In collaborazione con centro storico torrente Crostolo ` Le feste Estensi alla Reggia di Rivalta 10 agosto 2014 C IN R AVE R DE TU In collaborazione con Le feste Estensi alla Reggia di Rivalta: la grande illuminazione della Reggia per la festa del 25 maggio 1754 a cura di Arch. Gian Andrea Ferrari e Prof.ssa Leda Piazza 10 agosto 2014 1 Allestimento che fu predisposto per le feste tenutesi nel 1642 a Reggio in occasione dell'elevazione al Cardinalato del principe Rinaldo d'Este, poi divenuto vescovo di Reggio Tratta dal libro del 1774, celebra il monumento a Francesco III d'Este ed è posta come testata a pag. 1. In essa appare il Duca quale benefattore del proprio ducato, proprio come fu celebrato nella festa di Rivalta del 1754. PRESENTAZIONE Arch. Anna Cozzini Area Pianificazione Strategica, U.d.P Progetti Speciali Una delle risorse che ha caratterizzato Rivalta in questi anni di lavoro e che rafforza ulteriormente la sua potenzialità, è un ambiente umano non comune per consapevolezza del proprio paesaggio e per impegno in un’attività culturale che ha dato veramente vita alla Reggia e al territorio circostante. Il Comune di Reggio Emilia ha sostenuto e incoraggiato questa attività culturale attraverso la promozione e la definizione di azioni progettuali, di interventi di manutenzione e ricostruzione, di processi di rigenerazione con eventi, nel rispetto della storia di un luogo nato da una cultura assai diversa dalla nostra, da una tradizione rispetto alla quale la modernità si è posta in dialogo a condizione che si salvaguardasse ciò che in questi luoghi resta di vero e di vivo, affidandone la cura a persone che sappiano guardarli, curarli aprirne porte a chi vuole avventurarsi in luoghi fuori del tempo. Così le feste di oggi sono potenziale offerta di un uso straordinario del luogo che va oltre la contemplazione e si pone come produttore di cultura ,creatività ed economia; economia del paesaggio intesa come un mondo dal quale potranno nascere nuove opportunità imprenditoriali nel rispetto della sua anima. Il senso di questo spazio vuoto di per se già bellissimo, in diretto rapporto con la campagna, in cui è ancora sensibile la centuriazione romana, dove è presente una storia, e che storia... è la vera natura e anima di questo luogo magico dal quale attingere per riportarlo agli antichi splendori. 3 INTRODUZIONE Il senso delle feste alla Reggia di Rivalta di Romana Saccheggiani Vice Presidente, Associazione Insieme per Rivalta Le feste sono occasione di ritrovo che favoriscono l’incontro e il consolidamento dei legami attraverso la condivisione di interessi comuni a vantaggio dell’intera collettività. Quelle che si svolgono oggi alla Reggia di Rivalta durante il periodo estivo, diventano luogo di confronto culturale volto al recupero storico del nostro territorio e della memoria ad esso legata, la loro realizzazione un’occasione di partecipazione dove il singolo acquisisce consapevolezza di appartenenza ad un gruppo col quale condividere i significati delle stesse e confermare il proprio ruolo nella comunità. Le feste alla Reggia sono il culmine di un’attività di ricerca e riscoperta della memoria storica e dell’identità collettiva, il naturale epilogo di relazioni nate dall’interesse e dall’approfondimento di temi ed argomenti legati alla storia passata e recente del Palazzo Ducale. Durante il periodo estense le feste organizzate dai Duchi dovevano stupire ed incantare, erano quindi manifestazione di potere e ricchezza, con l’insediamento rurale le stesse scandirono il ciclo delle stagioni, successivamente, quando la Reggia divenne residenza popolare, erano volte a soddisfare il bisogno di condivisione comunitaria e di legame col proprio territorio. Giuseppe Cilloni, facente parte dello storico gruppo fotografico MED (Mente e Desideri), ha immortalato un momento di festa del Restate tenutasi agli inizi degli anni ’80 presso la corte. Per la realizzazione di questa interessante e preziosa pubblicazione, si ringraziano la prof.ssa Leda Piazza per averci regalato uno scorcio del passato e per aver voluto rendere omaggio a Oddino Piazza, grande ed indimenticabile amico, le figlie dello stesso Annalisa e Antonella Piazza per le stupende immagini e l’arch. Gian Andrea Ferrari per la condivisione di un quanto mai raro documento. Come scrive l’arch. Gian Andrea Ferrari, Il popolo, che era accorso numeroso, non era ammesso alla festa e allo spettacolo, li poteva guardare solo dai cancelli, controllato a vista da numerose guardie armate, quello stesso popolo che oggi trova nel momento celebrativo il suo rinnovamento e la propria rigenerazione. 4 Festa Restate, inizio 1980, foto di Giuseppe Cilloni, Musei Civici di Reggio Emilia 5 Forma e significato delle feste estensi tra Reggio e la Reggia Prof.ssa Leda Piazza Questo testo ha la finalità di introdurre e dare forza e valore al prezioso documento che da conto della grande festa con luminarie che venne realizzata nel 1754 alla Reggia di Rivalta e che è integralmente pubblicato su questo libretto. La storia delle forme celebrative ha visto Reggio Emilia protagonista assoluta di modalità sceniche davvero speciali. In occasione di nascite, matrimoni, elezioni a cariche importanti, vittorie o visite di potenti alleati con gli Este, si sono realizzate delle feste che si presentavano come segno forte di collegamento del “ cielo” con la “ terra”. Solenni celebrazioni religiose spesso accompagnate da musici, con coreografie di apparati architettonici realizzati in breve tempo da abili artigiani sul progetto scelto per l’avvenimento, sono spesso arrivate fino a noi grazie a cronache, testi, disegni, incisioni, dipinti, che possiamo trovare negli archivi, bibblioteche, da collezionisti e privati. Questi documenti ci “parlano” di torri, castelli, steli, guglie, (fig. 1) padiglioni di giardini adorni di opera plastiche, di girandole, di palle e trombe di fuoco, ci mostrano i grandi carri trionfali come quelli del 1674 realizzati per l’incoronazione della Madonna della Ghiara, (fig 2) che possiamo ancora ammirare nelle incisioni del Mitelli su disegno del Talami. I documenti conservati ci fanno conoscere I titoli e le trame degli spettacoli teatrali e musicali realizzati sopratutto in occasione della grande Fiera grossa di Reggio (fig. 3) che per 400 anni è stata vissuta nella nostra città e che ha visto anche coinvolta tra fine del settecento e inizio ottocento la Reggia di Rivalta.(fig 4) Ci parlano della festa dei “moccoli” che a partire dal 1839,veniva realizzata in città. Queste feste e avvenimenti, a cui spesso tutto il popolo incuriosito accorreva, avevano anche lo scopo di inneggiare e portare i messaggi di potenza del casato estense, tramite emblemi e motti proposti con una elaborazione scenica coinvolgente. Il fuoco e la luce intensificavano lo stupore. Con l’elemento luminoso, si volevano incenerire i “ vizi” e dare luce alle “virtù”, apparati mobili, e macchine sceniche collaboravano per rendere il tutto più suggestivo. Per le entrate trionfali di principi e sovrani ricordiamo quella del 1453 del duca Borso d’Este, e nel 1560 quella di Alfonso II d’Este e della moglie Barbara d’Austria. Nel 1608 in occasione del matrimonio di Alfonso d’Este con Isabella di Savoia, venne fatto un grande concerto davanti al Duomo dove fu innalzato 6 uno spettacolare castello dipinto con verdure, motti e imprese atti a lodare la casa estense, dal quale uscivano poi girandole, razzi, e suono di trombe. Reggio Emilia ha dato i natali ad uno dei padri della scenotecnica barocca, architetto e ingegnere teatrale e civile: Gaspare Vigarani, (1588-1663) rimasto al servizio della casa estense fino al 1659, poi aderirà alla chiamata del Re Sole e a Parigi realizzerà il nuovo teatro delle Tuilleries. Molte sono le macchine sceniche da lui ideate per feste e avvenimenti. Nel 1618 fece una grande macchina architettonica in gesso per la festa di S. Cecilia in Duomo In una antica incisione è rappresentata la Fontana che il Vigarani realizzò per la grande festa della Ghiara del 1619, in occasione del trasferimento della Sacra Immagine della B.V. nel tempio omonimo. Andò a Roma al seguito di Rinaldo d’Este per l’accettazione della dignità cardinalizia, in quell’occasione lavorò per sistemare Villa d’Este e I suoi giardini a Tivoli. A Reggio realizzò la scenografica chiesa a tre piani di S. Girolamo e Vitale. Il palazzotto, o Castalderia preesistente alla Reggia di Rivalta vide Gaspare Vigarani come progettista. ( fig.5) Una grande festa con spettacoli e apparati scenografici venne realizzata nel 1687 in occasione della nomina a Cardinale di Rinaldo d’Este, che poi diventerà duca, per continuare la discendenza estense, sposando Carlotta Felicita di Brunswick. . Insieme alle processioni, alle entrate trionfali agli spettacoli, a Reggio si vivono anche le manifestazioni carnevalesche. Forme dei bellissimi carri mascherati si possono vedere nelle incisioni di Carlo Manfredi. Sul corso della Ghiara si correrà nel seicento la Quintana, e sulla via Emilia il Palio nel giorno di S. Prospero, avvenimenti che trasformeranno la città in divertimento collettivo. I Letterati e gli accademici accompagnano queste feste e avvenimenti con componimenti lirici e sonetti, come quello composto dal conte da Agostino Paradisi nel maggio del 1776 in occasione della festa indetta al termine della Fiera grossa alla Vasca di Corbelli a Rivalta che si presentò tutta illuminata al pari della strada che da Reggio conduceva alla vasca. Pure per le celebrazioni di funerali dei sovrani vengono allestite macchine sceniche, come quella realizzata nella nostra cattedrale per la morte di Francesco II d’Este nel 1694 Anche nelle case private si fanno feste; nel palazzo Canossa è ricordata una grande festa da ballo nel 1677 in occasione del battesimo del primogenito del marchese Gaetano Canossa. Nel 1684 una superba festa venne fatta in casa dell’abate Vigarani organizzata da Nicolò Canossa: un carro trainato da due orsi portava 25 barili di canditi da offrire alle signore. Il primogenito Francesco III nel 1720 si sposa con la vivacissima francese Carlotta d’Orleans d’Anglae. La loro unione li porterà a vivere a Reggio. A loro si deve il desiderio della realizzazione della Reggia di Rivalta sulle sembianze di quella di Versailles, con l’arrivo di Carlotta d’Orléans nella 7 nostra città, gli spettacoli, le cene , i balli, le commedie si intensificarono sia nei palazzi privati, sia in cittadella e poi a Rivalta. Alla Reggia di Rivalta oltre alla grande festa con luminarie del 1754, si ricordano altre feste realizzate in precedenza, come quella del 1732 per il Governatore austriaco di Mantova, Filippo d’Assia d’Asmart, che per tre giorni fu allietato con giochi, balli e sontuosi banchetti. Il 25 aprile 1737 giorno del compleanno del duca Rinaldo d’Este fu organizzata una festa e furono invitate a Rivalta le sorelle di Francesco III che si trovavano a Reggio per la Fiera grossa. L'intento era anche quello di fare credere che il duca Rinaldo stesse bene, anche se la realtà non era così. Per I battesimi dei figli di Francesco III e Carlotta d’Orléans: Ercole Rinaldo, Maria Teresa, Felicità, Matilde e Fortunato Maria, le cronache dell’epoca ci segnalano feste di grande splendore. La storia dei nostri spettacoli teatrali e degli spazi di rappresentazione risente tantissimo della presenza e influsso delle nuove idée scenografiche portate avanti alla fine del seicento dei fratelli Bibbiena. All’inizio del settecento a Reggio, nel teatro delle commedie, interviene personalmente e con allievi Francesco Galli Bibbiena: negli allestimenti e costumi teatrali è già presente il tema della Cina con i suoi richiami esotici e bizzarri. Alcune cronache ci parlano della l’Arciduchessa d’Austria Maria Teresa, Duchessa di Lorena e Gran Duchessa di Toscana, che abitò con la corte alla Reggia di Rivalta e tra maggio e giugno del 1732 fu accompagnata al teatro a Reggio per assistere agli spettacoli. Una sala teatrale era anche presente all’interno della Reggia di Rivalta. Una grande festa, era stata preparata per l’imperatore Napoleone nel 1805, cui però non partecipò. Nel 1841, una grandiosa festa che coinvolgeva tutta la città , venne realizzata per l’arrivo a Reggio dell’Imperatrice d’Austria. Il conte Luigi Corbelli Ferrari, che all’inizio dell’800 aveva acquistato la Reggia di Rivalta, la Vasca, e il palazzo di Rivaltella, fece dono all’imperatrice di un grande album con 28 acquerelli (fig. 10) dei più famosi artisti reggiani: In essi erano rappresentati i bozzetti dei principali palazzi della città rivestiti in forma di festa, con gli apparati fatti per l’occasione. Erano anche rappresentati I carri trionfali che portavano bande suonatori e dame (fig.11). Uno di questi acquerelli è stato realizzato dal Bolognini. (fig.6) Un altro importante album fatto realizzare dal conte Corbelli con acqueforti e incisioni dei principali apparati e carri venne realizzato,il 24 agosto 1842, per le nozze di Francesco V d’Este e Aldegonda di Baviera. Il famoso collezionista rivaltese Oddino Piazza, che ci ha lasciato, possedeva questo album, era sempre contento di mostrarlo, con la passione che lo caratterizzava, a parenti, amici e collezionisti. In particolare si soffermava volentieri a commentare il carro trionfale con il drago della famiglia Corbelli,(fig.7) insieme ai disegni trasparenti della facciata del palazzo in 8 citta’ (fig. 8/9) sopratutto pensando al forte legame di questa famiglia alla storia di Rivalta. Bibliografia - Marinella Pigozzi, In forma di festa (Apparatori, decoratori, scenografi, impresari in Reggio Emilia dal 1600 al 1857), Comune di Reggio E., Grafis Edizioni - Franco Cosimo Panini, Reggio Emilia 1841, Feste e Apparati per la visita dell’imperatrice d’Austria, Album Corbelli - Cronaca giornaliera delle feste e degli apparati fatti in Reggio Emilia nel 1842 per le nozze di Francesco V d’Este e Aldegonda di Baviera e vecchie memorie, Tipografia Torreggiani - Intagli e dichiarazioni di apparati e di carri trionfali fatti in Reggio Emilia nel maggio 1842, Album delle incisioni fatte realizzare dal conte Corbelli per le nozze di Francesco V d’Este e Aldegonda di Baviera - Odoardo Rombaldi, Aspetti e problemi di un secolo di governo estense a Modena e a Reggio Emilia (da Alfonso IV a Rinaldo I – 1658-1737), Aedes Moratoriana, Modena 1995 - Carlo ritorni, Le notti in Rivalta “Lo stradone, paesaggio forense della città di Reggio Emilia” - Carlo Ritorni, Memorie degli spettacoli dati in Reggio nell’anno 1839 - Carlo ritorni, Memorie di spettacoli dati in Reggio nel 1838 - Clelia Fano, Francesco IV, 1932 - Una scuola di Reggio DIVERTIMENTO A Reggio ci sapevano fare, Estratto Pescatore Reggiano 1986, Bizzocchi Ed. - Giacomo Certani, Maria vergine incoronata, Ristampa di Arnaldo Forni Editore a cura di Max Mara - Ugo Bellocchi, La fiera di Reggio compie 400 anni, Tecnograf 9 Fig. 1 Guglia e fontane, Orazio Talami pittore- Mitelli incisore (Tratta dal testo dell’abate Certani, 1674) 10 Fig. 2 “Disegno della Corona donata a Nostra Signora della Ghiara dall’Illustrissima comunità di Reggio”, Michele Augusa (disegno) Mitelli F. (incisione), 1674 ( Tratta dal testo dell’abate Certani, 1674) 11 Fig. 3 “Grida” della fiera di Reggio del 29 aprile 1600, (dal testo di Ugo Bellocchi:”La fiera di Reggio compie 400 anni”) 12 Fig. 4 "Grida della fiera grossa del bestiame tenuta nel piazzale del Palazzo Ducale a Rivalta, agosto 1805", (Gentilmente concessa dalle Figlie del noto collezionista rivaltese Oddino Piazza, da poco scomparso) 13 Fig. 5 Castalderia preesistente alla reggia di Rivalta (progetto Gaspare Vigarani) Fig. 6 Occhio al signor Pietro Ferrari, acquerello, album Corbelli per Imperatrice d’Austria 1841 ( Bolognini) 14 Fig. 7 Carro con il Drago simbolo della casa Corbelli, (tratta dall’ album delle incisioni fatte realizzare dal conte Corbelli per le nozze di Francesco V d’Este e Aldegonda di Baviera., 1842 (Gentilmente concessa dalle Figlie del noto collezionista rivaltese Oddino Piazza da poco scomparso) Fig. 8 Part. della facciata illuminata e trasparente sovrapposta alla casa Corbelli , Prospero Minghetti, 1842(Gentilmente concessa dalle Figlie del noto collezionista rivaltese Oddino Piazza da poco scomparso) 15 Fig. 9 Part. della facciata illuminata e trasparente sovrapposta alla casa Corbelli , Prospero Minghetti, 1842(Gentilmente concessa dalle Figlie del noto collezionista rivaltese Oddino Piazza da poco scomparso) Fig. 10 Copertina album Corbelli 1841 16 Fig. 11 Carro Società Filarmonica - Montavoli 17 La grande illuminazione alla Reggia di Rivalta per la festa estense del 25 maggio 1754 Arch. Gian Andrea Ferrari Come tutti i sovrani italiani di epoca barocca, anche gli Estensi amavano dare feste o essere onorati con celebrazioni fantasmagoriche, ricche di luci, di effetti pirotecnici e con l'uso scenico del fuoco. Reggio si inserì anch'essa in questa tradizione e in più occasioni, per tutto il XVII secolo, furono indetti eventi festosi, in cui le scenografie costruite avevano stretto rapporto con apparati pirotecnici e con grandiose luminarie. Su questo argomento ha già riferito con chiarezza e dovizia di documentazione Giuseppina Benessati nel suo contributo “Apparati Pirotecnici a Reggio Emilia” inserito nel volume In Forma di Festa. Apparatori, decoratori, scenografi, impresari in Reggio Emilia dal 1600 al 1857, edito a nel 1985, in occasione dell'omonima mostra tenutasi al Teatro Municipale “Romolo Valli” nel Novembre-Dicembre di quell'anno. Il XVIII secolo mantiene questa tradizione, anche se l'affermarsi del teatro e il prevalere di altri tipi di feste (mascherate, balli, ecc.), ne attenuano la frequenza. È quindi più difficile anche a Reggio imbattersi in eventi dove illuminazioni e fuochi sono alla base di manifestazioni di gioia e di allegria. Gli Estensi, che alle feste non rinunciarono mai, dopo la costruzione della Villa Ducale di Rivalta, spostarono soprattutto lì il luogo delle loro manifestazioni, abbandonando progressivamente la Cittadella. In quel periodo, a Rivalta, sono ricordati diversi eventi festosi, ma uno in particolare ebbe grande risonanza, anche al di fuori del ducato, proprio perché incentrato sull'uso di luci e di fuochi. Si tratta della grande festa da ballo che il Duca Francesco III volle offrire alla sua corte e alla nobiltà presente a Reggio per la tradizionale fiera di maggio nell'anno 1754. Il 25 di quel mese, nonostante fossero intercorsi eventi luttuosi che non favorivano manifestazioni di festa, il Duca volle lo stesso indire un evento d'allegrezza a Rivalta. Il documento che lo ricorda è purtroppo solo descrittivo. Niente ci è pervenuto, almeno per ora, quanto a disegni o incisioni. Nulla che possa mostrarci la fantasia, la genialità delle soluzioni decorative e lo sfarzo profuso per celebrare la munificenza ducale. Solo una relazione anonima, intitolata Relazione della grande Illuminazione seguita in Rivalta il giorno 25 maggio 1754, stampata dai tipografi 18 ducali Soliani come un comune fascicolo e scritta in un linguaggio un po' involuto. Eppure l'ignoto autore ci ha tramandato ogni particolare di questo grande evento, tenutosi all'imbrunire e di notte e dove la fantasmagoria dell'illuminazione della reggia e del giardino fecero da sfondo al grande banchetto, ai balli e ai giochi che si protrassero fino alla mattina successiva il 25 maggio. L'evento prese corpo la sera di quel giorno con una grande corteo di carrozze e di seguiti, che ebbe inizio dalla porta sud della città, detta di Porta Castello. Per tutto il tragitto che portava alla “delizia estense” ( lungo più di tre miglia) seicento fiaccole accese illuminarono questo passaggio, ammirato da un grande concorso di popolo. All' arrivo alla Reggia, gli invitati erano accolti da una fantasmagoria di luci e fuochi collocati in modo da illuminare tutto il palazzo, la grande terrazza, e il giardino, con un effetto scenico grandioso e di particolare suggestione. Soprattutto il giardino suscitò l'ammirazione dei tanti partecipanti, perché la sua ricchezza fatta di statue, getti d'acqua, parterre fioriti e teorie di vasi e di alberi, creava, sotto l'effetto di luci, fiaccole e piccoli fuochi racchiusi in globi di vetro, uno scenario d'incanto. Completava questo quadro l'illuminazione del Belvedere, o “Bersò” che l'autore dell'opuscolo descrive con ammirazione rapita. L'architetto Paglia, scenografo reggiano di fama, assieme ad altri anonimi autori, avevano predisposto due altissimi obelischi con globi, che, con opportune medaglie ed epigrafi, celebravano le virtù di governo del Duca Francesco III. Illuminati anch'essi, quasi da sembrare trasparenti, campeggiavano sulla terrazza che dava sul giardino, a debita distanza dagli archi del volume centrale del Palazzo. Il popolo, che era accorso numeroso, non era ammesso alla festa e allo spettacolo, li poteva guardare solo dai cancelli, controllato a vista da numerose guardie armate. Alla lauta cena offerta agli invitati dalla munificenza ducale, deliziata da musiche e canti, seguirono poi giochi e balli, che si protrassero fino al sorgere del sole del nuovo giorno. Allora un nuovo corteo di cocchi e carrozze si diresse verso la città e percorse in senso inverso il tragitto illuminato la sera prima dalle seicento fiaccole, che tanta suggestione avevano creato. L'anonimo autore dell'opuscolo da cui si sono tratte queste brevi note, chiude con un elogio sincero all'organizzatore di questa memorabile festa: il Conte Pietro Spada, Gentiluomo di Camera, Generale Intendente delle Fabbriche, Giardini e Parchi Serenissimi e Governatore della Terra nobile di Sassuolo. In simili occasioni, monarchi e regnanti di altri stati, erano soliti eternare con libri stampati e illustrati tali loro imprese festose. 19 Gli Estensi, pur non essendo modesti, amavano poco queste genere di autopromozione. È per questo che di una festa così suggestiva, ci è rimasto solo questo modesto fascicoletto. Un piccolo documento che ci permette di entrare in questo evento soprattutto con l'immaginazione e la fantasia. Documenti La Relazione della grande Illuminazione seguita in Rivalta Il giorno 25 Maggio 1754 è un piccolo opuscolo di difficile reperibilità. È per questo motivo che si è pensato di riprodurlo in modo integrale come appendice documentaria a questo sintetico contributo. Più volte citato negli studi che diversi ricercatori hanno dedicato alla vicenda del Palazzo Ducale di Rivalta e al suo giardino, non risulta mai riportato ne per il testo, ne riprodotto con immagini. La piccola opera fu stampata dagli eredi di Bartolomeo Soliani a Modena nello stesso anno 1754, senza che ne sia noto l'autore. La copia che si riproduce appartiene ad una collezione privata reggiana. Porta sul frontespizio la dedica al Capitano Giambattista Cuoghi di Reggio. Misura 27,2 cm di altezza x 20,7 di lunghezza. È tirata su carta vergata senza filigrana. I decori figurati al frontespizio, la testatina e il finalino, sono stampati in xilografia. 20 Documento originale de “La Relazione della grande Illuminazione seguita in Rivalta il giorno 25. Maggio. 1754”, In Modena, Per gli eredi di Bartolomeo Soliani, Stampatori Ducali, collezione privata Pag. 1 21 Pag. 2 22 Pag. 3 23 Pag. 4 24 Pag. 5 25 Pag. 6 26 Pag. 7 27 Feste di ieri e di oggi. “A ghè Rivelta e po’ a ghè Parigi!” Lauro Gaddi Il recupero storico della “Relazione della Grande Illuminazione seguita a Rivalta il giorno 25 Maggio 1754” è stato proposto al grande pubblico della Reggia il 1^ settembre 2013 in occasione della festa No-Profit del volontariato reggiano (fig. 1). La Prof.ssa Leda Piazza e l’Arch. Gian Andrea Ferrari, con questa nuova e graditissima pubblicazione, offrono oggi un ulteriore e prezioso approfondimento riguardante tale evento, frutto di uno studio attentamente documentato e rigoroso. Tuttavia la mancanza fin’ora di documenti storici riguardanti le feste rivaltesi, non hanno mai limitato la fantasia e le ricerche da parte degli appassionati. Di sicuro i resti dell’antico palazzo ducale, agli occhi dei cari amici Precis (Edmondo Fontanesi), maestro Sergio Lusetti, Michele Baldi (a cui dedicheremo una prossima iniziativa) e a Oddino Piazza, celebri raccoglitori di memorie, indicava e spronava verso una conoscenza più attenta e profonda. Oddino attraverso le sue collezioni amava mostrarci, raccontare e immaginare: i fasti ducali, sollecitando in noi la ricerca, la raccolta di episodi, il rinvenimento di tracce o cronache delle celebrazioni passate. Valorizzava ogni nostro piccolo successo, spronandoci a divulgarlo durante le visite guidate o le mostre, in un dialogo sempre aperto con i visitatori alla Reggia, coinvolgendo così nuovi e graditi appassionati, come la famiglia Pederzoli (fig 2). Più o meno consapevolmente, abbiamo imparato, che mentre raccoglievamo il passato, seminavamo il futuro! Infatti, durante tali ricerche o dialoghi appassionati è emerso più volte un modo di dire locale, spesso citato dagli anziani: “A ghè Rivelta e po’ a ghè Parigi!” –“ C’è Rivalta e poi c’è Parigi!” Tale affermazione ci piace pensare, risalga agli anni dell’edificazione e delle feste svoltesi alla Reggia di Rivalta. Di sicuro l’impianto dei giardini, la costruzione degli edifici, gli ingegnosi giochi d’acqua, nonché le feste celebrate al suo interno …. se impressionarono gli ospiti settecenteschi di allora, dovettero per lo meno sbalordire gli umili abitanti di Rivalta, spesso utilizzati come forza lavoro, inducendoli a coniare con amarezza, spossati dalla fatica e dalle angherie subite, la frase suddetta. 28 Ecco infatti, come il Denaglia in una cronaca d’allora descriveva i lavori: proseguiva (1726) il principe a fabbricare Rivalta e la principessa Rivaltella, con incomodo di molti e non interrotti Carreggi. (Pag. 62) Di quest’anno (1730) la strada maestra che portava al Palazzo di Rivalta, fu levata perché troppo era appresso alle fabbriche e venne trasportata in qualche distanza, atterrando arbori, sciantando viti e seppellendo raccolti dè particolari, a’quali era data parola di ristoro ….(pag 81) Lo stesso Sandrone Zigolla da Ruvelta nostro conterraneo, contadino saggio e arguto, tollerato dalla corte per la sua simpatia, segnalava con disprezzo attraverso i suoi ironici e preziosi lunari conservati alla biblioteca Municipale Panizzi, gli eccessi e gli sfarzi del casato estense nella vicina Reggia. Sandrone contrapponeva eroicamente, la sua figura morigerata e saggia capace di nutrirsi con gusto di Cipolla, da cui il nome Zigolla, rifiutando e disprezzando lo scialacquio e il gozzovigliare della corte ducale. Di recente a seguito delle brillanti e partecipate iniziative estive, coordinate dalla Associazione Insieme per Rivalta in sinergia con il Comune di Re (figg. 3 - 4), assistiamo ad un simpatico fenomeno. La frase “A ghè Rivelta e po’ a ghè Parigi” viene spesso ripresa dai giovani o dagli organizzatori come complimento, come stato d’animo per esprimere il successo delle diverse feste; reinterpretando così, l’impressione sbalordita dei nostri lontani predecessori, con quella attuale, consapevole e determinata di oggi, volta a valorizzare e recuperare un luogo sempre più patrimonio di tutta la città. Bibliografia: -Denaglia Feb’Antonio, Cronaca di Reggio dal 1697 al 1736, Bizzocchi Edi tore, Gino Badini1992 -Prandi E., La maschera di Sandrone è nata nella Reggia ducale di Rivalta, Il giornale di Reggio, 29 maggio 2007, pag 12. -Cavicchioli G., Sandrone e il suo papà, Artioli Editore Milano-Modena 1962 -Bellocchi U., 1966. Il volgare Reggiano, Deputazione di storia patria per le antiche province modenesi Poligrafici Spa Reggio Emilia, Volume primo 29 logo npl stampa.BMP In collaborazione con Circoscrizione Sud Associazione Insieme per Rivalta Programma dalle ore 15.00 Spazio ReggiaLa rete - NoProfit del Volontariato Domenica 1 settembre Festa delle Associazioni: con attività ludiche per bambini ore 15.00 - 19.00 a cura di Associazione Insieme per Rivalta; partecipano all’evento: Casina dei Bimbi, CEIS, ADMO, Non da Sola, Invita, Croce Rossa, Croce Verde, ANC Associazione Nazionale Carabinieri, Unione Italiana dei ciechi e degli ipovedenti, Associazione Nazionale dei Vigili del Fuoco, AVIS, Gli amici di Gabriele ore 15.30 -19.00 Mostre nei seminterrati - Le feste estensi alla Reggia di Rivalta Relazione della Grande Illuminazione seguita a Rivalta il giorno 25 Maggio 1754 a cura della Prof.ssa Leda Piazza e dell'Arch. Gian Andrea Ferrari - Omaggio a Oddino Piazza Indimenticabile Amico, col quale continuiamo a condividere un sogno attraverso le sue straordinarie collezioni e i suoi preziosi documenti a cura di Associazione Insieme per Rivalta - Tra il ‘700 e l’800, antiquariato a cura di Angelo Vezzani ore 16.00 Assaggi e Paesaggi Estensi Fig. Invito Spazio Reggia NoProfit, la rete del volontariato, 1^ settem- la 1 torta di riso del Conte Corbelli secondo la ricetta originale del ‘700 brea cura 2013,delAssociazione Rivalta in collaborazione con Comune Forno Rivalta Insieme di Pervilliper Massimo di- Antica Reggio Emilia Vigna Estense “frutti d’autunno” a cura della Confraternita dei Vignaioli della Reggia - Poetando con Luca Ferrari 30 ore 17.00 Fig.2 Biglietto autentico d’ invito per la festa da ballo del 15 giugno 1818 a Palazzo Reale appartenuto al duca Francesco IV. Reca ancora il timbro intonso. Consulenza: Alle e Gino Pederzoli Fig. 3 Invito per la festa del 10 di agosto 2007, San Lorenzo presso la Reggia di Rivalta. Brillante iniziativa prodotta dalla nascente Associazione Insieme per Rivalta in collaborazione con il comune di Reggio Emilia 31 Fig. 4 Cartolina appuntamenti fuori porta per "Vivere la Reggia di Rivalta tra storia, cultura, tradizione, convivialità". Maggio-settembre 2010, Associazione Insieme per Rivalta in collaborazione con Comune di Reggio Emilia 32 INDICE Presentazione 3 Arch. Anna Cozzini Area Pianificazione Strategica Introduzione Il senso delle feste alla Reggia di Rivalta4 Romana Saccheggiani Vice Presidente Associazione Insieme per Rivalta Forma e significato delle feste estensi 6 tra Reggio e la Reggia Prof.ssa Leda Piazza La grande illuminazione alla Reggia di Rivalta per la festa estense del 25 maggio 1754 Arch. Gian Andrea Ferrari 18 Feste di ieri e di oggi. “A ghè Rivelta e po’ a ghè Parigi!”28 Lauro Gaddi 33 APPUNTI 34 Elenco pubblicazioni precedenti: • Comune di Reggio Emilia, Di Reggio in Reggia La Reggia di Rivalta tra storia e paesaggio. Reggio Emilia, settembre 2011 • Comune di Reggio Emilia, Di Reggio in Reggia La Tela delle Meraviglie. Reggio Emilia, aprile 2012 • Comune di Reggio Emilia, Di Reggio in Reggia - Musica e cinema sotto le stelle. Reggio Emilia, luglio/agosto 2012 • Comune di Reggio Emilia, Di Reggio in Reggia La storia idraulica della Reggia di Rivalta: i canali, le vasche, le gallerie, le fontane. Reggio Emilia, settembre 2012 • Associazione Insieme per Rivalta, Antica Vigna Estense Visite guidate, degustazioni e letture presso gli antichi filari di vite recuperati nel Giardino segreto della Reggia di Rivalta. Reggio Emilia, giugno 2013 • Comune di Reggio Emilia, Di Reggio in Reggia - Sandroun Zigolla da Ruvelta. Reggio Emilia. giugno 2013 • Comune di Reggio Emilia, Di Reggio in Reggia Acque in Comune - Rivalta delle Acque: "gli zampilli imperfetti". Reggio Emilia, ottobre 2013 35 Stampa a cura del Servizio Comunicazione del Comune di Reggio Emilia. Agosto 2014