Mantice il s e t t i m a n a l e dell a parrocchia sant’ambrogio anno XIV - n. 35 Oggi, tutti in Duomo col Cardinale “Cari fedeli, vi aspetto!” 19 ottobre 2008 dedicazione della chiesa cattedrale Ot to b r e m issio n ario Messaggio per la Giornata missionaria 2008 È ispirata alla figura di san Paolo e all’urgenza della missione ad gentes, ai non cristiani di altre culture e nazioni, il Messaggio di Benedetto XVI per la Giornata missionaria mondiale 2008. Questa urgenza chiama alla responsabilità non solo i missionari, ma tutti i vescovi, sacerdoti e laici del mondo. Tanto più che oggi sono in molti che “attendono l’annuncio del Vangelo” Pubblicato solo pochi giorni fa – in discreto ritardo rispetto al passato – il Messaggio dal titolo “Servi e apostoli di Cristo Gesù” viene usato dalle diocesi per organizzare riflessioni, azioni e collette in occasione della Giornata missionaria mondiale, che quest’anno si celebra il 19 ottobre. Prendendo spunto dall’Anno Paolino in corso, il papa vuole risvegliare tutte le comunità a vivere come san Paolo, “per propagare fino agli estremi confini del mondo l’annuncio del Vangelo, potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede”. Il pontefice analizza i bisogni e i drammi del mondo: pace, violenze, persecuzioni, manipolazioni tecnologiche, disastri ecologici… e come san Paolo, conclude che il mondo così angosciato ha bisogno soprattutto di speranza che viene dalla fede in Gesù Cristo: “San Paolo aveva ben compreso che solo in Cristo l’umanità può trovare redenzione e speranza” (n. 1). Da qui nasce il “dovere impellente” della missione che fonda ogni attività nella “energia spirituale” dell’amore di Dio per noi, nella contemplazione di “Gesù Cristo, dal cui cuore trafitto scaturisce l’amore di Dio” (n. 2). “È pertanto Dio, che è Amore, a condurre la Chiesa verso le frontiere dell’umanità”. L’inquietudine buona ad andare a tutti i popoli per portare questo annuncio “resta una priorità. Nessuna ragione può giustificarne un rallentamento o una stasi”. “Oggi – continua il pontefice - sono innumerevoli coloro che attendono l’annuncio del Vangelo, coloro che sono assetati di speranza e di amore” (n. 3). Il papa parla di “crescenti difficoltà”, di mancanza di vocazioni, ma ribadisce che annunciare il vangelo è “un compito e una gioia” doverosi. Ai vescovi ricorda che ognuno di loro “è consacrato non soltanto per la sua diocesi, ma per la salvezza di tutto il mondo” e che come san Paolo, deve “protendersi verso i lontani che non conoscono ancora Cristo, o non ne hanno ancora sperimentato l’amore liberante” (n. 4). Ai sacerdoti chiede di essere “generosi … ed entusiasti evangelizzatori”; ai religiosi e religiose domanda “una testimonianza coerente di Cristo e una radicale sequela del suo Vangelo”. Anche i laici sono chiamati a collaborare alla missione nell’ “areopago complesso e multiforme” del mondo. Alla fine del Messaggio Benedetto XVI ricorda il contributo alla missione che danno le Pontificie Opere, strumento di animazione missionaria, ma anche di carità. E dopo aver domandato a tutti preghiere, “indispensabile mezzo spirituale per diffondere fra tutti popoli la luce di Cristo” (n. 5), affida a Signore “il lavoro apostolico dei missionari, delle Chiese sparse nel mondo e dei fedeli impegnati in varie attività missionarie, invocando l’intercessione dell’apostolo Paolo e di Maria Santissima” (n. 5). Crescono dell’1.4% i cattolici nel mondo I cattolici nel mondo sono 16 milioni in più rispetto all’anno precedente, complessivamente un miliardo e 131 milioni, quasi un quinto della popolazione mondiale. La metà dei fedeli vive nel continente americano, mentre in Europa la presenza cattolica si attesta al 25%, in Asia al 10. Cresce, inoltre, di poco più di 350 unità il numero dei vescovi. Tale tendenza è più accentuata in America e in Asia, mentre si presenta un po’ al di sotto della media generale in Africa, Europa e Oceania. Passano poi da poco più di 405 mila a oltre 407 mila i sacerdoti, con una variazione complessiva dello 0,51%. La loro presenza nel mondo è andata progressivamente salendo a partire dal 2000, con un ridimensionamento in Europa e in America a vantaggio di Africa e Asia. In aumento dello 0,9% anche i seminaristi, complessivamente oltre 115 mila, la maggioranza dei quali vive nelle Americhe, seguiti dall’Africa e dall’Asia. Solo quarta l’Europa. In aumento anche le religiose, soprattutto in Africa e in Asia, sono circa il doppio dei sacerdoti, e 14 volte il numero dei religiosi non ordinati. Nobel Tutti si chiedono perché il Nobel per la Fisica 2008 non sia stato assegnato al prof. Nicola Cabibbo, padre riconosciuto delle ricerche che hanno portato Hambu, Kobayashi e Maskawa al Premio. A pensar male, diceva qualcuno, non di rado ci si azzecca: non sarà che il prof. Cabibbo è Presidente della Pontificia Accademia delle Scienze? La giuria svedese che assegna il Premio è, del resto, nota per la sua malcelata antipatia nei confronti del «papismo», forse dovuta a un perdurante e antico orizzonte culturale luteran-massonico-politicamente corretto. La sconcertante assegnazione a Dario Fo, qualche anno fa, ne sarebbe uno dei tanti indizi. 666 E poi dicono che non è vero che Torino faccia parte del «triangolo magico», che non sia una città «esoterica». Quando il papa Giovanni Paolo II, a suo tempo, la visitò, gridò a braccio: «Torino, convertiti!». E fu subissato di contumelie. Come si permetteva? Il fatto è che, pare, quel papa «mistico» aveva avvertito come qualcosa di maligno nell’aria. Torino, tuttavia, vanta un’altissima percentuale di Santi. Dunque, non ci sarebbe nulla di strano, in una prospettiva cattolica, se i diavoli l’avessero in particolare uggia. Ora, apprendo che in data 10 settembre 2008 il consiglio comunale ha approvato la costruzione del grattacielo Intesa-San Paolo, che i committenti volevano alto m. 190. Ma il consiglio ha preteso che l’altezza fosse ridotta a m. 166,66. Per non risultare più alto della Mole Antonelliana, ha spiegato il sindaco. Certo, è singolare la precisione di quel numero: 166, 66. Voi mi direte che sto facendo il fissato e che il «Numero della Bestia» nell’Apocalisse ha un «6» in meno. E avreste ragione. Che ci volete fare? La cosa mi diverte. Mi ricordo, infatti, che il medesimo sindaco vinse su Buttiglione nelle elezioni del maggio 2006 con la seguente percentuale: 66,6%. Via, ridiamoci su… Divorzi Il divorzio è, come noto, una delle tante “conquiste civili” che i radicali portano all’occhiello e che ci hanno reso tutti più felici. Cito da «Il Giornale» del 2 agosto 2008: «Dopo la separazione i bambini sono stati affidati a lei, che –benché guadagni più di lui- ha ottenuto dal giudice la casa coniugale e un congruo assegno di mantenimento. Risultato: Gianni deve sopravvivere con poche centinaia di euro al mese e non potrebbe mai permettersi un appartamento in affitto. È la “sindrome del clochard”, colpisce tanti uomini che, dall’oggi al domani, si addormentano benestanti e si svegliano indigenti. Un crollo patrimoniale causato dal fiume carsico del divorzio che erode certezze affettive ed economiche». Il giornalista Antonio Lucano riporta anche i numeri: «Negli ultimi dieci anni i suicidi tra gli uomini separati sono aumentati del 13%; mentre –secondo i dati Caritas- un barbone su tre si è ridotto a vivere sulla strada dopo che il suo status di marito e padre è stato frantumato dalla sentenza di un giudice». 3 Calendario mensile re ottob 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 01 02 44 GIORNATA MISSIONARIA PELLEGRINAGGIO IN DUOMO Dedicazione della 11.30: Matrimonio Diani Massimo e Fiore Chiesa Cattedrale Annamaria a Madonna in Campagna. Domenica Lunedì S. Irene 16.45: Confessioni ragazzi/e di 5a el. in preparazione alle Ss. Quarantore. 21.00: Regnum Christi: per le signore in OM. Martedì S. Orsola Mercoledì 16.45: Confessioni ragazzi/e di 3a el. in preparazione alle Ss. Quarantore. S. Donato Giovedì S. Giovanni da Capestrano 16.45: Apertura Ss. Quarantore Venerdì Sono invitati tutti i ragazzi/e con le famiglie. S. Antonio Maria Claret Sabato S. Crispino 16.45: Confessioni ragazzi/e di 4a el. in preparazione alle Ss. Quarantore. 20.30: S. Messa per i defunti del mese. Ss. Quarantore 21.00: Adorazione eucaristica comunitaria per famiglie, giovani e adolescenti. Domenica XXX T.O. Ss. Quarantore 20.30: Processione di conclusione delle SS. Quarantore. Lunedì S. Fiorenzo Martedì Ss. Simone e Giuda, ap. 21.00: Catechesi Giovani e Adulti. Mercoledì S. Onorato di Vercelli Giovedì S. Germano 15.00: Adorazione per le vocazioni 20.30: S. Messa del Gruppo di P. Pio per la mamma di Suor Ancilla e Valli Rosangela Venerdì S. Lucilla Sabato Tutti i Santi Domenica Commemoraz. fedeli defunti 15.00: Vespri in chiesa, Processione al cimitero e benedizione delle tombe. 15.00: S. Messa al cimitero. Oratori aperti ma non organizzati. 17.00: Vespri solenni con esposizione eucaristica. 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 14 15 16 mbre e v o n Lunedì S. Martino de Porres INIZIO BENEDIZIONI CASE E FAMIGLIE 15.00: S. Messa al cimitero. Martedì 15.00: S. Messa al cimitero. Mercoledì 15.00: S. Messa al cimitero. S. Carlo Borromeo Ss. Elisabetta e Zaccaria Giovedì S. Leonardo Venerdì S. Ernesto 21.00: Regnum Christi. Incontro per le signore in OM. 15.00: S. Messa al cimitero. 17.00: ACR ragazze in OF 20.30: S. Rosario defunti Gr. P. Pio e tutti i gruppi parrocchiali 21.00: Mamme ragazze Medie in OF Primo venerdì del mese. Comunione agli ammalati. 15.00: S. Messa al cimitero. 18.30: ACR ragazzi in OM Sabato S. Goffredo Domenica Cristo Re GIORNATA DIOCESANA CARITAS 10.00: S. Messa con la presenza di Suor Tecla. Oratori regolari. 16.15: Battesimo Farina Riccardo. Lunedì S. Leone Magno Martedì S. Martino di Tours 21.00: Catechesi Giovani e Adulti. Mercoledì S. Giosafat Giovedì S. Omobono Venerdì S. Giocondo Sabato S. Alberto Magno 15.00: Adunanza AC e TOF 20.30: S. Rosario Gr. Padre Pio e MPV 17.00: Ecyd: Incontro di formazione in OM. 18.00: Ritiro e catechesi adolescenti in oratorio femminele GIORNATA NUOVE CHIESE Domenica 16.00: Batt. Della Valle Alice e Nonis Asia I di Avvento 17.00: Vespri, Esp. SS. Sacramento 20.30: S. Rosario a Madonna in Camp. IN CORSIVO ROSSO; APPUNTAMENTI DIOCESANI O DECANALI. IN NERO: APPUNTAMENTI PARROCCHIALI. Anno dell’Eucaristia Riflessioni del vescovo Athanasius Schneider sulla Sacra Comunione (4a e ultima) Dominus est L a Chiesa di rito latino potrebbe oggigiorno molto imparare dalle Chiese orientali nel modo con cui si deve trattare Cristo eucaristico durante la Comunione, per citare solo una delle moltissime e bellissime testimonianze: Le chiese orientali hanno conservato questo atteggiamento interiore e parimenti esteriore anche nei tempi moderni e fino ai nostri giorni. Nel suo opuscolo «Meditazioni sulla Divina Liturgia » il famoso scrittore russo Nikolaj Gogol’ così commentava il momento della ricezione della sacra Comunione: «Il Santo esce sul disco e nel calice, in gloria e maestà, accompagnato dai presbiteri e dai diaconi, in una grande processione. Migliaia di angeli e di servitori di fuoco dello Spirito escono davanti al Corpo di Nostro Signore, glorificandolo ». L’assioma dei Padri della Chiesa sul modo di trattare Cristo durante la Comunione era questo: «cum amore ac timore!». Lo testimoniano per esempio anche queste commoventi parole di san Giovanni Crisostomo, dottore eucaristico: «Andiamo con la dovuta modestia all’incontro del Re dei cieli. E al ricevere quest’ostia santa e immacolata, baciamoLa con effusione e abbracciandoLa con il nostro sguardo riscaldiamo la nostra mente e la nostra anima, per non riunircí per il giudizio e la condanna, ma per diventare santi e edificare il prossimo ». « Con ardente desiderio e infiammato dal fuoco del santo amore per Dio, i comunicandi si avvicinano recitando la confessione della fede nel Signore Crocifisso. Dopo la recita della preghiera della confessione ciascuno si accosta non più al sacerdote, ma al fiammeggiante serafino. Il fedele apre le sue labbra per ricevere con il santo cucchiaio il carbone ardente del Corpo e del Sangue di Cristo ». In preparazione alle Ss. Quarantore continuiamo la pubblicazione delle riflessioni del vescovo Athanasius Schneider sulla devozione all’Eucaristia. Vi preghiamo di leggerle e meditarle. Un santo moderno della Chiesa russo-ortodossa, il sacerdote Giovanni di Kronstadt, così descrive l’aspetto spirituale e gestuale del momento della sacra Comunione: « Che cosa accadrebbe se Tu, Signore Dio mio Gesù Cristo, facessi risplendere la luce della Tua divinità dal Tuo santissimo sacramento, quando il sacerdote lo porta nelle sue mani ad un malato. Davanti a questa luce tutti quelli che l’incontrassero o lo vedessero si sarebbero prostrati spontaneamente a ter- ra, giacché gli angeli coprono le loro facce davanti a questo sacramento. Mentre invece quanti sono coloro che con indifferenza trattano questo celeste sacramento! ». In una spiegazione della Divina Liturgia, recentemente editata dalla Chiesa russo-ortodossa, si trova questa istruzione ai fedeli che si comunicano: « Quei laici che sono preparati alla ricezione dei sacri misteri, dopo l’esclamazione del diacono, devono avvicinarsi al Calice con il timore di Dio, perché si avvicinano al fuoco, devono avvicinarsi con la fede nel sacramento e con l’amore a Cristo. Ciascuno deve prostrarsi a terra adorando Cristo realmente presente nei sacri misteri ». La Chiesa dell’antichità e i Padri della Chiesa hanno mostrato una grande sensibilità per il significato del gesto rituale. Poiché il primo e continuo effetto del rito sacrale e liturgico consiste nel staccare e liberare l’uomo dal quotidiano. Lo spirito autentico della devozione eucaristica dei Padri della Chiesa si sviluppò organi-camente alla fine dell’antichità in tutta la Chiesa (Oriente e Occidente) nei corrispondenti gesti del modo di ricevere la sacra Comunione in bocca con la precedente prostrazione a terra (Oriente) o inginocchiati (Occidente). Istruttivo è in questo contesto un paragone con lo svilippo del rito della Comunione nelle comunità protestanti. Nelle prime comunità luterane si riceveva la Comunione in bocca ed in ginocchio, giacché Lutero non negava la presenza reale. Invece Zwingli, Calvino e loro successori, che negavano la presenza reale, hanno introdotto ancora nel 16° secolo la Comunione sulla mano e in piedi: «Stare in piedi e muovendosi per ricevere la Comunione era abitudine ». Una prassi simile si osservava nelle comunità di Calvino a Ginevra: «Era abitudine muoversi e stare in piedi per ricevere la Comunione. La gente stava in piedi davanti alla mensa, e riceveva le specie con le loro proprie mani ». Alcuni sinodi della Chiesa calvinista dell’Olanda, nei secoli 16° e 17°, hanno stabilito for- mali divieti di ricevere la Comunione in ginocchio: « Nei primi tempi la gente si inginocchiava durante la preghiera e riceveva la Comunione anche inginocchiata, ma parecchi sinodi lo hanno vietato per evitare ogni ipotesi che il pane potesse essere venerato ». Nella coscienza dei cristiani del secondo millennio (sia cattolici, sia protestanti) il gesto di ricevere la Comunione in piedi o in ginocchio non era quindi un aspetto insignificante. In alcune edizioni diocesane del Rituale Romanum post-tridentino era conservato ancora l’antico uso di dare ai fedeli, immediatamente dopo la Comunione del Corpo di Cristo, il vino non consacrato con lo scopo dell’abluzione della bocca. In questi casi si prescriveva che il fedele non ricevesse il vino in ginocchio, ma bensì in piedi. Inoltre si deve tener conto del valore altamente educativo di un gesto sacrale ed augusto. Un gesto di quotidianità non ha un effetto educativo, che aiuterebbe una crescita del senso del sacro. Si deve tener conto che propriamente l’uomo moderno è così poco capace di un atto liturgico e sacrale, come ha giustamente e profeticamente osservato Romano Guardini in un articolo scritto già nell’anno 1965: « L’uomo odierno non è capace di atto liturgico. Per questa azione non basta l’istruzione, occorre l’educazione, anzi l’iniziazione, che al fondo non è altro che l’esercizio di quest’atto ». Se ogni celebrazione liturgica è azione sacra per eccellenza (cf. Sacrosanctum Concilium, n. 7), lo deve essere anche e soprattutto il rito e il gesto di ricevere la sacra Comunione, il Santissimo per eccellenza. Papa Benedetto XVI nell’esortazione apostolica post-sinodale Sacramentum caritatis sottolinea l’aspetto della sacralità riguardante la sacra Comunione: «Ricevere l’Eucaristia significa porsi in atteggiamento di adorazione verso Colui che riceviamo » (n. 66). L’atteggiamento di adorazione verso Colui, che è realmente presente nell’umile pezzo del pane consacrato, non solamente con il Suo corpo e il Suo sangue, ma anche con la maestà della Sua divinità, si esprime in modo più naturale e ovvio con il gesto biblico dell’adorazione in ginocchio o in prostrazione. San Francesco d’Assisi, quando in lontananza vedeva un campanile, si inginocchiava e adorava Gesù presente nella santa Eucaristia. Non corrisponderebbe più alla verità dell’intima realtà del pane consacrato se anche il fedele di oggi al riceverlo si prostrasse a terra aprendo la bocca come il profeta che riceveva la parola di Dio (cf. Ez 2) e lasciandosi nutrire come un bambino (poiché la Comunione è un allattamento spirituale)? Un tale atteggiamento hanno mostrato le generazioni dei cattolici in tutte le chiese durante quasi tutto il secondo millennio. Un tale gesto sarebbe anche un impressionante segno della professione di fede nella presenza reale di Dio in mezzo ai fedeli. Se sopraggiungesse qualche non credente e osservasse un tale atto di adorazione e di semplicità spirituale, forse anche lui « si prostrerebbe a terra e adorerebbe Dio, proclamando che veramente Dio è fra voi » (1 Cor 14, 24-25). Così dovrebbero essere gli incontri dei fedeli con Cristo eucaristico nell’augusto e sacro momento della Comunione. Il noto convertito inglese Frederick William Faber (1814-1863) fu spinto alla conversione quando fu testimone di un commovente gesto d’adorazione e della fede nella presenza reale di Cristo nell’Eucaristia nella Basilica Lateranense nell’anno 1843. Per un cattolico quella era una scena ordinaria e abituale, per il Faber però fu una scena indimenticabile per tutta sua vita. Lui così la racconta: «Noi tutti ci inginocchiavamo con il Papa. Mai ho visto una scena più commovente. I cardinali e prelati inginocchiati, i soldati inginocchiati, la folla colorita inginocchiata, nel mezzo dello splendore della magnifica chiesa c’era l’anziano Papa vestito di bianco, umilmente prostrato in ginocchio davanti al sublime e sacrosanto Corpo di nostro Signo- re, ed intanto c’era un profondissimo silenzio. Che santo spettacolo era questo!». Conclusione Sullo sfondo della bimillenaria storia della pietà e della tradizione liturgica della Chiesa universale in Oriente ed in Occidente, soprattutto riguardo allo sviluppo organico del patrimonio patristico, si può fare la seguente sintesi: 1. Lo sviluppo organico della pietà eucaristica come frutto della pietà dei Padri della Chiesa ha condotto tutte le Chiese sia in Oriente sia in Occidente ancora nel primo millennio ad amministrare la sacra Comunione ai fedeli direttamente in bocca. In Occidente all’inizio del secondo millennio si è aggiunto il gesto profondamente biblico dell’inginocchiarsi. Nelle varie tradizioni liturgiche orientali si circonda il momento della ricezione del Corpo del Signore con auguste cerimonie e spesso si esige dai fedeli una previa prostrazione a terra. 2. La Chiesa prescrive l’uso del piattino della Comunione per evitare che qualche frammento dell’ostia sacra cada a terra (cf. Missale Romanum, Institutio generalis, n. 118; Redemptionis sacramentum, n. 93) e che il vescovo si lavi le mani dopo la distribuzione della Comunione (cf. Caeremoniale episcoporum, n. 166). Nel caso della distribuzione della Comunione sulla mano accade però non raramente una separazione dei frammenti dall’ostia, i quali o cadono a terra o restano attaccati al palmo e alle dita della mano dei comunicandi. 3. Il momento della sacra Comunione, in quanto essa è l’incontro del fedele con la Persona Divina del Redentore, esige per sua natura anche esteriormente gesti tipicamente sacri come la prostrazione in ginocchio (la mattina della domenica della Risurrezione le donne hanno adorato il Signore risorto prostrandosi a terra davanti a Lui, cf. Mt 28, 9 ed anche gli Apostoli lo hanno fatto, cf. Lc 24, 52, e forse l’apostolo Tommaso dicendo « Signore mio e Dio mio », Gv 20, 28). 4. Il lasciarsi nutrire come un bambino, ricevendo la Comunione direttamente in bocca, esprime ritualmente nel modo migliore il carattere della ricettività e dell’essere bambino davanti a Cristo che ci nutre e Che ci « allatta » spiritualmente. L’adulto invece si porta lui stesso il cibo con le sue dita alla bocca. 5. La Chiesa prescrive che durante la celebrazione della S. Messa, al momento della consacrazione, ogni fedele debba inginocchiarsi. Non sarebbe liturgicamente più adeguato, se al momento della sacra Comunione quando il fedele si accosta anche corporalmente il più vicino possibile al Signore, il Re dei re, lui Lo salutasse e Lo ricevesse inginocchiato? 6. Il gesto di ricevere il Corpo del Signore in bocca ed in ginocchio potrebbe essere una testimonianza visibile della fede della Chiesa nel mi stero eucaristico, ed anche un fattore risanatore ed educativo per la cultura moderna, per la quale l’inginocchiarsi e l’infanzia spirituale sono fenomeni completamente estranei. 7. Il desiderio di prestare all’augusta persona di Cristo anche nel momento della sacra Comunione in modo visibile l’affetto e l’onore, dovrebbe adeguarsi allo spirito e all’esempio della bimillenaria tradizione della Chiesa: «cum amore ac timore» (l’adagio dei Padri del primo millennio) e «quantum potes, tantum aude» («quanto puoi, tanto osa », l’adagio del secondo millennio). Alla fine diamo spazio a una commovente preghiera di Maria Stang, madre e nonna tedesca del Volga, che era stata deportata dal regime stalinista nel Kazakhstan. Questa donna con anima « sacer- dotale » custodiva la sacra Comunione e la portava in mezzo alla persecuzione comunista ai fedeli disseminati nelle steppe sconfinate del Kazakhstan pregando con queste parole: «Là, dove abita il mio caro Gesù, dove Lui troneggia nel tabernacolo, là voglio essere inginocchiata continuamente. Là voglio pregare per petuamente. Gesù, Ti amo profondamente. Amore nascosto, Ti adoro. Amore abbandonato, Ti adoro. Amore disprezzato, Ti adoro. Amore calpestato, Ti adoro. Amore infinito, Amore morto per noi sulla Croce, Ti adoro. Mio caro Signore e Salvatore, fa che io sia interamente amore, interamente espiazione per il santissimo Sacramento nel cuore della Tua clementissima Madre Maria. Amen ». Volesse Dio che i Pastori della Chiesa possano rinnovare la casa di Dio che è la Chiesa, mettendo Gesù eucaristico al centro, dandoGli il primo posto, facendo in modo che Lui riceva gesti d’onore e d’adorazione anche nel momento della sacra Comunione. La Chiesa deve essere emendata a partire dall’Eucaristia »! (Ecclesia ab Eucharistia emendanda est!). Nell’ostia sacra non c’è qualcosa, ma Qualcuno. «Lui è là!», ha sintetizzato il mistero eucaristico san Giovanni Maria Vianney, il santo curato d’Ars. Poiché, qui si tratta di nient’altro e di nessuno più grande del Signore stesso: « Dominus est! ». (4. Fine) AFFARI ECONOMICI per colombo pietro dai cognati e nipoti morino: € 100. La S. Messa di suffragio sarà celebrata sabato 20 dicembre alle ore 18.30. - per colombo pietro datre amici: € 100. - per colombo pietro da un gruppo di amici: € 70. La S. Messa di suffragio sarà celebrata sabato 29 novembre alle ore 8.30. allavergineimmacolata in ringraziamento: € 50. Per colombo pietro dalle amiche di gioventù di lina: € 40. La S. Messa sarà celebrata il 30 ottobre alle 8.30. dalla classe 1938: € 100. Sarà celebrata una S. Messa per i coscritti defunti il 23 novembre alle ore 8.00 e una S. Messa per i vivi il 14 dicembre alle ore 8.00. Per colombo pietro e i defunti della classe 1940 dai coscritti: € 230. La S. Messa sarà celebrata il 6 dicembre alle 18.30 Dal Gruppo padre pio in occasione dell’ottobre missionario per le missioni in Kenya: € 200. Per i fiori: € 100. dal gruppo di padre pio per le opere parrocchiali: € 2.500. Grazie di cuore a tutto il gruppo per la generosità.Il Signore benedica. per valli rosangela dalla sua amica maria mainini: € 20. La S. Messa sarà celebrata il mercoledì 5 novembre alle ore 18.30. Terzi oriana, 36enne residente in Vanzaghello cerca qualsiasi occupazione in zona Vanzaghello e limitrofe, come operaia e pulizie. Telefonare al 349/8420505 avvisI E co municaz io ni Il RISO: la nostra RISOrsa, SABATO 25 e DOMENICA 26 è in vendita il riso per il sostegno delle opere missionarie Suor Viviana ringrazia il Gruppo di Padre Pio Carissimo Gruppo di Padre Pio, con profonda riconoscenza e gratitudine ringrazio il gruppo e ogniuno per la ge nerosa offerta ricevuta per mezzo della carissima Rosi. Grazie a nome di coloro che per mezzo vostro e della vostra bontà e generosità verranno beneficiati. Il Signore conceda a ciascuno quanto maggiormante desidera e abbisogna in salute, benedizioni e grazie. Prometto il mio quotidiano ricordo nella preghiera e la preghiera dei bambini che per mezzo vostro avranno più cibo e medicine. Grazie con affetto, stima e riconoscenza grande. Suor Viviana Zanesco Nume ri t e le fonic i Don Armando (presso Oratorio maschile) 0331. 658393 Cellulare don Armando (solo per emergenze) 338. 7272108 E-mail don Armando [email protected] E-mail sala stampa [email protected] Don Ambrogio Giussani (presso casa parrocchiale) 0331. 658048 Comunità Suore S. Giovanna Antida 0331. 659825 Scuola materna parrocchiale 0331. 658477 Pompe Funebri (Gambaro) 0331. 880154 Pompe Funebri (S. Ambrogio) 0331. 658912 Sito Parrocchiale www.parrocchiavanzaghello.it 9 20 Lunedì Feria (verde) s e ttim a na l i t urgi c a 21 Martedì Feria (verde) 22 Mercoledì Feria (verde) Ss. Confessioni Mezz’ora prima delle Messe. Ss. Confessioni Mezz’ora prima delle Messe. Ss. Confessioni Mezz’ora prima delle Messe. Letture Ef 2,1-10; Sal 99: “Salvàti dall’amore, cantiamo un canto nuovo”. Lc 12,13-21 Letture Ef 2,12-22; Sal 84: “Sei tu, Signore, la nostra pace”. Lc 12,35-38 Letture Ef 3,2-12; Sal: Is 12,2-6: “Da Cristo Gesù la salvezza e la gioia”. Lc 12,39-48 SS. Messe 8.30 Mainini Alfredo e Merlo Amalia, Rivolta Umberto 18.30 Procopio Francesca, Ciappa rella Ermelinda e Zara Carlo SS. Messe 8.30 Per la famiglia 18.30 Gonzo Giuseppe SS. Messe 8.30 Per la mamma di Suor Ancilla 18.30 Colombo Cleo e Noè Giulia, Ballan Gino 23 24 25 Giovedì Feria (verde) Venerdì Feria (verde) Sabato Feria (verde) Ss. Confessioni Mezz’ora prima delle Messe. Ss. Confessioni Mezz’ora prima delle Messe. Ss. Confessioni dalle 16.00 alle 18.00. Letture Ef 3,14-21; Sal 32: “Della grazia del Signore è piena la terra”. Lc 12,49-53 Letture Ef 4,1-6; Sal 23: “Chi cerca il Signore vedrà la sua salvezza”. Lc 12,54-59 Letture Ef 4,7-16; Sal 121: “Sei tu, Signore la forza del tuo popolo”. Lc 13,1-9 SS. Messe 8.30 Giampaolo, Eros e Mario 18.30 Regina e Giuseppe Milani 20.30 S. Messa per i defunti del mese: SS. Messe 8.30 Castagna Maria e Giovanni 16.45 Apertura S. Quarantore 18.30 Miriani Stefano SS. Messe 8.30 Valli Rosagela 18.30 Testa Federico, Fam. Rossi Paolo e Luigina e Mainini Giu seppe, Fassi Carlo e Genitori 21.00 Adorazione comunitaria Valli Rosangela, Orsanigo Massimo, Sanmarco Antonietta, Colombo Pietro, Turco Maria Tempo «per annum» - Festivo: anno A - Feriale: anno II - Liturgia delle ore: 1a settimana 10 26 I l g io r no d e l s ig no r e Oratori speciali: adorazione eucaristica per classi e castagnata. Domenica XXX “per annum” (A) (verde) Letture Es 22,21-27; Sal 17: “Ti amo, Signore, mia forza”. 1Ts 1,5-10; Mt 22,34-40 Amerai il Signore tuo SS. Messe Dio, e il tuo prossimo 18.00 Mario Torretta e famiglia, come te stesso. Rivolta Emilia, Paolo, Carlotta e Suor Giustina 10.00 Pro populo 18.00 Pierina, Carlo e Nino Milani, Antonia e Angelo Bissa Chiusura SS. Quarantore 20.30 Processione Eucaristica di chiusura delle Ss. Quarantore presieduta da Fra’ Massimo. Intenzione di preghiera suggerita dal Papa per il mese di ottobre: Perché ogni Comunità cristiana senta la necessità di partecipare alla missione universale della Chiesa con la preghiera, il sacrificio e l’aiuto concreto. in parro c ch ia SCUOLA DELL’INFANZIA PARROCCHIALE M artedì 28 passerà il camion bianco diretto in Bosnia per portare ai nostri amici dei gemellaggi precedenti abiti in buon stato sia da piccoli che per adulti. I sacchi si porteranno a scuola solo quel giorno. Vi ringraziamo per i vostri gesti che aiutano anche i piccoli ad allargare il loro cuore! d e vo z i o ne e u caris t ica SS. Quarantore 2008 venerdì 24 Ore 16.45: Apertura e breve adorazione per tutti i ragazzi/e (all’uscita dalla scuola). Il Santissimo sarà esposto fino alle 18.15. Dalle 17.15 alle 18.30 sarà presente un confessore straordinario. sabato 25 Esposizione dalle 7.30 alle 12.00 (naturalmente sarà ritirato durante la S. Messa delle 8.30). Dalle 9.00 alle 11.00 sarà presente un confessore straordinario. Dalle 9.00 alle 18.15 il Santissimo rimarrà esposto. Dalle 15.30 ci sarà la possibilità di confessarsi (presente il confessore straordinario). Ore 21.00: Adorazione comunitaria aperta a tutti, animata da giovani e adolescenti. Sono particolarmente invitati i membri dei Gruppi parrocchiali. domenica 26 Il Santissimo sarà esposto dalle 8.45 alle 9.30. Dalle 10.45 alle 11.30. Dalle 14.30 alla fine dei Vespri. Ore 14.30: Adorazione per i ragazzi/e di 2a e 3a elementare. Ore 15.00: Adorazione per i ragazzi/e di 4a e 5a elementare. Ore 15.30: Adorazione per i ragazzi/e delle medie. Ore 17.00: Vespri solenni. Ore 20.30: Processione Eucaristica di chiusura delle Ss. Quarantore. Al termine la solenne benedizione. ITINERARIO: piazza della chiesa, via Roma, via Vercelli, via R. Sanzio, via Novara, chiesa. N.B. SONO GRADITI ADDOBBI RELIGIOSI E ALTARINI SUL PERCORSO. VI PREGHIAMO DI NON ESPORRE I SACCHI DELLA SPAZZATURA NELLE VIE IN CUI PASSERà LA PROCESSIONE. Predicherà le Ss. Quarantore Fra’ Massimo dell’Ordine dei Domenicani. 11 SS. QUARANTORE 2008 Ragazzi e ragazze, adolescenti e giovani e anche tutti gli adulti liberi da impegni di lavoro, siete invitati venerdì 24 ottobre alle ore 16.45 in chiesa parrocchiale per l’apertura delle Ss. Quarantore. Fra’ Massimo, padre domenicano, animerà le tre giornate eucaristiche. Il tema di queste Ss. Quarantore sarà: GESù CI ATTIRA A Sé Venerdì, al momento dell’apertura sarà consegnata ai ragazzi un’immaginetta calamitata che dovranno attaccare ad un poster collocato in fondo alla chiesa (vedi l’immagine a destra) al termine dell’adorazione personale del sabato. I ragazzi/e con le loro famiglie sono attesi per la processione di chiusura delle Ss. Quarantore, domenica sera alle 20.30. Catechismo settimanale SS. CONFESSIONI PER LE QUARANTORE In preparazione alle Ss. Quarantore di venerdì, sabato e domenica, le classi quarte e quinte avranno in settimana le Ss. Confessioni durante l’ora del catechismo. Per le altre classi ci sarà una speciale istruzione sulle Ss. Quarantore. Caldarroste Domenica 26 in collaborazione con il Centro Sociale Anziani di piazza Pertini Al Centro Sociale Anziani di p.zza Pertini alle ore 15.30 si passerà un pomeriggio insieme con: • Tombolata • Castagnata: verranno distribuite gratuitamente caldarroste a tutti i soci presenti In oratorio maschile per i ragazzi e le ragazze degli oratori alle 16.00. Al termine dell’adorazione in chiesa parrocchiale.