LE STORIE DI PAESE
UNA INDAGINE SULLA PROVINCIA DI BERGAMO
Bernardino Pasinelli
La rapidità dei consumi, la flessibilità del lavoro, la volatilità della società virtuale in cui andiamo
sempre più immergendoci sono lo specchio delle nostre relazioni sociali e produttive. Potrebbero
essere il vettore per essere tutti uomini felici, estendere il benessere, la cultura e la comunicazione
per liberarci dalla povertà e dalle diseguaglianze. Invece, insieme alla crisi economica e finanziaria
- una crisi di crescita in ampiezza come attesta il G8 che passa al G20 - si instilla la paura ad aprirsi.
Così per sfuggire all'orizzonte incerto del confronto con altri popoli e paesi lontani, si pensa di
individuare la causa del nostro malessere e delle nostre difficoltà suscitando nuovi nemici fuori e
lontano da noi, come avvenne tra originari e foresti di qualche secolo fa, “gli stranieri” di oggi che,
mendicando un pezzo di pane o un qualsiasi lavoro, mettono in pericolo la nostra società e le sue
radici cristiane e minacciano il nostro benessere, dopo essere stati per secoli i nostri schiavi o i
nostri colonizzati.
Purtroppo la demagogia semplifica la complessità sociale del cambiamento epocale e globale che
stiamo vivendo, invitando a chiudere le porte invece di aprirle.
In questo contesto le storie locali possono contribuire a smascherare queste tendenze se riescono ad
orientare le loro ricerche attraverso l'uso corretto delle fonti e il confronto tra "storia e storici
scalzi", in modo da produrre una migliore conoscenza del passato e consapevolezza del presente,
come ha fatto nella letteratura il romanzo popolare e d'appendice, anche se snobbato da alcune élite
intellettuali.
Per svolgere una ricerca sull'identità locale occorre capire come e attraverso quali mezzi questa
identità si possa manifestare.
Si tratta di cercare un termometro, un indice che consenta di misurare e di analizzare le attività e gli
sforzi fatti dalle comunità locali nella ricerca di identità, di ricostruzione della memoria, del passato
e delle tradizioni, senza entrare nel merito di questa ricerca, che spesso appare acritica e agiografica,
consci però che “chi non ricorda il passato è vecchio subito” (aforisma attribuito ad Epicuro).
Un indice può essere la pubblicazione di libri, ricerche, tesi di laurea, inventari d'archivio, cataloghi
d'arte che abbiano un rilievo territoriale, che siano frutto di una produzione culturale legata alla
comunità locale e svolta in un orizzonte ancorato “alle radici del posto”.
Come fare questa ricerca non era facile, ma le fonti sono sfida e pane quotidiano del ricercatore e
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dello storico.
Ogni libro pubblicato deve essere mandato in copia alla Biblioteca Nazionale di Roma o di Firenze
e anche alla Prefettura. La distanza e il poco tempo a disposizione mi hanno precluso la
consultazione delle due Biblioteche Nazionali. In Prefettura vi è un enorme stanzone colmo di libri
accatastati alla rinfusa, centinaia, forse migliaia di libri. Impossibile poterli consultare senza un
catalogo. La biblioteca del Centro Documentazione Beni Culturali di Bergamo poteva essere un
migliore punto di partenza, ma l’iniziale schedatura delle pubblicazioni locali ha rivelato che ci
sarebbero voluti tempi lunghi. Inoltre la biblioteca chiudeva per il periodo estivo e non sarebbe stato
possibile fare altre ricerche. Allora il bibliotecario ha suggerito di usare Internet e questo consiglio
si è rivelato decisivo, poiché Internet e l'Opac del Sistema Bibliotecario hanno confermato di essere
lo strumento più agevole, rapido e potente per fare una ricerca di questo tipo.
Innanzitutto si è deciso di non raccogliere i dati sulla città di Bergamo poiché questo avrebbe
fuorviato la ricerca, focalizzata sull'indagare le radici dell'identità locale a partire dai Comuni che in
questi anni hanno cercato di approfondire le loro origini attraverso le pubblicazioni di storia locale,
storia delle istituzioni e delle associazioni, delle chiese, dell'architettura e del territorio.
Quindi ho steso l'elenco dei 243 Comuni, escluso Bergamo, avendo a disposizione per ogni Comune
il numero dei residenti, la densità abitativa e il numero delle famiglie.
Si trattava quindi di consultare l'Opac del Sistema Bibliotecario di Bergamo, impostando la ricerca
per ogni Comune nel campo del soggetto, in modo da costruire l'elenco dei libri pubblicati, suddiviso per ciascun Comune. I dati bibliografici raccolti sono stati elaborati e completati con l'indicazione dell'anno, della tipologia e del numero di pagine di ogni pubblicazione. L'indagine è andata precisandosi durante il corso del lavoro. Infatti all'inizio la tipologia era piuttosto articolata e complessa e creava problemi di identificazione dei vari soggetti. Avevo infatti individuato troppe voci. Allora ho sintetizzato le categorie in quattro tipologie più generiche: libri di storia in genere, libri di arte
e architettura, libri di società e territorio e inventari d'archivio, in modo da facilitare la loro classificazione. Anche se alcune attribuzioni possono risultare discutibili e soggettive, credo che nell'insieme la correttezza dei risultati della ricerca non sia inficiata da alcuni piccoli errori in sede di
classificazione tipologica.
Ovviamente esiste il problema che lo strumento utilizzato per la ricerca possa non essere completo.
Infatti alcune pubblicazioni potrebbero non essere state schedate nell'Opac del Sistema Bibliotecario, in particolare certi opuscoli locali, tesi di laurea e alcuni inventari d'archivio. Tuttavia i dati generali e di tendenza non dovrebbero subire cambiamenti radicali anche recuperando queste pubblicazioni. Piuttosto, va rimarcato il problema che ben 194 pubblicazioni risultano senza data e che
una più attenta schedatura avrebbe potuto quantomeno rintracciare il decennio e persino la data che
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a volte compare nelle introduzioni. Insomma alcuni dati andrebbero ancora verificati e precisati.
L'indicazione del numero di pagine dei libri è stata utilizzata per suddividere le pubblicazioni in volumi e opuscoli formati da circa una cinquantina di pagine. Purtroppo anche il numero delle pagine
non è sempre presente nella schedatura dell'Opac, mentre si potrebbe addirittura calcolare il numero
di pagine pubblicate per ogni Comune e per i vari periodi presi in considerazione. Ho anche
segnalato la presenza di tesi di laurea, di Cd-Rom o Dvd.
Nella lettura dei titoli è subito apparso evidente che la presenza di un santuario, di un castello, di un
museo, di una miniera, di un parco, di un organo musicale oppure la presenza di una banda, di un
coro, di un’associazione locale come gli Alpini, il Cai, l'Avis, la Croce Rossa o di un gruppo sportivo, culturale e di ricerca storica, è stata la molla per promuovere alcune delle pubblicazioni locali,
spesso celebrative e d'occasione, ma a volte più attente alle vicende storiche con escursioni più
ampie, oltre i cinquanta o cento anni. Perciò ho deciso di indicare anche questi dati per ogni
Comune, ma la ricerca dovrebbe essere ulteriormente verificata e controllata, poiché il problema
della committenza non è sempre di facile individuazione.
In aggiunta ai libri locali, ho svolto una ulteriore indagine sui musei locali, altro termometro della
ricerca di identità e radici. Negli ultimi tre decenni sono cresciuti del 74% passando dai 17 musei
del 1979 agli attuali 66 musei, come appare nel grafico (Cfr. Cartogramma 4).
Per dare un significato e una leggibilità dei dati si è deciso di elaborare la statistica per periodi a
partire dal 1970, anno di nascita delle Regioni e poi delle Comunità Montane.
In particolare il periodo prima del 1979, quindi i decenni 1980-1989, 1990-1999 e 2000-2010.
Sono stati censiti 2.711 libri, di cui 194 senza data, 264 (pari al 10% ) pubblicati prima del 1980,
433 libri (pari al 17%) pubblicati tra il 1980 e il 1989, 739 (pari al 29%) pubblicati tra il 1990 e il
1999 e ben 1081 (pari al 43%) pubblicati tra il 2000 e il 2010 (Cfr. Grafico 1 e Cartogramma 1).
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Grafico 1: Numero di pubblicazioni locali nei decenni
Il grafico ad area (Cfr. Grafico 2) mostra il costante progredire delle pubblicazioni, mentre quello a
torta (Cfr. Grafico 3) è ancora più esplicito nel rappresentare l'esplosione dell'editoria locale, specie
negli ultimi due decenni pari ad oltre il 70% di quanto pubblicato.
Grafico 2: Andamento delle pubblicazioni nel corso del tempo
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Grafico 3: Percentuali delle pubblicazioni nel tempo
Grafico 4: Numero di pubblicazioni per tipologia
Per quanto concerne la tipologia delle pubblicazioni, il grafico dimostra che la storia locale fa la
parte del leone (Cfr. Grafico 4 e 5, Cartogramma 2). Tuttavia va rimarcato che la stampa di libri ed
opuscoli di arte e architettura è altrettanto significativa, indice della vitalità culturale di molti aree,
dove sono presenti un museo, una galleria, un concorso di pittura o letterario e gruppi di ricerca storica locale, come ad Albino, Almenno, Alzano, Antegnate, Palosco, in Valle Imagna, nell’Isola, ecc.
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Ad esempio, a Gorlago vi è un concorso letterario, invece a Mapello, Nembro, Osio Sotto, Vertova
e Zogno un concorso di pittura, mentre le mostre d'arte sono a Lovere, Verdello, Vertova, Villa d'Almè, Villongo ecc., e poi la miniera di Schilpario, l'Oratorio Suardi a Trescore Balneario, o Papa
Giovanni a Sotto il Monte. Ecco, rilevare queste presenze ci permetterebbe di offrire un quadro culturale, artistico, sociale e associativo molto interessante per misurare l'attività delle varie zone che,
pur in un orizzonte locale, sa esprimersi come cemento culturale e identitario delle comunità.
Grafico 5: Percentuale di pubblicazioni per tipologia
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Dalla ricerca è emersa una maggiore diffusione di studi sociali e sul territorio negli anni Ottanta e
Novanta del secolo scorso. Anche per questo servirebbe però una specifica elaborazione.
Alla luce dei dati censiti, sono state elaborate diverse carte della Provincia così suddivise:
1. cartogramma con il numero totale dei libri pubblicati;
2. cartogramma con il solo numero di libri di storia locale;
3. cartogramma con il rapporto tra popolazione e pubblicazioni;
4. cartogramma con la presenza dei musei.
Il maggior numero di pubblicazioni di storia locale, da 21 a 65, si trova ad Albino, Alzano, Clusone,
Lovere e Treviglio, che risultano tra le città più importanti nelle loro zone, anche storicamente per la
loro cultura e predominanza. Sono 21 i Comuni con 10-20 pubblicazioni, 38 con 6-9 pubblicazioni
e ben 86 quelli con 3-5 pubblicazioni e 76 quelli con 1-2 pubblicazioni (Cfr. cartogramma 2).
Inoltre, mentre elaboravo i dati andavo percependo la loro ricchezza statistica e poteva risultare interessante vedere il totale dei libri pubblicati in rapporto alla popolazione, poiché potevano esserci
dei Comuni piccoli che avevano pubblicato più libri in rapporto con la popolazione residente. Infatti
il dato è stato elaborato a livello statistico e cartografico dimostrando che soprattutto i Comuni di
zone di confine, quelle montuose più isolate o lungo l'asse delle valli, spesso più autonome dal centro e con un rapporto diretto con la popolazione locale, hanno un numero maggiore di pubblicazioni. Ad esempio il Comune di Averara ha pubblicato un libro ogni 20 abitanti, Taleggio un libro ogni
28, Piazza Brembana un libro ogni 45, Piazzolo un libro ogni 50 abitanti e così via. Infatti ben 21
Comuni hanno un libro ogni 100 abitanti (Cfr. cartogramma 3).
Risulta che alcuni Comuni non hanno pubblicato nulla, magari soltanto perché nella loro catalogazione non è stato indicato il Comune di appartenenza, come ad esempio abbiamo verificato per un
libro sulla riserva naturale di Pumenengo, il cui nome non compare nei soggetti dell’Opac. Tra i
Comuni che non hanno pubblicato nulla, secondo le ricerche nei dati Opac svolte per soggetto, vi
sono Adrara San Rocco, Azzone, Bedulita, Blello, Cazzano S. Andrea, Pognano, Pumenengo,
Roncola e Viadanica, per circa 3 mila famiglie, ossia 7.800 residenti, a fronte di 852.000 abitanti
che invece risultano avere delle pubblicazioni.
Dall'esame degli studi di storia locale risulta evidente come negli ultimi 30 anni sia nato un gruppo
di “storici scalzi”, come li chiama Gianluigi Della Valentina, che, generalmente partiti dai luoghi
natali, in modo autodidatta e con tanta passione, si sono fatti via via più esperti e noti, diventando
un riferimento per la ricerca e la scrittura delle storie delle comunità, delle chiese e del territorio.
Nel suo insieme l'indagine ci sembra interessante per ulteriori sviluppi, anche se per ora lo studio
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resta ancora esplorativo, incentrato sull'analisi delle pubblicazioni schedate nel Sistema
Bibliotecario, per cui ci pare opportuna la proposta di formalizzare un “Osservatorio sulla cultura e
l'editoria locale" che potrebbe sfociare in un grande database da mettere online ed aggiornare
annualmente con nuovi dati, analisi, correzioni e altre ipotesi di ricerca.
In futuro si potrebbe puntare ad una indagine regionale e ad un confronto con altre regioni e provincie per avviare un lavoro statistico di largo respiro che offra una forza interpretativa capace di illuminare, nel tempo e nello spazio, le condizioni e le finalità della produzione culturale locale.
A conclusione di questo lavoro, ci piace sapere che anche la biblioteca del Cento Studi Archivio
Bergamasco sarà presto consultabile tramite l'Opac del Sistema Bibliotecario, attraverso la
collaborazione della Biblioteca Civica Angelo Mai di Bergamo a cui va il nostro ringraziamento.
I suoi titoli, molti di storia locale non facilmente reperibili, saranno così a disposizione dei ricercatori, degli studiosi e degli storici.
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Cartogramma 1: Pubblicazioni per ogni Comune con esclusione di Bergamo
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Cartogramma 2: Pubblicazioni di storia locale per ogni Comune con esclusione di Bergamo
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Cartogramma 3: Pubblicazioni in rapporto con la popolazione
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Cartogramma 1: Musei aperti dal 1970 ad oggi
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Immagine da Internet: Musei di Bergamo e provincia
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