Periodico di informazione - distribuzione gratuita - anno V - numero 12 -Dicembre 2006 - Reg. Tribunale di Bologna n° 7210 del 21 marzo 2002 notizie e consigli a tutela dei cittadini NEWS ON AIR Novità e progetti di TADDIAgroup pagg. 14 - 15 CHE ARIA TIRA Il traffico urbano come causa dell’inquinamento atmosferico speciale a pag. 31 CURVE PERICOLOSE I consigli tecnici per evitare il pericolo ribaltamento la rubrica dell’autotrasportatore a pag. 34 ResidenzaRistoroRelax scoprite tutto il gusto dell’agriturismo... le nostre accoglienti camere saranno liete di ospitare il vostro soggiorno breve o una magnifica vacanza relax coccolandovi con le specialità della migliore cucina regionale Serviamo pasta fresca fatta a mano dalle tradizionali sfogline Le carni provengono da animali cresciuti al pascolo Le verdure crescono nel nostro orto I dolci sono di nostra produzione Via Montadella, 9-11-13 Minerbio (BO) 051.877970 www.agriturismolabetulla.it - [email protected] aperto nei giorni di MERCOLEDì VENERDì SABATO DOMENICA per pranzi, cene o soggiorni completi - è gradita la prenotazione EDITORIALE ANNO NUOVO VITA NUOVA IL 2007 DI TADDIAgroup C aro lettore, questa rivista è nata con l’intento di dare voce al gruppo Taddia, e di aprire quindi una finestra di dialogo tra il mondo dell’infortunistica stradale e i tanti affezionati lettori che abbiamo visto crescere di numero anno dopo anno sempre di più, con nostra immensa gioia. Nato come semplice opuscolo informativo, questo giornale si è nel tempo ampliato, sia nel numero di pagine che nella varietà degli argomenti trattati, ha subito varie rivisitazioni grafiche ed è ora in grado di raggiungere a casa gli abbonati su tutto il territorio nazionale. Questo periodico è cresciuto parallelamente al marchio Taddia e la sua crescita rivela quanti passi avanti sono stati fatti dal 1990, anno in cui a Bologna ho aperto personalmente le prime agenzie di infortunistica stradale per poi dar vita, otto anni dopo, al progetto del franchising. In poco tempo le agenzie che lavorano con la formula aziendale studiata dal gruppo Taddia sono diventate più di sessanta e nel 2005 è nata Sicilia franchising, master per la Sicilia del nostro marchio, che segue da vicino i numerosi affiliati insulari. Credo che la chiave per un progetto imprenditoriale di successo sia guardare sempre al futuro, porsi obiettivi nuovi e stimolanti, trasformarsi per predisporsi alla crescita. Il restyling grafico che troverai su questo nuovo numero del Taddia informa vuole simboleggiare l’ennesimo periodo di trasformazione e ulteriore crescita che il gruppo Taddia sta vivendo attraverso l’imminente concretizzazione di nuovi progetti, con l’auspicio che contemporaneamente continuino ad aumentare anche i lettori di questa rivista. Buona lettura! in questo numero SALTO NELLA RETE 6 Un rimedio con troppi effetti collaterali 7 Al vaglio del governo una proposta per l’eliminazione dei guard-rail L’AVVOCATO RISPONDE 8 In caso di incidenti senza testimoni può essere utilizzato Unibox? IL POSTINO SUONA SEMPRE...A VUOTO 9 (SE NON è AUTORIZZATO) una sentenza fa ordine nella giungla dei nuovi gestori dei servizi di recapito SIAMO FRITTI 10 Dalla padella...all’auto IL GUIDATORE RESPONSABILE 12 UN GIALLO CON UN ACCUSATO ILLUSTRE 13 Se i passeggeri non allacciano le cinture anche il conducente rischia grosso Quando la regolazione dei semafori favorisce l’incremento delle multe Un nuovo servizio di TADDIAgroup a tutela del cittadino 14 INDICE SCATTA L’OPERAZIONE PARTNERSHIP 15 anche Mediaset ha creduto nella forza del marchio infortunistica TADDIA IN BREVE 16 - 17 I KAMIKAZE DELLA STRADA 18 Riflessioni sul fenomeno degli incidenti in contromano A NORMA DI LEGGE 22 Un limite ai poteri degli ausiliari Il ritardo del treno causa danno non patrimoniale risarcibile NOTIZIARIO A.N.T.A.C.C.I.S. CHE ARIA TIRA 25 - 28 31 Il traffico urbano come causa dell’inquinamento atmosferico Area di Servizio - La rubrica dell’autotrasportatore 34 CURVE PERICOLOSE - I consigli tecnici per evitare il pericolo ribaltamento TADDIA IN ITALIA -TADDIA CONSIGLIA 39 - 45 Agenzie affiliate e ditte convenzionate TADDIA TOP PARTNERS I convenzionati che offrono le migliori condizioni 46 FILO DIRETTO AFFILIATI 47 Dalle agenzie infortunistica TADDIA di tutta Italia DOVE SIAMO Punti di distribuzione di TADDIAinforma 48 TAZEBAO Annunci e proposte dai lettori 50 SALTO NELLA RETE Taddia ti segnala i siti internet più interessanti sulla sicurezza stradale e non A SOSTEGNO DEGLI AUTOTRASPORTATORI ww.alboautotrasporto. W it è uno strumento di informazione e comunicazione creato dal Comitato centrale dell’Albo degli autotrasportatori, da tempo impegnato sul fronte dello sviluppo e del miglioramento dell’attività dell’autotrasporto. L’informazione che deriva da questo sito si concretizza nella realizzazione di ricerche e studi su diverse aree tematiche come ad esempio sui costi di questa attività o sugli effetti del Libro Bianco Ue; grande attenzione viene anche rivolta al tema della sicurezza, promuovendo iniziative e campagne di informazione ed effettuando analisi. Accanto a questa attività, e a supporto di questa, ci sono poi gli strumenti per la comunicazione di cui si è dotato l’Albo: la rivista mensile Tir, distribuita a tutte le imprese iscritte all’Albo, che si occupa di diversi temi e problematiche dell’autotrasporto, affrontandone i risvolti politici, tecnici ed economici e che è anche un fedele resoconto dell’attività del Comitato Centrale, proponendosi quindi come un diretto collegamento tra gli organi di gestione dell’Albo e gli autotrasportatori. Questo nuovo strumento telematico è inoltre in grado di rispondere al meglio alle nuove richieste di informazioni e di servizi che provengono dagli iscritti all’Albo degli Autotrasportatori. TADDIAGROUP ON LINE prossimamente su queste pagine IL TOM TOM SUL TUO PC www.viamichelin.it potrete trovare un vero e proprio navigatore satellitare che vi Suindicherà il percorso più breve per raggiungere qualsiasi località on the road. Inserendo il luogo di partenza e la meta da raggiungere, il sito fornisce una mappa del percorso con indicazione del relativo chilometraggio complessivo e le indicazioni dettagliate sulle strade da percorrere proprio come un tom tom. Ma il sito della Michelin fa anche di più. Infatti, in relazione al tipo di mezzo di trasporto utilizzato, viene suggerita la tratta più adatta da percorrere e calcolato il costo dell’eventuale pedaggio autostradale da pagare. Sui tracciati indicati viene inoltre segnalato il punto esatto di posizionamento degli autovelox. Insomma, questo e tanto altro ancora, tutto da scoprire con un semplice click. Un rimedio con troppi effetti collaterali Al vaglio del governo una proposta per l’eliminazione dei guard-rail (tratto da Kataweb Motori) è uno dei nemici mortali dei motociclisti. Il guard-rail, barriera protettiva concepita per gli autoveicoli, è sempre stato temuto dai centauri per le nefaste conseguenze che può avere in caso di contatto dopo una caduta o un incidente con la moto. Ebbene, nonostante da anni venga proclamata la sua pericolosità, sembra che soltanto adesso ci si sia resi conto di quante vittime possa provocare. A l Senato infatti l’alleanza rosso-verde di “Insieme per l’Unione” dichiara guerra alla barriere di contenimento old style installate lungo strade e autostrade. “Troppo spesso - spiega il senatore Mauro Bulgarelli, primo firmatario del Ddl - queste barriere di lamiera si trasformano in vere e proprie ‘lame’ ed il bilancio dei motociclisti morti o mutilati ogni anno da queste pericolosissime infrastrutture è drammatico”. “Le moto -ricorda Bulgarelli - rappresentano una quota compresa tra il 10 e il 20% di tutti i veicoli circolanti in Europa. Ma gli esperti - aggiunge - dicono che a parità di chilometri percorsi il rischio di incidente mortale è per un motociclista di 10-15 volte superiore a quello di un automobilista”. Nel nostro Paese, secondo le statistiche, ogni anno sono almeno 1.500 i motociclisti vittime di incidenti causati dalle barriere stradali. I dati europei, inoltre, mettono in evidenza un dato allarmante: la probabilità di morte cresce dal 2 all’11% in caso di guard-rail sul luogo dell’incidente. “Le principali cause di morte o di traumi irreversibili - sottolinea Bulgarelli - sono rappresentate dalle lesioni alla colonna vertebrale, soprattutto ora che i traumi alla testa sono diminuiti grazie all’uso obbligatorio del casco. E le lesioni alla colonna vertebrale, nella quasi totalità dei casi, non avvengono durante l’impatto della moto, ma successivamente, quando, dopo l’urto, il motociclista viene sbalzato dalla moto colpendo il guard-rail, i cordoli o altre barriere presenti ai lati della strada”. “Il nostro Paese - sottolinea l’esponente rosso-verde - è indietro rispetto al resto d’Europa: in Francia ed in Germania, tanto per citare solo due esempi, già da qualche anno si interviene sulle infrastrutture cercando di eliminare del tutto i guard-rail, oppure, dove questo non è possibile, di renderli meno pericolosi per i motociclisti. La realtà è che quelle italiane sono tra le strade più pericolose d’Europa: vanno sicuramente rinnovate le infrastrutture e la segnaletica adottando materiali e tecnologie da tempo in uso nel resto d’Europa. Vale la pena ricordare che nel triennio 2001-2003 gli investimenti in manutenzione si sono ridotti del 15%”. L’ intervento proposto da Bulgarelli verrebbe affidato al ministero delle Infrastrutture: realizzare, dove possibile, “adeguati spazi di fuga, possibilmente in terra o in sabbia, in grado di disperdere l’energia conseguente alla caduta”; ridurre al minimo indispensabile l’installazione di muretti, barriere laterali, spartitraffico, delimitatori di parcheggi o di zone pedonali. Inoltre, secondo la proposta rosso-verde, le barriere stradali di sicurezza dovrebbero essere sottoposte a specifiche prove obbligatorie di “crash test” per le moto. E dovrebbero essere comunque vietate le infrastrutture che presentano spigoli, lamiere taglienti o discontinuità di qualsiasi tipo con l’obiettivo di facilitare lo “scivolamento” in caso di impatto. Inoltre, le barriere di contenimento dovrebbero garantire una “deformabilità controllata” e la parte inferiore dovrebbe essere più morbida e rivestita, comunque in grado di attutire l’impatto dei motoveicoli. Infine, altro aspetto non trascurabile, è quello delle vernici utilizzate per la segnaletica orizzontale che dovrebbero avere caratteristiche antiscivolo e comunque tali da garantire la maggiore aderenza possibile, poiché, specie quando piove, è come avere delle saponette al posto delle gomme. Il popolo dei centauri ringrazia commosso e si augura che non debba passare troppo tempo per l’applicazione di questi importanti provvedimenti. L’AVVOCATO RISPONDE ? In caso di incidenti senza testimoni può essere utilizzato Unibox? (a cura dell’avv. Angelo Pisarro) C apita spesso che un’automobilista rimanga coinvolto in un incidente stradale ove non presenziano testimoni, né tanto meno interviene alcuna autorità a certificare l’accadimento del sinistro stesso espletando i prescritti rilievi foto-planimetrici. Tutto ciò rappresenta un vero grattacapo per il danneggiato, in quanto gli sarà difficile provare le ragioni che stanno alla base del diritto al risarcimento danni. Cosa fare allora? Quali possono essere i mezzi di prova alternativi? Sicuramente la risposta a tale domanda è data dall’espletamento di perizie cinematica-dinamiche, nonché di quelle meccaniche con strumenti atti a ricostruire l’esatta verificazione del sinistro anche in relazione alla compatibilità dei danni, nonché la quantificazione dei danni auto subiti dall’automobilista coinvolto nel sinistro. Oggi è possibile individuare un ulteriore sistema teso alla rilevazione della “vis lesiva” di un tamponamento o di una collisione; trattasi del sistema satellitare Unibox, una sorta di “scatola nera automobilistica” che è in grado di misurare le accelerazioni e/o le decelerazioni di un veicolo. Unibox, introdotto in via sperimentale da qualche compagnia assicurativa, risulta dotato di un accelerometro che è tarato secondo una soglia minima di 2 g (accelerazione di gravità), superata la quale, tenuto conto delle forze inerziali applicate al corpo dell’automobilista coinvolto nel sinistro, riesce a indicare tanto l’entità della violenza della collisione, quanto quella delle lesioni in nesso causale con la prima. Comunque nel caso del colpo di frusta in cui la misurazione rilevata è inferiore a 4 g (soglia convenzionale prestabilita per l’attestazione di questo tipo di lesione) l’automobilista non avrà diritto ad alcun risarcimento danni nonostante la rilevazione dell’Unibox. isogna tuttavia verificare se tale strumento di prova possa essere considerato come mezzo di prova nel processo, verificarne l’attendibilità e il grado di veridicità. Nella sentenza n. 2956/2006 emessa dal Giudice di Pace di Viterbo (la prima in Italia sull’applicazione di Unibox), si è fatto ricorso all’utilizzo di tale sistema di rilevamento satellitare come mezzo di prova, che di concerto B con la consulenza tecnica d’ufficio cinematico-dinamica, nonché medico-legale, ha offerto al giudicante gli strumenti probatori per respingere la domanda di risarcimento dei danni fisici effettuata da due signori coinvolti in un sinistro. Degno di nota che in tal caso la richiesta degli attori non è stata accolta, in quanto il grado dell’impatto non era tale da corrispondere causalmente alle lesioni. Tale strumento rappresenta tuttavia sicuramente un alleato per tutti quegli automobilisti, coinvolti in incidenti stradali, che non sono riusciti a raccogliere le prove per agire in giudizio. Sicuramente unibox sarà utilissimo nei casi di sinistri ove interviene il Fondo di garanzia per le vittime della strada per i casi di tipo “A”, cioè in cui il veicolo avversario sia fuggito via. parere di chi scrive tale sistema costituirà sicuramente uno strumento che scoraggia le truffe automobilistiche, oltre che un’utile soluzione per far diminuire le tariffe delle polizze Rc auto. Ora gli automobilisti danneggiati potranno viaggiare più sicuri. A Il postino SUONA SEMPRE...A VUOTO (SE NON è AUTORIZZATO) una sentenza fa ordine nella giungla dei nuovi gestori dei servizi di recapito (di Giorgia Marchesini) D opo una recente sentenza della Corte di Cassazione, gli automobilisti multati hanno qualche possibilità in più di vedere annullato il verbale che ricevono direttamente a casa. Secondo quanto deciso dalla Cassazione infatti, la multa che arriva a domicilio vale soltanto se inviata attraverso le Poste Italiane mentre la si può far cancellare se viene spedita mediante una società privata. S tiamo parlando del classico caso si contestazione differita, ovvero quando si viene “pizzicati” ad una velocità superiore ai limiti da un autovelox installato da un Comune e, dopo un paio di mesi, ci si vede arrivare a casa la multa. In questa ipotesi quindi la violazione al Codice della strada viene contestata in un momento successivo all’infrazione. Il Comune recapita il verbale solitamente attraverso le Poste Italiane all’interno di una busta di colore verde. P er parecchi Comuni invece, da diverso tempo, e’ diventata una consuetudine inviare le multe a casa dei trasgressori avvalendosi di un servizio di poste private. Già nel 2001 un automobilista cui era stata recapitata una sanzione attraverso una di queste società aveva sollevato la questione, sostenendo che i Comuni devono avvalersi delle Poste Italiane e chiedendo un parere al giudice di pace: il ricorso però venne respinto. Successivamente il cittadino portò il caso in Cassazione (all’epoca non era necessario appellarsi al Tribunale per i ricorsi contro le sentenze del Giudice di pace), e la multa fu cancellata. è vero infatti che nel 1999 il settore delle poste è stato liberalizzato (c’è quindi concorrenza fra diverse società), ma alle Poste Italiane è riservato l’invio di raccomandate che riguardano le procedure amministrative (come le multe) e giudiziarie: questa l’interpretazione che la Cassazione dà alla legge e al Codice della strada. Infatti, secondo la sentenza 20440/2006 è giuridicamente inesistente la notifica di un verbale eseguita da società private, né è consentita la delega ad agenzie private: l’automobilista non ha l’obbligo di pagare la multa. I n pratica, il Comune non può assegnare a una società privata la qualifica di “messo notificatore” di una multa per violazione del Codice della strada. Al massimo, l’agenzia cui il Comune si è rivolto per la spedizione del verbale potrebbe effettuare la notifica avvalendosi a sua volta del servizio postale, utilizzando i messi notificatori e gli ufficiali giudiziari. Senza però trasformarsi in un ufficio postale. N on bisogna dimenticare tuttavia che una sentenza della Cassazione ha grande importanza ma non è legge: qualche Comune che in passato uti- lizzava servizi privati di posta per notificare le multe potrebbe continuare a farlo senza vedere poi annullati i propri verbali. In questi casi comunque si può fare ricorso a un Prefetto o a un Giudice di pace: ricordate di citare la sentenza 20440/2006 della Cassazione. In entrambi i casi avete 60 giorni dalla notifica stessa e dovete ricorrere nella città dov’è avvenuta l’infrazione. L e probabilità che la richiesta di cancellazione della sanzione venga accolta sono molto alte, tuttavia, esattamente come il Comune, il giudice potrebbe non tenere conto della sentenza della Suprema Corte. SIAMO FRITTI Dalla padella...all’auto (articolo di Piero Evangelisti pubblicato su “Mover” n° 7 - Novembre 2006) è risaputo che l’emergenza, ovvero la necessità, in ogni campo e in ogni situazione, genera creatività, o detto più popolarmente, aguzza l’ingegno. Mai come negli ultimi anni l’emergenza ambientale ha posto al centro del problema l’automobile. In questo caso le ricerche di una soluzione possono prendere strade assai diverse, da quella decisamente accademica, tanto cara alla burocrazia ma ben lontana da soluzioni ravvicinate, a quella, radicata nell’uomo dalla notte dei tempi, del “fai da te”. I n questa direzione si è mossa recentemente l’italica inventiva, che ha generato, alcuni mesi fa, il fenomeno dell’auto ad olio vegetale, carburante pronto a prendere il posto, avrebbe spiegato uno studio “fantasma”, del gasolio. In un batter d’occhio è scattata la corsa all’olio di semi. Scaffali dei supermercati svuotati per scoprire, dopo il primo pieno, che i conti, paragonando il prezzo di un litro di Diesel a quello di un litro di olio (anche del più economico nel più economico discount), non 10 tornavano. Via allora all’olio di colza, molto più economico, ma che non può essere venduto ai privati. La bolla si è sgonfiata dopo accorati appelli sui media e, fattore determinante, la notizia che le case automobilistiche avrebbero cancellato qualsiasi garanzia per le auto di questi particolari ambientalisti. L’ esempio più concreto di creatività viene invece dagli Stati Uniti ed è frutto di un’inventiva che fa impallidire quella che pervade i Quartieri Spagnoli o il Rione Sanità di Napoli. Il merito è di un giovanotto del Massachussetts, Justin Carven, che dopo cinque anni di esperimenti in sottoscala, garage e retrobottega, è riuscito a mettere a punto il sistema Greasecar, lanciato in Usa a fine 2004. Già la parola “grease” (dai molteplici significati, da grasso e unto fino a brillantina), lascia intravedere che anche in questo caso di tratta di olio, e allora non ci sarebbe nulla di sensazionale. La rivoluzione dei kit prodotti da Carven è che il combustile è l’olio esausto delle fritture, sì, proprio quello delle patatine, le french fries sfornate a centinaia di milioni ogni giorno dai fast food e dalle rosticcerie. Sembra l’uovo di Colombo, perchè i kit funzionano davvero e ci sono vetture, come una Jetta Tdi trasformata quattro anni fa, che ha già percorso oltre 160.000 miglia. E poi il pieno è gratuito, perché i titolari dei locali eliminano il costoso smaltimento dell’olio esausto, e su questo particolare combustibile non gravano tasse e accise come sui carburanti tradizionali (per adesso). E’ come poter contare, all’improvviso, su di una nuova gigantesca rete mondiale di stazioni di rifornimento dislocate in ogni angolo del pianeta. R ecentemente la Francia ha deliberato l’apertura di 800 pompe per l’erogazione di bioetanolo (anche questo di origine vegetale ma da usare con motori a benzina), un numero ridicolo se si pensa che la sola Mc Donald’s conta globalmente oltre 25mila punti vendita (e ne apre uno ogni 11 ore!) e potrebbe fare concorrenza alle storiche “sette sorelle” del petrolio. Dando credito all’affidabilità dei kit dichiarata dalla Greasecar e considerato il bassissimo impatto ambientale dell’olio fritto (sorvolando sull’impatto di certi cibi sul nostro organismo), sembra proprio che tutto fili liscio. M a il rovescio della medaglia c’è, innanzitutto perché il costo del kit varia da modello a modello in misura sensibile (non c’è listino, bisogna mettersi in contatto con la Greasecar e descrivere l’auto posseduta); inoltre è necessario un dispositivo di filtraggio dell’olio, che i consumatori dovrebbero regalare ai gestori locali. Fin qui si tratta di verificare il rapporto di convenienza, inserendo dalla parte dei “pro” anche la soddisfazione dello sberleffo a compagnie petrolifere, alle reti ufficiali e agli enti governativi con le loro imposte. Ma è proprio qui che “casca l’asino”, perché, limitandoci agli Usa, la Greasecar non ha ancora ottenuto il nullaosta ufficiale dall’EPA, potentissimo ente federale responsabile della protezione dell’ambiente, che continua a vietare l’uso di qualsiasi carburante di origine vegetale, multando chiunque modifichi la propria auto in questo senso con un’ammenda di 2.750 dollari, cifra che equivale a circa 5.000 litri di gasolio. Purtroppo per Grea- secar la trasformazione con i suoi kit, a differenza di quanto accade per analoghi sistemi ad alcool o a bioetanolo, non passa inosservata, o meglio, non può sottrarsi all’olfatto degli sceriffi per quella scia odorosa (poco piacevole lontano dai pasti) di patate fritte che si lascia dietro. L o scenario, insomma, è a dir poco pittoresco, ma ci fa capire che nel breve termine, in attesa di idrogeno, motori elettrici e pile a combustibile, la soluzione del problema ambientale può venire soltanto dai combustibili di origine vegetale (barbabietole, canna da zucchero, soia e così via), una strada ancora da esplorare per le conseguenze che potrebbe avere sullo sfruttamento dei campi, con il rischio di non avere più pomodori da mangiare ma tanto etanolo con cui circolare, magari affamati e smunti, al volante della nostra automobile. 11 IL GUIDATORE RESPONSABILE Se i passeggeri non allacciano le cinture anche il conducente rischia grosso (di Alessandro Taddia) C on la recente sentenza della Corte di Cassazione (la 30065/2006) si è cercato, probabilmente, di responsabilizzare ulteriormente il guidatore in tema di sicurezza stradale. Secondo questa sentenza infatti, chi è al volante deve preoccuparsi che i passeggeri che trasporta indossino le cinture di sicurezza, o in caso di incidente sarà lui stesso a rispondere civilmente e penalmente degli eventuali danni fisici subiti dai trasportati (sia anteriori che posteriori), rischiando così una condanna per lesioni colpose. Q uesto è ciò che ha deciso la Corte di Cassazione, bocciando il ricorso di un’ automobilista piemontese che aveva fatto salire sulla propria auto un’amica senza farle allac- 12 ciare la cintura di sicurezza. In seguito ad uno sbandamento del veicolo l’amica era rimasta lievemente ferita e la guidatrice ha dovuto pagare una multa di 200 euro per i danni subiti dalla propria compagna di viaggio. Sebbene la passeggera avesse subito soltanto “lievi danni”, la Corte d’Appello di Torino e poi la Cassazione hanno giudicato chi guidava responsabile delle lesioni e quindi in debito di 200 euro, più le spese processuali e mille euro a favore della Cassa delle ammende. I n genere, le assicurazioni rimborsano il passeggero ferito anche se non aveva la cintura di sicurezza al momento dell’incidente. Ma una Compagnia potrebbe decidere di rivalersi sul guidatore: risarcisce il passeggero e poi chiede i soldi del rimborso a chi guidava l’auto. Per farlo, in sede di giudizio l’Assicurazione deve dimostrare che il mancato uso delle cinture è stato determinante nell’aggravare le ferite. U n giudice può stabilire che il guidatore risarcisca alla Compagnia una percentuale del danno subito dal passeggero: per esempio, se le lesioni ammontano a 2.000 euro, l’automobilista potrebbe essere condannato a sborsarne 200. E nei casi più gravi (lesioni permanenti o morte) il rischio è di tirar fuori grosse cifre. UN GIALLO CON UN ACCUSATO ILLUSTRE Quando la regolazione dei semafori favorisce l’incremento delle multe (di Giorgia Marchesini) O rmai da tempo tutti gli automobilisti italiani conoscono i cosiddetti photored, vigili invisibili posizionati in prossimità degli incroci che immortalano chi passa con il “rosso”: in caso di infrazione, il proprietario del veicolo riceve la multa direttamente a casa (138 euro) e chi guidava in quel momento subisce una decurtazione di sei punti dalla patente. S i è diffuso il sospetto che i sindaci di qualche Comune approfittino di questi dispositivi per far casse alle spalle degli automobilisti. Si pensa infatti che la durata della luce gialla dei semafori venga “furbescamente” accorciata, fissandola, a seconda del tipo di strada, in due o tre secondi; in questo modo si farebbe incappare chi tenta di attraversare l’incrocio nel rosso, finendo così nella “trappola” della giunta comunale. M a c’è una legge che stabilisce quanto deve durare la luce gialla del semaforo? In realtà, il Codice della strada non fissa tempi minimi e massimi delle luci rossa, gialla e verde. La durata è fissata dall’ente proprietario della strada in cui è installato il semaforo e dovrebbe variare in base alle caratteristiche dell’incrocio. In pratica, sono i Comuni a stabilire la durata del semaforo giallo. In ogni caso hanno l’obbligo di avvisare i guidatori che a quel semaforo c’è il controllo elettronico delle infrazioni. I llazioni a parte, un giallo troppo breve non soltanto svuota le tasche di chi guida, ma può anche essere causa di incidenti: chi frena all’improvviso per evitare di attraversare l’incrocio con il rosso potrebbe essere tamponato da un veicolo che non si accorge prontamente della frenata, o che non rispetta la distanza di sicurezza. L’unica precauzione che rimane quindi da prendere per evitare spiacevoli inconvenienti, è quella di attendere pazientemente il verde. 13 NEWS ON AIR Comunicati da un’azienda in continua evoluzione Un nuovo servizio di TADDIAgroup a tutela del cittadino E cco in dettaglio cosa offre ai suoi assistiti questo servizio: L a DIVISIONE SINISTRI MORTALI è il nuovo servizio che TADDIAgroup si pregia di poter fornire ai cittadini, con la collaborazione delle agenzie affiliate in tutta Italia, e operando autonomamente su tutto il territorio nazionale nelle aree ancora non servite da agenzie. A ttraverso una fitta e funzionale rete di accordi con gli operatori del settore la Divisione sinistri mortali solleva in parte gli eredi dalle gravose e spiacevoli incombenze derivanti dagli incidenti più gravi, sia stradali che sul lavoro. 14 • Assistenza immediata: verrà concordato un appuntamento durante il quale un incaricato incontrerà i parenti spiegando ogni cosa • Anticipo delle spese per il funerale, il loculo e gli adempimenti burocratici: anche a chi non può permetterselo, sarà così garantito un funerale dignitoso (Taddia Group farà in modo che tali spese vengano liquidate dalla Compagnia di assicurazione, cosicché anche alla fine non ricadano sull’assistito). • Visite presso nostri centri medici di fiducia per la corretta quantificazione del trauma psicologico subito dagli eredi • Nessun anticipo di spese da parte del cliente: le spese per la gestione delle pratiche vengono liquidate direttamente dalla Compagnia di Assicurazione della Controparte S i darà quindi un conforto completo e discreto ai parenti del defunto, evitando al contempo il rischio di quelle ignobili speculazioni a cui spesso capita di assistere in questi casi e che fanno leva proprio sulla fragilità e la mancanza di assistenza in cui può capitare di trovarsi l’erede. NEWS ON AIR Comunicati da un’azienda in continua evoluzione anche MEDIASET ha creduto nella FORZA DEL MARCHIO SCATTA L’OPERAZIONE PARTNERSHIP T ADDIA SRL è una delle aziende con cui nel 2007 MEDIASET ha scelto di avviare OPERAZIONE PARTNERSHIP, un importante accordo integrativo di fornitura di servizi pubblicitari che viene concesso annualmente a sole 5 aziende, e che Taddia srl ha definito attraverso un contratto siglato lo scorso 27 novembre con PUBLITALIA 80, concessionaria pubblicitaria per le reti Mediaset. S i parla di una vera e propria partnership trattandosi di un accordo che va oltre le modalità standard di programmazione pubblicitaria e in cui le due aziende condividono oneri e vantaggi della presenza su un così ampio palcoscenico della comunicazione: PUBLITALIA 80 ha quindi scelto di finanziare parte delle iniziative promozionali e per ricevere in cambio parte dei proventi che ne deriveranno. G li affezionati lettori di TADDIAINFORMA po- tranno quindi incontrarci nel corso del 2007 anche spostandosi dalle pagine della rivista agli schermi televisivi, in una serie di iniziative attualmente in fase di progettazione e su cui vi terremo informati nei prossimi numeri. N on perdete di vista il nostro magazine, dunque.. e restate sintonizzati sulle reti Mediaset: ci sono grosse sorprese in arrivo! 15 IN BREVE Caronte o Grillo Parlante? A utomobili che dialogano fra loro e navigatori satellitari che ti avvisano se qualcuno sta per “bruciare” il rosso che dovrete attraversare tra pochi metri. C’è tutto questo nel test che la Nissan ha iniziato il primo ottobre nei pressi di Tokyo. Un altro passo verso l’infomobilità che fa risparmiare tempo agli automobilisti, soldi alle casse dello stato e vite umane, prevedendo in anticipo ingorghi e incidenti. Diecimila le auto coinvolte fino al 2009, capaci di scambiarsi informazioni in tempo reale attraverso le reti wireless grazie ai sensori e al sofisticato navigatore satellitare CarWings. La rotta da seguire sarà calcolata dal sistema in base ai dati “condivisi” con gli altri veicoli in transito e alle informazioni che arrivano da taxi e cellulari, grazie ad un accordo con l’operatore telefonico NTT Docomo. Al conducente basterà seguire il messaggio sul display del navigatore per non restare in coda. Sono inoltre previsti segnali stradali intelligenti e semafori con sensori ottici che avvisano gli automobilisti del pericolo quando una vettura sta per avvicinarsi troppo velocemente a un incrocio: la voce elettronica indicherà persino da quale direzione arriva l’imprevisto. Ma la prudenza non è mai troppa: il navigatore, infatti, ricomincerà a suonare in maniera incessante se il conducente ha oltrepassato il limite di velocità o se si trova nei pressi di una scuola. La ricetta giapponese per ridurre gli incidenti e i costi esorbitanti del traffico è fatta di tanta tecnologia e poche chiacchiere. (tratto da “Kataweb Motori”) Il Grande Fratello a 4 ruote R imanere chiusi in macchina per un paio d’ore in mezzo al traffico può essere un’esperienza poco piacevole, ma rimanerci per una settimana intera deve essere un vero incubo. Se, invece, si prova a chiederlo a Marc Horowitz, trentenne di San Francisco che ha traslocato a Los Angeles in una berlina per sette giorni e sette notti, vi risponderà che in fondo non si sta così male. Marc è stato il protagonista di un reality solitario dove non c’erano né isole tropicali e neppure vip decaduti ma solo tangenziali, parcheggi, grattacieli e parchi pubblici. Oltre alla macchina naturalmente. Come in ogni reality degno di questo nome, tutta l’avventura è stata filmata 24 ore su 24 e messa in onda sul suo blog che Marc continuava ad aggiornare dall’abitacolo. Per vincere e aggiudicarsi il premio finale, che non poteva che essere un’automobile, una Nissan Sentra , il protagonista ha dovuto affrontare prove e controprove senza mai mettere piede per un’intera settimana nel suo appartamento. Il regolamento, infatti, vietava a Marc di uscire dalla macchina tra mezzanotte e le cinque di mattina, guardare film nello schermo dell’Ipod e ascoltare musica; era obbligato a dormire ogni notte in un posto diverso e a farsi la doccia in strada con gli idranti. A tirare le fila del reality a quattro ruote c’era la produzione targata Nissan (la filiale Usa del marchio giapponese) , che ha trovato un modo piuttosto originale per lanciare sul mercato americano la nuova Sentra, una berlina molto amata dai giovani. (tratto da “Kataweb Motori”) 16 IN BREVE Navigazione pericolosa è proprio vero che nemmeno a casa i genitori possono perdere d’occhio i propri bambini: questo errore è stato invece commesso dalla mamma di Jack Neal, bimbo di tre anni, appassionato di motori che, trovando il computer acceso, ha acquistato su eBay un’auto da 9.000 sterline, circa 14.000 euro. Attratto dalla Nissan Figaro, una spider retrò vero oggetto di culto per gli appassionati, cliccando di fianco all’immagine della vettura, ha piazzato inavvertitamente un’offerta sul sito di aste online. La madre, Rachel, si è accorta di quanto era accaduto solo quando ha ricevuto un messaggio che si congratulava con lei per essersi aggiudicata l’auto. L’equivoco è stato alla fine chiarito dal padre del bambino costretto a contattare il venditore dell’auto per spiegargli l’accaduto. Il concessionario fortunatamente ha visto il lato divertente della storia e ha cancellato l’ordine. (di Giorgia Marchesini) For your eyes only C ome Al Pacino in “Scent of woman”, un iracheno rimasto cieco e parzialmente sordo in seguito all’esplosione di un ordigno, è stato sorpreso al volante dalla polizia. La ‘Peugeot 405’ di Omed Aziz, 31 anni, viaggiava a 35 miglia l’ora (circa 56 km/h) sulle strade di Oldbury, cittadina nel centro della Gran Bretagna, superando il limite consentito: il non vedente seguiva le istruzioni di un amico che gli indicava quando frenare e in quale direzione sterzare. Quando l’agente di polizia lo ha fermato è rimasto di stucco: “Mi sono rivolto all’autista, che effettivamente sembrava avere qualche difficoltà - ha raccontato il poliziotto - A quel punto è intervenuto l’altro passeggero, dicendomi: è cieco”. Quando l’agente gli ha fatto notare l’infrazione, l’uomo ha replicato dicendo di essere stato aiutato nella guida dell’auto dal passeggero, ma non ha potuto negare di essere sprovvisto di patente ed assicurazione. I giudici sono stati irremovibili in merito, e ritenendo Aziz “consapevole del rischio effettivo che può comportare per un cieco guidare”, lo hanno riconosciuto colpevole di guida pericolosa. (tratto da “Kataweb Motori”) L Hot line Lancia a Lancia stupisce. E stavolta non per un modello o un motore, ma per il nuovo, trasgressivo spazio web: su www.lanciavyp.com (accessibile anche da www.lanciaypsilon.it e www.lancia.it) tre ragazzi e tre ragazze si spogliano e si dipingono senza pudore il corpo con barattoli di vernice. Il tutto obbedendo ciecamente ai comandi dei navigatori. Le animazioni sono particolarmente ben fatte e i ragazzi obbediscono prontamente ai comandi, persino a quelli più osè, nel classico gioco “vedo non vedo”. Dopo aver selezionato le proprie preferenze (donne o uomini) si può partire con i comandi, da inserire in una stringa. A questo punto, dopo aver fatto di tutto, si arriva al punto in cui gli spogliarellisti arrivano in macchina (una Ypsilon, che domande) e lanciano le mutande dal tetto e dai finestrini. E poi chiedono “sei pronto per un giro di prova?”. Una cosa è certa: la Lancia sta davvero cambiando anima. Un sito web così trasgressivo fino a pochi anni fa sarebbe stato impensabile e avrebbe portato il suo inventore dritto dritto al licenziamento... (tratto da “Kataweb Motori”) 17 I KAMIKAZE DELLA STRADA Riflessioni sul fenomeno degli incidenti in contromano (articolo di Lorenzo Borselli su www.asaps.it) I l fenomeno dei contromano è molto complesso e purtroppo sempre più diffuso. Le ragioni oggettive e soggettive che innescano queste manovre così distruttive e clamorosamente grossolane sono al tempo stesso apparentemente difficili da contrastare e irrimediabilmente annientatrici. è in linea generale un atto illegittimo e innaturale della circolazione, caratterizzato dal moto direzionale di un veicolo che si aliena dalla realtà oggettiva del traffico ed assume una traiettoria inversa alla comune direttrice di marcia. Ogni scon- tro frontale tra due veicoli trova origine da un contromano, dovuto ad un sorpasso prolungato o azzardato, o da una perdita di controllo. I motivi che generano questo fenomeno sono i più diversi: si va dall’anziano che ha innescato una manovra sans retour, fino al giovinastro che imbocca contromano la superstrada in sella ad uno scooter per dimostrare il proprio ardimento, per arrivare alla carenza segnaletica o al deficit infrastrutturale. Bisogna anche considerare naturalmente la condizione tossicologica dell’attore, la ricorrenza di un malore e persino le intenzioni suicide. Da dati Istat emerge che il contromano ha causato nel 1997 il 5% degli incidenti complessivi, con un indice di mortalità altissimo. Anche se si rileva dalle statistiche un andamento decrescente della frequenza di questa tipologia di incidenti, è allarmante il carattere di distruttività e la portata di ogni singolo evento. Le cause del contromano Q ualcosa ci dice che noi non lo faremmo mai. Eppure qualcuno, per un motivo o per l’altro, finisce davvero dalla parte sbagliata del traffico. I n Italia non risulta siano mai stati condotti studi specifici sull’argomento ma in Austria una ricerca ha appurato che un quinto dei conducenti sorpresi contromano in autostrada aveva effettuato la manovra intenzionalmente, per recuperare un congiunto, un animale domestico o un bagaglio (capita anche questo), lasciati in un parcheggio o in un’area di servizio. Si tratta di atteggiamenti assunti da persone poco esperte nella guida, i cosiddetti autisti della domenica, in prevalenza anziani o giovanissimi ancora utilizzatori occasionali della rete autostradale. In Italia, la conferma dell’esistenza di gente disposta a questo ci giunge dalla frequenza con cui vengono contestate infrazioni circa 18 la retromarcia in autostrada, in prossimità di svincoli e aree di servizio dimenticate o superate per distrazione. Secondo la gendarmeria austriaca l’85% degli automobilisti in contromano sarebbe di sesso maschile: la metà di questi sotto i 40 anni e in stato di ebbrezza. Il restante è over 65. In ogni caso assistiamo ad una vera e propria perdita dell’orientamento, dovuto all’incapacità di condurre un veicolo che si concretizza in una manovra sbagliata. Il momento critico di questo evento, la fase in cui comincia l’errore, è in prossimità degli imbocchi, sugli svincoli, dove il conducente non riconosce la strada giusta. Il conducente, in preda al proprio deficit psicofisico, si trova in una posizione contraria al flusso del traffico, ancora in preda a dubbi che ne hanno obnubilato la condotta poco prima. Questa è la fase davvero critica, alla quale non si dovrebbe mai arrivare: il conducente viene colto da un successivo disorientamento al quale si aggiungono stupore, presa di coscienza della situazione, panico, terrore e infine il tentativo istintuale di uscire da quella situazione. Un clas- sico episodio di questo tipo è avvenuto lo scorso agosto sulla Torino-Aosta: possiamo tentare di capire in quali condizioni sia maturato e perché nessuno sia riuscito a scongiurarlo. L’impatto è avvenuto nel cuore della notte (01.30 circa) in carreggiata sud, quella cioè che da Aosta conduce verso Torino, all’altezza di Lessolo. L’autostrada a quell’ora è praticamente deserta e si presenta con un tracciato molto lineare fino al km 40 circa, dopodichè, per alcuni chilometri, diviene una vera e propria gincana, con limiti di velocità di 80 km/h: passato Quincinetto, l’arteria torna armonica e scorrevole fino ad oltre Verres, poi inizia la salita del Montjovet e l’autostrada sale verso Saint Vincent. Questo insieme di particolari è da ritenersi sufficiente per l’analisi oggettiva dell’episodio. F.C., trentareenne milanese, è al volante della sua Ibiza, su cui viaggia anche il suo cane. La sua auto è lanciata ad una velocità forse nemmeno eccessiva sulla carreggiata sbagliata: va a nord percorrendo quella sud. È possibile che l’uomo fosse sotto l’effetto di sostanze psicoattive, alcol o stupefacenti: di sicuro non era in sé, altrimenti non avrebbe percorso tutta quella strada contromano. La stampa riferisce che abbia percorso 40 chilometri ma il dato dovrà essere verificato. L’impatto è avvenuto più o meno al 40esimo chilometro da Torino ma i reporter possono aver equivocato. Secondo altre 19 voci, infatti, l’Ibiza sarebbe entrata in autostrada dal casello di Santhià (Vercelli), che dista 13 chilometri dall’interconnessione con la A5, proprio a due passi da Ivrea. I tabulati di 113 e 112, presi d’assalto dagli automobilisti terrorizzati che incrociavano il folle, aiuteranno gli investigatori ad accertare il particolare. Si badi bene: non è un particolare da poco, perché 15 chilometri o 40, un itinerario rispetto all’altro, cambiano totalmente le cose. Comunque, dove l’autostrada diventa curvilinea, dove cioè chi gli andava incontro non l’ha visto arrivare, l’Ibiza è divenuta il proiettile di un cecchino, finito sulla Zafira di una famiglia cinese. Tre morti e una ferita grave. Il 33enne e il suo cane ne escono vivi. 20 P erché queste tragedie si ripetono? Perché non si riesce ad intervenire con maggiore prontezza? Siamo, lo abbiamo detto più volte, in una borderline. La “soluzione” proposta dall’Asaps D i sicuro dovremmo poter disporre di radio infotraffic in chiave locale, magari con sedi presso le sale radio di società concessionarie o dei COA (che in Piemonte purtroppo non esiste), in grado di informare in tempo reale del pericolo. Non dimentichiamo poi che molti strumenti sono già disponibili, ma semplicemente non sfruttati: pensiamo ai grandissimi tabelloni per messaggio variabile sui quali campeggiano tante belle scritte educative, spesso sostituite da notizie di code o di incidenti, ma che raramente vengono impiegati per informare attivamente l’utenza. Negli Stati Uniti e in Canada i tabelloni vengono invece usati anche per questo scopo, tanto che i cosiddetti “Amber-Alerts” sono una consuetudine. Una curiosità: il nome di questi allarmi, “Amber” appunto, deriva dal tristissimo caso di Amber Hagerman, una bambina che alla fine del secolo scorso fu rapita e poi fu trovata uccisa. Si calcola che solo negli USA gli alerts autostradali abbiano consentito il ritrovamento di circa 200 minori scomparsi. Questo significa che il sistema funziona. Se durante il viaggio vedessimo sui tabelloni luci accese e la notizia che qualcuno ci sta venendo incontro potremmo scegliere di accostare in corsia di emergenza e fermarci fino a cessato allarme. Il progetto potrebbe essere integrato da uno studio mirato che individui i “punti neri” di questo fenomeno, quelli cioè nei quali il contromano si verifica con particolare frequenza. Il problema è che da un punto di vista statistico abbiamo pochissimi elementi sui quali lavorare: generica- mente, in Italia, i contromano non vengono contabilizzati per zona, ma solo per circostanze, come per esempio incidenti ad incroci. Da queste analisi risulta che nel 2004 (ultimi dati disponibili Istat) si sono verificati complessivamente 6.733 incidenti dovuti al contromano, di cui 1.809 in strade extraurbane e 4.924 su strade urbane; nel 2003 i sinistri complessivi erano stati 6.957, di cui 1.879 su strade extraurbane e 5.078 su strade urbane. Attenzione: non si tratta di un impegno da poco, ma chiunque lavori in autostrada o sulla grande viabilità sa benissimo che il contromano si ripete con frequenza giornaliera. È semplicemente la gravità delle sue conseguenze a portarlo sui titoli di testa di un tiggì o sulla cronaca nera dei giornali. Dobbiamo pensare alla viabilità extraurbana come ad un immenso corridoio, nel quale dobbiamo pensare a sentieri di evacuazione e ad uscite di emergenza esattamente come nei locali pubblici, dove tali percorsi sono accuratamente indicati e segnalati. Lo abbiamo già fatto nei tunnel, dopo le tragedie del Bianco, del Gottardo o del Frejus: dunque non stiamo proponendo fantascienza. Una volta avvertiti del pericolo, gli utenti rallenterebbero e non dovrebbero far altro che trovarsi un posto sicuro. Uno di questi potrebbe essere semplicemente la sosta, anche in corsia di sorpasso ma in prossimità di un luogo preventivamente individuato al quale si arrivi dopo un preventivo rallentamento, an- che questo indotto dalla polizia, o tramite segnaletica variabile. La morfologia frastagliata del nostro territorio in questo ci aiuta e certi luoghi potrebbero essere scelti nelle variazioni altimetriche o in concomitanza di curve autostradali importanti, che avrebbero comunque fatto rallentare il traffico. Dove il tracciato è invece assolutamente rettilineo sarebbe la segnaletica variabile a dover incidere sull’andamento del traffico. In tutti i casi, dopo l’Amber Alert, si deve creare una zona fredda (bianca) dove l’utente comprende che di lì a poco dovrà rallentare, una zona tiepida (gialla) dove la velocità sarà progressivamente rallentata, ed una zona calda (rossa) dove arriverà al semaforo e dove scenderà dall’auto per mettersi al riparo. Si tratta di un impegno ciclopico, ce ne rendiamo conto, ma l’eradicazione del fenomeno è fuori discussione: nessuno può impedire fisicamente, a priori, ad un ubriaco di mettersi alla guida o ad un folle di mettere in atto il proposito suicida. La creazione di queste aree, che dovrebbero essere predisposte a cadenze chilometriche regolari, tornerebbe poi comunque utile in caso di incidente o di coda, con minori rischi per il personale tecnico o di polizia e di conseguenza per l’utente in generale, cosicché ogni coda sarebbe segnalata con grande efficacia e solo i folli, ma alla follia non v’è rimedio, non alzerebbero il piede dal gas. Altre soluzioni? ontinuiamo a pensare ai C dissuasori sugli svincoli, a spire annegate nell’asfalto che azionino segnali luminosi e sonori, vere e proprie barriere in area di servizio che si attivano al passaggio di un veicolo contromano. Ai classici rimedi, che però nessuno applica. Pensiamo insomma ad un investimento, che assottigli il margine di rischio; d’altra parte, è impossibile pretendere che una pattuglia possa coprire decine di chilometri e scongiurare la minaccia (ce ne vorrebbero molte di più, ma non arrivano…). Una volta che la miccia è accesa, e potremmo saperlo in tempo reale grazie ai telefonini, bisogna solo mettersi al riparo. 21 A NORMA DI LEGGE Sentenze interessanti e aggiornamenti legislativi Un limite ai poteri degli ausiliari G li ausiliari del traffico sono legittimati ad accertare e contestare violazioni a norme del codice della strada soltanto in materia di sosta e limitatamente alle aree oggetto di concessione. Lo ha stabilito la Cassazione, con la sentenza n. 18186 del 18 agosto 2006, che ha accolto l’opposizione di un automobilista al quale era stata comminata una sanzione per circolazione in corsie riservate ai mezzi pubblici, da un ausiliario del traffico. L’ art. 17, co. 132, della legge 15 maggio 19997, n. 127, ha infatti stabilito che i comuni possono, con provvedimento del sindaco, conferire funzioni di prevenzione e accertamento delle violazioni in materia di sosta a dipendenti comunali o di società di gestione dei parcheggi, limitatamente alle aree oggetto di concessione. Lo stesso articolo dispone che le stesse funzioni sono conferite anche al personale ispettivo delle aziende esercenti il trasporto pubblico di persone nelle forme previste dagli artt. 22 e 25 della legge 8 giugno 1990, n. 142, e successive modificazioni. A tale personale sono inoltre conferite, con le stesse modalità di cui al primo periodo del comma 132, le funzioni di prevenzione e accertamento in materia di circolazione e sosta sulle corsie riservate al trasporto pubblico, ai sensi dell’art. 6, co. 4 lett. C), del d.lgs. 30 apr. 1992, n.285. I l legislatore ha voluto precisare, nei motivi della decisione, che le funzioni degli accertatori della sosta riguardano soltanto le violazioni in materia di sosta e limitatamente alle aree oggetto di concessione, poiché la loro attribuzione è apparsa strumentale rispetto allo scopo di garantire la funzionalità dei parcheggi, che concorre a ridurre, se non ad evitare, il grave problema del congestionamento della circolazione nei centri abitati. In tal senso, è significativo che al personale in esame può essere conferita anche la competenza a disporre la rimozione dei veicoli, ma esclusivamente nei casi in cui venga impedito di accedere ad un altro veicolo regolarmente in sosta, oppure lo spostamento dei veicoli in sosta, in seconda fila, negli spazi riservati allo stanziamento e alla fermata dei veicoli. Ne consegue che gli ausiliari del traffico, in tanto sono legittimati ad accertare e contestare violazioni a norme del codice della strada, in quanto dette violazioni concernono le disposizioni in materia di sosta. Laddove, invece, le violazioni consistono in condotte diverse, quale, nella specie, la circolazione in corsie riservate a mezzi pubblici, l’accertamento può essere compiuto dal personale ispettivo delle aziende di trasporto pubblico di persone, ma non anche dagli ausiliari del traffico. (tratto da www. Altalex.it) Il ritardo del treno causa danno non patrimoniale risarcibile S e il treno arriva in ritardo Trenitalia Spa deve risarcire il danno non patrimoniale subito dal viaggiatore. La decisione del Giudice di pace di Bari si inserisce in una tendenza assai ampia a riconoscere la risarcibilità del danno non patrimoniale da inadempimento contrattuale. E questa considerazione non pare del tutto priva di rilievo in ragione della discutibile motivazione in un punto di disapplicazione della disciplina limitativa della responsabilità del vettore. (da Quotidiano Giuridico N 30/06/anno 2006) 22 segnalazione dall’agenzia “infortunistica TADDIA” di MANTOVA 23 24 anno I numero IV DICEMBRE 2006 NOTIZIARIO DELL’ASSOCIAZIONE edizione riservata ai lettori di taddiaInforma 25 A.N.T.A.C.C.I.S. INFORMA Incidenti, la mappa delle cause Negli ultimi cinque anni 322mila persone sono rimaste coinvolte in un incidente stradale: come se l’intera città di Verona, o Parma, avesse avuto un incidente. è il dato principale che emerge dal terzo rapporto annuale realizzato dal Censis e dal Consiglio nazionale dei periti industriali (Cnpi) sulla sicurezza in Italia. Nel rapporto si sottolinea che nonostante gli incidenti nel quinquennio 2000-2004 siano diminuiti (-1,7%), il numero delle persone coinvolte è cresciuto di oltre il 50% (52,9%), passando dai 210mila del 2000 ai 322mila del 2004. “Ma l’indice di nocività sociale degli incidenti stradali - è detto ancora nel rapporto - è molto critico: si stima che le persone coinvolte siano molte di più, oltre un milione e 400mila, molte delle quali non denunciano nemmeno l’evento, il più delle volte per non incorrere nelle sanzioni di tipo assicurativo”. Quanto alle cause degli incidenti, la prima resta stanchezza e distrazione (38,8%), seguite dal mancato rispetto della segnaletica (17,1%). Le principali infrazioni commesse dagli italiani alla guida, sempre secondo il rapporto, sono il superamento dei limiti di velocità (33,6%), parlare al cellulare senza l’auricolare (27,3%), fumare (15,7%), e mangiare (10,4%). Negli ultimi tre mesi le infrazioni più frequenti sono state l’andare troppo veloce (21,7%), passare con il rosso (11,5%) e non rispettare i passaggi pedonali (11,8%). La ricerca del Censis e del Consiglio dei periti evidenzia anche che non è in autostrada che avviene il maggior numero di incidenti e quelli in cui si subiscono più danni, ma in città, dove avviene il 66,7% degli scontri con conseguenze per le persone coinvolte. Nelle città infatti ci sono i maggiori ostacoli alla sicurezza stradale, come il traffico, i parcheggi non regolari, la segnaletica stradale assente e la scarsa illuminazione. Una parte della ricerca è dedicata poi al “dopo-incidente”, quando cioè i cittadini hanno a che fare con le assicurazioni. La ricerca ha messo in evidenza che gli italiani hanno una bassissima fiducia nei confronti dei periti assicurativi (in una scala da 1 a 3 dove l’1 corrisponde alla massima fiducia, i periti ottengono un 2,2), mentre i tecnici più apprezzati sono i vigili del fuoco (1,3 il punteggio dei pompieri). Il 30% degli intervistati sottolinea infatti che nella fase successiva all’incidente “serve un perito che non faccia soltanto gli interessi delle aziende assicurative”. Tratto da Kataweb Motori A.N.T.A.C.C.I.S. CURIOSITà Tra amici è reato farsi male Ora le partite a calcetto tra amici dovranno essere proprio amichevoli. Basta con panciuti atleti del martedì sera al circolo, impegnati in entrate alla “Cannavaro”. Chi ama il gioco “maschio” fuori luogo ora deve stare attento: la quarta sezione della Cassazione, legiferando in merito a un caso nato da una partita tra amici a calcetto, ha stabilito che i giocatori devono tenere sotto controllo il proprio “ardore agonistico” perché il non farlo può diventare reato perseguibile penalmente. Per le entrate scorrette, infatti, non basta più l’amico arbitro: la punizione può arrivare dal giudice e può essere molto più pesante di un calcio di rigore. E per la Cassazione la “schiappaggine” non può essere un alibi. Un’amichevole deve essere un’amichevole: senza calci.Tutto nasce dalla conferma della condanna per lesioni colpose gravi inflitta a Giovanni G., calciatore nella serie B di calcio a cinque, perchè con una “entrata in scivolata di estrema irruenza e violenza” aveva colpito l’avversario Giuseppe V. al ginocchio destro. La Corte di Cassazione ha emesso una sentenza che farà giurispudenza, e, di conseguenza, eventuali futuri casi analoghi dovranno tenerne conto. In tale provvedimento, destinato a scatenare polemiche a iosa, la corte ha stabilito che, quando i giocatori disputano una partita amichevole, da parte dei contendenti è necessaria “particolare cautela e prudenza per evitare il pregiudizio fisico per l’avversario e quindi un maggior controllo dell’ardore agonistico”. Il fatto. Il succitato Giovanni C., giocatore che aveva militato nella serie B di calcio a cinque, durante un incontro amichevole con dilettanti e amici che mai avevano giocato a calcio, non controllando il suo ar- dore agonistico, aveva fatto un’entrata “in scivolata” colpendo al ginocchio destro uno degli avversari. La Corte d’appello di Palermo, due anni dopo, lo aveva condannato a 200 euro di multa per lesioni colpose gravi. Il ‘colpevole’ dell’intervento aveva fatto ricorso in Cassazione, sostenendo che “proprio in quanto giocatore di sottocategoria” non sarebbe stato in grado di compiere un intervento agile e controllato. Insomma la sua tesi difensiva era che, potendo, non avrebbe fatto male all’avversario, ma non essendo un calciatore di livello, non era stato capace di “entrare” come sarebbe stato giusto. La Corte ha invece respinto il ricorso, ribadendo che quando si è davanti ad una “fattispecie sportiva consistita in una esibizione-allenamento, e ad altra consistita in un incontro di calcio tra dilettanti”, è necessario che da parte dei contendenti sia utilizzata “particolare cautela e prudenza per evitare il pregiudizio fisico dell’avversario”. Il particolare non è da trascurare, perché il fatto che ci si riferisca a un incontro di dilettanti potrebbe far giurisprudenza anche a livelli più alti, anzi, lì ci sarebbe l’aggravante che gli atleti in campo sarebbero capaci di controllarsi. Cosa accadrà? Fin quando non avverrà un fatto analogo con un altro ricorso e una sentenza che farà giurispudenza sostituendo questa a livello dilettatistico si andrà avanti così. A livelli alti il discorso è ovviamente diverso perché esiste la famosa ‘clausola compromissoria’ per cui un professionista non potrebbe rivolgersi alla giustizia ordinaria per un evento accaduto sul campo. Potrebbe, perchè al momento le attuali vicende confermano esattamente Tratto da Kataweb Sport il contrario. A.N.T.A.C.C.I.S. UTILITIES Come affrontare le rotatorie La rotatoria è un’intersezione nella quale i flussi veicolari non si incrociano e la circolazione avviene in senso antiorario. Viene segnalata dall’apposito segnale di prescrizione (segnale circolare a fondo blu, con tre frecce bianche che indicano il verso di circolazione in senso antiorario). In presenza di una rotatoria, la circolazione può essere regolata dalla consueta norma della precedenza a destra (per cui chi accede dai bracci di entrata ha la precedenza); oppure può essere data la precedenza ai veicoli che circolano nella rotatoria stessa. In quest’ultimo caso (molto diffuso negli altri paesi europei) ai veicoli che si immettono nella rotatoria viene imposto di “dare la precedenza” o di “fermarsi e dare la precedenza”, tramite appositi segnali verticali composti. In qualsiasi caso, prima di impegnare la rotatoria occorre prestare attenzione alla segnaletica, moderare la velocità ed usare sempre la massima prudenza, controllando nel contempo il comportamento degli altri utenti. Il largo impiego di rotatorie è giustificato dal generale miglioramento delle condizioni di sicurezza che queste offrono, rispetto alle intersezioni “a raso” di tipo “tradizionale”. Infatti, se ben concepite e correttamente utilizzate, le rotatorie presentano i seguenti vantaggi: • Un numero inferiore di “punti di conflitto” tra i veicoli rispetto agli incroci tradizionali, con conseguente eliminazione degli incidenti per scontro frontale e minore effetto degli eventuali impatti in caso di mancata precedenza. Inoltre si ha una maggiore facilità di svolta, sia a destra che a sinistra. • La riduzione della velocità dei veicoli, che rende il traffico più uniforme e continuo e mette a disposizione dei conducenti tempi di reazione più lunghi. • La possibilità di effettuare l’inversione di marcia con facilità, senza manovre pericolose e contro la norma. • La riduzione della gravità degli incidenti, dovuta al fatto che la maggior parte dei conducenti nelle rotatorie viaggia con velocità simili. • La riduzione dell’inquinamento acustico e atmosferico. • Una maggiore facilità di attraversamento per i pedoni rispetto all’incrocio tradizionale, poiché i veicoli provengono da percorsi ben definiti ed il pedone deve quindi controllare un minor numero di “punti” prima di effettuare l’attraversamento. • Capacità superiore a quella di un incrocio ordinario. • A parte la manutenzione dell’isola rotazionale (che può essere minima), la rotatoria non richiede una manutenzione specifica e non comporta costi di gestione (non può rimanere in panne come i semafori...). Studi e ricerche sull’incidentalità stradale condotti a livello nazionale e internazionale confermano i vantaggi della rotatoria in termini di sicurezza: dopo la realizzazione di rotatorie al posto delle intersezioni tradizionali si osserva, infatti, una generale riduzione degli incidenti, e in particolare di quelli mortali o con feriti, che tendono a ridursi in misura maggiore rispetto ai sinistri che implicano solo danni materiali. D’altra parte, le rotatorie presentano anche alcuni svantaggi: • La velocità modesta che si crea nella rotatoria non è adatta alle grandi arterie di scorrimento; • Il traffico pedonale viene ostacolato per l’allungamento degli attraversamenti; • La rotatoria si rivela pericolosa in caso di contemporanea presenza di veicoli pesanti e biciclette. Tratto da WWW.LASTRADASIAMONOI.IT INCONTRACI ON LINE: WWW.ANTACCIS.ORG SCRIVICI: [email protected] 28 Grande Novità XXXXXXXXXXXXXX (di Giorgia Marchesini) XXXXXXXXXXXXX 10 sedute per un corpo perfetto contro i centimetri di troppo vieni a provare il nuovo strumento estetico a tecnologia non invasiva dai risultati incredibili e duraturi 051 303684 Via S.Stefano 130 Bologna XXXXXXXXXXXX XXXXXXXXXXXXX 30 (di Giorgia Marchesini) FOCUS ON Lo speciale di questo numero CHE ARIA TIRA Il traffico urbano come causa dell’inquinamento atmosferico (di Giorgia Marchesini) C on l’avvicinarsi dell’inverno si ripropone una delle problematiche urbane più discusse: l’inquinamento atmosferico. Nel significato più ampio esso si può definire come la presenza nell’atmosfera di sostanze che causano un effetto misurabile sull’essere umano, sugli animali, sulla vegetazione o su diversi materiali; queste sostanze solitamente non sono presenti nella normale composizione dell’aria, oppure lo sono ad un livello di concentrazione inferiore. G li agenti inquinanti vengono generalmente distinti in due gruppi principali: quelli di origine antropica, cioè prodotti dall’uomo, e quelli naturali. L’inquinamento originato dall’uomo è il principale responsabile del peggioramento della qualità dell’aria, ma non bisogna dimenticare comunque l’importanza di quello di origine naturale, che ha sempre fatto parte della storia dell’uomo. Le polveri e i vari gas emessi dai vulcani, dagli incendi delle foreste e dalla decomposizione dei composti organici entrano in atmosfera ad intervalli più o meno regolari, in qualche caso a livelli che possono causare degli effetti drammatici a carico del clima. In ogni caso bisogna sottolineare che gli inquinanti naturali non rappresentano necessariamente un serio problema come possono esserlo gli inquinanti generati dalle attività umane, perché risultano spesso notevolmente meno pericolosi dei composti prodotti dall’uomo e non si concentrano mai sulle grandi città. L o scorso anno, durante la stagione fredda, le conseguenze negative prodotte dall’esposizione ai vari agenti inquinanti ha rappresentato un’emergenza per molti comuni italiani, spingendo numerosi sindaci ad emanare provvedimenti restrittivi riguardanti la circolazione del traffico. Il tema della qualità dell’aria che respiriamo nelle nostre città è da alcuni anni una delle principali preoccupazioni delle amministrazioni pubbliche, sollecitate dai limiti imposti dalle normative europee e nazionali che richiedono l’adozione di soglie di attenzione più basse per varie sostanze inquinanti. L’ attuale normativa europea, che si pone così all’avanguardia in Italia e in Europa, stabilisce provvedimenti di limitazione della circolazione quando il limite di attenzione di 50 microgrammi per metro cubo di polveri giornaliero viene superato per più giorni di seguito, e il blocco totale della circolazione in caso di superamento del livello di allarme pari a 100 microgrammi per metro cubo. Per quanto riguarda la media annuale, invece, la normativa europea fissa un limite di 40 microgrammi per metrocubo che si prevede di portare ad uno standard (entro il 2010) di 20 μg/m3. Nelle otto maggiori città italiane l’inquinamento atmosferico urbano è stato responsabile nell’anno 2000 di 3.472 decessi, 4.597 ricoveri ospedalieri, decine di migliaia di casi di disturbi bronchiali e asmatici ogni anno, 10 morti al giorno per smog. I dati, quindi, appaiono drammaticamente gravi. Uno studio del Centro Europeo Ambiente e Salute dell’Oms mette infatti in evidenza l’impatto sulla salute dei cittadini delle alte concentrazioni di inquinanti nell’aria delle città italiane calcolando le morti, i ricoveri ospedalieri ed i casi di malattia imputabili alle concentrazioni medie di PM10 (la frazione respirabile delle polveri che grazie al piccolo diametro può arrivare sino alle vie più profonde portandosi dietro sostanze altamente inquinanti e spesso cancerogene come il benzopirene). L’impatto dell’inquinamento da PM10 sulla salute dei residenti stimato nelle 8 maggiori città italiane ha rivelato che nella popolazione di oltre trent’anni il 4,7% di tutti i decessi osservati nel 1998, pari a 3.472 casi, è attribuibile al PM10 in eccesso. Se ne desume che riducendo il PM10 ad una media di 30 μg/m3 si potrebbero prevenire circa 3.500 morti all’anno soltanto nelle otto città più grandi. Si aggiungono, inoltre, stime di migliaia di ricoveri per cause respiratorie e cardiovascolari, e decine di migliaia di casi di bronchite acuta 31 e asma fra i bambini al di sotto dei quindici anni, che potrebbero essere evitati riducendo le concentrazioni medie di PM10 a 30 μg/m3. “La salute pubblica va salvaguardata con ogni mezzo”, ha dichiarato recentemente l’ex presidente nazionale di Legambiente Ermete Realacci, “Amministratori e sindaci dovrebbero impegnarsi in maniera decisiva affinché quello dell’inquinamento non sia più il principale male delle nostre città”. Migliorare la mobilità, rendere più veloci i percorsi degli autobus proteggendo le corsie preferenziali, sostenere l’uso di mezzi alternativi: dal car-sharing all’auto in multiproprietà, fino alla sperimentazione di veicoli alimentati con tecnologie più moderne ed ecocompatibili, sono tutti possibili interventi per contenere l’inquinamento atmosferico e per ottenere importanti risultati in termini di salute e di riduzione dei costi sociali. In merito si potrebbe dare la parola ai cittadini con i referendum consultivi in tema di traffico e mobilità. “I nostri dati”, dichiara Roberto Bertollini, direttore del Centro Europeo Ambiente e Salute dell’OMS, “dimostrano la gravità dell’inquinamento atmosferico nelle città italiane. Questo studio non considera che una parte del problema (alcuni effetti delle polveri fini) e fornisce verosimilmente una sottostima, ma è ormai evidente che migliaia di cittadini italiani di tutte le età che vivono nelle grandi città si ammalano e muoiono a causa dell’inquinamento urbano che si somma e moltiplica gli effetti di altri fattori di rischio per la 32 salute. Decine di migliaia di attacchi d’asma e casi di bronchite acuta nei bambini sono evitabili. E sfortunatamente il problema è condiviso dalle città italiane con altre metropoli europee, come dimostrato da un recente studio pubblicato sulla prestigiosa rivista Lancet ed effettuato con la stessa metodologia da noi impiegata in Italia. Occorre promuovere politiche di contenimento delle emissioni che coinvolgano i cittadini, e che mirino ad una effettiva e duratura riduzione dell’inquinamento atmosferico che nelle città italiane è principalmente e per gran parte dell’anno associato al traffico veicolare”. I benefici potenzialmente raggiungibili dipendono naturalmente da quanto si riducono le concentrazioni. Con abbassamenti più o meno accentuati, i benefici sarebbero in proporzione: ad esempio, per la mortalità (ma analoghe considerazioni valgono per tutti gli esiti sanitari), riducendo l’inquinamento a 40 μg/m3 sarebbe possibile evitare circa 2000 morti; riducendolo a 30 μg/m3 sarebbe possibile evitarne circa 3500; riducendo l’inquinamento a 20 μg/m3 sarebbe possibile evitare circa 5500 morti. Uno studio condotto nel 2000 in Austria, Francia e Svizzera sui costi sanitari dell’inquinamento atmosferico ha evidenziato che il numero dei casi di bronchite acuta nei bambini attribuibili all’inquinamento atmosferico (PM10 in totale) sono ben 543.300, di cui 300.000 dovuti proprio allo smog generato dal traffico veicolare. Dei 37.800 ricoveri ospedalieri determinati dall’inquinamento atmosferico, ben 25.000 sono dovuti ai veleni prodotti dal traffico, così come 162.000 casi di attacchi di asma nei bambini (sul totale di 300.900). Su 30,5 milioni di giorni lavorativi ridotti a causa di malattie respiratorie, ben 16 milioni sono generati dall’inquinamento da traffico, mentre per la mortalità nei tre paesi, lo studio fornisce oltre 40.500 casi di cui 21.000 attribuibili sempre allo smog da traffico. Nei tre Paesi l’inquinamento atmosferico riconducibile al traffico veicolare produce costi per 27 miliardi di Euro l’anno, pari a 360 euro pro capite. M a come la pensano i cittadini? Quanto ritengono rilevante l’impatto ambientale del traffico sull’inquinamento delle proprie città? Un’indagine condotta nell’ambito dell’Osservatorio Scienza e Società permette di approfondire le opinioni su questo tema a partire dall’identificazione delle sue cause, affrontando il tema delle responsabilità individuali e istituzionali per giungere all’individuazione dei comportamenti ritenuti più opportuni. Gli italiani percepiscono il traffico automobilistico come principale causa di inquinamento urbano. Il dato assume particolare rilevanza considerando che ben sei italiani su dieci lo considerano il primo fattore di degrado della qualità dell’aria, nettamente davanti alle emissioni di industrie e impianti domestici di riscaldamento (24% e 10% rispettivamente). Questa opinione è in linea con numerosi studi che individuano nel traffico veicolare la maggiore causa di inquinamento e di superamento dei limiti fissati dalle normative. Vediamo ora quali potrebbero essere, secondo il parere degli italiani, i comportamenti più efficaci per fronteggiare il problema dell’inquinamento. A livello individuale, gli intervistati sono soprattutto disposti ad utilizzare i mezzi pubblici, modificando così le proprie abitudini legate all’uso di auto e motoveicoli privati (52,7%). Meno chiara, invece, la propensione ad acquistare veicoli scarsamente inquinanti (28,9%). Queste intenzioni sono più diffuse tra i meno giovani e le donne, soprattutto per quanto riguarda l’uso dei mezzi pubblici. Ancora più circoscritta infine è l’intenzione di contribuire economicamente al sostegno della ricerca finalizzata a limitare l’inquinamento (9,6%), sostenuta da coloro che hanno un alto livello di scolarità. Dai dati dell’indagine emerge chiaramente un orientamento che ritiene necessario affrontare il problema dell’inquinamento da traffico mediante un’azione incisiva dello Stato in due direzioni: sovvenzionando i trasporti pubblici e favorendo la produzione di automobili meno inquinanti (31,2 e 30%). Accanto a questi provvedimenti si ritiene utile che lo Stato intervenga a sostegno della ricerca per ridurre l’inquinamento (20%) e, in misura minore, per incoraggiare i comuni ad adottare provvedimenti di limitazione del traffico (13,2%). Il finanziamento della ricerca viene dunque ritenuto un’importante prerogativa delle istituzioni statali più che collegato al contributo diretto dei singoli cittadini. A nche analizzando il ruolo delle amministrazioni locali troviamo un’indicazione del fatto che gli italiani attribuiscono un ruolo prioritario, in termini di policy, alle agevolazioni per il trasporto pubblico. La possibilità di usufruire di facilitazioni economiche è di gran lunga la misura ritenuta più efficace da metà degli intervistati, soprattutto dai meno giovani e meno scolarizzati, mentre altri interventi di tipo restrittivo raccolgono pochissime adesioni. E’ il caso dei limiti imposti al traffico urbano consentendo la circolazione a targhe alterne (19,1%) oppure con il blocco totale della circola- zione (14,8%). Misure ancor più drastiche, come il pagamento di un pedaggio per entrare nei centri storici, sono giudicate positivamente solo da una ristretta minoranza (7,4%). U no sguardo complessivo ai dati consente quindi di riconoscere una generale preoccupazione per la qualità dell’ambiente urbano, in cui prevale l’attenzione alle responsabilità istituzionali soprattutto per quanto riguarda le misure volte a facilitare l’uso di mezzi pubblici, la proposta di incentivi che favoriscano la produzione di veicoli alimentati con carburanti alternativi e in minor misura agli investimenti di ricerca in questo settore. Nel contempo si rileva una significativa disponibilità all’assunzione di responsabilità da parte dei cittadini: una disponibilità che, opportunamente sostenuta, potrebbe favorire comportamenti in grado di migliorare la qualità dell’aria che respiriamo. A tale scopo viene indicata con chiarezza la necessità di agire su più fronti, valorizzando le soluzioni alternative e i comportamenti virtuosi piuttosto che inasprire le sanzioni e le misure di contenimento. 33 AREA DI SERVIZIO La rubrica dell’autotrasportatore CURVE PERICOLOSE I consigli tecnici per evitare il pericolo ribaltamento (Tratto da TIR, periodico dell’albo trasportatori-n° 86) I l ribaltamento è uno dei pericoli tra i più temuti dai conducenti di veicoli industriali. “In curva o in conseguenza di una brusca sterzata, per evitare un ostacolo, un mezzo pesante può incorrere in un ribaltamento provocato da due forze: la centrifuga e la inerziale. Quando si effettuano queste manovre bisogna cercare di non superare i limiti di stabilità del veicolo, perché o si perde l’aderenza, e quindi abbiamo uno sbandamento, con conseguente sottosterzo o sovrasterzo, oppure subiamo il ribaltamento - ci spiega Gianni Tonti, direttore tecnico di Asc, Automotive safety driving, di Vairano Vidigulfo, in provincia di Pavia - Se analizziamo i fenomeni dal punto di vista della fisica, abbiamo il rovesciamento del mez- 34 zo quando il momento ribaltante (dato dalla forza centrifuga, che spinge all’esterno della curva, moltiplicata per altezza del baricentro del mezzo) è superiore al momento stabilizzante (forza peso x metà della larghezza carreggiata)”. Sembra un calcolo complicato ma tanti tra gli autisti esperti ogni giorno riescono a controllare questo fenomeno. C osa bisogna fare per evitare il “pericolo ribaltamento”? “Bisogna ridurre la forza centrifuga e ridurre l’altezza del baricentro - ci spiega il direttore tecnico di Asc - Per ridurre la forza centrifuga bisogna diminuire la velocità. La disposizione del carico è invece determinante per determinare l’altezza del baricentro. Siccome il baricentro è il punto immaginario in cui si considera concentrato tutto il peso del veicolo, bisogna disporre il carico in modo che, come sanno bene tutti gli autotrasportatori, la merce più pesante sia collocata in basso, il peso venga distribuito uniformemente su ogni ruota, sia fissato rigidamente e non possa spostarsi”. P iù problematico è il trasporto dei liquidi in cisterna che in curva spostano il baricentro verso l’alto e che nei rapidi cambi di direzione hanno dei riflussi che aumentano l’instabilità del veicolo. Quali consigli di guida possiamo dare in questi casi? “Per affrontare correttamente le curve ed evitare lo sbandamento o il ribaltamento - ci spiega ancora il nostro istruttore - bisogna innanzitutto esaurire la fase di frenatura prima dell’inizio della curva, evitando di frenare con le ruote sterzate. Bisogna cercare poi di impostare una traiettoria corretta, con il raggio di curvatura più ampio possibile, perché, a parità di velocità, la forza centrifuga diminuisce. La curva va percorsa in decelerazione, per dare un maggior carico all’asse anteriore che deve dare direzionalità al veicolo. In curva va mantenuta una velocità costante, sempre con lo stesso angolo di sterzo, in modo che su ogni ruota si distribuisca il peso uniformemente. L’accelerazione in uscita dalla curva va effettuata gradualmente e contemporaneamente bisogna raddrizzare il volante, per riprendere agevolmente la marcia in rettilineo”. F acile a dirsi, ma in pratica è molto più difficile. La tecnologia ci viene incontro, mettendo a disposizione dei AREA DI SERVIZIO La rubrica dell’autotrasportatore sistemi elettronici quali l’Esp e l’Rsp, che controllano la stabilità del veicolo in curva e che possono aiutare il conducente ad evitare il ribaltamento, sempre che non vengano superati i limiti fisici della dinamica del veicolo. E quindi l’abilità conta eccome. “Il miglior dispositivo di sicurezza che possiamo installare sul nostro automezzo siamo noi stessi, con la nostra competenza nella guida – dice l’ingegner Paolo Mauri, responsabile della Asc di Vairano – Spesso però capita di confondere l’esperienza con quella che è una corretta formazione per guidare con sicurezza il nostro automezzo. Anche l’autista più esperto spesso non sa che cosa può accadere in determinate situazioni e quali sono le manovre di emergenza da attuare. Prendiamo l’esempio di un pilota di aeroplani: è obbligato a conoscere e praticare manovre di emergenza praticamente ad occhi chiusi. Ma per gli autisti, che hanno un bel peso di responsabilità quando guidano, non è così. Molti si guadagnano un volante dopo la scuola guida e un po’ di pratica con un autista più esperto. Non esistono invece dei corsi di aggiornamento professionale per la categoria degli autotrasportatori. In questi ultimi anni abbiamo assistito ad una crescente sensibilità da parte degli autotrasportatori e delle aziende che gestiscono mezzi pesanti a ricevere in forma strutturata e didattica nozioni utili.” - commenta Paolo Mauri, amministratore di Asc, che prosegue - “In molti oggi si rendono conto che l’esperienza di guida maturata non sempre consente di gestire situazioni di rischio. Nasce così l’esigenza di affiancare la pratica, con esercizi di guida specifici per la gestione delle emergenze, ad approfondimenti teorici che riprendono le leggi base della fisica e della meccanica e fluidodinamica.” Il mondo del trasporto pesante ha una sua specificità legata alle diversità di un mezzo rispetto all’altro, sia per dimensioni che per funzione; basti pensare a quanto è diversa un’autobotte rispetto, per esempio, ad un mezzo trasporto-terra, o a una spazzatrice stradale. O ccorrono quindi corsi specializzati e personalizzati a seconda della specificità della flotta di automezzi ed il lavoro svolto da questi? “Presso il centro di Vairano abbiamo sviluppato progetti specifici per rispondere alle necessità dell’autotrasporto – risponde Mauri – i corsi di guida sicura su mezzi pesanti sono pensati e studiati sulla base della flotta del cliente, sulle operazioni che gli autisti devono compiere in sicurezza ogni giorno e sulle situazioni di pericolo che potrebbero dover affrontare. Ad esempio abbiamo recentemente realizzato un corso per gli oltre 600 autisti di Amsa. Il parco macchine prevedeva motocarri, compattatori e spazzatrici. A noi è stato richiesto di affrontare il tema del ribaltamento in curva di questi mezzi di lavoro. La BP, invece, ci ha chiesto di svolgere un corso, con un focus particolare sull’aggancio e sgancio delle autobotti dal rimorchio, oltre ad un aggiornamento sulle normative”. 35 36 insieme a Voi da oltre 15 anni Agenzie in tutta Italia per tutelare i vostri DIRITTI e ottenere il giusto RISARCIMENTO del vostro incidente stradale in questo numero diamo il benvenuto alle nuove agenzie di Castellammare del Golfo (TP) Milano Civitanova Marche (MC) 37 TADDIA IN ITALIA Le schede delle agenzie affiliate accanto a voi in tutta Italia LOMBARDIA ABBIATEGRASSO (MI) 20081 - C.so Matteotti 56 tel./fax 02.94.65.129 r.a. e-mail: [email protected] BRESCIA 25123 - Via Pusterla n° 16 tel. 030.29.06.414 fax 030.28.100.49 e-mail: [email protected] BUSTO ARSIZIO (VA) 21052 - Via Quintino Sella n° 41a tel. 0331.69.56.10 fax 0331.68.54.23 e-mail: bustoarsizio@infortunistica .it GALLARATE (VA) 21013 - Via Mazzini n° 1 tel. 0331. 77.43.85 fax 0331.77.37.85 e-mail: [email protected] MONTANO LUCINO (CO) 22070 - P.za Europa Unita 1 tel./fax 031.47.33.27 e-mail: [email protected] MANTOVA 46100 – Viale Montello n° 19/a tel./fax 0376.22.01.27 e-mail: [email protected] MILANO in apertura 20146 – Via Giambellino, 128 e-mail: [email protected] mobile: 340.3933179 - 335.6391544 PADERNO DUGNANO (MI) 20037 - Via Walter Tobagi 7/D tel. 02.910.84.328 - fax 02.918.10.46 e-mail: [email protected] VARESE 21100 - Via Sanvito Silvestro n° 111 tel. 0332.82.42.58 fax 0332.21.06.72 e-mail: [email protected] 38 TRENTINO ALTO ADIGE SELEZIONIAMO CANDIDATI TITOLARI VENETO SELEZIONIAMO CANDIDATI TITOLARI FRIULI VENEZIA GIULIA SELEZIONIAMO CANDIDATI TITOLARI VALLE D’AOSTA SELEZIONIAMO CANDIDATI TITOLARI PIEMONTE SELEZIONIAMO CANDIDATI TITOLARI LIGURIA SARZANA (SP) 19038 - Via Cisa n° 131 tel. 0187.60.35.66 - fax 0187.60.54.96 e-mail: [email protected] TADDIA CONSIGLIA Le aziende convenzionate regione per regione aziende di qualità scelte da www.infortunistica.it LOMBARDIA Carrozzeria Brevi Euro Carrozzeria Via Pasteur 11 CINISELLO BALSAMO (MI) 02.660.490.62 Autovittani service snc Via Asiago 23 loc. Tavernola COMO 031.573.210 Carrozzeria Girotti Via Carcano n° 5 MASLIANICO (CO) 031.512.593 Carrozzeria Moderna Via Tentorio 2/g loc. Camerlata COMO 031.524.165 Carrozzeria Borgonovi Via Martinelli 2 ss Ostigliese MANTOVA 0376.370.191 Tea onoranze funebri Via Nenni 1 MANTOVA 0376.319.711 Autosalone Carrozzeria Effeauto Via D. Alighieri, 49 BAGNOLO S. VITO (MN) 0376.25.31.81 Carrozzeria Flisi Via Nuvolari, 13 MONTANARA DI CURTATONE (MN) 0376.49495 Carrozzeria Delta Car Via C. Battisti 17 OLGIATE OLONA (VA) 0331.641.777 Zona industriale quartiere Mirabella ABBIATEGRASSO (MI) 02.96.66.642 Carrozzeria Nuova adriatica Via Martiri per la libertà 13 ABBIATEGRASSO (MI) 02.946.28.64 Carrozzeria Carroccio Via Oberdan 1 LEGNANO (MI) 0331.401.310 BWM motolavaggio Viale Testi 177 MILANO 02.661.18.156 Carrozzeria Cristani Via E. Ferri 21 BRESCIA 030.23.10.524 Carrozzeria De Vitalis Viale S. 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D'Acquisto 2 CASTELLANZA (VA) 0331.50.12.94 Carrozzeria Europa Via Volta 7 GERMIGNAGA (VA) 0332.530.455 Carrozzeria LG Via Ranchet 9a GALLARATE (VA) 0331.245.400 Carrozzeria Zoccarato Via Ortigara 13 FAGNANO OLONA (VA) 0331.61.93.18 Carrozzeria Tagliabue Via Piaggio 40 PADERNO DUGNANO (MI) 02.990.45.145 Carrozzeria Prestige Via Verdi 79 GERMIGNAGA (VA) 0332.510.077 Carrozzeria Verbano Via Rossini 19 LUINO (VA) 0332.53.14.46 39 TADDIA IN ITALIA Le schede delle agenzie affiliate accanto a voi in tutta Italia EMILIA ROMAGNA ARGENTA (FE) 44011 - Via Mazzini, 2/A tel./fax 0532.85.28.78 e-mail: [email protected] BOLOGNA 40138 - Via Massarenti, 180/A tel. 051.63.69.452 r.a. - fax 051.34.65.66 e-mail: [email protected] BOLOGNA 1 40133 - Via Emilia Ponente, 76/78 tel. 051.31.37.63 - fax 051.64.27.670 e-mail: [email protected] CENTO (FE) 44042 - Viale Bulgarelli 7/B tel. 051.683.04.08 - fax 051.68.57.966 e-mail: [email protected] FERRARA 44100 - Corso Porta Po, 121/B tel. 0532.24.19.57 - fax 0532.21.71.33 e-mail: [email protected] FORLI' (FC) 47100 - Via Primavera, 27/29 tel. 0543.31.401 - fax 0543.45.81.12 e-mail: [email protected] FUNO DI ARGELATO (BO) 40050 - Via Galliera, 182/184 tel. 051.66.47.623 - fax 051.86.50.399 e-mail: [email protected] IMOLA (BO) 40026 - Via Emilia, 308/B tel. 0542.28.922 - fax 0542.010.765 e-mail: [email protected] MEDICINA (BO) 40059 - Via A. Saffi 112 tel. 051.69.70.725 - fax 051.69.71.469 e-mail: [email protected] MODENA 41100 - via Bonacini 283/285 tel. 059.27.06.67 fax 059.36.81.117 e-mail: [email protected] MOLINELLA (BO) 40062 - Via Marconi, 6 tel./fax 051.88.71.77 e-mail: [email protected] 40 RASTIGNANO (BO) 40067 - Via Andrea Costa, 13 tel. 051.626.05.42 - fax 051.626.54.75 e-mail: [email protected] RIALE DI ZOLA PREDOSA (BO) 40069 - Via Risorgimento n.39/1 tel. 051.616.70.88 fax 051. 616.75.41 e-mail: [email protected] SAN GIOVANNI IN PERSICETO (BO) 40017 - Circonvallazione Dante, 24 tel. 051.687.90.20 - fax 051.687.68.52 e-mail: [email protected] SAN GIUSEPPE DI COMACCHIO (FE) 44020 - Via Lido di Pomposa n° 47 tel. 0533.38.29.01 - fax 0533.38.81.19 e-mail: [email protected] SAN LAZZARO DI SAVENA (BO) 40068 - Via Emilia, 50 tel. 051.62.71.477 - fax 051.627.59.30 e-mail: [email protected] scegliete le aziende consigliate da TADDIA CONSIGLIA Le aziende convenzionate regione per regione EMILIA ROMAGNA Carrozzeria Bernardi www.infortunistica.it Carrozzeria Futurcar Via dei Fonditori 24 MODENA 059.28.35.16 Autocarrozzeria Truppa Gaetano Via Copernico 93 NONANTOLA (MO) 059.547.584 Carrozzeria Battaglia e Bolognesi Via Modena 232 FERRARA 0532.52.355 Carrozzeria Beltrami Via C. Cattaneo 78 FERRARA 0532.91.684 Motofficina Bisi Via Bologna 154/A FERRARA 0532.766.761 Automaster Via Padova 277 loc. Pontelagoscuro FERRARA Autopratiche Motta Via Bologna 98/a FERRARA 0532.76.29.90 Carrozzeria Roncarati Remo via Chendi 18 FERRARA 0532.61.690 Carrozzeria Sivieri Claudio S.P. per Formignana 35 COPPARO (FE) 0532.860.947 Carrozzeria Futura Via dell’Artigianato 21 POGGIO RENATICO (FE) 0532.82.11.29 Carrozzeria Maccanti & Callegaro Viale Adriatico 36 MASI TORELLO (FE) 0532.81.91.70 Carrozzeria Menegatti Via Circonvallazione 24/B MASSA FISCAGLIA (FE) 0533.53.300 Assiweb Galleria Maestri del Lavoro 3 CENTO (FE) 051.68.34.016 Nuova Carrozzeria B&B Via Vittorio Emanuele III MIGLIARO (FE) 0533.654.004 Carrozzeria Balboni Via Casal del Lupo 30/a SABBIONCELLO S. VITTORE (FE) 0532.83.01.79 Carrozzeria Testoni Corso Italia 486 MIRABELLO (FE) 0532.84.71.83 Carrozzeria Carrara via Piersanti Mattarella 3 S. MARIA MADDALENA (RO) 0425.75.83.77 Centro estense terapia fisica via Pitteri 7/h FERRARA 0532.741.920 Centro riabilitazione Idrokinetic Via Gran Bretagna OCCHIOBELLO (RO) 0425.760.416 Carrozzeria Autojunior Via Lavino 209/b MONTE S. PIETRO (BO) 051.676.01.45 Carrozzeria Emilia Via Emilia 446 OZZANO EMILIA (BO) 051.651.16.56 Carrozzeria Eurcar Via Fioravanti 3 S. GIOVANNI IN PERSICETO (BO) 051.821.949 Carrozzeria Aurora Via dell'Artigianato 20/22/24 IMOLA 0542.641.247 Carrozzeria Forlivese Via Padulli 11/B FORLI' (FC) 0543.70.08.61 Carrozzeria Gnani Via Righi 2 FORLI' (FC) 0543.722.134 Autocarrozzeria Rapidcar Via Balestra 1 CARPENA - FORLI' (FC) 0543.89.289 Sassi Moto Via Pacciardi 41 - FORLI' (FC) 0543.796.811 Carrozzeria Forlani Via dei Mestieri 27 S. GIUSEPPE DI COMACCHIO (FE) 0533.380.405 Carrozzeria Ferroni Via delle Arti 3 S. G. DI COMACCHIO (FE) 0533.38.02.07 Carrozzeria LP Via Della Chesa 38 MODENA 059.82.64.98 Carrozzeria Franco Fornaciari & C. Via Rossini 358 MODENA 059.37.23.74 Carrozzeria Futurcar Via dei Fonditori 24 MODENA 059.28.35.16 Carrozzeria Marchesi Viale Monte Kosica 66 MODENA 059.22.55.66 Carrozzeria Campana Onorio Via Tito Livio 60 MODENA 059.82.80.79 Officina meccanica Paradisi Via Vignolese 1593 S.Donnino MODENA 059.469176 Autosoccorso Longagnani & Cavicchioli Via Tito Livio 17 MODENA 059.82.82.22 Carrozzeria TECN-AUTO Via dei Fabbri 67 SPILAMBERTO (MO) 059.78.34.11 Carrozzeria Cottafavi Via Cavezzo 180/2 BAGGIOVARA (MO) 059.51.00 Carrozzeria Salami & C. Via S.Anna 646 MODENA 059.31.44.22 Via del Mobiliere 7 BOLOGNA 051. 531.306 Carrozzeria Dello Scalo Via della Bastia 21 CROCE DI CASALECCHIO (BO) 051. 61.91.111 Carrozzeria Italcar Via Caduti di Amola 24 BOLOGNA 051.40.14.03 Jerry moto Via Murri 189 BOLOGNA 051.623.42.31 Carrozzeria Zanotti Via Vermena 20/b BOLOGNA 051.549.263 Olimpic Motors Service Via E. Ponente 248 BOLOGNA 051.312.312 Carrozzeria House Via del Lavoro 8 QUARTO INF. GRANAROLO EM. (BO) 051. 76.80.74 Dalla’s Racing Via Piave 44 c/d/e SAN LAZZARO DI S. (BO) 051. 46.52.73 Carrozzeria Pianorese via Nazionale 55/17 RASTIGNANO-PIANORO (BO) 051.74.34.41 Carrozzeria Cattani Bruno Via Sillaro 2442 MEDICINA (BO) 051.850.640 Carrozzeria Dall'Olio Via dell'Artigianato, 277 MEDICINA (BO) 051.851.607 Autoscuole Masi Bruno Via Saffi 190/192 MEDICINA (BO) 051.85.19.00 Nuova carrozzeria Pro-Car Via del Canale 550 MEDICINA (BO) 051.852.185 Carrozzeria Romualdi Ermes Via della Resistenza 307 MEDICINA (BO) 051.85.24.50 Autofficina NC Via dell’Industria 9/A CASTELGUELFO (BO) 0542.67.00.78 Poliambulatorio Eliodent Via Marconi 7 MEDICINA (BO) 051.6970974 Carrozzeria Autogross Via Galliera 56 FUNO (BO) 051.86.07.04 Carrozzeria P.M. Via Caprera 4 S. MATTEO DECIMA (BO) 051.682.40.60 Carrozzeria N.C.A. Via Bellini 6 SESTO DI RASTIGNANO (BO) 051.74.21.31 Carrozzeria GEME Via E. Mattei 3 MINERBIO (BO) 051.876.138 Carrozzeria F.G.S. Via Morandi 130-136 TOSCANELLA DI DOZZA (BO) 0542.67.23.34 Carrozzeria Biagio via Isonzo 2/4 VILLANOVA DI CASTENASO (BO) 051. 78.16.06 41 TADDIA IN ITALIA Le schede delle agenzie affiliate accanto a voi in tutta Italia TOSCANA PISA 56124 - c/o Centro Forum Via Matteucci, 38 scala d tel. 050.57.56.63 - fax 050.31.37.668 e-mail: [email protected] PISTOIA 51100 - via A. Volta, 8 Zona industriale S. Agostino tel. 0573.53.41.41 – fax 0573.53.96.14 e-mail: [email protected] UMBRIA SELEZIONIAMO CANDIDATI TITOLARI MARCHE CIVITANOVA MARCHE (MC) in apertura 62012 – via Carducci, 19 mobile 335.6311776 / 339.3042851 e-mail: [email protected] FANO (PU) 61032 - Via della Giustizia 6/B tel. 0721.82.82.62 fax 0721.83.96.11 e-mail: [email protected] PESARO (PU) 61100 - Via Giolitti,135 tel. 0721.45.83.83 - fax 0721.45.83.84 e-mail: [email protected] PORTO SANT'ELPIDIO (AP) 63018 – Via Petrarca 1 tel 0734.90.11.92 – fax 0734.87.92.28 e-mail: [email protected] SENIGALLIA (AN) fraz. MARZOCCA 60017 - s.s. Adriatica Sud n° 71 tel. 071.69.85.09 fax 071.79.99.287 e-mail: [email protected] URBANIA (PU) 61049 - Via XXIII Gennaio 117 c/o Centro Commerciale Bramante tel. 0722.312.059 fax 0722.311.623 e-mail: [email protected] 42 ABRUZZO SELEZIONIAMO CANDIDATI TITOLARI MOLISE SELEZIONIAMO CANDIDATI TITOLARI LAZIO CERVETERI (RM) 00052 – Viale Manzoni 56 tel. 06.99.53.431/-429 - fax 06.99.55.06.09 e-mail: [email protected] COLLEFERRO (RM) 00034 - Via Valle Settedue snc tel. 06.972.36.678. - fax. 06.953.75.77 e-mail: [email protected] PALESTRINA (RM) 00036 - Via Arpino 11 tel. 06.953.82.69 - fax. 06.953.75.77 e-mail: [email protected] ROMA 1 00183 - Largo Pannonia 25 tel. 06.700.17.03 /700.96.70./700.93.53 fax 06.700.17.59 / 700.92.90 e-mail: [email protected] ROMA 2 00175 - Via Quinto Pedio 34 tel. 06.71.07.23.16 / 71.07.23.48 fax 06. 71.07.65.95 e-mail: [email protected] TADDIA CONSIGLIA Le aziende convenzionate regione per regione il miglior servizio per il Cliente è garantito da TOSCANA Soccorso Antoni Michele Via Bellatalla 24/26 OSPEDALETTO (PI) 050.98.22.71 Autocarrozzeria ZO-VA Via di Palazzetto 5a S. GIULIANO TERME (PI) 050.818.185 Carrozzeria Vanni Via di Bracciolo VECCHIANO (PI) 050.862.041 Carrozzeria UFO Via Marmiceto 6 PISA 050.980.688 Officina Moto Via Di Tegulaia 4 OSPEDALETTO (PI) 050.988.622 Autocarrozzeria 2000 Via Borrani 7 MADONNA DELL’ACQUA (PI) 050.890.744 Autocarrozzeria Spram Via Conte Fazio 22 PISA 050.24.534 Cral Poste Toscana Carrozzeria Maxcar Piazza V. Emanuele PISA Via dei Cocchieri, 6 ROMA Consap - Sindacato di Pisa 06.5410655 Via Nazionale 214 ROMA Carrozzeria Tittarelli Circolo ricreativo dipendenti Via Accadia 1 ROMA Università di Pisa 06.20.00.553 Anps - Sezione di Pisa Officina meccanica Italsoccorso Via Statilia 30 ROMA Via Arpino 11 PALESTRINA (RM) 06.953.82.69 www.infortunistica.it LAZIO MARCHE Carrozzeria Design Via Fornace vecchia 11 FERMIGNANO (PU) 0722.33.01.24 Carrozzeria Europa Via dell'Industria 14/1 MARZOCCA DI SENIGALLIA (AN) 071.698.578 Carrozzaria Baioni Attilio Via Morosini 54 PESARO (PU) 0721.25.712 Carrozzeria/Autonoleggio f.lli Arcangeli Via dei Salici 16/18 MARINA DI MONTEMARCIANO (AN) Tel. 071.919.82.71 Carrozzeria Ciarloni Giancarlo Via provinciale 151/1 SENIGALLIA (AN) Tel. 071.79.28.119 Carrozzeria 91 Via Arceviese km. 6,300 SENIGALLIA (AN) Tel. 071.66.20. 356 Carrozzeria La Moderna Via Segantini 9 SENIGALLIA (AN) Tel. 071.660.82.94 43 TADDIA IN ITALIA Le schede delle agenzie affiliate accanto a voi in tutta Italia CAMPANIA AVERSA (CE) 81031 - via Ettore Corcioni n°110 tel. 081.81.30.796 - fax 081.50.46.570 e-mail: [email protected] CASERTA 81100 - Via Laviano 40/42 tel./fax 0823.35.33.53 e-mail: [email protected] BASILICATA POTENZA 85100 - c.da Costa della Gaveta 1 tel./fax 0971.59.47.96 e-mail: [email protected] PUGLIA BITONTO (BA) 70032 - Via R. Tauro, 24 tel. 080.37.17.554 / 37.57.540 fax 080.37.17.554 e-mail: [email protected] CERIGNOLA (FG) 71042 - Via Dei Mille n° 30/c tel./fax: 0885.41.76.58 e-mail: [email protected] MARTINA FRANCA (TA) 74015 - Via Principe di Napoli n° 30 tel. 080.480.69.86 / 430.71.26 fax 080.480.69.86 e-mail: [email protected] TARANTO 74100 - via Orsini 30 tel./fax 099.470.99.54 e-mail: [email protected] CALABRIA MONTALTO UFFUGO (CS) 87040 - Corso Italia n° 90 tel./fax 0984.93.97.39 e-mail: [email protected] PIZZO (VV) 89812 - Via Nazionale 1° trav. tel. 0963.53.33.28 fax 0963.53.74.02 e-mail: [email protected] 44 SICILIA BAGHERIA (PA) 90011 - corso Butera 148 tel./fax 091.90.31.72 e-mail:[email protected] CASTELLAMMARE DEL GOLFO (TP) in apertura 91014 – Via Luigi Capuana, 1 mobile 339.68.54.909 e-mail: [email protected] MARSALA (TP) 91025 - Via Lungomare Mediterraneo 6 tel. 0923.711.444 fax 0923.718.711 e-mail: [email protected] PALERMO 90124 - Corso dei Mille 919/c tel. 091.621.52.45 - fax 091.621.65.07 e-mail: [email protected] PALERMO 2 90100 - Viale Regione Siciliana 4333 tel. 091.69.00.830 - fax 091.678.57.43 e-mail: [email protected] PATERNO’ (CT) 95047 - via E. Bellia 345 tel./fax 095.79.77.782 e-mail: [email protected] TRAPANI 91100 - Viale Regione Siciliana 71/75 tel. 0923.55.88.52 - fax 0923.53.93.86 e-mail: [email protected] VITTORIA (RG) 97019 - Via Ruggero Settimo 149 tel. 0932.51.31.75 - fax 0932.51.18.48 e-mail: [email protected] SARDEGNA SINISCOLA (NU) 08029 - Via De Gasperi n° 77 tel. 0784.87.90.62 fax 0784.87.45.13 e-mail: [email protected] SICILIA Autocarrozzeria Gorgone Via del Diamante 15 PATERNò (CT) 348.4934112 Carrozzeria Bruno Viale R. Siciliana 5615 sud-est PALERMO 091.63.00.438 Carrozzeria Turturella Via M. Benso, 6 PALERMO 347.15.31.193 Carrozzeria Titone SS 113 km 291.200 CINISI (PA) tel 091.86.99.960 Carrozzeria Randazzo Via E.O. Mandalà, 16 PALERMO 091.20.64.77 Carrozzeria Gargano Via G. Lo Bue, 43 BAGHERIA (PA) 091.93.11.98 Carrozzeria Leone Via Scotto Lanza, 17 BAGHERIA (PA) 339.87.78.114 Carrozzeria Tomasello S.C. Incorvino amalfitano 21 BAGHERIA (PA) 091.968.951 Carrozzeria Battaglia Costantino Via Milano 241/245 VITTORIA (RG) 0932.861.331 Carrozzeria Battaglia & Gravina Via Dell’Euro 30 VITTORIA (RG) 0932.863.435 Carrozzeria Di Benedetto Giuseppe Via Dell’Euro VITTORIA (RG) 0932.866.405 Carrozzeria Europa str.le per Gela VITTORIA (RG) 0932.869.525 Carrozzeria Giardina & Pellegrino Via Acate 30 VITTORIA (RG) 0932.985.181 Carrozzeria Occhipinti Str. Scoglitti 242 VITTORIA (RG) 0932.985.292 Carrozzeria Sallemi C.da Palazzello 10 VITTORIA (RG) 0932.985.097 Carrozzeria Barone & Di Lorenzo C.da Petraro S. CROCE-COMISO (RG) 0932.911.805 SARDEGNA Autosant'Anna Loc. Sant'Anna LODE (NU) 0784.890.008 Automobili Mele Via Isalle 20 SINISCOLA (NU) 0784.87.81.15 Carrozzeria Mele Via Mazzini 5 SINISCOLA (NU) 0784.87.84.61 Carrozzeria Fronteddu Via Matteotti 36 SINISCOLA (NU) 0784.878.437 Carrozzeria Mazzella Via Isalle 38/40/42 SINISCOLA (NU) 0784.877.468 Carrozzeria ME.Car. Via de Gasperi 69/a SINISCOLA (NU) 0784.877013 Autoscuola Solinas Via Gallura SINISCOLA (NU) 0784.878159 TADDIA CONSIGLIA Le aziende convenzionate regione per regione www.infortunistica.it CAMPANIA vi segnala Soccorso stradale Iovene & C. (CE) le migliori Via Calabricito 40 MADDALONI 0823.40.18.18 Carrozzeria Pisto aziende Via Caudina 49 MADDALONI (CE) 0823.407.374 d’Italia Autoglass Service CALABRIA Carrozzeria Brunocilla Francesco Via Tesori TAVERNA DI MONTALTO UFFUGO(CS) 0984.939.191 Carrozzeria Le due ruote c.da Muoio BISIGNANO (CS) 0984.94.03.22 Carrozzeria Filice Via dell' artigianato MONTALTO UFFUGO (CS) 0984.93.49.08 Carrozzeria Magliocco Via Triscioli LATTARICO (CS) 0984.93.25.41 Carrozzeria Algieri c.da Lupinello LUZZI (CS) 0984.54.34.61 Carrozzeria Caruso Via Lucchetta MONTALTO UFFUGO (CS) 0984.93.16.21 Carrozzeria Curcio Via G. Verdi MONTALTO UFFUGO (CS) 0984.93.95.99 Motorsport C.da Povarella MONTALTO UFFUGO (CS) 0984.93.4126 Super Bike Via G.Verdi MONTALTO UFFUGO (CS) 0984.93.81.86 Carrozzeria Vencia Via Milano RENDE (CS) 0984.48.23.77 Carrozzeria Viteritti C.da Cantiere RENDE (CS) 0984.44.32.69 Carrozzeria Bria C.da Boccalupo ROSE (CS) 0984.90.31.94 Carrozzeria Scigliano C.da Petraro ROSE (CS) 0984.90.32.55 Carrozzeria Turano Via A. Manzoni 76 MONTALTO UFFUGO (CS) 0984.939.234 Via Napoli 414 - SS Sannitica MADDALONI (CE) 0823.408.964 Rev Car Centro revisioni Via Pozzillo 1 MADDALONI (CE) 0823.20.20.79 Sirm Auto Via Nazionale km 229+710 ARIENZO (CE) 0823.755.551 Carrozzeria Fratelli Merenda Via Firenze 10 AVERSA (CE) 081 811.19.00 Centro di radiologia medica e terapia fisica Morrone Via Marchesiello CASERTA 0823.34.39.49 Studio di consulenza Primato Via Marchisiello 45 CASERTA 0823.47.10.27 Studio Brignola Via Tanucci 33 CASERTA 0823.444.291 Officina e revisioni auto Ferrajolo Via S. Maria Macerata S. CLEMENTE (CE) 0823.34.33.41 Kinetic Center Via Martiri del dissenso 4 S. M. C. VETERE (CE) 0823.810.091 Agenzia affari S.I.A.D.A. & C. Via Cornacchia 14 CASERTA 0823.354.873 Carrozzeria Bove Via Appia 1 S. CLEMENTE (CE) 0823.471.923 Eurogomme Via S. Giovanni 36 S. PRISCO (CE) 0823.796.768 Laviano Ricambi auto Via Laviano 19 CASERTA 0823.322.728 BASILICATA Soccorso stradale Addesio C.da Costa della Gaveta 1 POTENZA 0971.56.505 PUGLIA Carrozzeria Grumo Viale Lazzati 3 BITONTO (BA) 080.371.47.25 Carrozzeria De Marco Via Giovinazzo BITONTO (BA) 080.37.15.417 45 TADDIA TOP PARTNERS I convenzionati che offrono le migliori condizioni ...ecco i primi convenzionati “DOC” segnalazione da BOLOGNA segnalazione da S. LAZZARO DI SAVENA (BO) segnalazione da CASERTA 46 segnalatici dalle agenzie affiliate infortunistica TADDIA in quanto si distinguono tra le altre aziende di fiducia indicate nelle pagine precedenti per una speciale qualità del servizio riservato al Cliente...ma non sono i soli! segnalazione da S. LAZZARO DI SAVENA (BO) Tenete d’occhio le nostre pagine, nei prossimi numeri avrete altre indicazioni per essere serviti al meglio in ogni vostra esigenza nel settore infortunistico FILO DIRETTO AFFILIATI Dalle agenzie infortunistica TADDIA di tutta Italia PADERNO DUGNANO (MI) presenta la sua nuova gestione alla Fiera di Milano (14 - 19 novembre) FORLì concentra le sue iniziative nel settore degli stampati (quotidiani, mappe, guide per i consumatori) MEDICINA (BO) resta una delle agenzie più attive con una ricca serie di iniziative svoltesi tra la primavera e l’estate tra cui il “Raduno Hi-Fi Car Tuning”, che ha visto la presenza della fiammante MINI aziendale Stand ANTACCIS a cura dell’agenzia di S. G. DI COMACCHIO alla Fiera di Codigoro (8-12 settembre) 47 DOVE SIAMO Nelle agenzie affiliate infortunistica TADDIA in tutta Italia...e non solo! Ecco dove ritirare la vostra copia gratuita di • Edicola Bar in via Tosarelli a Villanova di Castenaso (BO) • • Carburatori Venturoli in via Massarenti (presso usc.Tangenziale) a Bologna • • Body Line Fitness Club in via A. Lincoln 3 a Bologna • Edicola del Borgo a Budrio (BO) • Edicola della Barca in via della Barca 36 a Bologna • Tabacchi Giornali Cartoleria di Gemelli in via Dalla Valle 25 a Villa Fontana di Medicina (BO) • Stazione di Servizio AGIP in Circonvallazione Dante a S. Giovanni in Persiceto (BO) • Edicola della Stazione di S. Giovanni in Persiceto (BO) • Ristorante Pizzeria “I Calia” in Via Calindri 82 a S. Lazzaro di Savena (BO) • Enoteca “750 ml” in Via della Pace a Sala Bolognese (BO) • • • • Edicola 2000 di Desideri Orietta in piazza di Cinecittà, 50 a Roma Autocarrozzeria Fronteddu in via Matteotti 36 a Siniscola (NU) • Edicola in via Sassari a Siniscola (NU) • • Edicola Intanno in via Cavour a Vittoria (RG) Tabaccheria La Dea Bendata in viale G.nni XXXIII 60 a Bitonto (BA) • Rivendita Tabacchi n° 14 in p.zza Aldo Moro 14 a Bitonto (BA) • Edicola Lazzara Orsolina in via Virgilio 38 a Trapani • Edicola Silvestro Roberto in viale Reg. Siciliana a Trapani • Centro abbronzatura Solleone in via Calori 9/b a Bologna • Ristorante Lo Spaghetto 1 in via Nazionale 47 a Pianoro (BO) • Palazzetto dello Sport di Pianoro (BO) Edicola Villani in via della Pace a Sala Bolognese (BO) • Edicola Giornali di Paperini Fabio in via Emilia S. Ermete a Pisa Edicola Costa in via Giovannina n.13/2 a Cento (FE) • Nuova Carrozzeria Pontelungo in via Emilia Ponente 154 a Bologna Edicola Ferroni in via Comacchio 44 a Ferrara • Carrozzeria Bernardi in via del Mobiliere 7 a Bologna Edicola Trimurti Patrizia in Corso Piave 35 a Ferrara • Poliambulatorio Eliodent in via Marconi 7 a Medicina (BO) • Stazione di Servizio ERG in via Padova 33 a Ferrara • Distributore AGIP in via S. Vitale O. 209 a Medicina (BO) • • Edicola Rizzati in via Zappata 11 a Comacchio (FE) • Edicola della Stazione in piazza Giovanni XXIII a Gallarate Edicola Vitali in Piazza 3 Agosto 10 a Porto Garibaldi (FE) • ELS Lavaggio in via Licurgo Fava, 1114 a Medicina (BO) • Edicola Gentili in via Fontana 40 a San Giuseppe (FE) • Stazione di servizio API in via S. Carlo, 1533 a Castel S. Pietro Terme (BO) • Pizzeria I Calia in via Calindri 82 a San Lazzaro di Savena (BO) • Tabacchi Giornali di Cavalli Annalisa in via Libertà 63-65 a Medicina (BO) • Edicola Romanini in via Spina 17 a Lagosanto (FE) • Edicola Bartolucci Silverio in via Seganti 3/a a Ronco - Forlì • Edicola di Chiarini Franco in via Provinciale a Consondalo (FE) • Bar Italia in piazza Garibaldi, 2 ad Argenta (FE) • Edicola Il Giornalaio in via Michele Camusso a Ercole (CE) • Edicola di Marinella Portolani in via Tevere a Cava - Forlì • Autolavaggio Quick Washing in via delle Ville, 68 a Caserta • Edicola di via Galliera a Funo di Argelato • Associazione Claai in Corso Trieste, 158 a Caserta • Edicola Edoardo de Angelis in p.zza S. 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Lazzaro di Savena (BO) Tel. 051/46.77.22 Fax 051/627.01.54 Grafica e impaginazione: Publi&Marketing s.a.s. - via Commenda 38 - S. Lazzaro di Savena (BO) Tipografia e stampa: Gamberini s.a.s. - via Curiel 17 - Castelmaggiore (BO) Registrazione Tribunale di Bologna n° 7210 del 21 marzo 2002 Realizzato con la collaborazione delle agenzie infortunistica TADDIA Tutti i marchi citati sono dei rispettivi proprietari per ricevere gratuitamente a casa tua compila con i tuoi dati* questo coupon, ritaglialo e spediscilo in busta chiusa o via fax a: Publi&Marketing via Commenda 38 - 40068 S. Lazzaro di Savena (BO) tel. 051.46.77.22 - fax 051.627.01.54 e -mail: [email protected] nome................................................................................................... cognome............................................................................................. età.......professione....................................e-mail................................ via.......................................................................................................... c.a.p............................città..............................................prov............. *dando il consenso al trattamento dei dati personali ai sensi del D. Lgs. 196 del 30/06/2003 50 51 Publi&Marketing s.a.s. 051.467722 Le gestioni dei sinistri non sono tutte uguali VIVA LA DIFFERENZA! C’è chi si occupa di soddisfare al meglio il Cliente danneggiato, e chi pensa soprattutto ai propri interessi; c’è chi affronta coraggiosamente il mercato in evoluzione, e chi del mercato diventa schiavo; c’è chi arricchisce continuamente la propria offerta di servizi, e chi preferisce non investire e non crescere; c’è chi guarda avanti per affrontare le modifiche legislative, e chi invece si sente già sconfitto; c’è chi si batte per ottenere i migliori risarcimenti per i Clienti, ...e chi mercanteggia sulla loro pelle. Ma anche i Clienti non sono tutti uguali, e c’è chi sa distinguere l’oro dal piombo. Dal 1990 a oggi abbiamo risarcito con loro piena soddisfazione migliaia di Clienti in tutta Italia, facendo sempre del nostro meglio per tutelarli e far valere i loro diritti e rendendo loro la vita più semplice grazie alla fornitura integrata di servizi come l’auto sostitutiva, la prenotazione di visite ed esami, l’anticipo delle spese mediche, la consulenza legale specializzata. è il nostro lavoro, ne traiamo i nostri onesti ricavi coi rimborsi riconosciutici delle Compagnie assicurative, e i Clienti ci premiano accordandoci la loro preferenza e consentendoci di essere i primi nel settore dell’infortunistica sull’intero territorio nazionale. Questa è la differenza. AGENZIE IN FRANCHISING SPECIALIZZATE IN RECUPERO DANNI DA INCIDENTI STRADALI IN TUTTA ITALIA n° Verde 800-346566 LOMBARDIA Abbiategrasso (MI) Brescia Busto Arsizio (VA) Milano (in apertura) Mantova Montano Lucino (CO) Gallarate (VA) Paderno Dugnano (MI) Varese LIGURIA Sarzana (SP) TOSCANA Pistoia Pisa EMILIA ROMAGNA LAZIO Argenta (FE) Cerveteri (RM) Bologna Roma 1 Bologna 1 Roma 2 Cento (FE) Colleferro (RM) Ferrara Palestrina (RM) Forlì (FC) Funo di Argelato (BO) MARCHE Imola (BO) Civitanova Marche (MC) Medicina (BO) (in apertura) Modena Fano (PU) Molinella (BO) Pesaro (PU) Rastignano (BO) Porto Sant’Elpidio (AP) R. di Zola Predosa (BO) Senigallia (AN) S. Lazzaro di S. (BO) Urbania (PU) S. G. in Persiceto (BO) S. G. di Comacchio (FE) PUGLIA Bitonto (BA) Cerignola (FG) Martina Franca (TA) Savena - Bologna Taranto DIREZIONE FRANCHISING Via Commenda 38 - S. Lazzaro di tel. 051.46.75.73 - fax 051.627.01.54 mail: [email protected] BASILICATA Potenza CAMPANIA Aversa (CE) Caserta CALABRIA Montalto Uffugo (CS) Pizzo (VV) SICILIA Bagheria (PA) Castellammare del Golfo (TP) (in apertura) Palermo Palermo 2 Paternò (CT) Marsala (TP) Trapani Vittoria (RG) SARDEGNA Siniscola (NU)