Festival dello spirito e delle cose nelle terre della Provincia di Pesaro e Urbino XVIII edizione 2014 Provincia di Pesaro e Urbino Assessorato Politiche Culturali Regione Marche Nota al Programma Ogni Ville e Castella-Spiritualia ha un tema, ma questo tema non è tanto un argomento, bensì uno stato d’animo e una condizione dello spirito. Gianluca Chiocci lo scorso anno ha avuto un bel dire a ricordarci che “crisi” significa “opportunità”. Benedetta crisi! Crisi economica, di sicurezze, di valori, di verità, crisi di status. Noi direttori, a vario titolo, l’abbiamo sentita, forte e chiara. Ne abbiamo colto le opportunità? Pare di sì, e questo opuscolo tra le mani ve lo dimostra. Ne abbiamo tratto uno scatto di consapevolezza? Speriamo. Se dopo 200 conferenze e 250 concerti non sei minimamente cambiato, o sei sordo, o eri già illuminato, o ti sei spento del tutto. Comunque questa primavera noi si è sguazzati nelle “opportunità”, e ora qui vi offriamo orgogliosi il frutto di tanti slanci, cadute, capriole e atterraggi più o meno eleganti. Chi si lamenta ingigantisce i problemi, chi chiede aiuto, ottiene. Molti appuntamenti, a parte le lodevoli contribuzioni comunali, sono autofinanziati dalle cene. Per voi - di fatto - rimane la gratuità del festival, per noi - di fatto – è centrale la vostra adesione alle cene e la vostra generosità all’ingresso. I menù sono di qualità, i luoghi da leccarsi gli occhi, il costo come 2 biglietti del cinema, mangiare, tanto dovete mangiare! quindi… prenotate, offrite, gustate, bevete, partecipate a seminari, escursioni, meditazioni! La sopravvivenza del festival sarà data dal consenso e non dalle sovvenzioni. Se siamo stati bravi, bene, altrimenti…altra opportunità. Intanto i luoghi prescelti per questa edizione presentano convinte conferme e 3 sorprendenti novità assolute. Il santuario di S.Maria delle Stelle lo corteggiavamo da anni e ora finalmente lo condividiamo con voi, e che condivisione! Il centro Dharmatryiana era nell’aria e nel cuore, la cantina Terracruda era nei geni e nei cromosomi. Poi 5 centri storici, con quei muri caldi e le rondini che volano tra i campanili. 1 convento per partire subito, a inizio festival, in odor di santità. 1 castello di montagna che sa di aquila, 1 monastero che sa di grano e utopia, 1 torre che sa di tigli e forno a legna, 1 vetta appenninica a portata di nubi e cavalli. Che belle, le Marche! Due ore di volo in deltaplano per scattare queste foto ti riempiono gli occhiali di moscerini, ma anche gli occhi di meraviglia. Veniamo ai contenuti. Al festival si chiede la world-music, e così sia: klezmer, tango, rebetiko, folk, indiana dhrupad e celtica, con le giuste dosi di contaminazione. Per i più sofisticati: 900 classica, new-classic, un violoncello stratosferico, una planata di space-rock e una narrazione teatrale folk-singer. Per il “nostro” santuario di M.Martello abbiamo riservato un concerto-esperienza di vibrazioni sonore, da provare più che da descrivere. Come da provare sono il Tai Chi al tramonto, la Meditazione nel bosco, la Mietitura, che piega le schiene e drizza le coscienze (mettiamola così!), la costruzione del teatro di paglia. Questa cavea sarà il centro degli incontri nella tre giorni di Montebello (a proposito, questa è la terza edizione senza Gino. Ma perché al solo ricordarlo mi emoziono così?) e qui la domenica andrà in scena uno spettacolo di teatro-vita in prima assoluta. Altre 2 novità radicali: proiezione di film e cortometraggi animati presentati dagli autori stessi. Finalmente. All’alba la musica indiana riempie l’anima, il sole riempie gli occhi, e il vento e il fieno le narici. Sulla goletta le melodie della cornamusa sanno di salsedine e frittura di paranza. Insomma una edizione, questa XVIII, in odorama. Molte conferenze puntano dritte all’anima: eremiti, Dio, Gurdjieff, meditazione per l’agricoltura, cibo e guarigione, vino e vita, il paesaggio per l’uomo e l’uomo per la natura, e poi l’uomo modificato nella tecnica e l’uomo perso nell’economia. Ma anche storia, con cavalieri medievali e eroine in tempo di roghi. E ancora: Sri Ramana al mattino propone un Darshan (una seduta collettiva in cui sciogliere interrogativi personali intimi) e il pomeriggio lascerà un segno di grande presenza. In tutti gli appuntamenti del festival sarà presente la lettrice a tu per tu, che sulla base del tema delle conferenze, vi leggerà a cuore aperto qualcosa che possa sensibilizzarvi. Una edizione, questa, fortemente esposta sul fronte delle emozioni, delle sinestesie, dei sensi scoperti e della scoperta del senso di questo nostro stare, fare, dire, sognare. Qualunque sia il vostro odore, di incenso o erba medica, di pane caldo o rugiada, … buona estate Nino Finauri Domenica 15 giugno Mercoledì 18 giugno Convento di San Pasquale (San Giorgio) S.Maria delle Stelle - Monte Martello della Smirra (Cagli) Prologo al Castello Pietralata (Furlo) 17.00 Pratica Francesco Facciolli Meditazione in movimento: introduzione al Tai Chi 18.30 Conferenza Francesco Antonioli (scrittore) “Le verità del silenzio: gli ultimi eremiti” 20.30 Cena servita da Catering Hotel Giardino 21.45 Concerto Siman Tov Fabrizio Flisi (fisarmonica e pianoforte), Tiziano Paganelli (fisarmonica e percussioni), Martino Colocchio (clarinetto), Nicolò Fiori (contrabbasso) 18.00 Esperienza/conferenza Daniela Cassone (naturopata) “Il potere curativo del cibo: la mia storia di autoguarigione (con preparazione di alcune pietanze)” 19.30 Cena vegetariana servita da Chiosco delle Aquile 15€ info e prenotazioni 377 4743702 Concerto a Monte Martello della Smirra 21.45 Concerto Luca Vignali (violino, canto armonico, campane tibetane, campane di cristallo di silicio) Posti limitati. Prenotazione obbligatoria al 339 2556065, 7€ Portarsi una stuoia per sdraiarsi a terra Musica girovaga, musica di strada, musica di festa, musica di quelle terre in cui la malinconia genera sempre euforia e le emozioni opposte siedono sempre a tavola insieme. “Buon segno”, questo il significato di Siman Tov. Cominciamo il festival con la nota giusta - quella klezmer - un po’ di danze, poi tutto andrà in discesa. Il curriculum è impressionante: dai monaci tibetani, dagli sciamani siberiani, dagli aborigeni australiani, dai buddhisti zen giapponesi, dagli uomini-medicina pellerossa, dai maestri tantra in India. Vignali, dopo tournée concertistiche mondiali come violinista, è andato da tutti per apprendere i segreti tradizionali del potere del suono. Nel silenzio mistico di questa chiesa appartata e pur tuttavia incredibilmente bella, l’acustica delle volte e le onde a bassa frequenza delle grandi campane colpiranno al cuore. Imperdibile. Sabato 21 giugno Domenica 22 giugno Centro storico di Mondolfo Centro storico di Sant’Andrea di Suasa (Mondavio) 18.30 Conferenza Corrado Augias (scrittore) “Delle cose di Dio, delle parole degli uomini” 20.30 Cena servita da Associazione 3 Colli 21.45 Concerto Evi Evan Rebetiko Dimitris Kotsiouros (bouzouki, baglamas), Giorgio Strimpakos (baglamas, voce), Luca Cioffi (darbuka, tamburi a cornice), Emiliano Maiorani (chitarra), Francesco Di Cristofaro (fisarmonica) Il carattere ribelle del rebetiko ha portato gli interpreti di questo genere a subire addirittura vere persecuzioni negli anni bui delle dittature. Come già il Fado o il Blues, il rebetiko è musica di porti e periferie, carico di multiculturalità, fratellanza e voglia di giustizia sociale – certo - tra un bicchiere di vino, un narghilè, una passionalità sanguigna e una danza a girare, girare, girare… 18.30 Conferenza Gigliola Fragnito (storica) “Clelia Farnese tra banchetti e roghi” 20.30 Cena servita da Pro Suasa 21.45 Concerto Julia Kent (violoncello) Nata a Vancouver, Julia non ha bisogno di altro che del suo violoncello nero in carbonio, che con loop, suoni ambientali e tessiture elettroniche, diventa lo strumento per viaggiare nella sua geografia interiore. Dopo tre album solisti e numerose colonne sonore (un suo brano figura in “This must be the place” di Paolo Sorrentino) la maturità esecutiva e la grande sensibilità le permettono di costruire mondi fantastici con 4 corde strofinate da crine di cavallo… e un film appare davanti ai vostri occhi chiusi. Venerdì 27 giugno Mercoledì 2 luglio Castello Pietralata - Furlo (Acqualagna) Goletta Regina Isabella - Marina dei Cesari (Fano) 10.30 Darshan condotto da Sri Ramana presso l’eremo di Monte Giove (Fano). Incontro di chiarificazioni spirituale su questioni personali poste dai partecipanti (max 20). Partecipazione gratuita, pranzo vegano condiviso, prenotazione obbligatoria 335 6762340 20.00 imbarco Cena marinaresca servita dalla cucina di bordo. 35 € prenotazione obbligatoria 339 2556065 18.30 Conferenza Satguru Sri Ramana (maestra spirituale) “L’unità del tutto: l’esperienza umana della spiritualità e della divinità” Concerto in navigazione : Maurizio Serafini (cornamusa, flauti), Luciano Monceri (arpa, chitarra) 20.30 Cena servita da Chiosco delle Aquile Prenotazione obbligatoria per cena con posto a tavola, 18€, oppure panini e servizio bar nel prato. Info e prenotazioni 377 4743702 21.45 Concerto Luca Mauceri (piano), Donato Cedrone (violoncello) Una lunga attività come attore, ma parallelamente le dita non si sono mai staccate dal piano, e dopo colonne sonore e varie produzioni discografiche, ecco forse il lavoro più maturo di Luca Mauceri, polistrumentista e instancabile esploratore di ambiti creativi. “Secrets” è il titolo del nuovo disco, che Luca presenta quassù, tra aquile e tramonti che non si spengono mai. Sdraiatevi nell’erba, e i segreti si adageranno di fianco a voi. La cornamusa ricorda l’otre ricolmo dei venti che Eolo affidò ad Ulisse, il flauto soffia come i refoli caldi delle brezze, l’arpa ha tante corde quante le cime necessarie ad armare le vele, il manico della chitarra sembra il bompresso da cui si dipartono, tesissimi, gli stralli. Tutto è pronto per un concerto sul viaggio, dagli arcipelaghi del mare del Nord al Mediterraneo, come su una nave vichinga in acque temperate. Venerdì 4 luglio Sabato 5 luglio Monastero di Montebello (Isola del Piano) Monastero di Montebello (Isola del Piano) 17.30 Costruzione del Teatro di Paglia (in adesione alla Rete dei Teatri di Paglia in collaborazione con il comitato Ma La Vi_ta) Con la libera partecipazione di quanti vorranno, iniziamo questa tre giorni a Montebello con la costruzione di una cavea teatrale con le balle di paglia. Perché il teatro di paglia? Perché ci servirà per conferenze e spettacoli. Perché la paglia? Perché è la terra, è l’origine, è il lavoro umano, è la partecipazione collettiva, la collaborazione. E’ adorato anche dalle mucche, è impermanente, e lascia traccia solo nei cuori di chi lo costruisce o vi siede sopra. Gino sarà in prima fila, ne siamo certi. Con la costruzione del teatro di paglia avverrà anche la coincidenza scenica. L’unica regia sarà costituita da un benvenuto iniziale e da un saluto conclusivo: tutto quello che accadrà in mezzo a queste due «quinte virtuali» sarà frutto dell’autogestione del pubblico. 6.00 Mietitura. Non è tanto una rievocazione storica ma un rito laico, o un incontro esperienziale per capire qualcosa di più circa l’agricoltura, il lavoro, il cibo, e magari provare gratitudine. Appuntamento alle 6.00 (lo so, è già tardi, diranno i vecchi contadini!) nel campo di fianco al monastero. Portarsi il falcetto. Alle 10.00 lasciamo il campo e andiamo all’ombra per assistere alla narrazione e poi pranzare. 10.30 Teatro Popoli. Di e con Paola Ricci e Filippo Paolasini. Con la partecipazione di Gastone Pietrucci (voce) Marco Gigli (chitarra, voce) Colazione nel campo con ciambellone e acetella. Pranzo tradizionale all’ombra, con arrosto, insalata, vino e caffè. Serviti sul posto da Locanda Girolomoni. Mietitura, spettacolo e pranzo sono a prenotazione obbligatoria 20€, info 0721 720126 Per i tre giorni del Festival a Montebello sarà possibile campeggiare liberamente con la propria tenda in un’ area prossima alla locanda. Possibilità di cena presso la Locanda Girolomoni 15€ , info 0721 720126 Gli attori riattivano la memoria delle fatiche di un uomo che si è perso e ritrova le sue radici proprio con il canto. Gastone Pietrucci intonerà i canti di lavoro dei campi, le storie sudate, le rime per scacciare la fatica, gli stornelli per dare il ritmo alla mietitura o rallegrare il pasto sul mantile. Canzoni che se ascoltate in soggiorno sul divano hanno un suono, se invece eseguite sopra i covoni con la canottiera “bomba” e la pula tra i capelli – voi capite – sono ben altra storia. Domenica 6 luglio Giovedì 10 luglio Monastero di Montebello (Isola del Piano) Torre di Tocci – Acquaviva (Cagli) 17.00 Conferenza Piero Senatore Musini (agronomo, membro della Brahma Kumaris University) “Tra coltivazione e meditazione. Cos’è l’agricoltura sistemica e quali i suoi risultati anche nell’ottica di una spiritualità della terra “ Gianluca Chiocci (psico-sociologo, docente di filosofia) “Nuovi orizzonti tra agricoltura e filosofia” 18.30 Conferenza Franco Arminio (scrittore) “Geografia commossa dell’Italia interna” 20.30 Cena servita da Slowcanda Prenotazione obbligatoria per cena con posto a tavola, max 100 posti, 18€, oppure un servizio bar con panini nel prato. Info e prenotazioni 0722 986501 18.30 Conferenza Mauro Corona (scrittore) “L’uomo, la natura maestra e la vita chiara” 21.45 Proiezione cortometraggi “La materia (animata) della memoria” di Simone Massi 20.30 Cena servita da Locanda Girolomoni 21.45 Teatro Popoli - Produzione Ma La Vi_ta Paola Ricci, Filippo Paolasini ed FC, attraverso un laboratorio di tre giorni, si confronteranno con le persone di Isola del Piano per creare insieme continuità e valorizzazione delle proprie radici, della propria terra, attraverso il mezzo artistico. Nella avvolgente cavea di paglia, lo spettacolo interattivo, si avvarrà di arti visive, teatro, video, musica per narrare ma soprattutto incarnare un legame vitale con il territorio. Ovviamente, prima assoluta “Massi è come appare, o meglio, come appaiono i suoi film: rigorosi, lirici, sinceri, profondamente veri. La sua tecnica meticolosa e il suo stile sono nati e cresciuti con la voglia di raccontare le cose che ama e a cui si sente legato, con l’esigenza di testimoniare e ricordare, con la faticosa ma felice scelta di vivere ai margini dell’impero. Il suo è un cinema che sa di terra (ma anche di sogni), di memoria, di cose solide, essenziali, di valori profondamente radicati, di laica sacralità della vita, spietata e irrinunciabile”. (Fabrizio Tassi, Cineforum) Venerdì 11 luglio Sabato 12/Domenica 13 luglio Centro storico di Orciano Rifugio Cupa delle Cotaline, Monte Acuto (Frontone) 18.30 Conferenza Giampiero Gallo (economista) “Umanesimo economico e capitalismo illuminato come soluzione alla crisi” 18.00 Meditazione guidata nella natura condotta da Simonetta Vincenzi (counselor) dell’Associazione Meditamondo. Info 328 1760671 20:30 Cena (e colazione) presso Rifugio Cupa delle Cotaline 20.30 Cena servita da Pro Loco Orciano 22:00 Escursione notturna alla vetta del Catria 21.45 Spettacolo Woody Guthrie con Le Voci del Tempo Marco Peroni (voce), Mario Congiu (chitarra), Mao (chitarra, voce) Pacchetto Alba: funiviaA/R+cena al rifugio+escursione notturna alla Croce del Catria, 27€. Info e prenotazioni 328 3339285 Solo funivia A/R 10€ - Solo escursione 8€ - Cena e colazione secondo menù 5.00 Concerto dell’Alba Dorata Samvad Virginia Nicoli (bansuri, flauto traverso, voce), Igino Giovanni Brunori (bansuri, sax alto, saxello soprano), Ciro Montanari (tabla) Lo spettacolo ripercorre la vita di Woody Guthrie, dalla sua nascita nel 1912 alle Tempeste di Polvere negli anni Trenta, alla guerra in cui egli fu arruolato come volontario, ai difficili anni della “caccia alle streghe”. Capostipite di tante generazioni di cantautori folk-singer, egli ha raccontato l’America attanagliata dalla Grande Depressione, lasciando centinaia e centinaia di canzoni ancora straordinariamente utili per capire la crisi economica attuale. La spiritualità della musica dhrupad indiana è ormai universalmente nota. Molti raga sono stati scritti per l’alba e accompagnano l’ascoltatore nell’avanzata della luce. I Samvad, nei loro abituali lunghi soggiorni in quel mondo, da anni ne esplorano la mistica attraverso il respiro degli strumenti a fiato, come il bansuri, in bambù, della tradizione indiana, ma anche flauto traverso e sax, della cultura occidentale. Il legame dei suoni ne rafforza la trascendenza e – c’è da crederci – con lo spettacolo dell’aurora, delle montagne rosee, delle mucche pacifiche al pascolo, c’è di che smarrirsi. Mercoledì 16 luglio Venerdì 18 luglio Centro Buddhista Dharmatryiana, Montaiate (Pergola) Cantine Terracruda (Fratterosa) 18.30 Conferenza Gianluca Chiocci (psico-sociologo, docente di filosofia) “La simbologia del sincretismo di Gurdjieff, tra occidente e oriente, tra passato e futuro “ 18.30 Conferenza Jonathan Nossiter (regista) “Nella vigna con rispetto: cosa c’è dietro il film Resistenza naturale” Gianfranco Bertagni (storico delle religioni) “ Gli insegnamenti spirituali di Gurdjieff e le sue danze sacre” 20.30 Cena servita da Ristorante Graticola 20.30 Cena servita da Associazione Dharmatryiana 21.45 Proiezione film Resistenza naturale Regia Jonathan Nossiter. 85 minuti. Lucky Red 2014. Prenotazione obbligatoria per cena con posto a tavola, ricco menù vegetariano, max 100posti 20€, oppure ingresso senza cena 5€. Presente un servizio bar con panini. Info e prenotazioni 339 8481679 – 339 8503058 21.45 Concerto Paolo Tarsi (piano) Pianista, organista, musicologo e compositore, Paolo Tarsi si è dedicato particolarmente alla musica del secondo Novecento, ai rapporti tra musica e altre forme d’arte e all’influenza esercitata dalle avanguardie colte sui linguaggi pop. Sui prati di questo angolo di Tibet ci propone composizioni che scendono in profondità, capaci di sdraiare gli animi più sensibili. Musiche da Erik Satie, John Cage e Thomas de Hartmann, che collaborò a lungo con Gurdjieff, componendo per le sue danze sacre. Il vino naturale esiste ed è una lotta per il progresso sostenibile, in vigna, in cantina e negli uffici della burocrazia. Questa è la storia di uomini, donne, e delle loro 4 aziende. Apriti cielo! All’annuncio del film il mondo della viticoltura si divide subito tra “Non diciamo stronzate!” e “Bravo!”, tra chi malsopporta la presunta superiorità morale dei viticoltori naturali, chi ha le idee confuse e chi, invece, è convinto di poter cambiare il mondo. Dieci anni dopo il documentario “Mondovino”, sempre di Nossiter, questi ribelli del vino naturale contrari al nuovo ordine economico mondiale offrono un modello di resistenza incantato e gioioso. Attraverso l’ironia e l’emozione Nossiter utilizza il documentario e la finzione in un modo che risveglierà il ribelle presente in ognuno di noi. Resistenza Naturale farà discutere, saltare i nervi, ma soprattutto riflettere, si spera. Sabato 19 luglio Domenica 20 luglio Centro storico di Barchi Centro storico di Mondavio 18.30 Conferenza Umberto Galimberti (filosofo) “L’uomo nell’età della tecnica” 20.30 Cena servita da Pro Loco Barchi 21.45 Concerto Captain Trips Riccardo Cavicchia “Cavitos”(chitarra), Federico Chiappa “Peppo” (basso), Fabio Besani “Sappah”(batteria), Emanuele Magni “Ema”(sintetizzatore) I Captain Trips nascono nel 2009 nel fertile underground italiano. Il loro primo album “Anechoic Chamber Outcomes I” arriva nel 2013. Condividono la stessa passione per l’improvvisazione strumentale, lo space rock, la kosmik musik, la strumentazione vintage e, partendo dalle fondamenta del blues e della psichedelia anni 60 e 70, costruiscono la loro musica visionaria immaginando Captain Trips (vecchio e saggio capitano, dalla saga di Stephen King) che naviga sconfinati oceani psichedelici in cerca della vera essenza della vita stessa. 18.30 Conferenza Franco Cardini (storico medievalista), Tommaso di Carpegna-Falconieri (storico) “Alle radici della cavalleria medievale” 20.30 Cena servita da Pro Loco Mondavio 21.45 Concerto Sexteto Vendaval Federico “Pachi” Gayoso (violino) Mariel “Glamour” Ríos (violino, voce), Santiago “Ingeniero” Federici (bandoneón), Pablo “Pollo” Aurelli (bandoneón), Federico “Maestro” Abelli (piano), Mariano “Académico” Sayago (contrabbasso) Viene da Rosario, ovviamente Argentina, questo “colpo di vento”, questo sestetto arioso, ora in tournée in Europa, per diffondere l’essenza più genuina del tango. Nel 2013 il loro disco ”Intemperie” vede la collaborazione di Juliàn Peralta, che aggiunge nel repertorio dei Vendaval anche le influenze del tango nuevo. Quindi un concerto ampio e intenso, che tenterà più di un tanghero a salire sul palco per danzare. Se ve la sentite, potete farlo, ovviamente! Visto che siamo tutti ben consapevoli che dello spirito oggi si fa abbondante commercio, eccovi una lettura istruttiva, mentre attendete l’inizio del concerto o siete in fila per la cena. Un decalogo scritto da una maestra spirituale californiana, per puntualizzare i possibili limiti della ricerca personale, quando mal indirizzata. Magari lei stessa si contraddice, comunque buona lettura. Dieci malattie spiritualmente trasmissibili di Mariana Caplan (psicoterapeuta e maestra spirituale) 1. La spiritualità “fast-food”. La cultura moderna, che celebra la velocità e la gratificazione istantanea produce una spiritualità fast-food. Quest’ultima è il prodotto dell’illusione che la liberazione dal dolore possa essere facile e immediata. Tuttavia, una cosa è certa: la trasformazione spirituale non si può ottenere in un batter di occhi. 8. Mentalità di gruppo. Anche nota come malattia degli ashram, la mentalità di gruppo è un virus insidioso che contiene molti elementi tradizionali della co-dipendenza. Un gruppo spirituale decide in modo inconscio quali siano i modi giusti di pensare, parlare, vestirsi e comportarsi, e rifiuta le persone che non rispettano le regole del gruppo. 9. Il complesso degli Eletti. Consiste nella convinzione che “il nostro gruppo è il più spiritualmente evoluto, potente e illuminato; in poche parole, è il migliore di tutti”. C’è una grande differenza tra il pensare di avere scoperto la via, l’insegnante o la comunità migliori per sé, e il pensare di aver scoperto “il meglio in assoluto”. 10. Il virus mortale: “Sono arrivato”. Questa malattia è tanto potente da essere potenzialmente mortale per la nostra evoluzione spirituale. Consiste nella convinzione di “essere arrivati” alla fine del cammino spirituale, precludendo ogni possibile futura evoluzione. 2. La finta spiritualità. La finta spiritualità consiste nella tendenza a parlare, vestirsi e comportarsi come immaginiamo farebbe una persona spirituale. E’spiritualità imitativa che mima esteriormente la realizzazione 3. Motivazioni confuse. Benché il nostro desiderio di evolverci sia puro e genuino, spesso è contaminato da motivazioni secondarie come il desiderio di essere amati, di appartenere a un gruppo, di riempire il nostro vuoto interiore, il desiderio di essere speciali, straordinari. 4. Identificazione con esperienze spirituali. Avviene quando l’ego si identifica con la nostra esperienza spirituale e la considera come sua; cominciamo a credere di essere la personificazione vivente di certe intuizioni sorte in noi in determinati momenti. Tale malattia non dura all’infinito, benché tenda a prolungarsi maggiormente in coloro che si ritengono insegnanti spirituali. 5. L’ego spiritualizzato. Questa malattia si verifica quando la struttura stessa della personalità egoica si imbeve di idee e concetti spirituali. Quando l’ego si spiritualizza, siamo impermeabili a ogni cambiamento. Diventiamo esseri umani impenetrabili e la nostra crescita spirituale si blocca (in nome della spiritualità stessa). 6. Produzione di massa di insegnanti spirituali. Vi sono molte correnti spirituali alla moda che sfornano una dietro l’altra persone che si ritengono a un livello di illuminazione ben al di sotto di quello effettivo. Assorbi questa luce, fai queste pratiche, annusa questo incenso e – bam! – sei illuminato e pronto a illuminare gli altri. Il problema non è tanto che tali persone insegnino, quanto che si presentino come maestri spirituali. 7. Orgoglio spirituale. L’orgoglio spirituale sorge quando il praticante, attraverso anni di sforzi intensi, ha effettivamente raggiunto un certo livello di saggezza, ma usa questo risultato per chiudere le porte a qualsiasi nuova esperienza. “Io sono migliore, più saggio e superiore agli altri, perché sono spirituale”. Meditazione al tramonto sul Monte Acuto prima dell’Alba Dorata 2012 La Lettrice a Tu per Tu In un angolo riparato dal rumore, in un intimo atelier di lettura e ascolto, Francesca Perlini, la Lettrice a Tu per Tu, darà assaggi di micro letture ad un ascoltatore alla volta, tratte da cataloghi di libri selezionati ad hoc per ogni serata del festival. Dopo una breve conversazione, che permetterà di non aprire a caso il libro scelto, la Lettrice a Tu per Tu leggerà quelle pagine specifiche per l’ascoltatore che si è seduto al suo fianco. In tutti gli appuntamenti, con pause durante la conferenza e la cena, la Lettrice a Tu per Tu vi attenderà con pagine belle per aprirvi ai temi, ai pensieri, alle intuizioni della serata. La lettura va ricambiata con una piccola offerta libera. Il festival ringrazia ·· Gli eroici amministratori locali, che raschiano il barile pur di ospitare il festival ·· Davide Rossi, l’assessore provinciale più villecastellaro di tutti i tempi ·· Tutti gli sponsor, fieri di esporre il nostro manifesto nei loro uffici ·· Sandro Pennacchioli, perché ci porta sempre con la testa tra le nuvole ·· Maria, Samuele, Silvia, Giovanni, Lucia (e il piccolo Michele), i buoni frutti di cotanta pianta ·· Elisa Bertinato, per la dolcezza della sua curiosità ·· Giuseppe Paolini, uomo di azione e di parola ·· Giancarlo e Monia Mattioli, che ci hanno accolto nel loro piccolo Tibet ·· Antonietta Michelini Tocci, perché ci ha cercati ·· Cecilia Romani, che si fa trovare sempre ·· Michela Pascucci, che da anni veste graficamente il festival ·· Paolo Marcuzzi (Sound-d-light), che da anni veste sonoramente il festival ·· Tutti voi che leggete questo opuscolo e lo conservate come un vademecum. Bravi, niente sprechi · ·Il Grande Spirito che veglia su di noi, anche se di tanto in tanto si distrae un po’ In un bellissimo libro di Garcìa Marquez - Vivere per raccontarla - c’è un passaggio che dice: “La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla”. Cosa rimarrà di questa XVIII edizione del festival che sta per iniziare? Cosa rimarrà di tutti questi incontri, discussioni, divergenze, sopralluoghi che vedono in questo bel programma il frutto di mesi di lavoro? Il frutto di questo lavoro sarà lo stare insieme in posti stupendi, condividendo una cena al tramonto, commentando le conferenze, aspettando gli spettacoli. Ville e Castella è un messaggio di pace, vero e profondo, che rinfresca la mente e rasserena l’anima. Un’idea di società diversa. Quindi, quello che vivremo nelle serate del festival diventerà una dolce memoria da ricordare, per raccontare. Il ricordo è vita, e proprio perché il ricordo è vita, dedico personalmente questa edizione del festival all’amico Giovanni Andreoni, perché il suo ricordo in me non morirà mai. Ciao Giovi, è stato bello esserti amico. Direzione Artistica e organizzativa: Paolo Frigerio, Nino Finauri, Andrea Belacchi Realizzazione Associazione Culturale Ville e Castella Grafica e web Michela Pascucci Info festival e prenotazioni +39 339 2556065 www.villecastella.it Aggiornamenti in tempo reale su alla pagina Ville e Castella In alcuni casi specificati, la partecipazione è solo su prenotazione, in altri, sempre specificati, si può prenotare il posto a tavola per la cena. Diversamente la partecipazione è a offerta libera. Il programma potrebbe subire variazioni. Prima di mettersi in viaggio verificare eventuali aggiornamenti su facebook. In caso di maltempo, gli appuntamenti si terranno in luoghi alternativi, indicati sul sito o su facebook. Con il contributo dei Comuni di Paolo Frigerio Barchi Mondavio Mondolfo San Giorgio Frontone Isola del Piano Con la collaborazione dei Comuni di Acqualagna Cagli