Scorrete lacrime disse lo sceriffo: era il 1957 quando Philip K. Dick immaginava,
nel romanzo “La Città Sostituita” (Urania 1962 n°280), lo scontro tra le immense forze
che dominano l’universo in un piccolo centro della periferia americana. Queste avevano
il potere di cambiare percettivamente la cittadina semplicemente rimuovendo i ricordi
dalle menti dei suoi abitanti. Solo attraverso un poderoso sforzo mnemonico condiviso
era possibile infine far calare lo strato di nebbia maligno che avvolgeva il tutto riportando
alla luce i palazzi, le vie alberate e i luoghi della socialità cittadina.
E’ nel solco aperto da tali storie e personaggi che il Laboratorio Sociale Crash e lo
scrittore Valerio Evangelisti, affiancato da un team di esperti traduttori, hanno deciso
di pubblicare in anteprima europea gli scritti inediti del grande romanziere di
fantascienza nella raccolta “Scorrete lacrime disse lo Sceriffo”.
Storie e racconti per troppo tempo rimasti nel buio di un cassetto chiuso, per troppo
tempo private del privilegio di essere sfogliate da mano umana. Storie che narrano,
come nel più fortunato “La Città Sostituita”, della lotta tra potenze sovrumane e
malefiche per il controllo della città, delle parole e della memoria. Storie che vedono
protagonisti personaggi e politici impazziti manipolare (quanta lungimiranza del
predire, che solo un “guru” della letteratura può avere!) la realtà e la memoria collettiva
in accordo con le proprie paranoie, fino al punto in cui diventa arduo riconoscere per
il lettore ciò che e’ reale e ciò che, invece, e’ semplice costruzione immaginaria di una
mente perversa. Malefici “Golem”, creati da perfidi burocrati stregoni, verranno aizzati
contro la povera gente, contro i cittadini di fantomatiche città o semplicemente contro
chiunque non concordi con i capricci e le fantasie del “Necromante” politico di turno.
Chissà se Sergio Cofferati, che millanta più che semplici simpatie per il famoso scrittore
americano, vorrà recensire anche questa raccolta che ci restituisce un P.K.Dick fresco
e scorrevole, oltre a quella acuta “chiaroveggenza” che lo ha sempre contraddistinto.
Nelle mani giuste: all’autore di Romanzo criminale un nuovo romanzo-affresco che getta
una luce nera sull’epoca in cui siamo tuttora immersi. L’epoca segnata dalle stragi di mafia.
Sotto il segno della convenienza, persone diverse, con progetti diversi, si ritrovano a essere le
pedine di un disegno folle. O forse no. Si tratta di consegnare l’Italia nelle mani giuste. Delitti
e passioni si intrecciano con bombe e affari. Una donna che doveva solo tradire trova il coraggio
di amare. Mentre le vite e i destini si consumano, e la speranza si rifugia nel cuore stesso
dell’inferno. In seguito, per quanto cercasse di frugare nella memoria, ripercorrendo passo
passo i momenti di quella conversazione che non avrebbe esitato a definire «surreale», in
seguito Stalin Rossetti non sarebbe mai riuscito a determinare con esattezza la paternità
dell’idea. Era stato lui a suggerirla o il mafioso? O ci erano arrivati insieme, ragionando con
diligenza matematica sui pochi elementi di valutazione dei quali disponevano? O era stata la
disperazione a impossessarsi delle loro menti? Sta di fatto che a un certo punto l’idea si
materializzò. Aveva la forma inconfondibile della Torre di Pisa. Il riflesso cangiante della Cupola
di San Pietro nelle meravigliose ottobrate romane. L’eleganza composta e distaccata della
Loggia de’ Lanzi. Aveva il volto desiderabile della pura bellezza. Era la bellezza. La bellezza
rovinata. La bellezza corrotta. Era l’Italia, in fondo.
Giancarlo De Cataldo è nato a Taranto e vive a Roma. Per Einaudi Stile libero ha pubblicato:
Teneri assassiniRomanzo criminale (2002; con DVD, 2006), da cui è tratto l’omonimo film di
Michele Placido; Nero come il cuore (2006, il suo romanzo di esordio); Nelle mani giuste (2007).
Ha curato le antologie Crimini (2005) e Crimini italiani (2008). Suoi racconti compaiono anche
nelle antologie The Dark Side (2006) e Omissis (2007). Ha scritto anche Terroni (Sartorio),
Minima criminalia (manifestolibri), Il padre e lo stranieroFuoco! (VerdeNero). Onora il padre.
Quarto comandamento (Einaudi Stile libero, 2008) è uscito in prima edizione (Il Giallo Mondadori,
2000) firmato con lo pseudonimo John Giudice. (2000).
Francesco Marmorini: giornalista pubblicista e critico d’arte, si occupa soprattutto di ricerche
contemporanee e ultime tendenze. Collabora attualmente con riviste di settore cartacee e on
line. E’ appassionato di letteratura, soprattutto italiana, e coltiva la pratica della scrittura.
Ilario Nocentini nasce ad Arezzo nel 1973. Si diploma al Liceo Scientifico “F.Redi” nel 1992 e si
laurea in ingegneria delle telecomunicazioni presso l’Università di Firenze con una tesi sul protocollo
radiomobile per reti private TETRA. Dopo la laurea lavora come consulente per Università di Firenze,
OTE-Marconi e Wind. Ricopre anche il ruolo di Tutor per corsi di informatica presso la Facoltà di
Lettere di Firenze. Nel 2001 inizia a lavorare a Berlino (Germania) come funzionario esaminatore
presso l’Ufficio Europeo dei Brevetti (European Patent Office - EPO). Attualmente è laureando in
Studi Internazionali presso la Facoltà di Scienze Politiche di Firenze. Iscritto al Partito dei Verdi dal
2005. E’ assessore dal 13 giugno 2006.
Gabriella Cecchi, nata ad Arezzo il 10 agosto 1953. Laureata in Lettere e in Scienze Politiche
presso l’Università degli Studi di Siena. Funzionario comunale, esperta in materia urbanistica e
politiche abitative, è stata responsabile dell’Ufficio casa del Comune di Arezzo dal 1980 al 2004.
Nel corso di questa esperienza professionale ha partecipato a gruppi legislativi regionali,
ha collaborato alla redazione di progetti di edilizia sociale, programmi integrati, piani di recupero su tutto il territorio della provincia di Arezzo. Negli
anni ’90 ha pubblicato saggi, articoli e recensioni in riviste giuridiche attinenti norme e procedure sul governo del territorio. E’ stata componente della
commissione nazionale territorio e ambiente dell’ANCI (associazione Comuni italiani). Ha pubblicato un libro sulla storia delle acque termali aretine
(“L’acqua di Montione”, 1994).
Negli anni ’80 ha collaborato con la Cattedra di sociologia dei processi culturali, facoltà di lettere dell’Università di Siena, sede di Arezzo. Attraverso
più recenti studi universitari, dal 2000 ha iniziato ad approfondire i temi della sociologia dell’organizzazione, con particolare riguardo per il lavoro
nella pubblica amministrazione. Candidata nelle liste di Rifondazione comunista alle elezioni amministrative del 2004, nel luglio 2004 è stata nominata
assessore della Provincia di Arezzo con deleghe alle risorse umane, innovazione, semplificazione, commercio e SUAP. E’ stata nominata membro del
Comitato Strategico di RTRT (Rete Telematica della Regione Toscana). Rappresenta l’UPI (Unione delle Province italiane) al Tavolo della concertazione
istituzionale e al Consiglio delle Autonomie locali presso la Regione Toscana, per tutte le questioni che riguardano la “società dell’informazione e della
conoscenza” (processi e programmi di innovazione tecnologica, e-government, nuova governance istituzionale, superamento del digital divide,
semplificazione).
Flavia Marzano: laureata in Scienze dell’Informazione all’Università di Pisa e da più di venti anni operativa nel management in settori di punta ha
come obiettivo primario quello di rispondere alla necessità di pianificazione dell’Innovazione della Pubblica Amministrazione a partire dalla
ristrutturazione e dal riequilibrio dei Sistemi Organizzativo, Informativo ed Informatico.
Miranda Brugi: laureata in Scienze Economiche presso l’Università degli Studi di Siena, facoltà di Economia, dopo aver occupato vari incarichi di
rilievo nel settore economico ed informatico attualmente fa parte del gruppo di lavoro sull’e-government e del gruppo di lavoro sulla riforma del
sistema radio televisivo dell’Associazione Culturale ASTRID di cui è socia. Su tali argomenti insieme ad altri autori ha collaborato alla stesura di
documenti e studi oggi già disponibili. Fa parte del comitato di indirizzo del Corso di Laurea in Scienza e Teoria dell’Informatica presso l’Università
di Siena. Docente a contratto presso l’Università di Padova sede di Rovigo per l’insegnamento sui “Sistemi Informativi per la Pubblica Amministrazione”
nel corso di laurea in Ingegneria Informatica.
Jacopo Fabbroni AKA Jago è attivo artisticamente nel territorio aretino fin dai primi anni ’90. Allievo del maestro di chitarra
classica Gonzalo Solari e membro di bands del territorio, inizia la sua attività di DJ in concomitanza con la sua collaborazione
con fAWI nel 2001. Attualmente è una delle teste pensanti di Elettrowave, declinazione elettronica del festival promosso dalla
fondazione Arezzo Wave Italia e continua a collaborare a numerosi progetti in veste di direttore artistico, promoter e dj.
Zero-Inchiesta sull’11 Settembre: film documentario che rompe il muro del silenzio, un’inchiesta giornalistica
rigorosa, costruita con interviste girate in tutto il mondo a testimoni oculari, sopravvissuti, responsabili delle
indagini, esperti, tecnici, scienziati, familiari delle vittime, giornalisti.
Tre narratori d’eccezione, Dario Fo, Lella Costa e Moni Ovadia, accompagnano lo spettatore nel viaggio
attraverso le menzogne della versione ufficiale.
Immagini di repertorio inedite ed esclusive, documenti ufficiali, ricostruzioni in computer grafica, permettono
allo spettatore di riconsiderare i fatti da punti di vista diversi e riuscire a guardare di nuovo, in maniera critica,
le immagini dell’11 settembre 2001.
- Perché le Torri Gemelle e l’edificio 7 del World Trade Center, mai colpito da un aereo, sono crollati a velocità di caduta libera?
- Che cosa è accaduto al Pentagono? Se un aereo lo ha colpito, dove sono i resti di quell’aereo? E come avrebbe fatto un Boeing dirottato a penetrare lo
spazio aereo più protetto del mondo senza incontrare alcuna resistenza, proprio nel mezzo di quello che era ormai universalmente riconosciuto come
un attacco terroristico?
- Com’è possibile che la difesa aerea più potente del mondo l’11 settembre non abbia intercettato nessuno dei quattro aerei dirottati? Com’è possibile
che nessun responsabile di questo disastro sia stato punito o rimosso?
- Chi sono e come hanno agito i dirottatori? Come sono entrati negli Stati Uniti?
- Cos’è realmente al Qaeda e quali legami aveva con i servizi statunitensi l’11 settembre 2001?
- Perché le indagini precedenti all’11 settembre sono state ostacolate dai vertici del Fbi e perché le indagini successive alle stragi si sono concluse in
brevissimo tempo?
A sette anni dall’evento che ha cambiato volto al mondo, queste domande rimangono ancora senza risposta.
Francesco Trento: scrittore e sceneggiatore, ha pubblicato racconti in Brasile, Italia, Svezia.
Nel 2004 ha scritto e prodotto con Volfango De Biasi il documentario Matti per il calcio (Valter Casini editore, Roma, 2006). Per Guido Chiesa ha scritto
Stessa spiaggia, stesso mare (2006).
Con Aureliano Amadei ha pubblicato Venti sigarette a Nassirya (Einaudi Stile Libero, 2005), di cui sta attualmente scrivendo la sceneggiatura per il cinema.
United Businness of Benetton: altro che “sviluppo sostenibile” come conclamano i Benetton! Nella sua propagazione dal
Veneto all’estremo sud del mondo, lo sviluppo Benetton si è dimostrato quasi sempre “insostenibile”. Dietro alla tenda dipinta
con i colori dell’arcobaleno ci sono, come raccontato e documentato in questo libro, storie di sfruttamento, violazione dei diritti
umani, minacce e ricatti, povertà e corruzione, situazioni alla cui attenuazione l’azienda di Ponzano dice continuamente di
voler contribuire, smentendosi poi con il clamore mediatico dei microcrediti africani, in realtà vere e proprie mance a fronte
delle vendite planetarie di qualche altro milione di magliette.
Pericle Camuffo (Grado, 1967) si laurea il Lettere presso l’Università di Trieste con una tesi sul rapporto tra filosofia e poesia
in Biagio Marin. Dal 1995 è ricercatore presso il Centro Studi “Biagio Marin” di Grado e si occupa di poesia in dialetto dell’area
giuliana. Ha pubblicato saggi e articoli su diverse riviste letterarie ed è redattore di “Studi Mariniani”. Nel 2001 pubblica Biagio
Marin, la poesia, i filosofi, che gli vale il Premio Nazionale “Biagio Marin” nella sezione dedicata alla critica sul poeta gradese.
Ha inoltre pubblicato tre libri di viaggio: “Figli delle stelle” (Edizioni della Laguna, Mariano del Friuli, 1999); “Cose dell’altro
mondo” (La Bottega del caffè letterario, Roma, 2001); “Walkabout. Ventimila chilometri sulle strade dell’Australia” (Stampa
Alternativa, Viterbo, 2004). Alterna l’attività di ricerca a quella di insegnamento di materie letterarie presso scuole secondarie
di primo e secondo grado.
Marcello Baraghini (Civitella di Romagna, 1943) è un editore italiano, fondatore della casa editrice Stampa Alternativa. Ha
partecipato, nel corso degli anni Sessanta, a importanti battaglie civili. Nel 1963 è, insieme a Marco Pannella, tra i fondatori
della Lid, la Lega Italiana per il Divorzio. In seguito partecipa all’esperienza delle comuni e al movimento del Sessantotto nelle
facoltà romane occupate. Nel 1969 fonda insieme ad altri la casa editrice Stampa Alternativa. Le sue iniziative editoriali di
controinformazione gli causano decine di denunce, tutte legate a reati di opinione. Nel 1976 viene condannato per la pubblicazione
di un opuscolo a favore dell’obiezione di coscienza, che viene distribuito dinanzi al Distretto Militare di Roma. La condanna a
13 mesi viene confermata in appello e cassazione. Poco dopo, si conclude un lungo processo che lo vede imputato per la
pubblicazione di “Contro la famiglia. Manuale di autodifesa per minorenni”, libro che vende oltre 60.000 copie. Baraghini viene
condannato a una pena di 18 mesi di carcerazione senza i benefici di legge. Tutte le copie reperibili vengono sequestrate.
Baraghini sceglie la latitanza nelle campagne della Toscana, che diventerà la sua terra di adozione. L’anno successivo, un’amnistia
cancella tutte le pendenze legali (137 procedimenti e un mandato di carcerazione). Marcello Baraghini è stato l’ideatore dei
libri Millelire, che nel 1994 hanno ottenuto il premio Compasso d’oro per la comunicazione e la grafica. É tuttora direttore
editoriale di Stampa Alternativa/Nuovi equilibri.
“Zero Tolleranza”, l’antologia del fumetto indipendente italiano, in collaborazione
con “Sherwood Comix Festival 2008?: 40 autori della scena indipendente italiana si esprimono
contro il concetto di “Tolleranza Zero”. La copertina è di Marco Corona, le illustrazioni di Francesco
Cattani, prefazione di Andrea Plazzi. A cura di Claudio Calia ed Emiliano Rabuiti.
Claudio Calia (Treviso, 1976) vive a Padova. Ha autoprodotto diverse opere tra cui I Baccanti e
Nuvole. Ha collaborato con Nonzi, Self Comics, Ge Vs. G8, illustrato gli album musicali Quattro
città e Il potere del nullaSenza Sicura e Angeli e Ribelli di Alberto Cantone. Ha diretto l’antologia
Lucio Fulci, poeta del macabro Emiliano Rabuiti ha curato le produzioni a fumetti di Radio
Sherwood Comix against Global War, Vite Precarie, Fortezza Europa (Coniglio Editore, 2006),
Resistenze - Cronache di ribellione quotidiana (BeccoGiallo, 2007) e ZeroTolleranza (BeccoGiallo,
2008). Ha realizzato Porto Marghera, la legge non è uguale per tutti (BeccoGiallo, 2007), volume
che si è aggiudicato il premio Carlo Boscarato nella categoria Miglior libro nell’ambito della
rassegna Fumetti in TV. E’ primavera - Intervista a Antonio Negri (BeccoGiallo, 2008) è il suo
secondo lavoro.
Luca Genovese vive a Bologna. Ha esordito nel 2001 su “Schizzo presenta numero 22? del centro
fumetto Andrea Pazienza, l’antologia di racconti “Della Nebbia e Altre Storie”, ha collaborato
inoltre su alcune riviste autoprodotte, ricordiamo la breve storia “Lui C’è” pubblicata su Oswenka
nel 2002, per Indypress è uscito con gli albi “Zero Zèlo” nel 2003 e “Ely è là” nel 2004 quest’ultimo
su testi di Luana Vergari, sempre nel 2004 su Lanciostory e Skorpio ha pubblicato qualche racconto
su testi di Roberto Recchioni e nello stesso anno collabora con Neal Shaffer per la trilogia “The
Awakening” pubblicata oltreoceano da Oni Press, pubblicata in italia nel 2006 da Alta FedeltàBD. nel 2005 vince il premio Nuove Strade al Comicon di Napoli. è creatore con lo sceneggiatore
Luca Vanzella dell’etichetta copyleft Self Comics.
Uno bianca trame nere: tra il 1987 e il 1994 l’Emilia Romagna e le Marche sono attraversate
da un impressionante crescendo di violenza che ha come epicentro Bologna.
Sono gli anni della banda della Uno bianca, cinque poliziotti e un carrozziere che iniziano
con piccole rapine ai caselli autostradali, fino ad arrivare a terrorizzare due regioni e a uccidere
ventiquattro persone, ferendone oltre cento.
Sono anche gli anni in cui l’Italia subisce mutazioni profonde. Dopo gli “anni di piombo”, si
scopre l’esistenza di Gladio e gli attentati da “semplici” stragi, diventano stragi di Stato.
Bologna e l’Emilia Romagna, territori laboratorio guidati dai partiti di sinistra, scoprono di
covare in seno poliziotti assassini, carabinieri alle prese con grossi guai, faide investigative
che depistano indagini e processi. La ricostruzione di un periodo di terrore sul quale ancora
oggi non è stata fatta chiarezza.
Antonella Beccaria ha pubblicato per Stampa Alternativa “Uno bianca e trame nere –
Cronaca di un periodo di terrore” (2007), “Bambini di Satana – Processo al diavolo: i reati
mai commessi di Marco Dimitri” (2006) e “NoSCOpyright – Storie di malaffare nella società
dell’informazione” (2004). Curatrice dell’antologia “Creative Commons in Noir” in uscita nella
collana Millelire, collabora con le riviste “MilanoNera”, “Thriller Magazine” e “Carmilla” e il
suo testo “Uno bianca: ombre su sette anni di terrore” è stato incluso nel catalogo della
mostra “L’arte e la cultura parlano di Omissis”. Ha tradotto diversi saggi sulla cultura della
Rete e dal 2004 ha un blog, Xaaraan, sul quale anticipa, racconta e approfondisce alcune
delle vicende che narra nei suoi libri. A novembre 2008 uscirà il suo nuovo libro, “Pentiti di
niente – Il sequestro Saronio, la banda Fioroni e le menzogne di un presunto collaboratore
di giustizia”.
Serge Quadruppani: francese, è autore di saggi, indagini e di una ventinna di romanzi tra cui
molti Noir. Vive tra Francia e Italia. Ultimi libri tradotti in Italia: La notte di Babbo Natale (Gialli
Mondadori, 2004), con Maruzza Loria, un romanzo-ricettario siciliano Alla tavola du Yasmina
(Mondadori 2005), In fondo agli occhi del gatto (Marsilio, 2007). Traduttore di Camilleri, Grimaldi,
Dazieri, De Cataldo, Evangelisti, Wu Ming e tanti altri, dirige una collana di scrittori italiani presso
le Ed. Metailié. Ha scritto più articoli per Liberazione, L’Unità, Il Manifesto, la Repubblica et Le
Monde Diplomatique.
Gianni Biondillo: è uno scrittore e architetto italiano. Autore di romanzi, testi per il cinema e
la televisione, articoli di tema artistico, letterario e politico, saggi su Pasolini e Proust. È membro
del blog collettivo Nazione Indiana. Tra le suo opere “Per cosa si uccide”, Guanda, 2004, ambientato
a Quarto Oggiaro, estrema periferia nord della città di Milano, ha un notevole successo di critica
e di pubblico, viene segnalato dalla giuria del Premio del Giovedì “Marisa Rusconi”; “Con la morte
nel cuore”, Guanda, 2005, Milano, Quarto Oggiaro e l’ispettore Ferraro; “Per sempre giovane”,
Guanda, 2006, una storia d’amore e un viaggio, nel tempo e sulla strada, in salsa rock; “Il giovane
sbirro”, Guanda, le vicende che hanno indotto Michele Ferraro a diventare un ispettore di polizia;
“Metropoli per principianti”, Guanda, 2008, “manuale d’istruzione” per comprendere i suoi romanzi.
Simone Sarasso: classe ’78, ha lavorato in un’agenzia di stampa e come illustratore per riviste
underground. Oggi fa il maestro di sostegno in un asilo. Ha pubblicato diversi racconti in antologie
(uno dei quali, “Turkemar”, è di recente diventato un romanzo breve sulla vita di Fred Buscaglione,
edito – in copyleft – da Effequ Editrice) . “Confine di Stato”(Marsilio 2008), il suo romanzo d’esordio,
è il primo volume di una trilogia noir sui misteri e le trame della Storia d’Italia dal dopoguerra a
Tangentopoli. Il libro è stato pubblicato nel 2006 da Effequ Editrice in una prima edizione limitata.
Dal 7 gennaio è online UNITED WE STAND, la prima graphic-net-novel italiana, di cui Simone
è autore insieme al cartoonist professionista Daniele Rudoni (Marvel America). UNITE WE STAND
sarà disponibile, per tutto il 2008, esclusivamente online sul sito www.lulu.com. Nel corso del
2009 uscirà in volume per Marsilio Editori.
Diavù www.davidvecchiato.co e www.myspace.com/diavu
Ale POP Staffa www.alepop.biz
Massimo Giacon www.myspace.com/massimogiacon
Alberto Corradi www.myspace.com/stanzaobscura
Tuono Pettinato www.myspace.com/tuonopettinato
Campagna “Il cuore si sciolglie” www.ilcuoresisciog
Micamat è Michele Giovannini, ha 28 anni, vive a Bologna e nel tempo libero è architetto. Dopo
un’adolescenza romagnola passata tra rock e dintorni ampia i suoi orizzonti musicali: da Aphex
Twin a Tom Waits e Ornette Colemann, passando per tutte le declinazioni della musica nera. Di
queste influenze si possono trovare tracce in tutte le sue produzioni. Esordisce con il “Cardavel”,
uscito per Homework Records, netlabel bolognese: un efficace equilibrio fra droni elettronici e
campionamenti di strumenti da cui Micamat estrae i suoni che desidera. L’album ottiene recensioni
entusiaste su portali come Musicboom e Musicaoltranza.
Nell’ultimo anno inizia una stretta e appassionata collaborazione con Visionaire (Nicola Giannini)
vj, videomaker e musicista. Nasce un live audio video che i due propongono dal vivo insieme ad
Hilbert K (Gilberto Arpioni) in manifestazioni come Homework Festival, Elettrowave, Enzimi,
Nextech a Firenze, Dancity Festival, Drodesera, Do-Rave, ecc.
La performance live che ne scaturisce è di grande intensità e di notevole impatto.
Si dice che Micamat suoni e maltratti la sua chitarra elettrica (mai abbandonata) con una squadra
da disegno…
Georgofili una via una strage: il 27 maggio 1993 Firenze ha vissuto quello che è stato definito
il più grave atto bellico dalla fine della seconda guerra mondiale. 250 chilogrammi di tritolo,
T4, pentrite e piccole parti di nitroglicerina esplosero alle 1,04 in via dei Georgofili, una minuscola
via del centro storico di Firenze, accanto al museo degli Uffizi.
Sono stati condannati gli esecutori materiali, il gotha di Cosa Nostra: Salvatore Riina, Bernardo
Provenzano, Giovanni Brusca, Matteo Messina Denaro (ancora latitante)… siamo invece in
attesa di conoscere i mandanti a volto coperto.
Negli anni si sono accumulati aspetti oscuri e indecifrabili: rivendicazioni della Falange Armata
- estrema destra europea, poi delle Brigate Rosse, pentiti che hanno tirato in ballo la massoneria:
il grande maestro venerabile di Palazzo Giustiniani, il Grande Oriente.
Dubbi sull’autosufficienza mafiosa nella strage sono stati sollevati dalle più alte personalità
impegnate nella ricerca della verità: gli ex procuratori antimafia Piero Luigi Vigna e Bruno Siclari,
l’ex presidente del comitato di controllo sui servizi segreti Ugo Pecchioli, il magistrato che indagò
sulla strage Gabriele Chelazzi e il Pubblico Ministero Giuseppe Ayala (già PM al maxiprocesso
di Palermo).
L’ex senatore Nando Dalla Chiesa confermò la ricezione da parte di 39 persone, parlamentari
compresi, del cosiddetto papello (in dialetto siciliano “conto da pagare”), che Salvatore Riina
inviò in quei mesi con lo scopo di intavolare una trattativa fra Stato e Cosa Nostra. Vi fu questa
trattativa? Chi ricevette il “papello”? E’ vero che tutti lo cestinarono? Perché nessuno in 14 anni
ha avuto il coraggio di dire: “sì, io ricevetti il papello”?
Tornano alla mente le parole dell’allora presidente del consiglio Carlo Azeglio Ciampi, che a
caldo non escluse un piano di tipo cileno, come quello che nel ‘73 in Cile portò al potere il
generale Augusto Pinochet…
Il testo ricostruisce, in maniera dettagliata e documentata, i momenti della strage del 27 maggio
1993 ma anche il suo contesto: le altre stragi ‘92-’93, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, le
bombe a Roma e a Milano, l’attentato al giornalista Maurizio Costanzo.
Sette stragi in una manciata di mesi, gli stessi mesi che videro la morte della prima repubblica
e la nascita della seconda con l’incalzare di “Tangentopoli” e “Mani Pulite”.
Lo spettacolo, scritto diretto e interpretato da Saverio Tommasi, ha avuto la supervisione e il
sostegno dell’Associazione Tra i Familiari delle Vittime della Strage di Via dei Georgofili.
Saverio Tommasi è attore professionista, regista e mattatore della Compagnia Teatrale Saverio
Tommasi. Diplomatosi nel lontano 1998 alla celebre Accademia d’Arte Drammatica dell’Antoniano
di Bologna ha collaborato negli anni con alcuni dei più importanti registi del nuovo panorama
italiano.
La consacrazione mediatica arriva nel 2003 con l’indiscusso successo del suo primo libro dal carattere prevalentemente comico e umoristico, edito dalla
Comicus Editore. Nel 2004 fonda, con alcuni dei suoi più stretti collaboratori/ici, una propria compagnia di teatro: dà così vita all’associazione “Compagnia Teatrale Saverio Tommasi” con la quale a tutt’oggi viaggia lungo la penisola italiana alternando spettacoli di teatro per bambini e famiglie
a spettacoli di teatro civile di parola e narrazione per pubblico adulto.
Dal 2005 è proprietario e Direttore Artistico di Cabina Teatrale, spazio artistico polivalente in Firenze.
Collabora con strutture pubbliche e private gestendo corsi teatrali di recitazione, livelli base e avanzati.
Scrive abitualmente i testi da mettere in scena, anche su commissione.
Saverio Tommasi è da anni impegnato nella sensibilizzazione sociale e informazione partecipata attraverso forme artistiche che spaziano dal teatro
ai video.
Le forme scelte tendono ad unire la risata all’attualità, il sorriso alla riflessione: l’obbiettivo è informare, sensibilizzare e spingere alla partecipazione
attraverso forme teatrali e artistiche nuove e originali. A questo proposito ricordiamo Cabina Teatrale con le sue numerosissime attività, i video scritti,
Schiaffo Edizioni è un progetto aperto in costante ricerca di nuovi attori, le sue fondamenta poggiano
sulle basi di collaborazione creativa e commistione tra diversi linguaggi espressivi. Nasce con la voglia
di creare un cortocircuito tra scrittura, illustrazione e grafica; con lo scopo di circolare e passare di mano
in mano, così come tante sono le mani che contribuiscono a farlo crescere mese dopo mese, numero dopo
numero; per questo motivo i racconti, oltre ad essere illustrati, sono tutti rigorosamente spedibili. Dare
spazio al genere del racconto breve, fargli stimolare ancor di più l’immaginazione grazie all’energia
evocativa delle illustrazioni, e soprattutto far si che più persone possibili possano goderne. Ecco il perché
del formato e della busta, manca solo il francobollo per far girare uno Schiaffo in tutto il mondo!
Diego Zanga è sviluppatore java, titolare dell’azienda Servizi Informatici sviluppatore sw FLOSS,
principalmente eLawOffice pubblicato su Sourceforge, gestionale per gli studi legali www.elawoffice.it,
in questo ambito segue il processo civile telematico, ed altre questioni quali la firma digitale. Ha
scritto qualche articolo per PI (qui l’elenco); in commissione JTC1 da un paio di anni.
Marco Gallorini è presidente dell’associazione culturale InProspettiva, organizzatrice del Copyleft
Festival di Arezzo. Da tempo segue con interesse lo sviluppo della pratica del copyleft, specialmente
in ambito letterario e musicale. Ha condotto per anni “Fiesta” trasmissione letteraria su Radio Wave,
dopo aver seguito la parte culturale di Italia Wave Love Festival attualmente vi collabora all’interno
dell’ufficio stampa
Tana per la bambina con i capelli a ombrellone: crescere a Roma negli anni Settanta: tempi di
conflitto trasgressione e sangue, speranza angoscia militanza e voglia di cambiare. Scivolare poi nei
primi Ottanta, in bilico tra echi post-fascisti – Levi’s & Ray-Ban, prime grandi discoteche – e gli strascichi
del ’77, tra concerti punk rock e notti senza tempo intorno a una canna.
Noi siamo nel mezzo, nella generazione ibrida di passaggio tra menzogna e ideologie sconnesse,
timore e ricerca dello scontro, perché siamo insieme alla bambina con i capelli a ombrellone e la sua
speranza di aderire a qualcosa, la sua prima volta, il contraddittorio egocentrismo e l’indicibile necessità
di affetto.
Il destino della bambina, prima attrice di un’educazione affettiva corrotta e senza filtri, è già chiaro
nella sua infanzia caotica abitata da sette fratelli, animali domestici, un padre distaccato, una madre
remissiva e una nonna chiusa in un passato lontano. Sogna di apparire a qualunque prezzo al resto
del mondo che non la percepisce neppure; il suo spazio di visibilità è quello in cui due suoi fratelli
abusano di lei. E sopravvive e riesce a crescere aggrappandosi alla sua feroce ironia, all’inconsistente
sostegno del grottesco, quando tutto il resto è senza senso.
Il romanzo di Monica Viola è un monologo delicato e granulare che sonda i recessi della psiche di una bambina bruciata ma troppo arrabbiata per
arrendersi, rendendo con uno stile magistrale le modulazioni nevrotiche dell’inquietudine e della ricerca d’amore. Tana per la bambina con i capelli a
ombrellone è il trailer di una vita vissuta a morsi, una rivolta contro la sottomissione che risucchia il lettore cambiando sempre forma, senza farsi mollare
mai.
La prima versione di questo romanzo è stata pubblicata online da vibrisselibri.net.
Monica Viola è nata a Roma l’anno in cui nasceva il beat. Ci abita ancora, infelicemente impiegata. Questo è il suo esordio narrativo.
Philippe Aigrain (nato nel 1949) è un informatico, ricercatore, già capo del settore tecnologia del
software alla Commissione Europea, vicepresidente del GRIT Transversales sciences culture (associazione
che anima i dibattiti intellettuali e politici in uno spirito multidisciplinare) e membro del Software
Freedom Law Center, la fondazione americana che opera per garantire la sicurezza giuridica dei software
liberi e dei loro attori. Le sue idee sono diventate fondamentali per la difesa dei beni comuni e contro
gli abusi della proprietà intellettuale, a tal proposito è emblematico il suo libro “Causa Comune:
l’informazione tra bene comune e proprietà” (sotto licenza CC), diventato un riferimento essenziale
sull’argomento. Nel 2004 fonda Sopinspace, società per gli spazi pubblici d’informazione, che sviluppa
software liberi e fornisce servizi commerciali per l’organizzazione di dibattiti pubblici e le attività di
collaborazione su Internet.
Vincenzo Striano presidente dell’Arci Toscana e portavoce del Forum del III Settore Toscana, è stato
tra gli organizzatori del Forum Sociale Europeo che si è svolto a Firenze nel 2002. Militante del
movimento pacifista toscano, nel dicembre 2005 ha ricevuto dal presidente Claudio Martini la medaglia
d’argento per il progetto di solidarietà “Un cuore si scioglie”, una campagna per favorire l’adozione e
l’affidamento a distanza dei bambini in realtà povere del Sud del mondo. E’ nel comitato di redazione
di Testimonianze, la rivista fondata nel 1958 da Ernesto Balducci.
Alessandro Volpi insegna Storia contemporanea presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università
di Pisa. Tra le sue pubblicazioni, “Mappamondo postglobale. La rivincita dello Stato, nuovo protagonista
dell’economia mondiale”, (Terre di Mezzo, 2007), “Le società globali. Risorse e nuovi mercati” (Carocci,
2002) e “La fine della globalizzazione?” (Bfs, 2005).
Francesco Romizi, laureando in Scienze Politiche presso l’ Università degli Studi di Firenze; dal 2006
responsabile delle attività internazionali dell’Arci di Arezzo e coordinatore per Arci Toscana di vari
progetti di cooperazione internazionale con l’America Latina.
Attualmente impegnato, anche, con l’associazione Libera sui temi dell’anti-mafia sociale e della legalità
democratica. Collaboratore di alcune riviste sul mondo del no-profit e del terzo settore nonchè speaker
radiofonico per Radio wave.
Apes on tapes: le scimmie sui nastri nascono a Bologna nell’afosa e sudata estate del 2005. Luca e
Giordano suonavano da soli fino a quel momento e all’improvviso…hanno scoperto di avere la perfetta
metà della mela proprio sotto il naso. Hanno avuto modo di ascoltare i reciproci live sets a Homework
festival 3.0 ed hanno subito capito che bisognava fare qualcosa insieme!
Luca (aka Lagàr) è cresciuto tra i teenager alternativi rockettari della riviera romagnola, tra reef di chitarra
e camicie a quadretti; Giordano (aka Antani) viene dai campionatori Akai dell’hip hop old school toscano.
Da due strade quasi opposte, i due si incontrano a Bologna ed entrambi si innamorano dell’hip hop bianco
di Prefuse 73.
Alla ricerca di quelle sonorità passano due anni di produzioni e live sets, ascolti, campionamenti illustri e “litigi” coi computer. In mezzo c’è anche spazio
per la prima release del duo: “Ape Re-thieves ep” esce in mp3 per la “loro” Homework Records Netlabel nel Gennaio 2006. Replicano un anno dopo,
comparendo con un heavy beat remix in fondo all’ep “4.3.40.30? dei fiorentini Ether (sempre su HWR).
Alla costante ricerca di una sintesi tra elettronica, hip hop e canzone, gli AoT stanno progressivamente dando un taglio sempre più personale e riconoscibile
alle loro produzioni, uscendo piano piano dall’ombra di Prefuse fans.
A Febbraio 2008 è uscito il loro primo album “You Open”, su Homework Records, seguito da una minirelease di remixes a cura di Meanest Man Contest,
Touane, Micamat e Ether.
L’origine del male: alla fine degli anni ’50, un virus delle scimmie, denominato SV40, fu involontariamente
trasmesso a milioni di persone attraverso i vaccini antipolio di prima generazione. Fortunatamente
questo virus non sembra avere conseguenze nell’uomo, ma solo per caso fu sfiorato un disastro sanitario
di vaste proporzioni. L’HIV, il virus che provoca l’AIDS nell’uomo, ha il suo progenitore nelle scimmie.
È possibile che l’HIV, come l’SV40, sia stato trasmesso dalle scimmie all’uomo attraverso un vaccino
antipolio sperimentato in Africa alla fine degli anni ’50? Dopo più di tre anni di ricerche rigorose,
interviste, confronti con esperti di diversi campi, Christian Biasco presenta al pubblico il suo spettacolo,
da lui definito un documentario teatrale, in cui non racconta la storia di un personaggio, ma quella di
un’idea sull’origine dell’AIDS: la teoria del vaccino orale antipolio contaminato con un virus delle
scimmie. Lo spettacolo ripercorre la storia e l’evoluzione della teoria del vaccino orale antipolio, attraverso
gli articoli, i dibattiti, i sostenitori e gli oppositori, gli argomenti e le critiche, gli attacchi e le censure,
i misteri e i colpi di scena, cercando di offrire un quadro il più esaustivo possibile di questa controversia
scientifica complessa e dai possibili gravi risvolti sociali e politici. Lo spettacolo diventa poi il pretesto
per raccontare dell’Africa coloniale, dell’etica nella sperimentazione, della lotta alla poliomielite, del
funzionamento della scienza moderna, ma soprattutto delle nostre responsabilità come cittadini che
hanno il diritto e il dovere di informarsi e conoscere. L’AIDS è probabilmente la malattia più “mediatica”
e mediatizzata, eppure quanto conosciamo su di essa? Lo scopo del lavoro non è quello di attaccare la
scienza o di condannare le campagne di vaccinazioni, ma al contrario vuole invece coinvolgere il pubblico
a partecipare nella discussione di temi scientifici e a sviluppare un proprio senso critico. Troppo spesso
il pubblico non specialistico, ritenuto per definizione incompetente, resta all’oscuro di temi scientifici
complessi (oppure ne riceve una versione banalizzata), lasciando alla coscienza dei soli scienziati o di
compagnie private, il compito di decidere di questioni etiche che invece dovrebbero coinvolgere l’intera
società. “Ho scelto il teatro perché è un luogo privilegiato, dove persone in carne ed ossa si incontrano,
si divertono, si appassionano. Ma il teatro è anche il mezzo di comunicazione più umano”, dice Biasco.
Christian Biasco: nasce in Ticino (Svizzera) nel 1973, da emigranti italiani. Dopo la laurea in Matematica
e diverse esperienze di lavoro si dedica a tempo pieno al teatro professionale, portando in scena
“Novecento” di Alessandro Baricco e “BARicco SPORT”. Studia il Metodo Laban/Bartenieff con Richard
Haisma e Maria Consagra, ed espressione vocale con il Roy Hart Theatre. Nel 2004 debutta in Ticino con
il documentario teatrale “L’origine del Male”. Un riadattamento del lavoro viene trasmesso in prima
serata dalla TSI, il canale italofono della televisione nazionale svizzera. Il progetto si trasforma inoltre
in una ricerca sulle origini dell’AIDS all’interno di un dottorato in storia della medicina dell’Università
di Ginevra. Ha realizzato - per Arcoiris tv – una serie di video sul tema della proprietà intellettuale.
Attualmente vive e lavora a Bologna.
Scrittura Industriale Collettiva (SIC) indica un METODO di SCRITTURA COLLETTIVA e la COMUNITÀ APERTA di SCRITTORI che lo utilizzano. Il metodo
è stato ideato nel 2007 da Gregorio Magin ie Vanni Santoni. Con l’uso di questo metodo, improntato all’efficacia e all’efficienza, intendono far diventare
la scrittura collettiva dei piccoli gruppi una prassi letteraria, scrivere un grande Romanzo Aperto, un libro collettivo da centinaia di utenti, che sia
innanzitutto un buon libro, dare vita a una rete di lettori e scrittori attenti all’innovazione e sensibili al tema della condivisione del sapere. Il loro sito
vuole diventare un punto di riferimento per tutti coloro che sono interessati al tema della scrittura collettiva, oltre che il quartier generale dal quale
lavorare a racconti e romanzi SIC. Oltre ad usarlo per coordinare i lavori di scrittura e per fornire la metodologia a chi la richiede, il sito è un luogo aperto
a contributi: tutti possono discutere del metodo (che è a sua volta aperto a consigli e sviluppi) sul SIC Forum, regolarmente viene aggiornato il SIC Blog
con notizie e novità di rilievo relative alla scrittura collettiva in Italia e nel mondo, e all’innovazione letteraria in generale.
“Radio Aut, materiali di esperienza di controinformazione”: negli anni Settanta la radio fu il
mezzo più immediato e democratico per la circolazione delle informazioni. Qui si ripercorre, con
documenti e racconti, l’opera di controinformazione di Peppino Impastato e dei suoi compagni di
Radio Aut, focalizzando l’attenzione sui notiziari della radio nel periodo di maggiore attività e impegno
della redazione (dall’agosto ’77 al febbraio ’78). Un esempio di giornalismo vero, e già solo per questo
rivoluzionario.
«L’opera di Radio Aut qui documentata, merita un libro, è questo. Aut in latino è: oppure. Non è la
pronuncia della parola inglese out, fuori, ma l’opposizione dell’oppure, di un’alternativa alla informazione
falsa e reticente» [Dalla prefazione di Erri De Luca].
Oltre ai contributi di Peppino Impastato il libro raccoglie gli interventi di Salvo Vitale, Paolo Arena e Andrea Bartolotta che – insieme a Carlo Bommarito,
Pino Dicevi e Giovanni Riccobono – hanno minuziosamente ricostruito i notiziari della Radio. Alcuni all’epoca facevano parte hanno parte integrante
della redazione, altri hanno lavorato nel contesto più ampio delle attività radiofoniche.
La prefazione del libro è di Erri De Luca, scrittore autore di molti romanzi, racconti e poesie, negli anni Settanta tra i dirigenti di Lotta Continua.
Salvo Vitale: il libro è curato da Salvo Vitale, autore di altri libri sulla vicenda, tra cui Peppino Impastato, una vita contro la mafia edito da Rubettino e
Onda pazza, edito da Stampa Alternativa. Salvo Vitale è il naturale biografo di Peppino Impastato, essendo stato tra i suoi migliori amici, co-fondatore
di Radio Aut, e protagonista con Peppino della trasmissione Onda Pazza.
Saverio Fattori ha pubblicato i romanzi Alienazioni Padane e Chi ha ucciso i Talk Talk? entrambi per
l’editore romano Gaffi. Suoi racconti sono inseriti nell’antologia Remote p@role edita da Pendragon,
Con gli occhiali da sole anche di notte edita da Perrone Editore in Roma, Copyleft sempre per le edizioni
Gaffi, Il primo bacio fa schifo per Coniglio Editore, MOBBING ottoracconti, edizioni Farelibri.
Si occupa di recensioni letterarie sul sito www.blackmailmag.com e www.carmillaonline.org.
Collabora con i mensili GQ e CORRERE. Altri suoi scritti compaiono e scompaiono in rete. Collabora con
l’associazione Curvatura 10, a progetti di video arte e cortometraggi. Lavora in una fabbrica padana
e ha ben chiaro il concetto di Postfordismo. Corre da sempre. Non va né piano né forte. Va.
Stefano Mei all’inizio impegnato come corridore nel mezzofondo, e successivamente specialista dei
10.000 m piani. È stato campione europeo dei 10.000 metri e vicecampione europeo dei 5000 metri
nel 1986 a Stoccarda; ha conquistato il titolo mondiale universitario dei 5.000 metri nel 1985 a Kobe
e nel 1989 a Duisburg ed il bronzo ai Campionati Europei di Spalato del 1990 sui 10.000 metri. Nel
1985, a Canberra, è stato secondo nei 5000 m. in Coppa del Mondo dove correva per la rappresentativa
europea, e sempre nell’85, terzo in Coppa Europa a Mosca nei 1500 m: Nel 1986 medaglia d’argento
a Madrid nei Campionati Europei indoor. Fermato spesso da infortuni, è riuscito, comunque, con una
preparazione limitata, a cogliere il settimo posto nella finale dei 5000 m. ai Giochi Olimpici di Seoul,
miglior risultato nella distanza di un atleta italiano ai G.O.. Terminata la carriera agonostica si è
impegnato come dirigente sportivo ed anche in questo campo è riuscito a raggiungere massimi
traguardi. Nel 2001, infatti, è stato eletto nel Consiglio Nazionale della Federazione di Atletica; nello
stesso anno è stato eletto anche Consigliere Nazionale del C.O.N.I. e Vice Presidente della Commissione
Nazionale Atleti. Nel 2003, infine, è stato nominato Presidente dell’Associazione Italiana Olimpionici.
Acqua in movimento. Ripubblicizzare un bene comune: questo libro tematizza la complessità
legata al problema acqua, sia a livello locale che globale. L’autore affronta la crisi idrica planetaria e
le politiche di privatizzazione portate avanti dalle corporations del settore e sostenute dalle grandi
istituzioni internazionali (Fmi, Banca Mondiale, Wto), la storia della privatizzazione in Italia, le lotte
e le mobilitazioni sociali che attraversano i continenti del sud del mondo. Per arrivare poi ad analizzare
i percorsi di lotta nelle realtà territoriali del nostro paese, arrivando fino alla costituzione del Forum
Italiano dei Movimenti per l’Acqua e alla campagna nazionale per una legge di iniziativa popolare per
la pubblicizzazione dell’acqua.
Di particolare rilevanza l’analisi teorica sull’alternatività strutturale e non mediabile fra gestione privata
e gestione pubblica dei servizi idrici, così come le proposte – risultato di un’ampia riflessione culturale
e politica dell’autore – per una gestione pubblica fondata sulla partecipazione diretta delle comunità
locali.
Marco Bersani 47 anni, laureato in Filosofia, è Dirigente Comunale dei Servizi Sociali. Socio fondatore
di Attac Italia, è membro del Consiglio Nazionale dell’associazione. Fra i portavoce del Genoa Social
Forum nel luglio 2001, ha attivamente partecipato ai Forum Sociali Mondiali e fa parte del gruppo di
continuità del Forum Sociale Europeo. Da sempre attivo nella lotta contro le privatizzazioni, è stato fra
i promotori della Campagna europea e italiana contro la direttiva Bolkestein ed è attivo nella Rete
Europea per i Servizi Pubblici e nel Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua.
Gabriella Cecchi, nata ad Arezzo il 10 agosto 1953. Laureata in Lettere e in Scienze Politiche presso l’Università degli Studi di Siena. Funzionario
comunale, esperta in materia urbanistica e politiche abitative, è stata responsabile dell’Ufficio casa del Comune di Arezzo dal 1980 al 2004. Nel corso
di questa esperienza professionale ha partecipato a gruppi legislativi regionali, ha collaborato alla redazione di progetti di edilizia sociale, programmi
integrati, piani di recupero su tutto il territorio della provincia di Arezzo. Negli anni ’90 ha pubblicato saggi, articoli e recensioni in riviste giuridiche
attinenti norme e procedure sul governo del territorio. E’ stata componente della commissione nazionale territorio e ambiente dell’ANCI (associazione
Comuni italiani). Ha pubblicato un libro sulla storia delle acque termali aretine (“L’acqua di Montione”, 1994). Negli anni ’80 ha collaborato con la
Cattedra di sociologia dei processi culturali, facoltà di lettere dell’Università di Siena, sede di Arezzo. Attraverso più recenti studi universitari, dal 2000
ha iniziato ad approfondire i temi della sociologia dell’organizzazione, con particolare riguardo per il lavoro nella pubblica amministrazione. Candidata
nelle liste di Rifondazione comunista alle elezioni amministrative del 2004, nel luglio 2004 è stata nominata assessore della Provincia di Arezzo con
deleghe alle risorse umane, innovazione, semplificazione, commercio e SUAP. E’ stata nominata membro del Comitato Strategico di RTRT (Rete Telematica
della Regione Toscana). Rappresenta l’UPI (Unione delle Province italiane) al Tavolo della concertazione istituzionale e al Consiglio delle Autonomie
locali presso la Regione Toscana, per tutte le questioni che riguardano la “società dell’informazione e della conoscenza” (processi e programmi di
innovazione tecnologica, e-government, nuova governance istituzionale, superamento del digital divide, semplificazione).
Gabriele Lunati è nato ad Alessandria nel 1968, vive e lavora da molti anni a Milano come giornalista, autore
televisivo e consulente per il mondo dei new media e dell’editoria. Presente sul web dagli albori di Internet in
Italia (è stato nel team iniziale del portale Virgilio così come tra i primi italiani a gestire una web radio in streaming),
si occupa da tempo di entertainment digitale, in particolare di distribuzione e fruizione musicale e dei nuovi
modelli e scenari correlati. Ha collaborato con Il Sole 24 ore, Rockol, Delrock, Trax, La Stampa e ha pubblicato
numerosi saggi e biografie (tra cui i volumi su Kraftwerk, Nico e Velvet Underground, Iggy Pop, Second Life, ecc…).
Alla fine del 2008 renderà disponibile in download gratuito sotto licenza Creative Commons - e in collaborazione
con Copyleft Festival - il volume “Musica Liquida: 2.0 e futuro digitale”
Davide D’Atri si è laureato in “Economics” alla University of Essex in UK con un Master in “International Business
Economics” a City University / Cass Business School. Da neo-laureato ha lavorato presso etichette discografiche in
UK e ha fondato la sua prima etichetta discografica a 19 anni. Ha fondato nel 2006 BeatPick.com, società che si
occupa di vendita diritti d’utilizzo della musica principalmente per le produzioni audiovisive. Da una parte
BeatPick.com opera nel settore b2c distribuendo musica sotto licenza creative commons a centinaia di podcast,
web radio e produzioni amatoriali, dall’altra è presente nel b2b lavorando con clienti come Mercedes Benz, Ralph
Lauren, Scott Winter Sports, The Travel Channel, Original Marines, Federservizi, Comitato per Zingaretti, Infobyte,
20th Century Fox, Toyota. BeatPick.com ha 140 artisti/band sotto contratto che risiedono in oltre 40 differenti
nazioni.
Ha inoltre fondato recentemente SoundReef.com che aprirà in beta l’ 1 Ottobre 2008. SoundReef sarà dedicata
principalmente a musicisti e produzioni semi-professionistiche o amatoriali. SoundReef.com aprirà con una forte
partnership con il Festival Emergenza Rock.
Ha svolto e svolge attività di docenza al Dipartimento di Scienze della Comunicazione della Sapienza, all’Istituto
Europeo di Design oltre che attività di consulenza per aziende private sul territorio Laziale
Marco Fagotti: compositore, musicista e altre cose meno importanti. Ha iniziato a studiare pianoforte e organo
elettronico più o meno all’età di sette anni. Rifiutati senza rimorsi postumi gli studi classici al conservatorio, ha
presto deviato verso la sperimentazione elettronica e più tardi verso le tecnologie digitali applicate al suono. Dopo
un periodo di studio/lavoro sotto la guida di Giulio Clementi, autore di testi storici sul MIDI e la composizione
digitale, è stato uno dei primi musicisti in Italia ad impiegare il computer nella composizione, registrazione ed
editing audio e nei suoi live-set (anche se non lo ricorda nessuno). Le conoscenze accumulate negli anni gli sono
servite ad elaborare un sistema autonomo di produzione audio che applica sia nei propri lavori che nell’attività
didattica avviata nel 2006 con il progetto Metamusiclab, laboratorio/scuola di sperimentazione musicale. Insieme
ad altri musicisti fonda nel 2002 la prima net-label copyleft italiana, Anomolo, di cui, nel bene e nel male, è
portavoce e faccia. Attraverso le attività divulgative e un pò di sana fortuna, stringe in pochi anni collaborazioni
con il mondo nazionale e internazionale della musica (Gilberto Gil), del teatro (Teatro de los Andes, Teatro Invisible)
e della cinematografia (Buena Onda Films, Donald K Ranvaud). Ha composto diverse colonne sonore una delle
quali è finita a Cannes con il film “Thunder Man” per la regia di Andrew Wainrib. Ha pubblicato 5 album e scritto
numerose composizioni utilizzate in cortometraggi, documentari, audiolibri e fiabe sonore. Insieme ad un gruppo
di artisti sparsi per il mondo sta lavorando alla costituzione di un collettivo internazionale per la diffusione e lo
sviluppo delle nuove forme di elaborazione artistica nell’era di internet. Fino al 2012 pensa di occuparsi principalmente
di musica per cinema e teatro, poi non si sa. E’ stato anche fondatore dell’agenzia di comunicazione Canenero
Advertising e questo smaschera la sua attitudine meno musicale di designer.
Lavora costantemente con il film-maker Giacomo Cesari per il quale ha scritto la maggior parte delle sue soundtrack.
Daniele Caluri nasce a Livorno il 26 gennaio 1971, collabora al Vernacoliere, mensile di satira, umorismo
e mancanza di rispetto, da quando aveva 14 anni, e per queste graziose pagine ha creato i suoi primi
fumetti: Fava di Lesso (1993), Nedo (1996), Luana la bebisìtter (1998). Nel 2003, con Emiliano Pagani ai
testi, dà vita alla serie di Don Zauker, esorcista, tuttora in corso di pubblicazione, sempre sul Vernacoliere.
Collabora dal 2003 con Sergio Bonelli Editore come disegnatore di Martin Mystère, di cui ha realizzato due
albi della serie regolare e tre storie brevi. Attualmente sta lavorando all’Albo Gigante 2009.
Con Emiliano Pagani crea il sodalizio (rigorosamente eterosessuale) dei Paguri (PAGani+calURI), che porta
a tre distinte attività: ’attivazione, nel giorno di Ognissanti 2007, del sito di satira DonZauker.it; la scrittura
di due spettacoli satirici, il Don Zauker Talk Show, e il Testimoni dello Spirito Tour, portati in giro in mezza
Italia dagli stessi Paguri; la collaborazione alla rivista Mucchio, con la rubrica di satira Domus Bokassa.
Ha collaborato con la casa editrice francese Adonis/Glénat disegnando l’adattamento a fumetti di Michel
Strogoff di Verne.
Emiliano Pagani nato a Livorno il 30 dicembre 1969, è un autore di fumetti italiano. È noto soprattutto
per il suo lavoro su Il Vernacoliere, mensile satirico livornese distribuito nel centro-nord Italia, con cui
collabora dal 1991. Ha pubblicato un primo albo a fumetti nel 2005 raccogliendo le storie della Famiglia
Quagliotti, un fumetto in strip di contenuto satirico e politico, i cui temi spesso sono legati alla deriva
dell’ideologia comunista e alle assurdità della società contemporanea, pubblicate su Il Vernacoliere a
partire dal 1992 e sino al 2005. Affiancate alla serie di maggior successo si alternano sulle pagine del
Vernacoliere le storie de I Punitori e di Loia Prisky. Nel 2003 ha scritto una rubrica comica chiamata Bollettino
Meteo in cui il colonnello Starita, un iracondo meteorologo, conclude in tragedia le previsioni del tempo.
La serie era disegnata da Daniele Caluri. Dal gennaio 2008 è in corso di pubblicazione la nuova serie 3
bimbi scemi sempre sulle pagine de Il Vernacoliere. Il maggior successo di Pagani è tuttavia la serie di Don
Zauker, prete bestemmiatore e iracondo, bugiardo e violento. Don Zauker, anch’esso con disegni di Caluri,
è basato su una satira esorcistaanticattolica esplicita e spesso idealmente legata a fatti di attualità.
Simone Pelliconi è nato a Lugo ravenna il 21 ottobre 1970, inizia il suo percorso artistico negli anni
90? come cantante e programmatore di drum-machine in un gruppo rock/new wave, sciolto il quale
prosegue solitario coltivando la sua passione per la programmazione e il campionamento.
Nel 1997 fonda con Oscuro Pier Nicola il duo Amalasunta con il quale produce in pochi anni una dozzina
di album, 9 dei quali pubblicati tramite la fu gloriosa www.mp3.com. Dal 2000 inizia di nuovo un percorso
personale passando dai MIDIprograming eseguiti da strumenti esterni al PC (preponderanti in Amalasunta)
ad uno sviluppo di tecniche di audioediting e audiotracking, e successivamente anche la creazione di
trame sonore basate su matematica frattale suonate da soft-synths, entrando definitivamente così
nell’universo della Computer Music.
I Licaoni sono giovani alfieri della produzione indipendente. Refrattari alle regole e ribelli per natura,
hanno deciso di intraprendere la dura strada dell’Arte in salita e contromano.
Nel lontano 1999 dettero inizio a un’inarrestabile attività all’insegna dell’indipendenza e della qualità.
Un primo spettacolo teatrale – intitolato I Licaoni – e un primo cortometraggio – intitolato anch’esso
I Licaoni – e subito i giovani si convincono che la loro strada sarà fatta di tanto Cinema e di un po’ di
Teatro se capita, e che i Licaoni come nome non suona affatto male. Fa ridere. E’ sbarazzino.
e mille altre cosette che i Licaoni chiamano “ Il resto è storia: i Licaoni vantano all’attivo ben tre
lungometraggi – Mandorle, N.A.N.O. e Kiss me Lorena – svariati cortometraggi – tra cui Santre, Wang
Revenge e lo spassoso Last Blood – numerosi spettacoli teatralipillole TV”, ma solo per le loro proprietà
contraccettive. I Licaoni affermano di essersi sciolti nel 2007, ma di fatto continuano a lavorare assieme
e quindi sono un po’ incoerenti.
Don Zauker Talk Show è una feroce satira sul mondo dei salotti televisivi e dei falsi dibattiti, dove si
passano ore e si spendono paroloni sul nulla, si discute di temi importanti senza un vero contraddittorio,
si invitano attricette a parlare di economia e ci si azzuffa, per obbedire a un copione già scritto e approvato
in precedenza.
E l’argomento attorno al quale ruota e si sviluppa tutto lo spettacolo è, manco a dirlo, la religione!
Vale a dire l’argomento tabù per eccellenza, almeno in un Paese come il nostro, governato da politici
totalmente asserviti al Vaticano e soprattutto alla sua capacità di condizionare il consenso.
Basta.
Noi siamo convinti che, oggi come oggi, si avverta il bisogno di una satira che non abbia paura di rompere
certi schemi dettati da buonismo e moderazione. Una satira che può essere anche disturbante ma che
non sacrifichi i suoi contenuti di fronte all’assurda pretesa di voler piacere per forza a tutti.
Gli ingredienti del talk show televisivo ci sono tutti: dal sondaggio di opinione agli spot pubblicitari, dal
reportage giornalistico alle immagini a commento degli argomenti dei quali si discute.
Unico inconveniente, volendo fare satira sulla Chiesa Cattolica, dover costantemente modificare e
aggiornare il nostro copione: stare al passo con le continue esternazione dei vari vescovi, papi, parroci,
politici, opinionisti fedeli a Santa Madre Chiesa è impresa veramente ardua!
Per questo il DON ZAUKER TALK SHOW è uno spettacolo in continuo divenire.
DON ZAUKER TALK SHOW, L’EVOLUZIONE CONTINUA!
Newmediacamp si pone l’obbiettivo di analizzare, attraverso l’aiuto di bloggers più o meno esperti e
professionisti della comunicazione e del giornalismo online, gli sviluppi, le potenzialità e le caratteristiche
dei nuovi media, per cercare di capire quali potranno essere gli scenari futuri e quali sono le prospettive
e i risultati già ottenuti dai nuovi media. Come per ogni barcamp ciò che più ci interessa è creare un
momento di condivisione aperta di esperienze, idee, sensazioni e proposte che possa servire ai più navigati
così come a tutti coloro che non conoscono da vicino il mondo di internet.
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Scorrete lacrime disse lo sceriffo: era il 1957 quando Philip K