Poste Italiane S.p.A. - Spedizione A.P. D.L. 24/12/2003, n. 353, conv. in L. 27/02/2004 n. 46 - Cagliari · · Carbonia Anno XXIV numero 628 del 9 Maggio 2013 Euro 1,00 SETTIMANALE D’INFORMAZIONE DELLA PROVINCIA SULCIS-IGLESIENTE www.gazzettadelsulcis.it · e-mail: [email protected] DIFFICILE TRATTATIVA ALCOA-KLESCH Portovesme - Alcoa M algrado rassicuranti voci sull’evolversi positivo della trattativa Alcoa-Klesch, la realtà è ben lontana dall’auspicio generale che potrebbe ridare speranza occupativa a diverse centinaia di lavoratori, molti dei quali, comunque, dovranno rassegnarsi a dovervi rinunciare per via dei tagli che Klesch ha già lasciato intendere di voler mettere in atto. Diversi sono i motivi che inducono a ritenere la trattativa ben lontana dalla positiva conclusione. Al momento l’unica cosa certa è che Gary Klesch finora si è dimostrato assai scaltro nel suo mestiere, qualcuno l’ha definito “uno squalo della finanza”, se il mondo industriale e quello politico lo corteggiano e fanno la fila per affidargli unità sull’orlo della chiusura. Alcoa, pur di cedere l’impianto di Portovesme, si sarebbe mostrata propensa a sborsare a Klesch qualche decina di milioni di euro rateizzati nel tempo. Klesch sulla rateizzazione non intende accettare: soldi subito e tutti, oppure non si fa niente. A questo aspetto si dovrebbe aggiungere l’incentivazione governativa, la garanzia sui costi ridotti della corrente, l’adeguamento strutturale del porto di Portovesme per l’approdo delle navi di alto tonnellaggio. Secondo alcune indiscrezioni i soldi che Klesch pretenderebbe da Alcoa non servirebbero per alcun intervento sugli impianti, ma solo per la riaccensione delle celle. Tutto questo senza conoscere il piano industriale e il numero degli addetti da richiamare al lavoro (è certo che almeno cento unità verranno tagliate dall’organico). Pagina 4 ORIANA PUTZOLU ELETTA SEGRETARIA CISL SARDA Dopo quasi tre lustri, Mario Medde ha passato il testimone della Segreteria regionale Cisl Sardegna a Oriana Putzolu nel corso dell’XI Congresso plenario che il movimento sindacale cislino ha celebrato in quel di Quartu alla Oriana Putzolu presenza del Segretario nazionale Raffaele Bonanni. L’elezione è avvenuta all’unanimità dei 240 delegati che per due giorni hanno dibattuto i temi più attuale dell’Isola. GROTTA “LE LUMACHE” BUGGERRU INTERVENTO DELLA PROVINCIA Le Lumache Pagina 9 Pagina 5 25 ANNI DI RECUPERI A “EMMAUS” GRAZIE CECILE KYENGE Massimo Carta Cecile Keyhge - Ministro Italiano Grazie per averci aperto gli occhi e di averci dato lezione di civiltà. Con Te Ministro della Repubblica italiana abbiamo capito che esistono ancora sacche di antistorico e meschino razzismo, i cui proseliti pensano che la civiltà dipenda dal colore della pelle. Invece Tu, Cecile, mio Ministro, hai portato alla luce che esistono Italiani con la pelle nera, e che sono Italiani più di quanto taluno sia portato a credere, perché limitato dalla propria ignoranza. Semmai avrai uno stimolo in più per dimostrare, soprattutto a costoro, che il colore della pelle è solo un’esteriorità e quel che conta è quanto c’è dentro la testa e nel cuore di ogni persona. Su di Te è stata cucita la responsabilità di un Ministero (Integrazione) che senza dubbio saprai onorare, come fai da tempo nella tua professione di medico, ma soprattutto di moglie e di madre. Quanto hai pronunciato in altre circostanze, ripetilo a voce alta: “Un giorno, senza di noi, l’Italia (ma non solo) si fermerà”. Il Tuo impegno socio-politico è partito da cittadina italiana con la candidatura nelle liste del Pd, dove hai ricoperto l’incarico di responsabile regionale per le politiche dell’immigrazione. Il Presidente Enrico Letta ha voluto darTi merito di tale impegno che adesso avrai modo di allargare sia per favorire l’integrazione di tanti immigrati, e sia per far capire a quelli dalla pelle bianca, ma con poca materia grigia in testa (compresi, purtroppo, certi sacerdoti), che ormai il mondo non potrà più fare a meno di multirazzialità e di integrazione. Come Tuo solito, abbassa la testa e “non ti curar” di coloro che hanno dato dimostrazione di limitato comprendonio, ma soprattutto sono stati colpiti da allergia pruriginosa per il tuo colore della pelle. Ricorda, come ha scritto un nostro conterraneo scrittore (Antropologo Giulio Angioni) in “Una ignota compagnia”, nel quale si parla proprio di un compagno dalla pelle nera, che il colore delle pelle si nota solo di giorno, perché la notte rende tutte le persone uguali. L’ignorante, però, resta sempre tale: sia di giorno che di notte. Auguri e buon lavoro, Ministro Cecile. IL RICORDO DI PEPPINO FIORI A DIECI ANNI DELLA SCAMPARSA FORMUFFICIO.IT Rag. Francesco Manca Concessionario Buffetti Forniture articoli per ufficio Libri giuridici e per corsi Vendita assistenza personal computer Via Gramsci, 31 - Carbonia Tel. 0781.671162 Fax 0781.675299 Casa Emmaus Peppino Fiori Pagina 11 Pagina 13 2 Regione numero 628 del 9 Maggio 2013 CORAGGIOSE SCELTE PER IL FUTURO DELLA SARDEGNA IL MONITO DELLA PRESIDENTE CLAUDIA LOMBARDO Claudia Lombardo “Le nostre scelte future siano guidate dalla necessità di porre la Sardegna e i sardi nelle condizioni di guardare al futuro con animo sereno. Ciò sarà possibile solo se avremo il coraggio e la capacità di fare scelte avveniristiche che superino tutti gli steccati politici, ideologici e partitici, per garantire una governabilità forte ad una guida autorevole di un governo “sardo dei sardi”. Un governo che nasca da un comune sentimento patriottico sardo, in grado di assumere decisioni di alta valenza strategica per il progresso dell’Isola”. Sono le parole della Presidente del Consiglio regionale, Claudia Lombardo, formulate nell’intervento di apertura dell’Assemblea regionale convocata in seduta congiunta con il Consiglio delle Autonomie locali. La Presidente Lombardo ha rivolto un importante appello alle forze politiche e ai rappresentanti delle istituzioni locali affinché si possano costruire ampie maggioranze sui temi cardine del futuro del popolo sardo. “Perché sia chiaro – puntualizza la Presidente - che non è sufficiente che ciascuna delle parti politiche sarde si presenti con un proprio programma, non è più sufficiente richiamare la necessità di tagliare i costi della politica che, peraltro, se si vogliono garantire livelli minimi di rappresentanza democratica e accesso alla politica, oltre un certo limite non è possibile spingersi. È indispensabile, invece, un programma voluto, pensato e attuato dai sardi per la Sardegna”. La Presidente Lombardo ha sottolineato co- me non sia più possibile vivere nell’attesa di insperati aiuti esterni, ma sia venuto il tempo di vincere la maledizione storica che vuole i sardi “pocos, locos y mal unidos”. “Non voglio vagheggiare utopie – prosegue l’onorevole Claudia Lombardo – ma dico più semplicemente che l’ora è grave ed è giunto il momento che i futuri eletti del Consiglio Regionale formino un unicum proteso al bene della Sardegna, lavorando per tutta la legislatura a sostenere un governo di ampia rappresentanza di tutte le istanze sociali che racchiuda cioè le variegate componenti, politiche, culturali e sociali in uno sforzo comune per uscire dalla fase drammatica di emergenza della recessione e gettare le basi per il futuro”. Il futuro della Sardegna è nelle mani delle forze politiche e in particolare del Consiglio regionale, ribadisce la Presidente che ricorda come sia indispensabile, approvata la Finanziaria, ripartire dalle regole, modificando con legge statutaria le norme per la forma di governo della Sardegna e per l’elezione del Consiglio regionale e del Presidente della Regione. “Sarebbe un errore tragico – avverte la Presidente Lombardo non provvedere a questa riforma con la necessaria sollecitudine nel poco tempo rimasto a disposizione”. Il monito della Presidente ricorda come il clima di massima incertezza e scollamento che ha vissuto il Paese, per l’assenza di un governo per oltre 60 giorni dallo svolgimento delle elezioni, deve indurre tut- Direttore Responsabile: MASSIMO CARTA e-mail: [email protected] www.gazzettadelsulcis.it Edizioni Sulcis di Salis Rosanna & C. sas Sede legale: Via Dalmazia 135 - Carbonia registrazione Tribunale Cagliari: decreto 15/1990 Iscriz. Registro Nazionale della Stampa n. 5184 del 10 Giugno 1996 ROC 3802 Settimanale del Sulcis - Iglesiente CCIAA Reg. Imprese REA 217220 - P. IVA 02691930925 Abbonamento Annuo (48 numeri) ITALIA: Euro 40 - PAESI CEE: Euro 80 - PAESI EXTRACOMUNITARI: Euro 160 CC. n° 43296169 Edizioni sulcis sas - Via Bandiera, 1 - 09010 CORTOGHIANA Hanno collaborato a questo numero: Gianni Podda, Alessandro Carta, Sergio Rombi, Armando Cusa, Marco Massa, Alfio Gessa, Elena Cossu, Sabrina Carta, Pino Piras, Giovanni Fiabane, Marcello Murru, Claudio Moica. Direzione - Redazione - Pubblicità: Via Gramsci, 199 - Carbonia (CA) Tel. 333.6077645 0781.675289 Fax 178.2282316 Foto e articoli inviati al giornale, anche via e-mail, sono da intendersi a titolo gratuito. La Direzione ne diviene proprietaria e si riserva la facoltà di pubblicarli. ti ad una attenta riflessione sulle ripercussioni gravissime che una simile evenienza si possa ripetere nell’Isola all’indomani delle elezioni regionali ormai prossime. “Il rischio è concreto», rimarca la Presidente che prosegue: «Infatti se non procederemo per tempo all’approvazione di una legge elettorale che, alla luce dei precetti introdotti dalla modifica dell’articolo 16 dello Statuto, superi le lacune, le insufficienze e le contraddizioni del testo attuale, si può ipotizzare con assoluta certezza che saremo destinati ad una paralisi dell’attività del futuro governo regionale per mancanza di maggioranze certe. Questo in quanto attraverso una legge statutaria, quindi con procedure di approvazione rinforzate, siamo chiamati a rece- pire il precetto costituzionale sulla intangibilità del tetto massimo consentito per i componenti del consiglio che, come noto, è stato dal Parlamento fissato in sessanta consiglieri, in ossequio alla volontà espressa dall’Aula del Consiglio Regionale sardo. Nel contempo la stessa legge statutaria dovrà fissare norme per garantire i numeri necessari per formare il governo in tempi certi e celeri”. L’Assemblea regionale convocata in seduta congiunta con il Consiglio delle Autonomie locali diventa così una tappa fondamentale nel processo politico evolutivo che la Presidente Lombardo intende proporre e si caratterizza ancora di più in un momento di riflessione maturo sullo stato della Sardegna e del funzionamento delle sue istituzioni autonomistiche. “Da un clima di fattiva collaborazione possono nascere scenari nuovi e positivi per una nuova unità morale, spirituale e politica dei sardi», ribadisce la Presidente Lombardo che conclude sottolineando come: «Nella prossima legislatura il Consiglio Regionale non dovrà dividersi fra vincitori e vinti, ma tutti gli eletti dovranno sentirsi vincolati ad un patto che faccia nascere una stagione unica e irripetibile, con sessanta consiglieri che si schierino compatti nel porre la Sardegna al di sopra di ogni altro interesse e per adottare una legislazione straordinaria che affranchi l’Isola dal sottosviluppo e dalla recessione che ci mortificano e condannano ad un domani senza futuro. Sta a noi, e alle nostre scelte future, creare le migliori condizioni perché ciò possa avvenire”. DAL PRESIDENTE CAPPELLACCI APPELLO PER LA FINANZIARIA Ugo Cappellacci Questo l’appello lanciato alle forze politiche dal presidente della Regione Ugo Cappellacci, alla vigilia della discussione della legge finanziaria 2013: “Dopo i tragici eventi avvenuti nella capitale, riecheggiano sui media parole come responsabilità, dialogo, unità e altre espressioni che di solito accompagnano queste situazioni di sgomento e difficoltà. Affinché queste non appaiano come formule di rito della politica per “metabolizzare” l’accaduto, una scorciatoia o un pretesto per porre in essere strategie tutte interne al palazzo, occorre una riflessione seria, sincera, schietta, che rimanda alle ragioni più profonde dell’impegno di ciascuno al servizio della collettività. L’alternativa non può essere A OTTOBRE IN VIGORE NUOVE NORME PER IL SERVIZIO E TUTELA AGRITURISTICO La Giunta regionale ha approvato, su proposta dell’assessore dell’agricoltura, Oscar Cherchi, la delibera che consentirà un’entrata in vigore più graduale delle norme relative all’esercizio dell’agriturismo in Sardegna. “E’ un impegno che ho assunto pochi giorni fa con gli operatori del settore - precisa l’assessore - i quali hanno evidenziato la necessità di un periodo di ‘rodaggio’ per adeguarsi alle nuove norme sull’obbligo di approvvigionarsi, per le materie prime non prodotte autonomamente, da un apposito albo regionale dei fornitori. Il nostro obbiettivo, con l’approvazione di questa delibera, è quello di far slittare al prossimo 15 ottobre l’inizio dei controlli alle imprese di agriturismo per due importanti motivi: consentire agli operatori di adeguarsi gradualmente alle nuove norme e, contemporaneamente, evitare di distogliere il Corpo di Vigilanza Forestale da un compito che in estate assume importanza decisamente rilevante in Sardegna, quello della lotta agli incendi. La Campagna di prevenzione termina infatti proprio il 15 ottobre e la data che la Giunta ha scelto per l’inizio delle attività di controllo sugli agriturismo, tiene conto principalmente di questa esigenza primaria. Si tratta di un primo passo importante’. Sempre sul tema della regolamentazione dell’attività agrituristica, la Giunta ha adottato un ulteriore provvedimento che riguarda le disposizioni applicative relative all’inizio dell’attività. Non sarà più possibile, come avveniva fino a ieri, essere iscritti automaticamente all’albo delle imprese di agriturismo alla presentazione della documentazione necessaria, ma bisognerà attendere la conclusione dell’istruttoria e dei controlli degli enti preposti, nella fattispecie, dell’Agenzia Laore: ‘A fronte di un impercettibile differimento della data di iscrizione, necessario per i controlli, - spiega l’assessore - le imprese che verranno inserite nell’albo avranno la certezza di possederne i requisiti, evitando di essere cancellate, come avvenuto in passato, dopo l’accertamento. L’esclusione dall’albo comportava la revoca di eventuali agevolazioni o contributi ai quali, in assenza di iscrizione, non si aveva il diritto, procurando in questo modo un disagio non indifferente a chi doveva restituire delle somme, a volte già impegnate’. L’assessore ha anche proposto alla Giunta di incentivare la partecipazione degli operatori ai corsi di formazione e aggiornamento gratuiti dell’agenzia Laore, attraverso i quali la Regione intende promuovere, come ormai prassi nel settore agroalimentare sardo, un alto livello dell’offerta agrituristica. I corsi saranno facoltativi, ma le aziende saranno stimolate ad iscriversi per ottenere i riconoscimenti che aiuteranno l’impresa a distinguersi per la qualità offerta al pubblico che sarà garantita dalla partecipazione ai corsi’. tra i fautori del compromesso esasperato e coloro i quali sembrano avere come priorità la salvaguardia della purezza della propria formazione politica da quelle che vengono raffigurate quasi come pericolose contaminazioni. Queste sono due facce della stessa medaglia: quella di una democrazia bloccata in un’eterna contesa del consenso, che nella perversa logica della delegittimazione reciproca e della strenua conservazione di vecchie dinamiche rendite e di posizione, risulta svuotata della propria sostanza e diventa “altro” rispetto alla società che dovrebbe rappresentare. Una democrazia senza il “demos” non è definibile tale. Il coraggio oggi non è nel compromesso a tutti i costi né nella barricata fine a sé stessa. Non è annullando le differenze o rimarcandole ad ogni piè sospinto che si fa l’interesse della collettività. Vi è un’altra via: nel rispetto dei ruoli di ciascuno, delle differenti appartenenze partitiche, di categoria e generazionali, bisogna non venire mai meno a quel dovere del confronto e del dialogo che rappresenta il funzionamento fisiologico della democrazia e la manifestazione di una politica che è intenta a parlare del vissuto quotidiano dei cittadini anziché di sé stessa. Il confronto sia anche aspro, acceso, appassionato, ma non venga mai meno. E, se l’occasione di rimarcare le differenze non manca mai, occorre non perdere di vista quelle situazioni in cui l’interesse della collettività deve prevalere sulla bandiera della fazione politica. Chi ha convinzioni forti, solide e radicate non teme il confronto né teme che la propria identità, ben riconoscibile possa risultare in qualche modo annacquata. L’appello è pertanto quello ad alzare da subito, cogliendo l’occasione della discussione sulla legge Finanziaria, il livello della dialettica e di focalizzare l’attenzione su coloro i quali incontriamo nella vita di tutti i giorni, dal genitore all’imprenditore, dallo studente al lavoratore, dal precario al disoccupato etc. Devono avere la percezione concreta che la politica si stia adoperando per loro, che stia parlando di loro e che non sia qualcosa di diverso dalla società che rappresenta”. Responsabile Pubblicità: ROBERTO CARTA tel. 338.3592915 Grafica, impaginazione, stampa e allestimento: CTE Iglesias Z.Ind. Sa Stoia Tel. e fax 0781.21086 Distribuzione: Agenzia Distribuzione Pintus - Iglesias Fantini - Agenzia di distribuzione stampa s.r.l. Sestu Elmas - Tel. 070.262 699 L’ABBONAMENTO A È LA MIGLIORE FORMA PER RESPIRARE SEMPRE ARIA E PROBLEMI DI CASA Provincia Carbonia Iglesias numero 628 del 9 Maggio 2013 INTERVENTI DI VALORIZZAZIONE DI BENI CULTURALI E AMBIENTALI LA PROVINCIA DEL SULCIS IGLESIENTE E IL MOVIMENTO DELLE PARTITE IVA Salvatore Cherchi La riunione si è svolta in Carbonia il 26 Aprile 2013, nella sede della Provincia, con la partecipazione del Presidente Salvatore Cherchi, dell’Assessore Luca Pizzuto, di circa cinquanta imprenditori coordinati da Ivan Garau.Le conclusioni della riunione durata circa tre ore, sono riassunte come segue. FISCALITA’ DI VANTAGGIO Si condivide la necessità che il provvedimento sia operativo entro l’estate come da impegni del Ministro Barca. Si condivide che a valere sulle risorse del Piano Sulcis, si dia una coper- tura finanziaria di almeno 100 milioni di euro come prima assegnazione. Per le future necessità finanziarie, tenuto conto che il regime di fiscalità di vantaggio ha una durata di 14 anni, si condivide che una quota delle future assegnazioni (innanzitutto quelle relative ai fondi europei sulla coesione) sia destinata a questo fine. In sede di prima applicazione si prende atto che possono accedere al beneficio fiscale anche le imprese nuove costituitesi entro il 2015. L’assemblea ha condiviso l’opportunità di eventualmente istituire una riserva in favore del turismo. In ogni caso almeno l’ottanta per cento delle risorse deve essere a vantaggio delle imprese esistenti. La Provincia organizzerà assemblee informative con la partecipazione dei dirigenti del Ministero dello Sviluppo Economico e invierà al tempo più opportuno, un opuscolo informativo a tutte le imprese della Provincia. 2. DURC e STUDI DI SETTORE. Tenuto conto che il Parlamento DEFIBRILLATORI DELLA PROVINCIA A DIFESA DELLA SALUTE DEGLI ATLETI Defibrillatore nello sport La Provincia provvederà all’acquisto di defibrillatori per i Comuni del territorio, al fine di fornire dispositivi necessari al sostegno e allo sviluppo della pratica sportiva. Alle Province spetta, infatti, la programmazione e l’attuazione delle linee di indirizzo delle politiche sportive regionali, di tutti gli interventi in materia di Sport. “Sulla base della seconda variazione di bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2013, con applicazione dell’avanzo di amministrazione 2012, e a seguito di apposita delibera di Giunta – spiega l’assessore allo Sport, Marinella Grosso -, viene quindi destinata la somma di 50.000 euro all’acquisto di defibrillatori per la sicurezza nell’espletamento delle varie discipline sportive nel territorio provinciale”. Si procederà poi all’individuazione di criteri oggettivi, attraverso cui ripartire i defibrillatori automatici o semiautomatici tra i Comuni del Sulcis Iglesiente, dopo che l’Amministrazione provinciale avrà provveduto al loro acquisto. “Uno dei dispositivi sanitari – sottolinea l’assessore Grosso - 3 sta discutendo il Disegno di Legge di conversione del Decreto Legge sul pagamento delle imprese che in quella sede è emerso che le imprese molto spesso non sono in regola con gli adempimenti contributivi per ragioni oggettivamente dipendenti da soggetti terzi, quali le pubbliche amministrazioni, e considerato che c’è l’opportunità di approvare un emendamento per rimettere in bonis le imprese relativamente al DURC, si conviene che la Provincia metterà in contatto i Parlamentari del territorio con il coordinatore Garau, per predisporre opportuni emendamenti al Decreto Legge. La Provincia organizzerà una nuova riunione con la SOSE, Società degli studi di settore e con Agenzia delle Entrate, relativamente agli studi di settore. 3. ACCELERAZIONE LAVORI PUBBLICI. La Provincia ha accelerato nell’ultimo biennio l’attuazione del programma dei lavori pubblici. E’ necessario effettuare la ricognizione delle opere cantierabili a breve (sei mesi/un anno) e medio termine (due/tre anni) finanziate con risorse pubbliche e/o private. La Provincia in collaborazione con i Comuni si impegna ad effettuare questa ricognizione. 4. Piano Sulcis-attuazione. E’ necessario dare il massimo impulso all’attuazione. Spesso importanti finanziamenti assegnati nel passato sono rimasti inutilizzati a causa di inerzie politiche e lungaggini burocratiche. Si condivide che il Piano sia gestito dagli Enti Locali, Comuni e finché ci sarà, la Provincia. Al fine di accelerare l’attuazione è necessario ricorrere anche alla gestione commissariale nel Piano. sarà destinato all’impianto sportivo polivalente “Ceramica”, di proprietà della Amministrazione provinciale, sito in località Sa Stoia ad Iglesias, e si garantirà comunque la fornitura di almeno un defibrillatore per Comune. Nel caso di disponibilità superiore, si procederà all’assegnazione di un ulteriore dispositivo ai Comuni con maggiore popolazione, procedendo in ordine di priorità e conferendoli a titolo di comodato d’uso gratuito almeno decennale”. Sarà onere dell’Amministrazione comunale, che riceve il defibrillatore, l’individuazione del sito in cui installare il dispositivo, nonché l’installazione dello stesso, la manutenzione e la formazione di personale necessario, anche in collaborazione con le realtà associative operanti nel campo dello sport e del volontariato nel territorio comunale. “Si tratta di un intervento importante per tutti coloro che praticano attività sportiva, una conquista per la salute e la sicurezza degli atleti - spiega Emanuele Madeddu, capogruppo Pd in Consiglio provinciale -; adesso, è necessario provvedere alla formazione delle persone che dovranno occuparsi dell’utilizzo di questi importanti strumenti”. Con le ultime deliberazioni la Giunta provinciale ha dato ulteriore impulso al programma di valorizzazione dei beni culturali e ambientali del territorio, in partenariato con i Comuni. Per la sistemazione della strada di accesso all’importante Grotta di Su Mannau, lo stanziamento della Provincia e’ stato incrementato di cinquantamila euro, portandolo a 300mila euro, pari al 90per cento del costo dell’opera. L’intervento e’ interamente affidato per la realizzazione al Comune di Fluminimaggiore che contribuisce con le risorse necessarie per il completamento. Per lo sviluppo del programma di scavi del Nuraghe Sirai, in Carbonia, la Giunta ha assegnato 60mila euro al Comune di Carbonia da gestire tramite apposita convenzione. Il Nuraghe Sirai, imponente nella dimensione si segnala soprattutto per la testimonianza di convivenza nello stesso ambito delle popolazioni nuragica e fenicia. Per rendere visitabile la notevole Grotta delle Lumache, in Buggerru, sono stati assegnati 50mila euro, da utilizzare tramite convenzione con il Comune. Per l’accesso al Villaggio minerario di Orbai e alle circostanti aziende agricole, lo stanziamento della Provincia e’ stato portato a duecentomila euro. Il programma e’ gestito dal Comune in Convenzione con la Provincia. L’Assessore alla Cultura Marinella Grosso ha evidenziato che con queste ulteriori deliberazioni si conferma che l ‘azione della Provincia e’ concretamente indirizzata a favorire la tutela e la fruizione dei beni culturali e ambientali del territorio. La Provincia agisce in partenariato con i Comuni e in collegamento con le Associazioni e i soggetti imprenditoriali che si occupano di questi beni. La pubblicità su NON VA MAI A VUOTO Telefona 0781.675289 - 333.6077645 PROVINCIA DI CARBONIA IGLESIAS SEDE DI CARBONIA 09013 Via Mazzini, 40 - Tel. 0781.6726 telefax 0781.6726 SEDE DI IGLESIAS 09016 Via Argentaria, 14 - Tel. 0781.6726 e-mail: [email protected] Presidente: Salvatore Cherchi ASSESSORI: ALBERTO PILI: Politiche del lavoro-Attività Produttive-Form.Profes. GUIDO VACCA: Pianificazione territoriale e settoriale CARLA CICILLONI: Ambiente e Protezione civile MARINELLA GROSSO: Turismo-Eventi-Sport LUCA PIZZUTO: Politiche sociali e giovanili ALESSANDRA PINTUS: Istruzione-Alta Formazione-Università Posta elettronica certificata: ANNA MARIA CONGIU (Dir. Servizi amministrativi) [email protected] SPERANZA SCHIRRU (Dir. Servizi per il lavoro, cultura e socialità) [email protected] FULVIO BORDIGNON (Dir. Servizio tecnico) [email protected] PALMIRO PUTZULU (Dir. Servizi ambientali) [email protected] MAURO MANCA (Resp. Servizi finanziari) [email protected] La Sede legale della Provincia è in Via Mazzini, 39 – 09013 Carbonia (CI) 4 Lavoro numero 628 del 9 Maggio 2013 ALCOA-KLESCH:TRATTATIVA DI DIFFICILE SOLUZIONE SENZA PIANO INDUSTRIALE NE’ QUELLO OCCUPATIVO Massimo Carta Quello che regna intorno alla vertenza Alcoa, quella che vede al tavolo della trattativa per una presunta intenzione d’acquisto da parte della società eleveticotedesca Klesch, continua ad essere un alternarsi di voci e sospetti, ai quali solo pochi sindacalisti (non è ancora chiaro se in buona fede) prestano attendibilità, malgrado sia ben chiaro che il sedicente acquirente ha al suo attivo la vocazione di acquistare società stracotte o sull’orlo del fallimento. Certo è che Gary Klesch finora si è dimostrato assai scaltro nel suo mestiere, qualcuno l’ha definito “uno squalo della finanza”, se il mondo industriale e quello politico lo corteggiano e fanno la fila per affidargli unità sull’orlo della chiusura. I suoi più recenti interessi, tenendo ben salde le briglie Alcoa, si sono dimostrate le acciaierie Leali (Brescia e Valsugana di Trento) e la Lucchini di Piombino, un ex grande colosso dell’acciaio che allo stato attuale (sotto gestione commissariale) perderebbe una decina di milioni al mese. Della sola Lucchini è stato previsto un piano d’investimento pari a 300 milioni, senza però conoscere quale sarà il piano industriale (si parla di sinergia con Brescia e Valsugana, ma anche di una completa riconversione degli impianti per la produzione di energia elettrica). Anche in questi ultimi casi Klesch vorrebbe intascare prima i soldi per far ri- partire gli impianti, pur non avendo minimamente presentato né al sindacato né al Ministero Mise, alcun piano industriale ed occupativo. Ancora meno chiara appare la trattativa col Alcoa che, pur di cedere l’impianto di Portovesme, si sarebbe mostrata propensa a sborsare a Klesch qualche decina di milioni di euro rateizzati nel tempo. Klesch sulla rateizzazione non intende accettare: soldi subito e tutti, oppure non si fa niente. A questo aspetto si dovrebbe aggiungere l’incentivazione governativa, la garanzia sui costi ridotti della corrente, l’adeguamento strutturale del porto di Portovesme per l’approdo delle navi di alto tonnellaggio. Secondo alcune indiscrezioni i soldi che Klesch pretenderebbe da Alcoa non servirebbero per alcun intervento sugli impianti, ma solo per la riaccensione delle celle. Tutto questo senza conoscere il piano industriale e il numero degli addetti da richiamare al lavoro (è certo che almeno cento unità verranno tagliate dall’organico). Tutto ciò confermerebbe che Klesch è uno scaltro imprenditore, abile nell’acquisizione di società in dissesto, che resterebbero, nella migliore delle ipotesi, nel limbo industriale, senza alcuna prospettiva di futuro. Anche Alcoa, qualora la trattativa dovesse andare in porto, sarà destinata a vivere nell’eterna precarietà. COMUNE DI SANLURI Prov. Medio Campidano AVVISO DI MANIFESTAZIONE DI INTERESSE RELATIVO ALL’AFFIDAMENTO DEI LAVORI DI “RIQUALIFICAZIONE E ADEGUAMENTO IMPIANTI SPORTIVI EDIFICIO SCOLASTICO VIA CARLO FELICE “ NELL’AMBITO DEL POR SARDEGNA FESR 2007/2013 “POTENZIAMENTO DELLE STRUTTURE SCOLASTICHE IN TERMINI DI DOTAZIONI TECNICHE E DI SPAZI PER ATTIVITÀ EXTRASCOLASTICHE”. L’importo dell’appalto posto a base di gara ammonta a € 224.361,65 (euro duecentoventiquattromilatrecentosessantuno/65) IVA esclusa. A Importo lavori a corpo soggetti a ribasso € 216.361,65 B Oneri sicurezza non soggetti a ribasso € 8.000,00 IMPORTO TOTALE LAVORI A BASE D’ASTA € 224.361,65 I soggetti interessati ad essere invitati devono far pervenire quanto sopra entro le ore 13,00 del giorno 13/05/2013, mediante servizio postale al seguente indirizzo: Comune di Sanluri Sede Legale: Via Carlo Felice 201, 09025 Sanluri – Provincia del Medio Campidano – Italia. IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO F.to Geom. Massimo Ortu IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO TECNICO COMUNALE F.to Ing. Ignazio Pittiu Alcoa Portovesme Occorre conoscere i costi della caldaia, che dovrà produrre il vapore destinato a far marciare gli impianti, prima di cantierizzare la ripresa produttiva dell’Eurallumina. Sono questi i termini della comunicazione data da Ru.Sal. ai componenti dell’Rsu che avevano chiesto esplicitamente di conoscere lo stato dell’arte della ripresa produttiva degli impianti di raffinazione della bauxite, da cui si ricava l’ossido di alluminio. Al momento, quindi, sarebbe in essere lo studio di fattibilità per conoscere i costi della nuova caldaia, sulla quale poi Ru.Sal. dovrà fare i conti del riavvio. Tuttavia i problemi Eurallumina non sono solo questi. Perché resta di fondamentale importanza il dissequestro del bacino fanghi che, in vista della ripresa produttiva, dovrà essere allargato e potenziato, in quanto destinato ad accogliere i milioni di tonnellate di rifiuti di lavorazione della bauxite. Un dissequestro che finora ha incontrato non pochi ostacoli, malgrado i precisi impegni assunti dai manager Eurallumina circa l’avvio delle bonifiche delle falde sotterranee e l’impegno al progressivo contenimento dei residui della bauxite. Resta anche inconclusa l’analisi dei costi di produzione dell’ossido e sul chi potrà utilizzarlo. Finchè era in esercizio Alcoa poteva ipotizzarsi una ripresa di collaborazione, ma dal momento che la multinazionale americana ha reciso il cordone ombelicale con il Sulcis e l’Italia, il problema delle produzioni di ossido CENTRO SERVIZI PER IL LAVORO DI SANLURI RICHIESTA AVVIAMENTO LAVORO LAS PLASSAS Il Comune di Las Plassas ha richiesto l’avviamento a selezione di: - n. 9 generici addetti alla manutenzione del patrimonio boschivo. Mansione: cura e manutenzione del patrimonio boschivo con particolare riguardo alla realizzazione della fasce parafuoco e risanamento nei rimboschimenti esistenti, mediante l’utilizzo di attrezzature meccaniche quali: decespugliatore, moto trivella, motosega ed attrezzature manuali. Si sottolinea che le aree interessate dagli interventi sono ubicate nell’agro di Las Plassas e presentano tratti scoscesi con asperità e pendenze notevoli. Cura e manutenzione del patrimonio boschivo con particolare riguardo alla realizzazione della fasce parafuoco e risanamento nei rimboschimenti esistenti, mediante l’utilizzo di attrezzature meccaniche quali: decespugliatore, moto trivella, motosega ed attrezzature manuali. Si sottolinea che le aree interessate dagli interventi sono ubicate nell’agro di Las Plassas e presentano tratti scoscesi con asperità e pendenze notevoli. Prova di idoneità: la selezione consisterà in una prova pratica attitudinale attinente le mansioni da svolgere, ed avverrà entro 15 giorni dalla pubblicazione della graduatoria. La data e l’ora della prova d’idoneità saranno comunicate agli interessati dal Comune di Las Plassas entro 15 giorni dalla data di pubblicazione della graduatorie. Data della chiamata presso il Centro dei Servizi per il Lavoro di Sanluri: dal 03/05/2013 al 16/05/2013. Possono partecipare all’avviamento a selezione i lavoratori disoccupati ed inoccupati privi di sovvenzioni pubbliche o indennità di disoccupazione e/o mobilità che risultino residenti nel comune di Las Plassas ed iscritti nell’elenco anagrafico del Centro dei Servizi per il Lavoro di Sanluri. Gli interessati, in possesso dei predetti requisiti nonché di quelli previsti per l’Impiego negli Enti pubblici, devono dichiarare la propria disponibilità muniti di un documento di riconoscimento presso il Centro dei Servizi per il Lavoro di Sanluri, in Via Cesare Pavese 7. PORTOVESME INDAGINE SUI COSTI DELLA CALDAIA A VAPORE PRIMA DELL’AVVIO DEL PROGETTO EURALLUMINA Sergio Rombi Eurallumina d’alluminio non appare di secondaria importanza. Su quest’ultimo versante qualcuno s’era mostrato fiducioso sulla conclusione positiva della trattativa tra Alcoa e Klesch. Purtroppo, come “Gazzetta” aveva sempre temuto, la trattativa è stata finora di facciata, giusto per evitare che altri soggetti, compresi taluni di comprovata imprenditorialità e robustezza finanziaria, s’inserissero nel discorso che avrebbe potuto dar fastidio all’Alcoa, più che mai impegnata a produrre alluminio negli Emirati Arabi. Bar Ristorante Pizzeria Visita il Sito www.gazzettadelsulcis.it TROVERAI QUELLO CHE TI SERVE GAZZETTA DEL SULCIS IGLESIENTE Ogni Giovedì in Edicola Argentaria di Cosimo e Giovanni Cui NUOVI LOCALI CON SALA RICEVIMENTI SINO A 300 POSTI (Matrimoni - Sala da Thé - Convegni - Riunioni di vario genere) Tabacchi - Lotto - Totocalcio ARGENTARIA - Via Tasso Goldoni - Tel. 0781.30216 - IGLESIAS (angolo retro Ospedale CTO) Lavoro Dopo quasi tre lustri, Mario Medde ha passato il testimone della Segreteria regionale Cisl Sardegna a Oriana Putzolu nel corso dell’XI Congresso plenario che il movimento sindacale cislino ha celebrato in quel di Quartu alla presenza del Segretario nazionale Raffaele Bonanni. Due i momenti salienti di questo cambio: il primo dettato dall’intervento di saluto di Mario Medde e l’altro quando l’assemblea dei delegati ha designato Oriana Putzolu a ricoprire il delicato incarico che per la prima volta ha vestito di rosa. Presenti ai lavori anche Michele Carrus, da poco eletto al posto di Enzo Costa al vertice della CGIL sarda e Francesca Ticca, Segretaria regionale Uil. Ciò che è stato subito precisato ha riguardato l’immutata linea dell’azione cislina: attuazione delle riforme costituenti per una Regione sempre più caratterizzata negli indirizzi economici e sociali e nel rispetto della sua tradizione culturale. Prima di lasciare il palco dei saluti, Mario Medde ha dato un affondo alla politica regionale dicendo che “la Regione è stata assente sui temi più rilevanti del lavoro, Mario Medde numero 628 del 9 Maggio 2013 A CONCLUSIONE DELL’XI CONGRESSO REGIONALE ORIANA PUTZOLU ELETTA SEGRETARIO CISL SARDA Alessandro Carta dello sviluppo e delle riforme”. E’ stata anche consegnata alla neo Segretaria Putzolu una traccia di alcuni obiettivi che diventeranno determinanti per l’azione nel prossimo futuro della Cisl sarda che conta circa 157 mila iscritti. Essi s’identificano nel riconoscimento dell’insularità della Sardegna e nel diritto alla mobilità dei Sardi e dei prodotti isolani al pari delle opportunità che hanno il resto degli Italiani. “Non di meno, è stato ribadito, dovrà essere perseguita la “zona franca” e la riduzione del peso fiscale”. Più politico è stato il riferimento “all’autonomia finanziaria della Regione” assieme alla rimozione del patto di stabilità che, allo stato attuale, costituisce una strozzatura del fattore investimenti e del lavoro. E’ stato convincimento generale, a conclusione dell’XI Congresso della Cisl sarda, che d’intesa con le altre Segreterie sindacali, si possa imprimere una più marcata azione del sindacato, sia per far approvare con sollecitudine il documento finanziario della Regione e sia per le immediate scelte in materia d’investimenti e di lavoro. A quest’ultimo riguardo, nel corso del dibattito congressuale è stato rivendicato alla Segreteria nazionale maggiore attenzione alle vertenze ancora aperte e che riguardano il mondo industriale della Sardegna. più tacere, affinché non si ripetano più”. Il testo definisce, innanzitutto, “opera incompiuta” ogni opera pubblica che risulta non completata per una o più delle seguenti cause: - mancanza di fondi; - cause tecniche; sopravvenute nuove norme tecniche o disposizioni di legge; fallimento, liquidazione coatta e concordato preventivo dell’impresa appaltatrice, risoluzione del contratto o di recesso dal contratto; - mancato interesse al completamento da parte della stazione appaltante, dell’ente aggiudicatore o di altro soggetto aggiudicatore. “Avere un elenco accurato di questo tipo – sottolinea Giovanni Battista Idda, Presidente di Confartigianato Edilizia Sardegna - permetterà di valutare come e quali strutture possono essere recuperate e dunque valorizzate garantendo un uso re- LA QUESTIONE FEMMINILE NELLA REALTA’ ISOLANA Responsabile delle politiche sociali della confederazione regionale, la sindacalista di Sanluri Oriana Putzolu, prima di essere chiamata alla carica di Segretaria Generale regionale della Cisl, è stata per circa dieci anni a fianco di Mario Medde nella segreteria regionale Cisl. Problemi sociali, mondo della scuola e formazione professionale sono sempre stati temi di grande attenzione cui Oriana Putzolu ha dedicato particolare attenzione. Tuttavia per lei la questione femminile in Sardegna è rimasta sempre in primo piano. Questo tema si intreccia con numerose altre emergenze sociali, economiche, produttive e anche demografiche. L’allarme-donne è stato lanciato dalla segretaria regionale Cisl Putzolu, perché è sempre più convinta che l’Isola registri la più bassa natalità nazionale per cause di difficoltà che “le donne sarde incontrano nell’accesso alle risorse materiali e immateriali in grado di condizionare la qualità della vita degli individui e delle famiglie, e quindi la difficoltà di conquistare un lavoro soprattutto stabile e garantito”. “Disoccupazione, precariato, carenza di servizi sociali e assistenziali, diminuzione dei matrimoni e della natalità, povertà, ha commentato Oriana Putzolu, sono aspetti diversi anche di una complessiva crisi economica e del lavoro”. Oriana Putzolu BONANNI AL CONGRESSO REGIONALE CISL “AUTONOMIA SARDA NON E’ IN DISCUSSIONE” Raffaele Bonanni AL VIA IL CENSIMENTO DELLE OPERE INCOMPIUTE PER RIVITALIZZARE L’AGONIZZANTE EDILIZIA SARDA È approdato in Gazzetta Ufficiale il regolamento che istituisce l’anagrafe delle opere rimaste incompiute. Previsto dal decreto Salva Italia (Dl 201/2011), il decreto 13 marzo 2013, n.42 del Ministero delle Infrastrutture, stabilisce le modalità di redazione dell’elencoanagrafe nazionale delle opere pubbliche non completate, attraverso la stretta collaborazione di tutte le amministrazioni (statali e locali), per garantire “un efficace monitoraggio della spesa pubblica destinata ad opere pubbliche”. “Sono tante, anche in Sardegna, le opere non ultimate sparse per il territorio – ha dichiarato Luca Murgianu, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna - non solo rappresentano un grave esempio di cattiva gestione di risorse pubbliche, ma spesso deturpano e danneggiano il paesaggio”. “Anche nei nostri comuni – sottolinea Murgianu – esistono parcheggi senza autorizzazioni, strade incomplete e svincoli che non portano a nulla, musei terminati ma che non accoglieranno nessun turista, parchi pubblici inagibili o transennati, mercati civici che non vedranno ne venditori ne clienti. Ma parliamo anche del Galsi o degli edifici di edilizia pubblica costruiti ma destinati a nono ospitare nessuno. E’ un peccato perché a molte di queste mancano solo le autorizzazioni o i collaudi per poter entrare in funzione”. “In un periodo di tagli così pesanti soprattutto negli appalti pubblici – riprende il Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – la nostra Organizzazione segnalerà ai Comuni, attraverso i propri Associati, questi sprechi sui quali non si può e non si deve sponsabile del patrimonio edilizio”. “Per questo, man mano che l’elenco andrà completandosi – riprende Idda – Confartigianato si metterà a disposizioni degli Enti Territoriali per dare “nuova vita” a quelle strutture che, altrimenti, rimarrebbero solo costosissime incompiute”. L’elenco sarà istituito presso il Ministero delle Infrastrutture e sarà ripartito in due sezioni, relative rispettivamente alle opere di interesse nazionale e opere di interesse regionale e degli enti locali. Per ogni opera devono essere indicate diverse informazioni tra le quali l’importo complessivo dell’intervento, la percentuale di avanzamento dei lavori rispetto all’ultimo progetto approvato, fonti di finanziamento, le cause di interruzione dei lavori, l’indicazione del possibile utilizzo dell’opera anche con destinazioni 5 d’uso alternative a quella inizialmente prevista. Pertanto, entro il 31 marzo di ciascun anno, le stazioni appaltanti, gli enti aggiudicatori e gli altri soggetti aggiudicatori, devono individuare le opere incompiute di rispettiva competenza e devono trasmettere la lista delle opere individuate al Ministero o alla regione interessata; entro il 30 giugno di ogni anno, le due sezioni dell’elenco devono essere pubblicate sul sito del ministero delle Infrastrutture e delle Regioni. Sulla base dei dati forniti Ministero, Regioni e Province autonome redigono una graduatoria nella quale le opere pubbliche incompiute sono catalogate in ordine di priorità, tenendo conto dello stato d’avanzamento raggiunto nella realizzazione dell’opera e di un possibile utilizzo dell’opera stessa. Il segretario generale confederale, Raffaele Bonanni, sul problema dell’autonomia di alcune regioni a statuto speciale , intervistato dai giornalisti poco prima di intervenire all’XI Congresso regionale della Cisl sarda, ha dichiarato: “Non ho mai detto che la Sardegna deve rinunciare alla sua autonomia. Il mio pensiero sull’autonomia e sulle sue potenzialità si rifà all’insegnamento di Luigi Sturzo. Per altro il principio di sussidiarietà, dalla nostra organizzazione coltivato, può attuarsi solamente in un contesto di forte autonomia tra i diversi livelli istituzionali. Il principio di autonomia non è in discussione, metto in discussione - ha proseguito Bonanni - gli strumenti che realizzano l’autonomia. Sono questi a dover essere rinnovati e adeguati ai tempi”.Bonanni ha anche dichiarato che una delle prime operazioni che dovrebbe fare il governo è ridurre l’imposizione fiscale ai lavoratori, ai pensionati e alle imprese che investono. “Se vogliono togliere l’IMU, facciano pure, purchè - ha aggiunto il segretario generale confederale - sia tolta esclusivamente a chi ha una sola casa”. A Bonanni è stato chiesto quali settori produttivi la Sardegna dovrebbe sviluppare in particolare per uscire dalla crisi. Il leader cislino ha risposto: “Sono molti, ma il più importante rimane quello industriale: se girano le industrie si muovono altri settori produttivi, avanza la ricerca, tutto il sistema ne beneficia”. In riferimento al futuro segretario generale della Cisl sarda - per la prima volta una donna (Oriana Putzolu) - Bonanni condivide la scelta, che rappresenta non solo un forte segnale innovativo, ma anche la dimostrazione che il sindacato persegue le pari opportunità, per tutti: giovani, immigrati, donne. Bonanni si è detto anche favorevole a trasformare in reato penale l’evasione fiscale. Lavoratori e pensionati rispettano la legge e pagano sempre fino all’ultim centesimo. “Gli evasori non solo evadono- ha aggiunto il numero uno della Cisl - ma se scoperti patteggiano e comunque pagano meno di quanto dovrebbero dare allo Stato. Il timore di finire in carcere può essere un forte deterrente contro l’evasione”. 6 Politica numero 628 del 9 Maggio 2013 FIERA INTERNAZIONALE DELLA SARDEGNA CHE NON RISPECCHIA LA REALTA’ ISOLANA “Come tutte le manifestazioni che hanno una portata e una valenza che va oltre i confini nazionali, anche questa rappresenta un importante momento di incontro e di scambio, sia per Cagliari che per l’intera Sardegna, che ci offre uno spaccato rilevante sul quale potersi confrontare sulla situazione economica e sul tessuto produttivo della nostra isola. Tutti insieme, politica e sistema economico, dobbiamo riflettere sul modo di guardare al futuro e alle grandi sfide che abbiamo di fronte per risollevarci da un contesto di crisi globale e rilanciare occupazione e sviluppo. Proprio per dare risposte concrete a questa situazione, la Giunta Cappellacci in questi anni ha messo in campo azioni e strumenti importanti per la valorizzazione delle nostre eccellenze ambientali, agroalimentari e turistiche e ha investito in modo deciso nell’innovazione e nell’internazionalizzazione. Siamo orgogliosi che tra le novità di quest’anno ci sia un rafforzamento della nostra identità con diverse aziende sarde che stanno oltrepassando il Mediterraneo e ottenendo prestigiosi riconoscimenti, coniugando al meglio tradizione e innovazione anche attraverso interessanti progetti a zero CO2 nei settori dell’artigianato, dell’agroalimentare, dell’edilizia del turismo e della cultura”. E’ quanto affermato dall’assessore della Programmazione, Alessandra Zedda, intervenendo in rappresentanza del presidente Cappellacci all’inaugurazione della 65° Fiera Internazionale della Sardegna. Tuttavia a nessuno sfugge che la Fiera di Cagliari, nata come Campionaria e poi autocelebratasi Internazionale, negli anni non si è saputa rinnovare, né guardare verso l’innovazione che andasse oltre lo stend espositivo di depliant dei vari soggetti pubblici o privati interessati a farsi conoscere piuttosto che a farsi apprezzare per quello che hanno fatto o sanno fare. Una Fiera Internazionale, dove il largo spazio al padellame e ai prodotti africani o indiani non sono di contorno, ma quasi dominanti. E’ la stessa Fiera Internazionale che si è autocelebrata allargando nel tempo gli spazi espositivi, piuttosto che guardare alla qualità da farla diventare cultura dei Sardi che sempre meno (anche per i prezzi) stanno visitando detta rassegna annuale. In un comunicato è stato affermato che “la Regione ha l’obiettivo di promuovere lo sviluppo degli scambi commerciali e l’internazionalizzazione del sistema imprenditoriale sardo, agevolando l’accesso degli imprenditori ai servizi finanziari e agli strumenti internazionali, comunitari, nazionali e regionali disponibili, fornendo tutto il supporto necessario per lo sviluppo di progetti di promozione dell’export”. Se però tale programmazione trova riscontro nella Fiera Internazionale di Cagliari, allora sarà bene che i fondi stanziati (5.210.000 euro a valere sui fondi POR FESR 2007-2013) vengano dirottati verso altre finalità. Troviamo elementi positivi per guardare con fiducia al futuro. LA COOPERATIVA SAN LORENZO DI IGLESIAS RICERCA PERSONALE CON LAUREA IN PSICOLOGIA La Cooperativa Sociale San Lorenzo di Iglesias, in riferimento al bando di Servizio civile 2012, essendo tra gli ammessi al finanziamento, ha avviato la selezione del personale (beneficiari di seconda istanza), secondo i requisiti di seguito elencati: - n. 4 giovani laureati under 32 anni in possesso del titolo di laurea in Psicologia, in discipline psico-socio assistenziali o in Scienze della Formazione, in stato di disoccupazione o in cerca di prima occupazione. Possono presentare la propria candidatura anche i beneficiari di seconda istanza presenti negli elenchi del Piano Straordinario per l’Occupazione 2011 della Provincia di Cagliari. Fatti salvi i requisiti richiesti, verrà riconosciuto carattere di preferenza a coloro che potranno dimostrare esperienze pregresse in campo socio assistenziale prestate presso il comune di Sarroch oppure presso l’area vasta del Plus di Ca- gliari sud ovest. I candidati dovranno inviare entro il 20 maggio 2013, presso la sede del CeSIL di Iglesias, in via Argentaria 14 09016 Iglesias (CI), tramite raccomandata AR (farà fede il timbro postale): · il curriculum vitae, · la certificazione rilasciata dal Centro Servizi per l’Impiego attestante lo stato di disoccupazione, · copia del documento di identità. COMUNE DI SANLURI Prov. Medio Campidano BANDO DI GARA AFFIDAMENTO IN CONCESSIONE DEL CENTRO LABORATORIO DELLA MEMORIA E DELLA CULTURA MATERIALE DEL PANE Il canone di locazione mensile a base d’asta viene determinato in €. 700,00 L’offerta dovrà pervenire all’ufficio protocollo del Comune entro e non oltre le ore 13.00 del giorno 29.05.2013. Farà fede la data riportata nel timbro di acquisizione al protocollo del Comune. Il Responsabile del Servizio Dr. Marco Zedda DIBATTITO ALLA VIGILIA DELLE ELEZIONI MANCATA LISTA “CINQUE STELLE” A IGLESIAS Non ci sono riusciti, hanno lasciato la nostra città in mano all’inossidabile esercito dei dipendenti e dei sostenitori della vecchia politica, quella responsabile dei due commissariamenti, quella corresponsabile della crisi economica e sociale, la stessa classe politica e sindacale che sta per vendere, per l’ennesima volta, le nostre speranze alle solite multinazionali e cordate d’affari ( e di malaffare), il tutto mascherato dal sorriso di plastica dei soliti personaggi per bene, di candidati portavoti che, in buonafede e per il bene della città, finiscono per fare solo il bene dei padri padroni del territorio. E tutto questo, questa volta, è anche colpa di chi aveva il dovere di portare una lista a Cinque Stelle ad Iglesias. Hanno abbandonato i cittadini ed il loro elettorato, essi sono e saranno responsabili nell’aver consegnato la città, e senza contenzioso, alle vecchie logiche di partito, alle liste civiche civetta, disposte a tutto pur di spiazzare, piazzare i soliti interessi delle solite associazioni, per costruire e/o ricattare intese, pretese e carriere politiche, il tutto sulle spalle dei cittadini, ignari ma troppo spesso, soprattutto nella nostra città, entusiasti nel portarne il peso. Del resto non è semplice sfuggire a quella rete mafiosa della delazione e della menzogna, capace di non arren- dersi mai neppure di fronte alla contraddizione più palese, del resto anche gli attivisti storici di M5S Iglesias ne sono stati vittima, ed anche per questa loro ingenuità chiediamo che chiedano perdono: ma noi, ma voi, cari cittadini, non perdonateli, non perdonate né loro né nessun altro che vi abbandoni agli squali ed ai professionisti della politica. Devono chiedere scusa perché non sono stati capaci di far capitalizzare allo staff di Beppe Grillo il merito di aver impedito il permanere nel gruppo di chi ha solo cercato di cavalcare il movimento per fini personali, costringendoli ad una barricata che è finita per diventare una prigione. Pensavano (e noi speravamo) che il loro essere “duri e puri” e impermeabili all’assalto condotto da parte di alcuni reduci dell’ultimo commissariamento comunale, e da alcune associazioni-partito cittadine, fosse una garanzia in grado di portare in città la novità politica senza se e senza riciclati. Deve chiedere scusa alla Città anche lo stesso staff di Beppe Grillo che ha fatto ritirare la lista, già certificata con ben tre settimane d’anticipo rispetto alla scadenza, mettendola in pasto alle pretese di assorbimento da parte di un secondo gruppo sostenuto da personaggi che avevano condotto una campagna contro di loro a suon di odio, delazione e menzogna, con un loro can- didato sindaco, cambiato ben tre volte e con 24 candidati mai resi pubblici. Dobbiamo chiedere scusa anche noi per non essere riusciti nell’azione di mediazione, e di non essere riusciti ad impedire che gli accordi presi la sera venissero rimangiati il mattino successivo, in particolare ad opera del secondo gruppo. Sicuramente avranno anche il tempo di chiarirsi e di chiarire le loro posizioni pubblicamente o nelle sedi opportune, ma intanto qualcosa è andato storto ed a perdere è non sarà solo M5S ma Iglesias stessa e le speranze per un territorio libero e liberato dalle multinazionali dei veleni, dalle lobby, dal servilismo e da un passato che non porta ad alcun futuro. Ebbene, noi della GiuseppeFrau Gallery, insieme a Gonnesa a Cinque Stelle, chiediamo che i responsabili, a monte della divisione, siano espulsi dal movimento, mentre gli altri devono, tutti nessuno escluso, prima chiedere scusa, rendere noto alla popolazione ed agli altri partiti il programma che avevano intenzione di presentare, e poi dare, magari già alla prossima Assemblea Regionale del 3 Maggio a Nuoro, le dimissioni da M5S. 3473696005 www.giuseppefraugallery.com COMUNICATO STAMPA RIAPERTURA BANDI GAL DESTINATI AGLI OPERATORI ECONOMICI Si informa che il Consiglio di Amministrazione del GAL Sulcis Iglesiente ha deliberato la riapertura dei bandi destinati agli operatori economici del territorio, in particolare i seguenti: -Misura 311 “Diversificazione verso attività non agricole” che prevede sei diverse azioni destinate agli agriturismo, alla riqualificazione delle strutture, a piccoli impianti di trasformazione, agli spazi per il turismo equestre e per le attività didattiche e sociali e all’installazione in azienda di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili. In tutti i casi i potenziali beneficiari del bando saranno gli imprenditori agricoli singoli o associati. -Misura 312 “Sostegno alla creazione e allo sviluppo di microimprese” il quale prevede tre azioni destinate allo sviluppo di attività (nuove o già esistenti) artigianali, commerciali e di servizio inerenti i prodotti tipici locali e ha come destinatari artigiani, commercianti, consulenti. Il termine ultimo per la presentazione della domanda telematica è stato prorogato al 20 maggio 2013. IL TUO GIORNALE IN ABBONAMENTO O IN EDICOLA Politica 7 numero 628 del 9 Maggio 2013 CARBONIA 18 E 19 MAGGIO: DECIMA EDIZIONE MONUMENTI APERTI Cortoghiana Nuovo appuntamento, il 18 e 19 maggio 2013, con la manifestazione “Monumenti Aperti”, giunta alla decima edizione. A Carbonia, cittadini e turisti potranno visitare circa 25 tra siti e monumenti di interesse storico-archeologico e aree di interesse paesaggistico, che rappresentano parte dell’importante patrimonio culturale della Città. Come per le passate edizioni, anche quest’anno, sarà possibile “avventurarsi” in percorsi dall’indiscutibile fascino, capaci di restituire ai visitatori gli aspetti “identitari” di Carbonia. Si potranno visitare, infatti, alcuni tra i più importanti Musei e siti archeologici del territorio sulcitano, come la Necropoli a Domus de Janas di Cannas di Sotto, il Parco Archeologico di Monte Sirai, il Museo Archeologico di Villa Sulcis e il Museo dei Paleoambienti Sulcitani E.A Martel; i gioielli dell’archeologia industriale (Grande Miniera di Serbariu, Museo del Carbone CICC, Pozzo Castoldi a Bacu Abis) e dell’architettura razionalista che caratterizza la Città e le frazioni (percorsi CIAM, Torre Civica, Dopolavoro centrale, Quartiere Lotto B e Dopolavoro, Piazza Venezia a Cortoghiana). Anche quest’anno sarà possibile percorrere la Città di fondazione sul trenino turistico. L’edizione 2013 offrirà alcune importanti novità come la visita guidata ai percorsi del CIAM (Carbonia Itinerari di Architettura Moderna), un itinerario urbano che trasforma Carbonia in un museo diffuso, a cielo aperto; le escursioni naturalistiche verso il Monte Leone, in compagnia dei gruppi Scout di Carbonia, per ammirare un meraviglioso percorso, che attraversa le nostre bellezze ambientali, e un panorama eccezionale, che abbraccia l’intera Città sino ad arrivare al mare; lo Stadio Comunale che racconterà la storia delle attività sportive cittadine a partire dagli anni ‘40. Quest’anno sarà visitabile anche l’area archeologica del Nuraghe Sirai che, grazie alle recenti scoperte (l’officina del vetro), offre un quadro di importanza internazionale sulla relazione culturale tra Sardi e Fenici. I monumenti saranno visitabili gratuitamente, il pomeriggio di sabato 18 maggio, dalle ore 16.00 alle ore 20.00 e la domenica dalle ore 9.00 alle ore 13.00 e dalle ore 16.00 alle ore 20.00. Per la visita ai siti si consigliano abbigliamento e scarpe comode. Le visite alle chiese saranno sospese durante le funzioni religiose. L’organizzazione di Monumenti Aperti è curata dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Carbonia, in collaborazione con la Soprintendenza per i beni Archeologici per le province di Cagliari e Oristano, l’ATI IFRAS, le associazioni e le scuole della Città. Il coordinamento regionale della rete di Monumenti Aperti è affidato all’Associazione culturale Imago Mundi. Comune di Domusnovas Provincia di Carbonia Iglesias P.zza Caduti di Nassirya, 1 - Tel. 0781 70771 - Fax 0781 72368 SINDACO 0781.887811 (Prov. Carbonia Iglesias) Vice SINDACO 0781.887828 UFFICIO TURISMO SERVIZI SOCIALI SPORT SPETTACOLO 0781.887813 UFFICIO ASSESSORI 0781.887827 CALASETTA - Piazza Belly - Centralino - 0781.88780 www.comune.calasetta.ca.it COMUNE DI CARLOFORTE Sede Comunale: Via Garibaldi, 72 - 09014 - Tel. 0781.8589200 Fax 0781.855808 Sito Ufficiale del Comune (official website): www.comune.carloforte.ca.it GCS srl - Sa Stoia - 09016 Iglesias (CI) - Tel. 0039.0781.260031 - 260074 Fax 0039.0781.260765 www.maredigrano.com - [email protected] - [email protected] 8 Realtà Locale numero 628 del 9 Maggio 2013 INPS – GESTIONE EX INPDAP COMUNE DI NARCAO AGEVOLAZIONI PER ASSISTENZA ANZIANI PENSIONATI NON AUTOSUFFICIENTI PROV. CARBONIA – IGLESIAS L’INPS - Gestione Ex Inpdap ha, tra i propri scopi istituzionali, l’erogazione di prestazioni sociali in favore dei dipendenti e dei pensionati pubblici e dei loro familiari. Le attività sono finanziate dal Fondo Credito e attività sociali, alimentato dal prelievo, obbligatorio, dello 0,35 %, sulle retribuzioni del personale in servizio. Dal 2001, gli Organi di Governo e Indirizzo dell’Istituto hanno definito, tra le politiche d’intervento in favore dei propri utenti, azioni a favore di soggetti NON auto sufficienti, in particolare a sostegno delle persone anziane anche con riguardo ad azioni di prevenzione della non auto sufficienza e del decadimento cognitivo. Di fatto, si era rilevato come i pensionati della Gestione Ex Inpdap appartenessero alla categoria dei cosiddetti “Né/Né”, né troppo poveri per accedere ai servizi pubblici, né troppo abbienti per poter sostenere economicamente interventi privati di assistenza. Sulla base di tali premesse, gli obiettivi e il significato sociale dell’intervento da parte dell’Istituto, hanno maturato, nel corso degli anni, una dimensione qualitativa piuttosto che quantitativa che potesse andare oltre il beneficio diretto goduto dall’utente, sostenendo proposte progettuali innovative, sostenibili e trasferibili nell’ambito delle politiche di welfare nazionali, in favore della NON auto sufficienza. L’Avviso Home Care Premium 2012 che segue quelli degli anni 2010 e 2011, propone, ai soggetti competenti sul territorio, l’adesione a una forma d’intervento “mista” che prevede il coinvolgimento diretto, sinergico e attivo della famiglia, dell’amministrazione pubblica, dell’Istituto e delle risorse sociali del cosiddetto “terzo settore”. Il modello proposto “aggrega” le migliori esperienze maturate sul territorio, anche attraverso i precedenti avvisi Home Care Premium, formando un “puzzle” gestionale di elementi concreti e applicati, di cui si propone il trasferimento anche alle altre realtà territoriali. Il Progetto Home Care Premium 2012 si pone l’obiettivo di attuare e sostenere finanziariamente percorsi funzionalmente ed economicamente sostenibili, anche sulla base dei parametri strutturanti il sistema economico e socio demografico nazionale: risorse finanziarie limitate, crescita del bisogno a seguito dell’invecchiamento della popolazione, evoluzione delle strutture familiari e sociali di base. Il Modello Proposto rappresenta l’elaborazione delle positive esperienze rilevate durante la gestione dei progetti finanziati con i precedenti Avvisi, capitalizzandone le migliori pratiche. Il presente Avviso 2012 rappresenta un costante e continuativo “work in progress” che nel futuro modificherà ulteriormente la propria struttura alla ricerca di un modello di eccellenza nelle politiche sociali in favore dell’assistenza domiciliare a soggetti NON auto sufficienti. Le Pre- stazioni afferenti il Progetto L’intervento progettuale, per previsioni istituzionali, normative e regolamentari, deve necessariamente riferirsi a prestazioni e interventi, economici e di servizio, afferenti esclusivamente la sfera socio assistenziale di supporto alla Non auto sufficienza e allo stato di fragilità anche in un ottica di prevenzione, pur cogliendone l’eventuale necessaria integrazione con la sfera sanitaria. Tra le differenti modalità di intervento a supporto della NON auto sufficienza e fragilità si è scelto, sin dall’Avviso 2010, di investire le risorse economiche dell’Istituto nell’assistenza domiciliare, rappresentando il modello che meglio coniuga il binomio “sostenibilità – dignità umana”, da cui l’etichetta che identifica il Progetto: Home Care Premium, un contributo “premio” al fine di prendersi cura, a domicilio, delle persone NON auto sufficienti. Il Progetto ha lo scopo non solo di sostenere e definire interventi diretti assistenziali in denaro o natura ma anche la volontà di supportare la comunità degli utenti nell’affrontare, risolvere e gestire le difficoltà connesse alla status di non auto sufficienza proprio o dei propri familiari. Ampio spazio d’intervento a carico dell’Istituto verrà, pertanto, dedicato alle fasi di informazione, consulenza e formazione dei familiari e dei care giver anche eventualmente Non connessi a un effettiva successiva fase di supporto assistenziale diretto e indiretto, da parte delle Pubbliche Amministrazioni e dell’Istituto. Ulteriore sforzo progettuale è orientato alla valutazione delle opportunità di inserimento, installazione ed uso, a domicilio, di dotazioni fisiche e attrezzature (ausili) o di strumenti tecnologici di domotica, atti a ridurre il grado di NON auto sufficienza e il livello di bisogno assistenziale oltre il rischio di degenerazioni ulteriori. Possono proporre l’adesione al Progetto Home Care Premium 2012, attraverso la sottoscrizione del Regolamento in allegato, gli “Ambiti Territoriali Sociali”, così come definiti dall’articolo 8, comma 3, lettera a) della Legge 328/2000. Gli Ambiti Territoriali Sociali o come diversamente localmente nominati e/o costituiti, che propongono l’adesione, devono essere stati definiti e istituiti dalle corrispondenti normative regionali di riferimento. L’Ambito Territoriale Sociale proponente, comunque, Non dovrà avere una popolazione propria residente inferiore ai 30 mila abitanti, come desumibile dal Censimento Generale della Popolazione ISTAT 2011. La domanda di adesione al Progetto HCP 2012 dovrà essere presentata e sottoscritta dal soggetto legalmente competente a rappresentare i Soggetti Proponenti, come sopra definiti, utilizzando esclusivamente lo schema di cui all’allegato, parte integrante del presente Avviso. Il soggetto proponente, laddove già delegato per l’esercizio delle fun- zioni socio assistenziali, potrà richiamare i provvedimenti attestanti l’avvenuta assegnazione delle funzioni. La domanda di adesione deve essere presentata o inviata a mezzo raccomandata A/R ed entro il 30 settembre 2013, alla Direzione Regionale, territorialmente competente, INPS Gestione Ex Inpdap, il cui elenco è disponibile sul sito dell’Istituto, www.inpdap.gov.it, alla sezione “contatti”. Nel Sulcis Iglesiente l’intera organizzazione sarà gestita dai Plus Distretti Socio-Sanitari di Iglesias (capofile per Buggerru, Domusnovas, Fluminimaggiore, Gonnesa, Iglesias, Musei e Villamassargia) e dal Plus Distretto Socio-Sanitario di Carbonia (capofila per Calasetta, Carbonia, Carloforte, Giba, Masainas, Narcao, Nuxis, Perdaxius, Piscinas, Portoscuso, San Giovanni Suergiu, Santadi, Sant’Anna Arresi, Sant’Antioco, Tratalias, Villaperuccio 9. BANDO DI GARA APPALTO, MEDIANTE PROCEDURA APERTA, DEI LAVORI DI SISTEMAZIONE STRADE CENTRO MATRICE BANDO BIDDAS Importo complessivo dell’appalto (compresi oneri per la sicurezza): € 321.869,05 (euro trecentoventunomilaottocentosessantanove/05); oneri per l’attuazione dei piani della sicurezza non soggetti a ribasso: € 3.641,87 (euro tremilaseicentoquarantuno/87). Termine di ricezione delle offerte 24/05/2013 - ore 13:30; Indirizzo: COMUNE DI NARCAO - Piazza Marconi, 09010 Narcao (CI). IL RESP.LE DEL SERVIZIO TECNICO Ing. Gianroberto Cani Via Su Pranu, 12 09010 Santadi (CA) tel. 0781.950127 fax 0781.950012 www.cantinasantadi.it Il settimanale di casa tua Ogni Giovedì in edicola o in abbonamento COSACEM • INGEGNERIA - FORNITURE • ENGINEERING - SUPPLIES • MONTAGGI MECCANICI ED ELETTROSTRUMENTALI • MECHANICAL AND ELECTRICAL INSTRUMENTATION ASSEMBLIES • MANUTENZIONI • MAINTENANCE • GLOBAL SERVICE • GLOBAL SERVICES Costruttori soc. coop. PORTOSCUSO Zona Industriale Strada per Paringianu Tel. +39.0781.510065 - Fax +39.0781.510604 e-mail: [email protected] Realtà Locale numero 628 del 9 Maggio 2013 9 GROTTA DELLE LUMACHE DI BUGGERRU PRESTO APERTA AL PUBBLICO Marco Massa La Provincia ha concesso un contributo di 50.000 euro al Comune di Buggerru per la valorizzazione di beni culturali e turistici. In particolare il contributo servirà per “favorire la valorizzazione culturale e turistica del territorio, ma soprattutto la realizzazione degli interventi volti alla messa in sicurezza e alla valorizzazione della “Grotta delle Lumache” che da anni attende il completamento dei lavori strutturali per essere aperta alla fruizione del pubblico. Sono diversi lustro che detta ca, con gli edifici appartenuti alla società minerarie, diversi dei quali sono stati brillantemente recuperati e destinati a sala museo, teatro, o galleria Henry percorribile in trenino. Tuttavia vi è ancora una peculiarità che buona parte gli stessi abitanti di Buggerru non conoscono, o al massimo sanno dov’è, ma nulla più. Si tratta della grotta carsica “Le Lumache” che si trova a metà pendio della collina che sovrasta l’abitato e per accedere alla quale sono stati realizzati accessi e ingressi. “La Grotta è sita sul fianco sud del Mon- Buggerru - Grotta “Le Lumache” Grotta attende di essere consegnata alla fruizione dei turisti, anche perché, in esclusiva, “Gazzetta del Sulcis Iglesiente” ne aveva fatto conoscere in anticipo le sue originalità e l’unicità delle concrezioni. Invece, mentre da una parte si cercava disperatamente di motivare nuove correnti turistiche, dall’altra si perdeva del prezioso tempo a non presentare i gioielli di famiglia, molti dei quali sono noti solo agli addetti ai lavori. Tutti conoscono le preziosità che Buggerru può offrire col suo mare e le sue spiagge, col patrimonio minerario recuperato alla fruizioni turisti- Buggerru - Lumache fossilizzate te Rosmarino ad una quota di 220 metri s.l.m. a breve distanza dalla strada che conduce agli ex cantieri minerari di “Nanni Frau” e quindi vicinissimo al paese”. Qualche tempo addietro la grotta era stata aperta al pubblico, ma poi qualcosa non deve aver funzionato a dovere al punto che essa è stata nuovamente chiusa. Allo stato delle cosa una corazzata porta in ferro impedisce la fruizione di questo spettacolo naturale, dove concrezioni di vario genere, comprese aragoniti, restano come un tesoro custodito in cassaforte. Altrove questo genere di ca- vità vengono aperte al pubblico perché il turista abbia la possibilità di ammirare il proscenio naturalistico dove scenari irreali, si uniscono a giochi di stalattiti o stalagmiti, e dove, soprattutto le grotte ancora vive come “Le Lumache”, il gioco delle infiltrazioni d’acqua continua il suo lento cesello artistico. “Sono presenti in successione: grandi colate, imponenti edifici colonnari, drappeggi di dimensioni ragguardevoli ed una selva di stalattiti e stalagmiti alcune delle quali crollate a causa degli ultimi eventi tettonici interessanti la zona (qualche decina di migliaia di anni fa!). Sulla parete di sinistra, si sviluppa una serie di piccoli condotti, di origine squisitamente freatica, che rivestono una certa importanza per concrezioni aragonitiche. Alla sommità del vasto ambiente sopra descritto, si ha una notevole riduzione delle dimensioni e una rotazione di direzione con direttrice sud; questa parte è costituita da una media sequenza di gallerie a sezione ellissoidale (chiara l’origine freatica) che si sviluppano prima in leggera discesa, poi in risalita costante Anni fa, era stato detto, che sarebbe stato bene tenere ancora chiusa questa grotta per studiarne la tollerabilità dell’impatto che i visitatori avrebbero creato. Una squadra di geologi e di esperti naturalisti aveva sistemato sofisticate apparecchiature per rilevare i dati di umidità stagionale, di ricambio dell’aria, di possibile alterazione della geomorfologia della grotta. Ora, però, a distanza di anni, questi rilievi sono stati completati e la Regione dovrebbe, Comune d’intesa, dare l’autorizzazione all’apertura di questa preziosità per Buggerru. A nessuno può sfuggire che questa nuova attrattiva andrebbe a costituire, assieme al mare, alle spiagge, alla Galleria Henry ed altro ancora, un nuovo polo d’attrazione visitabile non solo nel periodo estivo. Peraltro c’è da dire che se mai la grotta “Le Lumache” verrà tenuta aperta, mai potrà essere registrato il reale impatto che i visitatori produrrebbero sull’ecosistema interno. Vantaggio con le visite di turisti e curiosi locali. Ora l’intervento finanziario della Provincia dovrebbe dare l’ultima spallata per consentire l’apertura della “Grotta delle Lumache”. Buggerru - Grotta “Le Lumache” CI VUOLE IMPEGNO A RIPOPOLARE I PAESI SARDI E FERMARE L’EMORRAGIA DALLE CAMPAGNE “SADALI: SE VIENI A VIVERE QUI, IL COMUNE TI PAGA” Piccolo è bello. O, a volte, anche meglio. Nonostante la mancanza di risorse, sembra che i piccoli paesi italiani reagiscano alla crisi con una dose di creatività che ai Comuni più grandi spesso manca. Un caso esemplare è Sadali, un villaggio dell’entroterra sardo, in provincia di Cagliari, che conta poco più di 900 abitanti. Per contrastare il problema dello spopolamento l’amministrazione locale si è inventata un sistema originale: pagare le giovani coppie per trasferirsi stabilmente nel paese. L’offerta messa a punto dalla giunta prevede l’erogazione di buoni spesa di 200 euro al mese, per due anni, destinati alle famiglie che scelgono di spostare la propria residenza a Sadali. Il Comune da cui ci si muove però deve avere più di tremila abitanti, altrimenti si rischia di ripopolare un villaggio e di abbandonarne un altro. L’iniziativa ha preso avvio a fine 2010 e ha permesso alla popolazione del piccolo centro della Sardegna di passare da 928 a 958 anime. «Per un paese come il nostro, che si è spopolato ininterrottamente dagli anni ’60 in poi, una trentina di persone in più in pochi anni sono un successo: equivalgono più o meno a un incremento del tre per cento», esulta il sindaco Romina Mura, che alle ultime elezioni politiche è anche diventata deputata nelle file del Pd. «I bonus nominativi che offriamo – aggiunge la prima cittadina – consentono di usufruire sia di beni che di servizi e non sono spendibili al di fuori del territorio comunale: una boccata d’ossigeno per l’economia del posto. Il meccanismo è semplice: i commercianti che ricevono i ticket possono farseli rimborsare in Comune. E anche i sadalesi, che sono i finanziatori di questo progetto (usiamo fondi del bilancio comunale) sono per lo più soddisfatti perché sanno che i soldi erogati restano sul posto e che in questo modo non vivranno in un paese fantasma». I neoresidenti di Sadali hanno un identikit preciso. Si tratta di ragazzi con età compresa tra i 25 e 40 anni, sposati, livello di istruzione medio-alto, con esperienze professionali che vanno dall’artigianato all’agricoltura e desiderosi – osserva il sindaco – «di mettersi in discussione e di rimettere le mani nella terra: non a caso, molti di loro stanno riportando a nuovo vigore gli orti abbandonati della zona». Chi si trasferisce nel piccolo centro sardo fa una scelta di vita, insomma. Come quella che Sadali vogliono fare Andrea Possenti e sua moglie Elena, due 28enni di Cagliari, che hanno in mente da un anno di prendere la residenza a Sadali e cercano di coinvolgere nel progetto anche altre coppie con il loro blog Ripopola Sadali: (blog.libero.it/ripopolasadali/). «Noi vogliamo cogliere l’occasione dei bonus per trasferirci lì e risvegliare il paese organizzando attività culturali e iniziative legate all’ecosostenibilità», spiega Andrea, che fa il grafico pubblicitario ed è diventato papà da pochi giorni. «Finora ci sono state circa duecento persone che si sono interessate a questo progetto. Ma tranne quattro famiglie “pioniere” che già si sono spostate, l’idea non è ancora andata in porto. Primo perché sembra non ci siano molte case in affitto. E secondo perché nel villaggio non c’è ancora il clima ideale: una parte dei residenti teme che andiamo lì per stravolgere tutto. Noi invece vogliamo solo arricchire quella comunità. Speriamo di farcela», dice. A San Giovanni d’Asso, un borgo di 900 abitanti vicino a Siena che vive di turismo, l’amministrazione ha promosso nel 2011 un esperimento simile a quello di Sadali: 300 euro di contributo affitto per dodici mesi a chi decide di trasferire la residenza. «È stato un bando una tantum però», precisa il sindaco Michele Boscagli. «Non l’abbiamo rinnovato per mancanza di fon- Sadali di». «Le domande sono state una quarantina, ma a oggi si è trasferita una sola famiglia: tutte ci chiedevano anche un lavoro. In questo periodo di crisi, se non si offre anche un’occupazione, le iniziative del genere rischiano di essere non abbastanza efficaci». Dare un impiego, quindi. Più o meno quello che ha fatto il Comune di Quiliano, in provincia di Savona, che ha deciso di affidare in concessione gratuita alcuni terreni da coltivare. «Nel campo ci sono alcune piante tipiche del posto, come l’albicocco, e la persona che si aggiudica il bando dovrà curare la raccolta dei frutti e fare manutenzione: se non è un vero e proprio lavoro, poco ci manca», dice il primo cittadino Alberto Ferrando. L’idea, nel piccolo, ricalca l’operazione della Chiesa ortodossa in Grecia, che nel 2012 ha messo a disposizione appezzamenti di terreno per le famiglie più colpite dalla recessione. Il sindaco spiega però che l’amministrazione non si è ispirata a nessun caso particolare: «Gli enti locali devono fare sempre di necessità virtù. Le morse del patto di stabilità interno non ci permettono di avere abbastanza risorse per sostenere il reddito di chi è più in difficoltà. E così, soprattutto nelle realtà più piccole, bisogna usare tanta fantasia». *Tottus in pari 10 All’ingresso del paese di Domusnovas, lungo la strada che conduce ad Iglesias nei pressi dell’attuale rifornitore di carburanti, è presente una biforcazione che permettere di giungere al nuraghe S’Omu ‘e S’Orcu”; esso sorge in una vasta area semipianeggiante ai piedi del Monte Marganai, ed esattamente nella parte finale di esso verso la piana del Cixerri, rappresentato dalle falde di “Punta Perd’e Cerbu”. Nell’area circostante sono presenti altri siti di indubbio interesse che contribuiscono alla valorizzazione di questa zona la quale anche solamente con la “Grotta di San Giovanni” ed il citato nuraghe acquisisce un grosso interesse storico-naturalistico. L’edificio nuragico è costituito da una torre originaria inclusa in un bastione trilobato e da un’antemurale pentalobato. Attorno sono presenti resti murari che evidenziano la presenza di un villaggio contiguo al nuraghe. Il mastio di pianta circolare ( circa 9,00 m. di diametro) presenta un’altezza massima residua di 4,50 m. La muratura è realizzata con filari orizzontali irregolari costituiti da blocchi calcarei di grandi e medie dimensioni. L’ingresso della torre è parzialmente interrato ma si può osservare un bellissimo architrave esposto a sud. Il retrostante corridoio di accesso alla camera lungo 2,00 m. e largo 1,00 m. , presenta pareti aggettanti e chiusura a lastroni. Nella parete del corridoio si apre la porta della scala d’andito ostruita nel fondo da materiale di crollo. La camera ha forma ellittica Chiesa San Giovanni Realtà Locale numero 628 del 9 Maggio 2013 DAL NURAGHE “S’OMU E S’ORCU” DI DOMUSNOVAS AL TERRITORIO DELLA VALLE DEL RIO SAN GIOVANNI Roberto Curreli - Luciano Cuccu (3,80x2,40 m.) e un’altezza residua di 5,00 m. Sulla parete destra del vano si osservano due nicchie distanti tra loro circa un metro. Il mastio è cinto da un bastione lungo 17 m.con un’altezza residua di 7,00 m. Nel bastione sono presenti due cortine non comunicanti, con ingressi indipendenti. Le torri di cinta presentano un’altezza massima di circa 4,00 m. Il nuraghe è considerato uno dei più grandi esempi di costruzioni nuragiche, ed è datato al 16001000 a.C. Lungo le pendici del monte Marganai , oltre al nuraghe “S’Omu ‘e S’Orcu” sono presenti diversi altri nuraghi e altre strutture di interesse archeologico oltre ad una miriade di cavità naturali abitate dall’uomo preistorico fin dal Neolitico ed il Centro Iglesiente Studi Speleo Archeologici (C.I.S.S.A.) sta effettuando il censimento di questi beni per portare a conoscenza aspetti degrado, nonostante si praticasse annualmente con forte ri- ancora sconosciuti delle civiltà che si sono avvicendate in questo territorio. Proseguendo lungo la strada asfaltata e costeggiando l’abitato ci si tiene sempre sul lato sinistro del rio San Giovanni per giungere fino alla chiesetta campestre dedicata a San Giovanni Battista. Questa da documenti esistenti, nel 1800 veniva riportata nelle carte come rudere , perché probabilmente era in forte stato di chiamo di fedeli anche da luoghi lontani l’antica festività di San Giovanni Battista. Inoltre era ancora ben visibile l’antichissima chiesetta, dedicata allo stesso santo, situata all’interno della grotta omonima in vicinanza dell’ingresso nord, di cui ancora oggi si possono osservare i resti parziali delle fondazioni. Lungo questo percorso stradale, sul lato sinistro è presente l’area di Punta Per- d’e Cerbu di quota 514 metri le cui belle pareti verticali sono utilizzate dagli appassionati per praticare free-climbing o arrampicata libera. Vi si giunge tramite una strada sterrata in risalita alla fine della quale si cammina lungo un percorso semipianeggiante attraversando un piccolo tratto interessato da detriti. E’ appunto qui che sor- vie con diversi gradi di difficoltà: tra esse “La caviglia che mi stressa”, “Risveglio dal letargo” e “Tortura cinese”. Da questo luogo si gode un’ ottima visuale sulle “Grotte di San Giovanni” le cui pareti degli ingressi e le adiacenti falesie sono utilizzate tutto l’anno come palestra degli sport di arrampicata; Nel 2009 il noto ge “Castilandia”, una stupenda parete di roccia calcarea nella quale sono state aperte diverse “climber” della Repubblica Ceca Adam Ondra ha scalato nella grotta la via“Super Marina”, gradandola tra le più difficili vie d’arrampicata da lui percorse e quindi tra gli itinerari più duri al mondo. Dalla cima “Perd’e Cerbu” è ben visibile la ferita inferta alla montagna poco prima di giungere alla grotta di San Giovanni lungo la strada che costeggia a destra del fiume, con lavori di cava di materiale inerte che ha causato danni irreparabili all’ambiente. Nelle vicinanze di “Castilandia” è anche presente la voragine “Sa Fossa de Perd’e Cerbu” che sprofonda per 96 m. con uno sviluppo di 404 m. In prossimità della chiesa sono presenti il “Grottone di “Su Pertusu” e la “Grotta di Su Pertuseddu” nei quali sono stati rinvenuti dei manufatti appartenenti al Neolitico (raschiatoi in selce e ossidiana, asce, altri frammenti di ossidiana, microliti) e quindi importantissimi per la conoscenza delle culture che si sono succedute in quest’area del Marganai. Lungo il corso del fiume era attiva fino a qualche tempo fa una cartiera oggi non più funzionante. La prima struttura risale al 1833 e le vecchie documentazioni dicono che “la prima attività industriale che entrò in funzione a pieno regime nel territorio di Domusnovas fu la cartiera voluta da Carlo Pilo Boyl nel 1833 che lavorò diversi decenni con ottimi profitti, ma dovette subire parecchie interruzioni a causa della malaria che non permetteva il lavoro estivo ed alcune calamità che la danneggiarono” La costruzione di questa fabbrica fu fortemente osteggiata dalla popolazione per l’inquinamento del fiume non esistendo l’acquedotto. Nel 1836, ricorda lo Spano (Note all’itinerario dell’Isola di Sardegna del Lamarmora) “un furioso turbine smantellò questo edifizio e vi perirono 5 lavoranti. Il vento trasportò la carta sino alle montagne di Gonos Fanadiga”. Come riportato da R. L. Costa e E.Canavera, nel libro “Domusnovas dalle origini al ‘900”, a metà dell’Ottocento, la cartiera fu acquistata dal conte Beltrami che la trasformò in una fonderia, provocando anch’essa non pochi problemi di inquinamento del fiume, tanto da indurre il Consiglio Comunale ad imporre al conte Pietro Beltrami a proprie spese la costruzione di un acquedotto dalla sorgente della grotta alla periferia nord del paese. Intorno al 1864 l’impianto divenne proprietà del Cavalier Semenza ma non fu reso attivo. Questa fu tenuta dal Semenza fino agli ultimi decenni del secolo, quando passò nelle mani del Sig. Bernardo Fabbricotti. Dall’inizio del XX secolo fu acquistata dalla Ditta Lotti e C. che la riattivò ottenendo grossi risultati produttivi (nel 1913 nella cartiera lavoravano 34 operai) e da allora questo stabilimento non smise più di produrre con alti e bassi fino ai giorni nostri. Lungo il corso del rio San Giovanni erano presenti diversi mulini idraulici, nei quali erano macinate le granaglie del territorio e quelli dei comuni vicini; le date di costruzione risalgono a periodi antecedenti al 1800, ciò si presume dal fatto che già i Pisani e gli Aragonesi-Spagnoli solevano macinare il grano nei mulini che quindi costruivano nei loro territori. L’area comunale di Domusnovas come quella dei comuni vicini, ricchissima di beni storico-archeologici e naturalistici contribuisce in modo non indifferente a potenziare l’inestimabile ricchezza del SulcisIglesiente. Realtà Locale numero 628 del 9 Maggio 2013 INAUGURATO A CAGLIARI IL CENTRO DI MOBILITA’ REGIONALE GIOVANILE 11 IGLESIAS CASA “EMMAUS” HA CELEBRATO 25 ANNI D’ATTIVITA’ CON I TOSSICODIPENDENTI Marco Massa Inaugurato il Centro regionale per la mobilità giovanile MOVE (mobilità opportunità e volontariato in Europa) che rappresenta una novità assoluta a livello nazionale, oltre ad essere uno dei pochi esempi di servizio integrato in ambito europeo. L’iniziativa è stata illustrata da Stefano Tunis, direttore dell’Agenzia regionale per il lavoro e da Paolo Di Caro, direttore dell’Agenzia Nazionale per i Giovani, assieme agli assessori regionali del Lavoro, Mariano Contu, e della Pubblica Istruzione, Sergio Milia. “L’obiettivo principale - hanno spiegato Tunis e Di Caro è offrire percorsi di istruzione, di lavoro e di volontariato all’estero ai giovani con minori opportunità e a rischio di esclusione sociale”. “L’inaugurazione del Move - ha detto l’assessore Contu - è per noi un momento molto importante perché si tratta del primo centro per la mobilita giovanile aperto in Italia. E’indispensabile per i nostri giovani confrontarsi con altre realtà poiché molto abbiamo da imparare da paesi come la Germania, dove i percorsi di formazione hanno avuto un grande successo. Lo dimostrano i dati relativi all’occupazione: in Germania la disoccupazione giovanile è sotto l’8 per cento, mentre in Italia si attesta intorno al 30 per cento”. L’offerta dei servizi nasce proprio dalla volontà di sperimentare azioni innovati- ve per dare risposta al preoccupante fenomeno della disoccupazione giovanile, partendo dalla consapevolezza che i programmi di mobilità e di finanziamento comunitario rappresentano una reale opportunità. A livello europeo sono circa 7,5 milioni i cittadini che, tra i 15 e i 24 anni, non studiano, non lavorano e non si formano. I numerosi studi condotti sul tema confermano che la mobilità per l’apprendimento accresce del 50% la possibilità di trovare un’occupazione. “Il centro ha ribadito l’assessore Milia è un’occasione preziosa per le nuove generazioni che possono confrontarsi con le altre culture e diventare così sempre più competitive. L’interscambio è la base per l’acquisizione di competenze spendibili in Europa e nel resto del mondo”. Come ha precisato il direttore dell’Agenzia regionale, Stefano Tunis, “tutte le esperienze acquisite e certificate saranno inserite, al rientro, in un passaporto europeo delle competenze spendibile nel territorio comunitario”. La struttura si rivolge prioritariamente ai giovani, anche senza titolo di studio, che parteciperanno ad azioni individuali o di gruppo. Potranno beneficiare dei servizi anche le scuole, le università, gli enti locali, le imprese e associazioni datoriali, le associazioni e gli enti di formazione professionale. Ospitato nei locali dell’Agen- zia, in Via Is Mirrionis 195 a Cagliari, il Centro offrirà servizi che saranno fruibili recandosi di persona e operativi a partire dalle prossime settimane. Le attività saranno promosse attraverso uno specifico sito internet, in fase di ultimazione, e i principali social network (Facebook, twitter). Tra le azioni che andranno a regime nei prossimi mesi di maggio e giugno sono previste in particolare: informazione (attività di sportello, newsletter e totem multimediali), orientamento (consulenze individuali e di gruppo, promozione di opportunità di stage), volontariato e impresa all’estero (anche al di fuori dell’Unione Europea), formazione linguistica e interculturale, affiancamento alla preparazione di un percorso formativo all’estero (assistenza alla ricerca della scuola, ente, azienda all’estero, ricerca delle soluzioni logistiche, assicurative ecc), assistenza durante il periodo di soggiorno all’estero, accoglienza al rientro, valutazione del raggiungimento degli obiettivi formativi. Sarà l’Unione Europea a fornire le risorse finanziarie, attraverso i programmi dedicati alla mobilità giovanile, che necessiteranno di essere integrate dal Fondo Sociale Europeo attualmente in fase di elaborazione per il quadro di programmazione 20142020. QUARTA EDIZIONE “ORA ET LABORATORIO” NEL MONASTERO DI SAN PIETRO DI SORRES Dal 18 al 20 ottobre nel Monastero Benedettino di San Pietro di Sorres (Borutta - Sassari), “Ora et laboratorio”: laboratorio di comunicazione a ritmo di silenzio e preghiera. La tecnologia offre oggi tante possibilità per restare in contatto con amici, conoscenti, colleghi… ma siamo davvero capaci di comunicare? Sappiamo ancora ascoltare? E quanto è importante riscoprire il Silenzio in un mondo frenetico e sempre di corsa? Ora et laboratorio è un’esperienza di comunicazione perfettamente integrata nella vita del monastero. Il Labora (lavoro) che scandisce le giornate dei monaci benedettini diventa, nella proposta, laboratorio di comunicazione: lezioni teorico-pratiche durante le quali i partecipanti si confronteranno con la loro capacità di ascolto e comunicazione. La tre giorni, introdotta dal Rev.mo padre Antonio Musi, Abate di San Pietro di Sorres, sarà guidata da Seàn Patrick Lovett, docente di comunicazione alla Pontificia Università Gregoriana, direttore della sezione inglese della Radio Vaticana. L’iniziativa è aperta a tutti coloro che vogliano fare esperienza di un silenzio che parla, fino ad un massimo di 20 partecipanti. La comunicazione non è un qualcosa per addetti ai lavori, ma è caratteristica fondante dell’essere persona. Ora et laboratorio è organizzato da MEDIANTE – associazione di promozione sociale, in collaborazione con Libreria Paoline di Cagliari e Sardegna Alternattiva. Casa Emmaus Venticinque anni a fianco di chi, più debole, ha saputo dimostrare di volersi riscattare e rientrare in società. Venticinque anni d’attività di Casa Emmaus, ai piedi del Marganai, hanno significato questo: a fianco di chi, nei momenti di debolezza, si è lasciato trascinare nel tunnel della droga, però a un certo punto ha avuto un momento di lucido ripensamento e si è reso disponibile a farsi aiutare per riuscirne. Ebbene, venticinque anni di Casa Emmaus non sono passati inosservati o nel chiuso della Comunità. A parte i gruppi, i familiari e i volontari che non hanno mai fatto mancare l’affetto vicino ai circa trenta ragazzi che solitamente dimorano in questo centro di terapia antidroga, la più bella e significativa testimonianza è arrivata dagli ex di Emmaus arrivati persino dal Continente, qualcuno con la famiglia e i figli, per confermare il proprio “grazie” agli operatori e lo stimolante “coraggio” a quanti stanno tentando la strada del riscatto in questo momento. Il 25 aprile scorso, alla festa di ri- correnza del venticinquesimo anniversario del Centro non è voluto mancare neppure il Vescovo mons. Giovanni Paolo Zedda che ha avuto parole di grande apprezzamento e di stima per quanti operano in questa realtà, dove la giornata è scandita da piccole ma basilari cose: lavoro manuale (cucina, pulizia area comune, serre, piccoli animali, coltivazioni di ortaggi a campo aperto, manutenzioni, tutto per l’autosufficienza), verifica personale o di gruppo, sport, visite specialistiche medicopsico-sociologiche. Concetti che il Vescovo ha ripetuto durante la Messa. Migliaia di giovani sono passati per Emmaus, in venticinque anni. Ancora oggi la struttura ha in essere una convenzione col Ministero di Grazia e Giustizia per l’accoglienza di soggetti sottoposti alla misura degli arresti domiciliari, è sempre stata aperta, dando ospitalità e aiuto a chiunque ne abbia manifestato l’esigenza. Ad “inventare” “Casa Emmaus” è stato Nico Grillo, professore di Filosofia nei Licei di Iglesias, il quale, im- battendosi nella realtà della tossicodipendenza e del disagio, ospitò inizialmente dei giovani in casa sua, quindi decise di fare qualcosa in un suo terreno, ai piedi del Marganai. Così nacque il primo embrione di “Emmaus” che oggi, a distanza di un quarto di secolo, dispone di un centro di “prima accoglienza” e di locali per una trentina di ospiti. Molti degli ospiti di Emmaus sono rientrati a casa recuperati e si sono formati una loro famiglia, dedicandosi seriamente anche al lavoro, ha spiegato la Direttrice Giovanna Grillo. Il nostro compito, però, ha spiegato ancora, non è quello di perseguire per forza il risultato del recupero. Molti tornano nella strada precedente. Però, è già qualcosa che essi abbiano vissuto un periodo della tormentata esistenza, in un ambiente che ha mostrato di saperli aiutare. Sanno anche che in ogni momento possono venire per consultarci”. Attualmente Emmaus è presieduta da Fernando Nonnis che dedica tutto il suo tempo disponibile a questo servizio. SUSANNA LAVAZZA HA PRESENTATO CHIARA VIGO E IL BISSO Domenica 14 aprile scorso, nel Centro Congressi del THotel di Cagliari, Chiara Vigo ha mostrato, davanti ad un curioso pubblico, come si lavora la preziosa fibra tratta dalla Pinna Nobilis (il più grande bivalve del Mediterraneo) e ha dialogato con il pubblico. Nel contempo è stato presentato l’ebook illustrato “Dal buio alla luce, il bisso marino e Chiara Vigo” di Susanna Lavazza - la prima biografia artistica del Maestro di bisso Chiara Vigo – Ed è stato proiettato un bellissimo documentario della tv svizzera sulla “seta del mare” che ai tempi della Bibbia usavano solo sacerdoti e re. L’appuntamento, dal 12 al 21 aprile e sempre negli spazi del THotel, è stato preceduto da una mostra (rimasta aperta per diversi giorni) di immagini del fotografo Roberto Rossi, di Carbonia, che illustravano alcuni momenti dell’attività del Maestro di bisso, che ha ereditato questo patrimonio dalla nonna. Commendatore della Repubblica Italiana, candidata Patrimonio immateriale dell’Umanità dall’Unesco, oggetto di 10 tesi di laurea, Chiara Vigo, 58 anni, di Sant’Antioco, è l’unica persona che lavora ancora questo prezioso filato secondo la tradizione che arriva dalla Mesopotamia, dai Caldei. Una sacerdotessa che segue riti antichissimi ed esprime nella sua parte esoterica la millenaria cultura che ha attraversato il Mediterraneo. Una tradizione, quella della lavorazione del Bisso, che si tramanda da 23 generazioni. Una maestria che si esprime in opere custodite nei più importanti musei: dal Louvre al Pigorini di Roma all’Etnografico di Basilea. Anche perché il bisso non si vende e non si compra: si può solo donare o ricevere. 12 Realtà Locale numero 628 del 9 Maggio 2013 TURISMO: LA SINDROME DELLA STAFFETTA Beppe Tassone Potremmo definirla “sindrome della staffetta”, una sorta di “condanna” a perdere dopo che si è condotto per tre quarti la gara in testa, ma con l’ultimo atleta che non ce la fa a mantenere il ritmo, appare demotivato e fuori allenamento e manda all’aria il lavoro dei suoi tre compagni di ventura. Il turismo in Italia da tempo soffre di questa sindrome: i fondamentali ci sono tutti, gli elementi di successo, la fantasia, l’imprenditorialità ed il lavoro non mancano, ma alla fine il risultato atteso non giunge perché è la sintesi che viene meno. Manca quel “sistema”, quella capacità di visione in avanti che consenta di mettere insieme tutti gli elementi, di omogeneizzarli, di unirli in uno sforzo comune e di consentire di raggiungere risultati che sarebbero a portata di mano. Giocano tanti elementi: la mancanza di concorrenza, la difficoltà crescente a fare impresa, l’assenza di un coordinamento che offra l’indispensabile sostegno del territorio alle iniziative ed anche un’inspiegabile difficoltà ad aprire alle nuove tecnologie, l’informatica su tutte. In tempi di telefoni ultramoderni, di capacità in qualunque momento di riuscire a rapportarsi col territorio, si contano sulle dita di una mano le realtà che hanno saputo aprirsi veramente a questo moderno che ormai è l’oggi che stiamo vivendo. “E’ capitato nei giorni scorsi, ha spiegato un turista, di trovarsi in una grossa città turistica europea: col telefono e con le applicazioni, si è riusciti praticamente a fare tutto, dal conoscere l’ora del passaggio dell’autobus a verificare l’apertura dei musei e a prenotare alcuni ingressi. Ho pensato ai nostri musei chiusi per mancanza di fondi, alle difficoltà nei trasporti, all’assenza del settore pubblico che anche in questo settore avrebbe dovuto fungere da traino, veicolando le “poche” risorse disponibili, senza sprecarle in improbabili depliant o in altrettante promozio- ne destinate al massimo a consentire qualche trasferta fuori dalle mura di casa”. La rivoluzione del turismo in Italia dovrabbe partire da qui, dalla determinazione ad aprire spazi nuovi chiedendo al settore pubblico di intervenire nel campo che gli è proprio, quella della modernizzazione e del miglioramento tecnologico della vita. L’ultimo atleta, quello che fa perdere una corsa ormai vinta, ha diversi nomi, ma un unico comune denominatore: si chiama stanchezza, improvvisazione, mancanza di fantasia, assenza d’entusiasmo, lassismo, difficoltà a comprendere i cambiamenti, scarsa propensione alla ricerca del nuovo. E dire che sono anni ormai che l’Europa spinge nella direzione dei sistemi turistici integrati e che in diversi Stati s’investe nella modernizzazione. Da noi tutto scivola, come se una patina di sapone fosse stata spalmata su un piano discendente e i risultati si vedono. Ora occorre trovare, e velocemente, il quarto atleta: quello che consenta di finire in testa la gara, di restituire ottimismo e di riprendere un percorso virtuoso. Non è facile, ma non è assolutamente impossibile: dalla parte di chi ci crede vi sono il territorio, la sua gente migliore, tanti giovani e un bacino di utenza che da sempre ha nel nostro Paese uno dei proprio principali riferimenti. L’importante è crederci e soprattutto non perdere ulteriore tempo: sul turismo tutto si può fare meno che scherzare, soprattutto in Italia. Buggerru - Percorso trenino Galleria Henry Per le prenotazioni telefonare al servizio visite: tel. 0781.491300 - fax 0781.491395 o via e-mail: [email protected] www.igeaspa.it SPAZIO AGLI EMIGRATI AL CIRCOLO ANGIOY DI MARCHIROLO GLI ULTIMI DUE ROMANZI DI RENATA ASQUER SARDA DI PADRE E DI SENTIMENTI Paolo Pulina Renata Asquer alla presentazione Renata Asquer, di padre cagliaritano, discendente di un’antica famiglia aristocratica sarda, è nata e cresciuta a Varese. Dopo aver insegnato lettere per molti anni, si è dedicata nell’ultimo quindicennio a una intensa attività di scrittura, concretizzando una passione letteraria lungamente vagheggiata. Come se avesse voluto rendersi conto delle difficoltà del nuovo percorso intellettuale, la Asquer ha innanzitutto studiato le vite di due grandi scrittori: ha mandato alle stampe prima, nel 1998, il volume “La triplice anima. Vita di Fausta Cialente” (Interlinea) e poi, nel 2002, “La grande torre. Vita e morte di Dino Buzzati” (Manni). Ha continuato con la raccolta di racconti “Memorie dal labirinto” (Manni, 2002), il racconto lungo “Treni in transito” (Manni, 2004) e il romanzo storico “Le luminarie. Vita di Isabella de Capua Gonzaga” (Besa Editrice, 2005). Per la casa editrice sarda Arkadia ha pubblicato “Soldamore” (2009) e “Dal primo alla zeta” (2011). Di queste due ultime opere, alla presenza dell’autrice, si è parlato, nel pomeriggio di sabato 21 aprile, presso la sede del Circolo sardo “Giommaria Angioy” di Marchirolo (VA), presieduto da Gianfranca Canu, in un incontro posto sotto questa insegna: “Ritorno a Cagliari, Vite e destini, Gioie e dolori”. In effetti, la città di Cagliari occupa un posto importante in entrambe le narrazioni. La scrittrice le qualifica come due distinti “ritorni a Cagliari” in quanto, durante le visite periodiche ai parenti cagliaritani, ha raccolto testimonianze che ha poi “riversato” nelle due opere. In “Soldamore” viene raccontato mezzo secolo di avvenimenti storici a Cagliari (tra il 1912 e il 1945: il primo conflitto mondiale, l’epidemia dell’influenza spagnola, il fascismo, la guerra in Spagna, la seconda Guerra Mondiale, ecc.) attraverso le vicende di una saga familiare: protagonisti sono Francesco Sallinguer, discendente di una famosa casata di origini spagnole, e i suoi affini. Numerose lettere inframmezzano il dipanarsi del romanzo: sono frutto dell’elaborazione creativa dell’autrice ma naturalmente riecheggiano fatti e personaggi reali e sono un intelligente stratagemma narrativo per consentire ai lettori di sentirsi quasi persone di casa, emotivamente trasportati dentro il cerchio delle faccende domestiche (belle e brutte) della famiglia Sallinguer. In “Dal primo alla zeta” Cagliari si offre solo in alcuni scorci memoriali di Betta, che – obbligata a letto dai postumi di una delicata operazione chirurgica che sicuramente le ha tolto dal corpo la presenza di un “ospite” insidioso ma non le ha ridato la certezza che questo non possa ripresentarsi minaccioso – riempie le pagine del suo diario con i ricordi di persone, luoghi ed episodi che l’altalena dei suoi stati d’animo le fa riaffiorare alla mente. Ecco una riflessione di Betta su Cagliari: «E sono sempre sul punto di piangere ripensando a ogni strada, ogni quartiere, piazza, belvedere di Cagliari. Tutti quelli cui sono legati i ricordi e in fondo la mia anima. Mi meraviglia sempre che nella mia mente non risulti mai offuscata la memoria di quei posti. Forse perché me li sogno quasi ogni notte.[…] Per tornare alla mia città, aggiungo che con Laura ci siamo fatte una promessa: andremo assieme a Cagliari appena starò un poco meglio. […] Arrivata sui bastioni, vorrei fermarmi almeno tre ore, là sulla panchina di fronte a tutto quel ben di Dio; da qualsiasi lato uno si gira non sa proprio che paesaggio scegliere: se le montagne in lontananza con le cime sforbiciate dei Sette Fratelli, oppure la costa con il colle di Sant’Elia e la Sella del Diavolo o anche lo stagno, più sotto, dove stazionano gli splendidi fenicotteri rosa e, più oltre, l’immensa piana del Campidano». Eppure, in un discorso di geografia letteraria relativo alla capitale della Sardegna, il primo “ritorno a Cagliari” dell’autrice si ritrova in questi passi della monografia storico-critica dedicata alla Cialente: «Nella caserma dei carabinieri del viale Buoncamino, il belvedere più famoso della città, c’è l’abitazione della famiglia Cialente; nell’alloggio ufficiali, al secondo piano, in una stanza che affaccia sul mare, nasce Fausta, il 29 novembre del 1898. Una ripida e stretta strada conduce al Buoncamino, sempre affollata da gente a piedi e in carrozza; pochi rinunciano all’abitudine quotidiana del passeggio all’ora del tramonto per ammirare, una volta di più, la spettacolare veduta del golfo degli Angeli; oltre la fuga dei bianchissimi, orientali terrazzi, su cui le palme, come enormi ventagli, si chinano al tocco tenace del maestrale (che appartiene a Cagliari proprio quanto la bora a Trieste), la città giunge al mare distendendosi indolente, come una bella odalisca, ad anfiteatro. Oltre, nell’assoluta solitudine, la brughiera, gialla di stoppie, del Campidano, e più lontano ancora la macchia viola o vellutata dei monti con impenetrabili covi abitati da cervi, cinghiali e banditi». Nel suo intervento a Marchirolo la Asquer ha citato la frase di una scrittrice: «Una donna risorge quando un’altra donna ne raccoglie il respiro». In “Dal primo alla zeta” ha voluto dare una seconda vita a una persona cara, ma come causa remota del suo scrivere si riferisce agli aneddoti familiari raccolti a Cagliari (in questo senso dice che questo nuovo romanzo nasce da una costola di “Soldamore”). Cagliari è il luogo concreto ma anche immaginario al quale la protagonista dalla vita avventurosa – che pure ha girato il mondo – si sente indissolubilmente legata. La sua sensibilità sognatrice – ci dice la Asquer – ci trasmette questo messaggio: uno può salvare la propria vita se è capace di affidarsi al potere dell’immaginazione, della creatività. Ai soci del Circolo sardo di Marchirolo la Asquer ha dichiarato la sua “sarditudine”, il senso di appartenenza alla Sardegna in virtù dell’origine del padre e dei suoi forti sentimenti affettivi nei confronti dell’isola. Una curiosità: nel palazzo comunale ristrutturato di Marchirolo in cui ha sede da anni il Circolo sardo erano una volta le aule della scuola media: in quei locali, da giovani studenti universitari, hanno svolto supplenze sia Renata Asquer sia il marito, l’avvocato Giovanni Guerrieri, il quale – agnizione propria di un romanzo, tanto per rimanere in tema – ha ritrovato tra i soci del Circolo presenti all’incontro culturale anche qualche suo lontano allievo. Storia e Personaggi Nella memoria, mia e di milioni di persone, Peppino Fiori è stato impresso dal Tg2, edizione domenicale, ore 13, anni 1976 e successivi. Intendiamoci, ci era ben noto Peppino Fiori, giornalista d’inchiesta, Tvsette, libri di valore e risonanza. Però quello del TG2 domenicale imponeva un rito. Ora di pranzo, tavola imbandita, televisore ben piazzato, Fiori compariva in chiusura del Tg, in tre/quattro minuti ti raccontava il risvolto nascosto di un fatto, guardandoti in faccia. Chiuso il Tg, si apriva L’Altra Domenica di Renzo Arbore, grande della Raitivù d’intrattenimento. Gli studiosi e gli storici della comunicazione segnano il 1976, Rete 2, Tg2 di Barbato e Fiori, inchiesta e intrattenimento pazzesco mai banale, come pietra miliare dell’innovazione in televisione, per linguaggio, verità e apertura. Innovazione in una Italia che era cambiata nel costume, nella cultura, nei diritti, nel pluralismo politico, una primavera che già si immergeva negli anni di piombo. Fiori vicedirettore del Tg2 era più che cinquantenne. Nato a Silanus nel 1923, tappa di uno degli spostamenti della famiglia per ragioni di servizio del padre Antonio, Maresciallo dell’arma dei Carabinieri. Peppino nome vero e registrato, italianizzato in Giuseppe dal direttore di La Stampa, Giulio De Benedetti, intollerante di diminutivi. Ginnasio a Cagliari, luogo sempre nel cuore. Bombardamenti e studio, laurea nel 1945, anni 22. Tesi sul cinema come lui stesso racconta in un saggio a introduzione dei volumi sul Cinema a Cagliari, scritti da Giuseppe Podda, amico d’intelligenza e di cultura. Altro giornalista di vaglia Giuseppe Podda, prodigo di insegnamenti verso tanti della mia generazione. Attaccato a Cagliari al punto da rifiutare ogni proposta di trasferimento alla redazione romana del suo giornale L’Unità, tappa indispensabile per più ampie esperienze. Varcò invece il Tirreno, Peppino Fiori, verso la RAI nazionale, Roma, in residenza stabile con la sua famiglia dal 1970. Alle spalle oltre venti anni di professione, giornalista a L’Unione Sarda, alla redazione sarda della Rai, libri inchiesta, biografia di Gramsci: un caso politico-culturale, e tanto altro. La Società del Malessere, libro del 1968, mi fece conoscere Peppino scrittore e indagatore della società sarda. Lessi più tardi l’altro suo libro inchiesta, Baroni in Laguna. Nella Società del Malessere i protagonisti raccontano al registratore. Quando questo non è possibile, Fiori fa parlare le persone attraverso i fatti e ogni tanto trae conclusione. Libro di analisi della società sarda, importante nella nostra formazione culturale. Nel 1966 pubblica la prima edizione della “Vita di Antonio Gramsci”, da Laterza, non da Einaudi. Inaugura il suo genere, la storia attraverso le biografie, che gli varrà un posto importante tra gli autori del secondo Novecento italiano. Il libro ci restituisce di Gramsci, “un ritratto a figura intera, con i tuffi del sangue e della carne” per dirla con le stesse parole di Fiori. Il libro fu un caso di successo editoriale, traduzione in dodici lingue, arabo e cinese e giapponese compresi. E anche un caso di polemiche politiche. Fiori aveva documentato un Gramsci amareggiato nel carcere di Turi, per iniziative del partito a dir poco imprudenti per il suo futuro, e in dissenso con la svolta degli anni ‘30 dell’Internazionale comunista, abbandono della linea del fronte largo di lotta contro il fascismo, pretesa di autosufficienza dei comunisti con settarismo spinto sino ad affibbiare l’accusa di “social fascismo” alla sinistra non comunista. Togliatti e altri dirigenti di primo piano condivisero quella linea. Altri no e furono espulsi dalla direzione. Gramsci in carcere considerava sbagliata quella linea, in sintonia con i compagni espulsi. Fiori ha scritto che la sua biografia di Gramsci è “un’opera trasgressiva. Di che? Della vecchia ortodossia”. Quella che non ammetteva la possibilità di strappi e contraddizioni, immaginiamoci lacerazioni fra Gramsci e Togliatti in un passaggio storico importante. Il dibattito fu ampio. A Fiori si riconosceva il merito di una biografia completa di Gramsci. Quanto ai tratti culturali e politici di Gramsci, beh! Quella un’altra cosa. Tra gli altri, promosse un dibattito a confutazione di Fiori Rinascita sarda, direttore Umberto Cardia, uomo peraltro di spirito aperto e colto. Scrivono lo stesso Cardia, Pietro Secchia, Alfonso Leonetti, uno degli espulsi, altri protagonisti diretti e studiosi del movimen- numero 628 del 9 Maggio 2013 SALVATORE CHERCHI RICORDA PEPPINO FIORI A DIECI ANNI DALLA SCOMPARSA Salvatore Cherchi Peppino Fiori to comunista. Interviene sul periodico ancora Peppino Fiori, cortese e fermo, ribadisce, documenti alla mano. la solidità del suo lavoro. Da Einaudi pubblicherà nel 1994 la “Vita attraverso le lettere”, libro scritto con l’intenzione di accostare a Gramsci, “i giovani poco informati dalla scuola”. L’impianto del libro è basato sull’idea (nuova) di attingere al blocco carcerario delle lettere e in pari tempo al blocco giovanile. I lavori di Fiori su Gramsci, avversati dalla vecchia ortodossia, hanno fatto in realtà, un grande servizio ai comunisti italiani. Hanno infatti reso più evidente e più feconda l’influenza del teorico dell’egemonia, del socialismo basato sul consenso, nella costruzione del partito comunista italiano. E che la diversità del PCI, rispetto alla generalità dei partiti fratelli, e il consenso di massa poggiavano su un pensiero non dogmatico, quello di Antonio Gramsci. Nel 1993, Fiori era tornato al romanzo, suo ge- nere di esordio. Da Einaudi, pubblica “Uomini ex”, sottotitolo “lo strano destino di un gruppo di comunisti italiani”. 466 partigiani comunisti, i più emiliani o milanesi, si rifugiarono in Cecoslovacchia per evitare la prigione in Italia, per condanne, molte politicamente ispirate, per controversi fatti seguiti alla caduta del fascismo nell’emiliano triangolo rosso o a Milano, volante rossa. Lunghi anni di gelo e poi il disgelo con la primavera di Praga, l’aiuto fraterno con i carri armati per spegnerla e restaurare ancora il gelo. Motiva il titolo, il bilancio esistenziale conclusivo di uno degli italiani protagonisti della storia. Sognava l’uomo nuovo Aristide Baraldi, “Mi ritrovo ad essere soltanto l’uomo ex. Cacciato dal partito (praghese), dunque ex tesserato comunista, cacciato dall’associazione dei giornalisti. Ex giornalista... Fuori dall’associazione della caccia, Ex cacciatore..Ex tutto”. Dunque, Uomini ex. L’Io narrante del romanzo è Antonio Selliti, segretario della Camera del Lavoro di Carbonia, fuoriuscito a Praga, 1948, insieme con il primo sindaco post Liberazione, Renato Mistroni, Renato Manzoni nel romanzo. Di Renato Mistroni, Fiori racconta solo di sfuggita, da lui non aveva cavato molto. Il fatto è che Mistroni non raccontava ad estranei le vicende dei comunisti. A Carbonia gli abbiamo dedicato una piazza. Fosse stato meno riservato, Fiori ne avrebbe fatto un ritratto in pagine di buona letteratura. Ma Mistroni, 12 anni di carcere dal Tribunale speciale fascista, rimase attaccato alle regole sino alla fine. Nel 1979, elezioni politiche, Fiori è candidato Senatore. Collegio di Cagliari, collegio difficile per la sinistra. Si usava allora fare la campagna elettorale porta a porta in modo serio. Alla classica domanda “chi avete candidato?”, “Peppino Fiori!” si rispondeva, senza ulteriori presentazioni. Funzionava cosi. Facile presentarti con Fiori nelle case e chiedere il voto. Fu rieletto nelle due successive legislature, collegio di Oristano. Fiori faceva la campagna elettorale con rigore, che si trattasse di incontri al mercato con i cittadini o di parlare in una piccola radio o televisione di provincia, la professionalità era la stessa. Con i giovani (io ne ho avuto beneficio) era prodigo di consigli e di aiuto. Con sua lettera spedita con largo anticipo, chiese di non essere ricandidato alle elezioni del 1992. Continuerà però a fare le campagne elettorali. Pep- pino Fiori non era comunista. Potrebbe dirsi un socialista liberale, azionista e autonomista. Si capisce che ama gli ideali di Carlo Rosselli, di Emilio Lussu, di Ernesto Rossi. Non era comunista ma stimava profondamente Enrico Berlinguer; un berlingueriano, così lo considerava anche l’ala migliorista del partito. Di Berlinguer condivideva gli obiettivi essenziali a partire dalla questione morale, intesa come grande questione politica del Paese. Quando il PCI fu sciolto, molto si amareggiò per la diaspora che ne seguì, preoccupato per l’indebolimento della forza più importante della sinistra. “Ci fosse ancora Berlinguer….” diceva, sicuro che lui avrebbe saputo traghettare unito, tutto quel popolo verso un nuovo lido. Ma torniamo al Senato. Fiori è componente della Commissione Lavori Pubblici e Comunicazioni, nella sua prima legislatura, della Difesa nelle successive. Sarà sempre nella Commissione di vigilanza sulla Rai. Troppo lunga anche la sola sintesi dell’attività parlamentare. Non dimentica la Sardegna, conosce l’importanza degli archivi per gli studiosi, presentando e portando all’approvazione la legge, “Norme per la consultabilità degli atti del tribunale speciale per la difesa dello Stato (1990)”, legge che semplifica sostanzialmente l’accesso a questi archivi. Sono cofirmatari della legge - sentite i nomi - Bobbio, Arfè, Leopoldo Elia, Paolo Volponi, De Rosa, Arrigo Boldrini. Si occupa ovviamente di comunicazione, firmando a nome della sinistra indipendente la proposta di legge sulla regolamentazione del sistema radiotelevisivo italiano. In Parlamento si batte contro la concentrazione. Battaglia importante quella del 1984. In una sola mano erano state concentrate tre reti private. Nulla di comparabile all’estero. Berlusconi trasmetteva su base nazionale, aggirando, con efficace espediente tecnico, la legge che dispone la trasmissione solo in ambito locale. I pretori impongono il rispetto della legge. Segue un decreto legge ad hoc per Berlusconi, di Bettino Craxi. Il decreto legge viene impallinato a voto segreto. Lo si reitera, questa volta con l’accortezza di concessioni anche alla Rai e anche al partito comunista con parte della terza rete. L’opposizione è depotenziata. La sinistra indipendente resterà sola nell’ostruzionismo parlamentare. Molta amarezza di Fiori. Il decreto legge è convertito. Venne la legge Mammì, anno 1990, e fu vittoria a 360 gradi per la Fininvest. Su Berlusconi ha scritto il libro “Il Venditore”, edito da Garzanti, 1995. Biografia a trecentosessanta gradi. Approccio quello consueto dello studioso serio, documentazione precisa di ogni riga. Andava professionalmente soddisfatto di non aver ricevuto querele dall’interessato, libro inquerelabile dunque, riscontro esplicito di veridicità dei fatti da parte di chi ha stuoli di avvocati in servizio permanente effettivo. Il libro fu osteggiato nell’accesso alla presentazione nei grandi mezzi di informazione. Molti acquisti a scopo limitazione circolazione notizie. Nondimeno nel tempo, ha viaggiato verso le 100mila copie vendute. Libro ben attuale a vent’anni dalla prima edizione. Lettura utile per chi voglia comprendere l’Italia di oggi. Un esempio per tutti. Il debito pubblico, problema gigantesco. Quando si forma? Negli anni del CAF, il Craxi, Andreotti, Forlani. Peppino Fiori, a riepilogo di quegli anni nel capitolo finale de “il Venditore”, cede la parola a Antonio Martino, Ministro in un Governo Berlusconi, non molto ben tollerato perché liberal sul serio. Scrive Martino sul Corriere della Sera, marzo 1995, e Fiori riporta testuale. “Mi sembra incontrovertibile che il disperato dissesto della nostra finanza pubblica debba essere direttamente imputato al periodo 1980-1993, in quei tredici anni abbiamo contratto nuovi debiti per oltre un milione 650mila miliardi (di lire, circa 850 milardi di euro, nota). Quasi il 90 per cento dell’intero stock del debito è stato il frutto della gestione dissennata di quegli anni”. Quel periodo si concluse con il crollo della prima Repubblica, travolta da tangentopoli. Berlusconi ebbe la capacità di presentarsi come il nuovo. Per illuminare questo passaggio storico, Fiori cede la parola allo storico tedesco Michael Braun: “Soffia nel Pae- se un vento di sollevazione contro la “nomenklatura” del vecchio regime democristiano-socialista, scrive Braun e prosegue, “Berlusconi non è solo un potente del vecchio regime, potente è diventato grazie a questo regime”. Fiori sintetizza la transizione così : “Dire leninianamente che il berlusconismo è la fase suprema del craxismo è solo una battuta facile, ma non del tutto incongrua”. Di Craxi, Fiori ha un’opinione netta: non penserà mai che il suo soggiorno ad Hammamet abbia che fare con quello di Pertini a Nizza e che i venti anni comminati ad Ernesto Rossi dal tribunale fascista valgano i 22 anni comminati all’ex primo ministro, da tribunali di una repubblica democratica. Due anni dopo la biografia di Berlusconi, Fiori pubblica la biografia di Ernesto Rossi, Una Storia Italiana, Einaudi 1997. C’è chi giustappone le due biografie, l’eroe negativo, l’eroe positivo. C’è molto di fondato, soprattutto nella considerazione della cosa pubblica in rapporto agli interessi privati. Ernesto Rossi, entra in carcere nel 1930, ne uscirà nel 1943. Tra un carcere e l’altro, è confinato a Ventotene. Qui scrive con Altiero Spinelli il Manifesto che dall’isola di confino prenderà il nome. Il Manifesto di Ventotene per l’unità statuale dell’Europa, e la definitiva abolizione degli stati nazionali e sovrani. Di Ernesto Rossi, Fiori porta in primo piano aspetti meno eclatanti di quello della lotta al fascismo. La serie delle grandi biografie si chiude (1999) con Casa Rosselli. Vita di Carlo e Nello, Amelia, Marion e Maria. Il libro è tenacemente desiderato da John Rosselli, figlio di Carlo. Le biografie comprendono anche L’anarchico Schirru. Condannato a morte per l’intenzione di uccidere Mussolini, Mondadori 1983; Il cavaliere dei Rossomori. Vita di Emilio Lussu, Einaudi 1985 e la Vita di Enrico Berlinguer, Editori Laterza, 1989. Le biografie scritte da Fiori, che riguardino protagonisti di primo piano o persone comunque esemplari in quei contesti storici, sono riconosciute dagli storici di professione innanzitutto per il loro valore culturale. Non romanzi a sfondo storico, ma meticolosa indagine, lavoro di documentazione, ricostruzione con gli strumenti del mestiere scientifico. Detto più in chiaro, nessuno che voglia scrivere di certi periodi della storia del Novecento italiano, del ruolo delle forze politiche e dei protagonisti da lui studiati, può prescindere dai libri di Peppino Fiori. Dalla consapevolezza dell’importanza culturale di questo lavoro, Peppino Fiori traeva appagamento della fatica fatta. L’ultimo suo impegno letterario è la ripubblicazione di “Sonetaula”, gennaio 2000. La prima edizione risaliva al 13 1962. La nuova non è una semplice riedizione. Ne ha tolto 150 pagine. Protagonista Zuanne Malune, chiamato Sonetaula “più che di uomo, cresciuto figlio di bosco e di pecore”. In una nostra conversazione romana, Peppino diceva di avere fretta di finire il libro. Voleva dedicarlo alla nipotina. Nella nota che apre il libro scrive: “Lo dedicai (il primo Sonetaula) a mia moglie Nandina che non c’è più. La prosegue nostra nipotina Giovanna. A entrambe congiuntamente dedico questa nuova stesura”. Vi è in questa dedica la forza e la serenità della vita che prosegue. Ho conosciuto un Peppino Fiori sereno nei suoi ultimi anni, immerso nell’affetto della sua famiglia e nella stima di tanti, consapevole di aver fatto la sua parte con rigore, sempre passionale nella reazione alle cose storte. Quando Peppino scomparve, dieci anni fa, Carlo Azeglio Ciampi, scrisse “Sono profondamente rattristato. Con lui viene a mancare una persona esemplare che seppe, con l’esercizio critico della ragione e con grande passione civile, offrire alla nazione il suo impegno di giornalista, di studioso, di parlamentare”. Cosi lo ricordava un grande Presidente della Repubblica e con le sue parole lo vogliamo ricordare oggi come uomo pubblico. Nei sentimenti più privati c’è il nostro affetto per un uomo che abbiamo conosciuto generoso nei sentimenti e nel dono del suo sapere. 14 Speciale Parco Geominerario numero 628 del 9 Maggio 2013 LA MINIERA DI SA MARCHESA Roberto Curreli La miniera di Sa Marchesa, assieme a quella di Rosas, è stata una delle realtà minerarie più significative del Basso Sulcis ed ha influenzato per svariati decenni l’economia dell’area. Essa si trova nel comune di Nuxis in prossimità della frazione di Acquacadda. I primi documenti attestanti l’origine della miniera risalgono al 1880, quando venne rilasciata al Cavalier Gavino Scano, al Cavalier Innocenzo Cannas e soci la concessione per l’esplorazione di minerali di piombo e zinco. Dopo una prima indagine l’attività mineraria si interruppe per poi riprendere con una concessione nel 1881. Il materiale veniva estratto e portato a Porto Botte mediante carri a buoi. L’attività vera e propria prese inizio nel 1882, quando Leon Gouin, rappresentante della Società Hilarion Roux di Marsiglia, ottenne la concessione per minerali di piombo, rame e argento, in realtà si trattava di tre miniere differenti, tra cui Mon- tixeddu-Su deIs Melas,Monte Sa Iva (Ira), Riu Cannoni, per un’estensione di oltre 370 ettari. I primi scavi avvenivano a cielo aperto. Nel 1883 venne impiantata una laveria , composta da cinque crivelli a tre scompartimenti e due classificatori; tutto l’impianto era azionato da una macchina a vapore di 12 cavalli, delineandosi come vera e propria attività industriale. Nel 1884 a causa di una crisi economica inerente la vendita dei metalli produsse una forte battuta d’arresto, per cui la Società dichiarò fallimento chiudendo così la miniera, che rimase inattiva sino al 1887. A causa dell’interruzione nel 1889, tramite un D.M. venne formulata un’ingiunzione ai concessionari, affinchè riprendessero i lavori, cosa che non avvenne, per cui la concessione venne revocata. Nel 1891, passò all’Ingegnere belga Emilio Jacob. Nel 1898 fu ceduta assieme alla miniera di Truba Niedda alla Societè Anonyme di Liegi . Nel 1899, si ebbero ulteriori difficoltà nell’arricchimento tanto da modificarne le operazioni. Nel 1904 la Società vendette la miniera all’Inge- LO SFRUTTAMENTO DELLE ACQUE DELLA MINIERA Per poter riqualificare il sito, oltre che recuperare gli edifici ed adibirli per scopi turisticoscientifici, anche mediante l’allestimento di un museo multimediale, l’Amministrazione comunale di Nuxis ha pensato di utilizzare le acque presenti all’interno dei pozzi e delle gallerie minerarie. A seguito della L.R. 16/95, sono stati attribuiti contributi al comune di Nuxis per reperire risorse idriche, onde irrigare oltre cento ettari di terreno nella piana di Is Ceis; l’individuazione è stata effettuata, considerando la notevole risorsa idrica presente nell’ ex miniera di “Sa Marchesa”. Da studi effettuati è stata determinata la potenzialità dell’acquifero di circa 3,3 Milioni di metri cubi/anno. Proprio i dati provenienti dai due cantieri della miniera hanno fornito i dati più significativi per la ricerca. Infatti il cantiere di Sud-Est ha fornito scarse quantità di acqua, mentre il cantiere di Nord-Ovest perennemente allagato, creava gravi problemi per l’estrazione durante la coltivazione mineraria. I dati più significativi sono stati forniti dal pozzo principale profondo oltre duecento metri, che in periodi di inattività si riempiva. Il primo grosso intercettamento è avvenuto nel 1961 con la co- struzione di una galleria. Nel 1965 durante la prosecuzione dei lavori si intercettò una seconda falda acquifera la cui eduzione forniva portate di circa 40 l/sec. Al termine dei lavori di estrazione le gallerie si sono allagate e il livello si è stabilizzato a 150-155 m. sul livello del mare. I dati sono stati supportati da una trivellazione effettuata dalla Società Progemisa con il ritrovamento di una falda avente portata di esercizio di 16 l/sec. E’ stato costruito nelle vicinanze un bacino di raccolta per poter distribuire le acque ai campi. Purtroppo l’opera non è ancora in funzione. Depositi d’acqua CONSORZIO DEL PARCO GEOMINERARIO STORICO E AMBIENTALE DELLA SARDEGNA Via Monteverdi, 16 - 09016 Iglesias (CI) Tel. +39 0781 255066 - Fax. +39 0781 255065 www.parcogeominerario.eu - E-mail: [email protected] Sa Marchesa oggi gner Karl William Wright che nel 1908 la cedette alla Società Anonima di Domusnovas. Ai primi del ‘900 i lavori si concentrarono nelle gallerie Leone, Mannu e Ilario oltre che negli scavi Colomba e Trinità, dove si alternarono periodi di attività ad altri di interruzione. I lavori ripresero nel 1923 con risultati poco apprezzabili. Nel 1930 la miniera fu acquistata dalla Società Miniere di Rosas che gestiva altre miniere vicine per cui i minerali vennero trattati nella laveria di Rosas. Nel 1936 a Sa Marchesa vennero ripresi i lavori con esito soddisfacente per poi interrompersi nuovamente. Nel 1946 si tentò una ripresa dei lavori grazie al potenziamento degli impianti di Rosas. Nel 1951 la miniera divenne proprietà dell’ AMMI S.p.A., oltre che prelevare i minerali dalle discariche per essere nuovamente trattati, portò avanti i lavori nel settore NW della concessione. Nella miniera di Sa Marchesa si coltivava un filone mineralizzato a solfuri lungo quasi due chilometri in direzione NW all’interno dei calcari cambriani. Nel 1965 vennero realizzati un pozzo e cinque livelli per uno sviluppo complessivo di circa due chilometri. Dopo alterne vicende la miniera chiuse definitivamente nel 1980. Del complesso attualmente si possono osservare, svariati ruderi, due tramogge in ferro e un bellissimo forno di calcinazione. Cultura Se con un romanzo il lettore ha la possibilità di sognare, staccandosi quindi dalla realtà, un volume incentrato sulla paidèia, costringe a restare coi piedi obbligatoriamente saldi a terra. Sognare è lecito, si sa: ma pur sempre di finzione si tratta, e con essa non si fanno mai buoni affari. Oggi più che mai. Guardare in faccia la realtà dei fatti, razionalizzando 15 numero 628 del 9 Maggio 2013 SARDEGNA IN LIBRERIA IN PIEMONTE BRUNO FURCAS E SALVATORE BANDINU PRESENTANO IL LIBRO “I DOLORI DEL GIOVANE BULLO” Valentina Usala il contesto dando a esso il suo giusto peso, significa acquisire responsabilità nei confronti di se stessi e di una società che ha smarrito la retta via. Troppo si parla e poco si ascolta. È l’effetto a creare sgomento, ma se ci preoccupasse della causa ci si aiuterebbe l’un l’altro. È più sbrigativo punire che educare, curare che prevenire, omologare che istruire. Ma il fuoco scotta, e se ci espone troppo, si finisce col rimanere ustionati: qui si parla di ripercussione sul lato non tangibile dell’essere umano e sono i sentimenti ad essere coinvolti. Emarginazione, esclusione, ricatto, prepotenza, violenza, intimidazione, molestie, aggressioni, persecuzioni, discriminazioni. Bullismo. “I dolori del giovane bullo”(Arkadia editore, 2012), il libro scritto dai due educatori cagliaritani Bruno Furcas e Salvatore Bandinu, approda sui banchi delle scuole del Piemonte. In provincia di Alessandria, più precisamente a Tortona, si è verificato uno spiacevole atto di bullismo in una scuola superiore, che ha creato scompiglio nella cittadina. Da lì l’intento di creare un progetto che coinvolgesse le scuole. Date le precedenti esperienze con la casa editrice Arkadia, l’idea è balenata dopo la consultazione del sito internet che documentava la pubblicazione dei due educatori, autori di un testo che trattava la materia del bullismo e del disagio giovanile. In accordo con l’editore, Riccardo Mostallino, è stato tracciato un percorso e proposto il volume a docenti e presidi, che hanno accolto l’idea positivamente. Così l’idea ha preso forma tra i banchi di scuola. I ragazzi sono stati coinvolti direttamente - sollecitando e ascoltando i loro pareri e proposte - perché i veri protagonisti, in fondo, sono loro. Fulcro centrale il bullismo, la comprensione del fenomeno con l’ausilio del saggio di Bandinu e Furcas. Gli istituti coinvolti sono le scuole medie dei comuni di Viguzzolo, Volpedo e S.Sebastiano Curone e la classe III A del liceo delle Scienze Umane di Tortona. Un progetto articolato, prodotto con l’aiuto dei due autori, grazie alle loro conoscenze ed esperienze. Il progetto, che ha avuto inizio questa settimana, prevede la lettura del volume in classe con gli insegnanti di Lettere. I giovani liceali, sulla base del loro percorso di studi, oltre che sull’analisi del testo (curata dalla docente di Italiano, Angela Pelizza) si concentreranno sulla tematica della violenza e della prevaricazione tra gli studenti con l’insegnante di Sociologia, Susanna Maggi. Prevista per oggi, inoltre, una videoconferenza tra gli alunni delle scuole coinvolte e la casa editrice Arkadia, oltre alla visione di un film e all’incontro con una psicologa. Tutto ciò in vista della XXVI edizione del Salone del libro presentato “I dolori del giovane bullo”. I ragazzi incontreranno gli scrittori, con i quali interagiranno, illustrando le loro relazioni e schede del libro, commentando il lavoro svolto e quanto appreso, riservandosi eventuali lacune e domande. Il libro è inoltre stato distribuito presso la libreria tortonese Namastè. Una mamma si è procurata il volume al di là del contesto scolastico, per leggerlo con suo figlio, per documentarsi assieme, di quel che è il bullismo. Queste le sue parole: «Ci tenevo a fare i miei complimenti agli autori, non potendolo fare di persona, che hanno saputo illustrare egregiamente e con estrema semplicità concetti spesso ignorati e trascurati dalla società. Sono la mamma di un ragazzo di 12 anni, insieme al quale ho intrapreso la lettura. Ho voluto questo libro, per lui, per me». Il fatto che ragazzi e docenti abbiano accolto con entusiasmo questo progetto, ma ancor di più che la notizia sia stata recepita con interesse da un genitore, sta forse ad indicare che esiste un’esigenza di fondo: quella di capire, ed essere capiti. PER LA SCRITTRICE LAURA FICCO NUOVI RICONOSCIMENTI LETTERARI Cristoforo Puddu La poetessa e scrittrice Laura Ficco -genovese di nascita, ma sarda di adozione con residenza ad Assemini- aveva concluso il 2012 con il conseguimento degli ambiti riconoscimenti letterari della Constantinian University di Rhode Island-USA e dell’Università della Pace di Lugano-Svizzera. I componimenti lirici e i caratteristici racconti brevi della Ficco sono assai noti ed apprezzati per l’evidente impegno ideale nel diffondere la cultura di valori autentici, stimolare una riflessione sul senso della vita ed accrescere il significato di solidarietà sociale con spirito di fraternità. A testimoniare l’impegno della Ficco nel promuovere i valori di pace e solidarietà sono, oltre le adesioni a manifestazioni istituzionali, le sentite partecipazioni a recital poetici per i detenuti o in case di cura e la disponibilità verso l’associazionismo presente nel tessuto sociale cagliaritano. Dunque, la poesia è vissuta da Laura come un’opera aperta a cui contribuire con un gesto di umanità, che concretizzi il fluire dei versi in atteggiamenti positivi nei confronti del prossimo. E in questa ottica vanno letti Il settimanale di casa tua Ogni Giovedì in edicola o in abbonamento anche gli ultimi due riconoscimenti, conseguiti dall’artista sarda-ligure al “Premio AVIS-Capannoli” in Toscana e il “Premio Europa” di Lugano, con la rispettiva consegna dei premi ed attestati il 19 maggio e il 26 maggio 2013. All’ottava edizione del concorso di Capannoli -centro toscano dell’Alta Valdera che il geografo-storico-naturalista Emanuele Repetti (Carrara, 1776 – Firenze, 1852) aveva descritto nell’Ottocento come “Un bellissimo villaggio situato sul ripiano di un’umile ed amena collina, decorato da nobili e cospicue abitazioni, traversato da spaziose vie, un terzo di miglio dalla ripa sinistra dell’Era”- è pervenuta al secondo posto nella sezione di narrativa con il racconto “Gli occhi di Emma”, incentrato sul tema della donazione degli organi; mentre al “Premio Europa” di Lugano è risulta- ta finalista, tra ben 264 pubblicazioni in concorso, con la raccolta lirica “Brucia la notte”, dedicata alla violenza sulle donne. SULCIS - IGLESIENTE:TURNI DEL 11 & 12 MAGGIO 2013 FARMACIE: IGLESIAS: NAPOLEONE, corso Colombo, tel. 0781.22224 CARBONIA: GIGLIO, piazza Iglesias, tel. 0781.64281 CARLOFORTE: PICCALUGA, via XX Settembre, tel. 0781.854011 SANT’ANTIOCO: RUBISSE, piazza Umberto, tel. 0781.83031 PARINGIANU: LOI, via Sardegna, tel. 0781.502221 NARCAO: COMUNALE, piazza Marconi, tel. 0781.959048 BENZINAI: IGLESIAS: SOLO SERVIZIO 24ORE CARBONIA: AGIP-BINDO, piazza Matteotti AGIP-BALIA, località Sirai Q8-PERDIGHE, via Lubiana VILLAMASSARGIA: Q8-MURGIA, via Stazione GONNESA: Q8-MAMELI, corso Matteotti SANT’ANTIOCO: AGIP-MARONGIU, lungomare Caduti di Nassiriya CARLOFORTE: AGIP-REPETTO, via Porticciolo Pescherecci SAN GIOVANNI SUERGIU: AGIP-SECHI, via Portobotte SANTADI: TAMOIL-PORCINA, strada statale 293 PORTOSCUSO: TAMOIL-PORTAS, via Dante GIBA: Q8-IBBA, via Principe di Piemonte