RECUPERO DI SITI CONTAMINATI Inquinamento e sostenibilità: il problema delle Bonifiche ambientali Obiettivo del seminario: Fornire un quadro delle tematiche relative agli interventi di recupero ambientale 1. Considerazioni iniziali sull’inquinamento 2. Criteri per la definizione di sito inquinato 3. Pianificazione e tipologia di interventi 4. Caratterizzazione 5. Tecniche di intervento 6. Lo smaltimento rifiuti, le discariche 7. Il problema del dragaggio e della gestione dei sedimenti inquinanti RECUPERO DI SITI CONTAMINATI Una società sempre più popolosa e ricca, fondata sullo sviluppo industriale incondizionato, chiede alla Terra sempre di più: come materie prime e come capacità di metabolizzare i “residui” del suo sviluppo. ATTIVITÀ UMANE MATERIE PRIME residui solidi effluenti liquidi AMBIENTE NATURALE RECUPERO DI SITI CONTAMINATI effluenti gassosi AZIONI PER LA DIFESA DELL’AMBIENTE NATURALE per l’adeguamento delle attività umane (soprattutto quelle produttive) mirato al contenimento degli impatti ambientali RECUPERO DI SITI CONTAMINATI finalizzate a ristabilire una qualità ambientale accettabile in aree o luoghi (siti) compromessi quando un sito è un “Sito Inquinato“? Si considera inquinato un sito caratterizzato da una presenza di sostanze nocive (contaminazione) che lo rende pericoloso per l’uomo e per l’ambiente e che, quindi, richiede interventi di risanamento e/o misure di limitazione d’uso. ma … “E' la dose che fa il veleno” (Paracelso) accertare l’entità della presenza dell’inquinante RECUPERO DI SITI CONTAMINATI È necessario quindi elaborare criteri per decidere se le concentrazioni rilevate sono effettivamente pericolose CRITERI DI VALUTAZIONE RECUPERO DI SITI CONTAMINATI Analisi di rischio (risk based corrective action RBCA) RECUPERO DI SITI CONTAMINATI CONFRONTO CON CONCENTRAZIONI LIMITE Limiti assoluti (DM 471/99) Concentrazione limite accettabile (CLA) CLA per acque sotterranee definite 92 CLA per: CLA per suolo definite 94 CLA per: o metalli o inquinanti inorganici o composti organici aromatici o policiclici aromatici o alifatici clorurati cancerogeni o alifatici alogenati cancerogeni o nitrobenzeni o clorobenzeni o fenoli e clorofenoli o ammine aromatiche o fitofarmaci o diossine e furani o altre sostanze o composti inorganici o aromatici o policiclici aromatici o alifatici clorurati cancerogeni o alifatici clorurati non cancerogeni o alifatici alogenati cancerogeni o nitrobenzeni o clorobenzeni o fenoli e clorourati o ammine aromatiche o fitofarmaci o diossine e furani o idrocarburi o altre sostanze RECUPERO DI SITI CONTAMINATI A siti ad uso verde pubblico privato o residenziale B siti ad uso commerciale o industriale CONFRONTO CON CONCENTRAZIONI LIMITE Limiti sitospecifici (Dlgs 152/06) Concentrazione soglia rischio (CSR) Calcolo di limiti validi per il singolo sito mediante un procedimento “inverso” di valutazione di rischio Fissati valori di rischio accettabili si calcolano i limiti di concentrazione CSR da non superare nel sito (in corrispondenza del Punto di Conformità) Il Dlgs prevede che debbano essere indagati i siti potenzialmente contaminati: quelli dove risultano superati limiti assoluti definiti Concentrazioni Soglia di Contaminazione (CSC in genere = CLA471 e < CSR) RECUPERO DI SITI CONTAMINATI Confronto CSR/CSC da analisi di rischio su sito siciliano di un’industria chimica parametro CSR (mg/kg) CSC (mg/kg) 70 30 Zinco 7.000 500 Berillio 50 10 Tallio 50 10 Idrocarburi C<12 600 250 Idrocarburi C>12 1.300 750 Arsenico RECUPERO DI SITI CONTAMINATI SCHEMA ex DM 471/99 no DM 185/89 o altra segnalaz. CSPI >CLA IP si CARATTERIZZ. E INTERVENTO ASB MSE SCHEMA ex Dlgs 152/06 no DM 185/89 o altra segnalaz. EPS IP >CSC no si CSPC CAR. E AdR MSE CSPI = Censimento Siti Potenzialmente Inquinati IP = Indagini Preliminari MSE = Messa in Sicurezza d'Emergenza CLA = Concentrazioni Limite Accettabili ASB = Anagrafe Siti da Bonificare EPS = Elenco Preliminare Siti CSC = Consentrazioni Soglia di Contaminazione CSPC = Censimento Siti Potenzialmente Contaminati CAR.E AdR = Caratterizzazione e Analisi di rischio RECUPERO DI SITI CONTAMINATI >CSR si ASB INTERVENTO Caratterizzazione di un sito Pianificazione ed esecuzione di indagini per definire le caratteristiche delle matrici ambientali del sito Dati «storici » per valutare le conseguenze ambientali sul sito dovute all’antropizzazione dell’area • • • • • • Indagine sullo stato attuale: rilevamenti in campo, campionamenti ed analisi Fasi essenziali: ricostruzione storica delle attività produttive del sito; elaborazione del Modello Concettuale Preliminare del sito; definizione delle indagini di campo e di laboratorio (short list); realizzazione delle attività di indagine; elaborazione dei dati; elaborazione del Modello Concettuale Definitivo. RECUPERO DI SITI CONTAMINATI Caratterizzazione di un sito: problema complesso molteplicità potenziali cause di inquinamento RECUPERO DI SITI CONTAMINATI Caratterizzazione di un sito: problema complesso molteplicità potenziali cause di inquinamento A titolo di esempio di attuali effetti relativi a pregresse attività produttive si può citare il caso dell’area del fiume Sacco nel Lazio. Tra i vari problemi ambientali presenti nel bacino del Sacco si evidenzia infatti quello relativo all’inquinamento da esaclorocicloesano (C6H6Cl6), nei suoi tre isomeri alfa, beta e gamma (lindano). Tali sostanze, caratterizzate da scarsa solubilità in acqua, furono utilizzate nell’area industriale di Colleferro solo fino a circa trenta d’anni fa ma causano ancor oggi un grave problema di inquinamento evidenziatosi, nella primavera del 2005, nel latte prodotto da aziende zootecniche della zona. Il latte contaminato è stato avviato alla distruzione, numerose vacche sono destinate all’abbattimento e sono state imposte misure di restrizione d’uso per una rilevante porzione di territorio lungo le sponde del Sacco. RECUPERO DI SITI CONTAMINATI Caratterizzazione di un sito (valori di fondo) Fondo naturale: concentrazioni di elementi, composti (tipicamente inorganici) che derivano dal ciclo geochimico naturale e che non sono stati influenzati dalle attività antropiche. Sulla base delle specificità geochimiche naturali del sito la caratterizzazione determina gli effettivi valori delle concentrazioni naturali (CN) che : Vanno a sostituire i limiti Se risultano superiori ai limiti stessi ovvero se CN > CSC RECUPERO DI SITI CONTAMINATI CS3R1 As Be Cd Co Cr Cu Fe Hg Mn Ni Pb Sb Se Sn Tl V Zn PCB Idrocarburi t> C12 33 4,9 4,7 39,0 1.340 2.470 34.700 1,2 1.100 621 1.920 83,0 <0,5 183,0 1,6 101 3.120 2,9 4.380 CS3R2 191 34,0 0,6 26,0 216 178 52.500 0,2 1.360 115 251 21,0 <0,5 29,0 9,6 215 288 0,1 1.740 CS3R3 51 9,5 0,6 9,9 118 125 21.000 0,1 670 55 113 4,9 <0,5 10,0 2,6 113 165 0,1 8.770 CS4R1 40 3,6 4,8 21,0 782 1.820 31.000 0,6 791 457 418 40,0 <0,5 98,0 1,0 262 1.404 0,2 4.560 CS4R2 20 0,9 0,5 5,8 23 14 3.000 <0,1 93 24 11 0,6 <0,5 6,8 0,2 55 53 0,3 9.880 CS4R3 23 1,3 0,3 4,3 44 132 4.000 <0,1 104 30 30 1,1 <0,5 5,3 0,4 77 115 0,1 11.040 CS5R1 mg/kg 33 2,1 7,5 39,0 1.580 3.720 42.000 2,1 903 963 1.030 80,0 <0,5 320,0 0,8 115 5.630 1,0 6.530 CS5R2 31 2,9 0,4 6,8 88 143 7.000 <0,1 203 60 233 5,9 <0,5 14,0 0,6 104 316 0,4 13.820 CS5R3 32 1,8 0,6 7,4 141 237 8.000 0,1 205 81 84 6,4 <0,5 20,0 0,7 96 400 0,0 5.720 Tabella 1 risultati analitici su materiali di riporto RECUPERO DI SITI CONTAMINATI CS6R1 35 3,8 0,5 6,7 95 122 10.000 0,1 334 56 129 4,9 <0,5 15,0 1,0 102 280 0,4 12.010 CS6R2 34 5,0 1,1 11,0 203 278 23.000 0,5 516 116 252 25,0 <0,5 39,0 1,3 100 579 0,4 7.540 CS6R3 33 3,0 6,5 52,0 1.251 2.520 42.500 6,7 850 1.780 1.290 83,0 <0,5 444,0 2,1 278 3.750 1,6 7.600 MEDIA 46,3 6,1 2,3 19,1 490,1 979,9 23.225 1,0 594,1 363,2 480,1 29,6 <0,5 98,7 1,8 134,8 1.341,7 0,6 7.799 Dev. St. 46,2 9,1 2,7 16,3 582,1 1.290,3 Limiti A B 20 2 2 20 150 120 50 10 15 250 800 600 1 5 120 100 10 3 1 1 90 150 0,001 50 500 1000 30 15 350 10 250 1500 5 750 17.127,3 2,1 417,5 535,3 605,9 33,6 144,3 2,5 73,6 1.825,7 0,9 3.499 Possibili interventi di recupero ambientale Secondo l’esito atteso messa in sicurezza bonifica d’emergenza permanente Secondo le modalità operative in situ Secondo il tipo di tecnica bioremediation confinamento trattamento chimico fisico trattamento termico RECUPERO DI SITI CONTAMINATI on site ex situ off site BIOREMEDIATION (per inquinanti organici) Conversione dei costituenti del composto inquinante in H2O CO2 Biomassa BIOATTENUATION Monitoring Natural Attenuation MNA Enhanced Natural Attenuation ENA Bioaugmentation miglioramento delle condizioni chimico fisiche Biostimulation potenziamento delle popolazioni di microorganismi (autoctoni o alloctoni) RECUPERO DI SITI CONTAMINATI Landfarming (non per inquinanti volatili) • • • • Terreno inquinato posto in bacini impermeabili (spessore<0,5m) Raccolta del percolato monitoraggio ed interventi ENA Tempi per il processo di degradazione: 6 – 20 mesi Aerazione naturale Biopile • • • • Terreno omogeneizzato a formare pile coperte da geomembrana Raccolta del percolato e dell’effluente gassoso, monitoraggio ed interventi ENA Tempi per il processo di degradazione: 3 – 12 mesi Aerazione forzata Bioventing • • • • • Intervento in situ aerazione forzata (il terreno contaminato deve avere opportune caratteristiche di permeabilità) Raccolta dell’effluente gassoso, soil vapor extraction Tempi per il processo di degradazione: da alcuni mesi fino a due anni Prove con istallazione pilota (determinazione raggio di influenza) Prove respirometriche, monitoraggio RECUPERO DI SITI CONTAMINATI Tecniche di confinamento (per interventi su acque sotterranee) Barriere idrauliche Creazione di una depressione piezometrica , mediante pozzi di emungimento, per la captazione delle acque di falda per: Messa in sicurezza Indurre un’alterazione nel flusso di falda che la preservi dal contatto con l’inquinante RECUPERO DI SITI CONTAMINATI Bonifica Captazione della falda inquinata con trattamento depurativo delle acque emunte (Pump and treat) Tecniche di confinamento Barriere fisiche • • • Segregazione dell’area di terreno contaminato con diaframmi verticali per il contenimento del flusso di inquinanti Interventi di messa in sicurezza Necessità di associato intervento pump and treat RECUPERO DI SITI CONTAMINATI Diaframmi a bassissima permeabilità (10-9 m/s) Cemento bentonite, compositi (HDPE) Necessità di ammorsamento in substrato naturale impermeabile Trattamenti chimico fisici Barriere Reattive Permeabili (PRB) • • • • • Intervento diretto sulla falda inquinata senza modificarne il flusso Una PRB è una struttura costituita da reagente per la decontaminazione Dev’essere ubicata opportunamente e con permeabilità > dell’acquifero circostante Monitoraggio per mezzo di piezometri a monte e valle Trattamento efficace per solventi clorurati, nitrati, .. da US EPA 1998 RECUPERO DI SITI CONTAMINATI Fe granulare zero valente Zeoliti Ossidi di Fe e Ca … Trattamenti chimico fisici Air sparging • • • • • Immissione di aria compressa nel suolo per indurre il fenomeno di stripping di componenti volatili degli idrocarburi assorbiti nel suolo e/o presenti in falda (ma poco solubili) Intervento in situ corroborato dall’aumentare della biodegradazione (bioventing) Necessità di adeguata permeabilità del suolo contaminato Lo stesso effetto può essere indotto instaurando pressioni negative (aspirando invece di soffiare Soil vapor extraction) Prove con istallazione pilota (determinazione raggio di influenza) RECUPERO DI SITI CONTAMINATI Trattamenti chimico fisici • Soil washing • Tecnica basata su • • • Classificazione, trattamenti meccanici del terreno tendenti a sfruttare la naturale segregazione degli inquinanti nelle frazioni a granulometria fine Desorbimento degli inquinanti dalla matrice solida alla soluzione liquida di lavaggio Necessità di gestire (trattare/smaltire) i flussi (solidi e liquidi) in cui risultano concentrati gli inquinanti Limitazioni per terreni argillosi e ricchi di sostanza organica e nel caso di limitata lisciviabilità dei contaminanti RECUPERO DI SITI CONTAMINATI Trattamenti termici (rimozione sostanze organiche) Desorbimento termico • • • • Vaporizzazione dei contaminanti presenti nel terreno inquinato (temperature da 90 a 650 °C) Trattamento dell’effluente gassoso (in genere per termodistruzione, depolverazione, GAC, etc..) Necessità di pretrattamento meccanico del terreno per omogeneizzare ed ottimizzare la granulometria In genere tecnica ex situ in forni a tamburo rotante schema ex situ Fare clic per inserire il Titolo della presentazione schema in situ Trattamenti termici (rimozione sostanze organiche) Termodistruzione • • • Decomposizione dei composti inquinanti in un forno di incenerimento (tamburo rotante Tmax 1000°C, letto fluido T 800°C) Trattamento dell’effluente gassoso: depolverazione , lavaggio gas acidi ed altre ev. Necessità di pretrattamento meccanico del terreno per omogeneizzare ed ottimizzare la granulometria RECUPERO DI SITI CONTAMINATI DEFINIZIONE DEGLI INTERVENTI Fasi della progettazione • PRELIMINARE a fronte delle esigenze da soddisfare l’obiettivo è quello di individuare la tipologia dell’intervento definendone i connotati tecnico economici e prestazionali essenziali tenendo conto dei correlati oneri economici, temporali e di impatto ambientale • DEFINITIVA e, poi, ESECUTIVA Approfondiscono il dettaglio progettuale trattando aspetti specialistici, sviluppando i calcoli di strutture ed impianti, elaborando computi metrici e quadro economico con la definizione puntuale di tutte le opere ed i lavori da realizzare RECUPERO DI SITI CONTAMINATI GESTIONE RIFIUTI E SOSTENIBILITÀ Sostenibilità massima Minimizzazione Riutilizzo Riciclaggio & Compostaggio Recupero Energetico Sostenibilità minima RECUPERO DI SITI CONTAMINATI Smaltimento RECUPERO DI SITI CONTAMINATI DISCARICHE per RIFIUTI PERICOLOSI E NON PERICOLOSI (Dlgs 36/03) REQUISITI PER LA PROTEZIONE DELLE MATRICI AMBIENTALI La • • • • • discarica dev’essere dotata di: Sistema di regimazione delle acque superficiali Impermeabilizzazione del fondo e delle sponde Impianto di raccolta e gestione del percolato Impianto di captazione e gestione del gas di discarica Sistema di copertura finale In particolare, per il percolato si deve: • Minimizzare l’infiltrazione delle acque meteoriche che devono essere allontanate con un sistema adeguato alle piogge più intense con tempo di ritorno di 10 anni • Mantenere in funzione il sistema di captazione come disposto nell’autorizzazione e comunque almeno per 30 anni dalla chiusura • Realizzare il sistema di captazione del percolato in modo che: − sia minimo l’accumulo nel corpo della discarica − sopporti i carichi indotti dagli assestamenti − resista all’attacco chimico e non si intasi RECUPERO DI SITI CONTAMINATI DISCARICHE per RIFIUTI PERICOLOSI E NON PERICOLOSI PROTEZIONE DEL TERRENO E DELLE ACQUE • Ubicazione e caratteristiche costruttive tali da impedire l’inquinamento • La protezione del suolo e delle acque deve essere assicurata innanzitutto da un sistema a bassa permeabilità che contenga il corpo discarica − BARRIERA GEOLOGICA naturale − BARRIERA DI CONFINAMENTO artificiale RECUPERO DI SITI CONTAMINATI Permeabilità k<1*10-9 m/s Spessore > 1 m (non pericolosi) Spessore > 5 m (pericolosi) Caratteristiche da accertare con indagine preventiva Strato minerale compattato, k<1*10-7 m/s, spessore > 1 m + geomembrana Piano d’imposta almeno a 2 m dalla quota di massima della falda DISCARICHE per RIFIUTI PERICOLOSI E NON PERICOLOSI PROTEZIONE DEL TERRENO E DELLE ACQUE la COPERTURA SUPERFICIALE deve: • Isolare i rifiuti dall’ambiente esterno • Minimizzare le infiltrazioni d’acqua • Minimizzare i fenomeni di erosione • Resistere agli assestamenti • Richiedere minima manutenzione Deve essere una struttura multistrato formata, dall’alto verso il basso, da: • Terreno adatto allo sviluppo della vegetazione, spessore > 1 m • Strato in materiale drenante, spessore > 0,5 m protetto dagli intasamenti • Strato minerale compattato con k< 1*10-8 m/s, spessore > 0,5 m (*) integrato da rivestimento impermeabile (nel caso di rifiuti pericolosi) • Strato di drenaggio gas, protetto dagli intasamenti, spessore >0,5 m • Strato di regolarizzazione superficiale del corpo dei rifiuti abbancati (*) o di caratteristiche equivalenti RECUPERO DI SITI CONTAMINATI DISCARICHE per RIFIUTI PERICOLOSI E NON PERICOLOSI CONTROLLO DEL GAS Se i rifiuti smaltiti sono biodegradabili la discarica dev’essere dotata di sistemi di controllo del gas che devono essere tenuti in marcia fino all’accertamento che non sussistono più rischi per la salute e per l’ambiente Per aumentare l’efficienza del sistema di captazione del gas si deve: • Mantenere basso il livello del percolato negli invasi • Provvedere a sostituire i sistemi di captazione deteriorati • Provvedere all’eliminazione della condensa Il gas captato deve essere, di norma, utilizzato per recupero energetico altrimenti bruciato in torcia con idonea camera di combustione: • temperatura > 850°C • concentrazione di O2 > 3% • tempo di ritenzione >0,3 s RECUPERO DI SITI CONTAMINATI DISCARICA = reattore biochimico Processi biochimici di degradazione (prevalentemente anaerobici) BIOGAS PERCOLATO Nello sviluppo dei processi si possono distinguere: una fase aerobica e anossica non metanigena una fase anaerobica non metanigena una fase anaerobica metanigena RECUPERO DI SITI CONTAMINATI 5-7 mesi 3-12 mesi 30 anni PERCOLATO: effluente più pericoloso - inquinamento delle falde acquifere Nella sua composizione sono infatti presenti: -composti organici alogenati adsorbibili difficilmente degradabili; - concentrazioni elevate di azoto ammoniacale (1.000 – 6.000 ppm); - forti concentrazioni saline (cloruri); - metalli pesanti; - alti valori di COD (3.000 – 15.000 mg/l) La previsione dei quantitativi di percolato può essere tentata attraverso il bilancio idrico: Acque meteoriche Evapotraspirazione Ruscellamento Percolato Come criterio di massima si può stimare una produzione di percolato pari a circa 1/3 delle acque meteoriche RECUPERO DI SITI CONTAMINATI BIOGAS (200-250 Nmc/t di rifiuti in 30-35 anni) Produzione influenzata da: composizione del rifiuto presenza d’acqua presenza ossigeno compattazione dell’abbancamento temperatura tempo Composizione essenzialmente CO2 e CH4 + (COV, H2S, vapor acqueo) PCI: 4.500 – 6.000 kcal/Nmc RECUPERO DI SITI CONTAMINATI Tempo dal conferimento (anni) CdP (Nmc/t*a) 0–5 15 6 – 10 10 11 -15 5 16 – 25 3 26 - 35 2 Captazione e gestione: Rete di pozzi in depressione (- 10 mm c.a.) Raggio di influenza 25-30 m Stazioni intermedie di regolazione e separazione condensa Rendimento di captazione reale circa 50% Recupero energetico Smaltimento in torcia PRODUZIONE BIOGAS e DIMINUZIONE DEI VOLUMI ABBANCATI Calcolo della perdita di massa dai rifiuti, considerando: - peso molecolare medio del biogas: 28 g - numero di moli in 1 Nmc: 44,6 - volume derivante, in 20 anni, da 1 t di rifiuti: 200 Nmc 28*44,6*200*10-3= 250 kg Quindi la formazione di biogas associata al naturale assestamento per compattazione (Dd) permette di costruire un confronto “vent’anni dopo” Tempo (anni) Peso (t) d (t/mc) V (mc) 0 1 0,65 1,5 20 0,75 0,80 0,9 Dal quale si deduce una stima per DV dell’ordine del 40% RECUPERO DI SITI CONTAMINATI EFFETTO SERRA - DISCARICHE vs CENTRALI TERMOELETTRICHE DATI ED ASSUNZIONI SEMPLIFICATIVE - periodo di riferimento dal 1989 ad oggi. - produzione media annuale di RSU in Italia nel periodo di riferimento: 25 10E6 t - quota smaltita in discarica: 80 % - attuale produzione specifica media di biogas per RSU “attivi” (smaltiti in discarica nel periodo di riferimento): 8,5 Nmc/t a - composizione media del biogas: CH4 = 50%, CO2 = 50% - equivalenza del CH4 rispetto alla CO2, per l’effetto serra: (CH4)peso = 20 (CO2)peso - caratteristiche dell’olio combustibile utilizzato per produzione EE: PCI 10.000 kcal/kg, contenuto in C: 83%. - rendimento centrali termoelettriche: 0,4 - energia termoelettrica attualmente prodotta in Italia: 220.000 GWh RECUPERO DI SITI CONTAMINATI EFFETTO SERRA - DISCARICHE vs CENTRALI TERMOELETTRICHE CO2 PRODOTTA DALLE DISCARICHE RSU “attivi” in discarica: 25 106t/a x 20a x 0,80 = 400 106t Volume del biogas prodotto 400 106t x 8,5Nmc/ta = 3.400 106 Nmc/a CO2 prodotta in termini di moli, risulta: 3.400 106Nmc/a x 103Nl/Nmc / 22,4Nl/mole = 151.786 106 moli/a produzione di CO2 è complessiva 27,63 106 t/a dai contributi: -come CO2: 151.786 106 moli/a x 0,5 x 44g/mole x 10-6t/g = 3,34 106 t/a -come CH4: 151.786 106 moli/a x 0,5 x 16g/mole x 10E-6t/g x 20 = 24,29 106 t/a RECUPERO DI SITI CONTAMINATI DALLE CENTRALI Quantitativo totale di olio combustibile: (220 109 kWh/a x 860 kcal/kWh) / (10.000 kcal/kg x 0,4) = 47.300 106kg/a CO2 prodotta 47.300 106kg/a x 0,83 x (44/12) x 10-3t/kg= 143,95 106t/a (44/12 = rapporto dei pesi molecolari CO2/C) GESTIONE DEI SEDIMENTI DA DRAGAGGIO Comma 996 art.1 Legge 296/06 Azioni in parallelo d’iniziativa dell’Autorità portuale di bonifica Gestione Refluimento- ripascimento (se equiv. fondo naturale) Casse di colmata impermeabilizzate (se non pericolosi) DM 7/11/2008 criteri di caratterizzazione regolamentazione della possibilità di miscelazione criteri e limiti di riferimento per fondali e aree di vasche di colmata criteri metodologici per analisi di rischio su aree di vasche di colmata RECUPERO DI SITI CONTAMINATI STRATEGIE DI GESTIONE Desorbimento Inertizzazione Classificazione/lavaggio …. CONFERIMENTO T.Q. IN AREA SEGREGATA PROCESSI (discarica o cassa di colmata) TRATTAMENTO PROBLEMI per conferimento/smaltimento parametro per utilizzazione RECUPERO DI SITI CONTAMINATI I (mg/kg) Spazi/agibilità Emissioni Effluenti Temporaneità/smantellamento II (mg/kg) II/I Idroc. tot. 30 50 1,7 PCB 0,01 0,06 6 IPA 1 10 I: limiti per attività di recupero (riuso), DM 5/2/1998 II: CSC per siti a verde, D.lgs 152/06 10 CLASSIFICAZIONE Draga A.R. vagliatura idrociclone mat. gross. overflow al depuratore lavaggio sabbia 70,0 60,0 50,0 40,0 Serie1 30,0 20,0 10,0 0,0 Pb Cd Cr RECUPERO DI SITI CONTAMINATI Hg TOC IPA idroc. tot. PCB Pest. Cl Impianto SOIL WASHING terreno 50 t/h (30-35 €/m3) FRANTOIO A COLTELLI mat. Fe DEFERRIZZATORE VAGLIATURA A SECCO 100-300 mm VAGLIO A UMIDO E SFANGATRICE reintegro 15 mc/h IDROCICLONI 4-100 mm sabbia CELLE DI ATTRIZIONE TRATTAMENTO ACQUE FILTROPRESSA fanghi 20 t/h RECUPERO DI SITI CONTAMINATI sabbia 30 t/h ad ulteriore trattamento Installazioni trattamento sedimenti Sarno area S. Antonio Abate dragaggio Marna sgrondatura (2d) ingresso materiale (peso 100) dosaggio ceppi batterici enzimi e attivanti pesa allontanamento ingombranti V1 selezione mat. grossolani ingombranti scarti (peso 5) maturazione (30d) acqua (peso 20) area Scafati intermedio (peso 75) V2 0,5-0,8% S1 scarti (peso 5) S2 1 -1,7% M materiale trattato (peso 65-70) V1 =1° vaglio (80 mm) V2 =2° vaglio (30 mm) RECUPERO DI SITI CONTAMINATI S1 = silo calce S2 = silo cemento M = inertizzatore (Doppstadt) CONFERIMENTO (senza trattamento) in STRUTTURE DI CONTENIMENTO CDF (CONFINED DISPOSAL FACILITY) con impermeabilità almeno equivalente a quella di una coltre di 1 m con k = 10-9 m/s (rivestimento vasche con HDPE) Problemi Realizzazione sull’”acqua” Idoneità delle superfici di posa Distribuzione dragato e operatività Utilizzazione delle aree RECUPERO DI SITI CONTAMINATI REALIZZAZIONE dell’IMPERMEABILIZZAZIONE da Autorita’ portuale di Livorno RECUPERO DI SITI CONTAMINATI da Autorita’ portuale di Livorno RECUPERO DI SITI CONTAMINATI Livorno, scorcio attuale del sottobacino centrale (area complessiva 30 ha) RECUPERO DI SITI CONTAMINATI Piombino, fermo per maltempo (area complessiva 14 ha) RECUPERO DI SITI CONTAMINATI Problema dell’utilizzazione delle aree Non praticabili opere ulteriori: consolidamento, palificazioni Necessità di agire sulle caratteristiche del materiale conferito INERTIZZAZIONE STABILIZZAZIONE IN SITU Generalmente off site (sistema ALLU PM-PF) Sistema di iniezione di leganti mediante testa di miscelazione. • composto da: PF - alimentatore a pressione (a.c. 8 bar) PM – unità di miscelazione montata su escavatore • leganti: cemento calce (100-250 kg/m3) • profondità massima: 5 m RECUPERO DI SITI CONTAMINATI STABILIZZAZIONE IN SITU Referenze operative • in Norvegia e Finlandia (porto di Vuosaari) • attualmente in Italia: - intervento vallone Morazzani-Marghera (ALLES) - porto della Maddalena (ICOP) RECUPERO DI SITI CONTAMINATI Casse di colmata: valutazione orientativa costi (€/m3) 70 ? stabilizzazione 34 dragaggio Impermeabilizzazione arginatura 14 10 RECUPERO DI SITI CONTAMINATI Grazie per l’attenzione