Vitavissuta
a cura di Giancarlo Giuliani
Clamoroso e scientifico: gli italiani sono onesti, al 50x50. Hanno fatto un esperimento, ad Ostia.
Una provocatrice ha fatto finta per 50 volte di perdere il portafoglio e per 50 volte glielo hanno
restituito. E’ tutto filmato. Siamo più onesti di quanto pensassimo. Non è sicuro che nell’esperimento fossero coinvolti politici e assimilati, però è sempre una bella media. Notizie come queste sono simpaticamente capaci di darci speranza, di farci crescere nella fiducia del prossimo.
Settimanale della Diocesi di Senigallia - Giovedì 10 aprile 2014 - € 1.00
N. 14
Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, CN / AN - EDITORE: "Fondazione Gabbiano" Senigallia
Editoriale
Case e persone
Si avvicinano i giorni più densi
della cristianità e con la Domenica delle palme, anche quest'anno, siamo introdotti nel mistero
più grande: la morte e la resurrezione di Dio. Come tanti altri
confratelli della diocesi, vivo
queste ultime giornate di Quaresima andando nelle famiglie della parrocchia per la 'benedizione
pasquale'. Suoni il campanello,
speri che ti aprano e siano contenti di questa visita. Sono pochi
gli indifferenti, ai più accogliere
un prete in casa fa piacere. Non
tanto per il sacerdote in sé - certo, se poi si creano confidenza e
familiarità, tanto meglio - quanto perché in quei piccoli spaccati
di quotidinità entra una ventata
di speranza. Perché è ciò di cui
abbiamo maggiormente bisogno,
di sperare in Qualcuno che non
delude. Altrimenti come poter
incoraggiare i tanti anziani quanti ce ne sono! - alle prese
con le fatiche più disparate? O
come gioire davvero con la mamma di famiglia che, finalmente
uscita da una gravissima malattia, si sente rinata e ha voglia di
vivere più di prima? Come far
intravedere ad un giovane che la
fede non è l'arido elenco delle
cose da non fare, fatta su misura
per vecchi o disadattati? E' una
Speranza esigente, non è a buon
mercato e chiede disponibilità
all'ascolto interiore, fiducia in
altre Parole, coraggio nel volersi migliori ogni giorno. Esci da
un appartamento e già affidi al
Signore quelli che hai incontrato
poco prima. Poi, ecco altri volti, altri mobili, fotografie appese
alla parete, altri gusti, abitudini,
orari. Altri cani (ho perso il conto di quanti ne ho incontrati), altri desideri. E quello spruzzo di
acqua benedetta racconta la vicinanza della Chiesa, significa che
niente di profondamente umano
è sporco, che tutto può essere
vissuto come una benedizione.
Perché quel Dio che entra con
trepidazione e paura nella Gerusalemme che prima lo inneggia e
subito dopo lo fa fuori, ha camminato su questa terra e ci ha
insegnato come si sta al mondo:
da persone solide, giuste, misericordiose, perdonate ed amate.
Di un amore che non ha altra
misura se non quella della croce.
Buona settimana santa!
Gesualdo Purziani
Fare qualcosa
L'Italia delle rendite
e dei privilegi contro
le riforme del lavoro
È il cosiddetto “principio D’Alema”: in Italia
le cose di destra, le può fare solo la sinistra.
E se si ascoltano le linee in cui si sta concretizzando il cosiddetto Jobs Act, ci si rende
conto che si tratta di una serie di iniziative
(legislative e non) che non sono certo patrimonio storico della sinistra – anzi! – ma
che hanno il cappello del governo Renzi e
un alfiere combattivo e fattivo qual è il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti. Che è un
romagnolo tutto sinistra e cooperative, ma
appunto romagnolo che viene dal mondo
del lavoro: quindi concreto, terra-terra, poca
ideologia e molto numeri e risultati. Uno che
dice: “Non è con una legge che si cambia
una cultura, non è con una norma che si inverte il corso della crisi se tutti noi, ciascun
per sé, non facciamo la nostra parte, non ci
prendiamo sulle spalle il nostro piccolo o
grande carico di responsabilità”. E giù botte
verbali su “diritti acquisiti” che zavorrano i
contratti collettivi (“300 pagine che regolano
pure i tempi per la pipì, nessuna a dire che
obiettivi si prefiggono le parti”) e il sistema
previdenziale; giù sberle “ad una mentalità
che vede lavoratore e imprenditore su fronti
contrapposti, uno contro l’altro armati e non
tutti e due sopra la stessa barca”; giù contumelie contro “quei principi che si nutrono
più di bella astrattezza che di concretezza dei
risultati, per cui s’è voluto in buona sostanza
eliminare la precarietà del lavoro e si è ottenuto di eliminare il lavoro”.
Come ad esempio per la causale obbligatoria nei contratti a termine, con l’obbligo di
distaccare un periodo di lavoro da un altro
“per non generare sfruttamento”. Così in due
anni è sparita la metà dei contratti a termine (da 700 a 350mila) e soprattutto il ruolo
che hanno – certificato da studi e numeri – di
essere il principale canale di stabilizzazione
del posto di lavoro. “Stiamo dentro al mondo reale!”, tuona spesso Poletti che il mondo
reale lo conosce bene: il sistema cooperativo è dentro fino al collo a fatturati, mercati,
concorrenza, vendite, assunzioni. Non viene
dalle aule universitarie del giuslavorismo o
dai centri studi sindacali, ma dalla prima linea. E dice: dobbiamo fare qualcosa piuttosto
che il solito niente frutto di veti paralizzanti,
situazioni particolari, rendite di posizione, un
conservatorismo di fondo della società italiana che preferisce star ferma, e star male, piuttosto che provare a cambiare.
A chi non ha un lavoro dice: cercheremo di
trovare 300 euro al mese per aiutarti, ma tu ti
devi sentire in dovere di restituire alla società
questo prestito, magari impegnandoti in opere
di volontariato o a tutelare il bene collettivo; al
giovane che guarda al mondo del lavoro propone di mescolare gli ultimi anni di studio con
l’ingresso conoscitivo nelle aziende; al giovane che il lavoro non lo trova, di mettersi nelle
mani delle nuove agenzie per l’impiego che
avranno il dovere di proporgli quanto gira nel
territorio, e non solo di raccogliere curricula
da accatastare lì. E con qualcuno che controlli
che questi inserimenti attivi siano qualcosa di
europeo, e non di “nostrano”. “L’Italia oggi
ha bisogno di pensieri semplici e chiari, di
snellire, di accorpare, di facilitare. Ma anche
di pensare in grande per arrivare a qualcosa di
grande”. E quindi va bene il Jobs Act, va bene
la deregulation sui contratti a termine, vanno
bene le politiche attive di accompagnamento
al lavoro, ma lo sforzo più grande lo deve fare
una società che rischia di consegnare intere
generazioni al nulla, approfondendo ancora
più il solco tra i “vecchi” tutelati e pieni di
diritti acquisiti, e i giovani “che fanno a botte
per le briciole”.
Insomma Poletti pensa che sia più tempo di
doveri da assumersi, che di diritti da richiedere. E, a ben pensare, fa chiudere alla sinistra
un cerchio che aveva aperto cinquant’anni fa
un giovane presidente americano quando disse: “Non chiedete allo Stato cosa può fare per
voi, ma chiedetevi cosa potete fare voi per la
collettività”. Fu applaudito, ma in Italia si fece
esattamente il contrario.
Nicola Salvagnin
in questo numero
8 - 9 Il Fondo di solidarietà
Dove finiscono i soldi raccolti
3 Itinerari vicini
Corinaldo, pensando a Marietta
12 Omaggio a Giò Fiorenzi
La sua bella arte in mostra
2
attualità
la voce misena
10 aprile 2014
I tanti mestieri che hanno battuto la crisi
Pizza al taglio, gastronomie, rosticcerie, friggitorie,
addetti alle pulizie, estetiste, serramentisti, panettieri, giardinieri, gelatai e dipintori: sono queste le
principali attività artigianali che l'anno scorso hanno battuto la crisi. Lo di ce uno studio della Cgia,
l'associazione di artigiani delle piccole imprese di
Mestre. Analizzando i dati forniti dalle Camere di
commercio, l'associazione ha stilato una graduatoria
dei mestieri che, nonostante la congiuntura difficile,
sono in forte espansione.
Nel 2013 le prime 20 attività artigianali in maggiore
crescita hanno creato almeno 24mila nuovi posti di
lavoro: un numero che, a grandi linee, corrisponde
a quello dei dipendenti della Fiat presenti in Italia.
"Nel 2013, sebbene a livello nazionale l'artigianato
abbia perso quasi 28 mila imprese - spiega Giusep-
pe Bortolussi, segretario della Cgia, commentando i
risultati della ricerca-abbiamo potuto registrare una
forte espansione delle professioni legate ai settori
dell'alimentazione e dei servizi. La manifattura e le
costruzioni, invece, continuano a segnare il passo.
L'esplosione di molte attività è sicuramente legata al
nuovo stile di vita che la crisi ha imposto alle famiglie italiane. Si va meno al ristorante o in pizzeria,
ma alla cucina etnica o alla pizza non si rinuncia. Il
boom di aperture registrato dai take-away è riconducibile proprio a questa nuova tendenza. Oppure,
ci si priva di un capo di abbigliamento o di qualche
giorno di vacanza, ma non si può fare assolutamente
a meno al trattamento del corpo o alla manicure. In
edilizia, infine, si costruisce sempre meno: di conseguenza le abitazioni esistenti hanno bisogno di in-
terventi manutentivi che molto spesso si traducono
nella sostituzione delle porte e delle finestre o attraverso la tinteggiatura delle pareti interne/esterne".
Ritornando ai dati, se si analizza il trend di crescita
registrato dalle principali attività artigiane nel periodo 2009-2013, scopriamo che i tatuatori hanno segnato la variazione positiva più marcata: + 442,8%.
Seguono in questa particolare graduatoria i pasticceri, con +348%, i pellettai, con +216,3%, gli addetti
alle pulizie, con + 199,1% e i disegnatori grafici, con
+ 189,8%. Ovviamente, segnala la Cgia, questi incrementi vanno interpretati con molta cautela: molte
delle categorie appena elencate sono composte da un
numero di attività abbastanza contenuto. Pertanto,
bastano piccoli incrementi in termini assoluti per far
aumentare a dismisura il dato percentuale.
Il paese africano cresce, ma gli incubi del genocidio rimangono
Rwanda, 20 anni dopo
Il 6 aprile 1994 l'assassinio del capo di stato ruandese Juvénal Habyarimana diede inizio ad uno dei
più sanguinosi massacri della storia. Cento giorni
di follia omicida in cui vennero trucidate sistematicamente circa un milione di persone, soprattutto di
etnia tutsi ma anche tanti hutu che si erano rifiutati
di uccidere degli innocenti. A venti anni dal genocidio Marco Trovato in un articolo, pubblicato sulla
rivista Africa, fa il punto della situazione attuale del
Paese: un Ruanda in forte crescita economica, che
cerca di lasciarsi alla spalle i fantasmi della guerra e della povertà ma dove permangono profonde
divisioni etniche che potrebbero essere i
semi malati di un nuovo olocausto.
L'attentato al presidente ruandese, probabilmente architettato dalle frange più
radicali dello stesso regime, fu in realtà
solo un pretesto. Gli estremisti hutu avevano pianificato lo sterminio da tempo.
Alle prime luci dell'alba gli squadroni
della morte cominciarono la caccia agli
inyenzi, gli "scarafaggi" tutsi. "Radio
televisione libera delle mille colline"
incitava a non aver pietà per donne e
bambini. E a questo appello risposero
orde di cittadini armati di bastoni, pietre,
machete, falci, lance, forconi, fucili...
Un orrore senza fine. "Medici uccisero
i propri pazienti, insegnanti uccisero i
propri alunni, studenti uccisero i propri
compagni, sacerdoti uccisero i propri
parrocchiani - si legge nell'articolo". Il
genocidio ebbe termine a luglio, con la vittoria dei
guerriglieri del Fronte patriottico ruandese (Fpr)
sull'esercito hutu. Il Consiglio di sicurezza delle
Nazioni unite ha emesso una quarantina di sentenze
contro i principali responsabili. Molti presunti assassini sono stati processati dai tribunali popolari,
altri sono fuggiti in Zaire con la complicità dei soldati francesi. Pochissimi hanno mostrato segni di
pentimento per le atrocità commesse.
Vent’anni dopo il Ruanda è costellato di ossari, cimiteri, fosse comuni. A inizio aprile il Paese si ferma per una settimana di commemorazioni in ricor-
do delle vittime e i sopravvissuti vanno nelle scuole
a raccontare l’inferno. "In quei giorni - si legge
nell'articolo - è vietato perfino macellare i polli nei
villaggi: neppure una goccia di sangue deve profanare la sacralità del momento". Oggi alla guida del
Paese c’è Paul Kagame, ex miliziano del Fpt salito
al potere all’indomani del genocidio. Il Ruanda è
in piena espansione. L'economia corre: il Pil cresce
per l'ottavo anno consecutivo del 6,5%. Dai paesi ricchi arrivano investitori e turisti. Ma si tratta
di uno sviluppo sbilanciato che non ha cancellato i
problemi della povera gente.
Critica è invece la situazione dei diritti umani. Secondo Human Rights watch "gli organi d'informazione sono intimoriti, i difensori dei diritti civili
maltrattati, l'opposizione politica inesistente". La
memoria del genocidio è sotto il totale controllo dei
tutsi e Anmesty international accusa i governanti
di strumentalizzarla per zittire il dissenso e le critiche. Nonostante le barbarie siano state compiute
da entrambi le fazioni, i vincitori hanno imposto la
loro verità. I tutsi sono vittime, gli hutu carnefici. Il
risultato - commenta un missionario che ha preferito mantenere l'anonimato - è che "i primi hanno
occupato tutti i posti di comando, i secondi sono
sottoposti a continue umiliazioni". Ma non può esserci pace senza perdono e giustizia. Agghiacciante
la conclusione del missionario: "Tra vent'anni qui ci
sarà un nuovo olocausto. [...] E l'orrore che si scatenerà sarà di gran lunga peggiore di quello vissuto
venti anni fa".
R.S.
L'autocostruzione che fa bene
La provincia di Pesaro
e Urbino, la diocesi
di Senigallia e l’Inbar,
istituto nazionale
di bioarchitettura,
patrocinano
un nuovo progetto
di “cohousing”.
I costi previsti sono di
1500 euro al metro
quadro. Sono 5 le
famiglie che hanno
già aderito
“Partecipare alla costruzione della propria abitazione,
risparmiando sul costo e condividendo alcuni spazi e
servizi con altri proprietari, come l’orto, una tavernetta
condominiale, un’officina per il bricolage ed altro ancora,
secondo un nuovo modello di abitare che rimette al centro la socialità, la cooperazione e la solidarietà”, questa
l’idea dei due consorzi, Abn e Solidarietà, ideatori del
progetto.
Verranno così costruiti a Sterpettine di Mondolfo, in provincia di Pesaro e Urbino, 18 appartamenti, realizzati in
legno con pannelli fotovoltaici, solare termico per l’acqua calda sanitaria, seguendo i criteri della bioarchitettura. Delle strutture ad alta efficienza energetica e ambientale, che verranno certificati da Inbar, Istituto nazionale
di BioArchitettura.
I costi previsti sono di 1500 euro al metro quadro, una
condizione vantaggiosa data dal fatto che i futuri proprietari verranno impiegati nelle attività del cantiere, garantendo dalle 700 alle 900 ore lavorative. Un ulteriore
risparmio potrà esserci se il progetto dovesse vincere il
bando indetto dalla regione Marche sull’acquisto della
prima casa in autocostruzione, che permetterebbe un contributo a fondo perduto di 50.000 euro ad appartamento.
Mario Vichi, responsabile della commissione pastorale
sociale e del lavoro della diocesi di Senigallia riconosce
come “soprattutto per le giovani coppie la casa rischia di
rimanere un sogno lontano. L’autocostruzione è un nuovo stile di vita, che si affianca a quelli che da tempo stiamo cercando di diffondere, come sobrietà, essenzialità,
consumo critico. Importante è anche l’aspetto del vivere
alcuni servizi in comune, si risparmia e si reimpara a stare
insieme”.
Il programma è stato molto apprezzato anche dall’assessore provinciale all’edilizia pubblica Massimo Galluzzi,
così come dal vice sindaco di Mondolfo Alvise Carloni e
dal consigliere provinciale Gaetano Vergari, che hanno
espresso soddisfazione per una iniziativa “che consentirà
di realizzare abitazioni a condizioni economiche molto
vantaggiose e sostenibili dal punto di vista tecnico, ambientale e sociale”. Il progetto partirà con un minimo di
12 famiglie disposte ad impegnarsi in merito; per ora 5
sono quelle che hanno già aderito.
Chiunque fosse interessato il regolamento è scaricabile
sul sito www.consorzioabn.it o www.consorziosolidarieta.it. Per ulteriori informazioni è possibile inviare una
mail a [email protected] o chiamare il numero 338.8987154.
Hélène D’Angelo
due passi in collina
la voce misena
Corinaldo/2
10 aprile 2014
3
La Domenica delle Palme ci
porta nei luoghi della piccola
santa, Maria Goretti
ITINERARI
Decima puntata
degli 'itinerari
vicini'. La Voce
Misena propone
una gita che parte
da una bella chiesa
della nostra diocesi.
Iniziando da dove
si è celebrata la
festa del Signore.
In compagnia di Marietta
Domenica 13 aprile è la Domenica delle Palme. Per i
cristiani inizia la più importante settimana dell’anno e
noi abbiamo deciso di andare per la nostra gita festiva
a Corinaldo, seguendo un itinerario dedicato all’infanzia di Santa Maria Goretti. La Giovane Santa nacque a
Corinaldo, figlia dei contadini Luigi Goretti e Assunta
Carlini. Maria era la seconda di sei figli. I Goretti si
trasferirono presto nell'Agro Pontino. Qui Alessandro
Serenelli, un giovane di 18 anni, s' innamorò di Maria.
Il 5 luglio del 1902, vicino a Nettuno nel Lazio, la aggredì e tentò di violentarla. Alle sue resistenze la uccise accoltellandola. Maria morì dopo un'operazione,
il giorno successivo, e prima di spirare perdonò Serenelli. L'assassino fu condannato a 30 anni di prigione.
Si pentì e si convertì solo dopo aver sognato Maria che
gli diceva avrebbe raggiunto il Paradiso. Quando fu
scarcerato dopo 27 anni chiese perdono alla madre di
Maria.
Inizieremo da dove Marietta ha cominciato la sua vita
cristiana, dalla Collegiata di San Francesco. Maria Goretti fu proclamata santa da Papa Pio XII, che la beatificò il 27 aprile 1947 e la santificò poi il 24 giugno
1950, “perché, vergine e martire, trascorse una difficile
fanciullezza, aiutando la madre nelle faccende domestiche; assidua nella preghiera, a 12 anni, per difendere la sua castità da un aggressore, fu uccisa a colpi di
pugnale”. Alle 11 di questa domenica, da piazza del
Cassero, dove si trova il Santuario, partirà una processione che arriverà alla Chiesa di San Francesco, dove il
parroco, don Giuseppe Bartera, celebrerà al messa alle
11.15. Il Santuario diocesano di Santa Maria Goretti è
situato alla sommità del centro storico, facilmente individuabile per lo svettare del campanile sopra i tetti
di Corinaldo, ha trovato posto all’interno della chiesa
settecentesca di San Nicola che faceva parte del com-
pagina a cura di Mario Maria Molinari
plesso monastico degli Agostiniani. A sinistra dell’ingresso sono presenti le spoglie mortali di mamma Assunta, deceduta a Corinaldo nel 1954; mentre a destra
quelle di Alessandro Serenelli assassino delle giovane
Santa. Nell’altare centrale in marmo bianco di Carrara,
vicino ad una scultura lignea di Santa Maria Goretti è
posizionata un’urna in argento contenete una reliquia.
Nella chiesa sono conservate numerose opere d'arte:
un'Annunciazione seicentesca, copia di Federico Barocci, un Martirio di San Bartolomeo di Cesare Maggeri, una Madonna col Bambino e i Santi Monica, Domenico, Nicola di Mira, Antonio Abate e Agostino, di
Carlo Maratta. Nei pennacchi sferici della cupola sono
affrescate la Prudenza, la Giustizia, la Temperanza e
la Fortezza. Sopra la porta d'ingresso una grande cantoria racchiude un prezioso organo, opera del 1767 di
Gaetano Antonio Callido. Dal Santuario si arriva alla
Chiesa di San Francesco percorrendo nella parte finale
via Cimarelli e, dopo essere usciti dal Borgo murato,
percorrendo un breve tratto di viale degli Eroi. La prima costruzione della chiesa dove fu battezzata Maria
Goretti risale probabilmente, al 1281, anno di fusione
di una campana collocata ancora oggi nel campanile. L’ultima costruzione dell’annesso convento è del
1749, mentre tra il 1752 e il 1759 venne innalzata la
nuova chiesa secondo il progetto dell'architetto Arcangelo Vici di Arcevia. All’interno la chiesa sono conservati tre bei dipinti di Claudio Ridolfi: l'Annunciazione;
la Madonna col Bambino e i Santi Anna, Giuseppe e
Antonio da Padova e l'Assunzione della Vergine. Nella
terza cappella laterale a destra è custodito un prezioso Crocefisso ligneo eseguito nel 1575 dallo scultore
Donnino da Urbino. A destra dell'ingresso, nella chiesa di San Francesco è presente un piccolo monumento in marmo bianco di Carrara dedicato a Santa Maria
Goretti, Superata la porta a fianco del monumento si
accede al Battistero dove a sinistra, sotto una vetrata rotonda, è posto il vecchio fonte battesimale, dove
Santa Maria Goretti fu battezzata il 17 ottobre 1890.
Poco distante dal centro storico, in contrada Pregiagna
si trova la semplice Casa Natale di Santa Maria Goretti,
che è raggiungibile anche in auto-pulman, da viale degli Eroi: voltando a destra e proseguendo in direzione
Nord, dopo circa un chilometro di strada di campagna
si raggiunge un vasto spiazzale.
Di fronte si trova una piccola abitazione contadina, di
due piani. Al piano superiore si trova la sala da pranzo
con al centro il camino; a sinistra c’è la camera di Luigi Goretti e Assunta Carlini ed è qui che il 16 ottobre
1890 nacque Marietta, come usavano chiamarla in famiglia. La bambina si recava a pregare, soprattutto nel
mese di maggio, nella chiesa più vicino a casa, il Santuario della Madonna dell’Incancellata, dove nel primo
altare a sinistra, un pittore corinaldese, Mirco Mariani,
ha immortalato il momento di devozione. L’affresco
sopra l’altare maggiore, della “Madonna del latte”, è
stato restaurato nel 2007 ed ha messo in evidenzia,
sotto due ridipinture, la primitiva immagine della Madonna, risalente al tardo rinascimento di scuola Umbro
Marchigiana, probabilmente della scuola del Pinturicchio. Davanti ad essa correva un piccolo rivo d'acqua
che fu convogliato in un pozzo dentro la chiesa e dalla
quale provenivano miracolose guarigioni. Prelati, cardinali, principi assieme a semplici uomini accorrevano
numerosi per venerare questa sacra icona e per bere o
lavarsi in questa prodigiosa acqua. La chiesa è sorta
per momenti e costruzioni successive intorno a questa
immagine. Nel 1690 venne ricostruita completamente,
tranne che nella parte retrostante, la cancellata, costruita nel 1625.
4
la voce misena
10 aprile 2014
dill' al monc' in piazza
a cura di
G. Nicoli
• Una nostra lettrice ci ha fornito
una notizia che
forse molti già
sanno: alle ore
18.00 in diretta (ed
alle ore 20.00 la replica) su TV 2000 (canale 28) viene trasmesso tutti i giorni il
santo rosario da Lourdes. La durata è di
venticinque minuti e sembra proprio di
trovarsi personalmente sul posto mentre
Genitori sul serio
Sabato 5 aprile alle ore 17.30 l’associazione Cesano Per e la parrocchia di Cesano
organizzano, presso l’oratorio di Cesano,
un incontro pubblico dal titolo “pre-venire
è meglio che curare – vecchie e nuove dipendenze”, con la partecipazione del dott.
Claudio Cardinali Capo Area Centro Studi
e Prevenzione dell’associazione Oikos Onlus di Jesi. In questa occasione si parlerà
di scenari sociali, fattori di rischio e fattori
protettivi, di nuove e di vecchie dipendenze. Soprattutto al centro dell’incontro verrà
messa la famiglia, per scoprire il suo ruolo
centrale nella società e nella protezione dei
figli, e di come sia importante per lo sviluppo armonico dei giovani. La prevenzione
non viene solo dalle istituzioni, bensì parte
dal basso dal “piccolo” dei nostri nuclei familiari. Questo incontro rientra in un ciclo
proposto dall’associazione Cesano Per, che
vuole stimolare riflessioni sulla famiglia,
riflessioni sull’essere genitori e sull’essere
figli, in ogni sua sfaccettatura. Altri momenti di incontro si sono infatti svolti ed
hanno riscosso un buon successo di pubblico e di partecipazione, nel 2013 infatti si
sono tenuti 4 incontri con altrettanti esperti,
mentre quest’anno già a febbraio genitori e
figli hanno avuto modo di confrontarsi con
il dott. Brocchini riflettendo sulle relazioni
educative in famiglia e sul linguaggio emotivo.
Il giardino
degli angeli
Venerdì 11 aprile, al Panzini torna la serata a sostegno del progetto dell'associazione
'Il Giardino degli Angeli' che ha realizzato a Bahia, in Brasile, una scuola materna
e un doposcuola, il Planet-Panzini. Oltre
55 bambini, suddivisi in due classi, per la
scuola materna, altrettanti ragazzi per il
doposcuola ed almeno 45 ragazzi/adulti
nella scuola alberghiera dove si svolgono
due corsi pari a quelli di Senigallia (cu-
i sacerdoti, che si alternano, lo recitano insieme ai fedeli presenti.
• In questo mese, dopo l’autorizzazione
della Provincia, dovrebbero essere attivati due autovelox sull’ "Arceviese” e sulla
“Corinaldese", mentre altri mobili saranno
utilizzati in quelle strade considerate più
pericolose e, perciò a rischio. Anche la
“complanare” verrà inserita tra le strade da
controllare.
• Si avvicina la Pasqua e sul nostro lungomare sono già iniziati i lavori negli stabilimenti balneari per accogliere i primi turisti.
L’estate sulla “spiaggia di velluto” sarà a
prezzi bloccati e non si avranno aumenti per
parcheggi e ombrelloni la Giunta comunale
ha deciso le regole della sosta a pagamento
sul lungomare; sosta che sarà in vigore dal
cina, sala bar/ricevimento). Ma non solo.
All'interno dello spazio Planet-Panzini,
realizzato dall'associazione con il sostegno ed il contributo dell'Istituto Panzini,
si svolgono quotidianamente molteplici
attività (tra le quali centro sportivo e culturale) che permettono ai giovani e meno
giovani di imparare, formarsi e trovare
un'occupazione. “Si tratta di un grande
gioiello per Canavieiras- spiega il presidente dell'associazione 'Il giardino degli
angeli' Silvio Pasquini- Tanto che la scuola ed il progetto, che ogni anno formano
e permettono a numerosi ragazzi di diplomarsi e trovare subito un'occupazione, nel
2013 hanno ottenuto due prestigiosi riconoscimenti” .
I giovani dicono
l'Europa
Insegnanti di tutte le scuole d’Italia, dalle
Primarie alle Superiori si sono dati appuntamento a Roma, giovedì 20 marzo, presso
la sede della Commissione Europea, per
partecipare ad un corso di aggiornamento
alla vigilia del voto per il rinnovo del Parlamento Europeo del 25 maggio 2014. Nel
convegno sono stati presentati esempi di
alcune buone pratiche didattiche selezionate fra quelle prodotte dalle scuole italiane.
I docenti hanno assistito alla proiezione
del video del Liceo Scientifico di Treviso,
guidato dalla professoressa Bellini, e all’intervento di quattro studentesse della terza
media della scuola Marchetti di Senigallia: Gaia Bolognesi, Veronica Lilli, Giada
Montironi, Camilla Riccardi. Le ragazze,
con grande sicurezza e passione, hanno
illustrato il progetto portato a termine lo
scorso anno scolastico dal corso C europeo
con la docente di italiano, Lucia Battista,
con l’ apporto della professoressa Patrizia
Posanzini, la creazione di un originale gioco dell’oca con pedine, caselle bonus, quiz
plurilingue sulla Ue, con il quale sfidare
coetanei ed adulti per conoscere meglio gli
Stati membri dell'Unione.
adentistretti
Ancora ex Arena Italia
Ex Arena Italia. Il Comitato, nato
spontaneamente da cittadini residenti e non, si dichiara “parzialmente soddisfatto” del progetto di
riqualificazione dell'area approvato definitivamente dalla Giunta comunale che ha licenziato le
contro-deduzioni alle osservazioni
alla variante al Piano Particolareggiato del Centro Storico. Infatti
i cittadini, criticando un aumento
sostanziale di superfici ed altezze,
in contrasto con il Piano Cervellati,
che imporrebbe un edificio troppo
impattante e non coerente con il
contesto storico ed architettonico
del Rione Porto, chiedevano di rimodulare il progetto deliberato nel
dicembre 2013 dall'amministrazione sulla base del Piano Cervellati
'pre-variante'.
La Giunta, che ha accolto le osservazioni costruttive ed utili al
miglioramento del percorso di ri-
qualificazione dell'area presentate dalla proprietà, dalle forze
politiche e dai cittadini, ha invece
mantenuto il progetto già deliberato modificandolo in alcuni aspetti:
l'aggiornamento prevede una riduzione dell'altezza massima dell'edificio a 10,50 metri (mantenendo
i tre piani previsti) e l'allineamento
al palazzo contiguo di via Mamiani (e non al suo porticato) in modo
tale da lasciare più aperta la visuale di Porta Lambertina. “Si tratta
dunque di un lavoro di compensazione e non di riduzione volumetrica. Hanno eliminato solo il porticato - affermano Mariangela Manna
e Riccardo Pizzi che si sono confrontati con l'amministrazione sul
progetto definitivo in assemblea
pubblica al Rione Porto il 9 aprile - Pertanto siamo parzialmente
soddisfatti. Speravamo di tornare
al Piano Cervellati 'pre-variante'”.
25 giugno al 31 agosto. Nei quasi 14 chilometri disponibili per parcheggiare nelle
strisce blu dei lungomari Mameli, Marconi, Alighieri, Da Vinci e Italia, ma anche in
molte traverse e parallele dei litorali principali, la tariffa oraria è la stessa dell’anno scorso: 1 euro e 20 centesimi all’ora. Si
pagheranno 3 euro e 60 per quattro ore e 6
euro per otto. E’ bloccato anche il prezzo
del caffè: un euro nella maggior parte dei
chioschi del lungomare e nei bar degli stabilimenti balneari. Anche gli alberghi fanno
a gara per proporre offerte vantaggiose: 43
euro per un soggiorno in mezza pensione
in un albergo a tre stelle, ma si può anche
soggiornarvi pagando 60 euro al giorno in
camera doppia con pensione completa.
• Sono tredici i “mercati straordinari” con-
senigallia
cessi agli ambulanti nel 2014: 7 in centro
storico e 6 sul lungomare.
• Per il lungo ponte di Pasqua, con la festività infrasettimanale anche del 25 aprile, i due “svincoli” mancanti della bretella
nord della Complanare dovrebbero essere
funzionanti. Sono intanto terminati i lavori
nello svincolo di via Camposanto Vecchio.
Resta da effettuare il collaudo. Per l’arrivo
dei primi turisti l’apertura dei due svincoli
permetterà di liberare dal traffico via Cellini e le strade limitrofe e di collegare Borgo
Ribeca e Borgo Coltellone con in quartieri
nord di Senigallia direttamente da via Po, .
Lo stesso avverrà per i residenti nella zona
dell’ospedale e per quanti vi saranno diretti,
che potranno quindi utilizzare l’uscita di via
Camposanto Vecchio.
Un corso per risparmiare ogni giorno
Economia della casa
Un corso, organizzato in 5 incontri,
attraverso il quale si intende affrontare tematiche di ordine pratico, in riferimento alla gestione dell'abitazione e
ad atteggiamenti che possono sfociare in episodi di conflittualità, nonché
aspetti relativi all’accesso ai servizi
e all’orientamento delle famiglie sul
territorio. Gli incontri sono tenuti da
esperti del settore; intervengono mediatori sociali e referenti dei servizi
del territorio. Il corso è organizzato da
Cooss Marche e Università Politecnica delle Marche con il patrocinio del
Comune di Senigallia e cofinanziato
dal Fondo europeo per l’integrazione
di cittadini di paesi terzi 2007-2013.
Il primo incontro, a cura di Marco
Gargiulo, Responsabile Housing sociale ABN, si incentrerà sulla Gestione del bilancio famigliare e si terrà l'8
aprile 2014, dalle ore 16,30 alle ore
19,00, presso la Parrocchia Santa Maria della Pace, in via R. Sanzio 237.
In questo primo incontro si parlerà di:
- come leggere una bolletta e comparare le diverse offerte; - come risparmiare sulla spesa quotidiana; - come
tenere sotto controllo il bilancio famigliare; - accesso al credito: opportunità e rischi; - i sistemi di certificazione
energetico/ambientale per un corretta
scelta dei prodotti: etichettatura energetica degli elettrodomestici, Ecolabel, ecc.
M.B.
Un pulmino
Magico
per l'Opera Pia pianoforte
Lo scorso 27 marzo 2014 all’Opera
Pia Mastai Ferretti, Casa di Riposo
Pio IX, di Senigallia, alla presenza
di Giuseppe Orlandoni Vescovo,
del Dr. Alfio Bassotti e Dott. Rodolfo Bernardini, rispettivamente
Presidente e Segretario della Fondazione “Cassa di Risparmio di
Jesi”, dei Consiglieri e Revisori dei
Conti, nonché dei Dirigenti e Dipendenti dell’Opera Pia Mastai, è
stato inaugurato il nuovo pulmino
acquistato con il contributo della
Fondazione Cassa di Risparmio di
Jesi. Il pulmino, molto pratico e
duttile, sarà usato per gli innumerevoli spostamenti che vengono effettuati giornalmente con gli ospiti
della Casa di Riposo. Le esigenze
sono tante e questo generoso atto
vuole cercare di dare l’esempio
anche ad altri eventuali benefattori, affinché capiscano il valore del
gesto stesso, tutto a favore degli anziani bisognosi.
Enrico Franceschetti
“Magico pianoforte” è l’ultimo
appuntamento della stagione concertistica 2013-2014 del Comune
di Senigallia ideata e curata dal
Maestro Federico Mondelci in collaborazione con Ente Concerti di
Pesaro Domenica 13 aprile 2014
appuntamento alle ore 17.00 alla
Rotonda a Mare con Rodolfo Leone e le musiche di Ludwig van
Beethoven, Maurice Ravel e Isaac
Albeniz.
Rodolfo Leone- Primo premio in
numerosi concorsi nazionali, nel
2013 ha vinto il 2° premio (1° non
assegnato) al 59° Concorso Internazionale "Ferruccio Busoni" di
Bolzano, ottenendo anche il premio del pubblico, il premio speciale Alice Tartarotti ed il “Keyboard
Trust Career Development Prize”. A seguito dell'affermazione
al concorso Busoni, la stagione
2014/2015 lo vedrà esibirsi in alcune tra le più importanti sale
italiane e straniere. Attualmente
studia presso la Hochschule für
Musik “Hanns Eisler” di Berlino,
sotto la guida di Fabio Bidini.
Biglietti- Ingresso unico euro
10,00. I biglietti si possono acquistare: alla Rotonda a Mare il giorno
dello spettacolo dalle ore 15.00 per
gli spettacoli pomeridiani e dalle
ore 19.00 per gli spettacoli serali;
al Teatro La Fenice venerdì e sabato dalle ore 17.00 alle ore 20.00
e il giorno stesso dello spettacolo
dalle ore 15.00 per gli spettacoli
pomeridiani, dalle ore 18.00 per gli
spettacoli serali.
senigallia
succede a senigallia
* Un volo di 600
metri per i tre
sciatori alpinisti
precipitati in un
canale innevato
sul Gran Sasso, due dei quali
marchigiani.
Luca Baldini, 47 anni, ingegnere di Fabriano, ha riportato traumi ma non sarebbe in
pericolo di vita. Andrea Fraboni, vigile urbano senigalliese di 49 anni, sarebbe invece più grave. L’incidente è accaduto nella
mattinata di domenica 6 aprile, a L'Aquila,
la voce misena
nella zona che va dal rifugio Duca degli
Abruzzi verso lo Scontrone. I tre facevano
parte di una comitiva di otto persone del
Club Cai Sul posto, per le operazioni di
recupero, un elicottero del 118 e il Soccorso Alpino. Sia Baldini che Fraboni avrebbero riportato diversi traumi tanto che al
momento la prognosi non è stata ancora
sciolta. Secondo una prima ricostruzione
dell'accaduto, i due marchiani stavano
scendendendo a valle, con gli sci, dopo
una notte trascorsa a 2.400 metri. Uno dei
due però sarebbe incappato in un lastrone
ghiacciato tanto da perdere il controllo e
travolgere l'altro.
* E’ morto mentre stava riposando nella
sua automobile in via Tintoretto, zona
Cesanella. Ad essere fatale al 47enne do-
vrebbe essere stato un malore improvviso. A dare l’allarme sarebbero stati alcuni
passanti che hanno notato l’uomo esanime
nella sua Opel Corsa con un braccio che
sporgeva dal finestrino. Subito sono stati
allertati gli uomini del 118 che, giunti sul
luogo, hanno cercato inutilmente di rianimare l’uomo.
* Sabato pomeriggio alle 13 nei locali
della Caritas di Senigallia un rifugiato
politico ghanese di 33 anni ha chiuso in
un bagno della struttura una donna rumena che stava effettuando le pulizie ed
ha tentato di violentarla. Sul posto sono
intervenuti i carabinieri di Senigallia che
hanno arrestato in flagranza di reato Sanene per sequestro di persona e violenza sessuale. Sanene, il cui permesso di soggiorno
10 aprile 2014
5
era scaduto, è stato accompagnato al carcere di Montacuto.
* Rissa nella notte tra martedì e mercoledì. I Carabinieri di Senigallia hanno
tratto in arresto in flagranza un pregiudicato tunisino di 24 anni per i reati di
oltraggio, violenza o minaccia, resistenza
a Pubblico Ufficiale, lesioni e danneggiamento aggravato.
* La Giunta Municipale di Senigallia ha
licenziato nella seduta di martedì scorso
la proposta di costituzione del Servizio
Associato Politiche Europee tra i comuni
di Senigallia, Ancona, Fabriano e Jesi e
la provincia di Ancona. La proposta inizia
così il suo iter per l’esame ed approvazione
da parte del consiglio comunale programmata per il mese di aprile.
Pietro De Gregorio racconta in musica le Favole al telefono di Gianni Rodari
"Promosso più due": note, disegni, canto
La chiave di lettura è, tanto per fare un gioco di parole, una chiave di violino. È questa
che ci permette di accedere in un mondo tutto speciale dove musica, disegno animato e
lettura si sposano perfettamente. Il risultato
è eccellente e lo spettacolo "Promosso più
due" garantisce emozioni che si percepiscono con tutti i sensi. Si può ascoltare della
buona musica, merito del maestro Pietro De
Gregorio che le ha composte ad hoc. Si può
odorare il profumo di pece degli archetti di
violini, viole e contrabbassi, e l'odore metallico del corno, del basso tuba e dei flauti.
Si possono ammirare sullo sfondo - dietro
l'orchestra di musicisti piccoli e adulti, ma
tutti grandi! - i disegni animati della scuola
del Libro Liceo Artistico di Urbino. Il tutto
sarà in scena sabato 12 aprile prossimo al
teatro 'La Fenice' di Senigallia, ore 17.15.
L'idea è di Pietro De Gregorio, classe ‘75,
musicista e compositore senigalliese, che
si è voluto sperimentare accostando le note
alla parola, nella certezza che il linguaggio
della fantasia percorre strade sempre nuove e diverse. Il racconto, anzi i 12 racconti
scelti fra gli innumerevoli di Gianni Rodari,
la fa da padrone perché il maestro De Gregorio ha voluto proprio rendere omaggio a
questo grande artista e scrittore scomparso
il 14 aprile del 1980. La data della prima,
ci par di capire, non è casuale. “La musica
– ci dice De Gregorio – è una mia follia.
Sono partito dal testo scritto, dalla bellezza
di quelle storie che mi sono trovato a raccontare a mio figlio. Rodari è un grandissimo educatore e il 3 gennaio scorso è partita
l’idea, è partita la musica e a seguire tutto
il resto”.
Le favole al Telefono di Gianni Rodari sono
uscite per la prima volta, per Einaudi, nel
1962: sono le storie che un padre, rappresentante farmaceutico costretto per lavoro
a viaggiare lontano da casa durante la settimana, racconta al proprio figlio. Il buon
ragionier Bianchi, ogni sera, alle 9, chiama
al telefono il suo figlioletto per raccontargli una favola della buona notte. Una perla
di libro. Una meraviglia quelle storie nate
da giochi di parole, da errori di ortografia,
da parole buffe. Si gioca con pesi e misure: quanto pesa una lacrima? “quella di un
bambino affamato pesa più della terra” sen-
tiremo cantare dal Coro dei bambini nell’interpretazione di “A inventar i numeri” dove
le tabelline fanno latte e caffè e lo stramilione rincorre il meraviglione. E sentiremo di
“Giacomo di cristallo”, che, anche in catene, era più forte del terribile tiranno, perché
“la verità è più forte di qualsiasi cosa, più
luminosa del giorno, più terribile di un uragano”. Il centro dello spettacolo sono, quindi, gli stimoli che i racconti sanno suscitare.
Quando la fa da padrone lo stimolo narrativo, allora ci si concentra sul testo e sulla bellezza di quelle parole giocate ad arte
(come Il sole e la nuvole, Giacomo di cristallo, Il paese con l’esse davanti); quando
invece è lo stimolo visivo quello che predomina, allora De Gregorio ha dato spessore
al colore orchestrale, perché siano gli strumenti ad interpretare il senso e le immagini
delle favole stesse.
La voce narrante di Mauro Piefederici si
sposa con il coro Doremifasol e l’orchestra
della scuola di Musica Bettino Padovano. Il
tutto è accompagnato dallo scorrere di disegni animati che offrono un ulteriore bel
contributo al brano – musicale e letterario.
A questo si aggiunge il contributo coreografico e scenografico, frutto dei laboratori fatti
in alcune classi delle scuole primarie Cesanella e Rodari.
Uno spettacolo rivolto a grandi e bambini,
insieme. Ciascuno potrà catturare un’emozione particolare e farla propria. I livelli
di percezione sono tanti e gli stimoli tutti,
vivaci e accattivanti. Si può, insomma, toccare con mano la vitalità dell'arte. Questo
e molto di più in uno spettacolo che vale
la pena vedere. Perché è un po’ come quel
“Semaforo blu”, cui è dedicato un bellissimo brano, che spazza via gli altri colori.
Crea caos, tanta confusione, tante domande.
Ma permette l’accesso al cielo. Al volo. E
questo spettacolo ci permette di fantasticare
e di sollevarci in aria. “ Poveretti! – fa dire
Rodari al Semaforo Blu - io avevo dato il
segnale di - via libera - per il cielo. Se mi
avessero capito, ora tutti saprebbero volare.
Ma forse gli è mancato il coraggio".Poi ditemi se è uno spettacolo per soli bambini. E
anche se lo fosse…. ormai è chiaro: i bambini hanno tanto da insegnare!
Silvia Fabri
6
chiesa
la voce misena
10 aprile 2014
Bosnia, ancora tante ferite
chiesa
A quasi vent’anni dalla fine del conflitto, in Bosnia
Erzegovina non è ancora arrivata una pace “giusta”. Il Paese soffre divisione ed emarginazione,
mentre la sua popolazione continua ad andare all’estero, soprattutto i giovani. Lo ha detto mons. Pero
Sudar, vescovo ausiliare di Sarajevo. La guerra è
terminata con “una pace invivibile, perché imposta
per soddisfare interessi che non hanno niente a che
vedere con quelli degli abitanti della Bosnia Erzegovina”. L’accordo di Dayton, firmato alla fine
del 1995 dopo oltre tre anni di conflitto, ha dato
vita a uno Stato “artificiale”, nel quale alle “vecchie ingiustizie e diffidenze se ne sono aggiunte di
nuove”, con la conseguenza che, “vent’anni dopo
la guerra, la Bosnia Erzegovina risulta essere una
società moribonda, dalla quale chi può fugge”. E
l’Europa? Per ora resta solo a guardare secondo
il vescovo, intervenuto a Gorizia al convegno nazionale della Fisc (Federazione italiana settimanali
cattolici), dedicato proprio a “Europa e confini”.
C'eravamo anche noi di Voce Misena. “Avvelenata dalle ingiustizie inflitte e patite, la gente del
Stage al Centro di aiuto alla vita, il concorso e l'incontro
Tre iniziative per la vita
Tre importanti eventi hanno coinvolto
i giovani ed il Movimento per la Vita
ed il Centro di Aiuto alla Vita. Il primo
riguarda il XXVII Concorso Scuola
Europeo dal titolo “Matrimonio: vuoi
unire la tua vita alla mia?”. La risposta dei giovani studenti senigalliesi,
quest’anno è stata eccezionale. Infatti
abbiamo ricevuto ben 130 elaborati!
Questi sono stati gli Istituti di scuola
media Superiore, che hanno partecipato: - Istituto Alberghiero Panzini,
con 32 partecipanti - Liceo Scientifico Medi, con 96 partecipanti - Liceo
Psicopedagogico, con 2 partecipanti. Il risultato è stato possibile, grazie
all’instancabile lavoro degli insegnanti,
che come ogni anno, hanno accolto il
nostro inviato a promuovere
il concorso tra i loro studenti. Quindi un grazie di cuore
a: Prof.ssa Sagrati, Prof.ssa
Burzatta, Prof.ssa Barbacci
Pagoni coadiuvata dal Prof.
Paolasini, Prof.ssa Tarquini,
Prof.ssa Noriller Busti, Prof.
ssa Loffedo, Prof.ssa Mengarelli, Prof.ssa Polo Sgrò. Ai
ragazzi che hanno partecipato, i nostri migliori in bocca
al lupo! Anche quest’anno
alcuni dei ragazzi vinceranno
il viaggio al Parlamento Europeo di Strasburgo.
Il secondo evento, è stato lo
stage promosso dal Csv (Centro di Servizio per il Volontariato) e che ha consentito ai
ragazzi delle classi 4e superiori, di conoscere personalmente le strutture di volontariato presenti sul territorio
cittadino. Presso il Centro di
Aiuto alla Vita di Senigallia,
abbiamo avuto quest’anno la
gioiosa presenza di 29 ragaz-
ze ed un ragazzo. Lo stage di 6 ore, che
i ragazzi hanno effettuato presso il Cav,
si è strutturato in 4 ore di pratica durante l’apertura del Centro e 2 di formazione. Durante le ore di pratica, le ragazze
hanno affiancato le volontarie e si sono
messe a disposizione, con tanto impegno, a preparare corredini o a giocare
con i bambini mentre le mamme erano
impegnate nel colloquio. Nell’incontro
di formazione, grazie alla presenza di
Daniela Sensini responsabile del Gruppo giovani delle Marche, hanno avuto
modo di riflettere sul valore incommensurabile della vita come dono unico ed
irrepetibile da difendere sempre. I giovani hanno poi realizzato dei cartelloni sul tema “Come comunicare Vita ai
nostri amici” che verranno esposti nella
nostra bacheca in Corso 2 Giugno.
Il terzo ed ultimo evento, riguarda il
Primo Convegno Regionale promosso
dai giovani del MpV delle Marche. Si
svolgerà a Macerata dal 25 al 27 aprile
2014 ed il tema è: “ La strada dell’amore per il tesoro della Vita”. Si tratta di un momento davvero importante.
Chi volesse partecipare, può tranquillamente contattare la sede del Centro di
Aiuto alla Vita (Via Anita Garibaldi n.
2 – 071/64619) e noi provvederemo a
fare la prenotazione. Crediamo davvero
fondamentale partecipare a questo momento di confronto e di vacanza, come
momento di crescita personale, condivisa con altri ragazzi delle Marche.
Carla Fabini
A Fonte Avvelana una duegiorni tra fede e laicità
Un'agorà per parlare di lavoro
«L’Italia è una Repubblica democratica
fondata sul lavoro»: è l’incipit della nostra
Costituzione ed è il frutto di un lungo confronto dei padri costituenti, il punto d’incontro delle diverse ideologie antifasciste.
Il lavoro come radice comune su cui costruire il Paese e sognare il futuro, assume
un valore simbolico e sacro, da riscoprire e
rivalutare. Il lavoro è la dimensione della
vita che accomuna tutti, donne e uomini,
che li rende compagni di viaggio, li mette
gli uni accanto agli altri valorizzando le diversità, l’incontro tra generazioni, tra culture, tra fedi. Il mondo del lavoro è il grande
laboratorio dove ognuno porta conoscenze,
abilità manuali e intellettuali, creatività e
fantasia, dove tra i più giovani e i più anziani vi è un continuo e prezioso scambio
di esperienza e di passione, di ponderatezza e di entusiasmo. “Il lavoro nobilita l’uomo” non è solo un proverbio, un semplice
modo di dire, una frase ripetuta a vuoto; è
frutto della saggezza popolare che in modo
semplice e realistico ha sempre considerato
il lavoro la strada per realizzarsi umanamente, materialmente e spiritualmente. I
Benedettini sono stati maestri e profeti in
questo, creando il binomio rivoluzionario
preghiera-lavoro.
Ma lo scenario lavorativo mondiale in cui
viviamo è drammatico al punto da farci
perdere di vista il valore sacro e nobile del
lavoro: il divario sempre più vasto tra ricchi
e poveri, il dispotismo della finanza internazionale e del consumismo globalizzato,
la mancanza di posti di lavoro, le nuove
forme di schiavitù lavorativa, lo sfruttamento selvaggio delle risorse del pianeta,
la distruzione del patrimonio ambientale ed
artistico, la mancanza del riposo comune
dal lavoro, la valorizzazione del lavoro manuale ed estetico, il lavoro come servizio
al bene comune … e l’elenco degli aspetti
problematici potrebbe continuare all’infinito. È bene però andare oltre, superare la
fase dell’analisi critica per individuare una
nuova etica del lavoro condivisa ed ecocompatibile.
I prossimi 25, 26 e 27 aprile, nel monastero
di Fonte Avellana, si terrà la terza Agorà
“Tra fede e laicità” dal titolo “Il lavoro: lavorare per chi, per-ché, come” organizzata
dalla casa editrice Gabrielli e dallo stesso
monastero. L’Agora, come evoca la parola
stessa, non è un convegno dove si distinguono relatori e pubblico, bensì una vera
“piazza”, uno spazio di confronto, di dialogo, di proposte: tutti coloro che prenderanno parte all’Agorà, al di là del loro ruolo
nella società civile e religiosa, potranno
portare il loro contributo e suggerire spunti
di riflessione.
Quanti sono interessati alla proposta e desiderano avere ulteriori informazioni possono contattare direttamente la casa editrice
Gabrielli 045.77.25.543 [email protected].
Federica Spinozzi
mio Paese non ha ancora il coraggio di
levare lo sguardo, né la capacità d’intuire un futuro migliore”. “Il peso che ci
schiaccia sono le profonde ferite della
guerra, che a causa di una pace ingiusta
non trovano modo di guarire. La situazione sociopolitica oggi è ancora peggiore che nell’immediato dopoguerra.
Se l’immagine della Bosnia è quella di
“un cuore un po’ malformato”, è però
vero che essa è “il cuore dei Balcani: se
smette di battere, sarà inviato al mondo
il messaggio che non ci può essere un
confine che unisce, ma solo che separa,
riconoscendo come unica legge quella
del più forte”.
Volontariato
Avulss
“La fede è certezza di cose che
si sperano, dimostrazione di cose
che non si vedono". I volontari
dell'Avulss di Senigallia si incontrano per la discussione mensile sulle varie attività in cui sono
impegnati. Mercoledì 9 aprile
alle ore 16.30 presso il Palazzo
Vescovile si è tenuto l’incontro
di formazione mensile. Relatore
il nuovo responsabile culturale
Dott. Majolo Francesco. Successivamente è stata celebrata la
santa Messa, presieduta dal vescovo Giuseppe Orlandoni per i
volontari.
Valcesano
dal Papa
Oltre trecento pellegrini da Mondolfo e Ponterio hanno partecipato mercoledì 2 aprile all’Udienza Generale
di Papa Francesco. In una assolata
giornata romana, le due Parrocchie
hanno raccolto l’invito che tanti fedeli in questi mesi avevano espresso
di potersi recare ad incontrare Papa
Bergoglio, e la data del 2 aprile è stata subito quella prescelta, anche per
gli importanti legami con la storia del
territorio locale. “Andiamo insieme
dal Vescovo di Roma che presiede
alla carità – aveva spiegato don Aldo
Piergiovanni – per imparare ad amare
sempre più i poveri e le tante forme
di povertà che la nostra Chiesa, in alcuni momenti, fa fatica a riconoscere
come presenza reale di Cristo, che
domanda di essere accolto”. Accanto
ai parrocchiani, anche gli esponenti
del Comitato Cittadino di Stacciola
nonché gli alunni dell’Istituto Comprensivo “Enrico Fermi” Mondolfo
che, in una due giorni romana per la
consueta visita d’istruzione annuale,
dopo la visita alla Presidenza della
Repubblica non hanno voluto mancare l’appuntamento oceanico in Piazza San Pietro. Un mare di cappellini
gialli, che contraddistinguevano il
gruppo delle Parrocchie di Mondolfo e Ponterio, si è sollevato in aria
con un grande applauso quando Papa
Francesco ha caldamente ricordato i
pellegrini della Valcesano, ai quali ha
rivolto un apprezzato saluto. Hanno
echeggiato nel cuore di tutti le parole
del Santo Padre: “Oggi concludiamo
il ciclo di catechesi sui Sacramenti parlando del Matrimonio. Questo
Sacramento ci conduce nel cuore del
disegno di Dio, che è un disegno di
alleanza col suo popolo, con tutti noi,
un disegno di comunione. … Quando un uomo e una donna celebrano
il sacramento del Matrimonio, Dio,
per così dire, si “rispecchia” in essi,
imprime in loro i propri lineamenti e
il carattere indelebile del suo amore.
Il matrimonio è l’icona dell’amore di
Dio per noi”.
Alessandro Berluti
chiesa
la voce misena
10 aprile 2014
7
la settimana del vescovo
in agenda
Giovedì 10 aprile
Ore 9.45: Incontro dei Sacerdoti giovani
Venerdì 11 aprile
Ore 21.00: Incontro delle comunità familiari
ad Arcevia
Sabato 12 aprile
Ore 9.30: S.Messa alla Casa di Riposo di Belvedere Ostrense
Ore 17.00: Intervento alla scuola socio-politica diocesana
Domenica 13 aprile - delle Palme
Ore 11.00: Benedizione delle palme
e S. Messa ad Arcevia A conclusione della
“settimana di fraternità”. Pomeriggio:
Giornata mondiale della gioventù e festa
diocesana della famiglia a Senigallia
Ore 19.30: preghiera in Cattedrale
Lunedì 14 aprile
Ore 11.00: S.Messa al Reparto mobile della
Polizia
Ucciso ad Homs il gesuita Der Lugt
Il dramma siriano
Un sacerdote olandese è stato ucciso
da uomini armati a Homs, città sotto
assedio nel centro della Siria. Lo riferiscono un religioso siriano e un gruppo di attivisti. La vittima è il gesuita
padre Francis Van Der Lugt, 72 anni,
che viveva in Siria dal 1964. Nei tre
anni di guerra civile in Siria il religioso si era più volte rifiutato di lasciare il quartiere di Bustan al-Diwan a
Homs, roccaforte dei ribelli assediata
da circa un anno dalle forze del presidente siriano Bashar Assad, dicendo
che non sarebbe andato via dalla città
fin quando sarebbero rimasti ancora
cristiani nelle zone bloccate. Stando
a quanto riportano il sacerdote siriano Assad Nayyef, che vive a Homs,
e l’Osservatorio siriano per i diritti
umani, il prete olandese è stato aggredito da uomini armati e mascherati
all’interno di un monastero di Bustan
al-Diwan ed è morto all’istante. Secondo diverse fonti di Homs, padre
Frans, così com’era conosciuto dai
locali, è stato raggiunto mortalmente da un colpo di arma da fuoco. Tre
mesi fa aveva lanciato un disperato
appello, tramite Youtube, perché venisse messa in salvo la popolazione
di Homs ridotta alla fame dall’assedio. «Insieme ai musulmani viviamo
in una situazione difficile e dolorosa
e soffriamo di tanti problemi. Il maggior di questi è la fame», affermava
padre Frans. «La gente non trova da
mangiare. Niente è più doloroso che
vedere le madri per strada in cerca di
cibo per i loro figli».
«Non accetto che
moriamo di fame.
Non accetto che anneghiamo nel mare
della fame, facendoci
travolgere dalle onde
della morte», continuava l’anziano gesuita che concludeva
«Noi amiamo la vita,
vogliamo vivere. E
non vogliamo sprofondare in un mare
di dolore e sofferenza». Tra la fine di
gennaio e i primi di febbraio scorsi,
circa 1.400 persone sono state evacuate dalla città vecchia di Homs in
base a un accordo raggiunto tra l’Onu
e il regime siriano. Ma le condizioni
umanitarie per i civili nella martoriata città rimangono drammatiche.
Qualche giorno fa erano state liberate
le suore prese in ostaggio a Maalula,
rapite dai combattenti jihadisti di Al
Nusra. Non si hanno invece ancora
notizie di Padre Dall’Olio rapito nel
luglio del 2013 probabilmente dai qaedisti di Isis (Stato Islamico dell’Iraq
e del Levante).
L.M
Un'alleanza per l'Europa
Nasce la nuova “Alleanza dell’Ue per un semestre europeo più democratico, sociale e sostenibile”, cartello di associazioni che riunisce Ong ambientaliste, sociali, per le pari opportunità e dei lavoratori, tra cui Caritas
Europa, Eurodiaconia, la Confederazione europea dei sindacati (Ces-Etuc).
“Evidenziando il fallimento degli impegni e degli obiettivi della strategia
Europa 2020 nei settori sociali, ambientali, occupazionali e di uguaglianza, i
membri dell'Alleanza si riuniscono per chiedere di far avanzare gli impegni
e per rilanciare il coinvolgimento delle organizzazioni della società civile
e dei lavoratori nella definizione delle politiche europee”, spiega il manifesto presentato presso la sede del Comitato economico e sociale europeo a
Bruxelles. “Se la strategia Europa 2020 sarà messa al centro della politica
dell’Unione, sarà possibile una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva”,
ha dichiarato Barbara Helfferich, direttrice della Rete europea anti-povertà
e membro dell’Alleanza europea che ha aggiunto: “L’effettiva partecipazione della società civile in questi processi è la chiave per ottenere soluzioni
politiche sostenibili a livello nazionale e comunitario, nonché per rafforzare
la legittimità tanto necessaria all’Ue”. L’Alleanza lavorerà, semestre dopo
semestre, tanto a livello Ue, quanto con le presidenze di turno monitorando
il rispetto per gli impegni di Europa 2020.
Martedì 15 aprile
Ore 16.00: S.Messa alla Casa di Riposo di
Ostra
Giovedì 17 aprile - santo
Ore 8,30: Liturgia delle Ore in Cattedrale
Ore 10,00: S.Messa Crismale
Ore 18,00: S.Messa in Coena Domini
Vita di chiesa
La riforma dello Ior
Papa Francesco ha approvato una proposta sul futuro dello Ior, l’Istituto per
le Opere di Religione, riaffermando l’importanza della sua missione per il
bene della Chiesa Cattolica, della Santa Sede e dello Stato della Città del
Vaticano. “Lo Ior continuerà a servire con attenzione e a fornire servizi finanziari specializzati alla Chiesa Cattolica in tutto il mondo. I significativi servizi
che possono essere offerti dall’Istituto assistono il Santo Padre nella sua
missione di pastore universale e supportano inoltre istituzioni e individui che
collaborano con lui nel suo ministero. Con la conferma della missione dello
Ior e facendo seguito alla richiesta del cardinale-prefetto Pell, il presidente
del Consiglio di Sovrintendenza, Ernst von Freyberg, e il management dello
Ior porteranno a termine il loro piano al fine di assicurare che lo Ior possa
compiere la sua missione come parte delle nuove strutture finanziarie della
Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano. Il piano sarà presentato al
Consiglio dei Cardinali del Santo Padre e al Consiglio per l’Economia”.
Nuovo assistente dell'Ac nazionale
“Penso che l’Azione cattolica, per la sua storia, per il suo radicamento popolare, per la sua passione educativa, per l’autentica laicità che la distingue, per la capillarità di presenza e di servizio alla vita delle parrocchie e
delle diocesi, possa e debba rappresentare una strada maestra verso questa nuova identità di Chiesa” tratteggiata da Papa Francesco, “pulitamente
evangelica ed autenticamente popolare”. Lo afferma monsignor Mansueto
Bianchi, finora vescovo di Pistoia, nominato dal Papa Assistente ecclesiastico dell’associazione laicale. “Il nostro sguardo e il nostro servizio è rivolto al Santo Padre, ai Vescovi che presiedono e guidano il cammino delle
Chiese particolari in Italia, a tutte le comunità cristiane di cui siamo parte
attiva e significativa”, afferma il prelato. “È un’avventura, bella, che condivideremo e che darà significato e valore al tempo del nostro stare insieme”. Bianchi rivolge dunque un saluto al presidente di Ac, Franco Miano,
“per la vicinanza e l’incoraggiamento che mi ha da subito mostrato, ma soprattutto per il servizio ‘alto’ e ricco di competenza e dedizione con cui sta
accompagnando e guidando il cammino associativo di questi anni”. Quindi un pensiero per il predecessore: “Raccogliere la successione di mons.
Domenico Sigalini è impresa davvero difficile, per la sua fede forte e serena, la sua passione per l’associazione, la sua cordiale e calda umanità”.
Un premio a don Patriciello
Mercoledì 9 aprile, presso l’aula magna del liceo scientifico “Torelli” di Fano,
c'è stato il convegno annuale del settimanale interdiocesano “Il Nuovo Amico” di Pesaro, Fano e Urbino. Per l’occasione è stata assegnata la IX edizione del “Premio giornalistico Valerio Volpini” a don Maurizio Patriciello, il prete
della diocesi di Aversa impegnato nella lotta contro i roghi tossici. “Questo
premio giornalistico - sottolinea il direttore del Nuovo Amico, Raffaele Mazzoli
- nasce per ricordare la figura di Valerio Volpini, fanese, già direttore dell’Osservatore Romano e collaboratore del settimanale interdiocesano negli ultimi
anni della sua vita”. Don Patriciello è premiato per essere “voce e coscienza
pulita della Terra dei Fuochi. Servitore di giustizia, pace, salvaguardia del
creato e dignità della persona umana”.
Riunione dei vescovi marchigiani
“Preoccupazione” per la perdita del lavoro, “apprezzamento per le iniziative
promosse a favore della scuola paritaria cattolica”, attenzione alla “preoccupante diffusione di opuscoli nelle scuole per diffondere l’ideologia del gender”. Sono gli argomenti su cui si è concentrata la sessione primaverile della
Conferenza episcopale marchigiana, che si è riunita a Loreto. “Nel pomeriggio - informa in una nota monsignor Claudio Giuliodori, vescovo delegato per
le comunicazioni sociali - ha preso parte ai lavori monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei”. A fronte dei “dati allarmanti relativi alla
perdita dei posti di lavoro”, i presuli marchigiani auspicano “un impegno forte
e condiviso da parte di tutti per intercettare i piccoli segni di ripresa e garantire nuove possibilità di lavoro, soprattutto per i giovani”. Circa le iniziative a
favore della scuola paritaria cattolica, si sottolinea come queste abbiano “visto anche l’interesse e la partecipazione della Regione Marche, con la quale
si stanno studiando possibili interventi”, mentre le diocesi stanno preparando
l’incontro del mondo della scuola con Papa Francesco”. Infine “sono stati
richiamati anche i temi affrontati nell’ultima riunione del Consiglio Permanente”, in particolare circa la diffusione di opuscoli sull’ideologia del gender, sui
quali “si è riscontrata una significativa reazione delle associazioni familiari e
del settore scolastico”.
8
il paginone
la voce misena
10 aprile 2014
Dove finiscono i soldi del Fondo di solidarietà Caritas
numeri
e azioni
Vorremmo iniziare la presentazione di questo breve
report sul Fondo di Solidarietà e Social Caritas
partendo dalla riflessione di don Francesco Soddu,
direttore di Caritas Italiana nell’ambito del rapporto
su povertà ed esclusione sociale 2014 . Da tale breve lettura introduttiva possiamo allora incominciare
a capire e dare un valore alle cifre e le tabelle che
questo piccolo report riporta.
sono state quelle degli immigrati che, in numero
sempre più consistente, stanno lasciando l’Italia per
fare ritorno al loro paese di origine.
Ma anche le imprese e i capitali sono in partenza.
Un numero crescente di imprese nazionali in possesso di prezioso know how si sono riposizionate
all’estero, oppure sono state a loro volta acquisite e
inglobate da imprese straniere.
La metafora delle false partenze
“L’ultimo Rapporto di Caritas Italiana su povertà
ed esclusione sociale in Italia, pubblicato nel mese
di ottobre 2012, aveva come titolo “I ripartenti”. Si
trattava di una finestra aperta su povertà croniche e
inedite, ma anche su possibili percorsi di risalita da
tali situazioni di sofferenza.
La scelta del titolo era legata alla speranza che, ad
oltre quattro anni dal crollo di Lehmann Brothers,
l’uscita dalla crisi economica fosse ormai vicina:
nonostante l’aggravamento della situazione di molte
famiglie italiane e straniere, confermato da una
grande mole di dati, si intravvedeva dal territorio
qualche segnale di speranza. Emergeva nel complesso una grande vitalità delle comunità locali,
promotrici di esperienze di ogni tipo per contrastare
le tendenze di impoverimento e marginalità sociale.
Allo stesso tempo, gli operatori Caritas ci narravano
di un nuovo desiderio di ripartire, espresso da molte
persone in difficoltà: affiorava la volontà di rimettersi in gioco, l’aspirazione a migliorare la propria
situazione. I beneficiari dell’intervento Caritas non
si limitavano a richiedere sussidi economici, beni
materiali o protezione per la notte. Ma, con crescente frequenza, chiedevano anche orientamento a
servizi, riqualificazione professionale, formazione e
recupero della scolarità perduta...
Purtroppo, a distanza di un anno e mezzo da tale
pubblicazione, possiamo affermare senza timore di
smentite che la ri-partenza non si è mai compiuta.
I “ri-partenti” non hanno trovato adeguato sostegno, in risposta alla loro disponibilità a rimettersi
in gioco. E più che ri-partenze si sono verificate
“false partenze”: molte persone, puntando all’emancipazione, hanno accettato di rimettersi in gioco,
impegnandosi in attività lavorative non adeguate
rispetto alle loro capacità, sopportando situazioni di
evidente sfruttamento, sotto-retribuzione, condizioni di lavoro al limite del degrado, ecc. Al contempo,
le vere partenze sono state di altra natura. Pensiamo,
ad esempio, alle partenze dei “cervelli in fuga”.
Altre partenze (ma probabilmente senza ritorno),
Alti e bassi della storia
La storia ci insegna che dopo ogni periodo di crisi
c’è sempre stata una forma di ripresa. L’interrogativo che ci si pone a riguardo è: al momento della
ripresa, quanti saranno quelli che rimarranno ai
blocchi di partenza? Qualcuno arriverà al traguardo,
ma chi si occuperà degli ultimi arrivati e degli infortunati? A tale riguardo, non possiamo fare a meno
di osservare che, anche quest’anno, continuiamo a
scontare nel nostro paese una evidente debolezza
della risposta istituzionale alla povertà. Gli operatori delle Caritas diocesane sottolineano l’evidente incapacità dell’attuale sistema di welfare a farsi carico
delle nuove forme di povertà, delle nuove emergenze sociali derivanti dalla crisi economico-finanziaria. Senza dimenticare che molte delle situazioni
di difficoltà economica o di progressiva esclusione
sociale che la Caritas incontra quotidianamente
sono state provocate o comunque aggravate dalle
politiche di austerity e di contenimento della spesa
pubblica. Tali misure hanno determinato nel tempo
un progressivo inaridimento del welfare pubblico,
in diversi settori di intervento: la scuola, la sanità, il
welfare socio-assistenziale, la previdenza, ecc.
Purtroppo, tale indebolimento si è verificato proprio
nel momento storico in cui maggiormente sarebbe stato necessario disporre di strumenti efficaci
e tempestivi di protezione sociale, rivolti a coloro
che hanno perso il lavoro o hanno visto drammaticamente precipitare le proprie capacità di soddisfazione dei bisogni primari. Le spese sociali dell’austerity sono state pagate soprattutto dalle persone
e famiglie al margine della povertà conclamata,
escluse dall’intervento pubblico, o beneficiarie di
interventi sociali inadeguati, sempre più limitati e
ristretti.
A fronte di tale contesto, non è più sufficiente stimolare un impegno solidale delle comunità locali.
Appare sempre più necessario agire per modificare
il sistema di responsabilità istituzionali e di presa in
carico dei componenti più deboli della nostra società. Osserviamo con amarezza che il contesto esterno
è diventato così escludente da richiedere azioni di
sistema, che da un lato continuino a sostenere le
persone più fragili, ma abbiano anche l’obiettivo
di creare dinamiche positive a livello di aggregati
politici e territoriali, costruendo progettualità e sperimentazioni che coinvolgano il mondo economico,
il mondo sociale e le comunità in un cambiamento
culturale, nell’ambito di una prospettiva di sviluppo
lungimirante, socialmente includente”
Il 'Fondo', una risposta
Il Fondo di Solidarietà nasce per sostenere le situazioni di disagio economico derivanti dall'attuale
fase di crisi che espelle persone dal mercato del lavoro. Il Fondo ha un valore simbolico e una finalità
primariamente educativa. Intende promuovere una
riflessione sulle cause che hanno prodotto l’attuale
crisi e sollecitare a livello locale specifiche iniziative di sensibilizzazione e solidarietà, oltre che essere
un aiuto concreto per le famiglie colpite dalla crisi
stessa. Ha carattere straordinario, integrativo e temporaneo. È destinato alle famiglie che entrano oggi
nella povertà, italiane e straniere, soprattutto quelle
numerose, con bambini piccoli o comunque minori,
dove un membro o due hanno perso il lavoro, e non
hanno altri aiuti o ammortizzatori sociali. Prende in
considerazione anche “casi di separazione coniugale
dove si verifichino stati di abbandono e situazioni di
precarietà economica del residuo nucleo familiare
con i conseguenti disagi anche sociali”. Privilegia
situazioni che non abbiano diritto ad altre forme di
integrazione del reddito.
L’esame delle richieste espresse e degli interventi
erogati nell’ambito dei CdA Caritas non può prescindere da una necessaria premessa: i dati presentati in questa sede sono il frutto di un non facile
lavoro di codifica e sintesi delle situazioni personali
e familiari degli utenti e del relativo lavoro di presa
in carico di tali situazioni da parte degli operatori
dei CdA.Non è sempre facile trasportare sul piano
numerico questo tipo di azioni, anche perché non è
sempre facile sintetizzare in poche righe un percorso di assistenza e accompagnamento che non si
risolve nell’unica dimensione del CdA, o nel ristretto orizzonte di un colloquio individuale. Inoltre, è
molto probabile che la distribuzione percentuale
delle richieste e degli interventi rifletta il modello di
presa in carico di ogni singolo CdA, riproducendone a livello numerico le modalità di erogazione di
determinati servizi e prestazioni socio-assistenziali".
il paginone
la voce misena
10 aprile 2014
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2013: Gli interventi del Fondo di Solidarietà
Durante Il 2013, la Caritas Diocesana di Senigallia - attraverso il Fondo di Solidarietà - ha effettuato 628 interventi in favore di 256 famiglie in difficoltà per un totale di
€ 295.561,62 Gli interventi rivolte alle famiglie residenti nella Diocesi di Senigallia
nel corso del 2013 sono stati: 239 in favore di 114 famiglie italiane e 389 in favore di
142 famiglie straniere.
% famiglie % interventi
Famiglie italiane
Famiglie straniere
47 %
53 %
La percentuale degli interventi tra famiglie italiane e straniere conferma la tendenza dei dati dell’ultimo anno ed evidenzia come sempre di più le povertà legate
alla crisi economica si stiano avvicinando
alle povertà delle persone che vivono uno
stato di esclusione sociale ed indigenza
cronica.
Per le 114 famiglie italiane coinvolte nel
2013 per 46 volte sono state le donne a
presentarsi in Caritas e 68 volte gli uomini; mentre per le famiglie straniere su 142
nuclei per 40 volte si sono presentati donne e 102 volte gli uomini.
Dei 628 interventi ben 525 hanno coin-
38 %
62 %
volto persone di 40 parrocchie e 103 interventi sono stati gestiti direttamente per
persone che hanno fatto riferimento alle
3 strutture gestite dalla Caritas Senigallia
(Centro di Solidarietà, Casa Stella e Casa
San Benedetto), a dimostrazione che il
Fondo di Solidarietà con il rafforzarsi della rete territoriale di intervento sta assumendo sempre di più una dimensione su
tutto il territorio diocesano.
Rispetto agli altri anni con l’avvio della
Cooperativa per inserimenti lavorativi il
Lavoro (come risposta sociale ed integrata) ha assunto la prevalenza degli interventi.
Descrizione€uro%Interventi
%
Affitto/mutuo € 6.998,20
Altro € 1.339,90
Assicurazione Auto € 676,00
Contributo Personale € 4.416,75
Contributo Spesa
€ 2.140,00
Lavoro
€ 242.889,90
Sanitario
€ 1.319,93
Scuola
€ 324,00
Utenze
€ 27.569,20
Totale Motivazione
2,37% 0,45% 0,23% 1,49% 0,72% 82,18%
0,45% 0,11% 9,33% € 295.561,62 100,00%
Anno 2009
5,73%
2,07%
0,48%
6,37%
3,03%
47,45%
4,14%
0,64%
30,10%
628
100%
Anno 2011
Anno 2012
Anno 2013
38 %
48%
12 %
2 %
65%
4%
28%
3%
78%
2%
19%
1%
nd
nd
nd
nd
37 %
39 %
19 %
5 %
Totale nd
100 % Anno 2010
Difficoltà a reperire lavoro
Perdita lavoro
Reddito non sufficiente
Povertà Crisi 36
13
3
40
19
298
26
4
189
100 % Entrate
Anno 2009
Anno 2010
€ 76.856,71
€ 158.111,50
Interventi
€ 74.458,07
€ 131.779,56
100% 100%
Anno 2011
€ 140.107,50
Anno 2012
€ 147.720,72
Anno 2013
€ 166.291,22
Totale
€ 689.087,65
€ 142.184,04
€ 139.942,24
€ 295.561,92
€ 783.925,83
Differenza € 2.398,64 € 26.331,94
-€ 2.076,54 € 7.778,48 - € 129.270,70
- € 94.838,18
Per l'anno 2013, mancano ancora dei versamenti Social Caritas e le uscite relative agli interventi di dicembre 2013
Attraverso la cooperativa Undicesimaora sono stati effettuati 298 interventi in favore di 58 persone. 131 interventi per 29 famiglie italiane
e 167 interventi per 29 persone straniere. Delle 58 persone 7 sono donne e 51 uomini. L’intervento medio per ogni persona è di 4180,00 €
nell’arco di 5/6 mesi.
Pagine a cura della Caritas di Senigallia - fotografie di Gianluca Rossetti
10
esperienze
la voce misena
10 aprile 2014
Disabile grave e campione di scacchi a 17 anni
Il colpo di Alessio
“Gli scacchi sono un bellissimo gioco, fatto di
strategia e intuizione. Io personalmente prediligo un approccio più creativo che analitico. Cerco
il “gran colpo” sulla scacchiera, quella combinazione che si crea all’improvviso e dà il senso
ad una partita intera… ma è difficile trovarla!” .
Così racconta il suo modo d’intendere gli scacchi Alessio Viviani, marchigiano d’origine ma
abruzzese d’adozione, candidato maestro appena
diciassettenne. Sin dalla nascita Alessio soffre di
una grave forma di disabilità, l’amiotrofia muscolare spinale, che gli obbliga a muoversi solo
grazie a una carrozzina elettrica e che gli impone, per respirare, l’aiuto di un ventilatore polmonare. La sua esperienza è cominciata quando
aveva appena 5 anni con il fisioterapista che lo
seguiva allora: “Giocare era un modo per farmi
stare seduto per qualche minuto – racconta – ed
è lì che ho appreso le prime nozioni”. Poi ha prevalso l’elemento agonistico sul mero gioco, al
punto che oggi Alessio è scacchiera di punta della sua squadra. Milita in serie B sotto le insegne
Diciotto anni
per fare festa
a Trecastelli
La comunità di Trecastelli è pronta per festeggiare con orgoglio i suoi diciottenni.
Giovedì 10 aprile alle ore 18, presso la Sala
Polifunzionale in località Ripe, si svolgerà
la manifestazione Anche noi maggiorenni,
evento che già da alcuni anni veniva proposto con successo dall’Amministrazione Comunale di Ripe.Dopo la recente nascita del
nuovo Comune di Trecastelli, che
dal 1 gennaio 2014 vede unite le Municipalità di Ripe,
Castel Colonna e Monterado, questo significativo evento sarà il primo
incontro dei ragazzi
di Trecastelli che nel
corso dell’anno 2013
e nel primo semestre
del 2014 hanno compiuto (o compiranno)
il diciottesimo anno di
età. In questa occasione,
in via del tutto eccezionale,
sarà proprio il Commissario Prefettizio, Dottoressa Francesca Montesi,
che amministra il Comune fino alle prossime elezioni, a consegnare personalmente
ad ogni ragazzo presente una copia della
Costituzione Italiana e la tessera elettorale, la quale consentirà a tutti i “nuovi”
del Nereto.
Per giocare ha bisogno di un supporto e, dopo
aver scelto e comunicato la mossa, sono i suoi
genitori a muovere i pezzi. “Giocare a scacchi
è stressante – prosegue – e la tenuta fisica conta, eccome! Dopo cinque ore di partita
ti senti davvero stremato, e non solo a
livello di testa. Però debbo dire che, in
generale, almeno per quel che riguarda
i tornei, c’è una buona sensibilità e disponibilità degli organizzatori e degli
arbitri a venire incontro alle esigenze di
giocatori con disabilità. Che sono molto
più di quel che si possa pensare… Peccato invece che, a livello locale, le sedi
dei circoli spesso non siano in grado di
accogliere ed ospitare degnamente un
giocatore disabile. Troppe barriere architettoniche impediscono ancora una
dignitosa accessibilità a queste strutture”. Domenica 6 aprile è stata la Comunità di Capodarco di Fermo a ospitare il
turno conclusivo del Campionato Italiano serie B a Squadre di scacchi, decimo
girone. In palio la promozione in serie
A2 per la compagine locale, Fermo A, prima in classifica, che dovrà vedersela con la seconda, la Libertas Nereto.
Da qualche tempo Alessio, per condividere con
altri amici la sua passione per gli scacchi, ha dato
vita ad una sorta di web tv (cessradio.blogspot.
it). “Insieme a Gabriele Di Pietro - racconta - abbiamo realizzato questo blog amatoriale dove ci
divertiamo e discutiamo di scacchi, commentando partite e ragionando su strategie e finali anche
in modo ironico”. Un’idea spiritosa, per scherzare su un mondo, quello scacchistico, che appare a volte troppo complicato e serioso. In fondo
questo è il messaggio che Alessio vuol affidare
agli scacchi: un gioco senza barriere, dove per
divertirsi basta usare la testa.
Carlo Pagliacci
maggiorenni l'esercizio del diritto di voto
nelle prossime elezioni. L’evento sarà valorizzato dalla presenza del Prof. Camillo
Nardini, che si approccerà ai giovani presenti con un intervento dal titolo “Essere
diciottenni oggi: come realizzare i nostri
sogni”. Tra le autorità di Trecastelli che interverranno alla cerimonia il Comandante
della Stazione dei Carabinieri e della Polizia Municipale di Trecastelli. Porteranno
il loro saluto anche le Associazioni di volontariato a cui ci si può iscrivere una volta
raggiunta la maggiore età, quali l'Avis e la
Protezione Civile del nuovo Comune. La
cerimonia vedrà anche la partecipazione di
Mauro Pierfederici, attore di teatro, che dedicherà ai giovani l’interpretazione
di un testo scelto appositamente
per loro. La manifestazione
vuole essere un messaggio
forte e significativo rivolto ai maggiorenni che
iniziano ad affrontare il
percorso di vita nel nuovo Comune, come soggetti attivi e partecipi,
titolari di diritti e doveri,
che contraddistinguono e
segnano l’ingresso nell’età adulta. Per la prima volta, si troveranno insieme tutti i
diciottenni del territorio di Trecastelli, segno, questo, dell’importante cambiamento che è avvenuto con la nascita del
nuovo Comune, il quale aspira a coinvolgere i giovani del luogo in questa nuova e
positiva realtà. La cerimonia è pubblica e la
cittadinanza è invitata a partecipare.
Il volontariato
dei 'condannati'
Il Centro Servizi per il Volontariato Marche ha
stipulato un protocollo di intesa con il Provveditorato Regionale dell'Amministrazione
Penitenziaria delle Marche e l'Ufficio Esecuzione Penale Esterna, finalizzato a favorire il
reinserimento sociale di persone sottoposte
a condanne penali, in detenzione o in misura
alternativa, attraverso lo svolgimento di attività
di volontariato. Ciò nella convinzione che il
recupero e il reinserimento sociale di persone
sottoposte a condanna penale passi anche attraverso la prestazione di servizi di volontariato,
che possono promuovere la creazione di legami
sociali improntati alla solidarietà. Nel particolare il protocollo si pone i seguenti obiettivi: 1.
promuovere la cultura della legalità attraverso
il reinserimento sociale del condannato e la
riparazione del danno che l'illecito ha provocato alla collettività; 2. favorire la partecipazione
delle associazioni di volontariato all'azione
di recupero dei condannati; 3. valorizzare le
capacità e le potenzialità della persona in esecuzione penale; 4. promuovere la conoscenza
e lo sviluppo delle attività riparative a favore
della collettività; Compito essenziale del Csv
sarà quello di individuare, d'intesa con l'Ufficio Esecuzione Penale Esterna, associazioni
di volontariato disponibili ed idonee presso le
quali le persone sottoposte a condanne penali
possono svolgere servizio di volontariato, quale
attività riparativa del danno commesso. Il Csv
garantirà alle associazioni coinvolte un' azione
di accompagnamento e supporto in relazione a
tutte le attività previste.
Sul Concilio
Martedi 15 aprile 2014 ore 18.00 , presso il
teatro parrocchiale di Chiaravalle, nell'ambito
degli incontri organizzati dall'Ac di Chiaravalle,
Marina e Montemarciano i relatori prof. Fabrizio
Chiappetti e don Vittorio Mencucci, parroco di
Scapezzano parleranno su "Appunti e spunti per
riflettere sulla missione della Chiesa nel mondo
contemporaneo. Una panoramica dalla Gaudium
et Spes alla EvangeliiGaudium".
territorio
la voce misena
10 aprile 2014
11
Tolleranza zero sul fenomeno del 'Verdicchio in polvere'
Occorre tolleranza zero per porre un freno al fenomeno
dei wine kit che danneggia i nostri vini più prestigiosi
come il Verdicchio. A sottolinearlo è la Coldiretti Marche dopo che al Vinitaly sono stati esposti gli esempi
più eclatanti degli espedienti messi in atto per dribblare
le normative vigenti a danno delle produzioni italiane, nello stand della Coldiretti e in quello di Regione
Marche e Imt. “E’ necessario stringere le maglie larghe
della legislazione per fermare uno scempio intollerabile che mette a rischio con l’inganno l’immagine e la
credibilità dei nostri vini più prestigiosi conquistata nel
tempo grazie agli sforzi fatti per la valorizzazione di
un prodotto che esprime qualità, tradizione, cultura e
territorio” sottolinea Tommaso Di Sante, presidente
di Coldiretti Marche. In Canada si trova uno dei più
grandi produttori di wine kit e con i marchi California
Connoisseur, KenRidge, Cellar Craft, European Select,
vengono commercializzate confezioni di Verdicchio,
ma anche di Chianti, Barolo, Amarone, Valpolicella ai quali si è limitato ad aggiungere semplicemente
l’aggettivo “style”. E preoccupante notare, denuncia la
Coldiretti, che la falsificazione continui a prosperare in
un Paese come il Canada con cui la Commissione europea ha recentemente raggiunto un’intesa politica sugli
elementi chiave dell’Accordo economico commerciale
globale (noto anche con l’acronimo in inglese Ceta) per
dirimere le controversie in corso sulla tutela delle denominazioni, dai salumi ai formaggi. Il problema non
è legato solo all’utilizzo delle pregiate denominazioni
del Belpaese poiché in base alla normativa europea del
vino, non è possibile aggiungere acqua nel vino o nei
mosti. La definizione europea del vino non contempla
l’aggiunta di acqua come peraltro consentito in altri
stati del nuovo mondo (Sud Africa) che continuano a
richiedere alla Ue di autorizzare tale pratica per favorire le loro esportazioni. Anche per questo il commercio dei wine kit su tutto il territorio europeo andrebbe
vietato.
S.M.
La 'Casa della salute' solleva più di un dibattito La vertenza sulla 'Bizzarri ' di Corinaldo
Sanità ad Ostra Vetere 126 lavoratori a rischio
La Giunta comunale di Ostra Vetere, lo
scorso 28 marzo 2014, ha approvato il
Progetto di riordino e di ampliamento
dei servizi territoriali socio-sanitari, che
si concretizzerà nella realizzazione della
“Casa della Salute” e nel trasferimento ed
ampliamento del Centro Diurno presso
la struttura ex R.S.A. Il Sindaco Luca
Memè, dopo aver verificato la fattibilità
del progetto con l’Area Vasta 2, ha portato la questione al Comitato dei Sindaci
dell’Ambito Territoriale Sociale n. 8,
lunedì 31 marzo, dove il progetto è stato
approvato all’unanimità. Il percorso concertativo, sottoscritto lo scorso 1° aprile
relativo al processo di riorganizzazione in
campo sanitario e socio-sanitario, prevede
la presentazione dell’ipotesi progettuale
al Tavolo Distrettuale programmato per
il prossimo 22 aprile in base all’Accordo
tra Giunta Regionale, Aziende ed Enti del
Servizio Sanitario Regionale e Confederazioni Sindacali. “In proposito – continua
il Sindaco - oltre alla dislocazione del
Centro Diurno presso i locali utilizzati
per la RSA è in cantiere l’ampliamento
dello stesso attraverso due moduli, l’uno
che prevede 18 posti per disabili gravi e
l’altro da 8 posti per disabili gravissimi.
Nei restanti locali del piano terra e primo
piano si è proposta l’istituzione della
“Casa della Salute”, quale punto di riferimento certo per i cittadini. Questo nuovo
servizio sarà un punto di accoglienza e
orientamento ai servizi per tutti i cittadini
di Ostra Vetere e del medio entroterra
senigalliese, ai quali sarà garantita assistenza sanitaria attraverso la gestione e
il completamento dei principali percorsi
diagnostici che non necessitano di ricorso
all’ospedale”. Conclude poi dicendo che :
“Nello specifico, la “Casa della Salute” di
Ostra Vetere accoglierebbe tutti gli studi
dei medici di medicina generale, nonché
lo studio medico pediatrico. Manterrebbe,
inoltre, il servizio prelievi e la fisioterapia,
e amplierebbe il servizio della logopedia,
peraltro molto richiesto, nonché i servizi
delle specialistiche”. Immediata la reazione dell'opposizione “Montenovonostro”
che si dice costernata dalle notizie che si
rincorrono in questi ultimi giorni. "Non
può credere che l’Amministrazione Comunale perpetri l’ultimo inaudito smembramento del patrimonio civile, sociale e
sanitario paesano impedendo la riapertura
della RSA, che noi invece sollecitiamo.
“Montenovonostro” non può credere che
secoli di storia di assistenza e solidarietà,
perpetuata con tanto sacrificio da tante generazioni passate fin dall’epoca dell’inizio
dell’autonomia comunale nel Medioevo
a oggi, venga disperso con leggerezza,
nonostante le traversìe subite in quasi
novecento anni di storia. Centinaia di anonimi compaesani montenovesi per secoli
hanno offerto il loro contributo disinteressato all’edificazione e gestione dell’Ospedale locale fin dai primordi comunali.
Molti di loro lo hanno fatto sacrificando
tutto il loro patrimonio familiare a favore
di tutti gli altri compaesani, con abnegazione, con grande senso di umanità, con
un cuore grande e generoso che nobilita
loro, ma che impone ora a noi il dovere di
rispettare i loro sacrifici. A nessuno è consentito disperdere la loro memoria, che è
la nostra storia. Non possiamo rinunciare
al bene ricevuto da loro. Non possiamo
tradire i loro sacrifici. Non può tradire
l’anima del paese l’ultima (in tutti i sensi)
Amministrazione Comunale che chiude definitivamente la porta dell’ultimo
avanzo di struttura per degenti ricoverati.
Ci rivolgiamo al Sindaco Luca Memè: ti
preghiamo, non chiudere definitivamente
la porta della RSA. Lo hai deciso da solo,
senza consultare nessuno, frettolosamente
tra il 28 marzo e il 1° aprile (bel pesce
d’aprile), solo autorizzato da quattro
oligarchi della tua maggioranza nella
sola Giunta, senza consultare nemmeno il
Consiglio e senza consultare nemmeno la
maggioranza del paese, che sono i nostri
compaesani".
L.M.
A14, si spera nell'accordo
Lo scorso 4 aprile è stato convocato al Ministero dei Lavori
Pubblici il primo Tavolo Istituzionale di Monitoraggio che ha
visto coinvolti Austostrade per l’Italia (Aspi) e il Gruppo Claudio
Salini, per analizzare il documento Programmatico redatto da ICS
Grandi Lavori Spa, capofila della controllata Consorzio Stabile
Samac. Il primo di una serie di incontri - programmati a cadenza
settimanale - tra Impresa e Aspi, alla presenza della Struttura di
Vigilanza delle Concessionarie Autostradali, per trovare soluzioni concrete atte a far ripartire i lavori del cantiere già da maggio
2014. “Sono soddisfatto – dichiara l’ing. Claudio Salini - del
contributo svolto dal Ministero e dalla disponibilità mostrata da
Aspi nella ricerca di una soluzione che garantisca la salvaguardia
di centinaia di imprese coinvolte e migliaia di lavoratori in Cassa
Integrazione”. Tra le condizioni allo studio di Aspi e Samac, con
il supporto dei rispettivi legali, vi è lo svincolo da parte di Aspi di
circa 19 milioni di euro che permetterebbero lo sblocco del primo
35% dello scaduto dei fornitori mentre il restante 35% verrebbe
saldato, attraverso un accordo da formalizzare a fine aprile, entro i
successivi 18 mesi o la fine del cantiere.
“Da questo tavolo esce una proposta
all’azienda per individuare una via
d’uscita alla drammatica situazione in
cui versa la Bizzarri”. Così l’assessore
al Lavoro, Marco Luchetti, all’incontro
di mercoledì 2 aprile scorso in Regione
sull’impresa del settore legno di Corinaldo a rischio di chiusura. In presenza del
Sindaco di Corinaldo, Matteo Principi,
delle organizzazioni sindacali di categoria e dei vertici aziendali della Bizzarri,
l’assessore ha tracciato alcune linee per
una possibile strada da percorrere per
rispondere alle criticità allarmanti e alle
preoccupazioni dei 126 lavoratori in cassa integrazione che terminerà a giugno.
“Chiedo la massima disponibilità degli
azionisti, i due fratelli Bizzarri, ad una
eventuale cessione dell’azienda a chi
potrebbe intraprendere un percorso di ripresa dell’attività produttiva del sito” ha
detto Luchetti. “Apriremo al più presto
anche un confronto con Confindustria
per individuare eventuali proposte di imprenditori del settore”. Disponibilità totale da parte della Regione, ha rimarcato
Luchetti, nel seguire e ‘dare una mano
concreta’ ad affrontare questa drammatica fase di crisi in cui versano purtroppo
molte aziende del territorio. “Difficoltà
divenute insostenibili – hanno spiegato i
vertici aziendali della Bizzarri - a causa
delle mancate commesse anche da parte
di colossi mondiali come Ikea che rappresentavano la parte preponderante del
fatturato. La Bizzarri è un’azienda storica, da 35 anni sul mercato internazionale, che ha visto scendere radicalmente il
proprio fatturato nell’ultimo decennio”.
L’incontro, chiesto con urgenza dal Sindaco di Corinaldo e dalle organizzazioni
sindacali, è stato un primo confronto
per scongiurare la chiusura e la conseguente perdita di lavoro dei dipendenti
di un’azienda ormai storica che impiega
numerosi nuclei familiari della comunità
corinaldese. Al fine di individuare una
via d’uscita alla drammatica situazione
in cui attualmente versa il più grande
sito produttivo del territorio comunale di
Corinaldo, l’azienda Bizzarri spa (nota
industria leader nel settore della lavorazione del legno), si stanno tentando
davvero tutte le strade percorribili.
L'incontro in Regione è sembrato irrinunciabile, considerato pure il tangibile
alone di ansia e preoccupazione che si
è venuto a creare attorno ai tantissimi
dipendenti (e, di conseguenza, anche
a numerose famiglie) del territorio
corinaldese che al momento gravitano
nell’orbita della Bizzarri spa. Alla luce
degli ultimi dati, sono ben 126 i lavoratori in cassa integrazione, che avrà
comunque termine alla fine di giugno.
Una situazione decisamente preoccupante, soprattutto per molti cittadini di
Corinaldo: la soluzione del tavolo istituzionale in Regione è stata attuata anche
e soprattutto per cercare di salvaguardare
i livelli occupazionali ed allontanare,
così, lo spettro di chiusura di una ditta
divenuta storica nel panorama produttivo. I vertici aziendali della Bizzarri
hanno così controbattuto: “Le difficoltà
a cui abbiamo dovuto far fronte sono
diventate per noi insostenibili. Il motivo
va ricercato anche nelle mancate commesse da parte di colossi mondiali, che
rappresentavano la parte preminente del
fatturato. Alla luce di tutto ciò, nell’ultimo decennio l’azienda ha visto scendere
drasticamente il proprio fatturato”. Per
questi motivi l’azienda ha indicato la
volontà di proseguirne alla liquidazione
in bonis. L’assenza, però, della proprietà
aziendale al tavolo regionale ha giocoforza dilatato i tempi risolutivi. Così,
l’assessore Luchetti, il sindaco Principi,
le organizzazioni sindacali e tutti coloro
inerenti alla situazione, rimangono in
attesa di comprendere se, da parte della
proprietà, ci sia l’effettiva volontà di una
possibilità di cessione dello stabilimento.
a cura di Laura Mandolini
Corinaldo, lo sport più sicuro
Lo scorso sabato 29 marzo ha coinciso con una giornata interamente dedicata
allo sport, nello specifico al Calcio a 5 e con otto ore praticamente consecutive di
partite, con le nostre squadre impegnate in una full-immersion di sport giocato in
diverse categorie. Ma la giornata si è rivelata, in particolare, un momento in cui
l’Amministrazione comunale di Corinaldo si muove nei confronti di chi fa sport
all’interno delle strutture di sua proprietà. La giornata del “Futsal day” (così la
giornata è stata denominata) si è conclusa con la consegna di un defibrillatore,
dispositivo elettrico ritenuto universalmente indispensabile da chi pratica sport.
Il “dono” è stato effettuato proprio da parte del Comune tra il primo e il secondo tempo del match conclusivo, a vantaggio sia dell’Istituto scolastico sia delle
associazioni sportive che utilizzano il palazzetto comunale per far fronte ai propri
impegni sportivi annuali: l’Avis Pallavolo e l’Asd Calcio a 5. Così, a turno, dopo
la conclusione dei vari match, i due presidenti della Pallavolo e del Calcio a 5, rispettivamente Alice Mazzarini e Luca Bucci, e il preside dell’Istituto Comprensivo
Francesco Savore, hanno ringraziato gli amministratori per il gesto particolarmente
apprezzato. Il sindaco Matteo Principi ha ricordato al pubblico presente che “tutte
le strutture sportive corinaldesi sono dotate di un proprio defibrillatore. A tale
proposito, tengo a ringraziare le altre società sportive locali che hanno in concessione impianti di proprietà comunali, acquistate già tempo fa di propria volontà.
Un gesto apprezzabilissimo nel nome di un autentico valore irrinunciabile quale è
lo sport”.
Ilario Taus
12
cultura
la voce misena
10 aprile 2014
cultura
Raffaele Ciambrone reporter
I documentari al 'Gabbiano'
Gocce di memoria
Senigallia è la città della fotografia e propone con
continuità la fotografia al centro dell’attenzione.
Questa volta l’incontro con l’autore a Palazzo del
Duca affronta un tema che è diventato di grande attualità dopo la mostra, allestita al Ministero
della pubblica istruzione sulla storia della scuola
italiana dal 1870 ad oggi. Il tema è quello dell’uso
della fotografia come documento storico. L’argomento viene analizzato nell’incontro con Raffaele
Ciambrone, dirigente della direzione generale del
Miur e curatore della mostra “Dal libro Cuore alla
lavagna digitale“. A Ciambrone il premio “Senigallia-Io Fotoreporter” ha assegnato una targa per
il lavoro svolto nell’ideazione di un evento espositivo, che ha attirato molti visitatori e ha richiamato l’interesse degli storici.
Nuova rassegna al cinema Gabbiano di Senigallia
Lunedì 7 aprile l'omofobia di "Felice chi è diverso" ha aperto il ciclo sul genere documentario.
E’ firmata da un autore di prestigio del cinema
italiano, Gianni Amelio, la nuova proposta della
rassegna d’autore dedicata dal Cinema Gabbiano
alle migliori produzioni internazionali del genere documentario. “Felice chi è diverso” racconta la battaglia combattuta in Italia nella seconda
metà del novecento contro l’omosessualità, a
lungo considerata una tra le peggiori depravazioni umane. Amelio ripercorre il nostro XX secolo
attraverso materiale di repertorio e numerose interviste ad anziani omosessuali, offrendo così le
testimonianze di persone celebri e anonime, allegre e sofferte, ironiche, ribelli o addomesticate.
Si è rivelato un'occasione interessante per affrontare il tema della memoria democratica, della sua
promozione e trasmissione tra le diverse generazioni, l'incontro con lo scrittore Attilio Coco
allo Spazio Autogestito Arvultùra. A "Gocce di
memorie", l'autore di origini lucane ha presentato il suo romanzo "Ho una storia per te", una
narrazione che vede i protagonisti attraversare la
storia italiana del Novecento. Prossimo incontro
con "Gocce di Memorie" martedì 22 aprile alle
ore 21 alllo Spazio Autogestito Arvultùra, con
una presenza straordinaria quale quella del Prof.
Hans Coppi jr. Hans Coppi è figlio di Hilde Coppi, attivista della Rote Kapelle. Nato in carcere, è
diventato con i decenni il massimo studioso della
Rote Kapelle, l'organizzazione dei suoi genitori.
Sessant'anni di attività della grande scultrice Una mostra di Lino Stronati e Massimo Nesti
Omaggio a Giò
C'erano tante proposte, sabato scorso,
a Senigallia. Tra così tante opportunità
io mi sono recata al Palazzo del Duca,
in quanto iscritta al corso di fotogiornalismo organizzato dal Musinf. Sono
stata contenta d’incontrare la scultrice
Fiorenzi che, nonostante la sua notorietà non solo a Senigallia e a Marzocca, dove vive e lavora, è una signora
molto semplice, affabile ed anche
scherzosa. All’inaugurazione infatti
sono rimasta stupita delle numerose
persone che le si avvicinavano per
manifestarle il loro affetto e per tutte
Giò riservava una parola, un sorriso,
una lunga stretta di mano. Anche
l’assessore alla cultura Schiavoni, tentando più volte di vincere la reticenza
al microfono da parte della scultrice,
che si è limitata a dire «Grazie, grazie
e grazie!», le ha manifestato stima e
gratitudine per aver collaborato con
pazienza e grande disponibilità alla
realizzazione dell’allestimento della
mostra. Tale mostra vuole onorare
i sessant’anni dell’attività artistica
di Fiorenzi, che comprende opere
in ceramica, gesso, bronzo, marmo,
cemento, ferro battuto, carta tagliata,
cartapesta e collage. Sino ad ora era
mancata una visione complessiva
della poliedricità della scultrice e del
suo lungo itinerario artistico, iniziato
a Roma con il maestro Fazzini – la prima mostra è del 1957 –, che definiva
le sue opere come «poesia e genialità». Siamo lieti che proprio la città
di Senigallia possa offrire alla storia
della scultura contemporanea tale
servizio. Anzi, il prof. Bugatti
del Musinf ha annunciato che in
occasione della conclusione della
mostra – il 2 maggio – verrà
presentato l’ampio catalogo, che
segnerà una tappa importante
nella comprensione dell’evoluzione dei linguaggi della plastica
italiana nel Novecento. Tutto ciò
rientra nel progetto perseguito da
anni da Senigallia di porre periodicamente al centro dell’attenzione della popolazione i personaggi
illustri che identificano la città o
ne consolidano l’identità reale.
Si è poi voluto sottolineare che
Fiorenzi ha realizzato diverse
opere presenti a Senigallia e a Marzocca, doni alla propria comunità
cittadina, devolvendo il rimborso delle
spese del materiale ad associazioni
con fini umanitari. Le sue opere infatti,
sia pubbliche che sacre, sono un inno
alla vita ed è come se, osservandole,
si venisse spinti a volgere lo sguardo
verso l’alto o ad ascoltare il respiro, il
soffio vitale. Particolarmente significativi alcuni ritratti nei quali vengono
evidenziati non solo l’aspetto esteriore, ma anche quello interiore. Ed ogni
ritratto è diverso, proprio perché in
ogni persona raffigurata si evidenzia
un aspetto unico, irripetibile. È stato
davvero curioso cogliere in posa tali
persone accanto alle opere che le raffiguravano. Ognuno diceva con fierezza
e gratitudine: «Giò mi vede così!».
Anche se noi non abbiamo avuto l’onore di essere raffigurati in un ritratto,
è bello immaginarsi ciascuno un’opera d’arte realizzata dall’artista per
eccellenza che è Dio, scoprirci unici
ed irripetibili, belli ai suoi occhi. Cara
Giò, grazie!
Lucia Spinozzi
Lacrime di smalto
Sarà inaugurata il 12 aprile prossimo, all’interno degli ambienti espositivi
della Rocca Roveresca di Senigallia, la suggestiva mostra: “Lacrime di smalto – Plastiche maiolicate tra Marche e Romagna nell’età del Rinascimento”.
L’evento – organizzato e curato da Claudio Paolinelli, docente di Storia
dell’arte contemporanea presso l’Università degli studi di Urbino “Carlo
Bo” – intende raccogliere le più singolari e rare maioliche realizzate durante
il XV secolo nei laboratori di ceramica posti fra le Marche e la Romagna.
Per l’occasione, vari musei stranieri e privati collezionisti hanno concesso in
prestito numerose porcellane smaltate ad alto rilievo di pregevole fattura. In
particolare, saranno esposte delle preziose maioliche figurative a carattere sacro e devozionale. La mostra “Lacrime di smalto” rimarrà aperta al pubblico
tutti i giorni, dalle ore 8:30 alle 19:30, sino al 31 agosto.
Diego Corinaldesi
Le maschere della vita
Volti enigmatici e infernali battaglie di
corpi. Una caleidoscopica e sorprendente rappresentazione dell’uomo, e delle
sue angosce esistenziali, sarà il soggetto
dell’evento espositivo “Le maschere della
vita”, in apertura il 12 aprile, alla rotonda
del Gigolè di Chiaravalle. Il tema, già dichiarato nel titolo, sarà svelato dalle opere
degli artisti marchigiani, Lino Stronati,
in arte Strolie Massimo Nesti.La mostra
gioca sul contrasto tra le storie, le formazioni e le forme espressive, per molti versi opposte, che caratterizzano i due artisti.
Stroli e Nesti - un percorso da autodidatta
per il primo, il Liceo Artistico e l’Accademia di Brera per il secondo - interpretano
il “cammino” dell’Uomo, la sua coscienza, il mutamento prodotto da oppressioni fisiche e psicologiche, le lotte esterne
e quelle interiori. Stroli lo fa con una
sfrangiata istintualità gestuale, espressa
in parte a penna, che si ricompone nella
sorprendente grammatica delle sue opere.
Il tema della mostra è sviluppato da Stroli
direttamente, senza altri filtri che non siano la sua specifica e originale interpretazione del mondo e delle emozioni. Saranno 11 i volti disegnati da Stroli, prima su
carta e poi traslati su ceramica, ad aprirci
un teatro di maschere irridenti. Le guarderemo prima stupiti, attratti dai colori
sgargianti ed evocativi che espandono, a
livello fisico e percettivo, la disarmante e
potente espressività dell’artista jesino, per
scoprire poi la nostra maschera, le nostre
angosce esistenziali che Stroli sa magistralmente disvelare.
Massimo Nesti propone, invece, la figura dell’uomo colta nel suo cammino fitto
di ostacoli e difficoltà di ogni genere. La
materia si plasma e si evolve attraverso
ellissi e forme embrionali che sfociano
in gesti, mani, corpi ed espressioni sofferenti. La composizione riflette il periodo
di violenza odierno. La ciclicità vitale
dell’individuo è descritta in maniera capillare dall’artista, Nesti segue una sua
logica di trasformazione attraverso il
tema della lotta e del combattimento risolti dapprima in maniera chiaroscurale,
poi usando cromie che a poco a poco
sfiorano i colori della natura, dell’acqua e della terra sino a impadronirsene
totalmente. Masse e corpi in trasformazione nella natura e perizia tecnica sono
peculiarità che si riflettono nella ricerca
artistica di Nesti e danno una personalissima impronta e stile alla sua opera. Non
ultima, influisce, sulla composizione
fantastica dell’artista, una serie di letture
ispiratrici perché, come sostiene lo stesso
Nesti, “testi come La Divina Commedia,
La Terra Desolata di T. S. Eliot, l’Iliade
e l’Odissea di Omero, per citarne alcuni,
hanno fornito sempre spunti per la mia
pittura, perché raccontano di realtà che,
anche se scritte nel passato, attraversano
e si arricchiscono con il tempo e sono
moderne a tutti gli effetti”. La mostra, in
apertura il 12 aprile, continuerà fino al 27
dello stesso mese con orario 9,30 -13 e
16,15 – 20. Chiuso domenica mattina e
lunedì mattina. Info - www.gigole.it
Roberto Gigli
la voce misena
spettacolo
10 aprile 2014
Senigallia - Senagalactica
Edizione 2015 del premio nazionale di letteratura fantascientifica "Senagalactica" organizzato
dall'associazione civica "Montimar" in collaborazione con la biblioteca comunale "Luca Orciari" ed il patrocinio del comune di Senigallia. Il
concorso è dedicato alla memoria dello scrittore
Vittorio Curtoni, scomparso nel 2011, autore di
racconti e romanzi di fantascienza, nonché saggista, traduttore, giornalista. Sito internet Associazione Civica “Montimar”:http://www.montimar.
it E-Mail: [email protected]
Senigallia - Il bello della diretta
Inaugurata a Palazzo del Duca la mostra dedicata
all'opera della scultrice Giò Fiorenzi organizzata
dall'Amministrazione Comunale con la collaborazione della Biblioteca Comunale L. Orciari, della Filodrammatica La Sciabica, della Parrocchia
S.Antonio di Marzocca e della Banca di Suasa.
La mostra, che rimarrà aperta fino al 2 maggio, ripercorre più di 60 anni di attività di Giò Fiorenzi,
scultrice assai nota del cui vasto lavoro a tutt'oggi
mancava una visione complessiva, attraverso le
sue sculture, i disegni, i bozzetti, i progetti.
Al teatro "La Fenice" di Senigallia, lunedì 14 aprile, ore 21
Erano tutti
miei figli
Mariano Rigillo torna al Teatro Mercadante come protagonista di Erano
tutti miei figli, primo successo del
drammaturgo Arthur Miller, che fu,
insieme a Tennesse Williams, tra
i più importanti autori americani
del secondo dopoguerra. Scritto nel
1947, ritorna nel testo l'idea fondamentale che percorre tutti i drammi
di Miller, con i suoi personaggi inquieti che soffrono dei valori eccessivamente meschini e materialistici
del loro ambiente, da cui prendono
le distanze ritrovando il senso della loro vita in una più elevata comprensione di se stessi e del loro ruolo
nella società. Il dramma è incentrato
sulla figura di un ricco uomo d'affari,
che durante la seconda guerra mondiale, terminata da poco tempo, non
aveva esitato a privilegiare il profitto
della sua ditta di motori di aeroplani rispetto alla sicurezza degli stessi. La vicenda ne aveva provocato
l'arresto con l'accusa di aver fornito
materiale difettato che aveva causato la morte di 21 giovani piloti; ma
il costruttore era riuscito a scaricare
l'intera responsabilità sul
suo socio, facendosi assolvere e ricostruendosi
una brillante carriera di
capo d'azienda. La sua
famiglia vive da tre anni
con un altro dramma alle
spalle, la scomparsa di un
figlio disperso durante la
guerra, il cui corpo non
fu mai ritrovato. L'arrivo della fidanzata del
disperso, figlia del socio
finito in galera e amata
dal fratello che desidera
sposarla, innescherà un lenta rivelazione della realtà, durante la quale
verranno a galla i misteri nascosti.
Erano tutti miei figli
di Arthur Miller, traduzione
Masolino D'Amico, regia Giuseppe Dipasquale. Con Mariano Rigillo e Anna
Teresa Rossini e in Filippo Brazzaventre, Annalisa Canfora, Barbara Gallo,
Enzo Gambino, Giorgio Musumeci, Ruben Rigillo, Silvia Siravo
Lunedì 14 aprile, ore 21
teatro 'La Fenice', Senigallia
"Salvo" e i suoi registi al 'Gabbiano'
Salvo è lo scagnozzo di un boss locale.
Gli fa da autista, guardia del corpo e "ripulitore". Proprio durante una di queste
pulizie, penetra in casa della sua vittima
e nell'attendere il suo arrivo scopre la
sorella di questo, una non vedente che
non avrà il coraggio (o la volontà) di uccidere, anche perchè si rende conto che
proprio in durante la colluttazione le è
successo qualcosa di clamoroso. Decide
così di rapirla e nasconderla al mondo
sostenendo di averla fatta fuori. Ma nel
mondo della malavita morire è tanto facile quanto è difficile amare.
La semaine de la critique di Cannes l'ha
accettato "all'unanimità". L'opera prima
di Antonio Piazza e Fabio Grassadonia
è un poliziesco che rifiuta ogni tono noir
e preferisce sporcarsi le mani nel gangster movie all'americana (e all'occorrenza anche nel western), completamente desaturato non di colori ma di parole,
espressioni e linguaggio verbale. Salvo
non parla praticamente mai e la sua prigioniera non è che sia da meno, parlano
semmai tutti quelli che gli sono intorno
da cui, come ogni buon criminale in cerca di redenzione, Salvo tenta di fuggire.
I silenzi sono l'arma a doppio taglio
di questo film. Da una parte Piazza e
Grassadonia dimostrano una capacità
di lavorare sull'immagine e sul sonoro
come nessun altro cineasta emergente
si sogna anche solo di sperare, dall'altra al procedere della storia si lasciano
ammaliare dalla propria abilità, finendo
per confidare troppo nel fatto che non
detti, sguardi e silenzi contemplativi riescano a mandare avanti il film. Quando
non sono troppo innamorati della loro
tecnica però i due cineasti riempiono il
loro Salvo di idee e di uno sguardo sulle "cose" che orbita dalle parti di quello
di Matteo Garrone, per come va a lavorare su luoghi reali e corpi locali per
trasfigurarli e farli apparire altro (una
fabbrica in disuso che pare una galera,
la campagna sicula che pare il Texas).
Fabio Grassadonia e Antonio Piazza a
Senigallia, al cinema 'Gabbiano', mercoledì 16 aprile 2014.
L.M.
13
Senigallia - Rodari va in scena
Le favole di Gianni Rodari al Teatro La Fenice.
Sabato 12 aprile 2014 alle ore 17.15. "Promosso
più due", dodici favole al telefono lette, musicate
e illustrate, una produzione della Scuola di Musica Bettino Padovano in collaborazione con la
Scuola del Libro Liceo Artistico di Urbino. Uno
spettacolo ideato e musicato da Pietro De Gregorio per la regia di Mauro Pierfederici con l'orchestra Bettino Symphony Senior e Junior, il coro
Doremifasol diretto da Chiara Moschini e la partecipazione degli alunni della Rodari e Cesanella.
Cinema multisala GABBIANO
www.cinemagabbiano.it Tel. 071 65375
da giovedì 10 aprile
Father and son
Un film di Hirokazu Koreeda. Con Masaharu Fukuyama, Yôko Maki, Jun Kunimura, Machiko Ono, Kirin Kiki. 120' - Giappone 2013.
Nonomiya Ryota è un professionista di successo, un uomo che lavora sodo ed è abituato a vincere. Un giorno, lui e la moglie Midori ricevono una chiamata dall'ospedale
di provincia dove sei anni prima è nato loro figlio, Keita, e vengono a sapere che sono
stati vittima di uno scambio di neonati. Il piccolo Keita è in realtà il figlio biologico
di un'altra coppia, che sta crescendo il loro vero figlio, insieme a due fratellini, in condizioni sociali più disagiate e con uno stile di vita molto differente. Ryota si trova di
fronte alla necessità di una decisione terribile: scegliere il figlio naturale o il bambino
che ha cresciuto e amato per sei anni? Il giapponese Kore-Eda conferma le qualità artistiche di cui ha sempre dato prova con questa esplorazione splendidamente misurata di
un dilemma che mira dritto al cuore dell'uomo. Con la leggerezza della grande scrittura, l'abilità di costruire un'architettura perfetta nel bilanciare il peso di azioni e reazioni
tra i due nuclei familiari coinvolti e con un cast in grado di conferire all'opera un valore
aggiunto altissimo, Kore-Eda non si lascia mai tentare dal richiamo del melodramma,
che è nelle corde del soggetto ma non nelle sue, e mantiene un registro contenuto ma
attento ai particolari e ai piccoli incidenti del vivere, nel quale le belle idee sono silenziosamente numerose e nulla è mai di troppo. In particolare, nonostante il film racconti
la maturazione di Ryota rispetto al suo essere padre, che passa forzatamente dal suo
essere stato figlio a sua volta di un certo padre, sorprende la verità con la quale il regista
coglie le reazioni dei due bambini, bloccati tra la fiducia che ripongono nei genitori, la
volontà di ottenere la loro ammirazione e il disagio dell'incomprensione.
Grand Budapest hotel
Un film di Wes Anderson. Con Ralph Fiennes, F. Murray Abraham, Mathieu
Amalric, Adrien Brody, Willem Dafoe. 100' - USA 2014.
Monsieur Gustave è il concierge ma di fatto il direttore del Grand Budapest Hotel collocato nell'immaginaria Zubrowka. Gode soprattutto della confidenza (e anche di qualcosa di più) delle signore attempate. Una di queste, Madame D., gli affida un prezioso
quadro. In seguito alla sua morte il figlio Dimitri accusa M. Gustave di averla assassinata. L'uomo finisce in prigione. La stretta complicità che lo lega al suo giovanissimo
neoassunto portiere immigrato Zero gli sarà di grande aiuto. Per occuparsi di questo
film di Wes Anderson (presentato in apertura alla 64a Berlinale) è necessaria una premessa di carattere letterario. Il film è dedicato a Stefan Zweig, scrittore austriaco tra i
più universalmente noti tra gli anni Venti e Trenta. Animato da un convinto pacifismo
si vide bruciare nel 1933 ciò che aveva scritto dai nazisti. È alle sue opere (tra cui un
solo romanzo) che il regista ha dichiarato di ispirarsi per questo ennesimo viaggio in un
mondo tanto immaginario quanto affollato di riferimenti alla realtà. A partire da quella
che potrebbe sembrare solo una raffinata scelta tecnica e che invece diviene una precisa
indicazione di senso. La ratio del film (cioè il formato della proiezione) cambia tre volte e finisce con lo stabilizzarsi sulla cosiddetta "academy ratio" che è stata quella della
storia del cinema classico fino a quando arrivarono il CinemaScope e il VistaVision.
Il gelato da festival
Un concorso nazionale, il “Festival d’autore”, in pochi anni ha fatto conoscere
Agugliano in Italia come “capitale” del
gelato artigianale. Un riconoscimento dovuto soprattutto al maestro gelataio Martino Liuzzi e al comune di Agugliano che
hanno creduto nella possibilità di promuovere l’attività di gelatiere tra i giovani studenti degli istituti scolastici con
indirizzo alberghiero e della ristorazione.
Un’occasione che da anni l’istituto albergiero Panzini di Senigallia non si è
lasciata sfuggire e nelle ultime edizioni
ha visto i suoi alunni vincere la selezione
regionale ed addirittura quella nazionale
di Longarone con gli alunni Melissa Bora
Saracinelli e Andrea Possanzini, capitanati dallo chef Ennio Mencarelli.
La quinta edizione del “Festival d’autore” che si terrà a giugno sempre ad Agu-
gliano, ha avuto una piacevolissima anteprima con una tre giorni dedicata alla
Giornata europea del gelato; una tavola
rotonda dal titolo “Il gelato questo sconosciuto” a cui ha partecipato la prof.
ssa M. Rosella Bitti, dirigente scolastico
dell’istituto Panzini e nello stesso contesto è stato inaugurato il monumento al
gelato posto all’ingresso del paese, opera
dello scultore Giampaolo Valentini.
Al Panzini di Senigallia i motori si sono
scaldati e anche per la prossima edizione del festival aguglianese i suoi alunni
si presenteranno agguerriti come sempre
per potersi nuovamente aggiudicare la
selezione regionale, segno della costante attenzione alla preparazione dei suoi
allievi che la dirigente Bitti e i docenti
perseguono da sempre.
S.S.
14
sport
la voce misena
10 aprile 2014
Miciulli, una 'tranquilla' sconfitta casalinga
MICIULLI 1 - NUOVA FOLGORE 2
sport
Il Miciulli affronta la Nuova Folgore al Bianchelli di Senigallia. Penultima partita in casa
per i nerazzurri. Nel primo tempo partono forte
gli ospiti, dopo 15 minuti eurogol da 40 metri
di Seceleanu. Un missile diretto sotto l'incrocio
che beffa Bosco. Il Miciulli non ci sta e trova
subito il gol del pareggio. Al 20' Cinotti S. si
conquista un rigore che Paniconi segna. 21 gol
in questa stagione per il numero 9 nerazzurro.
Dopo la rete del pareggio il Miciulli si rende
pericoloso in più di un'occasione. Al 27' ci prova Paniconi, poco dopo è Odoguardio a sfiora-
re il gol. Due i legni colpiti da Marcucci al 39' e
al 44'. Si va al riposo sul punteggio di 1-1. Nella
ripresa il Miciulli entra in campo determinato.
I ragazzi di Goldoni hanno subito la chance per
portarsi avanti con Marcucci che non trova il
tempo giusto per battere a rete. Paniconi cerca la doppietta personale ma non è fortunato.
Anche il neo entrato Coppa ci prova al 59'. La
Nuova Folgore si affaccia raramente dalle parti
di Bosco ma quando lo fa sono dolori. Al 62'
Giacchetta trova un pallonetto vincente e porta
gli ospiti in vantaggio: 1-2. I nerazzurri premono sull'acceleratore per riacciuffare il match ma
non riescono a concretizzare le tante occasioni.
Il risultato rimane fermo sul 1-2 per la Nuova
Folgore Miciulli: Bosco, Rosi, Odoguardio,
Bellagamba, Cucchi (79' Pintea), Giorgini, Cercaci, Massacci (52' Piersanti), Paniconi, Marcucci (59' Coppa), Cinotti S. A disp: Minardi,
Lauritano, Bomprezzi, Baldelli, All. Goldoni
Nuova Folgore: Candidato, De Lillo, Renzi (82' Di Brandimarte), Eusebio, Seceleanu,
Gatto, Solpizi (52' Giacchetta), Morosini, Lelli (72' Principi), Gasparroi, Giordano. A disp:
Petrangelo, Palombo, Giovinazzi, Canuti. All.
Angeloni Marcatori: 15' Seceleanu, 21' Paniconi, 62' Giacchetta Ammoniti: Renzi, Paniconi,
Bellagamba.
La Vigor Senigallia vince in casa con una squadra ben più blasonata: il Chiaravalle
Punti preziosi per la salvezza
VIGOR SENIGALLA 3
CHIARAVALLE 2
SENIGALLIA - Due partite in quattro giorni (con la Biagio Nazzaro Chiaravalle domenica scorsa, a Fossombrone il mercoledì
successivo), entrambe importantissime in
chiave salvezza. Del match di Fossombrone sarà possibile riferire solo col prossimo
numero. ‘Focalizziamo’ pertanto il primo
dei due rendez vous, quello col Chiaravalle dell’ex Gianangeli, coinciso con una
prova smagliante della truppa di Alessandrini. Partita vissuta sul filo del pathos, e
soprattutto partita nella quale entrambe
le contendenti si giocavano una posta oggettivamente pesante, rispettivamente in
chiave play-off e play-out. L’ha spuntata la
Vigor: con merito, e in virtù di un primo
tempo stellare, chiuso sul 3 a 0. Poi Moscatelli e compagni hanno sofferto per il
recupero degli ospiti, che nella ripresa hanno messo nel sacco due reti portandosi ad
una incollatura dalla squadra di casa. Ma,
diciamocelo, la Vigor ha saputo reagire con
temperamento e raziocinio anche nella fase
più critica della partita. Ed ha, alla fine, legittimamente raccolto punti pesantissimi in
chiave salvezza. Partita dai due volti e dalle
mille emozioni, quella del ‘Bianchelli’. Chi
si aspettava un derby (tale è, classicamente,
l’incrocio calcistico tra Senigallia e Chiaravalle) l’ha trovato, e nella sua versione più
coinvolgente. Partita da raccontare, praticata con intensità anche dalle panchine: da
mister Alessandrini, che ha rigenerato i suoi
sul piano emotivo dopo la frenata di Corridonia, ed ha restituito al pubblico una Vigor
esemplare, che ha regalato spunti di gioco
strappa-applausi; da mister Gianangeli, che
ha letto il forte disorientamento dei suoi nel
primo tempo e ha cambiato uomini e modulo nel corso della ripresa, nonostante un
paio di assenze pesanti (tra l’altro non aveva il ‘dodicesimo’ e alla fine ha dovuto impiegare Landriscina per sostituire Falcetelli
uscito dopo uno scontro con Pesaresi). La
Vigor ha messo nel sacco tre reti in 30 minuti: bomber Pesaresi al 5’, recuperando il
cuoio su un Falcetelli non impeccabile nella circostanza e cogliendo il sacco con una
Goldengas, vittoria netta
FONDI 59 - GOLDENGAS 93
La Goldengas basket Senigallia si riscatta dal
recente ko interno di domenica 30 marzo, e
soprattutto da quello dell’andata, espugnando
con grande autorità in uno degli anticipi di sabato 5 aprile il parquet del Fondi, ultimo in
classifica e bisognoso di punti per la salvezza.
Non c’è storia nel Lazio perché il quintetto di
Valli – pur ancora senza l’infortunato Catalani – conduce dall’inizio alla fine e vince 5993: play-off decisamente più vicini. Trascinata dall’ottimo avvio di Meccoli, la Goldengas
prende subito il largo già nel primo quarto,
a senso unico (7-20). Biancorossi ancora
meglio nel secondo periodo quando i lunghi
Pierantoni e Perini si fanno sentire e la difesa
su Lilliu continua ad essere efficace (primo
canestro dell’ex a 2' dall’intervallo lungo).
Al riposo Senigallia è avanti 17-38, con punti ben distributi fra esterni ed interni (Perini,
11, il migliore): imbarazzante il predominio
a rimbalzo (9-28, alla fine sarà 18-48). Lilliu
prova a caricarsi la squadra sulle spalle nel
terzo periodo e i laziali si riavvicinano al – 14
(29-43 al 25'): sono due triple consecutive di
Pasquinelli a stoppare il disperato tentativo di
rientro locale (35-55 al 28‘). La Goldengas
vince anche il terzo quarto (22-28) e si presenta ai 10' finali con un più che rassicurante
+ 27 (39-66). Nell’ultimo parziale non c’è
storia e la Goldengas dilaga fino al 59-93 finale: il ko dell’andata è decisamente cancellato.
FONDI 59: Cappiello 6, Lilliu 10, Porfido 2,
Pietrosanto 6, Di Marzo 2; Di Rocco 2, Fazzone, Romano 16, Perini 4, Gattesco 11. All.
Kalaja. GOLDENGAS SENIGALLIA 93:
Battisti 11, Maddaloni 16, Meccoli 10, Pierantoni 14, Perini 16; Pasquinelli 16, Locapo
3, Savelli 2, Sartini 5, Catalani ne. All. Valli
Arbitri: Guida di Trapani e Nicosia di Erice
(Tp). Parziali: 7-20 17-38 39-66 59-93.
Andrea Pongetti
Meeting di Atletica, bene la squadra femminile
Si è svolto ad Ancona un “Meeting Indoor” regionale denominato “Moltiplicando”
Coppa Giovani. L’Atletica Senigallia con la squadra femminile al termine delle due
giornate competitive è salita sul podio occupando il secondo posto. Notevoli sono stati
i risultati ottenuti nelle singole gare, grazie soprattutto a Camilla Curzi che nelle tre
gare disputate ha ottenuto un primo posto nei m. 200 e due volte un secondo nei m.
60 e lungo. Per i notevoli risultati ottenuti un grazie va anche ai tecnici Carlo Mattioli,
Falessi Marco e Petrolati Sandro.
Il badminton trasmette valori
Domenica 6 aprile importante giornata di sport sui campi di Via D'Aquino dove la ASD
Badminton Senigallia ha organizzato i Campionati Assoluti Marche di badminton che sono
stati inseriti nel progetto “Sport Modello di Vita”. Tale progetto, ideato e sviluppato in tutta
Italia da cinque federazioni (Badminton, Canoa-Kajak, Hockey, Ginnastica, Pallavolo,
Judo-Lotta-Karate-Arti Marziali), è rivolto a tutti i giovani dai 10 ai 18 anni e si pone come
finalità quella di sensibilizzare i nostri ragazzi ad un corretto stile di vita attraverso la sana
pratica dello sport, e di far capire che sempre attraverso lo sport si trasmettono valori.
soluzione di taglio basso; Focante al 18’, di
‘cabeza’ sul pallone impeccabilmente fatto spiovere in area da Morganti su calcio
d’angolo; Francioni al 31’, con una azione
caparbia che lo ha portato a recuperare palla
in area, a difenderla spalle alla porta fra un
nugolo d’avversari, infine a incastonarla a
un palmo dal montante basso con una esecuzione ‘lunare’. La Biagio ha ‘carburato’
nella ripresa, ha fatto l’1 a 2 con Gabrielloni su mischia al 21’ st, e tre minuti dopo
ha accorciato ulteriormente sempre con
Gabrielloni che ha trasformato un penalty
concesso per atterramento di Frulla da parte
di Mistura. A quel punto tutto sarebbe potuto succedere, se i boys di Alessandrini non
avessero recuperato lucidità, difendendosi
con ordine e replicando con convinzione.
Ne è uscita una Vigor rinfrancata e pronta
per le ultime sfide, ivi inclusa l’infrasettimanale di Fossombrone su cui, come abbiamo anticipato, potremo riferire solo nella
successiva edizione del giornale.
Raoul Mancinelli
VIGOR SENIGALLIA: Moscatelli, Giraldi, Simone Gregorini,
Morganti, Mistura, Focante, Gorini (30’ st Francioni), Carboni (38’
st Boccolini), Pesaresi, Siena (32’
st Tommaso Gregorini), Mucaj. A
disp. Putignano, Cappanera, Zandri, Squadroni, all. Alessandrini.
URBANIA: Celato, Renghi, Righi, Samir Mounsif (38’ st Prisacaru), Barone, Patarchi, Ceccarini
(16’ st Fraternali), Urbinati, Zohir
Mounsif, Braccioni, Alessandro Rossi (30’ st Sacchi). A disp.
Achilli, Andrea Rossi, Lucciarini,
Bravi, all. Ceccarini.
ARBITRO: Monaldi di Macerata.
NOTE: giornata di sole, spettatori
450 circa (paganti 407 compresa
quota abbonati), ammoniti Zohir
Mounsif, Patarchi, Carboni, Prisacaru, espulso al 25’ st Pesaresi;
angoli 1-5, recuperi 2+4.
CICLISMO
Totò conquista il Tevere
L’élite, Paolo Totò mette a frutto l’intera propria ricca dotazione e fa tripletta
stagionale a Città di Castello (dopo aver
conquistato Corridonia
e Sulmona). Il prestigioso asfalto è quello
del classico Trofeo
Alta Valle del Tevere, che perviene alla
ventesima edizione. Il
portoelpidiense segue
alla lettera le indicazioni dell’ammiraglio
Emilio Mistichelli e
rende quasi ‘storica’
la primavera del Velo
Club Senigallia (apprezzabile il lavoro di
Matteo Tamenghi e
Roberto Gamberini).
Le Marche sorridono
ancora doppiamente:
nello sprint a quattro,
sulla scia del leader massimo chiude James Jaramillo, giallorossoblù del Calzaturieri Montegranaro – Marini Silvano
cappelli sportivi, diretto da Stefano Vitellozzi. Terzo si piazza Marco D’Urbano
(dell’Aran abruzzese) sul polacco Marcin
Mrozek (quarto anche nel Gp San Giuseppe di Montecassiano). Primo degli
inseguitori è Ficara. La svolta della corsa
si concretizza con l’attacco sull’ultima salita di questi ultimi due. Totò non riesce a
seguirli immediatamente, ma li aggancia
successivamente con l’aiuto di Jaramillo.
Sul rettilineo non c’è storia.
Alla presenza degli osservatori dei team
professionistici,
scontato è l’interrogativo:
“Paolo, prospettive?”.
Risposta diplomatica:
“Pensiamo a correre. Per
le ‘prospettive’ rinviamo
a più in là. Sul palco, il
muscolare veloclubiano
indossa la nuova maglia
del 23° Capello d’Oro
– Memorial Paolo Piazzini, di cui è autorevole
padrone. Attesissima è
la prossima tappa marchigiana della challenge
élite-under 23: Giro del
Fermano (10 -11 maggio
a Monturano e Monte
San Pietrangeli). A ruota: la Duegiorni di Castelfidardo (17-18 maggio). Ordine d’arrivo:
1.Paolo Totò (Velo Club Senigallia) Km
155 alla media di 44,50; 2.James Jaramillo Galvez De Jesus (Calzaturieri Montegranaro – Marini Silvano); 3. Marco
D’Urbano (Aran); 4.Mrozec. 5.Ficara.
Umberto Martinelli
Foto (di Lanfranco Passarini): L’élite
del V.C. Senigallia si impone
nell’Alta Valle del Tevere
penultima
la voce misena
10 aprile 2014
asteriski
15
***
* Papa Francesco regala il Vangelo
Domenica 6 aprile 2014, il Papa ha fatto distribuire migliaia di copie del Vangelo tascabile, sia
in piazza San Pietro come nella parrocchia di San
Gregorio alla Magliana. Invita: “ L’importante è
leggere la Parola di Dio con tutti i mezzi: è Gesù
che ci parla…; non si rassegna ai sepolcri che ci
siamo costruiti con le nostre scelte di male e di
morte”. Memorabile, inoltre, la battuta del 4 aprile
2014, al giornalista che insinua sul Papa “comunista”: “Io comunista? Amare i poveri è nel Vangelo…; Mi dicono comunista, ma la mia bandiera
è il Vangelo!”.
* Renzi e gli enti inutili
* Treni jazz
Se ne parla da anni. Ma chi ha la poltrona legata ai
partiti e ai sindacati…tiene duro. Speriamo che sia
la volta buona. Intanto sono annunciati tagli alla
spesa pubblica per 6 miliardi.
Si chiamano così i nuovi treni elettrici regionali.
Sono 70, con 292 posti a sedere, anche con riserve
per disabili e con una velocità massima di 160 Km
orari. Prenderanno il via dal 16 aprile 2014.
* Frizzantino Pio IX
* Spiagge pulite
Grande successo dei vini italiani nel mondo. Il nostro spumante ha più richieste del famoso “Champagne” francese. Ci auguriamo che l’Opera Pia
Mastai Ferretti, con la sua prestigiosa cantina, se
non proprio uno spumante Pio IX, metta in produzione almeno un frizzantino Pio IX!
Pulizia adeguata alle spiagge, in attesa che il tempo e i turisti ci facciano godere un’estate prestigiosa, e una “Rotonda” da ammirare, nonostante
le polemiche di questi giorni.
a cura di G. Cionchi
13 aprile 2014 - Domenica delle Palme
Morto per troppo amore
Parola di Dio
Is 50,4-7
Salmo 21
Fil 2,6-11
Mt 26,14- 27,66
La Passione del Cristo narrata
da Matteo: un lungo, intenso
racconto di un amore unico
Gesù entra nella città che uccide i profeti. Siamo
talmente abituati alla morte di Dio, talmente riempiti di riflessioni e meditazioni, e stanche prediche sulla salvezza, da avere tutto chiaro, tutto
colto, tutto imparato. Non ci serve null'altro. Al
più qualche emozione resa possibile dalle nuove tecniche, dalla modernità e dai prodigi della
tecnica, ma nulla di più. E assistiamo ancora una
volta al dono di Dio come se fosse una cosa dovuta, un evento banale, quasi abitudinario, presente
ma debole, scontato ma inutile. Peggio: ci fermiamo alla crosta, ascoltiamo e diciamo parole di cui
non conosciamo veramente il significato. Gesù
è morto per noi. E nessuno sente il bisogno di
salvezza. Egli è morto per i nostri peccati. E noi
stiamo attenti a sottolineare i peccati degli altri.
Ha donato se stesso. E non sappiamo che farcene
di questo dono. Avessimo il coraggio di tornare a
quei giorni, di riviverli, di lasciarci interrogare e
scuotere! Avessimo il coraggio di osare perforare
la parola a... arrivati in redazione
Valfrida Baldetti
Accoglienza
Lunedì 7 aprile è tornata alla
casa del Padre Baldetti Eufrosina-Valfrida di Barbara,
nostra fedelissima abbonata.
Tutti la conoscevano però
soltanto come “Valfrida”. Sua
madre Zelmira era stata ostetrica del paese ed aveva aiutato a nascere tantissim bambini. Valfrida non si era mai
sposata perché aveva dedicato la sua vita alla Chiesa; Era
stata presidente dell’Azione
Cattolica, avulsina, insegnante di catechismo fino a che le
forze glielo hanno pemesso;
severa, ma nello stesso tempo ci “sapeva fare” nell’attirare
la gioventù. Quando a Barbara c’erano ancora le Suore del
Sacro Cuore, il cui “asilo” (allora si chiamava così) è stato
l’unico fino a che non si è aperta la Scuola materna statale,
era sempre presente nelle
varie attività sia religiose che
ricreative che vi si tenevano.
Durate le vacanze poi, nella
cosiddetta “casa delle Suore”
le bambine imparavano lavori
di cucito o di maglieria sotto
la sua direzione. Grazie, Valfrida, per tutto il bene che hai
fatto ai barbaresi. Certamente
non ti dimenticheranno perché per molti hai rappresentato una “istituzione”.
Gentile redazione,
ho letto sulla stampa locale
del grave episodio di tentata
violenza sessuale ai danni di
una giovane da parte di un
ospite del Centro di solidarietà
della Caritas di Senigallia. Sui
quotidiani on line, come spesso accade, tante considerazioni che definire stupide è un
eufemismo. Tra la gente l'idea
che promuovere solidarietà
non serve a niente, se questi
sono i risultati. Al solito, fa più
rumore un fatto fortunatamente episodico, che tanta quotidianità positiva sconosciuta
ai più. L'accoglienza implica
questi rischi, anche perché chi
chiede aiuto a queste strutture
può avere alle spalle un vissuto di violenza e marginalità.
Ma sono rischi che si devono
correre, specialmente se la
solidarietà è cristianamente
ispirata. La Caritas o altre organizzazioni che danno questi
servizi, piuttosto, non devono
essere lasciati soli nella loro
azione umanitaria. Troppo
facile scaricare sul solo volontariato così tanti e pesanti
problemi. Se poi aggiungiamo
che siamo in tempo di crisi,
tutto si complica e quindi c'è
ancor più bisogno di lavorare
insieme.
L.P.
Lino Serrini, Senigallia
i Vangeli, di toglierli dalla patina di incenso che li
avvolge per guardare negli occhi il Nazareno che
ha deciso di donarsi fino in fondo. Lo spettacolo
è pronto, tutti i protagonisti sono la loro posto. Ha
inizio la morte di Dio. Gesù arriva alla fine dei suoi
intensi tre anni con un pugno di mosche in mano:
l'umanità non ha capito. I suoi discepoli, preziosi e
amati, sono fermi alla contraddizione del potere e
della gloria e inchiodati al proprio (evidente) limite; i capi religiosi avvertono la forza destabilizzante
della sua predicazione; la folla segue il vento della
moda. Gesù non ha alcuna possibilità di farcela, la
sua scommessa è persa. Non è servito, non è bastato, non è sufficiente tutto l'amore che ha donato. Forse aveva ragione l'avversario, là nel deserto:
troppo ingenuo questo modo di operare. Davvero
Dio pensava di trattare con gli uomini alla pari?Di
presentarsi vulnerabile? Occuparsi ? chissà ? di un
altro mondo. Oppure... Oppure lasciarsi travolgere,
sparire, morire. Lasciare che le tenebre vincano,
lasciare che le cose prendano la loro piega, osare.
Osare fino a morire appeso ad una croce, fino all'eccesso. Altro è dire: "Dio vi ama!", altro morire. Altro dire: "Il Padre vi perdona!", altro pendere, nudo,
da un palo. E perdonare. Una cosa è parlare, un'altra morire. Urlando. Capiranno, gli uomini? O Dio
Paolo Curtaz
sarà uno dei tanti sconfitti della storia, dimenticati?
La posta in gioco è immensa: l'esistenza stessa di
Dio. Quanti crocefissi sono morti nella storia antica? Cinquecentomila? Un milione? Di quanti di
loro ricordiamo il nome e la vita? Di nessuno. Il
rischio che Dio corre in questo gesto è quello di
scomparire per sempre. L'uomo avrebbe continuato ad immaginarsi Dio con un volto proiettando in
esso i propri desideri. O le proprie paure. Gesù accetta, rischia, si dona. Forse sarà tutto inutile, come
insinua l'avversario nell'orto degli ulivi. L'agonia di
Gesù, nell'orto degli ulivi, l'agonia che lo fa sudare
sangue, è tutta lì, in quella scelta. Non nel dolore
che Gesù deve affrontare, non nel senso di abbandono da parte dei suoi, no. Il dolore, inaudito, che
Gesù prova, nasce dal dubbio dell'inutilità della sua
scelta definitiva. L'avversario, che torna ora che è
giunta l'ora, cerca di scoraggiarlo: "è tutto inutile".
Inutile: non vedi che ti stanno venendo a prendere per arrestarti? Inutile: i tuoi stanno dormendo,
non hanno capito la gravità della situazione. Inutile, l'uomo non cambierà mai. Gesù accetta, corre
il rischio, si dona. Morirà. Il cuore della passione
di Cristo è l'amore, non la violenza. Gesù muore
affidando al Padre il proprio cuore, e donando a noi
lo Spirito.
inbreve
Rotte in cerca d'autore
La libreria IoBook di Senigallia promuove un
itinerario dal titolo Pianura e libertà - Viaggio
nella terra di Guareschi e dei Cervi. Domenica 27 aprile 2014. Il viaggio e la visita sui
luoghi della memoria saranno accompagnato dalle scritture degli autori. Programma. ore 7.00 - partenza da Senigallia; ore
10.00 - arrivo a Brescello – itinerario su
Guareschi; ore 14.00 – arrivo a Casa Cervi
e pranzo; ore 15.00 – visita al Museo Cervi;
ore 17.00 – visita alla latteria La Grande; ore
21.30 – arrivo a Senigallia.Prenotazioni entro il 19 aprile c/o LIBRERIA IOBOOK Senigallia o 3384464240 quota di partecipazione
(da versare al momento dell’iscrizione) €. 30
(comprende l’ingresso e visita guidata ai Musei di Brescello e al Museo Cervi il pranzo è
al sacco – si può prenotare il pranzo a Casa
Cervi a 15€ al momento dell’iscrizione la
quota di partecipazione si versa al momento
dell’iscrizione la gita si effettua al raggiungimento del numero minimo di 35 persone
partecipanti.
Omaggio a Ferroni
Potenza Picena dedica la più ampia retrospettiva che si sia mai realizzata all’illustre
fotografo Ferruccio Ferroni (Mercatello sul
Metauro, 1920 – Senigallia, 2007). L’inaugurazione sarà sabato 12 aprile 2014 alle
ore 17.30, presso l’Auditorium Ferdinando
Scarfiotti in via Silvio Pellico n. 4/a Potenza
Picena (Mc). Le sedi espositive dove vedremo le stampe d’autore originali fino al 4
maggio 2014, sono: la Chiesa di Santa Caterina, dove si vedranno gli anni Cinquanta,
e la Sala Boccabianca dove sarnno esposte
le fotografie del secondo periodo, realizzate
da Ferroni dal 1984 al 2005. È emblematico
che l’omaggio arrivi da qui, poiché Ferroni ha nobilitato gli istanti lenti e ciclici che
caratterizzano proprio la vita in provincia,
immortalando la poesia che traspare dalle
piccole cose. La mostra è ideata e organizzata dal Fotoclub di Potenza Picena ed è
curata da Marcello Sparaventi, Presidente
dell’Associazione culturale Centrale Fotografia di Fano, il quale da circa otto anni
studia l’opera fotografica di Ferroni; con
Sparaventi hanno collaborato la figlia del
fotografo Annalisa, la moglie Lidia Barucca
Ferroni, Alberto Masini e Cristian Vescovi di
Centrale Fotografia.
redazione@voce misena.it
www.vocemisena.it
P.zza Garibaldi, 3 - 60019 Senigallia
Tel. 071 64578 Fax: 071 7914132
Settimanale della Diocesi di Senigallia
Proprietà: Fondazione Gabbiano, Piazza Garibaldi 3 - Senigallia.
Direttore editoriale: Gesualdo Purziani Direttore responsabile: Giuseppe Cionchi.
Collaboratori: Laura Mandolini (caporedattore), Giancarlo Mazzotti, Alessandro Berluti, Umberto Martinelli, Leonardo
Pasqualini, Ilario Taus, Silvia Fabri. Stampa: Rotopress International s.r.l.,Via Brecce 60025 Loreto (An) - Tiratura:
4.000 copie Abbonamento annuo ordinario: € 35,00 da versare sul conto corrente n°5240857 intestato a: Fondazione Gabbiano Piazza Garibaldi, 3 - Senigallia - Associato FISC Federazione Italiana Settimanali Cattolici e USPI
Unione stampa periodica italiana. Autorizzazione n. 137/1952 Registro Periodici del Tribunale di Ancona del
12-18/11/1952La testata “La Voce Misena” fruisce dei contributi statali diretti di cui alla Legge 7 agosto 1990, n°250.
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