San Filippo Neri
nforma
n. 8 anno I
Ottobre 2005
Mensile di informazione e partecipazione dell’ACO San Filippo Neri, in collaborazione con
Influenza:
perchè è importante
la vaccinazione degli
operatori sanitari
Intervista a
Lorenzo Sommella,
Direttore Sanitario
del San Filippo Neri
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È nata una STAR… STop
all’Artrite Reumatoide
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Pillole…di notizie
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Intervista a Lorenzo Sommella,
Direttore Sanitario del San Filippo Neri
al 1979, anno della laurea, ha
sempre calcato le scene del
mondo sanitario romano. Lorenzo Sommella, il nuovo direttore
sanitario del San Filippo Neri, vanta
ad oggi una lunga carriera maturata
all’insegna del lavoro nelle direzioni
sanitarie: dopo 5 anni di attività clinica al Gemelli, entra in direzione
sanitaria del medesimo Policlinico,
dove diventa vice direttore. Nel
1996 viene nominato direttore sanitario dello Spallanzani, nel1999
della azienda ospedaliera di Terni,
per approdare nel 2004 nello staff
della direzione generale dell’Azienda Ospedaliera San Giovanni di Roma. Un curriculum importante che
testimonia il filo continuo che lega
la professionalità del nuovo direttore con il territorio di Roma e del Lazio. Al San Filippo Neri però, ha dovuto iniziare da zero; lo testimonia il primo mese di
incarico che ha gestito dedicando la metà del proprio tempo ad incontrare i medici con incarichi di
maggiore responsabilità e l’altra metà a girare nell’ospedale per conoscerlo meglio.
D
Cosa può offrire oggi il San Filippo Neri?
Il nostro ospedale è collocato tra strutture di grande prestigio come il Policlinico Gemelli e il Sant’Andrea, che rischiano di offuscare il nostro lavoro. Tra questi due poli di
riconosciuto prestigio, il San Filippo Neri deve far emergere le sue migliori professionalità e caratterizzarsi anche
come polo specializzato nell’emergenza, perché un buon
funzionamento dell’emergenza si riflette poi positivamente sul resto dell’ospedale.
Come ha trovato la struttura?
L’ospedale è vivace ed è pronto a ripartire. Sono convinto
che dove c’è una funzione di guida esercitata con intelligenza, con lo scopo di mantenere all’ospedale un posto
di rilievo nella sanità, si riscontra sempre la disponibilità
del personale e degli operatori. Certo, ci vuole uno sforzo da parte di tutti per ricominciare. Il San Filippo Neri è
fatto di eccellenze ed eccellenti professionalità ma soffre
ora, in alcune sue parti, di una struttura inadeguata quando non obsolescente. Parlo degli edifici più vecchi che ri-
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chiedono una ristrutturazione, anche per rispettare i requisiti minimi richiesti per legge. L’impegno maggiore e
più importante è quello di far decollare l’organizzazione,
e per farlo è indispensabile integrare le attività sanitarie
svolte nei dipartimenti e garantire la qualità delle prestazioni.
Quale il rapporto tra ospedale e case di cura?
La missione delle case di cura distaccate è tutta da rivedere. Bisogna diffondere il principio che le patologie acute e iper-acute devono essere trasferite nel blocco principale dell’ospedale e che, di contro, i pazienti che richiedono un’assistenza medio bassa, vengano seguiti da
strutture dislocate.
E sulla carenza infermieristica?
Credo che al San Filippo Neri questo problema sia affrontabile. Abbiamo avviato un processo di verifica sull’impiego delle figure infermieristiche e sono certo che questo
lavoro darà buoni frutti. Inoltre, l’incremento dell’utilizzo
delle figure di supporto consentirà una crescita professionale degli infermieri.
Tanti bei progetti, ma come attuarli?
Innanzitutto attraverso la rivisitazione dell’Atto Aziendale. L’Atto aziendale è da rivedere sulla base delle indicaOttobre 2005 - n. 8 anno I
zioni fornite dalla Regione, in forma di obiettivi del direttore generale. Stiamo valutando ogni passo, ma senza
dubbio sarà un percorso difficile. L’andamento delle attività svolte nel primo semestre del 2005 non è incoraggiante: emerge una flessione delle prestazioni erogate
con conseguenti ricadute economiche. Per ripartire abbiamo bisogno di mettere in condizione le strutture che
hanno le possibilità di offrire il meglio, di poterlo fare. È
obbligo mettere a punto un programma di recupero dove siamo in perdita e un programma di crescita dove possiamo dare di più.
E i finanziamenti?
Ai sensi dell’articolo 20 della finanziaria del 1988 in materia di finanziamenti destinati all’edilizia sanitaria, abbiamo avuto importanti introiti per costruire strutture nuove
e per l’ampliamento di quelle esistenti. Servono soldi per
la gestione ordinaria, ma ci aspettiamo anche un aumento dell’efficienza e nuove entrate.
È vostra intenzione lavorare molto anche sul territorio?
Si, c’è una volontà forte di interagire con l’esterno, e abbiamo già un pre-accordo con l’Azienda USL Roma E per
far si che, l’integrazione tra ospedale e territorio, si concretizzi. C’è già in cantiere un piano per affrontare insieme il problema delle liste d’attesa e faremo decollare il dipartimento interaziendale di medicina legale per ottimizzare l’erogazione di questo particolare tipo di prestazioni.
Cosa le preme maggiormente?
È mia intenzione rafforzare la funzione del governo clinico e far utilizzare le linee guida ed i protocolli diagnostico
terapeutici. L’uso dei protocolli è poco diffuso ma il loro
utilizzo è importante, evita esami ed attese inutili, offre
maggiori garanzie sulle cure prestate e standardizza le
procedure, snellendo e facilitando il lavoro. Senza negare
l’utilità dell’esperienza clinica, ritengo importante agire
fondandosi sempre sull’esperienza scientifica. Desidero
avviare un programma per la gestione del rischio clinico,
finalizzato alla prevenzione degli errori in medicina, e ho
intenzione di sviluppare la day surgery, per abbreviare le
degenze dei casi chirurgici più semplici.
Il San Filippo Neri ha partecipato all’esercitazione
anti-terrorismo del 3 ottobre, cosa ne pensa?
È un’iniziativa che serve soprattutto alle strutture per testare se stesse. Purtroppo in Italia questo genere di attività rientra in una cultura che non trova molto spazio. Nel
nostro caso, ci siamo mobilitati e abbiamo fatto le “prove
generali” su come dare il nostro contributo nel caso di
un’ipotetica minaccia terroristica.
n. 8 anno I - Ottobre 2005
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Vaccinarsi è bene, vaccinarsi tutti
Il vaccino protegge se stessi, i colleghi,
i pazienti e i propri famigliari
e il dolce tepore dell’estate
è ormai un ricordo, con il
freddo che bussa alle porte
fa capolino l’influenza stagionale
che, quest’anno, secondo le stime degli esperti, metterà al letto
5 milioni di italiani. Sempre le
stesse le raccomandazioni: vaccinare per tempo bambini, anziani
e fasce deboli, attenzione ai soggetti a rischio ed evitare gli allarmismi alla comparsa dei primi
sintomi.
Mentre la popolazione è tutelata dal
S
monitoraggio dei medici di base e dai
presidi vaccinali territoriali, la salute
dell’operatore sanitario, esposto
maggiormente al contagio influenzale per le mansioni che svolge in diretto contatto con i pazienti, è tutelata
dall’UOS Prevenzione e Protezione
dei Rischi.
“Da quattro anni – spiega la dottoressa Silvana Cinalli, responsabile della
UOS – siamo impegnati nella campagna di vaccinazione interna. L’articolo
86 della 626 del 1994, impone al datore di lavoro la prevenzione del ri-
schio biologico per tutelare i lavoratori. Non avendo le aziende ospedaliere
un servizio vaccinale interno, il nostro
impegno si dispiega nella campagna
di vaccinazione che informa i lavoratori della presenza, nelle varie sedi
dell’Azienda USL Roma E, di presidi
dove, per la categoria, il vaccino è
gratuito”. Semplice la procedura, all’operatore basta esibire il tesserino
ospedaliero per accedere al servizio e
vaccinarsi. Da metà ottobre al via la
campagna di vaccinazione ospedaliera per tutelare l’operatore soggetto
Nella foto
lo staff della U.O.S. Prevenzione
e Protezione dei rischi
4 San Filippo Neri
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Ottobre 2005 - n. 8 anno I
Gli operatori sanitari dell’ospedale i più esposti al contagio
VACCINAZIONE ANTIINFLUENZALE 2005/2006
Giorni ed orari di apertura Ambulatori AUSL RM/E dal 30/10/2005 al 31/11/2005
alla trasmissione aerea delle malattie.
“L’operatore che si vaccina – insiste la
dott.ssa Cinalli – protegge se stesso, i
colleghi, i pazienti e non ultimi, i propri famigliari. È consigliabile effettuare la vaccinazione, non subito, ma all’inizio del mese di novembre, per assicurarsi una buona copertura per tutto l’inverno”. I problemi maggiori sorgeranno naturalmente con il picco influenzale che si prevede a cavallo dei
mesi più freddi: fine gennaio, inizio
febbraio. “In questo periodo – spiega
la dott.ssa Cinalli – sarà importante
tenere sotto controllo l’andamento
dell’influenza. Con il picco influenzale
si registra una corsa al pronto soccorso e un allarmismo spesso eccessivo,
gli accessi in ospedale aumentano e
con loro aumentano i contagi. Sarebbe utile una collaborazione del medico di base per filtrare l’accesso in
ospedale e per incentivare la vaccinazione dei soggetti deboli e delle categorie a rischio, sorvegliando lo stato
di salute dei propri assistiti nei mesi
del picco influenzale”.
Nonostante il servizio si prodighi per
sensibilizzare e promuovere una cultura della vaccinazione all’interno
dell’ospedale, gli operatori che si vaccinano sono ancora molto pochi.
“L’affluenza – spiega la dott.ssa Cinalli – negli anni passati non è stata alta:
circa il 15-20%. Speriamo che quest’anno, anche in virtù delle raccomandazioni sull’ipotetico arrivo della
pandemia aviaria, ci sia una crescita”
Sulla pandemia di cui tanto si parla, la
Dottoressa non si sbilancia, anche
perché non è terreno di competenza
del suo servizio: “esiste – ci spiega – la
probabilità che il virus possa modificarsi quel tanto che gli serve per essere trasmissibile da uomo a uomo.
Non sappiamo quando accadrà, ma
la possibilità che avvenga è reale”.
n. 8 anno I - Ottobre 2005
Via Plinio, 31
Dal lunedì al venerdì dalle ore 8.00 alle ore 12.00
Lunedì, mercoledì e giovedì anche dalle ore
14.30 alle 17.00
Via Boccea, 626
Lunedì, martedì e venerdì dalle ore 8.00
alle 11.30
Via Jacoboni, 6
Dal lunedì al sabato dalle ore 8.30 alle 11.30
Via Motta Visconti, 65
Mercoledì e venerdì dalle ore 8.30 alle 12.00
Via Offanengo, 33
Lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 8.30
alle 11.30
Via della Stazione di Cesano
Lunedì, martedì, mercoledì e venerdì dalle ore
9.00 alle 11.00
Portare :
codice regionale
codice fiscale
tesserino aziendale
Campagna vaccinazione antinfluenzale
Nella circolare n°1 del Ministero della Salute del 5 agosto 2005, sono riportate le raccomandazioni per la prossima stagione influenzale, che
quest’anno assumono una rilevanza particolare per la paventata pandemia di influenza aviaria proveniente dall’estremo oriente.
A tal proposito l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), ha evidenziato il grave rischio per la salute che verrebbe a determinarsi qualora il virus dell’influenza umana ed aviaria (in particolare A/H5N1) circolassero contemporaneamente nello steso individuo.
È evidente come la profilassi primaria sia determinante nel prevenire il
contagio degli operatori sanitari che quotidianamente si trovano in prima linea rispetto a questi eventi, e a circoscriverne comunque la diffusione.
La nostra Azienda Ospedaliera, come ogni anno, ha provveduto a prendere accordi con l’Azienda USL Roma E per agevolare l’accesso del personale sanitario presso i centri di vaccinazione territoriale. Nella tabella sono riportati gli indirizzi e gli orari dei centri.
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UOS Reumatologia
È nata una STAR…
STop all’Artrite Reumatoide
Il dottor Granata ci racconta il programma
odi eleganti, facile eloquenza e una splendida cravatta arancione, colore mai tanto in
voga come quest’anno, il dottor Mauro
Granata, direttore della U.O.S. Dipartimentale di
Reumatologia, sa mettere le persone a proprio agio
fin dal primo incontro. Si parla di artrite reumatoide, una malattia infiammatoria che, se non arginata
adeguatamente, produce gravi danni fin dalle prime
manifestazioni.
“Colpisce soprattutto giovani donne – spiega il dottor Granata – che, la mattina al risveglio, lamentano un irrigidimento delle piccole articolazioni delle mani e dei polsi con
carattere di simmetria. Il dolore è intenso e si prova quasi
una sensazione di bruciore, tanto che le mani si bloccano
e non si riesce a stringere le dita”. L’artrite reumatoide distrugge in poco tempo le articolazioni e provoca dei danni
irreversibili, ecco perché è necessaria una diagnosi precoce
fin dal primo momento in cui si manifesta. Da qui è nato il
progetto STAR (STop all’Artrite Reumatoide), avviato dalla
UOS di Reumatologia e, ad oggi, entrato nella II fase di attuazione.
Facciamo un passo indietro. La presentazione del budget
del San Filippo Neri per il 2005 chiedeva alle UO di stilare
un progetto per ottimizzare le risorse, al fine di migliorare
le strategie assistenziali, senza un aumento delle spese,
dunque in iso-risorse. È stato allora che il dottor Granata,
insieme al dottor Alessandro Raco e alla dottoressa Antonella Zedde, ha iniziato a lavorare al progetto STAR e, a ben
vedere, non capita spesso che un progetto nato in ospedale, si sposi così bene con la politica sanitaria regionale.
Vediamo perché. Il progetto STAR risponde perfettamente
ad una richiesta nota dell’assessorato regionale alla sanità
che è quella di filtrare, in ogni modo, gli accessi all’ospedale, rafforzando il rapporto con il territorio. Il progetto infatti prevede di fornire ai medici di famiglia, informandoli
mediante un opuscolo opportunamente preparato, gli
strumenti per sospettare precocemente la presenza della
malattia.
“Un quarto dei pazienti – spiega il dottor Granata – arriva
dal reumatologo dopo 1-3 anni dall’esordio dei sintomi,
quando ormai la situazione è compromessa. Con il progetto STAR il medico di famiglia, che riconosce la malattia o
ne sospetta i sintomi, compila un modulo predisposto che
invia per fax direttamente alla nostra UOS. La UOS, in base all’esperienza acquisita, analizza il caso e telefona al paziente che in poco tempo viene chiamato e visitato dal medico specialista. Così operando si salta la lista d’attesa e il
passaggio al Cup. Il lavoro dei medici di base viene così integrato e coordinato con le strutture sanitarie con un’ottimizzazione delle risorse e un risparmio di soldi”. L’accesso
in ospedale viene in tal modo selezionato ai casi fondati di
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Filippo Neri
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Tutte le tappe del progetto per
la diagnosi precoce che aiuta a
salvare le articolazioni
sospetta artrite reumatoide. Ad oggi in Italia il 18% della
popolazione soffre di reumatismi, con una frequenza, per
quanto riguarda l’artrite reumatoide dello 0,5%
(300.000/350.000 pazienti). “L’artrite reumatoide – conclude il dottor Granata – come le spondiloartriti e le connetiviti, è una malattia infiammatoria a genesi autoimmunitaria. Queste malattie dipendono da una reazione anomala del sistema immunitario. In alcuni casi, e in soggetti
predisposti, può accadere che tale sistema deputato a difendere l’organismo dalle aggressioni esterne, rivolga le
sue armi (i suoi anticorpi) contro componenti dell’organismo stesso, scatenando processi autoimmunitari. Esiste
una predisposizione genetica all’artrite reumatoide che comunque, anche se conclamata, si può trattare con successo con farmaci che spengono l’attività infiammatoria”. I
nuovi farmaci immunomodulatori e, in particolare l’opportunità offerta dall’uso dei farmaci biologici disponibili anche presso la nostra UO, hanno contribuito profondamente a trasformare la storia naturale della malattia, senza dimenticare il ruolo importantissimo e complementare nel
trattamento, svolto dalla fisioterapia. Ci aspettiamo perciò
la partecipazione dei Medici di medicina generale che speriamo aderiscano a questa iniziativa che vedrà, quelli che
avranno partecipato, invitati l’anno prossimo ad un convegno interattivo che li vedrà di nuovo protagonisti di una sanità moderna, integrata e multidisciplinare”. Il materiale
operativo è facilmente scaricabile dalla sezione News del sito web www.sanfilipponeri.roma.it.
Nella foto il dottor Granata,
la dottoressa Zedde e il dottor Raco
Ottobre 2005 - n. 8 anno I
Diario di bordo
Pillole…di notizie
Corso di formazione per operatori sanitari
“Il rischio e la sicurezza lavorativa”
Edizione X 22/23 novembre edizione XI
29/30 novembre
L’Italia aderisce alla campagna OMS contro le infezioni sanitarie
È partita il 13 ottobre 2005 la Campagna contro le infezioni associate all’assistenza sanitaria lanciata dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità): “Global Patient SaSono stati assegnati al corso 11 crediti formativi.
fety Challenge”, con il tema “Clean Care is Safer Care”. La
La sede del corso è al centro didattico pad.17 scuoCampagna ha come obiettivo generale quello di incoragla infermieri. Piazza Santa Maria della Pietà, 5.
giare i diversi paesi ad organizzare eventi a livello nazionale sul tema “Una cura attenta all’igiene è una cura più siResponsabili scientifico culturali:
cura”. I Ministri della Salute hanno assunto ufficialmente
dott.ssa Elisabetta Atzori – psicologa SPPR ACO San
l’impegno a sostenere questa campagna firmando una diFilippo Neri,
chiarazione con la quale affermano di voler valorizzare e
sig.ra Maddalena Sanna – responsabile infermieri
promuovere iniziative a livello nazionale volte a ridurre le
Servizio Assistenza Infermieristica Ostetrica ACO
infezioni legate all’assistenza sanitaria. A partire dall’igieSan Filippo Neri.
ne delle mani, riconosciuta come pratica efficace, e sulla
quale nel corso della giornata è stata messa a disposizione
la guida OMS “Clean Care is Safer Care”. 250 i partecipanti appartenenti a strutture differenti dei diversi stati
(agenzie internazionali, agenzie governative, istituzioni mediche). A moderare l’incontro Sir Liam Donaldson,
Presidente dell’Alleanza Mondiale per la Sicurezza dei Pazienti, Dirigente medico in Inghilterra e Consigliere Medico del Governo del Regno Unito. Per quanto riguarda l’Italia, il Ministero della Salute, ha tenuto a sottolineare che, sin dagli anni Ottanta, sono stati prodotti documenti di indirizzo per contrastare le infezioni ospedalieri
e sono stati condotti numerosi studi di prevalenza e di incidenza, non ultimo, il controllo delle infezioni è stato
posto tra gli obiettivi del nuovo Piano sanitario nazionale. Presso il Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie, istituito presso il Ministero della Salute, è stato avviato un importante progetto per lo sviluppo di sistemi di monitoraggio delle infezioni, che prevede la diffusione di linee guida, programmi formativi e programmi di comunicazione del rischio infezione. Nell’assumere il proprio impegno a sostenere e promuovere in Italia
la campagna contro le infezioni associate all’assistenza sanitaria, il Ministero della Salute provvederà a monitorare il profilo epidemiologico delle infezioni e a promuovere l’igiene delle mani come uno dei metodi di controllo
efficace delle infezioni stesse.
La dieta riesce meglio agli uomini
Meno problemi per gli uomini che decidono di mettersi a dieta. La notizia arriva da uno studio del gruppo britannico Slimming World Research, pubblicato sul Journal of Human Nutrition & Dietetics, che ha confrontato i
diversi risultati ottenuti, durante le diete, da uomini e donne in soprappeso. Dalla ricerca emerge che in 12 settimane il 91% degli uomini messi a dieta è riuscito a perdere il 5% del proprio peso corporeo, perdendo in media 11 chili per uno. Risultati meno sorprendenti per il gentil sesso, in 12 settimane solo il 53% delle donne è riuscita a perdere peso con una media di 7 chili in meno ciascuna. Ma ciò che lascia a bocca aperta è la perseveranza degli uomini, che pur raddoppiando le settimane a stecchetto, continuano a perdere peso. Una vera sconfitta per le donne, tutte ossessionate, almeno una volta nella vita, dal desiderio di apparire magre. E forse proprio l’ossessione di perdere peso condiziona i risultati delle diete delle donne troppo pressate da emozioni,
aspettative e dal fattore psicologico.
La sigaretta rovina la vista
Che gli effetti del fumo siano dannosi per la salute, è fatto noto, ma che la sigaretta sia responsabile anche dei
disturbi alla vista è notizia recente. Lo studio è della rivista Eye, di The Royal College of Ophthalmologists di Londra e mette in guardia chi fuma da alcune malattie legate alla vista. Dalla ricerca emerge infatti che i fumatori
sono esposti a un rischio doppio, rispetto a chi no fuma, di perdere la vista in età avanzata . Il rapporto
tra una patologia della vista come la degenerazione
maculare senile (DMS) e il fumo è nota almeno quanto quello tra l'insorgere dei tumori ai polmoni e le sigarette. Il danneggiamento della retina causato dalla DMS, che compare dopo i 50 anni, ha, per adesso,
come unica causa accertata proprio il fumo. Due istituti prestigiosi inglesi che studiano òla cura della vista: la AMD Alliance e il Royal National Institute of
the Blind, hanno chiesto al governo britannico di far
apparire sulle confezioni delle bionde scritte specifiche sui danni che il fumo provoca alla vista e ad intensificare le campagne di sensibilizzazione.
La redazione sarà lieta di
accogliere e pubblicare tutte
le nuove iniziative attivate
dalle UOC. Potete scriverci
all’indirizzo mail:
[email protected]
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Numeri utili
Casa di Cura Convenzionata
“Valle Fiorita”
Via Torrevecchia, 156
Tel. 06 35500401
DIREZIONE AZIENDALE
Direzione Generale
Tel. 06 33062830
CUP (Centro Unico Prenotazioni
Ambulatoriali)
Tel. 06 30600940
CUP Regionale
Tel. 800986868
Ufficio Comunicazione
e Relazioni con il Pubblico (URP)
Tel. 06 33062676
E-mail: [email protected]
Direzione Sanitaria
Tel. 06 33062837
Direzione Amministrativa
Tel. 06 33062821
Prenotazioni Visite Intramoenia
Tel. 06 33062960
OSPEDALE “SAN FILIPPO NERI”
Sito Internet
www.sanfilipponeri.roma.it
ALTRI SERVIZI
Centralino
Tel. 06 33061
Donazioni di Sangue
Tel. 06 33062279 / 2583
PRESIDI OSPEDALIERI
Direzione Sanitaria di Presidio
Tel. 06 33062387
Ospedale “San Filippo Neri”
Via G. Martinotti, 20
Tel. 06 33061
Cartelle Cliniche
Tel. 06 33063707
Direzione Amministrativa
di Presidio
Tel. 06 33062572
Presidio “Sant’Andrea”
Via Cassia, 721
Tel. 06 33063609
Certificazioni Sanitarie
Tel. 06 33062974
Assistenza Sociale
Tel. 06 33062208
Servizio Assistenza
Infermieristico-Ostetrica
Tel. 06 33062479
Casa di Cura Convenzionata
“Salus Infirmorum”
Via della Lucchina, 41
Tel. 06 302511
Posto di Polizia
Tel. 06 33062273
Farmacia
Tel. 06 33062682
TOMBA DI NERONE
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Salus
Infirmorum
Pad.
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Comitato di redazione:
Lorenzo Sommella,
Laura Scaringella, Dario Fratoni.
Progettazione, realizzazione
e composizione:
Medilife S.r.l.
Via G. Antonelli, 41
00197 - Roma,
Tel. 06 80690766
fax 06 80693048
www.medilifesrl.com
www.progettoarchimede.com
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Direttore Responsabile:
Francesco Prost
Redazione Medilife:
Arianna Ugolini.
V
Editore:
Azienda Complesso Ospedaliero
“San Filippo Neri”
Piazza S. Maria della Pietà, 5
00135 - Roma
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Iscritto nel Registro dei Periodici
del Tribunale di Roma n. 481/2004
del 7 dicembre 2004
Finito di stampare:
Ottobre 2005
c/o Centro Stampa Xerox
via Castagnola snc
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