L’Arena PROVINCIA VENDITA - NOLEGGIO - ASSISTENZA DE CARLI S.r.l. 37010 Rivoli V.se (VR) Italia - Loc. Vanzelle (Z.I.) Tel. 045 7281083 - Fax 045 7281366 www.carrellidecarli.it PAGINA 26 VENDITA - NOLEGGIO - ASSISTENZA DE CARLI S.r.l. 37010 Rivoli V.se (VR) Italia - Loc. Vanzelle (Z.I.) Tel. 045 7281083 - Fax 045 7281366 www.carrellidecarli.it SABATO 27 GENNAIO 2007 ZEVIO.Scoperto un inquietante allestimentorituale sullariva del fiume, nella golena diPontoncelloche ungruppo divolontari vuole trasformareinunparco Ritisataniciin rivaall’Adige Don Contri: «Ci sono segni inequivocabili». Indagano i carabinieri ■ LOSTUDIOSO Tanti piccoli gruppi unitidall’omertà Zevio. Sarebbero più d’uno i gruppi satanici che operano nel veronese. «La loro prima regola è l’omertà», spiega lo studioso del fenomeno, don Antonio Contri. Qualche anno fa, in una villa nobiliare abbandonata di Bovolone, vennero trovate candele, simboli satanici, scritte in latino, greco e cirillico. Opera di mani esperte, con una profonda conoscenza del mondo dell’occulto.ARoverchiarafu profanato un cimitero. Mezzelune, croci e la testa decapitata di un caprone sono stati invece trovati a Fittà di Soave. A Sant’Ambrogio, al forte di Monte, furono scoperti cani uccisi, ossa, ancora candele, tappeti e un coltello; sui muri del forte la croce rovesciata e molti 666, simbolo diabolico. E un caso sospetto è emerso a Montorio. I satanisti prediligono costruzioni abbandonate e sperdute. Crescente è il coinvolgimento dei giovani, attratti dall’idea di trasgredire la morale in nome di un’assoluta libertà. Il fenomeno è complesso e coinvolge mode discutibili, il mondo del magico, a volte la criminalità comune, ma anche il disagio psichico e la superstizione. L’ufficio Documentazione studi della Curia ha già espresso preoccupazione per le consistenti dimensioni che sta assumendo anche a Verona il fenomeno dell’adesione a movimenti religiosi alternativi e a sette di vario genere. La Curia ha anche avvertito che, cercando una religiosità forte,si possono imboccare strade «atipiche». Quanto al satanismo, don Contri spiega che si divide in due grandi categorie.«La primaèfilosofica,razionalista, contestatrice della religione, specie di quella cristiana, che afferma l’esistenza di un supremo principio del male. La seconda è occultistica, delinquenziale,contestatrice dell’ordine morale, che esalta la scelta di ciò che per l’opinione comune è male. «Quest’ultima categoria», continua, «è ulteriormente suddivisibile in due gruppi per adulti e altrettanti per giovani. Nel primo sottogruppo rientrano i satanisti ufficialmente riconosciuti, come ad esempio Charles Manson, e quanti praticano il satanismo come hobbycon violenzee abusi. E’il caso delle mese nere. Nel settore giovani figurano gruppi con ritualità codificata e fruitori calamitati da alcune musiche rock, da fantasy games, da droghe». Don Contri aggiunge che nei giovani scattano meccanismi come la fervida immaginazione che si sovrappone alla realtà, il piacere del proibito, la curiosità per il misterioso, l’emulazione del più dissacratore. Il sacerdote giudica «nefasta lapropaganda del fenomeno moltiplicata da mezzi di comunicazione come Internet». E aggiunge: «Nel veronese esistono piccoli gruppi che esigono il coraggio sino al crimine, che di solito si corazzano nel segreto chiesto e imposto. Gruppi nei quali è facile entrare ma non altrettanto facile uscirne». Sulla ricerca della più assoluta libertà con l’esoterismo, lo studioso obbietta che «in una società civile non è accettabile usare mezziilleciti per affermare la propria libertà». E non nasconde la sua preoccupazione: «A volte bastano piccoli gruppi organizzati per mettere in crisi il mondo civile». Chiara l’idea di don Contrisu come difendersi dal fenomeno: «Devono pensarci famiglia, parrocchia, autorità civili e di pubblica sicurezza». (p.t.) Zevio.Riti di matrice satanica in riva all’Adige?Vistii ritrovamenti,le probabilità che sia così sono decisamente buone, secondo don Antonio Contri, presidente nazionale del Gris, il Gruppo ricerca einformazione socioreligiosaedirettore dell’omonimo organismo della Curia di Verona che si occupa di nuove formereligiosee di religiosità alternative.Sull’argomento èunostudiosodi primagrandezza. Oltretutto,mettea disposizione della Digos le sue conoscenze e in passato ha collaborato all’inchiesta sul mostro di Firenze, condotta dalla procura del capoluogo toscano. Ma veniamo ai fatti: nei giorni scorsi un inquietante allestimento rituale allestito in golena all’altezza di Pontoncello, località al confine con San Giovani, è stato casualmente scoperto da Gianluca Passarin, presidente dell’associazione ambientalista Freedoom, I quattro bastoni incrociati reggono un sasso, a sua volta simile un cranio animale. Sotto diparte uno spago con all’estremità un ciuccio di bimbo a mo’ di pendolo. Vicino, un’altro spago collega due ciottoli di medie dimensioni. Poi c’è una croce formata da sassolini e, più in alto, un bastone impiantato su un mucchio di ciottoli. Sulla destra, tra due sassi piani, un fazzoletto di carta. Un mini altare? Accanto c’è un acuminato collo di bottiglia. «Probabilmente il rituale si trova lì da poco perché è ancora intatto», osserva Passarin. «Le probabilità che si tratti di rito satanico sono buone», conferma il prudente don Anto- che da un paio d’anni sta tentando di ottenerelaconcessione perripuliretremilametriquadrati tra gliargini ericavarne un parco naturale. In quella zona l’Adige si caratterizza per una grande distanza tra gli argini. Ed essendo il fiume prevalentemente in magra perché il canale dell’Enel ne deriva buona parte delleacque perprodurre elettricità, ampi sono gli spazi brulli e a vegetazione selvatica.Proprioin un’area brulla Passarin ha incrociato la composizione che l’ha messo in allarme. Si è chiesto se fossero i resti di un rituale woodoo, di magia nera, oppure più semplicemente di un omaggio alla dea natura. Si tratta di un semicerchio in ciottoli con da una parte un quadripiede composto da bastoni di legno conficcati in terra. Uno di questi, il più grosso, termina con una forma che richiama la testa di un cane o di un caprone, simboli mefistofelici. L’allestimento rituale di Pontoncello: per gli esperti si tratterebbe di satanismo Passarin(Freedom):«Lazonaèabbandonataenonc’èsicurezza Lagentetorneràsull’Adigesecisarannocondizionidivivibilità» nio Contri. «Lo si desume, in particolare, da uno dei bastoni conficcati nel terreno: termina con una testa che sembra di cane o di caprone. Uno dei segni inequivocabili del satanismo, insieme alla stella a cinque punte e al numero 666 preso dal libro dell’Apocalisse. L’occultismo non si appalesa chiaramente, i suoi simboli parlano solo agli iniziati», avverte lo studioso. I carabinieri sono stati informati sul ritrovamento. Testi- moni raccontano che, di notte, la zona è frequentata. La località, a un tiro di schioppo dall’abitato lupatotino e di Pontoncello, si presta all’intimità ma, evidentemente, anche ad altri interessi. Tra la vegetazione c’è una diroccata roulotte con targa rotta: il rifugio di qualche disperato? I carabinieri fanno sapere che hanno già avvertito il genio civile, gestore del demanio, affinché la rimuova. Il presidente di Freedoom non esclude collegamenti tra il rituale e il taglio di cinque pneumatici di cui riferiamo nell’articolo in basso. «Domenica scorsa avevo portato miei amici a vedere il rituale. Forse i costruttori ci hanno notati e, pensando a profanazioni, si sono sfogati sulle gomme delle vetture parcheggiate poco distante. Tutte situazioni probabilmente evitabili se finalmente gli enti preposti autorizzassero il parco naturale per la cui realizzazione siamo dispo- sti a lavorare gratis», si sfoga il presidente di Freedom. «Presupposto per una maggiore sicurezza in zona è, infatti, che la gente torni sull’Adige attirata dalle condizioni di vivibilità del suo ambiente. In primis da golene che non assomiglino a giungle e non siano disseminate di immondizia», sottolinea ancora Passarin. Il progetto Freedoom sul territorio di tre Comuni, prevede area a bosco non soggetta a interventi, parcheggi a prato, zo- ne ludiche, percorsi naturalistici e della salute, il divieto di transito notturno per le auto. E ancora: gazebo, altalene, barbecue, tavole, panche, fontana, ponticello, staccionate, segnaletica e servizio guardaparco. Il Comune di Zevio ha sponsorizzato l’iniziativa in Regione, San Martino Buon Albergo vorrebbe un parco più esteso. Nicchia invece San Giovanni: l’assessore Umberto Cingottini ha dichiarato a L’Arena che il Pat lupatotino già prevede un parco non coincidente con quello di Freedoom. Il progetto degli ambientalisti di Pontoncello attende anche l’ok regionale. Piero Taddei ■ UNEPISODIO PREOCCUPANTE Tagliatele gommea due auto Vandalismooavvertimento? Zevio. Una passeggiata in golena con finale decisamente amaro, domenica pomeriggio, all’altezza dell’area verde di Pontoncello, che in futuro potrebbe essere trasformata in un parco fluviale. Un’area che viene periodicamente allagata dalle acque dell’Adige in piena e che è abbandonata ma conoscere una notevole frequentazione. I proprietari di due autovettuPeggio è andata alla vettura del lupatotino Simone, da poco trasferitosi a Negrar: un pick up Mitsubishi parcheggiato vicino al «Doblò»:ben tre gomme a terra. E’ stato chiamato il carro re, che erano state parcheggiate nei pressi di una coltivazione protetta di fragole allestita tra gli argini dell’Adige, si sono ritrovati ben cinque pneumatici squarciati. Un danno che ammonta a circa 800 euro. «Potrebbe essere stato chiunque, magari per fare una bravata o chissà cosa», spiega Martino, un habitué del fiume con casa a Raldon, che scorsa domenica, attrezzi. Sul cassone del pickup gli ignoti vandali hannolasciato paginedi giornaletti pornografici. Martino ha presentato denuncia ai carabinieri di San GiovanniLupatoto,Simoneannun- nel primo pomeriggio, aveva caricato i suoi due cani sul furgoncino «Doblò» prestatogli dalla nipote ed era partito alla volta del fiume, scegliendo la golena perchè facilmente raggiungibile e perchè considerato luogo ideale per far giocare i cani.. Oltre al taglio di due pneumatici, il veicolo è stato anche danneggiato: gli ignoti vandali gli hanno rotto il tappo della benzina. cia che farà altrettanto. «Frequentiamo la golena di Pontoncello da una vita, mai sentita una cosa del genere. Chissà chi è stato. Non c’era alcun motivo per compiere un gesto simile», commentano i due amici. La comitiva includeva anche Gianluca Passarin. Come riportato nell’articolo in alto, il presidente dell’associazione Freedoom non esclude che l’atto vandalico Il pick up con gli pneumatici tagliati: l’episodio è avvenuto nella golena di Pontoncello si possa mettere in relazione con la presenza dell’allestimentorituale,diprobabile matrice satanica, da lui ritrovato poco distante dal luogo in cui erano parcheggiati i due autoveicoli. «O è così, oppure è probabile che si volessero immobilizzare i mezzi per rubarne con calma, magari durante la notte, le parti meccaniche», l’altra ipotesi lanciata dal presidente dell’as- sociazione. Che osserva: «Il gesto vandalico ha richiesto in ogni caso molta forza e un coltello alla Rambo, a giudicare dagli squarci e considerata la consistenza degli pneumatici». (p.t.) SANBONIFACIO. Il dottor Sorriso l’ha promesso. I clown suoi emuli ripresi a Borgo Roma dalle tv SAN BONIFACIO. Da oggi,aProva,parte la centoquarantesima edizione Patch Adams ritornerà E oggi è in onda su Rai3 San Biagio, via alla sagra San Bonifacio. Anche i nonni adottano Patch Adams. È bastata una battuta davanti al chek-in a far sciogliere il dottor Sorriso in un compiaciuto «Wonderful!», cioè meraviglioso. Così il medico americano pioniere della terapia del sorriso, che lunedì aveva stregato quasi duemila persona al Cristallo, ha risposto all’invito a tornare a San Bonifacio per un’altra giornata di seminario, incentrata questa volta sul sorriso in geriatria. «Patch è stato a dir poco entusiasta dell’accoglienza che gli studenti gli hanno riservato, come anche del calore che hanno dimostrato quanti hanno partecipato al suo seminario. Questa esclamazione davanti all’ulteriore invito lo dimostra»: gli organizzatori della recente giornata a tutto Patch non dicono di più. San Bonifacio. Oggi hanno inizio a Prova i festeggiamenti della 140ª sagra di S. Biagio, che si concluderanno il 5 febbraio senza il tradizionale falò finale, noto come «Brusemo el sindaco». La simbolica «esecuzione» della maschera locale, il "Sindaco della Gramigna", che ogni anno in questa occasione concludeva un ironico processo celebrato in pubblico, era la virtuale rivincita della gente per le aspettative deluse «vendicate» poi da un grande falò in piazza. Da quest’anno il rogo giustiziere non ci sarà, spiega il presidente del Comitato organizzatore, Sergio Ghellere, non perchè il movimento mondiale per l’abolizione della pena di morte sia approdato anche a Prova, o perchè il sindaco, Silvano Polo, nel suo intervento di saluto pubblicato sull’opuscolo dei programmi della sagra abbia annunciato l’inserimento nel piano comunale delle opere pubbliche il nuovo Centro Sportivo delle Mantovane, la viabilità in via Aleardi, la permuta con la parrocchia di Prova dell’area dell’asilo o l’asfaltatura del parcheggio dietro la chiesa. «Il motivo dell’annullamento del rogo», dice Ghellere, «è semplicemente logistico, cioè la mancanza del posto, perchè la piazza di Prova, dove è sempre stato acceso, è stata Da un paio d’anni, infatti, l’Azienda ospedaliera di Verona ha costituito un gruppo di lavoro che ha dato sistematicità, regole e opportunità formativa alle tante associazioni che già dal 2004 operavano a Borgo Roma e Borgo Trento. «In passato c’erano state delle esperienze sporadiche promosse da singoli reparti», esordisce Gianluigi Parondi, responsabile dei rapporti con le associazioni. E spiega: «L’azienda ospedaliera, convinta della bontà dell’esperienza, ha voluto disciplinare la materia censendo le associazioni, regolamentando i rapporti di queste con l’azienda stessa e, soprattutto, individuando dei protocolli che coniugassero l’attività dei volontari con la tutela dei pazienti e le esigenze del personale medico e infermieristico». Il sorriso in corsia è entrato così, grazie ai clown delle quattro associazioni veronesi WillClown Project, Vip-Viviamo in positivo, Progetto Sorriso e Ridòridò. «Questa co-terapia è og- La cosa dovrà essere organizzata e definita, ma è certo che, se si creeranno le condizioni, il dottore della gioia tornerà. Stamattina, intanto, sintonizzandosi su Rai 3 alle 12.25, tutto il Veneto potrà scoprire come il metodo Patch Adams sia tradotto in fatti grazie ai clown che operano negli ospedali veronesi. La rete regionale della Rai ha riservato una finestra alla clownterapia in riva all’Adige. I protagonisti del reportage realizzato all’ospedale di Borgo Roma hanno nomi buffi, Cannella, Stracciatella, Cetriolo, Marcolino, Albicocca, Pan di stelle, Pannocchia, Ape e Guendalina. Sono i clown Ridoridò che hanno raccontato la gioia in corsia insieme a Pierluigi Marradi, direttore dell'Oncoematologia pediatrica; e a Luciano Tatò, primario di Pediatria. gi esperienza consolidata che ha permesso di presentare in Regione il Progetto Sorriso», aggiunge Parondi. Se è vero che il sorriso è di casa in Oncoematologia pediatrica ed in Pediatria, i positivi riscontri avuti con le incur- sioni dei clown in Fibrosi cistica, Oncologia, Radiologia e Geriatria hanno convinto l’azienda ad elaborare un apposito progetto per estendere anche a questi reparti questa terapia complementare. «Il clown che lo coinvolge, lo Festeggiamentipersette giorni.Maniente falòfinale I clown in ospedale filmati da Raitre (foto Amato) fa giocare e ne fa un protagonista, allevia molto la sensazione di ambiente ostile che il bambino vive quando è un paziente», aggiunge Parondi. E spiega: «Anche al Geriatrico questa esperienza è preziosa, per far uscire gli anziani disabili dall’isolamento, dar loro speranza e favorire, attraverso il linguaggio semplice del clown, il recupero psicologico». La prova del nove la ufficializza Tiziano Perusi, coordinatore del gruppo di lavoro all’Ufficio relazioni con il pubblico: «Ci siamo proposti come referenti delle caposala, nel caso in cui si verificassero situazioni non conformi. Mai avute segnalazioni». «Di più», aggiunge Perusi, «il principio dell’umanizzazione, all’interno degli ospedali, ha avuto esiti sorprendenti sul clima e sul personale medico e infermieristico, fino a sfociare in aperta complicità. Sono frutti che sono stati raccolti anche tra i genitori dei pazienti più piccoli, e pure le associazioni ne hanno tratto giovamento. Si sono aperte collaborazioni, sono nate nuove idee e sono diventati referenti fondamentali dell’Azienda ospedaliera. Ecco perchè», conclude Perusi, «quando i clown girano in Pediatria spesso pare di non essere nemmeno in ospedale». Paola Dalli Cani San Bonifacio. I tradizionali frequentatori delle sagre sono soprattutto i bambini, accompagnati dai genitori ma molto più spesso dai nonni: un’accoppiata che ha suggerito alla Lega pensionati della Cisl una singolare iniziativa sperimentale, creando un ponte tra generazioni nel clima della festa. Ecco quindi questo primo concorso «Bambinianziani», indetto dal sindacato Cisl, che ha coinvolto nell’iniziativa la I˚ rimessa a nuovo e quindi non più idonea a questo scopo». Ma quest’anno la sagra presenta anche molti altri cambiamenti, annuncia Ghellere, che dopo 10 anni di presidenza del comitato ha rassegnato le dimissioni ed è in attesa di passare il testimone. «Innanzitutto», dice, «le varie mostre tornano nella vecchia sede dell’ex scuola media, in piazza concessa dal Comune; inoltre nel programma abbiamo un maggior numero di appuntamenti culturali, come il concorso "Bambini-anziani", la rassegna di danza, la rassegna teatrale, la valorizzazione delle mostre; abbiamo soprattutto inserito», conclude, «molti giovani nella preparazione del programma, perchè puntiamo tantissimo su di loro». Parte essenziale di ogni sagra è notoriamente quella gastronomica, affidata anche quest’anno al noto quartetto Pompeo-Luciano-Alessandro-Giulio, che trasformano il grande teatro-tenda in un ristorante tipico, con i menù più rinomati della tradizione veronese. Il programma della sagra si apre oggi alle 15 nel teatro tenda con il concorso «Bambini-anziani» (vedi articolo sotto) e alle 21 con il 10˚ Festival "Voci nuove" indetto dalla cantante Mara Furian e con la partecipazione di Giusy Zenere. Prevede poi, oltre alle numerose cerimonie religiose celebrative del santo patrono, S. Biagio, domani alle 10,30, mostre di arte, artigianato e modellismo, nonché la pesca di beneficenza; alle 18,30 la 1ª rassegna di danza Hip Hop e ballo moderno, che vede a confronto le varie scuole di danza del territorio; giovedì 1 febbraio, alle 20, cena delle associazioni e alle 21, il tradizionale, attesissimo concorso "Frittelle e dolci", indetto come sempre da Mariano Giarolo, con premiazione delle vincitrici e distribuzione gratuita al pubblico, con sorpresa finale "Affari vostri"; venerdì, alle 19, benedizione del pane, delle sementi, degli animali domestici e degli strumenti a fiato; alle 21 musical "Con-tatto", cantato e ballato da 20 interpreti della scuola Fantasiarte; sabato alle 14,30 "Festa del bambino", con Paolo Somaggio; alle 21, ballo liscio con Selena e Baraka music; domenica, alle 14, manifestazione clou con il corteo carnevalesco del Sindaco della Gramigna, interpretato sempre da Mauro Lovato, che pronuncerà il tradizionale discorso durante lo spettacolo in piazza, tra maschere e musica; alle 21, ballo liscio con Roberta Band; giovedì, pranzo tradizionale e alla sera cena comunitaria con tombola ed estrazione dei premi della lotteria. Gianni Bertagnin Per la prima volta un «ponte» generazionale «Bambini-anziani» unconcorsodellaCisl Direzione didattica e il comitato S.Biagio di Prova. Il dirigente scolastico Oriano Modenini ha interessato tutti gli insegnanti e gli alunni delle scuole elementari di via Fiume, Prova, Lobia e Locara. Gli oltre 250 lavori pervenuti sono stati selezionati da una apposita giuria. Riconoscimenti in materiale didattico e diplomi andranno alle scuole e ai bambini partecipanti. La cerimonia di premiazio- ne si svolgerà oggi alle 15, nel teatro tenda della sagra, con l’intervento del segretario provinciale Cisl, Sergio Soprani, della coordinatrice Norma Antonelli e del segretario pensionati Mario Sartori, del dirigente scolastico Modenini e dell’assessore alla Cultura l’avvocato Federico Pasetto, in rappresentanza del sindaco. La manifestazione, patrocinata dall’Amministrazione comunale, si concluderà con un grande rinfresco. (g.b.)