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MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA
N U M E R O
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OTTOBRE 2006
a n n o i V - n u m e r o 4 1 - o t t o b r e 2 0 0 6 - p o s t e i ta l i a n e . s p e d i z i o n e i n a . p. 7 0 % d . c . / d . c . i . t o r i n o - ta s s a pag ata / tax e p e r ç u e / o r d i na r i o
DIRETTORE ALBERTO BARBERA
“Il gattopardo” di Luchino Visconti (1963)
L’estetica dello sguardo.
L’arte di Luchino Visconti
di Sergio Toffetti *
L’estetica dello sguardo
L’arte di Luchino Visconti
Quel mucchio selvaggio
Tutti i film di Sam Peckinpah
EstOvest Cinema 06
La musica contemporanea al cinema
Figure di donne
La non-stop del Centro Interculturale
Festival Cinemambiente
IX edizione
Il restauro dei film di Luchino Visconti è uno dei progetti cui la Cineteca
Nazionale ha lavorato di più. Sia perché si tratta di uno dei più importanti autori
del cinema italiano, sia perché la figura di Visconti rappresenta un momento di
forte continuità del Centro Sperimentale di Cinematografia, la più importante
istituzione culturale del cinema italiano. Parte essenziale della nostra identità resta
ancora oggi la memoria – ai limiti della leggenda - degli ex studenti del CSC chiamati da Visconti a Ferrara per Ossessione: Peppe De Santis, Gianni Puccini, mentre Pietro Ingrao - costretto a Roma perché già impegnato nella lotta politica
clandestina con Mario Alicata e il gruppo dei comunisti romani - scrive agli amici
sollecitando con impazienza notizie dal set. Parte essenziale del Centro
Sperimentale resta ancora oggi la presenza quotidiana dei “viscontiani” al nostro
fianco – seppure integrata dai “rosselliniani” e dallo stesso Roberto Rossellini,
commissario del CSC nel 1968. E dunque i seminari di sceneggiatura di Suso
Cecchi d’Amico, la presidenza di Lino Miccichè, la direzione della scuola di cinema di Caterina D’Amico, l’impegno dei “comprimari” di Visconti nel trasferire i
saperi del cinema a sempre nuove generazioni di allievi.
Al di là delle celebrazioni formali, per noi la memoria di Visconti coincide infatti
con l’orgoglio di poter dire: “Stamattina al bar della scuola Peppino – e sarebbe
Rotunno - mi ha spiegato come ha girato la fucilazione di Franz in Senso”; oppure “Finalmente Pierino – e sarebbe Tosi - ha raccontato la grande lite con Visconti
per la scelta di una flanella grigia o beige per Laura Antonelli nell’Innocente”. Ma
oltre al “clima”, che pure è così importante per il “patriottismo istituzionale”, lavorando al restauro dei film di Luchino Visconti la Cineteca Nazionale ha imparato a
confrontarsi, in quindici anni di lavoro, con l’evoluzione delle tecniche tradizionali e l’affacciarsi delle nuove tecnologie, iniziando a porsi i problemi complessi del
restauro proprio nel 1991 con Il Gattopardo, per cui Goffredo Lombardo della
Titanus mette a disposizione il negativo originale monopack Eastman ripreso col
sistema Vistavision Supertechirama, caratterizzato da un fotogramma di dimensione doppia con otto perforazioni a scorrimento orizzontale anziché verticale. Già
dagli anni ’60 però, per tagliare i costi e facilitare la diffusione nelle sale, le copie dal
negativo originale venivano tirate con un sistema di riduzione ottica che raddrizzava l’immmagine di 90 gradi trasferendola in 70mm o in 35mm Cinemascope. Le
attrezzature originali non esistono più. e vengono rimesse in funzione alla
Technicolor di Londra grazie all’intervento di uno dei più grandi direttori della
fotografia, Giuseppe Rotunno, che ci ha aiutato a risolvere gli infiniti problemi che
si ripropongono film dopo film: i tagli di Rocco e i suoi fratelli da reinserire per sanare le ferite inferte dalla censura, problemi di diritti come per Lo straniero; materiali
trasferiti a Los Angeles presso le major americane per vendite, fallimenti, cessioni,
(segue a pag. 2)
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MENSILE DEL MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA
ANNO IV - NUMERO 41 - OTTOBRE 2006
REG. TRIB. TORINO N. 5560 DEL 17/12/2001
Direttore Responsabile
ALBERTO BARBERA
Resp. Programmazione e Coord. Redazionale
STEFANO BONI
CON LA COLLABORAZIONE DI
GRAZIA PAGANELLI
Hanno collaborato a questo numero
SILVIO ALOVISIO, GIAMPIERO FRASCA,
DONATA PESENTI CAMPAGNONI,
SERGIO TOFFETTI, MICAELA VERONESI
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Ricerche Iconografiche
SILVIO ALOVISIO, ANTONELLA ANGELINI,
SONIA DEL SECCO
(BIBLIOTECA INTERNAZIONALE DI CINEMA
E FOTOGRAFIA “MARIO GROMO”)
Ufficio Stampa
VERONICA GERACI
MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA
FONDAZIONE MARIA ADRIANA PROLO
ARCHIVI DI CINEMA, FOTOGRAFIA ED IMMAGINE
VIA MONTEBELLO 15 - 10124 TORINO
TEL. 011.813.85.11 - FAX 011.839.47.47
www.museocinema.it
Progetto grafico
ATELIER ABC
Presidente
ALESSANDRO CASAZZA
Stampa
STIGE
Direttore
ALBERTO BARBERA
Comunicazione e Promozione
MARIA GRAZIA GIROTTO
La pubblicazione è realizzata con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Direzione Generale per il Cinema (Promozione per la Cultura Cinematografica)
Redazione
VIA MONTEBELLO 15 - 10124 TORINO
TEL. 011.813.85.20 - FAX 011.81.38.530
[email protected]
Si ringrazia REAR per il contributo alle attività del Museo
Ringraziamenti
A.L.M.,Torino * Simone Arcagni,Torino * Sergio Ariotti,Torino * Guillermo Arriaga, Mexico City
* Associazione Xenia Ensemble, Torino * British Film Institute, London * Carlotta Films, Paris *
Celluloid Dreams, Paris * Cineteca del Comune di Bologna * Connaisance du Cinéma, Paris * Salvo Cuccia, Palermo *
DFFB, Berlin * Filmoteca Española, Madrid * Vera Fogwill, Buenos Aires * Fondazione Centro Sperimentale di
Cinematografia/SNC – Cineteca Nazionale, Roma * Jean Gili, Paris * Hollywood Classics, London * Lifesize
Entertainment, Parsippany (NJ, USA) * Stefano Maccagno,Torino * Mostra Internazionale del Cinema Libero, Bologna
* Neon Subber, Borgo d’Ale (VC) * N.I.P., Torino * RAI Teche, Roma * Gianni Rondolino, Torino * Giuseppe
Rotunno, Roma * RTSI, Lugano * Alessandra Sciabica,Torino * Scuola Holden,Torino * Sheherazad Media Int.,Tehran
* Giorgio Treves, Roma * Yesim Ustaoglu, Istanbul * UTET,Torino * Warner Bros. Italia, Roma * Cineteca del Museo
Nazionale del Cinema * Personale della Multisala Massimo
Un ringraziamento particolare a La Stampa – Torino Sette per il contributo alla diffusione della rivista.R.E.A.R.
MUSEO
NAZIONALE
DEL CINEMA
Le Rassegne
del Massimo3
programmaottobre
tavano fredde e livide atmosfere invernali.Ancora oggi stiamo continuando a provare
con i test in digitale, ma quel benedetto rosso “pompa” ancora un po’, e temo che il
“glorious Technicolor” dell’originale non lo vedremo mai più. Infine, quel che più
conta,ci sono i film.In primo luogo Ossessione che,rivisto oggi,conferma la totale estraneità al clima, allo sguardo e ai personaggi del cinema d’anteguerra. Ossessione rappresenta l’irruzione inattesa della modernità nel nostro cinema. Ossessione è una nuova idea
del paesaggio italiano, ma è anche Massimo Girotti in canottiera, Clara Calamai in sottoveste oppure “riversa sull’asfalto,con le calze rovesciate sulla gambe”,è Elio Marcuzzo,
lo spagnolo, pensato da De Santis,Alicata e Puccini come un reduce dalla guerra civile spagnola, un militante comunista, e trasformato da Visconti in una figura talmente
eversiva da non poter essere nominata: bisognerà aspettare 18 anni perché Guido
Aristarco, nel 1960, accenni al fatto che “certe tendenze dello spagnolo restano ambigue, soprattutto per ciò che riguarda i sentimenti che lo legano a Gino”, mentre solo
nel 1966, il francese Yves Guillome parlerà in modo esplicito di rapporto omosessuale.
E non è che un esempio.A trent’anni dalla morte, ritengo infatti sia possibile sottrarre
Visconti dalla fissità con cui si leggono, anzi, si rileggono i classici, evidenziando le strutture dinamiche del suo cinema.Anche grazie al lavoro della Cineteca Nazionale – che
grazie a questa collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema offre l’occasione di
rivedere dopo circa trent’anni una retrospettiva completa di Visconti a Torino.
L’estetica dello sguardo.
L’arte di Luchino Visconti
* Conservatore del Centro Sperimentale di Cinematografia/SNC – Cineteca Nazionale
(da pag. 1)
accordi di coproduzione come nel caso di Morte a Venezia o della Caduta degli dei; la
versione lunga di Ludwig da ricostruire; il negativo mancante di Ossessione, di cui esiste soltanto un controtipo, ricostruito da Visconti collazionando varie copie nel dopoguerra. Per quindici anni Visconti ha accompagnato la vita quotidiana della Cineteca
Nazionale, rappresentando le nostre vittorie e le nostre sconfitte per conservare, restaurare e diffondere il cinema italiano. Come nell’impossibile ricostruzione del negativo
di Senso: un Technicolor Tripack, i cui negativi originali si sono col tempo deformati,
rendendo impossibile la ricomposizione corretta dei colori fondamentali (rosso, cian e
giallo).“Dotto’, er rosso pompa”: è stata una delle prima frasi che, giunto a Roma nel
1998, ho sentito in laboratorio dai mitici tecnici di Cinecittà, per dire che in proiezione si sarebbe evidenziata una fluttuazione del colore.“Le rouge? Mais c’est resolu, en
fin!”: annuncia un paio d’anni dopo una TV francese, che in video aveva semplicemente azzerato il colore che fluttuava, salvo che le calde scene estive di Visconti diven-
La retrospettiva L’estetica dello sguardo.L’arte di LuchinoVisconti
è un progetto del Centro Sperimentale di Cinematografia/SNC –
Cineteca Nazionale, che ha realizzato i restauri delle opere viscontiane,
presentato a Torino dal Museo Nazionale del Cinema.
Si ringrazia RAI Teche per la cortese collaborazione.
La manifestazione sarà inaugurata giovedì 5 ottobre (Cinema Massimo – sala Uno, h. 20.30,
ingresso libero) alla presenza di Ottavia Piccolo. Partecipano Alberto Barbera e Sergio Toffetti.
Seguirà la proiezione del restauro di Le notti bianche (1957).
In occasione della retrospettiva dedicata a Visconti, il Dams di Torino organizza dal 26 al 28 ottobre un convegno dal titolo “La macchina e le muse - Luchino Visconti, le arti, la storia”.
Per informazioni: [email protected]; [email protected]
primo piano / 5-23 ottobre
L’estetica dello sguardo.
L’arte di Luchino Visconti
Luchino Visconti
Luchino Visconti
Rocco e i suoi fratelli
Le notti bianche
Italia/Francia 1960, 177’, b/n
Copia restaurata da Centro Sperimentale
di Cinematografia/SNC – Cineteca Nazionale
Italia/Francia 1957, 102’, b/n
Copia restaurata da Centro Sperimentale
di Cinematografia/SNC – Cineteca Nazionale
per la possibilità che offre di evadere dalla realtà, per il
contrasto tra il risveglio in cui tutte le cose sono sgradevoli
e quelle tre ore notturne trascorse con quella ragazza che
diventa un po' un sogno…” (L.Visconti).
Sc.: Suso Cecchi D’Amico, L.Visconti, dal racconto
di Fedor Dostoevskij; Fot.: Silvano Ippoliti, Giuseppe Rotunno;
Int.: Marcello Mastroianni, Maria Schell, Clara Calamai.
GIO 5, H. 20.30, SALA 1 (INGRESSO LIBERO),VEN 6, H. 18.30
AA.VV.
Giorni di gloria
Una povera vedova, Rosaria, lascia con i suoi quattro figli il paese
della Lucania in cui è nata per trasferirsi a Milano, dove vive il
figlio maggiore,Vincenzo, che riesce a introdurre i fratelli nel
mondo del pugilato. Simone, il più ambizioso, si dedica con
fervore alla nuova professione ma dopo un promettente inizio,
finisce per entrare nei peggiori ambienti. Rocco lavora intanto in
una lavanderia,Vincenzo ha un impiego provvisorio, Ciro diventa
un operaio specializzato e Luca, il più piccolo, si industria per
guadagnare anche lui qualche soldo. Nel frattempo Simone ha una
relazione con Nadia, una prostituta che, però, finisce in prigione.
La incontra poco dopo Rocco nella cittadina dove presta servizio
militare: tra i due nasce un sincero affetto e, tornati entrambi
a Milano, fanno progetti di matrimonio.Alla notizia Simone
reagisce con violenza al punto da spingere Rocco a lasciare la
ragazza. Intanto Simone, giunto all'estremo dell'abiezione, uccide
Nadia e viene arrestato mentre Rocco conquista il successo sul
ring.“L’influenza maggiore l’ho forse subita da Giovanni Verga:
I Malavoglia, infatti, mi ossessionano sin dalla prima lettura. E, a
pensarci bene, il nucleo principale di Rocco e i suoi fratelli è lo stesso
del romanzo verghiano… Così il film si imparenta a La terra trema
- che è la mia interpretazione de I Malavoglia - di cui costituisce
quasi il secondo episodio” (L.Visconti).
Sc.:Vasco Pratolini, L.Visconti, Enrico Medioli, Massimo
Franciosa, Pasquale Festa Campanile, Suso Cecchi D’Amico,
ispirato ai racconti di Giovanni Testori; Fot.: Giuseppe
Rotunno; Int.: Alain Delon, Claudia Cardinale, Annie
Girardot, Renato Salvatori.
GIO 5, H. 16.30, DOM 8, H. 20.30
2
Italia/Svizzera, 1945, 70’, b/n
Copia restaurata da Centro Sperimentale
di Cinematografia/SNC – Cineteca Nazionale
Una sera, tornando a casa dal lavoro, Mario scorge una
donna in lacrime appoggiata alla ringhiera di un ponticello.
Le si avvicina nel tentativo di confortarla e resta sconcertato
e affascinato dal comportamento della giovane donna, ora
cupa e angosciata, ora allegra e quasi infantile. Si rivedono la
sera successiva e, in quest’occasione, Natalia gli racconta la
sua storia. Abbandonata dai genitori, vive con la nonna quasi
cieca in un appartamento del quale viene subaffittata una
stanza. Il loro inquilino era stato, per un po’, un bel giovane
di cui Natalia si era innamorata. Un giorno il ragazzo lascia
la casa senza dare spiegazioni ma con la promessa di ritornare
dopo un anno esatto. I due si danno così appuntamento sul
ponticello dove la sera prima Mario ha incontrato Natalia
disperata. L’uomo, che a sua volta s'è innamorato della
ragazza, cerca di farle dimenticare l'assente ma quando
Natalia sembra corrispondere il suo amore, il giovane ritorna
e la donna trova la felicità tra le braccia dell'atteso. “Fu
Emilio Cecchi che ci suggerì Le notti bianche di Dostoevskij.
Devo dire che io mi sono attaccato a questa piccola storia grandissima in Dostoevskij, piccola nel mio film - proprio
Il film è la rievocazione dell'oppressione nazifascista dalle tristi
giornate del settembre '43 alla liberazione del Nord. Ha inizio la
ripresa di alcune azioni di partigiani verso la linea del fronte; gli atti
di sabotaggio provocano una reazione degli oppressori che
acuiscono le loro azioni di rappresaglia; la stampa clandestina, però,
anima e forgia gli spiriti della resistenza. Il massacro delle Fosse
Ardeatine è riprodotto nella sua spaventosa tragicità. Gli eventi
incalzano e nelle regioni che mano a mano vengono liberate i
colpevoli della lotta fratricida pagano il loro tributo alla giustizia.
Luchino Visconti aveva ripreso per conto dell'esercito angloamericano il processo contro l'ex questore di Roma Pietro Caruso,
e la fucilazione che seguì dello stesso Caruso, del delegato Scarpato
e di Pietro Koch, responsabile, quest’ultimo, della Pensione
Jaccarino, prigione fascista famosa per le sevizie e i maltrattamenti,
dove lo stesso Visconti era stato imprigionato per un breve periodo.
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Le Rassegne del Massimo3programmaottobre
Oltre a Visconti, hanno lavorato al film Giuseppe De Santis,
Marcello Pagliero, Mario Serandrei. Il commento è di Umberto
Colosso e Umberto Barbaro.
Fot.: Massimo Terzano, Giovanni Pucci, Umberto Della Valle,
Gianni di Venanzo, Angelo Iannarelli.
VEN 6, H. 16.30, LUN 9, H. 22.30
Luchino Visconti
Appunti su un fatto di cronaca
Italia 1951, 5’, b/n
Copia restaurata da Centro Sperimentale
di Cinematografia/SNC – Cineteca Nazionale
La sera dell'11 marzo 1950, Annarella Bracci di anni 12 veniva
brutalmente uccisa e gettata in un pozzo della periferia di
Roma nei pressi della Borgata Primavalle. Il film ricostruisce
l’evento con un montaggio di materiali filmati di repertorio.
Il commento è di Vasco Pratolini.
esita a dargli il denaro dei patrioti italiani che il cugino le aveva
affidato e Franz scompare di nuovo.Alla battaglia di Custoza,
Ussoni è coinvolto nella ritirata, Livia invece rintraccia Franz a
Verona ma lo trova con un'altra donna. Lo denuncia agli austriaci
e rivela l'inganno con il quale si era fatto esonerare dal servizio
militare.“Il finale in origine era completamente diverso. L'ho
girato davvero di notte, in una via di Trastevere, proprio quella in
cui Livia corre e grida nella seconda versione. Ma la prima non
si concludeva con la morte di Franz.Vi si vedeva Livia passare tra
gruppi di soldati ubriachi, e la sequenza finale mostrava un
piccolo soldato austriaco, molto giovane, di sedici anni circa,
completamente ubriaco, appoggiato contro un muro, che cantava
una canzone di vittoria… Poi si interrompeva e piangeva,
piangeva, piangeva gridando:‘Viva l'Austria!’” (L.Visconti).
e significative. E mi interessava anche conoscere quale rapporto
sarebbe nato tra me regista e la diva Magnani. Il risultato
è stato felicissimo” (L.Visconti).
Sc.: Suso Cecchi D’Amico, Francesco Rosi, L.Visconti;
Fot.: Piero Portalupi; Int.: Anna Magnani, Walter Chiari,
Tina Apicella, Alessandro Blasetti.
DOM 8, H. 16.00, LUN 9, H. 20.20
Luchino Visconti
Il lavoro
Italia/Francia 1962, 54’, col.
Copia restaurata da Centro Sperimentale
di Cinematografia/SNC – Cineteca Nazionale
VEN 6, 17.45, LUN 9, H. 23.45
Luchino Visconti
Anna Magnani
Italia 1953, 22’, b/n
Copia restaurata da Centro Sperimentale
di Cinematografia/SNC – Cineteca Nazionale
Sc.: Carlo Alianello, Giorgio Bassani, Paul Bowles, Suso
Cecchi D’Amico, Giorgio Prosperi, L.Visconti, Tennessee
Williams, dal racconto di Camillo Boito; Fot.: Aldo Graziati,
Robert Krasker, Giuseppe Rotunno; Int.: Alida Valli,
Massimo Girotti, Farley Granger.
SAB 7, H. 20.15, DOM 8, H. 18.10
Luchino Visconti
Lo straniero
Episodio di Siamo donne. Nella cornice di un concorso per
aspiranti attrici, quattro episodi dedicati ad altrettante attrici
del cinema italiano.Tra queste Anna Magnani, diretta da
Visconti, che interpreta se stessa, nel litigio con un “tassinaro”
romano a proposito del supplemento per il trasporto del cane.
Sc.: Suso Cecchi D’Amico, Cesare Zavattini; Fot.: Gabor
Pogani; Int.: Anna Magnani.
Italia/Francia/Algeria, 1967, 108’, col.
Copia restaurata da Centro Sperimentale
di Cinematografia/SNC – Cineteca Nazionale
Il conte Ottavio viene coinvolto in uno scandalo di squillo
molto costose. La reazione della moglie Pupe è particolare:
per il futuro vuole essere compensata tutte le volte che il
marito desidererà fare l'amore. Ma se all'inizio il gioco sembra
originale e piacevole, alla fine Pupe considera il suo lavoro
prostituzione coniugale. Episodio del film Boccaccio ’70.
Gli altri registi coinvolti sono Vittorio De Sica, Federico
Fellini e Mario Monicelli.
Sc.: Suso Cecchi D’Amico, L.Visconti, da un racconto di
Guy de Maupassant; Fot.: Giuseppe Rotunno; Int.: Romy
Schneider, Tomas Milian, Paolo Stoppa, Romolo Valli.
LUN 9, H. 18.20, MAR 10, H. 22.20
Luchino Visconti
La terra trema. Episodio del mare
Italia 1948, 161’, b/n
Copia restaurata da Centro Sperimentale
di Cinematografia/SNC – Cineteca Nazionale
VEN 6, H. 17.55, LUN 9, H. 23.55
Luchino Visconti
Il Gattopardo
Italia/Francia 1963, 187’, col.
Copia restaurata da Centro Sperimentale
di Cinematografia/SNC – Cineteca Nazionale
1860, i garibaldini invadono la Sicilia.Tancredi, nipote di
don Fabrizio, principe di Salina, con la speranza di controllare
gli avvenimenti, si arruola tra i rivoltosi. Malgrado il subbuglio
rivoluzionario, don Fabrizio trascorre con la famiglia la
tradizionale villeggiatura annuale nel feudo di Donnafugata. Qui
è in corso il plebiscito per l'annessione della Sicilia allo stato
sabaudo. Il principe vota a favore. Intanto viene a sapere che sua
figlia Concetta è innamorata di Tancredi, il nipote prediletto di
Don Fabrizio. Ma le speranze di Concetta sfioriscono
rapidamente quando appare la figlia del sindaco, Angelica Sedara.
Don Fabrizio si rende conto che questo connubio tra la nuova
borghesia e la declinante aristocrazia è uno dei mutamenti che
deve essere accettato.“Al cinema mi ha portato soprattutto
l'impegno di raccontare storie di uomini vivi: di uomini vivi
nelle cose, non le cose per se stesse. Il cinema che mi interessa è
un cinema antropomorfico. Di tutti i compiti che mi spettano
come regista, quello che più mi appassiona è dunque il lavoro
con gli attori; materiale umano con il quale si costruiscono
questi uomini nuovi che, chiamati a viverla, generano una nuova
realtà, la realtà dell'arte” (L.Visconti).
Sc.: Suso Cecchi D’Amico, Pasquale Festa Campanile,
Massimo Franciosa, Enrico Medioli, L.Visconti, dal racconto
di Giuseppe Tomasi di Lampedusa; Fot.: Giuseppe Rotunno;
Int.: Burt Lancaster, Alain Delon, Claudia Cardinale,
Paolo Stoppa.
VEN 6, H. 20.30, SAB 7, H. 16.30
Luchino Visconti
Senso
Italia 1954, 121’, col.
Copia restaurata da Centro Sperimentale
di Cinematografia/SNC – Cineteca Nazionale
Alla Fenice di Venezia, alla vigilia della battaglia di Custoza, una
rappresentazione del Trovatore causa una manifestazione
irredentista durante la quale il marchese patriota Ussoni sfida
il tenente austriaco Franz Mahler. La contessa Livia Serpieri,
ardente patriota ma sposata con un collaborazionista, per salvare
il cugino Ussoni incontra Franz e s'innamora del tenente.
Una notte Franz rincontra Livia e le chiede del denaro per
pagare un medico e farsi esonerare dal servizio militare. Livia non
Algeri 1936. Meursault è un modesto impiegato francese.
Riceve la notizia della morte di sua madre e, con una certa
indifferenza, si reca a vegliare la salma e ad assistere alla
cerimonia funebre. Al ritorno incontra Marie, un'ex collega,
e sempre con indifferenza inizia una relazione con lei. Quindi
fa amicizia con un suo vicino di stanza, Raymond. Una sera,
Meursault e Marie sentono delle grida provenire dalla stanza
di Raymond: è una ragazza araba che l'uomo sta picchiando.
Meursault, indifferente, testimonia a favore di Raymond
e la cosa è messa a tacere. La domenica Meursault, Marie
e Raymond si recano al mare. Alcuni arabi li seguono,
vogliono vendicarsi e aggrediscono Raymond…
Sc.: Suso Cecchi D’Amico, George Couchon, Emmanuel
Robles, L.Visconti, dal romanzo di Albert Camus; Fot.:
Giuseppe Rotunno; Int.: Marcello Mastroianni, Anna Karina,
Georges Geret.
SAB 7, H. 22.30, LUN 9, H. 16.30
Luchino Visconti
Bellissima
Italia 1951, 115’, b/n
Copia restaurata da Centro Sperimentale
di Cinematografia/SNC – Cineteca Nazionale
È la storia di una famiglia di pescatori di Aci Trezza, sfruttati nella
loro povertà dai commercianti all’ingrosso. Il giovane ‘Ntoni
Valastro decide di ribellarsi e chiede agli altri pescatori di
appoggiarlo.Alcuni di loro vengono arrestati ma poi fatti
rilasciare dagli stessi grossisti cui serviva manodopera. Disposta a
lottare contro l'oppressione, la famiglia Valastro ipoteca la casa per
comprare una barca e lavorare in proprio. Un’eccezionale pesca
di acciughe sembra aiutarla ma più tardi una tempesta distrugge
la barca. Costretti a vendere le acciughe ai grossisti ad un prezzo
irrisorio, la famiglia perde la casa e si disgrega tra una sciagura
e l'altra. Nel suo progetto iniziale Visconti aveva pensato a tre
documentari sulla Sicilia, uno sui pescatori, uno sui contadini
e uno sui minatori. L’idea si trasformò poi, già sul set, in un film
di finzione in presa diretta, con attori non professionisti arruolati
tra i pescatori e gli abitanti di Acitrezza. Francesco Rosi e Franco
Zeffirelli erano gli assistenti alla regia.“La troupe, come quasi
sempre una troupe di cinema, era un mondo eccezionale...
Visconti poteva chiedere l'impossibile, lo otteneva. Un giorno gli
venne voglia di riprendere la scena con un movimento di gru.
La gru non c'era ma in qualche ora di lavoro, con l'aiuto dei
carpentieri costruttori di barche, fu pronta una gru di legno, una
stupenda macchina leonardesca... Oggi tutto ciò appare più che
normale.Ad Acitrezza, trent’anni fa, con a disposizione i mezzi
per un documentario, aveva del miracoloso” (F. Rosi).
Sc.: Antonio Pietrangeli, L.Visconti, da un romanzo di
Giovanni Verga; Fot.: Aldo Graziati; Int.: Antonio Arcidiacono,
Giuseppe Arcidiacono, Giovanni Greco, Nelluccia Giammona.
MAR 10, H. 16.30, MER 11, H. 20.30
Luchino Visconti
Vaghe stelle dell’Orsa…
Maddalena Cecconi ha un'unica figlia, Maria, una bambina
di otto anni. La bimba agli occhi della madre è bellissima
e Maddalena vuole organizzarle un meraviglioso futuro.
Quando il regista Alessandro Blasetti cerca una bambina per
un film, la madre decide di far partecipare al concorso la figlia.
A Cinecittà Maria si perde nel caos dei fabbricati e, nel
cercarla, Maddalena si imbatte in Alberto Annovazzi, che le fa
credere di essere l'aiuto-regista e di poterla aiutare a far passare
la bimba al concorso dietro compenso. La bimba viene
ammessa al provino. Ma quando Maddalena vede l'immagine
della piccola Maria impacciata e piangente tra le risate del
regista e degli aiutanti, s'infiamma di sdegno e dopo aver fatto
una violenta scenata, porta via la bambina. “Da molto tempo
desideravo girare un film con la Magnani e siccome era
appunto la Magnani l’interprete prevista per Bellissima, accettai.
Mi interessava fare un’esperienza con un personaggio autentico,
col quale si potessero dire certe cose più interiori
Italia 1965, 100’, b/n
Copia restaurata da Centro Sperimentale
di Cinematografia/SNC – Cineteca Nazionale
Dopo anni di assenza, Sandra torna a Volterra, sua città natale.
Con lei c’è Andrew, il marito, curioso di conoscere l'ambiente
in cui la moglie ha vissuto la sua giovinezza. In casa trovano
Gianni, fratello di Sandra, che da tempo vive in modo
disordinato e ripone le sue speranze in un romanzo
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Le Rassegne del Massimo3programmaottobre
autobiografico che sta scrivendo. Andrew fa la conoscenza della
madre di Sandra, confinata in una clinica a causa di un grave
squilibrio psichico, e di Gilardoni, secondo marito della donna.
Andrew scopre però che la famiglia è ossessionata dalla
memoria di un'altra persona: il padre dei due giovani, un
illustre scienziato ebreo deportato dai nazisti e morto in un
campo di sterminio. La responsabilità della morte del padre
è attribuita al patrigno, da tempo amante della madre,
ma questi nega ogni coinvolgimento. Di fronte a questa
rivelazione, Andrew abbandona la città lasciando che Sandra
risolva per suo conto l'angosciosa situazione. “Questo film
è un ‘giallo’ diverso dal consueto... un ‘giallo’ ove tutto è chiaro
all'inizio e oscuro alla fine, come ogni volta che ciascuno inizia
la difficile impresa di leggere dentro se stesso con la baldanzosa
sicurezza di non aver nulla da imparare, e si ritrova di poi con
l'angosciosa problematica del non-essere” (L.Visconti).
Sc.: Suso Cecchi D’Amico, Enrico Medioli, L.Visconti; Fot.:
Armando Nannuzzi; Int.: Claudia Cardinale, Michael Craig,
Jean Sorel.
MAR 10, H. 20.30, MER 11, H. 18.30
Luchino Visconti
Ossessione
Italia 1943, 141’, b/n
Copia restaurata da Centro Sperimentale
di Cinematografia/SNC – Cineteca Nazionale
Luchino Visconti
Luchino Visconti
Alla ricerca di Tadzio
Gruppo di famiglia in un interno
Italia 1970, 30’, col.
Copia cortesemente concessa da RAI Teche
Italia/Francia 1974, 121’, col.
Copia restaurata da Centro Sperimentale
di Cinematografia/SNC – Cineteca Nazionale
Luchino Visconti a Budapest alla ricerca di un ragazzo che
interpreti la parte di Tadzio, protagonista del film Morte a
Venezia. Il regista viene intervistato nella sua camera d’albergo
e poi la macchina da presa lo segue in tutti i suoi spostamenti
per la città. Quindi l’intera troupe si sposta a Stoccolma per
proseguire la ricerca. Il film è stato prodotto dalla Rai per la
rubrica Cinema 70.
LUN 17, H. 18.45, SAB 21, H. 22.45
Luchino Visconti
Morte a Venezia
Italia/Francia 1971, 133’, col.
Copia restaurata da Centro Sperimentale
di Cinematografia/SNC – Cineteca Nazionale
Un professore americano che ha ereditato un antico palazzo
a Roma vive quasi barricato nel suo appartamento ricolmo
di quei quadretti di famiglia che gli inglesi chiamano
conversation pieces. Da quando si è accorto che la scienza,
impiegata in funzione della tecnologia più alienante, coopera
al disgregamento totale, si è rinchiuso tra libri e documenti
d'arte, in egoistica meditazione sui valori della vita e dell'uomo.
Un giorno la marchesa Bianca Brumonti si propone di
acquistare l'appartamento del piano di sopra per destinarlo
al suo amante Conrad.Vi si trasferiscono Arietta, figlia della
marchesa, Stefano, compagno di Arietta, e lo stesso Conrad,
esponente del movimento studentesco del '68. Lentamente il
professore accetta la rumorosa intrusione dei suoi nuovi vicini.
Quando l'equilibrio della stranissima ed eterogenea famiglia
che si è formata si dimostra insostenibile, tenta di reagire:
ma la solitudine amata diviene pesante e amara.
Sc.: Suso Cecchi D’Amico, Enrico Medioli, L.Visconti; Fot.:
Pasqualino De Santis; Int.: Helmut Berger, Burt Lancaster,
Claudia Cardinale, Silvana Mangano, Dominique Sanda.
SAB 21, H. 16.00, LUN 23, H. 22.30
Un giovane vagabondo trova ospitalità nella casa del
proprietario di uno spaccio di campagna.Tra il giovane
e la moglie del padrone di casa nasce una relazione che spinge
i due a programmare di fuggire insieme, ma la donna, che non
si sente di affrontare una vita errabonda, ritorna all'ovile prima
che il marito si accorga della fuga. Dopo qualche tempo
i due coniugi incontrano di nuovo il vagabondo e il marito
lo induce a ritornare con loro. La passione tra gli amanti si
riaccende e la donna convince il giovane a uccidere il marito
simulando un incidente d'auto… “Nel corso degli anni credo
di aver cambiato il mio metodo di realizzazione solo nel senso
che ho semplificato sempre di più. Ho sempre cercato di
arrivare a una maggior semplificazione dei mezzi tecnici.
Per quel che riguarda il lavoro diretto sugli attori, credo
di non aver cambiato niente e di essere invece esattamente
come all’epoca di Ossessione (L.Visconti).
Sc.: Mario Alicata, Giuseppe De Santis, Antonio Pietrangeli,
Gianni Puccini, L.Visconti, dal romanzo di James M. Cain;
Fot.: Domenico Scala, Aldo Tonti; Int.: Clara Calamai,
Massimo Girotti, Juan De Landa.
Luchino Visconti
L’innocente
Italia/Francia 1976, 129’, col.
Copia restaurata da Centro Sperimentale di
Cinematografia/SNC – Cineteca Nazionale
Luchino Visconti
Nel 1910 Gustav von Aschenbach, un musicista cinquantenne
spiritualmente inquieto, giunge da Monaco a Venezia per un
periodo di riposo. In albergo incontra un ragazzo polacco dai
lineamenti efebici,Tadzio, che ai suoi occhi sembra incarnare
quell'ideale di bellezza eterea cui ha tentato faticosamente di
dare espressione nelle sue creazioni. Pur senza conoscerlo, von
Aschenbach sente nascere sempre più nel suo cuore sentimenti
che vorrebbe reprimere. Nel frattempo un'epidemia di colera
invade la città lagunare: von Aschenbach decide di ripartire
immediatamente alla volta di Monaco ma un disguido lo
induce a rinviare momentaneamente la partenza. Sulla spiaggia
del Lido incontra ancora una volta Tadzio. Mentre è assorto
nella contemplazione del giovane, l’artista, stroncato dal suo
male, muore.
Sc.: Nicola Badalucco, L.Visconti, dal romanzo di Thomas
Mann; Fot.: Pasqualino De Santis; Int.: Dirk Bogarde, Björn
Andersen, Silvana Mangano, Romolo Valli.
Ludwig
MAR 17, H. 16.30, SAB 21, H. 20.30
Italia/Francia/Germania 1972, 237’, col.
Copia restaurata da Centro Sperimentale
di Cinematografia/SNC – Cineteca Nazionale
Luchino Visconti
MER 11, 16.30, MAR 17, H. 20.30
La caduta degli dei
Italia/Svizzera/Germania 1969, 156’, col.
Copia restaurata da Centro Sperimentale
di Cinematografia/SNC – Cineteca Nazionale
Tullio Hermil, ricchissimo, ateo e gaudente, non riesce a tener
nascosta la relazione con l'amante di turno, la vedova contessa
Teresa Raffo, alla moglie Giuliana, con la quale non ha rapporti
da anni a causa della fragile salute di lei. Gluliana, attratta dal
giovane scrittore Filippo d'Arborio, cede alle sue insistenze
e rimane incinta. Più che l'amore, la gelosia riconduce Tullio
fra le braccia della moglie. Informato dalla madre che Giuliana
è incinta di tre mesi, tenta di imporre l'aborto, che la moglie
rifiuta fermamente. A Tullio non resta che sopprimere
l'innocente, cosa che gli riesce la notte di Natale, quando
tutti sono in chiesa, esponendo il neonato davanti alla finestra
spalancata. Il bimbo muore, apparentemente per cause naturali.
Giuliana capisce e grida in faccia al marito la sua disperata
verità: dichiarando di amare per sempre il vero padre di quel
bambino, morto poco prima, di ritorno dall'Africa, per febbri
tropicali.Tullio, al coperto dalle sanzioni della giustizia umana,
confessa tutto a Teresa, che alla fine lo lascia.
Sc.: Suso Cecchi D’Amico, Enrico Medioli, L.Visconti,
dal romanzo di Gabriele D’Annunzio; Fot.: Pasqualino
De Santis; Int.: Laura Antonelli, Giancarlo Giannini,
Massimo Girotti.
SAB 21, H. 18.10
4
Giorgio Treves
Nel 1864, Ludwig Wittelsbach sale, non ancora ventenne, sul
trono di Baviera. Generoso e romantico, il re sogna il bene del
suo paese e vorrebbe diffondere intorno a se l'amore dell'arte,
della pace, dell'armonia universale. Si affida, dunque, a quanti
lo circondano, ma costoro tradiscono la sua fiducia. La Baviera
viene spinta in una guerra fallimentare che la lascerà esposta
all'invadenza di Bismarck. I consiglieri più fidati agiscono
subdolamente contro di lui. Gli è fedele soltanto la bella
cugina Elisabetta, moglie di Francesco Giuseppe, imperatore
d'Austria. Il loro rapporto basato sull'affinità spirituale potrebbe
sconfinare nell'amore, ma Ludwig è poco portato verso l'altro
sesso ed Elisabetta, per sottrarsi a una relazione che sarebbe
soltanto platonica, cerca di facilitare il fidanzamento del cugino
con la propria sorella Sophie. Ludwig riesce a sottrarsi al
matrimonio ma non alle trame del conte Von Holnstein.
Sc.: Suso Cecchi D’Amico, Enrico Medioli, L.Visconti; Fot.:
Armando Nannuzzi; Int.: Helmut Berger, Romy Schneider,
Umberto Orsini, Silvana Mangano, Adriana Asti.
Ai familiari riuniti per festeggiare il suo compleanno, il
vecchio Joachim Essenbeck, proprietario di una delle più
grandi acciaierie tedesche, annuncia il proposito di sostituire
alla direzione dell'azienda il figlio Herbert - di idee
democratiche - con l'altro figlio, Kostantin - iscritto alle
squadre d'assalto hitleriane: questo per ingraziarsi il regime,
sebbene Joachim sia ostile a Hitler. Friedrich, dirigente
dell'acciaieria e amante di Sophie, vedova del figlio maggiore
di Joachim e madre del dissoluto Martin, aspirando a sua volta
alla direzione dell'azienda, uccide il vecchio Essenbeck facendo
in modo che la colpa ricada su Herbert, costretto perciò a
riparare all'estero...
Sc.: Nicola Badalucco, Enrico Medioli, L.Visconti; Fot.:
Pasqualino De Santis, Armando Nannuzzi; Int.: Helmut
Berger, Umberto Orsini, Ingrid Thulin, Dirk Bogarde,
Florinda Bolkan, Charlotte Rampling.
GIO 12, H. 16.00, LUN 16, H. 20.30
MER 18, H. 16.30, DOM 22, H. 16.30
Le vie della Richerche
Italia 2006, 60’, col.
Quando tutto era ormai pronto perché Luchino Visconti
girasse Alla ricerca del tempo perduto di Proust, il regista
abbandonò improvvisamente il progetto. Con la testimonianza
dei suoi più stretti collaboratori, ripercorrendo le fasi della
preparazione e rivisitando gli ambienti dei sopralluoghi il
documentario tenta di svelare il mistero della sua inattesa
decisione e di illustrare quale film egli avrebbe voluto fare
oltre a rintracciare i profondi legami che univano l'opera
di Visconti al grande scrittore francese.
Sc.: G. Treves; Fot.: Massimiliano Maggi, Luigi Pasquale.
LUN 23, H. 20.30
n.41_NUOVO
19-09-2006
15:02
Pagina 5
Le Rassegne del Massimo3programmaottobre
Quel mucchio selvaggio.
Tutti i film di Sam Peckinpah
di Giampiero Frasca
[Un uomo sta estraendo la pistola dalla fondina] Forse era egli stesso uno dei suoi personaggi, un uomo che aveva smarrito i riferimenti cronologici e si era ritrovato a vivere in una dimensione che non gli apparteneva. Una sofferta figura romantica intrappolata tra due frammenti storici idealmente sovrapposti, in realtà lontani anni luce.
Una vittima ribelle di un sistema che non ha mai assecondato ma che spesso lo ha
sopraffatto, creandogli rabbia e un’incomprimibile avidità di riscatto. Un tentativo di
rivalsa che, tuttavia, lo ha portato a provare dalle emozioni vincenti in più rispetto ai
suoi stessi personaggi. [l’altro uomo si mostra sorpreso e mette mano alla pistola] David
Samuel Peckinpah, detto Sam, quasi si trattasse di un occhiolino ammiccante per i
suoi innumerevoli ammiratori, nato a Fresno, California, nel 1925, quando qualche
fantasma di cowboy, retaggio antropologico morente di una mitologia narrativa invece in nuce, si incrociava ancora con tutto il suo bagaglio di armenti e leggende da tramandare, Sam Peckinpah, si diceva, probabilmente, era tutto questo. Probabilmente.
Perché di lui si è detto tanto, ma sulla reale portata di alcune storie è meglio disporre un’accurata verifica, come nella miglior tradizione mitopoietica western. [il primo
uomo spara due colpi] Amava sostenere di essere un mezzosangue indiano, al punto che
qualcuno cominciò a chiamarlo “il regista pellerossa”, ma i suoi progenitori erano
originari della bassa valle del Reno (Peckinpaugh era il nome al momento dello
sbarco) e le uniche due native che avessero intrecciato la loro esistenza con quella
della famiglia di Sam erano due ragazze adottate dal nonno prima che egli nascesse,
forse un po’ poco per derivarne imprescindibili vincoli genetici. Lo accusavano di
essere un fascista per la restituzione iperrealista della violenza e lui non se ne fece mai
cruccio, tanto al suo posto parlavano le campagne contro Nixon e il lucido discorso
condotto nei suoi film sulla comparsa devastante, invasiva e spersonalizzante del
demone Capitale pronto a corrompere la purezza di un Eden storico originario. [l’altro uomo è colpito mentre spara. Un fiotto di rossissimo sangue esce dal suo petto] Alcuni lo
avevano selvaggiamente detratto (tra cui Howard Hawks), altri lo avevano acriticamente esaltato, innalzandolo ad innovativo ideatore, per l’utilizzo caratterizzante del
ralenti, di cui, invece, non fu certo il creatore (alcune situazioni spettacolari dei B
Westerns anni Trenta o il salto nella vetrina del Jesse James di Henry King insegnano), ma solo – e non è certamente poco – colui che aveva fatto del procedimento la
sua cifra rappresentativa in grado di generare una lunga teoria, talvolta gratuita e
inopportuna, di malinconici epigoni.Anche alcune delle notizie fornite come certe
si ammantavano di un’aurea favolosa pronta ad alimentare la statura eccentrica del
personaggio. [il primo uomo osserva il risultato del colpo sparato] Il carattere forte ed esigente lo portò all’acceso contrasto con alcuni degli attori di più spiccata personalità
tra quelli con cui lavorò: durante Sierra Charriba fu costretto a fuggire su un dolly per
sottrarsi all’ira funesta di Charlton “Major Dundee” Heston, più interessato a far la
pelle al nostro che a guardarsi da Richard Harris o da Michael Pate, suoi avversari
nel film. La continua conflittualità con i produttori lo spinse all’esasperazione: in uno
di questi accessi d’ira si accordò con il suo amico Emilio “Mapache” Fernández per
assoldare un killer messicano senza scrupoli per mezzo del quale punire un boss della
Metro Goldwyn Mayer. La costante dipendenza dall’alcool lo costrinse a smettere di
bere, ma la subentrante cocaina lo prostrò fino alla sindrome paranoide: convinto che
gli alieni sarebbero sbarcati per invadere l’America di lì a poco, si fece trovare nei
boschi armato di fucile in compagnia del degno sodale Warren “Bennie” Oates ad
attenderne lo sbarco per salvare il paese. Ma, parallelamente, cominciò anche a pensare che nel suo pacemaker si nascondesse una sofisticata bomba piazzatagli in petto
dalla CIA per attentare alla sua vita.Tutto vero? E che importa? Peckinpah è stato
(anche) questo, reale o fittizio che fosse. D’altronde fu egli stesso a spiegarlo, interpretando lo scrittore di dime novels Wilbur Olsen in Amore, piombo e furore di Monte
Hellman: nel tentativo di sfruttare l’immagine del noto bounty-killer Fabio “Clayton
Drumm”Testi per poter scrivere un romanzo sulle sue imprese di pistolero ammazzasette, si trovò a rispondere laconico all’obiezione dello stesso Testi che non desiderava un libro ricolmo di bugie, «Naturale: le bugie fanno parte della nostra vita…».
Di conseguenza, l’aneddoto si sposa con la rappresentazione, il contorno con l’essenza, la vita con la narrazione. Il tutto è un mosaico complesso e affascinante che diventa cinema in senso esteso, in maniera totalizzante, ancor più dilatata di alcune sue
modalità di realizzazione. [l’altro uomo, urlando inascoltato, il viso corrugato in una smorfia,
si appresta a cadere in terra] Il cinema, non più sweet imitation of life, racconta la deriva
dei tempi attraverso la perenne consapevolezza dello scacco ineluttabile dell’individuo: il personaggio eccentrico diventa allora il cantore elegiaco di una sconfitta esistenziale che ha i suoi punti più alti in una mitragliatrice che falcia a raggiera ogni
immagine semovente ne Il mucchio selvaggio, in uno specchio che va in frantumi sotto
i colpi autoinflitti alla sua effigie da James “Pat Garrett” Coburn, nel lunare ribaltamento dei ruoli all’interno di un fatiscente abitacolo di auto tra il morto vivente
Warren Oates e la mai tanto viva testa spiccata del sorridente Alfredo Garcia in Voglio
la testa di Garcia. Impossibile tuttavia pensare ad un’uscita di scena mesta e discreta,
misurata e sobria: Peckinpah è un autentico coreografo della crisi dell’individuo, non
un osservatore introspettivo, il suo è il dinamismo dell’eventualità, l’iperbole del
frammento rappresentativo, non una semplice uscita di campo dalla narrazione e
dalla vita. Le inquadrature non si limitano a registrare, ma entrano in rotta di collisione l’una con l’altra; il rapporto di causa ed effetto si frantuma, dilatato dal ralenti e
sospeso in una concatenazione interpolata di schegge e brandelli di altre inquadrature che si inseriscono nella successione principale, portando all’espansione dei consueti codici di registrazione realistica. Si esce sempre di scena, è inevitabile, ma mai
senza il botto. [l’altro uomo, inquadrato dal basso, continua il suo moto di caduta verso terra]
«Se questo mondo è tutto dei vincitori, che cosa resta ai perdenti?», aveva chiesto il
padre di Junior Bonner ne L’ultimo buscadero; «Qualcuno deve pur tenere fermi i
cavalli», aveva risposto il figlio, interpretato da Steve McQueen, una delle icone della
vita frettolosamente bruciata. Sam, in questo preciso momento, non più intrappolato tra due frammenti storici idealmente sovrapposti ed ugualmente angusti, probabilmente è sul dorso di un magnifico appaloosa scalciante in un’immensa prateria
priva di filo spinato, mentre lo osservano i suoi parenti indiani, mentre i produttori
lo implorano inutilmente di conceder loro udienza, mentre finalmente sbarcano gli
alieni e mentre anche Alfredo Garcia, sempre sorridente, lo osserva con il capo rilassato, appoggiato in terra, un filo d’erba tra i denti. È una bugia anche questa. Ma che
importa? [l’uomo colpito sbatte violentemente in terra, alzando una densa nube di polvere che
si espande intorno al suo corpo contratto. Lentamente. Con buona pace di Howard Hawks]
La retrospettiva dedicata a Sam Peckinpah è un progetto della Cineteca del Comune di
Bologna realizzato in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema.
primo piano / 12 - 23 ottobre
Quel mucchio selvaggio.
Tutti i film di Sam Peckinpah
Sam Peckinpah
Sam Peckinpah
Sam Peckinpah
Pat Garrett & Billy the Kid
La morte cavalca a Rio Bravo
The Deadly Companions
Sfida nell’alta Sierra
Ride the High Country
Usa 1961, 93’, col., v.o. sott.it.
Usa 1962, 94’, col., v.o. sott.it.
Per vendicarsi di un vecchio sudista che anni prima l’ha quasi
scotennato,Yellowleg è suo complice in una rapina durante la
quale, però, uccide per errore un bambino, figlio di una
cantante di saloon. Per farsi perdonare, l’uomo accompagna la
madre attraverso il territorio degli Apache verso un remoto
cimitero. Esordio nel lungometraggio del trentacinquenne Sam
Peckinpah. Il film è stato poi rinnegato dal regista per via delle
continue intromissioni sul set e in fase di montaggio da parte
del produttore, fratello dell’attrice Maureen O’Hara. “Nel West
non ci sono eroi. C’è solo gente che ha paura della vita. Per
questo spara, ammazza, rapina. Ed è per questo che li chiamo
desperados” (S. Peckinpah).
Sc.: A. S. Fleischman; Fot.: William H. Clothier; Int.: Maureen
O’Hara, Brian Keith, Steve Cochran.
Due ex-sceriffi, ormai vecchi e malandati, accettano un’ultima
avventura. Uno muore, l’altro deporrà per sempre la pistola.
Gli eroi sono stanchi in questo bel western crepuscolare, in cui la
leggenda della frontiera viene sacrificata sul viale del tramonto.
Film realizzato con budget limitato e in soli 28 giorni. Gli interni
sono stati ricostruiti con meticolosa cura, mentre gli esterni sono
stati realizzati vicino a Hollywood. Per risparmiare, la troupe si
arrangia come può: le tende dell’accampamento dei minatori
sono state fatte usando la stoffa delle vele de L’ammutinamento
del Bounty. È durante la lavorazione di questo film che nasce il
sodalizio con il direttore della fotografia Lucien Ballard (in
precedenza collaboratore di Walsh, John Sturges e Kubrick).
Sc.: N.B. Stone Jr.; Fot.: Lucien Ballard; Int.: Randolph Scott,
Ron Starr, Joel McCrea.
VEN 13, H. 16.30
VEN 13, H. 18.15
Usa 1973, 122’, col., v.o. sott.it.
Pat Garrett e Billy Kid hanno per lungo tempo militato sotto
la stessa bandiera del banditismo romantico del vecchio West.
Ora il più anziano Pat, per calcolo o stanchezza, è passato
dalla parte della legge e i coloni del New Mexico, capeggiati
dal feroce Chisum, gli hanno chiesto di arrestare Billy…
Uno dei film più importanti di Peckinpah con la più
emozionante colonna sonora degli anni Settanta:
Bob Dylan alle prese con Billy e la sua malinconia.
Memorabile la canzone Knockin’ on Heaven’s Door.
Sc.: Rudolph Wurlitzer; Fot.: John Coquillon; Int.: James
Coburn, Kris Kristofferson, Bob Dylan, Jason Robards.
GIO 12, H. 20.30 – EURO 2,50
La proiezione sarà presentata da Giampiero Frasca
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n.41_NUOVO
19-09-2006
15:02
Pagina 6
Le Rassegne del Massimo3programmaottobre
Sam Peckinpah
Il mucchio selvaggio / The Wild Bunch
Usa 1969, 145’, col., v.o. sott.it.
puledri selvatici e tori scatenati. Per aiutare il padre, che vuole
andare a cercare l’oro in Australia, decide di cimentarsi in una
difficile prova: stare per otto secondi in sella all’indomabile
toro Sunshine…
picchi aguzzi e dirupi coperti di neve. Quella montagna, in
Messico, è un simbolo, in sé chiude tutto: il bene, il male,
Dio e il diavolo, l’uomo, la natura, la storia. La sua crudeltà
è la stessa di quella gente, la sua lontananza è la stessa di quegli
uomini che non comunicano mai tra loro, che si parlano solo
a distanza, a colpi di pistola” (S. Peckinpah).
Sc.: S. Peckinpah, Gordon Dawson; Fot.: Alex Philip Jr.;
Int.: Janine Maldonado, Helmut Dantine, Farnesio de Bernal.
VEN 20, H. 16.15, DOM 22, H. 20.30
Sam Peckinpah
Osterman Weekend
Rapinato un ufficio postale, Pike Bishop e la sua banda si
accorgono di essere caduti in un tranello. Un gruppo di exgaleotti, capeggiato da Dick Thornton, ha cominciato a sparare
sui fuorilegge per ordine di Hurrigan, a cui preme, per i suoi
interessi, liberare la zona dai banditi. Riuscito a salvarsi, Pike
raggiunge, con cinquanta uomini, la città messicana di
Aguaverde, base delle truppe regolari in lotta contro Pancho
Villa… “Tengo molto alle sovrimpressioni finali, che invece mi
hanno rimproverato, perché concludendo sulle immagini dei
killer che vivono e ridono tranquillamente, io ricordo allo
spettatore – che vorrebbe dimenticarlo – che si tratta di gente
simile a lui” (S. Peckinpah).
Sc.: Roy N. Sickner, Walon Green; Fot.: Lucien Ballard;
Int.: William Holden, Ben Johnson, Ernest Borgnine.
Sc.: Jeb Rosenbrook, John Franco; Fot.: Lucien Ballard;
Int.: Ida Lupino, Steve McQueen, Donald Barry.
SAB 14, H. 22.40, LUN 16, H. 18.30
Sam Peckinpah
Cane di paglia / Straw Dogs
Usa/GB 1971, 118’, col., v.o. sott.it.
VEN 20, H. 18.15, DOM 22, H. 22.30
Sam Peckinpah
Killer Elite
SAB 14, H. 15.45, DOM 15, H. 20.00
Sam Peckinpah
Sierra Charriba / Major Dundee
Usa 1965, 123’, col., v.o. sott.it.
Finita la guerra civile, il maggiore nordista Dundee assolda
un gruppo di disertori e prigionieri sudisti per inseguire,
in territorio messicano, gli Apache autori di massacri impuniti,
ma si scontra con le truppe francesi. Il film ha subito
rimaneggiamenti e gravi tagli al montaggio da parte del
produttore Jerry Bresler che si è accanito soprattutto sulle scene
più violente.Tuttavia il film resta un punto di riferimento
importante nella storia del western moderno, che ha influenzato
non poco gli esiti successivi del genere.“Le riprese di Sierra
Charriba sono state una battaglia spietata ma ho adorato i
messicani che si appassionavano al film e che hanno del carattere,
proprio come gli attori, tutti di alto livello” (S. Peckinpah).
Sc.: Oscar Saul, William A. Lyon, Howard Kunin;
Fot.: Sam Leavitt; Int.: Charlton Heston, Michael Pate,
Senta Berger, James Coburn, Richard Harris.
SAB 14, H. 18.20, DOM 15, H. 22.30
Sam Peckinpah
La ballata di Cable Hogue
The Ballad of Cable Hogue
Usa 1983, 103’, col.
John Tanner, celebre intervistatore televisivo, viene convocato
nella sede della CIA dove un agente, Lawrence Fassett, gli
chiede aiuto per smascherare un’organizzazione spionistica
russa denominata Omega e della quale fanno parte tre amici
di Tanner: Jo Cardone, Richard Tremayne e Bernie Osterman.
Tanner trascorre ogni anno, nella casa di Osterman, un ormai
tradizionale weekend. Dovrà fare da intermediario e creare
le condizioni perché uno dei tre amici decida di tradire
gli altri due…
Sc.: Alan Sharp; Fot.: John Coquillon; Int.: Rutger Hauer,
John Hurt, Burt Lancaster, Dennis Hopper.
Dal romanzo The Siege of Trenchers’s Farm di Gordon M.
Williams. Un matematico americano abita nella campagna
inglese con la moglie che viene violentata dai giovinastri
del luogo. Ma quando vogliono entrargli in casa, si difende
con tutti i mezzi. “Lo sceneggiatore David Goodman e io
abbiamo cercato di trarre qualcosa di valido da quel libro: ci
siamo riusciti e l’unica cosa che è rimasta è l’assedio finale…
È totalmente sbagliato pensare che David Summer, il
personaggio principale, goda per la strage finale. C’è un punto,
a metà circa dell’assedio, in cui David si sente male tanto
è nauseato e si dice: ‘Forza, premi il grilletto’. È inorridito di
doverlo fare, di se stesso, della violenza che scopre in se stesso”
(S. Peckinpah).
Sc.: S. Peckinpah, David Zelag Goodman, da un romanzo
di Gordon M. Williams; Fot.: John Coquillon; Int.: Dustin
Hoffman, Susan George, Peter Vaughan.
DOM 15, H. 15.45, MER 18, H. 20.15
Sam Peckinpah
Getaway! / The Getaway
Usa 1972, 122’, col., v.o. sott.it.
Doc McKoy, uscito di prigione grazie a un disonesto
politicante texano, Baynon, è costretto, per sdebitarsi, a rapinare
una banca. Il colpo, al quale partecipano sua moglie Carol
e due uomini imposti di Baynon, riesce ma Doc scopre di
essere caduto in una trappola. Inizia così un lungo viaggio
verso la frontiera, inseguito dai mandanti della rapina.
Sc.: Walter Hill; Fot.: Lucien Ballard; Int.: Steve McQueen,
Ali MacGraw, Ben Johnson.
DOM 15, H. 17.50, MER 18, H. 22.30
Usa 1970, 121’, col., v.o. sott.it.
Sam Peckinpah
Voglio la testa di Garcia
Bring Me the Head of Alfredo Garcia
Usa/Messico 1974, 112’, col., v.o. sott.it.
Usa 1975, 122’, col. v.o. sott.it.
Un’organizzazione segreta, specializzata in assassini politici,
si occupa di un caso che la CIA vorrebbe tenere nascosto.
Ne fanno parte Mike e Gorge, ottimi agenti e grandi amici.
Un giorno, però, in seguito ad oscuri intrighi, Gorge ferisce
gravemente Mike che deve trascorrere un lungo periodo di
cura e convalescenza. Non ancora perfettamente ristabilito,
Mike viene richiamato in servizio per proteggere Chang, un
politico in esilio di Taiwan. Non tarda a scoprire che dietro
c’è un intricato doppio gioco che coinvolge anche l’ex amico
Gorge e la CIA. “Il vero pacifismo è il coraggio, la forma
raffinata del coraggio. Ma se un uomo viene da te e ti taglia
una mano, tu non gli offri l’altra. No, se vuoi continuare a
suonare il piano. Non dico che la violenza è ciò che fa di un
uomo un uomo. Dico che quando la violenza arriva non puoi
sfuggirla, devi riconoscere che il vero istinto, in te stesso, come
negli altri, è difendersi. Se scappi sei morto, o sarebbe stato
meglio esserlo” (S. Peckinpah).
Sc.: Stirling Silliphant, Rose Reginald, Marc Norman,
da una novella di Robert Rostand; Fot.: Philip H. Lathrop;
Int.: Bo Hopkins, Arthur Hill, Robert Duvall, James Caan.
VEN 20, H. 20.15, LUN 23, H. 18.00
Sam Peckinpah
Convoy – Trincea d’asfalto
Usa 1978, 106’, col., v.o. sott.it.
Il camionista Martin, detto ‘Anatra di gomma’, e i suoi colleghi
‘Casino ambulante’ e ‘Silver Streak’ si imbattono nel loro
vecchio nemico, lo sceriffo Lyle Wallace, che provoca ad arte
l’occasione per multarli. Qualche ora dopo i tre si vendicano
di Lyle sbeffeggiandolo pubblicamente e poi picchiando lui
e altri poliziotti. Risaliti sui camion partono quindi per il
New Mexico per sottrarsi alla prevedibile reazione di Wallace.
I camion in marcia diventano presto dieci, venti, cinquanta:
è una vera e propria ribellione, cui la popolazione lungo
le strade dà il suo entusiastico appoggio.
Sc.: Bill L. Norton; Fot.: Harry Stradling Jr.; Int.: Burt Young,
Cassie Yates, Kris Kristofferson.
VEN 20, H. 22.30
Sam Peckinpah
La croce di ferro / Cross of Iron
GB/Germania/Yugoslavia 1977, 133’, col., v.o. sott.it.
Abbandonato in mezzo al deserto senza viveri né soldi dai due
compari Bowen e Taggart, l’anziano cercatore d’oro Cable
Hogue sopravvive grazie all’imprevisto ritrovamento di una
sorgente d’acqua. Adibita la sorgente a stazione per le diligenze
di passaggio, Hogue scopre che l’affare rende meglio dell’oro.
Si stabilisce lì, fa amicizia con il vagabondo Joshua e si
innamora della prostituta Hildy. Quando, tre anni dopo, i
compari tornano per derubarlo di nuovo, è pronto a
consumare la sua vendetta. “I miei eroi sono sempre dei
perdenti perché sono sconfitti in anticipo, cosa che costituisce
uno degli ingredienti primordiali della vera tragedia. Da molto
tempo si sono messi d’accordo con la morte e la disfatta, per
cui non gli resta nulla da perdere” (S. Peckinpah).
Sc.: Edmund Penney, John Crawford; Fot.: Lucien Ballard;
Int.: Jason Robards, David Warner, Stella Stevens.
SAB 14, H. 20.30, LUN 16, H. 16.15
Sam Peckinpah
L’ultimo buscadero
Junior Bonner
Usa 1972, 100’, col., v.o. sott.it.
Junior Bonner, figlio di un ex-campione di rodeo, si guadagna
da vivere misurandosi, da una città all’altra dell’Arizona, con
6
Un ricco messicano offre un milione di pesos a chi gli porterà
la testa dell’uomo che ha violentato e messo incinta la figlia.
Ma Alfredo Garcia è già morto quando un pianista fallito,
tentato dai soldi della ricompensa, lo trova. Così riapre la
tomba e decapita il cadavere già seppellito. Il film più
misconosciuto di Peckinpah dove, però, ancora una volta,
la violenza è soltanto la reazione obbligata dell’eroe che
appartiene a un mondo in via di sparizione. “Ho pedinato
come un segugio i peggiori rottami della società, i diseredati,
i falliti per vedere, per sentire, per mangiare letteralmente il
Messico attraverso i loro occhi, per catturare, attraverso i loro
movimenti, le loro reazioni, i loro caratteri, l’anima colorata
di un paese che non è così aperto e scoperto come appare al
turista… Un panorama può spiegare un uomo? Sì, se è un
messicano. La lotta sanguinosa, ad esempio, che oppone a un
certo punto i cercatori della testa di Garcia alla banda dello
stesso Garcia! Lo sfondo è addirittura il Popocatepetl, tutto
Nel 1943, nella penisola russa di Talman, un battaglione
della Wehrmacht agli ordini del colonnello Brandt tenta
un’impossibile resistenza all’avanzata dei sovietici.Tra gli
uomini che più si distinguono c’è il sergente maggiore Rolf
Steiner. Prima di finire in ospedale per una grave ferita,
Steiner si è inimicato il capitano Stransky, un aristocratico
che si è fatto trasferire a Talman per conquistarsi la croce
di ferro. Quando Brandt dà l’ordine di ritirarsi, Stransky
si vendica di Steiner lasciandolo all’oscuro della decisione...
Sc.: Walter Kelley, James Hamilton, Julius J. Epstein, dal
romanzo di Willi Henrich; Fot.: John Coquillon; Int.: James
Coburn, Maximilian Schell, James Mason, Senta Berger.
LUN 23, H. 15.30
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Le Rassegne del Massimo3programmaottobre
crossroads / 24 - 26 ottobre
EstOvest Cinema 06
La rassegna di musica contemporanea EstOvest 06, affianca, alla
ormai quinquennale attività concertistica, un appuntamento cinematografico che si pone l’obbiettivo di scandagliare il cinema
che documenta il suono contemporaneo e i suoi maestri. Una
rassegna, che si apre con Fitzcarraldo, omaggio ironico alla
fatica di organizzare e fare ascoltare musica oggi, ma che concentra la sua attenzione sui grandi nomi della scena internazionale, con particolare attenzione ad un cinema d’autore o a
documentari rari. Concerti (The Michael Nyman
Songbook) o ritratti (Touch the Sound), biografie
(Sonata per viola), televisione d’autore (C’è musica e
musica). Film d’autore in molti casi (Errol Morris,
Aleksandr Sokurov, Volker Schlöndorff), cinema e video di
ricerca (François Girard, Salvo Cuccia), ma anche grandi
documenti: in particolare su quella musica che si pone come
luogo di incontro e di scambio tra diverse culture e tradizioni
musicali (Il viaggio di Isaac Stern in Cina, l’esperienza di
Ravi Shankar tra India e Occidente). La rassegna EstOvest
Cinema 06, a cura di Simone Arcagni e Alessandra Sciabica,
è un progetto dell’Associazione Xenia Ensemble realizzato
in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema.
Ingresso alle proiezioni euro 2,50 (pom.)/3,50 (sera). Il
programma dei concerti, reperibile in forma completa sul sito
www.xeniaensemble.it, si aprirà il 2 novembre, presso
l’Aula Magna del Politecnico di Torino (inizio ore 21), con
Dall’America Centrale alla Gran Bretagna [Sarah Leonard
(soprano) & Xenia Ensemble] e si concluderà il 1 dicembre al
Folkclub (inizio ore 21) con Un omaggio all’Armenia
[Dabaghyan Trio (duduk) & Xenia Ensemble].
Info: tel. 011/8124881, [email protected].
Mark Kidel
Ravi Shankar: Between Two Worlds
Gran Bretagna 2002, 89’, col., v.o.
Il documentario, frutto di due anni di riprese e prodotto
dalla BBC, racconta la figura di Ravi Shankar, il leggendario
compositore e suonatore di sitar, il più grande ambasciatore
della musica indiana. Con sequenze uniche ed esclusive, il regista
testimonia la grande umanità oltre che l’abilità musicale di questa
straordinaria figura della musica indiana. Il ritratto inizia con
l’infanzia di Ravi a Benares, i suoi primi scontri con le celebrità
nella Hollywood degli anni ’40, i suoi anni di studio del sitar
e la conseguente fama in India, i suoi lavori con Satyajit Ray
in Pather Panchali e le sue collaborazioni con Yehudi Menhuin,
John Coltrane e innumerevoli altri grandi musicisti.
Sc.: M. Kidel; Fot.: Alistair Cameron, Olivier Guéneau, M. Kidel.
MAR 24, H. 16.30
Errol Morris
The Thin Blue Line
Usa 1988, 102’, col., v.o. sott. it.
Il film parte dal presupposto secondo il quale Randall Adams
sia stato erroneamente coinvolto nell’omicidio di un poliziotto
di Dallas nel 1977, sostenendo che invece sia stato David
Harris il vero colpevole. Il film riprende questa storia
attraverso interviste con molte delle persone coinvolte
nell’incidente, titoli raccolti dai giornali dell’epoca e fatti che,
in qualche modo hanno fatto da contorno alla vicenda.
Sc.: E. Morris; Fot.: Robert Chappel, Stefan Czapsky;
Int.: Randall Adams, David Harris, Gus Rose, Jackie Johnson.
MAR 24, H. 18.15
Werner Herzog
Fitzcarraldo
Rft 1982, 157’, col.
Luciano Martinengo
John Cage e i bambini
Italia 1984, 55’, col.
Copia cortesemente concessa da RAI Teche.
John Cage, in una palestra, è circondato da un gruppo
di bambini. Con loro parla del suono e della gestualità, con
delle sedie fa dei movimenti che producono suoni-rumori.
Tutto si svolge sotto la massima attenzione del pubblico tutto
particolare letteralmente rapito dalle parole e dalle intuizioni
del musicista. Gli strumenti usati sono casuali ma la grande
creatività di Cage li trasforma seriamente in grandi oggetti
da concerto.
MAR 24, H. 23.00
Gianfranco Mingozzi
C’è musica e musica - Non tanto per cantare
Italia 1972, 50’, b/n
Copia cortesemente concessa da RAI Teche.
In questa puntata del programma si affronta il tema del canto
popolare in cinque dei suoi aspetti fondamentali: etnico,
popolare, folk, di protesta e di consumo.Tra gli altri,
intervengono alcuni etnomusicologi di fama quali Alan Lomax
di New York, il professor Wachsman di Chicago e Diego
Carpitella di Roma. Interessanti le riprese effettuate a Central
Park, a New York tra i cantanti folk che si raccolgono e si
esibiscono spontaneamente, accostati a musicisti di tutt’altra
fama, come i Beatles.
MAR 24, H. 20.30
MER 25, H. 22.00
Murray Lerner
From Mao to Mozart - Isaac Stern in China
Usa 1981, 83’, col., v.o.
Nel 1979, quando la Cina ha riaperto le porte all’Occidente,
il virtuoso Isaac Stern ricevette un invito irrinunciabile dal
governo a recarsi nel loro paese. Questa straordinaria
esperienza è stata registrata in questo documentario che
propone l’incontro tra due diverse culture fuse grazie al talento
di un geniale musicista. Un viaggio durato un mese attraverso
le suggestioni offerte dalla musica e dal viaggio in un paese
immenso e ricchissimo di stimoli.
Fot.: Kramer Morgenthau, Bob Richman, Osamu Goto.
GIO 26, H. 16.30
Manfred Waffender
Kronos Quartet - In Accord
Germania 1997, 57’, col.
MER 25, H. 16.30
Frank Scheffer
19 Questions
Nl 1995, 25’, col., v.o.
John Cage risponde a diciannove domande relative ai temi più
disparati dandosi dei limiti di tempo molto precisi.
Un’avventura unica nel pensiero (non solo musicale) di cage.
MER 25, H. 17.20
Carlo Piccardi
Luigi Nono: realtà di un compositore
Italia 1977, 73’, col.
Copia cortesemente concessa dalla Radio Televisione
della Svizzera Italiana.
Fin dalle prime esibizioni nel 1973, il Kronos Quartet
ha ricevuto dimostrazioni di stima da parte della critica
internazionale per il fresco approccio alla musica. Il Kronos
Quartet, infatti, è stato considerato una voce importante
del panorama contemporaneo grazie alla sperimentazione
con cui si è contraddistinto in oltre quattrocento opere,
vendendo milioni di dischi e guadagnandosi numerosi premi
internazionali di prestigio.
GIO 26, H. 18.30
La proiezione sarà seguita dal cortometraggio Angelica di Salvo Cuccia.
Volker Schlöndorff
The Michael Nyman Songbook
Una visione della vita del compositore Luigi Nono in un
periodo di grande attività, sia musicale che sociale. La sua
personalità, il suo carisma si esprimono attraverso la sua voce
e la sua espressività. Luigi Nono si è sempre fatto portavoce
di un presente in continua evoluzione, interpretando di volta
in volta il clima storico, politico e sociale vissuto in prima
persona. Con questa sua instancabile attività ha influenzato
la storia musicale contemporanea, in particolare in Italia
e Germania.
Gran Bretagna 1992, 54’, col.
Ute Lemper in un concerto registrato al Musikhalle di
Amburgo il 4 febbraio 1992. Michael Nyman dirige la sua
orchestra. I testi sono tratti da Wolfgang Amadeus Mozart,
Arthur Rimbaud, Paul Celan.
GIO 26, H. 20.30
Thomas Riedelsheimer
Touch the Sound
Germania/Gran Bretagna 2004, 99’, col., v.o.
MER 25, H. 18.30
Aleksandr Sokurov, Semën Aranovic
Sonata per viola. Dmitrij Sostakovic
Al’tovaya sonata: Dmitrij Šostakovic’
Urss 1981, 80’, col., v.o. sott. it.
Biografia del compositore Dmitrij Šostakovic´, il film, iniziato dal
regista Aranovic, deve la sua forma definitiva all’intervento di
Sokurov in quanto responsabile delle immagini d’archivio.
Il materiale documentario elimina i riferimenti strettamente
biografici per cogliere, all’interno di un ampio contesto
storico, il tragico destino di un artista costretto a scontrarsi
con il regime stalinista. Sokurov alterna immagini dell’assedio
di San Pietroburgo e di parate militari ad altre di Šostakovic´
con la famiglia, creando in questo modo sottili connessioni tra
la vita del compositore e l’incerto futuro della Russia.
Sc.: Boris Dobrodeev; Fot.: J. Aleksandrov, J. Lebedev.
MER 25, H. 20.30
Brian Sweene Fitzgerald, meglio conosciuto come Fitzcarraldo,
intende costruire a Iquitos, al centro della foresta amazzonica dove
vive, il più grande teatro d’opera mai esistito e ad inaugurarlo
vuole Caruso, che ha avuto modo di ascoltare, una volta, a
Manhaus. Per poter riuscire nel suo intento, accetta di guidare
una spedizione a bordo di un battello verso una zona ricchissima
di alberi della gomma che intende sfruttare e con il ricavato dare
vita a questo suo grande sogno…
Sc.: W. Herzog; Fot.: Thomas Mauch; Int.: Klaus Kinski,
Claudia Cardinale, José Lewgoi.
di Gould, attraverso l’interpretazione di Colm Feore,
attraverso frammenti narrativi, testimonianze, testi
autobiografici visualizzati.
Sc.: Charles Dunlop; Fot.: Alain Dostie; Int.: Colm Feore,
Derek Keurvrost, Katya Ladan.
François Girard
32 piccoli film su Glenn Gould
Thirty-Two Short Films About Glenn Gould
Canada 1993, 90’, col.
Glenn Gould, pianista canadese internazionalmente celebre,
grande virtuoso, interprete geniale soprattutto di Bach,
eccentrico, morì a 50 anni nel 1982 a Toronto per un
colpo apoplettico. Il film ricostruisce le differenti sfaccettature
della sua musica, del suo temperamento, della sua esistenza
d’eccezione, attraverso alcune esecuzioni originali
Un documentario che segue da vicino il lavoro della
percussionista Evelyn Glennie. Attraverso le sue parole
e le sue esibizioni, il film riflette sulla natura dell’arte
e sulla musicalità dei suoni: Evelyn Glennie è una virtuosa
delle percussioni, rulla le bacchette e percuote la pelle dei
tamburi con una sensibilità impressionante, crea armonie
a partire da ogni oggetto, bottiglie, lattine, pezzi di ferro,
parti del corpo umano, e cerca continuamente la relazione
tra il proprio orecchio e il mondo circostante. Il regista segue
l’artista nelle sue performance improvvisate o registrate
in uno studio di Colonia e lascia che spieghi di fronte
alla camera la teoria su cui si basa il suo lavoro;
contemporaneamente, ricerca la musicalità nel casuale, nel
“rumore”, esibendo e sottolineando con il suo stile particolare,
le sonorità nascoste nel caos senza logica del mondo
contemporaneo.
GIO 26, H. 21.30
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Le Rassegne del Massimo3programmaottobre
lari di quel concitato universo di gesti, di azioni e di scelte che costituisce il processo di creazione di un film, offrendo interessanti informazioni sul modo di lavorare
del cineasta, sulla sua meticolosità, sulla vera e propria adorazione per gli attori, sul
modo di impartire ordini e istruzioni. Insomma, sull’insieme degli elementi che
fanno il mestiere del regista, il cui fascino non smetterà mai di esercitare una seduzione del tutto particolare e, in una certa misura, inesplicabile.
L’estetica dello sguardo.
L’arte di Luchino Visconti
La mostra fotografica alla Mole Antonelliana
Dal 5 ottobre al 3 dicembre
di Alberto Barbera
A cento anni dalla nascita (Milano, 2 novembre 1906) e a trenta dalla sua scomparsa
(17 marzo 1976),Visconti si conferma come una delle figure che hanno maggiormente segnato la scena cinematografica e teatrale del ‘900 italiano. La mostra di
immagini scattate sul set dei i suoi film è un modo suggestivo e affascinante di rievocarne la straordinaria carriera artistica, ripercorrendone le tappe in forma originale e
in taluni casi inedita. Si tratta di 98 ingrandimenti – in parte esposti all’esterno, in
parte all’interno della Mole Antonelliana - in maggioranza realizzati da tre fotografi
che possono vantare una più o meno lunga consuetudine di lavoro con il grande
regista:, Paul Ronald, Giovan Battista Poletto e Mario Tursi. Completano il percorso alcune immagini di Osvaldo Civirani, Alfonso Avincola, Angelo Frontoni e Ivo
Meldolesi. La metà circa sono foto di scena, che riproducono fedelmente singole
inquadrature dei film al quale si riferiscono; l’altra metà sono foto di set, scattate per
documentare momenti di lavorazione o pause della stessa. Le prime testimoniano
della straordinaria professionalità di questi artigiani, capaci di cogliere gli istanti privilegiati di una messa in scena ordita da altri, alla quale devono conformarsi, rispettando i tagli delle inquadrature, adeguandosi alle luci scelte e impostate dal direttore
della fotografia, ma, anche, acuendo (se così si può dire) le emozioni di una scena
senza tradirne lo spirito. Le foto di set documentano invece aspetti minuti e singo-
La mostra è a cura di Alberto Barbera e Raffaella Isoardi. Le fotografie di Alfonso
Avincola e di Giovan Battista Poletto provengono da Reporters Associati
(Roma) o dalle collezioni del Museo Nazionale del Cinema (Torino). Le fotografie di Osvaldo Civirani provengono dalle collezioni del Museo Nazionale del
Cinema (Torino). Le fotografie di Angelo Frontoni provengono dal “Fondo
Frontoni” di proprietà del Centro Sperimentale/SNC-Cineteca Nazionale
(Roma) e del Museo Nazionale del Cinema (Torino). Le fotografie di Ivo
Meldolesi provengono dalle collezioni del Museo Nazionale del Cinema
(Torino). Le fotografie di Paul Ronald provengono dall’ Archivio Storico del
Cinema, AFE (Roma) o dalle collezioni del Museo Nazionale del Cinema
(Torino). Le fotografie di Mario Tursi provengono dalla sua collezione privata o
da Reporters Associati (Roma). Digitalizzazione fotografica: Roberto Goffi,
Mario Tursi, Piero Servo (Archivio Storico del Cinema), Reporters Associati.
Il catalogo della mostra sarà disponibile, al prezzo di euro 18, presso il bookshop del Museo
Nazionale del Cinema alla Mole Antonelliana.
In occasione della mostra, il Museo Nazionale del Cinema pubblica con l’Editrice Il Castoro
il volume Il processo di Maria Tarnowska. Una sceneggiatura inedita, a cura di Teresa
Antolin e Alberto Barbera con la collaborazione di Silvio Alovisio.
Gli eventi del mese
un certo sguardo / 19 ottobre
Figure di donne
nel cinema contemporaneo
È dedicata alla rappresentazione della donna la non-stop
cinematografica organizzata dal Centro Interculturale della
Città di Torino, in collaborazione con il Museo Nazionale
del Cinema, i C.T.P. “Braccini” e “Parini”, il Cinecircolo
“L’Incontro”, l’Università della Terza Età e l’A.S.A.I.
Cinque film per tracciare un percorso attraverso le geografie
insolite di un cinema che vuole mettere a confronto storie di
donne tra Occidente, Medio oriente e sud America.
La non-stop avrà inizio alle ore 10.00 con la proiezione del
film Free Zone di Amos Gitai riservata alle scuole. Per
informazioni e prenotazioni: Centro Interculturale della
Città di Torino, tel.: 011-4429710 - Fax: 011-4429729,
www.comune.torino.it/cultura/intercultura,
e-mail: [email protected].
Amos Gitai
Free Zone
Francia/Israele/Belgio/Spagna 2005, 90’, col., v.o. sott.it.
Rebecca è americana ma da alcuni mesi vive a Gerusalemme
tacciono è comunque un modo di comunicare. Credo
che quel viaggio in auto sia contemporaneamente reale
e metaforico” (A. Gitai).
Sc.: A. Gitai, Marie-José Sanselme; Fot.: Laurent Brunet; Int.:
Natalie Portman, Hanna Laslo, Hiam Abbas, Carmen Maura.
GIO 19, H. 10.00
Vera Fogwill, Martín Desalvo
Las mantenidas sin sueños
Argentina/Spagna/Olanda/Francia 2005, 97’, col., v.o. sott.it.
Un film tutto immerso nell’intimità del mondo femminile,
con personaggi le cui vite sono inevitabilmente intrecciate.
Florencia è una giovane madre che non sa mai come
comportarsi con la figlia Eugenia, mentre questa sa
perfettamente cosa farebbe se fosse madre. Olga è una vicina
di casa che, però, sostituisce con il suo affetto e il suo calore
la famiglia che le due donne non hanno. Infine Sara, madre
di Florencia, irrompe nella vita di figlia e nipote con inutile
e inefficace violenza.Tutt’intorno storie di cocaina, gravidanze
vere e presunte, nascite e malinconie femminili.
Nessuna di loro può fare nulla da sola ma insieme hanno
la possibilità di sognare.
Sc.:V. Fogwill; Fot.: Nicolás Trovato; Int.: Lucía Snieg,
Mirta Busnelli, Mía Maestro.
GIO 19, H. 14.30
Yesim Ustaoglu
Waiting For The Clouds
Turchia/Francia 2004, 92’, col., v.o. sott. it.
inizia a sentire la solitudine e inizia a comportarsi
stranamente con la gente del piccolo villaggio in cui vive.
Si rifugia, infine, in montagna e rifiuta di tornare al suo
villaggio. Isolata tra le nuvole riesce finalmente a confessare
la propria colpa di aver abbandonato il fratello più giovane
quando erano bambini. Decisa a recuperare gli errori
del passato, Ayshe si mette in viaggio verso la Grecia,
alla ricerca del fratello che non vede da troppo tempo.
In questo modo cerca anche di riconciliarsi con la sua
identità e la sua origine greca che ha dovuto tenere nascosta
per cinquant’anni. “Il film è ambientato nel 1975.
Ho ricostruito la vicenda del bambino sulla base dei miei
ricordi personali. Quando ho appreso per la prima volta
la storia di persone come Ayshe, che vivono nel nordest
della Turchia, ho capito subito che si trattava di una parte
oscura e triste della storia della Turchia rimasta per troppo
tempo sconosciuta” (Y. Ustaoglu).
Sc.:Y. Ustaoglu, Petros Markaris, dal romanzo di George
Andreadis; Fot.: Jacek Petrycki; Int.: Rüchan Caliskur,
Ridvan Yagci, Ismail Baysan.
GIO 19, H. 16.30
Rakhshan Bani-Etemad, Mohsen Abdolvahab
Gilaneh
Iran 2005, 84’, col., v.o. sott. it.
Capodanno di guerra in Iran. I festeggiamenti sono funestati
dalla guerra contro l’Iraq e la città è stata più volte attaccata
dai missili nemici. Gilaneh è una donna di mezza età che,
oltre a dover assistere alla partenza del figlio per la guerra,
deve accompagnare la figlia a Tehran alla ricerca del marito
di lei che ha disertato il servizio militare. Quindici anni più
tardi la situazione non sembra cambiata. È di nuovo
capodanno e Gilaneh, sempre più affaticata, si sta prendendo
cura del figlio, reso invalido a causa delle armi chimiche usate
in guerra. Sua figlia è lontana e per lei è sempre più difficile
riuscire ad assistere il giovane. Sta aspettando l’arrivo di una
donna che ha perso il marito in guerra e ha acconsentito
a sposare il figlio.
Sc.: R. Bani-Etemad, Farid Mostafavi, M. Abdolvahab; Fot.:
Morteza Poursamadi; Int.: Fatemeh Motamed Arya, Bahram
Radan, Baran Kosari.
GIO 19, H. 18.30
Ruxandra Zenide
Ryna
perché stava per sposarsi.
Rotto il fidanzamento, si allontana
a bordo di un taxi. Alla guida dell’auto c’è Hanna, una donna
israeliana che è diretta in Giordania nella ‘Zona Franca’ per
recuperare dei soldi presso alcuni ‘soci’ americani del marito.
Rebecca vuole allontanarsi da Israele e decide di
accompagnare Hanna nella sua missione. “Si può considerare
l’automobile un mezzo di trasporto. La si può considerare il
quarto protagonista del film. Definisce un territorio limitato.
Quando le tre donne, o prima le due, sono in auto, non
possono allontanarsi fra loro. L’auto impone una prossimità
che le obbliga a entrare in contatto, a parlarsi. Anche quando
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Ayshe, che non si è mai sposata, ha dedicato tutta la sua
vita a Selma, sua sorella maggiore, sin dal giorno in cui lei
divenne vedova. Dopo la morte di Selma, però, Ayshe,
Romania/Svizzera 2005, 94’, col., v.o. sott.it.
Ryna ha sedici anni, vive in un piccolo villaggio sul delta
del Danubio ed è la figlia del povero gestore di un distributore
di benzina. Ryna, che ha la passione per la fotografia, è stata
cresciuta come un ragazzo dal padre che avrebbe sempre
voluto avere un figlio maschio e esercita su di lei un potere
dispotico e autoritario. Le cose, però, iniziano a cambiare
quando la ragazza, stanca della situazione e sempre meno
condizionata, decide di mettersi alla ricerca della madre che
non ha mai conosciuto. Il film, che è anche un ritratto schietto
della povertà, dell’oppressione sociale e dell’abuso di potere,
vuole essere la messa in scena della presa di coscienza di una
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giovane donna e del dolore che ne deriva. Stretta tra valori
tradizionali e sogni materialistici, alla fine Ryna paga un prezzo
pesante per preservare la sua identità.
Sc.: Marek Epstein, R. Zenide; Fot.: Marius Panduri;
Int.: Doroteea Petre,Valentin Popescu, Matthieu Rozé,
Nicolae Praida.
GIO 19, H. 20.30
Emily Atef
Molly’s Way
Germania 2005, 84’, col., v.o. sott. it.
Una ragazza giunge dall’Irlanda in un piccolo paese della
Polonia, alla ricerca di Marcin, uomo conosciuto durante
un’indimenticabile notte d’amore, che le ha lasciato un
ricordo indelebile. Uno sguardo poetico ed esperto su una
donna che sta cercando soprattutto se stessa. “Molly lascia
la sua vita in Irlanda, salta su un treno non sapendo cosa
la aspetti. In Polonia si mette alla ricerca di un uomo che
ha incontrato una notte e poi non ha più rivisto, ma forse
sta cercando anche qualcos’altro. Attraverso il suo viaggio
possiamo conoscere questo paese e innamorarci dei suoi
abitanti. Persone di differenti paesi d’Europa, con differenti
culture e tradizioni hanno lavorato a questo film insieme.
I produttori, il co-sceneggiatore e il montatore sono tedeschi,
l’attrice principale è irlandese, il compositore è francese,
le lingue parlate nel film sono inglese, polacco e tedesco.
Avrebbe potuto trasformarsi in un caos, e alcune volte
è stato così, ma questo melting-pot europeo rappresenta
l’anima di Molly’s Way” (E. Atef).
Sc.: E. Atef, Esther Bernstorff; Fot.: Patricia Lewandowska;
Int.: Mainread McKinley, Miroslaw Baka, Ute Gerlach.
GIO 19, H. 23.00
Ingresso gratuito a tutte le proiezioni
cinema del presente / 3 ottobre
Incontro con Guillermo Arriaga
Scuola Holden, Museo Nazionale del Cinema e Torino
Film Festival presentano, nell’ambito di Anteprima Spazio
Torino, un incontro con lo scrittore e sceneggiatore Guillermo
Arriaga che si terrà al Cinema Massimo martedì 3 ottobre
alle ore 20.30. Seguirà la proiezione di Le tre sepolture di
Tommy Lee Jones.
Guillermo Arriaga, sceneggiatore e scrittore messicano, lavora da sempre tra cinema e letteratura confrontandosi con
linguaggi diversi come la fiction, la radio, la televisione, il
documentario, la narrativa, riuscendo a elaborare uno stile
narrativo personale cui si innestano sempre elementi autobiografici. È autore dei romanzi Il bufalo della notte
(2004), Un dolce odore di morte (2005) e del racconto lungo Pancho Villa e lo Squadrone Ghigliottina
(pubblicati in Italia da Fazi Editore), mentre per il cinema, dopo le sceneggiature di Amores Perros (2000), 21
grammi (2003) entrambi di Alejandro Gonzáles
Iñárritu, e Le tre sepolture di Tommy Lee Jones, ha firmato la sceneggiatura di Babel, diretto ancora una volta da
Iñárritu e presentato all’ultimo Festival di Cannes.
Nell'ambito del seminario sul narrare organizzato dalla
Scuola Holden sono previsti i seguenti incontri aperti al pubblico: Giovedì 5 ottobre alle ore 18.00 ad ATRIUM
(piazza Solferino, ingresso libero), nell’ambito di Torino
Capitale Mondiale del Libro, Arriaga incontra il pubblico e
presenta in prima nazionale il suo cortometraggio Rogelio.
Partecipa all’incontro il regista Alex Infascelli. Venerdì 6
ottobre alle 18.30 alla FNAC, Arriaga presenta Pancho
Villa e Lo Squadrone Ghigliottina, il suo racconto lungo
appena pubblicato da Fazi Editore.
Tommy Lee Jones
Le tre sepolture
The Three Burials of Melquiades Estrada
Francia/Usa 2005, 115’, col., v.o sott.it.
tumulato nella sua città natale e il suo assassino possa imparare
a distinguere il valore vero di una vita umana. Premio per
la migliore interpretazione maschile a Tommy Lee Jones
e per la miglior sceneggiatura a Guillermo Arriaga al Festival
di Cannes nel 2005.
Sc.: G. Arriaga; Fot.: Chris Menges; Int.: T.L. Jones, Barry
Pepper, Julio Cesar Cedillo.
MAR 3 – SALA TRE, H. 20.30, INGRESSO LIBERO
cinema del presente / 13 ottobre
Le migliori comiche di Cretinetti
Il Museo Nazionale del Cinema, in collaborazione con la
Cineteca del Comune di Bologna, presenta una serata
interamente dedicata al grande attore André Deed, protagonista, nei panni di Cretinetti, di una straordinaria serie
di comiche d’epoca muta realizzate negli Anni Dieci
dall’Itala Film, la casa di produzione torinese animata dal
geniale Giovanni Pastrone. In questa occasione lo studioso
francese Jean Gili presenterà il suo volume André Deed
pubblicato dalla Cineteca del Comune di Bologna in collaborazione con la casa editrice Le Mani nell’ambito dell’edizione 2005 del Festival Cinema Ritrovato. Le proiezioni saranno accompagnate dal vivo al pianoforte dal
maestro Stefano Maccagno.
La serata, ad ingresso libero, si svolgerà venerdì 13 ottobre
alle 20.30.
Saranno presentate le seguenti comiche:
Cretinetti che bello (1909, 5’)
Cretinetti fra due fuochi (1910, 9’)
Cretinetti distratto (1910, 9’) *
Come fu che l’ingordigia
rovinò il Natale a Cretinetti (1910, 12’)
Cretinetti s’incarica del trasloco (1911, 9’) *
Il regalo dei Cretinetti (1911, 9’) *
Natale di Cretinetti (1911, 10’)
La paura degli aeromobili nemici (1915, 16’)
Il ranchero Pete Perkins, per onorare la morte del suo amico
Melquiades Estrada, ucciso per mano di ignoti nel deserto e
sepolto dalle autorità in un fossa comune, prima va in cerca
dell'assassino e poi intraprende con lui un avventuroso viaggio
verso il Messico, affinché l'amico possa essere degnamente
Tutti i film fanno parte delle collezioni del Museo
Nazionale del Cinema ad eccezione di quelli contrassegnati
con l’asterisco, che provengono dall’archivio della Cineteca
del Comune di Bologna.
Festival Cinemambiente
IX edizione (27-31 ottobre)
Torna per la nona edizione Cinemambiente, uno dei maggiori festival internazionali di film a tematica ambientale.Ancora più che negli anni scorsi, si presenta come una manifestazione che ha saputo uscire dalla
dimensione dell’evento dedicato agli addetti ai lavori, per aprirsi al
grande pubblico, presentando il meglio della produzione annuale del cinema che riflette sullo stato del pianeta.
Cinemambiente, diretto sempre da Gaetano Capizzi, da quest’anno è entrato a far parte del Museo del Cinema aderendo al progetto di coordinamento e integrazione delle manifestazioni cinematografiche torinesi. Saranno proiettati oltre
centocinquanta film provenienti da tutto il mondo: film sulla
produzione del cibo con We Feed the World e Our Daily Bread;
sugli aspetti nascosti degli esperimenti nucleari nel Pacifico; la
voce di John Waters, uno dei maestri del trash, racconterà la storia di Salton Sea, un buco nero nell’American Dream. I film italiani mostrano l’incredibile situazione delle falde del Vesuvio, il viaggio di una maglietta gettata in un cassonetto della raccolta dei vestiti, la
navigazione lungo il delta del Po e poi ancora ci fanno conoscere “l’altra
Sardegna”, quella che sta dietro ai fasti turistici, la vita nelle montagne del Cuneese,
le balle di spazzatura della Campania. L’ampia sezione Panorama, che varcherà i muri
del cinema Massimo per espandersi in alcuni locali del centro della città, è un escursus sullo stato della Terra, con una sottosezione che ricorderà a trenta anni di
distanza il disastro di Severo e a venti quello di Chernobyl con alcuni
film e una mostra fotografica del grande fotoreporter Mauro
Galligani. In certe parti del mondo difendere l’ambiente
significa essere vessati. Con la collaborazione di Amnesty
International verrà presentata una serie di film su casi di
ambientalisti perseguitati per la loro attività. Alcune di
queste persone provenienti da Russia, Messico,
Birmania, Turkmenistan, saranno presenti al festival.
Cosa c’è dietro l’incredibile sviluppo economico
indiano? Lo capiremo con i film proposti da Daniela
Bezzi, con il suo reportage frutto di un’inchiesta sul
campo che presenteremo in anteprima con alcuni
ospiti indiani. Un’ampia retrospettiva su cinema e lavoro, curata da Sergio Toffetti, proseguendo la ricerca iniziata qualche anno fa con i film prodotti dalla FIAT, presenterà film di grandi autori per le industrie, per definire il
tipo di sviluppo economico e sociale italiano immaginato dall’industria. Come al solito una particolare attenzione è rivolta ai ragazzi con film e ospiti solo in esclusiva.
Nel corso del festival sarà ricordata la figura del cinefilo Antonio Copparoni, già collaboratore di Cinemambiente, con la presentazione del Fondo Copparoni che la
famiglia ha donato alla Biblioteca del Museo Nazionale del Cinema.
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Le Rassegne del Massimo3programmaottobre
Associazione Museo Nazionale
del Cinema
Felice Attore e Pittore è il titolo di un’iniziativa – organizzata da “Dietro la
Cinepresa” del DAMS di Torino, Associazione Museo Nazionale del Cinema,
Festival delle Colline Torinesi, Circolo dei Lettori, Museo Nazionale del
Cinema, Film Commission Torino Piemonte, Hiroshima Mon Amour e
Piemonte Movie – che intende ricordare Felice Andreasi, uno dei più noti attori piemontesi, dotato di un grande talento sia comico che drammatico, che è
scomparso poco più di un anno fa, il 25 dicembre 2005.
Dopo una lunga esperienza teatrale insieme con Dario Fo, Giorgio Gaber,
Enzo Jannacci, Cochi e Renato, Lino Toffolo, Bruno Lauzi, Paolo Rossi,
con questi stessi colleghi ha partecipato a numerosi spettacoli televisivi negli
anni ‘70/’80 ed ha preso parte a molti film di successo quali: Il sospetto, Signore e
signori buonanotte, Sturmtruppen, Saxofone, Storia di ragazzi e di ragazze, Nessuno è
perfetto, Il caso Martello, Un’anima divisa in due, Pane e tulipani, Il partigiano Johnny,
Due amici. Meno nota è l’attività di Andreasi nel campo della pittura a cui si dedicò con passione per tutta la vita, ottenendo ottimi riconoscimenti da parte della
critica nelle poche mostre che volle organizzare in virtù della sua naturale modestia e ritrosia (anche se era solito affermare di essere “un pittore con l’hobby
della recitazione”).
Felice Attore e Pittore si svolgerà in due momenti: alle ore 18 presso il Circolo dei
Lettori (Palazzo Graneri della Roccia, via Bogino 9) verrà inaugurata una mostra
della produzione pittorica di Andreasi (che rimarrà aperta fino al 10 novembre
tutti i giorni dalle 9,30 alle 22,30, tranne lunedì); alle ore 20,30 presso la Sala
Uno del Cinema Massimo l’attore sarà ricordato dagli amici e avrà luogo la
proiezione di un’antologia delle sue performances televisive e dei film Il Maestro
d’Elva. Itinerari d’attore (1992, 40’) di Sergio Ariotti e Il caso Martello (1991, 90’)
di Guido Chiesa.
Oltre la visione:
il museo da toccare,
il cinema da ascoltare
Fotogrammi
Nuove acquisizioni:
il fondo Copparoni
di Donata Pesenti Campagnoni
Il Museo Nazionale del Cinema, in
occasione della IX edizione del
Festival Cinemambiente, presenta
una nuova importante acquisizione
che arricchisce ulteriormente il patrimonio
della
biblioteca
“Mario
Gromo”: si tratta della collezione di
Antonio Copparoni, indimenticabile
e poliedrica figura dell’ambiente
cinematografico torinese, morto prematuramente nel giugno dello scorso anno.
Il fondo è composto da un’estrema
varietà di materiali (centinaia di
press-book, cataloghi di festival e
retrospettive, monografie, annuari,
periodici, rassegne stampa, opuscoli
e ritagli), raccolti con passione da
Antonio nel corso degli anni.
Il valore della collezione non risiede
solo nella sua qualità (il fondo, per
altro, documenta in dettaglio la produzione cinematografica internazionale degli ultimi due decenni) ma
anche nella sua struttura: Antonio
aveva organizzato i suoi materiali con
criteri di archiviazione estremamente
precisi e funzionali alla consultazione. L’acquisizione delle sue collezioni,
resa possibile grazie all’interessamento di Gaetano Capizzi, direttore
di Cinemambiente, ma soprattutto
grazie alla disponibilità e alla sensibilità della famiglia Copparoni, rappresenta
un’ottima opportunità per
inaugurare due nuove iniziative della
biblioteca del Museo: l’apertura al
pubblico di un fondo dedicato ai
press-book del cinema contemporaneo e l’introduzione, entro fine anno,
di una sezione riservata al prestito –
per ora limitata alle monografie della
collezione Copparoni. La collezione e
le iniziative ad essa collegate saranno
illustrate
in
dettaglio
durante
Cinemabmiente, in un momento
dedicato al ricordo di Antonio.
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Un
nuovo impegno per il Museo
Nazionale del Cinema riguarda la realizzazione di progetti e servizi di carattere
sociale e interculturale rivolti alle persone
escluse dalla tradizionale offerta dei musei
per la presenza di barriere culturali, architettoniche, economiche o sociali che ne
limitano l’accesso. Nel contesto delle iniziative volte a rendere il Museo sempre
più un luogo di cultura accessibile e condivisa, il nuovo servizio di audio-descrizioni rivolto agli spettatori ipovedenti e
non vedenti, sarà inaugurato giovedì 5
ottobre alle 20.30 al Cinema Massimo,
in occasione della proiezione di Le
notti bianche (1957) che apre la rassegna L’estetica dello sguardo. L’arte di
Luchino Visconti.
L’intervento consiste nella realizzazione di audio-descrizioni delle
scene prive di dialogo del film: trasmessa attraverso cuffie distribuite in sala, l’audio-descrizione integra la proiezione cinematografica
permettendo, in modo non invasivo, la comprensione delle scene
silenziose altrimenti non fruibili direttamente da uno spettatore
con deficit visivo.
Il servizio sarà replicato per Bellissima (1951). L’iniziativa si inserisce nel quadro di un più ampio e articolato progetto, realizzato con il sostegno di Regione Piemonte, Città di Torino,
Fondazione CRT e con il coinvolgimento diretto di associazioni e cooperative attive sul territorio.
Oltre all’implementazione del servizio di audio-descrizioni al Cinema Massimo, il progetto comprende l’avvio di
percorsi di visita guidata differenziati in risposta alle esigenze di tipologie diverse di disabilità motoria e sensoriale. Inoltre, entro l’estate 2007, l’allestimento di nuove
aree espositive al Museo accessibili anche ai visitatori
non vedenti e la pubblicazione di una guida tattile
sulla Mole Antonelliana. Testimonial del progetto, in
occasione della sua presentazione prevista per il 5
ottobre, sarà Ottavia Piccolo, una delle più raffinate ed eleganti attrici del mondo teatrale e
cinematografico nazionale, che a soli undici
anni interpretò la parte della ragazzina cieca
e sordomuta di Anna dei miracoli, la commedia di W. Gibson. L’attrice è inoltre legata
in modo particolare al regista Luchino
Visconti, che la diresse nel suo
esordio sul grande schermo ne
Il gattopardo (1963), oltre che in
varie opere teatrali.
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Parole & Immagini libri, riviste&dvdsettembre
MUSEO
NAZIONALE
Parole &
Immagini DEL CINEMA
a cura di Silvio Alovisio e Micaela Veronesi
libri, riviste&dvdottobre
I LIBRI DEL MESE
Paolo Bertetto (a cura di),
Metodologie di analisi del film
Roma-Bari, Laterza, 2006, 291 p., 22 euro.
Questo importante volume propone un’ampia
ricognizione storica e teorica sui principali
metodi di analisi del testo filmico. Elena
Dagrada e Federica Villa s’impegnano,
rispettivamente, in una ricostruzione critica
della storia dell’analisi testuale dalla sua genesi
(a metà anni sessanta) fino all’affermazione
dei modelli semiotici e psicanalitici, e in
un’esplorazione delle nuove prospettive aperte
in anni recenti proprio dalla revisione di quei
modelli e dal crescente interesse verso il
contesto del film (storia del medium,
ricezione del pubblico, legami intermediali,
fattori socio-culturali ecc.).Veronica Pravadelli
presenta un quadro assai documentato degli
studi legati alla Feminist Film Theory, dalle
riflessioni della Mulvey sullo voyeurismo
maschile alle molteplici possibilità di
identificazione dell’estetica masochista
esplorate dalla Studlar. Giulia Carluccio
s’interroga invece con produttiva
problematicità sulla nozione di stile filmico,
mettendo in evidenza la pervasività del
concetto ma al contempo la complessità un
po’ sfuggente delle sue accezioni e dei metodi
mobilitati per la sua analisi. A conclusione
del suo percorso teorico-storiografico,
Carluccio rilancia la contraddittoria densità
della nozione di stile attaverso una concreta
proposta di analisi (la sequenza del ghiaccio
ne La valle dell’Eden). Se Campari esamina
gli elementi basilari dell’analisi icnonologica
(la strutturazione dello spazio, la figura umana,
gli oggetti, i colori), Bertetto chiude il volume
con due lunghi saggi dedicati alle modalità
con cui il processo interpretativo può
inglobare le suggestioni provenienti
dall’ermeneutica e dalla decostruzione,
per certi versi attenuando la conflittualità
del rapporto tra le due prospettive filosofiche.
Nell’analisi di Mulholland Drive e di Une femme
mariée, Bertetto elabora una proposta
interpretativa che rende produttive queste
suggestioni, impegnandosi a comprendere le
zone più oscure e latenti dei testi, i loro punti
di vibrazione, le configurazioni visive, le figure
profonde dell’inconscio e dell’immaginario,
la decostruzione del linguaggio filmico
e del mondo.
Marina Pellanda
Gian Maria Volontè
Palermo, L’Epos, 2006, 206 pp., 19,80 euro.
“Gian Maria Volonté appartiene alla
generazione che tra gli anni Sessanta
e gli anni Ottanta pensava che il cinema e il
teatro potessero essere soprattutto strumento
di un cambiamento profondo, risolutivo, di
rappresentazione e analisi della società, del
costume e della verità delle persone” scrive
l’autrice di questo libro dedicato al grande
attore italiano, morto improvvisamente nel
1994. Il volume è il secondo di una collana
diretta da Antonio Costa per Epos,
espressamente dedicata alle attrici e agli attori
e intitolata emblematicamente “La carrozza
d’oro”, dove la citazione del film di Renoir
è già la dichiarazione di un’idea: per gli attori
l’arte e la vita si compenetrano, a volte si
confondono, ma è proprio questo loro potere
di ricreare la vita attraverso l’arte a far sì che
tutti noi possiamo conoscerci meglio, è grazie
alla magia della finzione che ci è possibile
rendere magico il nostro quotidiano. Se
questo valeva per Renoir e per la meravigliosa
interpretazione della Magnani in quel film,
vale anche e soprattutto per Volonté, di cui
il libro di Marina Pellanda ripercorre la
biografia e la carriera mostrandone proprio
i continui intrecci. Il testo si dipana dunque
lungo il percorso artistico dell’attore: gli
esordi, la formazione, il teatro, il cinema, la
vita privata, l’impegno sociale e politico, la
televisione, ecc., in una struttura originale,
che a partire dai personaggi interpretati
sottintende la presenza di un sovratesto, che
è Volonté stesso, uomo-attore, una storia nelle
storie. “Ogni ruolo – scrive l’autrice – è una
traccia per tessere, attraverso il mosaico delle
interpretazioni, un ritratto”. Da questo ritratto
noi oggi possiamo attingere soprattutto un
esempio, quello di un uomo completo, un
artista militante che, come citato in apertura,
credeva fermamente nelle potenzialità dell’arte
di cambiare il mondo. Il volume dunque ha
numerosi pregi, tra cui l’ottima padronanza
della scrittura, gli inserti iconografici, un
repertorio dei lavori cinematografici, teatrali
e televisivi, i premi vinti, la bibliografia e un
indice dei nomi eccezionale per la cura con
cui è stato concepito, aspetti redazionali che si
distinguono maggiormente se confrontati con
il panorama attuale di molta editoria italiana.
Tommaso Munari
Scelte culturali, decisioni
editoriali: la Einaudi
e il cinema 1949 – 1952
Fiesole, Cadmo, 2006, 102 p., 8,00 euro.
Vincitore della prima edizione del Premio
“Fernaldo Di Giammatteo”, questo volume
è di particolare interesse per quanti vogliano
approfondire la storia dell’editoria di cinema
in Italia, storia travagliata e mai del tutto
risolta. Nel 1949 Einaudi esordisce
con la sua prima pubblicazione di argomento
cinematografico, la traduzione di Le cinema,
son art, sa technique, son économie di Georges
Sadoul; in quegli stessi anni si registra tuttavia
una visibile resistenza in tutto il nostro paese
nei confronti del libro di cinema, resistenza
che si evince anche dal confronto con la
Francia dove il numero di pubblicazioni
cinematografiche uscite nello stesso periodo
è più del doppio rispetto al nostro paese.
L’attività dell’editore torinese durante gli anni
Cinquanta ha dunque avuto anche il merito
di dare al cinema la dignità che gli spettava,
introducendola nello scaffale delle
pubblicazioni a fianco della storia dell’arte,
della filosofia e della musica. Anche grazie
agli intellettuali che in quegli anni lavorano
in Einaudi, i libri di cinema da pubblicare
sono scelti con grande coraggio.
Tra il 1949 e il 1952 escono infatti nove titoli
fondamentali che hanno avuto un grande
peso nello sviluppo della cultura
cinematografica italiana: oltre al già citato
testo di Sadoul, Einaudi pubblica La figura
e l’arte di Charlie Chaplin,Tecnica del cinema
di Ejzen?tejn, Storia delle teoriche del film
di Aristarco, Storia del cinema e Vita di Charlot
di Sadoul, Cinema arte figurativa di Ragghianti,
L’avventurosa storia del cinema americano di
Jacobs, Il film. Evoluzione ed essenza di un’arte
nuova di Balázs.Tutto questo lavoro editoriale,
naturalmente, è avvenuto fra molteplici
problemi e alcuni episodi curiosi che il testo
di Munari ci restituisce generosamente e con
passione, grazie al lavoro minuzioso svolto sui
documenti di archivio e soprattutto
sulle lettere fra i vari attori di questo pezzo
di storia della cultura italiana.
L’INTROVABILE DEL MESE.
RARITÀ DALLA BIBLIOTECA DEL MUSEO
Aldo Vergano
Cronache degli anni perduti
Firenze, Parenti, 1958
Aldo Vergano è una delle personalità più
significative e meno studiate del cinema
italiano degli anni Trenta e Quaranta: dopo
avere esordito nel 1929 come sceneggiatore
in Sole di Blasetti (uno degli ultimi film muti
prodotti nel nostro paese),Vergano lavora
attivamente, nel corso degli anni Trenta, alla
sceneggiatura di numerosi film, impegnandosi,
con risultati diseguali ma sempre dignitosi,
anche nella regia (da ricordare Pietro Micca,
con i costumi di Carlo Levi e le scenografie di
Italo Cremona). Nell’immediato dopoguerra
dirige il suo capolavoro, Il sole sorge ancora,
una schietta rievocazione a caldo delle lotte
partigiane in Lombardia. L’itinerario creativo
di Vergano, tuttavia, non rende giustizia alla
complessità della sua figura intellettuale, quasi
sempre svalutata dal nostro cinema. Poco
prima di morire,Vergano, deluso e messo ai
margini del mondo della produzione, inizia
a scrivere la sua autobiografia, amara sin dal
titolo: l’opera purtroppo rimane incompiuta,
arrestandosi alla cronaca del primo incontro
con Blasetti. I ricordi della giovinezza, tuttavia,
restituiscono non solo l’affresco di un’epoca
drammatica ma soprattutto il grande impegno
militante dell’autore.Vergano racconta
senza enfasi un itinerario quasi generazionale
attraverso le contraddizioni del primo
Novecento: prima l’esperienza della Grande
Guerra, come giovane allievo ufficiale
volontario sul fronte albanese, poi il
progressivo disincanto e la scelta di impegnarsi
in giornali antifascisti e repubblicani.
L’autore rievoca, tra i numerosi episodi, la sua
partecipazione al fallito attentato di Zaniboni
contro Mussolini, e la sua denuncia nei
confronti di De Bono all’alta corte di giustizia
per l’omicidio Matteotti. Dopo essere stato
espulso dall’ordine dei giornalisti,Vergano
sarà costretto, per sopravvivere, a girare l’Italia
vendendo cartoline illustrate al bromuro,
fino all’incontro decisivo con Blasetti che
gli aprirà le porte di un cinema italiano ormai
pronto a rinascere.
LA RIVISTA DEL MESE
Panic
Bimestrale, Paris, 8 euro.
Panic nasce dalle ceneri di Simulacres, rivista
di culto nella Francia dei giovani cinéphiles.
Pur rinunciando alla struttura monografica,
Panic riprende l’idea che aveva animato quel
progetto: aprire territori di scrittura dove le
immagini possano circolare liberamente
attraverso relazioni, scambi, conflitti. Il flusso
degli scambi mette in contatto cinema classico
e televisione, luoghi e condizioni emotive,
Lang e Vermeer, Craven e Cezanne, Monte
Hellman e Chirac, De Lillo e i fumetti
e così via. In tutti i casi l’approccio privilegia
l’analisi dell’immagine e dei corpi, lo studio
sulla filmabilità delle emozioni, la ricerca sui
limiti della rappresentazione, i legami con
la morte, la paura, il sesso, la violenza.
Da Simulacres, Panic riprende anche la veste
grafica, elegante e giocata sui netti contrasti
tra bianchi e neri. Animatore della rivista è
sempre Jean-Baptiste Thoret, noto per i suoi
studi su Carpenter e Argento (in biblioteca
potete consultare anche la sua ultima opera
sul cinema americano degli anni Settanta),
affiancato questa volta da Stéphane Bou.
Il titolo della testata è anche un acronimo
che evidenzia la struttura della rivista.
P(resent) A(rtistes) N(oeuds) I(noxydables)
C(auchemars). In altri termini, riflessioni
sull’attualità, gli autori, le grandi questioni
critiche e teoriche, i classici e il cinema di
genere (in particolare l’horror). La lettura dei
testi richiede una certa concentrazione, ma
l’impegno è sempre compensato dall’originalità
dei contributi. Dall’ultimo numero,
estremamente ricco, segnaliamo, oltre a un
fondamentale dossier su Friedkin, un quasi
geniale dizionario dei luoghi comuni della
critica, dalla A di arroganza alla V di vitalità:
una lettura irresistibile che in sole sei pagine
demolisce fiumi d’inchiostro spesso inutili.
IL DVD DEL MESE
Ettore Petrolini
Petrolineide
RHV, 1949, 70 minuti.
Petrolineide è un film di montaggio realizzato
nel 1949 con alcuni dei più famosi sketch
di Ettore Petrolini, autore e interprete comico
del teatro e del cinema italiani dei primi
decenni del Novecento. I film da cui sono
tratte le sequenze, Medico per forza
(Campogalliani, 1931) e Nerone (Blasetti,
1930), sono un esempio significativo della
produzione cinematografica di Petrolini, che
ha interpretato solo quattro film, ma
costituiscono anche un documento di
eccezionale importanza per la storia delle
arti rappresentative in Italia, poiché l’attore
nelle performance cinematografiche mescola
sapientemente il suo repertorio teatrale e
coglie del cinema quella risorsa espressiva
che manca al teatro: il montaggio (non è
un caso che l’attore sia stato molto apprezzato
dai Futuristi). L’avventura cinematografica
di Petrolini era iniziata nel 1919 con la
trasposizione dell’atto unico, Radioscopia di
un duetto, portata sullo schermo da Mario
Bonnard con il titolo Mentre il pubblico ride,
film sfortunatamente perduto. Petrolini torna
al cinema con l’avvento del sonoro: nel 1930
è il protagonista del già citato Nerone di
Blasetti, nel quale presenta alcune delle sue
performance più note – i personaggi di
Gastone, Nerone e Pulcinella. Nello stesso
anno interpreta Cortile (1930) di Carlo
Campogalliani, con Paola Dria protagonista
femminile. Nel 1931 è in Medico per forza,
sempre per la regia di Campogalliani, con
Tilde Mercandalli e Letizia Quaranta.
La vena dissacratoria di Petrolini si manifesta
con successo nella parodia del celebre
imperatore romano, non priva di possibili
riferimenti a Mussolini. “Lo vedi all’urtimo
come è il popolo? Quando si abitua a dire
che sei bravo, pure che non fai gnente, sei
sempre bravo!” recita Petrolini nel film,
ma i rimandi e le citazioni metalinguistiche
non sono una novità per l’attore che spesso
vi ricorre. Sempre da Nerone è da ricordare
l’originalità dell’incipit, in cui troviamo un
esempio dei cosiddetti “titoli parlati”, in cui
l’attore entra in scena e presenta il cast e il
regista, giustificandosi con il fatto che “ora
c’è il sonoro” e non ha più senso usare le
didascalie; questo modo particolare di
proporre i titoli di testa non avrà tuttavia una
grande diffusione ma vanterà un seguito di
colleghi illustri come Sacha Guitry, Orson
Welles e Jean-Luc Godard. Come contenuti
extra l’edizione offre la rivista Cines n. 1,
dove si può vedere il set di Medico per forza
e un libretto di venti pagine con estratti da
Io e il film sonoro, testo autobiografico di
Petrolini del 1931.
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Il Calendario dei Filmappuntamentiottobre
DA VENERDÌ 29 SETTEMBRE A MERCOLEDÌ 4 OTTOBRE
Anteprima Spazio Torino
GIOVEDÌ 5 OTTOBRE
h. 16.30 Rocco e i suoi fratelli di L.Visconti (I/F 1960, 177’)
h. 20.30 Sala Uno Le notti bianche di L.Visconti (I/F 1957, 102’) °
Prima della proiezione, incontro con Ottavia Piccolo, Alberto
Barbera e Sergio Toffetti.
VENERDÌ 6 OTTOBRE
h. 16.30 Giorni di gloria di AA.VV. (I/Ch 1945, 70’)
segue Appunti su un fatto di cronaca di L.Visconti (I 1951, 5’)
segue Anna Magnani (ep. di Siamo donne)
di L.Visconti (I 1953, 22’)
h. 18.30 Le notti bianche di L.Visconti (I/F 1957, 102’)
h. 20.30 Il Gattopardo di L.Visconti (I/F 1963, 187’)
SABATO 7 OTTOBRE
h. 16.30 Il Gattopardo di L.Visconti (I/F 1963, 187’)
h. 20.15 Senso di L.Visconti (I 1954, 121’)
h. 22.30 Lo straniero di L.Visconti (I/F/Alg 1967, 108’)
DOMENICA 8 OTTOBRE
h. 16.00 Bellissima di L.Visconti (I 1951, 115’)
h. 18.10 Senso di L.Visconti (I 1954, 121’)
h. 20.30 Rocco e i suoi fratelli di L.Visconti (I/F 1960, 177’)
LUNEDÌ 9 OTTOBRE
h. 16.30 Lo straniero di L.Visconti (I/F/Alg 1967, 108’)
segue Il lavoro (ep. di Boccaccio ‘70) di L.Visconti (I/F 1962, 54’)
h. 20.20 Bellissima di L.Visconti (I 1951, 115’)
h. 22.30 Giorni di gloria di AA.VV. (I/Ch 1945, 70’)
segue Appunti su un fatto di cronaca di L.Visconti (I 1951, 5’)
segue Anna Magnani (ep. di Siamo donne)
di L.Visconti (I 1953, 22’)
SABATO 14 OTTOBRE
h. 15.45 Il mucchio selvaggio di S. Peckinpah (Usa 1969, 145’,
v.o. sott.it.)
h. 18.20 Sierra Charriba di S. Peckinpah (Usa 1965, 123’, v.o. sott.it.)
h. 20.30 La ballata di Cable Hogue di S. Peckinpah (Usa 1970,
121’, v.o. sott.it.)
h. 22.40 L’ultimo Buscadero di S. Peckinpah (Usa 1972,
100’, v.o. sott.it.)
DOMENICA 15 OTTOBRE
h. 15.45 Cane di paglia di S. Peckinpah (Usa/Gb 1971, 118’,
v.o. sott.it.)
h. 17.50 Getaway! di S. Peckinpah (Usa 1972, 122’, v.o. sott.it.)
h. 20.00 Il mucchio selvaggio di S. Peckinpah (Usa 1969, 145’,
v.o. sott.it.)
h. 22.30 Sierra Charriba di S. Peckinpah (Usa 1965, 123’, v.o. sott.it.)
LUNEDÌ 23 OTTOBRE
h. 15.30 La croce di ferro di S. Peckinpah (Gb/Rft/Yu 1977, 133’,
v.o. sott.it.)
h. 18.00 Killer Elite di S. Peckinpah (Usa 1975, 122’, v.o. sott.it.)
h. 20.30 Le vie della Recherche (Luchino Visconti) di G.Treves
(I 2006, 60’) *
La proiezione sarà preceduta da un incontro
con il regista Giorgio Treves
h. 22.30 Gruppo di famiglia in un interno di L.Visconti
(I/F 1974, 121’)
LUNEDÌ 16 OTTOBRE
h. 16.15 La ballata di Cable Hogue di S. Peckinpah (Usa 1970,
121’, v.o. sott.it.)
h. 18.30 L’ultimo Buscadero di S. Peckinpah (Usa 1972, 100’,
v.o. sott.it.)
h. 20.30 Ludwig di L.Visconti (I/F/Rft 1972, 237’)
MARTEDÌ 24 OTTOBRE
h. 16.30 Ravi Shankar: Between Two Worlds di M. Kidel (Gb 2002,
89’, v.o.) *
h. 18.15 The Thin Blue Line di E. Morris (Usa 1988, 102’, v.o. sott.it.) *
h. 20.30 Fitzcarraldo di W. Herzog (Rft 1982, 157’) §
segue John Cage e i bambini di L. Martinengo (I 1984, 55’)
MARTEDÌ 17 OTTOBRE
h. 16.30 Morte a Venezia di L.Visconti (I/F 1971, 133’)
segue Alla ricerca di Tadzio di L.Visconti (I 1970, 30’)
h. 20.30 Ossessione di L.Visconti (I 1943, 141’) *
La proiezione sarà preceduta da un incontro con Gianni Rondolino
MERCOLEDÌ 25 OTTOBRE
h. 16.30 C’è musica e musica – Non tanto per cantare
di G. Mingozzi (I 1972, 50’) *
segue 19 Questions di Frank Scheffer (Nl 1995, 25’, v.o.)
h. 18.30 Luigi Nono: realtà di un compositore di C. Piccardi
(I 1976, 60’) *
h. 20.30 Sonata per viola. Dmitrij ?ostakovic
di A. Sokurov/S. Aranovic (Urss 1981, 80’, v.o. sott.it.) §
h. 22.00 32 piccoli film su Glenn Gould di F. Girard (Can 1993, 90’) §
MERCOLEDÌ 18 OTTOBRE
h. 16.30 La caduta degli dei di L.Visconti (I/Ch/Rft 1969, 156’)
h. 20.15 Cane di paglia di S. Peckinpah (Usa/Gb 1971, 118’, v.o.
sott.it.)
h. 22.30 Getaway! di S. Peckinpah (Usa 1972, 122’, v.o. sott.it.)
GIOVEDÌ 19 OTTOBRE
MARTEDÌ 10 OTTOBRE
h. 14.30 Las mantenidas sin sueños di V. Fogwill/M. De Salvo
h. 16.30 La terra trema. Episodio del mare di L.Visconti (I 1948, 161’)
(Arg 2005, 94’, v.o. sott.it.) °
h. 16.30 Waiting for the Clouds di Y. Ustaoglu (Tk/F 2004, 92’,
h. 20.30 Vaghe stelle dell’orsa… di L.Visconti (I 1965, 100’)
segue Il lavoro (ep. di Boccaccio ‘70) di L.Visconti (I/F 1962, 54’)
v.o. sott.it.) °
h. 18.30 Gilaneh di R. Bani Etemad/M. Abdolvahab (Ir 2005, 84’,
h. 20.30 Sala Uno Felice Attore e Pittore °
v.o. sott.it.) °
MERCOLEDÌ 11 OTTOBRE
h. 20.30 Ryna di R. Zenide (Rom/Ch 2005, 94’, v.o. sott.it.) °
h. 16.00 Ossessione di L.Visconti (I 1943, 141’)
h. 23.00 Molly’s Way di E. Atef (G 2005, 84’, v.o. sott.it.) °
h. 18.30 Vaghe stelle dell’orsa… di L.Visconti (I 1965, 100’)
h. 20.30 La terra trema. Episodio del mare di L.Visconti (I 1948, 161’) VENERDÌ 20 OTTOBRE
h. 16.15 Voglio la testa di Garcia di S. Peckinpah (Usa/Mex 1974,
GIOVEDÌ 12 OTTOBRE
112’, v.o. sott.it.)
h. 16.00 Ludwig di L.Visconti (I/F/Rft 1972, 237’)
h. 18.15 Osterman Weekend di S. Peckinpah (Usa 1983, 103’)
h. 20.30 Pat Garrett & Billy the Kid di S. Peckinpah
h. 20.15 Killer Elite di S. Peckinpah (Usa 1975, 122’, v.o. sott.it.)
(Usa 1973, 122’, v.o. sott.it.) *
h. 22.30 Convoy – Trincea d’asfalto di S. Peckinpah (Usa 1978,
La proiezione sarà preceduta da un incontro con Giampiero Frasca
106’, v.o. sott.it.)
VENERDÌ 13 OTTOBRE
h. 16.30 La morte cavalca a Rio Bravo di S. Peckinpah
(Usa 1961, 93’, v.o. sott.it.)
h. 18.15 Sfida nell’alta Sierra di S. Peckinpah
(Usa 1962, 94’, v.o. sott.it.)
h. 20.30 Le migliori comiche di Cretinetti di A. Deed (I 1909-15, 79’) °
Accompagnamento dal vivo al pianoforte
del Maestro Stefano Maccagno
La proiezione sarà preceduta da un incontro con Jean Gili
Gli Eventi del Mese
Info
LE COMICHE
DI CRETINETTI
Venerdì 13 ottobre
h. 20.30 - Sala Tre
Ingresso libero
MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA
INAUGURAZIONE
RETROSPETTIVA VISCONTI
Giovedì 5 ottobre
h. 20.30 - Sala Uno
Ingresso libero
GIANNI RONDOLINO
PRESENTA «LUCHINO VISCONTI»
Martedì 17 ottobre
h. 20.30 - Sala Tre
Ingresso euro 2,50
INAUGURAZIONE
RETROSPETTIVA PECKINPAH
Giovedì 12 ottobre
h. 20.30 - Sala Tre
Ingresso euro 2,50
INCONTRO CON
GIORGIO TREVES
Lunedì 23 ottobre
h. 20.30 - Sala Tre
Ingresso euro 2,50
Mole Antonelliana
Via Montebello 20,Torino - Tel 011.81.38.560-1
mar.mer.gio.ven.dom. 9.00 - 20.00
sab. 9.00 - 23.00, lun. chiuso
intero euro 5,20 / ridotto euro 4,20
gratuito per Abbonamento Musei, Torino Card
48/72 ore e bambini fino a 10 anni
Week-end al Museo
Visite guidate senza prenotazione
Tutti i sabati, ore 15.00 visita guidata
alle collezioni permanenti;
ore 17.00 visita guidata alla mostra temporanea.
Tutte le domeniche ore 16.00 visita guidata
alle collezioni permanenti;
euro 3,00 a persona + ingresso ridotto.
Le iscrizioni sono aperte 15 minuti prima della
partenza della visita, fino ad esaurimento posti
(max. 30 persone per gruppo).
Durata visita: ca. 1h 30’
Volete ricevere via mail o per posta informazioni e inviti alle serate organizzate dal Museo Nazionale del
Cinema? Compilate questo modulo e consegnatelo alla cassa del Cinema Massimo oppure
speditelo a Museo Nazionale del Cinema – Programmazione, via Montebello 15, 10124 Torino.
Museo + Ascensore Panoramico
Intero euro 6,80 / ridotto euro 5,20
Gratuito per Torino Card 48/72 ore
e bambini fino a 10 anni.
CINEMA MASSIMO
Via Verdi 18 - Torino - Tel. 011 81.38.574
Sale 1 e 2
Intero euro 6,50
Ridotto Aiace, CineFreeCard, militari, under 18
e studenti universitari euro 4,50
Anziani over 60 euro 3,00
Sala 3
Intero euro 5,00
Ridotto Aiace, CineFreeCard, militari, under 18
e studenti universitari (spett. serali) euro 3,50
Anziani over 60 e studenti universitari
(spett. pomeridiani) euro 2,50
abbonamento sale 1 e 2 (5 ingr.) euro 20,00
abbonamento sala 3 (10 ingr.) euro 30,00
BIBLIOTECA
Via San Pietro in Vincoli 28 - Torino
Tel. 011 81.38.590-591-592
Fax 011 52.14.784
[email protected]
Orari di apertura:
lun./ven. 9.00 - 13.00
mar./gio. 9.00 - 13.00, 13.30 - 17.30
mer. chiuso
MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA
Fondazione Maria Adriana Prolo
Archivi di cinema, fotografia ed immagine
Via Montebello 15 - 10124 Torino
Tel. 011 81.38.511 - Fax 011 83.94.747
[email protected]
Io sottoscritto, estensore della presente richiesta, dichiaro di prendere atto dell’informativa fornitami dalla
Fondazione ai sensi dell’art.10 della Legge 675/1996 ed acconsento liberamente, ai fini e per gli effetti di
quanto previsto dall’art.11,comma 1° della Legge 675/1996 al trattamento dei dati forniti alla Fondazione,alla
comunicazione e diffusione degli stessi ai sensi ed effetti di quanto disposto dall’art.20 della Legge 675/1996,
per lo svolgimento di tutte le operazioni connesse alla preparazione e spedizione del programma. Dichiaro
altresì di essere a conoscenza dei diritti riconosciutomi dall’art.13 della Legge 675/1996.
Data e firma:
Età e professione:
° ingresso libero
* ingresso euro 2,50
§ ingresso euro 3,50
Prenotazione: Tel. 011.8138564/565
Orario: mar.-gio.: 9.00 - 16.30,
lun. e ven.: 9.00 - 14.00
Indirizzo (via, città, provincia, c.a.p.):
E-mail:
DA VENERDÌ 27 A MARTEDÌ 31 OTTOBRE
Festival Cinemambiente
Visite guidate su prenotazione
Gruppi (max 25 pers.):
Visita in italiano: euro 80,00 + biglietto di ingresso
Visita guidata in inglese, francese, tedesco
e spagnolo: euro 96,00 + biglietto di ingresso
Nome e cognome:
GIOVEDÌ 26 OTTOBRE
h. 16.30 From Mao to Mozart – Isaac Stern in China di M. Lerner
(Usa 1981, 83’, v.o.) *
h. 18.30 Kronos Quartet - In Accord di M.Waffender (G 1997, 56’) *
segue Angelica di S. Cuccia (I 1995, 30’)
h. 20.30 The Michael Nyman Songbook di V. Schlöndorff
(Gb 1992, 54’) §
segue Touch the Sound di T. Riedelsheimer (G/Gb 2004, 99’)
SABATO 21 OTTOBRE
h. 16.00 Gruppo di famiglia in un interno di L.Visconti
(I/F 1974, 121’)
h. 18.10 L’innocente di L.Visconti (I/F 1976, 129’)
h. 20.30 Morte a Venezia di L.Visconti (I/F 1971, 133’)
segue Alla ricerca di Tadzio di L.Visconti (I 1970, 30’)
INCONTRO CON
GUILLERMO ARRIAGA
Martedì 3 ottobre
h. 20.30 - Sala Tre
Ingresso libero
FELICE ATTORE E PITTORE
Martedì 10 ottobre
h. 20.30 - Sala Uno
Ingresso libero
DOMENICA 22 OTTOBRE
h. 16.30 La caduta degli dei di L.Visconti (I/Ch/Rft 1969, 156’)
h. 20.30 Voglio la testa di Garcia di S. Peckinpah (Usa/Mex 1974,
112’, v.o. sott.it.)
h. 22.30 Osterman Weekend di S. Peckinpah (Usa 1983, 103’)
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