RECUPERO DI SITI
CONTAMINATI
Inquinamento e sostenibilità:
il problema delle Bonifiche ambientali
Obiettivo del seminario:
Fornire un quadro delle tematiche relative agli interventi di
recupero ambientale
1. Considerazioni iniziali sull’inquinamento
2. Criteri per la definizione di sito inquinato
3. Pianificazione e tipologia di interventi
4. Caratterizzazione
5. Tecniche di intervento
6. Lo smaltimento rifiuti, le discariche
7. Il problema del dragaggio e della gestione dei sedimenti inquinanti
RECUPERO DI SITI CONTAMINATI
Una società sempre più popolosa e ricca, fondata sullo sviluppo industriale
incondizionato, chiede alla Terra sempre di più: come materie prime e come
capacità di metabolizzare i “residui” del suo sviluppo.
ATTIVITÀ UMANE
MATERIE
PRIME
residui
solidi
effluenti
liquidi
AMBIENTE NATURALE
RECUPERO DI SITI CONTAMINATI
effluenti
gassosi
AZIONI PER LA DIFESA DELL’AMBIENTE NATURALE
per l’adeguamento
delle attività umane
(soprattutto quelle
produttive) mirato al
contenimento degli
impatti ambientali
RECUPERO DI SITI CONTAMINATI
finalizzate a ristabilire
una qualità ambientale
accettabile in aree o
luoghi (siti)
compromessi
quando un sito è un “Sito Inquinato“?
Si considera inquinato un sito caratterizzato da una presenza di sostanze
nocive (contaminazione) che lo rende pericoloso per l’uomo e per
l’ambiente e che, quindi, richiede interventi di risanamento e/o misure di
limitazione d’uso.
ma …
“E' la dose che fa il veleno”
(Paracelso)
accertare l’entità
della presenza dell’inquinante
RECUPERO DI SITI CONTAMINATI
È necessario
quindi
elaborare criteri per decidere
se le concentrazioni rilevate
sono effettivamente pericolose
CRITERI DI VALUTAZIONE
RECUPERO DI SITI CONTAMINATI
Analisi di rischio (risk based corrective action RBCA)
RECUPERO DI SITI CONTAMINATI
CONFRONTO CON CONCENTRAZIONI LIMITE
Limiti assoluti (DM 471/99) Concentrazione limite accettabile (CLA)
CLA per acque sotterranee
definite 92 CLA per:
CLA per suolo
definite 94 CLA per:
o metalli
o inquinanti inorganici
o composti organici aromatici
o policiclici aromatici
o alifatici clorurati cancerogeni
o alifatici alogenati cancerogeni
o nitrobenzeni
o clorobenzeni
o fenoli e clorofenoli
o ammine aromatiche
o fitofarmaci
o diossine e furani
o altre sostanze
o composti inorganici
o aromatici
o policiclici aromatici
o alifatici clorurati cancerogeni
o alifatici clorurati non cancerogeni
o alifatici alogenati cancerogeni
o nitrobenzeni
o clorobenzeni
o fenoli e clorourati
o ammine aromatiche
o fitofarmaci
o diossine e furani
o idrocarburi
o altre sostanze
RECUPERO DI SITI CONTAMINATI
A siti ad uso verde
pubblico
privato o residenziale
B siti ad uso
commerciale
o industriale
CONFRONTO CON CONCENTRAZIONI LIMITE
Limiti sitospecifici (Dlgs 152/06) Concentrazione soglia rischio (CSR)
Calcolo di limiti validi per il singolo sito mediante
un procedimento “inverso” di valutazione di rischio
Fissati valori di rischio accettabili si calcolano i
limiti di concentrazione CSR da non superare nel
sito (in corrispondenza del Punto di Conformità)
Il Dlgs prevede che debbano essere indagati i siti
potenzialmente contaminati: quelli dove risultano superati
limiti assoluti definiti Concentrazioni Soglia di
Contaminazione (CSC in genere = CLA471 e < CSR)
RECUPERO DI SITI CONTAMINATI
Confronto CSR/CSC da analisi di rischio su sito siciliano di
un’industria chimica
parametro
CSR (mg/kg)
CSC (mg/kg)
70
30
Zinco
7.000
500
Berillio
50
10
Tallio
50
10
Idrocarburi C<12
600
250
Idrocarburi C>12
1.300
750
Arsenico
RECUPERO DI SITI CONTAMINATI
SCHEMA ex DM 471/99
no
DM 185/89
o altra
segnalaz.
CSPI
>CLA
IP
si
CARATTERIZZ. E
INTERVENTO
ASB
MSE
SCHEMA ex Dlgs 152/06
no
DM 185/89
o altra
segnalaz.
EPS
IP
>CSC
no
si
CSPC
CAR. E
AdR
MSE
CSPI = Censimento Siti Potenzialmente Inquinati
IP = Indagini Preliminari
MSE = Messa in Sicurezza d'Emergenza
CLA = Concentrazioni Limite Accettabili
ASB = Anagrafe Siti da Bonificare
EPS = Elenco Preliminare Siti
CSC = Consentrazioni Soglia di Contaminazione
CSPC = Censimento Siti Potenzialmente Contaminati
CAR.E AdR = Caratterizzazione e Analisi di rischio
RECUPERO DI SITI CONTAMINATI
>CSR
si
ASB
INTERVENTO
Caratterizzazione di un sito
Pianificazione ed esecuzione di indagini per definire le caratteristiche
delle matrici ambientali del sito
Dati «storici » per valutare le
conseguenze ambientali sul sito dovute
all’antropizzazione dell’area
•
•
•
•
•
•
Indagine sullo stato attuale:
rilevamenti in campo, campionamenti
ed analisi
Fasi essenziali:
ricostruzione storica delle attività produttive del sito;
elaborazione del Modello Concettuale Preliminare del sito;
definizione delle indagini di campo e di laboratorio (short list);
realizzazione delle attività di indagine;
elaborazione dei dati;
elaborazione del Modello Concettuale Definitivo.
RECUPERO DI SITI CONTAMINATI
Caratterizzazione di un sito: problema complesso
molteplicità potenziali cause di inquinamento
RECUPERO DI SITI CONTAMINATI
Caratterizzazione di un sito: problema complesso
molteplicità potenziali cause di inquinamento
A titolo di esempio di attuali effetti relativi a pregresse attività produttive si può citare il caso
dell’area del fiume Sacco nel Lazio. Tra i vari problemi ambientali presenti nel bacino del Sacco si
evidenzia infatti quello relativo all’inquinamento da esaclorocicloesano (C6H6Cl6), nei suoi tre
isomeri alfa, beta e gamma (lindano). Tali sostanze, caratterizzate da scarsa solubilità in acqua,
furono utilizzate nell’area industriale di Colleferro solo fino a circa trenta d’anni fa ma causano
ancor oggi un grave problema di inquinamento evidenziatosi, nella primavera del 2005, nel latte
prodotto da aziende zootecniche della zona. Il latte contaminato è stato avviato alla distruzione,
numerose vacche sono destinate all’abbattimento e sono state imposte misure di restrizione d’uso
per una rilevante porzione di territorio lungo le sponde del Sacco.
RECUPERO DI SITI CONTAMINATI
Caratterizzazione di un sito (valori di fondo)
Fondo naturale: concentrazioni di elementi, composti (tipicamente inorganici)
che derivano dal ciclo geochimico naturale e che non sono stati influenzati dalle
attività antropiche.
Sulla base delle specificità geochimiche naturali del sito la caratterizzazione
determina gli effettivi valori delle concentrazioni naturali (CN) che :
Vanno a sostituire i limiti
Se risultano superiori ai
limiti stessi
ovvero se CN > CSC
RECUPERO DI SITI CONTAMINATI
CS3R1
As
Be
Cd
Co
Cr
Cu
Fe
Hg
Mn
Ni
Pb
Sb
Se
Sn
Tl
V
Zn
PCB
Idrocarburi t> C12
33
4,9
4,7
39,0
1.340
2.470
34.700
1,2
1.100
621
1.920
83,0
<0,5
183,0
1,6
101
3.120
2,9
4.380
CS3R2
191
34,0
0,6
26,0
216
178
52.500
0,2
1.360
115
251
21,0
<0,5
29,0
9,6
215
288
0,1
1.740
CS3R3
51
9,5
0,6
9,9
118
125
21.000
0,1
670
55
113
4,9
<0,5
10,0
2,6
113
165
0,1
8.770
CS4R1
40
3,6
4,8
21,0
782
1.820
31.000
0,6
791
457
418
40,0
<0,5
98,0
1,0
262
1.404
0,2
4.560
CS4R2
20
0,9
0,5
5,8
23
14
3.000
<0,1
93
24
11
0,6
<0,5
6,8
0,2
55
53
0,3
9.880
CS4R3
23
1,3
0,3
4,3
44
132
4.000
<0,1
104
30
30
1,1
<0,5
5,3
0,4
77
115
0,1
11.040
CS5R1
mg/kg
33
2,1
7,5
39,0
1.580
3.720
42.000
2,1
903
963
1.030
80,0
<0,5
320,0
0,8
115
5.630
1,0
6.530
CS5R2
31
2,9
0,4
6,8
88
143
7.000
<0,1
203
60
233
5,9
<0,5
14,0
0,6
104
316
0,4
13.820
CS5R3
32
1,8
0,6
7,4
141
237
8.000
0,1
205
81
84
6,4
<0,5
20,0
0,7
96
400
0,0
5.720
Tabella 1 risultati analitici su materiali di riporto
RECUPERO DI SITI CONTAMINATI
CS6R1
35
3,8
0,5
6,7
95
122
10.000
0,1
334
56
129
4,9
<0,5
15,0
1,0
102
280
0,4
12.010
CS6R2
34
5,0
1,1
11,0
203
278
23.000
0,5
516
116
252
25,0
<0,5
39,0
1,3
100
579
0,4
7.540
CS6R3
33
3,0
6,5
52,0
1.251
2.520
42.500
6,7
850
1.780
1.290
83,0
<0,5
444,0
2,1
278
3.750
1,6
7.600
MEDIA
46,3
6,1
2,3
19,1
490,1
979,9
23.225
1,0
594,1
363,2
480,1
29,6
<0,5
98,7
1,8
134,8
1.341,7
0,6
7.799
Dev. St.
46,2
9,1
2,7
16,3
582,1
1.290,3
Limiti
A
B
20
2
2
20
150
120
50
10
15
250
800
600
1
5
120
100
10
3
1
1
90
150
0,001
50
500
1000
30
15
350
10
250
1500
5
750
17.127,3
2,1
417,5
535,3
605,9
33,6
144,3
2,5
73,6
1.825,7
0,9
3.499
Possibili interventi di recupero ambientale
Secondo l’esito atteso
 messa in sicurezza
 bonifica
d’emergenza
permanente
Secondo le modalità operative
 in situ
Secondo il tipo di tecnica
 bioremediation
 confinamento
 trattamento chimico fisico
 trattamento termico
RECUPERO DI SITI CONTAMINATI
on site
 ex situ
off site
BIOREMEDIATION (per inquinanti organici)
Conversione dei costituenti del composto inquinante in
H2O
CO2
Biomassa
BIOATTENUATION
Monitoring Natural Attenuation
MNA
Enhanced Natural Attenuation
ENA
Bioaugmentation
miglioramento delle condizioni chimico fisiche
Biostimulation
potenziamento delle popolazioni di
microorganismi (autoctoni o alloctoni)
RECUPERO DI SITI CONTAMINATI
Landfarming (non per inquinanti volatili)
•
•
•
•
Terreno inquinato posto in bacini impermeabili (spessore<0,5m)
Raccolta del percolato monitoraggio ed interventi ENA
Tempi per il processo di degradazione: 6 – 20 mesi
Aerazione naturale
Biopile
•
•
•
•
Terreno omogeneizzato a formare pile coperte da geomembrana
Raccolta del percolato e dell’effluente gassoso, monitoraggio ed interventi ENA
Tempi per il processo di degradazione: 3 – 12 mesi
Aerazione forzata
Bioventing
•
•
•
•
•
Intervento in situ aerazione forzata (il terreno contaminato deve avere opportune
caratteristiche di permeabilità)
Raccolta dell’effluente gassoso, soil vapor extraction
Tempi per il processo di degradazione: da alcuni mesi fino a due anni
Prove con istallazione pilota (determinazione raggio di influenza)
Prove respirometriche, monitoraggio
RECUPERO DI SITI CONTAMINATI
Tecniche di confinamento (per interventi su acque sotterranee)
Barriere idrauliche
Creazione di una depressione piezometrica , mediante pozzi di emungimento, per
la captazione delle acque di falda per:
Messa in sicurezza
Indurre un’alterazione nel flusso di falda che la
preservi dal contatto con l’inquinante
RECUPERO DI SITI CONTAMINATI
Bonifica
Captazione della falda inquinata con
trattamento depurativo delle acque emunte (Pump
and treat)
Tecniche di confinamento
Barriere fisiche
•
•
•
Segregazione dell’area di terreno contaminato con
diaframmi verticali per il contenimento del flusso
di inquinanti
Interventi di messa in sicurezza
Necessità di associato intervento pump and treat
RECUPERO DI SITI CONTAMINATI
 Diaframmi a bassissima permeabilità (10-9 m/s)
 Cemento bentonite, compositi (HDPE)
 Necessità di ammorsamento in substrato naturale
impermeabile
Trattamenti chimico fisici
Barriere Reattive Permeabili (PRB)
•
•
•
•
•
Intervento diretto sulla falda inquinata senza modificarne il flusso
Una PRB è una struttura costituita da reagente per la decontaminazione
Dev’essere ubicata opportunamente e con permeabilità > dell’acquifero
circostante
Monitoraggio per mezzo di piezometri a monte e valle
Trattamento efficace per solventi clorurati, nitrati, ..
da US EPA 1998
RECUPERO DI SITI CONTAMINATI




Fe granulare zero
valente
Zeoliti
Ossidi di Fe e Ca
…
Trattamenti chimico fisici
Air sparging
•
•
•
•
•
Immissione di aria compressa nel suolo per indurre il fenomeno di stripping di componenti
volatili degli idrocarburi assorbiti nel suolo e/o presenti in falda (ma poco solubili)
Intervento in situ corroborato dall’aumentare della biodegradazione (bioventing)
Necessità di adeguata permeabilità del suolo contaminato
Lo stesso effetto può essere indotto instaurando pressioni negative (aspirando invece di soffiare
Soil vapor extraction)
Prove con istallazione pilota (determinazione raggio di influenza)
RECUPERO DI SITI CONTAMINATI
Trattamenti chimico fisici
•
Soil washing
•
Tecnica basata su
•
•
•
Classificazione, trattamenti
meccanici del terreno tendenti a
sfruttare la naturale segregazione degli
inquinanti nelle frazioni a granulometria
fine
Desorbimento degli inquinanti dalla
matrice solida alla soluzione liquida di
lavaggio
Necessità di gestire (trattare/smaltire) i flussi (solidi e liquidi) in cui risultano
concentrati gli inquinanti
Limitazioni per terreni argillosi e ricchi di sostanza organica e nel caso di limitata
lisciviabilità dei contaminanti
RECUPERO DI SITI CONTAMINATI
Trattamenti termici (rimozione sostanze organiche)
Desorbimento termico
•
•
•
•
Vaporizzazione dei contaminanti presenti nel terreno inquinato (temperature da 90 a 650 °C)
Trattamento dell’effluente gassoso (in genere per termodistruzione, depolverazione, GAC, etc..)
Necessità di pretrattamento meccanico del terreno per omogeneizzare ed ottimizzare la
granulometria
In genere tecnica ex situ in forni a tamburo rotante
schema ex situ
Fare clic per inserire il Titolo della presentazione
schema in situ
Trattamenti termici (rimozione sostanze organiche)
Termodistruzione
•
•
•
Decomposizione dei composti inquinanti in un forno di incenerimento (tamburo rotante Tmax 1000°C,
letto fluido T 800°C)
Trattamento dell’effluente gassoso: depolverazione , lavaggio gas acidi ed altre ev.
Necessità di pretrattamento meccanico del terreno per omogeneizzare ed ottimizzare la granulometria
RECUPERO DI SITI CONTAMINATI
DEFINIZIONE DEGLI INTERVENTI
Fasi della progettazione
• PRELIMINARE
a fronte delle esigenze da soddisfare l’obiettivo è quello di individuare la tipologia
dell’intervento definendone i connotati tecnico economici e prestazionali essenziali
tenendo conto dei correlati oneri economici, temporali e di impatto ambientale
• DEFINITIVA e, poi, ESECUTIVA
Approfondiscono il dettaglio progettuale trattando aspetti specialistici, sviluppando i calcoli
di strutture ed impianti, elaborando computi metrici e quadro economico con la
definizione puntuale di tutte le opere ed i lavori da realizzare
RECUPERO DI SITI CONTAMINATI
GESTIONE RIFIUTI E SOSTENIBILITÀ
Sostenibilità
massima
Minimizzazione
Riutilizzo
Riciclaggio &
Compostaggio
Recupero Energetico
Sostenibilità
minima
RECUPERO DI SITI CONTAMINATI
Smaltimento
RECUPERO DI SITI CONTAMINATI
DISCARICHE per RIFIUTI PERICOLOSI E NON PERICOLOSI (Dlgs 36/03)
REQUISITI PER LA PROTEZIONE DELLE MATRICI AMBIENTALI
La
•
•
•
•
•
discarica dev’essere dotata di:
Sistema di regimazione delle acque superficiali
Impermeabilizzazione del fondo e delle sponde
Impianto di raccolta e gestione del percolato
Impianto di captazione e gestione del gas di discarica
Sistema di copertura finale
In particolare, per il percolato si deve:
• Minimizzare l’infiltrazione delle acque meteoriche che devono essere
allontanate con un sistema adeguato alle piogge più intense con tempo di
ritorno di 10 anni
• Mantenere in funzione il sistema di captazione come disposto
nell’autorizzazione e comunque almeno per 30 anni dalla chiusura
• Realizzare il sistema di captazione del percolato in modo che:
− sia minimo l’accumulo nel corpo della discarica
− sopporti i carichi indotti dagli assestamenti
− resista all’attacco chimico e non si intasi
RECUPERO DI SITI CONTAMINATI
DISCARICHE per RIFIUTI PERICOLOSI E NON PERICOLOSI
PROTEZIONE DEL TERRENO E DELLE ACQUE
• Ubicazione e caratteristiche costruttive tali da impedire l’inquinamento
• La protezione del suolo e delle acque deve essere assicurata innanzitutto
da un sistema a bassa permeabilità che contenga il corpo discarica
− BARRIERA GEOLOGICA
naturale
− BARRIERA DI CONFINAMENTO
artificiale
RECUPERO DI SITI CONTAMINATI




Permeabilità k<1*10-9 m/s
Spessore > 1 m (non pericolosi)
Spessore > 5 m (pericolosi)
Caratteristiche da accertare con
indagine preventiva
 Strato minerale compattato,
k<1*10-7 m/s, spessore > 1 m
 + geomembrana
 Piano d’imposta almeno a 2 m dalla
quota di massima della falda
DISCARICHE per RIFIUTI PERICOLOSI E NON PERICOLOSI
PROTEZIONE DEL TERRENO E DELLE ACQUE
la COPERTURA SUPERFICIALE deve:
• Isolare i rifiuti dall’ambiente esterno
• Minimizzare le infiltrazioni d’acqua
• Minimizzare i fenomeni di erosione
• Resistere agli assestamenti
• Richiedere minima manutenzione
Deve essere una struttura multistrato formata, dall’alto verso il basso, da:
• Terreno adatto allo sviluppo della vegetazione, spessore > 1 m
• Strato in materiale drenante, spessore > 0,5 m protetto dagli intasamenti
• Strato minerale compattato con k< 1*10-8 m/s, spessore > 0,5 m (*)
integrato da rivestimento impermeabile (nel caso di rifiuti pericolosi)
• Strato di drenaggio gas, protetto dagli intasamenti, spessore >0,5 m
• Strato di regolarizzazione superficiale del corpo dei rifiuti abbancati
(*) o di caratteristiche equivalenti
RECUPERO DI SITI CONTAMINATI
DISCARICHE per RIFIUTI PERICOLOSI E NON PERICOLOSI
CONTROLLO DEL GAS
Se i rifiuti smaltiti sono biodegradabili la discarica dev’essere
dotata di sistemi di controllo del gas che devono essere tenuti in
marcia fino all’accertamento che non sussistono più rischi per la
salute e per l’ambiente
Per aumentare l’efficienza del sistema di captazione del gas si deve:
• Mantenere basso il livello del percolato negli invasi
• Provvedere a sostituire i sistemi di captazione deteriorati
• Provvedere all’eliminazione della condensa
Il gas captato deve essere, di norma, utilizzato per recupero energetico
altrimenti
bruciato in torcia con idonea camera di combustione:
• temperatura > 850°C
• concentrazione di O2 > 3%
• tempo di ritenzione >0,3 s
RECUPERO DI SITI CONTAMINATI
DISCARICA = reattore biochimico
Processi biochimici di
degradazione
(prevalentemente
anaerobici)
BIOGAS
PERCOLATO
Nello sviluppo dei processi si possono distinguere:
una fase aerobica e anossica
non metanigena
una fase anaerobica
non metanigena
una fase anaerobica
metanigena
RECUPERO DI SITI CONTAMINATI
5-7 mesi
3-12 mesi
30 anni
PERCOLATO: effluente più pericoloso - inquinamento delle falde acquifere
Nella sua composizione sono infatti presenti:
-composti organici alogenati adsorbibili difficilmente degradabili;
- concentrazioni elevate di azoto ammoniacale (1.000 – 6.000 ppm);
- forti concentrazioni saline (cloruri);
- metalli pesanti;
- alti valori di COD (3.000 – 15.000 mg/l)
La previsione dei quantitativi di percolato può essere tentata attraverso il bilancio idrico:
Acque meteoriche
Evapotraspirazione
Ruscellamento
Percolato
Come criterio di massima si può stimare una produzione di percolato pari a circa 1/3 delle
acque meteoriche
RECUPERO DI SITI CONTAMINATI
BIOGAS (200-250 Nmc/t di rifiuti in 30-35 anni)
Produzione influenzata da:






composizione del rifiuto
presenza d’acqua
presenza ossigeno
compattazione dell’abbancamento
temperatura
tempo
Composizione
essenzialmente CO2 e CH4
+ (COV, H2S, vapor acqueo)
PCI: 4.500 – 6.000 kcal/Nmc
RECUPERO DI SITI CONTAMINATI
Tempo dal conferimento (anni)
CdP (Nmc/t*a)
0–5
15
6 – 10
10
11 -15
5
16 – 25
3
26 - 35
2
Captazione e gestione:
 Rete di pozzi in depressione (- 10 mm c.a.)
 Raggio di influenza 25-30 m
 Stazioni intermedie di regolazione e separazione
condensa
 Rendimento di captazione reale circa 50%
 Recupero energetico
 Smaltimento in torcia
PRODUZIONE BIOGAS e DIMINUZIONE DEI VOLUMI ABBANCATI
Calcolo della perdita di massa dai rifiuti, considerando:
- peso molecolare medio del biogas: 28 g
- numero di moli in 1 Nmc: 44,6
- volume derivante, in 20 anni, da 1 t di rifiuti: 200 Nmc
 28*44,6*200*10-3= 250 kg
Quindi la formazione di biogas associata al naturale assestamento per compattazione
(Dd) permette di costruire un confronto “vent’anni dopo”
Tempo (anni)
Peso (t)
d (t/mc)
V (mc)
0
1
0,65
1,5
20
0,75
0,80
0,9
Dal quale si deduce una stima per DV dell’ordine del 40%
RECUPERO DI SITI CONTAMINATI
EFFETTO SERRA - DISCARICHE vs CENTRALI TERMOELETTRICHE
DATI ED ASSUNZIONI SEMPLIFICATIVE
- periodo di riferimento dal 1989 ad oggi.
- produzione media annuale di RSU in Italia nel periodo di riferimento: 25 10E6 t
- quota smaltita in discarica: 80 %
- attuale produzione specifica media di biogas per RSU “attivi” (smaltiti in discarica nel
periodo di riferimento): 8,5 Nmc/t a
- composizione media del biogas: CH4 = 50%, CO2 = 50%
- equivalenza del CH4 rispetto alla CO2, per l’effetto serra:
(CH4)peso = 20 (CO2)peso
- caratteristiche dell’olio combustibile utilizzato per produzione EE:
PCI 10.000 kcal/kg,
contenuto in C: 83%.
- rendimento centrali termoelettriche: 0,4
- energia termoelettrica attualmente prodotta in Italia: 220.000 GWh
RECUPERO DI SITI CONTAMINATI
EFFETTO SERRA - DISCARICHE vs CENTRALI TERMOELETTRICHE
CO2 PRODOTTA
DALLE DISCARICHE
RSU “attivi” in discarica:
25 106t/a x 20a x 0,80 = 400 106t
Volume del biogas prodotto
400 106t x 8,5Nmc/ta = 3.400 106 Nmc/a
CO2 prodotta
in termini di moli, risulta:
3.400 106Nmc/a x 103Nl/Nmc / 22,4Nl/mole =
151.786 106 moli/a
produzione di CO2 è complessiva
27,63 106 t/a dai contributi:
-come CO2: 151.786 106 moli/a x 0,5 x 44g/mole x
10-6t/g = 3,34 106 t/a
-come CH4: 151.786 106 moli/a x 0,5 x 16g/mole x
10E-6t/g x 20 = 24,29 106 t/a
RECUPERO DI SITI CONTAMINATI
DALLE CENTRALI
Quantitativo totale di olio combustibile:
(220 109 kWh/a x 860 kcal/kWh) / (10.000
kcal/kg x 0,4) = 47.300 106kg/a
CO2 prodotta
47.300 106kg/a x 0,83 x (44/12) x 10-3t/kg=
143,95 106t/a
(44/12 = rapporto dei pesi molecolari CO2/C)
GESTIONE DEI SEDIMENTI DA DRAGAGGIO
Comma 996 art.1 Legge 296/06
Azioni in parallelo
d’iniziativa dell’Autorità portuale
di bonifica
Gestione
Refluimento- ripascimento (se equiv. fondo naturale)
Casse di colmata impermeabilizzate (se non pericolosi)
DM 7/11/2008
 criteri di caratterizzazione
 regolamentazione della possibilità di miscelazione
 criteri e limiti di riferimento per fondali e aree di vasche di colmata
 criteri metodologici per analisi di rischio su aree di vasche di colmata
RECUPERO DI SITI CONTAMINATI
STRATEGIE DI GESTIONE
Desorbimento
Inertizzazione
Classificazione/lavaggio
….
CONFERIMENTO T.Q.
IN AREA SEGREGATA
PROCESSI
(discarica o cassa di colmata)
TRATTAMENTO
PROBLEMI
per conferimento/smaltimento
parametro
per utilizzazione
RECUPERO DI SITI CONTAMINATI
I (mg/kg)
Spazi/agibilità
Emissioni
Effluenti
Temporaneità/smantellamento
II (mg/kg)
II/I
Idroc. tot.
30
50
1,7
PCB
0,01
0,06
6
IPA
1
10
I: limiti per attività di recupero (riuso), DM 5/2/1998
II: CSC per siti a verde, D.lgs 152/06
10
CLASSIFICAZIONE
Draga A.R.
vagliatura
idrociclone
mat. gross.
overflow
al depuratore
lavaggio
sabbia
70,0
60,0
50,0
40,0
Serie1
30,0
20,0
10,0
0,0
Pb
Cd
Cr
RECUPERO DI SITI CONTAMINATI
Hg
TOC
IPA
idroc.
tot.
PCB
Pest. Cl
Impianto SOIL WASHING
terreno
50 t/h
(30-35 €/m3)
FRANTOIO A
COLTELLI
mat. Fe
DEFERRIZZATORE
VAGLIATURA A
SECCO
100-300 mm
VAGLIO A UMIDO
E SFANGATRICE
reintegro
15 mc/h
IDROCICLONI
4-100 mm
sabbia
CELLE DI
ATTRIZIONE
TRATTAMENTO
ACQUE
FILTROPRESSA
fanghi
20 t/h
RECUPERO DI SITI CONTAMINATI
sabbia
30 t/h
ad ulteriore trattamento
Installazioni trattamento sedimenti Sarno
area S. Antonio Abate
dragaggio
Marna
sgrondatura
(2d)
ingresso materiale
(peso 100)
dosaggio
ceppi batterici
enzimi e attivanti
pesa
allontanamento
ingombranti
V1
selezione mat.
grossolani
ingombranti
scarti
(peso 5)
maturazione
(30d)
acqua
(peso 20)
area Scafati
intermedio
(peso 75)
V2
0,5-0,8%
S1
scarti
(peso 5)
S2
1 -1,7%
M
materiale trattato
(peso 65-70)
V1 =1° vaglio (80 mm)
V2 =2° vaglio (30 mm)
RECUPERO DI SITI CONTAMINATI
S1 = silo calce
S2 = silo cemento
M = inertizzatore (Doppstadt)
CONFERIMENTO (senza trattamento)
in STRUTTURE DI CONTENIMENTO
CDF (CONFINED DISPOSAL FACILITY)
con impermeabilità almeno equivalente a quella di una coltre di 1 m
con k = 10-9 m/s
(rivestimento vasche con HDPE)
Problemi
Realizzazione sull’”acqua”
Idoneità delle superfici di posa
Distribuzione dragato e operatività
Utilizzazione delle aree
RECUPERO DI SITI CONTAMINATI
REALIZZAZIONE dell’IMPERMEABILIZZAZIONE
da Autorita’ portuale di Livorno
RECUPERO DI SITI CONTAMINATI
da Autorita’ portuale di Livorno
RECUPERO DI SITI CONTAMINATI
Livorno, scorcio attuale del sottobacino centrale
(area complessiva 30 ha)
RECUPERO DI SITI CONTAMINATI
Piombino, fermo per maltempo
(area complessiva 14 ha)
RECUPERO DI SITI CONTAMINATI
Problema dell’utilizzazione delle aree
Non praticabili opere ulteriori: consolidamento, palificazioni
Necessità di agire sulle caratteristiche del materiale conferito
INERTIZZAZIONE
STABILIZZAZIONE IN SITU
Generalmente off site
(sistema ALLU PM-PF)
Sistema di iniezione di leganti mediante testa di miscelazione.
• composto da:
PF - alimentatore a pressione (a.c. 8 bar)
PM – unità di miscelazione montata su escavatore
• leganti: cemento calce (100-250 kg/m3)
• profondità massima: 5 m
RECUPERO DI SITI CONTAMINATI
STABILIZZAZIONE IN SITU
Referenze operative
• in Norvegia e Finlandia (porto di Vuosaari)
• attualmente in Italia:
- intervento vallone Morazzani-Marghera (ALLES)
- porto della Maddalena (ICOP)
RECUPERO DI SITI CONTAMINATI
Casse di colmata:
valutazione orientativa costi (€/m3)
70 ?
stabilizzazione
34
dragaggio
Impermeabilizzazione
arginatura
14
10
RECUPERO DI SITI CONTAMINATI
Grazie per l’attenzione
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RECUPERO DI SITI CONTAMINATI Inquinamento e sostenibilità