28 marzo 2015 V Centenario STJ - una proposta Messaggio del nostro Padre Generale UNITI AL PAPA E A TERESA questi problemi. Il 26 marzo è un giorno in cui la voce di Santa Teresa deve echeggiare nei nostri cuori e, con essa, deciderci a tirare fuori quel poco che c'è dentro di noi convinti che non è questo il tempo da sciupare in domande di così poca importanza! Vi annuncio con grande gioia che il Santo Padre Francesco, favorevole a questa iniziativa, ha deciso di dare inizio a quest'ora di preghiera mondiale lo stesso 26 marzo. Da quel momento, quasi in coincidenza con l'ora in cui Teresa venne al mondo, vi invito a raccogliervi in preghiera tenendo conto di questo suffragio: la pace. Uniti a Cristo, vero Amico, che ha portato al mondo la riconciliazione con Dio, alziamo gli occhi al cielo pregando il Padre affinché ci doni la pace, la quale esige il dialogo che favorisce la riconciliazione tra gli uomini: perdoniamo e saremo perdonati, ci disse il Signore. Apriamo i nostri cuori al perdono, chiediamolo a coloro che abbiamo offeso e preghiamo Dio di darci la pace, quella che ci ha promesso Gesù, non quella del mondo, ma quella che riempie il cuore di gioia e ci libera da ogni tipo di vigliaccheria. Figli della Chiesa, viviamo intensamente questa iniziativa che anche Papa Francesco ha fatto propria e, al suo riparo, convochiamo ad essa tutti i fedeli, seguendo l'esempio che San Giovanni Paolo II ci ha insegnato ad Assisi. Unito a tutti, fratelli e sorelle, nel Gesù di Teresa. P. Saverio Cannistrà Cari fratelli e sorelle, Il 28 marzo si celebrano 500 anni dalla nascita di Santa Teresa di Gesù. Il momento, fervidamente atteso e accuratamente preparato durante questi ultimi anni in tutti i monasteri, conventi e confraternite del Carmelo secolare, è già molto vicino. Nell'omelia che ho pronunciato lo scorso 14 ottobre nella chiesa di La Santa, ad Avila, durante la Messa celebrata alla vigilia dell'inizio degli atti ufficiali di questo V Centenario, immaginavo tutti noi che cercavamo di fare un regalo alla nostra Santa Madre in un giorno così importante, e riconoscevo che, senza dubbio, il regalo migliore è e sarà sempre proprio lei, Teresa di Gesù. Due giorni prima del suo anniversario v'invito, come figli e figlie, a offrirle qualcosa che senz'altro la riempirà di gioia: un'ora di preghiera. Un'ora di preghiera speciale, in cui il proposito di tutti sia la pace nel mondo. Il mondo è in fiamme, urlava Teresa in vista dei conflitti e divisioni che devastavano la società dell'epoca. Il nostro mondo, pure, è in fiamme e, talvolta, non siamo abbastanza sensibili oppure non abbiamo la fede necessaria per credere che possiamo spegnere il fuoco che ci circonda. Assorti, a volte, dalle piccole cose della vita quotidiana e dai problemi più immediati, ci dimentichiamo di alzare lo sguardo per scrutare l'orizzonte e scoprire i segni di sofferenza presenti nella nostra società: guerre, conflitti, terrorismo, violenza pubblica e domestica, urla di dolore, taciute ancor prima di poter essere lanciate. Quel giorno non potremo nasconderci lasciando unicamente a chi governa, a chi ha delle responsabilità, l'incombenza di risolvere 2 V Centenario STJ - La preghiera di Teresa (e nostra) per il mondo “Siamo qui solo per questo” Papa Francesco darà inizio a una Preghiera mondiale per la pace, L'ora d'inizio della Preghiera mondiale sarà le 06:00 (del 26 marzo. Da quel momento ogni comunità e fraternità potrà incominciare un’ora di orazione nella forma che riterrà più opportuna ed appropriata. Il simbolo di questa Preghiera corale consisterà nell'esporre una candela accesa in un punto ben visibile dall'esterno dei conventi e monasteri. Dal primo capitolo del“Cammino di perfezione” In questo tempo mi giunse notizia dei danni e delle stragi che avevano fatto in Francia i luterani e di quanto andasse aumentando questa malaugurata setta. Ne provai gran dolore e, come se io potessi o fossi qualcosa, piangevo con il Signore e lo supplicavo di porre rimedio a tanto male. Mi sembrava che avrei dato mille volte la vita per salvare una fra le molte anime che là si perdevano. Ma, vedendomi donna e dappoco, nonché incapace a essere utile in ciò che avrei voluto a servizio del Signore, poiché tutta la mia ansia era, come lo è tuttora, che avendo egli tanti nemici e così pochi amici, decisi di fare quel poco che dipendeva da me. Decisi cioè di seguire i precetti evangelici con tutta la perfezione possibile e di adoperarmi perché queste religiose che son qui facessero lo stesso. Fiduciosa nella grande bontà di Dio, che aiuta sempre chi decide di lasciar tutto per amor suo, pensai che, essendo tali le mie V Centenario STJ - consorelle come io le avevo immaginate nei miei desideri, le loro virtù avrebbero compensato i miei difetti e così io avrei potuto contentare in qualche cosa il Signore; infine pensavo che, tutte dedite alla preghiera per i difensori della Chiesa, per i predicatori e per i teologi che la sostengono, avremmo aiutato come meglio si poteva questo mio Signore, così perseguitato da coloro che ha tanto beneficato, da sembrare che questi traditori lo vogliano crocifiggere di nuovo e che egli non abbia dove posare il capo. Oh, mio Redentore, il mio cuore non può giungere a tanto, senza sentirsi spezzare dalla pena! Che cos’è oggi questo atteggiamento dei cristiani? Possibile che a perseguitarvi siano sempre coloro che più vi devono? Coloro ai quali concedete le vostre migliori grazie, che scegliete per vostri amici, fra i quali vivete e ai quali vi comunicate con i sacramenti? Non sono essi sazi dei tormenti che avete Il mondo è in fiamme; vogliono nuovamente condannare Cristo patito per loro? si perdono. Del male ch’è stato non mi affliggo tanto, ma vorrei che non si perdesse ogni giorno un maggior numero di anime. Certamente, Signor mio, non fa proprio nul l a ch i og gi abbandona il mondo; poiché esso è così poco fedele a voi, cosa possiamo sperare noi? Forse che meritiamo maggior fedeltà di quanta ne ha mostrato a voi? Forse che lo abbiamo gratificato con maggiori benefici, perché ci debba serbare amicizia? Dunque? Che cosa ci possiamo aspettare noi che per bontà del Signore siamo esenti da quel contagio pestilenziale, mentre coloro che vi si trovano son già preda del demonio? Un bel castigo si son guadagnati con le loro mani e un buon profitto di fuoco eterno hanno tratto dai loro piaceri! Se la vedano loro, anche se continua a spezzarmi il cuore vedere che tante anime Oh, mie sorelle in Cristo, aiutatemi a supplicare il Signore affinché ci conceda questa grazia, poiché è proprio questo il motivo per cui egli vi ha qui radunate; questa è la vostra vocaz ione; questo dev’essere il vostro compito, queste le vostre aspirazioni, questo l’oggetto delle vostre lacrime, questo lo scopo delle vostre preghiere; non quello, sorelle mie, di interessi mondani. Quando ci vengono a chiedere di pregare Sua Maestà perché conceda rendite e denaro, io me ne rido, ma ne sono anche addolorata. Tale richiesta viene proprio da alcune 4 persone che io vorrei supplicassero Dio di poter calpestare tutto. Esse hanno buone intenzioni e, in fondo, si finisce col tener conto della loro devozione, anche se io sono sicura di non essere mai ascoltata in questo genere di preghiere. Il mondo è in fiamme; vogliono nuovamente condannare Cristo, come si dice, raccogliendo contro di lui mille testimonianze; vogliono denigrare la sua Chiesa, e dobbiamo sprecare il tempo nel chiedere cose che, se per caso Dio ce le concedesse, ci farebbero avere un’anima di meno in cielo? No, sorelle mie, non è il momento di trattare con Dio d’interessi di poca importanza. È certo che, se non considerassi la debolezza umana, che si consola di qualsiasi aiuto (ed è bene che noi diamo sempre ogni aiuto possibile), sarei lieta di far capire a tutti che non sono queste le cose per cui supplicare Dio con tanto zelo. Teresa di Gesù V Centenario STJ La testimonianza delle sorelle claustrali del Carmelo di Crotone CON CUORE GRATO Così le carmelitane scalze del monastero di della Beata Vergine del Rosario (eretto canonicamente il 2 febbraio 1985) rispondono all’invito della s. Madre fondatrice: essere davanti a Dio per tutti Papa Francesco ha indetto per il 2015 l’anno dedicato alla vita consacrata. Scopo principale di quest’anno: fare memoria grata del recente passato, vivere il presente con passione, abbracciare il futuro con speranza. La nostra Comunità di Crotone ha appena ricordato, il 2 febbraio 2015, il 30° anniversario di erezione canonica: una circostanza molto opportuna per fare memoria grata del recente passato. Proprio in questo passato “recente” si innesta la nascita della prima comunità carmelitana in terra di Calabria. Un intreccio di desideri, di richieste, di momenti di gioia e di fatica, di speranza e di sofferenza hanno caratterizzato la nostra presenza in questa terra che per la prima volta, dopo cinque secoli, ha accolto con molta disponibilità il carisma teresiano incarnato in una comunità contemplativa. Pensare alla nostra storia ci riporta alla figura di Santa Teresa, nostra madre e fondatrice, al cuore del carisma carmelitano che giorno dopo giorno, con i nostri doni e fragilità desideriamo incarnare qui ed ora. Il V centenario della sua nascita, su indicazione del Centro dell’Ordine Carmelitano, in questi ultimi anni, ci ha viste impegnate in una rilettura attenta, capillare e condivisa delle sue opere; ci ha fatto riscoprire questa grande figura di donna profondamente umana, contemplativa e operosa, materna e determinata nelle sue scelte, assolutamente moderna eppure vissuta nel XVI secolo! Per dare concretezza al nostro sentimento di gratitudine e condividere la nostra gioia, abbiamo preparato un librotestimonianza che raccoglie in sintesi la storia del Carmelo, le vicende che hanno segnato questa V Centenario STJ La statua di San Giuseppe “veglia” sul Monastero di Crotone è un chiarissimo richiamo teresiano. Ricordate il Libro della Vita? “Un giorno, dopo la comunione, Sua Maestà mi ordinò con decisione di fare quanto era possibile per attuare tale intento, promettendomi che il monastero si sarebbe certo fondato, e che in esso egli avrebbe trovato motivo di compiacimento. Doveva essere dedicato a san Giuseppe che sarebbe stato di guardia a una porta, nostra Signora avrebbe vegliato sull’altra, ed egli, Gesù Cristo, sarebbe stato con noi: così il monastero avrebbe brillato come una stella di vivissimo splendore.” (S. Teresa Vita cap. 32,11) fondazione, la vita all’interno di una Comunità carmelitana teresiana con i suoi ritmi di preghiera e di lavoro: l’impegno quotidiano a seguire Cristo nella totalità di una vita spesa per Lui, attraverso il ministero della preghiera e la comunione fraterna. L’esperienza dell’incontro con Cristo è l’origine di tutto e spiega una scelta tanto “controcorrente”- maggiormente ai nostri tempi – eppure tanto adeguata e necessaria per poter corrispondere con tutto sé stessi a un amore così: perché la clausura? Perché non fare del bene in altro modo? Perché non andare tra i poveri? Perché rinunciare al mondo e alle sue bellezze? La sola ragione è: questo ha fatto l’Amore. In totale gratuità di dono stiamo col Signore, viviamo per Lui, cercando di fargli piacere in ogni cosa, trovando in Lui ogni delizia, dentro un nuovo modo di possedere tutto. Vita con Gesù e vita tra noi sorelle. Il Signore non solo si è degnato di volerci per Sé solo, ma ci ha convocate per fare famiglia intorno a Lui, per aiutarci a “camminare nella Verità alla presenza della stessa Verità” (S. Teresa di Gesù). Una vocazione così bella e vertiginosa come la nostra esige infatti una “compagnia” forte, fatta di persone che vivono la stessa esperienza, abbracciate dentro un’amicizia seria che sostiene la memoria del dono di Dio e che aiuta a fare strada, a non dimenticare quello che il Signore ha operato nella vita di ciascuna. Così la chiamata all’unione sponsale con Cristo si coniuga per noi con una chiamata alla fraternità. Questi due elementi formano nel Carmelo Teresiano un tutt’uno e ne sono in qualche modo la perla preziosa. S. Teresa diceva della Fondazione di San José: “Esta casa es un cielo” ed evidentemente non si riferiva alle mura del monastero ma alla vita che vi si conduceva tutta dedicata a Dio, in un clima di raccoglimento, di preghiera, di pace, di solitudine, di comunione, pregustamento del Paradiso. Il nostro desiderio e la nostra preghiera, chiedono a Dio, per ogni persona che ci incontra, la stessa pace. Le sorelle del Monastero Beata Vergine del Rosario 6 V Centenario STJ La testimonianza di una ragazza calabrese che sta formandosi per l’ammissione all’ocds E un giorno una Teresa bussò alla nostra porta… Porto – non per mio merito – un nome che non poteva non condurmi in qualche modo al Carmelo. In tutta sincerità, se non fosse per questo legame, non saprei dire che cosa mi avrebbe portato verso la famiglia carmelitana... Immagino che, disseminati lungo il cammino, tanti piccoli dettagli, incontri, esperienze, avvenimenti, abbiano contribuito a farmi giungere qui dove sono. Credo, tuttavia, che solo alla fine comprenderemo il senso vero di ciò che è accaduto nella nostra vita. Certamente ha avuto un ruolo determinante appunto il mio nome. Il nome è anzitutto segno di identità, perciò posso dire che, in qualche misura, la mia si sia formata anche involontariamente intorno al segno importante che le Sante mie omonime hanno lasciato nella storia. Spinta da una naturale curiosità, ho iniziato ad approfondire la loro vita, a confrontarmi Un opuscolo sull’ocds preso a Monza, i contatti con l’Ocds d’Italia e l’approdo a Napoli, ai Ponti rossi con la fraternità in cui sta cominciando un cammino di formazione e discernimento. Ma com’è iniziato il percorso interiore della giovane professionista? con le loro parole, ad assorbire il loro messaggio. Non ho mai avuto l’impressione di fare sforzi in questa direzione, né alcuno mi ha mai obbligato in tal senso. Anzi, ad essere sincera, nessuno mi ha mai nemmeno suggerito niente a riguardo, perché non ho mai frequentato ambienti del Carmelo. Santa Teresa di Gesù Bambino è da sempre la mia protettrice. L’ho conosciuta leggendo e rileggendo “Storia di un’anima”, ma so che mi accompagnava anche prima. Io so – mi verrebbe da dire “per esperienza”, come in tanti scritti carmelitani – che sono accompagnata, non solo da Santa Teresina. Lo so davvero da sempre, da quando ho memoria dei fatti della mia vita, ne sono certa. Tra le tante presenze che vegliano su di me lei è indubbiamente speciale. E’ come fosse una sorella maggiore. Posso dire che attraverso di lei ho incontrato il Carmelo: inizialmente solo quello ottocentesco di Lisieux, ma aprendomi poi ad altre testimonianze. Senza di lei forse non avrei incrociato sulla mia strada neppure Teresa Di Gesù e Giovanni della Croce. Senza di lei non avrei forse mai avvicinato il santuario carmelitano di Monza, dove ho trovato gli opuscoli OCDS. O forse sì? Chi può dirlo... Nel mio caso, comunque, è andata così. Credo poi che il nome sia anche segno di vocazione. Non posso ancora dire che la mia sia necessariamente carmelitana: non intendo certo sostenere che tutte coloro che portano il nome Teresa siano chiamate al Carmelo. Vedrò (nel senso di “vedremo insieme”). Ma nel nome di ciascuno sono scritte molte cose che ancora non si possono leggere. E io vorrei darmi questa possibilità, visto che ho fatto tutta questa strada arrivando fino alla vostra porta. Ho dentro molte più parole di quante non ne possa esprimere. Vorrei però resistere alla tentazione di sceglierle inopportunamente, anche perché sento l’esigenza del silenzio e del vuoto. Ho bisogno di ascoltare. Al momento sono arrivata fin qui. Tempo fa, avrei detto “fino a questo luogo”; ma oggi preferisco dire “fino a voi”, che cominciate ad avere per me un volto e un nome, e dietro questo volto e questo nome una storia che arricchisce quella più grande della famiglia carmelitana e della Chiesa. Teresa Pirritano da Soverato Convegno a Napoli il 26 e 27 marzo 8 Convegno a Napoli il 26 e 27 marzo Chi ci parlerà di Teresa? Un profilo dei relatori Il Convegno si svolgerà il 26 e 27 marzo dalle 16,30 (vedi programma nella pagina accanto) nell’Aula Magna della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale Sez. S. Luigi (Via Francesco Petrarca 115 – Napoli). Per informazioni tel. 081 414263 ANDREA BALDISSERA Milanese, 48 anni, laureato in Lettere Moderne (Filologia romanza) all’Università degli Studi di Milano. Dottore in Iberistica (Filologia spagnola) nell’Università degli Studi di Bologna. Ricercatore presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale (2001-2004). Professore associato presso l’Università degli Studi del Piemonte Orientale.Esperto di letteratura del Siglo de Oro, dal 2009 è docente presso i Cursos de verano dell’UNIA di Sevilla, sede della Cartuja . PAOLO PINTACUDA Professore associato di Letteratura spagnola, Università di Pavia, Dipartimento di Studi Umanistici - Sez. di Lingue e Letterature straniere. Dottorato di Ricerca in Iberistica, Università di Bologna. E’ laureato in Lingue e Letteratura Straniere presso l’Università degli Studi di Pavia . Alla figura di S. Teresa ha dedicato alcuni studi: Presenze belliche e ireniche tra santa Teresa di Gesù e san Giovanni della Croce, in Guerra e pace nel pensiero del Rinascimento. Atti del XV Convegno internazionale (Chianciano-Pienza 14-17 luglio 2003), Firenze, Franco Cesati editore, 2005, pp. 663-691.; Teresa e Gesù: pagine da un amore, “Quaderni. Società Dante Alighieri. Comitato di Milano”, 27, 2008, pp. 125-143.; Libertà dell’uomo e libertà dello spirito nelle pagine di Teresa di Gesù, in Il concetto di libertà nel Rinascimento. Atti del XVIII Convegno Internazionale (Chianciano-Pienza 17-20 luglio 2006), Firenze, Franco Cesati editore, 2008, pp. 267-280. GIUSEPPE MAZZOCCHI Nativo di Lodi, 55 anni, laureato in Lettere presso l’Università degli Studi di Pavia sotto la guida di Giovanni Caravaggi. È dottore di ricerca in Iberistica (Università di Bologna). Professore associato di Lingua e Letteratura Spagnola (Università di Udine 1992-1995) e di Lingua Spagnola (Università di Torino, sede di Vercelli; poi Università del Piemonte Orientale; 1995-2000); e infine come professore ordinario di Letteratura Spagnola (Università di Ferrara, 2000-2004). E’ professore ordinario di Letteratura Spagnola presso l’Università degli Studi di Pavia. Dipartimento di Studi Umanistici. Tra i suoi progetti più importanti la ricostruzione della storia testuale della poesia di Santa Teresa, fra i suoi articoli Gli angeli di Santa Teresa, in Con gracia y agudeza. Studi offerti a Giuseppina Ledda, Roma, Aracne, 2007, pp. 329-346. LUIGI BORRIELLO Carmelitano scalzo, originario di Torre del Greco (Napoli). Dottore in Teologia e in Pedagogia, è docente di teologia spirituale e mistica presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, Sezione. S. Luigi. Assistente spirituale delle fraternità di Santa Teresa e di S. Teresa e Giuseppe di Napoli LUIGI GAETANI Carmelitano scalzo, nato a Gallipoli (Lecce). Ha studiato presso la Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, Sez. San Luigi di Napoli e quella del Teresianum di Roma. Ha conseguito la Licenza in Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma. E’ stato professore ordinario di Cristologia, di Metodologia teologica e di Teologia della Vita Consacrata dal 1987 al 2003 presso lo Studio Interreligioso Santa Fara (Bari). Attualmente è Superiore Provinciale OCD e Presidente nazionale della Conferenza Italiana Superiori Maggiori (CISM) V Centenario STJ L’impegno pastorale delle carmelitane di S.M. Capua Vetere per i 500 anni della S. Madre “ALLA RICERCA DEL CASTELLO” Una semplice, difficile missione guidati da S.Teresa Di Musical in Musical le Suore della comunità di S. Maria C.V. si stanno cimentando in una impresa straordinaria. Dall’anno scorso, per più di un anno ragazzi e ragazze, ex alunni della nostra Scuola, hanno potuto conoscere la storia della nostra Madre Fondatrice ed è proprio lei che li ha portati un po’ più vicino a Gesù. Attraverso Madre Maria degli Angeli, che si è dimostrata una Madre davvero “speciale”, abbiamo potuto compiere quella tanto semplice, ma tanto difficile missione di gettare un seme nel cuore dei più giovani, quel seme che con la grazia di Dio e con quel piccolo aiuto cui possiamo contribuire noi, Sue figlie e spose, crescerà e darà buon frutto nell’età adulta. È straordinario questo compito in un mondo e in un tempo in cui i nostri ragazzi sono bombardati, storditi da tanti richiami, tanto affascinanti quanto illusori e ingannatori. È per questo che la nostra missione c o n t i n u e r à , nonostante le fatiche, le delusioni, le battaglie, talvolta vinte talvolta perse. È così che ci siamo “tuffate” in un altro meraviglioso progetto, forse un po’ ambizioso, ma sicuramente accattivante per questi nostri ragazzi e ragazze che vivono la loro quotidiana crescita. È così che nasce il n uo v o Musical: “Alla ricerca del Castello” È così che nasce, o meglio, continua il cammino di formazione sulle orme di S. Teresa d’Avila, proprio per cogliere quel momento o p p o r t u n o , significativo di grazia che la Chiesa e il Carmelo ci offrono celebrando il V unica porta per accedere al castello. Impareremo a fidarci di guide sicure e sapienti e infine – lo speriamo davvero – faremo l’incontro con il Re che abita il centro del castello. centenario della sua nascita. Il primo approccio è stato compiuto e, con nostra vera sorpresa, S. Teresa con il suo Castello interiore ha toccato il cuore dei ragazzi facendone vibrare le corde più intime. Il cammino sarà lungo e ci porterà a conoscere il nostro mondo interiore, le difficoltà che incontreremo per entrarci, impareremo l’importanza della preghiera, vera e Per noi sarà s i cur ame nte un a ricchezza che ci porterà in prima persona a ripercorrere di stanza in stanza il Castello Interiore di S. Teresa d’Avila e siamo certe che questo porterà abbondanti frutti per le nostre vite, per la nostra comunità e di conseguenza per la nostra Congregazione. Sostenete questa straordinaria missione con la preghiera. Ve ne siamo già grate. Sr. Miriam dello Spirito Santo Un “assaggio” del nuovo Musical PRIMA SCENA Una ragazza è seduta sul suo letto, guarda fuori dalla finestra, è pensierosa. Entra la mamma. MAMMA: “Chiara, che c’è!” RAGAZZA: “niente, mamma” M: “Sei sicura? È tutto il pomeriggio che te ne stai sola in camera!... qualcosa che non è andato a scuola?...C’entrano le tue compagne?” 10 V Centenario STJ La mamma si siede dall’altra parte del letto Chiara si alza, gira intorno al letto, si siede accanto alla mamma poi la guarda seria R:“Vedi mamma, il problema non sono gli altri… non so come spiegarti ma il problema è qui” (indica il cuore) M: “vediamo… ci sono dei giorni in cui il sole spende sereno… poi, altre volte, è così buio e ti senti sola, vero?” R: “è proprio così, mamma!” M: “anche a me, capita, sai Chiara?” R: “eppure tu sei sempre felice, anche quando sei seria o pensierosa!” M: “beh, ho imparato a conoscermi un po’. Alla mia età, non mi faccio più tanto impressionare dal cattivo tempo, provo a vedere il Sole splendente anche dietro le nuvole” La ragazza si alza e si guarda allo specchio: R: “Ecco il fatto è proprio questo: mamma, io non mi conosco! È come se dentro di me ci fosse un mondo che manda degli echi, delle luci e delle ombre, ma è lontano e io vorrei… La mamma cerca tra i libri e le porge “Il castello interiore” R: Il castello interiore di S. Teresa d’Avila Chi ara tocca copertina, la R: interiore perché c’è un castello dentro di me? M: Proprio così R: E come faccio ad entrarci? M: La chiave che apre tutte le porte del castello è la preghiera! La mamma prende una luce: “prendi ti servirà per il viaggio” La mamma mentre sta uscendo dalla camera, torna indietro M: “Chiara, non ti sarà facile entrare nel castello, ma potrai contare su dei buoni amici”. V Centenario STJ LA PREGHIERA DI CHARLES DE FOUCAULD A TERESA "Capisco quanto lei gusti la vita di questa grande santa...Santa Teresa è uno di quegli autori che diventano il nostro pane quotidiano", così Charles del Foucauld scrisse ad un amico (come riferisce Emmanuel Renault in "Teresa d'Avila e l'esperienza mistica") che gli aveva confidato di aver letto l'Autobiografia della santa e, dopo quell'opera, di avere cominciato a leggere altre sue opere. Parole che rivelano quanto anche per il frate - che prima di scoprire la propria vocazione, aveva ritrovato la fede a 28 anni dicendo a se stesso «Come credetti che c’era un Dio, compresi che non potevo far altro che vivere per Lui solo» la lettura delle opere di Teresa di Gesù, cominciata per caso nel 1988, sia stata importante. Sembra addirittura che si sia offerto di ricopiarne alcune pagine per alcune claustrali clarisse. Il 15 ottobre 1898 Charles de Foucauld dedica alla santa Madre questa preghiera: "O cara madre, santa Teresa, come ho bisogno che tu educhi la mia vita interiore! Dammi forza e luce! Io non ti chiedo che una cosa: glorificare nostro Signore Gesù più che posso, e perciò amarlo più che posso, fare sempre la sua volontà. Madre cara soccorrimi, vieni in mio aiuto! Tu che amavi tanto imitare il tuo Sposo, ascolta la mia preghiera e prega, prega per me. Guarda la mia anima inaridita, imbruttita e vieni in mio soccorso, o buona madre, per amore del tuo Sposo Gesù. Tu mi sembri già rispondere, con un a parola semplicissima, che dev'essere l'indicazione, la regola secondo la quale io devo coltivare la mia anima, con l'aiuto di Gesù e con il tuo soccorso. Questa parola è: "Ciò che è più perfetto": ciò che è più perfetto nell'obbedienza al direttore spirituale, nel compimento del mio dovere quotidiano, nel fare ttuttto "come lo avrebbe fatto nostro Signore Gesù, al posto mio" Charles de Foucauld 12 V Centenario STJ P. Arturo Beltràn illustra le iniziative del Centro carmelitano di Maddaloni I seminari di spiritualità Durante le tre giornate che sono state dedicate all’accompagnamento s p i r i t u a l e , organizzate nella nos tra casa di spiritualità SS. Annunziata presso il convento camrleitano di Maddaloni i giorni 26-28 febbraio scorso, si è vista una abbondante presenza e partecipazione di persone, fra questi molti appartenenti all’Ocds, che con grande attenzione hanno dimostrato interesse per i temi trattati. Questo ci ha portato ad una riflessione su quelli che potrebbero essere gli interessi delle persone che ruotano attorno alle nostre case e di altre persone che ancora non ci conoscono. Essendo cosciente che l’indirizzo della nos tra casa di Maddaloni e il servizio della spiritualità offerti nei diversi campi e attività abbiamo pensato di far partire un nuovo progetto di formazione che ha come titolo “I seminari di spiritualità”. gli insegnamenti della scuola carmelitana facendo riferimento speciale in Santa Teresa e in San Giovanni della Croce. TUTTO S’INIZIA CON LA PREGHIERA. Q u es t a i n i zi a t i va pretende essere uno strumento di riflessione e approfondimento spirituale indirizzato a tutti quelli che sono interessati alla spiritualità e che vogliono conoscersi meglio e/o iniziarsi nell’affascinante mondo della preghiera personale attraverso La cadenza pretende essere mensile, è previsto che si svolga durante tutto l’arco della giornata di sabato e la domenica mattina. C o m pr e nd e r à due conferenze/riflessioni la mattina del sabato, un d o c u m e n t a r i o scientifico al pomeriggio, seguito da un dibattitocondivisione scandito da alcuni momenti pratici di preghiera . carmelitana. La dom e ni c a è prevista una nuova conferenza/riflessione, un momento di preghiera e per concludere la Santa Messa. Questo schema in principio si manterrà invariato tutte le sessioni, ma ci manteniamo molto aperti a suggerimenti, proposte ed idee che possano arricchirci a tutti. Anche la diversità dei temi trattati può far conveniente l'adattamento dello V Centenario STJ schema alle necessità del momento. In tutto ci manteniamo aperti al soffio dello Spirito. Il livello sarà accessibile a tutti mantenendo però sempre un carattere prevalentemente scientifico-spirituale. Il primo seminario previsto ha come titolo “La forza della preghiera”, avrà luogo il prossimo 25-26 aprile, con una seconda attività consistente in una visita al monastero di Carmelitane Scalze di Massalubrense prevista per il 16 maggio. Per gli altri seminari, se capita ed è fattibile, si possono fare anche visite o attività di approfondimento o complemento del tema trattato. Questo nostro primo seminario intende mettere le basi per una vita di preghiera riflettendo sulla vera spiritualità teresiana e tentando di smascherare i falsi spiritualismi che ci allontano dal vero Dio cristiano e non ci permettono di arrivare al nostro equilibrio spirituale, né infine di raggiungere quella maturità umana che è richiesta ad ogni persona. Per fare questo seguiremo in primis gli insegnamenti di Santa Teresa di Gesù, ponendo particolare attenzione ai consigli che ci dà nel suo manuale di preghiera, ossia, il “Cammino di Perfezione”. In seguito sono in cantiere altri seminari con tematiche diverse. Per la fine di ottobre ne è in programma uno con il titolo “La vita oltre la morte, la speranza cristiana”, dove in prossimità della festività dei fedeli defunti si potrà riflettere sul tema della morte e la vita eterna, sempre con un carattere scientificospirituale. Ci sono altri titoli in cantiere con temi diversi come: “Cattivi si nasce o si diventa?”, “Un Dio sadico? Vuole Dio la nostra sofferenza?”; “A San Pietro con gli antichi pellegrini”, “Pregare con la Cappella Sistina”…. Siamo aperti a tutte le proposte perché non sia soltanto un progetto dei Carmelitani di Maddaloni ma di tutta la famiglia carmelitana e di tutte le persone che hanno voglia di iniziarsi all’affascinante cammino della preghiera. La riuscita di queste iniziative dipenderà del vostro appoggio e dalla vostra di partecipazione e adesione a questa e alle altre attività che vi proporrà la casa di Maddaloni e la Provincia Napoletana della Madre di Dio dei Carmelitani Scalzi. P. Arturo Beltràn ocd V Centenario STJ Sintesi del convegno sulla direzione spirituale L’IMPORTANZA DI ESSERE GUIDATI In risposta a quanto richiesto da Papa Francesco e conforme al carisma teresiano, nel V centenario della nascita di S. Teresa di Gesù, il centro di Spiritualità della SS Annunziata di Maddaloni, ha proposto un Convegno formativo dedicato all’ “ a c co mp a g n a me n to spirituale e il discernimento”. Il Convegno ha rappresentato un’occasione di grazia per coloro che vi hanno partecipato (sacerdoti, religiosi, religiose e laici). Non è stato un convegno per specialisti, ma molto utile per noi responsabili della formazione delle fraternita’ secolari. In questo nostro tempo ,dove le parole si prestano a varie interpretazioni e il relativismo provoca disorientamento, ascoltare una parola chiara è come tornare alla fonte. Il P. Luigi Borriello ocd, docente della Pontificia Facoltà teologia Meridionale e assistente delle due fraternità napoletane (Chiaia e Ponti Rossi), ha delineato l a s t o r i a dell’accompagnamento spirituale nella t r adi z io n e d e lla Chiesa. Ha definito la direzione spirituale come “L’arte delle arti di guidare le anime”. Il compito del Padre spirituale è quello di insegnare, d i s c e r n e r e , incoraggiare nelle vie dello Spirito. La direzione spirituale si apprende alla scuola del Signore, non si improvvisa e solo chi ha un rapporto d’amore con Dio, può prendersi cura di un’anima. S. Giovanni della Croce dice che il Padre spirituale deve essere sperimentato e si scaglia contro quei direttori che adottano gli stessi schemi per tutte le anime. Varie le domande emerse dal dibattito: Perché oggi è cosi difficile trovare un Padre spirituale?- Il Padre provinciale ocd, p. Luigi Gaetani ha trattato della direzione spirituale nella vita di S. Teresa d’Avila Il primo maestro è lo Spirito Santo. Lo Spirito opera, si relaziona alla persona, la persona si apre, dà una risposta e comprende dove lo Spirito la sta portando. Siamo chiamati in due modi a collaborare con l’azione dello Spirito: Forse i Sacerdoti e i Religiosi sono troppo presi dalle loro incombenze? modo ecclesiale: Vescovo, Provinciale, Parroco. -modo pedagogico: stando vicino al singolo. La cura di un anima rappresenta un primato oppure è divenuta secondaria? La Chiesa dovrebbe interrogarsi. La direzione nella vita di Teresa è inquadrata nella Chiesa e nei singoli. Teresa è stata diretta e ,a sua volta, è stata Madre V Centenario STJ di comunità e dei singoli. Ella ha dedicato molto tempo alla conoscenza di sé, conoscendosi in Dio” Conosciti in me”, per potere comunicare a tutti la sua esperienza. La specificità di Teresa è che “L’Io non va verso il Tu, ma il Tu verso l’Io per ritrovarsi nel Tu di Cristo” Il P. Francesco La Vecchia op, priore provinciale, ha affrontato il tema della guida spirituale dei giovani. Sua E. Mons. Armando Dini ,Vescovo emerito di Campobasso, e Mons Angelo Spinillo, Vescovo di Aversa, hanno t r a t t a t o , rispettivamente, della direzione spirituale dei sacerdoti e degli adulti, nella loro concreta esperienza pastorale, ponendo l’accento sulla “prossimità”. La Chiesa dovrà iniziare i suoi membri, sacerdoti religiosi e laici a q u e s t ’ a r t e dell’accompagnamento, perché tutti imparino” a togliersi i sandali davanti alla terra sacra dell’altro” (ES 3,5) Padre Edoardo Scognamiglio, ministro provinciale dei conventuali, pur soffermandosi sull’accompagnamento dei religiosi e delle religiose ,rispondendo ad una domanda posta dalla responsabile della formazione di una fraternità secolare c a r m e l i t a n a sull’accompagnamento spirituale nelle fraternità, ha risposto che la prima domanda da porsi da parte di chi inizia un cammino è “Signore cosa vuoi da me?”, ”Dove vuoi che io vada?” Poi ha chiarito alcuni punti. con tutta la fraternità, perché insieme si cammina verso quel rapporto di intima comunione con Dio. Deve,perciò,esserci Corresponsabilità’. -il responsabile della formazione sia capace di costruire una relazione di “empatia” attraverso cui vi sia uno scambio di esperienza umana e spirituale, ma ,allo stesso tempo ,sia determinato a portare avanti gli argomenti di formazione, stimolando nei fratelli e nelle sorelle l’impegno personale. Senza impegno non vi è crescita. E’ necessario -che i componenti di una fraternità capiscano l’importanza della formazione per maturare sul piano umano ,cristiano e del carisma -il Padre assistente si rapporti “con discrezione alla f r a t e r n i t à ” , intervenendo più incisivamente quando gliene sia fatta richiesta. -che chi intraprende la via della fraternità sia docile, si lasci guidare, impegnandosi nello s t udio e ne lla conoscenza, si apra alla relazione con chi lo accompagna (maestro di formazione e assistente spirituale) e Tutto questo per vivere l’obbedienza al Signore, cercare la sua Parola e il sui volere. P. Louis Jorge Gonzales ocd, docente al Teresianum, ci ha messo alla presenza di Teresa, introducendoci 16 con la sua parola e con la sua corporeità (ha una sua gestualità tutta particolare) nell’orazione di quiete. Ci ha indicato la postura, il luogo-Gesù, ci ha invitato a lasciare i pensieri, condensati nella parte sinistra del cervello, per attivarne la parte destra, dove risiedono le immagini i colori ecc..e con noi si è messo alla presenza di Colui dal quale sappiamo di essere amati. In quel silenzio ,pieno di Dio, ci siamo immersi nell’orazione ed abbiamo ritrovato “il Cielo dentro di noi” Esperienza della preghiera: ”Ne abbiamo bisogno tutti: sacerdoti, religiosi,laici. Il P. Provinciale, ringraziando p. Gonzales, ha espresso il desiderio di farlo tornare nel Centro di spiritualità di Maddaloni, per una scuola di orazione, aperta anche alla Diocesi. Preghiamo che questo avvenga e che la Perla del Carmelo sia comunicata a tutti. Matilde Pitocchi ocds responsabile della formazione della Fraternità di S.Maria C.V. V Centenario STJ I PAPI E S. TERESA Donna dalla lingua schietta e dalla penna forbita e tagliente. Avevate un altissimo concetto della missione delle monache, ma avete scritto a padre Graziano: "Per amor di Dio, badi bene a quello che fa! Non creda mai alle monache, perché se esse vogliono una cosa, tentano tutti i mezzi possibili". E a padre Ambrogio, rifiutando una postulante, dite: "Lei mi fa ridere, dicendomi di avere compreso quell’anima solo a vederla. Non è tanto facile conoscere le donne!" (Giovanni Paolo I, in Illustrissimi) Teresa propone le virtù evangeliche come base di tutta la vita cristiana e umana: in particolare, il distacco dai beni o povertà evangelica, e questo concerne tutti noi; l'amore gli uni per gli altri come elemento essenziale della vita comunitaria e sociale; l'umiltà come amore alla verità; la determinazione come frutto dell'audacia cristiana; la speranza teologale, che descrive come sete di acqua viva. Senza dimenticare le virtù umane: affabilità veracità, modestia, cortesia, allegria, cultura. In secondo luogo, santa Teresa propone una profonda sintonia con i grandi personaggi biblici e l'ascolto vivo della Parola di Dio. Ella si sente in consonanza soprattutto con la sposa del Cantico dei Cantici e con l'apostolo Paolo, oltre che con il Cristo della Passione e con il Gesù Eucaristico. Benedetto XVI, udienza generale 2 febbraio 2011 La dottrina dunque di Santa Teresa d’Avila risplende dei carismi della verità, della conformità con la fede cattolica, dell’utilità per l’erudizione delle anime; e un altro possiamo particolarmente notare, il carisma della sapienza, che ci fa pensare all’aspetto più attraente e insieme più misterioso del dottorato di Santa Teresa, all’influsso cioè della divina ispirazione in questa prodigiosa e mistica scrittrice. Paolo VI, omelia della proclamazione a Dottore della Chiesa, 1970 Un grande riconoscimento le è venuto anche da S. Giovanni Paolo II : “Andando al di là di ogni stereotipo antifemminile il Papa ha scritto: “La storia della Chiesa, in questi due millenni, nonostante tanti condizionamenti, ha conosciuto «il genio della donna», avendo visto emergere nel suo seno donne di prima grandezza (…)” e cita Santa Caterina da Siena e Santa Teresa d’Avila. E Teresa è stata veramente oltre che una grande santa, una donna geniale per quello che ha fatto e per come e quando lo ha fatto. Giovanni Paolo II nella Lettera alle Donne (1995) Oggi Teresa ci dice: prega di più per capire bene che cosa succede attorno a te e così agire meglio. La preghiera vince il pessimismo e genera buone iniziative (cfr. Settime Mansioni 4, 6). È questo il realismo teresiano, che esige opere invece di emozioni e amore invece di sogni; il realismo dell’amore umile di fronte a un ascetismo affannoso! A volte la santa abbrevia le sue amene lettere dicendo: «Siamo in cammino (Lettera 469, 7.9), come espressione dell’urgenza di continuare fino alla fine il compito iniziato. Quando il mondo arde, non si può perdere tempo in affari di poca importanza. Magari contagiasse tutti questa santa fretta di uscire a percorrere i cammini del nostro tempo, con il Vangelo in mano e lo Spirito nel cuore! Papa Francesco, nella lettera per l’apertura del V centenario V Centenario STJ - la peregrinatio delle reliquie La testimonianza dei cinque giorni di venerazione a Bari UN GRANDE INASPETTATO DONO sarebbero state rese davanti alle Reliquie di Santa Teresa nelle mani del nostro Arcivescovo Francesco, ci faceva sentire tutto il peso e la responsabilità dell’impegno ma contemporaneamente la consapevolezza di per ricevere un privilegio unico. Anche se preparati all’evento del 500 anniversario di nascita della nostra Santa Teresa di Gesù, abbiamo vissuto una grande emozione. Ancor più quando c’è stato comunicato che le Reliquie della Santa sarebbero arrivate a Bari presso il monastero di Santa Teresa e ci sarebbero rimaste per quasi cinque giorni. Il programma preparato dalla nostra instancabile Rossana insieme alla Priora Madre Emanuela e comunità, con il grande contributo dei nostri Sacerdoti, con la disponibilità della comunità parrocchiale di S. Marcello e quella dei cori interpellati. Un programma fitto di appuntamenti che avrebbe coinvolto tante persone ma avrebbe dovuto mantenere la necessaria e adeguata capacità di preghiera e adorazione. Durante il nostro incontro settimanale, Rossana ha chiesto alla nostra piccola comunità la massima disponibilità personale per coprire, con la presenza di almeno due persone per Personalmente, pur tremando per la consapevolezza della mia inadeguatezza e della mia miseria, non ho avuto esitazioni a rimettermi completamente nelle mani di Gesù, sapendo che ero lì solo perché Lui mi ci aveva condotto. Bitonto, tre di noi: Francesco, Beatrice e Lena, hanno reso, rispettivamente, la promessa definitiva e la prima promessa. volta, le varie fasi della giornata, col compito di aiutare discretamente quanti fossero venuti in chiesa, affinché si osservasse un comportamento consono al luogo e che favorisse il clima di preghiera. Durante la Messa della domenica, presieduta da S. Ecc. Mons. Francesco Cacucci, Arcivescovo della diocesi Bari- La promessa Tutti e tre avevamo aspettato tre anni per questo ulteriore passo sulla strada del Carmelo, e sentire che le nostre promesse 18 Beatrice era spaventata e aveva paura di non sapere o potere offrirsi con quella totalità che la forza della sua fede richiedeva e per paura di non offrirsi tutta rischiava di sottrarsi del tutto. Francesco, invece, l’uomo del silenzio, non ha proferito parola, un solo cenno e tutto è stato detto. Così domenica 1 marzo, al cospetto di Gesù, di S. Teresa, di Monsignor Cacucci, di Padre Carlo De Filippis, nostro assistente spirituale e delegato del V Centenario STJ P. Provinciale, Luigi Gaetani, nella chiesa gremita, eravamo tutti e tre nel banco riservato a noi. Alle 10:30 sono arrivate le Reliquie nella teca dorata a forma di castello, accompagnate da una breve processione fino al centro della chiesa e poste sotto l’altare dedicato a Santa Teresa. È iniziata la celebrazione Eucaristica. Il nostro Arcivescovo, dopo la lettura del Vangelo, ha parlato della Santa, del cammino di perfezione da Lei delineato nei Suoi scritti, e come attraverso di esso si salga sul Monte Carmelo, simbolo di elevazione e purificazione. Mentre tutto ciò avveniva, la commozione era fortissima e con Beatrice, che mi era accanto, ci guardavamo e non riuscivamo a credere di vivere tanta grazia e di vivere un momento che sembrava irreale. Eravamo così immersi in quell’esperienza intima con Gesù che ho un ricordo alquanto confuso di quello che succedeva intorno a noi e credo che la stessa sensazione fosse avvertita anche da Beatrice e Francesco. La veglia Quello stesso pomeriggio eravamo di nuovo tutti in chiesa e con Padre Carlo Colonna SJ e Padre Ottavio Raimondo MCCJ, abbiamo partecipato alla veglia di preghiera durante la quale abbiamo ringraziato il Signore per il dono del Battesimo e della vocazione missionaria del Carmelo teresiano. Aiutati mirabilmente dal libretto di preghiere e di brani sacri, preparato da Rossana, abbiamo fatto un’esperienza mistagogica dell’acqua che “lava, che disseta, che dà vita” La preghiera si è poi arricchita di un momento particolare quando, a rendere concreta la mistagogia dell’acqua, tema della serata, in processione siamo usciti dalla chiesa e siamo andati in giardino fino al pozzo ivi posto. Lì abbiamo attinto e bevuto l’acqua, benedetta dal sacerdote, chiedendo a Gesù, Pozzo di Acqua Viva, di dissetarci e di renderci a nostra volta portatori di quell’acqua di vita. Ogni giorno la nostra piccola comunità è stata presente, mattina e sera, anche chi non era impegnato per quelle ore, se poteva, era in chiesa, sicché spesso eravamo lì tutti ad animare la preghiera, partecipando al Rosario meditato secondo l’insegnamento di Santa Teresa, oppure conducendo l’adorazione con letture di brevi brani tratti dalle opere di Santa madre. Rossana, nostra indispensabile e infaticabile guida, nonostante gravi problemi familiari che l’hanno colpita proprio in quei giorni, aveva provveduto all’elaborazione di libretti che distribuiti fra i presenti, consentivano di partecipare attivamente e seguire ogni momento della liturgia. Il giorno 4 marzo, è riuscita a realizzare un suo intento a lungo meditato e accarezzato: un incontro per una veglia di preghiera con i fratelli ortodossi, invitando a presiedere con P. Carlo Colonna, P. Serafim, Sacerdote greco ortodosso, parroco della Chiesa greco ortodossa di S. Nicola di Myra in Bari. Suggestive ed intense nella partecipazione dei fedeli le letture della Parola sia in italiano che in greco, fino alla benedizione finale, Mikrì apolisi, invocata da P. Serafim e in italiano da P. Carlo. Intanto il Signore, mentre ha permesso che questo desiderato incontro si avverasse, non ha consentito a Rossana di parteciparvi perché la sua mamma si è aggravata nello stato di salute già critico. La rinuncia si è incarnata nell’offerta della sua sofferenza e della mamma per la salvezza dei lontani da Dio e per la crescita della famiglia del Carmelo teresiano. I disegni del Signore ci sono sconosciuti, ma sicuramente hanno per fine il nostro Bene: questa rinunzia avrà senz’altro frutti abbondanti per la nostra sorella. La liturgia della domenica mattina è stata esaltata nella solennità dal coro di canto gregoriano Novum Gaudium, mentre la veglia di preghiera di lunedì, presieduta da P. Carlo De Filippis, ci ha riempiti della grazia della gioia per il dono della nostra spiritualità e ci ha radicato di più nel terreno dell’appartenenza alla famiglia teresiana. Fortemente partecipativa è stata la presenza dei fedeli della Parrocchia di S. Marcello che, accompagnati in pellegrinaggio dal parroco Don Gianni De Robertis, hanno mostrato interesse, desiderio di approfondimento della spiritualità carmelitana così fortemente viva, attuale ed incarnata nella realtà, così come la vita di S. Teresa testimonia. La partenza Infine, è arrivato il giorno della partenza; V Centenario STJ Padre Carlo De Filippis ocd ha condotto l’adorazione e il saluto alle Reliquie. La nostra piccola comunità e molte altre persone riempivano i banchi e quando la pesante teca è stata sollevata per essere portata via, eravamo tutti in processione dietro di essa, emozionati e tristi: un’Amica, una Sorella, una Madre, la nostra Grande Protettrice ci stava lasciando e tutti ci sentivamo orfani; ognuno cercava dentro di sé parole per salutarla e abbracciarla ma le parole non c’erano e si rimaneva in silenzio attoniti e con un grande vuoto dentro. Siamo arrivati al furgone che doveva trasportare le Reliquie. Per far entrare la teca è stato svitato il grande cuore rosso trafitto da una freccia che la completava e che rappresenta la trasverberazione del Cuore della Santa e Padre Carlo l’ha deposto fra le mie braccia dicendomi: tienilo tu! Io l’ho preso e l’ho stretto al mio cuore. E’ stato come se Santa Teresa mi salutasse in modo particolare e avesse voluto farmi quest’ultimo dono. Ho notato che tutti mi guardavano con occhi increduli quasi bramosi. inadeguatezza e della loro intrinseca incapacità, perché tutti possano trarne qualche consolazione o qualche beneficio. Con tutto il cuore: sempre, sempre, sempre. Una signora si è fatta largo fra la gente e si è avvicinata a me, guardandomi senza parlare. Allora le ho passato il cuore e lei se lo è posto sul suo di cuore e sulla fronte e poi, quasi mi appartenesse, me lo ha restituito ringraziandomi. Così Santa Teresa è andata via dopo averci onorati della Sua presenza ed averci donato momenti indimenticabili di grazia. Ho cercato con queste mie povere parole di condividere con tutti i fratelli carmelitani queste nostre bellissime esperienze, e pur consapevole della loro CRESCERE IN FRATERNITA’ NOTIZIARIO realizzato a cura di Stefania De Bonis DISTRIBUITO GRATUITAMENTE ALLE FRATERNITÀ DELLA PROVINCIA NAPOLETANA DELL’ORDINE SECOLARE DEI CARMELITANI SCALZI E ALL’OCDS D’ITALIA E. Mail bollettino: [email protected] _____________ Consiglio Provinciale Ocds P. Luigi Gaetani ocd (P. Provinciale) - Rossana Sabatiello (Presidente) Stefania De Bonis, Salvatore Mosca e Angela Giagnorio (Consiglieri) 20 Lena ocds