Vitavissuta a cura di Giancarlo Giuliani Clamoroso e scientifico: gli italiani sono onesti, al 50x50. Hanno fatto un esperimento, ad Ostia. Una provocatrice ha fatto finta per 50 volte di perdere il portafoglio e per 50 volte glielo hanno restituito. E’ tutto filmato. Siamo più onesti di quanto pensassimo. Non è sicuro che nell’esperimento fossero coinvolti politici e assimilati, però è sempre una bella media. Notizie come queste sono simpaticamente capaci di darci speranza, di farci crescere nella fiducia del prossimo. Settimanale della Diocesi di Senigallia - Giovedì 10 aprile 2014 - € 1.00 N. 14 Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, CN / AN - EDITORE: "Fondazione Gabbiano" Senigallia Editoriale Case e persone Si avvicinano i giorni più densi della cristianità e con la Domenica delle palme, anche quest'anno, siamo introdotti nel mistero più grande: la morte e la resurrezione di Dio. Come tanti altri confratelli della diocesi, vivo queste ultime giornate di Quaresima andando nelle famiglie della parrocchia per la 'benedizione pasquale'. Suoni il campanello, speri che ti aprano e siano contenti di questa visita. Sono pochi gli indifferenti, ai più accogliere un prete in casa fa piacere. Non tanto per il sacerdote in sé - certo, se poi si creano confidenza e familiarità, tanto meglio - quanto perché in quei piccoli spaccati di quotidinità entra una ventata di speranza. Perché è ciò di cui abbiamo maggiormente bisogno, di sperare in Qualcuno che non delude. Altrimenti come poter incoraggiare i tanti anziani quanti ce ne sono! - alle prese con le fatiche più disparate? O come gioire davvero con la mamma di famiglia che, finalmente uscita da una gravissima malattia, si sente rinata e ha voglia di vivere più di prima? Come far intravedere ad un giovane che la fede non è l'arido elenco delle cose da non fare, fatta su misura per vecchi o disadattati? E' una Speranza esigente, non è a buon mercato e chiede disponibilità all'ascolto interiore, fiducia in altre Parole, coraggio nel volersi migliori ogni giorno. Esci da un appartamento e già affidi al Signore quelli che hai incontrato poco prima. Poi, ecco altri volti, altri mobili, fotografie appese alla parete, altri gusti, abitudini, orari. Altri cani (ho perso il conto di quanti ne ho incontrati), altri desideri. E quello spruzzo di acqua benedetta racconta la vicinanza della Chiesa, significa che niente di profondamente umano è sporco, che tutto può essere vissuto come una benedizione. Perché quel Dio che entra con trepidazione e paura nella Gerusalemme che prima lo inneggia e subito dopo lo fa fuori, ha camminato su questa terra e ci ha insegnato come si sta al mondo: da persone solide, giuste, misericordiose, perdonate ed amate. Di un amore che non ha altra misura se non quella della croce. Buona settimana santa! Gesualdo Purziani Fare qualcosa L'Italia delle rendite e dei privilegi contro le riforme del lavoro È il cosiddetto “principio D’Alema”: in Italia le cose di destra, le può fare solo la sinistra. E se si ascoltano le linee in cui si sta concretizzando il cosiddetto Jobs Act, ci si rende conto che si tratta di una serie di iniziative (legislative e non) che non sono certo patrimonio storico della sinistra – anzi! – ma che hanno il cappello del governo Renzi e un alfiere combattivo e fattivo qual è il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti. Che è un romagnolo tutto sinistra e cooperative, ma appunto romagnolo che viene dal mondo del lavoro: quindi concreto, terra-terra, poca ideologia e molto numeri e risultati. Uno che dice: “Non è con una legge che si cambia una cultura, non è con una norma che si inverte il corso della crisi se tutti noi, ciascun per sé, non facciamo la nostra parte, non ci prendiamo sulle spalle il nostro piccolo o grande carico di responsabilità”. E giù botte verbali su “diritti acquisiti” che zavorrano i contratti collettivi (“300 pagine che regolano pure i tempi per la pipì, nessuna a dire che obiettivi si prefiggono le parti”) e il sistema previdenziale; giù sberle “ad una mentalità che vede lavoratore e imprenditore su fronti contrapposti, uno contro l’altro armati e non tutti e due sopra la stessa barca”; giù contumelie contro “quei principi che si nutrono più di bella astrattezza che di concretezza dei risultati, per cui s’è voluto in buona sostanza eliminare la precarietà del lavoro e si è ottenuto di eliminare il lavoro”. Come ad esempio per la causale obbligatoria nei contratti a termine, con l’obbligo di distaccare un periodo di lavoro da un altro “per non generare sfruttamento”. Così in due anni è sparita la metà dei contratti a termine (da 700 a 350mila) e soprattutto il ruolo che hanno – certificato da studi e numeri – di essere il principale canale di stabilizzazione del posto di lavoro. “Stiamo dentro al mondo reale!”, tuona spesso Poletti che il mondo reale lo conosce bene: il sistema cooperativo è dentro fino al collo a fatturati, mercati, concorrenza, vendite, assunzioni. Non viene dalle aule universitarie del giuslavorismo o dai centri studi sindacali, ma dalla prima linea. E dice: dobbiamo fare qualcosa piuttosto che il solito niente frutto di veti paralizzanti, situazioni particolari, rendite di posizione, un conservatorismo di fondo della società italiana che preferisce star ferma, e star male, piuttosto che provare a cambiare. A chi non ha un lavoro dice: cercheremo di trovare 300 euro al mese per aiutarti, ma tu ti devi sentire in dovere di restituire alla società questo prestito, magari impegnandoti in opere di volontariato o a tutelare il bene collettivo; al giovane che guarda al mondo del lavoro propone di mescolare gli ultimi anni di studio con l’ingresso conoscitivo nelle aziende; al giovane che il lavoro non lo trova, di mettersi nelle mani delle nuove agenzie per l’impiego che avranno il dovere di proporgli quanto gira nel territorio, e non solo di raccogliere curricula da accatastare lì. E con qualcuno che controlli che questi inserimenti attivi siano qualcosa di europeo, e non di “nostrano”. “L’Italia oggi ha bisogno di pensieri semplici e chiari, di snellire, di accorpare, di facilitare. Ma anche di pensare in grande per arrivare a qualcosa di grande”. E quindi va bene il Jobs Act, va bene la deregulation sui contratti a termine, vanno bene le politiche attive di accompagnamento al lavoro, ma lo sforzo più grande lo deve fare una società che rischia di consegnare intere generazioni al nulla, approfondendo ancora più il solco tra i “vecchi” tutelati e pieni di diritti acquisiti, e i giovani “che fanno a botte per le briciole”. Insomma Poletti pensa che sia più tempo di doveri da assumersi, che di diritti da richiedere. E, a ben pensare, fa chiudere alla sinistra un cerchio che aveva aperto cinquant’anni fa un giovane presidente americano quando disse: “Non chiedete allo Stato cosa può fare per voi, ma chiedetevi cosa potete fare voi per la collettività”. Fu applaudito, ma in Italia si fece esattamente il contrario. Nicola Salvagnin in questo numero 8 - 9 Il Fondo di solidarietà Dove finiscono i soldi raccolti 3 Itinerari vicini Corinaldo, pensando a Marietta 12 Omaggio a Giò Fiorenzi La sua bella arte in mostra 2 attualità la voce misena 10 aprile 2014 I tanti mestieri che hanno battuto la crisi Pizza al taglio, gastronomie, rosticcerie, friggitorie, addetti alle pulizie, estetiste, serramentisti, panettieri, giardinieri, gelatai e dipintori: sono queste le principali attività artigianali che l'anno scorso hanno battuto la crisi. Lo di ce uno studio della Cgia, l'associazione di artigiani delle piccole imprese di Mestre. Analizzando i dati forniti dalle Camere di commercio, l'associazione ha stilato una graduatoria dei mestieri che, nonostante la congiuntura difficile, sono in forte espansione. Nel 2013 le prime 20 attività artigianali in maggiore crescita hanno creato almeno 24mila nuovi posti di lavoro: un numero che, a grandi linee, corrisponde a quello dei dipendenti della Fiat presenti in Italia. "Nel 2013, sebbene a livello nazionale l'artigianato abbia perso quasi 28 mila imprese - spiega Giusep- pe Bortolussi, segretario della Cgia, commentando i risultati della ricerca-abbiamo potuto registrare una forte espansione delle professioni legate ai settori dell'alimentazione e dei servizi. La manifattura e le costruzioni, invece, continuano a segnare il passo. L'esplosione di molte attività è sicuramente legata al nuovo stile di vita che la crisi ha imposto alle famiglie italiane. Si va meno al ristorante o in pizzeria, ma alla cucina etnica o alla pizza non si rinuncia. Il boom di aperture registrato dai take-away è riconducibile proprio a questa nuova tendenza. Oppure, ci si priva di un capo di abbigliamento o di qualche giorno di vacanza, ma non si può fare assolutamente a meno al trattamento del corpo o alla manicure. In edilizia, infine, si costruisce sempre meno: di conseguenza le abitazioni esistenti hanno bisogno di in- terventi manutentivi che molto spesso si traducono nella sostituzione delle porte e delle finestre o attraverso la tinteggiatura delle pareti interne/esterne". Ritornando ai dati, se si analizza il trend di crescita registrato dalle principali attività artigiane nel periodo 2009-2013, scopriamo che i tatuatori hanno segnato la variazione positiva più marcata: + 442,8%. Seguono in questa particolare graduatoria i pasticceri, con +348%, i pellettai, con +216,3%, gli addetti alle pulizie, con + 199,1% e i disegnatori grafici, con + 189,8%. Ovviamente, segnala la Cgia, questi incrementi vanno interpretati con molta cautela: molte delle categorie appena elencate sono composte da un numero di attività abbastanza contenuto. Pertanto, bastano piccoli incrementi in termini assoluti per far aumentare a dismisura il dato percentuale. Il paese africano cresce, ma gli incubi del genocidio rimangono Rwanda, 20 anni dopo Il 6 aprile 1994 l'assassinio del capo di stato ruandese Juvénal Habyarimana diede inizio ad uno dei più sanguinosi massacri della storia. Cento giorni di follia omicida in cui vennero trucidate sistematicamente circa un milione di persone, soprattutto di etnia tutsi ma anche tanti hutu che si erano rifiutati di uccidere degli innocenti. A venti anni dal genocidio Marco Trovato in un articolo, pubblicato sulla rivista Africa, fa il punto della situazione attuale del Paese: un Ruanda in forte crescita economica, che cerca di lasciarsi alla spalle i fantasmi della guerra e della povertà ma dove permangono profonde divisioni etniche che potrebbero essere i semi malati di un nuovo olocausto. L'attentato al presidente ruandese, probabilmente architettato dalle frange più radicali dello stesso regime, fu in realtà solo un pretesto. Gli estremisti hutu avevano pianificato lo sterminio da tempo. Alle prime luci dell'alba gli squadroni della morte cominciarono la caccia agli inyenzi, gli "scarafaggi" tutsi. "Radio televisione libera delle mille colline" incitava a non aver pietà per donne e bambini. E a questo appello risposero orde di cittadini armati di bastoni, pietre, machete, falci, lance, forconi, fucili... Un orrore senza fine. "Medici uccisero i propri pazienti, insegnanti uccisero i propri alunni, studenti uccisero i propri compagni, sacerdoti uccisero i propri parrocchiani - si legge nell'articolo". Il genocidio ebbe termine a luglio, con la vittoria dei guerriglieri del Fronte patriottico ruandese (Fpr) sull'esercito hutu. Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite ha emesso una quarantina di sentenze contro i principali responsabili. Molti presunti assassini sono stati processati dai tribunali popolari, altri sono fuggiti in Zaire con la complicità dei soldati francesi. Pochissimi hanno mostrato segni di pentimento per le atrocità commesse. Vent’anni dopo il Ruanda è costellato di ossari, cimiteri, fosse comuni. A inizio aprile il Paese si ferma per una settimana di commemorazioni in ricor- do delle vittime e i sopravvissuti vanno nelle scuole a raccontare l’inferno. "In quei giorni - si legge nell'articolo - è vietato perfino macellare i polli nei villaggi: neppure una goccia di sangue deve profanare la sacralità del momento". Oggi alla guida del Paese c’è Paul Kagame, ex miliziano del Fpt salito al potere all’indomani del genocidio. Il Ruanda è in piena espansione. L'economia corre: il Pil cresce per l'ottavo anno consecutivo del 6,5%. Dai paesi ricchi arrivano investitori e turisti. Ma si tratta di uno sviluppo sbilanciato che non ha cancellato i problemi della povera gente. Critica è invece la situazione dei diritti umani. Secondo Human Rights watch "gli organi d'informazione sono intimoriti, i difensori dei diritti civili maltrattati, l'opposizione politica inesistente". La memoria del genocidio è sotto il totale controllo dei tutsi e Anmesty international accusa i governanti di strumentalizzarla per zittire il dissenso e le critiche. Nonostante le barbarie siano state compiute da entrambi le fazioni, i vincitori hanno imposto la loro verità. I tutsi sono vittime, gli hutu carnefici. Il risultato - commenta un missionario che ha preferito mantenere l'anonimato - è che "i primi hanno occupato tutti i posti di comando, i secondi sono sottoposti a continue umiliazioni". Ma non può esserci pace senza perdono e giustizia. Agghiacciante la conclusione del missionario: "Tra vent'anni qui ci sarà un nuovo olocausto. [...] E l'orrore che si scatenerà sarà di gran lunga peggiore di quello vissuto venti anni fa". R.S. L'autocostruzione che fa bene La provincia di Pesaro e Urbino, la diocesi di Senigallia e l’Inbar, istituto nazionale di bioarchitettura, patrocinano un nuovo progetto di “cohousing”. I costi previsti sono di 1500 euro al metro quadro. Sono 5 le famiglie che hanno già aderito “Partecipare alla costruzione della propria abitazione, risparmiando sul costo e condividendo alcuni spazi e servizi con altri proprietari, come l’orto, una tavernetta condominiale, un’officina per il bricolage ed altro ancora, secondo un nuovo modello di abitare che rimette al centro la socialità, la cooperazione e la solidarietà”, questa l’idea dei due consorzi, Abn e Solidarietà, ideatori del progetto. Verranno così costruiti a Sterpettine di Mondolfo, in provincia di Pesaro e Urbino, 18 appartamenti, realizzati in legno con pannelli fotovoltaici, solare termico per l’acqua calda sanitaria, seguendo i criteri della bioarchitettura. Delle strutture ad alta efficienza energetica e ambientale, che verranno certificati da Inbar, Istituto nazionale di BioArchitettura. I costi previsti sono di 1500 euro al metro quadro, una condizione vantaggiosa data dal fatto che i futuri proprietari verranno impiegati nelle attività del cantiere, garantendo dalle 700 alle 900 ore lavorative. Un ulteriore risparmio potrà esserci se il progetto dovesse vincere il bando indetto dalla regione Marche sull’acquisto della prima casa in autocostruzione, che permetterebbe un contributo a fondo perduto di 50.000 euro ad appartamento. Mario Vichi, responsabile della commissione pastorale sociale e del lavoro della diocesi di Senigallia riconosce come “soprattutto per le giovani coppie la casa rischia di rimanere un sogno lontano. L’autocostruzione è un nuovo stile di vita, che si affianca a quelli che da tempo stiamo cercando di diffondere, come sobrietà, essenzialità, consumo critico. Importante è anche l’aspetto del vivere alcuni servizi in comune, si risparmia e si reimpara a stare insieme”. Il programma è stato molto apprezzato anche dall’assessore provinciale all’edilizia pubblica Massimo Galluzzi, così come dal vice sindaco di Mondolfo Alvise Carloni e dal consigliere provinciale Gaetano Vergari, che hanno espresso soddisfazione per una iniziativa “che consentirà di realizzare abitazioni a condizioni economiche molto vantaggiose e sostenibili dal punto di vista tecnico, ambientale e sociale”. Il progetto partirà con un minimo di 12 famiglie disposte ad impegnarsi in merito; per ora 5 sono quelle che hanno già aderito. Chiunque fosse interessato il regolamento è scaricabile sul sito www.consorzioabn.it o www.consorziosolidarieta.it. Per ulteriori informazioni è possibile inviare una mail a [email protected] o chiamare il numero 338.8987154. Hélène D’Angelo due passi in collina la voce misena Corinaldo/2 10 aprile 2014 3 La Domenica delle Palme ci porta nei luoghi della piccola santa, Maria Goretti ITINERARI Decima puntata degli 'itinerari vicini'. La Voce Misena propone una gita che parte da una bella chiesa della nostra diocesi. Iniziando da dove si è celebrata la festa del Signore. In compagnia di Marietta Domenica 13 aprile è la Domenica delle Palme. Per i cristiani inizia la più importante settimana dell’anno e noi abbiamo deciso di andare per la nostra gita festiva a Corinaldo, seguendo un itinerario dedicato all’infanzia di Santa Maria Goretti. La Giovane Santa nacque a Corinaldo, figlia dei contadini Luigi Goretti e Assunta Carlini. Maria era la seconda di sei figli. I Goretti si trasferirono presto nell'Agro Pontino. Qui Alessandro Serenelli, un giovane di 18 anni, s' innamorò di Maria. Il 5 luglio del 1902, vicino a Nettuno nel Lazio, la aggredì e tentò di violentarla. Alle sue resistenze la uccise accoltellandola. Maria morì dopo un'operazione, il giorno successivo, e prima di spirare perdonò Serenelli. L'assassino fu condannato a 30 anni di prigione. Si pentì e si convertì solo dopo aver sognato Maria che gli diceva avrebbe raggiunto il Paradiso. Quando fu scarcerato dopo 27 anni chiese perdono alla madre di Maria. Inizieremo da dove Marietta ha cominciato la sua vita cristiana, dalla Collegiata di San Francesco. Maria Goretti fu proclamata santa da Papa Pio XII, che la beatificò il 27 aprile 1947 e la santificò poi il 24 giugno 1950, “perché, vergine e martire, trascorse una difficile fanciullezza, aiutando la madre nelle faccende domestiche; assidua nella preghiera, a 12 anni, per difendere la sua castità da un aggressore, fu uccisa a colpi di pugnale”. Alle 11 di questa domenica, da piazza del Cassero, dove si trova il Santuario, partirà una processione che arriverà alla Chiesa di San Francesco, dove il parroco, don Giuseppe Bartera, celebrerà al messa alle 11.15. Il Santuario diocesano di Santa Maria Goretti è situato alla sommità del centro storico, facilmente individuabile per lo svettare del campanile sopra i tetti di Corinaldo, ha trovato posto all’interno della chiesa settecentesca di San Nicola che faceva parte del com- pagina a cura di Mario Maria Molinari plesso monastico degli Agostiniani. A sinistra dell’ingresso sono presenti le spoglie mortali di mamma Assunta, deceduta a Corinaldo nel 1954; mentre a destra quelle di Alessandro Serenelli assassino delle giovane Santa. Nell’altare centrale in marmo bianco di Carrara, vicino ad una scultura lignea di Santa Maria Goretti è posizionata un’urna in argento contenete una reliquia. Nella chiesa sono conservate numerose opere d'arte: un'Annunciazione seicentesca, copia di Federico Barocci, un Martirio di San Bartolomeo di Cesare Maggeri, una Madonna col Bambino e i Santi Monica, Domenico, Nicola di Mira, Antonio Abate e Agostino, di Carlo Maratta. Nei pennacchi sferici della cupola sono affrescate la Prudenza, la Giustizia, la Temperanza e la Fortezza. Sopra la porta d'ingresso una grande cantoria racchiude un prezioso organo, opera del 1767 di Gaetano Antonio Callido. Dal Santuario si arriva alla Chiesa di San Francesco percorrendo nella parte finale via Cimarelli e, dopo essere usciti dal Borgo murato, percorrendo un breve tratto di viale degli Eroi. La prima costruzione della chiesa dove fu battezzata Maria Goretti risale probabilmente, al 1281, anno di fusione di una campana collocata ancora oggi nel campanile. L’ultima costruzione dell’annesso convento è del 1749, mentre tra il 1752 e il 1759 venne innalzata la nuova chiesa secondo il progetto dell'architetto Arcangelo Vici di Arcevia. All’interno la chiesa sono conservati tre bei dipinti di Claudio Ridolfi: l'Annunciazione; la Madonna col Bambino e i Santi Anna, Giuseppe e Antonio da Padova e l'Assunzione della Vergine. Nella terza cappella laterale a destra è custodito un prezioso Crocefisso ligneo eseguito nel 1575 dallo scultore Donnino da Urbino. A destra dell'ingresso, nella chiesa di San Francesco è presente un piccolo monumento in marmo bianco di Carrara dedicato a Santa Maria Goretti, Superata la porta a fianco del monumento si accede al Battistero dove a sinistra, sotto una vetrata rotonda, è posto il vecchio fonte battesimale, dove Santa Maria Goretti fu battezzata il 17 ottobre 1890. Poco distante dal centro storico, in contrada Pregiagna si trova la semplice Casa Natale di Santa Maria Goretti, che è raggiungibile anche in auto-pulman, da viale degli Eroi: voltando a destra e proseguendo in direzione Nord, dopo circa un chilometro di strada di campagna si raggiunge un vasto spiazzale. Di fronte si trova una piccola abitazione contadina, di due piani. Al piano superiore si trova la sala da pranzo con al centro il camino; a sinistra c’è la camera di Luigi Goretti e Assunta Carlini ed è qui che il 16 ottobre 1890 nacque Marietta, come usavano chiamarla in famiglia. La bambina si recava a pregare, soprattutto nel mese di maggio, nella chiesa più vicino a casa, il Santuario della Madonna dell’Incancellata, dove nel primo altare a sinistra, un pittore corinaldese, Mirco Mariani, ha immortalato il momento di devozione. L’affresco sopra l’altare maggiore, della “Madonna del latte”, è stato restaurato nel 2007 ed ha messo in evidenzia, sotto due ridipinture, la primitiva immagine della Madonna, risalente al tardo rinascimento di scuola Umbro Marchigiana, probabilmente della scuola del Pinturicchio. Davanti ad essa correva un piccolo rivo d'acqua che fu convogliato in un pozzo dentro la chiesa e dalla quale provenivano miracolose guarigioni. Prelati, cardinali, principi assieme a semplici uomini accorrevano numerosi per venerare questa sacra icona e per bere o lavarsi in questa prodigiosa acqua. La chiesa è sorta per momenti e costruzioni successive intorno a questa immagine. Nel 1690 venne ricostruita completamente, tranne che nella parte retrostante, la cancellata, costruita nel 1625. 4 la voce misena 10 aprile 2014 dill' al monc' in piazza a cura di G. Nicoli • Una nostra lettrice ci ha fornito una notizia che forse molti già sanno: alle ore 18.00 in diretta (ed alle ore 20.00 la replica) su TV 2000 (canale 28) viene trasmesso tutti i giorni il santo rosario da Lourdes. La durata è di venticinque minuti e sembra proprio di trovarsi personalmente sul posto mentre Genitori sul serio Sabato 5 aprile alle ore 17.30 l’associazione Cesano Per e la parrocchia di Cesano organizzano, presso l’oratorio di Cesano, un incontro pubblico dal titolo “pre-venire è meglio che curare – vecchie e nuove dipendenze”, con la partecipazione del dott. Claudio Cardinali Capo Area Centro Studi e Prevenzione dell’associazione Oikos Onlus di Jesi. In questa occasione si parlerà di scenari sociali, fattori di rischio e fattori protettivi, di nuove e di vecchie dipendenze. Soprattutto al centro dell’incontro verrà messa la famiglia, per scoprire il suo ruolo centrale nella società e nella protezione dei figli, e di come sia importante per lo sviluppo armonico dei giovani. La prevenzione non viene solo dalle istituzioni, bensì parte dal basso dal “piccolo” dei nostri nuclei familiari. Questo incontro rientra in un ciclo proposto dall’associazione Cesano Per, che vuole stimolare riflessioni sulla famiglia, riflessioni sull’essere genitori e sull’essere figli, in ogni sua sfaccettatura. Altri momenti di incontro si sono infatti svolti ed hanno riscosso un buon successo di pubblico e di partecipazione, nel 2013 infatti si sono tenuti 4 incontri con altrettanti esperti, mentre quest’anno già a febbraio genitori e figli hanno avuto modo di confrontarsi con il dott. Brocchini riflettendo sulle relazioni educative in famiglia e sul linguaggio emotivo. Il giardino degli angeli Venerdì 11 aprile, al Panzini torna la serata a sostegno del progetto dell'associazione 'Il Giardino degli Angeli' che ha realizzato a Bahia, in Brasile, una scuola materna e un doposcuola, il Planet-Panzini. Oltre 55 bambini, suddivisi in due classi, per la scuola materna, altrettanti ragazzi per il doposcuola ed almeno 45 ragazzi/adulti nella scuola alberghiera dove si svolgono due corsi pari a quelli di Senigallia (cu- i sacerdoti, che si alternano, lo recitano insieme ai fedeli presenti. • In questo mese, dopo l’autorizzazione della Provincia, dovrebbero essere attivati due autovelox sull’ "Arceviese” e sulla “Corinaldese", mentre altri mobili saranno utilizzati in quelle strade considerate più pericolose e, perciò a rischio. Anche la “complanare” verrà inserita tra le strade da controllare. • Si avvicina la Pasqua e sul nostro lungomare sono già iniziati i lavori negli stabilimenti balneari per accogliere i primi turisti. L’estate sulla “spiaggia di velluto” sarà a prezzi bloccati e non si avranno aumenti per parcheggi e ombrelloni la Giunta comunale ha deciso le regole della sosta a pagamento sul lungomare; sosta che sarà in vigore dal cina, sala bar/ricevimento). Ma non solo. All'interno dello spazio Planet-Panzini, realizzato dall'associazione con il sostegno ed il contributo dell'Istituto Panzini, si svolgono quotidianamente molteplici attività (tra le quali centro sportivo e culturale) che permettono ai giovani e meno giovani di imparare, formarsi e trovare un'occupazione. “Si tratta di un grande gioiello per Canavieiras- spiega il presidente dell'associazione 'Il giardino degli angeli' Silvio Pasquini- Tanto che la scuola ed il progetto, che ogni anno formano e permettono a numerosi ragazzi di diplomarsi e trovare subito un'occupazione, nel 2013 hanno ottenuto due prestigiosi riconoscimenti” . I giovani dicono l'Europa Insegnanti di tutte le scuole d’Italia, dalle Primarie alle Superiori si sono dati appuntamento a Roma, giovedì 20 marzo, presso la sede della Commissione Europea, per partecipare ad un corso di aggiornamento alla vigilia del voto per il rinnovo del Parlamento Europeo del 25 maggio 2014. Nel convegno sono stati presentati esempi di alcune buone pratiche didattiche selezionate fra quelle prodotte dalle scuole italiane. I docenti hanno assistito alla proiezione del video del Liceo Scientifico di Treviso, guidato dalla professoressa Bellini, e all’intervento di quattro studentesse della terza media della scuola Marchetti di Senigallia: Gaia Bolognesi, Veronica Lilli, Giada Montironi, Camilla Riccardi. Le ragazze, con grande sicurezza e passione, hanno illustrato il progetto portato a termine lo scorso anno scolastico dal corso C europeo con la docente di italiano, Lucia Battista, con l’ apporto della professoressa Patrizia Posanzini, la creazione di un originale gioco dell’oca con pedine, caselle bonus, quiz plurilingue sulla Ue, con il quale sfidare coetanei ed adulti per conoscere meglio gli Stati membri dell'Unione. adentistretti Ancora ex Arena Italia Ex Arena Italia. Il Comitato, nato spontaneamente da cittadini residenti e non, si dichiara “parzialmente soddisfatto” del progetto di riqualificazione dell'area approvato definitivamente dalla Giunta comunale che ha licenziato le contro-deduzioni alle osservazioni alla variante al Piano Particolareggiato del Centro Storico. Infatti i cittadini, criticando un aumento sostanziale di superfici ed altezze, in contrasto con il Piano Cervellati, che imporrebbe un edificio troppo impattante e non coerente con il contesto storico ed architettonico del Rione Porto, chiedevano di rimodulare il progetto deliberato nel dicembre 2013 dall'amministrazione sulla base del Piano Cervellati 'pre-variante'. La Giunta, che ha accolto le osservazioni costruttive ed utili al miglioramento del percorso di ri- qualificazione dell'area presentate dalla proprietà, dalle forze politiche e dai cittadini, ha invece mantenuto il progetto già deliberato modificandolo in alcuni aspetti: l'aggiornamento prevede una riduzione dell'altezza massima dell'edificio a 10,50 metri (mantenendo i tre piani previsti) e l'allineamento al palazzo contiguo di via Mamiani (e non al suo porticato) in modo tale da lasciare più aperta la visuale di Porta Lambertina. “Si tratta dunque di un lavoro di compensazione e non di riduzione volumetrica. Hanno eliminato solo il porticato - affermano Mariangela Manna e Riccardo Pizzi che si sono confrontati con l'amministrazione sul progetto definitivo in assemblea pubblica al Rione Porto il 9 aprile - Pertanto siamo parzialmente soddisfatti. Speravamo di tornare al Piano Cervellati 'pre-variante'”. 25 giugno al 31 agosto. Nei quasi 14 chilometri disponibili per parcheggiare nelle strisce blu dei lungomari Mameli, Marconi, Alighieri, Da Vinci e Italia, ma anche in molte traverse e parallele dei litorali principali, la tariffa oraria è la stessa dell’anno scorso: 1 euro e 20 centesimi all’ora. Si pagheranno 3 euro e 60 per quattro ore e 6 euro per otto. E’ bloccato anche il prezzo del caffè: un euro nella maggior parte dei chioschi del lungomare e nei bar degli stabilimenti balneari. Anche gli alberghi fanno a gara per proporre offerte vantaggiose: 43 euro per un soggiorno in mezza pensione in un albergo a tre stelle, ma si può anche soggiornarvi pagando 60 euro al giorno in camera doppia con pensione completa. • Sono tredici i “mercati straordinari” con- senigallia cessi agli ambulanti nel 2014: 7 in centro storico e 6 sul lungomare. • Per il lungo ponte di Pasqua, con la festività infrasettimanale anche del 25 aprile, i due “svincoli” mancanti della bretella nord della Complanare dovrebbero essere funzionanti. Sono intanto terminati i lavori nello svincolo di via Camposanto Vecchio. Resta da effettuare il collaudo. Per l’arrivo dei primi turisti l’apertura dei due svincoli permetterà di liberare dal traffico via Cellini e le strade limitrofe e di collegare Borgo Ribeca e Borgo Coltellone con in quartieri nord di Senigallia direttamente da via Po, . Lo stesso avverrà per i residenti nella zona dell’ospedale e per quanti vi saranno diretti, che potranno quindi utilizzare l’uscita di via Camposanto Vecchio. Un corso per risparmiare ogni giorno Economia della casa Un corso, organizzato in 5 incontri, attraverso il quale si intende affrontare tematiche di ordine pratico, in riferimento alla gestione dell'abitazione e ad atteggiamenti che possono sfociare in episodi di conflittualità, nonché aspetti relativi all’accesso ai servizi e all’orientamento delle famiglie sul territorio. Gli incontri sono tenuti da esperti del settore; intervengono mediatori sociali e referenti dei servizi del territorio. Il corso è organizzato da Cooss Marche e Università Politecnica delle Marche con il patrocinio del Comune di Senigallia e cofinanziato dal Fondo europeo per l’integrazione di cittadini di paesi terzi 2007-2013. Il primo incontro, a cura di Marco Gargiulo, Responsabile Housing sociale ABN, si incentrerà sulla Gestione del bilancio famigliare e si terrà l'8 aprile 2014, dalle ore 16,30 alle ore 19,00, presso la Parrocchia Santa Maria della Pace, in via R. Sanzio 237. In questo primo incontro si parlerà di: - come leggere una bolletta e comparare le diverse offerte; - come risparmiare sulla spesa quotidiana; - come tenere sotto controllo il bilancio famigliare; - accesso al credito: opportunità e rischi; - i sistemi di certificazione energetico/ambientale per un corretta scelta dei prodotti: etichettatura energetica degli elettrodomestici, Ecolabel, ecc. M.B. Un pulmino Magico per l'Opera Pia pianoforte Lo scorso 27 marzo 2014 all’Opera Pia Mastai Ferretti, Casa di Riposo Pio IX, di Senigallia, alla presenza di Giuseppe Orlandoni Vescovo, del Dr. Alfio Bassotti e Dott. Rodolfo Bernardini, rispettivamente Presidente e Segretario della Fondazione “Cassa di Risparmio di Jesi”, dei Consiglieri e Revisori dei Conti, nonché dei Dirigenti e Dipendenti dell’Opera Pia Mastai, è stato inaugurato il nuovo pulmino acquistato con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi. Il pulmino, molto pratico e duttile, sarà usato per gli innumerevoli spostamenti che vengono effettuati giornalmente con gli ospiti della Casa di Riposo. Le esigenze sono tante e questo generoso atto vuole cercare di dare l’esempio anche ad altri eventuali benefattori, affinché capiscano il valore del gesto stesso, tutto a favore degli anziani bisognosi. Enrico Franceschetti “Magico pianoforte” è l’ultimo appuntamento della stagione concertistica 2013-2014 del Comune di Senigallia ideata e curata dal Maestro Federico Mondelci in collaborazione con Ente Concerti di Pesaro Domenica 13 aprile 2014 appuntamento alle ore 17.00 alla Rotonda a Mare con Rodolfo Leone e le musiche di Ludwig van Beethoven, Maurice Ravel e Isaac Albeniz. Rodolfo Leone- Primo premio in numerosi concorsi nazionali, nel 2013 ha vinto il 2° premio (1° non assegnato) al 59° Concorso Internazionale "Ferruccio Busoni" di Bolzano, ottenendo anche il premio del pubblico, il premio speciale Alice Tartarotti ed il “Keyboard Trust Career Development Prize”. A seguito dell'affermazione al concorso Busoni, la stagione 2014/2015 lo vedrà esibirsi in alcune tra le più importanti sale italiane e straniere. Attualmente studia presso la Hochschule für Musik “Hanns Eisler” di Berlino, sotto la guida di Fabio Bidini. Biglietti- Ingresso unico euro 10,00. I biglietti si possono acquistare: alla Rotonda a Mare il giorno dello spettacolo dalle ore 15.00 per gli spettacoli pomeridiani e dalle ore 19.00 per gli spettacoli serali; al Teatro La Fenice venerdì e sabato dalle ore 17.00 alle ore 20.00 e il giorno stesso dello spettacolo dalle ore 15.00 per gli spettacoli pomeridiani, dalle ore 18.00 per gli spettacoli serali. senigallia succede a senigallia * Un volo di 600 metri per i tre sciatori alpinisti precipitati in un canale innevato sul Gran Sasso, due dei quali marchigiani. Luca Baldini, 47 anni, ingegnere di Fabriano, ha riportato traumi ma non sarebbe in pericolo di vita. Andrea Fraboni, vigile urbano senigalliese di 49 anni, sarebbe invece più grave. L’incidente è accaduto nella mattinata di domenica 6 aprile, a L'Aquila, la voce misena nella zona che va dal rifugio Duca degli Abruzzi verso lo Scontrone. I tre facevano parte di una comitiva di otto persone del Club Cai Sul posto, per le operazioni di recupero, un elicottero del 118 e il Soccorso Alpino. Sia Baldini che Fraboni avrebbero riportato diversi traumi tanto che al momento la prognosi non è stata ancora sciolta. Secondo una prima ricostruzione dell'accaduto, i due marchiani stavano scendendendo a valle, con gli sci, dopo una notte trascorsa a 2.400 metri. Uno dei due però sarebbe incappato in un lastrone ghiacciato tanto da perdere il controllo e travolgere l'altro. * E’ morto mentre stava riposando nella sua automobile in via Tintoretto, zona Cesanella. Ad essere fatale al 47enne do- vrebbe essere stato un malore improvviso. A dare l’allarme sarebbero stati alcuni passanti che hanno notato l’uomo esanime nella sua Opel Corsa con un braccio che sporgeva dal finestrino. Subito sono stati allertati gli uomini del 118 che, giunti sul luogo, hanno cercato inutilmente di rianimare l’uomo. * Sabato pomeriggio alle 13 nei locali della Caritas di Senigallia un rifugiato politico ghanese di 33 anni ha chiuso in un bagno della struttura una donna rumena che stava effettuando le pulizie ed ha tentato di violentarla. Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Senigallia che hanno arrestato in flagranza di reato Sanene per sequestro di persona e violenza sessuale. Sanene, il cui permesso di soggiorno 10 aprile 2014 5 era scaduto, è stato accompagnato al carcere di Montacuto. * Rissa nella notte tra martedì e mercoledì. I Carabinieri di Senigallia hanno tratto in arresto in flagranza un pregiudicato tunisino di 24 anni per i reati di oltraggio, violenza o minaccia, resistenza a Pubblico Ufficiale, lesioni e danneggiamento aggravato. * La Giunta Municipale di Senigallia ha licenziato nella seduta di martedì scorso la proposta di costituzione del Servizio Associato Politiche Europee tra i comuni di Senigallia, Ancona, Fabriano e Jesi e la provincia di Ancona. La proposta inizia così il suo iter per l’esame ed approvazione da parte del consiglio comunale programmata per il mese di aprile. Pietro De Gregorio racconta in musica le Favole al telefono di Gianni Rodari "Promosso più due": note, disegni, canto La chiave di lettura è, tanto per fare un gioco di parole, una chiave di violino. È questa che ci permette di accedere in un mondo tutto speciale dove musica, disegno animato e lettura si sposano perfettamente. Il risultato è eccellente e lo spettacolo "Promosso più due" garantisce emozioni che si percepiscono con tutti i sensi. Si può ascoltare della buona musica, merito del maestro Pietro De Gregorio che le ha composte ad hoc. Si può odorare il profumo di pece degli archetti di violini, viole e contrabbassi, e l'odore metallico del corno, del basso tuba e dei flauti. Si possono ammirare sullo sfondo - dietro l'orchestra di musicisti piccoli e adulti, ma tutti grandi! - i disegni animati della scuola del Libro Liceo Artistico di Urbino. Il tutto sarà in scena sabato 12 aprile prossimo al teatro 'La Fenice' di Senigallia, ore 17.15. L'idea è di Pietro De Gregorio, classe ‘75, musicista e compositore senigalliese, che si è voluto sperimentare accostando le note alla parola, nella certezza che il linguaggio della fantasia percorre strade sempre nuove e diverse. Il racconto, anzi i 12 racconti scelti fra gli innumerevoli di Gianni Rodari, la fa da padrone perché il maestro De Gregorio ha voluto proprio rendere omaggio a questo grande artista e scrittore scomparso il 14 aprile del 1980. La data della prima, ci par di capire, non è casuale. “La musica – ci dice De Gregorio – è una mia follia. Sono partito dal testo scritto, dalla bellezza di quelle storie che mi sono trovato a raccontare a mio figlio. Rodari è un grandissimo educatore e il 3 gennaio scorso è partita l’idea, è partita la musica e a seguire tutto il resto”. Le favole al Telefono di Gianni Rodari sono uscite per la prima volta, per Einaudi, nel 1962: sono le storie che un padre, rappresentante farmaceutico costretto per lavoro a viaggiare lontano da casa durante la settimana, racconta al proprio figlio. Il buon ragionier Bianchi, ogni sera, alle 9, chiama al telefono il suo figlioletto per raccontargli una favola della buona notte. Una perla di libro. Una meraviglia quelle storie nate da giochi di parole, da errori di ortografia, da parole buffe. Si gioca con pesi e misure: quanto pesa una lacrima? “quella di un bambino affamato pesa più della terra” sen- tiremo cantare dal Coro dei bambini nell’interpretazione di “A inventar i numeri” dove le tabelline fanno latte e caffè e lo stramilione rincorre il meraviglione. E sentiremo di “Giacomo di cristallo”, che, anche in catene, era più forte del terribile tiranno, perché “la verità è più forte di qualsiasi cosa, più luminosa del giorno, più terribile di un uragano”. Il centro dello spettacolo sono, quindi, gli stimoli che i racconti sanno suscitare. Quando la fa da padrone lo stimolo narrativo, allora ci si concentra sul testo e sulla bellezza di quelle parole giocate ad arte (come Il sole e la nuvole, Giacomo di cristallo, Il paese con l’esse davanti); quando invece è lo stimolo visivo quello che predomina, allora De Gregorio ha dato spessore al colore orchestrale, perché siano gli strumenti ad interpretare il senso e le immagini delle favole stesse. La voce narrante di Mauro Piefederici si sposa con il coro Doremifasol e l’orchestra della scuola di Musica Bettino Padovano. Il tutto è accompagnato dallo scorrere di disegni animati che offrono un ulteriore bel contributo al brano – musicale e letterario. A questo si aggiunge il contributo coreografico e scenografico, frutto dei laboratori fatti in alcune classi delle scuole primarie Cesanella e Rodari. Uno spettacolo rivolto a grandi e bambini, insieme. Ciascuno potrà catturare un’emozione particolare e farla propria. I livelli di percezione sono tanti e gli stimoli tutti, vivaci e accattivanti. Si può, insomma, toccare con mano la vitalità dell'arte. Questo e molto di più in uno spettacolo che vale la pena vedere. Perché è un po’ come quel “Semaforo blu”, cui è dedicato un bellissimo brano, che spazza via gli altri colori. Crea caos, tanta confusione, tante domande. Ma permette l’accesso al cielo. Al volo. E questo spettacolo ci permette di fantasticare e di sollevarci in aria. “ Poveretti! – fa dire Rodari al Semaforo Blu - io avevo dato il segnale di - via libera - per il cielo. Se mi avessero capito, ora tutti saprebbero volare. Ma forse gli è mancato il coraggio".Poi ditemi se è uno spettacolo per soli bambini. E anche se lo fosse…. ormai è chiaro: i bambini hanno tanto da insegnare! Silvia Fabri 6 chiesa la voce misena 10 aprile 2014 Bosnia, ancora tante ferite chiesa A quasi vent’anni dalla fine del conflitto, in Bosnia Erzegovina non è ancora arrivata una pace “giusta”. Il Paese soffre divisione ed emarginazione, mentre la sua popolazione continua ad andare all’estero, soprattutto i giovani. Lo ha detto mons. Pero Sudar, vescovo ausiliare di Sarajevo. La guerra è terminata con “una pace invivibile, perché imposta per soddisfare interessi che non hanno niente a che vedere con quelli degli abitanti della Bosnia Erzegovina”. L’accordo di Dayton, firmato alla fine del 1995 dopo oltre tre anni di conflitto, ha dato vita a uno Stato “artificiale”, nel quale alle “vecchie ingiustizie e diffidenze se ne sono aggiunte di nuove”, con la conseguenza che, “vent’anni dopo la guerra, la Bosnia Erzegovina risulta essere una società moribonda, dalla quale chi può fugge”. E l’Europa? Per ora resta solo a guardare secondo il vescovo, intervenuto a Gorizia al convegno nazionale della Fisc (Federazione italiana settimanali cattolici), dedicato proprio a “Europa e confini”. C'eravamo anche noi di Voce Misena. “Avvelenata dalle ingiustizie inflitte e patite, la gente del Stage al Centro di aiuto alla vita, il concorso e l'incontro Tre iniziative per la vita Tre importanti eventi hanno coinvolto i giovani ed il Movimento per la Vita ed il Centro di Aiuto alla Vita. Il primo riguarda il XXVII Concorso Scuola Europeo dal titolo “Matrimonio: vuoi unire la tua vita alla mia?”. La risposta dei giovani studenti senigalliesi, quest’anno è stata eccezionale. Infatti abbiamo ricevuto ben 130 elaborati! Questi sono stati gli Istituti di scuola media Superiore, che hanno partecipato: - Istituto Alberghiero Panzini, con 32 partecipanti - Liceo Scientifico Medi, con 96 partecipanti - Liceo Psicopedagogico, con 2 partecipanti. Il risultato è stato possibile, grazie all’instancabile lavoro degli insegnanti, che come ogni anno, hanno accolto il nostro inviato a promuovere il concorso tra i loro studenti. Quindi un grazie di cuore a: Prof.ssa Sagrati, Prof.ssa Burzatta, Prof.ssa Barbacci Pagoni coadiuvata dal Prof. Paolasini, Prof.ssa Tarquini, Prof.ssa Noriller Busti, Prof. ssa Loffedo, Prof.ssa Mengarelli, Prof.ssa Polo Sgrò. Ai ragazzi che hanno partecipato, i nostri migliori in bocca al lupo! Anche quest’anno alcuni dei ragazzi vinceranno il viaggio al Parlamento Europeo di Strasburgo. Il secondo evento, è stato lo stage promosso dal Csv (Centro di Servizio per il Volontariato) e che ha consentito ai ragazzi delle classi 4e superiori, di conoscere personalmente le strutture di volontariato presenti sul territorio cittadino. Presso il Centro di Aiuto alla Vita di Senigallia, abbiamo avuto quest’anno la gioiosa presenza di 29 ragaz- ze ed un ragazzo. Lo stage di 6 ore, che i ragazzi hanno effettuato presso il Cav, si è strutturato in 4 ore di pratica durante l’apertura del Centro e 2 di formazione. Durante le ore di pratica, le ragazze hanno affiancato le volontarie e si sono messe a disposizione, con tanto impegno, a preparare corredini o a giocare con i bambini mentre le mamme erano impegnate nel colloquio. Nell’incontro di formazione, grazie alla presenza di Daniela Sensini responsabile del Gruppo giovani delle Marche, hanno avuto modo di riflettere sul valore incommensurabile della vita come dono unico ed irrepetibile da difendere sempre. I giovani hanno poi realizzato dei cartelloni sul tema “Come comunicare Vita ai nostri amici” che verranno esposti nella nostra bacheca in Corso 2 Giugno. Il terzo ed ultimo evento, riguarda il Primo Convegno Regionale promosso dai giovani del MpV delle Marche. Si svolgerà a Macerata dal 25 al 27 aprile 2014 ed il tema è: “ La strada dell’amore per il tesoro della Vita”. Si tratta di un momento davvero importante. Chi volesse partecipare, può tranquillamente contattare la sede del Centro di Aiuto alla Vita (Via Anita Garibaldi n. 2 – 071/64619) e noi provvederemo a fare la prenotazione. Crediamo davvero fondamentale partecipare a questo momento di confronto e di vacanza, come momento di crescita personale, condivisa con altri ragazzi delle Marche. Carla Fabini A Fonte Avvelana una duegiorni tra fede e laicità Un'agorà per parlare di lavoro «L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro»: è l’incipit della nostra Costituzione ed è il frutto di un lungo confronto dei padri costituenti, il punto d’incontro delle diverse ideologie antifasciste. Il lavoro come radice comune su cui costruire il Paese e sognare il futuro, assume un valore simbolico e sacro, da riscoprire e rivalutare. Il lavoro è la dimensione della vita che accomuna tutti, donne e uomini, che li rende compagni di viaggio, li mette gli uni accanto agli altri valorizzando le diversità, l’incontro tra generazioni, tra culture, tra fedi. Il mondo del lavoro è il grande laboratorio dove ognuno porta conoscenze, abilità manuali e intellettuali, creatività e fantasia, dove tra i più giovani e i più anziani vi è un continuo e prezioso scambio di esperienza e di passione, di ponderatezza e di entusiasmo. “Il lavoro nobilita l’uomo” non è solo un proverbio, un semplice modo di dire, una frase ripetuta a vuoto; è frutto della saggezza popolare che in modo semplice e realistico ha sempre considerato il lavoro la strada per realizzarsi umanamente, materialmente e spiritualmente. I Benedettini sono stati maestri e profeti in questo, creando il binomio rivoluzionario preghiera-lavoro. Ma lo scenario lavorativo mondiale in cui viviamo è drammatico al punto da farci perdere di vista il valore sacro e nobile del lavoro: il divario sempre più vasto tra ricchi e poveri, il dispotismo della finanza internazionale e del consumismo globalizzato, la mancanza di posti di lavoro, le nuove forme di schiavitù lavorativa, lo sfruttamento selvaggio delle risorse del pianeta, la distruzione del patrimonio ambientale ed artistico, la mancanza del riposo comune dal lavoro, la valorizzazione del lavoro manuale ed estetico, il lavoro come servizio al bene comune … e l’elenco degli aspetti problematici potrebbe continuare all’infinito. È bene però andare oltre, superare la fase dell’analisi critica per individuare una nuova etica del lavoro condivisa ed ecocompatibile. I prossimi 25, 26 e 27 aprile, nel monastero di Fonte Avellana, si terrà la terza Agorà “Tra fede e laicità” dal titolo “Il lavoro: lavorare per chi, per-ché, come” organizzata dalla casa editrice Gabrielli e dallo stesso monastero. L’Agora, come evoca la parola stessa, non è un convegno dove si distinguono relatori e pubblico, bensì una vera “piazza”, uno spazio di confronto, di dialogo, di proposte: tutti coloro che prenderanno parte all’Agorà, al di là del loro ruolo nella società civile e religiosa, potranno portare il loro contributo e suggerire spunti di riflessione. Quanti sono interessati alla proposta e desiderano avere ulteriori informazioni possono contattare direttamente la casa editrice Gabrielli 045.77.25.543 [email protected]. Federica Spinozzi mio Paese non ha ancora il coraggio di levare lo sguardo, né la capacità d’intuire un futuro migliore”. “Il peso che ci schiaccia sono le profonde ferite della guerra, che a causa di una pace ingiusta non trovano modo di guarire. La situazione sociopolitica oggi è ancora peggiore che nell’immediato dopoguerra. Se l’immagine della Bosnia è quella di “un cuore un po’ malformato”, è però vero che essa è “il cuore dei Balcani: se smette di battere, sarà inviato al mondo il messaggio che non ci può essere un confine che unisce, ma solo che separa, riconoscendo come unica legge quella del più forte”. Volontariato Avulss “La fede è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di cose che non si vedono". I volontari dell'Avulss di Senigallia si incontrano per la discussione mensile sulle varie attività in cui sono impegnati. Mercoledì 9 aprile alle ore 16.30 presso il Palazzo Vescovile si è tenuto l’incontro di formazione mensile. Relatore il nuovo responsabile culturale Dott. Majolo Francesco. Successivamente è stata celebrata la santa Messa, presieduta dal vescovo Giuseppe Orlandoni per i volontari. Valcesano dal Papa Oltre trecento pellegrini da Mondolfo e Ponterio hanno partecipato mercoledì 2 aprile all’Udienza Generale di Papa Francesco. In una assolata giornata romana, le due Parrocchie hanno raccolto l’invito che tanti fedeli in questi mesi avevano espresso di potersi recare ad incontrare Papa Bergoglio, e la data del 2 aprile è stata subito quella prescelta, anche per gli importanti legami con la storia del territorio locale. “Andiamo insieme dal Vescovo di Roma che presiede alla carità – aveva spiegato don Aldo Piergiovanni – per imparare ad amare sempre più i poveri e le tante forme di povertà che la nostra Chiesa, in alcuni momenti, fa fatica a riconoscere come presenza reale di Cristo, che domanda di essere accolto”. Accanto ai parrocchiani, anche gli esponenti del Comitato Cittadino di Stacciola nonché gli alunni dell’Istituto Comprensivo “Enrico Fermi” Mondolfo che, in una due giorni romana per la consueta visita d’istruzione annuale, dopo la visita alla Presidenza della Repubblica non hanno voluto mancare l’appuntamento oceanico in Piazza San Pietro. Un mare di cappellini gialli, che contraddistinguevano il gruppo delle Parrocchie di Mondolfo e Ponterio, si è sollevato in aria con un grande applauso quando Papa Francesco ha caldamente ricordato i pellegrini della Valcesano, ai quali ha rivolto un apprezzato saluto. Hanno echeggiato nel cuore di tutti le parole del Santo Padre: “Oggi concludiamo il ciclo di catechesi sui Sacramenti parlando del Matrimonio. Questo Sacramento ci conduce nel cuore del disegno di Dio, che è un disegno di alleanza col suo popolo, con tutti noi, un disegno di comunione. … Quando un uomo e una donna celebrano il sacramento del Matrimonio, Dio, per così dire, si “rispecchia” in essi, imprime in loro i propri lineamenti e il carattere indelebile del suo amore. Il matrimonio è l’icona dell’amore di Dio per noi”. Alessandro Berluti chiesa la voce misena 10 aprile 2014 7 la settimana del vescovo in agenda Giovedì 10 aprile Ore 9.45: Incontro dei Sacerdoti giovani Venerdì 11 aprile Ore 21.00: Incontro delle comunità familiari ad Arcevia Sabato 12 aprile Ore 9.30: S.Messa alla Casa di Riposo di Belvedere Ostrense Ore 17.00: Intervento alla scuola socio-politica diocesana Domenica 13 aprile - delle Palme Ore 11.00: Benedizione delle palme e S. Messa ad Arcevia A conclusione della “settimana di fraternità”. Pomeriggio: Giornata mondiale della gioventù e festa diocesana della famiglia a Senigallia Ore 19.30: preghiera in Cattedrale Lunedì 14 aprile Ore 11.00: S.Messa al Reparto mobile della Polizia Ucciso ad Homs il gesuita Der Lugt Il dramma siriano Un sacerdote olandese è stato ucciso da uomini armati a Homs, città sotto assedio nel centro della Siria. Lo riferiscono un religioso siriano e un gruppo di attivisti. La vittima è il gesuita padre Francis Van Der Lugt, 72 anni, che viveva in Siria dal 1964. Nei tre anni di guerra civile in Siria il religioso si era più volte rifiutato di lasciare il quartiere di Bustan al-Diwan a Homs, roccaforte dei ribelli assediata da circa un anno dalle forze del presidente siriano Bashar Assad, dicendo che non sarebbe andato via dalla città fin quando sarebbero rimasti ancora cristiani nelle zone bloccate. Stando a quanto riportano il sacerdote siriano Assad Nayyef, che vive a Homs, e l’Osservatorio siriano per i diritti umani, il prete olandese è stato aggredito da uomini armati e mascherati all’interno di un monastero di Bustan al-Diwan ed è morto all’istante. Secondo diverse fonti di Homs, padre Frans, così com’era conosciuto dai locali, è stato raggiunto mortalmente da un colpo di arma da fuoco. Tre mesi fa aveva lanciato un disperato appello, tramite Youtube, perché venisse messa in salvo la popolazione di Homs ridotta alla fame dall’assedio. «Insieme ai musulmani viviamo in una situazione difficile e dolorosa e soffriamo di tanti problemi. Il maggior di questi è la fame», affermava padre Frans. «La gente non trova da mangiare. Niente è più doloroso che vedere le madri per strada in cerca di cibo per i loro figli». «Non accetto che moriamo di fame. Non accetto che anneghiamo nel mare della fame, facendoci travolgere dalle onde della morte», continuava l’anziano gesuita che concludeva «Noi amiamo la vita, vogliamo vivere. E non vogliamo sprofondare in un mare di dolore e sofferenza». Tra la fine di gennaio e i primi di febbraio scorsi, circa 1.400 persone sono state evacuate dalla città vecchia di Homs in base a un accordo raggiunto tra l’Onu e il regime siriano. Ma le condizioni umanitarie per i civili nella martoriata città rimangono drammatiche. Qualche giorno fa erano state liberate le suore prese in ostaggio a Maalula, rapite dai combattenti jihadisti di Al Nusra. Non si hanno invece ancora notizie di Padre Dall’Olio rapito nel luglio del 2013 probabilmente dai qaedisti di Isis (Stato Islamico dell’Iraq e del Levante). L.M Un'alleanza per l'Europa Nasce la nuova “Alleanza dell’Ue per un semestre europeo più democratico, sociale e sostenibile”, cartello di associazioni che riunisce Ong ambientaliste, sociali, per le pari opportunità e dei lavoratori, tra cui Caritas Europa, Eurodiaconia, la Confederazione europea dei sindacati (Ces-Etuc). “Evidenziando il fallimento degli impegni e degli obiettivi della strategia Europa 2020 nei settori sociali, ambientali, occupazionali e di uguaglianza, i membri dell'Alleanza si riuniscono per chiedere di far avanzare gli impegni e per rilanciare il coinvolgimento delle organizzazioni della società civile e dei lavoratori nella definizione delle politiche europee”, spiega il manifesto presentato presso la sede del Comitato economico e sociale europeo a Bruxelles. “Se la strategia Europa 2020 sarà messa al centro della politica dell’Unione, sarà possibile una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva”, ha dichiarato Barbara Helfferich, direttrice della Rete europea anti-povertà e membro dell’Alleanza europea che ha aggiunto: “L’effettiva partecipazione della società civile in questi processi è la chiave per ottenere soluzioni politiche sostenibili a livello nazionale e comunitario, nonché per rafforzare la legittimità tanto necessaria all’Ue”. L’Alleanza lavorerà, semestre dopo semestre, tanto a livello Ue, quanto con le presidenze di turno monitorando il rispetto per gli impegni di Europa 2020. Martedì 15 aprile Ore 16.00: S.Messa alla Casa di Riposo di Ostra Giovedì 17 aprile - santo Ore 8,30: Liturgia delle Ore in Cattedrale Ore 10,00: S.Messa Crismale Ore 18,00: S.Messa in Coena Domini Vita di chiesa La riforma dello Ior Papa Francesco ha approvato una proposta sul futuro dello Ior, l’Istituto per le Opere di Religione, riaffermando l’importanza della sua missione per il bene della Chiesa Cattolica, della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano. “Lo Ior continuerà a servire con attenzione e a fornire servizi finanziari specializzati alla Chiesa Cattolica in tutto il mondo. I significativi servizi che possono essere offerti dall’Istituto assistono il Santo Padre nella sua missione di pastore universale e supportano inoltre istituzioni e individui che collaborano con lui nel suo ministero. Con la conferma della missione dello Ior e facendo seguito alla richiesta del cardinale-prefetto Pell, il presidente del Consiglio di Sovrintendenza, Ernst von Freyberg, e il management dello Ior porteranno a termine il loro piano al fine di assicurare che lo Ior possa compiere la sua missione come parte delle nuove strutture finanziarie della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano. Il piano sarà presentato al Consiglio dei Cardinali del Santo Padre e al Consiglio per l’Economia”. Nuovo assistente dell'Ac nazionale “Penso che l’Azione cattolica, per la sua storia, per il suo radicamento popolare, per la sua passione educativa, per l’autentica laicità che la distingue, per la capillarità di presenza e di servizio alla vita delle parrocchie e delle diocesi, possa e debba rappresentare una strada maestra verso questa nuova identità di Chiesa” tratteggiata da Papa Francesco, “pulitamente evangelica ed autenticamente popolare”. Lo afferma monsignor Mansueto Bianchi, finora vescovo di Pistoia, nominato dal Papa Assistente ecclesiastico dell’associazione laicale. “Il nostro sguardo e il nostro servizio è rivolto al Santo Padre, ai Vescovi che presiedono e guidano il cammino delle Chiese particolari in Italia, a tutte le comunità cristiane di cui siamo parte attiva e significativa”, afferma il prelato. “È un’avventura, bella, che condivideremo e che darà significato e valore al tempo del nostro stare insieme”. Bianchi rivolge dunque un saluto al presidente di Ac, Franco Miano, “per la vicinanza e l’incoraggiamento che mi ha da subito mostrato, ma soprattutto per il servizio ‘alto’ e ricco di competenza e dedizione con cui sta accompagnando e guidando il cammino associativo di questi anni”. Quindi un pensiero per il predecessore: “Raccogliere la successione di mons. Domenico Sigalini è impresa davvero difficile, per la sua fede forte e serena, la sua passione per l’associazione, la sua cordiale e calda umanità”. Un premio a don Patriciello Mercoledì 9 aprile, presso l’aula magna del liceo scientifico “Torelli” di Fano, c'è stato il convegno annuale del settimanale interdiocesano “Il Nuovo Amico” di Pesaro, Fano e Urbino. Per l’occasione è stata assegnata la IX edizione del “Premio giornalistico Valerio Volpini” a don Maurizio Patriciello, il prete della diocesi di Aversa impegnato nella lotta contro i roghi tossici. “Questo premio giornalistico - sottolinea il direttore del Nuovo Amico, Raffaele Mazzoli - nasce per ricordare la figura di Valerio Volpini, fanese, già direttore dell’Osservatore Romano e collaboratore del settimanale interdiocesano negli ultimi anni della sua vita”. Don Patriciello è premiato per essere “voce e coscienza pulita della Terra dei Fuochi. Servitore di giustizia, pace, salvaguardia del creato e dignità della persona umana”. Riunione dei vescovi marchigiani “Preoccupazione” per la perdita del lavoro, “apprezzamento per le iniziative promosse a favore della scuola paritaria cattolica”, attenzione alla “preoccupante diffusione di opuscoli nelle scuole per diffondere l’ideologia del gender”. Sono gli argomenti su cui si è concentrata la sessione primaverile della Conferenza episcopale marchigiana, che si è riunita a Loreto. “Nel pomeriggio - informa in una nota monsignor Claudio Giuliodori, vescovo delegato per le comunicazioni sociali - ha preso parte ai lavori monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei”. A fronte dei “dati allarmanti relativi alla perdita dei posti di lavoro”, i presuli marchigiani auspicano “un impegno forte e condiviso da parte di tutti per intercettare i piccoli segni di ripresa e garantire nuove possibilità di lavoro, soprattutto per i giovani”. Circa le iniziative a favore della scuola paritaria cattolica, si sottolinea come queste abbiano “visto anche l’interesse e la partecipazione della Regione Marche, con la quale si stanno studiando possibili interventi”, mentre le diocesi stanno preparando l’incontro del mondo della scuola con Papa Francesco”. Infine “sono stati richiamati anche i temi affrontati nell’ultima riunione del Consiglio Permanente”, in particolare circa la diffusione di opuscoli sull’ideologia del gender, sui quali “si è riscontrata una significativa reazione delle associazioni familiari e del settore scolastico”. 8 il paginone la voce misena 10 aprile 2014 Dove finiscono i soldi del Fondo di solidarietà Caritas numeri e azioni Vorremmo iniziare la presentazione di questo breve report sul Fondo di Solidarietà e Social Caritas partendo dalla riflessione di don Francesco Soddu, direttore di Caritas Italiana nell’ambito del rapporto su povertà ed esclusione sociale 2014 . Da tale breve lettura introduttiva possiamo allora incominciare a capire e dare un valore alle cifre e le tabelle che questo piccolo report riporta. sono state quelle degli immigrati che, in numero sempre più consistente, stanno lasciando l’Italia per fare ritorno al loro paese di origine. Ma anche le imprese e i capitali sono in partenza. Un numero crescente di imprese nazionali in possesso di prezioso know how si sono riposizionate all’estero, oppure sono state a loro volta acquisite e inglobate da imprese straniere. La metafora delle false partenze “L’ultimo Rapporto di Caritas Italiana su povertà ed esclusione sociale in Italia, pubblicato nel mese di ottobre 2012, aveva come titolo “I ripartenti”. Si trattava di una finestra aperta su povertà croniche e inedite, ma anche su possibili percorsi di risalita da tali situazioni di sofferenza. La scelta del titolo era legata alla speranza che, ad oltre quattro anni dal crollo di Lehmann Brothers, l’uscita dalla crisi economica fosse ormai vicina: nonostante l’aggravamento della situazione di molte famiglie italiane e straniere, confermato da una grande mole di dati, si intravvedeva dal territorio qualche segnale di speranza. Emergeva nel complesso una grande vitalità delle comunità locali, promotrici di esperienze di ogni tipo per contrastare le tendenze di impoverimento e marginalità sociale. Allo stesso tempo, gli operatori Caritas ci narravano di un nuovo desiderio di ripartire, espresso da molte persone in difficoltà: affiorava la volontà di rimettersi in gioco, l’aspirazione a migliorare la propria situazione. I beneficiari dell’intervento Caritas non si limitavano a richiedere sussidi economici, beni materiali o protezione per la notte. Ma, con crescente frequenza, chiedevano anche orientamento a servizi, riqualificazione professionale, formazione e recupero della scolarità perduta... Purtroppo, a distanza di un anno e mezzo da tale pubblicazione, possiamo affermare senza timore di smentite che la ri-partenza non si è mai compiuta. I “ri-partenti” non hanno trovato adeguato sostegno, in risposta alla loro disponibilità a rimettersi in gioco. E più che ri-partenze si sono verificate “false partenze”: molte persone, puntando all’emancipazione, hanno accettato di rimettersi in gioco, impegnandosi in attività lavorative non adeguate rispetto alle loro capacità, sopportando situazioni di evidente sfruttamento, sotto-retribuzione, condizioni di lavoro al limite del degrado, ecc. Al contempo, le vere partenze sono state di altra natura. Pensiamo, ad esempio, alle partenze dei “cervelli in fuga”. Altre partenze (ma probabilmente senza ritorno), Alti e bassi della storia La storia ci insegna che dopo ogni periodo di crisi c’è sempre stata una forma di ripresa. L’interrogativo che ci si pone a riguardo è: al momento della ripresa, quanti saranno quelli che rimarranno ai blocchi di partenza? Qualcuno arriverà al traguardo, ma chi si occuperà degli ultimi arrivati e degli infortunati? A tale riguardo, non possiamo fare a meno di osservare che, anche quest’anno, continuiamo a scontare nel nostro paese una evidente debolezza della risposta istituzionale alla povertà. Gli operatori delle Caritas diocesane sottolineano l’evidente incapacità dell’attuale sistema di welfare a farsi carico delle nuove forme di povertà, delle nuove emergenze sociali derivanti dalla crisi economico-finanziaria. Senza dimenticare che molte delle situazioni di difficoltà economica o di progressiva esclusione sociale che la Caritas incontra quotidianamente sono state provocate o comunque aggravate dalle politiche di austerity e di contenimento della spesa pubblica. Tali misure hanno determinato nel tempo un progressivo inaridimento del welfare pubblico, in diversi settori di intervento: la scuola, la sanità, il welfare socio-assistenziale, la previdenza, ecc. Purtroppo, tale indebolimento si è verificato proprio nel momento storico in cui maggiormente sarebbe stato necessario disporre di strumenti efficaci e tempestivi di protezione sociale, rivolti a coloro che hanno perso il lavoro o hanno visto drammaticamente precipitare le proprie capacità di soddisfazione dei bisogni primari. Le spese sociali dell’austerity sono state pagate soprattutto dalle persone e famiglie al margine della povertà conclamata, escluse dall’intervento pubblico, o beneficiarie di interventi sociali inadeguati, sempre più limitati e ristretti. A fronte di tale contesto, non è più sufficiente stimolare un impegno solidale delle comunità locali. Appare sempre più necessario agire per modificare il sistema di responsabilità istituzionali e di presa in carico dei componenti più deboli della nostra società. Osserviamo con amarezza che il contesto esterno è diventato così escludente da richiedere azioni di sistema, che da un lato continuino a sostenere le persone più fragili, ma abbiano anche l’obiettivo di creare dinamiche positive a livello di aggregati politici e territoriali, costruendo progettualità e sperimentazioni che coinvolgano il mondo economico, il mondo sociale e le comunità in un cambiamento culturale, nell’ambito di una prospettiva di sviluppo lungimirante, socialmente includente” Il 'Fondo', una risposta Il Fondo di Solidarietà nasce per sostenere le situazioni di disagio economico derivanti dall'attuale fase di crisi che espelle persone dal mercato del lavoro. Il Fondo ha un valore simbolico e una finalità primariamente educativa. Intende promuovere una riflessione sulle cause che hanno prodotto l’attuale crisi e sollecitare a livello locale specifiche iniziative di sensibilizzazione e solidarietà, oltre che essere un aiuto concreto per le famiglie colpite dalla crisi stessa. Ha carattere straordinario, integrativo e temporaneo. È destinato alle famiglie che entrano oggi nella povertà, italiane e straniere, soprattutto quelle numerose, con bambini piccoli o comunque minori, dove un membro o due hanno perso il lavoro, e non hanno altri aiuti o ammortizzatori sociali. Prende in considerazione anche “casi di separazione coniugale dove si verifichino stati di abbandono e situazioni di precarietà economica del residuo nucleo familiare con i conseguenti disagi anche sociali”. Privilegia situazioni che non abbiano diritto ad altre forme di integrazione del reddito. L’esame delle richieste espresse e degli interventi erogati nell’ambito dei CdA Caritas non può prescindere da una necessaria premessa: i dati presentati in questa sede sono il frutto di un non facile lavoro di codifica e sintesi delle situazioni personali e familiari degli utenti e del relativo lavoro di presa in carico di tali situazioni da parte degli operatori dei CdA.Non è sempre facile trasportare sul piano numerico questo tipo di azioni, anche perché non è sempre facile sintetizzare in poche righe un percorso di assistenza e accompagnamento che non si risolve nell’unica dimensione del CdA, o nel ristretto orizzonte di un colloquio individuale. Inoltre, è molto probabile che la distribuzione percentuale delle richieste e degli interventi rifletta il modello di presa in carico di ogni singolo CdA, riproducendone a livello numerico le modalità di erogazione di determinati servizi e prestazioni socio-assistenziali". il paginone la voce misena 10 aprile 2014 9 2013: Gli interventi del Fondo di Solidarietà Durante Il 2013, la Caritas Diocesana di Senigallia - attraverso il Fondo di Solidarietà - ha effettuato 628 interventi in favore di 256 famiglie in difficoltà per un totale di € 295.561,62 Gli interventi rivolte alle famiglie residenti nella Diocesi di Senigallia nel corso del 2013 sono stati: 239 in favore di 114 famiglie italiane e 389 in favore di 142 famiglie straniere. % famiglie % interventi Famiglie italiane Famiglie straniere 47 % 53 % La percentuale degli interventi tra famiglie italiane e straniere conferma la tendenza dei dati dell’ultimo anno ed evidenzia come sempre di più le povertà legate alla crisi economica si stiano avvicinando alle povertà delle persone che vivono uno stato di esclusione sociale ed indigenza cronica. Per le 114 famiglie italiane coinvolte nel 2013 per 46 volte sono state le donne a presentarsi in Caritas e 68 volte gli uomini; mentre per le famiglie straniere su 142 nuclei per 40 volte si sono presentati donne e 102 volte gli uomini. Dei 628 interventi ben 525 hanno coin- 38 % 62 % volto persone di 40 parrocchie e 103 interventi sono stati gestiti direttamente per persone che hanno fatto riferimento alle 3 strutture gestite dalla Caritas Senigallia (Centro di Solidarietà, Casa Stella e Casa San Benedetto), a dimostrazione che il Fondo di Solidarietà con il rafforzarsi della rete territoriale di intervento sta assumendo sempre di più una dimensione su tutto il territorio diocesano. Rispetto agli altri anni con l’avvio della Cooperativa per inserimenti lavorativi il Lavoro (come risposta sociale ed integrata) ha assunto la prevalenza degli interventi. Descrizione€uro%Interventi % Affitto/mutuo € 6.998,20 Altro € 1.339,90 Assicurazione Auto € 676,00 Contributo Personale € 4.416,75 Contributo Spesa € 2.140,00 Lavoro € 242.889,90 Sanitario € 1.319,93 Scuola € 324,00 Utenze € 27.569,20 Totale Motivazione 2,37% 0,45% 0,23% 1,49% 0,72% 82,18% 0,45% 0,11% 9,33% € 295.561,62 100,00% Anno 2009 5,73% 2,07% 0,48% 6,37% 3,03% 47,45% 4,14% 0,64% 30,10% 628 100% Anno 2011 Anno 2012 Anno 2013 38 % 48% 12 % 2 % 65% 4% 28% 3% 78% 2% 19% 1% nd nd nd nd 37 % 39 % 19 % 5 % Totale nd 100 % Anno 2010 Difficoltà a reperire lavoro Perdita lavoro Reddito non sufficiente Povertà Crisi 36 13 3 40 19 298 26 4 189 100 % Entrate Anno 2009 Anno 2010 € 76.856,71 € 158.111,50 Interventi € 74.458,07 € 131.779,56 100% 100% Anno 2011 € 140.107,50 Anno 2012 € 147.720,72 Anno 2013 € 166.291,22 Totale € 689.087,65 € 142.184,04 € 139.942,24 € 295.561,92 € 783.925,83 Differenza € 2.398,64 € 26.331,94 -€ 2.076,54 € 7.778,48 - € 129.270,70 - € 94.838,18 Per l'anno 2013, mancano ancora dei versamenti Social Caritas e le uscite relative agli interventi di dicembre 2013 Attraverso la cooperativa Undicesimaora sono stati effettuati 298 interventi in favore di 58 persone. 131 interventi per 29 famiglie italiane e 167 interventi per 29 persone straniere. Delle 58 persone 7 sono donne e 51 uomini. L’intervento medio per ogni persona è di 4180,00 € nell’arco di 5/6 mesi. Pagine a cura della Caritas di Senigallia - fotografie di Gianluca Rossetti 10 esperienze la voce misena 10 aprile 2014 Disabile grave e campione di scacchi a 17 anni Il colpo di Alessio “Gli scacchi sono un bellissimo gioco, fatto di strategia e intuizione. Io personalmente prediligo un approccio più creativo che analitico. Cerco il “gran colpo” sulla scacchiera, quella combinazione che si crea all’improvviso e dà il senso ad una partita intera… ma è difficile trovarla!” . Così racconta il suo modo d’intendere gli scacchi Alessio Viviani, marchigiano d’origine ma abruzzese d’adozione, candidato maestro appena diciassettenne. Sin dalla nascita Alessio soffre di una grave forma di disabilità, l’amiotrofia muscolare spinale, che gli obbliga a muoversi solo grazie a una carrozzina elettrica e che gli impone, per respirare, l’aiuto di un ventilatore polmonare. La sua esperienza è cominciata quando aveva appena 5 anni con il fisioterapista che lo seguiva allora: “Giocare era un modo per farmi stare seduto per qualche minuto – racconta – ed è lì che ho appreso le prime nozioni”. Poi ha prevalso l’elemento agonistico sul mero gioco, al punto che oggi Alessio è scacchiera di punta della sua squadra. Milita in serie B sotto le insegne Diciotto anni per fare festa a Trecastelli La comunità di Trecastelli è pronta per festeggiare con orgoglio i suoi diciottenni. Giovedì 10 aprile alle ore 18, presso la Sala Polifunzionale in località Ripe, si svolgerà la manifestazione Anche noi maggiorenni, evento che già da alcuni anni veniva proposto con successo dall’Amministrazione Comunale di Ripe.Dopo la recente nascita del nuovo Comune di Trecastelli, che dal 1 gennaio 2014 vede unite le Municipalità di Ripe, Castel Colonna e Monterado, questo significativo evento sarà il primo incontro dei ragazzi di Trecastelli che nel corso dell’anno 2013 e nel primo semestre del 2014 hanno compiuto (o compiranno) il diciottesimo anno di età. In questa occasione, in via del tutto eccezionale, sarà proprio il Commissario Prefettizio, Dottoressa Francesca Montesi, che amministra il Comune fino alle prossime elezioni, a consegnare personalmente ad ogni ragazzo presente una copia della Costituzione Italiana e la tessera elettorale, la quale consentirà a tutti i “nuovi” del Nereto. Per giocare ha bisogno di un supporto e, dopo aver scelto e comunicato la mossa, sono i suoi genitori a muovere i pezzi. “Giocare a scacchi è stressante – prosegue – e la tenuta fisica conta, eccome! Dopo cinque ore di partita ti senti davvero stremato, e non solo a livello di testa. Però debbo dire che, in generale, almeno per quel che riguarda i tornei, c’è una buona sensibilità e disponibilità degli organizzatori e degli arbitri a venire incontro alle esigenze di giocatori con disabilità. Che sono molto più di quel che si possa pensare… Peccato invece che, a livello locale, le sedi dei circoli spesso non siano in grado di accogliere ed ospitare degnamente un giocatore disabile. Troppe barriere architettoniche impediscono ancora una dignitosa accessibilità a queste strutture”. Domenica 6 aprile è stata la Comunità di Capodarco di Fermo a ospitare il turno conclusivo del Campionato Italiano serie B a Squadre di scacchi, decimo girone. In palio la promozione in serie A2 per la compagine locale, Fermo A, prima in classifica, che dovrà vedersela con la seconda, la Libertas Nereto. Da qualche tempo Alessio, per condividere con altri amici la sua passione per gli scacchi, ha dato vita ad una sorta di web tv (cessradio.blogspot. it). “Insieme a Gabriele Di Pietro - racconta - abbiamo realizzato questo blog amatoriale dove ci divertiamo e discutiamo di scacchi, commentando partite e ragionando su strategie e finali anche in modo ironico”. Un’idea spiritosa, per scherzare su un mondo, quello scacchistico, che appare a volte troppo complicato e serioso. In fondo questo è il messaggio che Alessio vuol affidare agli scacchi: un gioco senza barriere, dove per divertirsi basta usare la testa. Carlo Pagliacci maggiorenni l'esercizio del diritto di voto nelle prossime elezioni. L’evento sarà valorizzato dalla presenza del Prof. Camillo Nardini, che si approccerà ai giovani presenti con un intervento dal titolo “Essere diciottenni oggi: come realizzare i nostri sogni”. Tra le autorità di Trecastelli che interverranno alla cerimonia il Comandante della Stazione dei Carabinieri e della Polizia Municipale di Trecastelli. Porteranno il loro saluto anche le Associazioni di volontariato a cui ci si può iscrivere una volta raggiunta la maggiore età, quali l'Avis e la Protezione Civile del nuovo Comune. La cerimonia vedrà anche la partecipazione di Mauro Pierfederici, attore di teatro, che dedicherà ai giovani l’interpretazione di un testo scelto appositamente per loro. La manifestazione vuole essere un messaggio forte e significativo rivolto ai maggiorenni che iniziano ad affrontare il percorso di vita nel nuovo Comune, come soggetti attivi e partecipi, titolari di diritti e doveri, che contraddistinguono e segnano l’ingresso nell’età adulta. Per la prima volta, si troveranno insieme tutti i diciottenni del territorio di Trecastelli, segno, questo, dell’importante cambiamento che è avvenuto con la nascita del nuovo Comune, il quale aspira a coinvolgere i giovani del luogo in questa nuova e positiva realtà. La cerimonia è pubblica e la cittadinanza è invitata a partecipare. Il volontariato dei 'condannati' Il Centro Servizi per il Volontariato Marche ha stipulato un protocollo di intesa con il Provveditorato Regionale dell'Amministrazione Penitenziaria delle Marche e l'Ufficio Esecuzione Penale Esterna, finalizzato a favorire il reinserimento sociale di persone sottoposte a condanne penali, in detenzione o in misura alternativa, attraverso lo svolgimento di attività di volontariato. Ciò nella convinzione che il recupero e il reinserimento sociale di persone sottoposte a condanna penale passi anche attraverso la prestazione di servizi di volontariato, che possono promuovere la creazione di legami sociali improntati alla solidarietà. Nel particolare il protocollo si pone i seguenti obiettivi: 1. promuovere la cultura della legalità attraverso il reinserimento sociale del condannato e la riparazione del danno che l'illecito ha provocato alla collettività; 2. favorire la partecipazione delle associazioni di volontariato all'azione di recupero dei condannati; 3. valorizzare le capacità e le potenzialità della persona in esecuzione penale; 4. promuovere la conoscenza e lo sviluppo delle attività riparative a favore della collettività; Compito essenziale del Csv sarà quello di individuare, d'intesa con l'Ufficio Esecuzione Penale Esterna, associazioni di volontariato disponibili ed idonee presso le quali le persone sottoposte a condanne penali possono svolgere servizio di volontariato, quale attività riparativa del danno commesso. Il Csv garantirà alle associazioni coinvolte un' azione di accompagnamento e supporto in relazione a tutte le attività previste. Sul Concilio Martedi 15 aprile 2014 ore 18.00 , presso il teatro parrocchiale di Chiaravalle, nell'ambito degli incontri organizzati dall'Ac di Chiaravalle, Marina e Montemarciano i relatori prof. Fabrizio Chiappetti e don Vittorio Mencucci, parroco di Scapezzano parleranno su "Appunti e spunti per riflettere sulla missione della Chiesa nel mondo contemporaneo. Una panoramica dalla Gaudium et Spes alla EvangeliiGaudium". territorio la voce misena 10 aprile 2014 11 Tolleranza zero sul fenomeno del 'Verdicchio in polvere' Occorre tolleranza zero per porre un freno al fenomeno dei wine kit che danneggia i nostri vini più prestigiosi come il Verdicchio. A sottolinearlo è la Coldiretti Marche dopo che al Vinitaly sono stati esposti gli esempi più eclatanti degli espedienti messi in atto per dribblare le normative vigenti a danno delle produzioni italiane, nello stand della Coldiretti e in quello di Regione Marche e Imt. “E’ necessario stringere le maglie larghe della legislazione per fermare uno scempio intollerabile che mette a rischio con l’inganno l’immagine e la credibilità dei nostri vini più prestigiosi conquistata nel tempo grazie agli sforzi fatti per la valorizzazione di un prodotto che esprime qualità, tradizione, cultura e territorio” sottolinea Tommaso Di Sante, presidente di Coldiretti Marche. In Canada si trova uno dei più grandi produttori di wine kit e con i marchi California Connoisseur, KenRidge, Cellar Craft, European Select, vengono commercializzate confezioni di Verdicchio, ma anche di Chianti, Barolo, Amarone, Valpolicella ai quali si è limitato ad aggiungere semplicemente l’aggettivo “style”. E preoccupante notare, denuncia la Coldiretti, che la falsificazione continui a prosperare in un Paese come il Canada con cui la Commissione europea ha recentemente raggiunto un’intesa politica sugli elementi chiave dell’Accordo economico commerciale globale (noto anche con l’acronimo in inglese Ceta) per dirimere le controversie in corso sulla tutela delle denominazioni, dai salumi ai formaggi. Il problema non è legato solo all’utilizzo delle pregiate denominazioni del Belpaese poiché in base alla normativa europea del vino, non è possibile aggiungere acqua nel vino o nei mosti. La definizione europea del vino non contempla l’aggiunta di acqua come peraltro consentito in altri stati del nuovo mondo (Sud Africa) che continuano a richiedere alla Ue di autorizzare tale pratica per favorire le loro esportazioni. Anche per questo il commercio dei wine kit su tutto il territorio europeo andrebbe vietato. S.M. La 'Casa della salute' solleva più di un dibattito La vertenza sulla 'Bizzarri ' di Corinaldo Sanità ad Ostra Vetere 126 lavoratori a rischio La Giunta comunale di Ostra Vetere, lo scorso 28 marzo 2014, ha approvato il Progetto di riordino e di ampliamento dei servizi territoriali socio-sanitari, che si concretizzerà nella realizzazione della “Casa della Salute” e nel trasferimento ed ampliamento del Centro Diurno presso la struttura ex R.S.A. Il Sindaco Luca Memè, dopo aver verificato la fattibilità del progetto con l’Area Vasta 2, ha portato la questione al Comitato dei Sindaci dell’Ambito Territoriale Sociale n. 8, lunedì 31 marzo, dove il progetto è stato approvato all’unanimità. Il percorso concertativo, sottoscritto lo scorso 1° aprile relativo al processo di riorganizzazione in campo sanitario e socio-sanitario, prevede la presentazione dell’ipotesi progettuale al Tavolo Distrettuale programmato per il prossimo 22 aprile in base all’Accordo tra Giunta Regionale, Aziende ed Enti del Servizio Sanitario Regionale e Confederazioni Sindacali. “In proposito – continua il Sindaco - oltre alla dislocazione del Centro Diurno presso i locali utilizzati per la RSA è in cantiere l’ampliamento dello stesso attraverso due moduli, l’uno che prevede 18 posti per disabili gravi e l’altro da 8 posti per disabili gravissimi. Nei restanti locali del piano terra e primo piano si è proposta l’istituzione della “Casa della Salute”, quale punto di riferimento certo per i cittadini. Questo nuovo servizio sarà un punto di accoglienza e orientamento ai servizi per tutti i cittadini di Ostra Vetere e del medio entroterra senigalliese, ai quali sarà garantita assistenza sanitaria attraverso la gestione e il completamento dei principali percorsi diagnostici che non necessitano di ricorso all’ospedale”. Conclude poi dicendo che : “Nello specifico, la “Casa della Salute” di Ostra Vetere accoglierebbe tutti gli studi dei medici di medicina generale, nonché lo studio medico pediatrico. Manterrebbe, inoltre, il servizio prelievi e la fisioterapia, e amplierebbe il servizio della logopedia, peraltro molto richiesto, nonché i servizi delle specialistiche”. Immediata la reazione dell'opposizione “Montenovonostro” che si dice costernata dalle notizie che si rincorrono in questi ultimi giorni. "Non può credere che l’Amministrazione Comunale perpetri l’ultimo inaudito smembramento del patrimonio civile, sociale e sanitario paesano impedendo la riapertura della RSA, che noi invece sollecitiamo. “Montenovonostro” non può credere che secoli di storia di assistenza e solidarietà, perpetuata con tanto sacrificio da tante generazioni passate fin dall’epoca dell’inizio dell’autonomia comunale nel Medioevo a oggi, venga disperso con leggerezza, nonostante le traversìe subite in quasi novecento anni di storia. Centinaia di anonimi compaesani montenovesi per secoli hanno offerto il loro contributo disinteressato all’edificazione e gestione dell’Ospedale locale fin dai primordi comunali. Molti di loro lo hanno fatto sacrificando tutto il loro patrimonio familiare a favore di tutti gli altri compaesani, con abnegazione, con grande senso di umanità, con un cuore grande e generoso che nobilita loro, ma che impone ora a noi il dovere di rispettare i loro sacrifici. A nessuno è consentito disperdere la loro memoria, che è la nostra storia. Non possiamo rinunciare al bene ricevuto da loro. Non possiamo tradire i loro sacrifici. Non può tradire l’anima del paese l’ultima (in tutti i sensi) Amministrazione Comunale che chiude definitivamente la porta dell’ultimo avanzo di struttura per degenti ricoverati. Ci rivolgiamo al Sindaco Luca Memè: ti preghiamo, non chiudere definitivamente la porta della RSA. Lo hai deciso da solo, senza consultare nessuno, frettolosamente tra il 28 marzo e il 1° aprile (bel pesce d’aprile), solo autorizzato da quattro oligarchi della tua maggioranza nella sola Giunta, senza consultare nemmeno il Consiglio e senza consultare nemmeno la maggioranza del paese, che sono i nostri compaesani". L.M. A14, si spera nell'accordo Lo scorso 4 aprile è stato convocato al Ministero dei Lavori Pubblici il primo Tavolo Istituzionale di Monitoraggio che ha visto coinvolti Austostrade per l’Italia (Aspi) e il Gruppo Claudio Salini, per analizzare il documento Programmatico redatto da ICS Grandi Lavori Spa, capofila della controllata Consorzio Stabile Samac. Il primo di una serie di incontri - programmati a cadenza settimanale - tra Impresa e Aspi, alla presenza della Struttura di Vigilanza delle Concessionarie Autostradali, per trovare soluzioni concrete atte a far ripartire i lavori del cantiere già da maggio 2014. “Sono soddisfatto – dichiara l’ing. Claudio Salini - del contributo svolto dal Ministero e dalla disponibilità mostrata da Aspi nella ricerca di una soluzione che garantisca la salvaguardia di centinaia di imprese coinvolte e migliaia di lavoratori in Cassa Integrazione”. Tra le condizioni allo studio di Aspi e Samac, con il supporto dei rispettivi legali, vi è lo svincolo da parte di Aspi di circa 19 milioni di euro che permetterebbero lo sblocco del primo 35% dello scaduto dei fornitori mentre il restante 35% verrebbe saldato, attraverso un accordo da formalizzare a fine aprile, entro i successivi 18 mesi o la fine del cantiere. “Da questo tavolo esce una proposta all’azienda per individuare una via d’uscita alla drammatica situazione in cui versa la Bizzarri”. Così l’assessore al Lavoro, Marco Luchetti, all’incontro di mercoledì 2 aprile scorso in Regione sull’impresa del settore legno di Corinaldo a rischio di chiusura. In presenza del Sindaco di Corinaldo, Matteo Principi, delle organizzazioni sindacali di categoria e dei vertici aziendali della Bizzarri, l’assessore ha tracciato alcune linee per una possibile strada da percorrere per rispondere alle criticità allarmanti e alle preoccupazioni dei 126 lavoratori in cassa integrazione che terminerà a giugno. “Chiedo la massima disponibilità degli azionisti, i due fratelli Bizzarri, ad una eventuale cessione dell’azienda a chi potrebbe intraprendere un percorso di ripresa dell’attività produttiva del sito” ha detto Luchetti. “Apriremo al più presto anche un confronto con Confindustria per individuare eventuali proposte di imprenditori del settore”. Disponibilità totale da parte della Regione, ha rimarcato Luchetti, nel seguire e ‘dare una mano concreta’ ad affrontare questa drammatica fase di crisi in cui versano purtroppo molte aziende del territorio. “Difficoltà divenute insostenibili – hanno spiegato i vertici aziendali della Bizzarri - a causa delle mancate commesse anche da parte di colossi mondiali come Ikea che rappresentavano la parte preponderante del fatturato. La Bizzarri è un’azienda storica, da 35 anni sul mercato internazionale, che ha visto scendere radicalmente il proprio fatturato nell’ultimo decennio”. L’incontro, chiesto con urgenza dal Sindaco di Corinaldo e dalle organizzazioni sindacali, è stato un primo confronto per scongiurare la chiusura e la conseguente perdita di lavoro dei dipendenti di un’azienda ormai storica che impiega numerosi nuclei familiari della comunità corinaldese. Al fine di individuare una via d’uscita alla drammatica situazione in cui attualmente versa il più grande sito produttivo del territorio comunale di Corinaldo, l’azienda Bizzarri spa (nota industria leader nel settore della lavorazione del legno), si stanno tentando davvero tutte le strade percorribili. L'incontro in Regione è sembrato irrinunciabile, considerato pure il tangibile alone di ansia e preoccupazione che si è venuto a creare attorno ai tantissimi dipendenti (e, di conseguenza, anche a numerose famiglie) del territorio corinaldese che al momento gravitano nell’orbita della Bizzarri spa. Alla luce degli ultimi dati, sono ben 126 i lavoratori in cassa integrazione, che avrà comunque termine alla fine di giugno. Una situazione decisamente preoccupante, soprattutto per molti cittadini di Corinaldo: la soluzione del tavolo istituzionale in Regione è stata attuata anche e soprattutto per cercare di salvaguardare i livelli occupazionali ed allontanare, così, lo spettro di chiusura di una ditta divenuta storica nel panorama produttivo. I vertici aziendali della Bizzarri hanno così controbattuto: “Le difficoltà a cui abbiamo dovuto far fronte sono diventate per noi insostenibili. Il motivo va ricercato anche nelle mancate commesse da parte di colossi mondiali, che rappresentavano la parte preminente del fatturato. Alla luce di tutto ciò, nell’ultimo decennio l’azienda ha visto scendere drasticamente il proprio fatturato”. Per questi motivi l’azienda ha indicato la volontà di proseguirne alla liquidazione in bonis. L’assenza, però, della proprietà aziendale al tavolo regionale ha giocoforza dilatato i tempi risolutivi. Così, l’assessore Luchetti, il sindaco Principi, le organizzazioni sindacali e tutti coloro inerenti alla situazione, rimangono in attesa di comprendere se, da parte della proprietà, ci sia l’effettiva volontà di una possibilità di cessione dello stabilimento. a cura di Laura Mandolini Corinaldo, lo sport più sicuro Lo scorso sabato 29 marzo ha coinciso con una giornata interamente dedicata allo sport, nello specifico al Calcio a 5 e con otto ore praticamente consecutive di partite, con le nostre squadre impegnate in una full-immersion di sport giocato in diverse categorie. Ma la giornata si è rivelata, in particolare, un momento in cui l’Amministrazione comunale di Corinaldo si muove nei confronti di chi fa sport all’interno delle strutture di sua proprietà. La giornata del “Futsal day” (così la giornata è stata denominata) si è conclusa con la consegna di un defibrillatore, dispositivo elettrico ritenuto universalmente indispensabile da chi pratica sport. Il “dono” è stato effettuato proprio da parte del Comune tra il primo e il secondo tempo del match conclusivo, a vantaggio sia dell’Istituto scolastico sia delle associazioni sportive che utilizzano il palazzetto comunale per far fronte ai propri impegni sportivi annuali: l’Avis Pallavolo e l’Asd Calcio a 5. Così, a turno, dopo la conclusione dei vari match, i due presidenti della Pallavolo e del Calcio a 5, rispettivamente Alice Mazzarini e Luca Bucci, e il preside dell’Istituto Comprensivo Francesco Savore, hanno ringraziato gli amministratori per il gesto particolarmente apprezzato. Il sindaco Matteo Principi ha ricordato al pubblico presente che “tutte le strutture sportive corinaldesi sono dotate di un proprio defibrillatore. A tale proposito, tengo a ringraziare le altre società sportive locali che hanno in concessione impianti di proprietà comunali, acquistate già tempo fa di propria volontà. Un gesto apprezzabilissimo nel nome di un autentico valore irrinunciabile quale è lo sport”. Ilario Taus 12 cultura la voce misena 10 aprile 2014 cultura Raffaele Ciambrone reporter I documentari al 'Gabbiano' Gocce di memoria Senigallia è la città della fotografia e propone con continuità la fotografia al centro dell’attenzione. Questa volta l’incontro con l’autore a Palazzo del Duca affronta un tema che è diventato di grande attualità dopo la mostra, allestita al Ministero della pubblica istruzione sulla storia della scuola italiana dal 1870 ad oggi. Il tema è quello dell’uso della fotografia come documento storico. L’argomento viene analizzato nell’incontro con Raffaele Ciambrone, dirigente della direzione generale del Miur e curatore della mostra “Dal libro Cuore alla lavagna digitale“. A Ciambrone il premio “Senigallia-Io Fotoreporter” ha assegnato una targa per il lavoro svolto nell’ideazione di un evento espositivo, che ha attirato molti visitatori e ha richiamato l’interesse degli storici. Nuova rassegna al cinema Gabbiano di Senigallia Lunedì 7 aprile l'omofobia di "Felice chi è diverso" ha aperto il ciclo sul genere documentario. E’ firmata da un autore di prestigio del cinema italiano, Gianni Amelio, la nuova proposta della rassegna d’autore dedicata dal Cinema Gabbiano alle migliori produzioni internazionali del genere documentario. “Felice chi è diverso” racconta la battaglia combattuta in Italia nella seconda metà del novecento contro l’omosessualità, a lungo considerata una tra le peggiori depravazioni umane. Amelio ripercorre il nostro XX secolo attraverso materiale di repertorio e numerose interviste ad anziani omosessuali, offrendo così le testimonianze di persone celebri e anonime, allegre e sofferte, ironiche, ribelli o addomesticate. Si è rivelato un'occasione interessante per affrontare il tema della memoria democratica, della sua promozione e trasmissione tra le diverse generazioni, l'incontro con lo scrittore Attilio Coco allo Spazio Autogestito Arvultùra. A "Gocce di memorie", l'autore di origini lucane ha presentato il suo romanzo "Ho una storia per te", una narrazione che vede i protagonisti attraversare la storia italiana del Novecento. Prossimo incontro con "Gocce di Memorie" martedì 22 aprile alle ore 21 alllo Spazio Autogestito Arvultùra, con una presenza straordinaria quale quella del Prof. Hans Coppi jr. Hans Coppi è figlio di Hilde Coppi, attivista della Rote Kapelle. Nato in carcere, è diventato con i decenni il massimo studioso della Rote Kapelle, l'organizzazione dei suoi genitori. Sessant'anni di attività della grande scultrice Una mostra di Lino Stronati e Massimo Nesti Omaggio a Giò C'erano tante proposte, sabato scorso, a Senigallia. Tra così tante opportunità io mi sono recata al Palazzo del Duca, in quanto iscritta al corso di fotogiornalismo organizzato dal Musinf. Sono stata contenta d’incontrare la scultrice Fiorenzi che, nonostante la sua notorietà non solo a Senigallia e a Marzocca, dove vive e lavora, è una signora molto semplice, affabile ed anche scherzosa. All’inaugurazione infatti sono rimasta stupita delle numerose persone che le si avvicinavano per manifestarle il loro affetto e per tutte Giò riservava una parola, un sorriso, una lunga stretta di mano. Anche l’assessore alla cultura Schiavoni, tentando più volte di vincere la reticenza al microfono da parte della scultrice, che si è limitata a dire «Grazie, grazie e grazie!», le ha manifestato stima e gratitudine per aver collaborato con pazienza e grande disponibilità alla realizzazione dell’allestimento della mostra. Tale mostra vuole onorare i sessant’anni dell’attività artistica di Fiorenzi, che comprende opere in ceramica, gesso, bronzo, marmo, cemento, ferro battuto, carta tagliata, cartapesta e collage. Sino ad ora era mancata una visione complessiva della poliedricità della scultrice e del suo lungo itinerario artistico, iniziato a Roma con il maestro Fazzini – la prima mostra è del 1957 –, che definiva le sue opere come «poesia e genialità». Siamo lieti che proprio la città di Senigallia possa offrire alla storia della scultura contemporanea tale servizio. Anzi, il prof. Bugatti del Musinf ha annunciato che in occasione della conclusione della mostra – il 2 maggio – verrà presentato l’ampio catalogo, che segnerà una tappa importante nella comprensione dell’evoluzione dei linguaggi della plastica italiana nel Novecento. Tutto ciò rientra nel progetto perseguito da anni da Senigallia di porre periodicamente al centro dell’attenzione della popolazione i personaggi illustri che identificano la città o ne consolidano l’identità reale. Si è poi voluto sottolineare che Fiorenzi ha realizzato diverse opere presenti a Senigallia e a Marzocca, doni alla propria comunità cittadina, devolvendo il rimborso delle spese del materiale ad associazioni con fini umanitari. Le sue opere infatti, sia pubbliche che sacre, sono un inno alla vita ed è come se, osservandole, si venisse spinti a volgere lo sguardo verso l’alto o ad ascoltare il respiro, il soffio vitale. Particolarmente significativi alcuni ritratti nei quali vengono evidenziati non solo l’aspetto esteriore, ma anche quello interiore. Ed ogni ritratto è diverso, proprio perché in ogni persona raffigurata si evidenzia un aspetto unico, irripetibile. È stato davvero curioso cogliere in posa tali persone accanto alle opere che le raffiguravano. Ognuno diceva con fierezza e gratitudine: «Giò mi vede così!». Anche se noi non abbiamo avuto l’onore di essere raffigurati in un ritratto, è bello immaginarsi ciascuno un’opera d’arte realizzata dall’artista per eccellenza che è Dio, scoprirci unici ed irripetibili, belli ai suoi occhi. Cara Giò, grazie! Lucia Spinozzi Lacrime di smalto Sarà inaugurata il 12 aprile prossimo, all’interno degli ambienti espositivi della Rocca Roveresca di Senigallia, la suggestiva mostra: “Lacrime di smalto – Plastiche maiolicate tra Marche e Romagna nell’età del Rinascimento”. L’evento – organizzato e curato da Claudio Paolinelli, docente di Storia dell’arte contemporanea presso l’Università degli studi di Urbino “Carlo Bo” – intende raccogliere le più singolari e rare maioliche realizzate durante il XV secolo nei laboratori di ceramica posti fra le Marche e la Romagna. Per l’occasione, vari musei stranieri e privati collezionisti hanno concesso in prestito numerose porcellane smaltate ad alto rilievo di pregevole fattura. In particolare, saranno esposte delle preziose maioliche figurative a carattere sacro e devozionale. La mostra “Lacrime di smalto” rimarrà aperta al pubblico tutti i giorni, dalle ore 8:30 alle 19:30, sino al 31 agosto. Diego Corinaldesi Le maschere della vita Volti enigmatici e infernali battaglie di corpi. Una caleidoscopica e sorprendente rappresentazione dell’uomo, e delle sue angosce esistenziali, sarà il soggetto dell’evento espositivo “Le maschere della vita”, in apertura il 12 aprile, alla rotonda del Gigolè di Chiaravalle. Il tema, già dichiarato nel titolo, sarà svelato dalle opere degli artisti marchigiani, Lino Stronati, in arte Strolie Massimo Nesti.La mostra gioca sul contrasto tra le storie, le formazioni e le forme espressive, per molti versi opposte, che caratterizzano i due artisti. Stroli e Nesti - un percorso da autodidatta per il primo, il Liceo Artistico e l’Accademia di Brera per il secondo - interpretano il “cammino” dell’Uomo, la sua coscienza, il mutamento prodotto da oppressioni fisiche e psicologiche, le lotte esterne e quelle interiori. Stroli lo fa con una sfrangiata istintualità gestuale, espressa in parte a penna, che si ricompone nella sorprendente grammatica delle sue opere. Il tema della mostra è sviluppato da Stroli direttamente, senza altri filtri che non siano la sua specifica e originale interpretazione del mondo e delle emozioni. Saranno 11 i volti disegnati da Stroli, prima su carta e poi traslati su ceramica, ad aprirci un teatro di maschere irridenti. Le guarderemo prima stupiti, attratti dai colori sgargianti ed evocativi che espandono, a livello fisico e percettivo, la disarmante e potente espressività dell’artista jesino, per scoprire poi la nostra maschera, le nostre angosce esistenziali che Stroli sa magistralmente disvelare. Massimo Nesti propone, invece, la figura dell’uomo colta nel suo cammino fitto di ostacoli e difficoltà di ogni genere. La materia si plasma e si evolve attraverso ellissi e forme embrionali che sfociano in gesti, mani, corpi ed espressioni sofferenti. La composizione riflette il periodo di violenza odierno. La ciclicità vitale dell’individuo è descritta in maniera capillare dall’artista, Nesti segue una sua logica di trasformazione attraverso il tema della lotta e del combattimento risolti dapprima in maniera chiaroscurale, poi usando cromie che a poco a poco sfiorano i colori della natura, dell’acqua e della terra sino a impadronirsene totalmente. Masse e corpi in trasformazione nella natura e perizia tecnica sono peculiarità che si riflettono nella ricerca artistica di Nesti e danno una personalissima impronta e stile alla sua opera. Non ultima, influisce, sulla composizione fantastica dell’artista, una serie di letture ispiratrici perché, come sostiene lo stesso Nesti, “testi come La Divina Commedia, La Terra Desolata di T. S. Eliot, l’Iliade e l’Odissea di Omero, per citarne alcuni, hanno fornito sempre spunti per la mia pittura, perché raccontano di realtà che, anche se scritte nel passato, attraversano e si arricchiscono con il tempo e sono moderne a tutti gli effetti”. La mostra, in apertura il 12 aprile, continuerà fino al 27 dello stesso mese con orario 9,30 -13 e 16,15 – 20. Chiuso domenica mattina e lunedì mattina. Info - www.gigole.it Roberto Gigli la voce misena spettacolo 10 aprile 2014 Senigallia - Senagalactica Edizione 2015 del premio nazionale di letteratura fantascientifica "Senagalactica" organizzato dall'associazione civica "Montimar" in collaborazione con la biblioteca comunale "Luca Orciari" ed il patrocinio del comune di Senigallia. Il concorso è dedicato alla memoria dello scrittore Vittorio Curtoni, scomparso nel 2011, autore di racconti e romanzi di fantascienza, nonché saggista, traduttore, giornalista. Sito internet Associazione Civica “Montimar”:http://www.montimar. it E-Mail: [email protected] Senigallia - Il bello della diretta Inaugurata a Palazzo del Duca la mostra dedicata all'opera della scultrice Giò Fiorenzi organizzata dall'Amministrazione Comunale con la collaborazione della Biblioteca Comunale L. Orciari, della Filodrammatica La Sciabica, della Parrocchia S.Antonio di Marzocca e della Banca di Suasa. La mostra, che rimarrà aperta fino al 2 maggio, ripercorre più di 60 anni di attività di Giò Fiorenzi, scultrice assai nota del cui vasto lavoro a tutt'oggi mancava una visione complessiva, attraverso le sue sculture, i disegni, i bozzetti, i progetti. Al teatro "La Fenice" di Senigallia, lunedì 14 aprile, ore 21 Erano tutti miei figli Mariano Rigillo torna al Teatro Mercadante come protagonista di Erano tutti miei figli, primo successo del drammaturgo Arthur Miller, che fu, insieme a Tennesse Williams, tra i più importanti autori americani del secondo dopoguerra. Scritto nel 1947, ritorna nel testo l'idea fondamentale che percorre tutti i drammi di Miller, con i suoi personaggi inquieti che soffrono dei valori eccessivamente meschini e materialistici del loro ambiente, da cui prendono le distanze ritrovando il senso della loro vita in una più elevata comprensione di se stessi e del loro ruolo nella società. Il dramma è incentrato sulla figura di un ricco uomo d'affari, che durante la seconda guerra mondiale, terminata da poco tempo, non aveva esitato a privilegiare il profitto della sua ditta di motori di aeroplani rispetto alla sicurezza degli stessi. La vicenda ne aveva provocato l'arresto con l'accusa di aver fornito materiale difettato che aveva causato la morte di 21 giovani piloti; ma il costruttore era riuscito a scaricare l'intera responsabilità sul suo socio, facendosi assolvere e ricostruendosi una brillante carriera di capo d'azienda. La sua famiglia vive da tre anni con un altro dramma alle spalle, la scomparsa di un figlio disperso durante la guerra, il cui corpo non fu mai ritrovato. L'arrivo della fidanzata del disperso, figlia del socio finito in galera e amata dal fratello che desidera sposarla, innescherà un lenta rivelazione della realtà, durante la quale verranno a galla i misteri nascosti. Erano tutti miei figli di Arthur Miller, traduzione Masolino D'Amico, regia Giuseppe Dipasquale. Con Mariano Rigillo e Anna Teresa Rossini e in Filippo Brazzaventre, Annalisa Canfora, Barbara Gallo, Enzo Gambino, Giorgio Musumeci, Ruben Rigillo, Silvia Siravo Lunedì 14 aprile, ore 21 teatro 'La Fenice', Senigallia "Salvo" e i suoi registi al 'Gabbiano' Salvo è lo scagnozzo di un boss locale. Gli fa da autista, guardia del corpo e "ripulitore". Proprio durante una di queste pulizie, penetra in casa della sua vittima e nell'attendere il suo arrivo scopre la sorella di questo, una non vedente che non avrà il coraggio (o la volontà) di uccidere, anche perchè si rende conto che proprio in durante la colluttazione le è successo qualcosa di clamoroso. Decide così di rapirla e nasconderla al mondo sostenendo di averla fatta fuori. Ma nel mondo della malavita morire è tanto facile quanto è difficile amare. La semaine de la critique di Cannes l'ha accettato "all'unanimità". L'opera prima di Antonio Piazza e Fabio Grassadonia è un poliziesco che rifiuta ogni tono noir e preferisce sporcarsi le mani nel gangster movie all'americana (e all'occorrenza anche nel western), completamente desaturato non di colori ma di parole, espressioni e linguaggio verbale. Salvo non parla praticamente mai e la sua prigioniera non è che sia da meno, parlano semmai tutti quelli che gli sono intorno da cui, come ogni buon criminale in cerca di redenzione, Salvo tenta di fuggire. I silenzi sono l'arma a doppio taglio di questo film. Da una parte Piazza e Grassadonia dimostrano una capacità di lavorare sull'immagine e sul sonoro come nessun altro cineasta emergente si sogna anche solo di sperare, dall'altra al procedere della storia si lasciano ammaliare dalla propria abilità, finendo per confidare troppo nel fatto che non detti, sguardi e silenzi contemplativi riescano a mandare avanti il film. Quando non sono troppo innamorati della loro tecnica però i due cineasti riempiono il loro Salvo di idee e di uno sguardo sulle "cose" che orbita dalle parti di quello di Matteo Garrone, per come va a lavorare su luoghi reali e corpi locali per trasfigurarli e farli apparire altro (una fabbrica in disuso che pare una galera, la campagna sicula che pare il Texas). Fabio Grassadonia e Antonio Piazza a Senigallia, al cinema 'Gabbiano', mercoledì 16 aprile 2014. L.M. 13 Senigallia - Rodari va in scena Le favole di Gianni Rodari al Teatro La Fenice. Sabato 12 aprile 2014 alle ore 17.15. "Promosso più due", dodici favole al telefono lette, musicate e illustrate, una produzione della Scuola di Musica Bettino Padovano in collaborazione con la Scuola del Libro Liceo Artistico di Urbino. Uno spettacolo ideato e musicato da Pietro De Gregorio per la regia di Mauro Pierfederici con l'orchestra Bettino Symphony Senior e Junior, il coro Doremifasol diretto da Chiara Moschini e la partecipazione degli alunni della Rodari e Cesanella. Cinema multisala GABBIANO www.cinemagabbiano.it Tel. 071 65375 da giovedì 10 aprile Father and son Un film di Hirokazu Koreeda. Con Masaharu Fukuyama, Yôko Maki, Jun Kunimura, Machiko Ono, Kirin Kiki. 120' - Giappone 2013. Nonomiya Ryota è un professionista di successo, un uomo che lavora sodo ed è abituato a vincere. Un giorno, lui e la moglie Midori ricevono una chiamata dall'ospedale di provincia dove sei anni prima è nato loro figlio, Keita, e vengono a sapere che sono stati vittima di uno scambio di neonati. Il piccolo Keita è in realtà il figlio biologico di un'altra coppia, che sta crescendo il loro vero figlio, insieme a due fratellini, in condizioni sociali più disagiate e con uno stile di vita molto differente. Ryota si trova di fronte alla necessità di una decisione terribile: scegliere il figlio naturale o il bambino che ha cresciuto e amato per sei anni? Il giapponese Kore-Eda conferma le qualità artistiche di cui ha sempre dato prova con questa esplorazione splendidamente misurata di un dilemma che mira dritto al cuore dell'uomo. Con la leggerezza della grande scrittura, l'abilità di costruire un'architettura perfetta nel bilanciare il peso di azioni e reazioni tra i due nuclei familiari coinvolti e con un cast in grado di conferire all'opera un valore aggiunto altissimo, Kore-Eda non si lascia mai tentare dal richiamo del melodramma, che è nelle corde del soggetto ma non nelle sue, e mantiene un registro contenuto ma attento ai particolari e ai piccoli incidenti del vivere, nel quale le belle idee sono silenziosamente numerose e nulla è mai di troppo. In particolare, nonostante il film racconti la maturazione di Ryota rispetto al suo essere padre, che passa forzatamente dal suo essere stato figlio a sua volta di un certo padre, sorprende la verità con la quale il regista coglie le reazioni dei due bambini, bloccati tra la fiducia che ripongono nei genitori, la volontà di ottenere la loro ammirazione e il disagio dell'incomprensione. Grand Budapest hotel Un film di Wes Anderson. Con Ralph Fiennes, F. Murray Abraham, Mathieu Amalric, Adrien Brody, Willem Dafoe. 100' - USA 2014. Monsieur Gustave è il concierge ma di fatto il direttore del Grand Budapest Hotel collocato nell'immaginaria Zubrowka. Gode soprattutto della confidenza (e anche di qualcosa di più) delle signore attempate. Una di queste, Madame D., gli affida un prezioso quadro. In seguito alla sua morte il figlio Dimitri accusa M. Gustave di averla assassinata. L'uomo finisce in prigione. La stretta complicità che lo lega al suo giovanissimo neoassunto portiere immigrato Zero gli sarà di grande aiuto. Per occuparsi di questo film di Wes Anderson (presentato in apertura alla 64a Berlinale) è necessaria una premessa di carattere letterario. Il film è dedicato a Stefan Zweig, scrittore austriaco tra i più universalmente noti tra gli anni Venti e Trenta. Animato da un convinto pacifismo si vide bruciare nel 1933 ciò che aveva scritto dai nazisti. È alle sue opere (tra cui un solo romanzo) che il regista ha dichiarato di ispirarsi per questo ennesimo viaggio in un mondo tanto immaginario quanto affollato di riferimenti alla realtà. A partire da quella che potrebbe sembrare solo una raffinata scelta tecnica e che invece diviene una precisa indicazione di senso. La ratio del film (cioè il formato della proiezione) cambia tre volte e finisce con lo stabilizzarsi sulla cosiddetta "academy ratio" che è stata quella della storia del cinema classico fino a quando arrivarono il CinemaScope e il VistaVision. Il gelato da festival Un concorso nazionale, il “Festival d’autore”, in pochi anni ha fatto conoscere Agugliano in Italia come “capitale” del gelato artigianale. Un riconoscimento dovuto soprattutto al maestro gelataio Martino Liuzzi e al comune di Agugliano che hanno creduto nella possibilità di promuovere l’attività di gelatiere tra i giovani studenti degli istituti scolastici con indirizzo alberghiero e della ristorazione. Un’occasione che da anni l’istituto albergiero Panzini di Senigallia non si è lasciata sfuggire e nelle ultime edizioni ha visto i suoi alunni vincere la selezione regionale ed addirittura quella nazionale di Longarone con gli alunni Melissa Bora Saracinelli e Andrea Possanzini, capitanati dallo chef Ennio Mencarelli. La quinta edizione del “Festival d’autore” che si terrà a giugno sempre ad Agu- gliano, ha avuto una piacevolissima anteprima con una tre giorni dedicata alla Giornata europea del gelato; una tavola rotonda dal titolo “Il gelato questo sconosciuto” a cui ha partecipato la prof. ssa M. Rosella Bitti, dirigente scolastico dell’istituto Panzini e nello stesso contesto è stato inaugurato il monumento al gelato posto all’ingresso del paese, opera dello scultore Giampaolo Valentini. Al Panzini di Senigallia i motori si sono scaldati e anche per la prossima edizione del festival aguglianese i suoi alunni si presenteranno agguerriti come sempre per potersi nuovamente aggiudicare la selezione regionale, segno della costante attenzione alla preparazione dei suoi allievi che la dirigente Bitti e i docenti perseguono da sempre. S.S. 14 sport la voce misena 10 aprile 2014 Miciulli, una 'tranquilla' sconfitta casalinga MICIULLI 1 - NUOVA FOLGORE 2 sport Il Miciulli affronta la Nuova Folgore al Bianchelli di Senigallia. Penultima partita in casa per i nerazzurri. Nel primo tempo partono forte gli ospiti, dopo 15 minuti eurogol da 40 metri di Seceleanu. Un missile diretto sotto l'incrocio che beffa Bosco. Il Miciulli non ci sta e trova subito il gol del pareggio. Al 20' Cinotti S. si conquista un rigore che Paniconi segna. 21 gol in questa stagione per il numero 9 nerazzurro. Dopo la rete del pareggio il Miciulli si rende pericoloso in più di un'occasione. Al 27' ci prova Paniconi, poco dopo è Odoguardio a sfiora- re il gol. Due i legni colpiti da Marcucci al 39' e al 44'. Si va al riposo sul punteggio di 1-1. Nella ripresa il Miciulli entra in campo determinato. I ragazzi di Goldoni hanno subito la chance per portarsi avanti con Marcucci che non trova il tempo giusto per battere a rete. Paniconi cerca la doppietta personale ma non è fortunato. Anche il neo entrato Coppa ci prova al 59'. La Nuova Folgore si affaccia raramente dalle parti di Bosco ma quando lo fa sono dolori. Al 62' Giacchetta trova un pallonetto vincente e porta gli ospiti in vantaggio: 1-2. I nerazzurri premono sull'acceleratore per riacciuffare il match ma non riescono a concretizzare le tante occasioni. Il risultato rimane fermo sul 1-2 per la Nuova Folgore Miciulli: Bosco, Rosi, Odoguardio, Bellagamba, Cucchi (79' Pintea), Giorgini, Cercaci, Massacci (52' Piersanti), Paniconi, Marcucci (59' Coppa), Cinotti S. A disp: Minardi, Lauritano, Bomprezzi, Baldelli, All. Goldoni Nuova Folgore: Candidato, De Lillo, Renzi (82' Di Brandimarte), Eusebio, Seceleanu, Gatto, Solpizi (52' Giacchetta), Morosini, Lelli (72' Principi), Gasparroi, Giordano. A disp: Petrangelo, Palombo, Giovinazzi, Canuti. All. Angeloni Marcatori: 15' Seceleanu, 21' Paniconi, 62' Giacchetta Ammoniti: Renzi, Paniconi, Bellagamba. La Vigor Senigallia vince in casa con una squadra ben più blasonata: il Chiaravalle Punti preziosi per la salvezza VIGOR SENIGALLA 3 CHIARAVALLE 2 SENIGALLIA - Due partite in quattro giorni (con la Biagio Nazzaro Chiaravalle domenica scorsa, a Fossombrone il mercoledì successivo), entrambe importantissime in chiave salvezza. Del match di Fossombrone sarà possibile riferire solo col prossimo numero. ‘Focalizziamo’ pertanto il primo dei due rendez vous, quello col Chiaravalle dell’ex Gianangeli, coinciso con una prova smagliante della truppa di Alessandrini. Partita vissuta sul filo del pathos, e soprattutto partita nella quale entrambe le contendenti si giocavano una posta oggettivamente pesante, rispettivamente in chiave play-off e play-out. L’ha spuntata la Vigor: con merito, e in virtù di un primo tempo stellare, chiuso sul 3 a 0. Poi Moscatelli e compagni hanno sofferto per il recupero degli ospiti, che nella ripresa hanno messo nel sacco due reti portandosi ad una incollatura dalla squadra di casa. Ma, diciamocelo, la Vigor ha saputo reagire con temperamento e raziocinio anche nella fase più critica della partita. Ed ha, alla fine, legittimamente raccolto punti pesantissimi in chiave salvezza. Partita dai due volti e dalle mille emozioni, quella del ‘Bianchelli’. Chi si aspettava un derby (tale è, classicamente, l’incrocio calcistico tra Senigallia e Chiaravalle) l’ha trovato, e nella sua versione più coinvolgente. Partita da raccontare, praticata con intensità anche dalle panchine: da mister Alessandrini, che ha rigenerato i suoi sul piano emotivo dopo la frenata di Corridonia, ed ha restituito al pubblico una Vigor esemplare, che ha regalato spunti di gioco strappa-applausi; da mister Gianangeli, che ha letto il forte disorientamento dei suoi nel primo tempo e ha cambiato uomini e modulo nel corso della ripresa, nonostante un paio di assenze pesanti (tra l’altro non aveva il ‘dodicesimo’ e alla fine ha dovuto impiegare Landriscina per sostituire Falcetelli uscito dopo uno scontro con Pesaresi). La Vigor ha messo nel sacco tre reti in 30 minuti: bomber Pesaresi al 5’, recuperando il cuoio su un Falcetelli non impeccabile nella circostanza e cogliendo il sacco con una Goldengas, vittoria netta FONDI 59 - GOLDENGAS 93 La Goldengas basket Senigallia si riscatta dal recente ko interno di domenica 30 marzo, e soprattutto da quello dell’andata, espugnando con grande autorità in uno degli anticipi di sabato 5 aprile il parquet del Fondi, ultimo in classifica e bisognoso di punti per la salvezza. Non c’è storia nel Lazio perché il quintetto di Valli – pur ancora senza l’infortunato Catalani – conduce dall’inizio alla fine e vince 5993: play-off decisamente più vicini. Trascinata dall’ottimo avvio di Meccoli, la Goldengas prende subito il largo già nel primo quarto, a senso unico (7-20). Biancorossi ancora meglio nel secondo periodo quando i lunghi Pierantoni e Perini si fanno sentire e la difesa su Lilliu continua ad essere efficace (primo canestro dell’ex a 2' dall’intervallo lungo). Al riposo Senigallia è avanti 17-38, con punti ben distributi fra esterni ed interni (Perini, 11, il migliore): imbarazzante il predominio a rimbalzo (9-28, alla fine sarà 18-48). Lilliu prova a caricarsi la squadra sulle spalle nel terzo periodo e i laziali si riavvicinano al – 14 (29-43 al 25'): sono due triple consecutive di Pasquinelli a stoppare il disperato tentativo di rientro locale (35-55 al 28‘). La Goldengas vince anche il terzo quarto (22-28) e si presenta ai 10' finali con un più che rassicurante + 27 (39-66). Nell’ultimo parziale non c’è storia e la Goldengas dilaga fino al 59-93 finale: il ko dell’andata è decisamente cancellato. FONDI 59: Cappiello 6, Lilliu 10, Porfido 2, Pietrosanto 6, Di Marzo 2; Di Rocco 2, Fazzone, Romano 16, Perini 4, Gattesco 11. All. Kalaja. GOLDENGAS SENIGALLIA 93: Battisti 11, Maddaloni 16, Meccoli 10, Pierantoni 14, Perini 16; Pasquinelli 16, Locapo 3, Savelli 2, Sartini 5, Catalani ne. All. Valli Arbitri: Guida di Trapani e Nicosia di Erice (Tp). Parziali: 7-20 17-38 39-66 59-93. Andrea Pongetti Meeting di Atletica, bene la squadra femminile Si è svolto ad Ancona un “Meeting Indoor” regionale denominato “Moltiplicando” Coppa Giovani. L’Atletica Senigallia con la squadra femminile al termine delle due giornate competitive è salita sul podio occupando il secondo posto. Notevoli sono stati i risultati ottenuti nelle singole gare, grazie soprattutto a Camilla Curzi che nelle tre gare disputate ha ottenuto un primo posto nei m. 200 e due volte un secondo nei m. 60 e lungo. Per i notevoli risultati ottenuti un grazie va anche ai tecnici Carlo Mattioli, Falessi Marco e Petrolati Sandro. Il badminton trasmette valori Domenica 6 aprile importante giornata di sport sui campi di Via D'Aquino dove la ASD Badminton Senigallia ha organizzato i Campionati Assoluti Marche di badminton che sono stati inseriti nel progetto “Sport Modello di Vita”. Tale progetto, ideato e sviluppato in tutta Italia da cinque federazioni (Badminton, Canoa-Kajak, Hockey, Ginnastica, Pallavolo, Judo-Lotta-Karate-Arti Marziali), è rivolto a tutti i giovani dai 10 ai 18 anni e si pone come finalità quella di sensibilizzare i nostri ragazzi ad un corretto stile di vita attraverso la sana pratica dello sport, e di far capire che sempre attraverso lo sport si trasmettono valori. soluzione di taglio basso; Focante al 18’, di ‘cabeza’ sul pallone impeccabilmente fatto spiovere in area da Morganti su calcio d’angolo; Francioni al 31’, con una azione caparbia che lo ha portato a recuperare palla in area, a difenderla spalle alla porta fra un nugolo d’avversari, infine a incastonarla a un palmo dal montante basso con una esecuzione ‘lunare’. La Biagio ha ‘carburato’ nella ripresa, ha fatto l’1 a 2 con Gabrielloni su mischia al 21’ st, e tre minuti dopo ha accorciato ulteriormente sempre con Gabrielloni che ha trasformato un penalty concesso per atterramento di Frulla da parte di Mistura. A quel punto tutto sarebbe potuto succedere, se i boys di Alessandrini non avessero recuperato lucidità, difendendosi con ordine e replicando con convinzione. Ne è uscita una Vigor rinfrancata e pronta per le ultime sfide, ivi inclusa l’infrasettimanale di Fossombrone su cui, come abbiamo anticipato, potremo riferire solo nella successiva edizione del giornale. Raoul Mancinelli VIGOR SENIGALLIA: Moscatelli, Giraldi, Simone Gregorini, Morganti, Mistura, Focante, Gorini (30’ st Francioni), Carboni (38’ st Boccolini), Pesaresi, Siena (32’ st Tommaso Gregorini), Mucaj. A disp. Putignano, Cappanera, Zandri, Squadroni, all. Alessandrini. URBANIA: Celato, Renghi, Righi, Samir Mounsif (38’ st Prisacaru), Barone, Patarchi, Ceccarini (16’ st Fraternali), Urbinati, Zohir Mounsif, Braccioni, Alessandro Rossi (30’ st Sacchi). A disp. Achilli, Andrea Rossi, Lucciarini, Bravi, all. Ceccarini. ARBITRO: Monaldi di Macerata. NOTE: giornata di sole, spettatori 450 circa (paganti 407 compresa quota abbonati), ammoniti Zohir Mounsif, Patarchi, Carboni, Prisacaru, espulso al 25’ st Pesaresi; angoli 1-5, recuperi 2+4. CICLISMO Totò conquista il Tevere L’élite, Paolo Totò mette a frutto l’intera propria ricca dotazione e fa tripletta stagionale a Città di Castello (dopo aver conquistato Corridonia e Sulmona). Il prestigioso asfalto è quello del classico Trofeo Alta Valle del Tevere, che perviene alla ventesima edizione. Il portoelpidiense segue alla lettera le indicazioni dell’ammiraglio Emilio Mistichelli e rende quasi ‘storica’ la primavera del Velo Club Senigallia (apprezzabile il lavoro di Matteo Tamenghi e Roberto Gamberini). Le Marche sorridono ancora doppiamente: nello sprint a quattro, sulla scia del leader massimo chiude James Jaramillo, giallorossoblù del Calzaturieri Montegranaro – Marini Silvano cappelli sportivi, diretto da Stefano Vitellozzi. Terzo si piazza Marco D’Urbano (dell’Aran abruzzese) sul polacco Marcin Mrozek (quarto anche nel Gp San Giuseppe di Montecassiano). Primo degli inseguitori è Ficara. La svolta della corsa si concretizza con l’attacco sull’ultima salita di questi ultimi due. Totò non riesce a seguirli immediatamente, ma li aggancia successivamente con l’aiuto di Jaramillo. Sul rettilineo non c’è storia. Alla presenza degli osservatori dei team professionistici, scontato è l’interrogativo: “Paolo, prospettive?”. Risposta diplomatica: “Pensiamo a correre. Per le ‘prospettive’ rinviamo a più in là. Sul palco, il muscolare veloclubiano indossa la nuova maglia del 23° Capello d’Oro – Memorial Paolo Piazzini, di cui è autorevole padrone. Attesissima è la prossima tappa marchigiana della challenge élite-under 23: Giro del Fermano (10 -11 maggio a Monturano e Monte San Pietrangeli). A ruota: la Duegiorni di Castelfidardo (17-18 maggio). Ordine d’arrivo: 1.Paolo Totò (Velo Club Senigallia) Km 155 alla media di 44,50; 2.James Jaramillo Galvez De Jesus (Calzaturieri Montegranaro – Marini Silvano); 3. Marco D’Urbano (Aran); 4.Mrozec. 5.Ficara. Umberto Martinelli Foto (di Lanfranco Passarini): L’élite del V.C. Senigallia si impone nell’Alta Valle del Tevere penultima la voce misena 10 aprile 2014 asteriski 15 *** * Papa Francesco regala il Vangelo Domenica 6 aprile 2014, il Papa ha fatto distribuire migliaia di copie del Vangelo tascabile, sia in piazza San Pietro come nella parrocchia di San Gregorio alla Magliana. Invita: “ L’importante è leggere la Parola di Dio con tutti i mezzi: è Gesù che ci parla…; non si rassegna ai sepolcri che ci siamo costruiti con le nostre scelte di male e di morte”. Memorabile, inoltre, la battuta del 4 aprile 2014, al giornalista che insinua sul Papa “comunista”: “Io comunista? Amare i poveri è nel Vangelo…; Mi dicono comunista, ma la mia bandiera è il Vangelo!”. * Renzi e gli enti inutili * Treni jazz Se ne parla da anni. Ma chi ha la poltrona legata ai partiti e ai sindacati…tiene duro. Speriamo che sia la volta buona. Intanto sono annunciati tagli alla spesa pubblica per 6 miliardi. Si chiamano così i nuovi treni elettrici regionali. Sono 70, con 292 posti a sedere, anche con riserve per disabili e con una velocità massima di 160 Km orari. Prenderanno il via dal 16 aprile 2014. * Frizzantino Pio IX * Spiagge pulite Grande successo dei vini italiani nel mondo. Il nostro spumante ha più richieste del famoso “Champagne” francese. Ci auguriamo che l’Opera Pia Mastai Ferretti, con la sua prestigiosa cantina, se non proprio uno spumante Pio IX, metta in produzione almeno un frizzantino Pio IX! Pulizia adeguata alle spiagge, in attesa che il tempo e i turisti ci facciano godere un’estate prestigiosa, e una “Rotonda” da ammirare, nonostante le polemiche di questi giorni. a cura di G. Cionchi 13 aprile 2014 - Domenica delle Palme Morto per troppo amore Parola di Dio Is 50,4-7 Salmo 21 Fil 2,6-11 Mt 26,14- 27,66 La Passione del Cristo narrata da Matteo: un lungo, intenso racconto di un amore unico Gesù entra nella città che uccide i profeti. Siamo talmente abituati alla morte di Dio, talmente riempiti di riflessioni e meditazioni, e stanche prediche sulla salvezza, da avere tutto chiaro, tutto colto, tutto imparato. Non ci serve null'altro. Al più qualche emozione resa possibile dalle nuove tecniche, dalla modernità e dai prodigi della tecnica, ma nulla di più. E assistiamo ancora una volta al dono di Dio come se fosse una cosa dovuta, un evento banale, quasi abitudinario, presente ma debole, scontato ma inutile. Peggio: ci fermiamo alla crosta, ascoltiamo e diciamo parole di cui non conosciamo veramente il significato. Gesù è morto per noi. E nessuno sente il bisogno di salvezza. Egli è morto per i nostri peccati. E noi stiamo attenti a sottolineare i peccati degli altri. Ha donato se stesso. E non sappiamo che farcene di questo dono. Avessimo il coraggio di tornare a quei giorni, di riviverli, di lasciarci interrogare e scuotere! Avessimo il coraggio di osare perforare la parola a... arrivati in redazione Valfrida Baldetti Accoglienza Lunedì 7 aprile è tornata alla casa del Padre Baldetti Eufrosina-Valfrida di Barbara, nostra fedelissima abbonata. Tutti la conoscevano però soltanto come “Valfrida”. Sua madre Zelmira era stata ostetrica del paese ed aveva aiutato a nascere tantissim bambini. Valfrida non si era mai sposata perché aveva dedicato la sua vita alla Chiesa; Era stata presidente dell’Azione Cattolica, avulsina, insegnante di catechismo fino a che le forze glielo hanno pemesso; severa, ma nello stesso tempo ci “sapeva fare” nell’attirare la gioventù. Quando a Barbara c’erano ancora le Suore del Sacro Cuore, il cui “asilo” (allora si chiamava così) è stato l’unico fino a che non si è aperta la Scuola materna statale, era sempre presente nelle varie attività sia religiose che ricreative che vi si tenevano. Durate le vacanze poi, nella cosiddetta “casa delle Suore” le bambine imparavano lavori di cucito o di maglieria sotto la sua direzione. Grazie, Valfrida, per tutto il bene che hai fatto ai barbaresi. Certamente non ti dimenticheranno perché per molti hai rappresentato una “istituzione”. Gentile redazione, ho letto sulla stampa locale del grave episodio di tentata violenza sessuale ai danni di una giovane da parte di un ospite del Centro di solidarietà della Caritas di Senigallia. Sui quotidiani on line, come spesso accade, tante considerazioni che definire stupide è un eufemismo. Tra la gente l'idea che promuovere solidarietà non serve a niente, se questi sono i risultati. Al solito, fa più rumore un fatto fortunatamente episodico, che tanta quotidianità positiva sconosciuta ai più. L'accoglienza implica questi rischi, anche perché chi chiede aiuto a queste strutture può avere alle spalle un vissuto di violenza e marginalità. Ma sono rischi che si devono correre, specialmente se la solidarietà è cristianamente ispirata. La Caritas o altre organizzazioni che danno questi servizi, piuttosto, non devono essere lasciati soli nella loro azione umanitaria. Troppo facile scaricare sul solo volontariato così tanti e pesanti problemi. Se poi aggiungiamo che siamo in tempo di crisi, tutto si complica e quindi c'è ancor più bisogno di lavorare insieme. L.P. Lino Serrini, Senigallia i Vangeli, di toglierli dalla patina di incenso che li avvolge per guardare negli occhi il Nazareno che ha deciso di donarsi fino in fondo. Lo spettacolo è pronto, tutti i protagonisti sono la loro posto. Ha inizio la morte di Dio. Gesù arriva alla fine dei suoi intensi tre anni con un pugno di mosche in mano: l'umanità non ha capito. I suoi discepoli, preziosi e amati, sono fermi alla contraddizione del potere e della gloria e inchiodati al proprio (evidente) limite; i capi religiosi avvertono la forza destabilizzante della sua predicazione; la folla segue il vento della moda. Gesù non ha alcuna possibilità di farcela, la sua scommessa è persa. Non è servito, non è bastato, non è sufficiente tutto l'amore che ha donato. Forse aveva ragione l'avversario, là nel deserto: troppo ingenuo questo modo di operare. Davvero Dio pensava di trattare con gli uomini alla pari?Di presentarsi vulnerabile? Occuparsi ? chissà ? di un altro mondo. Oppure... Oppure lasciarsi travolgere, sparire, morire. Lasciare che le tenebre vincano, lasciare che le cose prendano la loro piega, osare. Osare fino a morire appeso ad una croce, fino all'eccesso. Altro è dire: "Dio vi ama!", altro morire. Altro dire: "Il Padre vi perdona!", altro pendere, nudo, da un palo. E perdonare. Una cosa è parlare, un'altra morire. Urlando. Capiranno, gli uomini? O Dio Paolo Curtaz sarà uno dei tanti sconfitti della storia, dimenticati? La posta in gioco è immensa: l'esistenza stessa di Dio. Quanti crocefissi sono morti nella storia antica? Cinquecentomila? Un milione? Di quanti di loro ricordiamo il nome e la vita? Di nessuno. Il rischio che Dio corre in questo gesto è quello di scomparire per sempre. L'uomo avrebbe continuato ad immaginarsi Dio con un volto proiettando in esso i propri desideri. O le proprie paure. Gesù accetta, rischia, si dona. Forse sarà tutto inutile, come insinua l'avversario nell'orto degli ulivi. L'agonia di Gesù, nell'orto degli ulivi, l'agonia che lo fa sudare sangue, è tutta lì, in quella scelta. Non nel dolore che Gesù deve affrontare, non nel senso di abbandono da parte dei suoi, no. Il dolore, inaudito, che Gesù prova, nasce dal dubbio dell'inutilità della sua scelta definitiva. L'avversario, che torna ora che è giunta l'ora, cerca di scoraggiarlo: "è tutto inutile". Inutile: non vedi che ti stanno venendo a prendere per arrestarti? Inutile: i tuoi stanno dormendo, non hanno capito la gravità della situazione. Inutile, l'uomo non cambierà mai. Gesù accetta, corre il rischio, si dona. Morirà. Il cuore della passione di Cristo è l'amore, non la violenza. Gesù muore affidando al Padre il proprio cuore, e donando a noi lo Spirito. inbreve Rotte in cerca d'autore La libreria IoBook di Senigallia promuove un itinerario dal titolo Pianura e libertà - Viaggio nella terra di Guareschi e dei Cervi. Domenica 27 aprile 2014. Il viaggio e la visita sui luoghi della memoria saranno accompagnato dalle scritture degli autori. Programma. ore 7.00 - partenza da Senigallia; ore 10.00 - arrivo a Brescello – itinerario su Guareschi; ore 14.00 – arrivo a Casa Cervi e pranzo; ore 15.00 – visita al Museo Cervi; ore 17.00 – visita alla latteria La Grande; ore 21.30 – arrivo a Senigallia.Prenotazioni entro il 19 aprile c/o LIBRERIA IOBOOK Senigallia o 3384464240 quota di partecipazione (da versare al momento dell’iscrizione) €. 30 (comprende l’ingresso e visita guidata ai Musei di Brescello e al Museo Cervi il pranzo è al sacco – si può prenotare il pranzo a Casa Cervi a 15€ al momento dell’iscrizione la quota di partecipazione si versa al momento dell’iscrizione la gita si effettua al raggiungimento del numero minimo di 35 persone partecipanti. Omaggio a Ferroni Potenza Picena dedica la più ampia retrospettiva che si sia mai realizzata all’illustre fotografo Ferruccio Ferroni (Mercatello sul Metauro, 1920 – Senigallia, 2007). L’inaugurazione sarà sabato 12 aprile 2014 alle ore 17.30, presso l’Auditorium Ferdinando Scarfiotti in via Silvio Pellico n. 4/a Potenza Picena (Mc). Le sedi espositive dove vedremo le stampe d’autore originali fino al 4 maggio 2014, sono: la Chiesa di Santa Caterina, dove si vedranno gli anni Cinquanta, e la Sala Boccabianca dove sarnno esposte le fotografie del secondo periodo, realizzate da Ferroni dal 1984 al 2005. È emblematico che l’omaggio arrivi da qui, poiché Ferroni ha nobilitato gli istanti lenti e ciclici che caratterizzano proprio la vita in provincia, immortalando la poesia che traspare dalle piccole cose. La mostra è ideata e organizzata dal Fotoclub di Potenza Picena ed è curata da Marcello Sparaventi, Presidente dell’Associazione culturale Centrale Fotografia di Fano, il quale da circa otto anni studia l’opera fotografica di Ferroni; con Sparaventi hanno collaborato la figlia del fotografo Annalisa, la moglie Lidia Barucca Ferroni, Alberto Masini e Cristian Vescovi di Centrale Fotografia. redazione@voce misena.it www.vocemisena.it P.zza Garibaldi, 3 - 60019 Senigallia Tel. 071 64578 Fax: 071 7914132 Settimanale della Diocesi di Senigallia Proprietà: Fondazione Gabbiano, Piazza Garibaldi 3 - Senigallia. Direttore editoriale: Gesualdo Purziani Direttore responsabile: Giuseppe Cionchi. Collaboratori: Laura Mandolini (caporedattore), Giancarlo Mazzotti, Alessandro Berluti, Umberto Martinelli, Leonardo Pasqualini, Ilario Taus, Silvia Fabri. Stampa: Rotopress International s.r.l.,Via Brecce 60025 Loreto (An) - Tiratura: 4.000 copie Abbonamento annuo ordinario: € 35,00 da versare sul conto corrente n°5240857 intestato a: Fondazione Gabbiano Piazza Garibaldi, 3 - Senigallia - Associato FISC Federazione Italiana Settimanali Cattolici e USPI Unione stampa periodica italiana. Autorizzazione n. 137/1952 Registro Periodici del Tribunale di Ancona del 12-18/11/1952La testata “La Voce Misena” fruisce dei contributi statali diretti di cui alla Legge 7 agosto 1990, n°250.