Organo dell’Unione dei Comuni dell’Appennino Reggiano – Autorizzazione del Tribunale di Reggio Emilia n.1176 del 15 dicembre 2006 – Anno 5, numero 1, agosto 2010
Proprietario: Unione dei Comuni dell’Alto Appennino Reggiano - Direttore Responsabile: Pinuccia Montanari – Stampa: La Nuova Tipolito snc - Felina (Reggio Emilia)
Aut. n. CN/RE0675/2010
Notiziario dell’Unione dei Comuni dell’Alto Appennino Reggiano
La Valle del Secchia e dell’Ozola viste da Busana
IL MUSEO
DEL SUGHERO
Il punto sul Museo del
Sughero di Cervarezza
che nel 2010 ha ottenuto
l’importante qualifica di UIT e la stipula di una
convenzione con il Parco Nazionale dell’Appennino tosco emiliano.
LE ENERGIE
RINNOVABILI
A Busana e Ligonchio due realtà
concrete all’interno dell’Unione e
una scommessa per il futuro.
IL NOSTRO
TERRITORIO
L’evoluzione della cooperazione in montagna
tramite le cooperative
paese e il rilancio dei nostri Borghi. Riflessioni
di Sergio Fiorini e Fausto Giovanelli
Unione dei Comuni
a pag.
2
I primi dieci anni
Comuni di
Busana e Ligonchio
a pag.
4 5
e
Cooperazione e
Territorio
a pag.
Unione dei Comuni
dell’alto Appennino Reggiano
11
Il primo giorno del mese di ottobre del 1999, i sindaci
dei Comuni di Busana, Collagna, Ligonchio e Ramiseto
nello studio del notaio Benedetto Catalini sottoscrissero
lo statuto dell’Unione dei Comuni dell’Alto Appennino
Reggiano. A partire dall’anno successivo, il nuovo ente,
iniziò ad essere effettivamente e concretamente operativo. Fu una scelta coraggiosa e lungimirante. Più di
dieci anni fa, le unioni di Comuni, in Italia ed in Emilia
Romagna si contavano sulle dita di una mano, il quadro normativo di riferimento era incerto, le esperienze
alle quali guardare praticamente inesistenti e non tutte
lusinghiere.
Oggi a distanza di oltre 10 anni è utile fare un bilancio,
di ciò che è stato, di quello che c’e in più (o in meno) e
soprattutto riflettere su cosa ci aspetta per il futuro.
Credo che il modo migliore è più efficace per verificare l’utilità dell’Unione sia un’analisi “ex post” dei risultati
conseguiti ed una verifica della situazione dei comuni
prima e dopo la creazione del nuovo ente.
Dal 1999 ad oggi , sul territorio dei 4 comuni del Crinale
sono stati realizzati i due micronidi di Busana e Ramiseto che possono ospitare sino a 28 bambini da 1 a 3 anni.
E’ stata istituita una scuola di Musica, che in collaborazione al Merulo ed all’Istituto Comprensivo di Busana offre formazione musicale ad oltre 60 ragazzi delle scuole
medie ed elementari. E’ stato istituito un servizio sociale strutturato, con l’assunzione di un’Assistente sociale
(che prima non c’era), e con 8 addetti che seguono decine di anziani su tutto il territorio dei 4 comuni. E’ stata
costituita un’unica commissione edilizia per i 4 comuni
con la strutturazione di un servizio di edilizia privata che
prima non esisteva. Si è provveduto all’unificazione del
servizio tributi, soprattutto per quanto riguarda la Tarsu,
che oggi è gestita ed introitata dall’Unione uniformando
tariffe e procedure. Vengono gestiti in maniera associata
ed uniforme ( con importanti risparmi) servizi fondamentali come la spalata neve, la manutenzione del verde, il
turismo, la polizia municipale, l’informatica e la manutenzione degli impianti di pubblica manutenzione e tutto
continua a pag 3
Unione dei Comuni
AZIONISTI O CITTADINI?
E’ la domanda che si pone il Presidente dell’Unione dei Comuni Sandro Govi
relativamente a Iren, multiutility che si occupa di Energia, acqua, rifiuti ed ambiente.
lora la conclusione dell’iter di fusione va salutato
come fatto positivo.
Tuttavia la creazione e la quotazione in borsa della nuova società apre nuovi scenari e problemi
inediti al territorio ed agli enti locali della provincia
di Reggio Emilia.
In questa provincia, siamo stati abituati per decenni ad affrontare i temi dei servizi dell’erogazione
dell’acqua, dello smaltimento dei rifiuti e della fornitura dell’energia sotto il profilo delle pari opportunità tra i territori, per contro, il tema degli equilibri di bilancio ha rivestito un significato importante
nella misura in cui investimenti e tariffe non mettevano in discussione principi di solidarietà perequativa.
Ora le cose sono cambiate e cambieranno sempre di più. Grandi azionisti di Iren sono diventati
importanti istituiti bancari e fondi di investimento.
L’orizzonte, il “core businnes” di questi investitori
sarà il valore del dividendo annuale, per questi nostri nuovi soci, gli investimenti avranno senso soprattutto dove genereranno profitto. C’è il rischio
concreto che parole quali pari dignità, perequazione, solidarietà tra territori possano essere viste
con fastidio.
Persino il rapporto tra i soci pubblici è cambiato.
Decine e decine di Comuni, soci di Iren, detengono quote azionarie risibili e quasi insignificanti
sotto il mero profilo del valore economico della
partecipazione. I grandi comuni metropolitani e
capoluogo di Provincia invece detengono quote
di capitale significative. Quote che oggi garantiscono la maggioranza assoluta. Questa dote, la
maggioranza del capitale di Iren, può essere usata
in molti modi. Se prevarrà la logica di massimizzare il risultato economico e di interpretare la nuova
multiutility come un raffinato e complicato strumento per generare reddito a favore dei soci ( in
questo caso i grandi comuni) allora ci potrà essere
un rischio concreto di marginalizzare le periferie,
di isolare i “piu piccoli”, di introdurre nuovi conflitti
che si baseranno sugli egoismi territoriali e su leghismi vecchi e nuovi. I soci pubblici che contano
di Iren dovranno gestire una contraddizione connaturata nella nuova società. Conterà più il ruolo
del Comune azionista o il ruolo del Comune che
deve tutelare gli interessi dei propri cittadini, che
poi sono anche i clienti dell’azienda?
Per questi motivi è fondamentale poter disporre di
un quadro di riferimento normativo che affidi agli
ATO funzioni e compiti chiari ed autorevoli. Nella
situazione attuale gli ATO, che devono regolare il
mercato dell’acqua e dei rifiuti, rischiano di essere
dei nani che devono dettare l’agenda ad aziende
di dimensioni colossali. C’è la faranno?
Nei prossimi anni, a mio avviso, dovremo difendere con le unghie e con i denti i risultati ottenuti: la maggioranza del capitale sociale in mano ai
Comuni, i patti parasociali ( che scadranno..) un
equilibrio difficile tra dimensione globale ( nell’interesse del mercato) e dimensione locale ( nell’interesse degli utenti) rimangono temi aperti ed affatto scontati.
Ed infine credo che dovremmo offrire un missione
gestionale chiara e non equivoca ai nostri rappresentanti nei CDA della holding ( Iren) e delle società di primo livello. All’indomani dell’atto di fusione
un quotidiano locale titolava “ Oggi in borsa è il
gran giorno di Iren, ecco cosa cambia per gli azionisti.” Ad Andrea Viero ed al Sindaco di Reggio
Emilia vorrei dire che sarà importante occuparsi
degli azionisti, ma che la vera sfida sarà quella di
fare in modo che Iren si riveli un affare anche e
soprattutto per i cittadini.
La sicurezza nelle Scuole
scolastico (palestra, micronido, scuola media ed
elementare).
Le opere sono in corso di affidamento e di realizzazione.
Alessandro Govi
Il primo luglio scorso è nata Iren, terza, per fatturato, tra le grandi “multiutility” italiane.
La fusione è arrivata dopo oltre un anno di discussioni e trattative sui temi del concambio, della
sede legale, dei patti parasociali, dell’ organizzazione della holding e delle società operative a
livello territoriale.
Lunghe ed estenuanti trattative hanno riguardato
la “corporate governace” a partire dalla composizione del Consiglio di Amministrazione, del Comitato Esecutivo, fino alla composizione dei Cda
delle società territoriali di primo livello che si occuperanno dei segmenti nei quali opererà la nuova
mulitutility ( Energia, acqua, rifiuti, ambiente ecc).
Non c’è dubbio che, oggi, l’ex perimetro aziendale
di Enia ottiene un risultato importante sotto il profilo del peso specifico, del ruolo e della visibilità
negli organi di governo della nuova società. Questo è un fatto importante, ma non è un risultato per
sempre.
Se l’orizzonte della fusione era, ed è, un obiettivo
importante per raggiungere un dimensionamento
tale da offrire garanzie per mantenere adeguati livelli di competitività delle società preesistenti, al-
Investimenti per 117.000,00 euro sull’edilizia scolastica
dell’Unione dei Comuni dell’Alto Appennino Reggiano
Con determinazione n. 6417 del 17/06/2010 la Regione Emilia-Romagna ha impegnato e concesso
finanziamenti per opere di Edilizia Scolastica –
Annualità 2009 sugli edifici scolastici dell’istituto
comprensivo dell’Unione dei Comuni (Busana,
Collagna, Ligonchio e Ramiseto).
Gli interventi sono finanziati per un terzo dalla Stato, per un terzo dalla Regione Emilia-Romagna,
per un terzo dall’Unione dei Comuni.
Nel dettaglio saranno realizzati i seguenti interventi:
· in Comune di Busana sono previsti interventi
sulla scuola materna, elementare e media inerenti la sostituzioni di vecchi infissi, risanamento
di muri portanti, sostituzione di porte esterne di
emergenza ed eliminazioni barriere architettoniche;
· in Comune di Collagna saranno realizzati una
scala esterna di sicurezza, due bagni per disabili all’interno delle scuola elementare e scuola
materna e la sistemazione del pavimento della
palestra scolastica;
· in Comune di Ligonchio, all’interno della scuola
elementare, saranno sostituiti vecchi infissi in legno e saranno realizzate opere di consolidamento della rampa di scale dell’accesso principale
ed opere di arredo esterno dell’area cortiliva;
· in Comune di Ramiseto si realizzeranno interventi di sistemazioni esterna e cortiliva del plesso
2
di Gustavo Simonelli
Vice Sindaco del Comune di Busana
con delega a Scuola e Sanità
di Alessandro Govi
Presidente Unione dei Comuni
e Sindaco di Busana
Si tratta di importanti interventi volti al miglioramento della qualità degli edifici scolastici dell’istituto comprensivo di Busana nell’ottica di consolidare sempre più l’esistenza ed il mantenimento
del presidio scolastico esistente sul territorio.
Plesso scolastico di Ramiseto
Unione dei Comuni
primo piano
Unione dei Comuni
L’UFFICIO
dell’alto Appennino Reggiano
INFORMAZIONI – MUSEO DEL SUGHERO I primi dieci anni
DIVENTA “UIT”
continua dalla pagina 1
Il riconoscimento ad “Ufficio Informazione Turistica” arriva alla fine di marzo,
ed inserisce Cervarezza all’interno della rete degli uffici informazioni provinciali
di Ornella Coli
Assessore alla Cultura e Servizi Sociali
del Comune di Busana
La buona notizia arriva alla fine di marzo, è del
giorno 30 infatti (con determinazione n°199) il riconoscimento della qualifica di “UIT” all’Ufficio Informazioni – Museo del Sughero di Cervarezza da
parte della Provincia di Reggio Emilia.
Viene in questo modo accolta la richiesta fatta a
suo tempo dal Presidente dell’Unione dei Comuni
di qualificare ai sensi della normativa regionale
7/1998 l’ufficio di proprietà del Comune di Busana
ad ufficio comprensoriale di tutta l’unione (Busana, Collagna, Ligonchio, Ramiseto) permettendo
così un salto di qualità teso a specializzare ulteriormente l’ufficio presente a Cervarezza Terme.
Aperto nel ottobre del 2006 per volere dell’amministrazione comunale, l’Ufficio Informazioni – Museo del Sughero ha rappresentato infatti da subito
un’importate punto di riferimento informativo e culturale per tutto il crinale, avvenuto conseguentemente alla chiusura alla fine dello stesso anno di
tutti i centri visita presenti all’interno del territorio
dell’ex Parco del Gigante, che avevano rappresentato fino ad allora “l’ossatura” informativa dell’Alto
Appennino. Con il riconoscimento appena ottenuto l’ufficio informazioni – Museo del Sughero,
che dal giorno della sua apertura ha iniziato una
proficua collaborazione con la realtà turistica e associativa del comune di Busana, mette a disposizione le proprie competenze rivolgendosi alle altre
realtà turistiche presenti sul territorio dell’Unione,
al fine di migliorare la fruizione del nostro crinale
da parte dei numerosi turisti che ogni anno frequentano il nostro Appennino.
Ricordiamo che l’ingresso al Museo è gratuito ed
è possibile visitarlo nel consueto orario di apertura settimanale o tramite prenotazione al seguente
recapito telefonico 0522 890655 mail: [email protected] sito: www.unionecomuni.re.it
IL PARCO NAZIONALE E IL MUSEO DEL SUGHERO
Il Parco Nazionale tramite una convenzione annuale con l’Unione dei Comuni
avvia una collaborazione con l’Ufficio Informazioni Museo del Sughero di Cervarezza.
Unitamente al riconoscimento di UIT, l’ufficio informazioni Museo del Sughero incassa un altro
importante risultato, è di questi giorni infatti la
stipula di una convenzione tra il Parco nazionale
dell’Appennino tosco-emiliano e l’Unione dei Comuni dell’Alto Appennino teso a dare vita ad una
più stringente sinergia tra l’azione di promozione
del territorio operata dal Parco e da quella messa
in atto da tempo dall’Unione dei
Comuni.
La nascente collaborazione che
per il 2010 è sperimentale e gratuita permetterà quindi di valorizzare ed integrare al meglio l’ufficio informazioni esistente, con alcuni progetti intrapresi nel corso
di questi anni dal Parco Nazionale quali “Neve Natura”, Autunno
d’Appennino” il progetto “Parco
nel Mondo” e altri in corso di definizione. Al fine di consentire una
migliore visibilità all’ufficio e di
permettere ai fruitori di cogliere
l’unità delle funzione perseguite
dai diversi Enti, saranno rimodulate le insegne poste all’esterno
del Centro Servizi “Teresa Romei
Correggi” che attualmente ospita
sia la sede del Museo del Sughero che quella del Parco Nazionale
dell’Appennino Tosco-Emiliano.
Si aggiunge quindi un altro tas-
Unione dei Comuni
di Ornella Coli
Assessore alla Cultura e Servizi Sociali
del Comune di Busana
sello nella rete dei centri visita e punti info che il
Parco Nazionale ha realizzato in questi anni sul
territorio.
il settore della “gestione calore”. Tutto il settore degli
appalti e dei lavori pubblici viene gestito in Unione. Nel
corso degli anni sono stati emananti 3 bandi (con oltre 50 beneficiari) per finanziare, con contributi a fondo
perduto, imprese e cittadini che hanno smaltito amianto. E’ stato realizzato un nuovo Ufficio Informazioni Turistiche (UIT) a Cervarezza ed è stato istituito un servizio
di capillarizzazione della raccolta differenziata (carta,
vetro e plastica) che ha toccato anche le più piccole
borgate senza alcun aumento dei costi a carico degli
utenti.
Praticamente tutte le nuove assunzioni di personale
sono state effettuate dall’Unione, rafforzando e consolidando principi fondamentali per la gestione delle
risorse umane dei piccoli comuni: intercambiabilità,
flessibilità e collaborazione.
E’ bene sottolineare che l’Unione dei Comuni non ha
significato, nel corso degli anni, appesantimento delle
strutture burocratiche e del personale dipendente dei
comuni: a distanza di 10 anni, complessivamente i dipendenti pubblici dei 4 comuni e dell’Unione sono diminuiti! E’ bene anche sottolineare che il “costo politico”
dell’Unione è uguale a zero, in quanto Presidente ed assessori dell’Unione non percepiscono alcuna indennità.
I risparmi conseguiti con le gestioni associate, insieme
con i contributi regionali e statali assegnati alle Unioni
di Comuni hanno consentito ai 4 comuni di mantenere
un eccellente livello di investimenti, accompagnato da
un ricorso al debito (mutui) praticamente nullo e soprattutto al mantenimento di un livello impositivo locale tra
i più bassi della Provincia di Reggio Emilia. Non è un
caso che nessuno dei comuni che compongono l’Unione applichi l’addizionale Irpef.
Credo che si tratti di risultati importanti.
Oggi il tema è quello di rilanciare e consolidare il lavoro
fatto in questi anni. Vi sono sfide nuove da affrontare
con coraggio. Non è questo il luogo per elaborare un
programma articolato per i prossimi anni tuttavia vale la
pena accennare ad alcune tra le sfide più impegnative
che ci attendono:
· Completamento dell’integrazione delle risorse umane
dei 4 comuni ed avvio delle procedure di trasferimento
del personale dipendente all’Unione.
· Conseguimento dell’accreditamento dei Servizi Sociali dell’Unione dei Comuni.
· Conclusione dell’iter di approvazione del PSC
dell’Unione dei Comuni.
· Attivazione di nuove forme di finanziamento dei Comuni e dell’Unione stessa attraverso un ruolo attivo
nella gestione delle fonti di energia rinnovabili: in primis mini e micro idroelettrico, ma anche fotovoltaico
ed eolico.
· Acquisizione e gestione di nuove competenze quali ad esempio: forestazione, gestione e raccolta dei
prodotti del sottobosco ( funghi, mirtilli ecc)
· Consolidamento di una funzione e di un ruolo politico
dell’Unione sia come ambito ottimale per la gestione
di servizi associati ma anche come luogo di elaborazione e discussione dei principali obiettivi politici
e strategici per l’alto crinale: banda larga, viabilità e
Parco Nazionale.
Infine credo che nei prossimi mesi sia di fondamentale
importanza mettere mano alla rivisitazione della legge
regionale 10 del 2008 denominata “Misure per il riordino territoriale, l’autoriforma dell’amministrazione e la
razionalizzazione delle funzioni”. Questa legge è precocente invecchiata soprattutto alla luce delle recenti
normative nazionali che da un lato azzerano i fondi alle
Comunità Montane e dall’altro rendono obbligatorie le
gestioni associate per i comuni sotto i 5.000,00 abitanti. A mio avviso, il difetto principale della legge regionale,
è quello di individuare troppe forme istituzionali ( Comunità Montane, Circondari, Nuove Comunità Montane
e Unioni) per la gestione in forma associata dei servizi. Credo sia tempo di una semplificazione ed insieme di una differenziazione. La semplificazione consiste nell’individuazione, su scala regionale, di un’unica tipologia di Ente per la gestione dei servizi su ambiti ottimali
scelti liberamente dai comuni: l’Unione dei Comuni appunto. La differenziazione consiste nel saper cogliere,
da parte della Regione, le specificità e peculiarità delle
Unioni formate da comuni montani.
Alessandro Govi
Presidente Unione dei Comuni
e Sindaco di Busana
3
HAI UN CUORE FORTE POI CORRERE
Autobiografia di un partigiano montanaro
Giacomo Notari si racconta in un libro pieno di passione e impegno civile
di Ornella Coli
Assessore Cultura – Servizi Sociali
del Comune di Busana
Elsa e Giacomo Notari
Nel mese di luglio in località Cervarezza di Busana
prima, e Ligonchio poi, organizzato dai rispettivi
Assessorati alla Cultura, ha avuto luogo la presentazione del libro di Giacomo Notari “Hai un cuore
forte, puoi correre” autobiografia di un partigiano
montanaro. Per Notari è la seconda fatica letteraria, la prima
lo aveva visto impegnato alcuni anni fa nella narrazione delle
“peripezie” di Don Ugo Petrolini,
parroco di montagna sui generis, legato a Notari da una lunga
amicizia.
Con hai un cuore forte puoi
correre la narrazione diventa
più intima e personale, perché
l’autore parla di se stesso, del
paese dove è nato e cresciuto
(Marmoreto), della vita contadina, dei paesani che insieme
alla sua famiglia rappresentano
un microcosmo fatto di piccole
e gradi cose quotidiane. E’ in
questi anni che sviluppa la sua
personalità, fino ad arrivare alla
guerra e poi successivamente alla lotta partigiana. Giacomo è indubbiamente molto giovane ma
come tanti ragazzi poco più grandi di lui fa una
scelta precisa che lo porta a combattere per la
libertà e la democrazia.
Il libro ha uno stile asciutto ed avvincente che si
legge tutto di un fiato, a tratti, l’emozione coglie il
lettore che si immedesima nelle vicende raccontate.
Nella prefazione del libro si ricorda “non c’erano radio, né giornali, né libri, ma era un piccolo
mondo nel quale i bambini, allora numerosi, nella piccola borgata, vivevano la
gioia del contatto con la natura
in ogni stagione, anche negli
inverni con la neve alta quando
si lanciavano nelle discese sugli sci fabbricanti alla meglio da
tronchi di castagno selvatico e
frassino maggiore, gli attacchi
fatti di pezzi di lamiera, corde e
strisce di cuoio ricavate da scarpe in disuso…”.
E’ un mondo ormai lontano quello raccontato da Notari, distante
dal nostro vivere quotidiano,
ma i suoi echi, fortunatamente,
arrivano ancora a noi grazie a
questi racconti, che parlano di
un’epoca di grandi cambiamenti
sociali e che testimoniano di una
stagione dove tanti ragazzi e ragazze dovettero decidere, ancora molto giovani, da che parte stare.
Il libro Giacomo lo dedica ad Elsa sua compagna
di vita per 55 anni nell’anniversario del loro matrimonio.
GIOVANI
E
NUOVE
GENERAZIONI
Finanziati tre progetti sul territorio dell’Unione dei Comuni Busana, Cinquecerri e Taviano.
A seguito dell’emanazione della Legge Regionale n. 14 del 2008 “Norme in materia di politiche
per le giovani generazioni”, l’Unione dei Comuni
ha ottenuto un finanziamento regionale di Euro
63.527,00 per la realizzazione di tre interventi, per
un importo complessivo di Euro 140.000,00.
Nel dettagli gli interventi finanziati sono i seguenti:
a) Riqualificazione delle strutture del Centro Giovani all’interno del Parco Canevari in località
Busana-Importo progetto: 35.000,00 contributo
RER 24.500,00;
b) Riqualificazione immobile e centro ricreativo
polivalente in località’ Cinquecerri: Comune di
Ligonchio-Importo progetto:40.000,00 contributo RER 14.527,00;
c) Ristrutturazione/Riqualificazione del Centro giovani di Taviano in Comune di Ramiseto-Importo
progetto: 65.000,00 contributo RER 24.500,00.
di Martino Dolci
Sindaco di Ramiseto
Struttura Polivalente “Il Folletto” Cinquecerri
Parco Canevari Busana
L’associazione di Eisingen (Germania) accompagnati dal Cinĉ-Cèr-Côr
in visita al Museo del Sughero, sabato 5 giugno 2010.
4
Si tratta di iniziative che favoriranno la qualificazione di spazi di ritrovo organizzati per i giovani
e per le nuove generazioni ma che si pongono
anche l’obiettivo di favorire uno scambio culturale
ed intergenerazionale tra i giovani e la popolazione più anziana.
Unione dei Comuni
Do you speak English?
Dopo la buona riuscita del corso di inglese realizzato dall’Unione dei Comuni a Cervarezza e Ramiseto
un gruppo di partecipanti ha pensato di collaudare “sul campo” le competenze acquisite!
Corsisti a Ramiseto
Durante lo scorso inverno a Cervarezza e Ramiseto si è tenuto un corso di inglese di 30 ore per
principianti. Il corso è stato promosso e realizzato
grazie alla partecipazione economica dell’Unione
dei comuni.
Inizialmente il corso pensato per circa trenta iscritti, prevedeva due serate, una a Ramiseto e una a
Cervarezza. In realtà l’interesse ed il numero dei
partecipanti è stato molto superiore e per soddisfare tutte le richieste si è reso necessario aggiungere a Cervarezza una ulteriore serata.
Le lezioni sono state tenute dalla Dr.ssa Simona Dolci di Ramiseto,
laureata in lingue straniere e con esperienza
all’estero che, nonostante il diverso livello
dei corsisti, armata di
tanta pazienza, ha saputo sviluppare lezioni
interessanti sulla grammatica, la comprensione del testo e l’ascolto,
cercando di favorire un approccio il più possibile
interattivo.
Le motivazioni che hanno spinto i partecipanti
sono state diverse e molteplici ma, pur nelle differenze di approccio alla materia, le lezioni si sono
svolte in un clima di serenità, allegria e voglia di
migliorare l’apprendimento.
E proprio in questo clima allegro e sereno che è
nata l’idea di andare a sperimentare quello che
avevamo imparato e come banco di prova abbiamo scelto Londra.
Perciò lo scorso 24 aprile, in 21 persone fra corsisti e accompagnatori, sfidando la nube del vulcano islandese dal nome impronunciabile, siamo
partiti alla scoperta della capitale inglese.
L’itinerario delle tre giornate londinesi si è svolto
fra le mete classiche di Trafalgar Square, Whitehall, Big Ben, Houses of Parliament, Abbazia di
Westminster, Buckingham Palace, Cattedrale di
St. Paul, Torre di Londra, Tower Bridge, e qualche parentesi più commerciale come i Magazzini
Harrods, Camden Town e Carnaby Street.
Voler tracciare una compendio di Londra è impossibile!
Londra è una città in continua crescita, una crescita alimentata dal flusso costante di nuovi arrivi
che da sempre la rendono unica.
È difficile immaginare un’altra città in cui popoli
ed etnie diverse convivono e si fondono con tanta
rapidità. A Londra è presente un mosaico multiculturale che costituisce il vero tessuto sociale della
città dove convivono all’incirca 7.500.000 abitanti,
appartenenti a 40 gruppi etnici e dove si parlano
oltre 300 lingue.
A Londra c’è qualcosa per tutti i gusti e per tutte
le tasche: c’è la Londra della tradizione e dell’eccellenza, la Londra dei teatri, dei concerti dal vivo,
dei cabaret, dei mercati rionali. E’ la città dove
accanto a luoghi di interesse storico straordinario
si trovano piccole gemme particolarissime. E’ la
città ricca di numerosi parchi che si estendono
movimento demografico
nell’unione dell’alto appennino reggiano negli ultimi anni
Comune di
riferimento
Popolazione
al 31/12/2007
Popolazione al 31/12/2008
Popolazione al 31/12/2009
BUSANA
M
F
Totale
M
F
Totale
1.293
628
666
1294
648
673
1321
1327
COLLAGNA
996
484
490
974
488
491
979
980
LIGONCHIO
940
443
471
914
441
465
906
896
RAMISETO
1.372
705
635
1.340
690
640
1.330
1319
TOTALE
4601
2260
2262
4522
2267
2269
4536
4522
Unione dei Comuni
Popolazione al
al 30/06/2010
di Daniela Pedrini
Assessore al Turismo, Attività Produttive,
Commercio, Sport, Associazionismo, Giovani
e Ambiente del Comune di Busana
per il 30% della sua superficie, ed è la città dei
fiori appesi ai lampioni: tutto a Londra convive con
estremo equilibrio.
Nelle nostre tre giornate londinesi abbiano respirato solo un po’ del suo spirito e abbiamo capito
almeno due cose importanti: la prima è che si tratta di una città in cui che vi trascorriate un paio di
giorni, alcuni anni o un vita intera nessuno riuscirà
mai a conoscerla fino in fondo; la seconda, su cui
speriamo di porre rimedio, è che il nostro inglese
(ahinoi!) lascia ancora molto a desiderare e avrà
bisogno sicuramente di altri corsi e chissà speriamo …anche di tanti altri viaggi !!
By By!
Il Crinale: Organo dell’Unione dei Comuni
dell’Alto Appennino Reggiano
Autorizzazione del Tribunale di Reggio Emilia
n. 1176 del 15 dicembre 2006
Anno 5, numero 1, agosto 2010
Proprietario: Unione dei Comuni
dell’Alto Appennino Reggiano
Presidente: Alessandro Govi
Direttore Responsabile: Pinuccia Montanari
Responsabile Editoriale: Ornella Coli
Segreteria Organizzativa:
UIT Museo del Sughero Cervarezza Terme
Progetto Grafico: Valentina Ferretti
Università di Modena e Reggio Emilia
Stampa: La Nuova Tipolito - Felina (RE)
Si ringrazia
chi ha collaborato alla realizzazione degli articoli.
Per il supporto fotografico:
Vasco Costi, Giuliano Bianchini, Ornella Coli,
Franco Correggi, Marco Costa, Rachele Grassi,
Adriano Arati, Gabriele Arlotti, Stefania Barbantini
5
Busana
Riqualificazione
di via Galassi Alberto a Cervarezza
Continua l’opera di pavimentazione del paese di Cervarezza. Alla riqualificazione
di via Galassi Alberto si aggiunge una nuova piazzetta con parcheggio.
Via Galassi Alberto
a Cervarezza
Sono terminati in questi giorni, rispettando perfettamente i tempi previsti, i lavori di recupero e
valorizzazione di una porzione del borgo rurale di
Cervarezza Terme.
Si è trattato di un rilevante intervento di riqualificazione urbana, che ha interessato Via Galassi
Alberto, una delle strade interne più importanti di
Cervarezza.
Le opere realizzate, dell’importo complessivo di
euro 120.000,00, finanziate in parte con risorse
comunali e in parte con un contributo proveniente dall’Asse 3 del PSR 2007/2013, sono state attuate da un impresa edile del comune di Busana.
Gli interventi compiuti si sono concretizzati nella rimozione del manto stradale, nel rifacimento
di tutte le reti tecnologiche con interramento dei
cavi elettrici, e nel proseguimento della pavimentazione in autobloccanti fino all’incrocio che porta
al Parco Tana, in continuità con quanto già realizzato nei precedenti interventi di recupero della
viabilità interna.
Nella parte centrale, in corrispondenza dell’intersezione con via Orpiano, a seguito dell’acquisizio-
di Daniela Pedrini
Assessore al Turismo, Attività Produttive, Commercio,
Sport, Associazionismo, Giovani e Ambiente
ne di una porzione di terreno privato, è stata realizzata una piccola piazzetta con muro di sostegno
in sasso, che oltre a conferire una migliore visibilità all’incrocio permette di usufruire di alcuni
parcheggi.
L’intervento di riqualificazione realizzato ha radicalmente modificato e migliorato l’aspetto di via
Galassi Alberto, accrescendone sensibilmente la
fruibilità e la sicurezza.
Per concludere vanno sicuramente evidenziati in
positivo il grande impegno degli operatori dell’impresa e dell’ufficio tecnico comunale che hanno
consentito il rispetto della tempistica e il contenimento al minimo dei disagi per i cittadini.
Progetti energie alternative nel Comune di Busana
L’istallazione di tre nuovi impianti fotovoltaici per la produzione di energia elettrica al fine
di incentivare il risparmio energetico e la tutela dell’ambiente
Convinti di incentivare ogni azione utile al fine della riduzione delle
emissioni di gas e alla salvaguardia dell’ambiente e della vita umana, crediamo che le fonti rinnovabili siano una risorsa strategica
per il futuro del nostro territorio
tanto dal punto di vista ambientale quanto da quello economico.
L’Amministrazione comunale di
Busana ha deciso di realizzare
diversi progetti per la produzione
di energie rinnovabili attraverso
l’installazione di tre impianti fotovoltaici per la produzione di
energia elettrica.
I sistemi fotovoltaici non producono infatti emissioni di nessun tipo e, durante la
fase di esercizio, non emettono gas aventi effetto
serra. La produzione di un kWh di energia elettrica
da fonte solare, se confrontata con pari produzio-
di Marco Costa
Assessore Lavori Pubblici, Trasporti,
Difesa del Suolo
ne energetica da combustibili fossili, consente di
evitare l’emissione in atmosfera di anidride carbonica. Per un Comune all’interno di un Parco Nazionale la possibilità di coniugare economia ed
I VOLONTARI DEL PARCO CANEVARI
L’Amministrazione comunale di Busana ringrazia tutti i volontari e le persone che con il proprio lavoro hanno
contribuito alla pulizia ed alla sistemazione del Parco Canevari.
Con un piccolo contributo economico
erogato dal Comune, ma soprattutto
con il lavoro e l’impegno dei volontari il Parco Canevari ha assunto un
aspetto accogliente, curato ed ordinato frutto di una positiva collaborazione
che auspichiamo possa proseguire
nel tempo.
6
ecologia è, secondo la nostra Amministrazione,
tanto doverosa politicamente quanto opportuna
economicamente.
I tre diversi impianti saranno rispettivamente
installati uno sull’edificio delle scuole medie di
Busana, uno sulle scuole elementari ed uno sul
magazzino comunale di Cervarezza. Le modalità di finanziamento di tali progetti risultano diversificate tra loro, soprattutto per testare la formula
anche economicamente più vantaggiosa per il Comune.
a) L’impianto realizzato sul tetto delle scuole elementari di Busana è finanziato interamente dal
bilancio comunale ed oltre che fornire energia
elettrica alle scuole elementari godrà dei benefici e degli incentivi del “conto energia.
b) L’intervento realizzato sul tetto del magazzino
comunale frutterà al Comune di Busana un canone di affitto di Euro 3.000,00 versato da una
ditta specializzata del settore che realizzerà a
proprie spese l’impianto stesso
c) Infine l’impianto che sarà realizzato sulle scuole
di Busana realizzato in convenzione con Enìa,
sarà assolutamente a costo zero per il Comune
ma con possibilità di autoconsumo dell’energia prodotta dall’impianto, con conseguente
risparmio medio annuo stimabile in almeno 2/3
mila euro per le casse comunali.
Complessivamente i tre impianti avranno una potenza i di circa 50KWh ed i lavori di installazione
inizieranno entro l’estate.
Crediamo, pur nei limiti del nostro mandato, che
iniziative come queste siano il futuro per il nostro
territorio che sempre di più dovrà sfruttare tali opportunità che associano risparmio economico e
sostenibilità ambientale.
Busana
LAVORAZIONE DEL SUGHERO A CERVAREZZA
Indagine sulla storia della lavorazione del Sughero a Cervarezza e del Suo Contributo allo Sviluppo
Economico del Paese realizzato dalla classe 2ª dell’Istituto Comprensivo L.Ariosto di Busana
in collaborazione con Bellacopia – Lega delle Cooperative
Sabato 5 giugno alle ore 10.30 presso il Museo del
Sughero a Cervarezza ha avuto luogo la presentazione e relativa premiazione del Progetto “Lavorazione del Sughero a Cervarezza”, realizzato dai
ragazzi della classe 2 A dell’Istituto Comprensivo
“L.Ariosto” di Busana in collaborazione con Bellacopia (Lega delle Cooperative).
Erano presenti all’iniziativa il Sindaco Sandro Govi
e l’amministrazione Comunale di Busana, il Dirigente Scolastico Prof. Lorenzo Franchini, Francesco Malpeli in rappresentanza di Bellacopia Legacoop di Reggio Emilia, Rosi Maria Manari della
Regione Emilia Romagna, gli insegnanti che hanno seguito il progetto Elvira Magliani, Mara Redeghieri e Fabio Belfiore.
Dopo i saluti iniziali di rito, è stato consegnato
agli alunni l’assegno di euro 1000,00 da parte di
Francesco Malpeli che ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra i vari soggetti in modo
particolare in comunità piccole come le nostre.
Il Sindaco di Busana, ringraziando i ragazzi per la
collaborazione da tempo intrapresa con la Lega
delle Cooprative, ha sottolineato la tenacia e l’ingegno con cui i montanari spesso hanno saputo
far fronte a condizioni dure e disagevoli talvolta,
come in questo caso, importando e facendo proprie attività caratteristiche di altri ambienti.
Il progetto, realizzato al fine di lasciare nelle generazione future la memoria delle nostre radici e
delle nostre tradizioni, si è articolato su due filoni:
La prima, ha curato l’aspetto socio-economico
della lavorazione del sughero e della sua ricaduta
di Ornella Coli
Assessore alla Cultura, Servizi Sociali
Elvira Magliani, Insegnante di Lettere
sul paese, partendo dalla sua nascita fino ai giorni
nostri; questa prima parte si è conclusa con la realizzazione di una brochure.
La seconda ha lasciato spazio alla creatività degli
alunni che, guidati dall’insegnante di arte immagine, hanno realizzato attraverso la tecnica del collage 16 pannelli, ricostruendo le atmosfere legate
alla lavorazione del prodotto e i macchinari usati
un tempo.
I pannelli, unitamente alla brocure resteranno
come materiale illustrativo presso il Museo del Sughero.
A conclusione della bella mattinata i ragazzi, in ricordo della transumaza, guidati dalla brava Mara
Redeghieri hanno intonato il canto “Il Pecoraio”.
Hanno collaborato inoltre alla realizzazione del
progetto i sig. Nino Galassi, Danilo Guglielmi,
Giuseppe Galassi, l’Assessore alla Cultura Ornella Coli, Alfredo Correggi, l’insegnate Maria Laura
Messori.
I dati e le immagini sono stati ricavati dai documenti giacenti presso il Museo del Sughero e direttamente dalle aziende “Sugherificio Giardino” e
“ArtigianSughero”.
Un grazie particolarmente sentito a Franco Correggi, per la preziosa collaborazione nella realizzazione e stesura dell’opuscolo.
XXI Rassegna diocesana delle corali parrocchiali
Dopo la vittoria nel 2009 è alla Corale Parrocchiale di Talada/Busana l’onore e l’onere
di organizzare la XXI rassegna. Grande successo di pubblico e un grazie agli organizzatori
nonostante la pioggia battente a metà pomeriggio.
I vincitori della XXI rassegna
Vincendo l’edizione 2009 della Rassegna la Corale Parrocchiale di Talada/Busana oltre agli onori ha
ereditato l’onere di organizzare l’edizione 2010. La
Chiesa del paese di Talada troppo piccola per ospitare un simile evento, in collaborazione con la ProLoco e grazie alla disponibilità dell’amministrazione
comunale che ha concesso l’utilizzo del nuovissimo
palco, ha dovuto predisporre spazi idonei ad ospitare corali e pubblico che si prevedeva numeroso.
Infatti oltre 600 persone hanno assistito a questa
edizione e nonostante l’interruzione forzata di circa 20 minuti a causa di un fortissimo nubifragio, la
kermesse è proseguita nel migliore dei modi con il
contributo di tutti: organizzatori, coristi, tecnici audio e suono e spettatori… Un momento di vera e
sentita partecipazione. Si può dire che la tempesta
estiva ha cementato maggiormente il sentimento di
Busana
di Giovanni Bianchi
Vice Presidente Cinĉ Cèr Côr
amicizia e solidarietà già presente peraltro in condizioni normali.
L’edizione è iniziata con una breve introduzione dedicata alla storia della Parrocchia di Talada e del paese stesso, cogliendo inoltre l’occasione di presentare l’artista-scultore Giacomo Poletti di cui alcune
opere (crocefisso – leggio – busto di Gesù) ornavano il palco. Proprio Giacomo ha accolto con entusiasmo la richiesta (avanzata l’anno scorso subito
dopo aver vinto a San Martino in Rio) di predisporre
una sua opera da donare a tutte le corali partecipanti oltre che ai componenti la giuria. L’0maggio
raffigura un Cristo in croce inciso su pietra arenaria a ricordo della XXI edizione. Come prevedibile
l’omaggio è stato vivamente gradito sia dalle Corali
che dai componenti la giuria.
La corale ospitante diretta dal M° Pietro Campani ha
poi presentato due canti: “Nostra Signora di Guadalupa” e “Abide with me”, entrambi cantati in lingua
originaria e scelte appositamente per testimoniare
la multi-etnicità dei cattolici presenti ormai in tutte le
nostre Chiese.
Ha poi iniziato la gara la Corale Parrocchiale “San
Faustino” di Rubiera Diretta da: Giorgio Ferraboschi. A seguire la Corale Parrocchiale di Prato di
Correggio Diretta da Elena Nicolini La Corale Interparrocchiale di Budrio-Cànolo-Fosdondo Diretta
da: Laila Cilloni e Vincenza Cerri. La Corale Parrocchiale di San Martino in Rio Diretta da: Elena Turci e
Francesca Barbieri.La Corale S.Pietro Parrocchia
di San Donnino Martire in Fazzano Diretta da Alessia Pisano.La Corale Parrocchiale “Fortitudo Unitatis” di Cerredolo, S.Cassiano, Debbia e Levizzano
La classe 2ª con le insegnanti
e Franco Correggi
Francesco Malpeli
consegna l’assegno
Diretta da: E. Marmiroli e M. Schenetti. La Corale
“San Donnino” della Parrocchia di Roteglia Diretta
da Giuseppe Bursi. La Corale “S. Antonio” della
Parrocchia di Gatta Diretta da Domenico Albertini
che ha presentato.La Corale San Prospero di Carpineti e Pantano Diretta da Mario Bertini che ha presentato Anima di Cristo e Maria ed è stata l’ultima
esibizione in concorso.
Nell’intervallo di tempo previsto per le decisioni della giuria la costituenda Corale “Oltre la Sparavalle”
(dal nome del giornalino di informazione Vicariale) composta da coristi delle Parrocchie di Talada,
Busana, Cervarezza T., Cinquecerri e Collagna ha
intrattenuto gli ospiti con tre canti preparati per l’occasione: Madonna Nera (canto presentato alla Rassegna del 2009 che ha contribuito all’assegnazione
del TAU -simbolo della Rassegna- alla corale di
Talada/Busana), La Montanara canto non propriamente di Chiesa ma certamente tradizionale canto
di Montagna, quale saluto a tutti gli ospiti, e La Famiglia canto di origine Brasiliana quale simbolo e
preghiera di auspicio per la famiglia.
L’edizione 2010 si è conclusa con il canto Magnificat eseguito da tutta la platea delle corali.
La giuria composta da Don Rino Bortolotti, M° Paolo
Gandolfi, dr. Giovanni Baroni, dr. Renato Azzolini, e
M° Matteo Malagoli , ha deciso su una scelta a parimerito: la Corale Parrocchiale “S.Donnino” di Roteglia e la corale Parrocchiale di Prato di Correggio.
Ai loro Direttori G.Bursi ed E. Nicolini i rappresentanti delle Parrocchie di Talada e Busana G.Bianchi
e N.Bucci hanno consegnato il TAU simbolo della
Rassegna e a loro il compito di organizzare la XXII
Edizione.
Il taglio della torta (offerta dagli amici di Busana
ed eseguita a “libro” raffigurante la Rassegna) ha
aperto il rinfresco offerto, come da tradizione, a tutti
gli ospiti. L’allegria è stata regina e, pur non conoscendo la destinazione geografica della prossima
edizione a causa dell’ex-equo, siamo convinti che
sarà sempre un grande momento di partecipazione
e festa all’insegna di “…e le cose semplici sono le
più belle”.
7
Collagna
Cerreto Laghi
I nuovi progetti per il futuro
Seminario di presentazione dello Studio di Fattibilità economica del nuovo
campo scuola di Cerreto Laghi realizzato da Sergio Alessandrini professore
ordinario di Economia Politica dell’Università di Moderna e Reggio Emilia.
Piazzale del Lago
Nel mese di giugno il Comune di Collagna in
collaborazione con l’Assessorato al Turismo della Provincia ha presentato lo Studio di Fattibilità
economica della Seggiovia e del Nuovo Campo Scuola di Sci di Cerreto Laghi che l’Amministrazione comunale ha progettato e presentato a finanziamento alla Provincia sulla LR 17/99
(sostegno alla stazioni sciistiche della regione).
Dopo i saluti di rito del Sindaco Caccialupi e
dell’Assessore al Turismo Bertocchi , il Vice Presidente della Provincia con delega al Turismo Pierluigi Saccardi ha ricordato l’importanza, all’interno
dell’offerta turistica del nostro Appennino, di Cerreto Laghi e della sua dotazione per gli sport invernali: dotazione che con la realizzazione del Campo scuola si completerà in modo da intercettare
quei target di clientela (bambini, famiglie, gruppi
sportivi) che finora hanno magari frequentato altre stazioni maggiormente attrezzate per l’avvio
allo sci. La Provincia finanzierà questa opera di
grande interesse per le concrete possibilità di aumento dell’utenza con un importo di 242.000 €.
Il Prof.Sergio Alessandrini, professore ordinario di
Economia Politica dell’Univerità di Modena e Reggio Emilia ha esposto gli aspetti principali evidenziati dallo studio da lui realizzato su incarico del
Comune riguardanti le Strutture Ricettive, gli impianti di risalita, il Bacino di Gravitazione, l’analisi
dei punti di forza, di debolezza e delle opportunità
della stazione Cerreto Laghi nonché gli obiettivi e
le finalità del nuovo investimento.
Per quanto riguarda le strutture ricettive a fronte
di una offerta complessivamente costante (con
una aumento delle strutture extralberghiere come
campeggi e affittacamere), il trend delle presenze
sì conferma positivamente orientato alla crescita
ed in recupero dal 2006, soprattutto per quanto
riguarda le alberghiere, anche in tempo di crisi.
La stagionalità delle presenza è molto accentuata.
La crescita interessa la stagione estiva, con una
preferenza per luglio, ma anche l’inverno non è
da trascurare. C’è una criticità legata ad un’alta
densità di seconde case (14 abitazioni per residente): la spesa turistica indotta da questo tipo di
fruizione alimenta molto poco il circuito del reddito. Per quanto riguarda le dotazioni impiantistiche,
Cerreto Laghi, con gli ultimi investimenti fatti ha
una potenzialità molto maggiore rispetto all’utilizzo attuale. Le presenze sugli impianti, comunque,
dopo il 2004 sono raddoppiate, attestandosi sulle
80.000 medie all’anno. Fa eccezione l’ultima stagione che ha segnato un -20% dovuto alla perdita
del periodo natalizio mantenendo sui mesi successivi (gennaio e febbraio) la media degli ultimi
anni. Anche dall’analisi di alcuni indicatori che rapportano la capacità degli impianti e quella ricettiva alberghiera risulta che Cerreto Laghi ha una
grande potenzialità in termini di impianti rispetto
alle capacità ricettiva. Lo studio stima all’inter-
8
no di un bacino di gravitazione a 2 ore e trenta
massimo di distanza dal Cerreto una domanda
potenziale di 140.000 sciatori a fronte di 75.00080.000 presenze medie effettive degli ultimi anni.
La realizzazione del Campo Scuola si configura
come consolidamento ed ampliamento dell’attuale offerta. Si può quindi ragionevolmente prevedere che la consistenza del bacino di gravitazione
possa dare un positivo contributo sia in termini
di fidelizzazione dell’attuale clientela sia in termini di una estensione e diversificazione dell’offerta
sciistica che è un presupposto per incrementare
l’attuale domanda per intercettare il segmento del
turismo familiare. Opportune politiche dì comunicazione e marketing devono essere attuate al fine
di intercettare non solo i nuclei familiari ma anche
i gruppi (scuole, parrocchie, associazioni sportive). Questi sono i nuovi target che l’investimento
sul Campo Scuola consentirà di intercettare coniugando l’offerta impiantistica così completata
con l’offerta ricettiva attualmente sottoutilizzata.
Il Prof. Andrea Macchiavelli, Docente di Economia del Turismo al corso di laurea specialistica
dell’Università di Bergamo, porta l’esperienza di
molte stazioni sia a
livello nazionale che
internazionale.
E’
indubbio che sono
cresciute e stanno
crescendo le aree
sciistiche dove l’offerta si è maggiormente organizzata.
Lo sviluppo delle
grandi stazioni alpine, ad esempio, si
è basato su alcuni
fattori tra i quali la
diversificazione delle attività e la varietà dei servizi offerti
all’utenza, la qualità
dell’accoglienza,
una maggiore organizzazione e qualità
delle aree sciabili
(sparizioni degli skilift, riduzione impatto ambientale, maggiore sicurezza delle
piste,ecc.), su di un
maggior utilizzo delle
tecnologie dell’informazione (per raggiungere con
maggiore tempestività ed efficacia l’utenza, per dare
informazioni e per garantire maggiore sicurezza).
Le piccole stazioni, che fino a 10 anni fa sembravamo ormai relegate ad un ruolo marginale, sommerse dalle difficoltà gestionali e dagli
oggettivi cambiamenti climatici, in questi ultimi anni si sono riconquistate un ruolo nel mercato del turismo. Le condizioni perché questo ruolo possa consolidarsi nel tempo sono:
1. Fare massa: offrire una pluralità e varietà di
attrazioni (sportive, ricreative, culturali, legate al
benessere,ecc.);
La Giunta del Comune di Collagna
2. Integrare il prodotto: il valore aggiunto sta nella
sinergia tra varie opportunità offerte da identità del
territorio, arte, spettacoli, gastronomia, luoghi da
visitare, natura, shoppìng, sport....;
3. Caratterizzarsi e specializzarsi maggiormente
per far fronte alla concorrenza;
4. Porre grandissima attenzione alla qualità in tutti
i servizi - mettere la soddisfazione della clientela al
centro delle attività;
5. Rinnovarsi anche dal punto di vista tecnologico
per fornire servizi al cliente sempre più adeguati
alle esigenze;
6. Cercare di soddisfare una domanda di esperienze: regalare emozioni lavorando ad es. su
prodotti tipici e gastronomia locale, sulla cultura
e identità locale, su sport da praticare in ambienti
particolari,ecc.
Le condizioni assolutamente imprescindibili per il rilancio ed il riposizionamento competitivo di una località che da stazione sciistica deve trasformarsi in località turistica sono:
Costruire o aumentare la cultura della accoglienza. E’ necessario capire che dal turismo si può
trarre reddito se si pongono al centro del proprio
lavoro la qualità, l’attenzione al cliente, la cura del
particolare, la formazione, gli investimenti a medio
e lungo termine E’ un processo che esige tempo
quello che si deve avviare per riconvertire e riqualificare. Dotarsi di una organizzazione efficiente,
che possa garantire di andare tutti nelle stessa direzione, perseguendo obiettivi e linee di intervento condivisi ed attuando scelte individuali coerenti. In un territorio turistico il modello deve essere
a decisionalità diffusa con una governance forte.
Collagna
Il Prof. Ernesto Rigoni Docente all’Università di Lingue e Comunicazione IULM di Milano ( Corso dì
Laurea in Scienze Turistiche: management, culture
e territorio) riporta l’attenzione, partendo da esperienze di località alpine, sui punti di debolezza di tante stazioni turistiche simili a quella di Cerreto Laghi:
• Lentezza dei processi decisionali
• Assenza di un ruolo incisivo di regia e coordinamento
• Difficoltà di bilancio delle gestioni funiviarie
• Incoerenza delle decisioni strategiche e fra strumenti operativi utilizzati
• Scarsa attenzione all’Information Technology.e
al Marketing, sia operativo che strategico.
• Urbanizzazioni fuori controllo, appartamenti e
seconde case
• Ribaltamento di status (antiturismo e conflitti interni)
• Transizione generazionale
• Dalla proprietà alla gestione (costi fissi)
• Iper-specializzazione e rischi di mercato
a fl ruolo e le trasformazioni della distribuzione turistica
• Alternanza di target diversi tra estate e inverno
• L’attuale crisi delle economie e dei mercati
Le strategie future per Cerreto Laghi devono partire dall’individuazione di nuovi mercati sia in senso
geografico che di nuovi target.
e adesione a club esistenti, vivibilità, certificazioni, mobilità, sostenibilità, sicurezza sulle piste, formazione addetti, Web, piani di marketing operativo, comunicazione pubblicitaria
• a medio - lungo termine: miglioramento continuo delle aree sciabili, miglioramento continuo delle strutture ricettive, progetto appartamenti e seconde case (albergo diffuso?), ricerca nuovi mercati, piani di marketing strategico
e di branding, progetti di marketing capaci di
integrare il sistema distributivo del turismo:
Istituzione di un soggetto di incoming turistico, di tipo consortile, sulla base delle esperienze già maturate in altre destinazioni.
Percorsi di formazione continua e sviluppo competenze:
• cultura della relazione e dell’accoglienza, .
cultura di sistema, indispensabile per la progettazione di modelli aggregativi flessibili, adattabili alle rapide evoluzioni della domanda;
cultura del territorio, per valorizzare le caratteristiche uniche della località, espresse attraverso la
storia, le tradizioni, il paesaggio, i prodotti locali, le
relazioni sociali nella comunità;
• gestione e innovazione d’impresa, nuove tecnologie;
• marketing, comunicazione, ICT, web-management e web-marketing.
Si tratta di creare le condizioni per un forte riposizionamento, riqualificando e diversificando i prodotti, anche per intercettare con successo nuovi mercati, oltre a quello regionale e
di prossimità che oggi è dominante al Cerreto.
Le innovazioni potranno riguardare:
• a breve termine: allineamento sugli standard di servizio,istituzione di Club di Prodotto
Si tratta ora in base alle indicazioni fornite di porsi
delle domande:
Quale futuro vogliono gli operatori turistici di Cerreto Laghi per la loro località turistica? Quali accordi si possono stringere con gli altri operatori per
sviluppare nuovi pacchetti e prodotti turistici, dedicati ai diversi target di clientela, da utilizzare anche
come leve della comunicazione turistica?
Come far emergere gli elementi distintivi, originali
e possibilmente unici, in grado di colpire la fantasia del turista?
Ogni innovazione comporta necessariamente un
aumento dei costi?
Come si possono suscitare emozioni e ricordi positivi?
Come raccontare il proprio territorio, la sua storia,
le sue storie?
Al Seminario hanno partecipato numerosi operatori turistici del Cerreto le Associazioni dei Commercianti e i Maestri di sci.
Era presente anche il Presidente del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-emiliano che ha
apprezzato le analisi svolte e ha ricordato come il
Cerreto sia inserito negli obiettivi strategici e nelle
azioni previste dal PPESP (Piano Pluriennale Economico e Sociale del Parco) che è stato recentemente presentato. Tale documento contiene una
riflessione specifica sulle stazioni per lo sci alpino
presenti nel territorio del Parco, per alcune delle
quali è auspicabile prospettare una qualificazione
e sviluppo mentre per altre è necessario valutare
idonee opportunità di riconversione e/o di ampliamento dell’offerta. In entrambi i casi è opportuno
favorire lo sviluppo affianco allo sci alpino delle
offerte di “neve natura” (Ciaspole, sci di fondo,
winterweg, slittino e bob,,..) ovvero la fruizione a
tutti i livelli della neve senza particolari esigenze
di innevamento o impianti. In alcuni casi é anche
opportuno prevedere la riqualificazione degli impianti per le attività estive (down-hill, parapendio
ed escursionismo) o più in generale specializzare l’offerta anche con attività in grado di garantire
destagionalizzazione (centri congressi e offerte
benessere-weelness.)
Innevamento pista da fondo
e campo polivalente-campo giochi
Se ci sono dei fattori che contribuiscono in modo netto a risollevare le sorti e
a riposizione una stazione invernale all’interno dell’offerta di destinazioni a livello
nazionale, questi sono: una maggiore
organizzazione dei servizi, la diversificazione delle attività e la varietà dei servizi
offerti all’utenza. L’investimento su questi
elementi ha portato e sta portando crescita e sviluppo in tante località sciistiche,
da quelle grandi alpine fino alle piccole
stazioni, che fino a 10 anni fa sembravamo relegate ad un ruolo marginale, sommerse da difficoltà gestionali e da oggettivi cambiamenti climatici. In questi ultimi
anni queste piccole stazioni si sono riconquistate un ruolo nel mercato del turismo,
investendo molto in alcuni ambiti che
possono essere determinanti nella scelta
della destinazione da parte del turista.
Per quanto riguarda il Cerreto, le recenti analisi fatte ai fini dell’elaborazione del
Progetto di fattibilità economica del Campo Scuola, mostrano un trend delle presenze orientato alla crescita ed in recupero dal
2006 e, con i recenti investimenti, una grande potenzialità in termini di impianti rispetto alla capacità ricettiva. La realizzazione del Campo Scuola
contribuirà a consolidare ed ampliare l’attuale
offerta in particolare nei confronti del turismo familiare e dei gruppi, di coloro che esprimono una
maggiore domanda di avvio alla pratica dello sci.
Già quindi con il Campo Scuola si agisce nella direzione di offrire una pluralità e varietà di attrazioni di tipo sportivo e ricreativo che è uno dei fattori
Collagna
maggiormente determinanti, come dicevo prima,
nello sviluppo e riposizionamento di una stazione.
Il prodotto tradizionale, punto forte del Cerreto, lo
sci da discesa, deve però essere integrato con altre opportunità offerte anche allo sportivo che vuole un’alternativa allo sci da discesa o anche a chi
sciatore non è. Occorre quindi offrire una pluralità
e varietà di attrazioni non solo di tipo sportivo ma
anche ricreativo, culturale, legate al benessere, al
territorio (luoghi da visitare), alla gastronomia, alla
natura, allo shopping, ecc.
Per rispondere a queste esigenze, il Comune ha negli ultimi tempi investito sulla
pista da fondo, installando l’impianto di innevamento, che ne garantisce una grande
fruibilità, ampliando quindi l’offerta potenziale agli utenti amanti della neve che apprezzano la peculiarità di questa disciplina
sportiva che sfrutta al massimo le condizioni naturali dei luoghi. L’impatto ambientale
di questo interventi è ridottissimo e contestualmente si valorizza l’aspetto paesaggistico e naturalistico. La pista da fondo del
Cerreto si sviluppa, infatti, all’interno di una
faggeta e segue essenzialmente la rete di
piste e strade forestali esistenti all’interno
del sistema lacustre cerretano, in una zona
ad alto pregio paesaggistico e naturalistico.
L’intervento di euro 170.000 è stato supportato dal cofinanziamento della Provincia
di Reggio Emilia attraverso la L.R. 17.
Per aumentare l’offerta di attrazioni nei
confronti dei non sciatori/accompagnatori,
il Comune ha investito anche sulla realizzazione di un campetto polivalente delle dimensioni
di metri 20 x 40 attrezzato per potervi praticare
sports diversi che vanno dal calcetto, tennis, pallavolo, basket e altro.
L’ubicazione del nuovo impianto (che è in fase
di ultimazione) è fra il palasport e la nuova strada di circonvallazione a monte del palazzetto del
ghiaccio; è stato pensato in quella zona in previsione di poter utilizzare gli spogliatoi del palazzetto in caso venissero organizzati eventuali tornei.
9
Ligonchio
Il compleanno dell’Atelier
Quaranta studiosi e ricercatori da tutto il mondo per scoprire in maniera unica acqua ed energia
a 1000 metri d’altitudine. L’atelier di Ligonchio ha ospitato il 10 luglio scorso educatori, pedagogisti e ricercatori,
provenienti da California, India, Argentina, Brasile e Oceania.
A distanza di un anno dall’inaugurazione, l’Atelier
delle acque e delle energie “Di onda in onda”,
realizzato su progetto dell’equipe di Reggio Children, ha vissuto la seconda tappa di un percorso
di cui è programmato il perfezionamento graduale
e che è destinato, proprio grazie al lavoro della
società reggiana, ad entrare in modo permanente negli “itinerari” della Summer School, la scuola
estiva rivolta agli educatori di tutto il mondo.
Il “campo base” dell’Atelier è uno spazio allestito
con macchine, strumenti e ambienti di apprendimento e ricerca realizzati sul progetto dell’équipe
di Reggio Children e con la collaborazione dello
studio Total Tool di Milano. Grazie al loro utilizzo, i
ragazzi vengono accompagnati nella ricerca, nella
sperimentazione e nella costruzione di esperienze
relative alle caratteristiche e alle proprietà fisiche
dell’acqua e a concetti quali velocità, forza, direzione, scorrimento, peso, accumulo, che con l’acqua hanno a che fare. Il percorso porta anche a
conoscere e approfondire dal punto di vista scientifico i fenomeni legati all’elettromagnetismo e a
produrre energia elettrica in piccole quantità, ad
accumularla e inviarla ad attuatori e visualizzatori.
Il contesto, insieme al collegamento con la specifica realtà del Parco e del crinale appenninico,
contribuisce a far comprendere le forme applicative dell’energia e gli aspetti della quotidianità del
consumo, anche in funzione di un’educazione al
risparmio e alla sostenibilità.
L’Atelier delle acque e delle energie, ospitato nella
sala smontaggi della Centrale Enel, rappresenta
uno dei tre progetti più ambiziosi del Parco Nazionale dell’Appennino tosco-emiliano. “Per ridare competitività al territorio” ha spiegato Fausto
Giovanelli, presidente - abbiamo voluto assemblare tre eccellenze del made in Italy: il paesaggio,
rappresentato dal Parco, la tradizione industriale
dell’Enel, quella pedagogica e creativa di Reggio
Children”
Ecco, quindi, un luogo per scoprire in maniera unica acqua ed energia, a 1000 metri d’altitudine, e
onorato dalla presenza, il 10 luglio scorso, da una
quarantina di educatori, pedagogisti e ricercatori,
provenienti da California, India, Argentina, Brasile,
Oceania, Gran Bretagna. “Essere in Appennino –
10
ha spiegato Robin Duckett, direttore del network di Reggio Children nel mondo - significa entrare in contatto diretto con la natura e
scoprirne il senso”. “E’ molto di più di quanto potevamo immaginare dalle descrizioni”
gli ha fatto eco Mariela Chin, di Calubaquib
(Usa). “Una suggestione senza eguali”, ha
spiegato Genevieve Giambazi, grafic designer australiana. Capita di incontrare per le
vie di questo antico paese di crinale Giapponesi, saliti qui in maniera autonoma, mentre
Svedesi e Indiani lasciano agli albergatori
le loro promesse di ritorno. Ad accogliere il
loro entusiasmo duecento persone, con moltissimi bambini e, durante la giornata, l’alternarsi di parlamentari e consiglieri regionali,
oltre che la presenza degli amministratori dei
Comuni del Parco. E nei ristoranti del posto
sono comparsi i primi menù in lingua inglese.
“Dopo la copertina di Newsweek del 1992,
proseguiamo quest’oggi nel percorso della cultura educativa del territorio, ma qui a Ligonchio –
ha spiegato Carla Rinaldi, presidente di Reggio
Children -: condividiamo il sapere accumulato in
questi anni. In questo atelier diffuso è possibile
cercare, nell’azione, la conoscenza e ricostruire
un legame col paese e le energie, superando le
barriere delle rigidità scientifiche”.
E quindi il grazie ai numerosi partner del Comune
di Ligonchio: dal Parco Nazionale dell’Appennino che ha voluto questo progetto, alla Provincia
di Reggio Emilia e alla Fondazione Manodori, agli
atelieristi, ai dipendenti comunali, ai consiglieri
‘operai’ nel portare avanti questo progetto, all’amministrazione precedente e naturalmente all’Enel
che ha messo a disposizione la struttura a
ingresso paese ove sorge. Singolare, per
l’esecuzione delle numerose macchine
del sapere, la sinergia tra imprese locali e
grandi architetti, che hanno lavorato fianco a fianco. “Qui si continua a produrre
energia – ha ricordato Amelio Brunelli, responsabile Enel dell’Unità business di Bologna - 50 milioni di kilowattore, circa il 3%
del consumo di energia della provincia,
che però è pulita. Ma soprattutto è il primo
esempio in cui proponiamo un centro del
sapere”. Per Graziano Del Rio, sindaco di
Reggio Emilia “Le scuole non sono solo
per ricchi, ma per tutti. Compresi i territori
che sono in difficoltà. A Ligonchio è possibile attirare nuove coppie e fare rinascere
i luoghi. E’ il grande messaggio che con
Reggio Children portiamo nel mondo, le
scuole possono trasformare le società”.
“La Ferrari, don Camillo e Peppone, le
Terre Verdiane, Matilde di Canossa e ora
anche l’Atelier dell’acqua e dell’energia:
l’Emilia ha un nuovo polo d’eccellenza in
un raggio relativamente ristretto” ha contestualizzato Pierluigi Saccardi, vicepresidente della Provincia di Reggio Emilia
“Quello di oggi è un esempio concreto
di green economy”. “Un progetto innovativo - ha spiegato Cristina Carbognani,
di Giorgio Pregheffi
Sindaco di Ligonchio
vicepresidente della Fondazione Manodori - perché nel panorama internazionale ora c’è un nuovo
centro del sapere capace di fare pure promozione
del territorio”.
E c’è stato anche, in inglese, il grazie di una pedagogista in visita che cita Loris Malaguzzi: “Ricordo
il suo detto “niente è senza gioia”: questo atelier
è ispirazione, gioia e provocazione. L’atelier di Ligonchio rappresenta tutto questo”.
Unanime l’apprezzamento del mondo politico e
scientifico.
Claudia Giudici, responsabile ricerca, consulenza
e formazione di Reggio Children: “Qui si possono
conoscere i fenomeni fisici e si avvicinano i concetti scientifici attraverso la creatività e l’espressività.
Per Reggio Children costituisce una scommessa
la costruzione di Atelier in luoghi come Ligonchio,
in contesti speciali in cui utilizzare una stretta relazione con l’ambiente e il territorio circostante”.
Matteo Riva, consigliere regionale: “Un esempio
di collaborazione molto positiva tra Enti e Istituzioni, un esempio che andrebbe incentivato e moltiplicato. Da parte dell’Assemblea regionale posso
garantire la massima attenzione a simili progetti di
grande qualità, che offrono strumenti moderni per
d are risposte ai bisogni del territorio montano”.
La senatrice Albertina Soliani: “Una grande idea
pedagogica che unisce una storia industriale di
prim’ordine alle idee più nuove sulla capacità dei
ragazzi di imparare tutto da subito, in particolare
gli aspetti della realtà scientifica. Immagino il movimento di gruppi di insegnanti e ragazzi che si po-
Ligonchio
trà generare, perché le idee nuove hanno grande
capacità di attrazione”.
Beppe Pagani, consigliere regionale “Parlo come
ex cittadino di Ligonchio. La valorizzazione di un
sistema eco-compatibile in un luogo dell’industria
e della produzione è straordinaria. E’ una grande
risorsa per i bambini della Comunità, e non solo,
grazie alla capacità di Reggio Children di essere
leader nel settore. Per questa parte di territorio del
Parco ci impegneremo come Regione”.
La senatrice Leana Pignedoli: “E’ un’iniziativa con
potenzialità enormi. L’atelier è un luogo in cui è
recuperata la sostenibilità ambientale, insieme
all’economia della conoscenza e alla creatività. Questo deve essere compreso, perchè in un
piccolo luogo possono essere condensati grandi
contenuti. Proprio da uno dei comuni demograficamente più in difficoltà, nuove centralità sono affermate”.
L’onorevole Emerenzio Barbieri: “L’impressione
è assolutamente positiva. E’ a questi progetti che
l’Appennino deve guardare per il proprio futuro.
Se il rapporto con Reggio Children ed Enel si rafforzerà nel tempo, sarà un passo in avanti fondamentale per il Parco Nazionale”.
Mara Davoli, atelierista: “Ligonchio è importante
perché qui i bambini possono entrare in contatto
diretto con la natura ed è possibile affrontare aspetti scientifici portandoli a dimensione
di bambini e persone. Questo
atelier sarà promosso nel mondo dal network mondiale di
Reggio Children, presente nei
diversi continenti”.
Umberto Bertolini, insegnante dell’Istituto Comprensivo
Piazza al Serchio di Lucca:“E’
un’opportunità educativa e
didattica importante per tutti i bambini, perché offre loro
spunti estetici e d’uso nell’interazione con i macchinari. Occorrerà riflettere su come garantire i trasporti alle scuole ed
elaborare metodologie didattiche comuni. Spero di poterci
portare le mie classi”.
Iva Zanicchi, europarlamentare: “Questo evento
rilancia la nostra montagna, valorizzandone le risorse”.
L’Atelier delle acque e delle energie “Di onda in
onda” sarà per Ligonchio da un lato un importantissimo polo culturale all’insegna del rapporto
storico che lega il territorio al tema dell’acqua e
dell’energia, dall’altro una concreta occasione
per sviluppare un significativo flusso turistico, non
solo attraverso scolaresche e famiglie, ma anche ricercatori e insegnanti da tutta Italia e anche
dall’estero.
Ligonchio, energia pulita: le “nuove sfide”
Al via una serie di interventi per promuovere l’energia da fonti rinnovabili e il risparmio energetico
Fin dalla costruzione delle due centrali idroelettriche di Ligonchio e Predare, avvenuta nel 1922,
è alquanto naturale da queste parti associare alla
parola “energia” il territorio di Ligonchio.
Nel nostro comune ricco di boschi, torrenti, di laghetti e pozze d’alpeggio, di sole e vento, a volte impetuoso, tutti gli elementi naturali sono un’
importante fattore che valorizza e modella il paesaggio e contemporaneamente rappresentano
una grande risorsa utilizzabile per la produzione
di energie “pulite”.
Lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili è diventato un obiettivo vincolante in tutti i Paesi europei, che si traduce per i nostri territori in una “nuova sfida” . Per vincere questa sfida diventa fondamentale capire come riuscire a realizzare una
vera e propria rivoluzione energetica che abbia al
centro la produzione di energia pulita e anche, un
auspicabile risparmio economico che vada a beneficio della collettività.
Ad oggi in totale sono sei le azioni che il Comune di Ligonchio sta dedicando ad interventi per la
diffusione delle energie rinnovabili e per il miglioramento dell’efficienza energetica delle strutture.
Le azioni intraprese sono sinteticamente elencate
di seguito tenendo conto dello stato di fattibilità
raggiunto:
- Sostituzione corpi illuminanti in località
Giarola, con ottica di nuova generazione
a basso consumo energetico: il progetto
si è concretizzato in località Giarola, con
l’obiettivo di una valorizzazione non solo
estetica, ma soprattutto energetica dell’impianto di illuminazione, con l’introduzione
di nuove tecnologie su 20 punti luce e conseguente riduzione dei consumi del 45%;
- Realizzazione impianto fotovoltaico in
convenzione con ENIA spa: per incentivare l’efficienza energetica del patrimonio
pubblico è stata sottoscritta con Enia spa
una convenzione, per la realizzazione di un
Ligonchio
impianto fotovoltaico nella scuola elementare di Ligonchio, che permetterà, a costo zero
per il Comune, di utilizzare l’energia prodotta
dall’impianto per le necessità di autoconsumo;
- Realizzazione impianto fotovoltaico su scuola materna e palestra comunale: l’intervento
consiste nella concessione in uso, a soggetti
privati in fase di individuazione con bando pubblico, di porzioni di tetto dei citati immobili di
proprietà comunale, dietro corresponsione di
un canone annuale, dove verrà realizzato un
impianto per una potenza complessiva di ca 38
KW, connesso alla rete elettrica alla quale verrà
ceduta l’energia prodotta;
- Realizzazione rete di teleriscaldamento
e centrale termica alimentata a biomasse forestali: l’intervento nasce dalla volontà
dell’Amministrazione da un lato di perseguire
un risparmio economico sulla bolletta energetica e dall’altro, vista l’abbondanza di biomasse forestali e agricole disponibili sul territorio
comunale, di utilizzare tale risorsa quale fonte
rinnovabile di energia per il riscaldamento del
complesso degli edifici comunali costituiti dal-
di Giovanni Bargiacchi
Vice Sindaco con delega a Sanità
e Politiche Sociali
la scuola elementare, scuola materna, palestra e la costruenda casa del parco;
- Valorizzazione delle risorse energetiche endogene locali attraverso una convenzione da
sottoscrivere con Enia spa, che, tenuto conto
degli studi anemologici effettuati nella zona
Piolo – Primaore, prevede un approfondimento
delle indagini ed eventuale installazione di stazione anemometrica, per la realizzazione di un
impianto eolico della potenzialità complessiva
di 7,2 MW;
- Produzione di energia con tecnologia micro
e mini idro nei Comuni dell’Unione dei Comuni dell’Alto Appennino Reggiano: il progetto, ancora in fase di approfondimento, è
stato inserito fra le azioni dell’Accordo quadro
2010/2012 e prevede interventi di produzione
di energia elettrica utilizzando le reti esistenti
degli acquedotti rurali e degli acquedotti minori gestiti da ENIA nonché lo sfruttamento dei
“salti” ed i dislivelli esistenti sul torrente Ozola
e sul fiume Secchia, briglie ed opere idrauliche, utilizzando il principio della vite idrodinamica.
Le azioni intraprese sottolineano in modo inequivocabile lo sforzo che, un piccolo comune come Ligonchio, insieme agli altri comuni
dell’Unione, sta compiendo per incamminarsi
sulla strada dell’innovazione e promozione delle nuove politiche energetiche sostenibili.
Uno sforzo che, sostenuto dalla presenza di
tante fonti di energia rinnovabile (sole, vento,
acqua, biomassa, geotermia), auspichiamo
possa tradursi in futuro in una grande opportunità per le nostre comunità e per il territorio,
sia in termini di sostenibilità che di occupazione.
11
Ramiseto
Inaugurazione del
nuovo abitato di Poviglio
Dopo la frana, rinascono un paese e la sua comunità
Il territorio del nostro crinale è da sempre soggetto a danni ingenti causati dagli agenti atmosferici,
frane, terremoti e alluvioni hanno reso difficili la vita
ai montanari che più di una volta si sono trovati a
dover ricostruire borghi e strade, come nel caso
dell’alluvione che si è verificata nell’anno 2000 ed
ha purtroppo comportato diversi problemi ambientali. Questa volta il prezzo più alto da pagare nel
Comune di Ramiseto è toccato al piccolo
abitato di Poviglio, che è stato spazzato via
quasi completamente da una grande frana
e che già altre volte nella sua storia aveva
subito processi di ricostruzione a causa di
calamità naturali. Data l’intensità del dissesto idrogeologico, l’intero abitato è stato
evacuato e gli immobili dichiarati inagibili.
Nonostante le avversità ambientali, Poviglio e i suoi abitanti non hanno accettato
di veder scomparire le proprie case e, con
loro, le radici delle proprie identità, i povigliesi si sono quindi riuniti nel “Comitato
per la ricostruzione di Poviglio” ed hanno
dato il via al lungo processo di ricostruzione. A questo comitato, capitanato da Achille Venturini, si sono uniti anche l’Amministrazione Comunale di Ramiseto, la Provincia di Reggio Emilia,
la Regione Emilia Romagna, la Sovraintendenza
ai beni ambientali della Regione Emilia Romagna,
tecnici e aziende private. Grazie a questo lavoro
di squadra in quasi 10 anni dall’evento calamitoso
La Giunta del Comune di Ramiseto
è stato possibile realizzare, affrontando numerose
problematiche, la volontà dei povigliesi di vedere
ricostruito il proprio paese.
A causa della completa inagibilità del territorio
dove sorgeva il vecchio Poviglio, l’abitato è stato
delocalizzato nei pressi di Ventasso Laghi, in località Cicogna. Quindici nuove unità immobiliari
sono quindi sorte attorno alla già esistente locanda “La Cicogna”, dando di fatto nuova vita al borgo di Poviglio, in un luogo diverso ma più sicuro e
con maggiori servizi per gli abitanti.
A conclusione di questo lungo processo di ricostruzione, il prossimo 5 luglio verrà ufficialmente
inaugurato il nuovo Poviglio. Saranno presenti le
autorità impegnate nel lavoro di ricostruzione ed,
ovviamente, i povigliesi che, malgrado difficoltà e
polemiche, hanno portato a termine un progetto
importante per la tutela e per la continuità della
presenza della loro comunità sul territorio.
A RAMISETO UNA NUOVA PROLOCO…
FORMATA DA GIOVANI!
I ragazzi di Ramiseto hanno deciso di impegnarsi per animare il proprio paese
All’inizio del mese di maggio si è formata la nuova
Proloco di Ramiseto, dopo un periodo di preoccupazione, perché, in seguito alle dimissioni del
Consiglio uscente, le riunioni indette in precedenza si erano concluse con un nulla di fatto e pareva
che nessuno volesse assumersi questo impegno.
L’Amministrazione ha voluto andare avanti, convinta che a Ramiseto non si dovesse restare privi
di un’organizzazione importante come la proloco
che ha un ruolo fondamentale nel rendere più viva
la vita del paese ed è anche un bel momento di
aggregazione e collaborazione tra le persone.
Così è stata indetta una nuova riunione aperta a
tutta la cittadinanza nel corso della quale i presenti hanno avuto una piacevole sorpresa:
un gruppo di ragazzi si è presentato per
impegnarsi attivamente, sono tutti molto giovani, hanno 17 anni e la voglia di
portare un contributo al paese dove vivono, in barba a tutte le disquisizioni che
si fanno sulle nuove generazioni, che
agli adulti sembrano sempre svogliate
e disinteressate. Questa voglia di proporsi e di impegnarsi ha colpito molto
positivamente sia il Sindaco che gli amministratori e coloro che erano presenti,
nessuno si aspettava che questi ragazzi
si volessero prendere una tale responsabilità, e le candidature sono state accolte
con favore da tutti. Elena Costi e Ivo Malpeli hanno spiegato di aver considerato
l’impegno che comporta il portare avanti
una proloco, ma che affiancati da qualcuno con maggiore esperienza sarebbero stati felici di entrare nel Consiglio e
lavorare per il paese. La semplicità delle
loro parole e la sicurezza nel pronunciarle sono state un ottimo esempio di senso
12
civico, qualcosa che dovrebbe essere contagioso e che forse quella sera lo è stato davvero. A
quel punto infatti si è candidato come Presidente
Simone Ilariucci, giovane dipendente del Comune e si è arrivati a votare il nuovo Consiglio, che
comprende anche rappresentanti delle altre Associazioni di volontariato del ramisetano, come Luca
Zannini per l’AVIS ed il Presidente dell’AUSER Siri,
un modo per far rete e lavorare insieme, dato che
nella nostra montagna a quanto pare il volontariato è molto diffuso e ognuna delle persone che
fanno parte della proloco è impegnata anche in
altre associazioni, insomma, per gli abitanti della
di Rachele Grassi
addetta stampa Comune di Ramiseto
nostra montagna sembra valere il detto “pochi ma
buoni”, in questo caso. Il nuovo Consiglio si è così
composto: Patrizia Venturini, Francesco Saporito,
Simone Ilariucci, Elena Costi, Nicoletta Ferrari, Ivo
Malpeli… senza dimenticare tutte le altre persone
che collaborano attivamente nella proloco da anni
per organizzare le manifestazioni, ed hanno dato
la loro disponibilità a continuare, senza le quali
non sarebbe di sicuro possibile portare avanti nessuna iniziativa! Ognuno metterà in campo
la propria esperienza, c’è chi ama star dietro ai fornelli o al bancone del bar e chi si
occuperà dell’allestimento delle strutture,
chi si è offerto di tenere i conti e chi di volta in volta monterà e smonterà i materiali,
impegnandosi per ottenere la buona riuscita in ogni attività.
Hanno già portato a termine diversi impegni per animare l’estate, da portare avanti
lavorando in collaborazione con altre associazioni ramisetane, come la Fiera del
Cavallo del Ventasso, la Motocavalcata
ed il torneo di calcio a 5, per finire a settembre con la festa di Santa Giustina, che
da qualche anno a questa parte si è un
po’trascurata, ma che questo nuovo gruppo cercherà invece di far tornare ad essere un appuntamento atteso e un’occasione di divertimento per tutti, come deve
essere una vera festa patronale. Una bella
sfida per questo ragazzi che sono all’inizio del loro cammino e cercano di dosare
al meglio esperienza ed entusiasmo. In
bocca al lupo ragazzi!
Ramiseto
SALA MULTIMEDIALE DI RAMISETO
Collaborazione con il Parco Nazionale e nuove iniziative in programma
L’Amministrazione comunale di Ramiseto dispone
di una bella struttura, forse ancora poco utilizzata,
che vuole mettere a disposizione di abitanti e
vacanzieri in questi mesi estivi: la Sala multimediale
situata in Via Notari 2 a Ramiseto, che rimarrà
aperta al pubblico diversi giorni nel corso della
settimana fino a settembre, per offrire al pubblico
il servizio di informazioni turistiche e anche
l’utilizzo gratuito della connessione Internet ADSL.
All’interno della struttura si sta anche allestendo
una biblioteca, con volumi degli argomenti più
disparati: dalla storia locale ai romanzi più famosi
della letteratura internazionale, con l’idea di offrire,
non appena i volumi saranno catalogati, anche
questo servizio ai cittadini che amano leggere e
magari anche informarsi sulla storia della nostra
montagna. Grazie ad un protocollo d’intesa che
vede protagonista il Comune, in collaborazione
con Parco Nazionale e Comunità Montana
della Garfagnana, la Sala multimediale è inoltre
diventata dallo scorso mese di aprile, grazie alla
presenza di una delle referenti di progetto, uno dei
punti operativi del progetto Parco nel Mondo, il
progetto nato per far riscoprire l’Appennino di oggi
agli emigrati che lo hanno lasciato nei decenni
passati e ai loro discendenti, instaurando un
nuovo filo diretto con queste migliaia di persone
che pur vivendo a grandi distanze dal paese di
origine della propria famiglia conservano l’amore
per il territorio e la voglia di mantenere un legame
con esso, tornando appena possibile quando gli
impegni lo consentono e magari mantenendo per
il resto dell’anno un contatto tramite i moderni
mezzi di comunicazione come internet e i social
network. Questa struttura si pone inoltre come
punto di riferimento per le attività di comunicazione
e promozione del Comune di Ramiseto, che
ha recentemente installato uno schermo nella
Farmacia in Piazza Laghi dove verranno inserite
dalla responsabile della Sala le informazioni utili
alla cittadinanza come orari di apertura e attività
degli uffici pubblici ed il calendario degli eventi
estivi e delle feste in programma nel ramisetano.
Nei mesi di luglio e agosto, oltre
alle attività di punto informazioni
ed Internet-point gratuito, sono
in programma due mostre di
pittura, che verranno allestite
in collaborazione con il Circolo
Artistico Val d’Enza: Salvatore
Miccoli esporrà dal 3 al 25 luglio,
mentre Erminio Donelli esporrà
dal 31 luglio al 29 agosto e
nel corso di questo periodo la
sala rimarrà aperta anche la
domenica. L’Amministrazione
ha intenzione di organizzare
anche nuovi corsi nella stagione
autunnale, in modo da utilizzare
al meglio questa struttura
attraverso attività didattiche
che siano utili alla cittadinanza
anche come momenti di
socializzazione e scambio di
idee.
La Sala rispetterà il seguente
di Rachele Grassi
addetta stampa Comune di Ramiseto
orario di apertura, che potrà tuttavia subire
variazioni a causa di impegni lavorativi della
responsabile: Martedì 9.30-13.00, Giovedì 9.3013.00, Sabato 9.30-12.30 e 14.30-17.30.
Per informazioni tel. 0522.817151, indirizzo e-mail
[email protected]
BANDA LARGA IN MONTAGNA:
NUOVO PROGETTO “ADSL MEGA WIRELESS”
Finalmente viene assicurato un servizio importante anche ai nostri paesi
E’ stato attivato da poco tempo il progetto per
l’estensione della banda larga (Internet veloce)
nel territorio dell’Appennino reggiano, si tratta di
un progetto che vede la collaborazione di Provincia di Reggio Emilia, Comunità Montana, ENIA e
Ramiseto
Regione Emilia Romagna. Il progetto si chiama
ADSL Mega Wireless ed è basato sulla tecnologia
Hiperlan che assicura una buona velocità di navigazione anche in zone montane come la nostra,
il servizio è già oggi attivabile in molte frazioni e
località di tutti i Comuni dell’Appennino
reggiano: Baiso, Busana, Canossa, Carpineti, Casina, Castelnovo ne’ Monti,
Collagna, Ligonchio,
Ramiseto,
Toano,
Vetto, Viano, Villa Minozzo.
L’elenco completo
delle aree in cui il
servizio è disponibile
si può consultare sul
sito www.adslmega.
it o www.comunitamontana.re.it. Tutti
possono richiedere
l’attivazione di questa nuova tecnologia, sia famiglie, sia
aziende, sia Enti ed
uffici pubblici, gli
addetti attueranno
un sopralluogo per
verificare l’effettiva
copertura dell’area
e poi verrà stipulato
La Giunta del Comune di Ramiseto
un contratto in convenzione che ha costi diversi
a seconda del richiedente: il contratto “Base” per
le famiglie costa 150 euro per l’attivazione con
un canone di 25 euro al mese escluse le tasse,
mentre per le aziende il contratto “Business” ha
un costo di 250 euro per l’attivazione e 50 euro
di canone mensile, tasse escluse. Oltre alla linea
internet, è possibile richiedere l’attivazione anche
della linea telefonica, conservando il proprio numero di telefono.
La copertura raggiunta fino ad oggi non è quella
definitiva, infatti l’azienda è disponibile ad incrementare le aree raggiungibili dal segnale Hiperlan
attraverso il posizionamento di nuove antenne e
ripetitori, sempre che in quelle aree ci sia un interesse da parte degli abitanti ad aderire al progetto, è previsto quindi un lavoro di miglioramento
continuo del servizio di copertura del territorio;
per qualsiasi informazione, oltre a consultare i
siti sopracitati si può scrivere alla casella di posta
elettronica [email protected].
Riportiamo la mappa dell’effettiva copertura della
rete Hiperlan che ad oggi viene garantita nell’area
dell’Appennino, suscettibile come detto di variazioni a seconda delle richieste da parte degli
utenti. Le aree con migliore copertura sono contraddistinte nella mappa dal colore verde, fino ad
arrivare al marrone dei punti dove il segnale è più
debole.
13
PAESI, VALLI, MONTAGNE:
IL RUOLO DELLA COOPERAZIONE
Le “Cooperative Paese”. Una proposta nata dalla collaborazione tra Parco Nazionale e Lega delle Cooperative
Nota di Sergio Fiorini, coordinatore per l’Appennino di Legacoop Reggio Emilia
Solo tra qualche tempo sapremo se il 29 maggio
2010 è la data e Succiso è il luogo della nascita
della “cooperativa paese”. Intendiamoci, già cooperative che interpretano le piccole comunità sono
operative ed attive, come testimoniano, dalle
nostre parti, la
Valle dei Cavalieri (di Succiso,
appunto) o i Briganti di Cerreto.
Nel resto d’Italia vi sono altre
esperienze, quali
quella de l’Innesto in Val Cavallina (BG), illustrata
proprio nel convegno dell’alto
ramisetano,
in
cui è stata siglata
la convenzione
tra Parco e Legacoop.
Il grande passo
che da Succiso
può compiersi,
ed in questo senso c’è l’impegno
diretto ed esplicito del Presidente nazionale di Legacoop Giuliano Poletti, è di promuovere un preciso riconoscimento giuridico a questa tipologia di
impresa cooperativa.
La cooperazione è una forma integrata di sodalizio imprenditoriale-sociale, in cui le finalità economiche sono accompagnate dal perseguimento di
benefici occupazionali e sociali per i soci e la indispensabile socialità è fattore costitutivo dell’esercizio dell’attività d’impresa.
Nei piccoli centri, soprattutto nelle tante montagne
d’Italia, il mantenimento di una comunità attiva è la
condizione indispensabile per garantire un futuro a
pezzi imperdibili della nostra cultura, nonchè componenti indispensabili per l’equilibrio del territorio
e dell’ambiente. Servono possibilità occupazionali
e di reddito, comunicazioni e relazioni moderne,
servizi pubblici e privati, servizi alla persona.
I meccanismi di profitto e di accumulazione e le logiche ferree di un mercato globale che spinge verso i massimi rendimenti non lasciano spazio allo
sviluppo delle piccole comunità decentrate, anzi
ne assorbono le migliori risorse umane. La stessa
cooperazione, nella classica struttura societaria,
anche robusta, che le recenti riforme non hanno
significativamente mutato, non appare spesso abbastanza flessibile e si limita a qualche sinergia o
sostegno a determinati investimenti.
E’ possibile quindi pensare ad una società cooperativa tra persone di un paese che interpreti e sviluppi necessità ed opportunità di quella comunità
e si proponga per iniziative sul turismo, sui prodotti tipici, sulla cura del territorio e dell’ambiente, ma
anche sull’esercizio di attività commerciali di paese e sulla gestione di pubblici servizi nel campo
delle comunicazioni, dei trasporti, dell’assistenza
e della socialità?
E’ possibile che un’impresa multifunzionale di
questo tipo non debba soccombere di fronte ad
una multiforme burocrazia, che richiede per ogni
attività una molteplicità di passaggi come se si
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trattasse di una multinazionale?
E’ possibile che una cooperativa di queste caratteristiche possa costituirsi con atto semplificato ed
essere gestibile a costi più contenuti rispetto alla
di Sergio Fiorini
coordinatore per l’Appennino
di Legacoop Reggio Emilia
categoria delle società di capitali?
E’ possibile che per una gestione di un’attività o
di un servizio pubblico relativo al paese ed al suo
progresso e sviluppo possano esserci affidamenti
diretti?
Secondo Legacoop ed il suo presidente questo
può essere possibile e su questo filone di lavoro la centrale cooperativa intende spendere un
impegno preciso. Esistono esempi di specifiche
normative che incontrano le esigenze di casi particolari ma importanti, primo fra tutti quello delle
cooperative sociali, che sono ormai una realtà affermata e riconosciuta in tutto il paese.
Il Parco, come testimonia la grande attenzione
del suo presidente Fausto Giovanelli, può essere
un laboratorio nazionale per lo sviluppo concreto
dell’idea.
Il convegno del 29 maggio di Succiso è stato
proprio per questo un evento di grande rilievo, e
auspichiamo, fra qualche anno, di poterlo ricordare come il battesimo delle “cooperative paese” o
“comunità cooperative”, a seconda di quale nome
si affermerà. Per quanto riguarda il nome, vinca il
migliore.
Creare “cooperative-paese”
La riflessione del Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano a seguito dell’iniziativa
“Paesi, valli e montagne: il ruolo della cooperazione”, in cui è intervenuto il presidente nazionale Legacoop Giuliano Poletti, il 29 maggio a Succiso di Ramiseto
Quanti borghi dell’Appennino possono diventare
più vivibili con la nascita di una “cooperativa-paese”? Quante persone possono trovare occasione
di lavoro a temo pieno o part-time? Quanti comuni ed enti pubblici possono impegnarsi a dar loro
una mano? E’ quasi un appello, quello che esce
dal convegno del 29 maggio, “Paesi, valli e montagne: il ruolo della cooperazione”, in cui è intervenuto il presidente nazionale Legacoop, Giuliano
Poletti.
A Succiso, Cerreto Alpi, o Sologno, di fronte al rischio di chiudere paesi con secoli di storia e depositi di memoria, è scattata una reazione: è stata
creata una cooperativa per tenere aperto il paese.
Un passo avanti rispetto alle già diffuse pro-loco,
perché cooperative significa un costante impegno
imprenditoriale e professionale, non solo volontario e occasionale. Un soggetto economico che
non fa certo grandi affari, ma che distribuisce
qualche stipendio. Si tratta di imprese che, oltre
ad un vero spirito di imprenditorialità, hanno anche, nel loro Dna, l’interesse generale della comunità locale. Per questo motivo, meritano di essere
riconosciute dalla legge, con agevolazioni, alla
stregua delle cooperative sociali. E’ giusto arrivare
ad assegnazione diretta di piccoli lavori e anche
di servizi pubblici, come il trasporto scolastico o
la posta. Il merito dell’iniziativa, che si è tenuta a
Succiso, sta proprio nell’aver messo a fuoco questo punto.
Il Parco nazionale è un partner già operante in tale
direzione. Negli ultimi tre anni il Parco ha costruito se stesso come Ente e ha definito la propria
di Fausto Giovanelli
Presidente del Parco nazionale
dell’Appennino tosco-emiliano
identità: organi (Direttore, Consiglio e Comunità del Parco), sedi (a Sassalbo e Cervarezza, da
quelle precedenti di Reggio Emilia e Lucca), avvio
del piano territoriale ed economico. Inoltre, logo,
sito internet, guida verde del Touring, brochure in
più lingue, carta illustrata, carta dei sentieri, primi
Centri Visita e Punti Info, presenza su Facebook e
altri social network.
Ora si entra in una nuova fase: dalla costruzione
dell’Ente, all’azione sul territorio. Sono in campo tre progetti strategici, nei settori del turismo,
dell’educazione ambientale e della socialità: Parchi di Mare e d’Appennino, Atelièr dell’acqua e
dell’energia, Parco nel Mondo, riavvicinamento
con migliaia di emigrati e loro famiglie. Accanto
a questi, il Parco nazionale presenta altri novanta
progetti, che, nell’insieme, configurano il programma di sviluppo economico e sociale. Per sostenere
queste azioni, il lavoro del Parco da solo è assolutamente insufficiente: tutto dipende dall’incontrare e suscitare imprenditorialità e cooperazione. In
Appennino abbiamo risorse naturali abbondanti. Il
successo di ogni progetto di rivitalizzazione dipende dalle risorse umane, dalla capacità di associarle e attivarle, in modo cooperativo e collaborativo.
Le “cooperative-paese” sono un’opportunità da
esplorare e praticare.
Unione dei Comuni
Creare posti di lavoro, ricostruire un paese…
ecco i cittadini affettivi del Parco Nazionale
Un progetto che non tocca solo il cuore, ma l’economia dell’intero Appennino.
Fausto Giovanelli, Giorgio Pregheffi, Martino Dolci
Si è tenuta a Pratizzano ‘L’Appennino nel cuore’,
la manifestazione organizzata nell’ambito del progetto del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco
Emiliano ‘Parco nel Mondo’, per riunire tutti coloro
che amano la nostra montagna, che si sono trasferiti altrove e hanno lasciato il cuore qui, sul crinale.
La festa del ritorno del 18 luglio è stata l’occasione
di ritrovo per una parte di quella comunità di cittadinanza affettiva che ‘Parco nel Mondo’ sta mettendo in luce negli ultimi anni, composta da tutti
coloro che sono emigrati in cerca di lavoro, ma
hanno le proprie radici qui. Tornano ogni anno e,
quando la distanza lo permette, perfino ogni fine
settimana. L’appuntamento ha dato voce e testimonianza diretta al significato del progetto ‘Parco
nel Mondo’, mettendo a fuoco il valore della risorsa che è costituita dagli emigrati, per il mantenimento e la sopravvivenza future degli antichi borghi d’Appennino. Nel corso dell’evento sono stati
consegnati dieci attestati di cittadinanza affettiva a
persone originarie dei Comuni di Busana, Collagna, Ligonchio e Ramiseto e che costituiscono
solo una rappresentanza delle centinaia di emigrati e loro discendenti che meriterebbero questo
piccolo riconoscimento, che sancisce un legame
forte tra il territorio e la sua gente.
Ascoltando le esperienze di queste persone ci si
accorge che non sono solo legate affettivamente
al territorio, ma che sono parte integrante della
loro comunità e si impegnano, ognuno a proprio
di Rachele Grassi
Staff Parco nel Mondo
modo, per contribuire a mantenerla
in vita e a migliorarla. Le loro storie,
tutte diverse, sono davvero l’esempio
migliore di quello che Parco nel mondo vuole comunicare: gli emigrati del
passato oggi sono una risorsa per
l’Appennino perchè danno un contributo importante ai nostri paesi, che
può crescere ancora di più.
Anna Maria proviene da una famiglia
radicata a Frassinedolo da secoli e
mette a disposizione assieme al marito l’antica casa di famiglia a Nismozza per iniziative culturali e concerti.
Gianfranco Bucci torna dalla Francia
ogni anno, è un componente attivo
della comunità di Busana e in estate lavora per l’‘Ecomaratona e del
Ventasso’ e tutte le manifestazioni
che si tengono in paese. Eleonora vive a Firenze, ma dopo aver ristrutturato la casa di famiglia
nel piccolo borgo di Lugolo, ha deciso di investire in un’attività commerciale proprio in montagna,
creando un posto di lavoro per una ragazza che
altrimenti sarebbe andata via. Achille Venturini invece è arrivato a Poviglio per amore, instaurando
un fortissimo legame con il territorio e la comunità
che lo ha portato negli ultimi anni, a seguito della frana che ha distrutto il paese, ad impegnarsi
per ricostruirlo altrove, più bello e vivibile di prima,
perché senza le case anche la sua comunità si sarebbe perduta.
Erano presenti anche alcuni cittadini affettivi che
sono entrati in contatto con ‘Parco nel Mondo’ negli anni scorsi, come Annalisa Coviello, originaria
di Vaglie, che ama moltissimo le nostre montagne
e cerca di educare i figli allo stesso amore e rispetto per la natura portandoli in escursione per i
sentieri che lei percorreva con i nonni da bambina.
C’era Aldo Ceccardi, che vive Lombardia, ma che
ha ristrutturato il rifugio Carpe Diem al passo di
Pradarena ed ha aperto un allevamento di chianine. C’era anche Quinto Orlandi, trentamila ettari
di terreni, che torna dall’Australia ad Acquabona
ogni anno, non riesce a star
lontano dagli amici e dal
paese e ogni giorno in cui
è qui è una festa, al punto
che ogni tanto pensa di fermarsi e non salire più su un
aereo.
RIPORTIAMO
ALCUNE TESTIMONIANZE
Rosi Manari, originaria del
Comune di Busana, ideatrice
dell’‘Ecomaratona
del Ventasso’: “Come tutti
i grandi amori vanno persi
per ritrovarli. Io l’Appennino
l’ho nel cuore. Mi ha sempre colpita la frase che descrive così le persone del
crinale: ‘tutti hanno in sé il
sorriso e la malinconia’”.
Unione dei Comuni
Anna Maria Parmeggiani, originaria del Comune
di Busana: “Sono stata professoressa di lettere e,
nei tempi più verdi della mia vita, saggista. Se scriverò ancora, sarà sicuramente per l’Appennino”.
Milena Fiorini, originaria del Comune di Collagna:
“ll mio cuore è di qua, io mi sono sempre considerata di Vallisnera”.
Achille Venturini, per il Comune di Ramiseto:
“Questo riconoscimento è per la comunità di Poviglio, che ha creduto nella progettualità in montagna, per il nuovo borgo del Ventasso e anche per
l’area di Poviglio vecchia: ora vederla non fa più
piangere il cuore. Noi ci siamo e abbiamo intenzione di fare qualcosa per l’Appennino: vogliamo
riavviare una coltivazione di colture tradizionali e
nuove, come lo zafferano”.
Eleonora Mappa, nata nel Comune di Ramiseto:
“C’è un legame affettivo da cui non riusciamo a
staccarci. Come riposo qui non riposo da nessuna
parte. Il paesaggio è bellissimo: veniamo qui per
‘ri-nascere’. Ho aperto un’attività a Castelnovo ne’
Monti e sono orgogliosa di aver dato lavoro a una
ragazza del mio paese d’origine”.
Giovanni Lindo Ferretti, autore di ‘Bella gente
d’Appennino’: “Io sono nato a Cerreto Alpi, il luogo
in cui ho aperto gli occhi e in cui vorrei chiuderli.
Rimane un legame molto profondo con il luogo in
cui ha avuto origine la nostra storia e tale legame
con la mia terra va al di là di me, è più forte di me
ed è una mia legittimità. Pratizzano è il luogo dove
ci sono i tramonti più belli della nostra montagna.
Bisogna sapere dove si vive, questa Valle dei Cavalieri è un palcoscenico meraviglioso. Io voglio
pensare che il mondo delle popolazioni celtiche,
franche e longobarde che qui si sono alternate
non sia finito, perché è troppo bello e, qualcuno
ha detto, ‘è la bellezza che salva l’uomo’. I montanari devono cercare nel loro cuore un motivo per
restare in Appennino. Non so se il Parco sia la soluzione, ma è l’unica cosa che abbiamo e bisogna
sostenerlo; anche quando non ci piace, comunque c’è. E’ un valore clamoroso”.
Marina Coli, regista dello spettacolo ‘Una stella
cade per chi viene e chi va’: “Sono tornata qui
perché questa terra parla e chiama e io ho ascoltato”.
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Unione dei Comuni
dell’Alto Appennino Reggiano
GIUNTA DELL’UNIONE DEI COMUNI DELL’ALTO APPENNINO REGGIANO
Govi Alessandro, Presidente - Bilancio, Programmazione, Affari generali, Personale, Gestioni associate
Caccialupi Ugo, Vice Presidente - Lavori pubblici, Difesa del suolo, Urbanistica
Dolci Martino, Assessore - Sanità, Servizi sociali, Scuola, Formazione, Giovani
Pregheffi Giorgio, Assessore - Ambiente, Turismo, Cultura, Attività produttive, Sport
Le giunte di Busana, Ligonchio, Ramiseto
elette nel 2009 e la giunta uscente di Collagna
COMUNE DI BUSANA
Govi Alessandro, Sindaco - Affari Generali, Personale, Bilancio e Urbanistica
Simonelli Gustavo, Vice Sindaco - Scuola e sanità
Costa Marco, Assessore esterno - Lavori Pubblici, Trasporti, Difesa del suolo
Coli Ornella, Assessore - Servizi Sociali e Cultura
Pedrini Daniela, Assessore - Turismo, Attività produttive, Commercio, Sport, Associazionismo,
Giovani ambiente
COMUNE DI LIGONCHIO
Pregheffi Giorgio, Sindaco - Affari Generali, Programmazione, Istruzione, Sport
Bargiacchi Giovanni, Vice Sindaco - Sanità e Politiche Sociali
Cagnoli Luca Marco, Assessore - Attività Produttive e Turismo
Tavaroli Marco, Assessore - Bilancio, Personale e Agricoltura
Bacci Simone, Assessore - Edilizia, Lavori Pubblici e Ambiente
COMUNE DI RAMISETO
Dolci Martino, Sindaco - Programmazione, Affari generali, personale, Attività produttive,
Urbanistica ed Edilizia privata
Giudici Loredana, Vice Sindaco - Politiche sociali, Turismo, Sanità
Baisi Enrico, Assessore - Lavori pubblici, Viabilità, Bilancio
Nizzi Uriele, Assessore - Sport, Scuola e formazione, Politiche giovanili, Cultura
Torri Carlo, Assessore - Trasporti, Ambiente, Mobilità
COMUNE DI COLLAGNA
Caccialupi Ugo, Sindaco - Bilancio, Affari Generali, Edilizia, Urbanistica
Fantolini Davide, Vice Sindaco - Attività produttive, Agricoltura Forestazione, Sport Tempo libero
Bertocchi Primo, Assessore - Trasporti, Turismo
Cagni Silvia, Assessore - Lavori Pubblici, Scuola, personale, Viabilità
Santini Marcella, Assessore - Servizi Sociali, Ambiente, Attività culturali
Info e contatti:
UIT Museo del Sughero - piazza 1° Maggio, Cervarezza Terme (Busana)
Tel. 0522 890655 - Fax 0522 890749
Email: [email protected]
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