E’ naturale che un giorno, queste scarpe
-oggi grosse- possano correre e saltare.
E’ naturale che noi facciamo tutto il possibile
perché ciò che è naturale possa, naturalmente,
avvenire .
P.B.L.S.
Pediatric Basic Life Support
e
Disostruzione
delle vie aeree in età pediatrica
«I bambini sono un mondo davvero a sé stante: meraviglioso,
ricchissimo, colorato, dolce e felice ma a volte anche questo
mondo viene colpito da tempeste improvvise, semplici temporali
ed acquazzoni o, purtroppo, catastrofi naturali che sconvolgono e
devastano.
Gestire una «emergenza» in ambito pediatrico è sempre un
evento gravato da un carico emotivo pesantissimo per chiunque
si trovi coinvolto in varia veste .
Ovviamente i genitori sono coloro su cui l’emotività ha il peso
maggiore.
Non è facile essere i primi soccorritori, mantenere la calma e
gestire l’emergenza con sangue freddo necessario.
Questo semplice manualetto ha lo scopo di aiutare i genitori-primi
soccorritori a ricordare come comportarsi in momenti in cui il
cervello smette di funzionare secondo i soliti canali di ragione e
logica e diventa preda di emotività ed istinto.
Speriamo con tutto il cuore che non ne abbiate mai bisogno; se
ciò non fosse speriamo almeno di esservi stati utili nel soccorrere
il vostro piccolo nel miglior modo possibile».
Dott.sa Veronica Gavinelli
Medico Anestetista Rianimatore
Medico dell’emergenza territoriale 118 Piemonte
E, SOPRATTUTTO…
MAMMA
Gruppo formazione CRI Arona
2
DUE PAROLE PRIMA DI PARTIRE
Essere adulti comporta la responsabilità di prendersi cura del mondo e del suo futuro per
noi, per i nostri figli e per i figli degli altri. A volte, prendersi cura del futuro può essere
molto più immediato e semplice di quanto il concetto in sè possa far immaginare; a volte
il futuro dipende da noi in maniera molto più diretta di quanto banalmente ci si potrebbe
attendere.
Nessuno può sapere - un attimo prima - cosa potrà succedere un attimo dopo e nessuna,
tra le persone che si sono trovate ad essere protagoniste di episodi di ostruzione delle
vie aeree in un bambino, aveva sottoscritto la partecipazione ad un evento statistico…
Ma si è comunque trovata di fronte un bambino che stava soffocando.
Ormai possiamo dire con certezza che CERTE SFORTUNE, PURTROPPO, NON
CAPITANO SEMPRE E SOLO «AGLI ALTRI». Un giorno qualsiasi, a casa, a casa di
amici o per strada potremmo involontariamente ed indesideratamente ritrovarci ad
ESSERE PROTAGONISTI di un futuro che non ci apparteneva fino ad un attimo prima
ma che, adesso, dipende anche da noi.
Di fronte ad una persona che soffoca, tutti noi vorremmo -spero- non restare inermi e
fare correttamente QUELLO CHE SI PUO’ PROVARE A FARE e, nel dubbio se sia meno
peggio il “rimorso per aver fatto male” o il “rimorso per non aver proprio fatto nulla”, io
dico che si vivrà meglio se si avrà la consapevolezza di aver fatto AL MEGLIO, TUTTO
IL POSSIBILE.
Noi formatori siamo contadini che spargono semi di nozioni di primo soccorso nelle
scuole, nei luoghi di lavoro e nei corsi per diventare soccorritori professionali: è il nostro
modo di essere utili per il futuro.
Se un giorno qualcuno dei nostri discenti, qualcuno di VOI, saprà intervenire
correttamente -non importa se arrestando una emorragia, rianimando un arresto cardiaco
o disostruendo una ostruzione delle prime vie aeree, o anche solo se saprà medicare
correttamente una ferita, bloccare in posizione antalgica una frattura o immobilizzare
correttamente un traumatizzato in attesa dei soccorsi- allora quel giorno, il seme sarà
diventato quercia .
Poiché ogni grande viaggio, anche il più avventuroso, inizia sempre mettendo un piede
fuori dall’uscio di casa, simbolicamente ora mettiamo le scarpe che un giorno ci furono
grandi (ma che oggi ci sono giuste) ed incamminiamoci sui sentieri della
DISOSTRUZIONE E RIANIMAZIONE CARDIOPOLMONARE PEDIATRICA
Buon lavoro a tutti
Luca L.
DTL CRI Arona
Gruppo formazione CRI Arona
3
«SONNO SICURO» ovvero COME PREVENIRE LA MORTE IN CULLA
Iniziamo il discorso tranquillizzandoci: NON TUTTI I BAMBINI SONO A
RISCHIO S.I.D.S; perché una morte in culla avvenga ci devono essere
condizioni particolari:
Momento particolare : Da 1 Mese a 12 mesi con massima
incidenza tra i 4 ed i 6 mesi
Momento particolare
Condizioni Ambientali Particolari: I pericoli della culla
Condizioni particolari
Bambino Particolare : Nato pretermine o con problemi
perinatali , fratelli di vittime di
s.i.d.s , Risvegliabilità ridotta
(spesso a causa del fumo in
gravidanza)
Bambino
Particolare
Tra i 4 ed i 6 mesi lo sviluppo del lattante è talmente spasmodico che
l’organismo è esausto e -nelle fasi di sonno profondo- il bambino,
semplicemente, si può «dimenticare» di respirare.
In un lattante «normale» in questa fase subentrano «arousability»
(risvegliabilità) ed autoresuscitazione e, attraverso il sospiro o un repentino
e momentaneo risveglio, l’organismo verifica il suo stato azzerando la
situazione di pericolo.
Nel bambino in cui queste capacità sono diminuite il pericolo è evidente.
Sonno profondo
Sonno leggero
Arousal = risvegli
Desaturazione
Gruppo formazione CRI Arona
Sat 32 %
«SONNO SICURO» ovvero COME PREVENIRE LA MORTE IN CULLA
S.I.D.S.
Sudden : Improvvisa
Infant
: Infantile
Death
: Morte
Syndrome : Sindrome
Resta inspiegabile ANCHE DOPO L’AUTOPSIA
della vittima.
Se gli esami autoptici «giustificano» la morte
allora si parla di Morte Inattesa ma... Spiegata:
Sudden.Unexpected.Death.Infant explained
Non si Può PREVEDERE … Ma si può PREVENIRE
Anni di studio hanno portato a capire che sicuramente l’origine del
problema è un ARRESTO RESPIRATORIO: la piccola vittima smette di
respirare ed in breve tempo anche il suo cuore ed il suo cervello vanno in
sofferenza e «si spengono».
Per conformazione fisica il lattante
(da 0 ad 1 anno di età) presenta
importanti differenze fisiche rispetto al
bambino (da 1 anno alla pubertà):
•Testa sproporzionata rispetto al corpo
•Inadeguatezza della muscolatura a
sostenere la testa
•Lingua proporzionalmente più grande
•Vie aeree strette ed immature
Fig.1 Possibile origine di un problema
respiratorio nel sonno
Nella Figura 1 il possibile pericolo per un neonato posizionato a dormire a
pancia in giù: muovendosi nel sonno mette la testa nel cuscino rendendo
difficoltosa la respirazione; effettua tentativi per ritrovare una posizione
nella quale la respirazione possa avvenire regolarmente ma, lo sforzo dei
muscoli del collo (immaturi e non proporzionati alla testa) provoca rapido
esaurimento delle forze e se bocca e naso rimangono «appoggiate» al
cuscino in breve subentra il coma e poi la morte per asfissia.
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5
10 regole d’oro per il SONNO SICURO del BAMBINO
Dal ragionamento precedente appare ovvio che sia errato, ed
ipoteticamente PERICOLOSO, far dormire un bambino a pancia in giù.
Ed infatti il DORMIRE A PANCIA IN SU è il primo dei «dieci
Comandamenti» per il sonno sicuro che ci arrivano dagli studi
sull’argomento.
Regola 1: Sempre a pancia in su!
Dormire a pancia in su ha ridotto, drasticamente, le
morti in culla che potessero essere catalogate come
S.I.D.S.
Regola 2: Non fumate e non permettete
ad altri di fumare dove sta il lattante.
L’incidenza di S.I.D.S si triplica con genitori fumatori
ed aumenta di 2,5 volte se sono ammesse persone
che fumano nella stanza del lattante.
LA NICOTINA RITARDA LO SVILUPPO DELLE
DIFESE DELL’APPARATO RESPIRATORIO.
Regola 3: Usate in culla materassi rigidi
e niente soffici cuscini e vaporose
copertine!
Superfici morbide o ingombranti possono
soffocare. Fatelo dormire in fondo alla culla in
modo che non possa «scivolare» sotto la
copertina.
Regola 4: No peluches, giochi
biancheria sfusa in giro per la culla.
o
Sarebbe tremendo sospettare che in casa ci sia
un
orsacchiotto
killer
o
un
cagnolino
strangolatore, non pensate?
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6
10 regole d’oro per il SONNO SICURO del BAMBINO
Regola 5: Un lettino tutto per Lui.
Fino almeno al compimento del 6°mese fatelo
dormire nella vostra stanza ma non nel letto con voi
o con i fratelli: voi sentite lui… e lui sente voi e non
corre il rischio di rimanere involontariamente
schiacciato nel sonno .
Regola 6: Non copritelo eccessivamente.
Il metabolismo accelerato della crescita alza la
temperatura che viene dissipata in buona parte
dalla testa; se lo copriamo troppo semplicemente si
surriscalda ed il sistema può andare in avaria.
Regola 7:
(18–20°).
Temperatura
confortevole
Appendice logica alla regola 6: è un bambino non
una torta e deve crescere e non cuocere. Ergo:
NON bisogna metterlo a dormire in un forno.
Se ha la febbre e volete essere utili,
scopritelo e fate spugnature fredde (no alcool).
Regola 8: Succhiotto SOLO DOPO il
1°mese e solo se bene accetto.
Solo prodotti di prima scelta di produttori «noti»,
NON forzarne l’utilizzo e NON reintrodurlo se lo
perde spesso durante la notte.
Regola 9: Non affidatevi totalmente a
prodotti che dovrebbero monitorizzare il
sonno.
Sono supporti e non sono infallibili...
Regola 10: Allattare al seno fa bene.
Il latte materno è il miglior alimento per un lattante
che vuole diventare un bambino... Che vuole
diventare un uomo.
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7
Disostruzione delle vie aeree nel lattante e nel bambino
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8
CHE BELLO ESPLORARE IL MONDO…
Il problema non è quello che va giù ma
quello che rimane su ad intralciare la
respirazione!
Non esiste genitore così attento da poter evitare che suo figlio si metta qualche
schifezza in bocca.
Se un bambino non si mette schifezze in bocca… è solo perché è pigro ed i suoi
genitori, per questo, sono molto fortunati.
Il gusto è, per un bambino, un canale esplorativo privilegiato: buono, cattivo, dolce, salato,
sono informazioni che solo «assaggiando» si possono acquisire.
Un bambino non sa che non gli interesserà conoscere il gusto di una spina elettrica, di una
pallina o di un cerotto o un bottone e, nel dubbio, assaggia.
Alimenti ed oggetti ingurgitati possono essere innocui (monetine), vulneranti o dannosi
(aghi , magneti) o tossici (pile, parti di giochi).
•
L’80% degli ingeriti viene espulso, nelle feci, nell’arco di una settimana (quindi tranquilli
che riavrete, se saprete cercare accuratamente, la vostra monetina);
• Il 20% degli ingeriti necessita di rimozione (pinze adeguate; lavanda gastrica);
• L’1% degli ingeriti necessita di intervento chirurgico per la rimozione o per la
riparazione dei danni causati da ingestione.
Lampadina:
vulnerante per il
vetro.
Va asportata.
Spilla da balia:
Vulnerante perché
buca e provoca
dolore.
Va asportata
Geomag:
pericoloso perché le
barrette magnetiche
attraendosi nelle
anse intestinali
potrebbero causare
blocchi e
pizzicamenti. Va
asportato.
Anello:
va rimosso
perché ha
imboccato la via
dei polmoni; se
fosse andato nello
stomaco si
sarebbe
recuperato nelle
feci .
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9
DISOSTRUZIONE DELLE PRIME VIE AEREE
OBIETTIVO:
LIBERARE LE VIE AEREE SUPERIORI DA
CORPI ESTRANEI OCCLUDENTI
E RIPRISTINARE LA RESPIRAZIONE PER
PREVENIRE L’ARRESTO CARDIACO E LA
CONSEGUENTE MORTE CEREBRALE
Ostruzione Parziale:
Il Bambino piange, parla, tossisce:
SCAMBI D’ARIA ANCORA POSSIBILI
• NON EFFETTUARE ALCUNA MANOVRA
L’oggetto occludente potrebbe spostarsi trasformando l’occlusione da parziale a TOTALE
• INCORAGGIARE IL PICCOLO A TOSSIRE
La tosse costituisce la «soluzione naturale» al problema
• SE NON SI RISOLVE CHIAMARE IL 118
Ostruzione Completa:
Il bambino NON piange, NON parla, NON tossisce:
SCAMBI D’ARIA ASSENTI ED IMPOSSIBILI
•OCCORRE DISTINGUERE TRA LATTANTE E BAMBINO
•OCCORRE DISTINGUERE TRA COSCIENTE ED INCOSCIENTE
•RICORDANDO CHE IL COSCIENTE CHE NON RESPIRA IN BREVE TEMPO
DIVENTERA’ ANCHE INCOSCIENTE
Gruppo formazione CRI Arona
10
DISOSTRUZIONE DELLE PRIME VIE AEREE
OSTRUZIONE COMPLETA NEL LATTANTE COSCIENTE
5 PACCHE DORSALI
Il soccorritore seduto, sostiene la mascella del lattante e la testa;
lo capovolge a pancia in giù adagiandolo sul suo avanbraccio.
Appoggia avanbraccio con il paziente sulla sua gamba
leggermente inclinato verso il basso.
Con l’altra mano dà 5 pacche interscapolari (tra le scapole) a
palmo aperto, con via di fuga laterale rispetto alla testa.
POI…
5 COMPRESSIONI TORACICHE
Il soccorritore appoggia la mano libera sulla testa del lattante, lo
ribalta appoggiandone la schiena sull’avambraccio che ora
sostiene la testa. Con la mano libera traccia la linea
intermammillare e, un dito sotto quella linea, in mezzo al torace e
con due dita , effettua 5 compressioni (1 ogni 3 secondi)
profonde circa 1/3 del torace.
Alternare PACCHE e COMPRESSIONI fino a risoluzione o perdita di coscienza
OSTRUZIONE COMPLETA NEL BAMBINO COSCIENTE
5 PACCHE DORSALI
Il soccorritore, seduto o appoggiato su un ginocchio, sostiene il
capo del bambino e lo fa appoggiare alla sua gamba leggermente
inclinato in avanti. Da’ 5 pacche interscapolari con via di fuga
laterale rispetto alla testa .
POI…
5 COMPRESSIONI ADDOMINALI
Il soccorritore alle spalle del bambino, con il mignolo trova
l’ombelico, con il pollice trova lo sterno: nella «C» che si forma
pone il pugno dell’altra mano con il pollice chiuso nel palmo. La
mano che aveva trovato ombelico e sterno va sopra al pugno;
appoggia la schiena del bambino a se per fare piano di appoggio
per le compressioni che farà.
5 Compressioni «in dentro e verso l’alto» per comprimere il
diaframma e l’aria residua nei polmoni ed ottenere l’effetto «tappo
di spumante» con il materiale ostruente.
Alternare PACCHE e COMPRESSIONI fino a risoluzione o perdita di coscienza
Gruppo formazione CRI Arona
11
DISOSTRUZIONE DELLE PRIME VIE AEREE
OSTRUZIONE COMPLETA NELL’ INCOSCIENTE
•
•
•
•
•
118
ADAGIARE SU PIANO RIGIDO (attenti a non far sbattere violentemente la testa)
METTERE IL CAPO IN POSIZIONE NEUTRA ED ISPEZIONARE IL CAVO ORALE
5 INSUFFLAZIONI DI EMERGENZA
30 COMPRESSIONI TORACICHE
ISPEZIONE DEL CAVO CON RIMOZIONE DI MATERIALE OSTRUENTE EMERSO
5 VENTILAZIONI DI EMERGENZA
LATTANTE
BAMBINO
BOCCA – BOCCA
NASO
Il soccorritore
copre con la sua
bocca la bocca ed
il naso del paziente
ed insuffla
LENTAMENTE
BOCCA – BOCCA
Il soccorritore
copre con la sua
bocca la bocca
DEL paziente,
TAPPA IL NASO
ed insuffla
LENTAMENTE
30 COMPRESSIONI TORACICHE
Con palmo della
mano in centro al
torace; elastiche,
profonde circa 1/3
circonferenza
Come visto in
precedenza
POI…
RIANIMAZIONE CARDIO POLMONARE: 30 COMPRESSIONI ALTERNATE
A 2 INSUFFLAZIONI, FINO ALL’ARRIVO DEI SOCCORSI QUALIFICATI
Gruppo formazione CRI Arona
12
Scheda Riassuntiva DISOSTRUZIONE PEDIATRICA
PARZIALE
•
•
Pianto, tosse, scambio di aria
ancora possibile
•
Calmare ed INCORAGGIARE A TOSSIRE
NON effettuare manovre (potrebbero peggiorare
la situazione)
Se permane porta in ospedale
COMPLETA
NO pianto NO tosse
Scambi di aria ASSENTI
Completa LATTANTE
118
5 PACCHE DORSALI
A palmo aperto tra le scapole con
via di fuga laterale rispetto alla
testa
5 PACCHE DORSALI
A palmo aperto tra le scapole con
via di fuga laterale rispetto alla
testa alternate a
alternate a
5 COMPRESSIONI ADDOME
5 COMPRESSIONI TORACE
Su appoggio rigido, con due dita,
appena sotto la linea
intermammillare ,
profonde un terzo
circonferenza toracica, frequenza
di una ogni 3 secondi circa .
SI alternano le due manovre
FINO A RISOLUZIONE O
A PERDITA DI COSCIENZA
Completa BAMBINO
Il soccorritore alle spalle con mignolo
trova ombelico, con pollice trova
sterno; nella «C» che si forma pone
pugno dell’altra mano con pollice
chiuso nel palmo . La mano che
aveva trovato ombelico e sterno va
sopra al pugno, appoggia la schiena del bambino a sé
per fare piano di appoggio per le compressioni che
farà.
5 Compressioni «in dentro e verso l’alto» per
comprimere il diaframma e l’aria residua nei polmoni
ed ottenere effetto « tappo spumante» con il materiale
ostruente .
SI alternano le due manovre
QUANDO INCOSCIENZA
FINO A RISOLUZIONE O
A PERDITA DI COSCIENZA
5 VENTILAZIONI INIZIALI
30 COMPRESSIONI TORACE
Continuare alternando 2 ventilazioni e 30 compressioni
controllando il cavo orale dopo le compressioni
Gruppo formazione CRI Arona
13
Rianimazione cardiopolmonare nel lattante e nel bambino
Gruppo formazione CRI Arona
14
Supporto di base delle funzioni vitali nel paziente PEDIATRICO
Il LATTANTE prima (fino ad un anno di età) ed il BAMBINO poi (dall’anno
alla pubertà), se non ha difetti congeniti, è un essere fantasticamente
efficiente; un organismo perfettamente funzionante che dinamicamente
cresce e si sviluppa .
Un bambino NON è un piccolo adulto e sarebbe errato considerarlo
tale
•Lo sviluppo corporeo ne mantiene alto il metabolismo con grande utilizzo
di energia
•Le attività cardiache e respiratorie sono elevate
Oltretutto il cuore in età
pediatrica sopporta benissimo aumenti
di frequenza importanti fino a 160 -200 b/m senza determinare
inefficienze
•Elevata capacità di compenso e di recupero
•Testa sproporzionatamente GRANDE rispetto al corpo
•Ha la lingua proporzionalmente più grossa
•Vie aeree in evoluzione strette ed immature (vagamente coniche e non
ancora cilindriche con le zone cartilaginee ancora non protette).
Frequenza
respiratoria
•
•
•
Lattante 25/40 a/m
Bambino 18/30 a/m
Adulto 12/15 a/m
Frequenza cardiaca
•
•
•
Lattante 90/120 b/m
Bambino 75/110
Adulto 70/80
CENNI di fisiologia
Cervello: centro della vita di relazione le sue cellule (che non si rigenerano) hanno
bisogno di un costante apporto di ossigeno per poter lavorare al meglio
Polmoni: Nei polmoni il sangue «cede» all’esterno l’anidride carbonica e si «carica «
di ossigeno fondamentale per la vita cellulare
Cuore: Con il suo costante lavoro pompa il sangue ossigenato al cervello ed al resto
del corpo e ne richiama il sangue ricco di anidride carbonica che poi invierà ai polmoni per
un altro scambio gassoso
Nel bambino l’arresto cardiaco è sempre secondario e l’origine ne è sempre
un arresto respiratorio
Quando una grave alterazione respiratoria
riduce l’ossigenazione del sangue entro alcuni
minuti si determinano danni cerebrali importanti.
Dopo 4 – 6 minuti le cellule cardiache vanno in
sofferenza ed il cuore smette di battere...
Il sistema è prossimo al «punto di non ritorno».
SOLO UN INTERVENTO ESTERNO, a questo
punto, POTRA ’ sostenere il sistema
fino
all’arrivo dei soccorsi qualificati che potranno,
forse, tentarne la riparazione.
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Dopo 60-90 sec
Inizia danno
cerebrale
Arresto
respiratorio
Che diventa
«importante» dopo 4/6
minuti da arresto
cardiaco
Dopo 4 – 6 minuti
Arresto respiratorio
15
Supporto di base delle funzioni vitali nel paziente PEDIATRICO
Lintervento esterno a cui si accennava è riconosciuto con l’acronimo
P.B.L.S. Pediatric Basic Life Support e prevede tutta una serie di
manovre finalizzate a PREVENIRE o, almeno, RITARDARE il danno
ANOSSICO CEREBRALE (il danno causato dalla mancanza di
ossigeno alle cellule cerebrali) nel bambino in cui siano compromessi
la coscienza, la respirazione e la circolazione.
LA CATENA DELLA SOPRAVVIVENZA
Con la Catena della sopravvivenza si tenta una prima «schematizzazione assoluta»
dell’intervento di emergenza con lo scopo di renderlo il più efficace possibile.
Perché una catena sia robusta occorre che ogni anello sia solido:
un anello rotto spezza tutta la catena.
Per sperare di uscire dall’emergenza con un successo occorre quindi che ci siano
poche ma sicure azioni concatenate tra di loro.
Focalizziamoci su quella PEDIATRICA (qui sopra) considerando, poi, per curiosità, le
differenze con la catena della sopravvivenza dell’adulto.
AL PRIMO ANELLO, per il bambino, troviamo LA PREVENZIONE degli incidenti.
L’organismo efficiente può guastarsi a causa dei pericoli che lo circondano; prevenirli vuol
dire prevenire l’emergenza .
AL SECONDO ANELLO troviamo la RIANIMAZIONE CARDIOPOLMONARE PRECOCE.
(Ricordate che l’arresto cardiaco è secondario rispetto a quello respiratorio ed infatti la
catena ci mostra un soccorritore intento a VENTILARE)
AL TERZO ANELLO troviamo la CHIAMATA DI EMERGENZA PRECOCE.
AL QUARTO ANELLO c’è il PEDIATRIC ADVANCED LIFE SUPPORT:
Supporto con i farmaci effettuato da sanitari.
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16
Supporto di base delle funzioni vitali nel paziente PEDIATRICO
LA CATENA DELLA SOPRAVVIVENZA (IN CASO DI ADULTO)
E ’ interessante, a riprova del fatto che il bambino NON è un piccolo adulto,
osservare la stessa catena come si trasforma quando viene riferita all’adulto.
AL PRIMO ANELLO, per un signore di 50 anni non troveremo certamente la
prevenzione ma l’ALLARME PRECOCE; si parte dal principio che sia un problema
«clinico» che potrà essere risolto solo con i farmaci o con il Defibrillatore.
N.B. nel bambino prima si insufflava proprio contando sulle altissime capacità di
recupero dei bambini e sul fatto che l’arresto cardiaco sia secondario.
Al SECONDO ANELLO troviamo la RIANIMAZIONE CARDIOPOLMONARE
PRECOCE rappresentata con il Massaggio Cardiaco Esterno (nell’adulto le
manovre rianimatorie vedono PRIMA il massaggio e DOPO le insufflazioni l’esatto
contrario di quanto vedremo, si esegue nel bambino).
Al TERZO ANELLO troviamo la DEFIBRILLAZIONE PRECOCE: l’80% degli
arresti cardiaci improvvisi nell’adulto è dovuto ad un problema elettrico di questi una
grandissima parte potrebbe essere risolta con l’utilizzo di un
Defibrillatore
Semiautomatico esterno (DAE) (nel bambino il problema elettrico è rarissimo).
Al QUARTO ANELLO, l’ADVANCED LIFE SUPPORT
Le due catene coincidono nel loro anello finale: l’intervento sanitario.
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17
Supporto di base delle funzioni vitali nel paziente PEDIATRICO
LA SEQUENZA OPERATIVA
Ancora una volta , per cercare di dare ordine alle cose da fare in un momento nel quale l’agitazione potrebbe
creare scompiglio prendiamo a prestito una «sequenza» che tutti ricordiamo : A,B,C .
AIRWAYS
Vie aeree
(controlleremo che siano aperte e libere le prime vie respiratorie)
BREATHING Respiro
(controlleremo se è presente e di che tipo è la respirazione)
CIRCULATION Circolazione (praticheremo il massaggio cardiaco esterno se non c’è ne respiro né battito)
IL TUTTO RIGOROSAMENTE IN QUESTA SEQUENZA: prima A , poi B , poi … C , come a scuola.
Fare «A»: Valutare lo stato di COSCIENZA
•Chiama a voce alta e scuoti delicatamente dalle spalle
•Nel lattante ricerca reazioni schioccando le dita vicino alle
orecchie o toccando delicatamente il corpo
(un lattante lamentoso o silente NON E’ un buon segnale)
COSCIENTE
•
•
118
Se necessario
Attua idonee manovre di soccorso
INCOSCIENTE
•
•
Chiama AIUTO senza lasciare il bambino
Posiziona il bambino su un piano rigido
(attenti ai colpi alla testa)
•
•
Allinea gli arti
Scopri il torace
• PERVIETA’ PRIME VIE RESPIRATORIE
LATTANTE
BAMBINO
Posizione Neutra
Leggera Iperestensione
Spessore
sotto le spalle
Vie aeree immature:
FORZA MODERATA !!!
•ISPEZIONA IL CAVO ORALE E SE CI SONO CORPI ESTRANEI
VISIBILI ED AFFERRABILI
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18
Supporto di base delle funzioni vitali nel paziente PEDIATRICO
LA SEQUENZA OPERATIVA
Fare «B»: Valutare il RESPIRO
•MANOVRA DEL G.A.S. per non più di 10 Secondi
G uarda il movimento del torace
A scolta i rumori respiratori
S ente l’alito caldo sulla guancia
Si noti la posizione del soccorritore
chino sul paziente in modo da poter controllare
simultaneamente torace, alito e rumori respiratori
PRESENTE
RESPIRO
• POSIZIONE LATERALE DI SICUREZZA
118
• ALLERTARE
• ALTRE EVENTUALI MANOVRE
ASSENTE
5 INSUFFLAZIONI DI EMERGENZA
BOCCA – BOCCA NASO
BOCCA – BOCCA
Ricordando che la frequenza fisiologica nel
bambino è elevata (20/30 atti min.) in 10
secondi sicuramente si potrà apprezzare una
respirazione efficace.
BOCCA - MASCHERA
Lunghe circa 1 sec intervallate 1 sec
Visibile espansione del torace
I GENITORI
La presenza dei Genitori avrà doppia valenza: POSITIVA poiché saranno la prima fonte di informazioni utili
e NEGATIVA poiché saranno causa (comprensibilmente) di grande stress per i soccorritori ma soprattutto
per il BAMBINO.
Infatti da quando diventa lattante e fino a 3–4 anni di età, il bambino attribuisce una grande importanza al
linguaggio del corpo.
Il tocco, il tono della voce, l’espressione ed il modo di porsi, se non nella norma, creano ansia, paura ed
agitazione contribuendo a peggiorare la situazione soprattutto se la patologia è respiratoria.
Avere la collaborazione serena e calma dei genitori, di fronte ad un bambino sofferente ma cosciente,
sarebbe quindi già un ottimo risultato ed una buona «terapia».
Gruppo formazione CRI Arona
19
Supporto di base delle funzioni vitali nel paziente PEDIATRICO
LA SEQUENZA OPERATIVA
Dopo 5 insufflazioni valide passare a valutare «C»
Fare «C»: CIRCOLAZIONE e MASSAGGIO
•VALUTARE I SEGNI MO.TO.RE
MO vimento
TO sse
RE spiro
Guarda il paziente ricercando in generale piccoli movimenti
Se tossisce il cuore batte
Se respira il cuore batte
•Se MO.TO.RE ASSENTE o se le 5 insufflazioni non hanno sollevato il torace:
INIZIA SUBITO LE COMPRESSIONI TORACICHE ESTERNE
LATTANTE: Punto di repere
BAMBINO: Punto di repere
LATTANTE < 1
ANNO
BAMBINO > 1
ANNO
• TECNICA DELLE COMPRESSIONI: spinte DECISE e VELOCI
• Stima l’età e lo sviluppo corporeo
• Comprimi il torace per circa 1/3 del suo diametro antero posteriore
• Consenti la riespansione toracica
1 soccorritore
2 soccorritori
Con due mani
•Età
•Sviluppo corporeo
Gruppo formazione CRI Arona
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Supporto di base delle funzioni vitali nel paziente PEDIATRICO
LA SEQUENZA OPERATIVA
CONTINUA «C» CIRCOLAZIONE E MASSAGGIO
•RAPPORTO COMPRESSIONI VENTILAZIONI
30:2
COMPRESSIONI
VENTILAZIONI
•FREQUENZA DELLE COMPRESSIONI
Frequenza
100 compressioni/min.
•NON INTERROMPERE MAI LA RIANIMAZIONE PER PIU’ DI 10 SEC
LA CHIAMATA DI EMERGENZA
DOPO UN MINUTO CIRCA DI RIANIMAZIONE (2 CICLI) se sei solo :
• INTERROMPI, ALLONTANATI E CERCA UN TELEFONO
118
• CHIAMA I SOCCORSI
• TORNA DAL BAMBINO E RIPRENDI LA RCP.
NON INTERROMPERE PIU’ LA RIANIMAZIONE
fino a:
• Ricomparsa dei segni di circolo (mo.to.re)
• Arrivo equipe medica
• Esaurimento delle forze fisiche del soccorritore
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Supporto di base delle funzioni vitali nel paziente PEDIATRICO
Riepilogo sequenza
PBLS
Chiama e scuoti; se non risponde chiedi AIUTO
A
Posiziona su piano rigido
Capo in posizione neutra – leggermente iperteso
Rapida ispezione bocca
Guarda Ascolta Senti x 10 secondi max.
B
Se non respira – normalmente: 5 VENTILAZIONI
Valuta MO.TO.RE. per 10 secondi max.
C
Segni MO.TO.RE. assenti: inizia 30 compressioni
toraciche. Alterna 30 compressioni a 2 ventilazioni
Appena possibile allerta 118.
Se sei solo telefona dopo 1 minuto di
rianimazione
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Di fronte a qualsiasi Emergenza: R A G I O N A !!!
LA LEGGE TI CHIEDE DI ALLERTARE I SOCCORSI 118
Se fai altro lo fai assumendotene la responsabilità
PER UNA CORRETTA CHIAMATA le cose importanti sono:
•Quante persone coinvolte ?
•Respirano/non respirano; si muovono/non si muovono ?
•Luogo dell’evento con chiari riferimenti
•Rispondi alle domande del 118
•Non riattaccare per primo
•Se possibile manda qualcuno ad aspettare i soccorsi in un punto
ben visibile dalla strada
Se vuoi intervenire mentre si
aspettano i soccorsi ricorda
PRIMA DI AVVICINARTI: la scena è sicura?
SI: valuta la/le vittime
NO: Segnala pericoli, fai sicurezza
Cosciente??
SI
Respira?
Può respirare?
Ci sono FERITE con
MOLTO SANGUE ?
SI
SI
NO
Garantisci la pervietà
delle prime vie aeree
NO
Tampona la ferita da cui esce
sangue: metti un fazzoletto e premi
forte
NO
R.C.P
Tieni calmo ed al caldo;
tranquillizza in attesa dei
soccorsi
NON dare da bere, specialmente alcolici
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Meglio PREVENIRE CHE…
IL 90% DEGLI INCIDENTI SONO PREVEDIBILI ED EVITABILI
Per evitare cadute




Cancelletti alle scale
Ringhiere alla finestre
Reti ai balconi
Barriere davanti a stufe e camini
Sedie vicino a finestre o mobili «scalabili»
Per evitare Ustioni e folgorazioni
 Controllate temperatura acqua bagno < 37°
 Non «in braccio» se trasportate cibo o bevande bollenti
 Non «in braccio» mentre cucinate
 Cucinate sui fornelli posteriori controllate che i manici non
sporgano mai verso l’esterno
 Non lasciate bevande bollenti sull’orlo di mobili o tavoli
 Tenete bambini lontani da forni e fornelli in uso
 Proteggete le prese di corrente ed i fili con gli appositi strumenti
 Stufe elettriche, radio ed asciugacapelli DEVONO essere tenuti
lontano dall’acqua
in caso di Ustioni
Immergere immediatamente la parte ustionata in acqua fredda o sotto l’acqua corrente
e detergere per ALMENO qualche minuto.
Coprire con un panno pulito, chiamare il 118 descrivere la situazione ed ascoltare i
suggerimenti della centrale operativa
Per evitare Annegamento ed avvelenamenti
 Svuotate sempre la vasca
 Recintate le piscine anche se piccole e gonfiabili
 In barca i bambini DEVONO sempre indossare il giubbotto salvagente
 I detergenti, le medicine, i prodotti chimici DEVONO essere tenuti in
armadi con chiusura di sicurezza e comunque fuori dalla portata dei
bambini.
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Meglio PREVENIRE CHE...
IL 90% DEGLI INCIDENTI SONO PREVEDIBILI ED EVITABILI
Sicuri a spasso per il mondo... A piedi
 Prima di attraversare o girare un angolo fermate il passeggino e
controllare il traffico.
 Controllate che il passeggino che usate sia in regola con le norme di
sicurezza (il passeggino «della nonna» di solito non lo è più!).
 Usate la cintura del passeggino per evitare che il bambino venga
sbalzato.
Sicuri a spasso per il mondo… In auto
 Fino a 10 kg. il seggiolino va sul sedile posteriore IN SENSO CONTRARIO A
QUELLO DI MARCIA
 Sopra i 10 kg. il seggiolino va sul sedile posteriore NEL SENSO DI MARCIA
I CASCHI
Riducono fino all’89 % il rischio di un TRAUMA CRANICO e fino al 65% il rischio di un
trauma FACCIALE.
I BAMBINI in bicicletta DEVONO indossare un casco a misura CON LE CINGHIE
ALLACCIATE.
I BAMBINI sotto i cinque anni NON DEVONO essere trasportati assolutamente su un
motoveicolo ed anche dopo i 5 anni è fondamentale che arrivino bene ad appoggiare i
piedi sulle pedivelle.
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Di fronte a qualsiasi Trauma
NON muovere l’infortunato se non è indispensabile
(pericolo per l’infortunato stesso o necessità di fare
manovre rianimatorie).
CHIAMA IL 118 segui suggerimenti della centrale
(Allertare i soccorsi è l’unico obbligo che la legge IMPONE
per non incorrere nel reato di OMISSIONE DI SOCCORSO)
VALUTAZIONE
AUTOPROTEZIONE E
SCENA SICURA
AZIONE
Rischio evolutivo scena
Stabile? Segnala presenza, togli
le chiavi, allontana fumatori
Coscienza
Presente: OK
Assente: Lieve iperestensione
Vie aeree e rachide
Immobilizzare il capo e
mantenerlo in posizione neutra
Cuore emorragie
Arrestare emorragie, ricerca
segni di shock
Danno Cerebrale
Riferire ai soccorsi confusione
mentale o perdite di coscienza
MANTENERE COPERTO ED AL CALDO
Lo stato di SHOCK
A seguito del trauma potrebbero esserci lesioni interne con sanguinamento che determinano
EMORRAGIE INTERNE mortali se non gestite rapidamente. Queste non possono essere
viste, ma possono essere sospettate in presenza di alcuni segni e sintomi: AGITAZIONE,
SUDORAZIONE FREDDA, RESPIRO VELOCE E SUPERFICIALE, POLSO ACCELERATO,
ESTREMITA’ BIANCHE E FREDDE.
In presenza di tali segni richiamare la centrale 118.
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TRAUMA CRANICO
TRAUMA CRANICO
la prima causa di morte da 1 a 14 anni
Segni e sintomi di trauma cranico suggestivi di
ALLERTAMENTO 118 o visita PEDIATRICA URGENTE
• Deformità del cranio e presenza di ematomi soprattutto se
ai lati del cranio
• Occhi da procione
• Sangue e liquor da orecchie o naso
• Perdita di coscienza e sonnolenza
• Mal di testa perdurante o in peggioramento anche nei
giorni successivi al trauma
• Episodi di vomito senza nausea soprattutto se comparsi
tardivamente (24 ore dopo)
• Forte irritabilità
Gestione di Trauma cranico :
• Mantenere immobile in attesa dei soccorsi,
• Se vomita ruotare su lato mantenendo allineamento del
tronco
IN ASSENZA DEI SEGNI MAGGIORI ED IN PRESENZA DI DINAMICHE
MINORI
• Monitorizzare atteggiamenti e stati di coscienza pronti ad
ospedalizzare se notate qualche cosa di strano
• Per tranquillità provate a risvegliare il bambino un paio di volte
durante la prima notte dopo il trauma
Al minimo dubbio o sospetto contattare il 118
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Di fronte a qualsiasi Ferita
TANTO SANGUE
Pericolo: EMORRAGIA
Arresta
POCO SANGUE
Pericolo: INFEZIONE
Pulisci, disinfetta e copri
COPRI e COMPRIMI
se non basta
COMPRIMI e SOLLEVA
se non basta
Punti di Compressione
A DISTANZA
RICORDA: il sangue è veicolo di importanti infezioni
Evitare contatto diretto e, se possibile, indossare guanti
IN CASO DI FORTE SANGUINAMENTO O DI FERITE
PARTICOLARMENTE ESTESE O PROFONDE O IN LUOGHI
«DELICATI» (TESTA , COLLO, TORACE e ADDOME) CHIAMARE
SEMPRE COMUNQUE IL
118
Se ci sono OGGETTI CONFICCATI:
NON TENTARE DI ESTRARRE MAI
ARRESTARE L’EMORRAGIA COMPRIMENDO
PUNTI COMPRESSIONE A DISTANZA
IMMOBILIZZA L’OGGETTO NELLA FERITA
SE SCHEGGIA NELL’OCCHIO COPRILI ENTRAMBI
Tieni calmo e al caldo, tranquillizza in attesa dei soccorsi
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Di fronte a qualsiasi TRAUMA MINORE
Se per dinamica non ti sembra grave considera:
Le ossa in un bambino hanno caratteristiche molto differenti rispetto ad un
adulto:
• sono più elastiche
• I legamenti sono più robusti rispetto alle ossa e quindi, è frequente non tanto
una lussazione o una distorsione quanto uno strappamento delle linee di
intersezione dei legamenti sulle ossa questo può provocare un danno o
l’arresto della crescita dell’osso stesso
• Caratteristica dell’età pediatrica è la frattura «a legno verde»
Segni e sintomi di frattura ossea:
• Forte dolore al tentativo di movimento
• Forte dolore per pressioni prossimali al punto di lesione
• Impossibilità a compiere movimenti attivi o passivi a causa del dolore e
della contrattura muscolare di difesa
• Presenza di tumefazione (rigonfiamento nel punto di lesione)
• Presenza di ematoma dovuto alla rottura di vasi in prossimità del capo
osseo leso
• Evidente deformità visibile o palpabile (auguri per la palpazione! Se c’è
lesione dolente)
Gestione di frattura ossea
Fratture ossee minori possono essere ospedalizzate senza l’intervento del 118
anche se, NEL DUBBIO DI INTERESSAMENTO DELLA COLONNA
VERTEBRALE, certamente chiameremo il 118 e ci limiteremo, nell’attesa, ad
immobilizzare il capo in posizione neutra monitorizzando eventuali
cambiamenti nella coscienza del piccolo paziente.
Escludendo interessamento della colonna vertebrale:
• IMMOBILIZZARE l’arto rispettando la posizione antalgica assunta
dall’infortunato
• Posizionare ghiaccio in prossimità del punto di lesione
• Tranquillizzare ed ospedalizzare evitando dolorosi scossoni.
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E SE…
INGESTIONE DI SOSTANZE TOSSICHE
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118
Chiama subito
NON procurare il vomito ma agevolalo se presente
Verifica COSA e QUANTO ha ingerito
Da quanto TEMPO
Se riesci consegna la confezione o la bottiglia di sostanza ai soccorritori
NON DARE DA BERE ASSOLUTAMENTE NULLA
Fai attenzione a potenziali residui tossici su cute o vestiti
Tranquillizza, assisti e controlla costantemente coscienza e respiro
FEBBRE ALTA
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La febbre è fisiologica ed aiuta a rafforzare l’organismo
del bambino in crescita
Sopra i 39°( fino ai 2 anni ) può diventare origine di convulsioni
e va contrastata anche con l’uso MODERATO di PARACETAMOLO.
Scopri il bambino ed effettua spugnature fredde ai lati del collo e
dell’inguine
Se usi ghiaccio sintetico interponi una garza tra ghiaccio e cute
Senti il pediatra e - nel dubbio 118 e segui i consigli
Tranquillizza, assisti e controlla costantemente coscienza e respiro
CRISI CONVULSIVA
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•
Mantieni la calma
Chiama
118 e segui consigli
Frequente in età pediatrica in caso di febbre alta nelle
prime 24/36 ore di febbre
Generalmente è un fenomeno di BREVE (< 5min) durata
Durante la crisi NON puoi fare nulla se non evitare che si possa ferire urtando
contro oggetti quindi: NON trattenere, NON tentare di aprire la bocca,
allontana tutti gli oggetti appuntiti o spigolosi.
Assisti. Ricorda che alla fine della «crisi» sarai di fronte
ad un «incosciente che respira» e quindi ricordati di
METTERLO SU UN FIANCO
in Posizione Laterale di Sicurezza
Gruppo formazione CRI Arona
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CONSIDERAZIONI FINALI
Scene analoghe a questa, si rivivono tutti i giorni sulle strade.
Tutti sappiamo che telefonare guidando è pericoloso, come è pericoloso
mandare sms mentre si guida eppure... Guardatevi in giro.
Tutti sappiamo che i bambini in auto vanno legati in appositi seggiolini
eppure... Guardatevi in macchina!
Tutti sappiamo che una mamma vuole bene a suo figlio e per lui darebbe la
vita.
Allora, perché - ci chiediamo - usarlo come un personalissimo air bag??
Ci sono immagini che sarebbero troppo shoccanti da mostrare, immagini di
disperazione che parlano di un attimo di disattenzione, di un incidente banale,
di un bambino affettuosamente seduto in braccio. Immagini che parlano di
bambini schiacciati sul cruscotto dal peso delle loro stesse madri e di
famiglie distrutte per un capriccio infantile.
Riguardate il bambino in copertina. Quelle scarpe MERITANO di diventare
della taglia giusta; un bambino MERITA di viaggiare sicuro in macchina.
LA SUA SICUREZZA E’UN NOSTRO DOVERE; PREVENIRE IL NOSTRO
IMPERATIVO. NON SAI RESISTERE AD UN CAPRICCIO?
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CONSIDERAZIONI FINALI
CON LA VIVA E VERA SPERANZA
CHE LE COSE CHE AVETE APPRESO
IN QUESTI INCONTRI
POSSANO RESTARE SEMPRE COME
UTILE MA -SOPRATTUTTO- INUTILIZZATO
«PEZZO» DEL VOSTRO PERSONALE
BAGAGLIO CULTURALE
GRAZIE PER ESSERE STATI FERTILE
TERRENO DI SEMINA
I Formatori CRI ARONA
Un sentito «GRAZIE» a tutti coloro che -consapevolmente o
inconsapevolmente- hanno dato il loro imprescindibile
contributo alla realizzazione di questo opuscolo. Luca
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Appunti sulla disostruzione pediatrica e PBLS (1)