura LUX-top variante 6 fissaggio laterale LUX-top variante 5 contropiastra LUX-top variante 3 standard LUX-top variante 3 AP rinforzato Tirante cavo in acciaio Cordino acciaio diametro 8 mm LUX-top FALZ SET di impermeabilizzazione per tegola di colmo Tirante brevettato RIFERIMENTO NORMATIVO D.L. 494/96 modoficato dal D.L. 528/99 (Direttiva cantiere), D.LGS. 8 luglio 2003 n. 235. Il coordinatore della sicurezza in fase di progetto ai sensi dell‘art. 4 della direttiva cantieri deve redigere il fascicolo tecnico dell‘opera e deve valutare i relativi rischi di manutenzione ordinaria e straordinaria dell‘opera e prescrivere e prevedere nel relativo piano di sicurezza e di coordinamento gli equipaggiamenti di sicurezza. Questo tipo di gancio è certificato secondo la normativa europea UNI EN 795/C e corrisponde ai requisiti della Linea Guida per l‘esecuzione di lavori temporanei in quota con l‘impiego di sistemi di accesso e posizionamento mediante funi. D.LGS. 8 luglio 2003 n. 235 attuazione direttiva 2001/45/CE. 10 9 25 Il Tetto in Legno Gamma finestre ad elevato isolamento termico Uw = 0,82 - Finestra GPU SD0J1 Questa vetrata è consigliata per CasaClima A Uw = 1,00 - Finestra 65 Questa vetrata è consigliata per CasaClima A •Finestra GPU speciale a massimo isolamento termico completa di isolamento perimetrale del telaio e raccordo isolato singolo per manti di copertura sagomati •Vetro interno stratificato di sicurezza (6 mm con PVB). Rispondente alla norma UNI 7697. •intercapedine con gas Krypton (10 mm) •vetro temprato bassoemissivo (3 mm) •intercapedine con gas Krypton (10 mm) •vetro temprato esterno bassoemissivo autopulente (4 mm) •due livelli di guarnizioni perimetrali continue di cui una a battuta •struttura telaio e battente in pino •rivestimenti esterni in alluminio in grigio scuro (RAL 7043) •isolamento perimetrale telaio Isolamento termico ai massimi livelli La miglior finestra per tetti presente sul mercato deve essere connessa alla copertura nel migliore dei modi. La finestra speciale GPU SD0J1 viene fornita con uno speciale raccordo isolato che annulla qualsiasi ponte termico tra telaio e pacchetto isolante. Il kit comprende anche uno speciale feltro bitumato presagomato anticondensa che impermeabilizza la finestra e ne completa la posa a regola d’arte. Questa finestra supera di gran lunga gli standard energetici della normativa italiana Dlgs 311 ma è perfettamente adatta a qualsiasi edificio passivo. •vetro interno stratificato di sicurezza (6 mm con PVB). Rispondente alla norma UNI 7697 •intercapedine con gas Krypton (10 mm) •vetro float bassoemissivo (3 mm) •intercapedine con gas Krypton (10 mm) •vetro temprato esterno bassoemissivo autopulente (4 mm) •due livelli di guarnizioni perimetrali continue di cui una a battuta •rivestimenti esterni in alluminio grigio scuro (RAL 7043), rame o, su richiesta, in zinco al titanio •struttura telaio e battente in pino Zona climatica Finestra GPU SD0J1 Dal 1.01.2010 per nuove finestre D.M. 11.03.2008 Finestra GPU SD0J1 A 3,7 √ 4,6 √ B 2,4 √ 3,0 √ C 2,1 √ 2,6 √ D 2,0 √ 2,4 √ E 1,8 √ 2,2 √ F 1,6 √ 2,0 √ √ A norma 26 Dal 15.03.2010 per sostituzione finestre e detrazione 55% D.M. 26.01.2010 X Non a norma Gamma finestre ad elevato isolamento acustico 42 dB - Finestra 62 37 dB - Finestra 60 Finestra consigliata Questa vetrata è consigliata per CasaClima A-oro •vetro interno stratificato di sicurezza (4 mm con PVB). Rispondente alla norma UNI 7697 •intercapedine con gas Argon (18 mm) •vetro float (3 mm) •intercapedine con aria (38 mm) •vetro float (8 mm) •tre livelli di guarnizioni perimetrali continue di cui una a battuta •struttura telaio e battente in pino •rivestimenti esterni in alluminio grigio scuro (RAL 7043) e in rame Isolamento acustico medio di facciata Quando la normativa richiede un abbattimento acustico di facciata superiore a 42 dB o 40 dB (uffici, centri commerciali, scuole ecc.) non è strettamente necessario che tutti gli elementi che compongono la facciata abbiano la medesima prestazione acustica. La stessa norma fornisce un metodo di calcolo previsionale che permette di valutare l’impatto di prodotti con prestazioni diverse sulla media di facciata: R w = 10 - log ∑S ∑10 S 1 R 10 W 1 Questa vetrata è consigliata per CasaClima A •vetro interno stratificato di sicurezza (6 mm con PVB). Rispondente alla norma UNI 7697 •intercapedine con gas Krypton (12 mm) •vetro temprato esterno bassoemissivo (6 mm) •due livelli di guarnizioni perimetrali continue di cui una a battuta •struttura telaio e battente in pino •rivestimenti esterni in alluminio grigio scuro (RAL 7043), rame o, su richiesta, zinco al titanio Esempio con finestra 62 (42 dB) Utilizzando questo metodo è possibile verficare che in presenza di un pacchetto di copertura con isolamento acustico di 48 dB e in presenza di finestre con un isolamento acustico di 42 dB, che coprono il 10% della copertura, l’abbattimento acustico medio è di 46,43 dB. Esempio con finestra 60 (37 dB) In presenza di un pacchetto di copertura con isolamento acustico di 43 dB e in presenza di finestre con un isolamento acustico di 37 dB, che coprono il 10% della copertura, l’abbattimento acustico medio è di 40,81 dB. Superiore quindi ai 40 dB previsti dalla normativa. 27 Il Tetto in Legno Solare termico I collettori solari disponibili in 5 misure e, grazie ai raccordi VELUX, possono essere affiancati alle normali finestre per tetti in sostituzione del manto di copertura. 1 3 2 3 1 I collettori solari VELUX: • sono disponibili in 5 misure • si integrano nel tetto con tubi di raccordo a scomparsa • sono garantiti 5 anni anche se non collegati ai serbatoi/scambiatori • di accumulo VELUX 28 1 collettore solare VELUX 2 finestra per tetti VELUX 3 raccordo per affiancare sovrapporre più finestre e collettori Dettaglio costruttivo: collettori e tubi di raccordo Collettori solari termici • collettore solare VELUX integrato • raccordo VELUX • tubo flessibile coibentato mandata/ritorno a scomparsa sotto il manto di copertura Misure collettori VELUX CLI S06 118 (1,42 m2) 140 CLI M08 CLI S08 (1,16 m ) (1,68 m2) 2 CLI U10 160 (2,24 m2) CLI U12 180 (2,51 m2) Serbatoi e gruppo pompa • per la produzione di acqua calda con una capacità di 160, 200, 300 e 400 litri • per la produzione di acqua calda sanitaria integrazione dell’impianto di riscaldamento (bassa temperatura) con una capacità di 550, 750 e 950 litri cm 78 114 134 I collettori U10 sono per prestazioni standard, negli altri casi scegliere collettori di misure diverse. 29 Il Tetto in Legno 30