Uomo
ed alla Donna
All’
insieme
è stato affidato
il compito di
trasmettere
la vita umana
come liberi
e responsabili
collaboratori
Per poter svolgere tale compito,
pur avendo la stessa dignità,
l’uomo e la donna differiscono
per corredo cromosomico (sesso genetico)
XY
XX
per la presenza
di organi genitali
diversi per anatomia
e funzione
(sesso somatico),
per la presenza di
particolari caratteristiche
somatiche e metaboliche
(sesso endocrino)
e per aspetti psicologici,
sociali e culturali
(sesso psicologico e sociale).
La differenziazione sessuale inizia nel momento stesso
in cui ha inizio la vita umana, la fecondazione, cioè quando
nella parte più esterna della tuba si ha l’incontro-fusione di
una cellula-uovo matura con uno degli spermatozoi giunti
a contatto con essa.
Se lo spermatozoo
che feconda la
cellula uovo
contiene il
cromosoma X
il concepito sarà
una femmina,
se contiene il
cromosoma Y il
concepito sarà
un maschio.
A seconda del
corredo cromosomico
del concepito durante
le prime settimane
di vita intrauterina
si avrà la differenziazione
delle gonadi indifferenziate
in testicoli
(sesta settimana)
o in ovaie
(ottava settimana).
La presenza del cromosoma Y, dei testicoli e degli
ormoni da essi prodotti fa sì che si sviluppino tra la settima e la dodicesima settimana i genitali interni ed esterni maschili.
Il cromosoma Y ed il testosterone determinano la
mascolinizzazione del cervello, che tale rimane per tutta
la vita.
L’ipotalamo viene improntato a funzionare in modo
aciclico, cioè regolare e continuo.
La presenza delle ovaie nel concepito di sesso femminile fa sì che si sviluppino i genitali interni ed esterni
femminili e che l’ipotalamo funzioni in modo ciclico.
L’assenza del cromosoma Y e del testosterone determina la femminilizzazione del cervello, che tale rimane
per tutta la vita.
All’epoca della pubertà le gonadi (testicoli ed ovaie) cominciano a funzionare e a produrre cellule germinali (spermatozoi
e cellule uovo) ed ormoni (androgeni, estrogeni e progesterone), che inducono la comparsa dei caratteri sessuali secondari.
A questo punto è raggiunta la prima fase della maturità sessuale, cioè quella biologica, ma resta ancora un lungo ed impegnativo cammino da compiere per raggiungere la maturità psicologica, spirituale e sociale.
Nell’uomo la sessualità
non è istintiva
come negli animali,
ma è sotto il dominio
della ragione.
Il rapporto sessuale
nell’uomo è al servizio
dell’amore e della vita.
E’ il linguaggio più
alto dell’ amore
coniugale
(fonte e culmine
della vita coniugale!):
significa la donazione
totale di una persona
alla persona amata
ed è fonte di grande gioia.
In questo contesto di
donazione interpersonale
totale si può generare
una nuova vita umana.
Il figlio
è un dono preziosissimo
che si riceve nell’atto
di donarsi reciprocamente.
“Accingiamoci a fare insieme
un viaggio intorno alla fecondità umana
per scoprire la bellezza di questo dono prezioso,
che rende ognuno di noi potenziale cooperatore
nella creazione della prima meraviglia dell’universo,
la vita umana!”
l’uomo è potenzialmente fertile sempre
Nel cantiere dei testicoli non c’è riposo: si lavora senza tregua per produrre
costantemente cellule germinali.
Gli spermatozoi, cellule germinali maschili, sono piccole cellule costituite
da una parte più grossa, la testa, nella quale sono contenuti 23 cromosomi,
il contributo paterno di patrimonio genetico per il figlio, e da una coda. La coda
serve agli spermatozoi per muoversi con grande rapidità e poter risalire dalla vagina nelle tube, dove possono incontrare una cellula uovo da fecondare.
Dalla pubertà in poi sotto lo stimolo continuo delle gonadotropine prodotte
dall’ipofisi i testicoli producono gli spermatozoi, che vanno a stazionare negli epididimi, posti sopra i testicoli.
Durante l’eiaculazione il liquido seminale viene riversato nei dotti deferenti
che lo conducono nell’uretra.
Attraverso l’uretra il liquido seminale, arricchito dai secreti delle vescicole
seminali e della prostata, contenenti fruttosio e acido citrico, essenziali alla funzione degli spermatozoi, giunge all’esterno.
la donna è ciclicamente fertile
La donna è una cooperatrice speciale nella trasmissione della vita umana: non
si limita ad offrire il suo contributo di patrimonio genetico al figlio coi 23 cromosomi contenuti nella cellula uovo, ma offre il suo stesso corpo come luogo di
incontro delle cellule germinali e come primo caldo e sicuro rifugio al figlio.
Il cantiere delle ovaie lavora ciclicamente: produce in genere una sola cellula
germinale (cellula uovo) per ciclo e prepara nel corpo della donna le condizioni
ottimali perché possa verificarsi l’incontro degli spermatozoi con la cellula uovo
ed un normale sviluppo del concepito.
La fertilità della donna è determinata dall’ovulazione, cioé dal momento in cui
una cellula uovo viene espulsa dall’ ovaio ed è pronta per essere fecondata.
La cellula uovo, se non viene fecondata, muore dopo 12 - 24 ore.
fase proliferativa
Dalla pubertà alla menopausa, all’inizio di ogni ciclo mestruale l’ipotalamo invia degli stimoli (FSH-RH) all’ipofisi.
L’ipofisi comincia a produrre in
quantità crescenti l’ormone follicolo stimolante (F.S.H.).
Questa sostanza ormonale stimola
un gruppetto di follicoli oofori, presenti
fin dalla vita intrauterina allo stato di
riposo nelle ovaie, ad entrare in attività e
fa sì che uno di questi follicoli si avvii
verso la maturazione completa.
Mentre il follicolo cresce produce
delle sostanze ormonali chiamate estrogeni.
Gli estrogeni fanno crescere la mucosa che riveste la cavità uterina (endometrio) e fanno aumentare la quantità di muco prodotto dal canale cervicale, modificandone le caratteristiche (filanza, scivolosità, lubrificazione).
Finché il livello degli estrogeni é basso il canale cervicale é chiuso da muco di tipo G- (rosso);
quando gli estrogeni aumentano il canale cervicale si apre ed é presente muco di tipo E (bleu).
(da E. Odeblad)
ovulazione
Il collo dell’utero ha raggiunto il suo massimo sviluppo per
favorire il concepimento. Il livello di estrogeni è elevato.
Ci sono le condizioni più favorevoli per il trasporto rapido
degli spermatozoi . Picco della fertilità. (da E. Odeblad)
Muco di tipo E al microscopio elettronico
(5.800 x) da F. C. Chrètien
Quando il follicolo è maturo, la sua massiva produzione di estrogeni informa
l’ipotalamo che è giunto il momento di farlo scoppiare.
L’ipotalamo stimola l’ipofisi a produrre e ad immettere massivamente nel
circolo sanguigno l’ormone luteinizzante (LH), necessario per lo scoppio del follicolo.
La cellula uovo viene così espulsa dall’ovaio ed aspirata dal padiglione tubarico
inizia il suo cammino nella tuba pronta per essere fecondata da uno spermatozoo.
Esiste un solo periodo ovulatorio per ogni ciclo mestruale.
Durante tale periodo, della durata di circa 24 ore, in genere avviene lo scoppio
dell’unico follicolo giunto a maturazione.
In alcuni casi possono giungere a maturazione più follicoli (2-3-4...), il cui scoppio avviene in tale arco di tempo.
Ciò avviene raramente in natura, ma frequentemente se la donna è sottoposta a
cure per sterilità con iniezioni di FSH e LH.
fase secretiva
Nella fase secretiva – a partire
dal quarto giorno dopo il Picco
( 0 ) – il muco di tipo G+ (rosso)
chiude ermeticamente il canale
cervicale e non permette il
passaggio degli spermatozoi.
(da E. Odeblad)
Muco di tipo G al microscopio elettronico
(5.800 x) da F. C. Chrètien
Dal follicolo scoppiato si forma il corpo luteo, che produce estrogeni e progesterone.
Il progesterone ha la funzione di creare condizioni ottimali per l’instaurarsi e
l’evolvere di una possibile gravidanza.
Il progesterone blocca temporaneamente la produzione di F.S.H..
La quantità di F.S.H. presente nel circolo sanguigno in tale periodo non è sufficiente a far maturare altri follicoli, per cui è impossibile il verificarsi di altre ovulazioni nello stesso ciclo mestruale.
Il progesterone determina un rapido cambiamento quantitativo e qualitativo
del muco cervicale.
Il muco contiene meno acqua, diventa più compatto e forma un tappo mucoso, che impedisce la penetrazione nell’utero sia degli spermatozoi che degli agenti infettanti (batteri, protozoi, funghi, ecc.).
mestruazione
Se la cellula uovo non è stata fecondata il corpo luteo regredisce in breve
tempo.
La sua attività dura circa due settimane (11-16 giorni).
La brusca riduzione della produzione di estrogeni e progesterone determina
a carico dell’ endometrio una notevole riduzione di volume e un’ alterazione dei
vasi sanguigni (arteriole e vene), che lo irrorano.
Queste modificazioni provocano lo sfaldamento dell’ endometrio ed il sanguinamento, cioè la mestruazione.
Si determina, anche, lo sblocco dell’asse ipotalamo-ipofisario.
L’ipofisi produce ed immette in circolo quantità crescenti di F.S.H.: ricomincia un nuovo ciclo!
il muco cervicale
Perché una coppia, anche se desidera molto avere bambini, non ha nessun figlio e l’altra invece ne ha in numero sufficiente per fare una squadra di calcio?
Forse nessuna delle due coppie conosce l’importanza che ha il muco cervicale nella fertilità di coppia!
Il muco cervicale, prodotto nelle cripte cervicali, è un importantissimo fattore di fertilità.
Mantiene vivi e mobili gli spermatozoi deposti in vagina e facilita la loro risalita nel canale cervicale. Esercita un’ azione di “filtro” nei confronti degli
spermatozoi non idonei alla fecondazione.
Nelle cripte cervicali, vere stazioni di ristoro, gli spermatozoi possono
sopravvivere e mantenere la loro capacità di fecondare la cellula uovo fino a tre
giorni, raramente più a lungo.Ciò significa che la fecondazione può avvenire
durante i tre giorni, al massimo cinque giorni che seguono un rapporto
sessuale in periodo fertile. Dalle cripte cervicali gli spermatozoi partono a piccoli gruppi verso la cavità uterina e le tube in cerca di una cellula uovo da fecondare.
la fertilità di coppia
Giunti a termine del nostro viaggio intorno alla fecondità umana sinteticamente riassumiamo quali sono le condizioni necessarie perché possa verificarsi la
fecondazione, cioè l’inizio di una nuova vita umana:
• L’apparato genitale femminile deve essere atto alla procreazione, cioè
deve essere mantenuta la comunicazione tra vagina, canale cervicale,
corpo dell’utero, tube, cavità peritoneale;
• la donna deve avere l’ovulazione;
• attraverso il rapporto sesuale deve essere deposto in vagina un liquido
seminale contenente spermatozoi vivi e mobili;
• gli spermatozoi devono trovare in vagina condizioni idonee alla loro
sopravvivenza (presenza di muco cervicale fertile).
L’esistenza di una fertilità continua (aciclica) nell’uomo e di una ciclica
nella donna permette di conseguire con una certa facilità la gravidanza
e di poter regolare naturalmente le nascite.
la regolazione naturale della fertilità
Nel nostro viaggio intorno alla fecondità umana abbiamo potuto conoscere la
meravigliosa bellezza di questo dono, che ci rende cooperatori nella creazione di
nuove vite umane.
Ogni donna ha la possibilità, se adeguatamente informata, di avere una conoscenza diretta della sua fertilità fin dal suo inizio (pubertà).
Già prima della comparsa del suo primo flusso mestruale (menarca) la giovane
donna può notare a livello vulvare una sensazione di umidità/bagnato, che è il
primo segno dell’ attività delle sue ovaie. Successivamente, dopo la prima
mestruazione, le sensazioni avvertite a livello vulvare la informeranno su quanto
sta avvenendo in lei ed in modo particolare nelle sue ovaie e la aiuteranno a vivere senza ansia anche quando il suo ciclo mestruale avrà durata molto variabile.
Queste conoscenze dirette della propria fertilità, che la donna può avere
“osservando se stessa”, costituiscono i metodi naturali di regolazione della fertilità e possono essere usate dalla coppia per conseguire, distanziare od evitare il
concepimento.
In passato le coppie avevano a disposizione solo metodi di previsione (metodo
Ogino-Knauss, del ritmo o del calendario) o metodi post-ovulatori (metodo della
temperatura basale). Da molti decenni i Metodi Sintotermici ed il Metodo Billings
(metodi di osservazione) offrono giorno per giorno alla coppia le informazioni
necessarie per la regolazione delle nascite.
Il metodo Billings è un metodo naturale di regolazione della fertilità, che consente alla donna di riconoscere, giorno per giorno, il suo stato di non-fertilità o
di potenziale fertilità attraverso le sensazioni prodotte a livello vulvare dalla
assenza o dalla presenza del muco cervicale.
il metodo Billings
La natura, che con grande sapienza ha curato nei minimi particolari la fertilità dell’uomo e della donna per poter conseguire con facilità il concepimento e per poter con altrettanta facilità regolare naturalmente le nascite, non poteva non aver messo nel corpo stesso della donna un segno facilmente comprensibile, che la informi del suo stato di potenziale fertilità.
Le stesse donne, invitate a ricercare questo segno di fertilità, si sono rese
conto con grande meraviglia che è il muco cervicale il segno che cercavano.
Il muco cervicale è prodotto dalle cellule presenti nelle cripte cervicali in
quantità crescenti sotto lo stimolo degli estrogeni, secreti dal follicolo ooforo in
maturazione.
Le sue modificazioni e le sensazioni prodotte dalla sua presenza a livello
vulvare permettono alla donna di riconoscere l’inizio e la fine dei periodi di
potenziale fertilità.
Per imparare correttamente il metodo Billings è necessario che la coppia o
la donna si rechi presso un Centro autorizzato all’insegnamento del metodo,
dove un’Insegnante le fornirà le notizie necessarie per iniziare l’osservazione.
Nel primo ciclo di osservazione la donna comincia ad osservarsi a partire
dal primo giorno di flusso mestruale, astenendosi da qualsiasi tipo di rapporto
sessuale.
Non è indispensabile aspettare l’inizio del ciclo mestruale per iniziare l’osservazione: in qualsiasi momento la donna può iniziare ad osservarsi, specialmente se ha cicli lunghi, oppure se sta allattando al seno o si trova in premenopausa.
Durante il periodo di osservazione ogni sera riporterà nella sua cartella di
registrazione le sensazioni avvertite a livello vulvare durante la giornata e le
caratteristiche del muco (appiccicosità, filanza, scivolosità) eventualmente
osservato dopo essersi asciugata con la carta igienica dal pube al perineo.
Nel giorno fissato per il primo controllo la donna ritorna dalla Insegnante
del metodo Billings, che dopo aver attentamente controllato la registrazione
spiega il significato delle osservazioni fatte e fissa un successivo controllo.
Le informazioni sullo stato di “potenziale fertilità” o di “non fertilità”,
offerte dal metodo Billings, possono essere usate liberamente dalla coppia per
avere, distanziare od evitare una gravidanza.
Il metodo Billings può essere usato da tutte le donne, indipendentemente
dalla regolarità e dalla lunghezza del loro ciclo mestruale: cicli brevi, cicli lunghi, cicli senza ovulazione, allattamento al seno, pre-menopausa, dopo
sospensione di pillola e.p., dopo rimozione di spirale, ... .
Il muco cervicale è lo specchio fedele dell’attività dell’ovaio.
Le sensazioni prodotte dalla sua presenza a livello vulvare indicano che
nelle ovaie in quel momento sono presenti follicoli oofori in attività.
Il metodo Billings è eticamente accettabile, perché rispettoso della Persona
umana. Non richiede manipolazioni del proprio corpo né di quello della persona amata. Non altera il rapporto sessuale, nel quale la donazione reciproca
avviene in modo totale senza riserve.
Aiuta a conoscere e a rispettare la persona amata così come è coi suoi ritmi.
Fa prendere coscienza della capacità procreativa e favorisce la responsabilità nei confronti del dono della fertilità e della vita del concepito.
Accresce il dialogo nella coppia.
Aiuta le coppie con bassa fertilità a conseguire una gravidanza.
Permette a tutte le coppie di vivere serenamente la propria sessualità.
Non è costoso da insegnare, né da usare.
Non crea danni fisici o psichici, perciò non esistono controindicazioni al suo uso.
È tipicamente umano: solo l’uomo, dotato di intelligenza e volontà, può
usare un metodo naturale.
L’astinenza richiesta alla coppia per distanziare od evitare una gravidanza
non è una limitazione dell’ amore, ma una sua espressione matura e nello stesso tempo un mezzo per farlo rafforzare.
Lo stile di vita di chi usa i metodi naturali riduce l’incidenza delle malattie
a trasmissione sessuale e del cancro del collo dell’utero.
Il metodo Billings ha anche tutti i requisiti scientifici per essere considerato un ottimo metodo di regolazione naturale della fertilità: uno studio
dell’Organizzazione mondiale della Sanità condotto in cinque Paesi del mondo,
diversi per cultura, clima, religioni, abitudini di vita, ha confermato la validità del
metodo riscontrando un’ efficacia molto alta, pari al 97,8%, quando veniva usato
per differire od evitare una gravidanza (Fertility and Sterility, voI. 36, pago 591,
Nov. 1981).
Chi desidera imparare il metodo Billiogs si può rivolgere ad uno dei Centri Regionali sotto elencati,
che è in grado di fornire i nomi e gli indirizzi delle Insegnanti più vicine al luogo di residenza:
ABRUZZO- MOLISE
Centro per la Regolazione Naturale della Fertilità “Strade d’amore”
Via Vernia, 5 66010 CHIETI - Tel. 0875 702719 – 349 3413357 - Email: [email protected]
BASILICATA
C.Lu.M.B. – Centro Lucano Metodo Billings
Via Pretoria, 41 – 85100 Potenza - Tel. e fax 0971 23744 - Email: [email protected]
CALABRIA
Centro di Servizio per la Famiglia
Via Nino Bixio, 29 – 89100 REGGIO CALABRIA - Tel. 0965890004 - Email: [email protected]
CAMPANIA
Associazione Centro Campano Metodo Billings
Via Campi Flegrei, 12 – 80078 Pozzuoli (NA) - Tel. 081 5268726
E-mail: [email protected] - Sito web: www.centroperlavitaluigisaccone.it
EMILIA ROMAGNA
A.M.B.E.R. - Associazione Metodo Billings Emilia Romagna c/o Centro di Consulenza per la Famiglia
Strada Formigina, 319 – 41100 Modena - Tel. 329 5864305 - Email: [email protected]
FRIULI VENEZIA GIULIA:
Ce.Ve.M.B. – Centro Veneto Metodo Billings
Via Orus, 4 – 35129 Padova - Tel. 349 8244082 (segreteria telefonica 8.00 – 20.00)
E-mail: [email protected] - Sito: http://cevemb.blogspot.com
LAZIO
Centro Studi e Ricerche per la Regolazione Naturale della Fertilità
Università Cattolica del Sacro Cuore
Largo F. Vito, 1 – 00168 Roma - Tel. 06 30154954 - Fax 06 30155867
E-mail: [email protected] - Sito: www.rm.unicatt.it/cdr/regnatfert
Orario segreteria: dal lunedì al venerdì: 8.00-15.30
LIGURIA
C.Li.M.B. - Centro Ligure Metodo Billings
Via Serra, 6/c - 16122 Genova - Tel. 010 586222 - 366 5082363 - E-mail: [email protected]
LOMBARDIA
C.Lo.M.B. - Centro Lombardo Metodo Billings
Via Tonezza 7 - 20147 Milano - Tel. 340 9485864 Fax: 02 36550545
E-mail: [email protected] Sito: http://www.metodobillings.it
Orario Segreteria: mercoledì: 09.00 - 12.00 - Orario apertura: da lunedì a venerdì 16.00 - 18.00
MARCHE
A.Ma.M.B. - Associazione Marchigiana Metodo Billings
Via Baracca, 6/1 - 61122 Pesaro - Tel. 335 1437580 - E-mail: [email protected]
Orario di segreteria: da lunedì a venerdì: 10.00-12.00 - 17.00-18.30
PIEMONTE
Ce.Pi.M.B. - Centro Piemontese Metodo Billings
Via G. Giletta, 11 – 12036 Revello (CN) - Tel. 0175 259154 – 339 8612462
E-mail: [email protected]
PUGLIA
AMBRA - Associazione Metodo Billings Puglia
Viale Michelangelo, 73 – 71121 Foggia - Tel. 347 2450015
E-mail: [email protected] - Sito web: www.billingspuglia.blogspot.com
SARDEGNA
Centro di Preparazione alla Famiglia
Piazza S. Agostino, 3 07100 Sassari - Tel. 079/236192 - Email: [email protected]
SICILIA
Centro Metodi Naturali Palermo
Cell. 349 4050615 - E-mail: [email protected]
TOSCANA
Associazione Metodo Ovulazione Billings (MOB) Toscana presso Centro Servizi Misericordia
Via Cavour 43/b - 50053 EMPOLI (FI) - Tel. e Fax: 0571 725062
E-mail: [email protected] - Sito: www.mobtoscana.it
TRENTINO ALTO ADIGE - VENETO
Ce.Ve.M.B. – Centro Veneto Metodo Billings
Via Orus, 4 – 35129 Padova - Tel. 349 8244082 (segreteria telefonica 8.00 – 20.00)
E-mail: [email protected] - Sito: http://cevemb.blogspot.com
UMBRIA
Centro "Amore e Vita" - Centro Regionale Umbro Metodo Billings
Piazza San Giacomo, 11 – 06034 Foligno (PG)
Tel. 0742 340530 – Tel. e Fax 0742 340560 - Cell. 336 635710
E-mail: [email protected] - Sito: www.lafeconditaumana.it
WOOMB ITALIA Centro Studi e Ricerche per la Regolazione Naturale della Fertilità
Università Catolica del Sacro Cuore
Largo F. Vito, 1 - 00168 ROMA - Tel. 06 30154954 - Fax 06 30155867
E-mail: [email protected] - Sito: www.rm.unicatt.it/cdr/regnatfert
CONFEDERAZIONE ITALIANA dei CENTRI per la REGOLAZIONE NATURALE della FERTILITÀ
Segreteria Nazionale: Largo San Nazaro, 1 - 37129 VERONA - Tel. e Fax 045 8031090
E mail [email protected] - Sito: www.confederazionemetodinaturali.it
CAMEN Associazione Sintotermico C.A.Me.N.
Via S. Cristoforo, 3-5 - 20122 MILANO - Tel. 02 48953740 oppure 02 42292289 - Fax 02 47716605
E-mail: [email protected]
Sito dell'Associazione “La Bottega dell'Orefice”: www.metodinaturali.it
INER - Verona
Sede Via Largo S.Nazaro,1 - 37129 VERONA - Tel 045 8012410
e mail [email protected] - Sito www.fecunditas.it
la contraccezione
Ancora non tutti o non sempre riescono a considerare la fecondità umana
come un dono prezioso e meraviglioso da accogliere e vivere responsabilmente.
Alcuni cambiamenti culturali di questi ultimi cinquanta anni - il potere tecnologico, la spinta edonistica, la laicizzazione del pensiero, il relativismo etico
molto diffuso - hanno fatto radicare tra noi una visione riduttiva e non propriamente umana della sessualità, che separa nettamente l’aspetto unitivo del
rapporto sessuale da quello procreativo e di fatto hanno creato una mentalità
contraccettiva.
Se, infatti, l’unico fine del rapporto sessuale è il piacere, per cui si possono
avere rapporti sessuali con chi si ha voglia e quando si ha voglia, la fecondità
diventa un ostacolo, un peso, una malattia da combattere con ogni mezzo.
Ne deriva una deresponsabilizzazione nei confronti della vita nascente: la
vita che potrebbe scaturire dall’ incontro sessuale diventa così un nemico da evitare assolutamente e l’aborto l’unica possibile risposta risolutiva di fronte ad una
contraccezione fallita.
Alcune potentissime organizzazioni internazionali sono impegnate da molti
decenni a diffondere nel mondo una mentalità contro la vita (antilife mentality)
investendo ingenti risorse (centinaia di migliaia di milioni di euro all’anno) per
favorire in ogni angolo della terra la diffusione di contraccezione, sterilizzazione ed aborto con lo scopo di tenere sotto controllo il numero delle nascite.
Il legame tra contraccezione ed aborto non é solo culturale, antilife mentality, ma sostanziale nel senso che molti “contraccettivi maggiori” differiscono
dall’aborto volontario solamente per il momento in cui interrompono la gravidanza e perché non richiedono alcuna procedura (il certificato) e non sono per
ciò stesso registrate come interruzioni volontarie di gravidanza (ivg) pur impedendo - sia pure precocemente – che nuove vite umane già chiamate all’esistenza nel momento della fecondazione possano continuare a vivere impiantandosi regolarmente nell’utero delle loro madri.
Nelle pagine, che seguono, cercheremo di conoscere come agiscono i mezzi
oggi utilizzati per privare il nostro corpo della fecondità, dono prezioso e meraviglioso che ci rende potenziali cooperatori nella creazione di una nuova vita
umana, e per controllare le nascite.
la pillola estro-progestinica
La pillola, composta da un’associazione di estrogeni e progestinici in forma monofasica (tutti i 21 confetti contengono la stessa quantità di e.p.), bifasica o trifasica (confetti
di due o tre diversi colori che contengono quantità diverse di e.p.) nella forma classica o
microdosata o nella nuova formula di anello vaginale a rilascio continuo e costante di
basse dosi di estrogeno e progestinico, o di cerotto settimanale a rilascio continuo di
basse dosi di estrogeno e progestinico, ha un’efficacia molto alta ( Indice di Pearl = 0,8
gravidanze x 100 utenti all’anno) nell’evitare la nascita di nuove vite umane grazie ai suoi
quattro meccanismi d’azione:
1. blocco ovulatorio, presente secondo alcuni Autori nel 99% dei cicli (J.W.
Goldzieher), secondo altri (Ehmann) nel 90- 93% dei cicli;
2. alterazioni delI’endometrio, che è reso inadatto all’annidamento di un uovo
eventualmente fecondato e a fornirgli il materiale nutritivo necessario nelle prime fasi
di sviluppo (P. Quartararo - Dalla parte della Donna, pag.146 - Cofese Edizioni
Palermo, Luglio 1995): un meccanismo d’azione francamente abortigeno!;
3. alterazioni del muco cervicale, che è reso più viscoso e meno penetrabile da
parte degli spermatozoi;
4. alterazioni della motilità tubarica.
Non tutte le donne possono assumere la pillola, perché ci sono controindicazioni al
suo uso assolute e relative. Inoltre sono descritti effetti collaterali quali: disturbi visivi,
intolleranza per le lenti a contatto, aumento di peso, diminuzione del desiderio sessuale,
modificazioni in senso depressivo dell’umore, perdite ematiche intermestruali, danni a
carico del canale cervicale e del muco in esso prodotto, dispareunia dovuta a micosi
vaginale..., e rischi legati all’uso della pillola.
Dal 1986 segnalo il rischio trombo-embolico perché può interessare tutte le donne,
non è sempre valutabile prima, è indipendente dalla durata di assunzione della pillola.
Negli ultimi mesi è stato oggetto di particolare attenzione in Francia per 4 morti dovute
a Diane 35 (la cui vendita è stata vietata) e per circa 20 morti durante l’uso di pillole e.p.
contenenti drospirenone ed in Canada, dove le pillole contenenti drospirenone, ormone
che aumenta del 74% il rischio di trombosi, hanno provocato la morte di 24 donne (Il
Toronto Sun riporta che otto delle donne morte per embolia avevano meno di 20 anni e
tra queste due avevano solo 14 anni). Studi recenti hanno riportato alla nostra attenzione la cancerogenicità dei contraccettivi orali per il cancro della mammella e della cervice. Mettendo insieme i dati del grande studio di Rosenberg et al., si evidenzia un rischio
dell’ 88% per le donne tra i 24 ed i 44 anni che usarono la pillola prima della prima gravidanza portata a termine, vedi anche Kahlenborn (Kahlenborn C., Breast Cáncer. Its Link
to Abortion and the Birth Control Pill, 2000, One more Soul, Printed in New Hope,
Kentucky, USA). Una metanalisi della Mayo Clinic del 2006 ribadisce che vi è un rischio
aumentato di cancro al seno in donne che assumono estro progestinici prima della loro
prima gravidanza. L'IARC, Centro Internazionale di Ricerche sul Cancro, considera i
COC (cioè le pillole e.p.) come cancerogeni per gli esseri umani tra l’altro anche per il
carcinoma cervicale. (V. Cogliano, E. Grosse, R. Baan, K. Straif, B. Secerne, F. El Ghissassi
per il Centro Internazionale di Ricerca sul Cancro dell'O.M.S.: "Carcinogenicity of
combined oestrogen-progestagen contraceptives and menopausal treatment", Lancet
Oncol 6 (2005), pag. 552.553). La monografia dell'IARC del 2007 conferma, a partire da
una metanalisi, la cancerogenicità dei contraccettivi orali per il carcinoma cervicale
in relazione alla durata dell'esposizione fino ad un rischio relativo di 3,3 dopo più di
10 anni di assunzione (International Collaboration of Epidemiological Studies of Cervical
Cancer. Green J.,Lancet 2007; 370: 1609-1621).
la contraccezione ormonale
con solo progestinico
LA MINIPILLOLA
La minipillola, costituita da piccole dosi di progestinico, assunte senza interruzione, ha una buona efficacia nell’evitare la nascita di nuove vite umane (I.P.= 25 gravidanze/100 utenti all’anno), assicurata dai suoi due principali meccanismi
d’azione:
1. alterazioni dell’endometrio, che presenta note di atrofia tali da non consentire
l’annidamento della blastocisti: aborto
2. luteolisi: il corpo luteo regredisce precocemente per cui i tassi plasmatici di
progesterone appaiono ridotti (Bellone-Bruni-Ginecologia dell’ infanzia e dell’adolescenza, pag. 594 - SEU ,Roma 1990): aborto
3. alterazioni muco cervicale, che diviene più scarso e poco penetrabile da parte
degli spermatozoi;
4. alterazioni della motilità tubarica;
5. blocco ovulatorio in meno del 60% dei casi.
La minipillola fa aumentare l’incidenza delle gravidanze extrauterine. L’effetto collaterale principale è rappresentato da alterazioni del ciclo mestruale, che possono
interessare fino al 60% delle utenti: mancanza di mestruazioni, perdite ematiche
intermestruali, vere e proprie emorragie uterine.
Provoca, inoltre, una riduzione del desiderio sessuale, astenia e tendenza alla
depressione.
PROGESTINICI INIETTABILI DEPOSITO
Le iniezioni trimestrali o semestrali di progestinici deposito hanno un’efficacia
molto alta nel limitare il numero delle nascite (I.P.= 0,8) e agiscono:
1. bloccando l’ovulazione, nel 40% dei casi in modo non reversibile;
2. alterando l’endometrio, che è reso inadatto all’ annidamento e alla nutrizione
della blastocisti: azione chiaramente abortigena!;
3. alterando il muco cervicale;
4. alterando la motilità delle tube.
Inducono notevoli alterazioni del ciclo mestruale con oligoamenorree più o
meno prolungate, cioè cicli con intervalli molto lunghi, o addirittura amenorrea,
perdite ematiche intermestruali, flussi mestruali molto scarsi fino all’ assenza di
mestruazioni (amenorrea) prolungata o qualche volta definitiva (nel 40% delle
utenti dopo un anno d’uso!).
PROGESTINICI DEPOSITO
Gli impianti sottocutanei (Nexplanon, Norplant, Capronor), le spirali medicate al progesterone (Mirena), gli anelli vaginali hanno gli stessi meccanismi di azione della minipillola e gli stessi rischi.
le pillole intercettive e contragestative
PILLOLA DEL GIORNO DOPO
Nota, anche, sotto il nome di contraccezione di emergenza, contraccezione post coitale,
intercezione, attualmente é in vendita in confezioni che contengono solo progestinici ad alte
dosi ( Norlevo). Ha un’alta efficacia nell’impedire la nascita di nuove vite umane (I.P.= 0,5 - 1,6)
e svolge la sua azione distruttiva mediante:
1. alterazioni endometriali, che impediscono l’ annidamento della blastocisti: aborto;
2. luteolisi, cioè fa regredire precocemente il corpo luteo creando una carenza di progesterone, che non consente la normale prosecuzione della gravidanza: aborto;
3. alterazioni motilità tubarica, che fanno aumentare l'incidenza delle gravidanze extrauterine.
(Bellone-Bruni opera citata pag. 595 - 596).
Aumenta l’incidenza delle gravidanze extrauterine e provoca nausea, vomito, tensione mammaria, cefalea.
PILLOLA DEI CINQUE GIORNI DOPO
Il principio attivo di Ellaone, l’ulipristal acetato, è un antiprogestinico di seconda generazione, che agisce - come il mifepristone (RU 486) - legandosi ai recettori ai quali normalmente
si lega il progesterone ed inibendone così la sua azione a favore della gravidanza. Ellaone impedisce, quindi, tra l’altro l’annidamento dell’embrione a causa delle significative modificazioni
dell’endometrio, ecograficamente ed istologicamente dimostrate (ricerca svolta dal National
Institute of Child Health and Human Development di Bethesda e pubblicata nel febbraio 2009
su Fertility & Sterility), agendo come abortivo precoce. Ha un’ alta efficacia nell’impedire la
nascita di nuove vite umane (I.P.=2,1).
Gli effetti collaterali riportati sono: dolori addominali, irregolarità mestruali, nausea e cefalea.
PILLOLA DEL MESE DOPO
Il mifepristone (RU 486) ha un'affinità per i recettori uterini del progesterone 5 volte superiore al progesterone naturale. La sua somministrazione determina una forte azione antiprogesterone, che provoca l'interruzione della gravidanza (aborto). Dopo l'assunzione per via orale
del solo mifepristone il 30-50% delle donne potrà avere delle perdite ematiche, ma un aborto si
verificherà solo nel 2-3% dei casi. L'espulsione dell'embrione avviene dopo la somministrazione per via orale di una prostaglandina (misoprostol) entro 3-4 ore nel 50-60% dei casi, entro 24
ore nel 20%, e successivamente nel 10%; in un 10% rimane indeterminata. Circa il 2-10% delle
donne avrà una revisione della cavità uterina per sanguinamento eccessivo o per il persistere in
utero di materiale ovulare, nei giorni successivi o alla visita di controllo 10 giorni dopo. Le gravidanze che proseguono sono l'1% entro i primi 49 giorni. I tassi di insuccesso raddoppiano a
50-56 giorni e triplicano a 57-63 giorni. Si hanno disturbi intestinali nel 50% delle donne trattate (nausea 34-72%, vomito 12-41%, diarrea 3-26%); dolori addominali crampiformi; metrorragie. Altri sintomi transitori presenti possono essere cefalea, vertigini e stanchezza. Febbre è presente nel 4-37% dei casi. In letteratura sono registrate almeno 29 morti di donne dopo aborto
farmacologico con RU486 e misoprostol. Nella maggior parte dei decessi per sepsi (prevalentemente da Clostridium perfrigens) l'infezione si è presentata senza febbre!
“Le evidenze disponibili in letteratura indicano che l'interruzione di gravidanza farmacologica si caratterizza per un profilo di sicurezza inferiore rispetto al metodo chirurgico, con una
mortalità almeno 10 volte maggiore, a parità di epoca gestazionale. Alcuni eventi avversi associati all'impiego dell'aborto medico esordiscono a distanza di tempo dalla procedura, insorgendo subdolamente e progredendo rapidamente verso l'exitus.…
”(PROMED GALILEO - Aborto farmacologico mediante mifepristone e misoprostol Italian Journal of
Gynaecology & Obstretics , Gennaio-Marzo 2008 - vol. 20 n.1 pagg. 43-68)
la spirale (i.u.d.)
La Spirale deve la sua buona efficacia (I.P.= 2) nella limitazione delle
nascite all’azione svolta a carico dell’endometrio. La presenza della spirale, sia inerte che medicata al rame o al
progesterone, nella cavità uterina
determina uno stato di flogosi ed una
alterazione della permeabilità vascolare, che impediscono l’annidamento
della blastocisti, nella quale è presente
un embrione di 7 giorni di vita; in altre
parole provocano un aborto.
Gli ioni rame, liberati nella cavità uterina dalle spirali medicate al rame,
svolgono un’azione tossica diretta
sulla blastocisti, aumentano l’effetto
infiammatorio dello IUD e l’attività
fibrinolitica dell’endometrio, che agisce in senso negativo sulla blastocisti, bloccano i recettori steroidei del progesterone a livello endometriale, cioe’ potenziano l’azione abortigena della spirale.
Hanno, anche, un’azione tossica sugli spermatozoi sia riducendone la motilità che
alterandone il processo di capacitazione.
Il progesterone, liberato dalle spirali medicate al progesterone, agisce nel
modo già descritto nelle pagine precedenti.
Oltre all’ esistenza di controindicazioni assolute e relative è opportuno tenere
presente le complicazioni legate all’uso della spirale: malore vagale (pallore,
sudorazione,bradicardia, nausea, vomito fino alla perdita di conoscenza) che si
verifica in donne che soffrono di tali disturbi in occasione di prelievi di sangue o
che sono terrorizzate dall’idea del minimo dolore; perforazioni uterine (1/1.000),
espulsioni (5--15/100 donne/anno), dolori pelvici e menometrorragie che richiedono la rimozione della spirale nel 5-15% delle donne all’anno. Ma la complicazione più grave, perché può portare alla sterilità, é rappresentata dalla malattia
infiammatoria pelvica, che colpisce maggiormente le donne più giovani (< 20-25
anni) e che non hanno avuto gravidanze ed è circa 7-8 volte più frequente rispetto alle donne della stessa età che non usano la spirale.
Nelle donne che usano la spirale I’incidenza delle gravidanze extrauterine é 310 volte più alta rispetto alle altre donne.
i mezzi di barriera
DIAFRAMMA E’ un mezzo contraccettivo meccanico, costituito da una volta emisferica di lattice o caucciù fissata ad un anello rigido, che usato in associazione a
sostanze spermicide ha una discreta efficacia (I.P.=5-14). Viene detto diaframma
perché esso divide la vagina in due compartimenti: uno superiore, più breve, dove
si trova il collo dell’utero, uno inferiore costituito da quasi tutta la vagina. Dovrebbe
impedire il passaggio di tutti gli spermatozoi nel compartimento superiore ed il loro
accesso al canale cervicale, cosa praticamente impossibile, da qui la necessità di
associare l’applicazione su entrambi i lati di sostanze spermicide.
Pone problemi prima e dopo il rapporto, che deve essere programmato. La donna
ha una sensazione di corpo estraneo ed un aumento delle vaginiti.
PRESERVATIVO FEMMINILE E’ il più recente dei mezzi di barriera femminile; ne
esistono tre modelli in commercio con caratteristiche lievemente diverse: il modello Femshield (scudo femminile), è costituito da un anello interno simile ad un diaframma, da una guaina di poliuretano e da un anello esterno che aderisce alla vulva
(un vero e proprio scafandro!). Ha un’efficacia discreta (I.P.= 7-15). Il meccanismo
d’azione è quello d’impedire il contatto del liquido seminale con i genitali interni
ed esterni della donna allo scopo di evitare il concepimento e di ridurre il rischio
di contagio delle malattie a trasmissione sessuale.
PRESERVATIVO MASCHILE Detto anche condom, è costituito da una guaina fine
e resistente, che ricopre il pene durante il rapporto sessuale e raccoglie il liquido
seminale al momento dell’eiaculazione, cercando d’impedire che venga a contatto con i genitali della donna. Ha una discreta efficacia (I.P. = 7 -15). Riduce il rischio
di contagio delle malattie a trasmissione sessuale(AIDS, Epatite B e C, Sifilide,
Gonorrea, Herpes genitalis, condiloma acuminato, scabbia, tricomoniasi, candida,
clamidia,). Il rischio di contagio per il virus H.I.V. - secondo i sostenitori del suo uso
-sarebbe 10 volte più basso con l’uso del preservativo. La riduzione relativa, cioè
per ogni rapporto sessuale, del rischio di contagio non deve generare false sicurezze, in quanto moltiplicando il numero dei rapporti sessuali condomizzati aumenta
di fatto il rischio assoluto di contrarre l’AIDS (come ti frega il VIRUS !). Interferisce
col rapporto sessuale. Può attenuare le sensazioni nell’uomo e ridurre il piacere.
Può provocare fastidio nella donna ed aumentare le vaginiti.
SPERMICIDI Sono sostanze chimiche sotto forma di spray, creme, paste, gelatine,
compresse vaginali schiumogene o solubili, film, che esplicano la loro azione cercando di inattivare gli spermatozoi in vagina prima della loro entrata nel canale cervicale. La maggior parte degli spermicidi esplica un’ azione tensioattiva, cioè
distrugge la membrana cellulare degli spermatozoi; le creme e le gelatine svolgono anche un’ azione di barriera meccanica davanti al collo dell’utero. L’efficacia è
modesta (I.P. = 7- 25 gravidanze/100 donne/anno). Interferiscono col rapporto sessuale. Danno una sensazione di “sporco”. Possono diminuire le sensazioni sessuali. Danno irritazioni locali.
la contraccezione oggi…
CONTRACCETTIVI PROPRIAMENTE DETTI:
Diaframma, preservativo maschile, preservativo
femminile, spermicidi.
CRIPTOABORTIVI (ABORTIVI NASCOSTI,
NON DICHIARATI TALI):
Pillola e.p., minipillola, pillola del/i giorno/i dopo,
progestinici deposito, spirale, RU 486,
methotrexate + misoprestol, vaccino anti HCG.
CONTRACCETTIVI ORALI E ABORTO
POSSIBILI CICLI OVULATORI DURANTE L'USO DELLA
PILLOLA: 1 % sec. GOLDZIEHER (Contraccezione ormonale
pillole, iniezioni, impianti; CIC Int., 1992, pag. 34)
3,1 % sec. M.L. DI PIETRO (Medicina e Morale n. 5/1996)
7-10% sec. EHMANN (Antropotes voI. 7, n. 1-May 1991)
TASSO DI UTILIZZO DELLA PILLOLA E. P. IN ITALIA NEL 2010
(Dati ISTAT Imf del 2011 presentati a Berlino in un simposio internazionale sulla
Pillola anticoncezionale. Quotidianosanità.it mercoledì 31 ottobre 2012)
NUMERO DI CICLI DI USO NEL 2010
POSSIBILI OVULAZIONI sec. GOLDZIEHER
POSSIBILI CONCEPIMENTI
tasso di concepimento spontaneo per ciclo: 25-35%
* (tasso concep.to/ciclo in coppie con meno di 1 rapporto a settimana: 17%)
GRAVIDANZE ATTESE PER FALLIMENTO DELLA PILLOLA
CONCEPITI CRIPTOABORTITI DURANTE L'USO DELLA PILLOLA
E.P. IN ITALIA NELL' ANNO 2010:
Applicando l'IDE (indice distruzione embrionaria) di B. Bayle (3-10) più basso
Secondo i dati forniti dalla dott. M.L. Di Pietro (1,5 aborti / 200 cicli)
Secondo EHMANN I CONCEPITI CRIPTO ABORTITI DIVENTANO:
PILLOLA DEL GIORNO DOPO E ABORTO
CONFEZIONI VENDUTE IN ITALIA NEL 2011
16,2%
29.397.540
293.975
88.192
49.976
18.091
70.011 (31.885)*
67.840 (226.133)
220.168 (122.757)*
616.133 (349.139)*
357.800
(Alessandra GRAZIOTTIN - Conferenza su sesso sicuro promossa dalla SIGO, Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia)
POSSIBILI CONCEPIMENTI CON UN TASSO DI CONCEPIMENTO PER CICLO DEL 20%
71.560
Gravidanze attese per fallimento del metodo
3.936
CONCEPITI CRIPTO ABORTITI DALLA PILLOLA DEL GIORNO DOPO NEL 2011
67.624
SPIRALE (I. U. D.) E ABORTO
TASSO DI UTILIZZO DELLA SPIRALE IN ITALIA NEL 2006
3 - 5%
(Ministero della Salute - Lo stato di salute delle donne in Italia, marzo 2008)
CICLI DI USO (x 12) nel 2011
6.700.294
POSSIBILI CONCEPIMENTI
1.139.049
(tasso di concepimento spontaneo in coppie con meno di un rapporto sessuale a settimana: 17%)
*(tasso di concepimento spontaneo per ciclo = 25-35%)
2.010.088*
GRAVIDANZE ATTESE PER FALLIMENTO DELLA SPIRALE
167.507
CONCEPITI CRIPTO ABORTITI DURANTE L’USO DELLA
SPIRALE IN ITALIA NEL 2011
971.542 (1.842.581)*
... prevenzione o ... occultamento dell'aborto volontario?
…un figlio ad ogni costo
Nel preambolo della Dichiarazione
Universale dei Diritti dell’Uomo il 10 dicembre 1948 i suoi firmatari hanno affidato alle
generazioni presenti e future una bussola certa,
non opinabile, scrivendo: “Considerato che il
riconoscimento della dignità inerente a tutti i
membri della famiglia umana e dei loro diritti
uguali ed inalienabili, costituisce il fondamento della libertà, della giustizia e della
pace del mondo; Considerato che il disconoscimento ed il disprezzo dei diritti dell’
Uomo hanno portato ad atti di barbarie
che offendono la coscienza umana….”.
L’uso di un aggettivo, apparentemente semplice e poco solenne “inerente”
per specificare la dignità, che volevano riconoscere e che consideravano fondamento dei beni più preziosi per l’umanità, ha sbarazzato una volta per tutte il
campo da ogni possibile disquisizione. Inerente significa strettamente connesso con qualcuno, quindi la dignità di cui parlano non si acquisisce né con l’impianto in utero, né con la nascita, né con l’autonomia, né con l’autocoscienza, né ..., ma è connaturale all’uomo.
In tutti i membri della famiglia umana è stata riconosciuta una grandezza, un
qualcosa d’importante, che li (ci) rende diversi da qualsiasi entità creata: animali, piante, minerali, robots.
La dignità della procreazione umana si fonda sulla sua originalità di avere
il proprio principio in un atto di amore di un uomo e di una donna legati assieme nel vincolo coniugale: il figlio è un dono preziosissimo che si riceve nell’atto
di donarsi reciprocamente.
Dal 25 luglio 1978, giorno in cui è nata la prima bambina prodotta in
laboratorio con la fivet, molti (coppie, medici , educatori, legislatori) nella
nostra società hanno perso ogni riferimento a questa bussola.
Il comprensibile desiderio delle coppie di avere un figlio e la disperazione
delle stesse costituiscono il terreno favorevole per il diffondersi delle pratiche di
riproduzione artificiale della vita umana.
Il bambino diventa il risultato di un fare dei medici e dei biologi e non di un agire,
di una produzione tecnica e non di una azione umana di offerta, e gli viene
negata la condizione di uguale dignità rispetto ai genitori e ai dottori.
Ci sono altri aspetti allarmanti che rendono inaccettabili le tecniche di
riproduzione artificiale della vita umana, vediamoli insieme …
la fecondazione in vitro…
La FIVET ( fecondazione in vitro con embrio transfert) è una tecnica di riproduzione artificiale, che comporta numerose fasi, ognuna delle quali è fondamentale per la buona riuscita della tecnica:
1 stimolazione della funzione ovarica, usando alti dosaggi di ormoni analoghi
dell’FSH e LH per ottenere la crescita
di molti follicoli ovarici sotto controllo
ecografico e dosando l’estradiolo
plasmatico (ormone prodotto dai
follicoli in maturazione);
2 prelievo degli oociti: dopo circa 36
ore dalla somministrazione dello
HCG (ormone gonadotropina umana)
si effettua il prelievo degli oociti dai
follicoli ovarici sotto controllo ecografico ed in anestesia locale, tramite un
ago fatto penetrare attraverso la
parete vaginale destra e sinistra;
3 inseminazione in vitro: contemporaneamente, il liquido seminale viene
adeguatamente preparato ed utilizzato per inseminare gli oociti prelevati. Gli
oociti e gli spermatozoi vengono messi a contatto, in laboratorio, per circa 1618 ore. Dopo questo periodo si accerta l'avvenuta fecondazione.
4 coltura degli embrioni: gli ovociti che sono stati fecondati vengono mantenuti
in coltura ("coltura degli embrioni") per altre 24-48 ore durante le quali
cominciano le primissime fasi di sviluppo dando origine ad embrioni,
ciascuno formato da 2-8 cellule;
5 trasferimento di embrioni: a 48-72 ore dal prelievo degli ovociti, gli embrioni
vengono trasferiti nell'utero della donna attraverso l'inserimento dal canale
cervicale di un catetere sottile contenente gli embrioni. Il transfer risulta in
genere rapido ed indolore. Dopo 14 giorni dal transfer,
si fa il dosaggio plasmatico della HCG per accertare la
gravidanza.
ICSI (intracytoplasmic sperm injection) si differenzia dalla precedente solo perché l’inseminazione
avviene mediante l’introduzione di un singolo spermatozoo direttamente all’interno del citoplasma dell’oocita utilizzando un microago collegato ad un microiniettore. Sembra si associ ad una maggiore incidenza
di malformazioni fetali.
… sorgente di grandi speranze deluse
Le statistiche per l’Europa relative al 1999 (Human Reprodution 2001,
16:2459-2471) - a cui hanno partecipato anche 44 cliniche italiane – registrano
su 232.443 cicli iniziati il 27% di gravidanze cliniche (camera gestazionale ecograficamente visualizzata) da FIVET ed il 26,8% da ICSI ed approssimativamente
il 21% di donne con "bambino in braccio".
Per avere la probabilità del 50% di ottenere il figlio desiderato la FIVET dovrebbe
essere ripetuta 5 o 6 volte; per raggiungere la probabilità del 95% ci vorrebbero
da 13 a 15 tentativi.
Nelle donne in cui è iniziata la gravidanza si verificano questi eventi:
Fecondazione in Vitro
Concepimento Naturale
Aborto Spontaneo
18 — 25 %
10 -15 %
Gravidanza Ectopica
5%
2%
Gravidanze Plurime
(aumenta notevolmente
l‘ incidenza della monozigosi,
che associata ad un più alto
rischio di malformazioni fetali)
20 — 27 %
18 % gemellari
4 % trigemine
0,2 — 1 % quadrigem.
1,5 — 2 %
Parto Pre termine
29 %
5—6%
Neonati con basso peso
36 %
3,5 — 4 %
Mortalità in utero (aborto tardivo)
7 % nelle grav. singole
19,2 % nelle grav gemellari
32,3 % nelle grav. trigem.
Mortalità perinatale
4,42 %
1,1 %
Mortalità neonatale
1,3 %
0,6 %
Morbilità Neonatale
2,4 volte maggiore rispetto ai nati
da concep. naturale
I risultati registrati nei primi 26 anni di applicazione delle tecniche di riproduzione artificiale della vita umana e le esperienze fatte hanno condotto R.M.L.
Winston e K. Hardy (Fertility, Supplement to Nature Cell Biology and Nature
Medicine, October 2002, 514-518), due pionieri della FIVET, che ancora operano
in questo campo, a questa conclusione: “Non si dovrebbe permettere che la disperazione dei pazienti, l’arroganza medica e le pressioni commerciali siano gli
aspetti chiave determinanti in questa produzione di essere umani. Portare un
bambino al mondo è la più seria responsabilità. Non possiamo ignorare le nubi
che si stanno addensando sopra queste terapie”.
… ed a quale prezzo!
La più seria, oscura e pesante di queste nubi, che sembra non si voglia vedere è l’elevata
produzione di embrioni e l’alto numero di quelli destinati a morte certa. Qualsiasi tecnica di
fecondazione in vitro, anche dove sono posti dei limiti ristretti al numero di embrioni da produrre e trasferire in utero, implica la morte coscientemente voluta di un altissimo numero di
embrioni umani. Ne abbiamo conferma dai dati riportati annualmente nella Relazione del
Ministro della Salute al Parlamento sullo stato di attuazione della legge 40/2004 (sulla
Procreazione Medicalmente Assistita):
ANNO
Numero centri attivi
Numero coppie trattate
Numero embrioni trasferiti
Numero Nati Vivi
Numero Parti
Numero embrioni sacrificati
Num. embrioni crioconservati
2007
342
36.465
77.001
6.800
5.437
70.201
2008
354
40.574
85.113
7.855
6.245
77.258
763
2009
350
43.972
93.880
8.452
6.777
85.428
7.377
2010
357
50.090
103.526
10.036
8.163
95.596
16.280
2011
357
53.305
99.251
9.657
8.002
96.855
18.798
La legge 40/2004 – come previsto e facilmente prevedibile – ha fatto crescere in Italia:
• il numero dei concepiti destinati a morte certa, che nel 2010 ha superato il numero delle
vittime dell'aborto volontario (121.750 vs. 115.372);
• il numero dei Centri di PMA: nel 2010 sono aumentati a 357 (155 pubblici e privati convenzionati, 202 privati), 41 in più rispetto al 2005;
• il numero delle coppie che si sono sottoposte a fecondazione in vitro: 53.305 nel 2011
rispetto alle 31.254 del 2005 (Relazione M.S. del 19/7/2013);
• il numero degli embrioni crioconservati (la maggior parte dei quali é destinata a rimanere
nel gelo a tempo indeterminato perché chi ne ha richiesto il concepimento non è più disposto
ad accoglierli nel suo utero e ad offrirgli almeno qualche probabilità di vedere la luce del sole!);
• il numero delle coppie deluse perché le sofferenze, lo stress e le spese sostenute non hanno
portato frutti: solo 8.002/53.305 coppie (il 15,01%) hanno avuto uno o più figli in braccio!
Oltre al sacrificio, cosciente e voluto, della stragrande maggioranza (il 90,9%) degli embrioni prodotti per soddisfare il desiderio di avere un figlio di terze persone e non per tentare di curare se stessi (nessun Comitato Etico autorizzerebbe la sperimentazione di una tecnica che abbia
un’efficacia prevista inferiore al 10 % per chi si sottopone alla sperimentazione!), che rende umanamente inaccettabile ogni forma di fecondazione in vitro, altri rischi possono correre le
donne che si sottopongono a tecniche di riproduzione umana con fecondazione in vitro:
• Sindrome da iperstimolazione ovarica con le possibili complicazioni;
• Rischi anestesiologici;
• Rischi legati agli atti operativi: complicanze emorragiche, infezioni, lesioni di organi;
• Complicazioni della gravidanza: oltre a quelle già descritte si ha una maggiore
incidenza di gestosi, di pre-eclampsia, di minaccia di parto prematuro, di diabete gestazionale;
• Seri danni psicologici (A. Eugster,A.J.Vingerhoets “ Psychological aspects of in vitro
fertilization: a review” in Soc. Sci. Med. 1999,48: 575-589) ed economici (3.000 9.000 euro per tentativo) in più dello 80 % delle donne e/o coppie che non riusciranno
ad avere il "bambino in braccio".
... un invito alla riflessione
“A mio parere, affermare che l'atto sessuale sia un atto istintivo,
come il sonno o l'appagamento della fame, rappresenta il colmo dell'ignoranza.
L'esistenza del mondo dipende dall'atto di procreazione e, poiché il mondo é un
campo che Dio governa e che costituisce un riflesso del suo potere, bisogna che
l'atto di procreazione sia sottomesso a un controllo, avente per fine la continuazione
della vita sulla terra.
L'uomo che l'avrà compreso, cercherà ad ogni costo di dominare i suoi sensi, si
armerà del sapere indispensabile all'estrinsecazione morale e fisica della sua prole, e
trasmetterà i frutti di questo sapere alla posterità per il suo vantaggio”.
Gandhi confessa di aver ceduto due volte alla propaganda degli antifecondativi.
Ma é giunto finalmente alla seguente conclusione:
“… bisogna agire piuttosto per mezzo degli impulsi interiori, dominandosi…”.
(Gandhi, Autobiografia)
“La felicità odierna dell'uomo consiste nel "divertirsi".
Divertirsi significa consumare e comprare cibi, bevande,
sigarette, gente, libri, films.
Tutto é consumato, inghiottito... Il nostro carattere é congegnato
in modo da scambiare e ricevere, da barattare e consumare;
tutto, sia le cose spirituali, sia quelle materiali
diviene oggetto di scambio e di consumo.
La situazione, per quanto riguarda l'amore, corrisponde
al carattere sociale dell'uomo moderno".
(E. Fromm, L’arte di amare)
“La gente ritiene che amare sia semplice, ma che trovare
il vero soggetto da amare, o dal quale essere amati sia difficile...
Questa teoria può essere paragonata a quella dell'uomo che
vuole dipingere, ma che anziché imparare l'arte, sostiene che
deve solo aspettare l'oggetto adatto, e che dipingerà
meravigliosamente non appena l'avrà trovato".
(E. Fromm, L’arte di amare)
“Così gli uomini di scienza ed in modo speciale gli scienziati cattolici,
contribuiranno a dimostrare con i fatti che, come la Chiesa insegna,
«non vi può essere vera contraddizione tra le leggi divine che reggono
la trasmissione della vita e quelle che favoriscono un autentico amore coniugale”.
(Paolo VI – Humanae Vitae n.24)
“Lo scopo principale di ogni metodo di regolazione naturale della fertilità
è di realizzare la felicità di un padre, di una madre e dei loro figli”
(Lyn Billings)
salutiamoci con una favola
“Un giorno un uomo, attraversando la foresta, trovò
un aquilotto, lo portò a casa e lo mise nel pollaio dove
imparò presto a beccare il mangime delle galline e a
comportarsi come loro. Un giorno un naturalista, che si
trovò a passare di là, chiese come mai un'aquila, la regina
degli uccelli, si fosse ridotta nel pollaio a vivere
con le galline.
"Perché l'ho nutrita con mangime di gallina e le ho
insegnato a essere una gallina, e non ha mai imparato a volare"
- replicò il proprietario - "Si comporta come
una gallina e dunque non é più un'aquila".
“Tuttavia" - insistette il naturalista - "possiede ancora
il cuore di un'aquila e può certamente imparare a volare".
Dopo aver parlato a lungo i due si trovarono d'accordo
nel voler scoprire se ciò era possibile. Il naturalista
prese con delicatezza l'aquila fra le braccia e le disse:
"Tu appartieni al cielo, non alla terra.
Spiega le tue ali e vola".
Ma l'aquila si sentiva piuttosto confusa.
Non sapeva bene chi era e, vedendo le galline
che beccavano il mangime, saltò giù e si unì a loro.
Per niente scoraggiato, il naturalista tornò il giorno
dopo a riprendere l'aquila, la portò sul tetto della casa
e la incitò di nuovo dicendo: "Tu sei un'aquila.
Apri le tue ali e vola". Ma l'aquila aveva paura
di questo nuovo se stesso che non conosceva il mondo;
ancora una volta saltò giù e andò a beccare il mangime.
Il terzo giorno il naturalista si alzò di buon'ora,
andò a prendere l'aquila e la portò sulla cima di una montagna.
Lì sollevò in alto la regina degli uccelli e cercò di
incoraggiarla dicendo: " Sei un'aquila, appartieni al cielo
e alla terra, apri ora le tue ali e vola".
L'aquila si guardò intorno, guardò in giù verso il pollaio,
guardò in su verso il cielo. Ma non volò ancora.
Allora il naturalista la sollevò verso il sole e l'aquila
cominciò a tremare e piano piano aprì le ali.
Infine, con un grido trionfante, spiccò il volo verso il cielo.
Può darsi che l'aquila ricordi ancora le galline con
nostalgia; può darsi anche che di tanto in tanto torni a
fare visita nel pollaio. Ma per quanto si sa non é più
tornata a vivere come una gallina.
Era un'aquila, sebbene fosse stata nutrita e allevata
come una gallina".
Proprio come l'aquila, chi ha imparato a considerarsi come
in realtà non é, può prendere una nuova decisione e vivere
secondo le proprie reali potenzialità di vincente (homo sapiens).
(J.Muriel - D.Jongeward, Nati per vincere)
Oggi si tende a considerare la fecondità come un
peso, una malattia, da cui bisogna liberarsi con
l’aiuto di farmaci, mezzi meccanici e vaccini.
Seguendo tale moda tanti giovani, solo dopo aver
perso la capacità procreativa, si sono resi conto
che la fecondità umana è un dono prezioso e meraviglioso da conoscere, accogliere, valorizzare,
salvaguardare e vivere responsabilmente e con
l’intelligenza del cuore.
Scopo di questo opuscolo è quello di far conoscere la meravigliosa bellezza di questo dono offrendo alcune nozioni fondamentali di fisiologia della
riproduzione umana, informazioni sull’esistenza
di validi metodi naturali di regolazione della fertilità e gli indirizzi dei Centri Regionali del Metodo
Billings.
La sessualità non è solo genitalità.
Per raggiungere la maturità sessuale, cioè per crescere nella capacità d’amare, non è sufficiente la
sola conoscenza della fisiologia della riproduzione, occorre conoscere le altre componenti: la
psicologia, la morale, l’antropologia e mantenere
in esercizio il dominio di sè.
Piazza S. Giacomo, 11 - 06034 - Foligno (PG)
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60° anniversario Metodo Billings • edizione 2013 • 45° anniversario Humanae Vitae
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Opuscolo "La Fecondità Umana"