n.41_NUOVO 19-09-2006 15:02 Pagina 1 MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA N U M E R O 41 OTTOBRE 2006 a n n o i V - n u m e r o 4 1 - o t t o b r e 2 0 0 6 - p o s t e i ta l i a n e . s p e d i z i o n e i n a . p. 7 0 % d . c . / d . c . i . t o r i n o - ta s s a pag ata / tax e p e r ç u e / o r d i na r i o DIRETTORE ALBERTO BARBERA “Il gattopardo” di Luchino Visconti (1963) L’estetica dello sguardo. L’arte di Luchino Visconti di Sergio Toffetti * L’estetica dello sguardo L’arte di Luchino Visconti Quel mucchio selvaggio Tutti i film di Sam Peckinpah EstOvest Cinema 06 La musica contemporanea al cinema Figure di donne La non-stop del Centro Interculturale Festival Cinemambiente IX edizione Il restauro dei film di Luchino Visconti è uno dei progetti cui la Cineteca Nazionale ha lavorato di più. Sia perché si tratta di uno dei più importanti autori del cinema italiano, sia perché la figura di Visconti rappresenta un momento di forte continuità del Centro Sperimentale di Cinematografia, la più importante istituzione culturale del cinema italiano. Parte essenziale della nostra identità resta ancora oggi la memoria – ai limiti della leggenda - degli ex studenti del CSC chiamati da Visconti a Ferrara per Ossessione: Peppe De Santis, Gianni Puccini, mentre Pietro Ingrao - costretto a Roma perché già impegnato nella lotta politica clandestina con Mario Alicata e il gruppo dei comunisti romani - scrive agli amici sollecitando con impazienza notizie dal set. Parte essenziale del Centro Sperimentale resta ancora oggi la presenza quotidiana dei “viscontiani” al nostro fianco – seppure integrata dai “rosselliniani” e dallo stesso Roberto Rossellini, commissario del CSC nel 1968. E dunque i seminari di sceneggiatura di Suso Cecchi d’Amico, la presidenza di Lino Miccichè, la direzione della scuola di cinema di Caterina D’Amico, l’impegno dei “comprimari” di Visconti nel trasferire i saperi del cinema a sempre nuove generazioni di allievi. Al di là delle celebrazioni formali, per noi la memoria di Visconti coincide infatti con l’orgoglio di poter dire: “Stamattina al bar della scuola Peppino – e sarebbe Rotunno - mi ha spiegato come ha girato la fucilazione di Franz in Senso”; oppure “Finalmente Pierino – e sarebbe Tosi - ha raccontato la grande lite con Visconti per la scelta di una flanella grigia o beige per Laura Antonelli nell’Innocente”. Ma oltre al “clima”, che pure è così importante per il “patriottismo istituzionale”, lavorando al restauro dei film di Luchino Visconti la Cineteca Nazionale ha imparato a confrontarsi, in quindici anni di lavoro, con l’evoluzione delle tecniche tradizionali e l’affacciarsi delle nuove tecnologie, iniziando a porsi i problemi complessi del restauro proprio nel 1991 con Il Gattopardo, per cui Goffredo Lombardo della Titanus mette a disposizione il negativo originale monopack Eastman ripreso col sistema Vistavision Supertechirama, caratterizzato da un fotogramma di dimensione doppia con otto perforazioni a scorrimento orizzontale anziché verticale. Già dagli anni ’60 però, per tagliare i costi e facilitare la diffusione nelle sale, le copie dal negativo originale venivano tirate con un sistema di riduzione ottica che raddrizzava l’immmagine di 90 gradi trasferendola in 70mm o in 35mm Cinemascope. Le attrezzature originali non esistono più. e vengono rimesse in funzione alla Technicolor di Londra grazie all’intervento di uno dei più grandi direttori della fotografia, Giuseppe Rotunno, che ci ha aiutato a risolvere gli infiniti problemi che si ripropongono film dopo film: i tagli di Rocco e i suoi fratelli da reinserire per sanare le ferite inferte dalla censura, problemi di diritti come per Lo straniero; materiali trasferiti a Los Angeles presso le major americane per vendite, fallimenti, cessioni, (segue a pag. 2) n.41_NUOVO 19-09-2006 MENSILE DEL MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA ANNO IV - NUMERO 41 - OTTOBRE 2006 REG. TRIB. TORINO N. 5560 DEL 17/12/2001 Direttore Responsabile ALBERTO BARBERA Resp. Programmazione e Coord. Redazionale STEFANO BONI CON LA COLLABORAZIONE DI GRAZIA PAGANELLI Hanno collaborato a questo numero SILVIO ALOVISIO, GIAMPIERO FRASCA, DONATA PESENTI CAMPAGNONI, SERGIO TOFFETTI, MICAELA VERONESI 15:02 Pagina 2 Ricerche Iconografiche SILVIO ALOVISIO, ANTONELLA ANGELINI, SONIA DEL SECCO (BIBLIOTECA INTERNAZIONALE DI CINEMA E FOTOGRAFIA “MARIO GROMO”) Ufficio Stampa VERONICA GERACI MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA FONDAZIONE MARIA ADRIANA PROLO ARCHIVI DI CINEMA, FOTOGRAFIA ED IMMAGINE VIA MONTEBELLO 15 - 10124 TORINO TEL. 011.813.85.11 - FAX 011.839.47.47 www.museocinema.it Progetto grafico ATELIER ABC Presidente ALESSANDRO CASAZZA Stampa STIGE Direttore ALBERTO BARBERA Comunicazione e Promozione MARIA GRAZIA GIROTTO La pubblicazione è realizzata con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali Direzione Generale per il Cinema (Promozione per la Cultura Cinematografica) Redazione VIA MONTEBELLO 15 - 10124 TORINO TEL. 011.813.85.20 - FAX 011.81.38.530 [email protected] Si ringrazia REAR per il contributo alle attività del Museo Ringraziamenti A.L.M.,Torino * Simone Arcagni,Torino * Sergio Ariotti,Torino * Guillermo Arriaga, Mexico City * Associazione Xenia Ensemble, Torino * British Film Institute, London * Carlotta Films, Paris * Celluloid Dreams, Paris * Cineteca del Comune di Bologna * Connaisance du Cinéma, Paris * Salvo Cuccia, Palermo * DFFB, Berlin * Filmoteca Española, Madrid * Vera Fogwill, Buenos Aires * Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia/SNC – Cineteca Nazionale, Roma * Jean Gili, Paris * Hollywood Classics, London * Lifesize Entertainment, Parsippany (NJ, USA) * Stefano Maccagno,Torino * Mostra Internazionale del Cinema Libero, Bologna * Neon Subber, Borgo d’Ale (VC) * N.I.P., Torino * RAI Teche, Roma * Gianni Rondolino, Torino * Giuseppe Rotunno, Roma * RTSI, Lugano * Alessandra Sciabica,Torino * Scuola Holden,Torino * Sheherazad Media Int.,Tehran * Giorgio Treves, Roma * Yesim Ustaoglu, Istanbul * UTET,Torino * Warner Bros. Italia, Roma * Cineteca del Museo Nazionale del Cinema * Personale della Multisala Massimo Un ringraziamento particolare a La Stampa – Torino Sette per il contributo alla diffusione della rivista.R.E.A.R. MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA Le Rassegne del Massimo3 programmaottobre tavano fredde e livide atmosfere invernali.Ancora oggi stiamo continuando a provare con i test in digitale, ma quel benedetto rosso “pompa” ancora un po’, e temo che il “glorious Technicolor” dell’originale non lo vedremo mai più. Infine, quel che più conta,ci sono i film.In primo luogo Ossessione che,rivisto oggi,conferma la totale estraneità al clima, allo sguardo e ai personaggi del cinema d’anteguerra. Ossessione rappresenta l’irruzione inattesa della modernità nel nostro cinema. Ossessione è una nuova idea del paesaggio italiano, ma è anche Massimo Girotti in canottiera, Clara Calamai in sottoveste oppure “riversa sull’asfalto,con le calze rovesciate sulla gambe”,è Elio Marcuzzo, lo spagnolo, pensato da De Santis,Alicata e Puccini come un reduce dalla guerra civile spagnola, un militante comunista, e trasformato da Visconti in una figura talmente eversiva da non poter essere nominata: bisognerà aspettare 18 anni perché Guido Aristarco, nel 1960, accenni al fatto che “certe tendenze dello spagnolo restano ambigue, soprattutto per ciò che riguarda i sentimenti che lo legano a Gino”, mentre solo nel 1966, il francese Yves Guillome parlerà in modo esplicito di rapporto omosessuale. E non è che un esempio.A trent’anni dalla morte, ritengo infatti sia possibile sottrarre Visconti dalla fissità con cui si leggono, anzi, si rileggono i classici, evidenziando le strutture dinamiche del suo cinema.Anche grazie al lavoro della Cineteca Nazionale – che grazie a questa collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema offre l’occasione di rivedere dopo circa trent’anni una retrospettiva completa di Visconti a Torino. L’estetica dello sguardo. L’arte di Luchino Visconti * Conservatore del Centro Sperimentale di Cinematografia/SNC – Cineteca Nazionale (da pag. 1) accordi di coproduzione come nel caso di Morte a Venezia o della Caduta degli dei; la versione lunga di Ludwig da ricostruire; il negativo mancante di Ossessione, di cui esiste soltanto un controtipo, ricostruito da Visconti collazionando varie copie nel dopoguerra. Per quindici anni Visconti ha accompagnato la vita quotidiana della Cineteca Nazionale, rappresentando le nostre vittorie e le nostre sconfitte per conservare, restaurare e diffondere il cinema italiano. Come nell’impossibile ricostruzione del negativo di Senso: un Technicolor Tripack, i cui negativi originali si sono col tempo deformati, rendendo impossibile la ricomposizione corretta dei colori fondamentali (rosso, cian e giallo).“Dotto’, er rosso pompa”: è stata una delle prima frasi che, giunto a Roma nel 1998, ho sentito in laboratorio dai mitici tecnici di Cinecittà, per dire che in proiezione si sarebbe evidenziata una fluttuazione del colore.“Le rouge? Mais c’est resolu, en fin!”: annuncia un paio d’anni dopo una TV francese, che in video aveva semplicemente azzerato il colore che fluttuava, salvo che le calde scene estive di Visconti diven- La retrospettiva L’estetica dello sguardo.L’arte di LuchinoVisconti è un progetto del Centro Sperimentale di Cinematografia/SNC – Cineteca Nazionale, che ha realizzato i restauri delle opere viscontiane, presentato a Torino dal Museo Nazionale del Cinema. Si ringrazia RAI Teche per la cortese collaborazione. La manifestazione sarà inaugurata giovedì 5 ottobre (Cinema Massimo – sala Uno, h. 20.30, ingresso libero) alla presenza di Ottavia Piccolo. Partecipano Alberto Barbera e Sergio Toffetti. Seguirà la proiezione del restauro di Le notti bianche (1957). In occasione della retrospettiva dedicata a Visconti, il Dams di Torino organizza dal 26 al 28 ottobre un convegno dal titolo “La macchina e le muse - Luchino Visconti, le arti, la storia”. Per informazioni: [email protected]; [email protected] primo piano / 5-23 ottobre L’estetica dello sguardo. L’arte di Luchino Visconti Luchino Visconti Luchino Visconti Rocco e i suoi fratelli Le notti bianche Italia/Francia 1960, 177’, b/n Copia restaurata da Centro Sperimentale di Cinematografia/SNC – Cineteca Nazionale Italia/Francia 1957, 102’, b/n Copia restaurata da Centro Sperimentale di Cinematografia/SNC – Cineteca Nazionale per la possibilità che offre di evadere dalla realtà, per il contrasto tra il risveglio in cui tutte le cose sono sgradevoli e quelle tre ore notturne trascorse con quella ragazza che diventa un po' un sogno…” (L.Visconti). Sc.: Suso Cecchi D’Amico, L.Visconti, dal racconto di Fedor Dostoevskij; Fot.: Silvano Ippoliti, Giuseppe Rotunno; Int.: Marcello Mastroianni, Maria Schell, Clara Calamai. GIO 5, H. 20.30, SALA 1 (INGRESSO LIBERO),VEN 6, H. 18.30 AA.VV. Giorni di gloria Una povera vedova, Rosaria, lascia con i suoi quattro figli il paese della Lucania in cui è nata per trasferirsi a Milano, dove vive il figlio maggiore,Vincenzo, che riesce a introdurre i fratelli nel mondo del pugilato. Simone, il più ambizioso, si dedica con fervore alla nuova professione ma dopo un promettente inizio, finisce per entrare nei peggiori ambienti. Rocco lavora intanto in una lavanderia,Vincenzo ha un impiego provvisorio, Ciro diventa un operaio specializzato e Luca, il più piccolo, si industria per guadagnare anche lui qualche soldo. Nel frattempo Simone ha una relazione con Nadia, una prostituta che, però, finisce in prigione. La incontra poco dopo Rocco nella cittadina dove presta servizio militare: tra i due nasce un sincero affetto e, tornati entrambi a Milano, fanno progetti di matrimonio.Alla notizia Simone reagisce con violenza al punto da spingere Rocco a lasciare la ragazza. Intanto Simone, giunto all'estremo dell'abiezione, uccide Nadia e viene arrestato mentre Rocco conquista il successo sul ring.“L’influenza maggiore l’ho forse subita da Giovanni Verga: I Malavoglia, infatti, mi ossessionano sin dalla prima lettura. E, a pensarci bene, il nucleo principale di Rocco e i suoi fratelli è lo stesso del romanzo verghiano… Così il film si imparenta a La terra trema - che è la mia interpretazione de I Malavoglia - di cui costituisce quasi il secondo episodio” (L.Visconti). Sc.:Vasco Pratolini, L.Visconti, Enrico Medioli, Massimo Franciosa, Pasquale Festa Campanile, Suso Cecchi D’Amico, ispirato ai racconti di Giovanni Testori; Fot.: Giuseppe Rotunno; Int.: Alain Delon, Claudia Cardinale, Annie Girardot, Renato Salvatori. GIO 5, H. 16.30, DOM 8, H. 20.30 2 Italia/Svizzera, 1945, 70’, b/n Copia restaurata da Centro Sperimentale di Cinematografia/SNC – Cineteca Nazionale Una sera, tornando a casa dal lavoro, Mario scorge una donna in lacrime appoggiata alla ringhiera di un ponticello. Le si avvicina nel tentativo di confortarla e resta sconcertato e affascinato dal comportamento della giovane donna, ora cupa e angosciata, ora allegra e quasi infantile. Si rivedono la sera successiva e, in quest’occasione, Natalia gli racconta la sua storia. Abbandonata dai genitori, vive con la nonna quasi cieca in un appartamento del quale viene subaffittata una stanza. Il loro inquilino era stato, per un po’, un bel giovane di cui Natalia si era innamorata. Un giorno il ragazzo lascia la casa senza dare spiegazioni ma con la promessa di ritornare dopo un anno esatto. I due si danno così appuntamento sul ponticello dove la sera prima Mario ha incontrato Natalia disperata. L’uomo, che a sua volta s'è innamorato della ragazza, cerca di farle dimenticare l'assente ma quando Natalia sembra corrispondere il suo amore, il giovane ritorna e la donna trova la felicità tra le braccia dell'atteso. “Fu Emilio Cecchi che ci suggerì Le notti bianche di Dostoevskij. Devo dire che io mi sono attaccato a questa piccola storia grandissima in Dostoevskij, piccola nel mio film - proprio Il film è la rievocazione dell'oppressione nazifascista dalle tristi giornate del settembre '43 alla liberazione del Nord. Ha inizio la ripresa di alcune azioni di partigiani verso la linea del fronte; gli atti di sabotaggio provocano una reazione degli oppressori che acuiscono le loro azioni di rappresaglia; la stampa clandestina, però, anima e forgia gli spiriti della resistenza. Il massacro delle Fosse Ardeatine è riprodotto nella sua spaventosa tragicità. Gli eventi incalzano e nelle regioni che mano a mano vengono liberate i colpevoli della lotta fratricida pagano il loro tributo alla giustizia. Luchino Visconti aveva ripreso per conto dell'esercito angloamericano il processo contro l'ex questore di Roma Pietro Caruso, e la fucilazione che seguì dello stesso Caruso, del delegato Scarpato e di Pietro Koch, responsabile, quest’ultimo, della Pensione Jaccarino, prigione fascista famosa per le sevizie e i maltrattamenti, dove lo stesso Visconti era stato imprigionato per un breve periodo. n.41_NUOVO 19-09-2006 15:02 Pagina 3 Le Rassegne del Massimo3programmaottobre Oltre a Visconti, hanno lavorato al film Giuseppe De Santis, Marcello Pagliero, Mario Serandrei. Il commento è di Umberto Colosso e Umberto Barbaro. Fot.: Massimo Terzano, Giovanni Pucci, Umberto Della Valle, Gianni di Venanzo, Angelo Iannarelli. VEN 6, H. 16.30, LUN 9, H. 22.30 Luchino Visconti Appunti su un fatto di cronaca Italia 1951, 5’, b/n Copia restaurata da Centro Sperimentale di Cinematografia/SNC – Cineteca Nazionale La sera dell'11 marzo 1950, Annarella Bracci di anni 12 veniva brutalmente uccisa e gettata in un pozzo della periferia di Roma nei pressi della Borgata Primavalle. Il film ricostruisce l’evento con un montaggio di materiali filmati di repertorio. Il commento è di Vasco Pratolini. esita a dargli il denaro dei patrioti italiani che il cugino le aveva affidato e Franz scompare di nuovo.Alla battaglia di Custoza, Ussoni è coinvolto nella ritirata, Livia invece rintraccia Franz a Verona ma lo trova con un'altra donna. Lo denuncia agli austriaci e rivela l'inganno con il quale si era fatto esonerare dal servizio militare.“Il finale in origine era completamente diverso. L'ho girato davvero di notte, in una via di Trastevere, proprio quella in cui Livia corre e grida nella seconda versione. Ma la prima non si concludeva con la morte di Franz.Vi si vedeva Livia passare tra gruppi di soldati ubriachi, e la sequenza finale mostrava un piccolo soldato austriaco, molto giovane, di sedici anni circa, completamente ubriaco, appoggiato contro un muro, che cantava una canzone di vittoria… Poi si interrompeva e piangeva, piangeva, piangeva gridando:‘Viva l'Austria!’” (L.Visconti). e significative. E mi interessava anche conoscere quale rapporto sarebbe nato tra me regista e la diva Magnani. Il risultato è stato felicissimo” (L.Visconti). Sc.: Suso Cecchi D’Amico, Francesco Rosi, L.Visconti; Fot.: Piero Portalupi; Int.: Anna Magnani, Walter Chiari, Tina Apicella, Alessandro Blasetti. DOM 8, H. 16.00, LUN 9, H. 20.20 Luchino Visconti Il lavoro Italia/Francia 1962, 54’, col. Copia restaurata da Centro Sperimentale di Cinematografia/SNC – Cineteca Nazionale VEN 6, 17.45, LUN 9, H. 23.45 Luchino Visconti Anna Magnani Italia 1953, 22’, b/n Copia restaurata da Centro Sperimentale di Cinematografia/SNC – Cineteca Nazionale Sc.: Carlo Alianello, Giorgio Bassani, Paul Bowles, Suso Cecchi D’Amico, Giorgio Prosperi, L.Visconti, Tennessee Williams, dal racconto di Camillo Boito; Fot.: Aldo Graziati, Robert Krasker, Giuseppe Rotunno; Int.: Alida Valli, Massimo Girotti, Farley Granger. SAB 7, H. 20.15, DOM 8, H. 18.10 Luchino Visconti Lo straniero Episodio di Siamo donne. Nella cornice di un concorso per aspiranti attrici, quattro episodi dedicati ad altrettante attrici del cinema italiano.Tra queste Anna Magnani, diretta da Visconti, che interpreta se stessa, nel litigio con un “tassinaro” romano a proposito del supplemento per il trasporto del cane. Sc.: Suso Cecchi D’Amico, Cesare Zavattini; Fot.: Gabor Pogani; Int.: Anna Magnani. Italia/Francia/Algeria, 1967, 108’, col. Copia restaurata da Centro Sperimentale di Cinematografia/SNC – Cineteca Nazionale Il conte Ottavio viene coinvolto in uno scandalo di squillo molto costose. La reazione della moglie Pupe è particolare: per il futuro vuole essere compensata tutte le volte che il marito desidererà fare l'amore. Ma se all'inizio il gioco sembra originale e piacevole, alla fine Pupe considera il suo lavoro prostituzione coniugale. Episodio del film Boccaccio ’70. Gli altri registi coinvolti sono Vittorio De Sica, Federico Fellini e Mario Monicelli. Sc.: Suso Cecchi D’Amico, L.Visconti, da un racconto di Guy de Maupassant; Fot.: Giuseppe Rotunno; Int.: Romy Schneider, Tomas Milian, Paolo Stoppa, Romolo Valli. LUN 9, H. 18.20, MAR 10, H. 22.20 Luchino Visconti La terra trema. Episodio del mare Italia 1948, 161’, b/n Copia restaurata da Centro Sperimentale di Cinematografia/SNC – Cineteca Nazionale VEN 6, H. 17.55, LUN 9, H. 23.55 Luchino Visconti Il Gattopardo Italia/Francia 1963, 187’, col. Copia restaurata da Centro Sperimentale di Cinematografia/SNC – Cineteca Nazionale 1860, i garibaldini invadono la Sicilia.Tancredi, nipote di don Fabrizio, principe di Salina, con la speranza di controllare gli avvenimenti, si arruola tra i rivoltosi. Malgrado il subbuglio rivoluzionario, don Fabrizio trascorre con la famiglia la tradizionale villeggiatura annuale nel feudo di Donnafugata. Qui è in corso il plebiscito per l'annessione della Sicilia allo stato sabaudo. Il principe vota a favore. Intanto viene a sapere che sua figlia Concetta è innamorata di Tancredi, il nipote prediletto di Don Fabrizio. Ma le speranze di Concetta sfioriscono rapidamente quando appare la figlia del sindaco, Angelica Sedara. Don Fabrizio si rende conto che questo connubio tra la nuova borghesia e la declinante aristocrazia è uno dei mutamenti che deve essere accettato.“Al cinema mi ha portato soprattutto l'impegno di raccontare storie di uomini vivi: di uomini vivi nelle cose, non le cose per se stesse. Il cinema che mi interessa è un cinema antropomorfico. Di tutti i compiti che mi spettano come regista, quello che più mi appassiona è dunque il lavoro con gli attori; materiale umano con il quale si costruiscono questi uomini nuovi che, chiamati a viverla, generano una nuova realtà, la realtà dell'arte” (L.Visconti). Sc.: Suso Cecchi D’Amico, Pasquale Festa Campanile, Massimo Franciosa, Enrico Medioli, L.Visconti, dal racconto di Giuseppe Tomasi di Lampedusa; Fot.: Giuseppe Rotunno; Int.: Burt Lancaster, Alain Delon, Claudia Cardinale, Paolo Stoppa. VEN 6, H. 20.30, SAB 7, H. 16.30 Luchino Visconti Senso Italia 1954, 121’, col. Copia restaurata da Centro Sperimentale di Cinematografia/SNC – Cineteca Nazionale Alla Fenice di Venezia, alla vigilia della battaglia di Custoza, una rappresentazione del Trovatore causa una manifestazione irredentista durante la quale il marchese patriota Ussoni sfida il tenente austriaco Franz Mahler. La contessa Livia Serpieri, ardente patriota ma sposata con un collaborazionista, per salvare il cugino Ussoni incontra Franz e s'innamora del tenente. Una notte Franz rincontra Livia e le chiede del denaro per pagare un medico e farsi esonerare dal servizio militare. Livia non Algeri 1936. Meursault è un modesto impiegato francese. Riceve la notizia della morte di sua madre e, con una certa indifferenza, si reca a vegliare la salma e ad assistere alla cerimonia funebre. Al ritorno incontra Marie, un'ex collega, e sempre con indifferenza inizia una relazione con lei. Quindi fa amicizia con un suo vicino di stanza, Raymond. Una sera, Meursault e Marie sentono delle grida provenire dalla stanza di Raymond: è una ragazza araba che l'uomo sta picchiando. Meursault, indifferente, testimonia a favore di Raymond e la cosa è messa a tacere. La domenica Meursault, Marie e Raymond si recano al mare. Alcuni arabi li seguono, vogliono vendicarsi e aggrediscono Raymond… Sc.: Suso Cecchi D’Amico, George Couchon, Emmanuel Robles, L.Visconti, dal romanzo di Albert Camus; Fot.: Giuseppe Rotunno; Int.: Marcello Mastroianni, Anna Karina, Georges Geret. SAB 7, H. 22.30, LUN 9, H. 16.30 Luchino Visconti Bellissima Italia 1951, 115’, b/n Copia restaurata da Centro Sperimentale di Cinematografia/SNC – Cineteca Nazionale È la storia di una famiglia di pescatori di Aci Trezza, sfruttati nella loro povertà dai commercianti all’ingrosso. Il giovane ‘Ntoni Valastro decide di ribellarsi e chiede agli altri pescatori di appoggiarlo.Alcuni di loro vengono arrestati ma poi fatti rilasciare dagli stessi grossisti cui serviva manodopera. Disposta a lottare contro l'oppressione, la famiglia Valastro ipoteca la casa per comprare una barca e lavorare in proprio. Un’eccezionale pesca di acciughe sembra aiutarla ma più tardi una tempesta distrugge la barca. Costretti a vendere le acciughe ai grossisti ad un prezzo irrisorio, la famiglia perde la casa e si disgrega tra una sciagura e l'altra. Nel suo progetto iniziale Visconti aveva pensato a tre documentari sulla Sicilia, uno sui pescatori, uno sui contadini e uno sui minatori. L’idea si trasformò poi, già sul set, in un film di finzione in presa diretta, con attori non professionisti arruolati tra i pescatori e gli abitanti di Acitrezza. Francesco Rosi e Franco Zeffirelli erano gli assistenti alla regia.“La troupe, come quasi sempre una troupe di cinema, era un mondo eccezionale... Visconti poteva chiedere l'impossibile, lo otteneva. Un giorno gli venne voglia di riprendere la scena con un movimento di gru. La gru non c'era ma in qualche ora di lavoro, con l'aiuto dei carpentieri costruttori di barche, fu pronta una gru di legno, una stupenda macchina leonardesca... Oggi tutto ciò appare più che normale.Ad Acitrezza, trent’anni fa, con a disposizione i mezzi per un documentario, aveva del miracoloso” (F. Rosi). Sc.: Antonio Pietrangeli, L.Visconti, da un romanzo di Giovanni Verga; Fot.: Aldo Graziati; Int.: Antonio Arcidiacono, Giuseppe Arcidiacono, Giovanni Greco, Nelluccia Giammona. MAR 10, H. 16.30, MER 11, H. 20.30 Luchino Visconti Vaghe stelle dell’Orsa… Maddalena Cecconi ha un'unica figlia, Maria, una bambina di otto anni. La bimba agli occhi della madre è bellissima e Maddalena vuole organizzarle un meraviglioso futuro. Quando il regista Alessandro Blasetti cerca una bambina per un film, la madre decide di far partecipare al concorso la figlia. A Cinecittà Maria si perde nel caos dei fabbricati e, nel cercarla, Maddalena si imbatte in Alberto Annovazzi, che le fa credere di essere l'aiuto-regista e di poterla aiutare a far passare la bimba al concorso dietro compenso. La bimba viene ammessa al provino. Ma quando Maddalena vede l'immagine della piccola Maria impacciata e piangente tra le risate del regista e degli aiutanti, s'infiamma di sdegno e dopo aver fatto una violenta scenata, porta via la bambina. “Da molto tempo desideravo girare un film con la Magnani e siccome era appunto la Magnani l’interprete prevista per Bellissima, accettai. Mi interessava fare un’esperienza con un personaggio autentico, col quale si potessero dire certe cose più interiori Italia 1965, 100’, b/n Copia restaurata da Centro Sperimentale di Cinematografia/SNC – Cineteca Nazionale Dopo anni di assenza, Sandra torna a Volterra, sua città natale. Con lei c’è Andrew, il marito, curioso di conoscere l'ambiente in cui la moglie ha vissuto la sua giovinezza. In casa trovano Gianni, fratello di Sandra, che da tempo vive in modo disordinato e ripone le sue speranze in un romanzo 3 n.41_NUOVO 19-09-2006 15:02 Pagina 4 Le Rassegne del Massimo3programmaottobre autobiografico che sta scrivendo. Andrew fa la conoscenza della madre di Sandra, confinata in una clinica a causa di un grave squilibrio psichico, e di Gilardoni, secondo marito della donna. Andrew scopre però che la famiglia è ossessionata dalla memoria di un'altra persona: il padre dei due giovani, un illustre scienziato ebreo deportato dai nazisti e morto in un campo di sterminio. La responsabilità della morte del padre è attribuita al patrigno, da tempo amante della madre, ma questi nega ogni coinvolgimento. Di fronte a questa rivelazione, Andrew abbandona la città lasciando che Sandra risolva per suo conto l'angosciosa situazione. “Questo film è un ‘giallo’ diverso dal consueto... un ‘giallo’ ove tutto è chiaro all'inizio e oscuro alla fine, come ogni volta che ciascuno inizia la difficile impresa di leggere dentro se stesso con la baldanzosa sicurezza di non aver nulla da imparare, e si ritrova di poi con l'angosciosa problematica del non-essere” (L.Visconti). Sc.: Suso Cecchi D’Amico, Enrico Medioli, L.Visconti; Fot.: Armando Nannuzzi; Int.: Claudia Cardinale, Michael Craig, Jean Sorel. MAR 10, H. 20.30, MER 11, H. 18.30 Luchino Visconti Ossessione Italia 1943, 141’, b/n Copia restaurata da Centro Sperimentale di Cinematografia/SNC – Cineteca Nazionale Luchino Visconti Luchino Visconti Alla ricerca di Tadzio Gruppo di famiglia in un interno Italia 1970, 30’, col. Copia cortesemente concessa da RAI Teche Italia/Francia 1974, 121’, col. Copia restaurata da Centro Sperimentale di Cinematografia/SNC – Cineteca Nazionale Luchino Visconti a Budapest alla ricerca di un ragazzo che interpreti la parte di Tadzio, protagonista del film Morte a Venezia. Il regista viene intervistato nella sua camera d’albergo e poi la macchina da presa lo segue in tutti i suoi spostamenti per la città. Quindi l’intera troupe si sposta a Stoccolma per proseguire la ricerca. Il film è stato prodotto dalla Rai per la rubrica Cinema 70. LUN 17, H. 18.45, SAB 21, H. 22.45 Luchino Visconti Morte a Venezia Italia/Francia 1971, 133’, col. Copia restaurata da Centro Sperimentale di Cinematografia/SNC – Cineteca Nazionale Un professore americano che ha ereditato un antico palazzo a Roma vive quasi barricato nel suo appartamento ricolmo di quei quadretti di famiglia che gli inglesi chiamano conversation pieces. Da quando si è accorto che la scienza, impiegata in funzione della tecnologia più alienante, coopera al disgregamento totale, si è rinchiuso tra libri e documenti d'arte, in egoistica meditazione sui valori della vita e dell'uomo. Un giorno la marchesa Bianca Brumonti si propone di acquistare l'appartamento del piano di sopra per destinarlo al suo amante Conrad.Vi si trasferiscono Arietta, figlia della marchesa, Stefano, compagno di Arietta, e lo stesso Conrad, esponente del movimento studentesco del '68. Lentamente il professore accetta la rumorosa intrusione dei suoi nuovi vicini. Quando l'equilibrio della stranissima ed eterogenea famiglia che si è formata si dimostra insostenibile, tenta di reagire: ma la solitudine amata diviene pesante e amara. Sc.: Suso Cecchi D’Amico, Enrico Medioli, L.Visconti; Fot.: Pasqualino De Santis; Int.: Helmut Berger, Burt Lancaster, Claudia Cardinale, Silvana Mangano, Dominique Sanda. SAB 21, H. 16.00, LUN 23, H. 22.30 Un giovane vagabondo trova ospitalità nella casa del proprietario di uno spaccio di campagna.Tra il giovane e la moglie del padrone di casa nasce una relazione che spinge i due a programmare di fuggire insieme, ma la donna, che non si sente di affrontare una vita errabonda, ritorna all'ovile prima che il marito si accorga della fuga. Dopo qualche tempo i due coniugi incontrano di nuovo il vagabondo e il marito lo induce a ritornare con loro. La passione tra gli amanti si riaccende e la donna convince il giovane a uccidere il marito simulando un incidente d'auto… “Nel corso degli anni credo di aver cambiato il mio metodo di realizzazione solo nel senso che ho semplificato sempre di più. Ho sempre cercato di arrivare a una maggior semplificazione dei mezzi tecnici. Per quel che riguarda il lavoro diretto sugli attori, credo di non aver cambiato niente e di essere invece esattamente come all’epoca di Ossessione (L.Visconti). Sc.: Mario Alicata, Giuseppe De Santis, Antonio Pietrangeli, Gianni Puccini, L.Visconti, dal romanzo di James M. Cain; Fot.: Domenico Scala, Aldo Tonti; Int.: Clara Calamai, Massimo Girotti, Juan De Landa. Luchino Visconti L’innocente Italia/Francia 1976, 129’, col. Copia restaurata da Centro Sperimentale di Cinematografia/SNC – Cineteca Nazionale Luchino Visconti Nel 1910 Gustav von Aschenbach, un musicista cinquantenne spiritualmente inquieto, giunge da Monaco a Venezia per un periodo di riposo. In albergo incontra un ragazzo polacco dai lineamenti efebici,Tadzio, che ai suoi occhi sembra incarnare quell'ideale di bellezza eterea cui ha tentato faticosamente di dare espressione nelle sue creazioni. Pur senza conoscerlo, von Aschenbach sente nascere sempre più nel suo cuore sentimenti che vorrebbe reprimere. Nel frattempo un'epidemia di colera invade la città lagunare: von Aschenbach decide di ripartire immediatamente alla volta di Monaco ma un disguido lo induce a rinviare momentaneamente la partenza. Sulla spiaggia del Lido incontra ancora una volta Tadzio. Mentre è assorto nella contemplazione del giovane, l’artista, stroncato dal suo male, muore. Sc.: Nicola Badalucco, L.Visconti, dal romanzo di Thomas Mann; Fot.: Pasqualino De Santis; Int.: Dirk Bogarde, Björn Andersen, Silvana Mangano, Romolo Valli. Ludwig MAR 17, H. 16.30, SAB 21, H. 20.30 Italia/Francia/Germania 1972, 237’, col. Copia restaurata da Centro Sperimentale di Cinematografia/SNC – Cineteca Nazionale Luchino Visconti MER 11, 16.30, MAR 17, H. 20.30 La caduta degli dei Italia/Svizzera/Germania 1969, 156’, col. Copia restaurata da Centro Sperimentale di Cinematografia/SNC – Cineteca Nazionale Tullio Hermil, ricchissimo, ateo e gaudente, non riesce a tener nascosta la relazione con l'amante di turno, la vedova contessa Teresa Raffo, alla moglie Giuliana, con la quale non ha rapporti da anni a causa della fragile salute di lei. Gluliana, attratta dal giovane scrittore Filippo d'Arborio, cede alle sue insistenze e rimane incinta. Più che l'amore, la gelosia riconduce Tullio fra le braccia della moglie. Informato dalla madre che Giuliana è incinta di tre mesi, tenta di imporre l'aborto, che la moglie rifiuta fermamente. A Tullio non resta che sopprimere l'innocente, cosa che gli riesce la notte di Natale, quando tutti sono in chiesa, esponendo il neonato davanti alla finestra spalancata. Il bimbo muore, apparentemente per cause naturali. Giuliana capisce e grida in faccia al marito la sua disperata verità: dichiarando di amare per sempre il vero padre di quel bambino, morto poco prima, di ritorno dall'Africa, per febbri tropicali.Tullio, al coperto dalle sanzioni della giustizia umana, confessa tutto a Teresa, che alla fine lo lascia. Sc.: Suso Cecchi D’Amico, Enrico Medioli, L.Visconti, dal romanzo di Gabriele D’Annunzio; Fot.: Pasqualino De Santis; Int.: Laura Antonelli, Giancarlo Giannini, Massimo Girotti. SAB 21, H. 18.10 4 Giorgio Treves Nel 1864, Ludwig Wittelsbach sale, non ancora ventenne, sul trono di Baviera. Generoso e romantico, il re sogna il bene del suo paese e vorrebbe diffondere intorno a se l'amore dell'arte, della pace, dell'armonia universale. Si affida, dunque, a quanti lo circondano, ma costoro tradiscono la sua fiducia. La Baviera viene spinta in una guerra fallimentare che la lascerà esposta all'invadenza di Bismarck. I consiglieri più fidati agiscono subdolamente contro di lui. Gli è fedele soltanto la bella cugina Elisabetta, moglie di Francesco Giuseppe, imperatore d'Austria. Il loro rapporto basato sull'affinità spirituale potrebbe sconfinare nell'amore, ma Ludwig è poco portato verso l'altro sesso ed Elisabetta, per sottrarsi a una relazione che sarebbe soltanto platonica, cerca di facilitare il fidanzamento del cugino con la propria sorella Sophie. Ludwig riesce a sottrarsi al matrimonio ma non alle trame del conte Von Holnstein. Sc.: Suso Cecchi D’Amico, Enrico Medioli, L.Visconti; Fot.: Armando Nannuzzi; Int.: Helmut Berger, Romy Schneider, Umberto Orsini, Silvana Mangano, Adriana Asti. Ai familiari riuniti per festeggiare il suo compleanno, il vecchio Joachim Essenbeck, proprietario di una delle più grandi acciaierie tedesche, annuncia il proposito di sostituire alla direzione dell'azienda il figlio Herbert - di idee democratiche - con l'altro figlio, Kostantin - iscritto alle squadre d'assalto hitleriane: questo per ingraziarsi il regime, sebbene Joachim sia ostile a Hitler. Friedrich, dirigente dell'acciaieria e amante di Sophie, vedova del figlio maggiore di Joachim e madre del dissoluto Martin, aspirando a sua volta alla direzione dell'azienda, uccide il vecchio Essenbeck facendo in modo che la colpa ricada su Herbert, costretto perciò a riparare all'estero... Sc.: Nicola Badalucco, Enrico Medioli, L.Visconti; Fot.: Pasqualino De Santis, Armando Nannuzzi; Int.: Helmut Berger, Umberto Orsini, Ingrid Thulin, Dirk Bogarde, Florinda Bolkan, Charlotte Rampling. GIO 12, H. 16.00, LUN 16, H. 20.30 MER 18, H. 16.30, DOM 22, H. 16.30 Le vie della Richerche Italia 2006, 60’, col. Quando tutto era ormai pronto perché Luchino Visconti girasse Alla ricerca del tempo perduto di Proust, il regista abbandonò improvvisamente il progetto. Con la testimonianza dei suoi più stretti collaboratori, ripercorrendo le fasi della preparazione e rivisitando gli ambienti dei sopralluoghi il documentario tenta di svelare il mistero della sua inattesa decisione e di illustrare quale film egli avrebbe voluto fare oltre a rintracciare i profondi legami che univano l'opera di Visconti al grande scrittore francese. Sc.: G. Treves; Fot.: Massimiliano Maggi, Luigi Pasquale. LUN 23, H. 20.30 n.41_NUOVO 19-09-2006 15:02 Pagina 5 Le Rassegne del Massimo3programmaottobre Quel mucchio selvaggio. Tutti i film di Sam Peckinpah di Giampiero Frasca [Un uomo sta estraendo la pistola dalla fondina] Forse era egli stesso uno dei suoi personaggi, un uomo che aveva smarrito i riferimenti cronologici e si era ritrovato a vivere in una dimensione che non gli apparteneva. Una sofferta figura romantica intrappolata tra due frammenti storici idealmente sovrapposti, in realtà lontani anni luce. Una vittima ribelle di un sistema che non ha mai assecondato ma che spesso lo ha sopraffatto, creandogli rabbia e un’incomprimibile avidità di riscatto. Un tentativo di rivalsa che, tuttavia, lo ha portato a provare dalle emozioni vincenti in più rispetto ai suoi stessi personaggi. [l’altro uomo si mostra sorpreso e mette mano alla pistola] David Samuel Peckinpah, detto Sam, quasi si trattasse di un occhiolino ammiccante per i suoi innumerevoli ammiratori, nato a Fresno, California, nel 1925, quando qualche fantasma di cowboy, retaggio antropologico morente di una mitologia narrativa invece in nuce, si incrociava ancora con tutto il suo bagaglio di armenti e leggende da tramandare, Sam Peckinpah, si diceva, probabilmente, era tutto questo. Probabilmente. Perché di lui si è detto tanto, ma sulla reale portata di alcune storie è meglio disporre un’accurata verifica, come nella miglior tradizione mitopoietica western. [il primo uomo spara due colpi] Amava sostenere di essere un mezzosangue indiano, al punto che qualcuno cominciò a chiamarlo “il regista pellerossa”, ma i suoi progenitori erano originari della bassa valle del Reno (Peckinpaugh era il nome al momento dello sbarco) e le uniche due native che avessero intrecciato la loro esistenza con quella della famiglia di Sam erano due ragazze adottate dal nonno prima che egli nascesse, forse un po’ poco per derivarne imprescindibili vincoli genetici. Lo accusavano di essere un fascista per la restituzione iperrealista della violenza e lui non se ne fece mai cruccio, tanto al suo posto parlavano le campagne contro Nixon e il lucido discorso condotto nei suoi film sulla comparsa devastante, invasiva e spersonalizzante del demone Capitale pronto a corrompere la purezza di un Eden storico originario. [l’altro uomo è colpito mentre spara. Un fiotto di rossissimo sangue esce dal suo petto] Alcuni lo avevano selvaggiamente detratto (tra cui Howard Hawks), altri lo avevano acriticamente esaltato, innalzandolo ad innovativo ideatore, per l’utilizzo caratterizzante del ralenti, di cui, invece, non fu certo il creatore (alcune situazioni spettacolari dei B Westerns anni Trenta o il salto nella vetrina del Jesse James di Henry King insegnano), ma solo – e non è certamente poco – colui che aveva fatto del procedimento la sua cifra rappresentativa in grado di generare una lunga teoria, talvolta gratuita e inopportuna, di malinconici epigoni.Anche alcune delle notizie fornite come certe si ammantavano di un’aurea favolosa pronta ad alimentare la statura eccentrica del personaggio. [il primo uomo osserva il risultato del colpo sparato] Il carattere forte ed esigente lo portò all’acceso contrasto con alcuni degli attori di più spiccata personalità tra quelli con cui lavorò: durante Sierra Charriba fu costretto a fuggire su un dolly per sottrarsi all’ira funesta di Charlton “Major Dundee” Heston, più interessato a far la pelle al nostro che a guardarsi da Richard Harris o da Michael Pate, suoi avversari nel film. La continua conflittualità con i produttori lo spinse all’esasperazione: in uno di questi accessi d’ira si accordò con il suo amico Emilio “Mapache” Fernández per assoldare un killer messicano senza scrupoli per mezzo del quale punire un boss della Metro Goldwyn Mayer. La costante dipendenza dall’alcool lo costrinse a smettere di bere, ma la subentrante cocaina lo prostrò fino alla sindrome paranoide: convinto che gli alieni sarebbero sbarcati per invadere l’America di lì a poco, si fece trovare nei boschi armato di fucile in compagnia del degno sodale Warren “Bennie” Oates ad attenderne lo sbarco per salvare il paese. Ma, parallelamente, cominciò anche a pensare che nel suo pacemaker si nascondesse una sofisticata bomba piazzatagli in petto dalla CIA per attentare alla sua vita.Tutto vero? E che importa? Peckinpah è stato (anche) questo, reale o fittizio che fosse. D’altronde fu egli stesso a spiegarlo, interpretando lo scrittore di dime novels Wilbur Olsen in Amore, piombo e furore di Monte Hellman: nel tentativo di sfruttare l’immagine del noto bounty-killer Fabio “Clayton Drumm”Testi per poter scrivere un romanzo sulle sue imprese di pistolero ammazzasette, si trovò a rispondere laconico all’obiezione dello stesso Testi che non desiderava un libro ricolmo di bugie, «Naturale: le bugie fanno parte della nostra vita…». Di conseguenza, l’aneddoto si sposa con la rappresentazione, il contorno con l’essenza, la vita con la narrazione. Il tutto è un mosaico complesso e affascinante che diventa cinema in senso esteso, in maniera totalizzante, ancor più dilatata di alcune sue modalità di realizzazione. [l’altro uomo, urlando inascoltato, il viso corrugato in una smorfia, si appresta a cadere in terra] Il cinema, non più sweet imitation of life, racconta la deriva dei tempi attraverso la perenne consapevolezza dello scacco ineluttabile dell’individuo: il personaggio eccentrico diventa allora il cantore elegiaco di una sconfitta esistenziale che ha i suoi punti più alti in una mitragliatrice che falcia a raggiera ogni immagine semovente ne Il mucchio selvaggio, in uno specchio che va in frantumi sotto i colpi autoinflitti alla sua effigie da James “Pat Garrett” Coburn, nel lunare ribaltamento dei ruoli all’interno di un fatiscente abitacolo di auto tra il morto vivente Warren Oates e la mai tanto viva testa spiccata del sorridente Alfredo Garcia in Voglio la testa di Garcia. Impossibile tuttavia pensare ad un’uscita di scena mesta e discreta, misurata e sobria: Peckinpah è un autentico coreografo della crisi dell’individuo, non un osservatore introspettivo, il suo è il dinamismo dell’eventualità, l’iperbole del frammento rappresentativo, non una semplice uscita di campo dalla narrazione e dalla vita. Le inquadrature non si limitano a registrare, ma entrano in rotta di collisione l’una con l’altra; il rapporto di causa ed effetto si frantuma, dilatato dal ralenti e sospeso in una concatenazione interpolata di schegge e brandelli di altre inquadrature che si inseriscono nella successione principale, portando all’espansione dei consueti codici di registrazione realistica. Si esce sempre di scena, è inevitabile, ma mai senza il botto. [l’altro uomo, inquadrato dal basso, continua il suo moto di caduta verso terra] «Se questo mondo è tutto dei vincitori, che cosa resta ai perdenti?», aveva chiesto il padre di Junior Bonner ne L’ultimo buscadero; «Qualcuno deve pur tenere fermi i cavalli», aveva risposto il figlio, interpretato da Steve McQueen, una delle icone della vita frettolosamente bruciata. Sam, in questo preciso momento, non più intrappolato tra due frammenti storici idealmente sovrapposti ed ugualmente angusti, probabilmente è sul dorso di un magnifico appaloosa scalciante in un’immensa prateria priva di filo spinato, mentre lo osservano i suoi parenti indiani, mentre i produttori lo implorano inutilmente di conceder loro udienza, mentre finalmente sbarcano gli alieni e mentre anche Alfredo Garcia, sempre sorridente, lo osserva con il capo rilassato, appoggiato in terra, un filo d’erba tra i denti. È una bugia anche questa. Ma che importa? [l’uomo colpito sbatte violentemente in terra, alzando una densa nube di polvere che si espande intorno al suo corpo contratto. Lentamente. Con buona pace di Howard Hawks] La retrospettiva dedicata a Sam Peckinpah è un progetto della Cineteca del Comune di Bologna realizzato in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema. primo piano / 12 - 23 ottobre Quel mucchio selvaggio. Tutti i film di Sam Peckinpah Sam Peckinpah Sam Peckinpah Sam Peckinpah Pat Garrett & Billy the Kid La morte cavalca a Rio Bravo The Deadly Companions Sfida nell’alta Sierra Ride the High Country Usa 1961, 93’, col., v.o. sott.it. Usa 1962, 94’, col., v.o. sott.it. Per vendicarsi di un vecchio sudista che anni prima l’ha quasi scotennato,Yellowleg è suo complice in una rapina durante la quale, però, uccide per errore un bambino, figlio di una cantante di saloon. Per farsi perdonare, l’uomo accompagna la madre attraverso il territorio degli Apache verso un remoto cimitero. Esordio nel lungometraggio del trentacinquenne Sam Peckinpah. Il film è stato poi rinnegato dal regista per via delle continue intromissioni sul set e in fase di montaggio da parte del produttore, fratello dell’attrice Maureen O’Hara. “Nel West non ci sono eroi. C’è solo gente che ha paura della vita. Per questo spara, ammazza, rapina. Ed è per questo che li chiamo desperados” (S. Peckinpah). Sc.: A. S. Fleischman; Fot.: William H. Clothier; Int.: Maureen O’Hara, Brian Keith, Steve Cochran. Due ex-sceriffi, ormai vecchi e malandati, accettano un’ultima avventura. Uno muore, l’altro deporrà per sempre la pistola. Gli eroi sono stanchi in questo bel western crepuscolare, in cui la leggenda della frontiera viene sacrificata sul viale del tramonto. Film realizzato con budget limitato e in soli 28 giorni. Gli interni sono stati ricostruiti con meticolosa cura, mentre gli esterni sono stati realizzati vicino a Hollywood. Per risparmiare, la troupe si arrangia come può: le tende dell’accampamento dei minatori sono state fatte usando la stoffa delle vele de L’ammutinamento del Bounty. È durante la lavorazione di questo film che nasce il sodalizio con il direttore della fotografia Lucien Ballard (in precedenza collaboratore di Walsh, John Sturges e Kubrick). Sc.: N.B. Stone Jr.; Fot.: Lucien Ballard; Int.: Randolph Scott, Ron Starr, Joel McCrea. VEN 13, H. 16.30 VEN 13, H. 18.15 Usa 1973, 122’, col., v.o. sott.it. Pat Garrett e Billy Kid hanno per lungo tempo militato sotto la stessa bandiera del banditismo romantico del vecchio West. Ora il più anziano Pat, per calcolo o stanchezza, è passato dalla parte della legge e i coloni del New Mexico, capeggiati dal feroce Chisum, gli hanno chiesto di arrestare Billy… Uno dei film più importanti di Peckinpah con la più emozionante colonna sonora degli anni Settanta: Bob Dylan alle prese con Billy e la sua malinconia. Memorabile la canzone Knockin’ on Heaven’s Door. Sc.: Rudolph Wurlitzer; Fot.: John Coquillon; Int.: James Coburn, Kris Kristofferson, Bob Dylan, Jason Robards. GIO 12, H. 20.30 – EURO 2,50 La proiezione sarà presentata da Giampiero Frasca 5 n.41_NUOVO 19-09-2006 15:02 Pagina 6 Le Rassegne del Massimo3programmaottobre Sam Peckinpah Il mucchio selvaggio / The Wild Bunch Usa 1969, 145’, col., v.o. sott.it. puledri selvatici e tori scatenati. Per aiutare il padre, che vuole andare a cercare l’oro in Australia, decide di cimentarsi in una difficile prova: stare per otto secondi in sella all’indomabile toro Sunshine… picchi aguzzi e dirupi coperti di neve. Quella montagna, in Messico, è un simbolo, in sé chiude tutto: il bene, il male, Dio e il diavolo, l’uomo, la natura, la storia. La sua crudeltà è la stessa di quella gente, la sua lontananza è la stessa di quegli uomini che non comunicano mai tra loro, che si parlano solo a distanza, a colpi di pistola” (S. Peckinpah). Sc.: S. Peckinpah, Gordon Dawson; Fot.: Alex Philip Jr.; Int.: Janine Maldonado, Helmut Dantine, Farnesio de Bernal. VEN 20, H. 16.15, DOM 22, H. 20.30 Sam Peckinpah Osterman Weekend Rapinato un ufficio postale, Pike Bishop e la sua banda si accorgono di essere caduti in un tranello. Un gruppo di exgaleotti, capeggiato da Dick Thornton, ha cominciato a sparare sui fuorilegge per ordine di Hurrigan, a cui preme, per i suoi interessi, liberare la zona dai banditi. Riuscito a salvarsi, Pike raggiunge, con cinquanta uomini, la città messicana di Aguaverde, base delle truppe regolari in lotta contro Pancho Villa… “Tengo molto alle sovrimpressioni finali, che invece mi hanno rimproverato, perché concludendo sulle immagini dei killer che vivono e ridono tranquillamente, io ricordo allo spettatore – che vorrebbe dimenticarlo – che si tratta di gente simile a lui” (S. Peckinpah). Sc.: Roy N. Sickner, Walon Green; Fot.: Lucien Ballard; Int.: William Holden, Ben Johnson, Ernest Borgnine. Sc.: Jeb Rosenbrook, John Franco; Fot.: Lucien Ballard; Int.: Ida Lupino, Steve McQueen, Donald Barry. SAB 14, H. 22.40, LUN 16, H. 18.30 Sam Peckinpah Cane di paglia / Straw Dogs Usa/GB 1971, 118’, col., v.o. sott.it. VEN 20, H. 18.15, DOM 22, H. 22.30 Sam Peckinpah Killer Elite SAB 14, H. 15.45, DOM 15, H. 20.00 Sam Peckinpah Sierra Charriba / Major Dundee Usa 1965, 123’, col., v.o. sott.it. Finita la guerra civile, il maggiore nordista Dundee assolda un gruppo di disertori e prigionieri sudisti per inseguire, in territorio messicano, gli Apache autori di massacri impuniti, ma si scontra con le truppe francesi. Il film ha subito rimaneggiamenti e gravi tagli al montaggio da parte del produttore Jerry Bresler che si è accanito soprattutto sulle scene più violente.Tuttavia il film resta un punto di riferimento importante nella storia del western moderno, che ha influenzato non poco gli esiti successivi del genere.“Le riprese di Sierra Charriba sono state una battaglia spietata ma ho adorato i messicani che si appassionavano al film e che hanno del carattere, proprio come gli attori, tutti di alto livello” (S. Peckinpah). Sc.: Oscar Saul, William A. Lyon, Howard Kunin; Fot.: Sam Leavitt; Int.: Charlton Heston, Michael Pate, Senta Berger, James Coburn, Richard Harris. SAB 14, H. 18.20, DOM 15, H. 22.30 Sam Peckinpah La ballata di Cable Hogue The Ballad of Cable Hogue Usa 1983, 103’, col. John Tanner, celebre intervistatore televisivo, viene convocato nella sede della CIA dove un agente, Lawrence Fassett, gli chiede aiuto per smascherare un’organizzazione spionistica russa denominata Omega e della quale fanno parte tre amici di Tanner: Jo Cardone, Richard Tremayne e Bernie Osterman. Tanner trascorre ogni anno, nella casa di Osterman, un ormai tradizionale weekend. Dovrà fare da intermediario e creare le condizioni perché uno dei tre amici decida di tradire gli altri due… Sc.: Alan Sharp; Fot.: John Coquillon; Int.: Rutger Hauer, John Hurt, Burt Lancaster, Dennis Hopper. Dal romanzo The Siege of Trenchers’s Farm di Gordon M. Williams. Un matematico americano abita nella campagna inglese con la moglie che viene violentata dai giovinastri del luogo. Ma quando vogliono entrargli in casa, si difende con tutti i mezzi. “Lo sceneggiatore David Goodman e io abbiamo cercato di trarre qualcosa di valido da quel libro: ci siamo riusciti e l’unica cosa che è rimasta è l’assedio finale… È totalmente sbagliato pensare che David Summer, il personaggio principale, goda per la strage finale. C’è un punto, a metà circa dell’assedio, in cui David si sente male tanto è nauseato e si dice: ‘Forza, premi il grilletto’. È inorridito di doverlo fare, di se stesso, della violenza che scopre in se stesso” (S. Peckinpah). Sc.: S. Peckinpah, David Zelag Goodman, da un romanzo di Gordon M. Williams; Fot.: John Coquillon; Int.: Dustin Hoffman, Susan George, Peter Vaughan. DOM 15, H. 15.45, MER 18, H. 20.15 Sam Peckinpah Getaway! / The Getaway Usa 1972, 122’, col., v.o. sott.it. Doc McKoy, uscito di prigione grazie a un disonesto politicante texano, Baynon, è costretto, per sdebitarsi, a rapinare una banca. Il colpo, al quale partecipano sua moglie Carol e due uomini imposti di Baynon, riesce ma Doc scopre di essere caduto in una trappola. Inizia così un lungo viaggio verso la frontiera, inseguito dai mandanti della rapina. Sc.: Walter Hill; Fot.: Lucien Ballard; Int.: Steve McQueen, Ali MacGraw, Ben Johnson. DOM 15, H. 17.50, MER 18, H. 22.30 Usa 1970, 121’, col., v.o. sott.it. Sam Peckinpah Voglio la testa di Garcia Bring Me the Head of Alfredo Garcia Usa/Messico 1974, 112’, col., v.o. sott.it. Usa 1975, 122’, col. v.o. sott.it. Un’organizzazione segreta, specializzata in assassini politici, si occupa di un caso che la CIA vorrebbe tenere nascosto. Ne fanno parte Mike e Gorge, ottimi agenti e grandi amici. Un giorno, però, in seguito ad oscuri intrighi, Gorge ferisce gravemente Mike che deve trascorrere un lungo periodo di cura e convalescenza. Non ancora perfettamente ristabilito, Mike viene richiamato in servizio per proteggere Chang, un politico in esilio di Taiwan. Non tarda a scoprire che dietro c’è un intricato doppio gioco che coinvolge anche l’ex amico Gorge e la CIA. “Il vero pacifismo è il coraggio, la forma raffinata del coraggio. Ma se un uomo viene da te e ti taglia una mano, tu non gli offri l’altra. No, se vuoi continuare a suonare il piano. Non dico che la violenza è ciò che fa di un uomo un uomo. Dico che quando la violenza arriva non puoi sfuggirla, devi riconoscere che il vero istinto, in te stesso, come negli altri, è difendersi. Se scappi sei morto, o sarebbe stato meglio esserlo” (S. Peckinpah). Sc.: Stirling Silliphant, Rose Reginald, Marc Norman, da una novella di Robert Rostand; Fot.: Philip H. Lathrop; Int.: Bo Hopkins, Arthur Hill, Robert Duvall, James Caan. VEN 20, H. 20.15, LUN 23, H. 18.00 Sam Peckinpah Convoy – Trincea d’asfalto Usa 1978, 106’, col., v.o. sott.it. Il camionista Martin, detto ‘Anatra di gomma’, e i suoi colleghi ‘Casino ambulante’ e ‘Silver Streak’ si imbattono nel loro vecchio nemico, lo sceriffo Lyle Wallace, che provoca ad arte l’occasione per multarli. Qualche ora dopo i tre si vendicano di Lyle sbeffeggiandolo pubblicamente e poi picchiando lui e altri poliziotti. Risaliti sui camion partono quindi per il New Mexico per sottrarsi alla prevedibile reazione di Wallace. I camion in marcia diventano presto dieci, venti, cinquanta: è una vera e propria ribellione, cui la popolazione lungo le strade dà il suo entusiastico appoggio. Sc.: Bill L. Norton; Fot.: Harry Stradling Jr.; Int.: Burt Young, Cassie Yates, Kris Kristofferson. VEN 20, H. 22.30 Sam Peckinpah La croce di ferro / Cross of Iron GB/Germania/Yugoslavia 1977, 133’, col., v.o. sott.it. Abbandonato in mezzo al deserto senza viveri né soldi dai due compari Bowen e Taggart, l’anziano cercatore d’oro Cable Hogue sopravvive grazie all’imprevisto ritrovamento di una sorgente d’acqua. Adibita la sorgente a stazione per le diligenze di passaggio, Hogue scopre che l’affare rende meglio dell’oro. Si stabilisce lì, fa amicizia con il vagabondo Joshua e si innamora della prostituta Hildy. Quando, tre anni dopo, i compari tornano per derubarlo di nuovo, è pronto a consumare la sua vendetta. “I miei eroi sono sempre dei perdenti perché sono sconfitti in anticipo, cosa che costituisce uno degli ingredienti primordiali della vera tragedia. Da molto tempo si sono messi d’accordo con la morte e la disfatta, per cui non gli resta nulla da perdere” (S. Peckinpah). Sc.: Edmund Penney, John Crawford; Fot.: Lucien Ballard; Int.: Jason Robards, David Warner, Stella Stevens. SAB 14, H. 20.30, LUN 16, H. 16.15 Sam Peckinpah L’ultimo buscadero Junior Bonner Usa 1972, 100’, col., v.o. sott.it. Junior Bonner, figlio di un ex-campione di rodeo, si guadagna da vivere misurandosi, da una città all’altra dell’Arizona, con 6 Un ricco messicano offre un milione di pesos a chi gli porterà la testa dell’uomo che ha violentato e messo incinta la figlia. Ma Alfredo Garcia è già morto quando un pianista fallito, tentato dai soldi della ricompensa, lo trova. Così riapre la tomba e decapita il cadavere già seppellito. Il film più misconosciuto di Peckinpah dove, però, ancora una volta, la violenza è soltanto la reazione obbligata dell’eroe che appartiene a un mondo in via di sparizione. “Ho pedinato come un segugio i peggiori rottami della società, i diseredati, i falliti per vedere, per sentire, per mangiare letteralmente il Messico attraverso i loro occhi, per catturare, attraverso i loro movimenti, le loro reazioni, i loro caratteri, l’anima colorata di un paese che non è così aperto e scoperto come appare al turista… Un panorama può spiegare un uomo? Sì, se è un messicano. La lotta sanguinosa, ad esempio, che oppone a un certo punto i cercatori della testa di Garcia alla banda dello stesso Garcia! Lo sfondo è addirittura il Popocatepetl, tutto Nel 1943, nella penisola russa di Talman, un battaglione della Wehrmacht agli ordini del colonnello Brandt tenta un’impossibile resistenza all’avanzata dei sovietici.Tra gli uomini che più si distinguono c’è il sergente maggiore Rolf Steiner. Prima di finire in ospedale per una grave ferita, Steiner si è inimicato il capitano Stransky, un aristocratico che si è fatto trasferire a Talman per conquistarsi la croce di ferro. Quando Brandt dà l’ordine di ritirarsi, Stransky si vendica di Steiner lasciandolo all’oscuro della decisione... Sc.: Walter Kelley, James Hamilton, Julius J. Epstein, dal romanzo di Willi Henrich; Fot.: John Coquillon; Int.: James Coburn, Maximilian Schell, James Mason, Senta Berger. LUN 23, H. 15.30 n.41_NUOVO 19-09-2006 15:03 Pagina 7 Le Rassegne del Massimo3programmaottobre crossroads / 24 - 26 ottobre EstOvest Cinema 06 La rassegna di musica contemporanea EstOvest 06, affianca, alla ormai quinquennale attività concertistica, un appuntamento cinematografico che si pone l’obbiettivo di scandagliare il cinema che documenta il suono contemporaneo e i suoi maestri. Una rassegna, che si apre con Fitzcarraldo, omaggio ironico alla fatica di organizzare e fare ascoltare musica oggi, ma che concentra la sua attenzione sui grandi nomi della scena internazionale, con particolare attenzione ad un cinema d’autore o a documentari rari. Concerti (The Michael Nyman Songbook) o ritratti (Touch the Sound), biografie (Sonata per viola), televisione d’autore (C’è musica e musica). Film d’autore in molti casi (Errol Morris, Aleksandr Sokurov, Volker Schlöndorff), cinema e video di ricerca (François Girard, Salvo Cuccia), ma anche grandi documenti: in particolare su quella musica che si pone come luogo di incontro e di scambio tra diverse culture e tradizioni musicali (Il viaggio di Isaac Stern in Cina, l’esperienza di Ravi Shankar tra India e Occidente). La rassegna EstOvest Cinema 06, a cura di Simone Arcagni e Alessandra Sciabica, è un progetto dell’Associazione Xenia Ensemble realizzato in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema. Ingresso alle proiezioni euro 2,50 (pom.)/3,50 (sera). Il programma dei concerti, reperibile in forma completa sul sito www.xeniaensemble.it, si aprirà il 2 novembre, presso l’Aula Magna del Politecnico di Torino (inizio ore 21), con Dall’America Centrale alla Gran Bretagna [Sarah Leonard (soprano) & Xenia Ensemble] e si concluderà il 1 dicembre al Folkclub (inizio ore 21) con Un omaggio all’Armenia [Dabaghyan Trio (duduk) & Xenia Ensemble]. Info: tel. 011/8124881, [email protected]. Mark Kidel Ravi Shankar: Between Two Worlds Gran Bretagna 2002, 89’, col., v.o. Il documentario, frutto di due anni di riprese e prodotto dalla BBC, racconta la figura di Ravi Shankar, il leggendario compositore e suonatore di sitar, il più grande ambasciatore della musica indiana. Con sequenze uniche ed esclusive, il regista testimonia la grande umanità oltre che l’abilità musicale di questa straordinaria figura della musica indiana. Il ritratto inizia con l’infanzia di Ravi a Benares, i suoi primi scontri con le celebrità nella Hollywood degli anni ’40, i suoi anni di studio del sitar e la conseguente fama in India, i suoi lavori con Satyajit Ray in Pather Panchali e le sue collaborazioni con Yehudi Menhuin, John Coltrane e innumerevoli altri grandi musicisti. Sc.: M. Kidel; Fot.: Alistair Cameron, Olivier Guéneau, M. Kidel. MAR 24, H. 16.30 Errol Morris The Thin Blue Line Usa 1988, 102’, col., v.o. sott. it. Il film parte dal presupposto secondo il quale Randall Adams sia stato erroneamente coinvolto nell’omicidio di un poliziotto di Dallas nel 1977, sostenendo che invece sia stato David Harris il vero colpevole. Il film riprende questa storia attraverso interviste con molte delle persone coinvolte nell’incidente, titoli raccolti dai giornali dell’epoca e fatti che, in qualche modo hanno fatto da contorno alla vicenda. Sc.: E. Morris; Fot.: Robert Chappel, Stefan Czapsky; Int.: Randall Adams, David Harris, Gus Rose, Jackie Johnson. MAR 24, H. 18.15 Werner Herzog Fitzcarraldo Rft 1982, 157’, col. Luciano Martinengo John Cage e i bambini Italia 1984, 55’, col. Copia cortesemente concessa da RAI Teche. John Cage, in una palestra, è circondato da un gruppo di bambini. Con loro parla del suono e della gestualità, con delle sedie fa dei movimenti che producono suoni-rumori. Tutto si svolge sotto la massima attenzione del pubblico tutto particolare letteralmente rapito dalle parole e dalle intuizioni del musicista. Gli strumenti usati sono casuali ma la grande creatività di Cage li trasforma seriamente in grandi oggetti da concerto. MAR 24, H. 23.00 Gianfranco Mingozzi C’è musica e musica - Non tanto per cantare Italia 1972, 50’, b/n Copia cortesemente concessa da RAI Teche. In questa puntata del programma si affronta il tema del canto popolare in cinque dei suoi aspetti fondamentali: etnico, popolare, folk, di protesta e di consumo.Tra gli altri, intervengono alcuni etnomusicologi di fama quali Alan Lomax di New York, il professor Wachsman di Chicago e Diego Carpitella di Roma. Interessanti le riprese effettuate a Central Park, a New York tra i cantanti folk che si raccolgono e si esibiscono spontaneamente, accostati a musicisti di tutt’altra fama, come i Beatles. MAR 24, H. 20.30 MER 25, H. 22.00 Murray Lerner From Mao to Mozart - Isaac Stern in China Usa 1981, 83’, col., v.o. Nel 1979, quando la Cina ha riaperto le porte all’Occidente, il virtuoso Isaac Stern ricevette un invito irrinunciabile dal governo a recarsi nel loro paese. Questa straordinaria esperienza è stata registrata in questo documentario che propone l’incontro tra due diverse culture fuse grazie al talento di un geniale musicista. Un viaggio durato un mese attraverso le suggestioni offerte dalla musica e dal viaggio in un paese immenso e ricchissimo di stimoli. Fot.: Kramer Morgenthau, Bob Richman, Osamu Goto. GIO 26, H. 16.30 Manfred Waffender Kronos Quartet - In Accord Germania 1997, 57’, col. MER 25, H. 16.30 Frank Scheffer 19 Questions Nl 1995, 25’, col., v.o. John Cage risponde a diciannove domande relative ai temi più disparati dandosi dei limiti di tempo molto precisi. Un’avventura unica nel pensiero (non solo musicale) di cage. MER 25, H. 17.20 Carlo Piccardi Luigi Nono: realtà di un compositore Italia 1977, 73’, col. Copia cortesemente concessa dalla Radio Televisione della Svizzera Italiana. Fin dalle prime esibizioni nel 1973, il Kronos Quartet ha ricevuto dimostrazioni di stima da parte della critica internazionale per il fresco approccio alla musica. Il Kronos Quartet, infatti, è stato considerato una voce importante del panorama contemporaneo grazie alla sperimentazione con cui si è contraddistinto in oltre quattrocento opere, vendendo milioni di dischi e guadagnandosi numerosi premi internazionali di prestigio. GIO 26, H. 18.30 La proiezione sarà seguita dal cortometraggio Angelica di Salvo Cuccia. Volker Schlöndorff The Michael Nyman Songbook Una visione della vita del compositore Luigi Nono in un periodo di grande attività, sia musicale che sociale. La sua personalità, il suo carisma si esprimono attraverso la sua voce e la sua espressività. Luigi Nono si è sempre fatto portavoce di un presente in continua evoluzione, interpretando di volta in volta il clima storico, politico e sociale vissuto in prima persona. Con questa sua instancabile attività ha influenzato la storia musicale contemporanea, in particolare in Italia e Germania. Gran Bretagna 1992, 54’, col. Ute Lemper in un concerto registrato al Musikhalle di Amburgo il 4 febbraio 1992. Michael Nyman dirige la sua orchestra. I testi sono tratti da Wolfgang Amadeus Mozart, Arthur Rimbaud, Paul Celan. GIO 26, H. 20.30 Thomas Riedelsheimer Touch the Sound Germania/Gran Bretagna 2004, 99’, col., v.o. MER 25, H. 18.30 Aleksandr Sokurov, Semën Aranovic Sonata per viola. Dmitrij Sostakovic Al’tovaya sonata: Dmitrij Šostakovic’ Urss 1981, 80’, col., v.o. sott. it. Biografia del compositore Dmitrij Šostakovic´, il film, iniziato dal regista Aranovic, deve la sua forma definitiva all’intervento di Sokurov in quanto responsabile delle immagini d’archivio. Il materiale documentario elimina i riferimenti strettamente biografici per cogliere, all’interno di un ampio contesto storico, il tragico destino di un artista costretto a scontrarsi con il regime stalinista. Sokurov alterna immagini dell’assedio di San Pietroburgo e di parate militari ad altre di Šostakovic´ con la famiglia, creando in questo modo sottili connessioni tra la vita del compositore e l’incerto futuro della Russia. Sc.: Boris Dobrodeev; Fot.: J. Aleksandrov, J. Lebedev. MER 25, H. 20.30 Brian Sweene Fitzgerald, meglio conosciuto come Fitzcarraldo, intende costruire a Iquitos, al centro della foresta amazzonica dove vive, il più grande teatro d’opera mai esistito e ad inaugurarlo vuole Caruso, che ha avuto modo di ascoltare, una volta, a Manhaus. Per poter riuscire nel suo intento, accetta di guidare una spedizione a bordo di un battello verso una zona ricchissima di alberi della gomma che intende sfruttare e con il ricavato dare vita a questo suo grande sogno… Sc.: W. Herzog; Fot.: Thomas Mauch; Int.: Klaus Kinski, Claudia Cardinale, José Lewgoi. di Gould, attraverso l’interpretazione di Colm Feore, attraverso frammenti narrativi, testimonianze, testi autobiografici visualizzati. Sc.: Charles Dunlop; Fot.: Alain Dostie; Int.: Colm Feore, Derek Keurvrost, Katya Ladan. François Girard 32 piccoli film su Glenn Gould Thirty-Two Short Films About Glenn Gould Canada 1993, 90’, col. Glenn Gould, pianista canadese internazionalmente celebre, grande virtuoso, interprete geniale soprattutto di Bach, eccentrico, morì a 50 anni nel 1982 a Toronto per un colpo apoplettico. Il film ricostruisce le differenti sfaccettature della sua musica, del suo temperamento, della sua esistenza d’eccezione, attraverso alcune esecuzioni originali Un documentario che segue da vicino il lavoro della percussionista Evelyn Glennie. Attraverso le sue parole e le sue esibizioni, il film riflette sulla natura dell’arte e sulla musicalità dei suoni: Evelyn Glennie è una virtuosa delle percussioni, rulla le bacchette e percuote la pelle dei tamburi con una sensibilità impressionante, crea armonie a partire da ogni oggetto, bottiglie, lattine, pezzi di ferro, parti del corpo umano, e cerca continuamente la relazione tra il proprio orecchio e il mondo circostante. Il regista segue l’artista nelle sue performance improvvisate o registrate in uno studio di Colonia e lascia che spieghi di fronte alla camera la teoria su cui si basa il suo lavoro; contemporaneamente, ricerca la musicalità nel casuale, nel “rumore”, esibendo e sottolineando con il suo stile particolare, le sonorità nascoste nel caos senza logica del mondo contemporaneo. GIO 26, H. 21.30 7 n.41_NUOVO 19-09-2006 15:03 Pagina 8 Le Rassegne del Massimo3programmaottobre lari di quel concitato universo di gesti, di azioni e di scelte che costituisce il processo di creazione di un film, offrendo interessanti informazioni sul modo di lavorare del cineasta, sulla sua meticolosità, sulla vera e propria adorazione per gli attori, sul modo di impartire ordini e istruzioni. Insomma, sull’insieme degli elementi che fanno il mestiere del regista, il cui fascino non smetterà mai di esercitare una seduzione del tutto particolare e, in una certa misura, inesplicabile. L’estetica dello sguardo. L’arte di Luchino Visconti La mostra fotografica alla Mole Antonelliana Dal 5 ottobre al 3 dicembre di Alberto Barbera A cento anni dalla nascita (Milano, 2 novembre 1906) e a trenta dalla sua scomparsa (17 marzo 1976),Visconti si conferma come una delle figure che hanno maggiormente segnato la scena cinematografica e teatrale del ‘900 italiano. La mostra di immagini scattate sul set dei i suoi film è un modo suggestivo e affascinante di rievocarne la straordinaria carriera artistica, ripercorrendone le tappe in forma originale e in taluni casi inedita. Si tratta di 98 ingrandimenti – in parte esposti all’esterno, in parte all’interno della Mole Antonelliana - in maggioranza realizzati da tre fotografi che possono vantare una più o meno lunga consuetudine di lavoro con il grande regista:, Paul Ronald, Giovan Battista Poletto e Mario Tursi. Completano il percorso alcune immagini di Osvaldo Civirani, Alfonso Avincola, Angelo Frontoni e Ivo Meldolesi. La metà circa sono foto di scena, che riproducono fedelmente singole inquadrature dei film al quale si riferiscono; l’altra metà sono foto di set, scattate per documentare momenti di lavorazione o pause della stessa. Le prime testimoniano della straordinaria professionalità di questi artigiani, capaci di cogliere gli istanti privilegiati di una messa in scena ordita da altri, alla quale devono conformarsi, rispettando i tagli delle inquadrature, adeguandosi alle luci scelte e impostate dal direttore della fotografia, ma, anche, acuendo (se così si può dire) le emozioni di una scena senza tradirne lo spirito. Le foto di set documentano invece aspetti minuti e singo- La mostra è a cura di Alberto Barbera e Raffaella Isoardi. Le fotografie di Alfonso Avincola e di Giovan Battista Poletto provengono da Reporters Associati (Roma) o dalle collezioni del Museo Nazionale del Cinema (Torino). Le fotografie di Osvaldo Civirani provengono dalle collezioni del Museo Nazionale del Cinema (Torino). Le fotografie di Angelo Frontoni provengono dal “Fondo Frontoni” di proprietà del Centro Sperimentale/SNC-Cineteca Nazionale (Roma) e del Museo Nazionale del Cinema (Torino). Le fotografie di Ivo Meldolesi provengono dalle collezioni del Museo Nazionale del Cinema (Torino). Le fotografie di Paul Ronald provengono dall’ Archivio Storico del Cinema, AFE (Roma) o dalle collezioni del Museo Nazionale del Cinema (Torino). Le fotografie di Mario Tursi provengono dalla sua collezione privata o da Reporters Associati (Roma). Digitalizzazione fotografica: Roberto Goffi, Mario Tursi, Piero Servo (Archivio Storico del Cinema), Reporters Associati. Il catalogo della mostra sarà disponibile, al prezzo di euro 18, presso il bookshop del Museo Nazionale del Cinema alla Mole Antonelliana. In occasione della mostra, il Museo Nazionale del Cinema pubblica con l’Editrice Il Castoro il volume Il processo di Maria Tarnowska. Una sceneggiatura inedita, a cura di Teresa Antolin e Alberto Barbera con la collaborazione di Silvio Alovisio. Gli eventi del mese un certo sguardo / 19 ottobre Figure di donne nel cinema contemporaneo È dedicata alla rappresentazione della donna la non-stop cinematografica organizzata dal Centro Interculturale della Città di Torino, in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema, i C.T.P. “Braccini” e “Parini”, il Cinecircolo “L’Incontro”, l’Università della Terza Età e l’A.S.A.I. Cinque film per tracciare un percorso attraverso le geografie insolite di un cinema che vuole mettere a confronto storie di donne tra Occidente, Medio oriente e sud America. La non-stop avrà inizio alle ore 10.00 con la proiezione del film Free Zone di Amos Gitai riservata alle scuole. Per informazioni e prenotazioni: Centro Interculturale della Città di Torino, tel.: 011-4429710 - Fax: 011-4429729, www.comune.torino.it/cultura/intercultura, e-mail: [email protected]. Amos Gitai Free Zone Francia/Israele/Belgio/Spagna 2005, 90’, col., v.o. sott.it. Rebecca è americana ma da alcuni mesi vive a Gerusalemme tacciono è comunque un modo di comunicare. Credo che quel viaggio in auto sia contemporaneamente reale e metaforico” (A. Gitai). Sc.: A. Gitai, Marie-José Sanselme; Fot.: Laurent Brunet; Int.: Natalie Portman, Hanna Laslo, Hiam Abbas, Carmen Maura. GIO 19, H. 10.00 Vera Fogwill, Martín Desalvo Las mantenidas sin sueños Argentina/Spagna/Olanda/Francia 2005, 97’, col., v.o. sott.it. Un film tutto immerso nell’intimità del mondo femminile, con personaggi le cui vite sono inevitabilmente intrecciate. Florencia è una giovane madre che non sa mai come comportarsi con la figlia Eugenia, mentre questa sa perfettamente cosa farebbe se fosse madre. Olga è una vicina di casa che, però, sostituisce con il suo affetto e il suo calore la famiglia che le due donne non hanno. Infine Sara, madre di Florencia, irrompe nella vita di figlia e nipote con inutile e inefficace violenza.Tutt’intorno storie di cocaina, gravidanze vere e presunte, nascite e malinconie femminili. Nessuna di loro può fare nulla da sola ma insieme hanno la possibilità di sognare. Sc.:V. Fogwill; Fot.: Nicolás Trovato; Int.: Lucía Snieg, Mirta Busnelli, Mía Maestro. GIO 19, H. 14.30 Yesim Ustaoglu Waiting For The Clouds Turchia/Francia 2004, 92’, col., v.o. sott. it. inizia a sentire la solitudine e inizia a comportarsi stranamente con la gente del piccolo villaggio in cui vive. Si rifugia, infine, in montagna e rifiuta di tornare al suo villaggio. Isolata tra le nuvole riesce finalmente a confessare la propria colpa di aver abbandonato il fratello più giovane quando erano bambini. Decisa a recuperare gli errori del passato, Ayshe si mette in viaggio verso la Grecia, alla ricerca del fratello che non vede da troppo tempo. In questo modo cerca anche di riconciliarsi con la sua identità e la sua origine greca che ha dovuto tenere nascosta per cinquant’anni. “Il film è ambientato nel 1975. Ho ricostruito la vicenda del bambino sulla base dei miei ricordi personali. Quando ho appreso per la prima volta la storia di persone come Ayshe, che vivono nel nordest della Turchia, ho capito subito che si trattava di una parte oscura e triste della storia della Turchia rimasta per troppo tempo sconosciuta” (Y. Ustaoglu). Sc.:Y. Ustaoglu, Petros Markaris, dal romanzo di George Andreadis; Fot.: Jacek Petrycki; Int.: Rüchan Caliskur, Ridvan Yagci, Ismail Baysan. GIO 19, H. 16.30 Rakhshan Bani-Etemad, Mohsen Abdolvahab Gilaneh Iran 2005, 84’, col., v.o. sott. it. Capodanno di guerra in Iran. I festeggiamenti sono funestati dalla guerra contro l’Iraq e la città è stata più volte attaccata dai missili nemici. Gilaneh è una donna di mezza età che, oltre a dover assistere alla partenza del figlio per la guerra, deve accompagnare la figlia a Tehran alla ricerca del marito di lei che ha disertato il servizio militare. Quindici anni più tardi la situazione non sembra cambiata. È di nuovo capodanno e Gilaneh, sempre più affaticata, si sta prendendo cura del figlio, reso invalido a causa delle armi chimiche usate in guerra. Sua figlia è lontana e per lei è sempre più difficile riuscire ad assistere il giovane. Sta aspettando l’arrivo di una donna che ha perso il marito in guerra e ha acconsentito a sposare il figlio. Sc.: R. Bani-Etemad, Farid Mostafavi, M. Abdolvahab; Fot.: Morteza Poursamadi; Int.: Fatemeh Motamed Arya, Bahram Radan, Baran Kosari. GIO 19, H. 18.30 Ruxandra Zenide Ryna perché stava per sposarsi. Rotto il fidanzamento, si allontana a bordo di un taxi. Alla guida dell’auto c’è Hanna, una donna israeliana che è diretta in Giordania nella ‘Zona Franca’ per recuperare dei soldi presso alcuni ‘soci’ americani del marito. Rebecca vuole allontanarsi da Israele e decide di accompagnare Hanna nella sua missione. “Si può considerare l’automobile un mezzo di trasporto. La si può considerare il quarto protagonista del film. Definisce un territorio limitato. Quando le tre donne, o prima le due, sono in auto, non possono allontanarsi fra loro. L’auto impone una prossimità che le obbliga a entrare in contatto, a parlarsi. Anche quando 8 Ayshe, che non si è mai sposata, ha dedicato tutta la sua vita a Selma, sua sorella maggiore, sin dal giorno in cui lei divenne vedova. Dopo la morte di Selma, però, Ayshe, Romania/Svizzera 2005, 94’, col., v.o. sott.it. Ryna ha sedici anni, vive in un piccolo villaggio sul delta del Danubio ed è la figlia del povero gestore di un distributore di benzina. Ryna, che ha la passione per la fotografia, è stata cresciuta come un ragazzo dal padre che avrebbe sempre voluto avere un figlio maschio e esercita su di lei un potere dispotico e autoritario. Le cose, però, iniziano a cambiare quando la ragazza, stanca della situazione e sempre meno condizionata, decide di mettersi alla ricerca della madre che non ha mai conosciuto. Il film, che è anche un ritratto schietto della povertà, dell’oppressione sociale e dell’abuso di potere, vuole essere la messa in scena della presa di coscienza di una n.41_NUOVO 19-09-2006 15:03 Pagina 9 Le Rassegne del Massimo3programmaottobre giovane donna e del dolore che ne deriva. Stretta tra valori tradizionali e sogni materialistici, alla fine Ryna paga un prezzo pesante per preservare la sua identità. Sc.: Marek Epstein, R. Zenide; Fot.: Marius Panduri; Int.: Doroteea Petre,Valentin Popescu, Matthieu Rozé, Nicolae Praida. GIO 19, H. 20.30 Emily Atef Molly’s Way Germania 2005, 84’, col., v.o. sott. it. Una ragazza giunge dall’Irlanda in un piccolo paese della Polonia, alla ricerca di Marcin, uomo conosciuto durante un’indimenticabile notte d’amore, che le ha lasciato un ricordo indelebile. Uno sguardo poetico ed esperto su una donna che sta cercando soprattutto se stessa. “Molly lascia la sua vita in Irlanda, salta su un treno non sapendo cosa la aspetti. In Polonia si mette alla ricerca di un uomo che ha incontrato una notte e poi non ha più rivisto, ma forse sta cercando anche qualcos’altro. Attraverso il suo viaggio possiamo conoscere questo paese e innamorarci dei suoi abitanti. Persone di differenti paesi d’Europa, con differenti culture e tradizioni hanno lavorato a questo film insieme. I produttori, il co-sceneggiatore e il montatore sono tedeschi, l’attrice principale è irlandese, il compositore è francese, le lingue parlate nel film sono inglese, polacco e tedesco. Avrebbe potuto trasformarsi in un caos, e alcune volte è stato così, ma questo melting-pot europeo rappresenta l’anima di Molly’s Way” (E. Atef). Sc.: E. Atef, Esther Bernstorff; Fot.: Patricia Lewandowska; Int.: Mainread McKinley, Miroslaw Baka, Ute Gerlach. GIO 19, H. 23.00 Ingresso gratuito a tutte le proiezioni cinema del presente / 3 ottobre Incontro con Guillermo Arriaga Scuola Holden, Museo Nazionale del Cinema e Torino Film Festival presentano, nell’ambito di Anteprima Spazio Torino, un incontro con lo scrittore e sceneggiatore Guillermo Arriaga che si terrà al Cinema Massimo martedì 3 ottobre alle ore 20.30. Seguirà la proiezione di Le tre sepolture di Tommy Lee Jones. Guillermo Arriaga, sceneggiatore e scrittore messicano, lavora da sempre tra cinema e letteratura confrontandosi con linguaggi diversi come la fiction, la radio, la televisione, il documentario, la narrativa, riuscendo a elaborare uno stile narrativo personale cui si innestano sempre elementi autobiografici. È autore dei romanzi Il bufalo della notte (2004), Un dolce odore di morte (2005) e del racconto lungo Pancho Villa e lo Squadrone Ghigliottina (pubblicati in Italia da Fazi Editore), mentre per il cinema, dopo le sceneggiature di Amores Perros (2000), 21 grammi (2003) entrambi di Alejandro Gonzáles Iñárritu, e Le tre sepolture di Tommy Lee Jones, ha firmato la sceneggiatura di Babel, diretto ancora una volta da Iñárritu e presentato all’ultimo Festival di Cannes. Nell'ambito del seminario sul narrare organizzato dalla Scuola Holden sono previsti i seguenti incontri aperti al pubblico: Giovedì 5 ottobre alle ore 18.00 ad ATRIUM (piazza Solferino, ingresso libero), nell’ambito di Torino Capitale Mondiale del Libro, Arriaga incontra il pubblico e presenta in prima nazionale il suo cortometraggio Rogelio. Partecipa all’incontro il regista Alex Infascelli. Venerdì 6 ottobre alle 18.30 alla FNAC, Arriaga presenta Pancho Villa e Lo Squadrone Ghigliottina, il suo racconto lungo appena pubblicato da Fazi Editore. Tommy Lee Jones Le tre sepolture The Three Burials of Melquiades Estrada Francia/Usa 2005, 115’, col., v.o sott.it. tumulato nella sua città natale e il suo assassino possa imparare a distinguere il valore vero di una vita umana. Premio per la migliore interpretazione maschile a Tommy Lee Jones e per la miglior sceneggiatura a Guillermo Arriaga al Festival di Cannes nel 2005. Sc.: G. Arriaga; Fot.: Chris Menges; Int.: T.L. Jones, Barry Pepper, Julio Cesar Cedillo. MAR 3 – SALA TRE, H. 20.30, INGRESSO LIBERO cinema del presente / 13 ottobre Le migliori comiche di Cretinetti Il Museo Nazionale del Cinema, in collaborazione con la Cineteca del Comune di Bologna, presenta una serata interamente dedicata al grande attore André Deed, protagonista, nei panni di Cretinetti, di una straordinaria serie di comiche d’epoca muta realizzate negli Anni Dieci dall’Itala Film, la casa di produzione torinese animata dal geniale Giovanni Pastrone. In questa occasione lo studioso francese Jean Gili presenterà il suo volume André Deed pubblicato dalla Cineteca del Comune di Bologna in collaborazione con la casa editrice Le Mani nell’ambito dell’edizione 2005 del Festival Cinema Ritrovato. Le proiezioni saranno accompagnate dal vivo al pianoforte dal maestro Stefano Maccagno. La serata, ad ingresso libero, si svolgerà venerdì 13 ottobre alle 20.30. Saranno presentate le seguenti comiche: Cretinetti che bello (1909, 5’) Cretinetti fra due fuochi (1910, 9’) Cretinetti distratto (1910, 9’) * Come fu che l’ingordigia rovinò il Natale a Cretinetti (1910, 12’) Cretinetti s’incarica del trasloco (1911, 9’) * Il regalo dei Cretinetti (1911, 9’) * Natale di Cretinetti (1911, 10’) La paura degli aeromobili nemici (1915, 16’) Il ranchero Pete Perkins, per onorare la morte del suo amico Melquiades Estrada, ucciso per mano di ignoti nel deserto e sepolto dalle autorità in un fossa comune, prima va in cerca dell'assassino e poi intraprende con lui un avventuroso viaggio verso il Messico, affinché l'amico possa essere degnamente Tutti i film fanno parte delle collezioni del Museo Nazionale del Cinema ad eccezione di quelli contrassegnati con l’asterisco, che provengono dall’archivio della Cineteca del Comune di Bologna. Festival Cinemambiente IX edizione (27-31 ottobre) Torna per la nona edizione Cinemambiente, uno dei maggiori festival internazionali di film a tematica ambientale.Ancora più che negli anni scorsi, si presenta come una manifestazione che ha saputo uscire dalla dimensione dell’evento dedicato agli addetti ai lavori, per aprirsi al grande pubblico, presentando il meglio della produzione annuale del cinema che riflette sullo stato del pianeta. Cinemambiente, diretto sempre da Gaetano Capizzi, da quest’anno è entrato a far parte del Museo del Cinema aderendo al progetto di coordinamento e integrazione delle manifestazioni cinematografiche torinesi. Saranno proiettati oltre centocinquanta film provenienti da tutto il mondo: film sulla produzione del cibo con We Feed the World e Our Daily Bread; sugli aspetti nascosti degli esperimenti nucleari nel Pacifico; la voce di John Waters, uno dei maestri del trash, racconterà la storia di Salton Sea, un buco nero nell’American Dream. I film italiani mostrano l’incredibile situazione delle falde del Vesuvio, il viaggio di una maglietta gettata in un cassonetto della raccolta dei vestiti, la navigazione lungo il delta del Po e poi ancora ci fanno conoscere “l’altra Sardegna”, quella che sta dietro ai fasti turistici, la vita nelle montagne del Cuneese, le balle di spazzatura della Campania. L’ampia sezione Panorama, che varcherà i muri del cinema Massimo per espandersi in alcuni locali del centro della città, è un escursus sullo stato della Terra, con una sottosezione che ricorderà a trenta anni di distanza il disastro di Severo e a venti quello di Chernobyl con alcuni film e una mostra fotografica del grande fotoreporter Mauro Galligani. In certe parti del mondo difendere l’ambiente significa essere vessati. Con la collaborazione di Amnesty International verrà presentata una serie di film su casi di ambientalisti perseguitati per la loro attività. Alcune di queste persone provenienti da Russia, Messico, Birmania, Turkmenistan, saranno presenti al festival. Cosa c’è dietro l’incredibile sviluppo economico indiano? Lo capiremo con i film proposti da Daniela Bezzi, con il suo reportage frutto di un’inchiesta sul campo che presenteremo in anteprima con alcuni ospiti indiani. Un’ampia retrospettiva su cinema e lavoro, curata da Sergio Toffetti, proseguendo la ricerca iniziata qualche anno fa con i film prodotti dalla FIAT, presenterà film di grandi autori per le industrie, per definire il tipo di sviluppo economico e sociale italiano immaginato dall’industria. Come al solito una particolare attenzione è rivolta ai ragazzi con film e ospiti solo in esclusiva. Nel corso del festival sarà ricordata la figura del cinefilo Antonio Copparoni, già collaboratore di Cinemambiente, con la presentazione del Fondo Copparoni che la famiglia ha donato alla Biblioteca del Museo Nazionale del Cinema. 9 n.41_NUOVO 19-09-2006 15:03 Pagina 10 Le Rassegne del Massimo3programmaottobre Associazione Museo Nazionale del Cinema Felice Attore e Pittore è il titolo di un’iniziativa – organizzata da “Dietro la Cinepresa” del DAMS di Torino, Associazione Museo Nazionale del Cinema, Festival delle Colline Torinesi, Circolo dei Lettori, Museo Nazionale del Cinema, Film Commission Torino Piemonte, Hiroshima Mon Amour e Piemonte Movie – che intende ricordare Felice Andreasi, uno dei più noti attori piemontesi, dotato di un grande talento sia comico che drammatico, che è scomparso poco più di un anno fa, il 25 dicembre 2005. Dopo una lunga esperienza teatrale insieme con Dario Fo, Giorgio Gaber, Enzo Jannacci, Cochi e Renato, Lino Toffolo, Bruno Lauzi, Paolo Rossi, con questi stessi colleghi ha partecipato a numerosi spettacoli televisivi negli anni ‘70/’80 ed ha preso parte a molti film di successo quali: Il sospetto, Signore e signori buonanotte, Sturmtruppen, Saxofone, Storia di ragazzi e di ragazze, Nessuno è perfetto, Il caso Martello, Un’anima divisa in due, Pane e tulipani, Il partigiano Johnny, Due amici. Meno nota è l’attività di Andreasi nel campo della pittura a cui si dedicò con passione per tutta la vita, ottenendo ottimi riconoscimenti da parte della critica nelle poche mostre che volle organizzare in virtù della sua naturale modestia e ritrosia (anche se era solito affermare di essere “un pittore con l’hobby della recitazione”). Felice Attore e Pittore si svolgerà in due momenti: alle ore 18 presso il Circolo dei Lettori (Palazzo Graneri della Roccia, via Bogino 9) verrà inaugurata una mostra della produzione pittorica di Andreasi (che rimarrà aperta fino al 10 novembre tutti i giorni dalle 9,30 alle 22,30, tranne lunedì); alle ore 20,30 presso la Sala Uno del Cinema Massimo l’attore sarà ricordato dagli amici e avrà luogo la proiezione di un’antologia delle sue performances televisive e dei film Il Maestro d’Elva. Itinerari d’attore (1992, 40’) di Sergio Ariotti e Il caso Martello (1991, 90’) di Guido Chiesa. Oltre la visione: il museo da toccare, il cinema da ascoltare Fotogrammi Nuove acquisizioni: il fondo Copparoni di Donata Pesenti Campagnoni Il Museo Nazionale del Cinema, in occasione della IX edizione del Festival Cinemambiente, presenta una nuova importante acquisizione che arricchisce ulteriormente il patrimonio della biblioteca “Mario Gromo”: si tratta della collezione di Antonio Copparoni, indimenticabile e poliedrica figura dell’ambiente cinematografico torinese, morto prematuramente nel giugno dello scorso anno. Il fondo è composto da un’estrema varietà di materiali (centinaia di press-book, cataloghi di festival e retrospettive, monografie, annuari, periodici, rassegne stampa, opuscoli e ritagli), raccolti con passione da Antonio nel corso degli anni. Il valore della collezione non risiede solo nella sua qualità (il fondo, per altro, documenta in dettaglio la produzione cinematografica internazionale degli ultimi due decenni) ma anche nella sua struttura: Antonio aveva organizzato i suoi materiali con criteri di archiviazione estremamente precisi e funzionali alla consultazione. L’acquisizione delle sue collezioni, resa possibile grazie all’interessamento di Gaetano Capizzi, direttore di Cinemambiente, ma soprattutto grazie alla disponibilità e alla sensibilità della famiglia Copparoni, rappresenta un’ottima opportunità per inaugurare due nuove iniziative della biblioteca del Museo: l’apertura al pubblico di un fondo dedicato ai press-book del cinema contemporaneo e l’introduzione, entro fine anno, di una sezione riservata al prestito – per ora limitata alle monografie della collezione Copparoni. La collezione e le iniziative ad essa collegate saranno illustrate in dettaglio durante Cinemabmiente, in un momento dedicato al ricordo di Antonio. 10 Un nuovo impegno per il Museo Nazionale del Cinema riguarda la realizzazione di progetti e servizi di carattere sociale e interculturale rivolti alle persone escluse dalla tradizionale offerta dei musei per la presenza di barriere culturali, architettoniche, economiche o sociali che ne limitano l’accesso. Nel contesto delle iniziative volte a rendere il Museo sempre più un luogo di cultura accessibile e condivisa, il nuovo servizio di audio-descrizioni rivolto agli spettatori ipovedenti e non vedenti, sarà inaugurato giovedì 5 ottobre alle 20.30 al Cinema Massimo, in occasione della proiezione di Le notti bianche (1957) che apre la rassegna L’estetica dello sguardo. L’arte di Luchino Visconti. L’intervento consiste nella realizzazione di audio-descrizioni delle scene prive di dialogo del film: trasmessa attraverso cuffie distribuite in sala, l’audio-descrizione integra la proiezione cinematografica permettendo, in modo non invasivo, la comprensione delle scene silenziose altrimenti non fruibili direttamente da uno spettatore con deficit visivo. Il servizio sarà replicato per Bellissima (1951). L’iniziativa si inserisce nel quadro di un più ampio e articolato progetto, realizzato con il sostegno di Regione Piemonte, Città di Torino, Fondazione CRT e con il coinvolgimento diretto di associazioni e cooperative attive sul territorio. Oltre all’implementazione del servizio di audio-descrizioni al Cinema Massimo, il progetto comprende l’avvio di percorsi di visita guidata differenziati in risposta alle esigenze di tipologie diverse di disabilità motoria e sensoriale. Inoltre, entro l’estate 2007, l’allestimento di nuove aree espositive al Museo accessibili anche ai visitatori non vedenti e la pubblicazione di una guida tattile sulla Mole Antonelliana. Testimonial del progetto, in occasione della sua presentazione prevista per il 5 ottobre, sarà Ottavia Piccolo, una delle più raffinate ed eleganti attrici del mondo teatrale e cinematografico nazionale, che a soli undici anni interpretò la parte della ragazzina cieca e sordomuta di Anna dei miracoli, la commedia di W. Gibson. L’attrice è inoltre legata in modo particolare al regista Luchino Visconti, che la diresse nel suo esordio sul grande schermo ne Il gattopardo (1963), oltre che in varie opere teatrali. n.41_NUOVO 19-09-2006 15:03 Pagina 11 Parole & Immagini libri, riviste&dvdsettembre MUSEO NAZIONALE Parole & Immagini DEL CINEMA a cura di Silvio Alovisio e Micaela Veronesi libri, riviste&dvdottobre I LIBRI DEL MESE Paolo Bertetto (a cura di), Metodologie di analisi del film Roma-Bari, Laterza, 2006, 291 p., 22 euro. Questo importante volume propone un’ampia ricognizione storica e teorica sui principali metodi di analisi del testo filmico. Elena Dagrada e Federica Villa s’impegnano, rispettivamente, in una ricostruzione critica della storia dell’analisi testuale dalla sua genesi (a metà anni sessanta) fino all’affermazione dei modelli semiotici e psicanalitici, e in un’esplorazione delle nuove prospettive aperte in anni recenti proprio dalla revisione di quei modelli e dal crescente interesse verso il contesto del film (storia del medium, ricezione del pubblico, legami intermediali, fattori socio-culturali ecc.).Veronica Pravadelli presenta un quadro assai documentato degli studi legati alla Feminist Film Theory, dalle riflessioni della Mulvey sullo voyeurismo maschile alle molteplici possibilità di identificazione dell’estetica masochista esplorate dalla Studlar. Giulia Carluccio s’interroga invece con produttiva problematicità sulla nozione di stile filmico, mettendo in evidenza la pervasività del concetto ma al contempo la complessità un po’ sfuggente delle sue accezioni e dei metodi mobilitati per la sua analisi. A conclusione del suo percorso teorico-storiografico, Carluccio rilancia la contraddittoria densità della nozione di stile attaverso una concreta proposta di analisi (la sequenza del ghiaccio ne La valle dell’Eden). Se Campari esamina gli elementi basilari dell’analisi icnonologica (la strutturazione dello spazio, la figura umana, gli oggetti, i colori), Bertetto chiude il volume con due lunghi saggi dedicati alle modalità con cui il processo interpretativo può inglobare le suggestioni provenienti dall’ermeneutica e dalla decostruzione, per certi versi attenuando la conflittualità del rapporto tra le due prospettive filosofiche. Nell’analisi di Mulholland Drive e di Une femme mariée, Bertetto elabora una proposta interpretativa che rende produttive queste suggestioni, impegnandosi a comprendere le zone più oscure e latenti dei testi, i loro punti di vibrazione, le configurazioni visive, le figure profonde dell’inconscio e dell’immaginario, la decostruzione del linguaggio filmico e del mondo. Marina Pellanda Gian Maria Volontè Palermo, L’Epos, 2006, 206 pp., 19,80 euro. “Gian Maria Volonté appartiene alla generazione che tra gli anni Sessanta e gli anni Ottanta pensava che il cinema e il teatro potessero essere soprattutto strumento di un cambiamento profondo, risolutivo, di rappresentazione e analisi della società, del costume e della verità delle persone” scrive l’autrice di questo libro dedicato al grande attore italiano, morto improvvisamente nel 1994. Il volume è il secondo di una collana diretta da Antonio Costa per Epos, espressamente dedicata alle attrici e agli attori e intitolata emblematicamente “La carrozza d’oro”, dove la citazione del film di Renoir è già la dichiarazione di un’idea: per gli attori l’arte e la vita si compenetrano, a volte si confondono, ma è proprio questo loro potere di ricreare la vita attraverso l’arte a far sì che tutti noi possiamo conoscerci meglio, è grazie alla magia della finzione che ci è possibile rendere magico il nostro quotidiano. Se questo valeva per Renoir e per la meravigliosa interpretazione della Magnani in quel film, vale anche e soprattutto per Volonté, di cui il libro di Marina Pellanda ripercorre la biografia e la carriera mostrandone proprio i continui intrecci. Il testo si dipana dunque lungo il percorso artistico dell’attore: gli esordi, la formazione, il teatro, il cinema, la vita privata, l’impegno sociale e politico, la televisione, ecc., in una struttura originale, che a partire dai personaggi interpretati sottintende la presenza di un sovratesto, che è Volonté stesso, uomo-attore, una storia nelle storie. “Ogni ruolo – scrive l’autrice – è una traccia per tessere, attraverso il mosaico delle interpretazioni, un ritratto”. Da questo ritratto noi oggi possiamo attingere soprattutto un esempio, quello di un uomo completo, un artista militante che, come citato in apertura, credeva fermamente nelle potenzialità dell’arte di cambiare il mondo. Il volume dunque ha numerosi pregi, tra cui l’ottima padronanza della scrittura, gli inserti iconografici, un repertorio dei lavori cinematografici, teatrali e televisivi, i premi vinti, la bibliografia e un indice dei nomi eccezionale per la cura con cui è stato concepito, aspetti redazionali che si distinguono maggiormente se confrontati con il panorama attuale di molta editoria italiana. Tommaso Munari Scelte culturali, decisioni editoriali: la Einaudi e il cinema 1949 – 1952 Fiesole, Cadmo, 2006, 102 p., 8,00 euro. Vincitore della prima edizione del Premio “Fernaldo Di Giammatteo”, questo volume è di particolare interesse per quanti vogliano approfondire la storia dell’editoria di cinema in Italia, storia travagliata e mai del tutto risolta. Nel 1949 Einaudi esordisce con la sua prima pubblicazione di argomento cinematografico, la traduzione di Le cinema, son art, sa technique, son économie di Georges Sadoul; in quegli stessi anni si registra tuttavia una visibile resistenza in tutto il nostro paese nei confronti del libro di cinema, resistenza che si evince anche dal confronto con la Francia dove il numero di pubblicazioni cinematografiche uscite nello stesso periodo è più del doppio rispetto al nostro paese. L’attività dell’editore torinese durante gli anni Cinquanta ha dunque avuto anche il merito di dare al cinema la dignità che gli spettava, introducendola nello scaffale delle pubblicazioni a fianco della storia dell’arte, della filosofia e della musica. Anche grazie agli intellettuali che in quegli anni lavorano in Einaudi, i libri di cinema da pubblicare sono scelti con grande coraggio. Tra il 1949 e il 1952 escono infatti nove titoli fondamentali che hanno avuto un grande peso nello sviluppo della cultura cinematografica italiana: oltre al già citato testo di Sadoul, Einaudi pubblica La figura e l’arte di Charlie Chaplin,Tecnica del cinema di Ejzen?tejn, Storia delle teoriche del film di Aristarco, Storia del cinema e Vita di Charlot di Sadoul, Cinema arte figurativa di Ragghianti, L’avventurosa storia del cinema americano di Jacobs, Il film. Evoluzione ed essenza di un’arte nuova di Balázs.Tutto questo lavoro editoriale, naturalmente, è avvenuto fra molteplici problemi e alcuni episodi curiosi che il testo di Munari ci restituisce generosamente e con passione, grazie al lavoro minuzioso svolto sui documenti di archivio e soprattutto sulle lettere fra i vari attori di questo pezzo di storia della cultura italiana. L’INTROVABILE DEL MESE. RARITÀ DALLA BIBLIOTECA DEL MUSEO Aldo Vergano Cronache degli anni perduti Firenze, Parenti, 1958 Aldo Vergano è una delle personalità più significative e meno studiate del cinema italiano degli anni Trenta e Quaranta: dopo avere esordito nel 1929 come sceneggiatore in Sole di Blasetti (uno degli ultimi film muti prodotti nel nostro paese),Vergano lavora attivamente, nel corso degli anni Trenta, alla sceneggiatura di numerosi film, impegnandosi, con risultati diseguali ma sempre dignitosi, anche nella regia (da ricordare Pietro Micca, con i costumi di Carlo Levi e le scenografie di Italo Cremona). Nell’immediato dopoguerra dirige il suo capolavoro, Il sole sorge ancora, una schietta rievocazione a caldo delle lotte partigiane in Lombardia. L’itinerario creativo di Vergano, tuttavia, non rende giustizia alla complessità della sua figura intellettuale, quasi sempre svalutata dal nostro cinema. Poco prima di morire,Vergano, deluso e messo ai margini del mondo della produzione, inizia a scrivere la sua autobiografia, amara sin dal titolo: l’opera purtroppo rimane incompiuta, arrestandosi alla cronaca del primo incontro con Blasetti. I ricordi della giovinezza, tuttavia, restituiscono non solo l’affresco di un’epoca drammatica ma soprattutto il grande impegno militante dell’autore.Vergano racconta senza enfasi un itinerario quasi generazionale attraverso le contraddizioni del primo Novecento: prima l’esperienza della Grande Guerra, come giovane allievo ufficiale volontario sul fronte albanese, poi il progressivo disincanto e la scelta di impegnarsi in giornali antifascisti e repubblicani. L’autore rievoca, tra i numerosi episodi, la sua partecipazione al fallito attentato di Zaniboni contro Mussolini, e la sua denuncia nei confronti di De Bono all’alta corte di giustizia per l’omicidio Matteotti. Dopo essere stato espulso dall’ordine dei giornalisti,Vergano sarà costretto, per sopravvivere, a girare l’Italia vendendo cartoline illustrate al bromuro, fino all’incontro decisivo con Blasetti che gli aprirà le porte di un cinema italiano ormai pronto a rinascere. LA RIVISTA DEL MESE Panic Bimestrale, Paris, 8 euro. Panic nasce dalle ceneri di Simulacres, rivista di culto nella Francia dei giovani cinéphiles. Pur rinunciando alla struttura monografica, Panic riprende l’idea che aveva animato quel progetto: aprire territori di scrittura dove le immagini possano circolare liberamente attraverso relazioni, scambi, conflitti. Il flusso degli scambi mette in contatto cinema classico e televisione, luoghi e condizioni emotive, Lang e Vermeer, Craven e Cezanne, Monte Hellman e Chirac, De Lillo e i fumetti e così via. In tutti i casi l’approccio privilegia l’analisi dell’immagine e dei corpi, lo studio sulla filmabilità delle emozioni, la ricerca sui limiti della rappresentazione, i legami con la morte, la paura, il sesso, la violenza. Da Simulacres, Panic riprende anche la veste grafica, elegante e giocata sui netti contrasti tra bianchi e neri. Animatore della rivista è sempre Jean-Baptiste Thoret, noto per i suoi studi su Carpenter e Argento (in biblioteca potete consultare anche la sua ultima opera sul cinema americano degli anni Settanta), affiancato questa volta da Stéphane Bou. Il titolo della testata è anche un acronimo che evidenzia la struttura della rivista. P(resent) A(rtistes) N(oeuds) I(noxydables) C(auchemars). In altri termini, riflessioni sull’attualità, gli autori, le grandi questioni critiche e teoriche, i classici e il cinema di genere (in particolare l’horror). La lettura dei testi richiede una certa concentrazione, ma l’impegno è sempre compensato dall’originalità dei contributi. Dall’ultimo numero, estremamente ricco, segnaliamo, oltre a un fondamentale dossier su Friedkin, un quasi geniale dizionario dei luoghi comuni della critica, dalla A di arroganza alla V di vitalità: una lettura irresistibile che in sole sei pagine demolisce fiumi d’inchiostro spesso inutili. IL DVD DEL MESE Ettore Petrolini Petrolineide RHV, 1949, 70 minuti. Petrolineide è un film di montaggio realizzato nel 1949 con alcuni dei più famosi sketch di Ettore Petrolini, autore e interprete comico del teatro e del cinema italiani dei primi decenni del Novecento. I film da cui sono tratte le sequenze, Medico per forza (Campogalliani, 1931) e Nerone (Blasetti, 1930), sono un esempio significativo della produzione cinematografica di Petrolini, che ha interpretato solo quattro film, ma costituiscono anche un documento di eccezionale importanza per la storia delle arti rappresentative in Italia, poiché l’attore nelle performance cinematografiche mescola sapientemente il suo repertorio teatrale e coglie del cinema quella risorsa espressiva che manca al teatro: il montaggio (non è un caso che l’attore sia stato molto apprezzato dai Futuristi). L’avventura cinematografica di Petrolini era iniziata nel 1919 con la trasposizione dell’atto unico, Radioscopia di un duetto, portata sullo schermo da Mario Bonnard con il titolo Mentre il pubblico ride, film sfortunatamente perduto. Petrolini torna al cinema con l’avvento del sonoro: nel 1930 è il protagonista del già citato Nerone di Blasetti, nel quale presenta alcune delle sue performance più note – i personaggi di Gastone, Nerone e Pulcinella. Nello stesso anno interpreta Cortile (1930) di Carlo Campogalliani, con Paola Dria protagonista femminile. Nel 1931 è in Medico per forza, sempre per la regia di Campogalliani, con Tilde Mercandalli e Letizia Quaranta. La vena dissacratoria di Petrolini si manifesta con successo nella parodia del celebre imperatore romano, non priva di possibili riferimenti a Mussolini. “Lo vedi all’urtimo come è il popolo? Quando si abitua a dire che sei bravo, pure che non fai gnente, sei sempre bravo!” recita Petrolini nel film, ma i rimandi e le citazioni metalinguistiche non sono una novità per l’attore che spesso vi ricorre. Sempre da Nerone è da ricordare l’originalità dell’incipit, in cui troviamo un esempio dei cosiddetti “titoli parlati”, in cui l’attore entra in scena e presenta il cast e il regista, giustificandosi con il fatto che “ora c’è il sonoro” e non ha più senso usare le didascalie; questo modo particolare di proporre i titoli di testa non avrà tuttavia una grande diffusione ma vanterà un seguito di colleghi illustri come Sacha Guitry, Orson Welles e Jean-Luc Godard. Come contenuti extra l’edizione offre la rivista Cines n. 1, dove si può vedere il set di Medico per forza e un libretto di venti pagine con estratti da Io e il film sonoro, testo autobiografico di Petrolini del 1931. 11 n.41_NUOVO 19-09-2006 15:03 Pagina 12 Il Calendario dei Filmappuntamentiottobre DA VENERDÌ 29 SETTEMBRE A MERCOLEDÌ 4 OTTOBRE Anteprima Spazio Torino GIOVEDÌ 5 OTTOBRE h. 16.30 Rocco e i suoi fratelli di L.Visconti (I/F 1960, 177’) h. 20.30 Sala Uno Le notti bianche di L.Visconti (I/F 1957, 102’) ° Prima della proiezione, incontro con Ottavia Piccolo, Alberto Barbera e Sergio Toffetti. VENERDÌ 6 OTTOBRE h. 16.30 Giorni di gloria di AA.VV. (I/Ch 1945, 70’) segue Appunti su un fatto di cronaca di L.Visconti (I 1951, 5’) segue Anna Magnani (ep. di Siamo donne) di L.Visconti (I 1953, 22’) h. 18.30 Le notti bianche di L.Visconti (I/F 1957, 102’) h. 20.30 Il Gattopardo di L.Visconti (I/F 1963, 187’) SABATO 7 OTTOBRE h. 16.30 Il Gattopardo di L.Visconti (I/F 1963, 187’) h. 20.15 Senso di L.Visconti (I 1954, 121’) h. 22.30 Lo straniero di L.Visconti (I/F/Alg 1967, 108’) DOMENICA 8 OTTOBRE h. 16.00 Bellissima di L.Visconti (I 1951, 115’) h. 18.10 Senso di L.Visconti (I 1954, 121’) h. 20.30 Rocco e i suoi fratelli di L.Visconti (I/F 1960, 177’) LUNEDÌ 9 OTTOBRE h. 16.30 Lo straniero di L.Visconti (I/F/Alg 1967, 108’) segue Il lavoro (ep. di Boccaccio ‘70) di L.Visconti (I/F 1962, 54’) h. 20.20 Bellissima di L.Visconti (I 1951, 115’) h. 22.30 Giorni di gloria di AA.VV. (I/Ch 1945, 70’) segue Appunti su un fatto di cronaca di L.Visconti (I 1951, 5’) segue Anna Magnani (ep. di Siamo donne) di L.Visconti (I 1953, 22’) SABATO 14 OTTOBRE h. 15.45 Il mucchio selvaggio di S. Peckinpah (Usa 1969, 145’, v.o. sott.it.) h. 18.20 Sierra Charriba di S. Peckinpah (Usa 1965, 123’, v.o. sott.it.) h. 20.30 La ballata di Cable Hogue di S. Peckinpah (Usa 1970, 121’, v.o. sott.it.) h. 22.40 L’ultimo Buscadero di S. Peckinpah (Usa 1972, 100’, v.o. sott.it.) DOMENICA 15 OTTOBRE h. 15.45 Cane di paglia di S. Peckinpah (Usa/Gb 1971, 118’, v.o. sott.it.) h. 17.50 Getaway! di S. Peckinpah (Usa 1972, 122’, v.o. sott.it.) h. 20.00 Il mucchio selvaggio di S. Peckinpah (Usa 1969, 145’, v.o. sott.it.) h. 22.30 Sierra Charriba di S. Peckinpah (Usa 1965, 123’, v.o. sott.it.) LUNEDÌ 23 OTTOBRE h. 15.30 La croce di ferro di S. Peckinpah (Gb/Rft/Yu 1977, 133’, v.o. sott.it.) h. 18.00 Killer Elite di S. Peckinpah (Usa 1975, 122’, v.o. sott.it.) h. 20.30 Le vie della Recherche (Luchino Visconti) di G.Treves (I 2006, 60’) * La proiezione sarà preceduta da un incontro con il regista Giorgio Treves h. 22.30 Gruppo di famiglia in un interno di L.Visconti (I/F 1974, 121’) LUNEDÌ 16 OTTOBRE h. 16.15 La ballata di Cable Hogue di S. Peckinpah (Usa 1970, 121’, v.o. sott.it.) h. 18.30 L’ultimo Buscadero di S. Peckinpah (Usa 1972, 100’, v.o. sott.it.) h. 20.30 Ludwig di L.Visconti (I/F/Rft 1972, 237’) MARTEDÌ 24 OTTOBRE h. 16.30 Ravi Shankar: Between Two Worlds di M. Kidel (Gb 2002, 89’, v.o.) * h. 18.15 The Thin Blue Line di E. Morris (Usa 1988, 102’, v.o. sott.it.) * h. 20.30 Fitzcarraldo di W. Herzog (Rft 1982, 157’) § segue John Cage e i bambini di L. Martinengo (I 1984, 55’) MARTEDÌ 17 OTTOBRE h. 16.30 Morte a Venezia di L.Visconti (I/F 1971, 133’) segue Alla ricerca di Tadzio di L.Visconti (I 1970, 30’) h. 20.30 Ossessione di L.Visconti (I 1943, 141’) * La proiezione sarà preceduta da un incontro con Gianni Rondolino MERCOLEDÌ 25 OTTOBRE h. 16.30 C’è musica e musica – Non tanto per cantare di G. Mingozzi (I 1972, 50’) * segue 19 Questions di Frank Scheffer (Nl 1995, 25’, v.o.) h. 18.30 Luigi Nono: realtà di un compositore di C. Piccardi (I 1976, 60’) * h. 20.30 Sonata per viola. Dmitrij ?ostakovic di A. Sokurov/S. Aranovic (Urss 1981, 80’, v.o. sott.it.) § h. 22.00 32 piccoli film su Glenn Gould di F. Girard (Can 1993, 90’) § MERCOLEDÌ 18 OTTOBRE h. 16.30 La caduta degli dei di L.Visconti (I/Ch/Rft 1969, 156’) h. 20.15 Cane di paglia di S. Peckinpah (Usa/Gb 1971, 118’, v.o. sott.it.) h. 22.30 Getaway! di S. Peckinpah (Usa 1972, 122’, v.o. sott.it.) GIOVEDÌ 19 OTTOBRE MARTEDÌ 10 OTTOBRE h. 14.30 Las mantenidas sin sueños di V. Fogwill/M. De Salvo h. 16.30 La terra trema. Episodio del mare di L.Visconti (I 1948, 161’) (Arg 2005, 94’, v.o. sott.it.) ° h. 16.30 Waiting for the Clouds di Y. Ustaoglu (Tk/F 2004, 92’, h. 20.30 Vaghe stelle dell’orsa… di L.Visconti (I 1965, 100’) segue Il lavoro (ep. di Boccaccio ‘70) di L.Visconti (I/F 1962, 54’) v.o. sott.it.) ° h. 18.30 Gilaneh di R. Bani Etemad/M. Abdolvahab (Ir 2005, 84’, h. 20.30 Sala Uno Felice Attore e Pittore ° v.o. sott.it.) ° MERCOLEDÌ 11 OTTOBRE h. 20.30 Ryna di R. Zenide (Rom/Ch 2005, 94’, v.o. sott.it.) ° h. 16.00 Ossessione di L.Visconti (I 1943, 141’) h. 23.00 Molly’s Way di E. Atef (G 2005, 84’, v.o. sott.it.) ° h. 18.30 Vaghe stelle dell’orsa… di L.Visconti (I 1965, 100’) h. 20.30 La terra trema. Episodio del mare di L.Visconti (I 1948, 161’) VENERDÌ 20 OTTOBRE h. 16.15 Voglio la testa di Garcia di S. Peckinpah (Usa/Mex 1974, GIOVEDÌ 12 OTTOBRE 112’, v.o. sott.it.) h. 16.00 Ludwig di L.Visconti (I/F/Rft 1972, 237’) h. 18.15 Osterman Weekend di S. Peckinpah (Usa 1983, 103’) h. 20.30 Pat Garrett & Billy the Kid di S. Peckinpah h. 20.15 Killer Elite di S. Peckinpah (Usa 1975, 122’, v.o. sott.it.) (Usa 1973, 122’, v.o. sott.it.) * h. 22.30 Convoy – Trincea d’asfalto di S. Peckinpah (Usa 1978, La proiezione sarà preceduta da un incontro con Giampiero Frasca 106’, v.o. sott.it.) VENERDÌ 13 OTTOBRE h. 16.30 La morte cavalca a Rio Bravo di S. Peckinpah (Usa 1961, 93’, v.o. sott.it.) h. 18.15 Sfida nell’alta Sierra di S. Peckinpah (Usa 1962, 94’, v.o. sott.it.) h. 20.30 Le migliori comiche di Cretinetti di A. Deed (I 1909-15, 79’) ° Accompagnamento dal vivo al pianoforte del Maestro Stefano Maccagno La proiezione sarà preceduta da un incontro con Jean Gili Gli Eventi del Mese Info LE COMICHE DI CRETINETTI Venerdì 13 ottobre h. 20.30 - Sala Tre Ingresso libero MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA INAUGURAZIONE RETROSPETTIVA VISCONTI Giovedì 5 ottobre h. 20.30 - Sala Uno Ingresso libero GIANNI RONDOLINO PRESENTA «LUCHINO VISCONTI» Martedì 17 ottobre h. 20.30 - Sala Tre Ingresso euro 2,50 INAUGURAZIONE RETROSPETTIVA PECKINPAH Giovedì 12 ottobre h. 20.30 - Sala Tre Ingresso euro 2,50 INCONTRO CON GIORGIO TREVES Lunedì 23 ottobre h. 20.30 - Sala Tre Ingresso euro 2,50 Mole Antonelliana Via Montebello 20,Torino - Tel 011.81.38.560-1 mar.mer.gio.ven.dom. 9.00 - 20.00 sab. 9.00 - 23.00, lun. chiuso intero euro 5,20 / ridotto euro 4,20 gratuito per Abbonamento Musei, Torino Card 48/72 ore e bambini fino a 10 anni Week-end al Museo Visite guidate senza prenotazione Tutti i sabati, ore 15.00 visita guidata alle collezioni permanenti; ore 17.00 visita guidata alla mostra temporanea. Tutte le domeniche ore 16.00 visita guidata alle collezioni permanenti; euro 3,00 a persona + ingresso ridotto. Le iscrizioni sono aperte 15 minuti prima della partenza della visita, fino ad esaurimento posti (max. 30 persone per gruppo). Durata visita: ca. 1h 30’ Volete ricevere via mail o per posta informazioni e inviti alle serate organizzate dal Museo Nazionale del Cinema? Compilate questo modulo e consegnatelo alla cassa del Cinema Massimo oppure speditelo a Museo Nazionale del Cinema – Programmazione, via Montebello 15, 10124 Torino. Museo + Ascensore Panoramico Intero euro 6,80 / ridotto euro 5,20 Gratuito per Torino Card 48/72 ore e bambini fino a 10 anni. CINEMA MASSIMO Via Verdi 18 - Torino - Tel. 011 81.38.574 Sale 1 e 2 Intero euro 6,50 Ridotto Aiace, CineFreeCard, militari, under 18 e studenti universitari euro 4,50 Anziani over 60 euro 3,00 Sala 3 Intero euro 5,00 Ridotto Aiace, CineFreeCard, militari, under 18 e studenti universitari (spett. serali) euro 3,50 Anziani over 60 e studenti universitari (spett. pomeridiani) euro 2,50 abbonamento sale 1 e 2 (5 ingr.) euro 20,00 abbonamento sala 3 (10 ingr.) euro 30,00 BIBLIOTECA Via San Pietro in Vincoli 28 - Torino Tel. 011 81.38.590-591-592 Fax 011 52.14.784 [email protected] Orari di apertura: lun./ven. 9.00 - 13.00 mar./gio. 9.00 - 13.00, 13.30 - 17.30 mer. chiuso MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA Fondazione Maria Adriana Prolo Archivi di cinema, fotografia ed immagine Via Montebello 15 - 10124 Torino Tel. 011 81.38.511 - Fax 011 83.94.747 [email protected] Io sottoscritto, estensore della presente richiesta, dichiaro di prendere atto dell’informativa fornitami dalla Fondazione ai sensi dell’art.10 della Legge 675/1996 ed acconsento liberamente, ai fini e per gli effetti di quanto previsto dall’art.11,comma 1° della Legge 675/1996 al trattamento dei dati forniti alla Fondazione,alla comunicazione e diffusione degli stessi ai sensi ed effetti di quanto disposto dall’art.20 della Legge 675/1996, per lo svolgimento di tutte le operazioni connesse alla preparazione e spedizione del programma. Dichiaro altresì di essere a conoscenza dei diritti riconosciutomi dall’art.13 della Legge 675/1996. Data e firma: Età e professione: ° ingresso libero * ingresso euro 2,50 § ingresso euro 3,50 Prenotazione: Tel. 011.8138564/565 Orario: mar.-gio.: 9.00 - 16.30, lun. e ven.: 9.00 - 14.00 Indirizzo (via, città, provincia, c.a.p.): E-mail: DA VENERDÌ 27 A MARTEDÌ 31 OTTOBRE Festival Cinemambiente Visite guidate su prenotazione Gruppi (max 25 pers.): Visita in italiano: euro 80,00 + biglietto di ingresso Visita guidata in inglese, francese, tedesco e spagnolo: euro 96,00 + biglietto di ingresso Nome e cognome: GIOVEDÌ 26 OTTOBRE h. 16.30 From Mao to Mozart – Isaac Stern in China di M. Lerner (Usa 1981, 83’, v.o.) * h. 18.30 Kronos Quartet - In Accord di M.Waffender (G 1997, 56’) * segue Angelica di S. Cuccia (I 1995, 30’) h. 20.30 The Michael Nyman Songbook di V. Schlöndorff (Gb 1992, 54’) § segue Touch the Sound di T. Riedelsheimer (G/Gb 2004, 99’) SABATO 21 OTTOBRE h. 16.00 Gruppo di famiglia in un interno di L.Visconti (I/F 1974, 121’) h. 18.10 L’innocente di L.Visconti (I/F 1976, 129’) h. 20.30 Morte a Venezia di L.Visconti (I/F 1971, 133’) segue Alla ricerca di Tadzio di L.Visconti (I 1970, 30’) INCONTRO CON GUILLERMO ARRIAGA Martedì 3 ottobre h. 20.30 - Sala Tre Ingresso libero FELICE ATTORE E PITTORE Martedì 10 ottobre h. 20.30 - Sala Uno Ingresso libero DOMENICA 22 OTTOBRE h. 16.30 La caduta degli dei di L.Visconti (I/Ch/Rft 1969, 156’) h. 20.30 Voglio la testa di Garcia di S. Peckinpah (Usa/Mex 1974, 112’, v.o. sott.it.) h. 22.30 Osterman Weekend di S. Peckinpah (Usa 1983, 103’)