27 SET 2012
Messaggero Veneto Udine Cronaca
pagina 26
Quotidiano
» RENATO PONTONI
Festival in marilenghe
e Ceghedaccio
col mago della musica
VITE DI FRIULANI
Dopo un passato da dj, è diventato organizzatore di eventi
L’esempio del suocero Bruno Sincerotto, storico patron
di MARIO BLASONI
Grazie anche ai sette Comuni
dell'Aster cultura, ha fatto rinascere, due anni or sono, lo storico Festival della canzone friulana che mezzo secolo fa, a Villa Giacomelli di Pradamano,
segnò una magica stagione
per gli spettacoli estivi in Friuli, con un presentatore indimenticabile come Enzo Tortora, cantanti popolari (Arturo
Testa, Wilma De Angelis) e intrattenitori speciali come
Montesano, Bramieri, Ric e
Gian. E adesso, Renato Pontoni – deejay da una vita, consulente musicale e anche coautore (pensiamo all'inno dell'Udinese Vinci per noi), ma soprattutto organizzatore di eventi
(dal Ceghedaccio alla cornice
di Friuli Doc) – sta preparando
la seconda edizione biennale
del Festival, che si terrà al teatro Giovanni da Udine sabato.
Stavolta non potrà essere presente colui che è stato il patron
della manifestazione canora
di Pradamano, il mobiliere
Bruno Sincerotto, mancato in
luglio, a 86 anni, dopo una vita
ricca di iniziative (Pro Loco,
banda musicale), di successi
nel lavoro e quindi, da pensionato, nell'attività di artigiano-artista del vetro.
Bruno non potrà rivedere il
Festival-bis della nuova serie,
ma si parlerà anche di lui perché la seconda edizione è stata, doverosamente, dedicata al
patron di sessant'anni fa. Pontoni ha preparato, in proposi-
Renato
Pontoni
qui sopra
con Bruno
Sincerotto
e, a destra,
mentre
è impegnato
alla consolle;
a sinistra,
un’immagine
d’archivio
di una recente
edizione
del
Ceghedaccio
to, un'apposita “pergamena”
per Sincerotto. Che era anche
suo suocero, avendo il musicologo imprenditore sposato Simonetta, la secondogenita di
Bruno, che ora aiuta il fratello
Giorgio nella conduzione dell'
azienda mobiliera di famiglia.
Erano tutti e tre bambini quan-
Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
do – dal 1959 al ’71 – il Festival
trionfava a Villa Giacomelli. Ed
erano poco più che ragazzi altri “superstiti” di quelle mitiche serate, come il co-presentatore Eddi Bortolussi, il cantautore Dario Zampa e – con
solo qualche annetto in più - il
tenore Desiderio Bressan, vin-
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citore del primissimo concorso.
Renato Pontoni, udinese,
originario di Basaldella, ha 49
anni, quasi tutti spesi per la
musica. Ha cominciato a fare
il deejay a 17 anni, al Milleluci
di Pasian di Prato e alla Botte
di Pradamano, storica balera
che ospitò anche alcuni degli
ultimi Festival della canzone e
venne chiusa nel '98. Dopo un
paio di importanti esperienze
(tra cui il negozio Natural
Sound), adesso Pontoni è amministratore unico della Pregi
srl, società che svolge attività
di consulenza musicale, artistica e culturale per la promozione e l'organizzazione di spettacoli ed eventi. Per il rinnovato
Festival della canzone friulana
si è affidato ad Aster cultura,
una rete di supporto di sette
Comuni (capofila Manzano,
rappresentato dal sindaco Lidia Driutti; gli altri sono Buttrio, Corno di Rosazzo, Pavia
di Udine, Premariacco, San
Giovanni al Natisone, oltre, naturalmente a Pradamano).
Apertura
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Con l'area operativa così allargata, Pontoni ha assicurato la
necessaria collaborazione per
quanto riguarda promozione,
immagini grafiche, opuscolo
storico, bando di concorso,
conferenze e ufficio stampa.
Direttore artistico è il maestro
Valter Sivilotti, con la sua Mitteleuropa Orchestra regionale.
Ma non dimentichiamo l'altro grosso impegno del nostro
musicista creativo: l'ideazione
e programmazione, organizzazione, gestione e coordinamento del programma di animazione di Friuli Doc. Insomma, la cornice degli spettacoli
e delle manifestazioni che si
sono appena conclusi per il
quarto anno con la sua regia.
Peccato che, come hanno riferito le cronache, Pontoni non
sia riuscito a portare a Udine
anche Zico, ma il nostro Zoff
ha fatto lo stesso la sua bella figura (come peraltro lo scorso
anno “mister” Cappello).
Terzo grosso impegno del
nostro promoter è il cosiddet-
Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
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to Ceghedaccio, l'evento dedicato – due volte l'anno – alla
musica pop e dance più popolare degli Anni '70 e '80. Nato
nel 1993 alla Botte, è passato
per varie discoteche fino ad approdare al padiglione 6 della
Fiera di Udine, dove il prossimo si terrà il 19 ottobre. Ma cosa vuol dire Ceghedaccio? «Deriva da una frase in inglese,
Chek it out Joe – spiega Pontoni – che ha vari significati, come “Alzati! o “Beccati questo!”. La festa è dedicata agli
over 30 e i figli vengono accompagnati dai genitori, che
desiderano far loro vedere
“come ci si divertiva un tempo”, pur finendo come una
volta, entro l’1.30».
A parte l'organizzazione di
eventi, Pontoni si dedica a un
hobby, il modernariato, o vintage come si dice adesso. Nell'
ex negozio di musica di via
Portanuova, ora agenzia-biglietteria, sono raccolti ventimila vecchi dischi e si si possono ammirare, tra l'altro, un
bellissimo juke-box del 1959,
della Wurlizer, due microfoni
con asta originali degli anni
'50, nonché un telefono a gettoni da bar. Pubblicista dal
2004, Renato Pontoni si è occupato anche di promozioni via
radio; per undici anni è stato
speaker allo stadio Friuli (come accennato, è anche coautore dell'inno ufficiale dell'Udinese, che ha venduto 13.500
copie).
La sua passione per la musica è condivisa anche in famiglia. Lo era nel caso di Bruno
Sincerotto che aveva contagiato pure la moglie Valentina e i
figli. Giorgio, in particolare, ha
un passato di deejay radiofonico e fino a pochi anni fa ha abbinato all'attività di mobiliere
la ricerca e lo studio di nuove e
mderne tendenze nell'arredamento. E adesso ci sono anche
i due nipoti: Nicola, 21 anni, figlio di Giorgio, che ha fatto il
Sello e lavora nel negozio-agenzia, e Carlo, di Simonetta e Renato, 18 anni, che va
in quinta Malignani ed è, dopo
suo padre, il più appassionato
di musica della famiglia. Il futuro dei Sincerotto-Pontoni,
insomma, pare in buone mani.
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