lavoro
Giornale dell'Organizzazione cristiano-sociale ticinese
23 luglio 2009 - Anno LXXXIV - N.11 - CHF 1.00 - G.A.A. 6900 Lugano
Prossimo numero : 20 agosto 2009
pagina 2
Lavoro
ridotto:
strumento prioritario
per combattere la
crisi economica.
pagina 3
Settore
sanitario:
dal 2010 si punta su
un contratto unico
per tutti.
pagina 4 - 6
Il caso:
la persona che si
ammala a causa del
lavoro che svolge
ha diritto ad essere
tutelata.
pagina 12
11 -13
Colonie estive:
casa Sant'Angelo a Sonogno,
un vero spasso per grandi
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Redazione Il Lavoro - Via Balestra 19 - 6900 Lugano
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2
Sindacato occupazione
23 luglio 2009 il Lavoro
Lavoro ridotto
L’OCST postula appositi accordi di transizione
MEINRADO ROBBIANII*
C
ome da noi sottolineato in un comunicato di inizio mese, a giugno il
lavoro ridotto è ulteriormente lievitato. È così proseguita la traiettoria ascendente
rilevabile ormai da inizio anno. Benché i dati
ufficiali non siano ancora disponibili (giungono
con un ritardo di circa due mesi), gli indennizzi
effettuati dalla Cassa disoccupazione OCST,
particolarmente rappresentativi, consentono
di fornire in anticipo una indicazione di massima sull’evoluzione del lavoro ridotto nel nostro
Cantone.
Al lavoro ridotto si può da un lato guardare
con una moderata soddisfazione. Manifesta
infatti la volontà delle imprese colpite dalla
crisi di salvaguardare i posti di lavoro, rinunciando a misure di licenziamento. Il lavoro ridotto rimane tuttavia motivo di inquietudine.
Qualora le difficoltà economiche dovessero
protrarsi nel tempo senza che si intravedano
all’orizzonte prospettive tangibili di ripresa, le
aziende potrebbero essere indotte ad adeguare il loro organico alla situazione del mercato.
Gli oneri fissi che continuano a gravare sulle
imprese, affiancati qua e là dalla difficoltà di
ottenere crediti supplementari per l’assenza di
segnali di rilancio delle ordinazioni, potrebbero
indurre ad opzioni di ristrutturazione.
L’OCST sta perciò seguendo costantemente
l’evolversi della situazione allo scopo di salvaguardare il lavoro ridotto quale strumento
prioritario di risposta alla crisi economica. Il
perdurare di quest’ultima induce ora l’OCST
ad auspicare che il lavoro ridotto rientri anche formalmente in un accordo tra l’impresa
in disoccupazione parziale e il sindacato, che
gli conferisca uno spessore più netto ed una
natura più vincolante.
Viene conseguentemente postulata la discussione e l’adozione di precisi “accordi di
transizione” tra le imprese e il sindacato, che
ruotino attorno in particolare ai punti seguenti:
impegno a prolungare il lavoro ridotto fino
ad una data concordata, da rinegoziare in caso
di persistenti difficoltà produttive;
attuazione di iniziative formative, che consentano di utilizzare i periodi di lavoro ridotto
per accrescere le conoscenze e competenze
professionali delle collaboratrici e dei collaboratori;
realizzazione di un’analisi del grado di innovazione dell’azienda e identificazione di
provvedimenti che ne promuovano la capacità
innovativa (intervento da condurre con il supporto della SUPSI);
approfondimento, tra la direzione e la commissione del personale, di settori che configurano la qualità del lavoro in azienda, in modo
da valorizzare il personale quale risorsa più
autentica e strategica (tra i temi: prevenzione infortuni e protezione della salute/ piani
aziendali di formazione continua/ misure per la
conciliabilità tra lavoro e famiglia/ promozione
della parità uomo-donna/ modalità per valoriz-
zare i dipendenti più anziani/ incentivazione
dell’inserimento di giovani lavoratori/ modalità
di organizzazione del lavoro/ riduzione delle
formule precarie di lavoro).
Il periodo odierno, pur sotto il giogo di una
crisi che si protrae nel tempo, deve tramutarsi
in occasione per investire sul futuro, in modo
da potersi presentare più competitivi al momento della ripresa. Il lavoro, che è il perno più
decisivo della vitalità e della solidità dell’impresa, deve perciò essere tutelato e valorizzato.
Questo obiettivo impone che la fase attuale sia
vissuta all’insegna di uno stretto dialogo e di
una intensa collaborazione sia tra le direzioni e
le commissioni del personale, sia tra le imprese e il sindacato.
*segretario cantonale OCST
Ticino
Svizzera
Disoccupati iscritti:
tasso di disoccupazione in %
in Ticino e in Svizzera
dal mese di giugno del 2007
al mese di maggio 2009
FONTI:
Ufficio di statistica
Stabile Torretta
CH-6501 Bellinzona
Tel. +41 (0)91 814 64 16
Fax +41 (0)91 814 64 19
(Fonte: Statistica sui disoccupati, Segretariato di Stato dell'economia (SECO), Berna.
Grafico: Ufficio di statistica, Bellinzona)
[email protected]
www.ti.ch/ustat
Sindacato attualità
23 luglio 2009 il Lavoro
3
Settore sanitario
Nuovo contratto di lavoro per i Sacd e rincaro 2008
Sono terminati qualche giorno fa gli
incontri di trattativa tra direttori dei
Sacd e rappresentanti sindacali e delle commissioni interne sul progetto di
contratto di lavoro cantonale per il personale. Al termine dell’ultimo incontro
è stato deciso di sottoporre ai comitati
delle associazioni di assistenza e cura
domiciliare e all’assemblea del personale il progetto finale di nuovo contratto. Se sarà confermata l’approvazione
dell’intesa raggiunta dalle delegazioni
che hanno partecipato alla trattativa,
in ottobre le parti firmeranno il nuovo
contratto.
RENATO RICCIARDI
I
sindacati convocheranno in settembre
un’assemblea cantonale del personale
dei Servizi per la discussione del risultato della trattativa. A conclusione di questa fase
negoziale, l’OCST dichiara la propria soddisfazione per il lavoro che le parti hanno svolto per perseguire l’obiettivo di avere dal 2010
un unico contratto per tutti e sei i Sacd, che
garantisse adeguate condizioni di lavoro per il
personale.
Tra le principali modifiche del nuovo contratto (che conferma in modo sostanziale le disposizioni attualmente applicate nel Sopra e nel
Sottoceneri), segnaliamo le seguenti:
La possibilità di introdurre un’assicurazione per la copertura salariale in caso di malattia
per il personale a ore.
4 settimane prima del parto e 14 settimane
dopo il parto di congedo pagato di maternità.
L’adeguamento delle indennità per lavoro
notturno e festivo quando lo Stato le aumenterà per i propri dipendenti.
6 settimane di vacanza dopo i 50 anni di
età ritenuto un minimo di 5 anni di servizio.
Nuove norme che regolano l’assicurazione
per la perdita di salario in caso di malattia.
Una regolamentazione più chiara della trattenuta della carta professionale e della quota
sindacale.
La definizione tra i compiti della Commissione paritetica del ruolo di conciliazione in
caso di vertenza tra dipendenti e datore di lavoro.
Infine, l’unificazione delle attuali due scale
salariali. La nuova scala salariale riprende la
scala applicata finora nel Sopraceneri, che è
quella valida per i dipendenti dell’EOC.
Essendosi chiusi i conti dello Stato del 2008
con un avanzo di esercizio di oltre 26 milioni di
franchi, il Consiglio di Stato ha deciso, conformemente all’accordo sottoscritto con i sindacati, di restituire al personale la parte di rincaro
non concesso l’anno scorso.
L’OCST si è impegnata per difendere il potere di acquisto opponendosi alla decisione
del Consiglio di Stato di dimezzare il rincaro.
Ora, l’iniziativa sindacale di preservare da tagli
impropri il reddito dei dipendenti dei servizi sociosanitari è premiata e l’inflazione non riconosciuta nel 2008 sarà interamente compensata.
L’aggiornamento salariale avverrà in due
fasi:
i Sacd verseranno perciò nei prossimi mesi
ai dipendenti il rincaro non concesso;
mentre i salari 2009 saranno ricalcolati tenendo conto del rincaro effettivo e un conguaglio sui salari corretti sarà pagato alla fine del
2009.
Lo scorso 2 luglio il sindacato OCST ha organizzato una riunione informativa sulla riforma
in corso della Cassa pensioni dei dipendenti
dello Stato.
Nel sito del sindacato www.ocst.com (pagina Settore pubblico) è disponibile la documentazione sui temi trattati durante l’incontro.
Interrogazione
Soppressione tariffa dell’Ordine degli avvocati:
quali gli effetti a un anno e mezzo dall’entrata in vigore?
GIANNI GUIDICELLI*
I
l Gran Consiglio aveva
approvato nel
mese di ottobre del
2007 la modifica
della Legge sull’organizzazione giudiziaria, che ha comportato l’abolizione
della tariffa dell’Ordine degli avvocati
a partire dal 1° gennaio 2008 (Messaggio 5866).
Questa modifica si è resa necessaria a seguito delle raccomandazioni emanate dalla
Commissione della concorrenza che ha chiesto di stralciare ogni disposizione che obbliga
gli avvocati a fissare gli onorari entro i limiti di
una tariffa, perché riteneva questo modo di
procedere problematico dal punto di vista della concorrenza.
Di questa tematica mi ero occupato in qualità
di relatore sul messaggio citato in precedenza.
Per tale ragione mi è stato recentemente sottoposto un caso di onorario - molto elevato - di
un legale, per una prestazione che non doveva
comportare difficoltà particolari.
Il cliente in questione ha ora difficoltà a contestare la nota di onorario, perché fatica a trovare dei legali disponibili ad intentare un’azione contro un loro collega. Ma anche perché
con l’abolizione della tariffa dell'Ordine degli
avvocati è pure stata abolita la Commissione
di verifica, che aveva quale scopo di giudicare le controversie in materia di remunerazione
dell’avvocato.
La Commissione della legislazione, durante l’esame della modifica legislativa, aveva
espresso delle preoccupazioni sul fatto che
l’abolizione della tariffa non necessariamente
avrebbe portato dei benefici ai fruitori dei servizi degli avvocati e, soprattutto, che avrebbero potuto aumentare le contestazioni sulle note
dei legali. La Commissione aveva quindi auspicato, seguendo l’îndicazione del Consiglio
di Stato, che l’Ordine degli avvocati costituisse
un’autorità di conciliazione interna, alla quale
le parti potevano concordare di sottoporre le
loro controversie.
Il Consiglio di Stato aveva pure valutato l’opportunità di sostituire la Commissione di verifica con l’istituzione di un tentativo obbligatorio
di conciliazione. Questa ipotesi era stata accantonata.
Alla luce di quanto indicato chiedo pertanto
al Consiglio di Stato:
1.È a conoscenza di un aumento dei casi di
contestazione sulle note dei legali?
2.Se sì, come intende porvi rimedio?
3.Non ritiene di rivalutare la possibilità di istituire un tentativo di conciliazione obbligatorio?
* vicesegretario regionale Tre valli
deputato in Gran Consiglio e sindacalista OCST
4
Sindacato attualità
23 luglio 2009 il Lavoro
IL CASO
Le malattie di origine professionale
Le consulenze, gli interventi e i contenziosi riguardanti i diritti dei lavoratori
nei confronti delle assicurazioni sociali rappresentano una voce importante
dell’assistenza giuridica e giudiziaria,
offerta dall’OCST ai propri associati.
che simili a quelle sopra descritte.
La nostra assistita ricorda che non ci fu mai
più un miglioramento delle condizioni della sua
pelle, salvo in occasione di una lunga assenza
dal lavoro, allorché fruì del congedo in seguito
alla nascita di un figlio.
GIULIANO BUTTI
Anzi, trascorsi circa tre anni dalla comparsa
dei primi problemi dermatologici, accusò un
forte peggioramento e di conseguenza l’azienda decise di trasferirla in un altro reparto, con
la speranza che le sue condizioni di salute migliorassero.
I
nostri collaboratori
sono chiamati a seguire
una regolare e
impegnativa formazione, al fine
di essere in grado
di affrontare temi
spesso complessi
e dalle sfaccettature singolari.
Per fronteggiare le malattie di origine professionale sono in vigore leggi e ordinanze, che
vanno correttamente applicate, affinché vengano riconosciuti i diritti previsti in favore degli
assicurati colpiti, sotto forma di prestazioni assicurative, ma anche di precise misure a tutela
della salute, che è il bene più prezioso.
Diventa perciò fondamentale la prevenzione.
In questo numero de “Il lavoro”presento una
vicenda dove la prevenzione è stata assolutamente carente.
Nello svolgimento della sua quotidiana attività professionale, un’operaia è rimasta troppo
a lungo a contatto con sostanze per lei nocive e per giunta successivamente ha corso il
concreto rischio di non essere adeguatamente
indennizzata.
Da anni occupata in un’industria meccanica,
addetta al carico, al controllo e allo scarico di
macchine semi-automatizzate, è stata esposta
al contatto diretto con resine e con colle di vario genere.
In un primo momento, a un paio d’anni
dall’inizio dell’attività professionale, accusò
qualche disturbo respiratorio, con una forma
simile ad un raffreddore cronico, successivamente anche un forte bruciore agli occhi.
In seguito, si manifestò una dermatite, disturbo che a tutt’oggi le crea i maggiori problemi.
In particolare, cominciò a lamentare che la
pelle nell’incavo tra le dita delle mani «presentava una conformazione molto più dura e secca del normale».
L’operaia, utilizzava regolarmente nella sua
attività professionale guanti e calze di cotone.
Inoltre nessuna tra le sue colleghe ha mai dichiarato, denunciato e accusato problemati-
Ciò nonostante, ben presto i problemi alla
pelle si ripresentarono in forma sempre più
acuta.
Su consiglio del medico curante, venne allora annunciata all’Istituto assicurativo contro gli
infortuni la sospetta malattia professionale, in
quanto scatenatasi verosimilmente dopo una
lunga esposizione sul lavoro a sostanze in quel
tempo ancora da definire con precisione, a cui
l’assicurata era allergica.
L’affezione cutanea risultò purtroppo però
a quel punto ormai in continua e irreversibile
espansione.
Prima interessò le mani (nell’incavo tra le
dita, sul palmo e la parte laterale, oltre a forti dolori per aprirle e chiuderle, nelle fasi più
acute della patologia), poi si estese ai piedi, in
seguito agli avambracci, alla schiena, al petto
e alle gambe.
A partire da quest’ultimo peggioramento, era
l’anno 2005, l’operaia fu dichiarata inabile al lavoro e beneficiò delle prestazioni previste dalla
legge per un lunghissimo periodo, visto che la
cura medica si dimostrò assai complessa.
Venne riconosciuta l’origine professionale
della patologia, dovuta al contatto con sostanze per lei dannose.
Le condizioni della pelle erano divenute talmente precarie che nemmeno la lunghissima
assenza dal lavoro, unita alle cure, permetteva
di intraprendere la strada della guarigione.
Dopo ulteriori tre anni, nell’estate del 2008,
l’associata si rivolse finalmente all’OCST, ma
solo dopo aver ricevuto una decisione dell’Istituto assicurativo, secondo cui sarebbe risultata estinta la relazione causale tra i disturbi
lamentati e la dermatite allergica di origine professionale.
In altre parole, a giudizio dell’assicurazione,
la nostra associata, pur presentando gli stessi problemi dermatologici sopra descritti, non
soffriva più a causa delle conseguenze di una
malattia professionale, ma per una malattia
preesistente, fino allora asintomatica, la cui
naturale evoluzione, sempre secondo l’Istituto
assicurativo, avrebbe portato inevitabilmente
con gli anni l’assicurata allo stato attuale, anche se non fosse mai intervenuta l’esposizione
professionale a determinate sostanze per lei
nocive.
All’improvviso, seppure confrontata con le
suddette sofferenze, l’assicurata veniva quindi
privata dell’indennità giornaliera perdita di salario, che sarebbe stata da richiedere, ai sensi della decisione, all’assicurazione malattia
competente.
Veniva inoltre interrotto il pagamento delle
spese di cura.
Giova sottolineare a questo punto che, come
è noto, le prestazioni erogate dall’assicurazione malattia sono inferiori, rispetto a quelle
previste dalla legge a carico dell’assicurazione
contro gli infortuni e le malattie professionali.
In particolare, al momento della ricezione della decisione, l’assicurata era inabile al lavoro in
misura completa da circa tre anni e continuava
a beneficiare di tutte le prestazioni legali previste, mentre, nel caso di malattia non di origine
professionale, le indennità le sarebbero spettate per un periodo massimo di due anni: una
bella differenza, evidente agli occhi di tutti.
In qualità di rappresentanti legali, abbiamo
proceduto immediatamente a impugnare la
decisione di cui sopra e richiesto una perizia
specialistica, contestando diversi aspetti, a
nostro giudizio lacunosi, dell’istruttoria condotta dall’assicurazione.
Ritenevamo inoltre che l’istituto assicurativo,
prima di sospendere le prestazioni, avrebbe
dovuto, conformemente a quanto prevede
l’Ordinanza sulla prevenzione degli infortuni
e delle malattie professionali, almeno pronunciarsi sull’idoneità o meno dell’assicurata a
Sindacato attualità
23 luglio 2009 il Lavoro
cisa e ampiamente motivata.
Nei mesi seguenti è intervenuto un ampio
scambio di corrispondenza con l’assicurazione e sono stati presentati anche da parte nostra, com’è prassi, alcune puntuali e precise
domande rivolte al perito, incaricato di verificare le condizioni di salute della nostra assistita, affinché, con le sue risposte, si facesse
finalmente piena luce sulla patologia che aveva colpito la sfortunata operaia e sulle conseguenze fisiche da lei patite.
svolgere l’attività lavorativa precedente, dimostratasi tanto pericolosa per le sue condizioni
di salute.
Al termine della nuova istruttoria, l’ente assicurativo ha annullato la propria decisione,
rimettendo con effetto retroattivo la nostra
associata al beneficio delle prestazioni assicurative, riconoscendo di conseguenza che la
chiusura del caso precedentemente disposta
fosse illegittima e prematura, oltre che ingiusta.
L’assicurata si sentiva scaricata e abbandonata, con motivazioni pretestuose e poco
chiare. La contestazione OCST nei confronti
dell’ente assicurativo è stata quindi ferma, de-
Al di là dell’ottimo risultato raggiunto a vantaggio dell’associata, ritengo importante sottolineare la complessità della materia e la
necessità di interventi qualificati a tutela del
Dalla legge federale sul diritto sulla parte generale del diritto delle assicurazioni sociali
(LPGA)
Art. 3 Malattia
1 È considerata malattia qualsiasi danno alla salute fisica, mentale o psichica che non sia la conseguenza di un infortunio e che richieda un esame
o una cura medica oppure provochi un’incapacità
al lavoro.7
2 Sono considerate infermità congenite le malattie presenti a nascita avvenuta.
Art. 48 Infortunio
È considerato infortunio qualsiasi influsso dannoso,
improvviso e involontario, apportato al corpo umano da un fattore esterno straordinario che comprometta la salute fisica, mentale o psichica o provochi
la morte.
Dalla legge federale sull’assicurazione contro
gli infortuni (LAinf)
Art. 9 Malattie professionali
1 Sono malattie professionali quelle (art. 3
LPGA14) causate esclusivamente o prevalentemente da sostanze nocive o da determinati lavori
nell’esercizio dell’attività professionale.15 Il Consiglio federale compila l’elenco di tali sostanze
e lavori, come pure delle malattie provocate da
quest’ultimi.
2 Sono considerate professionali anche altre malattie di cui è provato siano state causate
esclusivamente o in modo affatto preponderante
dall’esercizio dell’attività professionale.
3 Salvo diversa disposizione, la malattia pro-
fessionale è assimilata all’infortunio professionale
dalla sua insorgenza. Essa è considerata insorta
quando l’interessato abbisogna per la prima volta di cura medica o è incapace di lavorare (art. 6
LPGA).16
Dall’Ordinanza sulla prevenzione degli infortuni
e delle malattie professionali (OPI)
Capitolo 3: Esclusione di lavoratori in pericolo
Art. 78 Decisione concernente l’idoneità di un
lavoratore
1 L’INSAI può decidere di escludere da un lavoro
pericoloso un lavoratore cui si applicano le prescrizioni sulla prevenzione nel settore della medicina
del lavoro (inidoneità) o autorizzarlo ad eseguire
tale lavoro a determinate condizioni (idoneità condizionale). Una copia della decisione è trasmessa al
datore di lavoro. Se il lavoratore è in grado d’eseguire senza condizione alcuna il lavoro considerato
(idoneità), l’INSAI ne informa il lavoratore e il datore
di lavoro.
2 L’inidoneità può essere pronunciata soltanto
se la salute del lavoratore è seriamente minacciata dalla prosecuzione dell’attività esercitata fino a
quel momento. Essa può essere temporanea o permanente. La decisione deve richiamare l’attenzione
del lavoratore sulle possibilità di essere consigliato
e indennizzato (art. 82, 83 e 86).111
Art. 79 Obbligo d’annunciare
Gli altri organi d’esecuzione, gli assicuratori e i
datori di lavoro annunciano all’INSAI i lavoratori ai
quali sembrano applicabili le prescrizioni concernenti l’esclusione anche se si tratta di lavoratori di
5
lavoratore in difficoltà.
Questa rubrica ha anche lo scopo di informare il lettore sull’attività svolta dal sindacato
in favore dei lavoratori, assumendo la tutela di
numerosi associati, confrontati con una casistica di problemi molto ampia.
Grazie ad un’assistenza adeguata, si contribuisce così ad evitare il verificarsi di situazioni
ingiuste, favorendo nelle diverse fattispecie la
corretta applicazione delle norme giuridiche.
*Coordinatore Cantonale
Assistenza Giuridica OCST
un’azienda non assoggettata alle norme sulla prevenzione nel settore della medicina del lavoro.
Art. 80 Effetti delle decisioni
1 La decisione, se accerta l’idoneità, è valida sino
alla data o sino alla scadenza del termine stabiliti
per una nuova visita di controllo (art. 73). La validità
cessa però in anticipo se nel frattempo l’idoneità è
messa in dubbio in seguito a sintomi di malattia
o ad infortunio.114 In questo caso, il datore di lavoro deve informare l’INSAI.
2 Se la decisione accerta un’idoneità condizionale, il lavoratore deve rispettare le condizioni impostegli per proteggere la salute.
3 Se la decisione accerta un’inidoneità temporanea o permanente, il lavoratore non deve iniziare
il lavoro pericoloso o deve attendere la scadenza
del termine stabilito. 115 Se è già assegnato a un
lavoro di siffatto genere, deve abbandonarlo nel
termine stabilito dall’INSAI.
4 Il datore di lavoro è solidalmente responsabile
dell’esecuzione della decisione.
Art. 81116 Inosservanza di una decisione
Se il lavoratore disattende una decisione concernente la sua idoneità e contrae o aggrava pertanto
la corrispondente malattia professionale oppure se
subisce un infortunio professionale a causa di un
rischio inerente alla sua persona, le prestazioni pecuniarie gli sono ridotte o rifiutate giusta l’articolo
21 capoverso 1 LPGA.
(Prosegue pagina successiva)
6
23 luglio 2009 il Lavoro
(segue dalla pagina precedente)
mensilmente e posticipatamente.
Capitolo 4: Diritti del lavoratore
Sezione 3: Indennità per cambiamento d’occupazione
Art. 86 Diritto
1 Il lavoratore che è definitivamente o temporaneamente escluso da un lavoro o che è stato
dichiarato soltanto condizionalmente idoneo a
svolgerlo riceve dall’assicuratore un’indennità per
cambiamento d’occupazione qualora:121
ta. a cagione della decisione, nonostante la consulenza individuale, l’erogazione di una indennità
giornaliera di transizione e l’impegno che da lui può
essere ragionevolmente preteso affinché compensi
lo svantaggio economico sul mercato del lavoro, le
sue possibilità di guadagno rimangano considerevolmente ridotte;
tb. abbia esercitato, presso un datore di lavoro
assoggettato all’assicurazione, l’attività pericolosa
durante almeno 300 giorni nel corso dei due anni
immediatamente precedenti l’emanazione della
decisione o il cambiamento d’occupazione effettivamente avvenuto per motivi medici;
tc. presenti all’assicuratore del datore di lavoro
che l’occupava al momento in cui è stata presa
la decisione una domanda corrispondente entro
un periodo di due anni a contare dal momento in
cui la decisione è cresciuta in giudicato oppure dal
momento in cui si è estinto il diritto a un’indennità
giornaliera di transizione.
2 Se durante il termine biennale previsto nel capoverso 1 lettera b il lavoratore è stato impedito
di esercitare l’attività pericolosa durante più di un
mese a cagione di malattia, di maternità, di infortunio, di servizio militare o di disoccupazione, il
termine è prolungato di un periodo equivalente a
quello dell’impedimento.123
Sezione 1: Consulenza personale
Art. 82
Il lavoratore, che è durevolmente o temporaneamente escluso da un lavoro, può chiedere consiglio
all’INSAI. Quest’ultimo deve informarlo esaustivamente sulla portata pratica dell’esclusione e indicargli gli organismi cui può rivolgersi per cercarsi
un impiego adeguato.
Art. 82a117 Emolumenti
La regolamentazione conformemente all’articolo 72a dell’ordinanza del 20 dicembre 1982 118
sull’assicurazione contro gli infortuni si applica per
analogia.
Sezione 2: Indennità giornaliera di transizione
Art. 83 Diritto
Il lavoratore, che è escluso durevolmente o temporaneamente da un lavoro, riceve un’indennità giornaliera se l’esclusione gli cagiona, a breve termine,
gravi difficoltà economiche, segnatamente dovendo abbandonare l’impiego e non avendo più diritto
al salario.
Art. 84 Importo e durata
1 L’indennità giornaliera di transizione corrisponde all’intera indennità giornaliera prevista all’articolo 17 capoverso 1 della legge.
2 Essa è versata durante quattro mesi al massimo.
Art. 85 Pagamento
1 L’indennità giornaliera di transizione è pagata
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Contabilità avanzato, da settembre, minimo 10 partecipanti, ma -gio, 19.00 - 22.00, 30
ore. Costo: fr. 300.- soci, fr. 500.- non soci.
3 Il lavoratore, se non ha esercitato l’attività pericolosa durante il periodo di 300 giorni previsto nel
capoverso 1 lettera b unicamente poiché il genere
di tale lavoro lo escludeva praticamente, ha nondimeno diritto all’indennità per cambiamento d’occupazione se ha esercitato regolarmente questa
attività.124
Art. 87 Importo e durata
1 L’indennità per cambiamento d’occupazione
ammonta all’80 per cento della perdita di salario
subita dal lavoratore sul mercato del lavoro a cagione dell’esclusione temporanea o permanente
dal lavoro pericoloso o della decisione di idoneità
condizionale.
È considerato salario il guadagno assicurato giusta
l’articolo 15 della legge.
2 Se il beneficiario di un’indennità per cambiamento d’occupazione riceve successivamente
indennità giornaliere oppure una rendita per i postumi di un infortunio o di una malattia professionali connessi con l’attività costituente oggetto della
decisione, l’indennità per cambiamento d’occupazione può essere computata, integralmente o parzialmente, in tali prestazioni.
3 L’indennità per cambiamento d’occupazione è
pagata durante quattro anni al massimo.
Art. 88126 Versamento
L’indennità per cambiamento d’occupazione è versata ogni mese in anticipo.
(V. articolo:
Il caso «Le malattie di origine professionale» di Giuliano Butti)
Contabilità Banana, inizio da definire, minimo 10 partecipanti, ma - gio, 19.00 - 22.00,
30 ore. Costo: fr. 350.- soci, fr. 550.- non
soci.
Contabilità: corso di preparazione al diploma cantonale, dal 9 novembre, minimo
10 partecipanti, lunedì o mercoledì, 18.30 21.00, 60 ore. Costo: fr. 750.- soci, fr. 950.non soci.
EDILIZIA
AutoCAD base, dal 14 settembre, minimo
10 partecipanti, lu-mer, 18.00 - 20.30, 30 ore.
Costo: fr. 400.- soci, fr. 600.- non soci.
AutoCAD 3D, dal 14 settembre, minimo
10 partecipanti, lu-mer, 18.00 - 20.30, 30 ore.
Costo: fr. 400.- soci, fr. 600.- non soci.
ALTRI CORSI
Corso di segretariato 5.a edizione, da
settembre, minimo 10 partecipanti, venerdì
9.00 - 12.00 e 14.00-17.00, 130 ore. Costo:
fr. 1’300.- soci, fr. 1’700.- non soci.
Corso custode d'immobili, modulo installazioni elettriche, dal 9 settembre. ma-gio +
sabato mattina, 19.10-22.00 e 09.00-12.00,
36 ore. Costo: fr. 565.
Corso Custode d'immobili APF 3.a edizione, da novembre. Minimo 10 partecipanti,
lu-mer sera + sabato mattina, 19.10-22.00
e 09.00-12.00, 398 ore. Costo: fr. 5.612.-- (4
rate semestrali).
Attualità parità salariale
23 luglio 2009 il Lavoro
7
Salari al femminile: ancora molta strada da fare
Verso la parità salariale: fatti e tendenze
Sebbene il diritto a un salario uguale
per un lavoro di ugual valore sia ancorato nella Costituzione federale dal 14
giugno 1981, la parità salariale tra donna e uomo in Svizzera è ancora lontana
dall’essere raggiunta.
Un opuscolo, realizzato dall’Ufficio federale per l’uguaglianza fra donna e
uomo (UFU) e dall’Ufficio federale di
statistica (UST), presenta in sintesi la
situazione attuale, i progressi ottenuti
e le discriminazioni salariali ancora esistenti.
L’
opuscolo dal titolo «Verso la parità
salariale tra donna e uomo!», edito dall’Ufficio federale per l’uguaglianza fra donna e uomo (UFU) e dall’Ufficio
federale di statistica (UST), offre una panoramica, breve ma eloquente, sulle discriminazioni
salariali dovute al sesso osservate in Svizzera.
L’opuscolo si basa su uno studio realizzato a
partire dalle rilevazioni svizzere della struttura
dei salari dal 1998 al 2006.
La buona notizia è che per i salari bassi la
situazione è in generale migliorata. Il numero
di persone costrette a vivere con salari netti inferiori a 3000 franchi è decisamente diminuito.
Nel contempo anche le differenze salariali di
natura discriminatoria si sono attenuate.
Nonostante ciò, sebbene il diritto a un salario
uguale per un lavoro di ugual valore sia ancorato nella Costituzione federale dal 14 giugno
1981, la discriminazione salariale rimane una
realtà, e il divario tra i salari particolarmente
Le informazioni
complete si trovano nei
seguenti documenti:
Verso la parità salariale tra donna e uomo! Fatti
e tendenze. Informazioni per datrici e datori di lavoro e per lavoratrici e lavoratori. Ufficio federale
per l’uguaglianza fra donna e uomo (UFU), Ufficio
federale di statistica (UST). Maggio 2009
Link: www.ebg.admin.ch/dokumentation/00012/00194/00205/index.html?lang=it
Vergleichende Analyse der Löhne von Frauen
und Männern anhand der Lohnstrukturerhebungen
1998 bis 2006
Untersuchung im Rahmen der Evaluation der Wirksamkeit des Gleichstellungsgesetzes
evidente. Nel 2006, nell’economia privata le
donne guadagnavano in media il 24 per cento
(1747 franchi) in meno rispetto agli uomini.
Il 60 per cento di questa differenza è imputabile alle qualificazioni personali o ad altri fattori
legati al posto di lavoro e all’azienda. Il restante
40 per cento non è giustificabile e ha pertanto
un carattere discriminatorio.
A causa del loro sesso, le donne guadagnano
in media 700 franchi in meno degli uomini. Il
salario delle donne sposate è mediamente del
31 per cento inferiore a quello dei loro colleghi
sposati.
Questa circostanza è riconducibile anche al
fatto che i posti che esse occupano al rientro
nella vita lavorativa o quelli a tempo parziale
hanno retribuzioni più basse.
Verso la parità salariale: fatti e tendenze
Il fenomeno conosciuto come «soffitto di vetro» continua ad esistere: anche le donne che
occupano posizioni superiori sono colpite dalla discriminazione salariale, in modo particolare nel settore dei servizi.
È in questa categoria che si osserva non solo
la differenza salariale più marcata (31%), ma
anche la parte più importante di fattori inspiegabili e pertanto discriminatori. Ciò può essere
dovuto, per esempio, a criteri di promozione
differenti e non esplicitamente dichiarati per
donne e uomini.
Nel 2006, gli uomini hanno ricevuto mediamente 732 franchi in più delle donne sotto forma di pagamenti straordinari.
Oltretutto, l'aumento della parte delle componenti salariali legate ai risultati contribuisce
all’incremento del divario salariale registrato
nelle fasce salariali più alte.
Büro für arbeits- und sozialpolitische Studien BASS
AG, Università di Berna
Ed.: Ufficio federale per l’uguaglianza fra donna e
uomo (UFU), Ufficio federale di statistica (UST)
Maggio 2008
DIPARTIMENTO FEDERALE DELL’INTERNO
(DFI)
Link: www.ebg.admin.ch/themen/00008/00072/
index.html?lang=de
Contatto:
Alberto Meyer, Addetto alle pubbliche relazioni
Tel.: 031 322 68 42
[email protected]
La rilevazione svizzera della struttura dei salari
Panorama salariale 2006
Ufficio federale di statistica, 2008
Pubblicazione con CD-Rom quadrilingue, disponibile in francese e tedesco
Link per la versione francese www.bfs.admin.ch/bfs/portal/fr/index/themen/03/22/publ.
html?publicationID=3187
Link per la versione tedesca http://www.bfs.admin.
ch/bfs/portal/de/index/themen/03/22/publ.
html?publicationID=3185
Ufficio federale per l’uguaglianza fra donna
e uomo (UFU)
Ufficio federale di statistica (UST)
Contatto:
Didier Froidevaux, Caposezione Salari e condizioni
di lavoro
Tel.: 032 713 67 56
[email protected]
www.ebg.admin.ch/dokumentation/
00068/00311/00334/index.html?lang=it
www.statistica.admin.ch > Temi > Lavoro e
reddito
8
Attualità giovani e formazione
23 luglio 2009 il Lavoro
FFS: formazione
Nel 2010 le FFS formeranno 180 nuovi macchinisti
Nel 2010 le FFS prevedono di istituire 15
classi per la formazione di nuovi macchinisti, ripartite in diverse sedi a livello
svizzero. Inoltre formeranno nuovi accompagnatori dei treni per complessivi 125 posti di lavoro supplementari.
Nell'ambito della Polizia ferroviaria, già
oggi 25 aspiranti svolgono la formazione.
L
e FFS creano nuovi posti di lavoro tra
il personale di locomotiva, dei treni e
della polizia ferroviaria.
Solo per il personale di locomotiva, nel 2010
l'azienda prevede di istituire 15 classi per complessivi 180 aspiranti macchinisti.
L'istruzione, curata dall'associazione per la
formazione «login», si articolerà in dodici settimane di teoria alle quali farà seguito l'approfondimento pratico della durata fra i sette e i
nove mesi.
I primi corsi cominceranno nel mese di
marzo 2010.
Chi desidera accedere alla formazione di
macchinista (uomo e donna) deve soddisfare
i seguiti requisiti:
aver concluso un tirocinio professionale di
tre anni o aver ottenuto una maturità federale,
disporre di buone conoscenze orali di almeno un'altra lingua nazionale,
godere di buona salute.
L'età minima per iniziare la formazione è 20
anni.
Le FFS creano anche 125 nuovi posti di lavoro fra il personale dei treni.
Questa soluzione dovrebbe permettere di far
circolare tutti i treni a lunga percorrenza accompagnati da due agenti a partire dal 2014. Il
reclutamento è in corso.
La formazione di accompagnatore e accompagnatrice del treno dura un anno.
Anche per accedere a questa professione i
candidati devono
aver concluso un tirocinio professionale,
disporre di buone conoscenze linguistiche,
godere di buona salute.
INFO
Login: associazione per la formazione nel mondo dei trasporti.
Per oltre 50 ditte associate concepisce e realizza
programmi di formazione continua e di perfezionamento professionale orientati alle esigenze del
mercato e all’insegna di una qualità duratura.
Per ulteriori informazioni consultare il sito
www.login.org/it.
Le FFS creano altri posti di lavoro in seno alla
Polizia ferroviaria: 25 aspiranti seguono già attualmente la formazione.
Dopo aver superato con successo l'esame finale potranno rinforzare il corpo della Polfer.
Programma aggiuntivo per i giovani
che hanno concluso il tirocinio FFS
Alla luce della difficile situazione sul mercato del
lavoro, dal 2009 ai giovani che porteranno a termine il tirocinio presso l'associazione per la formazione «login» le FFS offriranno quasi 100 posti di
stage della durata tra i sei e i dodici mesi. Questa
soluzione permetterà di dare loro una prospettiva professionale e l'opportunità di candidarsi ai
posti che si libereranno in quel periodo.
Allo stesso tempo, tenendo conto dell'evoluzione demografica, le FFS potranno acquisire nuove leve e tenerle nell'azienda.
L'offerta di accesso per un avvio efficace della
vita professionale è una componente della politica attiva delle FFS a favore degli apprendisti.
Oggi l'azienda offre circa 1'300 posti di apprendistato.
Attualità formazione
23 luglio 2009 il Lavoro
9
Installazioni elettriche
Premiati i neo diplomati
P
resso il Centro di formazione professionale SSIC a Gordola, l’AIET e la
Commissione professionale paritetica nel ramo delle installazioni elettriche ticinesi
hanno proceduto venerdì 10 luglio 2009 alla
tradizionale proclamazione dei risultati degli
esami di fine tirocinio nelle tre professioni del
ramo delle installazioni elettriche, alla presenza
dei rappresentanti della Divisione della formazione professionale, dei docenti SPAI e AIET,
dei membri di Comitato AIET e della Commissione paritetica cantonale, nonché tutti i giovani neo-diplomati con genitori e amici.
Oltre alla consegna d’un omaggio a tutti gli
87 neo-diplomati, il Presidente dell’AIET Gianni Albertoni, e il Segretario della CPC Dario
Tettamanti, hanno distribuito un premio ai migliori diplomati nelle tre professioni, come pure
1 medaglia d’argento (media finale 5,3 – 5,4) e
8 medaglie di bronzo (media finale 5,0 – 5,2).
Telematici: 4 neo-diplomati
Besnik Berisha, Paradiso; Simone Croci Maspoli, Magliaso; Edison Bajrami, Bellinzona;
Giuseppe Colonna, Lamone.
Montatori elettricisti: 67 neo-diplomati
Celik Volkan, di Lugano – media 5.4, medaglia d’argento (Ercolani e Campana SA, Pregassona)
6 medaglie di bronzo:
Patrick Valsangiacomo, di Caneggio – media
5.2 (Ortelli sagl, Caneggio), Marveggio Paolo
di Ambrì – media 5.1 (Riva Maurizio, Piotta),
Pesciallo Jonas di Lavorgo – media 5.1 (Elettronord SA, Faido), Martino Esterino di Cugliate Fabiasco (I) – media 5.1 (Alpiq Intec Ticino
SA, Savosa), Ferrari Fidel Mattia – media 5.0
(Salmina e Ferrari SA, Malvaglia), Mancassola
Dino di San Bartolomeo (I) – media 5.0 (Bertini
e Togni SA, Lugano).
Dario Tettamanti, Segretario della Commissione
professionale paritetica nel ramo delle installazioni
elettriche ticinesi, Gianni Albertoni, Presidente AIET
e Silvia Gada, Capo ufficio della divisione formazione
professionale, durante la cerimonia di consegna dei
diplomi.
Altri promossi:
Ambrosini Danny, Giornico; Arreghini Fabio,
Germignana (I); Sime Atanasov, Locarno; Balmelli Andrea, Caslano; Bellinato Tiziano, Locarno; Belmonte Joel, Caslano; Belotti Loris,
Giornico; Bernasconi Davide, Grono; Cardoso Ivan, Prosito; Cavadini Athos, Morbio Inf.;
Colombini Maurizio, Giubiasco; Capossela
Stefano; Cordella Stefano, Gentilino; Costanzo Luca, S.Pietro di Stabio; Curato Davide,
Coldrerio; De Franceschi Joao, Losone; Del
Bello Marco, Tenero; Di Stefano Luca, Stabio;
Donegana Gabriele, Puria Valsolda (I); Fasani Michael, Soazza; Giovanoli Luca, Caslano;
Govoni Alessandro, Faloppo (I); Hermsdorf Patrick, Cavigliano; Kastrati Perparim, Roveredo;
Maccarinelli Nadir, Maggia; Marenghi Reto,
Vira Gambarogno; Mares Giancarlo, Biasca;
Maresca Alessandro, Pazzallo; Marazzo Giu-
seppe, Losone; Marti Daniele, Bodio; Martino
Johnny, Riazzino; Mazza Simone, San Nazzaro
(I); Mazzoletti Andrea, Pura; Mazzolini Teo, Carona; Nardi Gabriele, Chiasso; Orefice Riccardo, S.Pietro di Stabio; Ortelli Simone, Loveno
di Menaggio (I); Ozmen Manuele, Pregassona;
Paglialonga Ivano, Gordola; Paglialonga Luca,
Gordola; Papa Michael, Purasca; Perez Stefano, Grancia; Radovanovic Simone, Minusio;
Rendina Gioele, Lugano; Troque Carlos Andres
Ricci, S.Antonino; Rodigari Alberto, Novaggio;
Rodrigues Xavier, Biasca; Rullo Paolo Andrea,
Locarno; Scacchi Massimiliano, Novaggio; Sirica Fabrizio, Locarno; Solcà Mattia, Coldrerio; Reis Sousa Joao Daniel, Cresciano; Spini
Luca, Rodi-Fiesso; Stachniak Andrea, Gordola; Stefanelli Marco, San Nazzaro (I); Toscano
Giuseppe, Lugano; Treccani Angelo, Lugano;
Xavier Alain, S.Antonino; Zambelli Mirko, Pura;
Zanotta Gregory, Pellio Intelvi (I).
Elettricisti di montaggio: 16 neo-diplomati 2
medaglie di bronzo:
Locatelli Marco di Re Fr. Meis (VB) – media
5.0 (Mondini Elettro Gilà, Tegna), Tirotta Francesco di Pregassona – media 4.9 (Alpiq SA,
Savosa).
Altri promossi:
Berisha Suad, Tenero; Di Gironimo Daniel,
Muralto; Djordjevic Aleksander, Sigirino; Fazzari Antonio, Cugliate (I); Fiore Andrea, Tronzano (I); Garibovic Haris, Viganello; Gasparini
Michele, Viganello; Leoni Denis, Pigra (I); Mavraj Kushtrim, Pallini Federico, Sala Comacina
(I); Panduri Andrea, Massagno; Sepielli Luca,
Torricella; Tipura Matteo, Locarno; Vitali Alex,
Bene Lario (I).
Complimenti a tutti e auguri per un futuro
professionale ricco di soddisfazioni. Inserzione
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Per visite sul posto
Tel. 091 8574653 (Abaterusso)
Per informazioni: Tel. 091 921 15 51
(Sigg. Sartori / Libotte)
10
Attualità sicurezza e salute
23 luglio 2009 il Lavoro
Estate: fare il bagno sicuri
In acqua senz'alcol!
Le giornate calde attirano migliaia di
persone sulle rive dei laghi e dei fiumi.
Non appena entra in gioco l'alcol, però,
aumenta il rischio di incidenti nell'acqua. L'Istituto svizzero di prevenzione dell'alcolismo e altre tossicomanie
(ISPA) ricorda la regola aurea quando
si praticano attività acquatiche: niente
alcol!
L
e temperature estive invitano a tuffarsi nell'acqua fresca. Oltre al refrigerio,
però, nell'acqua sono in agguato parecchi pericoli, soprattutto quando si sopravvalutano le proprie forze.
Secondo l'upi, l'Ufficio prevenzione infortuni,
la maggioranza dei casi di annegamento avvengono nuotando o bagnandosi, soprattutto
nelle acque pericolose dei fiumi: stando alla
statistica della SSS, la Società svizzera di salvataggio, l'anno scorso nel nostro paese sono
annegate 27 persone, 16 delle quali in un fiume. A ciò si aggiungono le migliaia di infortuni
che si verificano esercitando un'attività sportiva nell'acqua.
È comunque assodato che l'alcol aumenta il
rischio di incidenti nell'acqua.
Dopo aver consumato alcolici, qualsiasi corso o specchio d'acqua risulta più pericoloso,
in particolare i fiumi, che mettono a dura prova anche i nuotatori sobri: spesso si tende a
trascurare la corrente, le basse temperature
dell'acqua, le onde o i vortici, nonché le rive
impervie, che rendono difficile uscire dal fiume. Per nuotare nella corrente di un fiume è
indispensabile disporre di tutte le proprie capacità di reazione e di tutte le proprie forze.
Valutare i rischi
Le cause di un incidente possono essere molteplici: spesso si sopravvalutano le proprie forze, sottovalutando invece quelle dell'acqua.
L'alcol aumenta la tendenza a correre rischi
e limita la concentrazione.
Un tasso di alcolemia troppo elevato compromette le capacità visive, i movimenti automatici e l'equilibrio. Chi entra in acqua in preda
ai fumi dell'alcol spesso dimentica di usare la
necessaria cautela.
I nuotatori che hanno consumato alcolici,
inoltre, rischiano di vomitare in acqua, correndo quindi il pericolo di affogare senza poter
chiamare aiuto. Quando si pratica un'attività
acquatica, una delle regole d'oro è appunto
quella di evitare l'alcol. Lo stesso vale anche
per altre attività che si svolgono nell'acqua o in
prossimità. Un'altra regola ferrea consiste nel
non tuffarsi mai in acqua quando si è eccessivamente accaldati, perché il corpo necessita
di un periodo di adattamento.
INFO:
L'ISPA in breve
L'attività dell'Istituto svizzero di prevenzione
dell'alcolismo e altre tossicomanie (ISPA) è imperniata sulla protezione della salute. Si intende prevenire o diminuire i problemi causati dal
consumo di alcol e di altre sostanze psicoattive.
L'Istituto studia e realizza progetti di prevenzione,
si impegna nella politica sanitaria e nella ricerca
psico-sociale. Si tratta di un'organizzazione di
pubblica utilità privata e apartitica
Censimento upi 2009
In Ticino cinture di sicurezza in netto aumento
Il censimento upi 2009 non evidenzia variazioni percentuali significative rispetto all'anno scorso. Sul piano nazionale, l'87 percento dei conducenti (2008:
88%) e l'88 percento dei passeggeri
anteriori (2008: 89%) allaccia la cintura.
L'unico risultato degno di nota rispetto
al 2008 è l'aumento tangibile dell'uso
della cintura in Ticino. Da rilevare infine
la percentuale d'uso sui sedili posteriori, passata dal 65 al 68 percento.
L'
ultima rilevazione rappresentativa dell'upi – Ufficio prevenzione
infortuni – sulla quota d'uso della
cintura di sicurezza evidenzia un quadro differenziato a seconda delle regioni.
Particolarmente degno di nota è l'aumento
della percentuale tra i conducenti e i passeggeri anteriori in Ticino, passata rispettivamente
all'83 percento (2008: 76%) e all'84 percento
(2008: 79%). Con questo risultato il cantone
raggiunge per la prima volta il livello della Svizzera romanda, dove l'82 percento dei conducenti (2008: 82%) e l'84 percento dei passeggeri anteriori (2008: 86%) allaccia la cintura.
Sia in Svizzera francese che in Svizzera tedesca le percentuali sono rimaste sostanzialmente invariate rispetto all'anno precedente:
l'89 percento dei conducenti e dei passeggeri
anteriori (2008: 90%) rispetta l'obbligo di allacciare le cinture di sicurezza. Da segnalare
l'incremento rispetto al 2008 registrato su scala nazionale per i passeggeri posteriori. Se si
considera tuttavia che la cintura è obbligatoria
anche sui sedili posteriori, la quota d'uso del
68 percento (2008: 65%) è tuttora insoddisfacente. I due obiettivi perseguiti nell'ultimo
anno della campagna «Allacciati alla vita» erano l'aumento della percentuale d'uso sui sedili
posteriori e il maggiore utilizzo della cintura di
sicurezza nelle regioni latine.
L'obbligo della cintura sui sedili posteriori ha
Inserzione
serie motivazioni: il passeggero seduto dietro
senza cintura mette in pericolo se stesso, ma
anche chi sta seduto davanti in caso di frenata
brusca.
La campagna «Allacciati alla vita», lanciata
dall'upi, il centro svizzero di competenza per la
prevenzione degli infortuni, dal TCS e dal Consiglio della sicurezza stradale si concluderà
quest'anno. Se allacciare la cintura divenisse
un gesto automatico per tutti i passeggeri, in
Svizzera si potrebbero salvare ogni anno 40
vite umane ed evitare 150 feriti gravi.
Attualità 1° agosto
23 luglio 2009 il Lavoro
11
1° agosto a Berna
Festa nazionale: porte aperte a Palazzo federale
Quest'anno la tradizionale giornata
delle porte aperte a Palazzo federale
si svolge in circostanze del tutto particolari: lo stesso fine settimana la città
di Berna inaugura la nuova veste della Piazza federale. Il sabato vi saranno
diverse attrazioni e un grande concerto rock. Domenica mattina si svolgerà
l'inaugurazione ufficiale, mentre il pomeriggio suonerà l'orchestra sinfonica
di Berna.
Winterschüler Wetzikon» di Wetzikon (ZH) e
seguito da quelle dei Glarner Dixielandband
«Zigerhorns».
La giornata si concluderà con informazioni
sul Parlamento e sul Palazzo federale e con la
presentazione di alcuni giochi di prestigio.
Saranno inoltre esposti i disegni realizzati dai
bambini nell'ambito del concorso «Disegna il
Palazzo federale dei tuoi sogni il 1° agosto».
Per questa occasione la caffetteria di Palazzo
federale resterà aperta.
I
l 31 luglio e il 1° agosto Palazzo federale
aprirà le porte. Il sabato dalle 10 alle 18
si potrà visitare liberamente le sale del
Consiglio nazionale e del Consiglio degli Stati, come pure l'Atrio della cupola e la Sala dei
passi perduti.
Il 1° agosto il Palazzo sarà aperto dalle 08.30
fino alle 16. Il giorno della festa nazionale alle
ore 13 è prevista una discussione con il pre-
INFO:
sidente del Consiglio nazionale Max Binder e
con il presidente del Consiglio degli Stati Fritz
Schiesser. L'incontro sarà preceduto dalle
note dell'orchestra di fiati «Bläser ehemaliger
Relazioni pubbliche
CH- 3003 Berna
T 031 322 87 90
F 031 322 53 74
www.parlament.ch
[email protected]
Storia della Svizzera:
alcune date
1291: sul Grütli agli inizi di agosto, Uri, Svitto e
Untervaldo rinnovano l’alleanza per la difesa delle
loro proprietà e dei loro diritti da aggressori esterni.
Nei secoli seguenti altre regioni urbane si aggiungono alla «confederazione».
Per oltre 200 anni i Confederati difendono la lega
da diversi nemici, aquisendo sempre più potere,
fino al 1499. Dopo la guerra di Svevia, ottengono
l’indipendenza dal Sacro Romano Impero.
Nel 1798 l’esercito francese al comando di Napoleone Bonaparte conquista la Svizzera. Al posto della vecchia Confederazione subentra la Repubblica
elvetica, dotata di una costituzione centrale unitaria
di stampo francese.
Nel 1815 si attua una «restaurazione» della Confederazione in seguito alla sconfitta della Francia
nella guerra contro le potenze monarchiche d’Europa: predomina la classe aristocratica nei Cantoni,
che si riuniscono in un’alleanza non più vincolante
come prima del 1798.
Le tensioni tra i Cantoni protestanti liberali e i
Cantoni cattolici porteranno alla guerra del Sonderbund nel 1847: dopo una breve campagna delle truppe confederate, i Cantoni cattolici dovranno
capitolare. Sarà la fine dell’alleanza separatista cui
avevano dato vita.
1848: si fonda il moderno Stato federale che,
attraverso la costituzione, centralizza e uniforma
diversi settori quali l'esercito, la dogana, la posta
e zecca.
1848: si introduce il diritto di voto, unicamente
maschile.
1874: si introduce il diritto di referendum con la
revisione della Costituzione federale e nel 1891 si
istituisce l’iniziativa popolare.
Alla fine del XIX secolo diversi movimenti politici
si fondano in partiti: nel 1888 il partito socialdemocratico, nel 1894 quello liberale e quello cattolicoconservatore, oggi noto come PPD.
1914 -1918, Prima guerra mondiale: la Svizzera è risparmiata ma gran parte della popolazione
risente della grave crisi prodotta dal conflitto arrivando allo sciopero generale nel 1918.
1918: per la prima volta il Consiglio nazionale è
eletto secondo il sistema proporzionale. In questo
modo anche la classe operaia viene rappresentata.
1920: la Svizzera aderisce alla Società delle
Nazioni, fondata nel 1919, a condizione di poter
mantenere la neutralità e non dover partecipare ad
azioni militari.
1929: la crisi dell’economia mondiale è la causa
di una grave disoccupazione producendo, nel 1936,
la svalutazione del franco svizzero.
1937: per il mantenimento della pace sociale,
si attua l’accordo dell’industria metalmeccanica.
1938 il retoromancio è riconosciuto quale quarta
lingua nazionale.
1947: si introduce l’assicurazione vecchiaia e
superstiti, AVS.
1948: viene fondata l’Organizzazione delle Nazioni Unite e la Svizzera decide di non aderirvi, per
salvaguardare la propria neutralità.
1959: viene eletto un secondo socialista al Governo. Per la prima volta la composizione del Consiglio federale corrisponde in modo approssimato
alla forza elettorale dei partiti. Si adotta la «formula
magica» per rappresentare equamente i principali
movimenti politici nello Stato federale.
Nel 1971 Popolo e Cantoni approvano il diritto di
voto per le donne a livello federale. In alcuni Cantoni
le donne godevano da tempo degli stessi diritti politici degli uomini.
Nel 1978, nasce per secessione da Berna il 26°
membro della Confederazione elvetica: il Cantone
del Giura.
Nel 1984, con l’elezione della liberale Elisabeth
Kopp a consigliera federale, si ha per la prima volta
nella storia svizzera una donna al Governo.
Nel 1992 gli Svizzeri rifiutano di aderire allo Spazio economico europeo.
Nel 1999 Popolo e Cantoni accettano la revisione totale della Costituzione federale che entrerà in
vigore nel 2000.
Impegnata da decenni in svariate organizzazioni,
nel 2002 la Svizzera entra a far parte dell’ONU quale
membro a pieno diritto, conseguentemente all’approvazione della relativa iniziativa popolare.
Nel 2002 entrano in vigore gli Accordi bilaterali
con l’Unione europea.
Per la prima volta, dopo il 1854 e il 1872, nel dicembre 2003 un membro in carica del Governo non
viene rieletto: Ruth Metzler, consigliera federale del
partito PPD, dovrà cedere il posto al rappresentante
UDC.
Nel 2007, durante la sessione invernale, l’Assemblea federale plenaria preferirà a Christoph Blocher
la collega di partito Eveline Widmer-Schlumpf.
Nel 2008 la neoeletta consigliera federale Widmer-Schlumpf, sarà esclusa dal suo partito. Conseguentemente sceglierà di aderire al nuovo Partito
borghese democratico. Con questo episodio, per
la prima volta nella storia della Confederazione, un
piccolo gruppo politico entra a far parte del Governo
federale.
altre info: http://www.swissworld.org/it/storia
12
Sindacato colonie
23 luglio 2009 il Lavoro
Casa Sant'Angelo Sonogno
Meravigliose vacanze in Valle Verzasca
MAURIZIA MERLO
A
Sonogno, caratteristico paesino della
Valle Verzasca da quasi quarant'anni
la Casa Sant'Angelo, una delle colonie più grandi del Cantone, accoglie ragazzi e
ragazze dai 6 ai 12 anni per periodi di vacanza
veramente speciali.
La struttura, completamente rinnovata, mette
a disposizione una sala polivalente di 200 posti, una moderna cucina, camere a 6 letti e camere doppie e locali infermeria. È ubicata nel
piccolo borgo di Sonogno (992 m s.l.m.) l'ultimo paese della Valle Verzasca, nel punto di
ricongiungimento dei torrenti provenienti dalla
Val Redòrta e dalla Val Vogornesso.
Il primo turno ha avuto luogo dal 4 al 18 luglio
e ha registrato il tutto esaurito. Ben 87 ragazzi
hanno potuto trascorrere delle piacevoli giornate all'insegna del divertimento, del gioco,
dell'amicizia, in un clima gioioso e attorniati
da una natura incontaminata e da un'aria salubre.
Tutto si è svolto nel migliore dei modi, sotto
Ognuno al suo posto di lavoro ha dato veramente il massimo. La cucina, con a capo
un giovanissimo chef, Alessandro Denaro,
ha assolto egregiamente al servizio pasti, riscontrando il gradimento di tutti gli ospiti, il
personale ausiliario, addetto alla
mensa e alle pulizie ha ricevuto i
complimenti da parte di tutti.
La signora Pia Balemi, custode
e addetta alla lavanderia è ormai
un punto di riferimento insostituibile. L'infermiere, Pietro Matasci,
per fortuna dei ragazzi, si è occupato di medicazioni di routine.
Per rendere il più interessante
possibile il soggiorno dei ragazzi
la direttrice didattica Cinzia Frei
e la sua vice Paola Delcò, due
giovani ragazze molto ben preparate e formate, coadiuvate da
12 monitori e 3 aiuto monitore
(veramente bravi) hanno pensato
La direttrice didattica Cinzia Frei, la responsabile della colonia Paola
a un filo conduttore che potesse
Mauri, e la vice direttrice didattica Paola Delcò con la mascotte Tina.
essere il tema di tutte le attività
didattiche da svolgere in questo
turno.
la guida del coordinatore didattico FerdinanLa scelta è caduta su un argomento molto
do Garzoni e l'occhio vigile della responsabile affascinate per i ragazzi, che piace sia ai più
della colonia Paola Mauri.
piccoli che ai grandi, il Medioevo.
Sono state formate quattro squadre, Cavalieri, Draghi, Maghi e Fantasmi e le varie attività
e i giochi correlati al tema permettono di totalizzare i punti che decreteranno la squadra
vincitrice di questo turno.
La vacanza in colonia permette ai ragazzi di rafforzare la loro autonomia e insegna
a lavorare e collaborare insieme. Nei giochi di squadra si impara a superare piccoli individualismi e ad unire le forze per
raggiungere un obiettivo comune. Si dà ampio spazio alla manualità e alla creatività.
La vita di colonia segue uno schema prestabilito, con orari e attività da svolgere come da
programma, del resto si tratta di una vacanza
organizzata, ma non dobbiamo immaginare
una vita da caserma, ci sono delle regole, ma
ci sono anche numerose possibilità di scegliere le attività in base a predisposizioni e gusti
personali. Oltre alle attività obbligatorie, ci si
può iscrivere a scelta a diversi atelier, secondo
le inclinazioni di ciascuno.
I genitori potranno vedere l'abilità e la fantasia dei propri figli nelle T-shirt che ognuno ha
decorato e personalizzato a piacere e che ha
portato a casa come ricordo di questa colonia
2009.
In una colonia montana non possono mancare le gite e le passeggiate per godere appieno
di questo verde. In mezzo alla natura anche i
giochi consueti acquisiscono un fascino speciale. Anche le visite al Museo della Lana e al
Sindacato colonie
23 luglio 2009 il Lavoro
13
Ma non sono solo i giochi, l'ottima cucina,
l'ambiente piacevole e allegro che fanno della colonia un luogo di vacanza privilegiato. I
bambini amano andare in colonia per ritrovare i proprio amici, per rinsaldare l'esperienza
fatta l'anno precedente, per ritrovare monitori
e ausiliari già conosciuti. Anche in colonia per
loro sono importanti i punti di riferimento, le
esperienze già vissute da rivivere. Sono parecchi infatti i ragazzi che iniziano a frequentare
la colonia da piccoli e poi continuano questa
esperienza come monitori prolungando nel
tempo le amicizie e le conoscenze.
museo della Valle Verzasca sono apprezzate
opportunità culturali ma nel contempo anche
ludiche. Ma i più gettonati sono comunque la
caccia al tesoro e i giochi con l'acqua, dove
tutti sono coinvolti, anche i monitori, direzione
compresa.
Questo primo turno di colonia si è svolto in
generale con prevalenza di bel tempo. Nelle
giornate particolarmente calde, oltre alle numerose attività sono state orgnaizzate delle belle passeggiate con pic-nic e bagni nel
fiume. Soprattutto in caso di bel tempo vien
data la precedenza alle attività fisiche proprio
per permettere ai ragazzi di godere appieno
dell'ambiente e della possibilità di giochi in
spazi grandi.
Casa S. Angelo Sonogno
Vacanze tutto l'anno
I
l Comune è raggiungibile con mezzi privati e pubblici, dopo aver percorso tutta la comoda strada cantonale che da
Gordola attraversa tutti gli altri villaggi della
Valle.
È un villaggio di montagna, immerso nella
natura.
Durante il periodo estivo c'è la possibilità
di compiere belle escursioni lungo sentieri in
fondovalle ed in montagna, o praticare tennis
su 2 campi.
Per chi vuole compiere attività sportive
all'aperto, durante il periodo invernale, c'è la
possibilità di praticare il pattinaggio (pista di
ghiaccio artificiale) presso il Centro sportivo
di Sonogno e lo sci di fondo (piste per una
lunghezza complessiva di 7 km).
Che cosa è piaciuto
di questa vacanza a
Valentina, 12 anni di
Chiasso, per la prima
volta in colonia con il
fratello Giona di 11
anni. «È stato molto
bello perchè ho trovato veri amici e dei
monitori molto bravi.
Tutto è buono e la
cucina ottima. Dopo
la colonia un pò di
mare e poi...si torna a scuola».
non ci sono troppi obblighi e si fanno tante attività interessanti e divertenti. Faccio parte della squadra dei fantasmi, abbiamo vinto quasi
tutto, siamo forti e io ne sono orgoglioso».
Visto il buon esito di questo turno consigliamo a tutti quanti non hanno mai fatto un'esperienza di vacanza in colonia e desiderano passare due settimane piacevoli e intriganti, di
lasciarsi tentare.
È veramente una bella opportunità... pensateci. Elia, 12 anni viene dal Canton Zugo
ed è in colonia con
il fratello Nathan di
8 anni. «Anche per
noi è il primo anno.
È bello e mi diverto. L'ho saputo da
un amico e sono
contento di averlo ascoltato. È una
colonia di vacanze,
Per gli amanti della natura e dell'architettura
rurale è possibile compiere lunghe camminate e visitare il tipico villaggio vallerano che
presenta intatte diverse caratteristiche del
passato.
A Sonogno, caratteristico paese in Val Verzasca (Ticino) l'associazione Centri di vacanza Leone XIII dell'OCST gestisce un centro di
vacanza montano.
La struttura, moderna e ben attrezzata,
(pensata anche per persone disabili) può
ospitare gruppi fino ad un massimo di 100
persone ed è agibile tutto l'anno.
Le camere sono a 6 letti ed alcune sono a
due letti. La cucina è moderna e ben attrezzata. È disponibile una sala polivalente di 200
posti dotata di apparecchiature audiovisive.
È possibile prenotare dei soggiorni per piccoli o grandi gruppi, per periodi corti, medi o
lunghi, ad un prezzo accessibile a tutti. Per ulteriori informazioni:
Responsabile Paola Mauri
tel. 091 921 15 51
fax 091 923 53 65
AAPI
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Età d'argento, a cura dell’Associazione Anziani Pensionati Invalidi
E
23 luglio 2009 il Lavoro
L'argomento
Godersi il sole ma...
I
l sole ha un effetto benefico
sull’organismo anche per persone della Terza età. Alcune sue
componenti però – i raggi ultravioletti A e B (UVA e UVB) - aggrediscono
la pelle e, in dosi eccessive, possono
provocare gravi danni cutanei. È oramai assodato che le scottature solari
fanno invecchiare prematuramente la
pelle e causano lesioni irreversibili.
È quindi importante adottare alcune
precauzioni:
Restate all’ombra tra le 11.00 e le
15.00, ossia quando l’irradiazione solare è più intensa.
Tenete presente che l’acqua, la
neve o la sabbia chiara riverberano i
raggi del sole e rafforzano la loro azione.
Indossate un cappello a larga tesa
che protegga il viso, la nuca e gli occhi, come pure degli occhiali da sole
con filtro che assorbe il 100% dei raggi UV (chiedete consiglio all’ottico).
Se avete la pelle delicata, indossate una maglietta o una camicia a
maniche lunghe e dei pantaloni lunghi. Certe materie tessili filtrano i raggi
ultravioletti.
Applicate sulle parti esposte del
vostro corpo un filtro solare con elevato indice di protezione. Non dimen-
ticate di ripetere l’applicazione prima
che il filtro perda la sua efficacia o
dopo il bagno. Tenete presente che
l’immersione in acqua non protegge
dai colpi di sole.
Il vostro indice di protezione solare- ossia il periodo durante il quale la
vostra pelle può esporsi al sole senza
scottarsi- dipende dal vostro tipo di
pelle. Chiedete consiglio al farmacista
o al droghiere.
Esponetevi al sole gradualmente e
seguite le raccomandazioni dell’Ufficio federale della sanità.
Non rinunciate però al sole per paura
di lesioni cutanee. Un’esposizione di
breve durata anche se limitata al viso,
alle mani e alle braccia, è molto benefica per la salute. Infatti la vitamina D
che assorbiamo attraverso gli alimenti
è solo un precursore e viene attivata
per azione dei raggi ultravioletti. Questa sostanza svolge un ruolo determinante nella formazione delle ossa.
Buona estate a tutti!
(Tratto dalla guida pratica
della Croce Rossa Svizzera)
Date da ricordare
Gita cantonale AAPI
A tutte le amiche e gli amici delle sezioni AAPI
del Locarnese, Luganese, Mendrisiotto, Tre Valli e Bellinzonese
Siamo lieti di invitarvi alla
GITA CANTONALE AAPI
Mercoledì 9 settembre 2009
A CREMONA-BUSSETO
Una giornata all’insegna della musica che comprenderà una sosta a Cremona per la
Santa Messa in cattedrale, una breve visita alla città e pranzo in un ristorante tipico.
Trasferimento poi a Busseto e visita al museo Verdi e ai giardini annessi.
Le iscrizioni, presso i segretariati regionali, sono aperte sino al 31 luglio
(tel 091. 910.20.21). La quota di Fr. 75.- comprende il viaggio in bus Granturismo, il pranzo con ¼ di vino e ½ di acqua compresi, l’ingresso con visita
guidata alla “Villa Museo Verdi (compreso i giardini) e l’accompagnatore per
tutto il giorno.
1° agosto 2009 al San Gottardo e
6 settembre 2009 a Locarno. Due
appuntamenti da non mancare
per testimoniare la nostra identità!
1° agosto: il Natale della Patria
al San Gottardo. Commemorazione della Diocesi, organizzata dalla Parrocchia di Airolo.
6 settembre: Piazza Grande a
Locarno. Commemorazione del
pellegrinaggio mariano svoltosi
nel 1949. Ore 15.00 Santa messa
celebrata dal Mons. Vescovo.
Età d'argento, a cura dell’Associazione Anziani Pensionati Invalidi
T
23 luglio 2009 il Lavoro
AAPI
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Sezione Mendrisiotto
Dal San Salvatore al lago Ceresio
CARLO FONTANA
U
na piacevole giornata di sole
ha favorito la gita della sezione AAPI del Mendrisiotto
di giovedì 18 giugno, con meta San
Salvatore e un riposante giro sul lago
nel pomeriggio.
Un torpedone al completo non è
stato sufficiente ad accogliere, per
ragioni logistiche, tutti i soci iscritti a
questa passeggiata. Saliti con la ripida funicolare, sulla terrazza sopra la
chiesina dedicata a San Salvatore, ci
attendeva una vista a 360 gradi su tutto il Luganese incorniciato dalle creste
montuose, con uno strapiombo sulla
strada di Capo San Martino.
Ha seguito poi la visita della chiesetta carina, pulita e composta, con le
spiegazioni dell’amico Pietro Vignutelli che ci ha messo il cuore nel suo
dire, legato da tanti anni quale «cerimoniere» della benemerita Confraternita fondata fin dal secolo XVI.
Altra visita interessante al museo sotto la chiesa tra il verde del bosco, con
numerose sculture, quadri antichi di
numerosi autori e documenti religiosi
legati alla chiesa e alle attività della
Confraternita.
È poi seguito un gustoso pranzo al ristorante Vetta, ben servito e poi la discesa
verso il Lago Ceresio,
dove ci attendeva il
battello che ci portava sulle placide onde
per un bel giro riposante fino a Gandria e
Campione d’Italia.
Una bella giornata
in compagnia, apprezzata da tutti i soci
AAPI.
Arrivederci ai prossimi appuntamenti in
programma!
Sezione del Bellinzonese
Agenda
Conosci il tuo paese
Bellinzona
Venerdì 28 agosto visita ai Grotti
di Cama. Ritrovo ore 15.30 presso
il posteggio vicino uscita autostrada
a Roveredo. Visita guidata ai grotti
con il signor Dante Peduzzi. Seguirà spuntino ai grotti (piatto misto di
salumi e formaggio). Costo Fr. 25
(bibite incluse). Per iscrizioni e trasporto telefonare a Tatiana 091 829
20 05 o 079 756 55 00.
Q
ualcuno aveva detto: «Sappiamo dove sono Pukhet o
le Maldive, ma conosciamo
troppo poco il nostro Ticino».
ma copia dell’originale di Leonardo da
Vinci, dipinto in Santa Maria delle Grazie a Milano, e la chiesa conventuale di
Santa Maria Assunta al Bigorio.
Così abbiamo scelto come itinerario
della nostra gita del 10 giugno, la Capriasca e la Valcolla.
Non è mancata la parte gastronomica, gustata al Ristorante Campana di Maglio di Colla, dove abbiamo
apprezzato pure il piacere del trovarci
assieme, scambiando quattro chiacchiere e dando sfogo alle nostre qualità canore, trascinati dai nostri musicisti Rita e Bruno.
Alla prossima! SF
Abbiamo ammirato il dolce paesaggio prealpino, con i piccoli villaggi incastonati nel verde lussureggiante del
bosco di latifoglie e visitato due gioielli
dell’arte religiosa ticinese, ossia il cenacolo di Ponte Capriasca, fedelissi-
Locarnese
Martedì 15 settembre gita in treno
a Santa Maria Maggiore. Visita del
Museo dello Spazzacamino, pranzo
e rientro nel pomeriggio. Per ragioni
organizzative gli interessati devono
iscriversi entro il 31 luglio telefonando al no. 091 751 3 052.
AAPI
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Età d'argento, a cura dell’Associazione Anziani Pensionati Invalidi
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23 luglio 2009 il Lavoro
Soggiorni AAPI 2009
Allegre vacanze a Flims
S
iamo un gruppo di anziani e
pensionati dell'AAPI che ha
trascorso dei giorni indimenticabili a Flims, nell'accogliente e confortevole albergo «Curtgin».
La compagnia è stata meravigliosa
sotto ogni aspetto, ci siamo divertiti
passeggiando e conoscendo magnifici posti: Laax turistica località sportiva, Falera ridente paesino montano da
cui si gode un panorama sulla valle del
Reno, Flims ora diventato più tranquillo, grazie alla nuova galleria di transito
e poi l'azzurro Caumasee, stupenda
oasi tra le estese pinete; insomma vacanze ideali per chi desidera tranquillità, moto e riposo.
Alla sera, simpatici incontri con Gianna ..., film, documentari e tombole!
È regnata nel gruppo
una simpatica amicizia,
con nuove conoscenze
e tanta allegria!
Siamo pure stati favoriti dal tempo che
ci ha permesso tutti i
giorni di organizzare
passeggiate piacevoli
e interessanti.
Tutto questo grazie
alla Associazione AAPI
con il responsabile del
soggiorno Carlo Fontana, che ringraziamo, per come ha svolto il suo compito.
In questo gruppo la terza età ci è
sembrata una seconda giovinezza!
Sezione Luganese
Visita al museo della radio a Rivera
L
a sezione di Lugano è stata
recentemente in visita al museo della radio a Rivera. L'incontro ha suscitato molto interesse
fra i partecipanti. Infatti è stato possibile conoscere la Storia della radio da
Guglielmo Marconi (1895) ad oggi ed
ammirare l'esposizione di ricevitori
radio, parti di trasmettitori, apparecchi di misura, ecc come la biblioteca
di tecnica e della storia della radiocomunicazione. Grazie di cuore all'Associazione
AAPI, sperando che il soggiorno a
Flims si ripeta anche l'anno prossimo!
Una partecipante a nome di tutti
Pagina a cura di Slavko Bojanic
23 luglio 2009 il Lavoro
Info Balcani
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Iz «Bosone»
«Obiljezena godisnjica stradanja u Srebrenici»...
Obiljezena godisnjica stradanja u Srebrenici
Zemlja je smrtnim
sjemenom posijana
Ali smrt nije kraj Jer
smrti zapravo i nema
I nema kraja Smrću je
samo obasjana
Staza uspona od gnijezda
do zvijezda
(Mehmedalija Mak Dizdar)
U
subotu u 20 h, 11. jula 2009, u prostorijama bošnjačkog udruzenja
«Bosona» u Mezzovicu nije se puno
pričalo. Nije ni trebalo. Osjećala se samo tuga.
Zrak je mirisao na krv srebreničkih zrtava. Voda
je imala okus suza srebreničkih majki, sestara,
supruga. Posjetioci, koji su se iskupili da odaju
počast ljudima koji su prije četrnaest godina
zvjerski ubijani i ženama kojima je čast oduzi-
mana na najbrutalniji mogući način, bili su skamenjeni slušajući svjedočanstva preživjelih.
Nije trebalo puno riječi da se opišu užasi kroz
koje su prošli. Nakon kratkog uvoda, nastavilo se sa projekcijom filma «Rezolucija 819» G.
Battijatija, i završilo iščitavanjem «Pisma srpskom prijatelju» Emira Suljagića, te priznanja
Dražena Erdemovića, zločinca iz Srebrenice.
Kao i svake godine 11. jula, i ove godine u
Srebrenici su ukopani posmrtni ostaci identifikovanih žrtava. Ove godine njih više od 500,
među kojima i nekolicina dječaka koji su 1995
godine imali samo 14 godina. Podsjećamo:
u Srebrenici su od 11. do 16. jula 1995 godine vršena masovna sistematska smaknuća
bošnjačkih muškaraca svih uzrasta, i silovanja
bošnjačkih žena. Još uvijek nije pokopano svih
8000 i više žrtava. Bošnjačko udruženje Bosona, iako još u povoju, osjećalo se dužnim da
PODGORICA:
BiH
«meko š» i «meko ž»
Pasoši
N
ovi crnogorski pravopis imat će 32
slova i temeljit će se na načelu «piši
kao što govoriš, a čitaj kako je napisano», rekao je crnogorski ministar obrazovanja i znanosti Sreten Škuletić prigodom
predstavljanja novog pravopisa. Škuletić je
novinarima u petak rekao da su uvedena dva
nova slova «meko š» i «meko ž», dodavši da
su «prihvaćene sve inačice, i đ i dj, i đevojka i
djevojka, i ćerati i tjerati, i śekira i sjekira».
«Model za crnogorsku standardno-jezičku
normu je zajednički i opći jezički sloj koji pripada svim autohtonim crnogorskim građanima
... ijekavica je normativna, u skladu s crnogorskom tradicijom i suvremenom upotrebom»,
navodi Škuletić.
On ističe da se pravopisom crnogorskog
jezika neće provoditi jezička arhaizacija, niti
će se njime normirati lokalizmi, dijalektizmi i
provincijalizmi te da u svemu ostalom neće
se odstupati od pravopisa srpskohrvatskog
književnog jezika, koji je do sada bio u upotrebi u Crnoj Gori. (Hina)
SLOVENIJA
OD 01.07. NOVA CIJENA VINJETA U SLOVENIJI
Od 01. jula 2009 godine na slovenačkim cestama
stupila je na snagu nova cijena naljepnica (vinjeta) za korištenje autocesta za putnička vozila.
Teretna vozila i dalje plaćaju cestarinu na naplatnim kućicama, s tim da je od 01.07. 2009. došlo
do poskupljenja, koje na nekim odsjecima iznosi
i do 40%.
Cijene vinjeta za putnička vozila su
sljedeće: za 7 dana: 15 EUR ; za mjesec dana:
30 EUR; za godinu dana: 95 EUR
Cijene vinjeta za motocikle su sljedeće: za 7
dana: 7,50 EUR ; polugodišnja: 25 EUR ; godišnja:
47,50 EUR
ovaj dan obilježi
i sjeti se žrtava
srebreničkog
genocida. Toliko
smo im dužni. I
ne samo. Svake
godine udruženje
preuzima obavezu da svoje članove okupi i podsjeti ih na
ono sto su srpski vojnici uradili 11. jula 1995
godine.
U ime budućih generacija. Da se zlo ne ponovi. Trebamo pamtiti i sjećati se, ali ne mrziti. To
ćemo ostaviti onima sličnim zlikovcima koji su
počinili zločine u Srebrenici.
Neka je vječni rahmet žrtvama, a preživjelima
sabur i snaga da nastave svoj život sjećajući se
svojih najmilijih.
AMBASADA BiH
RADE ŠEGRT
A
ko je BiH u nečemu šampion, to je
sigurno u sposobnosti da do kraja
zakomplikuje dobre zamisli.
Primjer za to je novi način izdavanja pasoša
i predaja zahtjeva za lična dokumenta, koji je,
osim što je neophodan kako bi se BiH jednog
dana našla na bijeloj šengen listi, trebalo da
skrati muke građanima u borbi s administracijom i mukotrpnim vađenjem papira.
Nažalost, više nego nesrećno je izabran
trenutak kada će se krenuti s testiranjem novog sistema. Ako se može govoriti o «špicu»
kada raste potreba za novim dokumentima,
produžavanjem starih i zahtjevima za nove - to
je upravo početak ljetne sezone.
Baš ovih dana na hiljade naših ljudi iz inostranstva koristi svoje godišnje odmore kako
bi došli u BiH i obnovili svoje pasoše i druga
dokumenta, te riješili razna imovinskopravna
pitanja. Takođe, većina ljudi se pred godišnji
odmor sjeti da im je istekao pasoš.
Tako su se svi oni koji su mislili da će zahtjeve za nova dokumenta predati u periodu od
26. juna do 6. jula prevarili.
VAŽNO OBAVJEŠTENJE ZA JAVNOST
Prelazak na novi sistem Civilnog
registra i biometrijskih putnih isprava BiH
Zbog prelaska na novi sistem Civilnog registra i
biometrijskih putnih isprava BiH, sva diplomatsko-konzularna predstavništva BiH prestaju sa
primanjem zahtjeva za izdavanje putnih isprava
po starom sistemu, zaključno sa petkom, 26.
juna 2009. godine u 20:00 sati.
Diplomatsko-konzularna predstavništva BIH će
sve zahtjeve za izdavanje putnih isprava koji se
dostave po isteku ovog roka vratiti podnositeljima zahtjeva sa popratnom dokumentacijom, kao
i novcem uplaćenim za konzularnu taksu.
Od 6. jula 2009. godine počet će se sa akvizicijom biometrijskih podataka za putne isprave u
Ambasadi BiH u Beču i generalnim konzulatima
BiH u Minhenu, Štutgartu, Frankfurtu i Čikagu.
MINISTARSTVO VANJSKIH POSLOVA BOSNE I HERCEGOVINE URED ZA ODNOSE SA JAVNOŠĆU
25.06.2009: OBAVIJEST!
Čak i oni koji su s nestrpljenjem čekali 6. juli
mogli su na taj dan samo da poljube vrata
CIPS-a, jer kao što je i bilo za pretpostaviti javili su se tehnički problemi.
Pošto kod nas sve kasni, nejasno je što se sa
puštanjem u rad novog sistema nije sačekala
jesen. Ovo nas vraća na početak i pitanje
odakle talenat u ovoj zemlji da se jednostavne
stvari stalno komplikuju.
Poštovani,
Obavještavamo vas da od dana, 01.07.2009.
godine počinju da funkcionišu novi sistemi Civilnog registra i biometrijskih putnih isprava Bosne i Hercegovine. Sva diplomatsko-konzularna
predstavništva Bosne i Hercegovine, pa tako i
Ambasada Bosne i Hercegovine Bern, do daljnjeg,
prestaju sa zaprimanjem zahtjeva za izdavanje
putnih isprava od petka, 26.06.2009. godine.
18
Sindacato Interprofessionale - Pagina a cura di Angela M. Carlucci*
23 luglio 2009 il Lavoro
Industria alberghiera e della ristorazione svizzera: nuovo CCL
Cambiamenti essenziali
per tutto il settore
Sotto il motto «bene per tutti» hanno
agito i partner sociali nell’elaborare il
nuovo contratto collettivo del settore
alberghiero e della ristorazione. Per le
collaboratrice e i collaboratori, i miglioramenti essenziali si sono concretizzati
in: un orario di lavoro chiaro, nella sicurezza, nei salari ed in modo particolare
sulla formazione professionale che, sicuramente, genererà grossi vantaggi
per tutto il settore.
MAGDALENA BERTONE*
L’
obiettivo più importante per tutti
i partner sociali è stato quello di
elaborare un contratto collettivo
veramente nuovo ed innovativo per valorizzare l’immagine del settore alberghiero e della
ristorazione.
Con circa 200 000 collaboratori, dei quali
circa 120 000 collaboratrici un gran numero di
donne e 30 000 imprenditori, il settore alberghiero e della ristorazione è uno di più grandi
ed importanti dell’economia Svizzera.
Dopo due anni di intense trattative, finalmente, nel dicembre 2008 le parti sociali hanno
trovato un punto d’incontro per sottoscrivere il
nuovo contratto collettivo. A causa dell’attuale
crisi economica i partner sociali hanno concordato che il nuovo sistema salariale entrerà in
vigore solamente dal 1° gennaio 2012.
Anche questo è un segnale forte della buona
collaborazione tra i partner sociali.
I rinnovamenti più importanti del contratto
sono:
Sostenere i costi della formazione professionale e promuoverla molto intensamente
Regole chiare per avere sicurezza e fiducia tra i collaboratori e i datori di lavoro
Maggiori controlli nell’ambito degli orari di
lavoro in modo che gli straordinari, e non solo,
siano pagati. Nel contratto collettivo attuale,
gli straordinari devono essere compensati con
tempo libero di pari durata entro un termine
ragionevole. Se tale compensazione non fosse
possibile, gli straordinari devono essere pagati
al più tardi alla fine del rapporto di lavoro. In
questo modo il pagamento degli straordinari
viene spesso posticipato e il numero delle ore
si cumula. Il montante dovuto frequentemente
diventa un problema finanziario per il datore di
lavoro. Di conseguenza spesso gli straordinari
non vengono pagati e così si sviluppava il lavoro gratuito.
Grazie ad una maggiore professionalità:
Le collaboratrici e i collaboratori avranno
salari più alti e saranno meglio apprezzati grazie alle loro aumentate capacità.
GIi imprenditori potranno offrire alla propria clientela servizi più elevati.
I clienti saranno più soddisfatti dei servizi
ricevuti.
L’obbligatorietà generale, decretata dal Consiglio federale, assicura che il nuovo contratto
collettivo «bene per tutti» sia obbligatorio per
200 000 collaboratori e 30 000 imprenditori del settore alberghiero e della ristorazione
Svizzera. Il nuovo contratto collettivo, grazie ai
suoi punti innovativi, offre una buona opportunità per posizionare positivamente il settore
alberghiero e della ristorazione Svizzera.
Grazie ad un dialogo costruttivo con i
partner sociali, siamo certi di riuscire a valorizzare l’immagine del settore e a dare la
giusta competitività anche a livello internazionale, che è un aspetto importante nell’era della
globalizzazione.
*Vicepresidente Syna
Responsabile del Settore terziario
Settore ristorazione, Katja Fuchs
23 luglio 2009 il Lavoro
Pagina a cura di Angela Carlucci* - Sindacato Interprofessionale
19
WINTERTHUR: Convegno su doppia cittadinanza e identità trasformate
Auspicata una società del rispetto
verso il diverso
Le persone con retroscena migratorio
percepiscono con sensibilità più forte
il cambiamento sociale. Una nuova cittadinanza non crea ancora una nuova
identità individuale.
«Biografie transnazionali» relativizzano
le appartenenze nazionali, giustificano
ulteriori identità. La vera sfida è formare una società che si costruisce sul
«rispetto» altrui. Un contributo importante è costituito dagli impulsi religiosi
nei servizi pastorali. Questo è quanto si
è manifestato nel convegno sulla doppia cittadinanza che ha avuto luogo nel
mese di maggio a Winterthur. Gli organizzatori erano istituzioni italiane di
Winterthur e Sciaffusa.
Nella foto: da sinistra, lo storico e teologo Alois Odermatt, la giurista Cristina
Micieli, Angela M. Carlucci del sindacato Syna e il Prof. Sandro Cattacin, direttore del settore di sociologia all’università di Ginevra.
ALOIS ODERMATT*
Sviluppo stimolante nella popolazione immigrata
Il relatore principale è stato il Prof. Sandro
Cattacin, direttore del dipartimento di sociologia all’università di Ginevra. Proviene dalle parti di Padova, è cresciuto a Zurigo ed è oggi un
ricercatore e pubblicista nel campo dell’emigrazione e delle minoranze. Egli ha fatto il punto sul cambiamento dell’appartenenza, dalla
Seconda guerra mondiale ad oggi.
All’inizio la formazione dell’identità si formava
tramite il lavoro (Fordismus). La forma di organizzazione nell’emigrazione era di tipo sindacale. La «logica del lavoro» definiva anche
un eventuale conversione in una nuova cittadinanza.
Negli anni '80 il modello di produzione è
andato in crisi e la globalizzazione ha creato
nuovi collegamenti. Gli immigrati hanno iniziato a creare autosufficientemente delle «isole
di identità» nelle quali portavano sempre più
caratteristiche regionali e individuali. Il sogno
diventò piano guida di una «società multiculturale». Dal 1992 è diventata possibile la doppia
cittadinanza.
Cultura e riconoscenza
Oggi stiamo vivendo un nuovo cambiamento. Ci troviamo di fronte a evidenti abbinamenti nazionali. Le identità personali si allargano
e si moltiplicano. In questo modo è da capire
l’affermazione «in fondo non sono né svizzero
né italiano.» La vera sfida però è altrove: come
sviluppiamo una cultura di riconoscenza e di
solidarietà? In ciò, ci sorprende come vengono
sostenute le risorse trasmesse dalla seconda e
terza generazione.
Molteplici esperienze nella formazione
dell’identità
La «tavola rotonda» è servita per uno scambio
di esperienze. Sotto la guida di Mons. Antonio
Spadacini, che è stato Delegato Nazionale della conferenza Episcopale per la Pastorale dei
fedeli di lingua italiana in Svizzera, si è discusso con il relatore principale professor Cattacin,
Angela M. Carlucci del sindacato Syna, la giurista Cristina Micieli e lo storico -teologo Alois
Odermatt.
Fredy Isler ha portato i saluti dell’Esecutivo
della Corporazione Cattolica del cantone di
Zurigo. Il presidente della Kirchenpflege Peter Allemann (primo presidente del sindacato
Syna) ha parlato a nome della Kirchgemeinde
di Winterthur.
Il microfono «volante» ha raggiunto un gran
numero di presenti in sala che hanno preso
la parola. È stato visibile come la Parrocchia
personale di lingua italiana - S. Francesco - di
Winterthur, si fosse trasformata in un punto
d’incontro di biografie transnazionali. La cultura italiana, nota per la scioltezza di comportamento, attira anche molti giovani svizzeri che
trovano in essa un supplemento o un’alternativa allo stile di vita delle loro parrocchie.
Il prof. Cattacin ha sottolineato che proprio
questo instaura una sfida, dando vita a quel-
la società di rispetto e di gratitudine verso il
diverso.
Un partecipante ha espresso la richiesta che i
diritti fondamentali di ogni persona, preesistenti alla formazione delle varie nazioni, vengano
riconosciuti più che concessi benignamente
dalla comunità politica Svizzera, superando,
così, le norme disciplinari che spesso non
sono più attuali nel loro valore originario.
* Storico e teologo
20
Sindacato Interprofessionale - Pagina a cura di Angela M. Carlucci*
23 luglio 2009 il Lavoro
Syna - 6 settimane di vacanza per tutti
L’iniziativa è accettata!
L’iniziativa «6 settimane di vacanza per
tutti» è stata accettata con un totale di
107'639 firme dalla Cancelleria federale. Questa ottima notizia gratifica il sindacato interprofessionale Syna, Travail.
Suisse, l’organizzazione indipendente
delle lavoratrici e dei lavoratori e le sue
federazioni affiliate.
KURT REGOTZ*
C
on un totale finale di ben 107'639 firme dichiarate valide, l’iniziativa popolare «6 settimane di vacanza per
tutti» è stata accettata in data 15 luglio 2009.
Syna, sindacato interprofessionale e Travail.
Suisse si rallegrano del risultato e sono desiderosi di cominciare al più presto il dibattito a
livello politico. La Cancelleria federale ha dato
il via libera al Consiglio federale e al Parlamento di discutere dell’iniziativa. I temi, punti culminanti dell’iniziativa «6 settimane di vacanza
per tutti», quali la massa di lavoro e il riposo
sono finalmente stati integrati nell’agenda politica.
Tutte le persone attive in Svizzera devono
poter permettersi una pausa sufficientemente
lunga per recuperare le forze, oramai esaurite,
da un carico di lavoro costantemente in aumento negli ultimi vent’anni. Il ritmo, la densità dei compiti portati a termine e la flessibilità
sempre più richiesta creano una grave situazione di stress a più della metà delle persone
attive e queste ne soffrono.
Questo stato di cose è inaccettabile ed è
quindi ancora più necessario che le esigenze
minime legali siano adattate alla realtà quotidiana del mondo del lavoro odierno e che le
vacanze annuali passino da 4 a 6 settimane.
Stimolante per le imprese/ Per le nostre imprese
Numerosi imprenditori comprendono la necessità e l’utilità di un’estensione delle vacanze e hanno già concordato con noi, i sindacati,
dei regolamenti progressisti in merito. Ma le
convenzioni collettive di lavoro di una numerosa quantità di settori non ci sente molto da
questo lato. La generalizzazione dell’aumento delle vacanze permetterebbe di ristabilire
l’uguaglianza.
6 settimane di vacanza per tutti!
Syna ha depositato, venerdì, 26 giugno 2009,
insieme alle altre federazioni affiliate a Travail.
Suisse, l’iniziativa «6 settimane di vacanza per
tutti» con circa 108'000 firme dichiarate valide. L’iniziativa vuole aumentare a 6 settimane
il diritto minimo di vacanze annue fissato dalla
legge.
Come l’iniziativa per degli assegni familiari
per i bambini più equi, anche l’iniziativa «6 settimane di vacanza per tutti» è molto stimolante. Abbasso il conservatorismo vogliamo partecipare all’elaborazione di condizione di vita e
di lavoro avanguardista.
Stimolante per la salute /Per la nostra salute
Le esigenze, la pressione e lo stress sono in
crescita continua nel mondo del lavoro. La crisi rende il lavoro opprimente. Per questo un
supplemento di vacanze sarebbe un efficace
ricostituente per la salute delle lavoratrici e dei
lavoratori.
Stimolante per la società/Per la nostra società
Un’estensione delle vacanze significa equilibrare il carico di lavoro concedendo più giorni
completi di congedo. Ciò vuol dire anche più
tempo per la famiglia, tra genitori e figli, più
tempo per le amicizie e per l’inserimento sociale. Un aumento delle vacanze rinforza la coesione sociale.
Stimolante per la creazione di posti di lavoro/ Per i nostri posti di lavoro
Molte lavoratrici e molti lavoratori preferiscono dei giorni di congedo pagati alla riduzione
del tempo di lavoro settimanale. In questo caso
le stesse persone eseguono la stessa quantità
di lavoro in minor tempo. Ora un aumento delle
vacanze permetterebbe l’assunzione di nuove
forze lavoro e impedirebbe le compressioni di
personale. Un aumento delle vacanze è dunque necessario per assumere e mantenere il
più gran numero di collaboratori.
Stimolante per la produttività/ Per la nostra
produttività
Da un punto di vista puramente contabile,
una settimana di vacanza supplementare costa all’incirca il 2,3%. Una visione più globale
del problema l’otteniamo solo allontanandoci
dalle pure cifre: delle vacanze supplementari
significano un aumento della produttività. In
effetti, delle collaboratrici e dei collaboratori freschi e disponibili, che lavorano meglio e
più velocemente, meritano senza alcun dubbio
delle vacanze supplementari.
Sei settimane di vacanza per tutti in Svizzera
Sei settimane di vacanza: progresso in
Svizzera.
* Presidente Syna
Attualità sociale
23 luglio 2009 il Lavoro
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Pietro e Paolo
Due grandi Santi nella storia della Chiesa
ANTONIO SANNA
O
gni città, ogni paese ha il suo patrono da venerare e quasi sempre si
identifica con la chiesa storicamente principale.
Basti pensare a Roma per il culto di San Pietro, a Venezia per quello di San Marco. a Milano per Sant'Ambrogio, a Como per Sant'Abbondio. Anche qui dove abito, a ridosso della
frontiera, abbiamo i nostri patroni e di che caratura! Niente meno che Pietro e Paolo.
Parlando di Pietro non posso fare a meno di
ricordare il romanzo che Sienkiewicz intitolò
«Quo vadis» usando la domanda che l'Apostolo rivolge a Cristo apparsogli sulla via Appia
e la cui risposta lo fa tornare a Roma da lui
abbandonata per sfuggire alla persecuzione di
Nerone. E il pensiero mi porta al massimo tempio della cristianità, alla basilica fondata sul
suo nome, alla piazza del martirio. Ed ancora,
da un maggior approfondimento culturale sulle
radici cristiane, prendere coscienza del ruolo di
Pietro che sottoscrive il primo documento ufficiale uscito dall'assemblea di Gerusalemme,
opera in sintonia con gli «inviati» confermandone l'attività. Insegna, corregge, guarisce e
porta in prima persona la responsabilità delle
comunità predicando dalla Giudea alla Samaria. In particolare fanno riflettere le due lettere
che l'apostolo scrive da Roma: la prima rivolta ai cristiani dell'Asia Minore basata sul tema
della Speranza e avverte: rendere onore a tutti,
esercitare l'uguaglianza, avere timore di Dio e
rispetto verso l'autorità. La seconda mette in
guardia i cristiani dell'Asia da chi abbandona
la Fede, invita a distinguere i falsi maestri introdottisi nella comunità, confuta gli avversari.
È in sintesi il manifestarsi del primato che Gesù
diede a Pietro ricomparendo sulla riva del lago
agli Apostoli, dopo la resurrezione e mangiando con loro.
Passando alla figura di Paolo mi torna alla
mente un momento del viaggio come animatore di pellegrinaggi organizzato sulle orme
deII' Apostolo delle genti da Salonicco ad Atene negli anni '90. Assistevamo alla Messa che
il nostro assistente spirituale aveva scelto di
celebrare davanti alla tribuna dove Paolo dovette affrontare le accuse del console romano
Gallione. La lettura di quel capitolo degli Atti,
tra ciò che restava dello storico agorà, pervase tanto l'animo degli astanti da leggere la
commozione sul volto di tutti. La personalità di
Paolo si forma nella sue radici familiari e storiche. Dalla sua famiglia eredita la forte identità ebraica e dalla città di nascita l'impulso a
ricercare sempre nuove frontiere. Egli guarda
alle regioni occidentali dell'impero dall'Asia
minore alla Macedonia all'Acaia fino a Roma.
Arrivare alla capitale è il suo obiettivo anche se
la sua evangelizzazione mira alla Spagna; ma
un tribunale romano il 29 giugno del 67 d.C.
lo condanna a morte per decapitazione. Paolo
di Tarso può essere considerato il più grande
missionario di tutti i tempi. Diffuse il messaggio
evangelico nel mondo mediterraneo di allora
con i suoi 4 viaggi apostolici, con le sue 14
lettere rivolte alle diverse comunità cristiane ed
ai suoi discepoli; con le sue parole ha tessuto
vangelo e storia. Viene da chiedersi come abbia potuto fare tutto ciò se non lo si riferisse
alla luce divina che lo accecò sulla via di Damasco cambiando il corso della sua vita.
Che coppia straordinaria di Santi! Molti i dipinti della tradizione cristiana che si ispirano
a questi padri della chiesa, soprattutto visti
singolarmente, quali quelli del Caravaggio o
del Perugino. Meno facile trovarli assieme su
unica tela, ma si possono vedere a Brera, a
Verona a Barcellona. Nella chiesa cinquecentesca della Madonna della Porta in Lavena c'è
una icona di Jonescu raffigurante i due apostoli che si abbracciano.
Chi gli scorsi giorni ha festeggiato questi patroni lo ha fatto in concomitanza con la chiusura dell'anno paolino per il bimillenario della
nascita di Paolo di Tarso.
Si è parlato troppo di lui e poco di Pietro?
La commemorazione di uno richiama anche
storicamente l'altro, accomunati entrambi
dal martirio ma anche dalla luce di Cristo che
colpisce Paolo sulla via di Damasco e induce
Pietro, in fuga dalle persecuzioni, a tornare sui
suoi passi. Memorie nostre
In ricordo di Lino Arrigoni
I
l 3 luglio ad Arzo è deceduto Lino Arrigoni, già funzionario postale, apprezzato
per il suo ordine e la sua precisione quale
buralista a Morbio Inferiore.
Il caro Lina merita una particolare citazione su «Il lavoro» essendo stato un fedele e
convinto propugnatore dell'ideale cristianosociale nel settore delle allora PTT. Fu, infatti,
attivo nel settore degli impiegati federali, che
negli anni 50 era costiuito da un piccolo ma
pugnace gruppo guidato e incoraggiato dal
compianto sindacalista Francesco Masina.
Con il trascorrere degli anni, i postelegrafonici
cristiano-sociali aumentarono il loro effettivo
guidati da Emilio Ferretti, appunto, con il sostegno di Lino Arrigoni.
Tempi difficili, che richiedevano coraggio e
soprattutto convinzione nei nostri ideali. Vennero poi a dare manforte Dante Pani e Fausto Pianca, che erano rientrati a Lugano dopo
i consueti, a quei tempi, anni di lavoro negli
uffici della Svizzera interna.
A questi pionieri si aggiunsero, tra gli altri, Luigi Bernardoni, Sandro Verda e Paolo Gauchat.
Il buon seme germogliò e nel 1956 fu fondata
la sezione di Lugano, staccatasi da quella di
Bellinzona, già esistente dal 1951. Queste due
sezioni comprendevano i soci del Sopraceneri,
rispettivamente del Sottoceneri.
Lino Arrigoni fece parte del comitato del Sottoceneri e nella nostra mente è rimasta impressa l'assiduità del caro Lino, sempre presente
alle sedute di comitato. Questo suo impegno
avrà certamente contribuito a procurargli il
premio eterno.
Alla vedova signora Pierina, ai figli Marisa,
Mauro, Arnoldo e Angelo, al fratello don Angelo, alla cognata Lina Mona e ai parenti tutti,
presentiamo i sensi del nostro cordoglio.
Riposa in pace, caro Lino!
a.pe
Anniversari
t a sette anni dalla scomparsa, 18 luglio 2002, ricordiamo con affetto Pin Riva.
Pin collaborò con Mons.
Del-Pietro e fu l'iniziatore del
sindacato cristiano sociale
dei dipendenti dello Stato
e dell'Associazione Anziani
Pensionati e Invalidi; di questi importanti settori
dell'OCST è stato animatore e presidente.
ta tre anni dalla scomparsa, 8 agosto 2006,
ricordiamo con affetto e rimpianto Andrea Isolini. Andrea è stato uno dei collaboratori di Mons.
Luigi Del-Pietro e di Giovanni
De-Giorgi. Di lui ricordiamo
la grande competenza e precisione nello svolgere il suo
lavoro nel settore dell'amministrazione e nell'organizzazione delle Colonie e la sua
simpatia e giovialità. 22
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Giornale Aperto
23 luglio 2009 il Lavoro
23
Le Domande dei Lettori
In caso di divorzio chi ha diritto
alla rendita completiva per i figli?
Gentile redazione,
nei giorni scorsi ho ricevuto dall’ufficio dell’assicurazione invalidità (AI) il progetto d’assegnazione di una rendita intera di invalidità,
retroattiva all’anno 2007.
Ho due figli, avuti uno dal primo e uno dal secondo matrimonio. Per il figlio del primo matrimonio verso all’ex moglie gli alimenti, così
come stabilito dalla sentenza di divorzio che
ha affidato il figlio alla mamma.
Avendo diritto alla rendita completiva per i figli chiedo se mi spetta anche per il primo figlio oppure se ne ha diritto la mamma.
Grazie per la risposta che potrete darmi.
Luciano
G
entile signor Luciano, la legge federale stabilisce che se i genitori non
sono sposati, non sono più sposati
o vivono separati, la rendita per i figli è versata
su richiesta, al genitore non beneficiario della
rendita principale.
La cassa di compensazione, competente al
pagamento della rendita, deve scrivere all’ex
moglie per farle notare la possibilità di un pagamento diretto della rendita per il figlio. Se la
stessa desidera far valere il suo diritto, deve
confermare per iscritto, entro 10 giorni dal ricevimento della lettera. Solo per una mancata
risposta o per rifiuto da parte dell’ex moglie, la
cassa di compensazione verserà a lei la rendita completiva unitamente alla rendita di invalidità.
Saluti cordiali.
Antonio Cartolano
Responsabile della sede di Lugano
del Patronato ACLI
Uffici del Patronato ACLI nel Cantone Ticino:
Lugano: via S. Balestra 19 - tel. 091 9239716
Bellinzona: via G. Motta 3 - tel. 091 8254379
Biasca: via Pini 9 - tel. 091 8622332
Giubiasco: via Berta 22
(c/o Casa parrocchiale, ogni mercoledì dalle ore 10
alle 12)
Locarno: via A. Nessi 22 A - tel. 091 7522309
(tutti i giovedì)
Chiasso: C.so S. Gottardo 48 - tel. 091 6900247
(solo il martedì pomeriggio)
VITA NOSTRA
Fedeltà all’OCST
t JM QSPTTJNP BHPTUP JM DPMMFHB Giovanni Scolari,
vice segretario del Luganese,
festeggia 20 anni di attività
all’OCST. Responsabile della
sede di Lamone e del settore
industria e artigianato segue
con competenza e grande
professionalità i lavoratori di
questi settori e con il suo impegno sta incrementando la
crescita della nuova sede in
via Cantonale a Lamone.
A Giovanni i complimenti per
questo bel traguardo di fedeltà professionale e l’augurio
di continuare ancora a lungo il prezioso servizio a favore
dell’Organizzazione Cristiano Sociale e dei suoi numerosi
associati.
Felicitazioni
t all’avvocato Giovanni Jelmini e alla moglie Cinzia per
la nascita di Ludovica, alla quale auguriamo un futuro
sereno e ricco di tante cose belle accanto alla sorellina
Martina.
Auguri
t a Rosanna, socia segretariato del Luganese, e Walter
Editore
Organizzazione cristiano-sociale ticinese
Redazione e amministrazione
Responsabile: Benedetta Rigotti
Sostituto responsabile: Manuela Balanzin
In redazione: Maurizia Conti
tel. 0919211551 ; fax 0919242471
via Balestra 19, 6900 Lugano
[email protected]
Mettler-Soldati, che il 30 giugno scorso, attornaiti dai loro
cari hanno festeggiato i 30 anni di matrimonio.
ta don Mario Pontarolo, fedele abbonato, che il 29 giugno ha festeggiato il 50.mo di ordinazione sacerdotale.
t a padre Angelo Somaini, fedele abbonato, che il 28
giugno ha festeggiato i quarant’anni di sacerdozio.
Condoglianze
talla moglie Idina, ai figli don Patrizio, Claudio e Luisa,
socia sezione Docenti, alla nuora Franca Lepori, socia, ai
nipoti e parenti tutti per la scomparsa del loro caro congiunto Carlo Foletti, socio AAPI segretariato del Luganese.
Il nostro socio Carlo è stato per ben mezzo secolo fedele
al movimento cristiano sociale. Ci uniamo al dolore dei
familiari per questa perdita.
talla moglie Anni, ai figli Roland, socio Dipendenti dello
Stato, Daniele, Peter, Cristina e Patrick, ai parenti tutti, per
la scomparsa del loro caro congiunto Giuseppe David.
t a Maria Teresa Brödl-Stoppa di Ligornetto, socia segretariato Mendrisio, e familiari tutti, per la morte del
marito Giovanni.
t alla sorella Mariangela con il marito Giampiero Butti,
alle cognate Eliana e Anna, ai parenti tutti, per la scomparsa del loro caro congiunto don Renzo Tettamanti, nostro fedele abbonato.
t ai familiari e parenti tutti per la scomparsa del loro
caro congiunto Luigi Pecoraro, socio sezione AAPI, segre-
Stampa
Corriere del Ticino Sa
Via Industria, 6933 Muzzano
Pubblicità
Publilavoro Sagl
Via Balestra 19, 6900 Lugano,
tel 0919211551
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Tiratura confermata REMP
41101 copie
tariato Locarno.
ta Marco Poli, socio Sezione AAPI Segretariato Locarno,
per la morte della zia Evelina Candolfi.
talla moglie Ida, alla figlia Giuseppina, al genero Roberto Broglio, socio segretariato del Luganese, ai nipoti, Alessandro, Paolo e Stefano, ai parenti tutti, per la scomparsa
del loro caro congiunto Vittorio Bottari.
AVVISO
Si informa l’utenza che l’ufficio
OCST di Stabio, rimarrà chiuso
dal 20 luglio al 30 agosto compresi.
Per informazioni, rivolgersi al Segretariato di Mendrisio.
Tel.: + 41 91 640 51 11
Fax.: + 41 91 646 74 52
Segretario cantonale e copresidente
Meinrado Robbiani
Via Balestra 19, 6900 Lugano
Consiglio esecutivo
- Presidente: Romano Rossi
- Vicepresidente: Bruno Ongaro
- Membri:
Carla Albertoli, Fausto Leidi,
Gianfranco Poli, Roberto Poretti,
Enrico Pusterla, Meinrado Robbiani,
Flavio Ugazzi
Segretario amministrativo
Fausto Leidi
Vicesegretari cantonali
Nando Ceruso, Renato Ricciardi
Segretari regionali
Lugano
Dario Tettamanti
Mendrisio
Alessandro Mecatti
Sopraceneri Paolo Locatelli
Tre Valli
Giancarlo Nicoli
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23 luglio 2009