n o t i z i e N. 166 / Ottobre 2009 BOLOGNA Oral Cancer Day editoriale n o t i z i e N. 166 Ottobre 2009 Periodico della Associazione Nazionale Dentisti Italiani SIS-OPD Sezione provinciale di Bologna Spedizione in abbonamento postale. Pubblicità inferiore al 45% Art. 2 comma 20/B Legge 662/96 Filiale di Bologna Autorizzazione del Tribunale di Bologna n. 4452 del 7 maggio 1976 Direttore responsabile Dr. Alessandro Nobili Direzione e amministrazione Via Abruzzo, 14/f 40139 - Bologna Tel. 051.543850 Fax 051.540630 [email protected] Impaginazione Marco Bugamelli Grafica IDEAPAGINA snc Tel. 051.6259011 [email protected] In copertina: Il gazebo dei dentisti in Piazza Maggiore Stampa DIGI Graf Pontecchio Marconi (Bologna) Chiuso in tipografia il 31 ottobre 2009 sommario 3 Editoriale 5 La voce del presidente 6 L'angolo legale 7 Coordinamento donne odontoiatre 8 Oral Cancer Day 10 Notiziario sindacale 12 Andi notizie 15 Corsi, convegni e congressi 22 Cosa mettere sotto i denti di Alessandro Nobili anomalie nel nostro paese I l sistema di erogazione delle prestazioni odontoiatriche attualmente applicato nel nostro Paese da parte del Servizio Sanitario Nazionale (ancorché con differenze applicative nelle varie regioni) potrebbe apparire concettualmente corretto. Cure dentali gratuite a due categorie di cittadini: soggetti in condizioni di vulnerabilità sociale e soggetti in condizione di vulnerabilità sanitaria. Tradotto in altri termini, hanno diritto alle cure (a spese dello Stato) coloro che soffrono di malattie croniche, invalidanti, particolari e coloro che hanno un reddito inferiore ad una certa soglia. E per tutti gli altri? Qui si evidenzia il problema: solo le prestazioni con carattere di urgenza (tipo pronto soccorso) più poche altre prestazioni di base (conservativa, ortodonzia) dietro pagamento di un ticket e spesso con attese sfibranti. Per le altre cure (protesi, implantologia, parodontologia, ortodonzia negli adulti) ciascuno si arrangi. Al di là del problema intrinseco (ovvero l’esclusione di importanti prestazioni) ne deriva un altro. Ipotizziamo un signore che decida, come suo diritto, di avvalersi del SSN in quanto necessita prioritariamente di una “bonifica” endodontico – conservativa. Esaurita questa fase terapeutica, lo stesso signore necessita di una riabilitazione protesica fissa. Dovrà quindi rivolgersi ad uno studio privato e pagarsi N. 165 / Ottobre 2009 SSN e odontoiatria le cure. Ma, come sappiamo bene, il successo finale di una siffatta riabilitazione odontoiatrica dipende sia dalla fase preventiva di cure che da quella protesica in senso stretto, e in caso di insuccesso può essere difficile, a ciclo terapeutico concluso, distinguere le responsabilità dell’uno o dell’altro. E ancora: se ad un professionista privato si rivolge per prestazioni protesiche un signore con cure endodontiche eseguite nel servizio pubblico che, secondo il professionista, non danno adeguate garanzie, come si dovrebbe comportare quest’ultimo? Ed in caso di contenzioso medico-legale, cosa succederebbe? Probabilmente un “rimpallo” di accuse di responsabilità, di cui farebbe facilmente le spese il suddetto signore, che verosimilmente vedrebbe allontanarsi la possibilità di un giusto e sollecito indennizzo. E questo potrebbe succedere anche se il signore gode di un fondo sanitario che gli permette un rimborso più o meno “parziale” delle cure eseguite. Insomma, ogni qualvolta più operatori “mettono le mani in bocca” si creano condizioni di potenziale conflittualità in quanto a ripartizione di responsabilità. Lasciando in questa sede da parte le altre anomalie applicative del SSN odontoiatrico, un sistema che a priori ”costringa” un cittadino ad esporsi a un tale rischio non è certamente l’ideale. ANDI 3 Cena di Natale 11 dicembre 2009 ore 21,00 Scambiamoci gli auguri, facciamolo bene... Serata benefica a favore di PROGRAMMA Premiazione dei Soci ANDI con oltre 30 anni di anzianità associativa Lotteria con premi odontoiatrici Musica e ballo Quota di partecipazione Euro 40,00 a persona Ristorante UNAWAY Hotel - Piazza Costituzione 1 Bologna Per informazioni e prenotazioni ANDI BOLOGNA tel. 051.543850 - [email protected] 4 ANDI N. 166 / Ottobre 2009 la voce del presidente di Francesco Maria Giallombardo Non tutti i mali vengono per nuocere A quasi cinque anni dall’entrata in vigore del regime autorizzativo nella nostra regione, credo sia il caso di tirare le somme su una vicenda che ha decisamente sconvolto le nostre vite professionali. Infatti, la D.R. 327/2004 e la successiva 2520/2004 hanno imposto a tutti gli studi determinati requisiti ed adempimenti che hanno sicuramente causato oneri e costi aggiuntivi, oltre a dubbi e perplessità e notti insonni alla vigilia della fatidica “visita”. Credo però che oggi, smaltite le ansie e “rodato” le varie procedure, che ormai sono entrate a far parte del nostro quotidiano, sia giunto il momento di valorizzare quelli che sono gli aspetti positivi di questa vicenda. Il fatidico “pezzo di carta” rilasciato dal Comune, infatti, rappresenta una sorta di certificazione di qualità attribuito dalla ASL al nostro studio, e che lo qualifica rispetto a questioni di primaria importanza per i nostri pazienti, quali sterilizzazione e quindi prevenzione delle infezioni, rintracciabilità dei materiali, certificazione delle apparecchiature. E una domanda sorge spontanea: il paziente che si reca all’estero è certo di avere le medesime garanzie? È vero che in Croazia, Romania, Ungheria (e chi più ne ha più ne metta…) il costo delle prestazioni è inferiore a quello che avrebbe pagato in Italia, ma a quale prezzo? E chi garantisce la qualità del lavoro fatto? N. 166 / Ottobre 2009 Si può dare di più È in questo senso che ANDI ha promosso una massiccia campagna pubblicitaria, sui maggiori quotidiani nazionali, con spazi pubblicitari rivolti direttamente ai cittadini, spiegando loro che quello che può sembrare al primo impatto una fonte di risparmio si può rivelare poi un danno per la salute della loro bocca. I messaggi pubblicitari saranno poi supportati da articoli ed interviste sulle tematiche affrontate. ANDI mira a valorizzare il ruolo centrale del dentista italiano nella tutela della salute odontoiatrica, con l’obiettivo di portare nei nostri studi coloro che attualmente non si rivolgono ai dentisti, promuovendo la qualità dell’odontoiatria offerta dai dentisti ANDI. Questa attività di ANDI nazionale verrà poi proseguita dal nostro Dipartimento Regionale, che si è impegnato a diffondere il messaggio tramite spot pubblicitari e articoli sui giornali, diffusi a livello di stampa locale. Affrontiamo ora un altro argomento di grande attualità per la nostra Associazione. L’ultimo week-end di ottobre si è tenuta a Rimini l’Assemblea Nazionale per le modifiche dello Statuto. Ritengo importante e positivo lo spirito che ha portato la dirigenza a proporre dei cambiamenti atti a snellire i passaggi endoassociativi. Non entro nei particolari perché un’assemblea provinciale ha già discusso di ciò ed ha approvato a maggioranza le proposte portate dalla nostra sezione. Mi soffermo sul termine maggioranza perché nel corso di questa assemblea ci sono stati dei colleghi presenti che, pur essendo stata sollecitata poco prima la discussione del documento ed eventuali proposte di variazioni, non hanno espresso opinioni né motivazioni, ma non hanno votato a favore di tale documento. Ritengo importante approfondire questo aspetto, perché questo comportamento toglie un arricchimento a tutti noi: sono il parere diverso o l’idea di altri che ci permettono di crescere, approfondire e sviscerare un argomento, mentre l’opposizione fine a se stessa o per partito preso porta, secondo me, solo ad irrigidire gli animi senza produrre niente di buono. Proprio una questione così importante per la vita associativa come la modifica dello Statuto avrebbe avuto bisogno di idee, osservazioni e pareri, in buona sostanza del massimo contributo di tutti. Le nostre assemblee sono ahimé spesso disertate, mentre sarebbero delle magnifiche occasioni per incontrarci e scambiarci esperienze e problematiche. Ringrazio quindi pubblicamente i soci che hanno partecipato, ma li esorto anche ad esprimere pareri ed opinioni, anche se discordanti. A proposito del frequentarsi e del conoscersi, per poter poi parlare tra di noi ed abituarci ad esprimere il nostro parere senza animosità e magari davanti ad un bicchiere di vino e un piatto di tortellini, abbiamo pensato di organizzare una cena natalizia di beneficenza, durante la quale verrà organizzata una lotteria con l’estrazione di premi “odontoiatrici”, il cui ricavato andrà devoluto a favore dell’Associazione Bimbo Tu, che si occupa dell’assistenza ai bambini ricoverati nel reparto di Neurochirurgia Pediatrica dell’Ospedale Bellaria e dell’accoglienza delle loro famiglie, soprattutto se provenienti da fuori provincia. Durante questa cena avremo inoltre il piacere di premiare i soci che da più di trent’anni sostengono l’associazione con la loro iscrizione. Un ringraziamento a Guido Abbate e Federico Boni che si sono fatti carico di questa iniziativa. Spero di vedervi numerosi a condividere un momento conviviale che sicuramente ci permetterà di trovare affinità fra noi che vanno al di fuori del singolo elemento (dentale, s’intende). Se i nostri eroi ci riusciranno, avremo anche un dopo cena con musica dal vivo e possibilità di ballo. E quindi intervenite numerosi, con famigliari, amici e personale di studio. Facciamo tutti assieme la consueta cena di studio natalizia! www.andiemiliaromagna.com Visita il nostro sito, completamente rinnovato nella veste grafica e nei contenuti. L’accesso alle pagine riservate ai soci potrà essere effettuato ANDI 5 utilizzando lo stesso nome e password usati per il sito Andi nazionale L'angolo legale domande e risposte a cura di Alessandro Nobili valore giuridico ed obblighi correlati La cartella clinica Un paziente mi ha chiesto la cartella clinica delle cure eseguite. Ho la sensazione che intenda utilizzarla per contestare le mie prestazioni ed instaurare un contenzioso. Sono obbligato a dargliela? L a cartella clinica può essere utilizzata come elemento di prova sia in sede giudiziaria che in sede professionale ed amministrativa, oltre che come strumento fondamentale di giudizio per la valutazione delle prestazioni eseguite. La cartella clinica costituisce una verbalizzazione, ossia una registrazione delle notizie riguardanti il paziente, il cui fine ultimo si identifica nella salute del paziente stesso. Dunque essa rappresenta il mezzo più fedele in grado di documentare il trascorso clinico delle decisioni assunte, degli interventi effettuati e quindi del comportamento della struttura sanitaria e/o del professionista. Secondo un orientamento giurisprudenziale oramai consolidato, in ospedale (dove il medico ospedaliero è considerato “pubblico ufficiale”) la cartella clinica costituisce un “atto pubblico di fede privilegiata”, il cui contenuto è confutabile solo con la prova contraria. Nel caso di un certificato medico, il valore di quello rilasciato da un medico privato è equiparabile a quello rilasciato da un medico dipendente SSN (a parte evidentemente quelli a finalità particolari e ben precise come quelli ad uso INAIL, INPS, etc.), in forza del fatto che il medico professionista privato è stato abilitato dallo stato ad esercitare un servizio di pubblica necessità e risulta depositario di poteri specifici di natura autorizzativa e certificativa analoghi (anche se non completamente sovrapponibili) a quelli del medico ospedaliero. Ne discende che anche la cartella clinica del libero professionista, se ordinatamente e comprensibilmente redatta, dovrebbe rivestire lo stesso valore probatorio di quella redatta in ambito ospedaliero, e ciò sia dal punto di vista giuridico che medico legale. Valore probatorio che quindi potrebbe essere intaccato solo da una querela di falso. La differenza sostanziale è che mentre il medico che opera in una struttura pubblica è tenuto per legge a compilare la cartella clinica (che dovrà esser conservata “illimitatamente” a cura della direzione sanitaria), il medico (o l’odontoiatra) privati non sono legalmente tenuti a sottostare a quest’obbligo. Premesso quindi che, ai sensi della legislazione vigente, non esiste obbligo di legge riguardo la estensione della cartella clinica per studi medici privati, tuttavia l’articolo 26 del Codice Deontologico impone al medico di mettere la documentazione clinica in suo Vi informiamo che ANDI Assicura ha cambiato sede: I nuovi recapiti sono i seguenti: VIA RIPAMONTI, 49 - 20141 MILANO TEL. 02/30461010 - FAX 02/30461002 6 ANDI possesso a disposizione della persona assistita o di chi da questa indicato. Per i motivi sopra esposti ritengo che in analogia a quanto previsto per le strutture pubbliche, anche in ambito privato la cartella clinica, se redatta e se richiesta, debba essere fornita al paziente sotto forma di copia, rimanendo l’originale nella disponibilità dell’ostensore (ovvero del professionista, del quale peraltro costituisce personale lavoro intellettuale). Posto quindi che, come già rammentato, a tutt’oggi un odontoiatra privato non è tenuto a redigere (e quindi a conservare) la cartella clinica, è opportuna una riflessione. Come medici odontoiatri il nostro compito è evidentemente quello di curare bene i pazienti. Tuttavia al giorno d’oggi ciò non è più sufficiente. Ci è infatti richiesto di documentare la diligenza del nostro lavoro in modo ordinato e completo. È purtroppo frequente, in ambito medico legale, trovarsi di fronte a colleghi che non sono in grado di presentare una cartella clinica (quantomeno una cartella clinica “decente”). Al di là del fatto che un diario clinico puntuale ed esaustivo ci consente di avere costantemente sott’occhio la storia sanitaria del paziente (facilitandoci moltissimo l’approccio diagnostico in momenti successivi), la possibilità di esibire in qualunque momento e per qualsivoglia necessità una cartella clinica ordinata costituisce una credenziale che viene subito interpretata come il frutto di un approccio clinico serio e coscienzioso. Se è vero infatti che un medico o odontoiatra privato, oggi come oggi, non potrà essere condannato per il solo fatto di non avere redatto e/o esibito la cartella clinica, è inevitabile che ciò proietterà sul professionista un’ombra che in caso di contenzioso renderà senz’altro più difficile, nel merito, dimostrare la non sussistenza di profili di colpa professionale. N. 166 / Ottobre 2009 Andi Bologna di Pierangela Sciannamè RESOCONTO DELLA PRIMA RIUNIONE Coordinamento donne odontoiatre M ercoledì 15 luglio 2009 alle ore 20 si è svolta la prima riunione del gruppo. Erano presenti tutte le colleghe tranne due (assenti perché fuori città e per motivi di salute). Dopo la presentazione ufficiale di tutte le componenti al Consiglio Direttivo e un breve momento di partecipazione al buffet, spartano ma gustoso, allestito all’interno della sala consiliare per consentire alla riunione di proseguire velocemente, l’incontro è continuato nella saletta adiacente, normalmente adibita a segreteria della sezione. Il Presidente Dott. Giallombardo ha fatto un veloce intervento, oltre ad un saluto ufficiale e agli auguri di buon lavoro, chiedendo che l’Ordine del giorno tenesse conto di due argomenti importanti da discutere, in riferimento ai quali il Consiglio avrebbe atteso da noi suggerimenti e idee: l’organizzazione dell’ORAL CANCER DAY del 12 settembre e di una serata che possa attirare l’attenzione dei colleghi sulla sezione ANDI provinciale, il quale dovrebbe avere sia un aspetto ludico e conviviale che una apertura a realtà bolognesi che necessitino di aiuto. Per quanto riguarda il primo evento, numerose colleghe hanno prontamente dato la propria disponibilità personale a partecipare all’iniziativa che prevede l’allestimento di un gazebo in piazza Maggiore e la distribuzione di depliant, nonché la spiegazione ai passanti sull’importante ruolo del dentista nel rilevare precocemente i segni di una lesione precancerosa e quindi sulla necessità di effettuare visite di controllo routinarie ai fini preventivi. In riferimento all’organizzazione della serata, molti sono stati i suggerimenti: tutte hanno concordato che sarebbe lodevole, e avrebbe anche un riscontro positivo sull’ immagine dell’ANDI, impegnarsi in modo tale che i proventi possano essere versati in qualche attività benefica. Si è parlato di orfanotrofi dell’est europeo e di varie associazioni operanti a favore di diverse situazioni di disagio; tra queste è emerso il nome dell’associazione “ Bimbo Tu” che è già conosciuta da molti Soci. La N. 166 / Ottobre 2009 Dott.ssa Mingolla ha dato la propria disponibilità per contattare il Sig. Arcidiacono, avere maggiori dettagli e riferire il tutto, direttamente o tramite il Consigliere Dott. Boni, al Consiglio Direttivo. (Il Presidente Giallombardo successivamente ha acconsentito affinché l’argomento venisse posto all’OdG del primo Consiglio di settembre n.d.r.). Per questo tipo di manifestazione sarebbe necessario un locale molto grande che possa accogliere cantanti e /o attori che dovrebbero partecipare gratuitamente mentre d’altro canto dovremmo avere degli sponsor che sovvenzionino le spese. Sarebbe importante coinvolgere in qualche maniera la sigla ANDI Onlus per far contemporaneamente conoscere ai colleghi e a chiunque intervenga le attività svolte dall’associazione in campo umanitario. Per quanto invece riguarda l’organizzazione di una cena per i soli Soci, si è pensato che sarebbe utile una cornice di un certo tono (es. Circolo della Caccia o Bononia) e indispensabile il coinvolgimento diretto di colleghi attraverso le conoscenze personali, veicolando più dif- fusamente l’idea della festa e gli inviti, per ottenere il “successo” dell’iniziativa. Infine, per quanto riguarda argomenti più strettamente riguardanti la nostra professione si è deciso di fare presente al Consiglio Direttivo: a) che si vorrebbe una azione più incisiva nei confronti delle pubblicità sanitarie “non deontologiche” effettuate da società o da colleghi con pochi scrupoli, per non lasciare il singolo ( e serio) professionista a combattere da solo contro la mercificazione della nostra professione, con inevitabile dequalificazione di tutta la categoria. b) che si richiede un maggiore aiuto concreto per la creazione di siti internet individuali, magari con piccoli corsi pratici ecc… c) che si cercherà il contatto con le Commissioni Pari Opportunità presenti nelle varie istituzioni per collaborare nell’organizzazione di varie iniziative La riunione si è conclusa verso le 23 con l’idea di rivedersi dopo l’incontro interprovinciale di Cervia e di sentirsi telefonicamente o per via elettronica per gli aggiornamenti. ANDI 7 Notiziario iniziative dentisti in piazza È Vietato fumare stato ancora un grande successo, l’edizione 2009 dell’Oral Cancer Day, evento che ANDI ha organizzato in ben 88 piazze d’Italia. L’iniziativa svoltasi a Bologna sabato 12 settembre, in Piazza del Nettuno, ha avuto la finalità di far conoscere a moltissimi cittadini i rischi connessi all’insorgenza di quella che è l’ottava forma tumorale più diffusa nel mondo. I fattori di rischio fondamentali risultano essere il fumo e l’abuso di bevande alco- liche e superalcoliche. L’associazione poi di entrambi i fattori espone a un rischio di ammalarsi oltre venti volte più alto rispetto a quello di un non bevitore – fumatore. Il carcinoma squamoso del cavo orale e della faringe è infatti una delle neoplasie più frequenti, con un’incidenza mondiale stimata superiore ai 400.000 casi l’anno. Infatti, la mortalità per questo tumore non si è significativamente ridotta negli ultimi anni e in Italia i dati dei registri tumori son allarmanti. Momenti di aggregazione e disponibilità dei dentisti ANDI il 12 settembre nel gazebo di Piazza del Nettuno 8 ANDI N. 166 / Ottobre 2009 che dei cittadini, è seguita la consegna di un cd, volto ad eliminare la scarsa abitudine ad auto – esaminarsi la bocca. Infatti, anche nelle rare volte che ciò viene fatto, i pazienti tendono ad osservare solo le superfici più facilmente accessibili quali le gengive vestibolari anteriori ed il dorso della lingua, omettendo quindi di verificare lo stato di salute di tutte le altre sedi. Tramite poi la consegna di un opuscolo in cui venivano dati consigli pratici utili alla conoscenza del problema, si invitava a chiamare un numero verde per effettuare una visita gratuita presso uno dei tanti dentisti ANDI che si è reso disponibile. Tantissime sono state le persone contattate, oltre 250, ostacolati solo dalla pioggia che a metà pomeriggio ha frenato i bolognesi e i tanti turisti che passeggiavano nella nostra splendida città. L’informazione è quindi indispensabile se si pensa che anche Freud, padre della psicoanalisi ed egli stesso medico, andò a farsi visitare dopo aver scoperto una lesione sospetta al palato, e la sua morte, avvenuta nel 1939, fu dovuta proprio a quella che poi si è rivelata una neoplasia. Un ringraziamento particolare va quindi Questo avviene poiché la neoplasia viene molto spesso diagnosticata in fase avanzata e ciò comporta un aumento dell’incidenza di metastasi che portano ad un peggioramento della prognosi. Il principale ostacolo alla diagnosi precoce del cancro del cavo orale è rappresentata dal fatto che nelle fasi iniziali, quelle cioè che noi vorremmo intercettare, si può confondere questa grave patologia con lesioni di banale natura infiammatoria o traumatica, attribuibili a cause dentarie o protesi più o meno congrue. Alla campagna informativa e alla compilazione di un questionario anonimo, utile per verificare le conoscenze odontoiatriN. 166 / Ottobre 2009 espresso ai colleghi Guido Giuseppe Abbate, Luana Carmencita Andreoli, Maria Giovanna Barboni, Valentina Bentivogli, Federico Boni, Maria Bubici, Michelangelo Carano, Claudio Ferri, Vittoria Fuzzi, Sabrina Ganz, Francesco Maria Giallombardo, Simone Lenzi, Daniele Lucchese, Annalisa Moreschi, Maurizio Moreschi, Sandra Natalini, Stefano Rimondini, Mario Tommaso Salerno, Alphonse Sfeir e Maurizia Sideri, che con spirito di amicizia e di servizio, hanno messo passione ed entusiasmo in questa iniziativa, che se sarà riuscita anche a far fare una sola diagnosi precoce, avrà centrato il nostro obiettivo. ANDI 9 Notiziario sindacale di Giovanni Rubini Modificata la normativa sulla sicurezza I Non sempre l'acqua è nemica del fuoco l decreto 106/2009 ha apportato novità significative al precedente 81/2008 che semplificano un poco gli adempimenti per quello che riguarda gli studi dentistici. Obblighi connessi ai contratti di appalto, d’opera o somministrazione (art 26) Per quanto riguarda appalti brevissimi della durata di non più di 2 giorni oppure servizi di sola natura intellettuale,il documento di valutazione dei rischi da interferenza (DUVRI) non va redatto sempre che non ci siano rischi derivanti dalla presenza di agenti cancerogeni, biologici, atmosfere esplosive o dalla presenza di rischi particolari. Qualora si debba comunque redigere il DUVRI si va verso un documento a due livelli, uno con rischi “standard”, tipici del contratto e uno che approfondisce i rischi specifici. Valutazione dei rischi da stress lavoro correlato (art 17-28-29) Questo tipo di valutazione dei rischi introdotta con il decreto legge 81/08 viene stabilito che decorrerà a far data dal 1° gennaio 2010 qualora la Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro non lo elabori prima. Data certa La prova della data certa sul Documento di Valutazione dei Rischi o sull’Autocertificazione può essere data dalla compresenza delle firme di Datore di Lavoro, RSPP, RLS e Medico Competente (ove presente). Il termine per redigere il documento di valutazione dei rischi per le nuove attività è di 90 giorni dall’inizio delle suddette attività. Per cambiamenti e modifiche al D.V.R. viene stabilito un massimo di tempo di 30 giorni. Comunicazione nominativo RLS La comunicazione non va più effettuata annualmente, ma solo in caso di nuova nomina o designazione. Coloro che hanno ottemperato all’obbligo entro 31/12/2008 non devono effettuare alcuna comunicazione ulteriore, se non nel caso in cui siano intervenute variazione di nomine o designazioni dopo il 1° gennaio 2009. Coloro che non hanno fatto alcuna comunicazione devono inviare la segnalazione per la prima volta. Per coloro che non hanno dipendenti scatta l’obbligo di comunicazione in occasione di prima elezione o designazione. Svolgimento diretto da parte del Datore di Lavoro dei compiti di primo soccorso, prevenzione degli incendi e di evacuazione (art 34-45-46) I nostri corsi RSPP assolvono agli obblighi di formazione ai sensi degli articoli 45 e 46. Occorre dare informazione all’RLS dello svolgimento diretto di tali compiti. Il legislatore dovrà chiarire il limite di 5 lavoratori in studio da cui derivano opportunità e obblighi in materia. ann unci Imola, centro storico, affittasi studio dentistico a norma, completamente arredato (100 mq circa), con due unità operative, sala d’attesa, studio, servizi. Avviamento trentennale. Telefonare ore pasti 347.9559734. Medico chirurgo dentista con attività trentennale in Imola cerca collega interessato a rilevare lo studio composto da due unità operative. Per info tel. 349.5576572 - 0542.42158. Affittasi splendido locale uso ambulatorio-laboratorio mq 150 circa, via Ferrarese (zona Fiera), due posti auto e ampio parcheggio esterno libero. Telefonare ore pasti dr. Grosso 051.450242. 10 ANDI Requisiti dei luoghi di lavoro L’acqua non deve essere usata per lo spegnimento di incendi, quando le materie con le quali verrebbe a contatto possono reagire in modo da aumentare notevolmente di temperatura o da svolgere gas infiammabili o nocivi. L’acqua non deve essere usata in prossimità di conduttori macchine e apparecchi elettrici sotto tensione. Tali divieti devono essere resi noti al personale mediante avvisi. Visite mediche preventive Le visite mediche preventive possono essere eseguite in fase preassuntiva. Le predette visite non possono essere effettuate per accertare stati di gravidanza. Verifiche apparecchiature elettromedicali (art 86) Il decreto 106/2009 prevede il passaggio a legge delle norme UNI (di buon comportamento). In tal senso quindi bisognerà tenere un nuovo registro (che in realtà avrebbe dovuto già essere tenuto) per le verifiche delle apparecchiature elettromedicali, che prevedono come scadenza un anno per l’elettrobisturi e probabilmente due anni per le altre apparecchiature. Ci si dovrà adeguare quanto prima. Condizionatori Per apparecchi condizionatori con portata di gas superiore ai 3 Kg è prevista una verifica sulla dispersione (che non deve essere superiore al 10%) con scadenza annuale. Andrà tenuto un registro per tali verifiche. Obblighi del Datore di Lavoro (art 18) L’elaborazione e la consegna del documento di Valutazione dei Rischi può avvenire anche a livello informatico. Il Datore di Lavoro ha l’obbligo di inviare all’INAIL entro 48 ore dalla ricezione del certificato medico, i dati e le informazioni relativi agli infortuni sul lavoro che comportino l’assenza dal lavoro di almeno un giorno, escluso quello dell’evento e, ai fini assicurativi, quelli relativi agli infortuni sul lavoro che comportino un’assenza al lavoro superiore a tre giorni. N. 166 / Ottobre 2009 di Claudia Rubini Domande e risposte sul fisco Q Spese professionali e deducibilità ual è il trattamento attuale dal punto di vista fiscale delle spese di manutenzione dello studio professionale? A partire dal 01/01/2007, contestualmente alla revisione del trattamento fiscale degli immobili posseduti dai professionisti, è stata introdotta una nuova disposizione che regola la deducibilità delle spese sostenute con riferimento a tali beni. Non si distingue più fra manutenzione ordinaria e straordinaria, ma fra spese incrementative e non incrementative: le spese incrementative sono quelle che comportano un aumento significativo della produttività dell’immobile, mentre le spese non incrementative sono quelle relative agli interventi di manutenzione diretti a mantenere in efficienza gli immobili. Queste le nuove regole oggi, a seguito di recenti chiarimenti ministeriali: Immobili strumentali di proprietà acquistati dal 2007: le spese incrementative vanno capitalizzate sull’immobile e, contestualmente a questo, saranno oggetto di ammortamento (percentuale 3%). Le spese non incrementative sono deducibili nel limite del 5% del costo complessivo di tutti i beni materiali ammortizzabili esistenti all’inizio dell’esercizio, mentre l’eccedenza diventa deducibile in cinque quote costanti nei periodi d’imposta successivi. Immobili strumentali di proprietà acquistati fino al 2006: per le spese incrementative valgono le vecchie regole e cioè queste risultano deducibili in quote costanti sull’arco di cinque anni, a partire da quello di sostenimento. Le spese non incrementative sono deducibili nel limite del 5% del costo complessivo di tutti i beni materiali esistenti all’inizio dell’esercizio, mentre l’eccedenza diventa deducibile in cinque quote costanti nei periodi di imposta successivi. Immobili strumentali detenuti in locazione, anche finanziaria: sia le spese N. 166 / Ottobre 2009 incrementative che le spese non incrementative sono deducibili nel limite del 5% del costo complessivo di tutti i beni materiali esistenti all’inizio dell’esercizio, mentre l’eccedenza diventa deducibile in cinque quote costanti nei periodi d’imposta successivi. Immobili acquisiti a titolo gratuito (ereditati, donati o detenuti in comodato): sia le spese incrementative che le spese non incrementative sono deducibili nel limite del 5% del costo complessivo di tutti i beni materiali esistenti all’inizio dell’esercizio, mentre l’eccedenza diventa deducibile in cinque quote costanti nei periodi di imposta successivi. Quali sono le spese professionali per le quali è prevista una deducibilità limitata nel periodo di sostenimento? In estrema sintesi le principali sono: Corsi e convegni (nonché le spese collegate di vitto, alloggio e trasporto): dedu- cibilità al 50%. Se si tratta di alberghi e ristoranti occorre tener conto della nuova deducibilità di questi al 75% Spese telefoniche: deducibilità all’80% Spese relative alle autovetture: deducibilità al 40% Spese per alberghi e ristoranti: deducibilità al 75%, con il limite del 2% dei compensi dichiarati Spese di rappresentanza : deducibilità nel limite dell’1% dei compensi dichiarati. Se si tratta di alberghi e ristoranti, occorre tenere conto anche della deducibilità al 75% degli stessi. Spese relative agli immobili professionali: deducibilità secondo quanto detto sopra Spese di acquisto beni strumentali superiori ad Euro 516,4: deducibili secondo percentuali di ammortamento (per impianti telefonici ed autovetture occorre rispettare anche le percentuali di cui sopra, rispettivamente dell’80% e del 40%) iscriviti all’andi difendi la tua professione •Aggiornamento culturale continuo tramite invio periodico per e-mail degli abstract della letteratura odontoiatrica internazionale •Costi ridotti per i corsi di aggiornamento e per quelli di formazione Sindacale •Agevolazioni economiche per servizi di studio, quali smaltimento rifiuti, controlli rx ed elettrici, etc. •Deducibilità fiscale della quota •Sconti per corsi di aggiornamento validi ai fini dei crediti formativi ECM •Flusso costante di informazioni sindacali e fiscali •Accesso ai nuovi servizi del sito internet ANDI (www.andi.it) •Accesso alla nuova polizza ANDI per la responsabilità professionale •Accesso ai dossier e alle schede documentative per gli studi elaborate dall’ANDI (consenso informato, rx, etc.) •Ricorsi giudiziari cumulativi a costi contenuti •Accesso a convenzioni ANDI con istituti di credito e leasing •Assistenza pratica e amministrativa per apertura e/o spostamento dello studio essere soci conviene! ANDI 11 Andi notizie di Massimo Fuzzi la situazione della professione in francia C Quelli che... prima della convenzione ome è noto, si parla molto di convenzioni, di assicurazioni, in una parola, di “terzo pagante”. Le discussioni tra i colleghi sono accese, così come i dubbi e le perplessità. Il Consiglio Direttivo ANDI di Bologna mi ha chiesto di informarmi sulla situazione dei nostri colleghi francesi che da decenni sono in regime di convenzione con lo Stato. Ho quindi svolto una piccola indagine inviando alcune domande a due colleghi d’Oltralpe, uno di Parigi, che lavora in uno studio molto importante, e l’altro che esercita in un piccolo paese della Savoia. Ho tradotto le loro risposte che sono state quasi coincidenti. C’è una convenzione sulle tariffe? Se sì, da quando e con chi? La convenzione è stata istituita negli anni '60 con un nomenclatore definito dalla S.S. (Securitè Sociale) tramite la CPAM (Caisse Primarie d’Assurance Maladie) che sono istituzioni governative. A questa convenzione aderiscono quasi tutti i dentisti francesi, tranne circa 500 professionisti. Ci sono, poi, solo un centinaio di professionisti (Ospedalieri, Professori, Insegnanti) che possono praticare prezzi superiori, sempre nell’ambito della convenzione. La convenzione copre le estrazioni, la conservativa, l’endodonzia. Per esempio, un’estrazione è quotata D.C. 16, che vuol dire 16 volte 1 DC = 2,09, quindi 33,44 euro; una otturazione posteriore a tre pareti viene rimborsata a 36,55 euro, e un trattamento endo di un molare a 73,10 euro. L’onorario è pagato dallo Stato. Chi domanda più di questa cifra, rischia il processo penale. Il costo della protesi non è convenzionata, ma l’onorario è libero e viene rimborsata una piccola parte. La conseguenza sono delle cure eseguite con fretta e con scarsa attenzione, per rimanere negli onorari stabiliti. mattinata in clinica 12 dicembre 2009 - ore 9,00 Il restauro estetico conservativo con tecnica diretta ed indiretta RELATORI Prof. Angelo Putignano Prof. Giovanni Dondi Dall'Orologio sede Clinica Odontoiatrica Dipartimento di Scienze Odontostomatologiche dell'Università di Bologna Aula Branzi - Via San Vitale, 59 - Bologna CREDITI L’evento è in fase di accreditamento presso la 12 ANDI È cambiato qualcosa nel modo di lavorare (per esempio, frequenza degli appuntamenti, infermiere, fatturazione)? La convenzione ad un certo punto rimborsava le corone solo su denti devitalizzati. Si è assistito ad un incremento dei trattamenti endodontici. Poi ha rimborsato anche i perni – monconi e anche qui un aumento esponenziale di questa ricostruzione. La maggior parte dei dentisti non ha l’infermiera (troppo costosa) e si fa tutto da solo. Le igieniste sono fuori legge. In conclusione è la convenzione che stabilisce come si debba fare una prestazione e non necessariamente su basi scientifiche, ma esclusivamente gestionali. Il professionista è stressato? Rispondere al telefono, aprire alla porta, sterilizzare gli strumenti, occuparsi di tutto, ecc… è ormai accettato da tutti. Purtroppo non ci sono più i dentisti di prima della convenzione, ma sembra fossero molto felici. Sembra che gli unici non stressati siano gli ortodontisti e gli implantologici che sono fuori convenzione. Siete contenti del livello economico? La media di guadagno è di circa 60.000,00 euro l’anno, dato che quasi tutta l’odontoiatria è sotto il controllo dello Stato, che detta le regole. In conclusione, non sembra che i nostri colleghi francesi siano molto contenti del loro sistema, né che il sistema abbia portato a un miglioramento qualitativo delle prestazioni, anzi, sono molto invidiosi della nostra situazione. Come succede in altre situazioni, ci si abitua a tutto e come si suol dire “al peggio non c’è mai fine”. La mia personale opinione, per altro già espressa pubblicamente, è che non sia questa (le convenzioni) la strada per risolvere i problemi, ma sia solo un modo per irreggimentare e condizionare la libera professione che tutti noi abbiamo abbracciato con passione all’inizio della nostra carriera. N. 166 / Ottobre 2009 di Massimo Pomo Fondi sanitari integrativi e assicurazioni volontarie C Non è tutto oro ciò che luccica ’è un argomento che ricorre spesso nei dibattiti odontoiatrici e che riguarda i fondi sanitari integrativi, che entro breve potrebbero riguardare una importante quota dei servizi odontoiatrici. Purtroppo non vi è nulla di definito, le ipotesi si rincorrono cosicché nessuno è in grado di dire quale sarà l’impatto e che tipo di valutazione farne. Tuttavia sono già operanti le assicurazioni volontarie e le casse mutua che operano da tempo nel mercato. Parlando con i responsabili delle assicurazioni si ha l’impressione che questi credano che l’applicazione dei fondi integrativi assomiglierà ai fondi assicurativi. Se questo fosse vero ci troveremmo davanti a una soluzione difficile se non impossibile. Io ho collaborato con diverse assicurazioni nel passato come il FASI, il FASDAC, Unisalute e molto tempo fa con il Cosagit. Questo rapporto è andato avanti per molti anni con una convenzione in forma indiretta. Questo significa che lo studio dentistico fissava i prezzi delle prestazioni concedendo o meno sconti particolari per le varie categorie e per le varie prestazioni ed il paziente faceva richiesta di un rimborso che veniva calcolato sulle tariffe stabilite dalla propria organizzazione. Il paziente beneficiava quindi di un contributo fisso per quella data prestazione e si recava dove preferiva. Concordava un certo preventivo con il dentista e sapeva quanto gli avrebbe rimborsato la sua assicurazione. Il paziente anticipava la cifra richiesta e otteneva dalla sua assicurazione un rimborso parziale presentando l’opportuna documentazione. Negli ultimi anni le cose stanno cambiando e le assicurazioni richiedono di accettare delle tariffe fissate senza la possibilità di concordare direttamente con i pazienti una eventuale differenza. Le assicurazioni saldano direttamente al dentista le sue spettanze e generalmente con 60 giorni di ritardo rispetto alla fine dei lavori. Nessun acconto. Incuriosito dalla novità e con un approccio “sperimentale” ho voluto provare di persona l’esperienza di un convenzionamento N. 166 / Ottobre 2009 diretto con una delle associazioni di categoria dirigenziale. Vorrei ora condividere con i colleghi la mia esperienza, che ha presentato molti aspetti negativi. Il primo problema è nato con il sistema informatico, forse perché erano agli inizi. Punto primo: pagarlo. Si, perché bisogna comprare un programma gestionale per interfacciarsi con i programmi dell’ente erogatore. Non una grossa cifra, ma intanto si comincia con un passivo di 100 – 200 Euro. Poi bisogna imparare la procedura, con impiego di tempo del personale che gestisce le pratiche. A questo si aggiungano i tempi di connessione a Internet per tutte le volte che il server non è attivo, che le linee sono sovraccariche o che per qualche ragione manca una parte della procedura, il che blocca per prima cosa le autorizzazioni di inizio cura, e in seguito anche i pagamenti. Se poi non si usano file digitali per le radiografie bisogna spedirle per posta. Se si tiene al documento e si vuole essere sicuri dell’arrivo, pena l’annullamento di tutta la pratica (il che significa ricominciare daccapo), si invia il tutto tramite corriere espresso. Sarà cura del ricevente reinviare il materiale a mezzo posta ordinaria, con rischio di smarrimento o, quando si tratta di RX endorali o panoramiche, nel migliore dei casi gravemente rovinate. Se una radiografia viene smarrita, anche se per causa loro, si ha il blocco dei pagamenti ed è necessario ripetere l’esame; se per paradosso il paziente si rifiutasse di ripetere l’esposizione ai raggi la prestazione potrebbe non essere saldata. A me è successo, ma per fortuna il mio paziente è stato disponibile a ripetere l’esame così che, con fatica, la prestazione è stata saldata, dopo 4 mesi di attesa. Ora è il momento di parlare del problema principale: le tariffe. I nomenclatori tariffari, quale più quale meno, sono tutti molto bassi, tanto da indurre a pensare che tali prestazioni potrebbero avere un senso solo per riempire degli spazi in agenda altrimenti non utilizzati, secondo il ragionamento “meglio poco che niente”. Prima ingenuità. La seconda consiste nel pensare che per prestazioni poco pagate il paziente sia meno esigente, che si accontenti dei restauri che ottengono solo un ripristino della funzione senza pretese estetiche, per cui si potrebbero utilizzare odontotecnici diversi da quelli normalmente utilizzati, manufatti dal basso prezzo, come dire “cinesi”. Niente di più sbagliato: i pazienti delle assicurazioni sono lavoratori di fascia alta che non si ritengono a disposizione dello studio in quanto a flessibilità degli appuntamenti, che saltano gli appuntamenti come tutti gli altri senza nulla dovere per il lavoro sprecato del dentista, che vogliono lavori di prima classe al prezzo di una terza classe. Se poi pensate senza averci mai provato di risparmiare qualche cosa con un laboratorio economico vi sbagliate di grosso perché è difficilissimo trovare quell’equilibrio con i tecnici che permette di portare a compimento una riabilitazione protesica semplice o complessa che risulti soddisfacente nell’immediato o nella verifica nel tempo. Non vorrei esagerare, ma il 90% dei lavori che ho rifatto o che ho dovuto modificare con gravosa perdita di tempo ed incremento dei costi è dovuto proprio a questi esperimenti. In conclusione, quell’esperienza che è durata circa un anno è sfociata nella rinuncia ad ogni convenzione diretta quando ho constatato una mole di lavoro equivalente a quella dell’anno precedente ed un calo di fatturato di 20 – 30.000 euro per la quale la Guardia di Finanza mi ha chiesto la documentazione fiscale. Gli studi di settore infatti mi sembra siano incompatibili con un inserimento meno che marginale di queste convenzioni. Concludendo con alcune considerazioni direi che con i pazienti convenzionati ho lavorato in perdita, perché ho mantenuto il solito standard che risulta essere più costoso di quanto sono riuscito ad ottenere come compenso. Inoltre, altri pazienti abituati al mio tariffario “standard” ma amici di convenzionati, mi hanno costretto a praticare anche a loro sconti insostenibili. ANDI 13 rifiuti? no problem con prom.o lo smaltimento dei rifiuti non è più un tuo problema PROM.O, con il suo servizio copre tutta la regione. PROM.O viene a ritirare i tuoi rifiuti senza la necessità di telefonare. Oltre ai rifiuti solidi PROM.O effettua smaltimenti di liquidi rx, amalgama, farmaci scaduti, liquidi di disinfezione. telefonaci: 051 543850 oppure scrivici: [email protected] 14 ANDI N. 166 / Ottobre 2009 Corsi, convegni e congressi di Luca Felicori i trattamenti conservativi nell'adulto e nel bambino I Un restauro biologico rispetta le strutture l giorno 17 ottobre si è svolto presso il Dipartimento di Scienze Odontostomatologiche il corso periodico d’aggiornamento continuo organizzato dalla nostra sezione provinciale. Il tema trattato è stato ”I trattamenti conservativi nell'adulto e nel bambino”. Relatori il dottor Stefano Bottachiari, il dottor Carlo Monaco e il dottor Giovanni D’Alessandro, che rappresentava anche la professoressa Gabriela Piana, assente per altri impegni. Il dottor Bottachiari ha parlato degli intarsi in composito e del piano di trattamento. Un restauro biologico deve rispettare le strutture, la vitalità del dente e il relativo parodonto. Tutto questo può essere più facilmente ottenuto con i restauri parziali, nei quali una parte di corona rimane intatta, i margini sono sopragengivali e quindi facilmente detersibili, verificabili e biomantenibili. Le cavità di medie e ampie dimensioni sono il momento per scegliere tra restauro diretto e indiretto. Importante rilevare che il restauro indiretto ha un grado di conversione maggiore per opera del processo di postpolimerizzazione, con indubbi vantaggi sul grado d’infiltrazione marginale. L'estensione della preparazione dipende dalle strutture residue rimaste. Se è mancante una cresta marginale, sono da ricoprire solo le cuspidi adiacenti alla cresta mancante. Con denti devitalizzati e la mancanza di entrambe le creste marginali, è indicato un overlay con ricoprimento totale delle cuspidi. Il grado di resistenza dell’elemento dentario dipende dalle strutture andate perdute. Ad esempio in un elemento devitalizzato, la cui unica perdita è la sola cavità d’accesso la resistenza alle forze occlusali è solo il 5% in meno rispetto ad un dente integro. Il protocollo da seguire è sempre lo stesso, rigoroso, ma ripetibile, una volta superata la curva d’apprendimento: pulizia sotto diga, eventuale allungamento di corona, ricostruzione e preparazione ancora sotto diga, impronta, cementazione dei manufatti dopo 24 N. 166 / Ottobre 2009 ore. Quando è necessaria, la chirurgia parodontale consente l'esposizione dei margini con enormi facilitazioni della presa dell'impronta. Il dottor Monaco ha parlato del restauro parziale come ancoraggio di ponte, proseguendo idealmente la relazione precedente focalizzata sul massimo risparmio possibile delle strutture dentali da parte delle nostre preparazioni. I ponti con ancoraggi parziali sono indicati con piccole travate. I denti pilastro devono essere sani, non restaurati (prevalentemente in settori anteriori), liberi da lesioni cariose e malattia parodontale, con corone di altezza e larghezza adeguate. Sono indicati anche come ponti provvisori, durante il periodo d’attesa dell’osteointegrazione di un impianto in alternativa ad una protesi rimovibile parziale. L'ancoraggio è costituito da alette metalliche con dei fori e i ponti sono cementati con cemento vetroionomerico. Sono stati discussi anche dei casi a retainer singolo, utilizzati in caso di mancanza di incisivi laterali, che hanno dimostrato una sopravvivenza del 95,5 % addirittura a 51,7 mesi. Buoni risultati sono stati ottenuti anche con ponti costituiti da composito a fibre rinforzate (FCR), indicati prevalentemente, ma non esclusivamente, nel distretto anteriore oppure nell’attesa di inserire un impianto nei pazienti molto giovani o con ridotte disponibilità economiche o in pazienti compromessi parodontalmente, che necessitino di splintaggi. Nei settori posteriori sono un’alternativa a restauri in metalceramica o zirconio e ceramica, quando il paziente rifiuta un impianto. La sopravvivenza dei ponti in FCR è del 73,4 % a cinque anni. Gli insuccessi sono dati da distacchi o da cracks, soprattutto in pazienti bruxisti. L’insuccesso può essere dovuto a preparazioni troppo piccole. Poiché ci sono poche fibre, il composito si distacca e segue una frattura con distacco parcellare. Nel caso di ponti ad ancoraggio parziale in metallo e ceramica i retainers possono essere a “C” o a “D” con la creazione di solchi verticali oppo- sti. Utilizzando la zirconia, la preparazione è ancora più estesa. Sono confezionate delle mascherine, per non eliminare troppo tessuto. Possiamo avere zirconia esposta o non esposta. Quest’ultima migliora l’adesione, perché con la ceramica pressata a 360° sul margine è possibile avere un’adesione completa. La ceramica andrà poi mordenzata con acido fluoridrico. La tecnica CAD-CAM con la ceramica pressata su zirconia sta aprendo buone prospettive e al momento nel breve periodo (3 anni) i ponti parziali con questi due materiali danno buoni risultati. Il dottor D’Alessandro ha trattato il tema delle sigillature dal punto di vista delle finalità e della tecnica operativa. Devono essere posizionati sulla superficie occlusale e nei fori ciechi. Occorre operare un approccio globale, perché il fluoro da solo ha un’efficacia ridotta sui solchi. Il fluoro in sinergia con i sigillanti ha il massimo effetto. I sigillanti sono a base resinosa o vetroionomerica. I sigillanti vetroionomerici rilasciano fluoro, non necessitano di mordenzatura e non sono sensibili all’umidità. Tuttavia i sigillanti resinosi hanno un’efficacia maggiore, perchè quelli vetroionomerici si abradono più facilmente. Questi ultimi trovano una reale indicazione quando è problematico il controllo dell’umidità. Il controllo della sigillatura deve essere sempre effettuato ad intervalli regolari, visivamente o con lo specillo. Generalmente le maggiori percentuali di fallimento sono a 6/12 mesi. Le sigillature ritenute parzialmente o totalmente perse vanno riparate o riapplicate. Il protocollo operativo prevede sempre l’uso della diga, con legatura dell’uncino, e una polimerizzazione di almeno 40 secondi a una potenza di 500 mW/cm2 per i sigillanti trasparenti. I sigillanti opachi richiedono un tempo maggiore. Secondo l’Evidence Based Medicine è anche consigliabile l’applicazione di sigillanti sopra le lesioni cariose iniziali dello smalto. In questi casi è stata riscontrata una riduzione di specie batteriche al di sotto del materiale. ANDI 15 Corsi, convegni e congressi andi emilia romagna a cervia I Il sole scalda l'8° Congresso l 19 Settembre scorso, a Cervia, presso l’Hotel Dante si è svolto l’ottavo Congresso Regionale ANDI Emilia Romagna e, come ormai di consuetudine, è stata la prima occasione di incontro della dirigenza nazionale e regionale dopo le vacanze estive di agosto. L’appuntamento di Cervia è il primo grande evento culturale, del circuito ANDI Eventi, che si presenta in calendario e che inizia di fatto gli incontri della dirigenza associativa alla ripresa del lavoro, è un evento cui è molto legato il nostro Presidente Nazionale dottor Callioni, in virtù del fatto che proprio a Cervia ben cinque anni fa lanciò la sua candidatura a presidente, ed oggi si accinge a lasciare l’incarico dopo due mandati di grande lavoro associativo e di successi sindacali. La giornata del congresso, allietata da un clima particolarmente mite, ha visto la partecipazione di oltre 200 odontoiatri e di circa 100 assistenti che hanno partecipato ai lavori scientifici con grande interesse ed hanno potuto visitare una mostra merceologica con spazi espositivi ricchi di novità. Grazie alla presenza degli sponsor, che ringrazio a nome dell’intero Consiglio Regionale, abbiamo potuto garantire ai partecipanti una giornata di alto livello culturale e di gioiosa convivialità. La mattinata del sabato è stata interamente dedicata alla relazione del dottor Maurizio Silvestri di Pavia, che ha parlato di riabilitazioni parodontali perimplantari e protesiche di particolare complessità. Non sono mancati spunti pratici documentati con particolare meticolosità che hanno interessato e destato ammirazione sulla folta platea di colleghi. Contemporaneamente nella sala attigua i dottori Lauro Ferrari, Paolo Paganelli e Mauro Venturi hanno intrattenuto le Assistenti su Privacy, Legge ex626 e Sterilizzazione enfatizzando gli aspetti migliorativi conseguenti alla legge regionale di Autorizzazione degli Studi Gruppo di lavoro in un esterno Pausa pranzo al buffet ed alcuni stand espositivi 16 ANDI N. 166 / Ottobre 2009 di Alberto Casali Odontoiatrici oramai al quinto anno di applicazione. Al termine della mattina si è svolto un lunch a buffet nella sala interna dell’Hotel, dove i partecipanti hanno gradito il ricco menù ed hanno potuto trascorrere un’ora di relax terminando con un caffé all’aperto sotto i raggi del sole ancora caldo di una meravigliosa giornata sulla riviera romagnola. Dopo questa piacevole parentesi conviviale, i lavori pomeridiani sono ripresi con la relazione del dottor Paolo Guazzi di Modena che ha trattato un argomento insolito, ma di grande interesse «La gestione del Provvisorio in Implantoprotesi». Il dottor Guazzi ha riscosso un meritato successo ed al termine dei lavori ho potuto personalmente riscontrare gli apprezzamenti dei colleghi che hanno soprattutto ammi- rato l’iconografia di grande qualità ed hanno apprezzato i risvolti pratici da trasportare nella pratica quotidiana. A seguire i dottori Roberto Scavone e Filippo Strozzi, dell’Unità di Chirurgia Odontoiatrica dell’AUSL di Modena, hanno trattato approfonditamente il tema relativo alla Radiologia 3D ed ai suoi risvolti diagnostici in Chirurgia Odontoiatrica. La relazione, completa sul profilo scientifico e pratico ha trattato un argomento innovativo e di particolare interesse alla luce delle recenti innovazioni che tale metodica ha avuto. Al termine dei lavori scientifici si è svolto il Consiglio Regionale ANDI con la partecipazione dell’Esecutivo Nazionale e si sono affrontati temi inerenti le recenti modifiche della legge 626 e la crisi economica generale che sta colpendo anche la nostra categoria, valutando le strategie possibili che la nostra associazione deve attuare al riguardo. Si è parlato anche di turismo odontoiatrico e di quello che l’ANDI farà a livello pubblicitario per cercare di contrastarlo e che servirà anche a fare conoscere la nostra professionalità. Certamente, soprattutto in momenti di crisi, l’azione pubblicitaria di cui si farà carico l’ANDI Nazionale è indispensabile e chiesta a gran voce dalla categoria. Infine, ma solo per enfatizzarne l’importanza, debbo ringraziare, a nome del consiglio regionale, gli sponsor presenti alla nostra manifestazione ed in modo particolare Riccardo Valle della Ditta Valle, che da 6 anni ci supporta nell’organizzazione dell’evento, senza i quali non sarebbe possibile una così buona riuscita dell’evento stesso. Grazie anche al nostro personale di segreteria, Maela e Stefania, che hanno sempre lavorato nell’ombra ma con grande professionalità e dedizione. Dall'alto: i presidenti regionale e nazionale Maurizio Di Lauro e Roberto Callioni; i relatori al Congresso di Cervia: Filippo Strozzi; Paolo Guazzi; Alberto Casali e Roberto Scavone; Maurizio Silvestri A sinistra: i relatori Ferrari, Paganelli e Venturi relazionano alle assistenti N. 166 / Ottobre 2009 ANDI 17 Corsi, convegni e congressi 2° memorial marcello calandriello I ricordando il maestro l 26 settembre scorso, nella bella cornice del Savoia regency Hotel di Bologna, si è svolta la seconda edizione del Memorial Marcello Calandriello, la manifestazione che ANDI Bologna organizza per ricordare il Maestro scomparso due anni fa. Circa trecentocinquanta odontoiatri, provenienti da tutta Italia, hanno assistito alle interessanti esposizioni tenute dai relatori di assoluto rilievo, che si sono susseguiti nel corso della giornata. La mattinata è iniziata con Giuliano Anderlini, che ha approfondito il tema «I fondamenti della moderna odontoiatria nell'avanguardia clinica degli anni '80». Con una simpatica carrellata di immagini ha fatto rivivere, non solo i personaggi e i reparti della Clinica odontoiatrica di quegli anni, ma anche il clima storico e politico dell’Italia di allora, attraverso i principali avvenimenti di cronaca. In Clinica, il desiderio di fornire un servizio efficiente e completo al paziente, suggerì al professor Calandriello la creazione, nel suo reparto di Parodontologia, di un programma di riabilitazione globale superspecialistico, che, grazie all’impegno di un gruppo di giovani collaboratori esperti, cominciava a mettere in pratica i nuovi concetti di restaurativa, parodontologia e implantologia integrati, che sono alla base della moderna odontoiatria. Dopo il coffee-break, servito all’aperto grazie ad una splendida giornata di fine estate, Mauro Fradeani ha tenuto una bellissima relazione su «La riabilitazione estetica su denti naturali e impianti». Il relatore ha analizzato i vari fattori che determinano il successo protesico nei casi complessi, soffermandosi sull’importanza di un piano di trattamento che parta da un’analisi estetica (facciale, dento-labiale, fonetica, dentale e gengivale) e funzionale (interferenze, faccette d’usura, bruxismo, perdita dimensione verticale) e, attraverso una corretta trasmissione dei dati al laboratorio (impronte, arco facciale e foto statiche e dinamiche del sorriso e dell’eloquio), corredate dalle indicazioni del dentista, permetta la creazione di una ceratura diagnostica che guidi la realizzazione di un provvisorio vicino all’ottimale. Dopo aver ottimizzato il provvisorio si realizzano le preparazioni definitive dei monconi, con l’aiuto di mascherine trasparenti, ricavate dai provvisori; questi ultimi verranno poi copiati nei definitivi. Grande enfasi è stata posta sulla collaborazione fra protesista e chirurgo nei casi con linea del sorriso alta, sulla sovra estensione dei margini nel provvisorio perché non diventi corto dopo la ribasatura, e sull’impiego delle nuove ceramiche integrali. Nel pomeriggio, Massimo De Sanctis e Giovanni Zucchelli si sono alternati sul palco dei relatori affrontando la “materia del Maestro”, con una lezione magistrale SBIANCAMENTI DOMICILIARI O PROFESSIONALI? Il segreto per avere successo 18 GENNAIO 2010 - OrE 21,00 SAVOIA HOTEL REGENCY Via del Pilastro 2 - Bologna rELATOrE: Dr.ssa Viviana Cortesi Corso in fase di accreditamento ECm 18 ANDI N. 166 / Ottobre 2009 di Massimo Vanelli Da sinistra: Nicola Marco Sforza, Mauro Fredeani, Massimo De Sanctis, Aldo Nobili, Giuliano Anderlini e Federico Boni a quattro mani dal titolo «Il trattamento dei difetti parodontali in aree estetiche». Dopo aver ricordato lo spirito di ricerca e collaborazione che ha animato gli anni passati a fianco dell’amico e maestro Marcello, hanno ripercorso le tappe storiche che, grazie al concetto della preservazione della papilla introdotta dalla papilla preservation tecnique di Takei del 1985 (con incisione palatina), alla modified di Cortellini del 1995 (incisione vestibolare) alla simplified, alla papilla amplification flap hanno portato ai lembi spostati coronalmente per recessioni singole o multiple dei giorni nostri. I relatori hanno mostrato, con immagini fantastiche, come tali tecniche possano risolvere la gran parte delle problematiche estetiche dei settori frontali dovute a recessioni, anche se hanno ricordato che, in mancanza del supporto parodontale interdentale, la ricopertura radicolare N. 166 / Ottobre 2009 completa è un obiettivo non sempre raggiungibile. In tal caso può essere necessario ridefinire intraoperatoriamente una nuova “linea di giunzione smalto-cemento clinica”, con materiale composito, per predeterminare il livello di ricopertura radicolare. In ogni caso fondamentale per il successo la stabilizzazione del coagulo ottenuto grazie alla protezione dei tessuti molli. In chirurgia parodontale rigenerativa il disegno del lembo d’accesso ai difetti ossei verticali varia in funzione dell’integrità e del volume del tessuto molle sovracrestale e delle condizioni anatomiche a livello dello spazio interdentale. Se sussistono condizioni anatomiche favorevoli, anche in questo caso vengono eseguite tecniche di preservazione della papilla nella zona del difetto da rigenerare, e a livello degli spazi interdentali adiacenti a quello del difetto, viene eseguito un analogo lembo a busta spostato coronalmente ed ancorato alle papille anatomiche disepitelializzate; si riduce così il rischio di collasso dei tessuti molli interdentali all’interno del difetto intraosseo. La stabilizzazione del coagulo, infatti, protetto dai nuovi disegni di lembo che rispettano la papilla interdentale, insieme all’impiego eventuale di membrane e biomateriali, e al controllo della colonizzazione batterica, permettono di sfruttare al meglio il potenziale di rigenerazione biologica dei tessuti profondi; i tessuti molli sono strumento fondamentale per la guarigione dei tessuti profondi, grazie alla protezione che offrono al coagulo e ai biomateriali. La scelta del biomateriale dipende dalla morfologia del difetto intraosseo e dalle caratteristiche del tessuto molle sovracrestale destinato alla sua copertura. Una giornata veramente bella e stimolante, degna del ricordo del professor Calandriello a cui era dedicata, ulteriormente arricchita dalla interessante parte “commerciale” della manifestazione, che ha visto la partecipazione di parecchi espositori del settore dentale. Infine un doveroso ringraziamento a Dental Trey e a Mariolina ed Augusto Coli, grazie ai quali è stato possibile realizzare il convegno, che sta diventando un appuntamento ormai tradizionale dell’autunno odontoiatrico. ANDI 19 Momenti di... pausa dentisti a due ruote C Dieci Colli che passione! osa spinge un dentista di oltre 40 anni occupato quotidianamente con piani di trattamento complessi, interventi parodontali, pazienti sempre più esigenti ed uno Studio da organizzare… a svegliarsi all’alba del primo maggio, fare colazione con un piatto di spaghetti conditi con olio extravergine di oliva e parmigiano, mettere il numero sulla maglietta in lycra della divisa ed in silenzio, quasi si trattasse di un momento solenne, o forse solo per non svegliare il resto della famiglia, vestito come un ciclista “vero”, scendere in garage, inforcare la “specialissima” lucidata per l’occasione e raggiungere la linea di partenza di una gara ciclistica di 160 km? Si tratta di passione, del proprio modo di sentirsi sportivi o è sana e lucida pazzia? Beh, a dire il vero come me c’erano altre 2860 persone animate dallo stesso “furore” sportivo: sto parlando di una granfondo ciclistica molto conosciuta tra i cicloamatori italiani, la Dieci Colli Bolognesi. La corsa emiliana quest’anno ha compiuto i venticinque anni di esistenza e si è presentata con un menù di tutto rispetto: 158 km da affrontare con un dislivello di quasi 2500 metri e con 10 colli da scalare (Zula, Badolo, Mongardino, Montemaggiore, Tiola, Savigno, Ca’ Bortolami, Mongardino al contrario, Ganzole e Monte Donato). Si tratta di un tracciato nervoso, con continui saliscendi e strappi con pendenze oltre il 16%! Le maggiori difficoltà sono rappresentate dalla salita di Ca’ Bortolami al chilometro 101, i tremendi due chilometri iniziali della salita delle Ganzole a 15 km dall’arrivo (avevo già le gambe in croce!) e il “muro” finale di Monte Donato, soltanto duecento metri, ma con pendenze da “hors catègorie”, che ha messo a dura prova le gambe stanche dei tanti appassionati e ha obbligato molti “colleghi” a scendere dalla bici e proseguire a piedi. Ma dicevamo, perché, anche quest’anno, sono finito lì? Questa è la domanda che mi ripeto tutte le volte che pedalo ad una granfondo e più o meno a metà gara, nel ricorrente momento di particolare stanchezza che, a volte, si trasforma in “cotta”, quando ogni parte del corpo ti fa male, non riesci più a mangiare, l’acqua della borraccia è dolciastra di integratori e non riesci a mandarla giù, proprio in quel momento, ti chiedi: “ma chi me lo fa fare?” E’ molto difficile trovare una risposta: potrei dirvi che da sempre sono “malato” di ciclismo, che seguo tutti gli sport, che amo gli sport di resistenza e all’aria aperta come la corsa a piedi, lo sci alpinismo e il ciclismo, appunto, per il quale anni fa ho investito in tempo, preparazione ed energie, togliendomi pure qualche soddisfazione e che oggi, con sempre meno tempo a disposizione per l’allenamento, rimane una grande passione ma con sempre maggiore fatica! Potrei anche dirvi che lo faccio per aumentare la mia autostima, sentendomi in forma, e per ridurre la quota di stress che inevitabilmente mi porto appresso a fine giornata con la nostra professione. O forse potrei rispondervi da parodontologo e, più in generale da operatore sanitario, parlando dottamente di stili di vita e salute e magari citando una revisione sistematica della letteratura medica pubblicata quest’anno su JAMA che dimostra come livelli elevati di capacità cardiorespiratoria (cardiorespiratory fitness) siano costantemente associati ad una riduzione del rischio di DAL "CORRIERE DELLO SPORT-STADIO" del 28 OTTOBRE 2009 20 ANDI N. 166 / Ottobre 2009 di Nicola Marco Sforza Granfondo Dieci Colli: tutti pronti per la partenza morte da malattia, qualunque sia la causa, ed in particolare, da malattia cardiovascolare. In particolare è stata dimostrata una soglia di 7,9 MET (metabolic unit), al di sopra della quale, si diventa quasi “invincibili” verso le malattie! Certamente non posso non consigliare a tutti voi, se non di partecipare ad una granfondo, almeno di programmare la vostra settimana cadenzandola con un regolare esercizio fisico: bastano poche settimane per sentirsi “in forma” e, se poi volete provare con la bici, siete sempre in tempo! Dimenticavo di dirvi che alla Dieci Colli 2009 sono arrivato 783° su 2861 partecipanti di ogni età e grado di allenamento (318° della mia categoria Veterani) a oltre 1 ora e mezza dal vincitore. Tempo piuttosto lontano rispetto a quanto ottenuto dai “veri atleti” , ma in linea con il mio attuale stato di allenamento! Altri dentisti bolognesi hanno partecipato quest’anno e in passato alla gara: in particolare le 6 edizioni della Granfondo dal 1988 al 1993 sono state tutte vinte da un certo Giuliano Anderlini, vi dice qualcosa il suo nome? Buona pedalata! Aldo Nobili taglia il traguardo finale insieme ai due figli Angelica ed Andrea che insieme al padre hanno corso gli ultimi metri della gara mano nella mano N. 166 / Ottobre 2009 Campionato Italiano Cronometro individuale per medici e odontoiatri La sezione bolognese dell’Associazione Nazionale Dentisti Italiani ha il piacere di comunicare che il proprio associato Giuliano Anderlini ha conquistato il titolo nazionale di ciclismo a cronometro svoltosi a Drena (TN) domenica 27 settembre 2009. Occorre sottolineare l’elevato valore atletico della prova considerato che la competizione si è tenuta su una salita di 10,5 Km con un dislivello da superare di 1.000 metri ed il tempo impiegato dal dottor Anderlini è risultato di valore assoluto: 38’ 34”. Anche l’entità del distacco con il secondo arrivato - il dottor Juran Nicolussi di Bolzano che ha terminato con un tempo superiore di 3’ 40” e la notevole differenza di età (Nicolussi è di 20 anni più giovane) – stanno a testimoniare dell’impresa compiuta da Anderlini. ANDI 21 F Cosa mettere sotto i denti a cura di Ciaccio inalmente qualcosa di nuovo a Bologna, anzi al Trebbo. A giugno ha aperto, in mezzo alla bassa bolognese circondata dai campi, La Barattina “Osteria di un bel tempo”. È molto bello mangiare all’aperto per godere sia della campagna circostante che di una bellissima veduta di san Luca. Il casale è isolato ed al momento un po’ difficile da raggiungere, conviene telefonare per avere le indicazioni corrette. Bisogna passare da una rotonda non ancora ultimata, per ritrovarsi a percorrere una strada di campagna che porta al casolare ristrutturato con garbo e molto rispetto della costruzione originaria dall’architetto Cassarà: di grande respiro il porticato esterno per gioirne d’estate. Sala da pranzo al piano superiore con larghe e luminose vetrate; il soffitto in legno con travi a vista e le pareti interne in mattoni vengono valorizzati da un arredamento moderno quasi minimalista e da un’apparecchiatura alla moda. Parliamo ora del cibo: Cominciamo dalle porzioni: vere!, le definirei romagnole. Pasta fatta in casa e tirata a mano, le tagliatelle sono cotte alla perfezione e con quel tanto di semola nell’impasto che le rendono callose alla masticazione e ben amalgamate con il loro condimento ben tirato. Vi consiglio di assaggiare quelle nude al Parma, saporite, ma non salate come quasi tutti i condimenti al prosciutto; al tavolo piadina sempre calda. Sorprendente il galletto rivisitato al sangiovese (carne sostenuta) e sapore d’altri tempi nella cotoletta di vitello in umido coi piselli. Salumi di qualità e dei migliori produttori da accompagnare alla piadina. In menù anche cappelletti e strichetti, radicchio coi bruciatelli, carne alla griglia. Consiglierei di finire con Le Loverie: cioccolata extradark e rum Matusalem 15 yrs o cantucci e albana passita. Divertente carta dei vini con speciale riguardo alle bollicine italiane: bianche, rosée e rosse. In sala Fabrizio Fiorini ed in cucina la moglie Raffaella, che proviene da una famiglia di albergatori romagnoli. Conto di €. 45,00 circa per una cena completa Dopo la cucina tradizionale bisogna anche parlare della cucina innovativa e fantasiosa in cui vi sia però il rispetto dei sapori e come sempre un’accurata ricerca della materia prima. In questo bisogna dire che Marco Martino è vero Maestro. Ricerca ogni alimento dal fornitore migliore dopo attenta disamina di tutto ciò che riguarda sia la filiera distributiva che l’allevamento o la coltivazione, il rispetto delle qualità organolettiche che ogni alimento deve avere. Fra le altre cose è molto divertente riuscire a farsi raccontare da lui le sue costanti scoperte. Vi posso garantire che riesce ad avere il miglior pescato rintracciabile sul mercato italiano (spesso mangio pesce crudo e il profumo ed il sapore delle varie qualità si distingue perfettamente). Piccolo, ma importantissimo particolare, sfiletta solo all’ultimo momento il pesce da cucinare in modo da preservare gli aromi di ogni specie. Come dicevo cucina inventiva ed elaborazione dei piatti con le tecniche più moderne che permettono piatti saporiti e rispettosi degli alimenti senza uso di grassi in eccesso, ma piuttosto ricorrendo ad emulsioni con i brodi di cottura sono ciò che potete gustare da “Tonino”. Mi permetto di consigliarvi alcuni piatti del menù, molto interessante, e cosa pregevole descritto con chiarezza: Terrina di fiori di zucca insalata di astice e aceto balsamico; pesce nostrano battuto al coltello con vinagrette di lamponi e cremoso al parmigiano; involtino di galletto farcito alla frutta secca, salsa di caciocavallo e ribes. Tra i primi imperdibili i ravioli ripieni di ricotta dolce e calamari pescati alla griglia e, udite udite!, perfetti nella loro semplicità gli spaghetti trafilati al bronzo aglio olio e peperoncino. Se avete ancora fame, la carta dei secondi piatti offre sempre sia carne che pesce; vi segnalo il rombo al tegame con carciofi salsa di olive taggiasche e raviolini di porro allo zafferano; tagliata di controfiletto di vitello profumata ai semi di finocchio pomodori arrostiti e salsa all’Aglianico. Non sto ad elencarvi anche i dolci che vengono divisi in tradizioni dolci (chiaramente ricette tradizionali) e senzazioni dolci (dove dopo aver gustato con gli occhi la bellezza della composizione bisogna chiuderli per poterne gustare appieno le sensazioni che danno). Conto sui 40/50 euro escluso il vino per un pasto completo. (un vero affare vista l’alta professionalità della cucina). Cantina un po’ corta. Consiglio tavolate non troppo numerose, 6/8 persone massimo per poter gustare col dovuto rispetto una cucina espressa. Richiedete di cenare non nella grotta dove l’illuminazione è carente, ma nella sala dove vi è la cucina a vista. Ristorante La Barattina via S. Giuseppe 12 Trebbo di Reno Bologna Tel. 051.705734 - cell. 348.8123886 Chiuso domenica sera, lunedì e martedì www.ristorantelabarattina.it Pizzeria Tonino Via Cairoli 16 Bologna Tel 051.5882700 Chiusura mai 22 ANDI N. 166 / Ottobre 2009 e organizzano da gennaio 2010 XXXIV corso propedeutico per assistenti agli studi professionali odontoiatrici anno 2010 Corso serale teorico con tirocinio pratico 60 ore di lezione da parte di docenti specializzati Fornitura completa di materiale didattico e testi Attestato di frequenza rilasciato al superamento dell’esame finale Massimo 40 posti disponibili Per informazioni ed iscrizioni: tel. 051/543850 - [email protected] 24 ANDI N. 166 / Ottobre 2009