informa Notizie dall’ASL 4 del Tigullio A servizio del cittadino Comunicazione e news Campagne di prevenzione Eventi Servizi Approfondimenti e curiosità Pubblicazione trimestrale - Anno 3, numero 2 Autorizzazione del Tribunale di Chiavari n° 3/05 ASL www.asl4.liguria.it Sommario Pubblicazione di informazione socio - sanitaria dell’Azienda Sanitaria Locale n° 4 “Chiavarese”. Sede legale: Via G.B. Ghio 9, 16043 Chiavari (Genova) www.asl4.liguria.it - [email protected] Direzione Aziendale: Direttore Generale - Paolo Cavagnaro Direttore Sanitario - Giuseppe Caristo Direttore Amministrativo - Roberto Viale Direttore Responsabile: Marina Ballotta Progetto grafico e impaginazione: Nadia Massa Segreteria di Redazione: Marina Ballotta Cristina Gardella Nadia Massa Foto: Archivio Ufficio Stampa Foto di copertina su gentile concessione di Andrea Bocca Stampa: Officine Grafiche Canessa Via Enrico Toti, 30/D - 16035 Rapallo ASL 4 informa: Notizie dall’ASL 4 del Tigullio Anno 3 - numero 2 Autorizzazione del Tribunale di Chiavari n° 3/05 Chiuso in tipografia il 18 novembre 2009 N° copie: 6.000 2 Pag. 3: Notizie in breve Pag. 4: Lente d’ingrandimento su… Vaccinazioni antinfluenzali Pag. 6: Consumo consapevole di alcol Chiavari: “La salute nel bicchiere” Pag. 7: Alimentazione in età scolastica: le regole d’oro Pag. 8: La stagione dei pidocchi Pag. 9: Simposio ottiche Multidisciplinare sulle Neuropatie Pag. 10: Ambulatorio Multidisciplinare per malati di SLA Pag. 11: “Ti racconto la mia Sla” di Gian Cavallo Pag. 12: Rubrica salute “Le fistole anali, l’esperto risponde” Pag. 14: Campagna di prevenzione oncologica-Lilt 1° Mostra fotografica di Arteterapia Il giornalino è scaricabile, in formato pdf, dalla home page del sito internet aziendale : www.asl4.liguria.it. Notizie in breve L’Ufficio Relazioni con il Pubblico (U.R.P.) offre ai cittadini informazioni e notizie corrette ed esaurienti sui servizi dell'Azienda, sulle prestazioni fornite e sulle relative modalità di accesso. Inoltre svolge la funzione di tutela dei cittadini attraverso la corretta applicazione del Regolamento di pubblica tutela e della Procedura per la gestione dei reclami. I cittadini, e le Associazioni di Volontariato e tutela che li rappresentano, possono rivolgersi per informazioni o presentare all'Ufficio Relazioni con il Pubblico suggerimenti/segnalazioni/reclami, attraverso queste modalità: - recandosi personalmente presso la sede dell'Ufficio; - attraverso contatto telefonico (0185 329316—329266 o tramite fax 0185 329353); - tramite lettera al seguente indirizzo: ASL 4 Chiavarese Ufficio Relazioni con il Pubblico Via G. B. Ghio 9 16043 Chiavari (GE) - tramite questi indirizzi di posta elettronica: [email protected]; [email protected] - compilando il modulo di segnalazione, in distribuzione presso la sede dell'A.S.L. 4, nei punti di principale accesso ai servizi sanitari e scaricabile dal sito internet: www.asl4chiavarese.it Prenotazioni CUP in Farmacia e Croce Verde Dal 16 marzo 2009 è possibile prenotare esami e visite sanitarie in Farmacia ed anche presso la P.A. Croce Verde nelle sedi di Sestri Levante, Casarza Ligure e Castiglione Chiavarese. Si tratta di una prima fase sperimentale nata nella Asl 4 Chiavarese in collaborazione con Feder-Farma di Genova e La Spezia e le Farmacie del territorio della ASL 4 per ampliare la rete di servizi al cittadino. Le Farmacie aderenti all'accordo offriranno uno spazio dedicato, per almeno tre ore al giorno, con personale adeguatamente formato dall'Asl e saranno riconoscibili grazie al materiale informativo elaborato dall'Asl 4 ed esposto in modo visibile. Durante questa prima fase sperimentale non sarà possibile il pagamento del ticket in Farmacia e rimarranno attive le modalità di pagamento già disponibili: - CUP - Punti Gialli - Bonifico bancario - on-line tramite ticket web al sito www.ticket.liguriainformasalute.it Nati Ieri La ASL 4 Chiavarese ha aderito all’iniziativa “NATI IERI” del Secolo XIX. Ai neo-genitori che lo desiderano, offriamo l’opportunità di richiedere direttamente in reparto, subito dopo la nascita, la modulistica per la pubblicazione gratuita del lieto evento nella rubrica dedicata dal Secolo XIX ai nuovi nati, in uscita ogni lunedì. Per informazioni rivolgersi, al momento del ricovero, alla Capo Sala o alla Capo Ostetrica del Reparto di Ostetricia e Ginecologia, dell’Ospedale di Lavagna. 3 LENTE D’INGRANDIMENTO SU… VACCINAZIONI ANTINFLUENZALI 6. medici e personale sanitario di assistenza; Vaccinazione antinfluenzale Stagionale ed Antipneumococcica 7. familiari e contatti di soggetti ad alto rischio; 8. soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse 2009/2010 collettivo (ad es. forze di polizia, vigili del fuoco…); 9. personale che per motivi di lavoro sono a contatto con Dal 5 ottobre è iniziata la campagna di vaccinazione antinfluenzale stagionale ed antipneumococcica. animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani. • Presso gli studi dei Medici di Medicina Generale. • Presso gli ambulatori vaccinali ASL, nelle sedi e nei La vaccinazione antipneumococcica è offerta gratuitamente giorni indicati. con le stesse modalità a tutti i soggetti appartenenti alle • A domicilio dei pazienti non deambulanti, ad opera del medesime categorie di rischio previste per la vaccinazione antinfluenzale. E’ previsto un solo richiamo dopo cinque anni proprio Medico Curante previa richiesta. dalla prima dose del vaccino. La vaccinazione antinfluenzale è gratuita per i soggetti appartenenti alle seguenti categorie considerate a rischio: stesse regole consigliate per l’Influenza A/H1N1. 1. soggetti di età pari o superiore a 65 anni; 2. bambini di età superiore ai 6 mesi, ragazzi e adulti affetti da: malattie croniche a carico dell’apparato respiratorio (inclusa l’asma, la displasia broncopolmonare, la fibrosi cistica e la BPCO), malattie dell’apparato cardiocircolatorio (comprese le cardiopatie congenite e acquisite), diabete mellito e altre malattie metaboliche, malattie renali con insufficienza renale, malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie, tumori, malattie congenite o acquisite che comportino una bassa produzione di anticorpi, immunosoppressione indotta da farmaci o da HIV, malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinale, patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici, patologie che comportino un aumentato rischio di aspirazione delle secrezioni respiratorie (ad es. malattie neuromuscolari); 3. bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio di sindrome di Reye in caso di infezione influenzale; 4. donne che all’inizio della stagione epidemica si trovino nel secondo e terzo trimestre di gravidanza; 5. individui di qualunque età ricoverati presso strutture per lungodegenti; 4 Le Regole per prevenire l’Influenza Stagionale sono le Per adulti e bambini, il Ministero della Salute ha messo a disposizione, scaricabili dal sito internet, le locandine con le 5 semplici regole di comportamento da adottare per prevenire il contagio. Gli adulti sono presi come esempio dai bambini, pertanto TUTTI sono invitati ad attenersi alle regole. Vaccinazione Nuova Influenza H1N1 In caso di necessità a recarsi all’estero, prima della partenza Dal sito del Ministero della salute. Chiavarese. si potranno avere ulteriori consigli contattando l’ASL 4 La pandemia è causata da un nuovo virus influenzale H1N1 che si è diffuso da marzo 2009 a partire dal Messico in tutto il mondo. CONOSCERE L'Organizzazione mondiale della sanità l'11 giugno 2009 ha FONDAMENTALE PER PREVENIRLA MA IN CASO DI CONTAGIO dichiarato lo stato di pandemia influenzale con il passaggio E’ IMPORTEANTE SAPERE CHE NELLA MAGGIOR PARTE DEI alla fase di massima allerta. Il Ministero della Sanità ha CASI, HA EFFETTI PARAGONABILI AD UNA NORMALE istituito INFLUENZA “STAGIONALE”. il 24 aprile un'apposita “Unità di Crisi”. LA PANDEMIA INFLUENZALE H1N1 E’ Misure Precauzionali per evitare il contagio. Come avrete certamente appreso dai giornali ,anche sul Tutti i cittadini sono invitati ad adottare le seguenti misure nostro territorio si sono verificati casi di influenza AH1N1. precauzionali: • lavarsi spesso le mani con acqua e sapone o con detergenti Dal mese di novembre, nella Asl 4 Chiavarese è partita la campagna di vaccinazione per l’influenza H1N1. a base di alcool; • evitare di portare le mani non lavate a contatto con occhi, naso e bocca; • in caso di sospetto, evitare, se possibile, luoghi affollati; • in caso di sospetto, indossare mascherine di protezione Chi vaccinare? facciale. Le locandine delle “Regole” sono scaricabili dai siti internet: • del Ministero della Salute, del Lavoro e delle Politiche sociali, www.ministerosalute.it; • di Asl 4 Chiavarese, www.asl4.liguria.it. La campagna vaccinale è rivolta innanzitutto a precise categorie di soggetti individuati dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, quali: • personale sanitario, medici ed infermieri, per garantire l’assistenza sanitaria, forze di pubblica sicurezza e protezione civile, personale delle Amministrazioni, Enti e Società che assicurano i servizi pubblici essenziali (acqua, energia, telecomunicazioni, rifiuti, etc...), i donatori di sangue periodici; • donne al secondo o al terzo trimestre di gravidanza; • soggetti a maggior rischio di complicanze, ossia malati affetti da patologie croniche gravi, tra i 6 mesi ed i 65 anni; • persone di età compresa tra 6 mesi e 17 anni; persone tra i 18 e 27 anni. La prima persona da contattare è il vostro medico curante, qualora il caso lo richiedesse, predisporrà egli stesso l’invio al Pronto Soccorso di Lavagna. Dipartimento di Prevenzione Asl 4 Chiavarese Sede: Corso Dante 163 - Chiavari Tel. 0185 329028 - Fax 0185 329027 Sito: www.asl4.liguria.it e_mail: [email protected] 5 CAMPAGNA DI PREVENZIONE DELL’ASL 4 CONTRO L’ABUSO DI ALCOL Il progetto “La Salute nel bicchiere” è nato dalla collaborazione tra il Dipartimento Salute Mentale e Dipendenze e il Dipartimento di Prevenzione dell’Asl 4 Chiavarese, per la progettazione di interventi sulla prevenzione degli incidenti stradali, con il patrocinio e partecipazione del Comune di Chiavari. Ascom-Confcommercio e Confesercenti sono parte attiva del Progetto e hanno invitato i loro iscritti a partecipare al 1°concorso tra i barman del Tigullio, che si è svolto il 27 Settembre 2009, al Caffè Defilla, in orario Happy Hour (18.00-22.00). Il concorso prevedeva la realizzazione di bevande dalle caratteristiche ipocaloriche, rinfrescanti, dissetanti, energetiche o rilassanti e a basso contenuto alcolico o analcolico proponendo un’alternativa alla “moda” dei drink superalcolici. L’iniziativa ha voluto promuovere un consumo consapevole dell’alcol da parte dei clienti dei bar e dei pub del territorio. La preparazione dei drink è stata accompagnata dalla musica dei “Maghi di Carr(OZ)”. L’iniziativa ha riscosso molto successo. Possiamo dire che l’obiettivo di coinvolgere i giovani è stato raggiunto e che forse è stato dato il via ad un nuovo modo di fare “educazione sanitaria”. Sull’iniziativa sono stati pubblicati, dalle principali testate giornalistiche ed emittenti radio-televisive locali, articoli e servizi con informazioni, curiosità e fotografie. Di seguito, per limiti di spazio, ne pubblichiamo solo alcuni riportando le fonti. Il Secolo XIX, Levante_25/09/09 Il Secolo XIX, 28/09/09 6 Corriere Mercantile - Cronaca del Levante, 29 settembre 2009, pag.6 Corriere Mercantile_22/09/09 ALIMENTAZIONE IN ETA’ SCOLASTICA: LE REGOLE D’ORO L’educazione alimentare oggi è uno strumento fondamentale con il quale insegnare ai bambini e alle loro famiglie a seguire uno stile di vita sano e corretto. Squilibri alimentari e obesità nell’età dello sviluppo possono condizionare in maniera negativa non solo il benessere attuale ma l’equilibrio psicofisico futuro del bambino. • La prima colazione rappresenta il pasto principale della Da un’indagine conoscitiva sulle abitudini alimentari nella popolazione scolastica dell’ASL 4 Chiavarese, sono emersi comportamenti frequenti poco corretti. • Lo spuntino di metà mattina è un momento essenziale La Nutrizionista Concetta Marchello e la Dietologa Roberta Boicelli ci suggeriscono alcune buone norme per una corretta alimentazione di tutta la famiglia, con particolare riguardo ai nostri bambini e ragazzi durante il periodo scolastico. Ecco gli errori più comuni. • L’omissione della prima COLAZIONE. Solo 6 bambini su 10 fanno una colazione sana. • Eccessivo introito di cibi raffinati e preconfezionati, ricchi di zuccheri semplici e grassi saturi, come ad esempio snacks e merendine. Solo 1 bambino su 10 fa una merenda leggera a metà mattina. • Consumo smodato di bevande analcoliche ipercaloriche. • Poca variazione nella scelta dei cibi. • Scarsa introduzione di proteine. • Elevato consumo di grassi saturi e colesterolo (salumi). • Scarsa introduzione di amido e di fibre (poca frutta e verdura). • Consumo frettoloso e/o distratto dei pasti (leggendo, guardando la TV, non a tavola…). • Scarsa attività fisica. I genitori riferiscono che 1 bambino su 10 trascorre almeno 5 ore al giorno davanti alla Tv o usa i videogiochi. giornata ed è opportuno includere un alimento del gruppo del latte, un alimento del gruppo dei cereali e un frutto o una spremuta. E’ dimostrato che privarsi della prima colazione, oltre a causare ipoglicemia secondaria al digiuno, predispone all’obesità. nella giornata del bambino ma non deve sostituirsi alla colazione, né avere un apporto calorico eccessivo. Lo scopo dello spuntino è quello di fornire energia "a rapido consumo", per prevenire il calo di attenzione, tipico della tarda mattinata e del pomeriggio, pertanto sono da prediligere alimenti facilmente digeribili, ricchi in carboidrati e poveri in grassi, quali ad esempio frutta o yogurt alla frutta, pane e marmellata, torta margherita. Sono da evitare spuntini eccessivi sia dal punto di vista quantitativo che energetico. • Il pranzo e la cena costituiscono il 30-40% di apporto calorico giornaliero. È consigliabile proporre per cena un passato di verdura o un piatto in brodo se il pranzo prevedeva un primo piatto asciutto; aggiungere sempre un secondo piatto a contenuto proteico oppure, al posto del primo e secondo, un piatto unico che preveda l’utilizzo di alimenti amidacei e proteici. Di contorno alternare le verdure crude con quelle cotte. • L’alimentazione del bambino deve essere varia, fantasiosa, invitante e proporzionata alle calorie che consuma nella giornata. • E’ importante considerare che il fabbisogno energetico varia a seconda dell’età, del sesso, della conformazione fisica, della statura e del tipo di attività fisica che svolge. Quali sono le Regole d’oro per una corretta alimentazione? Cosa raccomandano gli esperti? Innanzi tutto è importante una corretta ripartizione dei pasti nella giornata in colazione, pranzo, cena e due spuntini, associata ad un corretto apporto di calorie così suddiviso: la prima colazione deve fornire circa il 20% delle calorie totali giornaliere, lo spuntino del mattino il 5%, il pranzo il 40%, la merenda pomeridiana il 5% e la cena il 30%. • I nutrienti in una dieta sana ed equilibrata devono contenere il 10-15% di proteine, il 30% di grassi ed il 55-60% di carboidrati evitando così carenze dei principi nutritivi. Per iniziare bene la giornata dal punto di vista nutrizionale, occorre che il bambino e/o l’adolescente non trascuri la prima colazione. Disincentivate i ragazzi alla sedentarietà stimolandoli allo svolgimento di una regolare attività fisica. L’esercizio fisico è un fattore chiave nella determinazione della quantità di energia spesa quotidianamente e risulta fondamentale per il controllo del peso. Struttura Semplice di Dietologia Asl 4 Chiavarese Ospedale di Sestri Levante Coordinatore: Dott. Fabrizio Gallo Telefono: 0185 329 994 - 329 885 Fax: 0185 329920 Almeno un'ora al giorno di attività motoria a moderata intensità, come camminare, è già un buon aiuto per mantenere in salute e in buona forma fisica i nostri ragazzi. 7 La stagione dei pidocchi I pidocchi del capo sono parassiti specifici dell’uomo, si nutrono di sangue e non sopravvivono a lungo se allontanati dal cuoio capelluto (2-3 giorni). Depongono uova (lendini) che si schiudono in 7-10 giorni (un pidocchio femmina può deporre fino a 300 uova sulla stessa persona). Le larve completano il loro sviluppo in 7-13 giorni. Le uova vengono depositate ed attaccate alla base dei capelli con una sostanza collosa molto resistente. Le loro piccole dimensioni sono tali da sfuggire al pettine. Il sintomo più caratteristico, ma non sempre presente, di infestazione è il prurito al cuoio capelluto, dovuto alle sostanze irritanti che il pidocchio lascia quando succhia il sangue. I pidocchi non le uova si trasmettono prevalentemente in condizioni di affollamento (scuole, comunità, colonie, palestre, servizi pubblici, ecc) tramite contatto diretto con una persona infestata o indiretto attraverso oggetti usati dal medesimo individuo (pettini, spazzole, cappelli).L’infestazione avviene indipendentemente dal livello di pulizia personale. Come ispezionare il cuoio capelluto. Sollevare molto lentamente i capelli facendoli scorrere contro pelo ed esaminarli accuratamente, in ambiente luminoso. Può essere utile usare una lente d’ingrandimento. Osservando attentamente si evidenziano le lendini, lunghe circa un millimetro, che si differenziano dalla forfora per la forma ovoidale, per la maggior lucentezza, per la consistenza simile ad un granello di sabbia, e per la loro aderenza al capello, dal quale possono essere sfilate solo manualmente ad una ad una (mentre la forfora si stacca facilmente anche soffiando sui capelli). I punti in cui più frequentemente si annidano i pidocchi e le loro lendini sono la nuca, le tempie e dietro le orecchie. I pidocchi sono di colore grigio-bruno e si vedono con difficoltà perché solitamente si confondono con il colore dei capelli. Per vederli meglio si può utilizzare un balsamo per capelli o un olio vegetale. Trattamento. In commercio esistono prodotti che agiscono tramite azione fisica o chimica; il medico curante potrà indicare il prodotto più adatto. Non esistono trattamenti preventivi: il prodotto antiparassitario non previene l’infestazione, quindi non va utilizzato a scopo preventivo. Altri provvedimenti. AVVISARE del possibile contagio le persone con cui il bambino è stato a contatto e gli insegnanti; CONTROLLARE tutti i componenti della famiglia: nel caso di pediculosi in un solo membro familiare è opportuno il trattamento contemporaneo degli altri individui, anche se risultano asintomatici; LAVARE in lavatrice (60°) o a secco federe, lenzuola, asciugamani e gli indumenti (in particolare cappelli e sciarpe) a contatto con il capo e con il collo; passare l’aspirapolvere su poltrone, divani, materassini e tappeti dove i bambini giocano. I tessuti, che non possono essere lavati a 60°possono essere lasciati all’aria per 48 ore (il pidocchio non sopravvive a lungo lontano dal cuoio capelluto). Pettini e spazzole vanno immersi in acqua bollente per 10 minuti. La disinfestazione dei locali non porta vantaggi, si raccomanda alle famiglie, oltre alla normale igiene personale del bambino, successivi controlli dei capelli, a frequenza almeno settimanale. Ogni genitore è tenuto a dare comunicazione all’insegnante dell’avvenuto riscontro di infestazione, per favorire l’attuazione di idonee misure di prevenzione e cura nei confronti degli altri alunni. Se un genitore riscontrasse nuovamente lendini o parassiti sulla testa del proprio figlio, a distanza minore di 15 giorni dall’ultimo trattamento, dovrà nuovamente seguire attentamente le indicazioni riportate più dettagliatamente negli opuscoli. In situazioni epidemiche o in casi particolari, il servizio di Medicina Scolastica adotterà provvedimenti più restrittivi (riammissione solo dopo verifica da parte degli operatori dell’efficacia del trattamento) e potrà disporre interventi di controllo diretto nelle scuole. Opuscoli informativi dettagliati sono stati forniti alle scuole materne ed elementari e sono scaricabili dal sito www.asl4.liguria.it (Dipartimento di Prevenzione—S.C. Igiene e Sanità Pubblica) Chiavarese. rese. Gli opuscoli informativi, tradotti in 6 lingue, si possono ritirare presso le seguenti Strutture di competenza dell’Asl 4 Chiava Rumeno Instructiuni pentru prevenirea si tratamentul paduchilor S.S Profilassi delle Malattie Infettive Russo Профилактика инфекционных заболеваний Инструкция по Tel. 0185 329023 профилактике и ле4ению педикулеза Fax 0185 3246683 Albanese Mesim per parandalimin dhe trajtimin e paraziteve te kokes Inglese Instructions for the prevention and the treatment of the head lice Spagnolo Intruziones para la prevenzion y el tratamiento de las piojos de la cabeza Cinese 8 (dal lunedì al venerdì 8.30-12.00) Servizio di Medicina Scolastica Tel. 0185 329023 Fax 0185 3246683 (dal lunedì al venerdì 8.30-12.00) SIMPOSIO MULTIDISCIPLINARE SULLE NEUROPATIE OTTICHE Sabato 10 ottobre 2009 si è tenuto presso l’Hotel Excelsior Palace di Rapallo il “Simposio Multidisciplinare sulle neuropatie ottiche” organizzato dalla Struttura Complessa Oculistica diretta dal Dott. Ugo Murialdo e dalla Struttura Uveiti dell’Ospedale di Lavagna della quale è responsabile la Dott.ssa Pia Allegri. Lo scopo Simposio del Multidisciplinare Neuropatie Ottiche è stato quello sulle di fornire una visione il più possibile completa di questo campo così ampio e complesso: un incontro ad elevato livello, le cui Letture Magistrali sono state affidate a docenti tra i più competenti a livello nazionale ed internazionale, che hanno messo a disposizione dell’uditorio la loro competenza specialistica anche per un ampio spazio di discussione. L'impostazione interdisciplinare ha messo a confronto l’esperienza del Neurologo, dell’Immunologo, del Pediatra, del Neuroradiologo, dell’Infettivologo e del Reumatologo, oltre che dell’Oftalmologo e del NeuroOftalmologo. Particolare rilievo è stato dato al confronto tra l’esperienza pratica dell’ operatore ospedaliero e la La neuro-oftalmologia è uno dei campi dell’Oculistica più ricco di argomenti. Grazie all’esperienza di alcuni superspecialisti del settore, la diagnosi di molte patologie neurologiche viene posta sulla base di sintomi e segni che si manifestano a livello oculare. Le fibre nervose delle vie ottiche infatti percorrono in senso antero-posteriore tutto il sistema nervoso centrale, dalle due retine sino alla corteccia occipitale, incrociandosi a livello del “chiasma” ottico e conducendo stimoli e sensazioni della funzione visiva. Inoltre le fibre nervose dei muscoli oculari attraversano buona parte del sistema nervoso centrale presentando un decorso adiacente a molte importanti strutture nervose, cosicché malattie di queste ultime, provocano spesso sintomi visivi o deficit della motilità oculare. casistica dell'universitario (più specialistica e rivolta alle malattie rare), senza tralasciare l’importanza della parte diagnostica: infatti, la valutazione routinaria del paziente affetto da una patologia neuro-oftalmologica include numerose indagini sull’integrità dello stato neurologico del paziente, coinvolgendo come esecutori gli Ortottisti e come collaboratori il personale infermieristico. Il simposio ha avuto, quindi, lo scopo di aggiornare e migliorare la capacità diagnostica nelle malattie neurologiche correlate all’apparato visivo, di stimolare l’aumento di conoscenze in questo campo così affascinante ma anche così problematico, di integrare la Di conseguenza, molte patologie, infiammatorie, autoimmunitarie, vascolari, infettive o degenerative a livello cerebrale possono dare sintomi e segni oculari. S. C. OCULISTICA Direttore : Dott. Ugo Murialdo scienza di base con le più recenti acquisizioni nelle varie sottospecialità. S.S. UVEITI Responsabile : Dott.ssa Pia Allegri Segreteria Tel. 0185 329626 - 0185 329627 Fax 0185 329721 9 LA S.L.A. (Sclerosi Laterale Amiotrofica) Da ottobre 2008 è attivo presso l’ospedale di Sestri Levante un ambulatorio multidisciplinare nel quale vengono eseguite, nel corso della stessa seduta, valutazioni di tipo: neurologico, pneumologico, nutrizionistico, foniatrico e fisiatrico, con l’ausilio di eventuali esami strumentali. Presso questo ambulatorio, che si svolge con cadenza quindicinale, a seconda dello stato di malattia, sono eseguiti controlli da una volta al mese a una volta ogni tre mesi. Nel corso di quest’ultimo anno l’attività dell’ambulatorio ha permesso di programmare nei casi indicati, l’inizio della ventilazione non invasiva, l’apposizione di sistemi di nutrizione enterale, di coordinare la prescrizione di ausili per la comunicazione, per il sostegno e la deambulazione, la somministrazione dei farmaci previsti (riluzolo) e la collaborazione con il Registro Ligure della SLA attivo presso la Clinica Neurologica dell’Università di Genova. all’arto inferiore, in assenza - il più delle volte - di sintomi a carico delle sensibilità. In un minor numero di casi, circa il 30 per cento, la malattia, ha un esordio che viene definito “bulbare”. Per primi compaiono i disturbi del linguaggio, caratterizzati dall’incapacità di articolare le parole in maniera adeguata, difficoltà nella deglutizione, fascicolazioni ben evidenti a carico della lingua e la presenza di riflessi osteotendinei vivaci. Nella fase terminale, la progressiva insufficienza respiratoria finisce per richiedere l’impiego di ventilazione meccanica, mentre le difficoltà nella deglutizione impongono di ricorrere a vie di alimentazione alternative. “Siamo 5 mila in Italia a soffrire di SLA, ma troppo spesso si ricordano di noi solo quando c’è un paziente celebre, o che minaccia gesti eclatanti. Noi però non chiediamo di morire: nonostante la malattia vogliamo essere davvero liberi di vivere”, le parole di Mario Melazzini, malato e presidente dell’Aisla (Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica). Cos’è la Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA) La ricerca scientifica La sclerosi laterale amiotrofica (SLA) è una rara e grave malattia neurologica, che determina la completa paralisi dei muscoli volontari nonché la perdita della capacità di muoversi, comunicare, nutrirsi e respirare in maniera autonoma. Le funzioni mentali restano sostanzialmente integre, per cui la persona rimane lucida e cosciente, consapevole della gravità della malattia che la affligge anche se, in un esiguo numero di casi, sono state descritte vere e proprie forme di demenza. L’insufficienza respiratoria ne arresta le funzioni vitali. Generalmente si ammalano di SLA individui adulti di età superiore ai 20 anni, di entrambi i sessi, con maggiore frequenza dopo i 50 anni. In Italia si manifestano in media tre nuovi casi di SLA al giorno e si contano circa sei ammalati ogni 100.000 abitanti. I sintomi iniziali sono talmente impercettibili che spesso sono ignorati e variano da caso a caso. La malattia, nella maggior parte dei casi si manifesta con l’indebolimento dei muscoli di un arto: una mano, un piede o un braccio, che viene avvertito più debole dell’altro. La persona, trova difficoltà nell’afferrare e nel sollevare oggetti, nel compiere movimenti con le dita che richiedono una certa precisione, oppure nel compiere i passi necessari per salire i gradini. A queste rilevazioni ben presto si associa la scoperta di una ipotrofia muscolare, più frequente nelle estremità degli arti. Ad esempio, i muscoli della mano appaiono meno evidenti, perdono di volume e di tono, come se la mano fosse “dimagrita”, sino ad assumere la conformazione della cosiddetta “mano scheletrica”. Dopo la sintomatologia di esordio all’arto superiore, abitualmente interviene una sintomatologia deficitaria anche Da un recente articolo, in tema di cura della Sla, pubblicato su “La Stampa” del mese di ottobre 2009, riporta testualmente: 10 “Una molecola già in uso contro le setticemie ha mostrato la capacità di rallentare, nei topi, la progressione della Sclerosi laterale amiotrofica (SLA) o morbo di Lou Gehrig, e quindi di migliorarne il decorso. Le cavie animali trattate con questa molecola, vivono il 25% in più. Lo indica uno studio condotto presso le Università di Rochester e San Diego e pubblicato online sul Journal of Clinical Investigation”. La ricerca procede e le possibilità di miglioramento della qualità di vita e delle possibilità di guarigione appaiono una meta raggiungibile. AMBULATORIO MULTIDISCIPLINARE SLA ASL 4 Neurologo (Coordinatore): Dott. N.R. Pizio, Direttore S.C. Neurologia Pneumologi: Dott. A. Nicolini, Dott.ssa P. Moretti, Dott. A. Perazzo, Dott.ssa D. Colamartino Fisiatra: Dott.ssa A. Aramini Foniatra: Dott.ssa N. La Fauci Nutrizionista: Dott. F. Gallo Dietologa: Sig.ra C. Marchello Infermiera: Sig.ra P. Delmonte http://www.aisla.it/index.php Orario: venerdì ore 14.30-17.30 (SOLO su appuntamento) Per informazioni e appuntamenti: Tel 0185 329581 dal lunedì al venerdì ore 9-12 (chiedere dell’Infermiera Paola Delmonte) Ringraziamo l’amico scrittore Gian Cavallo per il personale, prezioso e coinvolgente racconto di vita. ...Ti racconto la mia Sla. di Gian Cavallo Mi chiamo Gian Cavallo, ho 59 anni, sono genovese. Scrittore tardivo, dopo una vita trascorsa nel campo delle spedizioni marittime, ho assaporato per poco l’inebriante piacere che solo il risultato di una passione coltivata e mai abbandonata nel tempo può procurare : la pubblicazione di un romanzo. Si chiama “Uccello migratore”, esce nel gennaio 2008. Sono andato in pensione otto mesi prima, mi dico : “Ora mi tolgo qualche soddisfazione”. Tempo un mese e zac, una leggera, ma costante contrazione del polpaccio sinistro mi fa pensare: “Accidenti, ho un po’ esagerato con il footing, stamane”. E invece no. E’ l’inizio di un calvario. E’ la fine del piacere di vivere. In poche parole, entro in guerra. Il nemico si chiama SLA, un acronimo che significa Sclerosi Laterale Amiotrofica. L’ho già detto più volte, in questi lunghi mesi che mi hanno condotto ad oggi. Probabilmente, morirò per colpa di un acronimo. La cosa mi fa sorridere, in fondo è preferibile quest’idea a quella, ben più devastante, della malattia che questo acronimo rappresenta. E allora parliamone, di questa malattia. Incomincia con una banale contrazione muscolare, come detto. Non ricordo quanto a lungo questo semplice spasmo si sia protratto, è anche possibile che nei giorni immediatamente successivi si sia attenuato o addirittura sia scomparso del tutto. Rimane quell’immagine, nitida come nessuna nella mia mente, di quella prima volta. A quella volta seguiranno altre volte. Per farla breve, nei mesi seguenti, gli spasmi si estendono ad entrambe le gambe e poi alle braccia. Il mio medico di famiglia non dà loro eccessiva importanza, le chiama fascicolazioni, probabile conseguenza di una riduzione dei minerali, mi prescrive del potassio. Ma non si tratta di questo. Il potassio non serve, le fascicolazioni aumentano di intensità. Quel che è più grave, e qui incomincio a preoccuparmi sul serio, è una riduzione nella forza muscolare. Ero abituato a correre, per carità niente più che un po’ di movimento per puro diletto, ora faccio fatica, e che fatica. Alla sera a casa, prima di ritorno dall’ufficio e poi a maggior ragione ora, che ho più tempo a disposizione, ho sempre fatto qualche flessione, ero appena arrivato a quaranta, un piccolo record personale. Passo da quaranta a zero. Non trentotto, o trentacinque o trenta, proprio zero. Da quaranta a niente. Non riesco a sollevarmi da terra. Sono trascorsi tre mesi da quel primo spasmo, è ora che consulti un neurologo. Lo faccio, il luminare non si sbilancia più di tanto, ma dovrei partire per l’Austria, e lui mi dice : “Stia tranquillo, vada pure , faccia delle belle camminate e si diverta”. Intanto mi prescrive un esame, l’EMG, che evidenzia una lesione neurogena, io mi chiedo e chiedo di che si tratta, ma la risposta è ancora una volta paternalista e rassicurante. “Può dipendere da mille motivi. Comunque rifacciamo l’esame fra qualche mese”. Io vado in Austria, poi altrove, mi hanno detto di camminare ed o cammino, ma che fatica, insomma la situazione peggiora. Eccome, se peggiora. Ho gli arti deboli e le fascicolazioni non mi danno tregua, giorno e notte. E mentre continuo a consultare specialisti in neurologia e mi sottopongo ad altri esami come tac e risonanze magnetiche ed inutili elettrocardiogrammi, ottenendo sempre le stesse benevoli risposte, io, fiutando il peggio, faccio la sola cosa che ritengo mi possa dare le risposte giuste ed aiutare davvero : esploro internet. Ho cinquantotto anni, col computer ci lavoro da quando è nato. So distinguere la spazzatura in rete dalle cose serie. Del resto, mica è difficile, basta digitare una parola e la risposta è lì, in tutta la sua drammatica evidenza. Il mio pc mi dice che ho la SLA. Io conosco la SLA da quando di SLA è morto Signorini, il nostro Capitano, (fra le altre disgrazie, ho anche quella di essere genoano, anche se ora ho il forte sospetto ch non si tratti più di una disgrazia), ho ancora davanti agli occhi quella sera a Marassi, insomma, in un minuto mi crolla il mondo addosso. Naturalmente non mi accontento, continuo ad esplorare, invado mille siti diversi, faccio mille controverifiche, ma il risultato è sempre lo stesso. Così a giugno 2008, mentre tutti i neurologi del mondo continuano a rassicurarmi, io so perfettamente di avere la SLA. Chiariamo un concetto : saprò a posteriori che la SLA, in buona sostanza, si diagnostica per esclusione di tutte le altre possibili malattie, pertanto non polemizzo con l’operato dei medici che mi hanno seguito, essendo comunque impossibilitati, in quel momento, a fare una diagnosi certa. E poiché la SLA è una malattia neurologica degenerativa che non lascia scampo, ti indebolisce gradualmente i muscoli fino a farli scomparire, ti impedisce la deglutizione e poi il respiro, insomma ti rende prigioniero del tuo corpo, riducendoti ad una larva, perché di questo si tratta, e consapevole che non esiste medicina al mondo in grado di fermarla, almeno fino a quel momento e la stessa cosa purtroppo fino ad oggi, io che faccio ? Comincio a scrivere un altro libro. Saranno tre racconti, tutti giocati e descritti sul filo della memoria. Non c’è la mia malattia, in questi racconti, solo la voglia di scrivere, non c’è alcun intento testamentario nel titolo che viene naturale, “La Memoria”, solo il desiderio di raccontare tre storie, soprattutto di parlare d’amore, che è poi la cosa che mi riesce meglio fare. Così il libro nasce e cresce di pari passo con la malattia. A dicembre, ormai stremato dalle mie continue insistenze, anche il mio neurologo si convince che forse sì, c’è qualcosa che non va. Vengo ricoverato al San Martino, mi fanno diecimila esami e finalmente mi fanno la diagnosi che io già conoscevo da sei mesi : probabile malattia del motoneurone, un modo forse più elegante per definire sempre la stessa cosa : SLA. Nei mesi successivi il libro finisce, ad aprile viene pubblicato, faccio due splendide presentazioni, la prima a bordo di un bellissimo veliero ancorato alla Marina di Genova, raccolgo consensi, baci, abbracci, pacche sulle spalle, incitamenti a tenere duro, e intanto cammino con le stampelle, ho estrema debolezza agli arti e incominciano i primi problemi col respiro. E siamo arrivati ad oggi. Che dire ? Ho cercato di coniugare la tragedia con un pochino di umorismo, perché è il solo modo che conosco per combattere questo nemico devastante. Cerco di metterlo in pratica ogni giorno, scherzando sulle mie cadute, sulla mia goffaggine nel camminare con le stampelle, sulla mia impossibilità ad alzarmi da una sedia o tenere in mano un bicchiere e così via. Intanto il libro va. E va bene. Siamo già alla seconda edizione. Ho deciso che i proventi andranno all’AISLA, l’Associazione che si occupa della cura e della tutela dei diritti degli ammalati SLA e sovvenziona le ricerche. Ricerche, termine magico che sostiene e giustifica la fiducia mia e di tutti i miei sventurati compagni di viaggio. Così, la vendita del libro, che prima avrebbe soddisfatto esclusivamente la mia vanità di scrittore, ora regala una vaga speranza al mio futuro di uomo. La guerra continua. Io continuo a combattere. Gian 11 11 Rubrica Salute Le fistole anali: l’esperto risponde Fistole: trattamento innovativo.Chirurgia Ligure all’avanguardia mondiale sulle fistole anali. L’approccio endoscopico di questa tecnica, messa a punto dal Dr. Meinero e presentata in anteprima al congresso mondiale di colonproctologia, permette di trattare il tragitto fistoloso dal suo interno senza dover eseguire, come in passato, incisioni cutanee. Per mezzo di una sonda ottica e di una suturatrice, è possibile trattare radicalmente l’area interessata. Questa nuova tecnica ha permesso di portare a completa guarigione i pazienti in breve tempo evitando importanti complicanze quali dolori, incontinenza, infezioni, cicatrici deturpanti ed altri effetti collaterali. Altro vantaggio è che Fistuloscopio del Dr. P. Meinero la tecnica è praticata in regime di day-surgery e la ripresa lavorativa del paziente è praticamente immediata. In occasione del Congresso Mondiale di Colonproctologia La tecnica è stata inserita dai colleghi americani tra le svoltosi a Roma dal 21 al 23 Giugno 2009, Il dott. Piercarlo tecniche chirurgiche eseguibili ed il Dott. Meinero è stato Meinero, di invitato a ripresentare prossimamente la tecnica in “casa Colonproctologia dell’Asl 4 Chiavarese, ha presentato una U.S.A”. L’interesse da parte dei medici chirurghi, sia conna- nuova tecnica personale, per il trattamento chirurgico delle zionali che stranieri, all’acquisizione di questa nuova tecni- fistole anali complesse, denominata V.A.A.F.T. (Video ca, lascia ben sperare sul percorso tecnologico, orientato ad Assisted Anal Fistula Treatment) che ne consente la cura operare interventi sempre meno invasivi e qualitativamente attraverso visione diretta mediante un dispositivo ottico. migliori. La fistola è una patologia imprevedibile che interessa, in http://www.asl4.liguria.it/ovinternet/Resource/ RassegnaStampa/luglio%202009/26/il%20corriere_fistole.JPG Coordinatore della Struttura Semplice Italia circa 13.000 persone l’anno ed una considerevole percentuale della popolazione mondiale per la quale, ad oggi, l’unico approccio terapeutico possibile è di tipo chirurgico. Questo metodo è stato praticato per la prima volta a Santa Margherita Ligure nel 2006; sono stati effettuati circa 40 interventi con l’82% di successi, rispetto al 40-45% delle tecniche tradizionali. 12 Struttura Semplice di Proctologia Asl 4 Chiavarese, Ospedale di Santa Margherita Ligure Coordinatore: Dott. Piercarlo Meinero Collaboratore: Dott. Lorenzo Mori Telefono: 0185 683360– 0185 683352 Fax. 0185683382 Sito: www.asl4.liguria.it Le fistole anali: l’esperto risponde 1) Quali sono i segnali che possono far sospettare una fistola anale? Una fistola anale deve essere sospettata se sono presenti alcuni sintomi quali, dolore e/o comparsa di tumefazione (ascesso), in prossimità dell'ano, con contemporanea insorgenza di febbre. A volte il dolore ed il gonfiore sono talmente importanti da costringere il paziente a rivolgersi al Medico Curante o al Pronto Soccorso. In alcuni casi avviene che l'ascesso si dreni spontaneamente riversando una grossa quantità di pus all'esterno, in altri è necessario l’intervento del chirurgo. 2) Quali sono le cause di tale patologia? La causa più frequente dell'insorgenza di una fistola anale è l'infiammazione a livello delle “nicchie” o “cripte” situate nella mucosa del canale anale, nelle quali sono contenute ghiandole preposte alla produzione di muco. Se una di queste ghiandole infiammate si infetta per la costante presenza di feci, evolve in un ascesso interno dal quale origina una “strada” detta “fistola” che cerca di drenare il materiale purulento all'esterno. Cause meno frequenti possono essere anche di tipo traumatico, infettivo o neoplastico. Una fistola anale, specie nel soggetto giovane, necessita di uno studio più approfondito al fine di escludere la presenza di patologie più importanti. 3) Quali sono i sintomi più frequenti? I sintomi più frequenti sono il dolore in sede perianale con la contemporanea insorgenza di un gonfiore che via via si fa più importante; la cute si arrossa sino a diventare calda e altamente sensibile. Contemporaneamente compare febbre che può superare anche i 39°C. 4) Come comportarsi in presenza di tali sintomi? E’ necessario rivolgersi al Medico Curante che richiederà una visita specialistica dal Colonproctologo quanto prima. Una precoce diagnosi evita l'insorgenza di complicanze anche severe. 5) Qual è la terapia più indicata? La terapia indicata, nella fase acuta in presenza di ascesso, è l'incisione chirurgica in urgenza a seguito della quale cessano sia il dolore che la febbre. Quando il processo infiammatorio è quasi totalmente regredito, si renderà necessario un trattamento chirurgico programmato perchè, avendo la fistola un orifizio interno situato nel canale anale o nel retto, l'infezione si protrae per la fisiologica presenza dei batteri fecali nel retto. Una fistola perianale può essere semplice, se esclude o interessa solo marginalmente gli sfinteri o complessa se, al contrario, interessa gli sfinteri anali a vari livelli. A seconda del tipo di fistola, gli interventi chirurgici possono essere semplici (ambulatoriali) o complessi. In quest'ultimo caso la chirurgia tradizionale prevede l'asportazione della fistola ma, essendo coinvolti gli sfinteri, il rischio è la lesione degli stessi che potrebbe causare un incontinenza fecale. Inoltre le ferite perianali molto spesso sono deturpanti e dolorose e la guarigione avviene mesi dopo. Il tasso di recidiva di questo tipo di fistole è molto alto proprio per la loro complessità. 6) La V.A.A.F.T. è più vantaggiosa rispetto alle tecniche chirurgiche tradizionali? Decisamente si. La tecnica VAAFT (Video-Assisted-Anal-Fistula-Treatment), prevede il trattamento della fistola dal suo interno con l'utilizzo di una microtelecamera che ne consente la corretta diagnosi senza provocare alcuna ferita e soprattutto senza provocare alcun danno sfinterico. Il tasso di recidiva, con la VAAFT, si è drasticamente ridotto. 7) Che ruolo hanno i trattamenti ambulatoriali? I trattamenti ambulatoriali, sono da riservarsi nei casi di fistole superficiali che non interessano gli sfinteri. 8) Esiste una guarigione completa? Con le tecniche chirurgiche tradizionali, il tasso di guarigione dopo intervento nelle fistole semplici è pari al 95-100%; nelle fistole complesse raggiunge il 40-45%. Con la tecnica VAAFT aumenta sino all'82%-85%. 9) Le abitudini alimentari possono influenzare la guarigione? Dopo l'intervento, si raccomanda una dieta ricca di fibre e liquidi proprio per evitare lo stazionamento delle feci nel retto che protrarrebbe il tempo di guarigione. 10) Quanto è importante l'igiene? L'igiene locale assume un'importanza fondamentale sia durante la presenza della fistola ma anche dopo che è stata trattata chirurgicamente. Si raccomanda l'uso di acqua calda e detergenti specifici o sapone di Marsiglia. 13 1°Mostra Fotografica di Arteterapia “Le immagini che mi fanno stare bene” Dal 6 al 15 novembre 2009, presso Villa Queirolo di Rapallo si è svolta la “1°Mostra Fotografica” del Gruppo di Arteterapia dell’Asl 4 Chiavarese, in collaborazione con la Comunità “Le Ali”. “LE IMMAGINI CHE MI FANNO STARE BENE”, SONO STATE REALIZZATE DURANTE IL CORSO TERAPEUTICO - RIABILITATIVO DELL’ASL 4 CHIAVARESE, CHE MIRA A PROMUOVERE LO SVILUPPO EMOZIONALE E LA CAPACITÀ DI RICONOSCERE E GESTIRE GLI STATI D’ANIMO, IN PERSONE CON DISAGI PSICOFISICI. LE IMMAGINI CHE “FANNO BENE” SONO STATE IDENTIFICATE DAI PAZIENTI E RAPPRESENTANO LUOGHI O ALTRI ELEMENTI DEL MONDO CAPACI DI INFONDERE PACE E SOLLIEVO. Il progetto di arteterapia nasce nel 2002, su proposta del Dipartimento di Salute Mentale e delle Dipendenze di cui è Direttore il Dott. Giorgio Rebolini ed è finanziato interamente dall’ASL 4 Chiavarese. E’ gestito “ad arte” dalla Dott.ssa Olga Sofia Schiaffino, psichiatra-psicoterapeuta presso il Ser.T dell’ASL 4, in collaborazione con la psicologa Dott.ssa Elisa Sartini e l’educatrice professionale Michela Rocca della Comunità terapeutica “Le Ali”. L’ARTETERAPIA, È CONSIDERATA COME L’INSIEME DEI TRATTAMENTI TERAPEUTICI CHE UTILIZZANO COME PRINCIPALE STRUMENTO L’ESPRESSIONE ARTISTICA ALLO SCOPO DI PROMUOVERE LA SALUTE E FAVORIRE LA GUARIGIONE. Si propone come una tecnica adattabile a diversi contesti applicativi: terapia, riabilitazione o semplicemente miglioramento della qualità della vita, favorendo lo sviluppo emozionale e la capacità di riconoscere e gestire i propri stati d’animo. Il focus dell’arteterapia, più che sul prodotto artistico finale, si basa quindi sul processo creativo in sé: “un fotografo può riuscire a descrivere un mondo migliore solo guardando meglio il mondo che ha davanti…” (Ansel Adams). Tra le diverse espressioni dell’arte abbiamo scelto la tecnica fotografica. Il risultato ottenuto è stato positivo: efficace sul piano terapeutico e gratificante per gli utenti. “L’arte ha valore per la sua capacità di perfezionare la mente e la sensibilità più che per i suoi prodotti finali” (Fred Gettings). L’augurio che rivolgiamo ai nostri affezionati lettori, è di riuscire a ritagliare, nel proprio quotidiano, momenti di creatività per mantenere o ritrovare uno stato di serenità e benessere. 14 il progetto in 5 punti DIPARTIMENTO INFORMATIVO E TECNOLOGICO Direttore: Ing. Franco Greco PER INFORMAZIONI Tel. 0185/329305 e-mail: [email protected] VISITA IL NOSTRO SITO INTERNET www.asl4.liguria.it 15 Spazio pubblicitario. Per informazioni contattare Asl 4 Chiavarese S.C. Attività Contrattualistica e Relazioni Esterne - Ufficio Stampa