UNA FINESTRA…SULL'ITALIA PROGETTO: Nella molteplicità … l'unità (in occasione dei 150 anni dell'unità d'Italia) Classi 5^ A/ B / C - anno scol. 2010/2011 La scena prevede un palco con un grandissimo tricolore sul fondale; in avanti , sulla destra, addossata ad un lato del palco, vi è una finestra : balconcino con fiori, due ante aperte, una tenda bianca. - Perchè la finestra (idea di apertura … comunicazione … interazione di pubblico e privato …) - Perchè una finestra aperta (proiezione verso il mondo... verso il futuro …. verso un'unità ancora da perseguire …) - Perchè una finestra balcone ( idea di completezza … non visione parziale... disponibilità e coinvolgimento totale... partecipazione …) Arriva in scena r.n.1 è pensieroso, gironzola, mugugna tra sé. Compare r.n.2 : Ciao (nome)!... Ma cosa c'è?.... non mi saluti nemmeno! r.n.1. : Hai ragione... scusami... ma sono molto impegnato ! r.n-2 : Impegnato? E in cosa ? Secondo me non stai facendo proprio nulla ! r.n.1 : Nulla? Ma non lo vedi che sto pensando ? r.n.2 : E di grazia... qual è il contenuto del tuo pensare? r.n.1 : Non fare lo spiritoso! Anzi ... cerca di darmi una mano. Devo dare una risposta a questa domanda “Chi ha fatto l'Italia?” C'è un concorso per ragazzi e ho deciso di partecipare. Non si sa mai! Però, vedi, secondo me, non serve una risposta banale, scontata... per vincere occorre essere originali, troavare una risposta geniale! Tutti saprebbero dire : “L'Italia l'hanno fatta i patrioti e gli eroi del Risorgimento” ma mi sembra una risposta semplice. Ci vorrebbe un qualcosa... Arriva r.n.3 : Ehi voi! Dovete venire in palestra … sì o no? Svelti... è tardi ! r.n.2 : Senti (nome). Secondo te … chi ha fatto l'Italia? r.n.3 : Ma cosa vuoi che me ne importi? Chi l'ha fatta … chi non l'ha fatta … sbrigatevi o faremo tardi in palestra e l'allenatore si arrabbierà. r.n.1 : Ha ragione … andiamo... la partita di domani è importante. Tanto per il concorso c'è tempo! Si rivolge al n.3 Andiamo... ti spiegherò strada facendo. I tre ragazzi vanno via. * Si affaccia al balcone Dante recitando i versi iniziali della DC ; Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura chè la diritta via era smarrita. Ah quanto a dir qual era è cosa dura esta selva selvaggia e aspra e forte che nel pensier rinnova la paura! si interrompe e guardando il pubblico dice: Starete chiedendovi il senno di tal presenza; ma dell'unità d'Italia lui puote forse dar licenza? Ebbene, dicovi e non ne abbiate oblio, che l'Italia l'ho fatta pure io ! Sulla scena arrivano tre bambini che recitano versi famosi della DC. Bambino n.1 Per me si va nella città dolente per me si va nell'etterno dolore per me si va tra la perduta gente. Dinanzi a me non fuor cose create se non etterne e io etterna duro. Lasciate ogni speranza , voi ch'entrate. Bambino n.2 Amor che al cor gentil ratto s'apprende prese costui della bella persona che mi fu tolta; e 'l modo ancor m'offende. Amor ch'a nullo amato amar perdona mi prese del costui piacer sì forte che, come vedi, ancor non m'abbandona. Bambino n.3 Vergine madre, figlia del tuo figlio, umile e alta più che creatura , termine fisso d'etterno consiglio … In te misericordia, in te pietate in te magnificenza, in te s'aduna quantunque in creatura è di bontate. Dante, affacciato al balcone, li guarda con soddisfazione e annuisce. I bambini vanno via. Dante si rivolge al pubblico: Facean patria divisa lingue molte, favelle diverse eran tra le genti colte; volgare fu nomato e me ne vanto, fu lingua che prese tutti in grande manto. Co' miei versi non vo' tener sermone, ma per color che favellan di divisione, lesto un pensier avanza e sorpassa: non ragioniam di lor …. ma guarda e passa! Dante va via e al balcone compare Pulcinella con in mano un grande piatto con una pizza Pulcinella rivolgendosi al pubbblico: Ma ve pare mai possibile ca l'Italia l'ha fatta Dante Alighieri? A lingua.... o volgare... ma lassamm perde e cuntamm e cose serie, Tutt'o munn sape ca Napule è l'Italia e ca l'Italia vera sta a Napule. O sapiti pure vuie comme se dice: viti Napule e poi mori! E mò v'aggio a dicere n'ata cosa ... a vera pizza sta a cà ! A pizza napuletana c'a pummarola an goppa... E c'imm a dicere p'a pizza Margherita? U tricolore sta an goppa a pizza : bianco... a mozzarella; rosso... a pummarola; verde... o basilico . Chista è Italia! Parte la musica Funiculì funiculà (balletto - tarantella) Pulcinella al balcone si muove a suon di musica Pulcinella: Vi saluto! Stateve buone! Io me ne devo annà . Tengo na fame ! Me vado a fa na spaghettata alla salute vostra e alla salute dell'Italia ca compie 150 anni. Viva Napoli! Viva l'Italia! Ritornano i ragazzi dalla palestra. r.n.3 : Se domani facciamo schifo come oggi … non c'è nessuna speranza per il campionato! r.n.2 : Ma no ! Succede sempre così. L'allenamento è una cosa e la partita è un'altra . Quando c'è la vittoria di mezzo …. r.n.1 : A proposito di vittoria … il concorso... ma chi ha fatto L'Italia? r.n.3 : Secondo me non c'è da scervellarsi tanto perdendo tempo. Basta accendere la televisione. Parlano sempre della stessa cosa: ed è da mesi ! Il Risorgimento... i patrioti... Mameli …. Garibaldi …. Tranquillo (nome) … Segui i programmi televisivi per qualche giorno , troverai la soluzione al tuo problema... ma attento! Rischi un'indigestione di storia! Io non ne posso proprio più! Anche i programmi sportivi ci mettono la loro dose sull'Unità d'Italia . E basta …. non se ne può più. Al balcone compare un emigrante che si trascina una pesante valigia di cartone. I ragazzi si guardano e si interrogano con gesti. Emigrante : Sbaglio o ho sentito parlare di Italia? Chi ha fatto l'Iitalia? Non c'è dubbio! Chi più di noi emigranti ha fatto l'Italia? Mio nonno emigrò in America, mio zio è morto in una miniera di carbone in Belgio, io sono da anni in Svizzera... r.n.1 : Scusi, signore … se ho ben capito … anche lei... anzi ..., anche voi emigranti avete fatto l'Italia? Emigrante : Certamente! Ciò che guadagniamo lo mandiamo in Italia, per la famiglia, per i figli, per comprare la terra, per fare la casa... e ti pare poco? r.n.2 : Ma … mi tolga una curiosità … come mai la sua valigia è così pesante? Cosa mai c'è dentro? E un trolley non sarebbe più comodo? Emigrante : Ai miei tempi la valigia era di cartone, come questa. Cosa c'è dentro? Le scarpe pe' lu cumpare Tore, nu stozzu te casu pe lu Cosiminu ca ne lu manda muierasa, na maglia te lana pe lu Totu ca ne l'ha fatta mammmasa... Cerchiamo di aiutarci tra paesani. Ora devo andare... il treno sta per partire e non vorrei perderlo. Ciao ragazzi. L'emigrante va via portandosi dietro la valigia : i ragazzi sono ancora in scena r.n.3 : Chi l'avrebbe mai detto! Pure gli emigranti hanno fatto l'Italia! r.n.1 : Se pensiamo poi alle condizioni di lavoro degli emigranti... ai sacrifici … alle umiliazioni che hanno dovuto sopportare... r.n.2 : A pensarci bene... conoscete anche voi la storia di Sacco e Vanzetti? Due italiani emigrati in America, finiti sulla sedia elettrica perchè manifestavano per i loro diritti! (Here'to you) ; cantano il ritornello i tre ragazzi . leggono le strofe due genitori r.n.3 :Sai cosa ti dico caro (nome) , la faccenda si complica! Non sarà facile trovare l'idea geniale per il concorso. r.n.2 : Sapete cosa sto pensando? Questa finestra va tenuta d'occhio... è molto interessante. Potremmo avere l'intuizione! r.n.1 : Penso proprio che tu abbia ragione. Sediamoci in in prima fila e osserviamo cosa succede alla finestra. I tre ragazzi si vanno a sedere in prima fila. Alla finestra arriva un garibaldino. : Buonasera! Ma quanta gente! Ah! ...Già! … Anche voi qui per il compleanno dell'Italia ? ...Che ci faccio io qui?... State a vedere …. Parte la musica (marcia dei bersaglieri) … arrivano in scena i garibaldini correndo in coppia, fanno due giri e si fermano schierati dietro. Finisce la musica e sei garigbaldini fanno due passi avanti... n.1 : Garibaldi, With secret support from Victor Emmanuel, recruit volunteers in Liguria and 6 May 1860 starting from with two ships and one thousand volunteers. n.2 : On May 11, the Thousand landing at Marsala, Garibaldi threedays later, to assume the dictatorship of Salemi in Sicily, in the name of Victor Emmanuel. Garibaldino del balcone(rivolgendosi al pubblico): Fate fatica a capire, vero? Eh già... parlano inglese! … Perchè parlano inglese? E' la lingua di tutti... è la lingua per eccellenza... oggi, se non conosci l'inglese, sei tagliato fuori! Comunque ci sono qua io a darvi una mano... io l'inglese lo conosco ! Hanno detto che Garibaldi partì con i Mille dalla Liguria e sbarcò in Sicilia. n.3 : On May 27 Garibaldi defeated the Bourbon troops in Calatafimi and come to Palermo, where is established a provisional government headed by Crispi. n.4 : On July 20, report another victory Garibaldi in Milazzo, in Messina he seized with the help of farmers who were hoping for an agrarian reform. Garibaldino al balcone : I garibaldini riportano vittoria contro l'esercito borbonico a Calatafimi, a Palermo, a Milazzo, a Messina e liberano la Sicilia. n.5 : The thousand pass the strait and arrive in Naples in early September were Francis II escapes and flees to Gaeta. n.6 : On October 26, 1860 Garibaldi meets Vittorio Emanuele in Tean and delivery of the conquered lands. Garibaldino al balcone : Passato lo stretto, i Mille riportano altre vittorie, arrivano a Napoli e il re Federico II è costretto a fuggire a Gaeta. A Teano Garibaldi incontra Vittorio Emanuele e gli consegna i territori conquistati. I sei garibaldini ritornano ai loro posti ; riprende la marcia e di nuovo , in coppia .fanno due giri e vanno via. Garibaldino al balcone : Complimenti ai garibaldini che parlano inglese... Senza inglese non se ne fanno passi in avanti. Usi il computer ...ci vuole l'inglese! Vai all'estero... devi conoscere l'inglese! Modestamente cerchiamo di essere al passo con i tempi. Bye, bye ! alla finestra arriva Carlo Pisacane C:P. (rivolgendosi al pubblico) : Non mi riconoscete, vero? ...Lo immaginavo! Tutti a parlare dell'impresa dei Mille , di Garibaldi, … e di ciò che ho fatto io? Della mia impresa … non ne parla nessuno! Anch'io volevo liberare il Sud dai Borboni … anch'io son partito dalla Liguria.... anch'io con i miei uomini sono sbarcato sulle coste meridionali … ma la fortuna non mi ha aiutato … e le cose non sono andate bene ! State a sentire …. in scena arrivano cinque spigolatrici che recitano ognuna una strofa della SPIGOLATRICE DI SAPRI . C.P. dal balcone ripete il ritornello: Eravamo trecento, eravamo giovani e forti e siamo morti . Le spigolatrici vanno via C.P. Lo avete capito adesso chi sono? Sono Carlo Pisacane! La mia impresa fallì... ma qualche anno dopo... ecco Garibaldi e i suoi Mille. Io sbarcai a Sapri e lui a Marsala , io avevo trecento uomini e lui mille, …. ma l'idea era sempre quella... sollevare il Meridione! A me andò male …. a lui bene io ... però... ho sempre avuto il sospetto che mi abbia copiato l'impresa. Non sembra anche a voi? Comunque … acqua passata... l'importante è che l'Italia l'abbiamo fatta. Inutile star qui a rivendicare meriti ! Va via C.P. Arriva Pinocchio al balcone Pinocchio: Eccomi qua … ci sono anch'io! Con me non c'è da sbagliarsi. Mi conoscete tutti! Pinocchio è stato tradotto in tutte le lingue del mondo … Pinocchio è stato raccontato, recitato, telefilmato, illustrato … fa parte di ognuno di noi. Come mai tanto successo? La lingua di Collodi è straordinaria,....gioiosa... golosa... sfrenata … I personaggi sono simbolici come gli antichi miti: il grillo, la lumachina, il gatto e la volpe, la fatina, i quattro conigli neri... e poi , tutti i bambini del mondo sono come me... i miei rimorsi, le mie promesse, i miei pentimenti , i miei capricci appartengono a ogni bambino Collodi ha portato l'Italia in tutta Europa e anche al di là dell'oceano ! Tocca anche a me un ruolo in occasione dei 150 anni. Carissimo Pinocchio (diamonica) Pinocchio : Questa ninna nanna è così dolce che stavo quasi per addormentarmi ! Ora , però , devo andare... Geppetto mi aspetta ! Arriva al balcone Garibaldi : Buonasera a tutti . Mi avete riconosciuto , vero? Chi non conosce Giuseppe Garibaldi … l'eroe dei due mondi ! In Italia non vi è un paese che non abbia una strada o una piazza a me intitolata; Anche qui ad Alezio avete “via Garibaldi”, la via che porta alla stazione! Quanti sono i monumenti a me dedicati? Non si possono contare ! Sono famoso, di me si sono interessati gli storici, ma anche registi, scrittori, musicisti, cantanti … La mia immagine si trova sui libri di storia e anche su tanti francobolli … Sono stato il primo testimonial pubblicitario : ho sponsorizzato sigari, cerini, liquori, lucido per scarpe. Un pesce rosso/arancione che vive nell'oceano si chiama pesce Garibaldi; hanno dato il mio nome anche a un asteroide : Garibaldi 4317. Sono stato il primo a diffondere l'uso dei Jeans: nel Museo del Risorgimento, a Roma , sono conservati i miei pantaloni, veri e propri jeans per stoffa e per modello. E l'Italia meridionale? Chi l'ha liberata dai Borboni ? Eppure … sono stato messo da parte ! Da chi? Dai Savoia, da Cavour, da Vittorio Emanuele... sono invidiosi della mia popolarità e sono anche preoccupati delle mia capacità militari; hanno paura di perdere il potere ! Infatti … oggi … non mi hanno invitato ! Oggi 17 marzo 1861, alla corte dei Savoia è festa grande; vi è la proclamazione del Regno d'Italia … grandi festeggiamenti … di me non si è ricordato nessuno... anzi...sapete cosa vi dico? Preferisco andare via... non voglio assistere alla manifestazione … mi farebbe troppo male. Rimanete voi a godere della festa . Non perdetevi il gran ballo che ci sarà, tra poco , al palazzo reale, a Torino. Buon divertimento ! Garibaldi va via - Valzer con sei coppie Arriva al balcone Giuseppe Verdi Buonasera! Sono Giuseppe Verdi; non posso certo mancare alla festa dell'unità d'Italia. Io non ho combattuto contro i Borboni, né contro gli Austriaci, … ma ho fatto tanto per la nostra patria. Era cantando le mie arie che i volontari si avviavano ai campi di battaglia. La mia musica scaldava l'animo degli spettatori e trasformava gli spettacoli della Scala di Milano o della Fenice di Venezia in manifestazioni di patriottismo; quando il pubblico acclamava :- Viva Verdi! Viva Verdi!- sapete cosa si nasondeva dietro il mio nome? V - E – R- D – I erano l'acronimo di Vittorio Emanuele re d'Italia ! Sono stato deputato del primo parlamento italiano … e dopo anche senatore. Arriva sulla scena il coro - Va' pensiero – Verdi resta al balcone Verdi: Questo è il canto degli Ebrei, prigionieri in Babilonia, che ripensano alla loro patria lontana. E' evidente il motivo per cui, in pieno Risorgimento, venne utilizzato come una metafora della condizione degli italiani , soggetti al dominio austriaco. Ho tutto il diritto di affermare che anch'io sono un padre della patria; anch'io ho fatto l'Italia ! Arrivederci ! Vi apetto tutti alla Scala di Milano. Un partigiano al balcone Partigiano: Che disastro la guerra ! Sia ben chiaro... ogni guerra è un disastro ! E la seconda guerra mondiale? Un super disastro ! Quando gli Americani sbarcarono in Sicilia, il re e il governo si misero in salvo a Brindisi, i tedeschi occuparono l'Italia settentrionale, il regime fascista era in crisi e l'esercito italiano senza ordini e istruzioni era allo sbando. Cosa fare? Entrai nel Comitato di Liberazione nazionale e partecipai alla lotta partigiana. “Oh bella ciao” - Solista /coro/strumenti - Partigiano : Che brutta cosa la guerra ! Che bruttissima cosa la guerra civile ! Quanti morti … quanti lutti … quuanti disastri ! I caduti partigiani sono stati quasi 45.000; 21.000 rimasero invalidi o mutilati . Lo sapevate che alla guerra partigiana parteciparono anche tantissime donne ? Ed è anche grazie a loro se oggi possiamo festeggiare, il 25 aprile, la Festa di Liberazione della nostra Italia. Viva l'Italia ! Viva l'Italia libera ! Va via il partigiano e va via il coro Donna al balcone : Buonasera a tutti quanti ; forse non mi conoscete … ma io sono aletina, sono di Alezio ! Che ci faccio io qui? Che c'entro io con l'unità d'Italia? Per un certo verso, avete ragione: nessun libro di storia parla di me, né di altre normali mamme di famiglia. Dovete però sapere che anche noi abbiamo fatto l'Italia ! Come? Con i nostri sacrifici, portando avanti figli e famiglia, risparmiando e mettendo da parte per un domani, cucendo, rattoppando pantaloni e calzini, ricamando corredo, lavorando in campagna … I divertimenti, le vacanze, le ferie … oggi vanno di moda , ma ai tempi miei esisteva solo la famiglia e il lavoro. Passatempi ? Non ce n'erano ! Niente cinema... niente televisione.... niente automobile ! Sapete qual era l'unico svago? Un giro di pizzica , magari la sera , d'estate, tra parenti o vicini di casa . Bastava un tamburello per fare allegria ! Ballo di pizzica Al balcone un docente o un dirigente scolastico 150 anni ! 150 anni di Italia unita ! … A pensarci bene sono anche 150 gli anni della scuola pubblica italiana ! La scuola , quella statale, pubblica ed obbligatoria ha la stessa età della nostra nazione. Fu con la legge Casati del 1860 che lo stato intervenne nella pubblica istruzione ; prima il monopolio era nelle mani degli ordini religiosi, Gesuiti in particolare. 1860 … 1861 … stato unitario e scuola viaggiano insieme … da 150 anni ! Alla scuola spetta, a buon diritto, un ruolo da protagonista nel processo di unificazione. Chi più della scuola ha contribuito a combattere l'analfabetismo ? Chi ha reso possibile l'affermazione di una lingua unitaria da nord a sud della penisola ? Maestri e maestre, professori e professoresse hanno insegnato a milioni di persone a “leggere, scrivere e far di conto”, da Torino a Palermo, da Leuca a Domodossola. Pur nelle ristrettezze, che in questi anni si son fatte maggiormente sentire, i lavoratori della scuola con impegno e professionalità hanno garantito , attraverso l'istruzione e il sapere, un sentire unitario nel nostro giovane paese. L'Italia deve avere un debito di riconoscenza nei confronti della scuola pubblica. Altro che tagli ! Altro che riduzione di risorse ! L'Italia l'ha fatta anche la scuola ! Viva l'Italia ! Viva la scuola ! Il docente /dirigente va via; ritornano in scena i tre ragazzi r.n.3 Beh! Che ve ne pare? Io un'idea me la sono fatta . Non c'è un qualcuno che ha fatto l'Italia. Sono in tanti ad aver fatto l'Italia. r.n.2 (rivolgendosi al n.1) Ed ora ( …. nome) come la mettiamo per il tuo concorso ? Potresti dire che … “i padri della nostra patria sono numerosi”. Ti piace questa frase? r.n.1 scuote la testa r.n.3 Oppure …. ascolta … “Gli artefeci della nostra Italia sono più mumerosi delle stelle del firmamento e non è possibile elencarli” Che te ne pare? r.n.2 Senti... senti … vediamo un po' … “son tanti e tali i nostri eroi che conoscerli tu non puoi” . C'è pure la rima; può andar bene? r.n.1. Sapete cosa sto pensando? ...E la mia idea non è per niente banale. Anzi... ! Avete ragione... non c'è un qualcuno che ha fatto l'Italia … Sono stati in tanti … SIAMO IN TANTI ! L'Italia l'hanno unita gli eroi del Risorgimento, hanno dato una mano uomini politici , poeti, letterati, emigranti, madri di famiglia … potremmo continuare a lungo … ma ognuno di noi ha un ruolo importante nella concretizzazione del concetto di patria. Sono stato chiaro? r.n.3 Penso di averti capito. Non importa l'età, non importa il mestiere, non importano i titoli... tutti noi continuiamo a fare l'Italia, ogni giorno, ogni mese, ogni anno. Noi siamo l'Italia ! r.n.2 E' vero ! Come non pensarci prima? Allora per il tuo concorso è fatta. r.n.1 Siamo sulla buona strada . Ogni cittadino è artefice della sua nazione, ogni italiano è artefice dell'Italia ! E non ci vuole molto … Basta metterci impegno … passione ... r.n.2 Senso di responsabilità … collaborazione … buona volontà … r.n.3 Ma anche coraggio … intraprendenza … determinazione... Al balcone compare una mamma E bravi ragazzi ! State dicendo delle cose giuste e sacrosante. L'unità d'Italia non è qualcosa di fatto e concluso. E' qualcosa che si costruisce ogni giorno con l'impegno di ognuno di noi, di ogni cittadino. C'è una cosa , però, che voglio porre alla vostra attenzione (fa vedere un opuscolo ) Questa è la nostra Costituzione: una garanzia per me, per voi, per tutti. Bisogna conoscerla, amarla e soprattutto rispettarla. Bisogna essere cittadini consapevoli dei propri diritti, ma anche dei propri doveri. Questo è il documento fondamentale della nostra democrazia : è una mappa dei valori che dobbiamo sempre tener presenti. Sul palco si leggono alcuni articoli della Costituzione Art.1 L'Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo che la esrcita nelle forme e nei limiti della Costituzione. Art.11 L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali. Art.34 La scuola è aperta a tutti. L'istruzione inferiore, è obbligatoria e gratuita. I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. Art.12 La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco, rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni. Art.36 Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro. … Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite. Art. 9 La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della nazione. Art.139 La forma repubblicana non può essere oggetto di revisione costituzionale Art.84 Può essere eletto Presidente della Repubblica ogni cittadino che abbia compiuto cinquanta anni d'età e goda dei diritti civili e politici. Art. 48 Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età. Il voto è personale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico. Art. 32 La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti. Art. 54 Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. Ritornano sul palco tutti gli alunni Art. 3 Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. r.n.2 L'articolo 3 può essere definito il cuore della nostra Costituzione; infatti il principio di uguaglianza, qui enunciato, è il criterio che condiziona l'intero ordinamento giuridico. r.n.3 E a proposito di uguaglianza senza distinzioni di sesso, razza, lingua, religione, nazionalità , ascoltate gli alunni delle classi quinte nel più classico dei canti internazionali : We are the word Canto r.n.2 Siamo alla fine della nostra carrellata sull'Italia. Veramente … noi alunni di quinta siamo anche alla fine di un percorso scolastico. Ma … mi chiedo e vi chiedo : - Si può dire conclusa la nostra esperienza , sia quella di questa serata che quella scolastica? r.n.3 Tutto continua ! Noi andremo alla scuola secondaria di primo grado; anche l'Italia continuerà il suo percorso, ma dipenderà da tutti noi se la strada sarà liscia e scorrevole oppure accidentata. r.n.1 Chissà se ci ritroveremo ancora insieme ,tra cinquanta anni, a festeggiare il bicentenario dell'unità d'Italia? Con questo augurio e con questa speranza vi ringraziamo per la pazienza che avete avuto, vi salutiamo e vi invitiamo a cantare , tutti insieme, il nostro Inno nazionale. Fratelli d'Italia