CELENIT
PONTI TERMICI
SOLUZIONI PER IL BENESSERE ABITATIVO
SOMMARIO
PONTI TERMICI
4
GENERALITÀ
I ponti termici e il Decreto Legislativo n. 311
7
LA VALUTAZIONE DEI PONTI TERMICI
9
I MATERIALI
Celenit N - Celenit P3 - Celenit E3 - Celenit G3
10
SOLUZIONI
1. Pilastro in parete
2. Pilastro in angolo
3. Solaio a parete
4. Solaio a sbalzo - piano pilotis
5. Parete contro terra di piano interrato
6. Parete contro terra su locale non riscaldato
7. Copertura piana
8. Serramento
25
CONCLUSIONI
26
RIFERIMENTI NORMATIVI
Il logo ANAB è riferito ai prodotti: Celenit AB, Celenit ABE, Celenit N,
Celenit NB, Celenit R, Celenit S, Biosilenzio
GENERALITÀ
Le perdite di calore attraverso gli elementi strutturali di un edificio, ponti termici, possono raggiungere e
superare il 20 % delle dispersioni totali e sono causa di condense interne, macchie, muffe con conseguente
deterioramento delle parti costruttive. La correzione dei ponti termici, prevista dalla normativa sul risparmio
energetico (Legge 9 gennaio 1991, n. 10, Decreto Legislativo 19 agosto 2005, n. 192, Decreto Legislativo
29 dicembre 2006, n. 311 e Decreto del Presidente della Repubblica 2 aprile 2009, n. 59), si ottiene
disponendo, all’interno del cassero di contenimento del getto, i pannelli Celenit che rimarranno legati in
modo permanente al getto stesso. In questo modo si bilanciano le proprietà isolanti della muratura e delle
parti in calcestruzzo. Con pannelli multistrato (Celenit P3, Celenit G3, Celenit E3) si consiglia l’impiego di
ancore in plastica o metalliche che rimarranno inglobate nel getto. Si applicherà quindi l’intonaco armato
con rete in fibra di vetro.
I PONTI TERMICI E IL DECRETO LEGISLATIVO N. 311
Il Decreto Legislativo n. 311 e il Decreto del Presidente della Repubblica n. 59 prendono in esame il
ponte termico dal punto di vista energetico, limitando la trasmittanza della parete fittizia, e dal punto di
vista dell’igiene e salubrità degli ambienti imponendo l’assenza di condensazione superficiale sulle superfici
interne delle strutture con condizioni al contorno imposte.
Il seguente opuscolo sviluppa le verifiche sui ponti termici per i due aspetti, in particolare:
1) La condensazione superficiale e l’adeguata correzione del ponte termico
La correzione del ponte termico per le verifiche di condensazione superficiale è tale se non si verificano
rischi con le condizioni imposte dal Decreto Legislativo n. 311, ovvero di umidità relativa dell’ambiente UR
= 65% e temperatura dell’aria di T = 20 °C.
Tutti i casi analizzati nell’opuscolo sono stati sviluppati evidenziando spessori e materiali adatti alla
correzione del ponte termico in oggetto.
Per procedere al corretto impiego dell’opuscolo è necessario seguire le indicazioni del diagramma 1.
DLGS 311
T = 20°C
UR = 65%
INSERIMENTO DEL MATERIALE PER CORREGGERE PONTE TERMICO
RISCHIO DI
CONDENSAZIONE
SUPERFICIALE
Tsi< 13.2 °C?
NO
PONTE TERMICO
CORRETTO
SI
PONTE TERMICO NON CORRETTO
DIAGRAMMA 1. Verifiche di condensazione per il ponte termico
Si procede nell’inserimento del tipo di materiale Celenit e del suo spessore sino a che il ponte termico non
risulta corretto. Tale correzione è dipendente dalla località dell’edificio oggetto di indagine.
4
2) La verifica delle trasmittanze limite delle pareti e l’adeguata correzione del ponte
termico
Il Decreto Legislativo n. 192, il Decreto Legislativo n. 311 e il Decreto del Presidente della Repubblica n.
59 impongono che gli edifici abbiano elevate prestazioni di isolamento globali dell’involucro e un impianto
di riscaldamento efficiente. Il diagramma 2 riassume le possibilità offerte al progettista dell’isolamento
dell’involucro per il rispetto delle prescrizioni per gli edifici di nuova costruzione e per gli edifici esistenti
oggetto di ristrutturazione integrale o parziale. Il progettista ha diverse strade a seconda dell’ambito di
applicazione. In particolare la verifica della trasmittanza limite a ponte termico corretto deve essere effettuata
se si impiega il metodo semplificato per edifici di nuova costruzione (di determinate caratteristiche) e per
gli interventi parziali sugli edifici esistenti; il diagramma 2 mostra in dettaglio altri casi più specifici.
DLgs 192 + DLgs 311 + DPR 59/2009
EDIFICIO
di nuova costruzione
EDIFICIO ESISTENTE
oggetto di ristrutturazione
integrale o demolizione
e ricostruzione in manutenzione
straordinaria con
Sutile > 1000 mq
SI
Si possono
rispettare le prescrizioni
con metodo
semplificato?
Superficie
vetrata / superficie utile
Sv/Su < 0.18?
NO
NO
Metodo di calcolo UNI TS 11300
Calcolo delle dispersioni ponti termici in
accordo con UNI EN ISO 14683
RISPETTO DEL LIMITE EPi
fabbisogno energetico
primario comprensivo
dell’intero involucro e
dell’efficienza dell’impianto
+
RISPETTO RENDIMENTO
GLOBALE MEDIO
STAGIONALE IMPIANTO
IMPIEGO DELL’OPUSCOLO
PONTI TERMICI CELENIT PER
CONTROLLO DELL’ASSENZA
DI CONDENSAZIONE
SUPERFICIALE
EDIFICIO ESISTENTE
oggetto di ristrutturazione
integrale con Sutile
< 1000 mq o parziale
SI
RISPETTO U LIMITE COMPONENTI
a ponte termico corretto
Ponte termico
è corretto
energeticamente?
Upt<U x 1.15
La correzione
avviene con pannelli
Celenit compositi
di sp. 100 mm?
SI
Ponte termico
generalmente
corretto con Upt
< U x 1.15
NO
U media componente + ponte
termico < U limite
U sezione parete
< U limite
Effettuare calcolo della U media. NEL
CASO DI CORREZIONE ACCURATA
INDICATA DA OPUSCOLI PONTI
TERMICI CELENIT IL LIMITE IMPOSTO
È GENERALMENTE RISPETTATO
DIAGRAMMA 2. Verifiche energetiche per il ponte termico
5
GENERALITÀ
Per sviluppare dunque le verifiche sulle trasmittanze U limite [W/m²K] vi sono due possibilità:
1) il ponte termico è definibile corretto (secondo le indicazioni del Decreto Legislativo n. 311, ovvero la
trasmittanza della parete fittizia è < 1.15 x trasmittanza della sezione);
2) il ponte termico non è definibile corretto e quindi è necessario controllare che la trasmittanza media
delle strutture oggetto di indagine sia minore di quella limite.
Conclusioni
L’opuscolo si configura come utile strumento per la risoluzione dei problemi di condensazione legati ai
ponti termici e come strumento di consultazione per la verifica di correzione del ponte termico per il
rispetto delle trasmittanze termiche limite U.
Nei casi infatti in cui il progettista debba verificare la trasmittanza limite delle struttura a ponte termico
corretto, generalmente rispetta la condizione di trasmittanza U < 1.15 x trasmittanza della sezione
corrente con una correzione ordinaria con pannelli Celenit compositi dello spessore di 100 mm, oppure
la condizione di U limite < Umedia con la correzione accurata con pannelli di diverso spessore.
Il calcolo delle dispersioni, e quindi del coefficiente lineico, deve essere comunque realizzato in accordo
con la norma UNI EN ISO 14683.
Il servizio di assistenza tecnica è a disposizione per eventuali chiarimenti o verifiche delle trasmittanze del
ponte termico.
Esempio
La figura 1 mostra il ponte termico che si sviluppa nel nodo parete-solaio. Le condizioni al contorno
ipotizzate simulano una giornata invernale. Il ponte termico tra solaio e parete è evidente poiché la
temperatura nello spigolo dell’ambiente interno è compresa tra 7 e 11 °C e provoca un elevato rischio
di condensa superficiale.
Per correggere il ponte termico ed evitare il rischio di condensa è necessario inserire, in corrispondenza del
ponte termico, uno strato di pannelli Celenit; l’intera struttura in cemento armato in seguito all’intervento
ha una temperatura che poco si discosta da quella dell’aria: temperatura nello spigolo = 18 °C (Fig. 2).
Evitare i ponti termici o correggerli è un’operazione semplice ma indispensabile se si vuole evitare la muffa
e la condensa. Le considerazioni svolte in questo esempio sono relative al caso di edilizia residenziale; il
progettista è tenuto a valutare in funzione della destinazione d’uso e della località se le strutture sono
soggette o meno ai fenomeni di condensa.
Fig. 1: Ponte termico privo di correzione
6
Fig. 2: Correzione del ponte termico con pannelli Celenit
LA VALUTAZIONE DEI PONTI TERMICI
Per valutare in modo accurato la temperatura superficiale interna dei ponti termici è necessario ricorrere
all’analisi agli elementi finiti che permette, in funzione della geometria e dei materiali del nodo studiato,
di evidenziare le linee di flusso termico, l’andamento delle isoterme e quindi il rischio di formazione di
condensazione.
Qui di seguito vengono illustrate alcune soluzioni che prevedono l’utilizzo di pannelli Celenit di vario tipo e
spessore, per la correzione dei ponti termici. I calcoli e le valutazioni sulla temperatura superficiale interna
in corrispondenza dei ponti termici sono stati eseguiti per mezzo del programma a elementi finiti KOBRA,
considerando le seguenti condizioni di temperatura:
Temperatura aria interna T
20 °C
Temperatura aria esterna T
- 5, 0 e 5 °C
Temperatura del terreno
10 °C
Temperatura del locale non riscaldato
5 °C
In riferimento alla suddivisione del territorio
nazionale in zone climatiche presente nel DPR
412/93 si può genericamente ipotizzare tale
divisione:
Zona A, B e C: temperatura di riferimento aria
esterna 5 °C;
Zona D: temperatura di riferimento aria esterna
5 o 0 °C a seconda della temperatura media
mensile del mese più freddo;
Zona E e F: temperatura di riferimento aria
esterna 0 °C;
Zona F con gradi giorno > 4000: temperatura di
riferimento aria esterna - 5 °C.
La temperatura di riferimento di - 5 °C è dunque
riferibile solo a località con inverni particolarmente
rigidi e ad elevate altitudini.
Fig. 3:
Zona E - F
Zona D
Zona C
Zona A - B
7
LA VALUTAZIONE DEI PONTI TERMICI
Il rischio di condensazione superficiale viene valutato facendo riferimento alle condizioni previste dal
Decreto Legislativo n. 311 che prevede l’assenza di condensazione superficiale con condizioni fisse di
temperatura dell’aria interna, T = 20 °C, e di umidità relativa UR = 65 %. In queste condizioni la temperatura
di saturazione corrisponde a 13,2 °C. Se la temperatura superficiale del ponte termico corretto o meno
ha un valore minore di 13.2 °C si è in presenza del rischio di condensazione superficiale. La correzione
pertanto è considerata sufficiente se la temperatura superficiale interna risulta essere Tsi ≥ 13,2 °C ai fini
della condensazione.
Riprodotta la tipologia del ponte termico e impostate le condizioni climatico - ambientali interne ed
esterne viene valutato il valore della temperatura superficiale interna nel punto più critico in assenza di
correzioni del ponte termico che viene quindi corretto con diverse tipologie di materiali Celenit e per
diversi spessori evidenziando le diverse temperature superficiali che si sviluppano.
I risultati dei calcoli vengono sintetizzati in tabelle dove vengono riportati i valori delle temperature
superficiali in corrispondenza del ponte termico per tipo e spessore di prodotto utilizzato per la sua
correzione che può essere di tipo:
CO = correzione ordinaria;
CA = correzione accurata;
CMA = correzione molto accurata.
I valori in rosso indicano che si è in presenza del rischio di condensazione superficiale.
I valori preceduti dal simbolo di maggiore “>” non sono stati calcolati ma ipotizzati.
Alla fine fine del capitolo conclusioni viene riportata una tabella riassuntiva dei prodotti e spessori idonei
a proteggere il ponte termico in funzione della temperatura dell’aria esterna e del tipo di correzione del
ponte termico.
8
I MATERIALI
CELENIT N
ECOBIOCOMPATIBILE
Secondo UNI EN 13168
Descrizione: pannello costituito da lana di legno di abete, mineralizzata
e legata con cemento Portland ad alta resistenza.
Dimensioni cm
Spessori mm
Resistenza termica m2 K/W
Resistenza alla diff. del vapore μ
200x60 - 240x60 - 120x60 - 60x60
15 - 20 - 25 - 30 - 35 - 40 - 50 - 75
0,20 - 0,30 - 0,35 - 0,45 - 0,50 - 0,60 - 0,75 - 1,15
5
CELENIT P3
CELENIT - POLISTIRENE SINTERIZZATO
Secondo UNI EN 13168
Descrizione: pannello composto da due strati (spessore 5 mm
ciascuno) in lana di legno di abete, mineralizzata e legata con cemento
Portland ad alta resistenza e da uno strato interno di polistirene espanso
sinterizzato autoestinguente a norma.
Dimensioni cm
Spessori mm
Resistenza termica m2 K/W
Resistenza alla diff. del vapore μ
200x60
25 - 35 - 50 - 75 - 100
0,45 - 0,70 - 1,10 - 1,75 - 2,40
43
CELENIT E3
CELENIT - POLISTIRENE ESTRUSO
Secondo UNI EN 13168
Descrizione: pannello composto da due strati (spessore 5 mm
ciascuno) in lana di legno di abete, mineralizzata e legata con cemento
Portland ad alta resistenza e da uno strato interno di polistirene espanso
estruso autoestinguente a norma.
Dimensioni cm
Spessori mm
Resistenza termica m2 K/W
Resistenza alla diff. del vapore μ
200x60
35 - 50 - 75 - 100
0,80 - 1,25 - 1,90 - 2,45
84
CELENIT G3
CELENIT - POLISTIRENE SINTERIZZATO E GRAFITE
Secondo UNI EN 13168
Descrizione: pannello composto da due strati (spessore 5 mm
ciascuno) in lana di legno di abete, mineralizzata e legata con cemento
Portland ad alta resistenza e da uno strato interno di polistirene espanso
sinterizzato autoestinguente a norma contenente particelle di grafite.
Dimensioni cm
Spessori mm
Resistenza termica m2 K/W
Resistenza alla diff. del vapore μ
200x60
25 - 35 - 50 - 75 - 100
0,50 - 0,85 - 1,35 - 2,15 - 2,95
27
9
SOLUZIONI
1. PILASTRO IN PARETE
Fig. 4
Ponte termico pilastro - parete
Correzione ordinaria (CO)
PUNTO CRITICO
Fig. 5
Ponte termico pilastro - parete
Correzione accurata (CA)
Fig. 6
Ponte termico pilastro - parete
Correzione molto accurata (CMA)
1.1 DESCRIZIONE
Il ponte termico in oggetto riguarda il caso del pilastro inserito nella parete.
La temperatura superficiale interna indicata nella tabella è relativa al punto più critico situato in corrispondenza della superficie
del pilastro. Se la larghezza del pilastro è maggiore di 30 cm e la sua profondità maggiore di 26 cm le variazioni dei risultati
sono minime. La stratigrafia della parete è in accordo con la trasmittanza limite imposta dal Decreto Legislativo n. 311 per le
varie zone climatiche.
La correzione accurata, CA (Fig. 5), e molto accurata, CMA (Fig. 6), da effettuarsi in zone climatiche con clima particolarmente
rigido, restituiscono valori di temperatura simili e pertanto la scelta del tipo di correzione è esclusivamente dettata da motivi
tecnologici e di facilità di posa in opera.
10
1.2 RISULTATI
Temperature superficiali interne in corrispondenza del ponte termico
Caso
Materiale
Spessore (mm)
Temperatura
aria esterna (-5 °C)
Temperatura
aria esterna (0 °C)
Temperatura
aria esterna (5 °C)
1
nessuna correzione
0
9,2
11,4
12,8
1 CO
Celenit N
20
12,0
13,6
14,8
1 CO
Celenit N
25
12,3
13,8
15,0
1 CA/CMA
Celenit N
25
13,2
> 13,8
> 15,0
1 CO
Celenit N
30
12,6
14,1
15,2
1 CO
Celenit N
50
13,6
14,8
15,9
1 CO
Celenit N
75
14,4
15,5
16,5
1 CO
Celenit P3
25
12,5
14,0
15,1
1 CO
Celenit P3
35
13,1
14,5
15,6
1 CO
Celenit P3
50
13,8
15,1
16,1
1 CO
Celenit P3
75
14,7
15,8
16,7
1 CO
Celenit P3
100
15,7
16,7
17,5
1 CO
Celenit E3
35
13,2
14,6
15,6
1 CO
Celenit E3
50
13,9
15,1
16,1
1 CO
Celenit E3
75
14,8
15,8
16,7
1 CO
Celenit E3
100
15,7
16,7
17,5
1 CO
Celenit G3
25
12,6
14,1
15,2
1 CO
Celenit G3
35
13,3
14,6
15,7
1 CO
Celenit G3
50
14,0
15,2
16,2
1 CO
Celenit G3
75
14,8
15,9
16,7
1 CO
Celenit G3
100
15,9
16,8
17,6
1.3 CONCLUSIONI
• In zone climatiche particolarmente rigide nei mesi invernali (T = -5 °C) è necessario impiegare almeno 50 mm di CELENIT
N e P3 oppure 35 mm di E3 o G3. Se si interviene con una correzione accurata del ponte termico (Fig. 5) dando continuità
al materiale isolante, è possibile impiegare anche spessori di CELENIT N da 25 mm.
• Nelle altre zone climatiche (T = 0 °C e +5 °C) sono sufficienti 20 mm di materiale CELENIT N per la correzione del ponte
termico.
Prodotti e spessori idonei a correggere il ponte termico
Prodotti
Temperatura
aria esterna (-5 °C)
Temperatura
aria esterna (0 °C)
Temperatura
aria esterna (5 °C)
Celenit N
50 mm (CO)
20 mm (CO)
20 mm (CO)
25 mm (CA/CMA)
Celenit P3
50 mm (CO)
25 mm (CO)
25 mm (CO)
Celenit E3
35 mm (CO)
35 mm (CO)
35 mm (CO)
Celenit G3
35 mm (CO)
25 mm (CO)
25 mm (CO)
11
SOLUZIONI
2. PILASTRO IN ANGOLO
PUNTO CRITICO
Fig. 7
Ponte termico di pilastro in angolo
Correzione ordinaria (CO)
Fig. 8
Ponte termico di pilastro in angolo
Correzione accurata (CA)
Fig. 9
Ponte termico di pilastro in angolo
Correzione molto accurata (CMA)
2.1 DESCRIZIONE
Il ponte termico in oggetto riguarda il caso del pilastro inserito in angolo tra due pareti.
La stratigrafia della parete è in accordo con la trasmittanza limite imposta dal Decreto Legislativo n. 311 per le varie zone
climatiche. Se il pilastro ha una dimensione maggiore o rientra verso l’interno il valore di temperatura aumenta, per tanto il
caso considerato è da ritenersi cautelativo.
Il punto critico di un pilastro d’angolo è situato nella zona finale del percorso più breve scarsamente isolato.
La correzione accurata, CA (Fig. 8), prevede che lo strato di isolamento sia continuo rispetto a quello di parete.
La correzione molto accurata CMA (Fig. 9) comporta isolare tutto il pilastro.
12
2.2 RISULTATI
Temperature superficiali interne in corrispondenza del ponte termico
Caso
Materiale
Spessore (mm)
Temperatura
aria esterna (-5 °C)
Temperatura
aria esterna (0 °C)
Temperatura
aria esterna (5 °C)
2
nessuna correzione
0
7,1
9,7
12,3
2 CO
Celenit N
20
9,1
11,3
13,5
2 CO
Celenit N
25
9,4
11,6
13,7
2 CO
Celenit N
30
9,8
11,8
13,9
2 CO
Celenit N
50
11,2
12,7
14,5
2 CA
Celenit N
50
12,7
14,2
16,5
2 CMA
Celenit N
50
15,8
16,7
17,5
2 CO
Celenit N
75
11,9
13,6
15,2
2 CO
Celenit P3
25
9,7
11,8
13,8
2 CO
Celenit P3
35
10,5
12,4
14,3
2 CO
Celenit P3
50
11,4
13,1
14,8
2 CA
Celenit P3
50
13,6
14,8
16,1
2 CO
Celenit P3
75
12,5
14,0
15,5
2 CO
Celenit P3
100
12,7
14,2
15,6
2 CO
Celenit E3
35
10,6
12,4
14,3
2 CO
Celenit E3
50
11,5
13,2
14,9
2 CA
Celenit E3
50
13,7
15,0
> 15,0
2 CO
Celenit E3
75
12,6
14,1
15,6
2 CO
Celenit E3
100
12,7
14,2
15,6
2 CO
Celenit G3
25
9,0
11,9
13,9
2 CO
Celenit G3
35
10,7
12,6
14,4
2 CO
Celenit G3
50
11,6
13,3
15,0
2 CA
Celenit G3
50
> 13,7
>15,0
> 15,0
2 CO
Celenit G3
75
12,7
14,2
15,6
2 CO
Celenit G3
100
12,9
14,3
15,7
2.3 CONCLUSIONI
• In zone climatiche particolarmente rigide nei mesi invernali (T = -5 °C) è necessaria la correzione accurata del ponte
termico (Fig. 8) con uno spessore minimo di 50 mm di CELENIT P3 (sono utilizzabili anche CELENIT E3 e CELENIT G3 da
50 mm). Correggendo il ponte termico molto accuratamente (Fig. 9), ovvero isolando tutto il pilastro, è possibile impiegare
CELENIT N da 50 mm.
• In zone climatiche mediamente fredde (T = 0 °C) è necessario intervenire con almeno uno spessore di 75 mm di
prodotti CELENIT N. Se si vuole utilizzare uno spessore minore del prodotto CELENIT N o CELENIT P3, ad esempio 50
mm, è necessario correggere accuratamente il ponte termico. Infine utilizzando CELENIT E3 e G3 è possibile correggere
ordinariamente il ponte termico con uno spessore di 50 mm.
• In zone climatiche con T = 5 °C, è necessario impiegare almeno 20 mm di Celenit N per evitare qualsiasi rischio di
condensa superficiale.
Prodotti e spessori idonei a correggere il ponte termico
Prodotti
Temperatura
aria esterna (-5 °C)
Temperatura
aria esterna (0 °C)
Temperatura
aria esterna (5 °C)
Celenit N
50 mm (CMA)
50 mm (CA)
20 mm (CO)
75 mm (CO)
Celenit P3
50 mm (CA)
50 mm (CA)
25 mm (CO)
75 mm (CO
Celenit E3
50 mm (CA)
50 mm (CO)
35 mm (CO)
Celenit G3
50 mm (CA)
50 mm (CO)
25 mm (CO)
13
SOLUZIONI
3. SOLAIO A PARETE
PUNTO CRITICO
Fig. 10
Ponte termico solaio - parete
Correzione ordinaria (CO)
3.1 DESCRIZIONE
Il ponte termico in oggetto riguarda il nodo tra il solaio e la parete.
Il punto critico considerato nella sezione è tendenzialmente l’attacco inferiore del solaio con la parete e la sua criticità o meno
dipende dalla stratigrafia della parete.
La stratigrafia della parete è in accordo con la trasmittanza limite imposta dal Decreto Legislativo n. 311 per le varie zone
climatiche.
14
3.2 RISULTATI
Temperature superficiali interne in corrispondenza del ponte termico
Caso
Materiale
Spessore (mm)
Temperatura
aria esterna (-5 °C)
Temperatura
aria esterna (0 °C)
3
nessuna correzione
0
10,7
12,5
3 CO
Celenit N
20
13,2
14,5
3 CO
Celenit N
25
13,4
14,8
3 CO
Celenit N
30
13,7
15,0
3 CO
Celenit N
50
14,5
15,6
3 CO
Celenit N
75
15,2
> 15,6
3 CO
Celenit P3
25
13,6
14,9
3 CO
Celenit P3
35
14,1
15,3
3 CO
Celenit P3
50
14,7
15,8
3 CO
Celenit P3
75
15,5
> 15,8
3 CO
Celenit P3
100
16,6
17,3
3 CO
Celenit E3
35
14,2
15,3
3 CO
Celenit E3
50
14,8
15,8
3 CO
Celenit E3
75
15,5
> 15,8
3 CO
Celenit E3
100
16,6
17,3
3 CO
Celenit G3
25
13,7
15,2
3 CO
Celenit G3
35
14,3
15,4
3 CO
Celenit G3
50
14,9
15,9
3 CO
Celenit G3
75
15,6
> 15,9
3 CO
Celenit G3
100
16,7
17,3
3.3 CONCLUSIONI
• La correzione del ponte termico con uno spessore di almeno 20 mm di Celenit N assicura un ridotto rischio di
condensazione superficiale nelle varie località.
Prodotti e spessori idonei a correggere il ponte termico
Prodotti
Temperatura
aria esterna (-5 °C)
Temperatura
aria esterna (0 °C)
Temperatura
aria esterna (5 °C)
Celenit N
25 mm (CO)
20 mm (CO)
20 mm (CO)
Celenit P3
25 mm (CO)
25 mm (CO)
25 mm (CO)
Celenit E3
35 mm (CO)
35 mm (CO)
35 mm (CO)
Celenit G3
25 mm (CO)
25 mm (CO)
25 mm (CO)
15
SOLUZIONI
4. SOLAI A SBALZO - PIANO PILOTIS
Fig. 11
Ponte termico
solaio a sbalzo-parete
Correzione ordinaria (CO)
Fig. 12
Ponte termico
solaio a sbalzo-parete
Correzione accurata (CA)
PUNTO CRITICO
Fig. 13
Ponte termico
solaio a sbalzo-parete
Correzione accurata (CA)
4.1 DESCRIZIONE
Il ponte termico in oggetto riguarda il caso dei solai a sbalzo (elementi aggettanti).
La correzione del ponte termico orizzontale ha una lunghezza minima di 50 cm a partire dalla fine della trave di bordo.
La stratigrafia della parete e del solaio sono in accordo con la trasmittanza limite imposta dal Decreto Legislativo n. 311 per
le varie zone climatiche. Nelle zone climatiche con clima rigido (T = -5 °C) è opportuno correggere accuratamente, CA, il
ponte termico allungando il percorso della dispersione (Fig. 12) o rendendo lo strato d’isolamento continuo, inserendo alla
base della parete un pannello Celenit N da 20 mm (Fig. 13).
16
4.2 RISULTATI
Temperature superficiali interne in corrispondenza del ponte termico
Caso
Materiale
Spessore (mm)
Temperatura
aria esterna (-5 °C)
Temperatura
aria esterna (0 °C)
Temperatura
aria esterna (5 °C)
4
nessuna correzione
0
5,6
8,5
11,4
4 CO
Celenit N
20
8,6
10,9
13,1
4 CO
Celenit N
25
9,0
11,2
13,4
4 CO
Celenit N
30
9,4
11,6
13,7
4 CO
Celenit N
50
10,8
12,7
14,5
4 CO
Celenit N
75
11,9
13,5
15,1
4 CA
Celenit N
75
12,6
> 13,5
> 15,1
4 CO
Celenit P3
25
9,4
11,5
13,7
4 CO
Celenit P3
35
10,4
12,3
14,3
4 CO
Celenit P3
50
11,5
13,2
14,9
4 CO
Celenit P3
75
12,6
14,1
15,5
4 CO
Celenit P3
100
12,8
14,2
15,7
4 CA
Celenit P3
50
13,0
> 13,2
> 14,9
4 CA
Celenit P3
75
13,6
> 14,1
> 15,5
4 CO
Celenit E3
35
10,5
12,4
14,3
4 CO
Celenit E3
50
11,6
13,2
15,0
4 CO
Celenit E3
75
12,7
14,1
> 15,5
4 CO
Celenit E3
100
12,8
14,2
15,7
4 CA
Celenit E3
50
13,1
> 13,2
> 15,0
4 CA
Celenit E3
75
13,8
> 14,1
> 15,5
4 CO
Celenit G3
25
9,6
11,7
13,8
4 CO
Celenit G3
35
10,8
12,7
14,5
4 CO
Celenit G3
50
11,9
13,5
15,1
4 CO
Celenit G3
75
12,9
14,3
15,7
4 CO
Celenit G3
100
12,9
14,3
15,8
4 CA
Celenit G3
35
12,7
13,6
> 14,5
4 CA
Celenit G3
50
13,4
> 13,6
> 15,1
4 CA
Celenit G3
75
> 13,8
> 14,3
>15,7
4.3 CONCLUSIONI
• In zone climatiche con condizioni invernali particolarmente rigide (T = -5 °C) è necessario impiegare prodotti CELENIT
P3, E3 o G3 con una correzione accurata del ponte termico che aumenti il percorso della dispersione energetica o che dia
continuità allo strato isolante (Fig. 12 - 13).
• Nelle zone climatiche mediamente fredde (T = 0 °C) è impiegabile il CELENIT N da 75 mm oppure gli altri prodotti,
CELENIT P3, E3 e G3 da 50 mm di spessore.
• In zone climatiche con T = 5 °C sono necessari almeno panelli CELENIT N da 25 mm.
Prodotti e spessori idonei a correggere il ponte termico
Prodotti
Temperatura
aria esterna (-5 °C)
Temperatura
aria esterna (0 °C)
Temperatura
aria esterna (5 °C)
Celenit N
-
75 mm (CO)
25 mm (CO)
Celenit P3
75 mm (CA)
50 mm (CO)
25 mm (CO)
Celenit E3
75 mm (CA)
50 mm (CO)
35 mm (CO)
Celenit G3
50 mm (CA)
50 mm (CO)
25 mm (CO)
17
SOLUZIONI
5. PARETE CONTRO TERRA DI PIANO INTERRATO
PUNTO CRITICO
Fig. 14
Ponte termico parete contro terra
solaio piano interrato
Correzione ordinaria (CO)
PUNTO NON CRITICO T=13.3 °C
Fig. 15
Ponte termico parete contro terra
solaio piano interrato
Correzione accurata (CA)
5.1 DESCRIZIONE
Il ponte termico in oggetto riguarda il caso della parete contro terra.
La stratigrafia della parete e del solaio sono in accordo con la trasmittanza limite imposta dal Decreto Legislativo n. 311 per le
varie zone climatiche. Il materiale utilizzato per la correzione del ponte termico deve essere protetto dall’acqua con adeguato
manto impermeabilizzante bituminoso e dallo strato di protezione antiradice.
Il punto critico del ponte termico che caratterizza la parete contro terra di un piano interrato è legato alla dispersione
attraverso il terreno. Nei casi quindi in cui la correzione ordinaria CO (Fig. 14) realizzata con isolamento all’esterno della parete
risulti non sufficiente è opportuno inserire del materiale isolante che vada a ridurre le dispersioni nella direzione del terreno.
La correzione accurata CA (Fig. 15) viene quindi realizzata con materiale Celenit N spessore 25 mm posto all’interno e in
aderenza al materiale isolante impiegato nella soletta a contatto con il terreno.
18
5.2 RISULTATI
Temperature superficiali interne in corrispondenza del ponte termico
Caso
Materiale
Spessore (mm)
Temperatura
aria esterna (-5 °C)
Temperatura
aria esterna (0 °C)
Temperatura
aria esterna (5 °C)
5
nessuna correzione
0
10,6
12,4
13,3
5 CO
Celenit N
20
11,7
13,1
14,5
5 CO
Celenit N
25
11,8
13,2
14,5
5 CO
Celenit N
30
11,9
13,3
14,6
5 CO
Celenit N
50
12,1
13,4
14,7
5 CO
Celenit N
75
12,1
> 13,4
> 14,7
5 CA
Celenit N
75
13,4
> 13,4
> 14,7
5 CO
Celenit P3
25
11,9
13,2
14,6
5 CO
Celenit P3
35
12,1
13,4
14,7
5 CO
Celenit P3
50
12,2
13,5
14,8
5 CO
Celenit P3
75
12,2
> 13,5
> 14,8
5 CO
Celenit P3
100
12,2
13,5
14,8
5 CA
Celenit P3
75
> 13,4
> 13,5
> 14,8
5 CO
Celenit E3
35
12,1
13,4
14,7
5 CO
Celenit E3
50
12,2
13,5
14,8
5 CO
Celenit E3
75
12,2
> 13,5
> 14,8
5 CO
Celenit E3
100
12,2
13,5
14,8
5 CA
Celenit E3
75
> 13,4
> 13,5
> 14,8
5 CO
Celenit G3
25
11,9
13,3
14,6
5 CO
Celenit G3
35
12,2
13,4
14,7
5 CO
Celenit G3
50
12,3
13,6
14,8
5 CO
Celenit G3
75
12,4
13,6
14,9
5 CO
Celenit G3
100
12,4
13,6
14,9
5 CA
Celenit G3
75
> 13,4
> 13,6
> 14,9
5.3 CONCLUSIONI
• In zone climatiche particolarmente rigide nei mesi invernali (T = -5 °C) è necessario progettare una correzione più
accurata del ponte termico (Fig. 15) aumentando il percorso della dispersione con isolamento anche dall’interno con
prodotti CELENIT N da almeno 25 mm.
• In una zona climatica mediamente fredda (T = 0 °C) è necessario intervenire con almeno uno spessore di 25 mm di
prodotto CELENIT N.
• In una zona climatica con T = 5 °C, è consigliabile la correzione per evitare rischio di condensa superficiale.
Prodotti e spessori idonei a correggere il ponte termico
Prodotti
Temperatura
aria esterna (-5 °C)
Temperatura
aria esterna (0 °C)
Temperatura
aria esterna (5 °C)
Celenit N
75 mm (CA)
25 mm (CO)
20 mm (CO)
Celenit P3
75 mm (CA)
25 mm (CO)
25 mm (CO)
Celenit E3
75 mm (CA)
35 mm (CO)
35 mm (CO)
Celenit G3
75 mm (CA)
25 mm (CO)
25 mm (CO)
19
SOLUZIONI
6. PARETE CONTRO TERRA SU LOCALE NON RISCALDATO
Fig. 16
Ponte termico parete contro
terra di locale non riscaldato
Non corretto
Fig. 17
Ponte termico parete contro
terra di locale non riscaldato
Correzione ordinaria (CO)
PUNTO CRITICO
LOCALE NON RISCALDATO
T = 5 °C
LOCALE NON RISCALDATO
T = 5 °C
Fig. 18
Ponte termico parete contro
terra di locale non riscaldato
Correzione accurata (CA)
LOCALE NON RISCALDATO
T = 5 °C
6.1 DESCRIZIONE
Il ponte termico in oggetto riguarda il caso del nodo tra parete contro terra e solaio su locale non riscaldato.
La stratigrafia della parete è in accordo con la trasmittanza limite imposta dal Decreto Legislativo n. 311 per le varie zone
climatiche. All’intradosso del solaio viene applicato un pannello Celenit N da 75 mm.
Nel punto critico vi sono valori di temperature superficiale ridotti che comportano rischi di condensa.
È necessario effettuare la correzione del ponte termico inserendo del materiale isolante Celenit tra il terreno e la struttura
portante come cassero a perdere (Fig. 17).
Per correggere il ponte termico accuratamente è necessario posizionare del CELENIT N da 20 mm sotto la parete per dare
continuità allo strato isolante (Fig. 18).
20
6.2 RISULTATI
Temperature superficiali interne in corrispondenza del ponte termico
Caso
Materiale
Spessore (mm)
Temperatura
aria esterna (-5 °C)
Temperatura
aria esterna (0 °C)
Temperatura
aria esterna (5 °C)
6
nessuna correzione
0
12,0
13,1
14,4
6 CO
Celenit N
20
12,9
13,8
14,7
6 CA
Celenit N
20
13,5
14,3
> 14,7
6 CO
Celenit N
25
12,9
13,8
> 14,7
6 CO
Celenit N
30
13,0
13,9
> 14,7
6 CO
Celenit N
50
13,1
14,0
> 14,7
6 CO
Celenit N
75
13,2
14,0
> 14,7
6 CO
Celenit P3
25
13,0
13,9
> 14,7
6 CO
Celenit P3
35
13,1
13,9
> 14,7
6 CO
Celenit P3
50
13,2
14,0
> 14,7
6 CO
Celenit P3
75
> 13,2
> 14,0
> 14,7
6 CO
Celenit P3
100
15,6
15,9
16,2
6 CO
Celenit E3
35
13,1
14,0
> 14,7
6 CO
Celenit E3
50
13,2
14,0
> 14,7
6 CO
Celenit E3
75
> 13,2
> 14,0
> 14,7
6 CO
Celenit E3
100
15,6
15,9
16,2
6 CO
Celenit G3
25
13,0
13,9
> 14,7
6 CO
Celenit G3
35
13,2
14,0
> 14,7
6 CO
Celenit G3
50
13,2
14,0
> 14,7
6 CO
Celenit G3
75
> 13,2
> 14,0
> 14,7
6 CO
Celenit G3
100
15,6
15,9
16,2
6.3 CONCLUSIONI
• In zone climatiche particolarmente rigide nei mesi invernali (T = -5 °C) è necessario impiegare spessori di 75 mm di
CELENIT N, oppure con 50 mm di altri prodotti; una correzione più accurata del ponte termico dando continuità allo strato
di isolamento termico permette di evitare il rischio di condensa con 20 mm di CELENIT N (Fig. 18).
• In una zona climatica mediamente fredda (T = 0 °C) è necessario intervenire con almeno 25 mm di prodotto
CELENIT N.
• In una zona climatica con T = 5 °C, è consigliabile la correzione per evitare rischio di condensa superficiale.
Prodotti e spessori idonei a correggere il ponte termico
Prodotti
Temperatura
aria esterna (-5 °C)
Temperatura
aria esterna (0 °C)
Temperatura
aria esterna (5 °C)
Celenit N
20 mm (CA)
20 mm (CO)
20 mm (CO)
75 mm (CO)
Celenit P3
50 mm (CO)
25 mm (CO)
25 mm (CO)
Celenit E3
50 mm (CO)
35 mm (CO)
35 mm (CO)
Celenit G3
35 mm (CO)
25 mm (CO)
25 mm (CO)
21
SOLUZIONI
7. COPERTURA PIANA
15
7,5
4-6
24
PUNTO CRITICO
IN.
ES.
1,5
12
6
12
1,5
Fig. 19
Ponte termico del nodo
copertura piana-parete
Non corretto
15
7,5
4-6
24
IN.
ES.
1,5
12
6
12
1,5
7.1 DESCRIZIONE
Fig. 20
Ponte termico del nodo
copertura piana-parete
Correzione ordinaria (CO)
Il ponte termico in oggetto riguarda il caso del nodo tra copertura piana e parete.
La stratigrafia della parete è in accordo con la trasmittanza limite imposta dal Decreto Legislativo n. 311 per le varie zone
climatiche. All’estradosso della copertura viene applicato un pannello Celenit N da 75 mm.
L’intervento di correzione deve riguardare la parte della struttura interessata dal maggior flusso termico dispersivo.
La correzione può fermarsi contro la parete ma è più efficace se effettuata come in figura 20.
22
7.2 RISULTATI
Temperature superficiali interne in corrispondenza del ponte termico
Caso
Materiale
Spessore (mm)
Temperatura
aria esterna (-5 °C)
Temperatura
aria esterna (0 °C)
Temperatura
aria esterna (5 °C)
7
nessuna correzione
0
10,4
12,3
13,6
7 CO
Celenit N
20
12,0
13,6
14,9
7 CO
Celenit N
25
12,3
13,8
> 14,9
7 CO
Celenit N
30
12,6
> 13,8
> 14,9
7 CO
Celenit N
50
13,2
> 13,8
> 14,9
7 CO
Celenit P3
25
12,4
13,9
15,0
7 CO
Celenit P3
35
12,8
> 13,9
> 15,0
7 CO
Celenit P3
50
13,4
> 13,9
> 15,0
7 CO
Celenit E3
35
12,9
> 13,9
> 15,0
7 CO
Celenit E3
50
13,4
> 13,9
> 15,0
7 CO
Celenit G3
25
12,4
14,0
> 15,0
7 CO
Celenit G3
35
12,9
> 14,0
> 15,0
7 CO
Celenit G3
50
13,4
> 14,0
> 15,0
7.3 CONCLUSIONI
• In zone climatiche particolarmente rigide nei mesi invernali (T = -5 °C) è necessario correggere il ponte termico con
almeno 50 mm di CELENIT N (Fig. 20).
• In una zona climatica mediamente fredda (T = 0 °C) è necessario intervenire con almeno 20 mm di CELENIT N.
• In una zona climatica con T = 5 °C, è consigliabile la correzione per evitare rischio di condensa superficiale.
Prodotti e spessori idonei a correggere il ponte termico
Prodotti
Temperatura
aria esterna (-5 °C)
Temperatura
aria esterna (0 °C)
Temperatura
aria esterna (5 °C)
Celenit N
50 mm (CO)
20 mm (CO)
20 mm (CO)
Celenit P3
50 mm (CO)
25 mm (CO)
25 mm (CO)
Celenit E3
50 mm (CO)
35 mm (CO)
35 mm (CO)
Celenit G3
50 mm (CO)
25 mm (CO)
25 mm (CO)
23
SOLUZIONI
8. SERRAMENTO
Fig. 21
Ponte termico attacco serramento
Non corretto
PUNTO CRITICO
Fig. 22
Ponte termico attacco serramento
Correzione ordinaria (CO)
PUNTO CRITICO
8.1 DESCRIZIONE
Il ponte termico in oggetto riguarda il caso dell’attacco serramento-parete in laterizio.
In assenza di correzione del ponte termico il punto critico è situato nell’attacco serramento-parete in laterizio.
La correzione avviene con interposizione di materiale CELENIT N 20 tra il serramento e la parete.
La stratigrafia della parete è in accordo con la trasmittanza limite imposta dal Decreto Legislativo n. 311 per le varie zone
climatiche.
8.2 RISULTATI
Temperature superficiali interne in corrispondenza del ponte termico
Caso
Materiale
Spessore (mm)
Temperatura
aria esterna (-5 °C)
Temperatura
aria esterna (0 °C)
Temperatura
aria esterna (5°C)
8
nessuna correzione
0
13,0
14,4
15,8
8 CO
Celenit N
20
16,1
16,9
17,7
8.3 CONCLUSIONI
• La correzione è necessaria nelle località con condizioni climatiche invernali particolarmente rigide; in seguito alla
correzione, per la quale è sufficiente l’impiego di pannelli CELENIT N dello spessore di 20 mm, il punto critico diventa la
superficie del serramento.
24
CONCLUSIONI
• Nelle zone climatiche A, B e C (T = 5 °C) è sufficiente correggere i ponti termici con CELENIT N dello
spessore di 20 mm e il rischio di condensazione superficiale con condizioni gravose interne (65 % di
umidità relativa) o di formazione di muffa con condizioni medie di conduzione di unità immobiliare (50 %
di umidità relativa) è molto ridotto.
• Nelle zone climatiche mediamente fredde, D, E e F, (T = 0 °C) la tipologia di ponte termico influenza la
scelta del materiale; in generale sono sufficienti 30 - 50 mm di spessore a seconda del tipo di materiale. Se
la tipologia di ponte termico è caratterizzata da un elevato rapporto tra superficie esterna disperdente ed
interna disperdente (ad esempio parete-piano pilotis o pilastro inserito in angolo) è necessario impiegare
spessori di 75 mm.
30/30= 1
Fig. 23
Rapporto unitario tra superficie disperdiente
tra interno ed esterno
(80+66) / (37+48)= 1,7
Fig. 24
Rapporto tra superficie disperdiente
tra interno ed esterno >1
• Nelle zone climatiche con inverni particolarmente rigidi (T = -5 °C) è necessario intervenire con spessori
elevati di materiale isolante (75 mm) e nei casi in cui non risulta essere sufficiente, è opportuno correggere
più accuratamente il ponte termico dando continuità allo strato d’isolamento; tale accuratezza permette
l’impiego di spessori ridotti.
Fig. 25
Continuità dello strato di isolante
25
RIFERIMENTI NORMATIVI
PONTI TERMICI
Norma
Descrizione
UNI EN ISO 14683
Ponti termici in edilizia - Coefficiente di trasmissione termica lineica Metodi semplificati e valori di riferimento
UNI EN ISO 10211-1
Ponti termici in edilizia - Flussi termici e temperature superficiali - Metodi generali di calcolo
UNI EN ISO 10211-2
Ponti termici in edilizia - Calcolo dei flussi termici e delle temperature superficiali - Ponti termici lineari
VERIFICHE DI CONDENSA
Norma
Descrizione
UNI EN ISO 13788
Prestazione igrotermica dei componenti e degli elementi per edilizia - Temperatura superficiale interna per
evitare l’umidità superficiale critica e condensazione interstiziale - Metodo di calcolo
UNI 10350
Componenti edilizi e strutture edilizie - Prestazioni igrotermiche - Stima della temperatura superficiale
interna per evitare umidità critica superficiale e valutazione del rischio di condensazione interstiziale
BANCHE DATI
26
Norma
Descrizione
UNI 10355
Murature e solai.Valori della resistenza termica e metodo di calcolo
UNI 10351
Materiali da costruzione. Conduttività termica e permeabilità al vapore
UNI 10349
Riscaldamento e raffrescamento degli edifici. Dati climatici
UNI EN 12524
Materiali e prodotti per edilizia - Proprietà igrometriche - Valori tabulati di progetto
Ed. 07/09
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