Comunicazione A Registrazione Tribunale di Bologna n. 7734 del 19.02.2007 Anno secondo - numero 1 - marzo 2008 Periodico di cultura e informazione a cura dell’Agenzia delle Entrate - Direzione Regionale dell’Emilia-Romagna 1 2008 PAGINA SOMMARIO Buon compleanno “ComunicAzione” Intervista al Direttore Regionale di Biagio Cunsolo Ma che ci fai all’Agenzia delle Entrate? Intervista al Responsabile del Progetto Grafico di Biagio Cunsolo Il controllo nelle società di capitale: teoria e prassi Benvenuti assunti di Pierluigi Mercurio Il benessere organizzativo in Direzione Regionale di Pierluigi De Rosa e Simone Mirasolo Processo tributario e diritto comunitario di Christian Attardi Un canale in più per dialogare con il fisco COMUNICAZIONE Registrazione Tribunale di Bologna n. 7734 del 19.02.2007 Anno secondo - numero 1 - marzo 2008 di Daniele Venturi Legale Rappresentante Ciro De Sio Reintrodotta la detrazione del 36% di Biagio Cunsolo Direttore Responsabile Biagio Cunsolo Riflettori sull’Ufficio di Piacenza Coordinatore Editoriale Sandra Amovilli A scuola con Rocco di Gianpaolo Sebastiano Cannizzo Alunni in visita all’Ufficio di Guastalla di Donatella Pierleoni e Assunta Scafa Il piano di comunicazione dell’Emilia – Romagna di Antonella Pellegrino Intervista a Cristina Bulzacchelli di Giovanna Zannini Il decalogo della comunicazione scritta di Giovanna Zannini INSERTO Non solo mimose di Maria Antonietta Sassani PAGINA Redattori Pierluigi De Rosa Simone Mirasolo Antonella Pellegrino Daniele Venturi Giovanna Zannini Responsabile Progetto Grafico Giorgio Bertuzzi Stampa In proprio hanno collaborato Christian Attardi, Cristina Bulzacchelli, Gianpaolo Sebastiano Canizzo, Maria Rita Civolani, Pasquale Cristillo, Luisa Di Marco, Santina Esposito, Giuseppe Leone, Fedele Liscio, Pierluigi Mercurio, Donatella Pierleoni, Giulia Piroli, Maria Antonietta Sassani, Assunta Scafa. Le comunicazioni di “ComunicAzione” Festeggiamo insieme ai nostri lettori il I compleanno di avvenuta registrazione della testata giornalistica “ComunicAzione”, il nostro periodico di cultura e informazione dell’Agenzia delle Entrate – Direzione Regionale dell’Emilia – Romagna. A questo importante evento dedichiamo le prime pagine di questo numero, il Direttore Regionale Ciro De Sio e il Responsabile del progetto grafico Giorgio Bertuzzi ci presentano il primo anno di “ufficialità” del nostro periodico. La Facoltà di Economia dell’Università di Bologna, Dipartimento di Discipline Giuridiche dell’Economia e dell’Azienda in collaborazione con la Direzione Regionale dell’Agenzia delle Entrate dell’Emilia Romagna, il Comando Regionale Emilia Romagna della Guardia di Finanza e la Direzione Provinciale di Bologna della Banca d’Italia, organizza nel periodo marzo/giugno 2008 un corso di alta formazione dal titolo “Il controllo nelle società di capitale: teoria e prassi”. Il motto “largo ai giovani” sembra essere ormai di casa qui in Agenzia. Ci eravamo lasciati qualche mese fa parlando dell’assunzione di 55 nuove leve ed ecco che, con il nuovo anno, grazie agli accordi intercorsi e formalizzati nell’ambito della finanziaria, l’Agenzia ha effettuato uno scorrimento delle graduatorie precedenti riunficate su base unica nazionale per 750 unità. Lo scorso 12 febbraio il Direttore Regionale, Ciro De Sio, ha incontrato il personale della DR, in occasione della presentazione dei risultati dell’indagine di clima realizzata nel novembre 2007. Nel corso della mattinata, dopo l’illustrazione dei pun- ti salienti della rilevazione da parte del referente del progetto, Sandra Amovilli, è stato dato spazio agli interventi dei dipendenti. La Direzione Regionale dell’Emilia Romagna ha organizzato un seminario specialistico,rivolto ai capi team contenzioso della Regione e agli addetti con esperienza processuale consolidata, per affrontare l’esame degli istituti comunitari in grado di incidere sul contenzioso tributario. Le categorie produttive e gli ordini professionali hanno un canale in più per dialogare con il fisco. Si è svolta, presso la sala ovale della Direzione Regionale, la prima riunione dell’osservatorio regionale per l’adeguamento degli studi di settore alle dinamiche delle realtà economiche ed aziendali presenti sul territorio emiliano romagnolo. Non è stata prorogata la detrazione del 36% per chi acquista case ristrutturate bensì reintrodotta, è questa la corretta interpretazione da dare all’articolo 1, comma 17, della legge Finanziaria 2008. Nell’ambito del Progetto Fisco – Scuola e nell’ottica di avvicinare i bambini alle istituzioni è stato avviato un percorso educativo rivolto agli alunni delle classi IV e V dell’Istituto S.Orsola di Guastalla. In conformità con il Piano aziendale 2008-2010 e con il Piano di comunicazione nazionale, il Piano di comunicazione 2008 dell’Agenzia delle Entrate Emilia-Romagna disegna le linee strategiche e le modalità operative attraverso cui si realizza la comunicazione dell’Amministrazione Finanziaria a livello regionale. Da molti anni la nostra Amministrazione - Ministero delle Finanze prima e Agenzia delle Entrate poi - affida la responsabilità dell’organizzazione dei corsi e dei seminari specialistici in materia tributaria ad un partner istituzionale, la Scuola Superiore dell’Economia e delle Finanze (SSEF). Intervista alla responsabile della sede bolognese, Cristina Bulzacchelli. Tutti sanno quanti e quali tesori d’arte custodisca Firenze, ma pochi sanno che la conservazione della maggior parte di essi la dobbiamo ad una donna: Anna Maria Luisa de’ Medici. L’inserto di questo numero parla tutto al femminile. Biagio Cunsolo PAGINA in rilievo Buon compleanno “ComunicAzione” Intervista al Direttore Regionale, legale rappresentante del periodico ...un periodico che non vuol fare concorrenza a nessuno, anzi nasce come un arricchimento in più “ComunicAzione” festeggia il suo primo compleanno da testata giornalistica regolarmente registrata, il Legale Rappresentante festeggia insieme a tutta la redazione? Certamente festeggio, non solo per celebrare i risultati raggiunti, i servizi realizzati ed il seguito, che ho potuto constatare, è stato notevole, ma anche per testimoniare l’entusiasmo e la partecipazione convinta di tutti i membri della redazione. Accettare di rappresentare anche legalmente la testata giornalistica dell’Agenzia delle Entrate dell’Emilia Romagna non è cosa da poco. Non riesco a valutare se accettare di rappresentare legalmente la nostra testata sia cosa da poco o meno. Posso solo dire che per me è stato naturale, non solo perché nutro piena ed incondizionata fiducia in tutto il corpo redazionale ed in chi lo dirige, ma anche perché ritengo sia un PAGINA dovere per un responsabile di struttura rappresentare in tutti i modi ed a tutti i livelli i propri collaboratori nelle attività che questi pongano in essere quali appartenenti e nell’ambito di quella stessa struttura. Con la registrazione il periodico è diventato non soltanto il giornale degli “agenti delle entrate dell’Emilia Romagna” ma anche il giornale del semplice cittadino o dell’importante professionista, la pubblicazione sull’internet regionale lo ha veramente reso pubblico? Speriamo che sia così già da ora; dubito però, che lo sia. Diciamo che questo è l’obiettivo a cui bisogna tendere nell’immediato. Cosa si aspetta ancora dalla sua redazione? Mi aspetto lo stesso entusiasmo e la stessa voglia di fare che ha caratterizzato fino ad ora la gestione del periodico. in rilievo Quali sono i margini di miglioramento di questo periodico? Una delle regole che tutti dovremmo osservare è quella che non ci si deve mai giudicare perfetti. A questa regola non può sfuggire neanche “ComunicAzione. Spetta al comitato di redazione, con continue ed approfondite analisi accompagnate anche da confronti ed indagini con i lettori, individuare le più appropriate linee editoriali e tra queste quelle perseguibili concretamente e/o prioritariamente. Un periodico con cadenza bimestrale che “nasce” a Bologna e si “sviluppa” a Piacenza, due redazioni che operano all’interno di un connubio giornalistico fatto soprattutto d’intenti. La formula delle uscite bimestrali è stata una scelta ponderata, dettata dall’esigenza di assicurare un prodotto completo in tutti i suoi aspetti. Non è escluso che in un prossimo futuro si possa pensare ad una cadenza mensile, con undici uscite nell’anno; ma per fare questo occorrerà garantire un maggiore impegno da parte di tutti. La nostra deve essere una redazione aperta a tutti i contributi, da qualsiasi ufficio della regione provengano. Un periodico che non vuole fare concorrenza a nessuno, anzi nasce come un arricchimento in più dell’informazione dell’Agenzia delle Entrate. Indubbiamente non ci poniamo in concorrenza con altre esperienze similari, ma proprio per questo bisogna perseguire e conseguire una nostra individualità e peculiarità che ci distingua e caratterizzi rispetto ad altri periodici. Il lettore di “ComunicAzione” secondo lei è un lettore distratto, curioso ma poco attento all’informazione, o attento e attratto dall’informazione diffusa dal periodico? Io mi auguro che sia un lettore attento, curioso e perciò attratto dai contenuti del periodico. Cosa si sente di dire ai lettori? Ai lettori vorrei dire di sostenere la nostra iniziativa, attraverso un confronto continuo e costante, con suggerimenti e proposte che ci aiutino a capire le loro esigenze ed i loro interessi. Biagio Cunsolo La nostra deve essere una redazione aperta a tutti i contributi, da qualsiasi ufficio della regione provengano PAGINA in rilievo Ma che ci fai tu all’Agenzia delle Entrate? Intervista al responsabile del progetto grafico del nostro giornale. Giorgio Bertuzzi è il responsabile del progetto grafico di “ComunicAzione” ed opera presso l’ufficio di Piacenza, ovvero è colui il quale, grazie alla sua provata esperienza professionale riesce a dare vita al nostro giornale. Bertuzzi dirige la redazione stampa del periodico e in stretta collaborazione con la redazione di Bologna riesce a forgiare “ComunicAzione”. Giorgio, racconta ai nostri lettori come tecnicamente ogni bimestre nasce il nostro giornale. PAGINA Una delle fasi più importanti nella preparazione di un giornale è l’impaginazione che consiste nell’esatta disposizione degli spazi nella pagina: vanno considerate le dimensioni del giornale, i contorni e gli elementi interni essenziali. Le colonne separate tra loro da uno spazio bianco che agevola la lettura dividono verticalmente la pagina e devono mantenere il giusto rapporto tra la lunghezza e la grandezza dei caratteri. La progettazione della singola pagina, comincia soltanto dopo aver fissato gli argomenti del numero e stabilito la posizione degli articoli (comprese le foto) che però non sempre ho quando inizio ad impaginare. Quindi che faccio? I salti mortali ovviamente. Avere più tempo a disposizione prima di ogni uscita, mi consentirebbe un’impaginazione più curata, oltre a scelte grafiche diversificate per rendere l’importanza di un articolo, (tipo di carattere, dimensione per il titolo, uso di un “fondino” per contrastare ecc.). Mi piacerebbe curare al minimo dettaglio sia l’impaginazione dei testi che la grafica, per creare un prodotto accattivante che riesca ad imporsi all’attenzione dei colleghi lettori. Essendo ipercritico, devo ammettere di non aver ancora trovato l’aspetto giusto. Gran parte del tempo lo dedico alla ricerca delle foto; vorrei colleghi più collaborativi e immagini più belle ma è come chiedere la luna…e cosi mi tocca, qualche volta, ricostruire volti, aprire occhi chiusi, cancellare gesti. Quali sono le soddisfazioni che trovi nell’operare all’interno della redazione di “ComunicAzione”? Occuparmi della redazione è un salto nella giovinezza: il mio primo giornale ho cominciato a farlo in prima ginnasio e l’esperienza mi è piaciuta così tanto che l’anno dopo ho abbandonato gli studi classici per frequentare a Milano una delle poche scuole di grafica pubblicitaria, in quel periodo presente nel nord Italia. Negli anni successivi, anche per tenermi allenato e rimanere al passo con le nuove tecnologie, ho prestato la mia esperienza ad associazioni senza fini di lucro e a gruppi impegnati nel sociale piacentino. Costruire prodotti editoriali è una passione; mi piace molto giocare con i caratteri, le foto e i colori; le preferenze però vanno al prodotto libro: sono un patito di libri, ne ho a migliaia: mi piace toccarli, annusarli e farli, oltre che collezionarli; mi diverto a preparare delle edizioni artistiche fuori commercio per gli amici, dove nulla è lasciato al caso, dal tipo di carta alla qualità del carattere di stampa. Questa mia passione, in questi anni, mi ha portato a collaborare con molti degli artisti piacentini. L’altro lato positivo è costituito dal poter collaborare con le altre persone che fanno parte della redazione, che ormai sono degli amici. Infine sono anche gli apprezzamenti che arrivano dai lettori, (più spesso, purtroppo, di altre regioni), a spingermi a continuare questa esperienza. Parlaci di questa tua collaborazione con gli artisti piacentini. Da sempre attratto dal mondo dell’immagine, appena arrivato a Piacenza, mi sono messo a frequentare i luoghi di ritrovo degli artisti; ho cominciato cosi a conoscerli, a frequentare i loro studi e a fare scambi con loro; io davo fotografie e collaborazione grafica in cambio di quadri o disegni. Se vuoi alcuni nomi, ti posso fare quello di Bruno Grassi, il pittore che come, dice Sgarbi, “ha sdoganato gli angeli”, ormai noto a livello internazionale per i suoi affreschi e i suoi quadri a carattere religioso. Ho fatto libri erotici con Gianni Marchello, considerato uno dei massimi xilografi italiani; con questo artista ho anche collaborato alla realizzazione di cartelle che la fondazione Mazzotta di Milano usava regalare alle personalità invitate all’inaugurazione delle grandi mostre milanesi da loro organizzate. Penso a Bruno Missieri e Roberto Tonelli, ottimi incisori per cui ho ideato diverse pubblicazioni a fogli in rilievo sciolti. Con Alberto Gallerati, un altro artista della scuola piacentina, ho creato cataloghi particolari che ora sono ricercatissimi dal mercato antiquario. Una domanda sorge spontanea…ma che ci fai tu all’Agenzia delle Entrate? Ti dico solo che sono arrivato inseguendo un amore, amore chiaramente finito subito, ma non voglio aggiungere altro. e questo ci costringe a fare degli straordinari rimanendo, però sempre in stretto contatto telefonico: cosa ne pensi in merito? Ho già sperimentato questa modalità in passato, è ciò che succede normalmente nella redazione di un periodico, ma anche in uno studio pubblicitario. L’esigenza del cliente va sempre rispettata e si sa i clienti sono spesso noiosi, volubili ma poi sono loro che pagano (quindi Biagio, vedi di mettere mano al portafoglio). L’interesse di Comunicazione dovrebbe essere Torniamo ad oggi, come gestisci la redazione Cosa cambieresti graficamente e cosa sostan- quello di rendere un servizio al di Piacenza ? zialmente nel nostro giornale? Intendi dire come gestisco me stesso? Non lo so… Dipende dal tempo che posso dedicare al progetto. nostro lettore: molto spesso mi meraviglio delle cose che riesco a Se ne avessi di più e non avessi limitazione di banda, informarlo su fare nonostante il poco tempo a disposizione e l’as- farei un giornale graficamente più ricco di immagini ciò che accade sillo dei colleghi che pretendono, anche nei giorni che, se scelte bene, valgono più di mille parole. nei nostri uffici dedicati al periodico, attenzione da me. Sostanzialmente mi piacerebbe poi che nel giornale E’ la parte più stressante del lavoro, molto spesso trovassero posto rubriche fisse. e dargli delle succede di avere una piccola idea che sta per pren- Penso a rubriche su libri, cinema, viaggi cultura e occasioni anche dere forma ed ecco che lo squillo del telefono o una perché no, anche cucina. Mi piacerebbe che nel giorper riflettere collega sulla porta la fa dissolvere. nale si trovasse anche spazio per storie raccontate in Un computer che non funziona, il direttore che vuo- prima persona dai colleghi: ci consentirebbero di su quanto le informazioni o altro, cancellano definitivamente conoscere come viene vissuta la vita al di fuori dalle succede. E poi ciò che stava spuntando. mura dell’ufficio. potrebbe essere Racconta ai nostri lettori una telefonata tipo Il giornale che ho in mente non deve essere quindi di stimolo, nel una generica raccolta di testi, ma un giornale con una tra me e te svolta nei giorni che precedono la sua precisa identità, con un taglio moderno capace rispetto dei ruoli, pubblicazione del periodico. di catturare l’attenzione e di creare un legame con il alla dirigenza Magari fosse una sola: anche tu sei causa del mio personale di cui è disposto ad ascoltare la voce. stress…sei sicuro di volere una risposta alla tua do- L’interesse di ComunicAzione dovrebbe essere quel- affinché manda? lo di rendere un servizio al nostro lettore: informarlo contribuisca al Ti accontento subito ricordandomi le telefonate che su ciò che accade nei nostri uffici e dargli delle oc- miglioramento mi arrivano l’ultimo giorno del mese, che di solito è casioni anche per riflettere su quanto succede. E poi della vivibilità il giorno di pubblicazione della rivista. Biagio: Tutto bene? Io: (grugnito) Sì, ma ti sento male c’è qualcosa che non va sulla linea, ci sentiamo più tardi (intanto muovo la cornetta per creare interferenze). Biagio: (dopo un’ora ) Tutto bene? Io: (c.. e invento) Sì però adesso non posso parlarti, mi sta chiamando il Direttore e non posso darti retta, ci sentiamo più tardi. Biagio: (dopo un’ora) Tutto bene? Io: Sì, sto finendo, devo inserire i collaboratori e… Biagio: Guarda, dovresti cambiare una virgola a pagina 32 … Io: Le correzioni la facciamo tutte assieme alla fine… Biagio: Anche a pagina 12 dovresti invertire una frase e poi… Io: (recitando mentalmente litanie non tibetane) Sì ma gli errori li vediamo dopo…. E mi fermo qui per evitare di essere censurato. La giusta intesa ci fa lavorare serenamente anche quando siamo costretti a sovvertire tutta la scaletta, cosa che a volte capita anche quando siamo già pronti per la pubblicazione potrebbe essere di stimolo, (nel rispetto dei ruoli), alla dirigenza affinché contribuisca al miglioramento della vivibilità Questo è però un aspetto che non dipende solo da me o dalla redazione, ma prima di tutto dal tempo a disposizione e dalla collaborazione di quanti ci seguono, i lettori, ai quali dobbiamo rivolgere il nostro grazie per l’attenzione che ci dedicano e ai quali rivolgo a nome di tutta la redazione un invito: diventate partecipi della realizzazione del “vostro” giornale! Smettetela di considerarlo una perdita di tempo, ma vedetelo come uno strumento di dibattito interno alla nostra regione. Segnalateci quanto ritenete opportuno, dateci gli stimoli giusti per diventare sempre più la voce dell Agenzia, la vostra voce. Non ci resta che autoaugurarci buon lavoro anzi, dimenticavo, come vorresti che fosse il lettore di “ComunicAzione” ? Se non si è già capito, vorrei un lettore attento, curioso, critico ma partecipe, solo così ci consentirebbe un cambiamento in meglio. Biagio Cunsolo PAGINA in rilievo Il controllo nelle società di capitale: teoria e prassi Il corso sarà tenuto da professori di diverse Università italiane, professionisti, appartenenti al Corpo della Guardia di Finanza, all’Agenzia delle Entrate, nonché da esperti della Banca d’Italia e delle società di Revisione (Ernst&Young, Kpmg, Deloitte&Touche e PricewaterhouseCoopers) PAGINA La Facoltà di Economia dell’Università di Bologna, Dipartimento di Discipline Giuridiche dell’Economia e dell’Azienda in collaborazione con la Direzione Regionale dell’Agenzia delle Entrate dell’Emilia Romagna, il Comando Regionale Emilia Romagna della Guardia di Finanza e la Direzione Provinciale di Bologna della Banca d’Italia, organizzerà nel periodo marzo/giugno 2008 un corso di alta formazione dal titolo “Il controllo nelle società di capitale: teoria e prassi”. Il corso, che si svolgerà presso la sede della Facoltà di Economia dell’Università di Bologna, sarà valido anche ai fini della Formazione Professionale continua degli iscritti all’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili (in corso di accreditamento) e darà diritto a 27 crediti formativi universitari. Il Comitato Scientifico, composto dal Direttore del corso, prof. Cosimo Sasso dell’Università di Bologna, dal Presidente, Prof. Alberto Maffei Alberti dell’Università di Bologna, dal Prof. Marco Lamandini dell’Università di Bologna, dal Direttore Regionale dell’Agenzia delle Entra- te dell’Emilia Romgna, dott. Ciro De Sio e dal Comandante Regionale Emilia Romagna della Guardia di Finanza, Gen. B. Luciano Carta coordinerà il corpo docente. Il corso sarà tenuto da professori di diverse Università italiane, professionisti, appartenenti al Corpo della Guardia di Finanza, all’Agenzia delle Entrate, nonché da esperti della Banca d’Italia e delle società di Revisione (Ernst&Young, Kpmg, Deloitte&Touche e Pricewater-houseCoopers) e avrà la durata di 138 ore di didattica frontale. Informazioni sugli obiettivi del corso, i destinatari cui sarà rivolto e le modalità di selezione potranno essere richieste ai referenti locali della formazione. in rilievo Benvenuti nuovi assunti Il motto “largo ai giovani” sembra essere ormai di casa qui in Agenzia. Ci eravamo lasciati qualche mese fa parlando dell’assunzione di 55 nuove leve ed ecco che, con il nuovo anno, grazie agli accordi intercorsi e formalizzati nell’ambito della finanziaria, l’Agenzia ha effettuato uno scorrimento delle graduatorie precedenti riunficate su base unica nazionale per 750 unità. All’Emilia-Romagna è spettato un largo “bottino”: ben 132 funzionari, infatti, sui 750 previsti, avevano scelto la nostra regione come sede di lavoro ed avevano qui svolto le prove concorsuali nelle tornate precedenti. Di questi 132, a seguito di rinunce e decadenze, all’atto di stipula del contratto avvenuto lo scorso 14 febbraio, si sono presentati in 111, che oggi sono a tutti gli effetti nostri colleghi di lavoro. Come è ormai buona abitudine, anche in questa occasione, l’Agenzia ha organizzato una giornata di accoglienza tesa a dare il benvenuto ai neoassunti e a fornire loro un pacchetto di informazioni utili ad orientarsi nel percorso che stanno intraprendendo nella nostra organizzazione. La giornata, gestita dagli Uffici Sviluppo e Valorizzazione delle risorse umane, Amministrazione del personale e Formazione della Direzione regionale, è stata organizzata su tre moduli principali: organizzazione dell’Agenzia, struttura, mission e valori; caratteristiche del Progetto Iride e del percorso di formazione previsto per i neoassunti; ruolo del funzionario e rapporto di lavoro. Una novità interessante introdotta rispetto alle precedenti edizioni è quella delle testimonianze dirette fornite da ex cfl. Sono stati invitati a partecipare alla giornata Gianluca D’aquila ed Ettore Vurchio, due funzionari dell’Ufficio di Modena impiegati all’area controllo, Simona Messina e Michele Mazzone, due funzionari dell’Ufficio di Reggio Emilia assegnati all’area servizi. Ognuno di loro ha fornito un resoconto “caldo” e spontaneo dell’esperienza vissuta, raccontando aspettative, criticità, soddisfazioni incontrate nel percorso dall’assunzione come cfl alla conversione del contratto. L’intervento dei colleghi è stato apprezzato dal Direttore regionale e dai nuovi assunti che hanno avuto modo di fare domande e di ricevere informazioni più vicine alle loro esigenze da parte di funzionari che sono passati per la stessa strada. Dal 18 febbraio l’esercito dei 111 ha raggiunto le rispettive sedi di assegnazione sparse su tutto il territorio dell’Emilia-Romagna. A loro dovrebbero aggiungersi, a breve, altri 9 colleghi sulla base degli ultimi scorrimenti effettuati a seguito delle rinunce che ci sono state. E non finisce qui! Il 15 febbraio l’Agenzia ha pubblicato un nuovo bando di concorso per 1180 funzionari amministrativo-tributari da assumere a livello nazionale e all’Emilia-Romagna ne spettano 100 che presumibilmente entreranno in servizio entro il prossimo autunno. Cambia la modalità di ingresso: si torna dalla formazione e lavoro al tirocinio teorico-pratico, ma ci sarà modo e tempo per parlare di questo nuovo capitolo. Il motto “largo ai giovani” sembra essere ormai di casa qui in Agenzia. Pierluigi Mercurio PAGINA in rilievo Il benessere organizzativo in Direzione Regionale L’indagine in sintesi Lo scorso 12 febbraio il Direttore Regionale, Ciro De Sio, ha incontrato il personale della DR, in occasione della presentazione dei risultati dell’indagine di clima realizzata nel novembre 2007. Nel corso della mattinata, dopo l’illustrazione dei punti salienti della rilevazione da parte del referente del progetto, Sandra Amovilli, è stato dato spazio agli interventi dei dipendenti, per cogliere spunti di riflessione utili in vista di eventuali azioni migliorative: su questi si è soffermato il Direttore Regionale, indicando le linee di sviluppo che l’organizzazione intende seguire nei prossimi anni per un progressivo miglioramento del clima interno; un approfondimento in questo senso è stato fornito dai responsabili regionali dello Sviluppo Risorse Umane, Anita Pezzetti, e delle Relazioni Sindacali, Maria Giuseppina Baglivo. L’indagine è stata realizzata mediante la somministrazione assistita di un questionario a risposte chiuse, redatto dal Dipartimento della Funzione Pubblica in collaborazione con la Facoltà di Psicologia 2 dell’Università “La Sapienza” di Roma PAGINA 10 L’indagine in sintesi L’indagine è stata realizzata mediante la somministrazione assistita di un questionario a risposte chiuse, redatto dal Dipartimento della Funzione Pubblica in collaborazione con la Facoltà di Psicologia 2 dell’Università “La Sapienza” di Roma, volto a sondare le percezioni dei dipendenti rispetto alla qualità del lavoro e delle relazioni all’interno dell’organizzazione. Il personale, informato sull’iniziativa da ciascun dirigente e tramite posta elettronica, è stato convocato in due aule, di circa 70 persone ciascuna: ad ogni dipendente è stato consegnato una busta contenente il questionario da compilare e inserire in un’apposita urna. Su 153 dipendenti presenti al lavoro (ad eccezione dei dirigenti e degli incaricati di funzione dirigenziale), 139 hanno compilato il questionario. È evidente che le caratteristiche del campione con- siderato, appartenente a una struttura chiusa al pubblico e con funzioni prevalentemente di coordinamento, impediscono l’estensione degli spunti ricavati dalla ricerca all’intera popolazione regionale: tuttavia, costituiscono elementi utili per individuare punti di forza e aree di miglioramento nel “microcosmo” costituito dalla DR, oltre che un modello di analisi applicabile, in futuro, anche agli Uffici della regione. La rappresentazione del benessere/malessere che si ricava dall’analisi delle risposte segnala la presenza, all’interno dell’organizzazione, di punti di forza e di aree critiche, come evidenziato dalla tabella che segue: Punti di forza • Ascolto • Utilità del lavoro • Circolazione delle informazioni Punti di debolezza • Equità • Stress • Valorizzazione del personale Aree di miglioramento (suggerimenti) • Valorizzazione del personale • Sistemi di valutazione del personale • Chiarezza obiettivi e compiti Nello specifico, gli intervistati registrano una propensione all’ascolto, sia nelle dinamiche top-down che in quelle bottom-up, mostrando un discreto grado di soddisfazione per le relazioni maturate sul in rilievo lavoro; allo stesso modo, risultano soddisfacenti la circolazione delle informazioni all’interno della struttura, lo scambio di dati e la collaborazione con i colleghi. Una connotazione positiva assume anche l’utilità sociale rivestita dal lavorare nell’Agenzia delle Entrate: in linea con la teoria della Publice Service Motivation (PSM), il personale della DR Emilia-Romagna è consapevole della rilevanza sociale legata al contrasto all’evasione fiscale e ai servizi di assistenza al contribuente, ritenendo che il proprio impegno sia utile al benessere della collettività. Tuttavia, alcune caratteristiche del lavoro svolto (ripetitività, routine, rigidità) impediscono agli stessi intervistati di sentirsi pienamente “partecipi” della missione istituzionale, percependo il proprio operato come non adeguato (rispetto a quanto si vorrebbe) al raggiungimento degli scopi; a questa auto-valutazione negativa si sovrappone quella del contesto esterno all’organizzazione (opinione pubblica, media), che agli occhi dei dipendenti non sembra apprezzare adeguatamente la funzione e le attività dell’Agenzia. Sul fronte delle “criticità”, la dimensione del benes- sere che è avvertita come meno frequente è quella dell’equità: in base ai dati raccolti, lo scarso senso di equità percepito è riconducibile alla dimensione organizzativa piuttosto che a quella relazionale, riferendosi ai criteri di valutazione piuttosto che al comportamento di coloro che valutano, vale a dire i dirigenti. Questa interpretazione trova riscontro in un’altra area critica segnalata dall’indagine, la valorizzazione del personale: le competenze e conoscenze individuali non sono pienamente espresse e non risultano sufficienti le opportunità di aggiornamento e di sviluppo professionale, ragion per cui il campione individua proprio in questo l’ambito che necessita di interventi più urgenti. Un’ultima “spia” di malessere è lo stress, fenomeno che interessa soprattutto il personale di età compresa tra 45 e 54 anni, con diploma di scuola media inferiore, variando in funzione inversamente proporzionale al livello di istruzione e direttamente proporzionale all’età anagrafica. Pierluigi De Rosa e Simone Mirasolo Processo tributario e diritto comunitario A cinquant’anni dalla firma del Trattato di Roma, l’integrazione giuridica europea è un fenomeno sempre più incalzante. I rinvii pregiudiziali interpretativi alla Corte di giustizia delle Comunità europee si moltiplicano ed il giudice comunitario è con sempre maggiore frequenza chiamato ad interpretare il diritto dell’Unione europea e a vigilare sulla conformità degli ordinamenti nazionali ai princìpi comunitari. La recente vicenda relativa alla compatibilità comunitaria dell’Irap ha reso evidente il ruolo del diritto comunitario anche all’interno del nostro sistema fiscale, dimostrando peraltro l’inadeguatezza degli operatori nell’affrontare queste questioni “nuove” per la nostra realtà. Sempre per rimanere nell’attualità, la sentenza della PAGINA 11 in rilievo La recente vicenda relativa alla compatibilità comunitaria dell’Irap ha reso evidente il ruolo del diritto comunitario anche all’interno del nostro sistema fiscale, dimostrando peraltro l’inadeguatezza degli operatori nell’affrontare queste questioni “nuove” per la nostra realtà. Corte costituzionale relativa alla legittimità costituzionale della cosiddetta “tassa sul lusso” introdotta dalla Regione Sardegna – ancora in attesa di pubblicazione – testimonia proprio l’importanza che ha acquistato il diritto comunitario nelle dinamiche interne degli Stati membri; tant’è che, per la prima volta in assoluto, i giudici della Consulta hanno rimesso la decisione di una questione interpretativa al giudice comunitario. È dunque oramai ineludibile l’esigenza di acquisire dimestichezza con la trattazione di questioni comunitarie, non soltanto sotto il profilo sostanziale, ma anche dal punto di vista strettamente processuale. In questa prospettiva, la Direzione regionale dell’Emilia Romagna ha organizzato un seminario specialistico, tenutosi il 30 gennaio 2008, rivolto ai capi team contenzioso della Regione e agli addetti con esperienza processuale consolidata, per affrontare l’esame degli istituti comunitari in grado di incidere sul contenzioso tributario. Il corso ha avuto in primo luogo l’obiettivo di approfondire l’assetto relativo alle fonti giuridiche comunitarie che devono essere tenute in considerazione dal giudice tributario in virtù del princìpio di prevalenza del diritto comunitario sul diritto interno. In seconda battuta, il corso ha focalizzato l’attenzione dei partecipanti sul raccordo tra il processo tributario e il processo comunitario, attraverso un esame approfondito delle questioni relative al rinvio pregiudiziale interpretativo alla Corte di giustizia delle Comunità europee. Successivamente, sono stati affrontati i problemi attinenti all’applicabilità del diritto comunitario all’interno dei processi riguardanti le liti fiscali. È stata l’occasione per riflettere su questioni nodali come l’invalidità dell’atto impositivo contrario al diritto comunitario, in relazione all’autotutela e all’intangibilità del giudicato, e il giusto processo tributario comunitario. L’attenzione è stata quindi indirizzata al tema, di sempre rinnovata attualità, della tutela giurisdizionale relativa agli aiuti di Stato. Le vieppiù ricorrenti declaratorie di illegittimità od incompatibilità comunitaria di aiuti di Stato domestici comportano la necessità per gli Stati membri di correre velocemente ai ripari, attraverso il recupero di tali aiuti, al fine di evitare censure formali da parte delle Istituzioni comunitarie. E non sempre le questioni processuali che emergono dal recupero degli aiuti di Stato spiccano per chiarezza e facilità di approccio. Infine, il corso ha preso in esame il tema della prova presuntiva nel contenzioso fiscale, posto che una copiosissima giurisprudenza comunitaria e nazionale ha spinto il legislatore tributario a ridimensionare drasticamente l’assetto probatorio, fondato su presunzioni, dichiaratamente pro fisco, che fino ai tempi recenti ha caratterizzato il rimborso dei tributi indiretti contrari all’ordinamento europeo. Naturalmente, attesa l’estrema complessità delle questioni trattate, il corso ha inteso rappresentare solamente un primo appuntamento tra gli operatori regionali del settore; una prima riflessione sul fenomeno dell’integrazione giuridica europea. In attesa di nuove esperienze formative insieme, ancora all’insegna del diritto comunitario. Proprio la recentissima firma del Trattato di Lisbona, che ha finalmente conferito efficacia giuridica piena alla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione, potrebbe costituire un pretesto per un nuovo convegno di studi e di dibattito. di Christian Attardi PAGINA 12 in rilievo Un canale in più per dialogare con il fisco Le categorie produttive e gli ordini professionali hanno un canale in più per dialogare con il fisco. Si è svolta mercoledì 30 gennaio 2008, presso la sala ovale della Direzione Regionale, la prima riunione dell’osservatorio regionale per l’adeguamento degli studi di settore alle dinamiche delle realtà economiche ed aziendali presenti sul territorio emiliano romagnolo. Gli osservatori regionali, istituiti con Provvedimento 8 ottobre 2007 n. 155058 del direttore dell’Agenzia, prendono il posto dei singoli osservatori provinciali creati con Decreto del Direttore generale del Dipartimento delle entrate del 15 aprile 1999, al fine di garantire un migliore funzionamento degli studi di settore. Come noto lo strumento studio di settore costituisce uno degli elementi disponibili per combattere l’evasione attraverso l’analisi di 2 indici, quello di congruità e quello di coerenza. Il primo esamina in dettaglio, per esempio, la quantità di materiale usato per la produzione di un oggetto, il costo dei macchinari, i costi dei trasporti, ecc, mentre il secondo misura gli effettivi risultati ottenuti economici ottenuti dagli operatori dei vari settori. Se i risultati ottenuti dai controlli sull’indice di coerenza di un settore sono alterati rispetto ai risultati previsti, allora si passa ad accertare se vi sia in quel settore un’evasione fiscale. L’Osservatorio regionale rappresenta un’innovazione ed è di notevole importanza in quanto finalizzata, da un lato, ad implementare l’efficacia della tradizionale funzione degli Osservatori (il monitoraggio delle realtà economiche territoriali per fornire elementi utili alla revisione degli studi di settore), dall’altro ad ampliare le competenze dell’organismo, estendendola alla raccolta di informazioni utili a migliorare l’applicazione degli studi di settore in sede di accertamento. Quest’ultimo profilo risponde, peraltro, alla specifica esigenza di garantire l’applicazione dello strumento presuntivo in modo ragionevole e calibrato alle effettive condizioni di esercizio delle attività economiche nelle varie aree territoriali, esigenza più volte evidenziata nelle direttive impartite, da ultimo, con la circolare n. 31/E del 2007. I nuovi Osservatori regionali avranno dunque un ruolo rilevante anche sul versante operativo, in quanto forniranno elementi di dettaglio sulle realtà economiche territoriali che, ove non preventivamente conosciuti dagli Uffici dell’Agenzia, potrebbero determinare criticità nelle varie fasi dell’accertamento basato sugli studi (dalla selezione delle posizioni al contraddittorio con il contribuente). L’Osservatorio regionale studi di settore si riunirà su invito del presidente della Direzione Regionale o anche su invito di un singolo componente dell’Osservatorio; si esamineranno gli elementi più utili per revisionare uno o più studi di settore eliminandone gli eventuali difetti. Durante l’incontro del 30 gennaio è avvenuta l’esposizione del programma di lavoro e degli indirizzi operativi che si intendono perseguire. Dopo il saluto introduttivo e la presentazione dei componenti, il Presidente Dott. Ciro De Sio ha sottolineato l’importanza dei nuovi Osservatori regionali e richiamato l’attenzione sulle funzioni, sulle aree di intervento e sulle modalità operative previste nel Provvedimento istitutivo del Direttore dell’Agenzia soffermandosi, in particolare, sulla possibilità dei componenti di richiedere al Presidente l’acquisizione di elementi riguardanti l’applicazione degli Studi di settore in sede di accertamento; ha evidenziato l’impegno della Direzione Regionale per il buon funzionamento dell’Osservatorio e segnalato l’istituzione di una casella di posta elettronica dedicata ([email protected]) alla quale i componenti possono far pervenire le proprie segnalazioni, osservazioni e contributi; ha proposto che l’Osservatorio si riunisca con cadenza mensile – di regola l’ultimo martedì del mese - e che le riunioni si svolgano anche in presenza di un numero ridotto dei suoi componenti; ha rappresentato l’opportunità di effettuare una sintetica illustrazione delle modalità applicative degli Studi di settore a beneficio di quei componenti che non possono vantare una conoscenza approfondita dello strumento; ha richiesto ai componenti dell’Agenzia che rappresentano le singole province di predisporre, per la prossima riunione, una situazione rappresentativa delle realtà che maggiormente caratterizzano Il confronto fra l’Agenzia delle Entrate, il mondo delle professioni e le imprese continuerà quindi nei prossimi mesi. Per snellire le attività è prevista la costituzione di gruppi di lavoro suddivisi per settori di attività economiche. PAGINA 13 in rilievo il rispettivo territorio sotto il profilo delle diverse attività economiche, con l’indicazione della consistenza numerica dei contribuenti soggetti all’applicazione degli studi di settore, distinti in relazione al risultato di congruità e di coerenza dichiarato; ha sottolineato, infine, l’esigenza che il nuovo organismo non si limiti a cogliere gli elementi di criticità, ma sappia anche valutare eventuali situazioni che presentino un andamento positivo nell’ambito di particolari aree territoriali e di specifici settori economici. Quindi l’osservatorio esaminerà il contesto produttivo regionale e, più dettagliatamente, individuerà l’esistenza di particolari condizioni di esercizio di attività locali quali le modalità di svolgimento delle attività caratteristiche di specifiche aree geografiche, analizzando situazioni economiche di crisi o di sviluppo e affrontando problematiche legate alla peculiarità ambientali e territoriali locali. Da queste analisi potranno nascere le necessarie proposte di revisione per assicurare un’efficace applicazione degli studi di settore anche in sede di accertamento. Gli studi di settore sono uno strumento utile, ma vanno migliorati in quanto non tengono conto delle realtà economiche e sociali. Questo Osservatorio regionale dovrebbe avere un’efficacia maggiore in quanto si superano gli strumenti logistici che non davano un quadro d’insieme. Si tratta di un passo avanti, ma occorrerà vederne l’applicazione concreta. Il confronto fra l’Agenzia delle Entrate, il mondo delle professioni e le imprese continuerà quindi nei prossimi mesi. Per snellire le attività è prevista la costituzione di gruppi di lavoro suddivisi per settori di attività economiche. Daniele Venturi Reintrodotta la detrazione del 36% Non è stata prorogata la detrazione del 36% per chi acquista case ristrutturate bensì reintrodotta, è questa la corretta interpretazione da dare all’articolo 1, comma 17, della legge Finanziaria 2008. Il comma recita: “sono prorogate per gli anni 2008, 2009 e 2010, per una quota pari al 36 per cento delle spese sostenute, nei limiti di 48.000 euro per unità immobiliare, ferme restando le altre condizioni ivi previste, le agevolazioni tributarie in materia di recupero del patrimonio edilizio relative: a. agli interventi di cui all’articolo 2, comma 5, della legge 27 dicembre 2002, n. 289, e successive modificazioni, per le spese sostenute dal 1° gennaio 2008 al 31 dicembre 2010; b. agli interventi di cui all’articolo 9, comma 2, della legge 28 dicembre 2001, n. 448, nel testo vigente al 31 dicembre 2003, eseguiti dal 1° gennaio 2008 al 31 dicembre 2010 dai soggetti ivi indicati che provvedano alla successiva alienazione o assegnazione dell’immobile entro il 30 giugno 2011”. Per le abitazioni che fanno parte di edifici interamente ristrutturati da imprese, il termine proroga utiliz- PAGINA 14 zato dal legislatore non è perfetto in quanto l’agevolazione specifica cui si vuol fare riferimento era prevista dall’articolo 9, comma 2, della legge 448/2001 con proroga che si rinnovava di anno in anno ma che finiva al 31 dicembre 2006. Pertanto, chi ha acquistato nel 2007 un immobile ristrutturato da un’impresa con lavori di ristrutturazione ultimati entro il 31 dicembre 2006, potrà usufruire della detrazione del 36% nei limiti di 48000 euro purché però l’assegnazione dell’immobile sia avvenuta entro e non oltre il 30 giugno 2007. Diversamente, dal 1° luglio 2007 in poi chi ha acquistato un immobile ristrutturato, anche se dallo stesso edificio sopra menzionato, non potrà usufruire della detrazione del 36% in quanto la Legge Finanziaria 2007 non ha prorogato i benefici e pertanto anche se acquistasse l’immobile nel 2008 l’acquirente non potrà usufruire della detrazione specifica. Nel confronto diretto tra le finanziarie degli ultimi due anni emerge una “non continuità” che va forse a collidere con l’intenzione del legislatore manifestata attraverso la terminologia usata nell’articolo 1, comma 17, della legge Finanziaria 2008: “prorogata la detrazione del 36%”. Biagio Cunsolo sotto la lente Piacenza L’Ufficio di Piacenza è situato in una zona facilmente accessibile della città, in posizione quasi centrale. Occupa un bel palazzo moderno, cubico, caratterizzato dal gioco geometrico delle grandi finestre vetrate che riflettono i diversi umori del cielo. Lo stabile ospita altre organizzazioni importanti per la vita cittadina: un istituto di credito, l’INPDAP e un grosso supermercato. E’ insomma un polo di attrazione, per gli utenti che gravitano nella zona a est della città. L’Ufficio è stato attivato il 27 luglio 1998 ed è entrato subito in piena operatività, grazie al contributo del personale proveniente dai soppressi Uffici Imposte Dirette, IVA, Registro e Sezione Staccata. La politica gestionale del primo avvio ha comportato che, ai vari servizi istituzionali, fossero assegnati colleghi già esperti, per contenere le resistenze al cambiamento e per garantire una distribuzione delle professionalità omogenea e adeguata alle esigenze operative. In questi anni, però, una serie di trasformazioni ha modificato l’assetto originario, per permettere un più efficace utilizzo delle risorse umane, economiche e logistiche. Infatti, per quanto riguarda l’elemento umano, un buon contingente di funzionari assunti con contratto formazione lavoro ha contribuito a rinforzare l’assetto organico del personale. Da un punto di vista logistico, invece, l’Ufficio ha subito una riduzione della superficie utile, per diminuire l’impatto economico delle spese di gestione. Ce ne ha parlato il Direttore, Pasquale Cristillo, che ci ha accolti con estrema disponibilità e ci ha rivelato la sua soddisfazione nel dirigere un Ufficio efficiente e bene organizzato. “Non è sempre tutto rose e fiori” ci ha confidato “ma nelle emergenze esce l’aspetto positivo della carica umana del personale. Lo dimostra l’intensa frequentazione della sala d’aspetto da parte dei cittadini, come pure i riscontri della stampa locale, che non ha mai pubblicato lettere di reclamo o di protesta nei confronti del servizio prestato ai contribuenti. All’Ufficio arrivano utenti anche dalla Lombardia, data la vicinanza del confine di regione. Ma i piacentini si sentono completamente emiliani, nonostante la distanza dal capoluogo... Questa distanza ci dà anche la misura del sacrificio che può comportare, per ogni nostro collega che vive e opera nelle estreme periferie regionali, raggiungere Bologna per partecipare ai corsi e alle riunioni fissati nelle prime ore della mattinata! La competenza territoriale dell’Ufficio di Piacenza comprende anche i Comuni di Agazzano – Besenzone – Bettola – Bobbio – Borgonovo Val Tidone – Calendasco - Caminata – Caorso – Castel San Giovanni – Castelvetro Piacentino – Cerignale – Coli – Corte Brugnatella – Cortemaggiore – Farini – Ferriere – Gazzola – Gossolengo – Gragnano Trebbiense – Monticelli d’Ongina – Nibbiano – Ottone – Pecorara – Pianello Val Tidone – Piozzano – Podenzano – Ponte dell’Olio – Pontenure – Rivergaro – Rottofreno – San Giorgio Piacentino – San Pietro Il rapporto con i ragazzi delle scuole è particolarmente sentito, perché la divulgazione del senso di dovere civico e di responsabilità fiscale, è considerata un valore primario per l’Ufficio di Piacenza. “Si semina per il futuro… PAGINA 15 sotto la lente in Cerro – Sarmato – Travo – Vigolzone – Villanova sull’Arda – Zerba e Ziano Piacentino. Un territorio molto vasto, ampiamente sviluppato anche all’interno dell’Appennino emiliano romagnolo. Per agevolare la fruizione del servizio di assistenza, a Bobbio funziona uno sportello locale, supportato da due unità operative. La realtà economica piacentina è imperniata soprattutto sulle attività legate al settore agricolo e metalmeccanico, con particolare coinvolgimento in ambito cooperativo. I cittadini della provincia piacentina conoscono bene l’Agenzia delle Entrate, anche per merito di un buon servizio stampa, che evidenzia con efficacia le proposte di “Fisco in Piazza” e di “Fisco e Scuola”. Il rapporto con i ragazzi delle scuole è particolarmente sentito, perché la divulgazione del senso di dovere civico e di responsabilità fiscale, è considerata un valore primario per l’Ufficio di Piacenza. “Si semina per il futuro… Questi saranno i contribuenti di domani!” ci ha confermato il Direttore. Per quanto riguarda la gestione delle aree di attività dell’Ufficio, il rapporto di lavoro e di scambio tra Area Servizi e Area Controllo è ottimo, improntato sul reciproco rispetto e sulla collaboratività. Il clima di apertura e di appartenenza consente un tipo di rapporto molto fluido, anche al di fuori dell’ambito burocratico. PAGINA 16 Del personale in attività, i due terzi sono donne, quasi interamente impegnate in servizi di front office. Incontriamo quindi il responsabile dell’Area Servizi, Fedele Liscio, per saperne di più. Ci parla dell’intensa attività dei 16 sportelli e del servizio di back office, a cui tutti gli addetti, a turno, dedicano energie e impegno. Negli ultimi tempi, anche qui, gran parte dell’organizzazione è cambiata, grazie ad una “carta vincente” che ha reso più facilmente gestibile l’accesso dei contribuenti: la prenotazione dell’assistenza tramite appuntamento. Inoltre, nel pomeriggio di ogni giovedì, è attiva la cosiddetta “Giornata del cittadino”: iniziativa del Comune di Piacenza, a cui l’ufficio ha aderito, che consente ai contribuenti di accedere presso l’Ufficio dalle 12,45 alle 15,00 per il rilascio di codici fiscali, la consegna di atti e le operazioni relative alle partite IVA. In ordine al servizio di invio telematico delle dichiarazioni, la richiesta di assistenza è notevole: un gruppo di clienti “fedelissimi” richiede con costanza l’intervento degli stessi operatori con i quali ha instaurato un rapporto di fiducia. Molti chiedono assi- stenza per la compilazione, altri solo la trasmissione delle dichiarazioni: nell’insieme, circa 2000 denunce all’anno. Il processo di “fidelizzazione” degli utenti, nei confronti degli impiegati con i quali da anni si rapportano, permette ai cittadini di “entrare con fiducia nella tana del lupo”. Anche il servizio relativo ai rimborsi ha dato ottimi risultati, la qual cosa ha ulteriormente migliorato i rapporti con i singoli e con gli Ordini professionali. Riguardo a questi ultimi, la collaboratività dei colleghi piacentini si è estesa ad una serie di incontri di approfondimento, incentrati su materie spinose, non disciplinate dalla normativa. Per quanto riguarda l’Area Controllo, il responsabile, Giuseppe Leone, ci ha parlato dei 5 team integrati, del team di assistenza legale e del team di analisi e ricerca. I diversi gruppi di lavoro sono ugualmente impegnati nel raggiungimento degli obiettivi numerici e qualitativi proposti dall’Agenzia. All’interno dell’Area prevale un clima di serenità e di scambio. Frequenti sono le riunioni con i Capi Team, per l’esame delle eventuali criticità e per il riscontro dei risultati. Anche il rapporto con la Guardia di Finanza è fattivo e solidale, con frequenti confronti sulle problematiche fiscali, in fase istruttoria. La continua interazione consente di evitare ogni ipotetica conflittualità. Le attività controllate di recente, attraverso lo strumento delle indagini finanziarie, riguardano il settore immobiliare. Si tratta di un ambito fino ad ora poco esplorato, che richiede l’esame delle posizioni dei contribuenti sotto i diversi aspetti impositivi: questa tipologia di controllo sta dando ottimi risultati. La capillarità delle verifiche, su tutto il territorio di competenza, rappresenta sia un deterrente nei confronti delle tentate frodi fiscali e dell’evasione, sia una garanzia verso i contribuenti più ligi. L’attività del 2007 ha promosso verifiche ed accessi anche presso bar e commerci ambulanti, con il riscontro di irregolarità che hanno portato alla richiesta di chiusura di alcuni esercizi. Spesso la stampa locale, di cui è un significativo esponente il quotidiano “Libertà”, pubblicizza i successi delle operazioni di controllo effettuate dai nostri colleghi: questo tipo di informazione avvicina il pubblico dei lettori ad una categoria di lavoratori che spesso viene considerata con diffidenza o con disagio. Per quanto riguarda le verifiche su soggetti di grandi dimensioni, l’accertamento viene effettuato in un contesto territoriale in cui sono presenti circa una sessantina di aziende. Positiva la percentuale di definizione degli accertamenti che si aggira intorno al 80% del totale. Anche questi numeri danno la misura del rispetto con cui i contribuenti locali guardano alla professionalità dei nostri funzionari. Cosa che ci conferma l’alto livello di considerazione già espresso dal Direttore: davvero brava gente, i colleghi piacentini! Giovanna Zannini sotto la lente Il mio amico Leone Mi piace vederlo immerso nelle pratiche, pensieroso e mite, alla ricerca di un’intuizione e di un’interpretazione che possano aiutarlo ad individuare la soluzione migliore. In quei momenti sembra fuori dal tempo e dallo spazio, abitante di un mondo fantastico tutto suo. Mi piace la disponibilità che mostra verso tutti, schiva e generosa e penso che un po’ gli piace questo ruolo di coordinatore sempre presente, necessario peraltro per guidare una squadra composita ed eterogenea. Così lo vedi ieraticamente paziente con giovani funzionari che mordono il freno, che gli propongono con “furore giovanilistico” iniziative sempre più ardite, che cercano di dare un input frenetico al proprio lavoro e a quello della struttura. Così lo vedi invece energico e pieno di vita con funzionari oramai disincantati, sorpresi mai di nulla, custodi di saperi antichi. In loro cerca di risvegliare l’orgoglio oramai sopito toccando le corde dello spirito di appartenenza e della comune difficoltà nello stare al passo dei tempi, sempre più cinici e freddi. Mi piace quando nel momento delle decisioni che assume con il direttore e con me riesce ad apparire saggio ed equilibrato, quasi che il mondo per lui non avesse più segreti e tutto fosse il dipanarsi logico di un copione da lui già conosciuto e previsto. Mi piace la sua sobria umanità che riesce con eleganza a riservare al collega in difficoltà, al contribuente sfortunato, a chi fa fatica ed è in difficoltà. Non è una umanità ricercata, lo vedi che trova fondamento in una complessità d’animo profonda ed ammirevole. Mi piace la sua incapacità a parlare male di qualcuno o di qualcosa, e mi piace perché non è espressione di una prudenza meschina o compromissoria bensì di una maturità e di un equilibrio sorprendenti. Mi piace la sua capacità di fare gruppo, di condividere senza pudore con altri le proprie debolezze e di vivere le vittorie come un fatto magicamente casuale glissando sul lavoro complesso che è dietro. Mi piace …. Perché è bello lavorare con una persona così. di Fedele Liscio PAGINA 17 sotto la lente Dove la “frenesia” è di casa E bella quella particolare “frenesia” che si respira a volte all’area servizi, quando la gente si affolla agli sportelli, quando le emergenze esplodono all’improvviso, quando i problemi si sovrappongono e paiono irrisolvibili. Mi pare bella non per snobismo deteriore o per autolesionismo ingenuo, ma perché mi sembra che quella frenesia porti i rumori e i colori della vita in un mondo altrimenti inutilmente ovattato e formale. Certo, per soddisfare le richieste dei cittadini occorrono spesso una disponibilità, una competenza, uno spirito di sacrificio incredibili, certo talora una sottile angoscia si percepisce quando le scelte sono complesse e la solitudine è rumorosa. Eppure… non è in questa possibilità di garantire ai cittadini un servizio corretto ed efficiente, non è in questa possibilità di adottare soluzioni che rispettino la legge ed aiutino tutti nella propria attività, non è in questa possibilità di riuscire a rafforzare l’immagine di efficienza della propria struttura la vera dignità e il vero significato del nostro “lavoro pubblico”? A me non piacerebbe un lavoro che, circondato da una asettica tranquillità, trovasse in se stesso la sua dimensione e la sua giustificazione, privo completamente di riferimento all’esterno, alla realtà sociale. Non mi piacerebbe perché dietro quella tranquillità si nasconderebbe l’inutilità del nulla. In questi anni trascorsi all’area servizi dell’ufficio di Piacenza sono riuscito a creare una squadra che crede in questi principi, in questi convincimenti. Non esistono isole felici: talora il lavoro è eccessivo, spesso la programmazione non è ipotizzabile, a volte non si riesce a realizzare il necessario, raramente si riescono ad individuare premi o riconoscimenti giusti. Eppure… Neanche nei momenti di maggiore difficoltà in qualcuno viene la voglia di mandare tutto all’aria e cercare un lavoro magari più complesso e difficile ma più comodo e forse gratificante. La consapevolezza di fare parte di una struttura che è veramente al servizio del cittadino è divenuta orgoglio e spirito di appartenenza e nessun accadimento ormai può scalfirla ed indebolirla. E questo davvero è un gran risultato. di Fedele Liscio PAGINA 18 sotto la lente Ricordi di scuola dell’Ufficio di Piacenza Quattro anni di “Fisco e Scuola” L’avventura inizia nei primi mesi del 2004: nasce l’idea della rappresentazione teatrale, realizzata con il laboratorio di recitazione della scuola elementare di Podenzano. Giorgio Bertuzzi ed io iniziamo il nostro percorso, in febbraio, incoraggiati dal Direttore, Pasquale Cristillo, che, coinvolto dal nostro entusiasmo, firma il protocollo d’intesa con il Dirigente scolastico. Contemporaneamente il gruppo, composto da Garifo, Caltabiano, Torrini, Piroli, Rossetti, iniziano il progetto “Gli alunni del fisco” con la scuola media “Carducci” di Piacenza che si concluderà nel 2005. Il gruppo incontra anche la scuola media di Castelvetro in collaborazione con un collega dell’ufficio di Cremona; la collaborazione tra i due uffici continua anche nel 2005 tra il collega di Cremona e Paola Celada che spiega ai ragazzi addirittura “la fiscalità internazionale”. La stampa e la televisione locale danno ampio risalto all’iniziativa del gruppo e alla novità, rappresentata dalla collaborazione tra i due uffici. L’attività è, dunque, frenetica, e l’entusiasmo è per tutti alle stelle, Direttore compreso! All’inizio non siamo un vero e proprio gruppo, ma, poi, visti gli interessi e le finalità comuni, il Direttore realizza il gruppo “Fisco e scuola” aperto a tutti e nel 2007 partecipano alle iniziative anche Daniela Gregori, Carola Passerini ed Elena Mariscotti. Nel maggio 2004, quella che inizialmente è solo un’idea, dopo mesi di lavoro si realizza: al teatro dei Filodrammatici di Piacenza andiamo in scena con “A spasso nel tempo con le Signore Tasse”. Un successo inaspettato! Il referente regionale del progetto “Fisco e scuola” Sandra Amovilli e il Direttore regionale Villiam Rossi, che assiste alla rappresentazione promettono ai bambini una rappresentazione al Teatro Antoniano di Bologna. La stampa locale premia le nostre fatiche con articoli gratificanti e la PAGINA 19 sotto la lente televisione trasmette in prima serata l’intera rappresentazione teatrale. L’esperienza, irripetibile, viene descritta nel “Diario di un viaggio speciale nel mondo della scuola elementare” Sempre nel mese di maggio viene realizzato da me, Giorgio e Mara Rossetti il progetto “Unico e fedele” con le classi quinte dell’Istituto Superiore “G.D. Romagnosi” di Piacenza. Il progetto prevede una serie di incontri in cui vengono illustrati i contenuti e le modalità di compilazione della dichiarazione dei redditi ed una sommaria descrizione del sorgere di una controversia. Il progetto viene realizzato anche negli anni successivi e nel 2007 partecipa, al posto di Mara Rossetti, Daniela Gregori. Anche l’iniziativa con la scuola media di Castelvetro si ripete nel 2005 e nel 2006; nel 2007 il progetto sulla fiscalità internazionale viene proposto agli alunni delle classi quarte e quinte della scuola elementare. Nel 2005, la rappresentazione teatrale viene proposta ai ragazzi delle scuole di Bologna al Teatro Antoniano: il Direttore Regionale ha mantenuto la promessa! Dall’esperienza con i bambini della scuola di Podenzano nasce l’idea di un libretto, in cui le tasse non solo vengono spiegate ai bambini ma anche dai bambini ai loro coetanei, con il loro linguaggio semplice ed efficace. PAGINA 20 Viene, così realizzato il quaderno didattico “E adesso ve le raccontiamo noi le tasse” in collaborazione con la Direzione Regionale nelle persone di Sandra Amovilli, Piera Gaiani e Tiziana Sabattini. Una collaborazione entusiasmante che vede la presentazione del quaderno didattico al “Docet” rassegna internazionale del libro per ragazzi. La Direzione Regionale ne cura l’edizione e la stampa; le copie vengono distribuite negli incontri con le scuole della regione. Il libretto verrà poi citato, e ripreso in alcune parti, in un libro di testo per le scuole medie di educazione alla legalità (La tribù degli onesti-Percorsi di educazione alla legalità, ed. Simone). Sempre nel 2005, Garifo, Piroli, Rossetti, Caltabiano e Celada incontrano gli studenti del terzo e quinto anno di ben tre istituti superiori per illustrare il modello “Unico” e le agevolazioni fiscali per i giovani che si avviano al mondo del lavoro. Nel 2006 Giorgio Bertuzzi ed io realizziamo la campagna pubblicitaria “L’evasore fiscale ti danneggia… digli di smettere” in collaborazione con le classi quarte e quinte della scuola elementare di Cortemaggiore. I ragazzi realizzano spot, scenette, canzoni, disegni ecc. presentati alle autorità e stampa locali il 2 giugno al teatro ”E. Duse” di Cortemaggiore. Arriviamo così ai primi mesi del 2007: i bambini della scuola di Podenzano sono cresciuti, frequentano il secondo anno della scuola primaria di secondo grado (scuola media) e studiano anche le lingue straniere spagnolo, inglese, francese ed inglese. Torniamo da loro per approfondire i concetti di imposte, equità fiscale ecc. con un sguardo anche agli altri paesi europei. Giorgio ed io incontriamo le insegnanti che aderiscono all’inziativa e parte così il progetto “I piccoli esperti del fisco vanno in Europa”, dopo la sigla del protocollo d’intesa tra il Direttore e il Dirigente Scolastico. Anche se interessante il progetto è certamente impegnativo sia per noi che per le insegnanti e i ragazzi. sotto la lente Ma tutto procede per il meglio: gli incontri avvengono in un clima di collaborazione e d’intesa perfetta con la scuola. In maggio i ragazzi vengono in visita all’Ufficio e, per noi, sorge il problema di come organizzare la giornata. Una semplice visita al Direttore a me e Giorgio non piace molto ed ecco l’idea: perché non organizzare una “conferenza stampa” con i ragazzi in veste di “giornalisti”? Le insegnanti accettano con entusiasmo e preparano le domande che, come in ogni conferenza stampa che si rispetti, ci vengono anticipate. A questo punto occorre individuare “gli intervistati”: il Direttore, il Capo Area Controlli, Leone Giuseppe, il Capo Area Servizi, Fedele Liscio e…perchè no?. Il Comandante della Guardia di Finanza che, interpellato, accetta subito l’invito. Nel giorno stabilito arrivano in Ufficio circa 50 ragazzi, armati di penna e di block-notes. Dopo una breve visita, in cui vengono mostrate tutte le attività dell’Ufficio, i ragazzi si accomodano in sala riunioni pronti per fare le loro domande. Al tavolo dei conferenzieri siedono il Direttore, il Dirigente Scolastico, i due Capi Area e il Colonnello con un suo collaboratore ,”in alta uniforme”. Alla conferenza stampa sono presenti alcuni giornalisti della stampa e la televisione locale. In chiusura alcuni ragazzi spiegano agli adulti il sistema fiscale spagnolo ed inglese e, poi, il tutto si conclude con un piccolo buffet, offerto dal nostro Direttore. Il progetto, però, non è terminato. Infatti, durante il suo svolgimento, abbiamo raccolto del materiale e ora ci chiediamo cosa farne...forse un nuovo libretto o un DVD? Intanto nel novembre 2007 il Direttore ha sottoscritto un protocollo d’intesa con il Dirigente Scolastico del 3° Circolo Didattico dal titolo “Anche noi incontriamo le tasse”. Il protocollo prevede alcuni incontri, già avvenuti, con le classi quarte della scuola primaria e nel marzo di questo anno sono previsti degli incontri, per la prima volta, con i bambini delle classi seconde. Carola Passerini, Giorgio Bertuzzi ed io stiamo pensando quale sia il modo più opportuno per avvicinare alle tasse bambini di appena...sette anni! Speriamo bene! Ah dimenticavo! Nel 2007 si è conclusa la mia esperienza, iniziata nel 2003, di “tutor aziendale” nel progetto “alternanza scuola-lavoro” realizzata con le classi quarte dell’Istituto tecnico “G.D. Romagnosi” (nel 2006 anche uno studente del liceo scientifico tecnologico “Colombini”). Gli studenti del 2007 hanno raccontato, in modo simpatico, le loro due settimane lavorative in un CD che mi hanno lasciato che, appena possibile, sarà rivisto da Giorgio e da me. I miei ricordi terminano qui. Abbiamo lavorato molto e, soprattutto, fuori dall’orario di lavoro ma tutti noi (Direttore compreso) crediamo veramente nelle finalità del progetto “Fisco e scuola” per cui posso tranquillamente affermare…l’avventura continua! Luisa Di Marco PAGINA 21 iniziative A scuola con Rocco Lezioni di inglese ai colleghi dell’Ufficio di Cesena. il messaggio più importante che questo articolo vuole veicolare è che lo spirito di collaborazione e la propensione alla comunicazione sono elementi essenziali per la nostra crescita professionale e personale. PAGINA 22 Sono le 15,30. Il collega di stanza si alza repentinamente, poi, tolte le vesti di Funzionario, indossa quelle dello scolaro. “L’appuntamento è al badge, sbrigati!” strepita il collega di slancio giù per le scale. La camminata affrettata e impacciata di chi non vuole perdere l’incontro, ma neanche apparire inadeguato. Ci si rivede in aula magna, tutti intorno a un tavolo, braccia tese e gomiti leggermente appoggiati sul piano. Dal lato opposto c’è il collega, con lo sguardo perso in segno d’attesa e un sorriso accomodante di chi sa di non saperne abbastanza. Non più convenevoli né gelide gerarchie; qui, davanti al prof. Rocco, siamo tutti uguali: Capi Area, Funzionari, Direttore. L’attesa sulle labbra, l’attorcigliarsi delle dita in segno d’incertezza, sono tipici dei tempi non dimenticati della scuola, ma questa volta è tutto diverso... La scuola qui non c’entra, qui è tutta un’altra cosa. Adesso siamo noi a scegliere di partecipare a una lezione, di metterci in discussione e superare l’imbarazzo di non saper rispondere o, peggio, di apparire fragili, inesperti e risibili. Si, questa volta è proprio tutto diverso. Siamo al sicuro, tutti siamo in attesa d’imparare qualcosa. Qui non c’è l’atmosfera dura e severa dell’interrogazione di un burbero professore a preoccuparti, c’è solo la voglia di partecipare all’incontro del mercoledì con Mr. Rocco. Ecco, queste sono le sensazioni percepite dai colleghi discenti miei compagni d’avventura che io, sebbene scolaro, sto cercando di descrivere. E da buono scolaro distratto, ho dimenticato di introdurvi bene nel tema dell’articolo! Vogliate scusarmi… Ebbene, il nostro collega Rocco Pessolano, con grandi trascorsi di docente di lingua inglese, si è fatto promotore e organizzatore, gratuitamente e fuori dagli orari d’ufficio, di un corso d’inglese “aziendale”. Ogni mercoledì pomeriggio, alle 15,30 circa, il nostro Prof. ha tenuto un ciclo di lezioni aperte a tutti i colleghi dell’Ufficio di Cesena che ne avessero fatto richiesta. Gli incontri hanno avuto inizio a settembre e si sono conclusi da appena due mesi. Il Prof., sempre rigorosamente in lingua, introduceva di volta in volta il tema della lezione, fornendoci il materiale didattico, intrattenendoci, a fine incontro, con simpatiche ed improvvisate conversazioni. La partecipazione e l’attenzione sono state tenute vive dalla straordinaria capacità di coinvolgimento del prof. Rocco, sempre pronto a metterci a nostro agio, fornendoci importanti strumenti di comunicazione in lingua inglese. Solitamente la lezione, della durata di circa un’ora e mezza, si concludeva sempre su temi di grande utilità: come ordinare al ristorante una pizza? Come acquistare un abito in una boutique? Ma la cosa sbalorditiva è che spesso, durante le pause lavorative, ci siamo cimentati a rivedere il nostro “mondo” di relazioni, sulla base di quanto imparato durante l’incontro precedente. Ci siamo poi misurati in sfide linguistiche dall’incerto risultato, speranzosi di imparare più in fretta sempre più modi di confrontarci alternativi al solito italiano o, peggio, al “burocratese”. In fondo, il messaggio più importante che questo articolo vuole veicolare è che lo spirito di collaborazione e la propensione alla comunicazione sono elementi essenziali per la nostra crescita professionale e personale. Adesso che il corso è terminato, se ne è proposta subito una seconda edizione, quale completamento di un cammino che senza dubbio ci porterà a migliorare molti aspetti del nostro “imprevedibile” inglese. L’entusiasmo e l’impegno di tutti sono assicurati e questa volta sarà, ancora una volta, tutto diverso. Gianpaolo Sebastiano Cannizzo iniziative Alunni in visita all’Ufficio di Guastalla Nell’ambito del Progetto Fisco – Scuola e nell’ottica di avvicinare i bambini alle istituzioni è stato avviato nel maggio 2007 un percorso educativo rivolto agli alunni delle classi IV e V dell’Istituto S.Orsola di Guastalla. L’esperienza è stata coinvolgente in quanto nella prima fase ha visto impegnati la referente locale del progetto, le insegnanti e i bambini in due incontri formativi svolti in aula. Tutto si è sviluppato nella forma del gioco e della partecipazione degli alunni che attraverso i disegni hanno espresso la loro concezione sul mondo delle tasse. Un bambino ha scritto: “Passando le giornate lavorando e le tasse pagando contribuisci allo sviluppo della tua città”. Altri ancora: “ Le tasse costruiscono sicurezza e tranquillità”; “ Le tasse tuffatrici: le tasse non sono soldi buttati in acqua”; etc. Gli alunni hanno manifestato entusiasmo ed hanno preso spunto per le frasi ed i disegni dagli argomenti presentati in aula, nonché dal quaderno didattico distribuito dalla referente del progetto. La finalità dell’iniziativa rientra tra gli obiettivi d’istituto trasversali in quanto è importante non solo utilizzare la leva quantitativa/qualitativa degli atti impositivi per incamerare gettito alle casse dell’erario, ma altresì è essenziale instillare nelle future generazioni di contribuenti i concetti di etica e di valore che si coniugano con il dovere costituzionale di contribuzione alla spesa pubblica in base alle proprie possibilità. Nel contesto ludico è stato spiegato ai bambini in modo semplice che dal dovere di contribuire in modo spontaneo al pagamento delle imposte derivano diritti preziosi per i cittadini e nel contempo si favorisce lo sviluppo del Paese nell’interesse pubblico generale. I disegni dei piccoli sono stati appesi alle pareti dei corridoi e delle stanze per adornare i locali dell’ufficio a testimonianza del contributo offerto dai bambini. La seconda fase del percorso ha previsto una visita guidata presso l’Ufficio e, nel giorno dell’accoglienza, il 1° febbraio 2008, i bambini accompagnati dall’insegnante hanno tro- vato all’ingresso un grande cartello di colore blu riportante il saluto di benvenuti all’Agenzia delle Entrate. Durante la visita sono stati impegnati i colleghi preposti all’erogazione dei servizi in front office i quali hanno descritto la loro attività di assistenza ed informazione nei confronti dei contribuenti illustrando il funzionamento dell’Anagrafe Tributaria nel momento dell’attribuzione del codice fiscale/ tessera sanitaria, partita Iva, interrogazione sui soggetti, etc. Monica Bartolo, Giulio Montante e Anna Maria Iannuzziello hanno catturato l’attenzione degli alunni i quali hanno interagito con attenzione e curiosità ponendo domande. Come avviene sempre con i più piccoli i loro interrogativi vanno al cuore delle questioni: un bambino semplicemente ha chiesto che cosa succede se il cittadino non versa le imposte. Con tali presupposti il dialogo si è sviluppato in modo fluido e c’è stata la possibilità di spiegare che nell’Ufficio c’è anche un gruppo di persone che verifica che tutti i contribuenti versino le imposte e ricerca gli evasori (parziali e totali) e svolge tutte le attività necessarie affinché lo Stato riscuota le imposte dovute. Il direttore ha parlato ai bambini richiamando i principi della Costituzione e il significato del vivere in collettività e di seguito ha lasciato il messaggio che l’Agenzia delle Entrate dialoga con i contribuenti e svolge una funzione di interesse pubblico in attuazione dei principi costituzionali. Il momento delizioso dell’incontro è stato quello del buffet che ha trovato apprezzamento diffuso tra gli alunni. Per fare sentire gli stessi importanti e protagonisti il direttore a chiusura della giornata ha consegnato ad ogni bambino l’attestato di partecipazione. è essenziale instillare nelle future generazioni di contribuenti i concetti di etica e di valore che si coniugano con il dovere costituzionale di contribuzione alla spesa pubblica in base alle proprie possibilità Donatella Pierleoni e Assunta Scafa PAGINA 23 sotto la lente Il piano di comunicazione dell’Emilia-Romagna In conformità con il Piano aziendale 2008-2010 e con il Piano di comunicazione nazionale, il Piano di comunicazione 2008 dell’Agenzia delle Entrate Emilia-Romagna disegna le linee strategiche e le modalità operative attraverso cui si realizza la comunicazione dell’amministrazione finanziaria a livello regionale. La centralità del rapporto con il contribuente, il miglioramento qualitativo e quantitativo della lotta all’evasione, lo sviluppo organizzativo si traducono, nel Piano di comunicazione nazionale, in una serie di obiettivi strategici di comunicazione, attraverso i quali la struttura di comunicazione dell’Agenzia intende contribuire al raggiungimento degli obiettivi aziendali, come illustrato nella seguente tabella. PAGINA 24 Sulla base di questa articolazione degli obiettivi e dell’analisi del contesto regionale, sia nella dimensione interna che in quella esterna, sono individuate le linee strategiche, gli obiettivi operativi, le attività e la tempistica che caratterizzeranno la comunicazione dell’Agenzia delle Entrate in Emilia-Romagna nel 2008. Attraverso l’analisi di scenario esterno ed interno, il Piano di comunicazione, sulla base delle esperienze maturate nell’anno precedente elabora e successivamente illustra le linee programmatiche della comunicazione regionale. Nel nostro caso, la pianificazione per l’anno 2008 si è sviluppata partendo dal potenziamento della comunicazione esterna, in particolare delle relazioni con i media locali, e dall’analisi di clima, realizzata in Direzione Regionale nel novembre 2007. COMUNICAZIONE ESTERNA Obiettivi strategici: creare un “effetto deterrente” nei confronti del fenomeno evasivo; diffondere la conoscenza dei servizi dell’Agenzia, agevolando gli adempimenti tributari; avvicinare e radicare l’istituzione nel territorio, promuovendone l’immagine; promuovere la legalità fiscale nelle nuove generazioni. Obiettivi operativi: 1. potenziamento dell’attività di informazione verso l’esterno 2. sviluppo delle relazioni con gli organi di informazione 3. diffusione della conoscenza delle attività di contrasto all’evasione fiscale 4. incremento delle relazioni con enti, istituzioni locali e interlocutori istituzionali 5. sviluppo della coscienza civica fiscale nelle scuole di ogni ordine e grado 6. promozione dell’immagine dell’Agenzia 1. Potenziamento dell’attività di informazione verso l’esterno Diffusione delle guide fiscali e più in generale dei prodotti editoriali: Guide “L’Agenzia informa” redatte a livello centrale; “Guida alle agevolazioni e contributi per le persone con disabilità” (realizzato in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna), nella duplice versione cartacea e digitale; “Guida per stranieri”, realizzata dall’Ufficio prodotti editoriali e disponibile in arabo, albanese, rumeno e serbo-croato (distribuzione tramite gli Uffici dell’Agenzia e gli Sportelli per stranieri); sotto la lente continuo aggiornamento del sito internet regionale. 2. Sviluppo delle relazioni con gli organi di informazione A fronte di un flusso informativo che nel corso del 2007 si è progressivamente consolidato, si è affermato il bisogno di un monitoraggio sistematico della stampa locale. A tal fine: sono stati siglati gli abbonamenti annuali a 13 testate locali, per la consultazione on-line e cartacea dei quotidiani. Gli articoli di maggiore rilevanza saranno, in seguito, raccolti in una rassegna stampa settimanale, pubblicata sulla intranet regionale; invio dei comunicati stampa, coordinamento delle interviste rilasciate agli organi di stampa dal Direttore Regionale o dai direttori degli Uffici; Convention di presentazione dei risultati della lotta all’evasione nel 2007 e nei primi mesi del 2008; del sistema di relazioni con un interlocutore istituzionale con cui intercorrono stretti rapporti operativi e un più efficace coordinamento nella comunicazione regionale che evita sovrapposizioni o incongruenze nella diffusione agli organi di informazione; una collaborazione con la Scuola di Giornalismo dell’Università di Bologna, finalizzata all’organizzazione di mini-corsi di alfabetizzazione fiscale per gli studenti del master; il coinvolgimento degli Uffici per le Relazioni con il Pubblico nella distribuzione di guide fiscali e materiale informativo. Limitatamente al Comune di Bologna, è allo studio la possibilità di estendere la distribuzione di guide e opuscoli agli Urp di Quartiere; l’organizzazione di convegni, seminari e tavole rotonde in collaborazione con ordini professionali, associazioni di categoria e CAF. 5. Sviluppo della coscienza civica fiscale nelle scuole di ogni ordine e grado collaborazione con le emittenti tv del circuito 7 Gold – Sesta Rete, mediante la partecipazione a rubriche periodiche e programmi informativi. L’Agenzia delle Entrate dell’Emilia-Romagna, nel 2007, ha stipulato un nuovo Protocollo di intesa con l’Ufficio Scolastico Regionale. Da questo documento, derivano le principali attività di comunicazione da intraprendere nel corso del 2008: 3. Diffusione della conoscenza delle attività di contrasto all’evasione fiscale organizzazione di una giornata dedicata alla “legalità fiscale”; I risultati e le attività di contrasto all’evasione fiscale hanno determinato nel 2007 una costante crescita di visibilità dell’ente - Agenzia. Per l’anno 2008, si prevede di: iniziative per promuovere il coinvolgimento di alunni, docenti e genitori sul tema della legalità fiscale, con la diffusione di materiale informativo; rafforzare le relazioni con i media locali (comunicati stampa, interviste al Direttore Regionale, Convention) e la partecipazione a Fisco Oggi (“portale” di informazione fiscale); percorsi informativi sugli adempimenti fiscali e sui servizi offerti, destinati in particolare agli studenti delle superiori; aumentare la disponibilità di informazioni aggiornate sulle singole attività di accertamento attraverso la mappatura dei dati all’interno della Direzione Regionale. Sarà possibile, così, rispondere tempestivamente alle frequenti richieste provenienti dalla stampa sullo “stato dell’arte” nella lotta all’evasione in regione. 4. Incremento delle relazioni con Enti, istituzioni operanti sul territorio e interlocutori istituzionali Tra le iniziative di partnership con altri soggetti istituzionali si segnala: il progetto per la stipula di un Protocollo di intesa con la Guardia di Finanza – Comando Regionale Emilia-Romagna sulla comunicazione istituzionale. Le finalità: miglioramento Attraverso l’analisi di scenario esterno ed interno, il Piano di comunicazione, sulla base delle esperienze maturate nell’anno precedente elabora e successivamente illustra le linee programmatiche della comunicazione regionale visite guidate presso gli uffici fiscali. 6. Promozione dell’immagine dell’Agenzia Realizzazione del progetto nazionale “Fisco Mobile”: un camper attrezzato alla stregua di un Ufficio, in grado di fornire tutti i servizi offerti al front-office, si muove nel territorio regionale facendo tappa nelle località che, non ospitando un Ufficio delle Entrate, raccolgono comunque un ampio bacino di contribuenti; campagna di comunicazione per il nuovo asilo nido aziendale, che sarà aperto presso la Direzione Regionale Emilia-Romagna. PAGINA 25 sotto la lente aggiornamento del sito intranet regionale, coordinamento degli Uffici in relazione alla Procedura Eventi Rilevanti e gestione di un sistema di riunioni, avviato nel 2007, che coinvolge sia le strutture della Dr, sia gli Uffici presenti in regione. 2. Consolidamento del senso di appartenenza LA COMUNICAZIONE INTERNA Il personale interno costituisce il destinatario privilegiato cui l’amministrazione si rivolge per il raggiungimento dei seguenti obiettivi strategici: creare identità e senso di appartenenza all’interno dell’organizzazione; Il Piano di diffondere conoscenze e prassi lavorative. comunicazione definisce cosa l’organizzazione Obiettivi operativi: deve comunicare 1. gestione del circuito informativo all’interno della DR e tra questi e gli Uffici per supportare in modo efficace il 2. consolidamento del senso di appartenenza raggiungimento 3. coordinamento delle attività di comunicazione degli obiettivi di degli Uffici attraverso i Referenti locali politica pubblica 4. sviluppo e condivisione della memoria che l’ente si è aziendale prefissato di raggiungere in 1. Gestione del circuito informativo all’interno della DR e tra questa e gli un certo arco Uffici temporale Allo scopo di favorire lo scambio di informazioni tra gruppi di lavoro diversi si è pensato di: PAGINA 26 introdurre un sistema di mappatura dei dati relativi alle attività di controllo e di assistenza svolte dagli Uffici e dalla DR, che consenta il monitoraggio costante dello stato di avanzamento dei lavori. Dalla raccolta dei dati, scaturisce un report periodico pubblicato sul sito intranet regionale; creare una rassegna stampa regionale, con cadenza settimanale, pubblicata su Page regionale, nella quale confluiranno tutte le notizie pubblicate sulla stampa locale, relative all’Agenzia delle Entrate in Emilia-Romagna; Organizzazione di un incontro del Direttore Regionale con il personale della DR, in cui sono presentati i risultati della rilevazione sul benessere organizzativo, con l’illustrazione di eventuali azioni di miglioramento e di sviluppo. Queste attività realizzate in via sperimentale in DR, potranno essere estese anche alle realtà degli Uffici; istituzione del nuovo asilo nido aziendale con conseguente pubblicizzazione dell’iniziativa all’interno, attraverso l’organizzazione della cerimonia di inaugurazione e il sito intranet; collaborazione al periodico nazionale “Pagine” e realizzazione del periodico telematico regionale “ComunicAzione”. 3. Coordinamento delle attività di comunicazione degli Uffici attraverso i referenti locali supporto nella programmazione delle iniziative locali; riunioni periodiche di confronto, aggiornamento della cartella condivisa, collaborazione su attività specifiche o progetti particolari; compatibilmente con le risorse disponibili, incontri di informazione-formazione sulle teorie e le tecniche della comunicazione esterna ed interna. 4. Sviluppo e condivisione della memoria aziendale archivio digitale e cartaceo presso la segreteria del Direttore regionale, manutenzione bacheca aziendale; aggiornamento on line della guida “Muoversi nell’organizzazione”, contenente tutte le informazioni utili sulla Direzione regionale e sugli Uffici dell’Emilia-Romagna. Antonella Pellegrino la pagina della formazione Intervista a Cristina Bulzacchelli Responsabile della sede bolognese della Scuola Superiore dell’Economia e delle Finanze Da molti anni la nostra Amministrazione - Ministero delle Finanze prima e Agenzia delle Entrate poi - affida la responsabilità dell’organizzazione dei corsi e dei seminari specialistici in materia tributaria ad un partner istituzionale, la Scuola Superiore dell’Economia e delle Finanze (SSEF). La SSEF è nata nel 1957 come centro nazionale per la formazione del personale dell’amministrazione economica e finanziaria e, da allora, alle proposte tematiche di intervento istituzionale è stata aggiunta un’offerta formativa in campo organizzativo, gestionale, economico e tecnico-informatico. La SSEF è rappresentata da una sede centrale, a Roma, e dalle sedi esterne di Bari, Bologna, Milano, Torino e Palermo. La struttura bolognese è situata nel centro storico, in un ex convento francescano il cui giardino ospita le antiche arche dei glossatori, in piazza Malpighi 19. Della direzione della sede è incaricata, dal 1999, la dottoressa Cristina Bulzacchelli. La nostra redazione l’ha raggiunta, presso i locali dove sono ubicate la direzione, la segreteria e le aule del centro formativo bolognese, per conoscere qualche cosa di più della sua attività. Cristina Bulzacchelli, pugliese, 45 anni, è in Amministrazione dal 1993, dopo aver vinto il concorso per funzionario delle Imposte dirette. Dal 1999 è responsabile della Sede esterna di Bologna della SSEF. Dirigente, vincitrice di concorso nel 2001, laureata in Giurisprudenza con lode nel 1986, abilitata alla professione forense nel 1989, ha conseguito la specializzazione triennale in Diritto amministrativo presso l’Università degli Studi di Bologna nel 1997 e ha concluso il master biennale per Comunicatori pubblici, organizzato dalla SSPA, nel 2002. Ci vuole parlare dei compiti istituzionali della Scuola di Bologna? I nostri lettori conoscono la vostra sede per averne frequentato i corsi, ma è raro sentir parlare delle loro caratteristiche organizzative… La nostra attività principale è l’erogazione dell’attività formativa progettata dai Dipartimenti didattici e di ricerca della SSEF: Scienze Aziendali, Scienze Economiche, Scienze Giuridiche e Scienze Tributarie. Per realizzare un progetto formativo, l’organizzazione pratica e logistica sono fattori imprescindibili, che assicurano il regolare svolgimento delle attività. Ciò, anche sotto il profilo della qualità delle prestazioni rese. Buona organizzazione amministrativa e corretta gestione delle aule, quindi, sono fattori imprescindibili. Quale è l’ambito territoriale dell’operatività della sede? Le regioni nelle quali, e per le quali, questa sede organizza interventi formativi sono l’Emilia Romagna, il Veneto e il Friuli Venezia Giulia. Ci vuole anche dire quali sono i principali committenti? L’attività formativa della Scuola è volta a soddisfare le esigenze formative di tutta l’amministrazione economico-finanziaria ivi comprese le Agenzia Fiscali, nonché quelle di altri enti che operano nel settore della fiscalità e dell’economia tra cui, per la sede di Bologna, vi è l’Inps. PAGINA 27 la pagina della formazione Più concretamente, in questo primo semestre a Bologna, Venezia e Trieste stiamo organizzando corsi per l’Agenzia delle entrate, l’Agenzia del Territorio, le Commissioni tributarie, il Dipartimento Affari generali del MEF e l’Inps. La vostra offerta formativa spazia entro un ambito tematico molto ampio. Quali sono le materie maggiormente trattate? Sempre facendo riferimento al semestre in corso, ad esempio, per l’Inps stiamo organizzando corsi sull’Audit interno, sul cosiddetto diritto di accesso agli atti amministrativi e sul codice della privacy, mentre per l’Agenzia del Territorio stiamo svolgendo le varie edizioni del corso di alta formazione in materia di valutazioni immobiliari. La Scuola ha ottenuto la certificazione UNI ISO 9001:2000, per ciò che riguarda il Sistema di gestione per la qualità: qual è la percezione dei discenti circa la qualità dell’attività didattica proposta in aula? Sicuramente il nostro benchmark è il questionario di valutazione, che i discenti compilano a fine corso. Posso affermare, con una punta di orgoglio, che i giudizi sono, in genere, molto positivi. La qualità del clima d’aula dipende, in modo cruciale, dalla rigorosa selezione dei formatori: i docenti della Scuola sono esperti di fama, con una pluriennale esperienza di formazione. Il confronto con i docenti su problematiche complesse, spesso oggetto di contrastanti interpretazioni, comporta per gli addetti ai lavori un valore aggiunto che agevola l’applicazione delle nuove conoscenze sul carico lavorativo. Ma il senso della formazione non è soltanto quello dell’approfondimento scientifico: è anche quello di motivare e stimolare lo sviluppo della propria flessibilità, in ambito sia tecnico che relazionale. Il rientro nei rispettivi uffici di appartenenza rappresenta così un momento di crescita personale, una consapevole applicazione al caso concreto delle conoscenze e dell’aggiornamento appresi in aula, nonché un contributo al percorso di autostima professionale che ogni dipendente è chiamato a completare in “solitudine istituzionale”. Dall’entusiasmo con cui ne parla si percepisce passione, nei confronti del suo lavoro. Che vuol dire per lei “fare formazione”? La domanda meriterebbe una risposta molta articolata, ma non intendo annoiare troppo chi legge… Mi limito perciò a dire che gli attori che presidiano i percorsi formativi all’interno delle organizzazioni, oggi, devono fare richiamo, soprattutto, all’etica della responsabilità. Responsabilità rispetto alle competenze possedute e rispetto ai risultati predefiniti e verificati. In questo momento, in Italia siamo agli ultimi posti, a livello europeo, negli investimenti sistematici in formazione. Per invertire questa tendenza occorre, a mio avviso, responsabilizzare tutti gli attori che interagiscono in un percorso di apprendimento, per realizzare una formazione attenta ai risultati conseguiti e alla validazione delle competenze, dei percorsi e dei prodotti formativi. Un’ultima domanda: è in grado di darci qualche “numero” sull’attività dell’anno appena concluso? Nel 2007, quali risultati avete raggiunto? Dare i numeri è facile: lo scorso anno questa Sede ha gestito 1840 discenti, 215 docenti ed un monte ore di formazione pari a 69. 493 ore. PAGINA 28 Giovanna Zannini appunti di scrittura 3 Un nuovo decalogo Dieci regole per la scrittura del testo 1. Scrivere frasi brevi Le ricerche dicono che frasi con più di 25 parole sono difficili da capire e da ricordare. Ogni frase deve comunicare una sola informazione. E’ sempre preferibile dividere la frase lunga, aumentando dunque l’uso della punteggiatura. 2. Usare parole del linguaggio comune Rispetto alle parole di un dizionario, quelle che usiamo di solito sono in numero molto contenuto. Il Vocabolario di base della lingua italiana contiene meno di 7000 parole e sono quelle che dobbiamo preferire se vogliamo essere capiti da chi legge. 3.Usare pochi termini tecnici e spiegarli Contrariamente a quanto si crede, in un “testo di servizio” (un testo che informa o fornisce istruzioni) il numero di termini tecnici indispensabili è normalmente molto basso. In media, in un testo amministrativo le parole tecniche sono meno di cinque su cento. E’ bene usare solo quelle veramente necessarie e, quando possibile, spiegarne il significato in una nota oppure con un piccolo glossario. 4.Usare poche abbreviazioni e sigle E’ bene evitare abbreviazioni e sigle: spesso sono ovvie per chi scrive ma non sono capite da chi legge. Se le usiamo, è bene che la prima volta che compaiono siano sciolte e scritte per esteso. Fanno eccezione abbreviazioni e sigle d’uso consolidato e molto note (per esempio: Fiat, Cgil, Istat). 5.Usare verbi nella forma attiva e affermativa E’ buona regola costruire il periodo usando prevalentemente frasi attive. Il testo con il verbo attivo e in forma affermativa è più incisivo, le frasi sono più brevi, la lettura più rapida. 6. Legare le parole e le frasi in modo breve e chiaro Costruire il testo in modo semplice e compatto significa anzitutto rendere esplicito il soggetto e ripeterlo quando è necessario. E’ opportuno evitare le sequenze di parole che non hanno un verbo in forma esplicita. 7.Usare in maniera coerente le maiuscole, le minuscole e la punteggiatura Le maiuscole sono mezzi ortografici che hanno lo scopo di segnalare l’inizio di un periodo e i nomi propri. I testi amministrativi affidano spesso alle maiuscole contenuti stilistici di rispetto di gerarchia, di enfasi. Questi usi sono retaggio di una cultura retorica, appesantiscono lo stile e il tono della comunicazione: essi devono essere eliminati o ridotti quanto più è possibile. La punteggiatura, per contro, suddivide il testo in unità di senso. Essa non solo guida l’occhio e la voce, ma articola il contenuto logico di quanto è scritto. Una buona punteggiatura obbliga a togliere ambiguità al testo e a collegare in modo corretto i contenuti. 8. Evitare neologismi, parole straniere e latinismi Non si deve essere ostili, a priori, ai neologismi. Ma è consigliabile usarli solo se sono effettivamente insostituibili e non usarli se sono effimeri fenomeni di moda. Analogamente le parole straniere e i latinismi vanno evitati quando esiste l’equivalente termine in lingua italiana. E’ ormai frequente il ricorso a termini tecnici propri della società dell’informazione e dell’elettronica: da evitare se ve ne siano di equivalenti nella lingua italiana. 9.Uso del congiuntivo Il testo scritto richiede il rispetto del congiuntivo. Dove il contesto lo permette, è opportuno però sostituire il congiuntivo con l’indicativo o con l’infinito. L’indicativo rende il testo più diretto ed evita informazioni implicite o ambigue. 10.Usare in maniera corretta le possibilità di composizione grafica del testo I sistemi di video scrittura mettono a disposizione di chi scrive enormi possibilità di scelte grafiche e tipografiche. Neretti, sottolineature, corsivi, caratteri, grandezza del corpo, elenchi (puntati) sono solo alcuni esempi di tali possibilità e possono aiutare a focalizzare l’attenzione. E’ bene tuttavia non abusarne e utilizzarli con parsimonia. Il testo sobrio è sempre visivamente leggibile e coerente. Dal prossimo numero vi proporremo alcuni ulteriori consigli di tipo sintattico, formale. Per quanto riguarda i contenuti dei testi… beh, è tutto un altro discorso! Giovanna Zannini Continua il nostro “viaggio” tra le regole della scrittura amministrativa. Le semplici linee guida che vi proponiamo sono state suggerite dall’ex Ministro per la Funzione Pubblica, Franco Frattini, e rimangono tuttora un valido strumento per padroneggiare l’uso dell’italiano scritto. Sono state formulate per il lavoro quotidiano, ma sono utili anche per la comunicazione privata. PAGINA 29