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UNA PER TUTTI...L’AUTOMOBILE IN CONDIVISIONE
il car sharing come risposta ecologica ed economica al traffico
(di Simona Mercuri)
Lo scorso inverno è stato
caratterizzato dal gran discutere
sui problemi della mobilità e
dell'inquinamento: fra le tante
soluzioni proposte, il car sharing,
fruibile in otto città italiane, si è
prepotentemente
affermato
come l'alternativa più efficace
all'auto privata. Secondo una
recente inchiesta, una vettura in
car sharing consentirebbe di
sottrarre dal traffico cittadino fino a 10 auto
private. I dati del Ministero dell'Ambiente hanno
evidenziato che l'80% delle vetture che
circolano in Italia viene utilizzato per non più di
60 minuti trasportando in media 1,2 persone.
Grazie al car sharing la stessa vettura può essere
sfruttata da più utenti nell'arco della giornata,
riducendo del 40% l'impatto inquinante,
snellendo la viabilità e riducendo il problema
del parcheggio. Le cifre sono d'aiuto per capire
meglio l'entità del fenomeno: nel mese di
maggio 2005 gli utenti sono stati 4.300 e hanno
percorso più di 312.000 km. Si prevede che nei
prossimi 4 anni il numero degli iscritti salirà a
18.000, a patto che nelle prossime finanziarie
vengano stanziati fondi adeguati: affinché il
servizio funzioni è senza dubbio fondamentale
la presenza di infrastrutture adeguate.
L'utente ideale è quello che dell'auto
privata fa solo un uso occasionale e
prevalentemente cittadino: ricorrendo al car
sharing si evitano i costi fissi del veicolo,
ammortizzabili solo su lunghe percorrenze. Si
può scegliere di volta in volta il tipo di vettura
che risulta più adatta allo scopo del momento,
potendo decidere fra la city car, la familiare, la
berlina e la bipower.
Il funzionamento del servizio è solo in
apparenza complicato. Per prima cosa bisogna
iscriversi versando una quota una tantum e una
quota
di
abbonamento
(annuale nella maggior parte
dei casi, ma anche trimestrale in
alcune città). Si riceve, quindi,
un numero di identificazione
personale (PIN) e una scheda
magnetica
con
codice
personale e microchip. A questo
punto si ha a disposizione 24 ore
su 24 una vettura che è possibile
prenotare
e
prelevare
in
qualsiasi momento dall'area di parcheggio più
vicina. Per prenotare è sufficiente rivolgersi
telefonicamente alla centrale operativa che
indica le auto disponibili a seconda del
modello, dell'ora e del parcheggio richiesti. La
durata di utilizzo, che non deve essere inferiore
all'ora, va comunicata al momento della
prenotazione, che può essere fatta con largo
anticipo o fino ad un'ora prima dell'uso. La
riconsegna del veicolo avviene solitamente nel
parcheggio di partenza. È possibile aprire la
vettura prenotata solo con la smartcard
autorizzata, digitando il codice PIN all'inizio e il
codice di fine servizio alla riconsegna. Il
computer di bordo registra chilometraggio e
tempi che verranno indicati nella fattura
recapitata a domicilio. Il costo di utilizzo del
servizio è legato alla tipologia di vettura scelta,
alla fascia oraria, ai km percorsi e al tempo di
impiego. Nelle tariffe, I.V.A. inclusa, sono
compresi carburante, assicurazione, tassa di
proprietà, manutenzione e parcheggio nelle
Zone Blu. Normalmente, le vetture sono provviste
di un'adeguata scorta di carburante. In caso di
necessità è possibile effettuare gratuitamente il
rifornimento presso i centri convenzionati,
utilizzando la Carta Carburante presente su ogni
vettura. Sono, invece, a carico dell'utente,
eventuali sanzioni amministrative per infrazioni al
codice della strada e pedaggi autostradali.
COSTI ORARI DEL SERVIZIO NELLE PRINCIPALI CITTÀ ITALIANE
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SALTO NELLA RETE
Taddia ti segnala i siti internet più interessanti
sulla sicurezza stradale e non
È ON LINE
L’ASSOCIAZIONE CHE TUTELA LE VITTIME DI TUTTI GLI INCIDENTI
(di Alessandro Taddia)
All'apertura della campagna
iscrizioni presso tutte le agenzie affiliate
"infortunistica TADDIA" è andato on line il
sito di A.N.T.A.C.C.I.S. (Associazione
Nazionale a Tutela dall'Automobilista e del
Cittadino Coinvolti in un Incidente Stradale
o sul lavoro), associazione neonata ma già
molto attiva, come ci racconta il notiziario
A.N.T.A.C.C.I.S. NEWS ospitato nelle pagine
centrali del nostro giornale.
Il sito
(realizzato da Publi&Marketing) ha un
layout essenziale, di facile navigazione
anche per gli utenti meno esperti;
l'associazione si presenta dichiarando i suoi
intenti che vengono poi dettagliati in
un'apposita sezione attraverso i "report"
delle attività svolte. La pagina "Partners"
raduna le aziende che per diverse ragioni
sono in relazione con A.N.T.A.C.C.I.S., con i
link ai relativi siti, mentre nella pagina
"Iscrizioni" vengono illustrate le modalità per associarsi (operazione effettuabile direttamente dal
sito con l'invio di un apposito modulo on-line) e il "Kit Prima Necessità" , gadget utile ed esclusivo
offerto indistintamente a tutti i soci, ordinari e sostenitori. Infine, attraverso il pulsante "E-mail" viene
avviato il programma di posta elettronica con un messaggio pre-indirizzato a [email protected],
così da facilitare l'invio di richieste, segnalazioni e suggerimenti. Nel corso dei mesi il sito verrà
ampliato ed arricchito di informazioni e link utili, fino alla realizzazione di una vera e propria
Newsletter in formato digitale inviata a tutti i soci e a quanti ne faranno richiesta. Vi invitiamo
quindi a visitare spesso www.antaccis.org , per tenervi aggiornati su tutte le attività
dell'associazione e seguirne gli sviluppi, che fin d'ora si annunciano molto promettenti.
IL PORTALE DELL’AUTOTRASPORTO
I l portale www.teletransport.net fa
capo alla società Teletransport, nata nel
1995 con l'obiettivo di proporre soluzioni
tecnologicamente avanzate in grado di
ottimizzare il rapporto tra le aziende di
produzione e quelle di autotrasporto. Il primo
progetto realizzato in quest'ottica è stata la
banca dati dell'autotrasporto merci,
moderno strumento telematico in grado di
fare incontrare domanda e offerta di
trasporto (a lato una schermata del
programma on line che permette con
estrema facilità di trovare aziende che
necesitano
di
autotrasportatori
o
autotrasportatori disponibili per le aziende).
Nel 2000 TeleTransport è entrata nel mercato
della localizzazione satellitare con un
ambizioso progetto che si è rapidamente
tradotto nella realizzazione del sistema di
gestione satellitare flotte su Internet Truck
Tracking. Oltre a questi strumenti fondamentali per gli operatori del settore, il portale offre
numerosi servizi aggiuntivi, dalla possibilità di localizzare via Internet il veicolo che in quel
momento trasporta la propria merce alla consulenza legale e amministrativa, dal recupero
dell'I.V.A su tutta Europa al mercato del veicolo industriale usato completato da una bacheca
di annunci gratuiti a disposizione di tutti gli utenti, senza obbligo di registrazione.
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ZTL: OLTRE AL DANNO LE BEFFE
automobilista sepolta dalle multe in seguito al furto della targa
(notizia Adnkronos)
In seguito al furto della targa della sua
automobile e alla conseguente nuova
immatricolazione, C.F., residente nel centro di
Roma, ha circolato per circa un mese
esponendo il permesso per l'accesso della Ztl (a
suo nome e con la vecchia targa) insieme al
certificato di cambio di targa. Sulla sua vettura
era installata l'“Unità di bordo”, l'apparecchio
tipo “telepass” che avrebbe dovuto escludere
automaticamente le automobili autorizzate
dalla lettura ottica della targa ai varchi di
accesso. C.F. ha scoperto invece che da
qualche tempo le “Unità di bordo” non sono più
in funzione: a sua insaputa e senza alcuna
contestazione personale, ha quindi già
totalizzato più di cento contravvenzioni per la
stessa infrazione: accesso non autorizzato alla Ztl.
Molte sono state prese in un unico giorno a
distanza di pochi minuti, passando attraverso
varchi in sequenza mentre cercava parcheggio
intorno a un isolato: entrare e uscire dalla Ztl dà
infatti luogo a una infrazione per ogni passaggio
al varco. La malcapitata ha cercato di capire a
chi si poteva rivolgere. Dal call center del
Comune di Roma le è stato suggerito di rivolgersi
alla Sta, società che gestisce la ZTL, dove le è
stato risposto che la loro responsabilità si fermava
agli errori di lettura ottica delle targhe e
consigliato di chiedere alla Polizia Municipale:
per quanto ne sapevano loro, non esisteva altro
modo per contestare la multa del ricorso al
Giudice di Pace o al Prefetto (informazione poi
confermata dalla Polizia Municipale senza
ulteriori chiarimenti).
In pratica, C.F. non ha potuto discutere
con nessuna istituzione o ufficio il suo assurdo
caso e i suoi molti dubbi. Quale è la differenza tra
il ricorso al Giudice di Pace e quello al Prefetto?
È possibile fare un unico ricorso per più
contravvenzioni o va fatto un ricorso per ogni
multa (ogni ricorso al Giudice di Pace va
consegnato in cinque copie)? Esiste un ufficio
che possa aiutare nella stesura del ricorso?
Esistono sentenze che abbiano affrontato questo
problema? Domande tuttora senza risposta.
In alcuni comuni, come Firenze, dopo un
certo numero di infrazioni la Polizia Municipale si
mette telefonicamente in contatto diretto con il
cittadino, per avvisarlo di quanto sta
succedendo. C. F. è registrata come utente
identificato nel sito internet del comune di Roma
con numero di cellulare e indirizzo e-mail:
sarebbe bastato un messaggio di posta
elettronica.
Inoltre, secondo quanto affermato sul
sito della Sta il sistema “Iride” fotografa le
automobili che non sono dotate di “Unità di
Bordo” e uno specifico sistema informatico
confronta comunque le targhe dei veicoli
fotografati con l'elenco di quelle aventi diritto
all'accesso, escludendo automaticamente dal
procedimento
sanzionatorio
le
targhe
autorizzate. Solo a questo punto le targhe dei
veicoli in ipotesi di violazione vengono segnalate
all'Ufficio
Contravvenzioni
del
Comune.
Evidentemente, in questo caso il meccanismo si
è inceppato...e adesso sembra impossibile
disattivarlo.
Humour
(ma c’è poco da ridere...)
A proposito
di sicurezza sul lavoro - 3
(fine)
6
LA DOMANDA
“Come funzionano le cosiddette ganasce fiscali?”
I l fermo amministrativo del
mezzo, che subentra qualora il
conducente di un veicolo venga
sanzionato per una infrazione al
C.d.S. senza provvedere al saldo,
entro 60 giorni dalla notifica, di una
cartella di pagamento, è una delle
novità introdotte dal decreto-legge
n. 203 del 30 settembre 2005.
È un provvedimento risolutivo di una
annosa questione che vedeva
indefinite alcune fattispecie normative, quali
l'individuazione del soggetto legittimato ad
eseguire il fermo amministrativo e dell'organo
giurisdizionale cui far riferimento in caso di
opposizione all'esecuzione del provvedimento.
Tutto ciò oltre che ad una lacuna legislativa
comportava una grave lesione del diritto di
difesa del cittadino il quale nel momento in cui
riceveva dal concessionario una cartella di
pagamento e successivamente l'iscrizione del
fermo amministrativo, non era posto nella
condizione di sapere se rivolgersi al Giudice di
Pace (competente per le multe, opposizione a
cartelle di pagamento) o al Tribunale ordinario.
Tutto ciò comportava una nullità del fermo
amministrativo ai sensi e per gli effetti di cui
all'art. 3 legge 241/1990.
A oggi il Consiglio di Stato con la
decisione n. 4689 del 13 Settembre 2005 risolve
la querelle giurisprudenziale affermando che " Il
fermo amministrativo è atto funzionale
all'esecuzione rientrando fra gli strumenti di
conservazione dei cespiti patrimoniali sui quali
(risponde l’avv. Angelo Pisarro)
può
essere
coattivamente
soddisfatto il credito. Ne consegue
che le controversie ad esso relative
si sottraggono alla giurisdizione del
giudice amministrativo" pertanto lo
stesso definisce la competenza a
giudicare al Tribunale. Pertanto il
fatto che il concessionario della
riscossione possa disporre il fermo
amministrativo non conferisce allo
stesso
un
singolare
potere
autoritativo e discrezionale, ma una potestà che
si colloca (concettualmente) nel quadro dei
diritti potestativi del creditore (quella di
promuovere atti conservativi sul patrimonio del
debitore in vista della esecuzione forzata) che
trovano nel diritto comune la naturale
collocazione e nel giudice ordinario quello
naturale.
A conclusione il cittadino, qualora
voglia opporsi al provvedimento di fermo
amministrativo del mezzo non deve fare altro
che rivolgersi al Tribunale. Per individuare il
soggetto legittimato a porre in essere il fermo
amministrativo del mezzo bisogna fare
riferimento al suddetto decreto legge 203/2005
che stabilisce la cessazione, a partire dal 1°
ottobre 2006, del sistema di affidamento in
concessione del Servizio nazionale della
riscossione; tali funzioni sono attribuite
all'Agenzia delle Entrate che le eserciterà
attraverso una società ("Riscossione s.p.a.")
costituita dall'Agenzia stessa e dall'INPS in
collaborazione con la Guardia di finanza.
FILO DIRETTO CON I LETTORI
DOMANDE? SEGNALAZIONI?
SCRIVETECI ALL’INDIRIZZO E-MAIL
[email protected]
VI RISPONDEREMO
SUL PROSSIMO NUMERO DI
8
MENO INQUINI MENO PAGHI
le tasse di circolazione varieranno in funzione delle emissioni di CO2
(tratto da www.La Repubblica.it)
Gli automobilisti in possesso di una
vettura a basso tasso di emissioni inquinanti
pagheranno meno tasse automobilistiche. E'
infatti basata sul principio “chi meno inquina
meno paga” una nuova normativa sulla tassa di
circolazione
delle
automobili
che
la
Commissione Ue ha approvato lo scorso luglio a
Strasburgo.
I l commissario Ue alla fiscalità e
all'Unione doganale Laszlo Kovacs ha proposto
una revisione del sistema di tassazione delle
autovetture in Europa basata su misure più
attente alla tutela dell'ambiente. L'iniziativa
prevede l'abolizione progressiva della tassa di
immatricolazione entro il 2015 e la sua
sostituzione con un'unica tassa di circolazione
calcolata sulla base delle emissioni nocive di
CO2. I tempi di concretizzazione della proposta
ricalcano quelli di applicazione degli obblighi
previsti dal Protocollo di Kyoto, nell'ambito del
quale l'Unione europea, responsabile di circa il
14% della quota globale di emissione di gas
nocivi, si è impegnata a ridurla dell'8% rispetto ai
livello del 1990 entro il 2012. Secondo la
proposta di Kovacs, i 16 paesi membri, tra cui
l'Italia, che oggi impongono la tassa
d'immatricolazione, dovranno eliminarla nei
prossimi 5-10 anni. L'imposizione verrebbe
integrata nella tassa di circolazione, che entro il
2008 dovrà basare il 25% dei propri introiti sulle
emissioni di biossido di carbonio della vettura,
portando questa quota al 50% entro il 2010. Ciò
significa che gli automobilisti pagheranno sulla
base del numero di grammi di biossido di
carbonio emessi per chilometro per ogni
vettura.
I paesi che attualmente non applicano
la tassa di circolazione, precisa il commissario
nella sua proposta, non saranno tenuti a
introdurla. "Di questo piano, beneficeranno il
mercato interno, l'ambiente ed i consumatori",
ha spiegato Kovacs."Ciò che proponiamo è una
revisione del sistema esistente, non una nuova
tassa e neppure un'armonizzazione delle
aliquote fiscali". In attesa che il nuovo sistema
arrivi a regime, dovrebbe essere abolita la
doppia
imposizione
della
tassa
di
immatricolazione per gli automobilisti che si
muovono all'interno dell'Unione.
"Gli obiettivi principali della proposta
sono due", ha insistito il commissario. Da una
lato, il miglioramento del mercato interno,
perché vengono soppressi gli ostacoli fiscali
esistenti al trasferimento di una vettura privata
da uno Stato all'altro. Dall'altro, la sostenibilità
dell'ambiente, in quanto si legano gli introiti
fiscali alla quantità di emissioni nocive di Co2. La
proposta è passata al vaglio di una vasta
consultazione condotta da Bruxelles tra le
imprese e i consumatori. "Noi crediamo che ci
sia un ampio consenso alla soppressione delle
tasse di circolazione, che rappresentano una
doppia imposizione per i cittadini europei e
producono una frammentazione del mercato,
che è nociva per il settore automobilistico
europeo", ha affermato Kovacs.
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V.I.P., OVVERO VERY IMPORTANT POLIZZA
il valore delle star...fatte a pezzi e i valori...più cari per i comuni mortali
(tratto da www.miaeconomia.it)
Il menisco di Adriano? Quindici milioni di
euro. L'avambraccio di Schumacher? Fra i 12 e i
14 milioni di euro. Il polso di Valentino Rossi? Fra i
12 e i 13 milioni. L'udito di Riccardo Muti? Fra i 10
e gli 11 milioni. Il seno di Monica Bellucci? Fra i 6
e gli 8 milioni, meno comunque del sorriso di
Vanessa Incontrada (8-9 milioni di euro). I capelli
di Luca di Montezemolo tra i 3 e i 4 milioni.
Non si tratta di un listino-premi vero e
proprio ma di una divertente valutazione sulle
parti 'pregiate' del corpo di alcune star, data da
110 esperti (agenti e broker delle maggiori
compagnie assicurative italiane) in una
indagine
condotta
dal
Giornale
delle
Assicurazioni e da Eta Meta Research. Per i
giornali di gossip statunitensi Jennifer Lopez
avrebbe assicurato il suo fondoschiena per 2
miliardi mentre Richard Gere il suo torace per
500 mila euro. Il 'previdente' Mick Jagger
avrebbe stipulato una polizza da 1,4 mln di euro
per i suoi genitali, Naomi Campbell ne
avrebbe più d'una per un corpo
assicurato per 2,5 mln di euro.
Un esperto su due è dell'avviso
che le assicurazioni milionarie delle
varie parti del corpo delle star sono
solo una trovata pubblicitaria (32%) o
una stupida stravaganza (19%)
mentre il 23% pensa che sia un'ottima
idea per proteggere il proprio
capitale. Ma c'è anche un 14% che
mette in allarme la categoria perchè
questo tipo di polizza rappresenta un
rischio, con contratti impugnabili in
qualsiasi momento. Fatto sta che ben
il 74% di esperti intervistati afferma di essere stato
contattato per stipulare un contratto del
genere. Al 13% è accaduto spesso, al 22%
alcune volte, al 39% rarissimamente.
La categoria che più di tutte stipula
contratti impossibili è quella degli sportivi (lo
sostiene il 59% degli assicuratori). La chiave sta
nel fatto che i guadagni sono alti e i rischi
altrettanto. Al secondo posto (51% intervistati) ci
sono i medici chirurghi che più che assicurare le
loro parti del corpo, puntano ad assicurarsi da
eventuali errori, così come i dentisti e gli esperti
di chirurgia plastica (31%). Altre categorie che
cercano di salvaguardarsi sono cantanti (voce)
e musicisti (strumenti), soprattutto alla vigilia di
qualche evento particolare, così come attori e
professionisti dello spettacoli, nel
timore di non essere in grado di
rispettare vincoli contrattuali. Per il
33% degli esperti anche i politici
vorrebbero assicurarsi da insuccessi
elettorali considerando i costi delle
campagne, così come manager e
imprenditori vorrebbero avere una
polizza
contro
licenziamenti
o
fallimenti negli affari.
Ma quali sono le richieste più
curiose? Secondo il 67% degli esperti
la prima cosa che gli italiani
vorrebbero una polizza contro i chili di
troppo, per assicurare la propria
forma fisica. Secondo il 53% c'è chi assicura il
buon fine del matrimonio, per il 45% la carriera,
per il 42% la fedelta" del partner, per il 39% la
stabilità economica, per il 34% il buon esito di
interventi chirurgici. Ma gli italiani vorrebbero
assicurare anche la loro fertilità, come conferma
il 24% degli esperti intervistati, o i capelli, che
secondo il 21%, rappresentano un dramma per
la maggior parte della gente (vedi caso
Montezemolo).
M a perchè questa voglia di
assicurazioni inusuali? Secondo il 37% degli
intervistati è per pura scaramanzia, per il 29%
paura del proprio futuro, per il 12% desiderio di
garantirsi un certo tenore di vita e, infine, per l'8%
la certezza di riuscire a far fronte a rischi
concreti.
Tornando alla realtà, alla domanda se si
ritiene ipotizzabile nel sistema assicurativo
italiano stipulare con regolarità polizze per la
tutela del corpo, il 67% degli esperti lo considera
"troppo complicato, un rischio" mentre il 29% è
dell'avviso che è stipulabile ogni tipo di polizza,
basta solo una profonda revisione del sistema
assicurativo.
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SE BEVI NON PARTI
una vera “americanata” per automobilisti poco responsabili
(tratto da “Repubblica Motori”)
uno dei tanti manifesti della campagna “Bere o Guidare”
promossa dal Consiglio Svizzero della Sicurezza Stradale
È una specie di antifurto, che però non
blocca l'avviamento dell'auto se qualcuno
tenta di rubarla, bensì se un ubriaco cerca di
avviarla. Il congegno arriva dagli Usa e sta
facendo la fortuna di un'azienda di Irving in
Texas, la Smart Start. l suo funzionamento è
semplicissimo: dopo aver acceso il quadro
d'accensione, il pilota deve soffiare in un
tubicino collegato ad un congegno elettronico
con rilevatore di tasso alcolemico, e se si supera
il limite di legge la macchina non parte.
Ovviamente ci sono i soliti furbi che
potrebbero far accendere la macchina da un
amico sobrio o da un parcheggiatore, ma alla
Smart Start hanno pensato anche a questo: la
macchina, ogni tanto e con un sistema random
chiede a chi guida un test supplementare, e se
risulta che chi guida ha fatto il furbo sono guai:
una voce elettronica (la stessa usata dai
navigatori satellitari) chiede al pilota di
accostare, e se il pilota si rifiuta di fermarsi,
scatta l'antifurto, con tanto di sirena,
lampeggiare di fari e indicatori di direzione. Una
vera e propria autodenuncia che non
mancherà di attirare l'attenzione della polizia
(provate a passare davanti a una pattuglia in
queste condizioni e a non essere fermati...).
Nessun alcolizzato sarà tanto folle (o
saggio...) da montare il sistema della Smart Start
sulla propria auto, ma l'azienda sta facendo lo
stesso dollari a palate perché i principali clienti
sono proprio i genitori che ai figli neopatentati
regalano sì un'auto nuova di zecca, ma
pretendono
l'installazione
di
questo
particolarissimo "antifurto". Un mercato enorme,
così come quello degli Enti Pubblici: infatti lo
Stato del New Mexico ha deciso l’installazione
obbligatoria sull’auto per un anno per tutti gli
automobilisti condannati, anche solo una volta,
per guida in stato di ubriachezza, mentre per chi
ha commesso più di quattro infrazioni il
meccanismo anti-alcool diventa obbligatorio
per tutta la vita.
LA RATEIZZAZIONE CHE VUOI...
LA TROVI SOLO DA NOI!!!
Finanziamenti personalizzati per l'acquisto
della tua auto preferita...con la collaborazione di
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LA TELECAMERA AMICA
(notizia ANSA)
sicuramente più gradita di quella dell’autovelox
Siete automobilisti distratti e la patente a
punti e' il vostro incubo? Per voi sta per arrivare
sul mercato la “telecamera salvapunti” da
montare sul parabrezza dell'auto e in grado di
riconoscere la segnaletica e di avvertire il
guidatore. Il rivoluzionario congegno, sviluppato
dal colosso tedesco Bosch, e' stato testato su
una vettura gia' in commercio, la Mercedes
Classe S, ma per vederlo in azione sulle nostre
strade bisognera' aspettare ancora qualche
anno.
I l dispositivo si avvale di un display che
visualizza in bianco e nero la strada: i segnali
stradali sono invece trasmessi a colori. Una volta
identificato il segnale, un suono avverte il
guidatore se, ad esempio, e' stato superato il
limite di velocita' previsto. Il sistema puo' rivelarsi
molto utile in citta' dove i limiti di velocita'
cambiano in continuazione, anche nella stessa
strada. In piu', l'automobilista puo' programmare
il kit in base alle proprie esigenze di guida: puo'
scegliere di essere avvertito tramite un segnale
visivo sullo schermo piuttosto che da uno
acustico. Puo' inoltre stabilire di essere avvertito
solo se la velocita' della vetture supera, di 8 o 16
chilometri orari il limite segnalato dal cartello
stradale. Il sistema e' in grado di riconoscere i
piu' diversi segnali stradali in Europa (dove i
disegni base sono gli stessi) e negli Stati Uniti
(dove i limiti di velocita' sono segnalati da cartelli
stradali rettangolari, bianchi e neri). La
telecamera e' in grado di funzionare di notte, di
giorno e con le piu' difficili condizioni climatiche
(pioggia e neve). Tra i futuri sistemi di assistenza
alla guida (che comprendono anche i sensori a
ultrasuoni e a radar) i nuovi videosensori
sviluppati dalla Bosch sono in grado di
riconoscere la corsia grazie ad una telecamera
frontale. Cio' consente di rilevare i limiti laterali e
l'andamento della corsia su cui si sta
viaggiando. Se il veicolo inavvertitamente esce
dalla carreggiata, il sistema lo segnala al
guidatore. Questa telecamera molto efficace
puo' essere inoltre impiegata per altre funzioni
come, ad esempio, per migliorare la visibilita'
notturna, riconoscere altri veicoli, oppure per
identificare ostacoli presenti sulla corsia.
Anche questo innovativo sistema della
Bosch rientra nel piu' ampio progetto della casa
tedesca dell' “Automobile sensitiva”, una
vettura che in futuro sara' dotata di sensori e
sistemi
elettronici
che
rileveranno
e
interpreteranno l'ambiente che la circonda,
riconoscendo in anticipo situazioni critiche e
aiutando il guidatore nell'effettuare le manovre.
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PUNTI-PATENTE E TELEFONO...RELAZIONE PERICOLOSA
come funziona il servizio informativo sul riaccredito dei punti
(tratto da “Al Volante”)
D al 30 giugno 2003, ogni patente
italiana ha un credito iniziale di 20 punti, che
diminuisce se si commettono certe infrazioni
(una settantina) al Codice della strada. Per
esempio, oltre alla sanzione in euro, un
guidatore che attraversa un incrocio col
semaforo rosso subisce il taglio di sei punti. Per
sapere il proprio punteggio è sufficiente
chiamare, da qualunque telefono fisso, il
numero 848 782782 (messo a disposizione dal
ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti).
Composto l'848 782782 bisogna: digitare data di
nascita e numero della patente (lettere
escluse); premere il tasto cancelletto (#);
attendere la risposta (una voce registrata), che
arriva, in media, dopo un paio di minuti.
A partire da luglio, migliaia di
automobilisti avevano chiamata quel numero
per sapere se il bonus di due punti era davvero
scattato. Risultato: attese estenuanti o segnale
di occupato. Adesso il numero di telefono è
tornato a funzionare bene, anche perché, da
metà settembre, gli operatori telefonici sono
passati da 30 a 60: solo il 61° automobilista che
chiama trova occupato.
Numero verde o numero rosso?
Il servizio da qualche mese è nell'occhio
del ciclone, per via delle notizie false circolanti
su internet (ma diffuse anche via e-mail), e che
sostengono la gratuità della telefonata e la
possibilità di farsi accreditare i punti della
patente con la chiamata.
In realtà il costo del numero 848 782782 è di uno
scatto urbano, che varia a seconda del gestore
telefonico. Per conoscere l'esatto importo va
controllato anche il proprio piano tariffario.
Invece parecchi siti Internet dicono che si tratta
di un numero verde, cioè gratuito; migliaia di
schermata di uno dei tanti siti internet
che propongono la vendita di patenti false
persone hanno ricevuto e-mail come questa:
"Vuoi sapere quanti punti hai sulla patente?
Telefona all'848 782782. È gratuito".
In effetti, fino al febbraio 2004, nel sito internet
www.interno.it, del ministero dell'Interno (in
genere, molto preciso), un link sosteneva la
gratuità di quel numero, definendolo “verde”.
Poi, cliccando su quel link, il sito non specificava
se il numero fosse verde oppure a pagamento.
Da quella data le due sviste sono state corrette.
Cosa succede se non telefono?
"Il 1 luglio scatta il bonus. Se non hai
commesso infrazioni gravi, per farti accreditare i
due punti della patente devi telefonare all'848
782782": ecco il testo presente su
numerosi siti internet, diffuso
anche via e-mail a migliaia di
persone. Una “bufala” architettata bene (chissà da chi...) e
che ha ingannato parecchi automobilisti.
Chiariamo una volta per tutte
che per avere i due punti in più
sulla patente non bisogna
telefonare a quel numero: il
bonus scatta in automatico.
Infatti, ogni due anni, chi non
commette infrazioni “tagliapunti” ne guadagna due, fino a
un massimo di 10 (il "tetto" è 30):
il 1 luglio scorso c'è stato il primo
scatto. Inoltre, chi ha perso punti
ma ne conserva almeno uno,
torna a 20 se per due anni non fa
violazioni "taglia-punti".
13
CONOSCI IL TUO NEMICO
come funzionano gli autovelox e quando possono essere contestati
(tratto da “Al Volante”)
La "foto elettronica" ha una precisione
che non dà scampo: le norme del Codice della
strada e recenti sentenze della Cassazione
rendono quasi impossibile fare ricorso contro
una multa per eccesso di velocità rilevata
elettronicamente.
Naturalmente bisogna rispettare
ovunque e sempre i limiti di velocità, anzitutto
per ragioni di sicurezza. Tuttavia, su certe strade
i limiti imposti dagli enti territoriali (come i
Comuni) sono "assurdi": facile trovare un "tetto"
di 50 km/h dove si potrebbe viaggiare a 80/90
km/h senza rischi. Certi limiti, più che favorire la
sicurezza (a volte, se troppo bassi, possono
determinare persino situazioni di pericolo)
sembrano un sistema per incassare soldi.
Gli autovelox si moltiplicano su
autostrade, tangenziali, strade di città e statal,
tanto che bisognerebbe aggiornare ogni giorno
la mappa dei rilevatori di velocità in postazione
fissa. Ma ci sono anche apparecchiature
"mobili", che vengono spostate ancora più di
frequente, magari soltanto di pochi chilometri.
E, come se non bastasse, gran parte degli
autovelox è nascosta sempre meglio, dentro
anonime strutture di cemento oppure
metalliche.
Su strade e autostrade italiane oggi ci
sono almeno quattro tipi di autovelox,
funzionanti a fotocellule, mediante ripresa
televisiva, con il laser o con il radar. Piccoli, bassi,
grigi, in cemento, si mimetizzano bene nelle
infrastrutture dell'autostrada: fuori delle gallerie,
all'interno dei new jersey, sotto le colonnine Sos,
sulle corsie di accelerazione delle aree di
parcheggio. Spesso vengono collocati a pochi
chilometri uno dall'altro, come per esempio sul
tratto Bologna-Firenze dell' Autostrada del Sole.
Ci sono specifiche postazioni in
cemento ai lati di autostrade e tangenziali: sono
i "bunker" in cui è installato un outovelox con
due caricatori da 400 foto. Almeno due
chilometri prima, troviamo il cartello "Controllo
elettronico della velocità" , ma non sempre è
facile capire dove sia collocato esattamente
l'autovelox e se sia attivo.
L e foto scattate dagli autovelox
cittadini corrono sulla fibra ottica, e via internet
confluiscono
in
centrali
operative
automatizzate, con scanner in grado di leggere
la targa e segnalare i dati del trasgressore
all'agente verbalizzante: così l'invio della multa
è tempestivo. Inoltre funzionano bene anche di
notte, grazie ai raggi infrorossi che rendono
leggibile la targa del veicolo.
Bisogna infine ricordare che alla
velocità rilevata con autovelox, le Forze dell'
ordine applicano la "tolleranza strumentale" del
5% (con un minimo di 5 km/h): è la percentuale
d'errore attribuita al tachimetro dell'auto: nel
verbale, infatti, la velocità indicata è già al
netto della tolleranza, rispetto a quanto
effettivamente risultante dalla rilevazione
del’autovelox.
QUANDO È POSSIBILE FARE RICORSO?
Per legge, al momento dell'accertamento (quando I'autovelox "scatta" la fotografia) non è
necessaria la presenza di agenti di Polizia. E la contestazione può essere immediata oppure arrivare
a casa entro 150 giorni dall'infrazione.
Non resta che sperare nei vizi di forma. Cioè errori (eventualità rara) che potrebbero essere presenti
nel verbale:
- i dati anagrafici del proprietario del veicolo non corrispondono;
- non c'è la data dell'infrazione;
- manca l'articolo del Codice della strada violato
- non è indicato a chi fare ricorso.
In questi casi si può ricorrere, entro 60 giorni dalla notifica, al Giudice di pace oppure al Prefetto della
città dov'è avvenuta la violazione.
Migliaia di siti Internet danno consigli agli automobilisti sul modo in cui va fatto ricorso.
Attenzione, spesso si tratta di siti non aggiornati: non tengono conto delle modifiche al Codice della
strada e delle sentenze dello Cassazione. È sempre necessario verificare le informazioni sugli organi
di comunicazione “ufficiali”: come sapete infatti, le multe per eccesso di velocità sono alte e, se il
Prefetto respinge il ricorso, bisogna pagare il doppio; se lo fa il Giudice di pace, si aggiungono le
spese legali.
Una situazione in cui è sicuramente sensato fare ricorso è quando si riscontra la mancanza di
segnalazione di un limite di velocità divero da quello “standard” su un tratto di strada: in città, salvo
diversa segnalazione, non si possono superare i 50 km/h., e se in una specifica zona il Comune ritiene
opportuno abbassare il limite, è tenuto a segnalarlo con appositi cartelli: in caso di omissione o
dimenticanza, la multa è contestabile.
Può anche succedere che il cartello esista e sia installato nel punto giusto, ma che il limite di velocità
segnalato sia di 40 km/h, e non di 30 km/h come riportato nel verbale. Nel ricorso, oltre a far notare
quest'errore, sarà necessario allegare la foto del segnale con illimite di velocità diverso da quello
riportato nel verbale.
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IN BREVE
Follia d’amore...molesto
Singolare vendetta di un altoatesino nei confronti della sua ex
fidanzata. H. Z., 33 anni, di Bressanone, non si è dato pace dopo essere stato
lasciato dalla ragazza a favore di un altro uomo ed ha tagliato i condotti dei
freni dell'auto della donna. Rinviato a giudizio dal giudice dell'udienza
preliminare di Bolzano, dovrà rispondere dei reati di danneggiamento e
tentato omicidio. L'uomo in precedenza è stato condannato ad un anno di
reclusione per molestie e minacce telefoniche via sms all'ex ragazza e
all'attuale compagno. Ma non è stata la manomissione dei freni l'unico atto
di sabotaggio da parte di Z. Precedentemente aveva tranciato alcuni cavi
all'interno del vano motore e tranciato le gomme dell'auto della sua ex.
(tratto da “Kataweb Motori”)
La storia dell’auto racchiusa in un chip
Mazda Motor Europe ha messo a punto un nuovissimo sistema
informatico/informativo per ottimizzare il valore residuo di chi acquista le
proprie auto. Il “Digital Service Record” (DSR), lanciato in concomitanza
con la commercializzazione della nuova Mazda5, consentirà di creare una
scheda storica su ogni auto che riporterà tutti gli interventi effettuati
durante il suo ciclo di vita. Ogni tecnico annoterà tagliandi e riparazioni
varie, aggiornando la scheda dell'auto che sarà a disposizione
dell'acquirente successivo, in modo da tutelarlo contro possibili brutte
sorprese. Al ritiro della sua Mazda, il cliente riceverà una stampa della storia
completa delle operazioni effettuate sulla sua vettura. Il sistema DSR,
inoltre, velocizza l'identificazione delle operazioni meccaniche da
effettuare, evitando inutili interventi e facendo risparmiare il cliente.
(tratto da “Repubblica Motori”)
Se mi baci ti stendo
Non ha retto alla prova del dibattimento
in aula l'originale giustificazione adottata da
un imprenditore padovano, S.D.B., 36 anni,
residente a Strà (Venezia), che era stato
fermato dagli agenti di una volante per
sospetta guida in stato di ebrezza. L'uomo,
che alla "prova dell'alito", era parso puzzare
sgradevolmente di vino, si era giustificato
con i poliziotti sostenendo che, essendo
affetto da alitosi, si era appena sciacquato
la bocca con un collutorio a base di alcool.
L'uomo, a bordo della sua berlina Mercedes
era appena uscito dalla discoteca Villa
Barbieri di Padova. Sul posto il trentaseienne,
designer di calzature, aveva chiamato
anche il proprio avvocato, che però in aula
non è riuscito a convincere il giudice
monocratico del tribunale di Padova
Mariella Fino. L'uomo, che già altre due volte
in precedenza era stato trovato al volante in
stato di alterazione da alcool e sostanze stupefacenti, è stato condannato alla sospensione della
patente per tre mesi e al pagamento di una ammenda di duemila euro.
(tratto da “Kataweb Motori”)
15
IN BREVE
Attentato assicurato!
L’Ania, l’associazione delle
compagnie Assicuratrici, ha studiato un
sistema di assicurazione volontaria contro
il rischio di attentati, articolato su diversi
livelli, con il coinvolgimento di assicurati,
assicuratori diretti, un pool nazionale di
riassicurazione, e lo Stato. “L’area
terrorismo,come tutte quelle influenzate
da eventi potenzialmente catastrofali,
richiede la collaborazione pubblicoprivato – ha spiegato il presidente
dell’Ania, Fabio Cerchiai - In altri Paesi
Europei questo esiste, ad esempio in Gran
Bretagna. In Italia non esistono ancora
forme analoghe, per cui la copertura per
eventi contro il terrorismo esiste in alcune
tipologie di polizze che lo prevedono
specificatamente a seguito di domanda
dell'assicurato”. Necessaria dunque una
polizza ad hoc che possa fronteggiare tali
imprevisti. La proposta avanzata dall’Ania stabilisce che l’assicurato mantenga una quota modesta
di rischio a proprio carico, tramite una franchigia, e che sia posto un limite di indennizzo. Spetterà poi
all’assicuratore diretto rispondere integralmente di tutti i rischi di ammontare “sopportabile” lasciando
ad un pool nazionale di riassicurazione quelli in eccesso. Allo Stato, infine, il difficile compito di
intervenire quale garante ultimo della copertura del rischio. La gestione dei sinistri rimarrebbe in capo
alle singole imprese cedenti e la gestione finanziaria, amministrativo-contabile ed informatica sarebbe
rimessa al pool, chiamato a rispondere in funzione dell’ammontare dei premi acquisiti. In caso di saldo
attivo, la somma sarà accantonata a riserva per far fronte ad eventuali sinistri di esercizi successivi
contribuendo ad un aumento progressivo della capacità del Pool. Il progetto prevede anche
l’estensione obbligatoria del rischio terrorismo alle nuove polizze che garantiscono i beni immobili,
anche se in costruzione, contro l’incendio, nonchè la graduale estensione dell’obbligo assicurativo
alle polizze incendio già esistenti.
(Tratto da “www.miaeconomia.it”)
Chi mangia sano vive a lungo
...e risparmia sulla polizza!
In Olanda la compagnia Vgz, che conta oltre due milioni
di clienti, ha chiesto ai propri assicurati di eliminare
completamente il burro (ricco di grassi saturi, come il colesterolo)
dalla propria dieta, in cambio di un notevole risparmio sulla
polizza vita. Infatti l’utilizzo della margarina (grasso saturo e
quindi privo di colesterolo) al posto degli altri prodotti a più alto
contenuto calorico riduce le possibilità di problemi cardiaci. Un
traguardo ben sperato dalla compagnia assicuratrice che ha
una foto di scena del documentario
ricordato che già 120mila suoi clienti si sono dovuti sottoporre a
sui pericoli del cibo-spazzatura
costose cure mediche per abbassare il colesterolo: che ogni
“Super Size Me” di Morgan Spurlock
assicurato sottoposto al trattamento deve sborsare 35 milioni di
euro all’anno, dati allarmanti a cui va aggiunto che in Olanda una persona su tre ha un alto livello di
colesterolo nel sangue. I responsabili della Vgz hanno dichiarato che i clienti potranno avere ottenere
la restituzione di 40 euro all’anno, come risarcimento per l’acquisto di prodotti specifici in grado di
abbassare il livello del colesterolo nel sangue. Così, per la prima volta si è deciso di sovvenzionare un
progetto assicurativo in base dell’alimentazione. I risultati consentiranno alla compagnia assicurativa
di tagliare i costi di medicine e ospedali, mentre i clienti si vedranno tagliare le tariffe.
(Tratto da “www.miaeconomia.it”)
16
GRANDI RUOTE AL LAVORO
l’eccezionale lavoro di ricerca e comunicazione
del Comitato Centrale dell’Albo degli Autotrasportatori
L’albo nazionale degli Autotrasportatori,
attraverso il suo Comitato centrale, si attiva
costantemente nella realizzazione di campagne
informative per la sicurezza e il benessere dei
lavoratori dell’autotrasporto: nel 2001 è stata
varata la campagna “Siamo tutti sulla stessa
strada”, di cui vi proponiamo un estratto della
presentazione e del vademecum per la
sicurezza; è di questi giorni il lancio della
seconda campagna (di cui vi daremo notizie nei
prossimi numeri) dal titolo “TIRispetto”, incentrata
su un messaggio dal contenuto etico forte: sulla
strada si convive nel rispetto delle norme e delle
persone.
SIAMO TUTTI SULLA STESSA STRADA
(estratto)
La sicurezza è un percorso comune che
ha tre attori principali: il veicolo, la strada,
l’uomo. Solo considerandoli tutti e sviluppando
un’intensa collaborazione tra pubblico e privato
sarà possibile migliorare le condizioni di guida,
come previsto dal Piano Generale della
Sicurezza.
I costruttori negli ultimi vent’anni hanno
realizzato progressi enormi in tema di sicurezza
attiva e passiva (...). Spetta alle istituzioni, invece,
la responsabilità di una viabilità attenta e lo
sviluppo delle infrastrutture, in rapporto al traffico
dentro e fuori i centri urbani. Ma è l’uomo che
rappresenta ancora il fattore determinante sia
per la cura del veicolo, che per la gestione delle
situazioni di guida. Quasi il 90% degli incidenti,
infatti, è imputabile al comportamento del
conducente, alla mancanza di senso civico e
alla scarsa conoscenza delle norme da seguire
nelle differenti condizioni di viabilità.
Per quanto riguardo lo stile di guida bisogna
ricordare che "Esperienza e attenzione al
volante non bastano mai", e infine si suggerisce
a tutti gli utenti della strada che "Qualche
controllo prima da più sicurezza poi".
LE REGOLE PRINCIPALI
La velocità
Rispettare i limiti fissati dal Codice della
strada. La causa di moltissimi incidenti è proprio
l’eccesso di velocità o comunque non
adeguata alle condizioni meteorologiche, allo
stato psicofisico del conducente, alle
caratteristiche della strada, all’intensità del
traffico, alla sopravvalutazione delle capacità
proprie e di quelle del veicolo.
La distanza di sicurezza
La distanza di sicurezza deve essere
maggiore in relazione all’aumento della
velocità, all’entità del carico e in caso di fondo
stradale a bassa aderenza (bagnato, innevato,
ghiacciato ecc.) ma deve essere anche
commisurata allo stato psicofisico del
conducente, alle condizioni del traffico, alla
aderenza dei pneumatici.
Sorpassi
Il conducente, dopo essersi assicurato
delle condizioni di visibilità, traffico e strada e
dopo essersi assicurato di potersi immettere
senza pericolo sulla corsia di sorpasso, deve
segnalare la manovra e concluderla rapidamente
prestando attenzione a non stringere o tagliare la
strada al veicolo sorpassato. Il conducente del
veicolo più lento, quando viene sorpassato, deve
facilitare la manovra, rallentando e, se
necessario, accostando per far defluire i veicoli.
Rispettare i divieti di sorpasso.
I carichi
Per i camion è necessario
porre una grande attenzione al
peso e alla disposizione del
materiale
trasportato,
in
quanto
un
sovraccarico
aumenta lo spazio di frenatura
ed un carico alto o posto di lato
fa crescere le possibilità che il
camion sbandi in curva e/o in
frenata.
Le curve
È necessario circolare il più
possibile vicino al margine destro
della carreggiata, moderando la
velocità in relazione a visibilità e
aderenza dei pneumatici. La
frenata deve essere effettuata
solo in casi di emergenza, e
17
SPECIALE AUTOTRASPORTATORI
consigli comportamentali e nutrizionali per una maggiore sicurezza
(tratto da www.alboautotrasporto.it)
soprattutto preparandosi a
controsterzare
per
bilanciare
l’eventuale
sbandata
della
parte
posteriore(...).
Guidare di notte o
con la nebbia
(...) per tutti è utile:
pulire i vetri, assicurarsi
dell’efficienza dei fari e
della loro corretta inclinazione,
aumentare
la
distanza di sicurezza e
moderare la velocità. La
velocità deve essere ridotta seguendo le
indicazioni dei cartelli stradali, ma anche in
relazione alla visibilità e tenuto conto degli spazi
di frenata (...).
Guidare con pioggia e vento
Bisogna diminuire la velocità in quanto
sull’asfalto bagnato lo spazio d’arresto aumenta
considerevolmente. Con pioggia battente e
conseguente notevole diminuzione della
visibilità è consigliabile l’uso di proiettori
fendinebbia e comunque una riduzione della
velocità. È di fondamentale importanza che i
pneumatici siano in condizioni di buona
efficienza e gonfiati ai giusti valori di pressione.
Durante la stagione invernale, ove particolari
condizioni di temperatura possono portare alla
formazione di ghiaccio sull’asfalto bagnato,
occorre procedere con attenzione e cautela. Il
vento può essere particolarmente pericoloso
per veicoli tipo furgoni alti e telonati (effetto
vela). Il maggior pericolo si verifica all’uscita
delle gallerie e sui viadotti (....).
Guidare nel traffico intenso
Il conducente deve uniformarsi alla
velocità della corrente di traffico che scorre
nella corsia da lui occupata, mantenendo
sempre la distanza di sicurezza. Cambiare in
continuazione corsia nel tentativo di trovare un
varco, oltre a determinare il rischio di
tamponamenti, non fa che rallentare il regolare
flusso dei veicoli. I veicoli pesanti non devono
intralciare la circolazione, ma rimanere nelle
corsie a scorrimento lento, lasciando libere le
altre corsie per i veicoli più veloci.
Guidare in buona forma
Sono necessari riposo, pasti leggeri e
nessun alcolico. Per la propria e l’altrui sicurezza,
è meglio dormire anche solo 15/20 minuti
piuttosto che bere caffè. Qualsiasi tipo di droga
altera la vista, i tempi di reazione e la
percezione del pericolo, aumentando quindi il
rischio di incidenti. In caso di stanchezza, è
necessario fermarsi in
un’area di sosta e dormire
o riposarsi fino a quando
non si è recuperato un
livello
ottimale
di
concentrazione.
Prima di partire
Si deve verificare la
posizione degli specchietti
retrovisori, regolare il sedile
e il poggiatesta, controllare fari, frecce e luci di
posizione. È fondamentale
anche controllare il livello dell’olio, assicurarsi
della periodica sostituzione del filtro dell’olio e
dell’aria, assicurarsi che la pressione dei
pneumatici sia quella corretta e che il loro stato
d’uso sia soddisfacente. E’ di particolare
importanza assicurarsi anche dell’efficienza di
freni e frizione e dell’impianto elettrico.
Il "corredo" da viaggio
Sul
veicolo,
oltre
all’attrezzatura
meccanica di base (fornita di serie dai
costruttori), è utile avere un estintore in
efficienza facilmente raggiungibile, il set
completo di lampadine e fusibili, una torcia
elettrica, il segnale mobile di pericolo, un kit di
pronto soccorso. D’inverno, soprattutto in certe
zone, è indispensabile tenere a bordo le catene
da neve.
IL PROGETTO “DRIVER
PERFORMANCE”
SAFETY
Il Comitato Centrale dell’Albo degli
Autotrasportatori,
allo
scopo
di
dare
completezza al quadro di analisi delle diverse
componenti che concorrono alla sicurezza
stradale del settore dell’autotrasporto ha
individuato un’area di intervento legata
fondamentalmente al conducente, alla sua
alimentazione e le ripercussioni nella guida del
veicolo. Dalle conoscenze acquisite in ordine
alla circolazione dei veicoli adibiti al trasporto
merci, infatti, si è ritenuto necessario un
approfondimento riguardante gli effetti sulla
sicurezza di guida derivanti dalle problematiche
della nutrizione che influenzano direttamente ed
indirettamente la “postura di guida” e il livello di
attenzione. Il progetto, denominato “Driver
Safety Performance” tende a chiarire come
migliorare il livello di attenzione necessario alla
conduzione di un veicolo industriale analizzando
sia l’igiene nutrizionale durante i turni lavorativi
dei conducenti che la relazione virtuosa tra
postura, alimentazione e livello di attenzione.
18
GRANDI RUOTE AL LAVORO
l’importanza della proporzione tra guida e riposo
Dal quadro delle tendenze comportamentali dei conducenti, è stato elaborato un
Protocollo Nutrizionale da suggerire agli
operatori di settore da cui è emerso che la
popolazione studiata, pur dimostrando uno
stato di salute soddisfacente, è caratterizzata
da due principali problemi:
- Un’elevata prevalenza di eccesso
ponderale.
- Una dieta tendenzialmente eccedente
in proteine e grassi, ed estremamente carente in
fibra, vitamine, e sostanze ad azione
antiossidante.
Tale dieta può comportare maggiori
difficoltà digestive e, quindi, maggiori problemi
nel mantenere un adeguato livello di attenzione
durante la guida. I risultati e le informazioni
ottenuti dall’inchiesta indirizzano verso una serie
di interventi di educazione considerati necessari
per migliorare le condizioni di salute e di
sicurezza degli autotrasportatori. Si potrebbero
creare, all’interno degli autogrill, degli spazi
dedicati agli autotrasportatori dove, oltre alla
distribuzione di pasti completi ed equilibrati, si
possa anche svolgere un’azione di educazione
alimentare mediante la distribuzione di opuscoli
informativi.
Particolare attenzione dovrebbe essere
data alla necessità di
- Controllare periodicamente il peso e
mantenere un adeguato livello di attività
fisica;
- Aumentare il consumo di cereali
integrali, legumi e, soprattutto frutta, verdure
e ortaggi;
- Limitare la quantità di grassi e
scegliere in preferenza i grassi di origine
vegetale e tra questi, principalmente l’olio
extravergine di oliva;
- Bere acqua in abbondanza, anche
anticipando il senso della sete;
- Moderare il consumo di bevande
alcoliche e, in ogni caso, solo lontano dai
periodi di guida ;
- Variare quanto più possibile le scelte
a tavola.
Per quanto riguarda gli aspetti legati alla
postura e ai problemi ortopedici, sarebbe
opportuno instaurare una terapia preventiva
soprattutto nei soggetti predisposti (soprappeso
o lunghe percorrenze), con visite specialistiche
periodiche (ortopediche e/o fisioterapia) con
cicli di fisioterapia o ginnastica posturale.
In considerazione dei turni di lavoro e
delle percorrenze, potrebbe essere anche utile
effettuare degli stages per insegnare alcuni
esercizi semplici di ginnastica posturale e di
rilasciamento per diminuire le crisi dolorosa.
RIEPILOGO NORMATIVO
Nei paragrafi e nelle tabelle che
seguono riportiamo in sintesi le disposizioni che
regolano i turni di guda e riposo, definiti per
legge con obbligatorietà pressoché inderogabile, ma soprattutto fondamentali per l’equilibrio
psicofisico e la sicurezza dei guidatori.
Periodi di guida - interruzioni
riposo giornaliero e settimanale
Il periodo di guida continua non può
superare le 4 ore e mezza. La durata della guida
giornaliera, cioè fra due periodi di riposo, non
può superare le 90 ore (10 ore per non più di due
volte in una settimana).
Il periodo complessivo di guida non deve
superare 90 ore in un periodo di due settimane
consecutive.
Dopo un periodo di guida continua di
quattro ore e mezza è prescritta una interruzione
di almeno 45 minuti. Questa interruzione può
essere sostituita da più interruzioni di almeno 15
minuti ciascuna intercalate nel periodo di guida,
sempre per un totale di 45 minuti. Durante tali
interruzioni il conducente non può effettuare altri
lavori. In un periodo di 24 ore il conducente deve
avere un periodo di riposo giornaliero minimo di:
- 11 ore consecutive (9 ore non più di 3
volte in una settimana purché compensate con
uguale periodo di riposo prima della fine della
settimana successiva);
- 12 ore se il riposo è frazionato in due o
tre periodi di cui uno almeno di 8 ore
consecutive.
Il riposo giornaliero può essere effettuato anche
sul veicolo purché in sosta e provvisto di
cuccetta. Le interruzioni prescritte dopo 4 ore e
mezzo di guida non sono considerate come
riposo giornaliero.
Dopo un massimo di sei periodi di guida
giornalieri, il conducente deve prendere un
periodo di riposo settimanale per un totale di 45
ore consecutive; il periodo è riducibile a 36 ore
consecutive, se effettuato nel luogo di
stazionamento del veicolo o nella sede del
conducente o a un minimo di 24 ore
19
SPECIALE AUTOTRASPORTATORI
un promemoria per chi lavora al volante
(Tratto da “Manuale per i corsi di recupero punti” dell’Autoscuola Bassini di Bologna)
consecutive se effettuato fuori da tali luoghi.
Ogni riduzione va compensata prima della fine
della terza settimana seguente con ugual periodo
di riposo.
In caso di trasporti internazionali di
viaggiatori non regolari, il riposo settimanale può
essere rinviato dopo il dodicesimo giorno e
collegato a quello della settimana successiva.
Deroghe e rispetto dei periodi di
guida e di riposo
A condizione di non compromettere la
sicurezza della circolazione stradale e per poter
raggiungere un punto di arresto appropriato, il
conducente può derogare ai periodi di guida e
di riposo nei limiti necessari alla protezione della
sicurezza delle persone, del veicolo o del suo
carico. Il conducente deve menzionare sul foglio
di registrazione dell'apparecchio di controllo o
nel registro di servizio il genere e il motivo della
deroga. Deroghe particolari al riposo giornaliero
sono previste per il settore dei trasporti di merci o
viaggiatori qualora il conducente accompagni
un veicolo trasportato da una nave traghetto o
da un convoglio ferroviario.
In caso di accertamento del mancato
rispetto dei tempi di guida e di riposo previsti,
oltre al raddoppio delle sanzioni pecuniarie,
l'agente che accerta l'infrazione intima al
conducente di non proseguire il viaggio se non
dopo aver effettuato i prescritti periodi di pausa
o di riposo, disponendo che, con tutte le
cautele, il veicolo sia condotto in luogo idoneo
per la sosta ove dovrà permanere per il periodo
necessario; di tale intimazione è fatta menzione
nel verbale dove viene inoltre indicata l'ora in cui
il conducente può riprendere la marcia.
Chiunque circola durante il periodo in cui
gli è stato intimato di non proseguire il viaggio
viene punito con una pesante sanzione
amministrativa, il ritiro immediato della carta di
circolazione e della patente di guida. Trascorso il
periodo indicato la restituzione dei documenti
ritirati deve essere richiesta al comando da cui
dipende l'agente accertatore o ad altro ufficio
indicato dall'agente stesso, che vi provvede
dopo la constatazione che il viaggio può essere
ripreso nel rispetto delle condizioni richieste.
Salvo che si tratti della stessa persona
fisica, le sanzioni amministrative si applicano al
conducente, al proprietario del veicolo e
all'impresa da cui il conducente dipende.
TAVOLE RIASSUNTIVE DEI PERIODI DI GUIDA E DI RIPOSO
PERIODO
DURATA MINIMA
4,5 ore con pausa
da 45 minuti
GIORNATA
9 ore totali
SETTIMANA
45 ore totali
DUE
SETTIMANE
CONSECUTIVE
90 ore totali
PERIODO
DURATA MINIMA
11 ore consecutive
24 ORE
SETTIMANA
12 ore se
riposo frazionato
(con una frazione di
almeno 8 ore)
45 ore consecutive
DEROGHE
ammesse tre pause da
15 minuti
estendibile
a 10 ore totali
estendibili nel rispetto
degli altri riposi, purchè
recuperate
LIMITAZIONI
durante le pause il
conducente non può
svolgere altri lavori
non più di due volte
in una settimana
da recuperarsi
tassativamente nella
settimana successiva
nessuna
DEROGHE
riducibile a 9 ore per
non più di tre volte la
settimana
riducibile a 36 ore
consecutive se in luogo
di stazionamento
veicolo, 24 ore
consecutive se in altro
luogo
LIMITAZIONI
recupero con periodo
di riposo pari alle ore
perdute, prima della
fine della settimana
successiva
recupero con periodo
di riposo continuo pari
alle ore perdute, prima
della fine della terza
settimana seguente
20
NUOVE TUTELE PER IL TRASPORTO ANIMALE
novità legislative riguardanti i mezzi su cui viaggiano equini & co.
(da un documento pubblicato sul sito internet dellAUSL di Modena
Il 5 gennaio 2005 è stato pubblicato
nella G.U.U.E. n. L 3. il regolamento CE 22-122004 n. 1/2005 2005 (Regolamento del Consiglio
sulla protezione degli animali durante il trasporto
e le operazioni correlate) che modifica le
direttive 64/432/CEE e 93/119/CE e il
regolamento (CE) n. 1255/97; entrato in vigore il
25 gennaio, diventerà applicabile il 5 gennaio
2007. La normativa chiarisce l’idoneità degli
animali per il trasporto, le norme sui mezzi di
trasporto, le cure necessarie per la salute degli
animali, i controlli da parte delle forze
dell’ordine; riportiamo qui in particolare le
novità riguardanti i mezzi di trasporto.
In ambito CE fino ad ora venivano
elencati i requisiti del mezzo di trasporto ma non
era prevista alcuna autorizzazione. Con questo
regolamento nasce, anche se solo per le
percorrenze superiori alle otto ore (lunghi
viaggi), un documento dal
nome di “Certificato di
omologazione”
(art.18)
che ha validità di 5 anni e
reca un numero unico per
tutto lo stato membro.
Viene rilasciato dall’autorità competente dopo ispezione e giudizio sulle caratteristiche di progettazione,
costruzione
e
manutenzione (all.1, cap.II e VI).
I requisiti generali
dell’automezzo, per gli
equidi,
prevedono la
necessità di lettiera assorbente per i puledri di
meno di quattro mesi di
età, adeguata al numero di animali, durata del
percorso, condizioni atmosferiche. I requisiti
dell’automezzo per lunghi viaggi presentano
alcune novità: la riserva d’acqua deve essere
almeno del 1,5% del peso del carico utile
massimo trasportato e i serbatoi si devono poter
svuotare e pulire dopo ogni viaggio e si deve
poter vedere il livello in ogni momento. Inoltre il
sistema di ventilazione deve poter funzionare
per almeno 4 ore a motore spento e deve
erogare 60 metri cubi ora per KN di carico utile.
La temperatura resta quella in vigore adesso,
ma si prevedono sensori collegati ad un sistema
di allarme che deve scattare quando si
superano i limiti ammessi e un sistema di
registrazione di questi dati che si possa
controllare in qualsiasi momento e che ci dia
informazioni su tutta la durata del viaggio.
Dovranno essere dotati di sistema di
navigazione satellitare i veicoli di nuova
costruzione dal 1° gennaio 2007 e tutti i veicoli
dal 1° gennaio 2009 con un sistema di
registrazione dei dati che consenta di
confrontare il percorso di viaggio con quanto
riportato sul giornale di viaggio.
Per quanto riguarda l’igiene, deiezioni e
lettiera non devono scolare o fuoriuscire dal
veicolo, si devono effettuare pulizia e
disinfezione immediatamente alla fine di ogni
trasporto anche di merci che potrebbero
nuocere alla salute animale con prodotti
ufficialmente
approvati
dall’autorità
competente, e devono essere presenti
attrezzature per la pulizia e la disinfezione dei
mezzi approvate dall’autorità competente e
impianti per l’immagazzinamento dello strame e
del letame, oppure una documentazione
comprovante che tali operazioni vengono
espletate da una ditta sempre riconosciuta.
Come già nella normativa attualmente
vigente, il trasportatore deve essere autorizzato
prima di poter lavorare ma il nuovo
regolamento prevede diue
autorizzazioni diverse, una
per viaggi inferiori a otto
ore (art.10), e l’altra per
quelli
superiori
(lunghi
viaggi) (art.11), più complessa, che presuppone i
requisiti della prima più
alcuni aggiuntivi.
Il trasportatore che vuole
essere autorizzato per i
lunghi viaggi deve avere
automezzi omologati in tal
senso
e
servirsi
di
conducenti e guardiani
che abbiano frequentato e
superato corsi di formazione messi a disposizione dalle autorità competenti sulle problematiche della gestione degli animali durante
il viaggio.
È da notare che non possono affrontare
lunghi viaggi gli equini non domati e quelli di età
inferiore a quattro mesi (in generale, gli equini, in
questi casi, si trasportano individualmente a
meno che non siano madri accompagnate dal
puledro).
Il ruolino di marcia cambia nome
(giornale di viaggio)ma il suo uso rimane
obbligatorio nei viaggi di durata superiore alle 8
ore; viene redatto dai trasportatori e dagli
organizzatori (art.5 par.4), completato (per la
parte di competenza) dai vari “detentori” (art.8
par.2), controllato, vagliato, timbrato e vistato
dall’”autorità
competente”
prima
della
partenza. (art.14 lettere A e C”), e infine
aggiornato con i controlli di competenza dai
veterinari dei “punti di uscita” (punto qualsiasi
designato da uno stato membro dal quale gli
animali lasciano il territorio della comunità) o dei
“punti d’ispezione frontalieri”.
anno I numero I dicembre 2005
NOTIZIARIO
DELL’ASSOCIAZIONE
EDIZIONE RISERVATA AI LETTORI
DI TADDIA INFORMA
A.N.T.A.C.C.I.S. INFORMA
VA DI MODA PROTEGGERSI DAGLI INCIDENTI:
ARRIVA IL GIUBBOTTO CON L’AIRBAG INCORPORATO
L’ultima novità per la sicurezza di
appassionati motociclisti e di semplici utenti delle due
ruote è il giubbotto con l'air-bag che dopo il successo
ottenuto in Francia è arrivato anche in Italia,
presentato ufficialmente nel corso del Salone della
moto svoltosi dal 15 al 20 novembre a Milano.
Prodotto da tempo in Giappone è arrivato in Europa
da circa un anno: in Italia la commercializzazione è
già iniziata in alcune zone del nord e presto sarà
disponibile nel resto del Paese.
Il rivoluzionario prodotto - sottolineano alla Helite
Italia, società distributrice - è "in grado di salvare la
vita degli amanti delle due ruote a dei prezzi
accessibili": si va dai 380 euro del gilet dotato di airbag ai 590 del giubbotto top di gamma.
“All'apparenza - spiega il distributore ufficiale per
l'Italia - sembra un normale giubbotto ma, integrato
nello stesso, c'è un air-bag perfettamente concepito
per motociclisti e scooteristi. Può sembrare una cosa
complicata, ma è semplice come allacciare la cintura
di sicurezza dell'automobile". E' sufficiente installare
un cavetto (in dotazione con la giacca) ad una parte
del telaio della moto o dello scooter, indossare la
giacca e agganciarsi prima di iniziare a guidare.
Nessun movimento viene impedito durante
la normale guida ma, in caso di incidente e di
conseguente sbalzo del pilota dal veicolo, il cavetto di
sicurezza aziona il sistema e grazie a delle camere
d'aria gonfiate in 0,4 secondi da una bomboletta di
gas, la giacca si trasforma in tanti cuscini che vanno
a proteggere le parti 'vitali' del corpo umano quali il
torace, la cervicale
(impedendo
al
casco di ruotare), il
collo, i fianchi e tutta
la colonna vertebrale.
L'air-bag
gonfio
forma un vero e
proprio
'corpetto'
che, oltre ad assorbire i colpi, impedisce alla cassa toracica e alla colonna
vertebrale di piegarsi e di subire
torsioni. Una volta
attivato l'air-bag rimane in pressione per una decina di secondi per poi
sgonfiarsi gradualmente grazie alla valvola di sfogo.
"E' veramente difficile - assicura il distributore
ufficiale per l'Italia - fare intervenire accidentalmente
il sistema, ad esempio scendendo dalla moto senza
sganciarsi, visto che, oltre all'elasticità del cavetto, è
necessaria una forza di 25-30kg sulla giacca per
attivare l'air-bag. I giubbotti della Helite possono
essere ripristinati facilmente e con poche decine di
euro sostituendo la bomboletta di gas. Due anni di
progettazione, studi e test hanno portato questo
sistema di sicurezza ad un livello di protezione
altissimo con un assorbimento di energia secondo la
certificazione EN 1621-2:2003 in stato gonfio di soli
0,9 kN di Forza massima trasmessa al corpo
umano".
Progettati per le moto, i giubbotti con airbag, si sono rivelati un indumento di protezione
efficace anche per altre attività sportive come
l'equitazione, il quad, la motoslitta: sono
equipaggiati, oltre che dal sistema di Air-bag, con le
protezioni rigide certificate CE, sono tutti realizzati
con i migliori tessuti impermeabili e con inserti
rifrangenti per una guida notturna in sicurezza.
Potete trovare ulteriori informazioni e il catalogo dei
modelli sul sito www.helite.it; la ditta produttrice si
dichiara disponibile anche a far effettuare prove
d’uso del giubbotto previo appuntamento: 0332 669
664 [email protected]
TRATTO DA
KATAWEB MOTORI
ATTIVITÀ A.N.T.A.C.C.I.S.
un’associazione
davvero “fiera”
La nostra associazione si è presentata al pubblico la scorsa estate nel corso del tradizionale
appuntamento con una delle fiere più seguite dell’hinterland bolognese: uno stand informativo accoglieva i
visitatori, che potevano anche iscriversi all’associazione direttamente sul posto (tra i soci d’eccezione anche il
vicesindaco di San Lazzaro Guido Calzolari e il comandante della Polizia Municipale Nicoletta Puglioli), ma non
mancavano i momenti ludici dedicati al pubblico più giovane e l’angolo dell’humour presieduto dall’agente
Amaduzzi, che è ormai un punto di riferimento immancabile di questo evento. È stato inoltre presentato in
anteprima il progetto di educazione stradale nelle scuole, organizzato dalla Polizia Municipale con il patrocinio
del Comune di San Lazzaro e il sostanziale supporto di A.N.T.A.C.C.I.S. e infortunistica TADDIA...ma di
questo vi parleremo più dettagliatamente nel prossimo numero!
A.N.T.A.C.C.I.S. UTILITIES
È VALIDA LA COPERTURA ASSICURATIVA PER GLI INCIDENTI
PROVOCATI DAL GAS DELLE RETI PUBBLICHE
Con un comunicato stampa del 9 giugno
scorso, l'Autorità per l'energia elettrica e il gas
segnala che il Consiglio di Stato ha confermato con
decisione definitiva la validità della copertura
assicurativa per le famiglie che hanno subito in casa
un incidente a causa dell’uso del gas distribuito
attraverso le reti cittadine. La decisione ha accolto il
ricorso in appello presentato dall’Autorità per
l’energia elettrica e il gas, risolvendo una situazione
di incertezza determinata da una precedente
pronuncia del Tar Lombardia
La copertura assicurativa nazionale
disposta dall’Autorità nel dicembre 2003 in favore di
18 milioni di famiglie per incidenti domestici
(infortuni, incendi e responsabilità civile) prevede per
ogni cliente una copertura di 6.197.483 euro per
responsabilità civile verso terzi sia per i danni a
persone che a cose. Per quanto riguarda invece gli
immobili o parte di essi di proprietà del cliente
assicurato o in affitto la copertura in caso di incendio
è di 103.292 euro e di 41.317 euro per cose mobili di
proprietà. Per gli infortuni, infine, il capitale è di
129.114 euro in caso di morte o invalidità
permanente totale, importo che decresce
proporzionalmente in caso di invalidità parziale.
La copertura assicurativa nazionale è presente già
dal 1991 e da allora tutti i consumatori di gas
contribuiscono al suo costo attraverso le tariffe (40
centesimi di euro in totale per famiglia all’anno). Le
amministrazioni condominiali e i consumatori singoli
sono comunque liberi di stipulare ulteriori
assicurazioni integrative, ad esempio per aumentare
i massimali.
Sul fronte della sicurezza, il 1° luglio è
iniziata la campagna di accertamenti documentali,
svolta da tutti i distributori di gas in base al
Regolamento emanato dall’Autorità sui nuovi
impianti del gas (cucine, caldaie, tubazioni, etc.). I
controlli sulla sicurezza post-contatore riguarderanno
ogni anno più di 250 mila nuovi impianti ai quali si
aggiungono oltre 150 mila controlli annui sugli
impianti riattivati, per i quali gli accertamenti
documentali dei distributori sono iniziati a ottobre.
L’attuazione del Regolamento comporterà un
rafforzamento dell’attuale legislazione sulla
sicurezza e il riconoscimento del ruolo assegnato
agli installatori ai fini della corretta realizzazione degli
impianti e della compilazione della documentazione
che attesti la corretta esecuzione dei lavori a tutela
dei clienti finali.
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29
INFORTUNISTICA TADDIA NEL NETWORK “PAGO IO”
la convenzione con GESFIN e i suoi vantaggi
(informativa aziendale Taddia s.r.l. e note dall’ufficio-stampa GESFIN)
A seguito di un accordo
societario
(non
semplicemente
commerciale) con Gesfin S.p.A., la
rete Infortunistica TADDIA apre le
porte del settore finanziario.
Gesfin S.p.A. nasce dalla ventennale
esperienza del proprio management
nel settore del credito, con la volontà
di posizionarsi, in modo dinamico e
creativo, in un mercato finanziario
tradizionalmente statico e formale.
Iscritta nell'Albo Speciale degli
Intermediari Finanziari ex art. 106 presso l'Ufficio
Italiano Cambi, UIC N° 36114, Gesfin offre
prodotti e servizi finanziari in collaborazione con
primari istituti di credito ed istituzioni finanziarie,
nazionali ed internazionali, tramite il network
"Pago Io".
Presente sul territorio con Negozi
Finanziari, Corners e Soci Collaboratori, "Pago
Io" è una realtà multiprodotto e multibrand;
l'opportunità per la clientela (privata, aziende o
professionisti)
di valutare una consulenza
globale
rispondente ad aspettative ed
esigenze. Tutti gli affiliati Infortunistica TADDIA
verranno dotati di adeguato materiale
personalizzato e identificante il network “Pago
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nelle Black-list (falliti, cattivi pagatori); è atto a
verificare se sussistono i requisiti per richiederne
la cancellazione in modo da ottenere libero
accesso al mondo del credito.
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FILO DIRETTO AFFILIATI
notizie e curiosità dalle agenzie “Infortunistica Taddia” di tutta Italia
L’agenzia di MEDICINA è una delle più attive nell’autopromozione pubblicitaria, ma anche una
delle più solerti a inviarcene la documentazione: in queste immagini alcune iniziative della scorsa
estate che hanno visto fra i loro sponsor o pertecipanti l’ infortunistica TADDIA
l’ennesimo episodio in cui la realtà supera la fiction...
1
2
3
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FILO DIRETTO AFFILIATI
notizie e curiosità dalle agenzie “Infortunistica Taddia” di tutta Italia
Con la presente vorrei sottoporre all'attenzione
un episodio a metà tra l’incoraggiante e il
desolante... raccontato direttamente da della redazione la gestione "lampo" di un sinistro da parte
FRANCESCO BARTOCCIONI dell’agenzia di una compagnia Olandese.
In data 14/09/2005 si è rivolto alla nostra agenzia
affiliata di URBANIA
un automobilista rimasto coinvolto in data 16/08/2005 in un
incidente stradale con un ciclista
B olandese, regolarmente assicurato. Data
A
la piena responsabilità, accettata dalla
controparte, i due si scambiavano i dati
e si salutavano.
Dopo qualche tempo l'automobilista
si rese conto che non sapeva come fare
per richiedere questi soldi e decideva di
rivolgersi a noi. In data 22/09/2005
iniviamo lettera raccomandata (A) con
ricevuta di ritorno dove chiediamo
l'importo del preventivo, 100 € di fermo
tecnico e 150 € di onorari, per un totale
di 706,62 €. In data 29/09/2005 (data di
ricevimento
della
raccomandata)
riceviamo un fax (B) dalla compagnia
olandese dove chiedono su quale conto
corrente devono fare il bonifico
dell'ìmporto da noi richiesto. Lo stesso
giorno inviamo a mezzo fax (C) le coordinate bancarie del nostro assistito. In data 4 ottobre di nuovo
la compagnia ci invia un fax (D) dove confermano di avere effettuato il bonifico e il cliente ci chiama
in data 12 ottobre per confermarci l'arrivo dei soldi!
La
mia
opinione
è
che
probabilmente una compagnia italiana
C
D
avrebbe perso tempo in perizie e
trattative per il fermo tecnico, e avrebbe
infine cercato di liquidare entro i 60 giorni
per pagarci onorari ridotti o nulli. La
compagnia
olandese
invece
ha
risparmiato tempo e danaro, e in più si è
comportata in modo corretto e coerente
con le proprie mansioni (risarcire i danni
causati dai propri assicurati).
Desidererei veder pubblicata
questa esperienza per far capire quanto
ancora siamo indietro, a proposito di
assicurazioni, rispetto ad altri paesi
“civili”.
Cordiali Saluti
Francesco Bartoccioni
...segnalatoci dal “solito”e sempre attento MARCO DI GIROLAMO dell’agenzia di ROMA1
4
5
6
32
LE TRE FACCE DELL’INFORTUNIO SUL CAMPO DA GIOCO
cosa distingue illecito sportivo, civile e penale
Sulle pagine di “Taddia informa” ci
siamo spesso occupati degli infortuni
sportivi. In quest'articolo approfondiremo la
questione, anche alla luce della recente
sentenza della Suprema Corte, sia dal
punto di vista della responsabilità penale
che da quello della responsabilità civile.
Nel corso degli anni, molte sentenze
hanno ribadito il concetto del cosiddetto
rischio consentito. Quest'ultimo non è altro
che il rischio che si decide di correre
quando si affronta una competizione
sportiva ed è, ovviamente, intimamente
connesso alle "regole del gioco". In parole
povere, se pratico il rugby non posso
lamentarmi se alla fine di una partita mi
ritrovo con qualche livido o se ho un occhio
nero alla fine di un incontro di boxe, anche
se amatoriale.
Se sono salito sul ring, ho evidentemente
accettato di correre qualche rischio. L'ultima
sentenza della Corte di Cassazione, (Sezione V
penale, 23 maggio 2005, sentenza n. 19473)
riguarda però l'asportazione della milza in
seguito ad uno scontro fra portiere e attaccante
durante una partita di calcio. In questo caso, già
il senso comune ci dice che ci troviamo
nettamente al di fuori dei rischi accettati
dall'atleta, soprattutto se si tiene conto dell'alto
ruolo sociale attribuito allo sport (in particolare
se di squadra) dall'art. 2 della Costituzione
Italiana.
L'illecito sportivo si configura nel
momento in cui, all'interno di una competizione,
vengono
attuati
comportamenti
non
penalmente perseguibili perché non superano
la soglia del rischio consentito e che vengono
puniti solo con penalità sportive. Ci stiamo, cioè,
ancora muovendo all'interno delle regole del
gioco. Per illecito sportivo s'intende la violazione
delle norme dello statuto e dei regolamenti
(di Simona Mercuri)
federali per la quale è prevista una sanzione di
carattere disciplinare nei confronti della società
sportiva e/o dei suoi affiliati. In alcuni casi le
norme sportive contengono una parte
precettiva e la sanzione derivante dal non
rispetto, in altri casi si limitano a descrivere la
condotta vietata.
Si entra invece nella sfera dell'illecito
penale quando l'azione che ha portato alle
lesioni nasce da "una deliberata violazione di
una regola del gioco, piegandola al
conseguimento del risultato, con cieca
indifferenza per l'altrui integrità fisica o,
addirittura, con volontaria accettazione del
rischio di pregiudicarla" (sentenza della Corte di
Cassazione già citata). L'illecito così definito è
doloso nel momento in cui la circostanza di
gioco costituisce solo l'occasione per porre in
essere la violenza fisica che trova le sue radici in
ragioni estranee alla gara. Si parla invece di
illecito colposo quando lo scopo dell'azione
violenta non è il danno fisico all'avversario ma
semplicemente il conseguimento del risultato.
L’illecito civile, trova invece il suo
fondamento nella lesione del diritto
dell'avversario,
tutelato
in
modo
assoluto, alla salute e all'integrità fisica.
Gli elementi necessari affinché si possa
parlare di responsabilità civile nello sport
sono essenzialmente tre: l'elemento
oggettivo (comportamento illecito),
l'evento (la lesione) e il nesso di causalità
fra i due.
I danni per lesioni sportive
durante
una
competizione
generalmente non sono risarcibili, a
meno che non venga dimostrata
l'intenzionalità
della
condotta
o
quantomeno la colpa grave dell'agente
sotto il profilo di una violazione delle
regole del gioco, perpetrata con la
coscienza di mettere a repentaglio
l'incolumità fisica dell'avversario.
34
A NORMA DI LEGGE
Furto d’auto con destrezza, in presenza del proprietario!
È riuscita a far riconoscere i suoi diritti un’insegnante napoletana
che aveva subito il furto dell’auto lasciata temporaneamente incustodita
e con le chiavi nel cruscotto: il Tribunale di Nola ha infatti condannato la
compagnia di assicurazioni che aveva invocato la "colpa grave" e
dichiarato inammissibile il risarcimento, e che ora invece dovrà rimborsare
una somma di oltre 5 mila euro, più interessi, svalutazione e spese legali.
Questi i fatti: l’automobilista, regolarmente assicurata in caso di furto, è
scesa dall’auto ed è andata percorrendo pochi metri verso il cancello
dell’istituto scolastico per prendere la figlia, lasciando incostudita l’auto
con le chiavi nel cruscotto e il motore acceso. Nel tempo strettamente
necessario per aprire il cancello, un ladro si è intrufolato nella vettura
portandola via sotto gli occhi impotenti della signora. Immediata la
denuncia all’assicurazione per la richiesta di risarcimento. La compagnia
tuttavia ha negato l’indennizzo, sostenendo che il furto era avvenuto per colpa grave dell’assicurata.
Il giudice Notaro, accogliendo le tesi della signora difesa dal Codacons, ha invece escluso la colpa
grave scrivendo nella sentenza: "la domanda che si pone è: quanti soggetti, nella stessa situazione di
fatto, per aprire un cancello, al fine di accedere ad un’area chiusa immediatamente dopo la sua
apertura, posto a breve distanza dalla vettura all’interno della quale fino ad un attimo prima erano
seduti, avrebbero spento l’auto, staccato le chiavi dal quadro e chiuso le porte della macchina,
servendosi delle stesse chiavi? È evidente che nessuno in quella stessa situazione avrebbe tenuto un
simile comportamento. […] Pertanto va esclusa la colpa grave e affermata l’operatività della
clausola".
(segnalazione ricevuta dall’agenzia infortunistica TADDIA di ROMA 1)
(Tratto da “www.miaeconomia.it”)
E’ valida anche senza contestazione immediata la sentenza
dell’autovelox “di vecchia generazione”
E' valido il verbale di accertamento di
un'infrazione rilevata mediante autovelox, anche
nell'impossibilità della contestazione immediata da
parte del vigile accertatore, se l'apparecchio in uso
consente la verifica del superamento del limite di
velocità solo dopo il transito del veicolo. La prima
sezione civile della Corte di Cassazione, ha così
accolto il ricorso del Comando di Polizia municipale
dell'Unione dei Comuni della Marrucina contro una
sentenza del Giudice di pace che - su ricorso di un
cittadino - aveva annullato il verbale di
accertamento con il quale, nel 2001, era stata
contestata un'infrazione per il superamento del limite
di velocità nel centro abitato di Orsogna (Chieti).
Secondo la Suprema Corte, in base all'art. 384 del
regolamento di esecuzione del codice della strada,
"deve considerarsi impossibile la rilevazione immediata nei casi in cui l'apparecchiatura consenta la
determinazione dell'illecito in tempo successivo, ovvero dopo che il veicolo oggetto del rilievo sia già
a distanza dal posto di accertamento, o comunque nella impossibilità di essere fermato".
Ne deriverebbe "che, ove l'apparecchiatura non consenta la determinazione dell'illecito se non dopo
il transito del veicolo, è sempre consentita la contestazione successiva, mentre solo ove
l'apparecchiatura permetta l'accertamento dell'illecito prima del transito del veicolo la contestazione
deve essere immediata, ma sempre che - prosegue la sentenza - dal fermo del veicolo non derivino
situazioni di pericolo e che il servizio sia organizzato in modo da consentirla, nei limiti delle disponibilità
di personale dell'Amministrazione e senza che sulle modalità di organizzazione sia possibile alcun
sindacato giurisdizionale". La sentenza del Giudice di pace avrebbe, al contrario, censurato
l'organizzazione del servizio di vigilanza da parte della Polizia municipale. La Cassazione ha deciso nel
merito il ricorso, stabilendo la legittimità della sanzione amministrativa, rigettando l'opposizione a suo
tempo presentata al Giudice di pace. L'opponente, condannato alle spese di giudizio, a fronte
dell'importo iniziale di 130 euro della contravvenzione dovrà ora pagare circa 570 euro.
(Cassazione , sez. I civile, sentenza 07.04.2005 n° 7332 )
35
da 15 anni
insieme a Voi
Agenzie in tutta Italia
per tutelare i vostri DIRITTI
e ottenere
il giusto RISARCIMENTO
del vostro
incidente stradale
in questo numero diamo il benvenuto
alle nuove agenzie di
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21052 - Via Quintino Sella n° 41a
tel. 0331.69.56.10 fax 0331.68.54.23
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030.39.72.20
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Via Triumplina 185 BRESCIA
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71042 - Via Dei Mille n° 30/c
tel./fax: 0885-41.76.58
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tel. 080.480.69.86/ 430.71.26 fax 080.480.69.86
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tel./fax 099.470.99.54
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87040 - Corso Italia n° 90
tel./fax 0984.93.97.39
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89812 - Via Nazionale 1° trav.
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CASTELVETRANO (TP)
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90100 - Viale Regione Siciliana 4333
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· Centro abbronzatura Solleone
in via Calori 9/b a Bologna
· Ristorante Lo Spaghetto 1
in via Nazionale 47 a Pianoro (BO)
· Palazzetto dello Sport
di Pianoro (BO)
· Edicola Giornali di Paperini Fabio
in via Emilia S. Ermete a Pisa
· Nuova Carrozzeria Pontelungo
in via Emilia Ponente 154 a Bologna
· Carrozzeria Bernardi
in via del Mobiliere 7 a Bologna
· Poliambulatorio Eliodent
in via Marconi 7 a Medicina (BO)
· Distributore AGIP
in via S. Vitale Ovest 209 a Medicina (BO)
· Edicola della Stazione
in piazza Giovanni XXIII a Gallarate
· ELS Lavaggio in via Licurgo Fava, 1114 a
Medicina (BO)
· Stazione di servizio API in via San Carlo,
1533 a Castel San Pietro Terme (BO)
...potete trovarlo anche in tutti i Centri
CESARE RAGAZZI d’Italia
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LA PAGINA DEGLI ANNUNCI
per ulteriori informazioni: 348.361.2883
rif. 013 vendesi IMBARCAZIONE
Modello:........................Bayliner 2455, 7,44 X 2,44
Materiale:.............................................vetroresina
Motore:................................................OMC 230 hp
Anno di produzione:.........................................1988
Posti letto:...............................................4 separati
Dotazione elettronica:VHF- GPScart - CB - stereo
Prezzo indicato (IVA incl. - pass. proprietà escl.)
..............................................................€ 23.000,00
Note.....................................omologata senza limiti
salpa-ancora elettrico, frigo, fornello
wc marino separato con maceratore
rif. 014 vendesi IMBARCAZIONE
Modello:..........................Moki Craff, 9,40 X 3,10
Materiale:.............................................vetroresina
Motore:............................2 Perkins 165 cv gasolio
Anno di produzione:.........................................1978
Posti letto:..............................................................6
Dotazione elettronica: VHF- GPS - Ecoscandaglio
Prezzo indicato (IVA incl. - pass. proprietà escl.)
..............................................................€ 42.000,00
Note......................Turbine iniettori nuove, impianto elettrico completamente rifatto,
copertura completa di tendaggio flaps, wc marino,
boiler acqua calda, frigo, angolo cottura, tender
rif. 015 vendesi MINI COOPER S - info 348.409 8980
Rossa con tetto e specchietti bianchi accessoriata mod. “Chili” - immatricolata dicembre 2004
Km percorsi 30.000 - contratto di manutenzione incluso
Periodico di informazione - distribuzione gratuita
anno IV - numero 9 - Dicembre 2005
Proprietario e Direttore responsabile: Alessandro Taddia
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Dicembre 2005 - Infortunistica Taddia