CEMENTO E BENI COMUNI
LA SITUAZIONE NELLE MARCHE
13 gennaio 2012
Olimpia Gobbi
Luoghi Comuni, movimento piceno di democrazia dal basso
Forum Paesaggio Marche
DemocraziaKmZero
CEMENTO
TERRA, CITTA’
CONSUMO DI SUOLO NELLE MARCHE
•1954- 2007 = cementificati circa 2500 Kmq (= superficie
provincia di Macerata);
• 1954- 2010 la superficie cementificata cresce del 274,4% a
fronte di un aumento del 15,7% della popolazione residente ;
•1954- 2007 = intorno agli 11 maggiori centri l’incremento
demografico è stato del 37% a fronte di un incremento del
suolo urbanizzato del 319%;
•2001- 2008 = incremento superficie edificata = 12,5%
(media nazionale 7,8%);
• CEMENTIFICAZIONE SPECULATIVA
• BASSA QUALITA’ DI VITA
CITTA’ DISPERSA
CITTA’ ADRIATICA E
Fonte: Regione Marche, Servizio Ambiente, Atlante Consumo Suolo
“CITTA’ ADRIATICA” =
CITTA’ DISPERSA
Agglomerati urbani sviluppatisi per coazione,
senza progetto urbanistico, architettonico,
ambientale, sociale
CITTA DISPERSA: porti turistici (nella foto Civitanova Marche)
Nknn
Città dispersa nelle Marche:
la cementificazione lungo la costa vista dalla A14
Città dispersa: particolare (San Benedetto del Tronto)
Città dispersa: la bassa valle del Tronto
La città dispersa: gli 11 poli urbani funzionali
(fonte: A. Calafati e F. Mazzoni, La città in nuce nelle Marche)
alti costi sociali della città dispersa:
• esposizioni degli insediamenti a rischi
ambientali: 38% comuni marchigiani hanno
interi quartieri in aree ad alto rischio
idrogeologico;
• alta intensità della mobilità in auto private;
• bassa qualità ambientale ( in particolare aria);
• molto bassa qualità del paesaggio urbano e
diffuse aree di degrado (malessere individuale e
sociale);
• Pietrificazione del risparmio in case ed alto
ENERGIE
GREEN ECONOMY MALINTESA
RURALITA’
WATER FRONT MARCHIGIANO= una piattaforme per
la produzione di energia da combustibili fossile:
Su 180 Km di coste:
9 porti turistici (+ 2 in progettazione);
1 Raffineria + 1 centrale elettrica di 280 MW (Falconara)
In fase avanzata di progettazione ed autorizzazione:
3 (forse 4) megacentrali turbogas (Falconara, Corinaldo,
San Severino, forse Ancona)
2 rigassificatori (Falconara, a 16 Km dalla costa, Porto Recanati
a 35 Km dalla costa, quest’ultima ipotesi sembra definitivamente
abbandonata) su 15 in Italia, su 21 in Europa ;
TERRITORIO PIEGATO AGLI INTERESSI DEI
GRANDI INVESTITORI PRIVATI
• consumi di gas metano in diminuzione in Italia:
•2008: 85 Miliardi di mc
•2009: 78 Miliardi di mc
•2010: 83 Miliardi di mc
•2011: primo trimestre – 2% ;
• massicci investimenti in nuovi metanodotti,
rigassificatori, stoccaggi: capacità attuale degli
impianti autorizzati = 230Miliardi di mc;
• garantiti agli investitori l’80% dei ricavi previsti
(delibera 178, 2005 dell’Autorità per l’energia)
= se un impianto ha una capacità di 10 miliardi
• garantiti
agli investitori l’80% dei ricavi previsti
(delibera 178, 2005 dell’Autorità per l’energia)
= se un impianto ha una capacità di 10 miliardi
di Mc di gas, l’investitore, anche se non ne vende
uno, si vede garantito un introito pari a 8
Miliardi di mc.
• i costi vengono scaricati sulle bollette
•Aumenti del prezzo del gas (nonostante la diminuzione
della domanda e l’aumento dell’offerta)
fatto 100 il costo a fine 2007
2008 – 2011 si è arrivati a 150.
FOTOVOLTAICO IN BUONA PARTE SELVAGGIO E SPECULATIVO
•alla fine del 2010 installati nelle Marche pannelli per 184,3 MW di
potenza (PEAR: entro 2015 tetto di 60 MW); Toscana 137 MW;
• dopo la Puglia le Marche sono la Regione con la taglia media più
grande: 31,9; Toscana 15,2; Veneto 16,2; Lombardia 16;
• dopo la Puglia le Marche sono la regione con più KW per Kmq : 19,7;
Toscana 6,0; Umbria 8,7; Veneto 17,9;
• le Marche fra le regioni con la più alta percentuale di pannelli a terra:
50%; Toscana = 36%;
• a luglio del 2010 l’indice di copertura della SAU nelle Marche era
0,86; in Toscana = 0,30; in Umbria = 0,40
Fonte: GSE Gestore nazionale Servizi Energetici
L’agricoltura industrializzata: quale manutenzione per il territorio?
Non mancano i piani e gli strumenti
tecnici. Essi però vengono disattesi o
disapplicati per rispondere ad
interessi particolari
PPAR
PIT
PTCP
PRG
PAI
città adriatica,
città dispersa (= senza progetto urbanistico/architettonico);
68% dei Comuni hanno insediamenti in aree a
rischio ambientale;
38% dei Comuni interi quartieri
PEAR = disattesa completamente la parte sul risparmio energetico; scelte
concrete completamente sganciate da tutta la pianificazione integrata
(fotovoltaico, gas) e dalle strategie delineate dal piano per raggiungere il pareggio
del bilancio energetico regionale.
OCCORRE UNA NUOVA CULTURA DEI BENI COMUNI
BENE PRIVATO/ BENE PUBBLICO
Sia il privato che il pubblico (Stato ed Enti locali) a partire dall’età moderna
hanno sviluppato modalità uniformi di esercizio della proprietà,
intesa appunto come espressione di dominio gerarchico del soggetto
(persona fisica o giuridica) sull’oggetto posseduto (acqua, aria,
paesaggio, suolo, territorio etc.), con la messa in campo di pratiche di
sfruttamento via via nel tempo sempre più omologhe;
BENE COMUNE
(vitale fino a tutto il secolo XVIII) riconosce “diritti” anche all’oggetto
(terra, acqua, aria, paesaggio, saperi) per cui i “soggetti” propriamente detti
(persone fisiche o giuridiche), non sono liberi da ogni vincolo nella fruizione di
quei beni, non sono dominatori esterni dell’oggetto, non sono
proprietari ma usufruttuari che ne debbono garantire l’integrità.
I BENI COMUNI HANNO A CHE FARE CON I DIRITTI
FONDAMENTALI DELLA PERSONA (BENI DELLA
VITA)
• Negarli = privazione di diritti fondamentali come
diritto alla salute (cibo, acqua, aria sufficienti e salubri), alla
propria cultura (tutela dell’habitat e del paesaggio intesi
come sistema storico ed integrato di natura e cultura), alla
conoscenza etc.
• la loro fruizione non può :
• dissipare il patrimonio sedimentato dalla natura e/o
dalla cultura (invece deve preservare i cicli vitali e garantire la
conservazione e la rigenerazione per le generazioni future);
• avere caratteri di esclusività (invece deve avere caratteri di
universalità).
OCCORRE UNA NUOVA POLITICA
• stop alla politica della disapplicazione della norma che
opera:
a) non avviando i processi amministrativi esecutivi (v. comma 1-bis dell’art. 4(L)
del D.P.R. 6/6 /2001 n.380 );
b) snaturando strumenti tecnico/amministrativi previsti, al fine di far sì che
l’interesse particolare abbia comunque la meglio su quello generale: (accordi di
programma; varianti);
c) attraverso la saldatura e il rapporto duale fra il singolo cittadino portatore
d’interesse (grande o piccolo che sia) ed il decisore tecnico/politico (spesso lo
stesso che ha costruito ed approvato la norma);
identificazione di beni non negoziabili (salute,
identità locale, tenuta dell’ecosistema etc.);
• SI’ ALLA
• SI’ alla partecipazione:
a) ruolo attivo delle popolazioni nei processi decisionali ;
b) diritto degli abitanti di governare i loro luoghi di vita che non possono essere
in mano a decisioni che vengono dall’alto;
c) funzione strategica per incuneare nella relazione duale singolo portatore
d’interesse/ decisore tecnico-politico un terzo soggetto , questa volta sociale e
FORUM PAESAGGIO MARCHE
www.paesaggiomarche.net
DEMOCRAZIAKMZERO
www.democraziakmzero.org
Luoghi Comuni
www.luoghi-comuni.org
[email protected]
Scarica

cemento e beni comuni