Organo dell’Unione dei Comuni dell’Appennino Reggiano – Autorizzazione del Tribunale di Reggio Emilia n.1176 del 15 dicembre 2006 – Anno 5, numero 1, agosto 2010 Proprietario: Unione dei Comuni dell’Alto Appennino Reggiano - Direttore Responsabile: Pinuccia Montanari – Stampa: La Nuova Tipolito snc - Felina (Reggio Emilia) Aut. n. CN/RE0675/2010 Notiziario dell’Unione dei Comuni dell’Alto Appennino Reggiano La Valle del Secchia e dell’Ozola viste da Busana IL MUSEO DEL SUGHERO Il punto sul Museo del Sughero di Cervarezza che nel 2010 ha ottenuto l’importante qualifica di UIT e la stipula di una convenzione con il Parco Nazionale dell’Appennino tosco emiliano. LE ENERGIE RINNOVABILI A Busana e Ligonchio due realtà concrete all’interno dell’Unione e una scommessa per il futuro. IL NOSTRO TERRITORIO L’evoluzione della cooperazione in montagna tramite le cooperative paese e il rilancio dei nostri Borghi. Riflessioni di Sergio Fiorini e Fausto Giovanelli Unione dei Comuni a pag. 2 I primi dieci anni Comuni di Busana e Ligonchio a pag. 4 5 e Cooperazione e Territorio a pag. Unione dei Comuni dell’alto Appennino Reggiano 11 Il primo giorno del mese di ottobre del 1999, i sindaci dei Comuni di Busana, Collagna, Ligonchio e Ramiseto nello studio del notaio Benedetto Catalini sottoscrissero lo statuto dell’Unione dei Comuni dell’Alto Appennino Reggiano. A partire dall’anno successivo, il nuovo ente, iniziò ad essere effettivamente e concretamente operativo. Fu una scelta coraggiosa e lungimirante. Più di dieci anni fa, le unioni di Comuni, in Italia ed in Emilia Romagna si contavano sulle dita di una mano, il quadro normativo di riferimento era incerto, le esperienze alle quali guardare praticamente inesistenti e non tutte lusinghiere. Oggi a distanza di oltre 10 anni è utile fare un bilancio, di ciò che è stato, di quello che c’e in più (o in meno) e soprattutto riflettere su cosa ci aspetta per il futuro. Credo che il modo migliore è più efficace per verificare l’utilità dell’Unione sia un’analisi “ex post” dei risultati conseguiti ed una verifica della situazione dei comuni prima e dopo la creazione del nuovo ente. Dal 1999 ad oggi , sul territorio dei 4 comuni del Crinale sono stati realizzati i due micronidi di Busana e Ramiseto che possono ospitare sino a 28 bambini da 1 a 3 anni. E’ stata istituita una scuola di Musica, che in collaborazione al Merulo ed all’Istituto Comprensivo di Busana offre formazione musicale ad oltre 60 ragazzi delle scuole medie ed elementari. E’ stato istituito un servizio sociale strutturato, con l’assunzione di un’Assistente sociale (che prima non c’era), e con 8 addetti che seguono decine di anziani su tutto il territorio dei 4 comuni. E’ stata costituita un’unica commissione edilizia per i 4 comuni con la strutturazione di un servizio di edilizia privata che prima non esisteva. Si è provveduto all’unificazione del servizio tributi, soprattutto per quanto riguarda la Tarsu, che oggi è gestita ed introitata dall’Unione uniformando tariffe e procedure. Vengono gestiti in maniera associata ed uniforme ( con importanti risparmi) servizi fondamentali come la spalata neve, la manutenzione del verde, il turismo, la polizia municipale, l’informatica e la manutenzione degli impianti di pubblica manutenzione e tutto continua a pag 3 Unione dei Comuni AZIONISTI O CITTADINI? E’ la domanda che si pone il Presidente dell’Unione dei Comuni Sandro Govi relativamente a Iren, multiutility che si occupa di Energia, acqua, rifiuti ed ambiente. lora la conclusione dell’iter di fusione va salutato come fatto positivo. Tuttavia la creazione e la quotazione in borsa della nuova società apre nuovi scenari e problemi inediti al territorio ed agli enti locali della provincia di Reggio Emilia. In questa provincia, siamo stati abituati per decenni ad affrontare i temi dei servizi dell’erogazione dell’acqua, dello smaltimento dei rifiuti e della fornitura dell’energia sotto il profilo delle pari opportunità tra i territori, per contro, il tema degli equilibri di bilancio ha rivestito un significato importante nella misura in cui investimenti e tariffe non mettevano in discussione principi di solidarietà perequativa. Ora le cose sono cambiate e cambieranno sempre di più. Grandi azionisti di Iren sono diventati importanti istituiti bancari e fondi di investimento. L’orizzonte, il “core businnes” di questi investitori sarà il valore del dividendo annuale, per questi nostri nuovi soci, gli investimenti avranno senso soprattutto dove genereranno profitto. C’è il rischio concreto che parole quali pari dignità, perequazione, solidarietà tra territori possano essere viste con fastidio. Persino il rapporto tra i soci pubblici è cambiato. Decine e decine di Comuni, soci di Iren, detengono quote azionarie risibili e quasi insignificanti sotto il mero profilo del valore economico della partecipazione. I grandi comuni metropolitani e capoluogo di Provincia invece detengono quote di capitale significative. Quote che oggi garantiscono la maggioranza assoluta. Questa dote, la maggioranza del capitale di Iren, può essere usata in molti modi. Se prevarrà la logica di massimizzare il risultato economico e di interpretare la nuova multiutility come un raffinato e complicato strumento per generare reddito a favore dei soci ( in questo caso i grandi comuni) allora ci potrà essere un rischio concreto di marginalizzare le periferie, di isolare i “piu piccoli”, di introdurre nuovi conflitti che si baseranno sugli egoismi territoriali e su leghismi vecchi e nuovi. I soci pubblici che contano di Iren dovranno gestire una contraddizione connaturata nella nuova società. Conterà più il ruolo del Comune azionista o il ruolo del Comune che deve tutelare gli interessi dei propri cittadini, che poi sono anche i clienti dell’azienda? Per questi motivi è fondamentale poter disporre di un quadro di riferimento normativo che affidi agli ATO funzioni e compiti chiari ed autorevoli. Nella situazione attuale gli ATO, che devono regolare il mercato dell’acqua e dei rifiuti, rischiano di essere dei nani che devono dettare l’agenda ad aziende di dimensioni colossali. C’è la faranno? Nei prossimi anni, a mio avviso, dovremo difendere con le unghie e con i denti i risultati ottenuti: la maggioranza del capitale sociale in mano ai Comuni, i patti parasociali ( che scadranno..) un equilibrio difficile tra dimensione globale ( nell’interesse del mercato) e dimensione locale ( nell’interesse degli utenti) rimangono temi aperti ed affatto scontati. Ed infine credo che dovremmo offrire un missione gestionale chiara e non equivoca ai nostri rappresentanti nei CDA della holding ( Iren) e delle società di primo livello. All’indomani dell’atto di fusione un quotidiano locale titolava “ Oggi in borsa è il gran giorno di Iren, ecco cosa cambia per gli azionisti.” Ad Andrea Viero ed al Sindaco di Reggio Emilia vorrei dire che sarà importante occuparsi degli azionisti, ma che la vera sfida sarà quella di fare in modo che Iren si riveli un affare anche e soprattutto per i cittadini. La sicurezza nelle Scuole scolastico (palestra, micronido, scuola media ed elementare). Le opere sono in corso di affidamento e di realizzazione. Alessandro Govi Il primo luglio scorso è nata Iren, terza, per fatturato, tra le grandi “multiutility” italiane. La fusione è arrivata dopo oltre un anno di discussioni e trattative sui temi del concambio, della sede legale, dei patti parasociali, dell’ organizzazione della holding e delle società operative a livello territoriale. Lunghe ed estenuanti trattative hanno riguardato la “corporate governace” a partire dalla composizione del Consiglio di Amministrazione, del Comitato Esecutivo, fino alla composizione dei Cda delle società territoriali di primo livello che si occuperanno dei segmenti nei quali opererà la nuova mulitutility ( Energia, acqua, rifiuti, ambiente ecc). Non c’è dubbio che, oggi, l’ex perimetro aziendale di Enia ottiene un risultato importante sotto il profilo del peso specifico, del ruolo e della visibilità negli organi di governo della nuova società. Questo è un fatto importante, ma non è un risultato per sempre. Se l’orizzonte della fusione era, ed è, un obiettivo importante per raggiungere un dimensionamento tale da offrire garanzie per mantenere adeguati livelli di competitività delle società preesistenti, al- Investimenti per 117.000,00 euro sull’edilizia scolastica dell’Unione dei Comuni dell’Alto Appennino Reggiano Con determinazione n. 6417 del 17/06/2010 la Regione Emilia-Romagna ha impegnato e concesso finanziamenti per opere di Edilizia Scolastica – Annualità 2009 sugli edifici scolastici dell’istituto comprensivo dell’Unione dei Comuni (Busana, Collagna, Ligonchio e Ramiseto). Gli interventi sono finanziati per un terzo dalla Stato, per un terzo dalla Regione Emilia-Romagna, per un terzo dall’Unione dei Comuni. Nel dettaglio saranno realizzati i seguenti interventi: · in Comune di Busana sono previsti interventi sulla scuola materna, elementare e media inerenti la sostituzioni di vecchi infissi, risanamento di muri portanti, sostituzione di porte esterne di emergenza ed eliminazioni barriere architettoniche; · in Comune di Collagna saranno realizzati una scala esterna di sicurezza, due bagni per disabili all’interno delle scuola elementare e scuola materna e la sistemazione del pavimento della palestra scolastica; · in Comune di Ligonchio, all’interno della scuola elementare, saranno sostituiti vecchi infissi in legno e saranno realizzate opere di consolidamento della rampa di scale dell’accesso principale ed opere di arredo esterno dell’area cortiliva; · in Comune di Ramiseto si realizzeranno interventi di sistemazioni esterna e cortiliva del plesso 2 di Gustavo Simonelli Vice Sindaco del Comune di Busana con delega a Scuola e Sanità di Alessandro Govi Presidente Unione dei Comuni e Sindaco di Busana Si tratta di importanti interventi volti al miglioramento della qualità degli edifici scolastici dell’istituto comprensivo di Busana nell’ottica di consolidare sempre più l’esistenza ed il mantenimento del presidio scolastico esistente sul territorio. Plesso scolastico di Ramiseto Unione dei Comuni primo piano Unione dei Comuni L’UFFICIO dell’alto Appennino Reggiano INFORMAZIONI – MUSEO DEL SUGHERO I primi dieci anni DIVENTA “UIT” continua dalla pagina 1 Il riconoscimento ad “Ufficio Informazione Turistica” arriva alla fine di marzo, ed inserisce Cervarezza all’interno della rete degli uffici informazioni provinciali di Ornella Coli Assessore alla Cultura e Servizi Sociali del Comune di Busana La buona notizia arriva alla fine di marzo, è del giorno 30 infatti (con determinazione n°199) il riconoscimento della qualifica di “UIT” all’Ufficio Informazioni – Museo del Sughero di Cervarezza da parte della Provincia di Reggio Emilia. Viene in questo modo accolta la richiesta fatta a suo tempo dal Presidente dell’Unione dei Comuni di qualificare ai sensi della normativa regionale 7/1998 l’ufficio di proprietà del Comune di Busana ad ufficio comprensoriale di tutta l’unione (Busana, Collagna, Ligonchio, Ramiseto) permettendo così un salto di qualità teso a specializzare ulteriormente l’ufficio presente a Cervarezza Terme. Aperto nel ottobre del 2006 per volere dell’amministrazione comunale, l’Ufficio Informazioni – Museo del Sughero ha rappresentato infatti da subito un’importate punto di riferimento informativo e culturale per tutto il crinale, avvenuto conseguentemente alla chiusura alla fine dello stesso anno di tutti i centri visita presenti all’interno del territorio dell’ex Parco del Gigante, che avevano rappresentato fino ad allora “l’ossatura” informativa dell’Alto Appennino. Con il riconoscimento appena ottenuto l’ufficio informazioni – Museo del Sughero, che dal giorno della sua apertura ha iniziato una proficua collaborazione con la realtà turistica e associativa del comune di Busana, mette a disposizione le proprie competenze rivolgendosi alle altre realtà turistiche presenti sul territorio dell’Unione, al fine di migliorare la fruizione del nostro crinale da parte dei numerosi turisti che ogni anno frequentano il nostro Appennino. Ricordiamo che l’ingresso al Museo è gratuito ed è possibile visitarlo nel consueto orario di apertura settimanale o tramite prenotazione al seguente recapito telefonico 0522 890655 mail: [email protected] sito: www.unionecomuni.re.it IL PARCO NAZIONALE E IL MUSEO DEL SUGHERO Il Parco Nazionale tramite una convenzione annuale con l’Unione dei Comuni avvia una collaborazione con l’Ufficio Informazioni Museo del Sughero di Cervarezza. Unitamente al riconoscimento di UIT, l’ufficio informazioni Museo del Sughero incassa un altro importante risultato, è di questi giorni infatti la stipula di una convenzione tra il Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano e l’Unione dei Comuni dell’Alto Appennino teso a dare vita ad una più stringente sinergia tra l’azione di promozione del territorio operata dal Parco e da quella messa in atto da tempo dall’Unione dei Comuni. La nascente collaborazione che per il 2010 è sperimentale e gratuita permetterà quindi di valorizzare ed integrare al meglio l’ufficio informazioni esistente, con alcuni progetti intrapresi nel corso di questi anni dal Parco Nazionale quali “Neve Natura”, Autunno d’Appennino” il progetto “Parco nel Mondo” e altri in corso di definizione. Al fine di consentire una migliore visibilità all’ufficio e di permettere ai fruitori di cogliere l’unità delle funzione perseguite dai diversi Enti, saranno rimodulate le insegne poste all’esterno del Centro Servizi “Teresa Romei Correggi” che attualmente ospita sia la sede del Museo del Sughero che quella del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano. Si aggiunge quindi un altro tas- Unione dei Comuni di Ornella Coli Assessore alla Cultura e Servizi Sociali del Comune di Busana sello nella rete dei centri visita e punti info che il Parco Nazionale ha realizzato in questi anni sul territorio. il settore della “gestione calore”. Tutto il settore degli appalti e dei lavori pubblici viene gestito in Unione. Nel corso degli anni sono stati emananti 3 bandi (con oltre 50 beneficiari) per finanziare, con contributi a fondo perduto, imprese e cittadini che hanno smaltito amianto. E’ stato realizzato un nuovo Ufficio Informazioni Turistiche (UIT) a Cervarezza ed è stato istituito un servizio di capillarizzazione della raccolta differenziata (carta, vetro e plastica) che ha toccato anche le più piccole borgate senza alcun aumento dei costi a carico degli utenti. Praticamente tutte le nuove assunzioni di personale sono state effettuate dall’Unione, rafforzando e consolidando principi fondamentali per la gestione delle risorse umane dei piccoli comuni: intercambiabilità, flessibilità e collaborazione. E’ bene sottolineare che l’Unione dei Comuni non ha significato, nel corso degli anni, appesantimento delle strutture burocratiche e del personale dipendente dei comuni: a distanza di 10 anni, complessivamente i dipendenti pubblici dei 4 comuni e dell’Unione sono diminuiti! E’ bene anche sottolineare che il “costo politico” dell’Unione è uguale a zero, in quanto Presidente ed assessori dell’Unione non percepiscono alcuna indennità. I risparmi conseguiti con le gestioni associate, insieme con i contributi regionali e statali assegnati alle Unioni di Comuni hanno consentito ai 4 comuni di mantenere un eccellente livello di investimenti, accompagnato da un ricorso al debito (mutui) praticamente nullo e soprattutto al mantenimento di un livello impositivo locale tra i più bassi della Provincia di Reggio Emilia. Non è un caso che nessuno dei comuni che compongono l’Unione applichi l’addizionale Irpef. Credo che si tratti di risultati importanti. Oggi il tema è quello di rilanciare e consolidare il lavoro fatto in questi anni. Vi sono sfide nuove da affrontare con coraggio. Non è questo il luogo per elaborare un programma articolato per i prossimi anni tuttavia vale la pena accennare ad alcune tra le sfide più impegnative che ci attendono: · Completamento dell’integrazione delle risorse umane dei 4 comuni ed avvio delle procedure di trasferimento del personale dipendente all’Unione. · Conseguimento dell’accreditamento dei Servizi Sociali dell’Unione dei Comuni. · Conclusione dell’iter di approvazione del PSC dell’Unione dei Comuni. · Attivazione di nuove forme di finanziamento dei Comuni e dell’Unione stessa attraverso un ruolo attivo nella gestione delle fonti di energia rinnovabili: in primis mini e micro idroelettrico, ma anche fotovoltaico ed eolico. · Acquisizione e gestione di nuove competenze quali ad esempio: forestazione, gestione e raccolta dei prodotti del sottobosco ( funghi, mirtilli ecc) · Consolidamento di una funzione e di un ruolo politico dell’Unione sia come ambito ottimale per la gestione di servizi associati ma anche come luogo di elaborazione e discussione dei principali obiettivi politici e strategici per l’alto crinale: banda larga, viabilità e Parco Nazionale. Infine credo che nei prossimi mesi sia di fondamentale importanza mettere mano alla rivisitazione della legge regionale 10 del 2008 denominata “Misure per il riordino territoriale, l’autoriforma dell’amministrazione e la razionalizzazione delle funzioni”. Questa legge è precocente invecchiata soprattutto alla luce delle recenti normative nazionali che da un lato azzerano i fondi alle Comunità Montane e dall’altro rendono obbligatorie le gestioni associate per i comuni sotto i 5.000,00 abitanti. A mio avviso, il difetto principale della legge regionale, è quello di individuare troppe forme istituzionali ( Comunità Montane, Circondari, Nuove Comunità Montane e Unioni) per la gestione in forma associata dei servizi. Credo sia tempo di una semplificazione ed insieme di una differenziazione. La semplificazione consiste nell’individuazione, su scala regionale, di un’unica tipologia di Ente per la gestione dei servizi su ambiti ottimali scelti liberamente dai comuni: l’Unione dei Comuni appunto. La differenziazione consiste nel saper cogliere, da parte della Regione, le specificità e peculiarità delle Unioni formate da comuni montani. Alessandro Govi Presidente Unione dei Comuni e Sindaco di Busana 3 HAI UN CUORE FORTE POI CORRERE Autobiografia di un partigiano montanaro Giacomo Notari si racconta in un libro pieno di passione e impegno civile di Ornella Coli Assessore Cultura – Servizi Sociali del Comune di Busana Elsa e Giacomo Notari Nel mese di luglio in località Cervarezza di Busana prima, e Ligonchio poi, organizzato dai rispettivi Assessorati alla Cultura, ha avuto luogo la presentazione del libro di Giacomo Notari “Hai un cuore forte, puoi correre” autobiografia di un partigiano montanaro. Per Notari è la seconda fatica letteraria, la prima lo aveva visto impegnato alcuni anni fa nella narrazione delle “peripezie” di Don Ugo Petrolini, parroco di montagna sui generis, legato a Notari da una lunga amicizia. Con hai un cuore forte puoi correre la narrazione diventa più intima e personale, perché l’autore parla di se stesso, del paese dove è nato e cresciuto (Marmoreto), della vita contadina, dei paesani che insieme alla sua famiglia rappresentano un microcosmo fatto di piccole e gradi cose quotidiane. E’ in questi anni che sviluppa la sua personalità, fino ad arrivare alla guerra e poi successivamente alla lotta partigiana. Giacomo è indubbiamente molto giovane ma come tanti ragazzi poco più grandi di lui fa una scelta precisa che lo porta a combattere per la libertà e la democrazia. Il libro ha uno stile asciutto ed avvincente che si legge tutto di un fiato, a tratti, l’emozione coglie il lettore che si immedesima nelle vicende raccontate. Nella prefazione del libro si ricorda “non c’erano radio, né giornali, né libri, ma era un piccolo mondo nel quale i bambini, allora numerosi, nella piccola borgata, vivevano la gioia del contatto con la natura in ogni stagione, anche negli inverni con la neve alta quando si lanciavano nelle discese sugli sci fabbricanti alla meglio da tronchi di castagno selvatico e frassino maggiore, gli attacchi fatti di pezzi di lamiera, corde e strisce di cuoio ricavate da scarpe in disuso…”. E’ un mondo ormai lontano quello raccontato da Notari, distante dal nostro vivere quotidiano, ma i suoi echi, fortunatamente, arrivano ancora a noi grazie a questi racconti, che parlano di un’epoca di grandi cambiamenti sociali e che testimoniano di una stagione dove tanti ragazzi e ragazze dovettero decidere, ancora molto giovani, da che parte stare. Il libro Giacomo lo dedica ad Elsa sua compagna di vita per 55 anni nell’anniversario del loro matrimonio. GIOVANI E NUOVE GENERAZIONI Finanziati tre progetti sul territorio dell’Unione dei Comuni Busana, Cinquecerri e Taviano. A seguito dell’emanazione della Legge Regionale n. 14 del 2008 “Norme in materia di politiche per le giovani generazioni”, l’Unione dei Comuni ha ottenuto un finanziamento regionale di Euro 63.527,00 per la realizzazione di tre interventi, per un importo complessivo di Euro 140.000,00. Nel dettagli gli interventi finanziati sono i seguenti: a) Riqualificazione delle strutture del Centro Giovani all’interno del Parco Canevari in località Busana-Importo progetto: 35.000,00 contributo RER 24.500,00; b) Riqualificazione immobile e centro ricreativo polivalente in località’ Cinquecerri: Comune di Ligonchio-Importo progetto:40.000,00 contributo RER 14.527,00; c) Ristrutturazione/Riqualificazione del Centro giovani di Taviano in Comune di Ramiseto-Importo progetto: 65.000,00 contributo RER 24.500,00. di Martino Dolci Sindaco di Ramiseto Struttura Polivalente “Il Folletto” Cinquecerri Parco Canevari Busana L’associazione di Eisingen (Germania) accompagnati dal Cinĉ-Cèr-Côr in visita al Museo del Sughero, sabato 5 giugno 2010. 4 Si tratta di iniziative che favoriranno la qualificazione di spazi di ritrovo organizzati per i giovani e per le nuove generazioni ma che si pongono anche l’obiettivo di favorire uno scambio culturale ed intergenerazionale tra i giovani e la popolazione più anziana. Unione dei Comuni Do you speak English? Dopo la buona riuscita del corso di inglese realizzato dall’Unione dei Comuni a Cervarezza e Ramiseto un gruppo di partecipanti ha pensato di collaudare “sul campo” le competenze acquisite! Corsisti a Ramiseto Durante lo scorso inverno a Cervarezza e Ramiseto si è tenuto un corso di inglese di 30 ore per principianti. Il corso è stato promosso e realizzato grazie alla partecipazione economica dell’Unione dei comuni. Inizialmente il corso pensato per circa trenta iscritti, prevedeva due serate, una a Ramiseto e una a Cervarezza. In realtà l’interesse ed il numero dei partecipanti è stato molto superiore e per soddisfare tutte le richieste si è reso necessario aggiungere a Cervarezza una ulteriore serata. Le lezioni sono state tenute dalla Dr.ssa Simona Dolci di Ramiseto, laureata in lingue straniere e con esperienza all’estero che, nonostante il diverso livello dei corsisti, armata di tanta pazienza, ha saputo sviluppare lezioni interessanti sulla grammatica, la comprensione del testo e l’ascolto, cercando di favorire un approccio il più possibile interattivo. Le motivazioni che hanno spinto i partecipanti sono state diverse e molteplici ma, pur nelle differenze di approccio alla materia, le lezioni si sono svolte in un clima di serenità, allegria e voglia di migliorare l’apprendimento. E proprio in questo clima allegro e sereno che è nata l’idea di andare a sperimentare quello che avevamo imparato e come banco di prova abbiamo scelto Londra. Perciò lo scorso 24 aprile, in 21 persone fra corsisti e accompagnatori, sfidando la nube del vulcano islandese dal nome impronunciabile, siamo partiti alla scoperta della capitale inglese. L’itinerario delle tre giornate londinesi si è svolto fra le mete classiche di Trafalgar Square, Whitehall, Big Ben, Houses of Parliament, Abbazia di Westminster, Buckingham Palace, Cattedrale di St. Paul, Torre di Londra, Tower Bridge, e qualche parentesi più commerciale come i Magazzini Harrods, Camden Town e Carnaby Street. Voler tracciare una compendio di Londra è impossibile! Londra è una città in continua crescita, una crescita alimentata dal flusso costante di nuovi arrivi che da sempre la rendono unica. È difficile immaginare un’altra città in cui popoli ed etnie diverse convivono e si fondono con tanta rapidità. A Londra è presente un mosaico multiculturale che costituisce il vero tessuto sociale della città dove convivono all’incirca 7.500.000 abitanti, appartenenti a 40 gruppi etnici e dove si parlano oltre 300 lingue. A Londra c’è qualcosa per tutti i gusti e per tutte le tasche: c’è la Londra della tradizione e dell’eccellenza, la Londra dei teatri, dei concerti dal vivo, dei cabaret, dei mercati rionali. E’ la città dove accanto a luoghi di interesse storico straordinario si trovano piccole gemme particolarissime. E’ la città ricca di numerosi parchi che si estendono movimento demografico nell’unione dell’alto appennino reggiano negli ultimi anni Comune di riferimento Popolazione al 31/12/2007 Popolazione al 31/12/2008 Popolazione al 31/12/2009 BUSANA M F Totale M F Totale 1.293 628 666 1294 648 673 1321 1327 COLLAGNA 996 484 490 974 488 491 979 980 LIGONCHIO 940 443 471 914 441 465 906 896 RAMISETO 1.372 705 635 1.340 690 640 1.330 1319 TOTALE 4601 2260 2262 4522 2267 2269 4536 4522 Unione dei Comuni Popolazione al al 30/06/2010 di Daniela Pedrini Assessore al Turismo, Attività Produttive, Commercio, Sport, Associazionismo, Giovani e Ambiente del Comune di Busana per il 30% della sua superficie, ed è la città dei fiori appesi ai lampioni: tutto a Londra convive con estremo equilibrio. Nelle nostre tre giornate londinesi abbiano respirato solo un po’ del suo spirito e abbiamo capito almeno due cose importanti: la prima è che si tratta di una città in cui che vi trascorriate un paio di giorni, alcuni anni o un vita intera nessuno riuscirà mai a conoscerla fino in fondo; la seconda, su cui speriamo di porre rimedio, è che il nostro inglese (ahinoi!) lascia ancora molto a desiderare e avrà bisogno sicuramente di altri corsi e chissà speriamo …anche di tanti altri viaggi !! By By! Il Crinale: Organo dell’Unione dei Comuni dell’Alto Appennino Reggiano Autorizzazione del Tribunale di Reggio Emilia n. 1176 del 15 dicembre 2006 Anno 5, numero 1, agosto 2010 Proprietario: Unione dei Comuni dell’Alto Appennino Reggiano Presidente: Alessandro Govi Direttore Responsabile: Pinuccia Montanari Responsabile Editoriale: Ornella Coli Segreteria Organizzativa: UIT Museo del Sughero Cervarezza Terme Progetto Grafico: Valentina Ferretti Università di Modena e Reggio Emilia Stampa: La Nuova Tipolito - Felina (RE) Si ringrazia chi ha collaborato alla realizzazione degli articoli. Per il supporto fotografico: Vasco Costi, Giuliano Bianchini, Ornella Coli, Franco Correggi, Marco Costa, Rachele Grassi, Adriano Arati, Gabriele Arlotti, Stefania Barbantini 5 Busana Riqualificazione di via Galassi Alberto a Cervarezza Continua l’opera di pavimentazione del paese di Cervarezza. Alla riqualificazione di via Galassi Alberto si aggiunge una nuova piazzetta con parcheggio. Via Galassi Alberto a Cervarezza Sono terminati in questi giorni, rispettando perfettamente i tempi previsti, i lavori di recupero e valorizzazione di una porzione del borgo rurale di Cervarezza Terme. Si è trattato di un rilevante intervento di riqualificazione urbana, che ha interessato Via Galassi Alberto, una delle strade interne più importanti di Cervarezza. Le opere realizzate, dell’importo complessivo di euro 120.000,00, finanziate in parte con risorse comunali e in parte con un contributo proveniente dall’Asse 3 del PSR 2007/2013, sono state attuate da un impresa edile del comune di Busana. Gli interventi compiuti si sono concretizzati nella rimozione del manto stradale, nel rifacimento di tutte le reti tecnologiche con interramento dei cavi elettrici, e nel proseguimento della pavimentazione in autobloccanti fino all’incrocio che porta al Parco Tana, in continuità con quanto già realizzato nei precedenti interventi di recupero della viabilità interna. Nella parte centrale, in corrispondenza dell’intersezione con via Orpiano, a seguito dell’acquisizio- di Daniela Pedrini Assessore al Turismo, Attività Produttive, Commercio, Sport, Associazionismo, Giovani e Ambiente ne di una porzione di terreno privato, è stata realizzata una piccola piazzetta con muro di sostegno in sasso, che oltre a conferire una migliore visibilità all’incrocio permette di usufruire di alcuni parcheggi. L’intervento di riqualificazione realizzato ha radicalmente modificato e migliorato l’aspetto di via Galassi Alberto, accrescendone sensibilmente la fruibilità e la sicurezza. Per concludere vanno sicuramente evidenziati in positivo il grande impegno degli operatori dell’impresa e dell’ufficio tecnico comunale che hanno consentito il rispetto della tempistica e il contenimento al minimo dei disagi per i cittadini. Progetti energie alternative nel Comune di Busana L’istallazione di tre nuovi impianti fotovoltaici per la produzione di energia elettrica al fine di incentivare il risparmio energetico e la tutela dell’ambiente Convinti di incentivare ogni azione utile al fine della riduzione delle emissioni di gas e alla salvaguardia dell’ambiente e della vita umana, crediamo che le fonti rinnovabili siano una risorsa strategica per il futuro del nostro territorio tanto dal punto di vista ambientale quanto da quello economico. L’Amministrazione comunale di Busana ha deciso di realizzare diversi progetti per la produzione di energie rinnovabili attraverso l’installazione di tre impianti fotovoltaici per la produzione di energia elettrica. I sistemi fotovoltaici non producono infatti emissioni di nessun tipo e, durante la fase di esercizio, non emettono gas aventi effetto serra. La produzione di un kWh di energia elettrica da fonte solare, se confrontata con pari produzio- di Marco Costa Assessore Lavori Pubblici, Trasporti, Difesa del Suolo ne energetica da combustibili fossili, consente di evitare l’emissione in atmosfera di anidride carbonica. Per un Comune all’interno di un Parco Nazionale la possibilità di coniugare economia ed I VOLONTARI DEL PARCO CANEVARI L’Amministrazione comunale di Busana ringrazia tutti i volontari e le persone che con il proprio lavoro hanno contribuito alla pulizia ed alla sistemazione del Parco Canevari. Con un piccolo contributo economico erogato dal Comune, ma soprattutto con il lavoro e l’impegno dei volontari il Parco Canevari ha assunto un aspetto accogliente, curato ed ordinato frutto di una positiva collaborazione che auspichiamo possa proseguire nel tempo. 6 ecologia è, secondo la nostra Amministrazione, tanto doverosa politicamente quanto opportuna economicamente. I tre diversi impianti saranno rispettivamente installati uno sull’edificio delle scuole medie di Busana, uno sulle scuole elementari ed uno sul magazzino comunale di Cervarezza. Le modalità di finanziamento di tali progetti risultano diversificate tra loro, soprattutto per testare la formula anche economicamente più vantaggiosa per il Comune. a) L’impianto realizzato sul tetto delle scuole elementari di Busana è finanziato interamente dal bilancio comunale ed oltre che fornire energia elettrica alle scuole elementari godrà dei benefici e degli incentivi del “conto energia. b) L’intervento realizzato sul tetto del magazzino comunale frutterà al Comune di Busana un canone di affitto di Euro 3.000,00 versato da una ditta specializzata del settore che realizzerà a proprie spese l’impianto stesso c) Infine l’impianto che sarà realizzato sulle scuole di Busana realizzato in convenzione con Enìa, sarà assolutamente a costo zero per il Comune ma con possibilità di autoconsumo dell’energia prodotta dall’impianto, con conseguente risparmio medio annuo stimabile in almeno 2/3 mila euro per le casse comunali. Complessivamente i tre impianti avranno una potenza i di circa 50KWh ed i lavori di installazione inizieranno entro l’estate. Crediamo, pur nei limiti del nostro mandato, che iniziative come queste siano il futuro per il nostro territorio che sempre di più dovrà sfruttare tali opportunità che associano risparmio economico e sostenibilità ambientale. Busana LAVORAZIONE DEL SUGHERO A CERVAREZZA Indagine sulla storia della lavorazione del Sughero a Cervarezza e del Suo Contributo allo Sviluppo Economico del Paese realizzato dalla classe 2ª dell’Istituto Comprensivo L.Ariosto di Busana in collaborazione con Bellacopia – Lega delle Cooperative Sabato 5 giugno alle ore 10.30 presso il Museo del Sughero a Cervarezza ha avuto luogo la presentazione e relativa premiazione del Progetto “Lavorazione del Sughero a Cervarezza”, realizzato dai ragazzi della classe 2 A dell’Istituto Comprensivo “L.Ariosto” di Busana in collaborazione con Bellacopia (Lega delle Cooperative). Erano presenti all’iniziativa il Sindaco Sandro Govi e l’amministrazione Comunale di Busana, il Dirigente Scolastico Prof. Lorenzo Franchini, Francesco Malpeli in rappresentanza di Bellacopia Legacoop di Reggio Emilia, Rosi Maria Manari della Regione Emilia Romagna, gli insegnanti che hanno seguito il progetto Elvira Magliani, Mara Redeghieri e Fabio Belfiore. Dopo i saluti iniziali di rito, è stato consegnato agli alunni l’assegno di euro 1000,00 da parte di Francesco Malpeli che ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra i vari soggetti in modo particolare in comunità piccole come le nostre. Il Sindaco di Busana, ringraziando i ragazzi per la collaborazione da tempo intrapresa con la Lega delle Cooprative, ha sottolineato la tenacia e l’ingegno con cui i montanari spesso hanno saputo far fronte a condizioni dure e disagevoli talvolta, come in questo caso, importando e facendo proprie attività caratteristiche di altri ambienti. Il progetto, realizzato al fine di lasciare nelle generazione future la memoria delle nostre radici e delle nostre tradizioni, si è articolato su due filoni: La prima, ha curato l’aspetto socio-economico della lavorazione del sughero e della sua ricaduta di Ornella Coli Assessore alla Cultura, Servizi Sociali Elvira Magliani, Insegnante di Lettere sul paese, partendo dalla sua nascita fino ai giorni nostri; questa prima parte si è conclusa con la realizzazione di una brochure. La seconda ha lasciato spazio alla creatività degli alunni che, guidati dall’insegnante di arte immagine, hanno realizzato attraverso la tecnica del collage 16 pannelli, ricostruendo le atmosfere legate alla lavorazione del prodotto e i macchinari usati un tempo. I pannelli, unitamente alla brocure resteranno come materiale illustrativo presso il Museo del Sughero. A conclusione della bella mattinata i ragazzi, in ricordo della transumaza, guidati dalla brava Mara Redeghieri hanno intonato il canto “Il Pecoraio”. Hanno collaborato inoltre alla realizzazione del progetto i sig. Nino Galassi, Danilo Guglielmi, Giuseppe Galassi, l’Assessore alla Cultura Ornella Coli, Alfredo Correggi, l’insegnate Maria Laura Messori. I dati e le immagini sono stati ricavati dai documenti giacenti presso il Museo del Sughero e direttamente dalle aziende “Sugherificio Giardino” e “ArtigianSughero”. Un grazie particolarmente sentito a Franco Correggi, per la preziosa collaborazione nella realizzazione e stesura dell’opuscolo. XXI Rassegna diocesana delle corali parrocchiali Dopo la vittoria nel 2009 è alla Corale Parrocchiale di Talada/Busana l’onore e l’onere di organizzare la XXI rassegna. Grande successo di pubblico e un grazie agli organizzatori nonostante la pioggia battente a metà pomeriggio. I vincitori della XXI rassegna Vincendo l’edizione 2009 della Rassegna la Corale Parrocchiale di Talada/Busana oltre agli onori ha ereditato l’onere di organizzare l’edizione 2010. La Chiesa del paese di Talada troppo piccola per ospitare un simile evento, in collaborazione con la ProLoco e grazie alla disponibilità dell’amministrazione comunale che ha concesso l’utilizzo del nuovissimo palco, ha dovuto predisporre spazi idonei ad ospitare corali e pubblico che si prevedeva numeroso. Infatti oltre 600 persone hanno assistito a questa edizione e nonostante l’interruzione forzata di circa 20 minuti a causa di un fortissimo nubifragio, la kermesse è proseguita nel migliore dei modi con il contributo di tutti: organizzatori, coristi, tecnici audio e suono e spettatori… Un momento di vera e sentita partecipazione. Si può dire che la tempesta estiva ha cementato maggiormente il sentimento di Busana di Giovanni Bianchi Vice Presidente Cinĉ Cèr Côr amicizia e solidarietà già presente peraltro in condizioni normali. L’edizione è iniziata con una breve introduzione dedicata alla storia della Parrocchia di Talada e del paese stesso, cogliendo inoltre l’occasione di presentare l’artista-scultore Giacomo Poletti di cui alcune opere (crocefisso – leggio – busto di Gesù) ornavano il palco. Proprio Giacomo ha accolto con entusiasmo la richiesta (avanzata l’anno scorso subito dopo aver vinto a San Martino in Rio) di predisporre una sua opera da donare a tutte le corali partecipanti oltre che ai componenti la giuria. L’0maggio raffigura un Cristo in croce inciso su pietra arenaria a ricordo della XXI edizione. Come prevedibile l’omaggio è stato vivamente gradito sia dalle Corali che dai componenti la giuria. La corale ospitante diretta dal M° Pietro Campani ha poi presentato due canti: “Nostra Signora di Guadalupa” e “Abide with me”, entrambi cantati in lingua originaria e scelte appositamente per testimoniare la multi-etnicità dei cattolici presenti ormai in tutte le nostre Chiese. Ha poi iniziato la gara la Corale Parrocchiale “San Faustino” di Rubiera Diretta da: Giorgio Ferraboschi. A seguire la Corale Parrocchiale di Prato di Correggio Diretta da Elena Nicolini La Corale Interparrocchiale di Budrio-Cànolo-Fosdondo Diretta da: Laila Cilloni e Vincenza Cerri. La Corale Parrocchiale di San Martino in Rio Diretta da: Elena Turci e Francesca Barbieri.La Corale S.Pietro Parrocchia di San Donnino Martire in Fazzano Diretta da Alessia Pisano.La Corale Parrocchiale “Fortitudo Unitatis” di Cerredolo, S.Cassiano, Debbia e Levizzano La classe 2ª con le insegnanti e Franco Correggi Francesco Malpeli consegna l’assegno Diretta da: E. Marmiroli e M. Schenetti. La Corale “San Donnino” della Parrocchia di Roteglia Diretta da Giuseppe Bursi. La Corale “S. Antonio” della Parrocchia di Gatta Diretta da Domenico Albertini che ha presentato.La Corale San Prospero di Carpineti e Pantano Diretta da Mario Bertini che ha presentato Anima di Cristo e Maria ed è stata l’ultima esibizione in concorso. Nell’intervallo di tempo previsto per le decisioni della giuria la costituenda Corale “Oltre la Sparavalle” (dal nome del giornalino di informazione Vicariale) composta da coristi delle Parrocchie di Talada, Busana, Cervarezza T., Cinquecerri e Collagna ha intrattenuto gli ospiti con tre canti preparati per l’occasione: Madonna Nera (canto presentato alla Rassegna del 2009 che ha contribuito all’assegnazione del TAU -simbolo della Rassegna- alla corale di Talada/Busana), La Montanara canto non propriamente di Chiesa ma certamente tradizionale canto di Montagna, quale saluto a tutti gli ospiti, e La Famiglia canto di origine Brasiliana quale simbolo e preghiera di auspicio per la famiglia. L’edizione 2010 si è conclusa con il canto Magnificat eseguito da tutta la platea delle corali. La giuria composta da Don Rino Bortolotti, M° Paolo Gandolfi, dr. Giovanni Baroni, dr. Renato Azzolini, e M° Matteo Malagoli , ha deciso su una scelta a parimerito: la Corale Parrocchiale “S.Donnino” di Roteglia e la corale Parrocchiale di Prato di Correggio. Ai loro Direttori G.Bursi ed E. Nicolini i rappresentanti delle Parrocchie di Talada e Busana G.Bianchi e N.Bucci hanno consegnato il TAU simbolo della Rassegna e a loro il compito di organizzare la XXII Edizione. Il taglio della torta (offerta dagli amici di Busana ed eseguita a “libro” raffigurante la Rassegna) ha aperto il rinfresco offerto, come da tradizione, a tutti gli ospiti. L’allegria è stata regina e, pur non conoscendo la destinazione geografica della prossima edizione a causa dell’ex-equo, siamo convinti che sarà sempre un grande momento di partecipazione e festa all’insegna di “…e le cose semplici sono le più belle”. 7 Collagna Cerreto Laghi I nuovi progetti per il futuro Seminario di presentazione dello Studio di Fattibilità economica del nuovo campo scuola di Cerreto Laghi realizzato da Sergio Alessandrini professore ordinario di Economia Politica dell’Università di Moderna e Reggio Emilia. Piazzale del Lago Nel mese di giugno il Comune di Collagna in collaborazione con l’Assessorato al Turismo della Provincia ha presentato lo Studio di Fattibilità economica della Seggiovia e del Nuovo Campo Scuola di Sci di Cerreto Laghi che l’Amministrazione comunale ha progettato e presentato a finanziamento alla Provincia sulla LR 17/99 (sostegno alla stazioni sciistiche della regione). Dopo i saluti di rito del Sindaco Caccialupi e dell’Assessore al Turismo Bertocchi , il Vice Presidente della Provincia con delega al Turismo Pierluigi Saccardi ha ricordato l’importanza, all’interno dell’offerta turistica del nostro Appennino, di Cerreto Laghi e della sua dotazione per gli sport invernali: dotazione che con la realizzazione del Campo scuola si completerà in modo da intercettare quei target di clientela (bambini, famiglie, gruppi sportivi) che finora hanno magari frequentato altre stazioni maggiormente attrezzate per l’avvio allo sci. La Provincia finanzierà questa opera di grande interesse per le concrete possibilità di aumento dell’utenza con un importo di 242.000 €. Il Prof.Sergio Alessandrini, professore ordinario di Economia Politica dell’Univerità di Modena e Reggio Emilia ha esposto gli aspetti principali evidenziati dallo studio da lui realizzato su incarico del Comune riguardanti le Strutture Ricettive, gli impianti di risalita, il Bacino di Gravitazione, l’analisi dei punti di forza, di debolezza e delle opportunità della stazione Cerreto Laghi nonché gli obiettivi e le finalità del nuovo investimento. Per quanto riguarda le strutture ricettive a fronte di una offerta complessivamente costante (con una aumento delle strutture extralberghiere come campeggi e affittacamere), il trend delle presenze sì conferma positivamente orientato alla crescita ed in recupero dal 2006, soprattutto per quanto riguarda le alberghiere, anche in tempo di crisi. La stagionalità delle presenza è molto accentuata. La crescita interessa la stagione estiva, con una preferenza per luglio, ma anche l’inverno non è da trascurare. C’è una criticità legata ad un’alta densità di seconde case (14 abitazioni per residente): la spesa turistica indotta da questo tipo di fruizione alimenta molto poco il circuito del reddito. Per quanto riguarda le dotazioni impiantistiche, Cerreto Laghi, con gli ultimi investimenti fatti ha una potenzialità molto maggiore rispetto all’utilizzo attuale. Le presenze sugli impianti, comunque, dopo il 2004 sono raddoppiate, attestandosi sulle 80.000 medie all’anno. Fa eccezione l’ultima stagione che ha segnato un -20% dovuto alla perdita del periodo natalizio mantenendo sui mesi successivi (gennaio e febbraio) la media degli ultimi anni. Anche dall’analisi di alcuni indicatori che rapportano la capacità degli impianti e quella ricettiva alberghiera risulta che Cerreto Laghi ha una grande potenzialità in termini di impianti rispetto alle capacità ricettiva. Lo studio stima all’inter- 8 no di un bacino di gravitazione a 2 ore e trenta massimo di distanza dal Cerreto una domanda potenziale di 140.000 sciatori a fronte di 75.00080.000 presenze medie effettive degli ultimi anni. La realizzazione del Campo Scuola si configura come consolidamento ed ampliamento dell’attuale offerta. Si può quindi ragionevolmente prevedere che la consistenza del bacino di gravitazione possa dare un positivo contributo sia in termini di fidelizzazione dell’attuale clientela sia in termini di una estensione e diversificazione dell’offerta sciistica che è un presupposto per incrementare l’attuale domanda per intercettare il segmento del turismo familiare. Opportune politiche dì comunicazione e marketing devono essere attuate al fine di intercettare non solo i nuclei familiari ma anche i gruppi (scuole, parrocchie, associazioni sportive). Questi sono i nuovi target che l’investimento sul Campo Scuola consentirà di intercettare coniugando l’offerta impiantistica così completata con l’offerta ricettiva attualmente sottoutilizzata. Il Prof. Andrea Macchiavelli, Docente di Economia del Turismo al corso di laurea specialistica dell’Università di Bergamo, porta l’esperienza di molte stazioni sia a livello nazionale che internazionale. E’ indubbio che sono cresciute e stanno crescendo le aree sciistiche dove l’offerta si è maggiormente organizzata. Lo sviluppo delle grandi stazioni alpine, ad esempio, si è basato su alcuni fattori tra i quali la diversificazione delle attività e la varietà dei servizi offerti all’utenza, la qualità dell’accoglienza, una maggiore organizzazione e qualità delle aree sciabili (sparizioni degli skilift, riduzione impatto ambientale, maggiore sicurezza delle piste,ecc.), su di un maggior utilizzo delle tecnologie dell’informazione (per raggiungere con maggiore tempestività ed efficacia l’utenza, per dare informazioni e per garantire maggiore sicurezza). Le piccole stazioni, che fino a 10 anni fa sembravamo ormai relegate ad un ruolo marginale, sommerse dalle difficoltà gestionali e dagli oggettivi cambiamenti climatici, in questi ultimi anni si sono riconquistate un ruolo nel mercato del turismo. Le condizioni perché questo ruolo possa consolidarsi nel tempo sono: 1. Fare massa: offrire una pluralità e varietà di attrazioni (sportive, ricreative, culturali, legate al benessere,ecc.); La Giunta del Comune di Collagna 2. Integrare il prodotto: il valore aggiunto sta nella sinergia tra varie opportunità offerte da identità del territorio, arte, spettacoli, gastronomia, luoghi da visitare, natura, shoppìng, sport....; 3. Caratterizzarsi e specializzarsi maggiormente per far fronte alla concorrenza; 4. Porre grandissima attenzione alla qualità in tutti i servizi - mettere la soddisfazione della clientela al centro delle attività; 5. Rinnovarsi anche dal punto di vista tecnologico per fornire servizi al cliente sempre più adeguati alle esigenze; 6. Cercare di soddisfare una domanda di esperienze: regalare emozioni lavorando ad es. su prodotti tipici e gastronomia locale, sulla cultura e identità locale, su sport da praticare in ambienti particolari,ecc. Le condizioni assolutamente imprescindibili per il rilancio ed il riposizionamento competitivo di una località che da stazione sciistica deve trasformarsi in località turistica sono: Costruire o aumentare la cultura della accoglienza. E’ necessario capire che dal turismo si può trarre reddito se si pongono al centro del proprio lavoro la qualità, l’attenzione al cliente, la cura del particolare, la formazione, gli investimenti a medio e lungo termine E’ un processo che esige tempo quello che si deve avviare per riconvertire e riqualificare. Dotarsi di una organizzazione efficiente, che possa garantire di andare tutti nelle stessa direzione, perseguendo obiettivi e linee di intervento condivisi ed attuando scelte individuali coerenti. In un territorio turistico il modello deve essere a decisionalità diffusa con una governance forte. Collagna Il Prof. Ernesto Rigoni Docente all’Università di Lingue e Comunicazione IULM di Milano ( Corso dì Laurea in Scienze Turistiche: management, culture e territorio) riporta l’attenzione, partendo da esperienze di località alpine, sui punti di debolezza di tante stazioni turistiche simili a quella di Cerreto Laghi: • Lentezza dei processi decisionali • Assenza di un ruolo incisivo di regia e coordinamento • Difficoltà di bilancio delle gestioni funiviarie • Incoerenza delle decisioni strategiche e fra strumenti operativi utilizzati • Scarsa attenzione all’Information Technology.e al Marketing, sia operativo che strategico. • Urbanizzazioni fuori controllo, appartamenti e seconde case • Ribaltamento di status (antiturismo e conflitti interni) • Transizione generazionale • Dalla proprietà alla gestione (costi fissi) • Iper-specializzazione e rischi di mercato a fl ruolo e le trasformazioni della distribuzione turistica • Alternanza di target diversi tra estate e inverno • L’attuale crisi delle economie e dei mercati Le strategie future per Cerreto Laghi devono partire dall’individuazione di nuovi mercati sia in senso geografico che di nuovi target. e adesione a club esistenti, vivibilità, certificazioni, mobilità, sostenibilità, sicurezza sulle piste, formazione addetti, Web, piani di marketing operativo, comunicazione pubblicitaria • a medio - lungo termine: miglioramento continuo delle aree sciabili, miglioramento continuo delle strutture ricettive, progetto appartamenti e seconde case (albergo diffuso?), ricerca nuovi mercati, piani di marketing strategico e di branding, progetti di marketing capaci di integrare il sistema distributivo del turismo: Istituzione di un soggetto di incoming turistico, di tipo consortile, sulla base delle esperienze già maturate in altre destinazioni. Percorsi di formazione continua e sviluppo competenze: • cultura della relazione e dell’accoglienza, . cultura di sistema, indispensabile per la progettazione di modelli aggregativi flessibili, adattabili alle rapide evoluzioni della domanda; cultura del territorio, per valorizzare le caratteristiche uniche della località, espresse attraverso la storia, le tradizioni, il paesaggio, i prodotti locali, le relazioni sociali nella comunità; • gestione e innovazione d’impresa, nuove tecnologie; • marketing, comunicazione, ICT, web-management e web-marketing. Si tratta di creare le condizioni per un forte riposizionamento, riqualificando e diversificando i prodotti, anche per intercettare con successo nuovi mercati, oltre a quello regionale e di prossimità che oggi è dominante al Cerreto. Le innovazioni potranno riguardare: • a breve termine: allineamento sugli standard di servizio,istituzione di Club di Prodotto Si tratta ora in base alle indicazioni fornite di porsi delle domande: Quale futuro vogliono gli operatori turistici di Cerreto Laghi per la loro località turistica? Quali accordi si possono stringere con gli altri operatori per sviluppare nuovi pacchetti e prodotti turistici, dedicati ai diversi target di clientela, da utilizzare anche come leve della comunicazione turistica? Come far emergere gli elementi distintivi, originali e possibilmente unici, in grado di colpire la fantasia del turista? Ogni innovazione comporta necessariamente un aumento dei costi? Come si possono suscitare emozioni e ricordi positivi? Come raccontare il proprio territorio, la sua storia, le sue storie? Al Seminario hanno partecipato numerosi operatori turistici del Cerreto le Associazioni dei Commercianti e i Maestri di sci. Era presente anche il Presidente del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-emiliano che ha apprezzato le analisi svolte e ha ricordato come il Cerreto sia inserito negli obiettivi strategici e nelle azioni previste dal PPESP (Piano Pluriennale Economico e Sociale del Parco) che è stato recentemente presentato. Tale documento contiene una riflessione specifica sulle stazioni per lo sci alpino presenti nel territorio del Parco, per alcune delle quali è auspicabile prospettare una qualificazione e sviluppo mentre per altre è necessario valutare idonee opportunità di riconversione e/o di ampliamento dell’offerta. In entrambi i casi è opportuno favorire lo sviluppo affianco allo sci alpino delle offerte di “neve natura” (Ciaspole, sci di fondo, winterweg, slittino e bob,,..) ovvero la fruizione a tutti i livelli della neve senza particolari esigenze di innevamento o impianti. In alcuni casi é anche opportuno prevedere la riqualificazione degli impianti per le attività estive (down-hill, parapendio ed escursionismo) o più in generale specializzare l’offerta anche con attività in grado di garantire destagionalizzazione (centri congressi e offerte benessere-weelness.) Innevamento pista da fondo e campo polivalente-campo giochi Se ci sono dei fattori che contribuiscono in modo netto a risollevare le sorti e a riposizione una stazione invernale all’interno dell’offerta di destinazioni a livello nazionale, questi sono: una maggiore organizzazione dei servizi, la diversificazione delle attività e la varietà dei servizi offerti all’utenza. L’investimento su questi elementi ha portato e sta portando crescita e sviluppo in tante località sciistiche, da quelle grandi alpine fino alle piccole stazioni, che fino a 10 anni fa sembravamo relegate ad un ruolo marginale, sommerse da difficoltà gestionali e da oggettivi cambiamenti climatici. In questi ultimi anni queste piccole stazioni si sono riconquistate un ruolo nel mercato del turismo, investendo molto in alcuni ambiti che possono essere determinanti nella scelta della destinazione da parte del turista. Per quanto riguarda il Cerreto, le recenti analisi fatte ai fini dell’elaborazione del Progetto di fattibilità economica del Campo Scuola, mostrano un trend delle presenze orientato alla crescita ed in recupero dal 2006 e, con i recenti investimenti, una grande potenzialità in termini di impianti rispetto alla capacità ricettiva. La realizzazione del Campo Scuola contribuirà a consolidare ed ampliare l’attuale offerta in particolare nei confronti del turismo familiare e dei gruppi, di coloro che esprimono una maggiore domanda di avvio alla pratica dello sci. Già quindi con il Campo Scuola si agisce nella direzione di offrire una pluralità e varietà di attrazioni di tipo sportivo e ricreativo che è uno dei fattori Collagna maggiormente determinanti, come dicevo prima, nello sviluppo e riposizionamento di una stazione. Il prodotto tradizionale, punto forte del Cerreto, lo sci da discesa, deve però essere integrato con altre opportunità offerte anche allo sportivo che vuole un’alternativa allo sci da discesa o anche a chi sciatore non è. Occorre quindi offrire una pluralità e varietà di attrazioni non solo di tipo sportivo ma anche ricreativo, culturale, legate al benessere, al territorio (luoghi da visitare), alla gastronomia, alla natura, allo shopping, ecc. Per rispondere a queste esigenze, il Comune ha negli ultimi tempi investito sulla pista da fondo, installando l’impianto di innevamento, che ne garantisce una grande fruibilità, ampliando quindi l’offerta potenziale agli utenti amanti della neve che apprezzano la peculiarità di questa disciplina sportiva che sfrutta al massimo le condizioni naturali dei luoghi. L’impatto ambientale di questo interventi è ridottissimo e contestualmente si valorizza l’aspetto paesaggistico e naturalistico. La pista da fondo del Cerreto si sviluppa, infatti, all’interno di una faggeta e segue essenzialmente la rete di piste e strade forestali esistenti all’interno del sistema lacustre cerretano, in una zona ad alto pregio paesaggistico e naturalistico. L’intervento di euro 170.000 è stato supportato dal cofinanziamento della Provincia di Reggio Emilia attraverso la L.R. 17. Per aumentare l’offerta di attrazioni nei confronti dei non sciatori/accompagnatori, il Comune ha investito anche sulla realizzazione di un campetto polivalente delle dimensioni di metri 20 x 40 attrezzato per potervi praticare sports diversi che vanno dal calcetto, tennis, pallavolo, basket e altro. L’ubicazione del nuovo impianto (che è in fase di ultimazione) è fra il palasport e la nuova strada di circonvallazione a monte del palazzetto del ghiaccio; è stato pensato in quella zona in previsione di poter utilizzare gli spogliatoi del palazzetto in caso venissero organizzati eventuali tornei. 9 Ligonchio Il compleanno dell’Atelier Quaranta studiosi e ricercatori da tutto il mondo per scoprire in maniera unica acqua ed energia a 1000 metri d’altitudine. L’atelier di Ligonchio ha ospitato il 10 luglio scorso educatori, pedagogisti e ricercatori, provenienti da California, India, Argentina, Brasile e Oceania. A distanza di un anno dall’inaugurazione, l’Atelier delle acque e delle energie “Di onda in onda”, realizzato su progetto dell’equipe di Reggio Children, ha vissuto la seconda tappa di un percorso di cui è programmato il perfezionamento graduale e che è destinato, proprio grazie al lavoro della società reggiana, ad entrare in modo permanente negli “itinerari” della Summer School, la scuola estiva rivolta agli educatori di tutto il mondo. Il “campo base” dell’Atelier è uno spazio allestito con macchine, strumenti e ambienti di apprendimento e ricerca realizzati sul progetto dell’équipe di Reggio Children e con la collaborazione dello studio Total Tool di Milano. Grazie al loro utilizzo, i ragazzi vengono accompagnati nella ricerca, nella sperimentazione e nella costruzione di esperienze relative alle caratteristiche e alle proprietà fisiche dell’acqua e a concetti quali velocità, forza, direzione, scorrimento, peso, accumulo, che con l’acqua hanno a che fare. Il percorso porta anche a conoscere e approfondire dal punto di vista scientifico i fenomeni legati all’elettromagnetismo e a produrre energia elettrica in piccole quantità, ad accumularla e inviarla ad attuatori e visualizzatori. Il contesto, insieme al collegamento con la specifica realtà del Parco e del crinale appenninico, contribuisce a far comprendere le forme applicative dell’energia e gli aspetti della quotidianità del consumo, anche in funzione di un’educazione al risparmio e alla sostenibilità. L’Atelier delle acque e delle energie, ospitato nella sala smontaggi della Centrale Enel, rappresenta uno dei tre progetti più ambiziosi del Parco Nazionale dell’Appennino tosco-emiliano. “Per ridare competitività al territorio” ha spiegato Fausto Giovanelli, presidente - abbiamo voluto assemblare tre eccellenze del made in Italy: il paesaggio, rappresentato dal Parco, la tradizione industriale dell’Enel, quella pedagogica e creativa di Reggio Children” Ecco, quindi, un luogo per scoprire in maniera unica acqua ed energia, a 1000 metri d’altitudine, e onorato dalla presenza, il 10 luglio scorso, da una quarantina di educatori, pedagogisti e ricercatori, provenienti da California, India, Argentina, Brasile, Oceania, Gran Bretagna. “Essere in Appennino – 10 ha spiegato Robin Duckett, direttore del network di Reggio Children nel mondo - significa entrare in contatto diretto con la natura e scoprirne il senso”. “E’ molto di più di quanto potevamo immaginare dalle descrizioni” gli ha fatto eco Mariela Chin, di Calubaquib (Usa). “Una suggestione senza eguali”, ha spiegato Genevieve Giambazi, grafic designer australiana. Capita di incontrare per le vie di questo antico paese di crinale Giapponesi, saliti qui in maniera autonoma, mentre Svedesi e Indiani lasciano agli albergatori le loro promesse di ritorno. Ad accogliere il loro entusiasmo duecento persone, con moltissimi bambini e, durante la giornata, l’alternarsi di parlamentari e consiglieri regionali, oltre che la presenza degli amministratori dei Comuni del Parco. E nei ristoranti del posto sono comparsi i primi menù in lingua inglese. “Dopo la copertina di Newsweek del 1992, proseguiamo quest’oggi nel percorso della cultura educativa del territorio, ma qui a Ligonchio – ha spiegato Carla Rinaldi, presidente di Reggio Children -: condividiamo il sapere accumulato in questi anni. In questo atelier diffuso è possibile cercare, nell’azione, la conoscenza e ricostruire un legame col paese e le energie, superando le barriere delle rigidità scientifiche”. E quindi il grazie ai numerosi partner del Comune di Ligonchio: dal Parco Nazionale dell’Appennino che ha voluto questo progetto, alla Provincia di Reggio Emilia e alla Fondazione Manodori, agli atelieristi, ai dipendenti comunali, ai consiglieri ‘operai’ nel portare avanti questo progetto, all’amministrazione precedente e naturalmente all’Enel che ha messo a disposizione la struttura a ingresso paese ove sorge. Singolare, per l’esecuzione delle numerose macchine del sapere, la sinergia tra imprese locali e grandi architetti, che hanno lavorato fianco a fianco. “Qui si continua a produrre energia – ha ricordato Amelio Brunelli, responsabile Enel dell’Unità business di Bologna - 50 milioni di kilowattore, circa il 3% del consumo di energia della provincia, che però è pulita. Ma soprattutto è il primo esempio in cui proponiamo un centro del sapere”. Per Graziano Del Rio, sindaco di Reggio Emilia “Le scuole non sono solo per ricchi, ma per tutti. Compresi i territori che sono in difficoltà. A Ligonchio è possibile attirare nuove coppie e fare rinascere i luoghi. E’ il grande messaggio che con Reggio Children portiamo nel mondo, le scuole possono trasformare le società”. “La Ferrari, don Camillo e Peppone, le Terre Verdiane, Matilde di Canossa e ora anche l’Atelier dell’acqua e dell’energia: l’Emilia ha un nuovo polo d’eccellenza in un raggio relativamente ristretto” ha contestualizzato Pierluigi Saccardi, vicepresidente della Provincia di Reggio Emilia “Quello di oggi è un esempio concreto di green economy”. “Un progetto innovativo - ha spiegato Cristina Carbognani, di Giorgio Pregheffi Sindaco di Ligonchio vicepresidente della Fondazione Manodori - perché nel panorama internazionale ora c’è un nuovo centro del sapere capace di fare pure promozione del territorio”. E c’è stato anche, in inglese, il grazie di una pedagogista in visita che cita Loris Malaguzzi: “Ricordo il suo detto “niente è senza gioia”: questo atelier è ispirazione, gioia e provocazione. L’atelier di Ligonchio rappresenta tutto questo”. Unanime l’apprezzamento del mondo politico e scientifico. Claudia Giudici, responsabile ricerca, consulenza e formazione di Reggio Children: “Qui si possono conoscere i fenomeni fisici e si avvicinano i concetti scientifici attraverso la creatività e l’espressività. Per Reggio Children costituisce una scommessa la costruzione di Atelier in luoghi come Ligonchio, in contesti speciali in cui utilizzare una stretta relazione con l’ambiente e il territorio circostante”. Matteo Riva, consigliere regionale: “Un esempio di collaborazione molto positiva tra Enti e Istituzioni, un esempio che andrebbe incentivato e moltiplicato. Da parte dell’Assemblea regionale posso garantire la massima attenzione a simili progetti di grande qualità, che offrono strumenti moderni per d are risposte ai bisogni del territorio montano”. La senatrice Albertina Soliani: “Una grande idea pedagogica che unisce una storia industriale di prim’ordine alle idee più nuove sulla capacità dei ragazzi di imparare tutto da subito, in particolare gli aspetti della realtà scientifica. Immagino il movimento di gruppi di insegnanti e ragazzi che si po- Ligonchio trà generare, perché le idee nuove hanno grande capacità di attrazione”. Beppe Pagani, consigliere regionale “Parlo come ex cittadino di Ligonchio. La valorizzazione di un sistema eco-compatibile in un luogo dell’industria e della produzione è straordinaria. E’ una grande risorsa per i bambini della Comunità, e non solo, grazie alla capacità di Reggio Children di essere leader nel settore. Per questa parte di territorio del Parco ci impegneremo come Regione”. La senatrice Leana Pignedoli: “E’ un’iniziativa con potenzialità enormi. L’atelier è un luogo in cui è recuperata la sostenibilità ambientale, insieme all’economia della conoscenza e alla creatività. Questo deve essere compreso, perchè in un piccolo luogo possono essere condensati grandi contenuti. Proprio da uno dei comuni demograficamente più in difficoltà, nuove centralità sono affermate”. L’onorevole Emerenzio Barbieri: “L’impressione è assolutamente positiva. E’ a questi progetti che l’Appennino deve guardare per il proprio futuro. Se il rapporto con Reggio Children ed Enel si rafforzerà nel tempo, sarà un passo in avanti fondamentale per il Parco Nazionale”. Mara Davoli, atelierista: “Ligonchio è importante perché qui i bambini possono entrare in contatto diretto con la natura ed è possibile affrontare aspetti scientifici portandoli a dimensione di bambini e persone. Questo atelier sarà promosso nel mondo dal network mondiale di Reggio Children, presente nei diversi continenti”. Umberto Bertolini, insegnante dell’Istituto Comprensivo Piazza al Serchio di Lucca:“E’ un’opportunità educativa e didattica importante per tutti i bambini, perché offre loro spunti estetici e d’uso nell’interazione con i macchinari. Occorrerà riflettere su come garantire i trasporti alle scuole ed elaborare metodologie didattiche comuni. Spero di poterci portare le mie classi”. Iva Zanicchi, europarlamentare: “Questo evento rilancia la nostra montagna, valorizzandone le risorse”. L’Atelier delle acque e delle energie “Di onda in onda” sarà per Ligonchio da un lato un importantissimo polo culturale all’insegna del rapporto storico che lega il territorio al tema dell’acqua e dell’energia, dall’altro una concreta occasione per sviluppare un significativo flusso turistico, non solo attraverso scolaresche e famiglie, ma anche ricercatori e insegnanti da tutta Italia e anche dall’estero. Ligonchio, energia pulita: le “nuove sfide” Al via una serie di interventi per promuovere l’energia da fonti rinnovabili e il risparmio energetico Fin dalla costruzione delle due centrali idroelettriche di Ligonchio e Predare, avvenuta nel 1922, è alquanto naturale da queste parti associare alla parola “energia” il territorio di Ligonchio. Nel nostro comune ricco di boschi, torrenti, di laghetti e pozze d’alpeggio, di sole e vento, a volte impetuoso, tutti gli elementi naturali sono un’ importante fattore che valorizza e modella il paesaggio e contemporaneamente rappresentano una grande risorsa utilizzabile per la produzione di energie “pulite”. Lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili è diventato un obiettivo vincolante in tutti i Paesi europei, che si traduce per i nostri territori in una “nuova sfida” . Per vincere questa sfida diventa fondamentale capire come riuscire a realizzare una vera e propria rivoluzione energetica che abbia al centro la produzione di energia pulita e anche, un auspicabile risparmio economico che vada a beneficio della collettività. Ad oggi in totale sono sei le azioni che il Comune di Ligonchio sta dedicando ad interventi per la diffusione delle energie rinnovabili e per il miglioramento dell’efficienza energetica delle strutture. Le azioni intraprese sono sinteticamente elencate di seguito tenendo conto dello stato di fattibilità raggiunto: - Sostituzione corpi illuminanti in località Giarola, con ottica di nuova generazione a basso consumo energetico: il progetto si è concretizzato in località Giarola, con l’obiettivo di una valorizzazione non solo estetica, ma soprattutto energetica dell’impianto di illuminazione, con l’introduzione di nuove tecnologie su 20 punti luce e conseguente riduzione dei consumi del 45%; - Realizzazione impianto fotovoltaico in convenzione con ENIA spa: per incentivare l’efficienza energetica del patrimonio pubblico è stata sottoscritta con Enia spa una convenzione, per la realizzazione di un Ligonchio impianto fotovoltaico nella scuola elementare di Ligonchio, che permetterà, a costo zero per il Comune, di utilizzare l’energia prodotta dall’impianto per le necessità di autoconsumo; - Realizzazione impianto fotovoltaico su scuola materna e palestra comunale: l’intervento consiste nella concessione in uso, a soggetti privati in fase di individuazione con bando pubblico, di porzioni di tetto dei citati immobili di proprietà comunale, dietro corresponsione di un canone annuale, dove verrà realizzato un impianto per una potenza complessiva di ca 38 KW, connesso alla rete elettrica alla quale verrà ceduta l’energia prodotta; - Realizzazione rete di teleriscaldamento e centrale termica alimentata a biomasse forestali: l’intervento nasce dalla volontà dell’Amministrazione da un lato di perseguire un risparmio economico sulla bolletta energetica e dall’altro, vista l’abbondanza di biomasse forestali e agricole disponibili sul territorio comunale, di utilizzare tale risorsa quale fonte rinnovabile di energia per il riscaldamento del complesso degli edifici comunali costituiti dal- di Giovanni Bargiacchi Vice Sindaco con delega a Sanità e Politiche Sociali la scuola elementare, scuola materna, palestra e la costruenda casa del parco; - Valorizzazione delle risorse energetiche endogene locali attraverso una convenzione da sottoscrivere con Enia spa, che, tenuto conto degli studi anemologici effettuati nella zona Piolo – Primaore, prevede un approfondimento delle indagini ed eventuale installazione di stazione anemometrica, per la realizzazione di un impianto eolico della potenzialità complessiva di 7,2 MW; - Produzione di energia con tecnologia micro e mini idro nei Comuni dell’Unione dei Comuni dell’Alto Appennino Reggiano: il progetto, ancora in fase di approfondimento, è stato inserito fra le azioni dell’Accordo quadro 2010/2012 e prevede interventi di produzione di energia elettrica utilizzando le reti esistenti degli acquedotti rurali e degli acquedotti minori gestiti da ENIA nonché lo sfruttamento dei “salti” ed i dislivelli esistenti sul torrente Ozola e sul fiume Secchia, briglie ed opere idrauliche, utilizzando il principio della vite idrodinamica. Le azioni intraprese sottolineano in modo inequivocabile lo sforzo che, un piccolo comune come Ligonchio, insieme agli altri comuni dell’Unione, sta compiendo per incamminarsi sulla strada dell’innovazione e promozione delle nuove politiche energetiche sostenibili. Uno sforzo che, sostenuto dalla presenza di tante fonti di energia rinnovabile (sole, vento, acqua, biomassa, geotermia), auspichiamo possa tradursi in futuro in una grande opportunità per le nostre comunità e per il territorio, sia in termini di sostenibilità che di occupazione. 11 Ramiseto Inaugurazione del nuovo abitato di Poviglio Dopo la frana, rinascono un paese e la sua comunità Il territorio del nostro crinale è da sempre soggetto a danni ingenti causati dagli agenti atmosferici, frane, terremoti e alluvioni hanno reso difficili la vita ai montanari che più di una volta si sono trovati a dover ricostruire borghi e strade, come nel caso dell’alluvione che si è verificata nell’anno 2000 ed ha purtroppo comportato diversi problemi ambientali. Questa volta il prezzo più alto da pagare nel Comune di Ramiseto è toccato al piccolo abitato di Poviglio, che è stato spazzato via quasi completamente da una grande frana e che già altre volte nella sua storia aveva subito processi di ricostruzione a causa di calamità naturali. Data l’intensità del dissesto idrogeologico, l’intero abitato è stato evacuato e gli immobili dichiarati inagibili. Nonostante le avversità ambientali, Poviglio e i suoi abitanti non hanno accettato di veder scomparire le proprie case e, con loro, le radici delle proprie identità, i povigliesi si sono quindi riuniti nel “Comitato per la ricostruzione di Poviglio” ed hanno dato il via al lungo processo di ricostruzione. A questo comitato, capitanato da Achille Venturini, si sono uniti anche l’Amministrazione Comunale di Ramiseto, la Provincia di Reggio Emilia, la Regione Emilia Romagna, la Sovraintendenza ai beni ambientali della Regione Emilia Romagna, tecnici e aziende private. Grazie a questo lavoro di squadra in quasi 10 anni dall’evento calamitoso La Giunta del Comune di Ramiseto è stato possibile realizzare, affrontando numerose problematiche, la volontà dei povigliesi di vedere ricostruito il proprio paese. A causa della completa inagibilità del territorio dove sorgeva il vecchio Poviglio, l’abitato è stato delocalizzato nei pressi di Ventasso Laghi, in località Cicogna. Quindici nuove unità immobiliari sono quindi sorte attorno alla già esistente locanda “La Cicogna”, dando di fatto nuova vita al borgo di Poviglio, in un luogo diverso ma più sicuro e con maggiori servizi per gli abitanti. A conclusione di questo lungo processo di ricostruzione, il prossimo 5 luglio verrà ufficialmente inaugurato il nuovo Poviglio. Saranno presenti le autorità impegnate nel lavoro di ricostruzione ed, ovviamente, i povigliesi che, malgrado difficoltà e polemiche, hanno portato a termine un progetto importante per la tutela e per la continuità della presenza della loro comunità sul territorio. A RAMISETO UNA NUOVA PROLOCO… FORMATA DA GIOVANI! I ragazzi di Ramiseto hanno deciso di impegnarsi per animare il proprio paese All’inizio del mese di maggio si è formata la nuova Proloco di Ramiseto, dopo un periodo di preoccupazione, perché, in seguito alle dimissioni del Consiglio uscente, le riunioni indette in precedenza si erano concluse con un nulla di fatto e pareva che nessuno volesse assumersi questo impegno. L’Amministrazione ha voluto andare avanti, convinta che a Ramiseto non si dovesse restare privi di un’organizzazione importante come la proloco che ha un ruolo fondamentale nel rendere più viva la vita del paese ed è anche un bel momento di aggregazione e collaborazione tra le persone. Così è stata indetta una nuova riunione aperta a tutta la cittadinanza nel corso della quale i presenti hanno avuto una piacevole sorpresa: un gruppo di ragazzi si è presentato per impegnarsi attivamente, sono tutti molto giovani, hanno 17 anni e la voglia di portare un contributo al paese dove vivono, in barba a tutte le disquisizioni che si fanno sulle nuove generazioni, che agli adulti sembrano sempre svogliate e disinteressate. Questa voglia di proporsi e di impegnarsi ha colpito molto positivamente sia il Sindaco che gli amministratori e coloro che erano presenti, nessuno si aspettava che questi ragazzi si volessero prendere una tale responsabilità, e le candidature sono state accolte con favore da tutti. Elena Costi e Ivo Malpeli hanno spiegato di aver considerato l’impegno che comporta il portare avanti una proloco, ma che affiancati da qualcuno con maggiore esperienza sarebbero stati felici di entrare nel Consiglio e lavorare per il paese. La semplicità delle loro parole e la sicurezza nel pronunciarle sono state un ottimo esempio di senso 12 civico, qualcosa che dovrebbe essere contagioso e che forse quella sera lo è stato davvero. A quel punto infatti si è candidato come Presidente Simone Ilariucci, giovane dipendente del Comune e si è arrivati a votare il nuovo Consiglio, che comprende anche rappresentanti delle altre Associazioni di volontariato del ramisetano, come Luca Zannini per l’AVIS ed il Presidente dell’AUSER Siri, un modo per far rete e lavorare insieme, dato che nella nostra montagna a quanto pare il volontariato è molto diffuso e ognuna delle persone che fanno parte della proloco è impegnata anche in altre associazioni, insomma, per gli abitanti della di Rachele Grassi addetta stampa Comune di Ramiseto nostra montagna sembra valere il detto “pochi ma buoni”, in questo caso. Il nuovo Consiglio si è così composto: Patrizia Venturini, Francesco Saporito, Simone Ilariucci, Elena Costi, Nicoletta Ferrari, Ivo Malpeli… senza dimenticare tutte le altre persone che collaborano attivamente nella proloco da anni per organizzare le manifestazioni, ed hanno dato la loro disponibilità a continuare, senza le quali non sarebbe di sicuro possibile portare avanti nessuna iniziativa! Ognuno metterà in campo la propria esperienza, c’è chi ama star dietro ai fornelli o al bancone del bar e chi si occuperà dell’allestimento delle strutture, chi si è offerto di tenere i conti e chi di volta in volta monterà e smonterà i materiali, impegnandosi per ottenere la buona riuscita in ogni attività. Hanno già portato a termine diversi impegni per animare l’estate, da portare avanti lavorando in collaborazione con altre associazioni ramisetane, come la Fiera del Cavallo del Ventasso, la Motocavalcata ed il torneo di calcio a 5, per finire a settembre con la festa di Santa Giustina, che da qualche anno a questa parte si è un po’trascurata, ma che questo nuovo gruppo cercherà invece di far tornare ad essere un appuntamento atteso e un’occasione di divertimento per tutti, come deve essere una vera festa patronale. Una bella sfida per questo ragazzi che sono all’inizio del loro cammino e cercano di dosare al meglio esperienza ed entusiasmo. In bocca al lupo ragazzi! Ramiseto SALA MULTIMEDIALE DI RAMISETO Collaborazione con il Parco Nazionale e nuove iniziative in programma L’Amministrazione comunale di Ramiseto dispone di una bella struttura, forse ancora poco utilizzata, che vuole mettere a disposizione di abitanti e vacanzieri in questi mesi estivi: la Sala multimediale situata in Via Notari 2 a Ramiseto, che rimarrà aperta al pubblico diversi giorni nel corso della settimana fino a settembre, per offrire al pubblico il servizio di informazioni turistiche e anche l’utilizzo gratuito della connessione Internet ADSL. All’interno della struttura si sta anche allestendo una biblioteca, con volumi degli argomenti più disparati: dalla storia locale ai romanzi più famosi della letteratura internazionale, con l’idea di offrire, non appena i volumi saranno catalogati, anche questo servizio ai cittadini che amano leggere e magari anche informarsi sulla storia della nostra montagna. Grazie ad un protocollo d’intesa che vede protagonista il Comune, in collaborazione con Parco Nazionale e Comunità Montana della Garfagnana, la Sala multimediale è inoltre diventata dallo scorso mese di aprile, grazie alla presenza di una delle referenti di progetto, uno dei punti operativi del progetto Parco nel Mondo, il progetto nato per far riscoprire l’Appennino di oggi agli emigrati che lo hanno lasciato nei decenni passati e ai loro discendenti, instaurando un nuovo filo diretto con queste migliaia di persone che pur vivendo a grandi distanze dal paese di origine della propria famiglia conservano l’amore per il territorio e la voglia di mantenere un legame con esso, tornando appena possibile quando gli impegni lo consentono e magari mantenendo per il resto dell’anno un contatto tramite i moderni mezzi di comunicazione come internet e i social network. Questa struttura si pone inoltre come punto di riferimento per le attività di comunicazione e promozione del Comune di Ramiseto, che ha recentemente installato uno schermo nella Farmacia in Piazza Laghi dove verranno inserite dalla responsabile della Sala le informazioni utili alla cittadinanza come orari di apertura e attività degli uffici pubblici ed il calendario degli eventi estivi e delle feste in programma nel ramisetano. Nei mesi di luglio e agosto, oltre alle attività di punto informazioni ed Internet-point gratuito, sono in programma due mostre di pittura, che verranno allestite in collaborazione con il Circolo Artistico Val d’Enza: Salvatore Miccoli esporrà dal 3 al 25 luglio, mentre Erminio Donelli esporrà dal 31 luglio al 29 agosto e nel corso di questo periodo la sala rimarrà aperta anche la domenica. L’Amministrazione ha intenzione di organizzare anche nuovi corsi nella stagione autunnale, in modo da utilizzare al meglio questa struttura attraverso attività didattiche che siano utili alla cittadinanza anche come momenti di socializzazione e scambio di idee. La Sala rispetterà il seguente di Rachele Grassi addetta stampa Comune di Ramiseto orario di apertura, che potrà tuttavia subire variazioni a causa di impegni lavorativi della responsabile: Martedì 9.30-13.00, Giovedì 9.3013.00, Sabato 9.30-12.30 e 14.30-17.30. Per informazioni tel. 0522.817151, indirizzo e-mail [email protected] BANDA LARGA IN MONTAGNA: NUOVO PROGETTO “ADSL MEGA WIRELESS” Finalmente viene assicurato un servizio importante anche ai nostri paesi E’ stato attivato da poco tempo il progetto per l’estensione della banda larga (Internet veloce) nel territorio dell’Appennino reggiano, si tratta di un progetto che vede la collaborazione di Provincia di Reggio Emilia, Comunità Montana, ENIA e Ramiseto Regione Emilia Romagna. Il progetto si chiama ADSL Mega Wireless ed è basato sulla tecnologia Hiperlan che assicura una buona velocità di navigazione anche in zone montane come la nostra, il servizio è già oggi attivabile in molte frazioni e località di tutti i Comuni dell’Appennino reggiano: Baiso, Busana, Canossa, Carpineti, Casina, Castelnovo ne’ Monti, Collagna, Ligonchio, Ramiseto, Toano, Vetto, Viano, Villa Minozzo. L’elenco completo delle aree in cui il servizio è disponibile si può consultare sul sito www.adslmega. it o www.comunitamontana.re.it. Tutti possono richiedere l’attivazione di questa nuova tecnologia, sia famiglie, sia aziende, sia Enti ed uffici pubblici, gli addetti attueranno un sopralluogo per verificare l’effettiva copertura dell’area e poi verrà stipulato La Giunta del Comune di Ramiseto un contratto in convenzione che ha costi diversi a seconda del richiedente: il contratto “Base” per le famiglie costa 150 euro per l’attivazione con un canone di 25 euro al mese escluse le tasse, mentre per le aziende il contratto “Business” ha un costo di 250 euro per l’attivazione e 50 euro di canone mensile, tasse escluse. Oltre alla linea internet, è possibile richiedere l’attivazione anche della linea telefonica, conservando il proprio numero di telefono. La copertura raggiunta fino ad oggi non è quella definitiva, infatti l’azienda è disponibile ad incrementare le aree raggiungibili dal segnale Hiperlan attraverso il posizionamento di nuove antenne e ripetitori, sempre che in quelle aree ci sia un interesse da parte degli abitanti ad aderire al progetto, è previsto quindi un lavoro di miglioramento continuo del servizio di copertura del territorio; per qualsiasi informazione, oltre a consultare i siti sopracitati si può scrivere alla casella di posta elettronica [email protected]. Riportiamo la mappa dell’effettiva copertura della rete Hiperlan che ad oggi viene garantita nell’area dell’Appennino, suscettibile come detto di variazioni a seconda delle richieste da parte degli utenti. Le aree con migliore copertura sono contraddistinte nella mappa dal colore verde, fino ad arrivare al marrone dei punti dove il segnale è più debole. 13 PAESI, VALLI, MONTAGNE: IL RUOLO DELLA COOPERAZIONE Le “Cooperative Paese”. Una proposta nata dalla collaborazione tra Parco Nazionale e Lega delle Cooperative Nota di Sergio Fiorini, coordinatore per l’Appennino di Legacoop Reggio Emilia Solo tra qualche tempo sapremo se il 29 maggio 2010 è la data e Succiso è il luogo della nascita della “cooperativa paese”. Intendiamoci, già cooperative che interpretano le piccole comunità sono operative ed attive, come testimoniano, dalle nostre parti, la Valle dei Cavalieri (di Succiso, appunto) o i Briganti di Cerreto. Nel resto d’Italia vi sono altre esperienze, quali quella de l’Innesto in Val Cavallina (BG), illustrata proprio nel convegno dell’alto ramisetano, in cui è stata siglata la convenzione tra Parco e Legacoop. Il grande passo che da Succiso può compiersi, ed in questo senso c’è l’impegno diretto ed esplicito del Presidente nazionale di Legacoop Giuliano Poletti, è di promuovere un preciso riconoscimento giuridico a questa tipologia di impresa cooperativa. La cooperazione è una forma integrata di sodalizio imprenditoriale-sociale, in cui le finalità economiche sono accompagnate dal perseguimento di benefici occupazionali e sociali per i soci e la indispensabile socialità è fattore costitutivo dell’esercizio dell’attività d’impresa. Nei piccoli centri, soprattutto nelle tante montagne d’Italia, il mantenimento di una comunità attiva è la condizione indispensabile per garantire un futuro a pezzi imperdibili della nostra cultura, nonchè componenti indispensabili per l’equilibrio del territorio e dell’ambiente. Servono possibilità occupazionali e di reddito, comunicazioni e relazioni moderne, servizi pubblici e privati, servizi alla persona. I meccanismi di profitto e di accumulazione e le logiche ferree di un mercato globale che spinge verso i massimi rendimenti non lasciano spazio allo sviluppo delle piccole comunità decentrate, anzi ne assorbono le migliori risorse umane. La stessa cooperazione, nella classica struttura societaria, anche robusta, che le recenti riforme non hanno significativamente mutato, non appare spesso abbastanza flessibile e si limita a qualche sinergia o sostegno a determinati investimenti. E’ possibile quindi pensare ad una società cooperativa tra persone di un paese che interpreti e sviluppi necessità ed opportunità di quella comunità e si proponga per iniziative sul turismo, sui prodotti tipici, sulla cura del territorio e dell’ambiente, ma anche sull’esercizio di attività commerciali di paese e sulla gestione di pubblici servizi nel campo delle comunicazioni, dei trasporti, dell’assistenza e della socialità? E’ possibile che un’impresa multifunzionale di questo tipo non debba soccombere di fronte ad una multiforme burocrazia, che richiede per ogni attività una molteplicità di passaggi come se si 14 trattasse di una multinazionale? E’ possibile che una cooperativa di queste caratteristiche possa costituirsi con atto semplificato ed essere gestibile a costi più contenuti rispetto alla di Sergio Fiorini coordinatore per l’Appennino di Legacoop Reggio Emilia categoria delle società di capitali? E’ possibile che per una gestione di un’attività o di un servizio pubblico relativo al paese ed al suo progresso e sviluppo possano esserci affidamenti diretti? Secondo Legacoop ed il suo presidente questo può essere possibile e su questo filone di lavoro la centrale cooperativa intende spendere un impegno preciso. Esistono esempi di specifiche normative che incontrano le esigenze di casi particolari ma importanti, primo fra tutti quello delle cooperative sociali, che sono ormai una realtà affermata e riconosciuta in tutto il paese. Il Parco, come testimonia la grande attenzione del suo presidente Fausto Giovanelli, può essere un laboratorio nazionale per lo sviluppo concreto dell’idea. Il convegno del 29 maggio di Succiso è stato proprio per questo un evento di grande rilievo, e auspichiamo, fra qualche anno, di poterlo ricordare come il battesimo delle “cooperative paese” o “comunità cooperative”, a seconda di quale nome si affermerà. Per quanto riguarda il nome, vinca il migliore. Creare “cooperative-paese” La riflessione del Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano a seguito dell’iniziativa “Paesi, valli e montagne: il ruolo della cooperazione”, in cui è intervenuto il presidente nazionale Legacoop Giuliano Poletti, il 29 maggio a Succiso di Ramiseto Quanti borghi dell’Appennino possono diventare più vivibili con la nascita di una “cooperativa-paese”? Quante persone possono trovare occasione di lavoro a temo pieno o part-time? Quanti comuni ed enti pubblici possono impegnarsi a dar loro una mano? E’ quasi un appello, quello che esce dal convegno del 29 maggio, “Paesi, valli e montagne: il ruolo della cooperazione”, in cui è intervenuto il presidente nazionale Legacoop, Giuliano Poletti. A Succiso, Cerreto Alpi, o Sologno, di fronte al rischio di chiudere paesi con secoli di storia e depositi di memoria, è scattata una reazione: è stata creata una cooperativa per tenere aperto il paese. Un passo avanti rispetto alle già diffuse pro-loco, perché cooperative significa un costante impegno imprenditoriale e professionale, non solo volontario e occasionale. Un soggetto economico che non fa certo grandi affari, ma che distribuisce qualche stipendio. Si tratta di imprese che, oltre ad un vero spirito di imprenditorialità, hanno anche, nel loro Dna, l’interesse generale della comunità locale. Per questo motivo, meritano di essere riconosciute dalla legge, con agevolazioni, alla stregua delle cooperative sociali. E’ giusto arrivare ad assegnazione diretta di piccoli lavori e anche di servizi pubblici, come il trasporto scolastico o la posta. Il merito dell’iniziativa, che si è tenuta a Succiso, sta proprio nell’aver messo a fuoco questo punto. Il Parco nazionale è un partner già operante in tale direzione. Negli ultimi tre anni il Parco ha costruito se stesso come Ente e ha definito la propria di Fausto Giovanelli Presidente del Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano identità: organi (Direttore, Consiglio e Comunità del Parco), sedi (a Sassalbo e Cervarezza, da quelle precedenti di Reggio Emilia e Lucca), avvio del piano territoriale ed economico. Inoltre, logo, sito internet, guida verde del Touring, brochure in più lingue, carta illustrata, carta dei sentieri, primi Centri Visita e Punti Info, presenza su Facebook e altri social network. Ora si entra in una nuova fase: dalla costruzione dell’Ente, all’azione sul territorio. Sono in campo tre progetti strategici, nei settori del turismo, dell’educazione ambientale e della socialità: Parchi di Mare e d’Appennino, Atelièr dell’acqua e dell’energia, Parco nel Mondo, riavvicinamento con migliaia di emigrati e loro famiglie. Accanto a questi, il Parco nazionale presenta altri novanta progetti, che, nell’insieme, configurano il programma di sviluppo economico e sociale. Per sostenere queste azioni, il lavoro del Parco da solo è assolutamente insufficiente: tutto dipende dall’incontrare e suscitare imprenditorialità e cooperazione. In Appennino abbiamo risorse naturali abbondanti. Il successo di ogni progetto di rivitalizzazione dipende dalle risorse umane, dalla capacità di associarle e attivarle, in modo cooperativo e collaborativo. Le “cooperative-paese” sono un’opportunità da esplorare e praticare. Unione dei Comuni Creare posti di lavoro, ricostruire un paese… ecco i cittadini affettivi del Parco Nazionale Un progetto che non tocca solo il cuore, ma l’economia dell’intero Appennino. Fausto Giovanelli, Giorgio Pregheffi, Martino Dolci Si è tenuta a Pratizzano ‘L’Appennino nel cuore’, la manifestazione organizzata nell’ambito del progetto del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano ‘Parco nel Mondo’, per riunire tutti coloro che amano la nostra montagna, che si sono trasferiti altrove e hanno lasciato il cuore qui, sul crinale. La festa del ritorno del 18 luglio è stata l’occasione di ritrovo per una parte di quella comunità di cittadinanza affettiva che ‘Parco nel Mondo’ sta mettendo in luce negli ultimi anni, composta da tutti coloro che sono emigrati in cerca di lavoro, ma hanno le proprie radici qui. Tornano ogni anno e, quando la distanza lo permette, perfino ogni fine settimana. L’appuntamento ha dato voce e testimonianza diretta al significato del progetto ‘Parco nel Mondo’, mettendo a fuoco il valore della risorsa che è costituita dagli emigrati, per il mantenimento e la sopravvivenza future degli antichi borghi d’Appennino. Nel corso dell’evento sono stati consegnati dieci attestati di cittadinanza affettiva a persone originarie dei Comuni di Busana, Collagna, Ligonchio e Ramiseto e che costituiscono solo una rappresentanza delle centinaia di emigrati e loro discendenti che meriterebbero questo piccolo riconoscimento, che sancisce un legame forte tra il territorio e la sua gente. Ascoltando le esperienze di queste persone ci si accorge che non sono solo legate affettivamente al territorio, ma che sono parte integrante della loro comunità e si impegnano, ognuno a proprio di Rachele Grassi Staff Parco nel Mondo modo, per contribuire a mantenerla in vita e a migliorarla. Le loro storie, tutte diverse, sono davvero l’esempio migliore di quello che Parco nel mondo vuole comunicare: gli emigrati del passato oggi sono una risorsa per l’Appennino perchè danno un contributo importante ai nostri paesi, che può crescere ancora di più. Anna Maria proviene da una famiglia radicata a Frassinedolo da secoli e mette a disposizione assieme al marito l’antica casa di famiglia a Nismozza per iniziative culturali e concerti. Gianfranco Bucci torna dalla Francia ogni anno, è un componente attivo della comunità di Busana e in estate lavora per l’‘Ecomaratona e del Ventasso’ e tutte le manifestazioni che si tengono in paese. Eleonora vive a Firenze, ma dopo aver ristrutturato la casa di famiglia nel piccolo borgo di Lugolo, ha deciso di investire in un’attività commerciale proprio in montagna, creando un posto di lavoro per una ragazza che altrimenti sarebbe andata via. Achille Venturini invece è arrivato a Poviglio per amore, instaurando un fortissimo legame con il territorio e la comunità che lo ha portato negli ultimi anni, a seguito della frana che ha distrutto il paese, ad impegnarsi per ricostruirlo altrove, più bello e vivibile di prima, perché senza le case anche la sua comunità si sarebbe perduta. Erano presenti anche alcuni cittadini affettivi che sono entrati in contatto con ‘Parco nel Mondo’ negli anni scorsi, come Annalisa Coviello, originaria di Vaglie, che ama moltissimo le nostre montagne e cerca di educare i figli allo stesso amore e rispetto per la natura portandoli in escursione per i sentieri che lei percorreva con i nonni da bambina. C’era Aldo Ceccardi, che vive Lombardia, ma che ha ristrutturato il rifugio Carpe Diem al passo di Pradarena ed ha aperto un allevamento di chianine. C’era anche Quinto Orlandi, trentamila ettari di terreni, che torna dall’Australia ad Acquabona ogni anno, non riesce a star lontano dagli amici e dal paese e ogni giorno in cui è qui è una festa, al punto che ogni tanto pensa di fermarsi e non salire più su un aereo. RIPORTIAMO ALCUNE TESTIMONIANZE Rosi Manari, originaria del Comune di Busana, ideatrice dell’‘Ecomaratona del Ventasso’: “Come tutti i grandi amori vanno persi per ritrovarli. Io l’Appennino l’ho nel cuore. Mi ha sempre colpita la frase che descrive così le persone del crinale: ‘tutti hanno in sé il sorriso e la malinconia’”. Unione dei Comuni Anna Maria Parmeggiani, originaria del Comune di Busana: “Sono stata professoressa di lettere e, nei tempi più verdi della mia vita, saggista. Se scriverò ancora, sarà sicuramente per l’Appennino”. Milena Fiorini, originaria del Comune di Collagna: “ll mio cuore è di qua, io mi sono sempre considerata di Vallisnera”. Achille Venturini, per il Comune di Ramiseto: “Questo riconoscimento è per la comunità di Poviglio, che ha creduto nella progettualità in montagna, per il nuovo borgo del Ventasso e anche per l’area di Poviglio vecchia: ora vederla non fa più piangere il cuore. Noi ci siamo e abbiamo intenzione di fare qualcosa per l’Appennino: vogliamo riavviare una coltivazione di colture tradizionali e nuove, come lo zafferano”. Eleonora Mappa, nata nel Comune di Ramiseto: “C’è un legame affettivo da cui non riusciamo a staccarci. Come riposo qui non riposo da nessuna parte. Il paesaggio è bellissimo: veniamo qui per ‘ri-nascere’. Ho aperto un’attività a Castelnovo ne’ Monti e sono orgogliosa di aver dato lavoro a una ragazza del mio paese d’origine”. Giovanni Lindo Ferretti, autore di ‘Bella gente d’Appennino’: “Io sono nato a Cerreto Alpi, il luogo in cui ho aperto gli occhi e in cui vorrei chiuderli. Rimane un legame molto profondo con il luogo in cui ha avuto origine la nostra storia e tale legame con la mia terra va al di là di me, è più forte di me ed è una mia legittimità. Pratizzano è il luogo dove ci sono i tramonti più belli della nostra montagna. Bisogna sapere dove si vive, questa Valle dei Cavalieri è un palcoscenico meraviglioso. Io voglio pensare che il mondo delle popolazioni celtiche, franche e longobarde che qui si sono alternate non sia finito, perché è troppo bello e, qualcuno ha detto, ‘è la bellezza che salva l’uomo’. I montanari devono cercare nel loro cuore un motivo per restare in Appennino. Non so se il Parco sia la soluzione, ma è l’unica cosa che abbiamo e bisogna sostenerlo; anche quando non ci piace, comunque c’è. E’ un valore clamoroso”. Marina Coli, regista dello spettacolo ‘Una stella cade per chi viene e chi va’: “Sono tornata qui perché questa terra parla e chiama e io ho ascoltato”. 15 www.unionecomuni.re.it Unione dei Comuni dell’Alto Appennino Reggiano GIUNTA DELL’UNIONE DEI COMUNI DELL’ALTO APPENNINO REGGIANO Govi Alessandro, Presidente - Bilancio, Programmazione, Affari generali, Personale, Gestioni associate Caccialupi Ugo, Vice Presidente - Lavori pubblici, Difesa del suolo, Urbanistica Dolci Martino, Assessore - Sanità, Servizi sociali, Scuola, Formazione, Giovani Pregheffi Giorgio, Assessore - Ambiente, Turismo, Cultura, Attività produttive, Sport Le giunte di Busana, Ligonchio, Ramiseto elette nel 2009 e la giunta uscente di Collagna COMUNE DI BUSANA Govi Alessandro, Sindaco - Affari Generali, Personale, Bilancio e Urbanistica Simonelli Gustavo, Vice Sindaco - Scuola e sanità Costa Marco, Assessore esterno - Lavori Pubblici, Trasporti, Difesa del suolo Coli Ornella, Assessore - Servizi Sociali e Cultura Pedrini Daniela, Assessore - Turismo, Attività produttive, Commercio, Sport, Associazionismo, Giovani ambiente COMUNE DI LIGONCHIO Pregheffi Giorgio, Sindaco - Affari Generali, Programmazione, Istruzione, Sport Bargiacchi Giovanni, Vice Sindaco - Sanità e Politiche Sociali Cagnoli Luca Marco, Assessore - Attività Produttive e Turismo Tavaroli Marco, Assessore - Bilancio, Personale e Agricoltura Bacci Simone, Assessore - Edilizia, Lavori Pubblici e Ambiente COMUNE DI RAMISETO Dolci Martino, Sindaco - Programmazione, Affari generali, personale, Attività produttive, Urbanistica ed Edilizia privata Giudici Loredana, Vice Sindaco - Politiche sociali, Turismo, Sanità Baisi Enrico, Assessore - Lavori pubblici, Viabilità, Bilancio Nizzi Uriele, Assessore - Sport, Scuola e formazione, Politiche giovanili, Cultura Torri Carlo, Assessore - Trasporti, Ambiente, Mobilità COMUNE DI COLLAGNA Caccialupi Ugo, Sindaco - Bilancio, Affari Generali, Edilizia, Urbanistica Fantolini Davide, Vice Sindaco - Attività produttive, Agricoltura Forestazione, Sport Tempo libero Bertocchi Primo, Assessore - Trasporti, Turismo Cagni Silvia, Assessore - Lavori Pubblici, Scuola, personale, Viabilità Santini Marcella, Assessore - Servizi Sociali, Ambiente, Attività culturali Info e contatti: UIT Museo del Sughero - piazza 1° Maggio, Cervarezza Terme (Busana) Tel. 0522 890655 - Fax 0522 890749 Email: [email protected]