Archivio dal 25 Dicembre 2009 al 18 Gennaio 2010
18 Gennaio 2010
“Voi sarete testimoni di tutto ciò”
Abbiamo celebrato il 17 gennaio la giornata
dell’Amicizia ebraico cristiana, nella quale ogni
anno si consolidano le radici comuni con i nostri
“fratelli maggiori”. C’è un “ritardo”, come lo
definisce il Card. Martini, nello scoprire e
valorizzare questo legame: Un ritardo che ci deve
pesare molto…è il non aver considerato vitale la
nostra relazione con il popolo ebraico. La Chiesa,
ciascuno di noi, le nostre comunità non possono
capirsi e definirsi se non in relazione alle radici
sante della nostra fede…
C’è un altro ritardo, su cui ci fa riflettere profondamente la Settimana di preghiera per
l’unità dei cristiani - dal 18 al 25 gennaio - momento forte di raccoglimento sulla divisione
fra protestanti, ortodossi e cattolici. Quest’anno segna una data significativa, poiché l’inizio del
movimento ecumenico moderno si fa risalire alla prima Conferenza missionaria internazionale
svoltasi a Edimburgo nel giugno del 1910: cento anni di cammino nel quale molteplici voci
hanno contribuito a far sentire l’esigenza dell’unità tra fratelli. Ascoltiamo una delle voci più
recenti e autorevoli, nelle parole di Giovanni Paolo II: E’ evidente che la divisione dei cristiani è
in contraddizione con la Verità che essi hanno la missione di diffondere, e dunque essa ferisce
gravemente la loro testimonianza… Come annunciare il Vangelo della riconciliazione senza nel
contempo impegnarsi ad operare per la riconciliazione dei cristiani? (“Ut unum sint” n.98).
Le chiese scozzesi hanno preparato il tema della preghiera per questa settimana, proponendo
un versetto dal finale del vangelo di Luca: Voi sarete testimoni di tutto ciò (Luca 24,48).
Questa missione della Chiesa è data da Cristo, e nessuno può appropriarsene…Sappiamo che
Maria Maddalena, Pietro o i due discepoli di Emmaus non renderanno testimonianza allo stesso
modo, ma sarà la vittoria di Gesù sulla morte che tutti e comunque porranno al cuore della
propria testimonianza. L’incontro personale con il Risorto ha cambiato radicalmente le loro
vite…Le loro storie accentueranno aspetti diversi…ma tutti si prodigheranno per annunciare
l’evangelo.(dall’opuscolo per la “Settimana di preghiera…” ed. Paoline - Centro pro Unione)
Ogni cristiano, ogni chiesa, si deve sentire inviato, con una sua storia e un suo incontro
personale col Signore e in unità con gli altri fratelli.
Invito alla preghiera
La Settimana per l’unità dei cristiani ci invita ad essere testimoni, ci ricorda il nostro impegno.
Secondo i testi proposti per questi giorni ci uniamo agli altri fratelli dicendo:
O Dio Padre,
da dove siamo guidaci dove Tu vuoi che andiamo;
rendici non solo semplici custodi di un’eredità,
ma segni vivi del tuo regno che viene;
infiammaci di passione per la giustizia e la pace fra i popoli;
donaci la fede, la speranza e l’amore che incarnano il vangelo;
e per la potenza dello Spirito Santo, rendici una cosa sola.
Perché il mondo creda, perché il tuo nome sia intronizzato
Fra le nazioni,
perché la tua Chiesa sia davvero il tuo Corpo,
noi rinnoviamo il nostro impegno ad amarti, servirti,
a seguirti come pellegrini, e non da stranieri.
(Dalla celebrazione inaugurale di Action of Churches Together in Scotland)
11 Gennaio 2010
Il Battesimo nello Spirito
Nell’Antico Testamento le purificazioni rituali – ad esempio le
abluzioni con l’acqua che precedevano ogni gesto religioso - erano
minuziose ed esteriori. In vari testi tuttavia era già stato sottolineato
il valore spirituale della purificazione compiuta da Dio stesso: Lavami
da tutte le mie colpe… dice il Salmo 51, o ancora Ezechiele
annunciava in nome di Dio: Vi aspergerò con acqua pura, e sarete
purificati; vi purificherò da tutte le vostre sozzure… (Ez. 36,25).
Al contrario delle altre abluzioni, il Battesimo era un rito di
iniziazione unico; come sappiamo, il Battesimo nell’acqua di Giovanni
Battista era legato alla confessione dei peccati ed era in vista di una
profonda purificazione. Gesù, Agnello di Dio, donò il Battesimo in
Spirito Santo e fuoco (Mt 3,11), quel Battesimo che ci dona di essere
figli di Dio.
Questo nascere da acqua e da Spirito Santo (Gv 3,5) secondo le
parole stesse di Gesù, fu espresso invece da san Paolo come un
morire: per mezzo del battesimo siamo dunque stati sepolti insieme
a lui nella morte… (Rom 6, 3) per risorgere con Gesù ad una nuova vita.
Morire, nascere… qualcosa di grande avviene in noi: In me il Cristo. E il Cristo è Colui che ha
preso sopra di sé il peccato del mondo. …Devi portare su, sollevare il peso dell’intero universo
…in questo tuo sforzo per cui lo sollevi su fino a Dio. (Divo Barsotti)
7 Gennaio 2010
Magi
Eran partiti da terre lontane:
in carovane di quanti e da dove?
Sempre difficile il punto d’avvio,
contare il numero è sempre impossibile.
Le notti che hanno vegliato da soli,
scrutando il corso del tempo insondabile,
seguendo astri, fissando gli abissi
fino a bruciarsi gli occhi del cuore!
Naufraghi sempre in questo infinito,
eppure sempre a tentare, a chiedere,
dietro la stella che appare e dispare,
lungo un cammino che è sempre imprevisto.
Magi, voi siete i santi più nostri,
i pellegrini del cielo, gli eletti,
l’anima eterna dell’uomo che cerca,
cui solo Iddio è luce e mistero.
D. M. Turoldo
“Alcuni Magi giunsero da Oriente” (Mt 2,1)
4 Gennaio 2010
Via, Verità, Vita
Abbiamo bisogno di una strada sicura, per camminare nel nuovo anno, giorno per giorno:
Ti voglio lodare, Signore,
tu sei il mattino e la sera,
l’inizio e la fine del tempo.
……
Anima e corpo ti appartengono,
da te proviene tutto quanto accade.
Signore Gesù, luce del mondo,
tu sei la via sulla quale oggi cammino,
tu sei la verità che mi guida,
tu sei la vita che trovo.
Concedimi il tuo amore
Perché possa trovarti nelle persone.
Dammi pazienza e calma,
e proteggimi nel tuo amore.
Signore, Spirito di vita,
risveglia in me l’intelligenza e il senno,
donami chiarezza e fantasia,
rendi sensibile la mia coscienza,
la parola solidale e adatta,
e priva di egoismo la mia azione
così potrò operare utilmente,
non perderò questa giornata.
Signore, mio Dio,
voglio accettare quello che mi dai:
successo ed insuccesso, tristezza e gioia.
….. Amen
31 Dicembre 2009
Secondo il disegno della sua volontà
Grazie, Padre, perché in Gesù ci rendi tuoi figli
e ci fai conoscere il tuo progetto di amore
su ognuno di noi
e sull’umanità intera.
Grazie, Padre, per l’anno che si conclude,
per i tuoi doni, e per le tue prove
con le quali hai purificato il nostro cuore,
non lasciandoci mai soli.
A noi che abbiamo contemplato in questi giorni
il mistero dell’Incarnazione del tuo Figlio,
dona di accogliere e di realizzare,
nell’anno che verrà, questo tuo progetto
nella nostra vita e nella nostra comunità.
28 Dicembre 2009
La santa Famiglia, le nostre famiglie
Abbiamo celebrato la festa della santa Famiglia, un modello che
una certa oleografia presenta come un delizioso quadretto di
luminosa serenità, un po’ come accade alla “posa” di certe
fotografie nuziali. In realtà, se stiamo ai Vangeli, le vicende della
famiglia di Nazareth non furono né quiete né “domestiche”, fin
dagli inizi (Ravasi).Tale serenità era il frutto di un cammino non
privo di dolori e di incertezze, e in questa luce la Famiglia di Gesù
ha qualcosa da dire alle famiglie di oggi anche nell’ora della prova.
Il pensiero va alle famiglie in difficoltà: come possono riscoprire un
cammino di speranza nello scoraggiamento? Scrive ancora Ravasi:
E’ importante affrontare la crisi di coppia mai con superficialità, né
è giusto lasciare sola una famiglia in difficoltà. Ogni vicenda in
questo ambito ha una sua identità: non si può ricorrere a schemi
psico-sociologici, è necessario coinvolgere tutte le energie interne ed esterne, bisogna con
pazienza e amore ritessere la trama lacerata dagli squarci, non si deve risparmiare tempo e
ascolto. Ed è solo con questo realismo intrecciato alla delicatezza che si ricostruisce l’unità,
senza lasciarsi andare subito verso la deriva dello scoraggiamento o dell’atteggiamento
rinunciatario.(Ravasi, “Nuovo breviario laico”)
Sacra Famiglia con Santa Elisabetta
Ambito fiorentino, prima metà del XVII secolo, olio su tela, cm 84x99,
proveniente dalla chiesa di Santo Stefano, San Miniato.
Museo Diocesano d’Arte Sacra - San Miniato
25 Dicembre 2009
Il Natale con Maria
Seguiamo Maria nel viaggio e nelle vicende che hanno preceduto
direttamente la nascita di Gesù:
In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il
censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando
era governatore della Siria Quirinio. Andavano tutti a farsi registrare,
ciascuno nella sua città. Anche Giuseppe, che era della casa e della
famiglia di Davide, dalla città di Nazareth e dalla Galilea salì in Giudea
alla città di Davide, chiamata Betlemme, per farsi registrare insieme
con Maria sua sposa, che era incinta. Ora, mentre si trovavano in quel
luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo
figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia,
perché non c’era posto per loro nell’albergo. (Lc. 2, 1-7)
Probabilmente per Maria l’editto di Cesare Augusto fu scomodo e
fastidioso, ma ella percorse questa strada (in senso letterale!) non
scelta, non voluta, e solo così Gesù nacque a Betlemme, la città di
Davide. La storia con le sue vie spesso contraddittorie, più grandi di noi, è comunque il luogo
dell’incontro con Dio, è il momento che ci è dato di vivere: l’”oggi” che annunziarono gli angeli
ai pastori: “Oggi è nato per voi…”.
L’oggi di Dio è un giorno qualsiasi della mia vita. Tuttavia esso è sempre un giorno nuovo che
non si ripeterà mai più. Lasciarselo sfuggire vuol dire perdere per sempre un appuntamento
importante. I pastori, gli abitanti di Nazareth, Zaccheo e il buon ladrone lo sanno bene. Dio
non si ripete mai. Bisogna aspettarsi da lui cose sempre nuove e impreviste, pur nella
semplicità e nella quotidianità. Spetta a noi scoprirle. Per farlo però bisogna uscire da noi
stessi, mettersi sempre in discussione, essere gente in cammino. (O. Battaglia, “La Madre del
mio Signore”)
Di un “oggi” parla anche la Lettera a Ebrei, ed esorta: Esortatevi piuttosto a vicenda ogni
giorno, finchè dura quest’oggi, perché nessuno di voi si indurisca sedotto dal peccato (Ebrei 3,
13): c’è infatti la possibilità che di fronte all’annuncio di Gesù qualcuno si tiri indietro, o lo
sottovaluti. L’”oggi” di Dio continua anche per noi, e continua ad interpellarci nelle nostre
strade strette che, forse, conducono alla mangiatoia, alla nascita di Gesù in noi.
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