COVER_sm_DEFok4:Layout 1 09/05/11 20:41 Pagina 2 In collaborazione con il Centro di Riferimento Regionale per lo Studio della Sclerosi Multipla PolIClInICo UnIveRSItà toR veRgata, Roma 2_ COVER_sm_DEFok4:Layout 1 09/05/11 20:41 Pagina 3 Un sentito ringraziamento: alle persone con Sclerosi Multipla e ai loro familiari che generosamente e con entusiasmo hanno raccontato le loro storie ed esperienze. agli operatori del Centro Sclerosi Multipla del Policlinico Tor Vergata, che hanno reso possibile questa ricerca e che ogni giorno lavorano per la cura delle persone con Sclerosi Multipla. “DENTRO LE PAROLE - Vita ed esperienze di donne e uomini con la Sclerosi Multipla” è un progetto di ricerca promosso dalla Fondazione Cesare Serono Realizzato da: CodiCS – Cooperativa di Comunicazione Scientifica Testi a cura di: Cristina Astolfi, Lilia Biscaglia, Vincenzo Napolano Progetto grafico e impaginazione: Romana Ciavarella Illustrazioni: Massimo Ottone Per informazioni sul progetto scrivere a: [email protected] L'opuscolo è scaricabile dal sito: www.fondazioneserono.org INTERNO_sm_DEFok4:Layout 1 09/05/11 20:41 Pagina 1 La Sclerosi Multipla DENTRO LE PAROLE Premessa a cura del Dottor Gianfranco Conti Prefazione a cura del Dottor Diego Centonze 1 2 3 4 La scoperta della malattia Segnali di malattia ........................................................................................ Non più soli con la SM ................................................................................ Salute e benessere dopo la diagnosi ................................................ Vivere insieme il cambiamento .............................................................. Il mondo del lavoro ....................................................................................... Cosa fare se... ..................................................................................................... 07 07 09 09 11 12 Reagire alla SM La tentazione di chiudersi in se stessi .............................................. Come reagire alla SM .................................................................................. La fiducia in chi ti sta curando ............................................................... Dare un senso alla malattia ..................................................................... Uno sguardo al futuro: in bilico tra aspettative e paure ......... Cosa fare se... .................................................................................................... 15 15 17 17 19 20 Le cure farmacologiche Curarsi con i farmaci ................................................................................... Il peso della terapia ..................................................................................... Il sostegno nella terapia ........................................................................... La fiducia nella ricerca scientifica ....................................................... Cosa fare se... .................................................................................................... 23 23 25 25 26 La qualità delle cure Cure di qualità ................................................................................................. 29 Accessibilità di informazioni e servizi................................................. 29 Comunicazione e relazioni........................................................................... 29 Competenze ...................................................................................................... 31 Comfort ambientale ...................................................................................... 31 Cosa fare se... .................................................................................................... 32 INTERNO_sm_DEFok4:Layout 1 09/05/11 20:41 Pagina 2 PREMESSA a cura del Dottor Gianfranco Conti Direttore dalla Fondazione Cesare Serono La Fondazione Cesare Serono è attiva dal 1973 ed ha sempre avuto nella persona (cittadino, paziente e famiglia) il suo focus principale. La persona deve essere posta al centro del sistema, sia esso sociale che sanitario. Sistema che nella sua accezione più ampia, non deve solo intervenire sulle patologie una volta insorte, ma deve avere come obiettivo primario quello di prolungare sin dove possibile lo stato di salute degli individui. Se c’è un principio che mette tutti d’accordo è, appunto, la centralità della persona e a partire dalla Costituzione della Repubblica, che sancisce inequivocabilmente questo principio, non c’è stato politico che almeno una volta non si sia espresso in tal senso. La realtà di tutti i giorni non riflette questa unanimità di consensi. Partendo da queste considerazioni la FCS ha varato un progetto pluriennale di ricerca socio sanitaria volto proprio a dar voce alle persone afflitte da gravi disabilità, tra cui la sclerosi multipla, perché i loro reali bisogni siano il vero motore delle decisioni dei politici per le questioni che li riguardano. In quest’ottica si inserisce il progetto DENTRO LE PAROLE, il cui sottotitolo “Vita ed esperienze di donne e uomini con sclerosi multipla” perfettamente incarna e riflette la logica della centralità della persona. È una ricerca che ci ha permesso di indagare sotto il profilo qualitativo quali sono i reali bisogni delle persone affette da questa patologia e di capire meglio cosa è possibile fare per migliorare la loro qualità di vita. A mio avviso, l’essenza ed il valore aggiunto del progetto sta nell’aver identificato un “percorso ideale di cura” che può costituire uno standard di qualità assistenziale capace di tener conto del punto di vista di tutti gli attori coinvolti. Ringraziando coloro che hanno reso possibile il progetto, in particolare il gruppo del Policlinico Tor Vergata, coordinato dal dr Diego Centonze e la Cooperativa di Comunicazione scientifica (COdiCS), non escludo che “Dentro le parole” possa essere il punto di partenza per ulteriori iniziative della Fondazione. INTERNO_sm_DEFok4:Layout 1 09/05/11 20:41 Pagina 3 PREFAZIONE a cura del Dottor Diego Centonze Responsabile del Centro di Riferimento Regionale per lo Studio della Sclerosi Multipla - Policlinico Università Tor Vergata, Roma Negli ultimi anni, il miglioramento delle procedure diagnostiche ha permesso di identificare la Sclerosi Multipla (SM) in maniera precoce, andando ad incidere positivamente sul decorso della malattia e sul controllo dei sintomi. Oggi sono sempre di più le persone con SM che, nel corso della loro vita, presentano sintomi transitori alternati a periodi di remissione. Talvolta, invece, i sintomi peggiorano col tempo, ne compaiono di nuovi e la persona comincia ad avvertire delle limitazioni nelle attività della vita quotidiana. In ogni caso, la SM come altre malattie croniche, condiziona fortemente la qualità di vita della persona e dei suoi caregiver. Mantenere una buona qualità della vita costituisce quindi un obiettivo prioritario nella cura della SM. Per far questo è necessario offrire un’assistenza di qualità che, oltre ad assicurare risultati in termini di salute, sia sempre più orientata alla persona. In quest’ottica, ascoltare direttamente i pazienti, fornendo loro uno spazio in cui poter raccontare le loro esperienze, diventa un fattore importante nella cura stessa della patologia. Negli ultimi anni, presso il Centro SM del Policlinico di Tor Vergata di Roma, sono state attivate diverse iniziative che hanno consentito ai pazienti e ai loro familiari di condividere esperienze e scambiarsi informazioni. Ciò ha permesso a noi operatori sanitari di rispondere al bisogno di supporto psicologico ed emotivo dei nostri pazienti, favorendone allo stesso tempo l’autonomia e l’impegno attivo nella lotta contro la malattia. Il progetto “Dentro le Parole – Vita ed esperienze di donne ed uomini con la SM” è una delle iniziative avviate di recente in questo senso. Le storie raccontate da persone con SM e familiari evidenziano l’importanza di cure personalizzate e attente alle esigenze specifiche della persona. Questo opuscolo, che offre una sintesi del progetto, ha il pregio di riportare le parole stesse dei pazienti. La lettura di queste pagine permette quindi di entrare in contatto con le esperienze e le domande di altre persone nella stessa situazione per ottenere informazioni e sostegno, ed uscire dall’isolamento della malattia. INTERNO_sm_DEFok4:Layout 1 09/05/11 20:41 Pagina 4 COS’È LA SCLEROSI MULTIPLA La Sclerosi Multipla (SM) è una patologia cronica del sistema nervoso centrale. Essa può esordire a ogni età della vita, ma è diagnosticata per lo più tra i 20 e i 40 anni e colpisce più spesso le donne. Si tratta di una malattia mutevole e altamente imprevedibile. Alcune persone presentano sintomi lievi che, di solito, scompaiono dopo qualche tempo, lasciando il posto a lunghi periodi di normalità. In altri casi invece i sintomi peggiorano e la persona avverte sempre maggiori difficoltà nello svolgimento delle attività della vita quotidiana. Quando i sintomi si manifestano all’improvviso, senza preavviso, si parla di “episodio” o “ricaduta”. Se i sintomi scompaiono o migliorano notevolmente si dice che la SM è in remissione. Ogni persona con SM presenta una diversa combinazione di sintomi anche se sono state identificate tre tipologie principali di SM. In ogni caso, non è possibile prevedere dall’inizio quale sarà l’evoluzione della malattia. Negli ultimi anni, i progressi della ricerca scientifica hanno aperto nuove speranze per combattere la SM. Oggi, le terapie disponibili permettono di diminuire l’intensità e la frequenza degli attacchi acuti, rallentando la progressione della malattia. Inoltre, è possibile controllare alcuni sintomi e mantenere una migliore qualità della vita. Rispetto al passato, una persona con SM guarda al futuro con nuovi strumenti per affrontare le difficoltà che la malattia pone ogni giorno, e con la prospettiva che nei prossimi anni i risultati della ricerca porteranno ancora nuove terapie e opportunità di cura. 4 TERMINI MEDICI UTILIZZATI PER LE DIVERSE FORME DI SM SM recidivante-remittente La SM si manifesta con attacchi acuti imprevedibili ed episodici durante i quali appaiono nuovi sintomi o s’intensificano sintomi precedenti. Gli attacchi possono durare pochi giorni o anche mesi e si concludono con una remissione parziale o un totale recupero. In questa forma, la malattia può restare inattiva per mesi o anni. Circa otto persone su dieci presentano all’esordio una forma recidivanteremittente. SM secondariamente progressiva Può far seguito, anche dopo un periodo di molti anni, alla forma recidivanteremittente. Gradualmente si manifestano nuovi sintomi o peggiorano i sintomi precedenti e le recidive si concludono con una remissione parziale. Circa la metà delle persone che presentano una forma recidivante-remittente sviluppano una forma secondariamente progressiva nei primi 10 anni della malattia. SM primariamente progressiva Questa forma è caratterizzata dall’assenza di attacchi distinti, da un esordio lento e da un constante peggioramento dei sintomi. L’accumulo di deficit e disabilità può stabilizzarsi oppure continuare per diversi mesi o anni. Dalle due alle tre persone su 20 presentano all’esordio una forma primariamente progressiva. INTERNO_sm_DEFok4:Layout 1 09/05/11 20:41 Pagina 5 IL PROGETTO DENTRO LE PAROLE Il progetto DENTRO LE PAROLE - Vita ed esperienze di donne e uomini con la Sclerosi Multipla promosso dalla Fondazione Cesare Serono nel 2009 e realizzato con la collaborazione di pazienti, familiari e operatori sanitari del Centro di Riferimento Regionale per lo Studio della Sclerosi Multipla del Policlinico Tor Vergata di Roma, nasce per integrare l’esperienza della persona con SM con quella del suo universo sociale, familiare, culturale, esplorando aspettative e bisogni inespressi. L’obiettivo è quello di comprendere i fattori che, soprattutto nella fase iniziale della malattia, maggiormente incidono sulla qualità della vita della persona con SM. Comprendere il vissuto di chi vive la malattia è, infatti, il primo passo per offrire cure di qualità che, oltre ad assicurare risultati in termini di salute, siano maggiormente orientate alla persona e alla valorizzazione della sua esperienza. Attraverso le storie di cura e malattia è stato intrapreso un viaggio all’interno del vasto scenario della SM che ha messo in evidenza i segnali di una condizione – quella delle persone con SM e dei loro caregiver – in continuo cambiamento. L’OPUSCOLO DENTRO LE PAROLE Questo opuscolo è uno degli strumenti di presentazione del progetto “DENTRO LE PAROLE - Vita ed esperienze di donne e uomini con la Sclerosi multipla” ed è pensato soprattutto per coloro che hanno ricevuto da poco la diagnosi. Diviso in quattro sezioni, l’opuscolo vuole essere, in primo luogo, un complice fidato e discreto da tenere sempre a portata di mano e un luogo virtuale di incontro con le storie, le emozioni, i sentimenti di chi con generosità e semplicità ci ha portati DENTRO LE PAROLE, dentro il mondo della Sclerosi Multipla raccontandoci la sua esperienza. Le trascrizioni integrali di autentiche testimonianze orali sono infatti il filo rosso di questo opuscolo, ne costituiscono la trama più profonda e ne scandiscono i tempi. Sfogliando queste pagine incontreremo donne e uomini di tutte le età e con esperienze molto diverse. Saranno le loro parole, i loro volti, a guidarci e a rispondere in modo discreto e concreto alle domande che affollano la mente di malati e familiari che si trovano a fare i conti con una patologia dalle forme e manifestazioni poco prevedibili. Ironia, rassegnazione, paura e grinta sono ingredienti che si mescolano in queste pagine e ci comunicano che per affrontare quotidianamente la malattia c’è bisogno di pazienza, tenacia e, soprattutto, amore e rispetto per sé stessi. 5 INTERNO_sm_DEFok4:Layout 1 09/05/11 20:41 Pagina 6 1 LA SCOPERTA DELLA MALATTIA “ Quindi io non avendo le informazioni giuste mi era preso un colpo. Poi magari ecco, il Dottore mi ha spiegato bene un attimino che tipo di malattia e tutto quanto, allora già l’ho affrontata in un modo molto diverso. ” (donna, 40 anni) 6 INTERNO_sm_DEFok4:Layout 1 09/05/11 20:41 Pagina 7 Dentro le parole vita ed esperienze di donne e uomini con la sm SEgNALI DI MALATTIA Indizi, segnali trascurabili, piccoli disturbi che, una volta superati, vengono archiviati velocemente, senza conseguenze. Poi, al persistere di certi malesseri, si effettuano i primi controlli: iniziano i colloqui con medici, specialisti, attese in ospedali o centri specializzati e, improvvisamente, tutto ciò che sembrava avere poca importanza si ricompone perfettamente come tessere di un puzzle. I segnali di malattia combaciano in tutta la loro evidenza e arriva la diagnosi: Sclerosi Multipla. I primi sintomi della malattia variano da persona a persona, sia per intensità sia per durata. I sintomi legati alla vista sono piuttosto comuni, altre volte la SM si manifesta con difficoltà nel camminare o sensazioni anomale come intorpidimento, formicolii, vertigini, perdita di equilibrio o rigidità muscolare. grazie ai progressi compiuti dalla ricerca scientifica, oggi con la SM si convive conservando una buona qualità della vita, ma al momento della scoperta della malattia, il primo pensiero di molti è quello di una grave limitazione alle proprie capacità motorie. È importante sapere che SM non significa essere destinati a una sedia a rotelle. Questa immagine della SM è diffusa tra quanti non conoscono la malattia. Conoscenze mediche aggiornate indicano che solo in una percentuale limitata di casi la SM porta a gravi disabilità permanenti. NON PIù SOLI CON LA SM Ricevere la diagnosi di SM è un evento sconvolgente e costituisce una minaccia per molti aspetti importanti della vita: il rapporto con il proprio corpo, il significato dato alla sofferenza, alla malattia, le relazioni familiari, sociali, professionali. Molti parlano di un momento di buio, di un senso di sospensione e angoscia, che lascia paralizzati. Alla comunicazione della diagnosi deve essere dedicato il tempo necessario per fare domande sulla malattia, non avendo paura di esprimere dubbi o preoccupazioni. È inoltre fondamentale poter contare da subito su un operatore di riferimento, che fornisca informazioni sulla malattia e aiuti a superare i difficili momenti iniziali. In questo modo, si intraprende un percorso di cura in cui la persona con SM e i suoi familiari possono sentirsi più forti e meno soli. La possibilità di accedere a molte e diversificate informazioni riguardanti le possibilità di cura è un All’inizio l’impatto è forte, il mio altro fattore di sostegno. È molto diffuso, ad terrore era la sedia a rotelle. esempio, il ricorso a internet e, in particolare, a (donna, 61 anni) blog e forum, ossia comunità virtuali dove, soprattutto le persone più giovani, si scambiano inSentirsi all’improvviso soli in quel formazioni e discutono aspetti pratici legati alla momento […] è stato un momento di buio e quello mette un po’ di ansia. gestione della malattia. Questi “luoghi virtuali” Non sapevamo proprio cosa fare […] (donna, 43 anni) 7 INTERNO_sm_DEFok4:Layout 1 09/05/11 20:41 Pagina 8 LA SCOPERTA DELLA MALATTIA “ Latente c’è sempre il pensiero di non avere una salute perfetta... anche se io dico no, sto bene in realtà mi stanco facile, forse più facile di quello che penso, ecco. (donna, 43 anni) Il fatto che quando chiamo in ambulatorio trovo sempre qualcuno che è lì e che mi dice bene adesso facciamo questo, è una cosa importantissima... È una cosa che ti fa sentire che sotto c’è la roccia, poi tutto il resto si può muovere, potrò avere delle ricadute, ma sull’ambulatorio posso contare. È tantissimo. (donna, 40 anni) ” 8 CHI È IL CAREGIVER? Il termine “caregiver” indica la persona che “presta le cure” ovvero un individuo responsabile che si prende cura di una persona malata o che necessita di assistenza. Il caregiver informale o primario è solitamente la persona che si assume in modo principale il compito di cura e di assistenza all’interno della famiglia. Caregiver informali sono il coniuge, un figlio, un genitore, più raramente un altro familiare o un amico. I caregiver formali sono gli operatori e i professionisti che prestano assistenza a persone malate o che necessitano di assistenza. INTERNO_sm_DEFok4:Layout 1 09/05/11 20:42 Pagina 9 Dentro le parole vita ed esperienze di donne e uomini con la sm contribuiscono a creare spazi di condivisione e favoriscono lo scambio di esperienze. Ma la mole di opinioni, suggerimenti e informazioni talvolta scorrette o parziali, che si trovano in rete o su altri media, può anche disorientare. Ancora una volta sono gli operatori sanitari i primi e più attendibili referenti per la ricerca di informazioni utili ad affrontare le decisioni da prendere. Sono molto apprezzate le informazioni che l’Associazione Italiana Sclerosi Multipla - AISM Onlus - fornisce attraverso il sito istituzionale www.aism.it e quelle fornite dal sito della Fondazione Cesare Serono www.fondazioneserono.org, non solo per l’attendibilità della fonte ma anche per la fruibilità e rispondenza a bisogni informativi e alle esigenze pratiche delle persone con SM. L’AISM inoltre attraverso il servizio di Numero Verde Nazionale 800-803028 fornisce un supporto informativo coinvolgendo un’équipe multidisciplinare specializzata nella sclerosi multipla, composta da neurologi, consulenti legali, assistenti sociali. SALUTE E bENESSERE DOPO LA DIAgNOSI Dopo la diagnosi, si impara a riconoscere le manifestazioni della SM e talvolta ci si confronta con la presenza di sintomi nuovi: alterazioni della sensibilità, diminuzione della forza muscolare, diminuzione della vista, affaticamento, disturbi dell'equilibrio, disturbi della coordinazione. Questi sintomi si riflettono anche sul piano emotivo creando un forte sentimento di incertezza rispetto al futuro. Come molte persone affette da SM possono testimoniare, la malattia costringe la persona colpita e la sua famiglia a riprogrammare la propria vita e a cercare nuove modalità per affrontarla. Ciò però non significa annullare le proprie relazioni affettive, i propri interessi e le proprie attività. Al contrario, è necessario tener conto degli aspetti psicologici ed emotivi, prestando attenzione al benessere e alla salute generale della persona. Per affrontare al meglio la SM è possibile rivolgersi fin dall’inizio alle strutture distribuite sul territorio nazionale che garantiscono un approccio globale alla malattia. gli interventi professionali necessari vanno infatti ben oltre la visita neurologica o la prescrizione di un farmaco e richiedono una collaborazione tra diverse figure professionali come lo psicologo o l’infermiere specializzato. Ogni figura professionale ha una competenza specifica e la persona con SM e la sua famiglia possono e devono ricoprire un ruolo centrale e attivo nelle decisioni che riguardano il percorso di cura. VIVERE INSIEME IL CAMbIAMENTO Per la persona con SM può diventare difficile svolgere alcune attività della vita quotidiana. Molto spesso si tratta di difficoltà transitorie che, nondimeno, richiedono un adattamento alla nuova situazione. Solitamente, ciò significa un maggior onere di lavoro e più stress per coloro Noi lo sappiamo perché siamo malati, siamo seguiti, parliamo con i dottori. I familiari invece non lo sanno, perché questa malattia un giorno stai bene e un giorno stai male allora non si può prevedere. (uomo, 55 anni) 9 INTERNO_sm_DEFok4:Layout 1 09/05/11 20:42 Pagina 10 “ LA SCOPERTA DELLA MALATTIA ...da una parte mi tiene anche in contatto con le persone e poi parlo, durante queste cinque ore parlo, conosco... è una cosa che comunque fa bene anche a questa malattia, tutto sommato. ” (donna, 50 anni) 10 INTERNO_sm_DEFok4:Layout 1 09/05/11 20:42 Pagina 11 Dentro le parole vita ed esperienze di donne e uomini con la sm che si prendono cura della persona con SM, i cosiddetti caregiver informali. All’interno della famiglia si assiste a una trasformazione e negoziazione dei ruoli, che mette in discussione l’organizzazione della propria vita e di quella degli altri. In qualche caso i familiari possono assumere atteggiamenti iperprotettivi, che rischiano di limitare l’indipendenza della persona malata. In altri casi non comprendono subito i bisogni e le esigenze del loro caro. La cura e l’assistenza che molte persone con SM ricevono dai propri coniugi, da altri familiari e amici è sicuramente un fattore chiave per mantenere una buona qualità di vita e di indipendenza nella società. I caregiver, però, hanno a loro volta bisogno di sostegno. Soprattutto all’inizio i caregiver dovrebbero ricevere informazioni sulla SM e indicazioni su come svolgere alcune delle mansioni specifiche, come fornire cure personali, somministrare medicinali, accedere ai servizi di assistenza. Per un caregiver è difficile chiedere aiuto quando tutti rivolgono le proprie attenzioni soltanto alla persona malata. In alcuni casi poi, vi è un completo immedesimarsi nel dolore dell’altro, la cui esperienza di malattia diviene un forte elemento catalizzatore delle proprie risorse personali. È però fondamentale non isolarsi ma analizzare realisticamente i propri bisogni e avere il coraggio di chiedere aiuto pratico e psicologico. IL MONDO DEL LAVORO Molte persone con SM hanno solo sintomi modesti e, specie nelle fasi iniziali, presentano lunghi periodi di stabilità durante i quali conducono una vita senza restrizioni. La progressione della malattia non è inevitabile, ma quando avviene può condizionare la sfera lavorativa. Eppure anche le persone che non sviluppano gravi disabilità fanno fatica a conquistare o mantenere una vita lavorativa attiva. In questi casi gli ostacoli maggiori sono legati ai pregiudizi e all’ignoranza. Le persone con SM, soprattutto nelle fasi successive alla diagnosi, temono di subire discriminazioni sul luogo di lavoro, di non essere capite e provano un profondo disagio, sia quando la diagnosi è nota che quando non è stata rivelata in ambito lavorativo. In realtà, ogni persona con SM può affrontare al meglio le sfide e le difficoltà che riguardano la sfera lavorativa. È giusto essere consapevole dei propri diritti e tentare di agire sul contesto lavorativo, favorendo una più corretta conoscenza della SM, combattendo le immagini stereotipate. In caso di disabilità l’accompagnamento e la valorizzazione della persona con SM può avvenire individuando mansioni ad hoc, colleghi che possano supportarla nella gestione delle criticità e soprattutto coinvolgendola nelle decisioni che la riguardano. Il lavoro rappresenta un mezzo di ricongiunSoprattutto in ambito di lavoro vorrei gimento con la vita relazionale e una forma inevitare di dirlo, perché boh, non so, diretta di aiuto sia per la persona con SM, che là mi sentirei un pochino più a rischio continua la sua vita di tutti i giorni, sia per il di conseguenze da parte di..., sotto forma di incarichi di lavoro piuttosto familiare, che recupera parte del suo tempo che responsabilità eccetera.. quotidiano. (donna, 34 anni) 11 INTERNO_sm_DEFok4:Layout 1 09/05/11 20:42 Pagina 12 ? La scoperta della malattia 12 INTERNO_sm_DEFok4:Layout 1 09/05/11 20:42 Pagina 13 Dentro le parole vita ed esperienze di donne e uomini con la sm Cosa fare se... La Sclerosi Multipla ti è stata diagnosticata da poco tempo e hai sentito dire che questa malattia porta alla sedia a rotelle? Condividi paure e dubbi con i tuoi medici di riferimento e scoprirai che la SM presenta un decorso molto diverso da persona a persona e che oggi ci sono nuovi strumenti per combattere la malattia Hai cercato maggiori informazioni sulla malattia ma è difficile orientarsi nel mare di indicazioni, come quelle disponibili su internet? Dopo la comunicazione della diagnosi, potresti aver bisogno di incontri successivi con il neurologo, con il medico di base ed eventualmente con lo psicologo per chiarire dubbi e timori che emergono col tempo. I tuoi medici di riferimento potranno indicarti anche i siti web da consultare per avere informazioni corrette e attendibili sulla malattia. Sei consapevole del fatto che anche i tuoi cari hanno bisogno di aiuto pratico e/o di sostegno emotivo? Chi ti aiuta ha bisogno di aiuto. Gli operatori socio-sanitari possono dare ai tuoi cari importanti informazioni sulla gestione pratica della malattia; le associazioni possono fornire indicazioni sulle forme di sostegno pratico, economico e psicologico. Ora che sai di avere la SM, hai paura per il tuo futuro lavorativo? Difendi i tuoi diritti e vivi in pieno le opportunità offerte dall’ambiente di lavoro. Probabilmente ti troverai a combattere contro immagini stereotipate sulla malattia e dovrai aiutare chi ti circonda a capire meglio cos’è la SM. 13 INTERNO_sm_DEFok4:Layout 1 09/05/11 20:42 Pagina 14 2 “ REAGIRE ALLA SCLEROSI MULTIPLA ...l’obiettivo è fare tutto ciò che è possibile per stare nel migliore dei modi. Questa è l’unica cosa che so... una serie di cambiamenti proprio anche nella vita di tutti i giorni. ” (donna, 49 anni) 14 INTERNO_sm_DEFok4:Layout 1 09/05/11 20:42 Pagina 15 Dentro le parole vita ed esperienze di donne e uomini con la sm LA TENTAzIONE DI ChIUDERSI IN SE STESSI Il manifestarsi di una malattia determina cambiamenti stressanti nella vita di una persona: in quei momenti è necessario “reagire”. Ogni persona adotta strategie differenti a seconda dei sintomi e della sua sensibilità. Alcuni percepiscono se stessi come unica fonte di sostegno: reagire alla Sclerosi Multipla significa ingaggiare una sorta di battaglia personale per “guidare la malattia” e non esserne sopraffatti. Altri vivono un forte bisogno di isolamento e ritiro. Soprattutto in un primo momento si tende a rimuovere il problema: è normale non avere voglia di parlare con gli altri della situazione che si sta vivendo e mostrare una certa difficoltà a descrivere e condividere i propri stati d’animo. Ritrarsi in se stessi dà la sensazione di allontanare le ansie ed evitare una situazione minacciosa. In realtà, spesso in solitudine il dolore, il disagio e la paura si amplificano. L'isolamento porta ad una profonda chiusura relazionale ed emotiva accompagnata anche da stati depressivi. Nell’immediato può aiutare a prendere la giusta distanza dall’evento. Nel lungo periodo, però, è importante superare questi momenti e attivare tutte le risorse disponibili per affrontare la malattia. COME REAgIRE ALLA SM Condividere la propria esperienza con altri che vivono una condizione simile, raccontarsi e ascoltare non è solo un sostegno emotivo che aiuta a ridurre l’ansia nei confronti del futuro, ma diventa una vera e propria risorsa con la quale affrontare la malattia. Confrontarsi con gli altri aiuta ad entrare in contatto con le nostre emozioni. Spesso partecipare a gruppi di sostegno fa stare meglio e dà più forza per far fronte alla malattia. Mettere in comune vissuti, opinioni, ma anche soluzioni a piccoli o grandi problemi pratici vuol dire aprirsi alle novità, trovare una nuova dimensione, recuperare l’autonomia e il senso della propria esperienza. È fondamentale cercare di assumere un atteggiamento positivo che non consideri solo le abilità perse, le risorse non più utilizzabili, ma valorizzi e incentivi le capacità attive. Reagire alla malattia significa anche elaborare un nuovo rapporto con il proprio corpo adottando uno stile di Niente ti può essere d’aiuto dal di vita più salutare. Mantenere attivi gli intefuori. Nemmeno la persona ressi, cercare di recepire gli stimoli esterni più cara. Almeno nel mio caso... con energia ed entusiasmo aiuterà chi vive Se non ti aiuti da sola. con la SM a mantenere uno stato di benesSì, ti stanno vicino, ti capiscono. sere psicofisico. L’unica risorsa è se stesso, secondo me, poi non siamo tutti uguali. (donna, 37 anni) 15 INTERNO_sm_DEFok4:Layout 1 09/05/11 20:42 Pagina 16 REAGIRE ALLA SCLEROSI MULTIPLA “ Sentivo anche i problemi degli altri e quello mi ha aiutato comunque per vincere quel, quel momento di paura. Il fatto di non sentirsi soli, che con gli altri malati si può parlare della paura per esempio, può capitare. Aiuta. ” (donna, 43 anni) 16 INTERNO_sm_DEFok4:Layout 1 09/05/11 20:42 Pagina 17 Dentro le parole vita ed esperienze di donne e uomini con la sm LA FIDUCIA IN ChI TI STA CURANDO Ogni persona, nel momento in cui inizia a convivere con una malattia cronica come la SM, avverte una particolare situazione di fragilità fisica ed emotiva. I progetti, le abitudini, le attività cambiano. La malattia porta con sé dei cambiamenti nei ritmi di vita e la persona con SM finisce per sentirsi debole, indifesa e in balia di un avvenire incerto. È giusto individuare negli operatori sanitari qualcuno di cui fidarsi. Avere fiducia in sé e nei propri medici di riferimento aiuta ad attenersi scrupolosamente alle indicazioni, a mantenere con costanza gli impegni presi e a collaborare attivamente per stabilire e raggiungere obiettivi validi. gli operatori sanitari inoltre sono i referenti più attendibili e i primi “portatori” di messaggi, novità, informazioni scientificamente valide. Le persone con SM e i loro familiari, soprattutto nella fase iniziale, tendono a chiedere costanti conferme e informazioni, interrogando medici e operatori diversi. L’operatore sanitario sa di doversi prendere carico professionalmente di queste preoccupazioni, dei disagi e degli interrogativi. Saprà ascoltare, comprendere, rassicurare senza banalizzare o semplificare. Allo stesso tempo è importante favorire l’autonomia e l’indipendenza di chi vive con la SM, riconoscendogli la possibilità di svolgere la propria vita quotidiana, professionale, familiare e sociale e di occuparsi della propria salute. La persona con SM ha il diritto e il dovere di essere coinvolta nelle scelte terapeutiche, che potrebbero avere delle conseguenze sull’evoluzione della malattia e quindi sulla sua vita. DARE UN SENSO ALLA MALATTIA “Perché è capitato?” e “Perché è capitato proprio a me?”. Sono le prime domande che inevitabilmente ci poniamo confrontandoci con l’esperienza della SM. Adattarsi e reagire a questa nuova condizione significa anche recuperare il senso della propria esperienza. Cerchiamo di ricostruire e risistemare i diversi aspetti che la caratterizzano e proviamo a ricreare un ordine di significati in grado di inQualunque domanda sono stati tegrare la malattia nella nostra vita. Si tratta di sempre disponibili, chiari, un processo lento che si realizza nel tempo. Aldiretti, si, però sempre con le dovute l’inizio solitamente si rifiuta la malattia. maniere, perché non tutti i medici spesso purtroppo hanno il modo Quando questo processo si realizza, rielaborare giusto di dire certe cose ai pazienti, invece loro sono proprio, sia sul lato umano che medico, molto preparati… (donna, 37 anni) 17 INTERNO_sm_DEFok4:Layout 1 09/05/11 20:42 Pagina 18 REAGIRE ALLA SCLEROSI MULTIPLA “ Diciamo che mi ha cambiato, perché comunque prima della malattia pensavo a dimagrire, a comprarmi il vestito di marca, sai tutte ste cose più futili del mondo. Invece adesso, non lo so, penso alle piccole cose, al sorriso di un bambino, mi fa tutto più felice. Alla fine è stato pure un aiuto il fatto di avere questa malattia, perché veramente apprezzi proprio di tutto, tutto, tutto. ” (donna, 23 anni) 18 INTERNO_sm_DEFok4:Layout 1 09/05/11 20:42 Pagina 19 Dentro le parole vita ed esperienze di donne e uomini con la sm la propria esperienza può essere la molla per una crescita personale, che ridefinisce priorità e obiettivi: la malattia diventa un’occasione di riscoperta delle parti più autentiche di sé. Qualche volta aumenta il senso di controllo sugli eventi della vita o il desiderio di occuparsi più attivamente degli altri, ad esempio all’interno di progetti di volontariato. In altri casi le persone raccontano come sia cambiata la loro visione del mondo, come si siano trasformate previsioni e aspettative. Quando si riesce a trovare un significato anche alla propria difficile esperienza si attiva un cambiamento e molti raccontano di essere arrivati a una concezione della vita più equilibrata, dove spesso anche la dimensione spirituale risulta amplificata. UNO SgUARDO AL FUTURO: IN bILICO TRA ASPETTATIVE E PAURE La dimensione temporale gioca un ruolo significativo per chi si confronta con la prospettiva di una patologia cronica come la SM. Sin dall’inizio, la persona con SM e i familiari, avviano una propria personale “corsa” contro il tempo che spinge a immaginare, a volte con fiducia e speranza, a volte con sconforto, la propria vita familiare, lavorativa, relazionale. Il modo in cui si guarda al futuro cambia nel tempo. Alcune persone con SM tendono a pensare che la malattia non inciderà più di tanto sulla propria qualità della vita. In molti casi è possibile superare la paura iniziale dell’ignoto e imparare a delineare il futuro secondo una visione positiva in cui le maggiori aspettative sono riposte nei progressi dalla ricerca medica. Questa idea positiva della vita con la SM è diffusa soprattutto tra persone di età più matura. Per chi attribuisce grande importanza alla propria sfera professionale e sociale l’esigenza di essere indipendenti e le sue numerose implicazioni pratiche (servizi accessibili, supporto informativo, rispetto della privacy) sono elementi fondamentali per immaginare e prevedere scenari futuri. In altri casi, chi convive con la SM sembra quasi volersi svincolare da qualsiasi tipo di investimento Nei periodi in cui non hai nessun emotivo sul futuro. Le preoccupazioni sono prin- sintomo non la vivi male. L’unica cosa è cipalmente indirizzate verso un possibile perche stai sempre con la cosa che oddio corso terapeutico che sia in grado di preservare adesso succede qualcosa, adesso la propria autonomia e indipendenza. succede qualcosa. (uomo, 39 anni) La malattia mi ha insegnato a vivere con coraggio (donna, 34 anni) 19 INTERNO_sm_DEFok4:Layout 1 09/05/11 20:42 Pagina 20 ? 20 Reagire alla SM INTERNO_sm_DEFok4:Layout 1 09/05/11 20:42 Pagina 21 Dentro le parole vita ed esperienze di donne e uomini con la sm Cosa fare se... Da qualche tempo tendi ad isolarti e a chiuderti in te stesso o cerchi di non pensare e di dimenticare la malattia? Chiudersi in se stesso è una reazione comune che però può amplificare le preoccupazioni e favorire la depressione. Per questo motivo è importante aprirsi e parlare con parenti e amici e con i tuoi medici di fiducia. Cerca di rimanere impegnato in attività che ti piacciono per mantenere alta l’autostima e la sensazione di poter esercitare un controllo sulla malattia Senti il bisogno di aprirti agli altri e di far spazio ad importanti cambiamenti nella tua vita? Condividere la propria esperienza con altre persone con SM aiuta ad affrontare la malattia: si mettono in comune vissuti, opinioni, ma anche nuove strategie di adattamento alla malattia. Puoi imparare a volerti bene più di prima, ad esempio, adottando uno stile di vita più salutare e prendendoti cura del tuo corpo. Sei consapevole dell’importanza di condividere i dubbi e timori con medici e altri operatori socio-sanitari? Individua degli operatori di riferimento e indirizzati verso centri specializzati in SM che seguano criteri, protocolli, buone prassi frutto delle conoscenze e delle migliori esperienze. Avere fiducia nei tuoi caregiver ti aiuterà ad avere un ruolo centrale nelle decisioni che ti riguarderanno. Ora che sai di avere la SM non riesci ad immaginare il tuo futuro? Come molte persone con SM possono testimoniare, la malattia può diventare l’occasione per imparare a vivere intensamente ogni giorno avendo fiducia nel futuro e nei progressi che la ricerca scientifica sta facendo per malattie come la SM. 21 INTERNO_sm_DEFok4:Layout 1 09/05/11 20:42 Pagina 22 3 LE CURE FARMACOLOGICHE (uomo, 61 anni) I FARMACI PER CURARE LA SCLEROSI MULTIPLA Ancora non esiste a tutt’oggi una terapia farmacologica risolutiva per la SM. Nondimeno, sono disponibili diverse terapie farmacologiche di provata efficacia ovvero farmaci che sono stati sottoposti a rigorosi studi scientifici prima di essere messi in commercio. l farmaci per la cura della SM si distinguono in farmaci sintomatici e farmaci in grado di modificare favorevolmente il decorso della malattia. Studi clinici dimostrano che alcuni farmaci sono tanto più efficaci nella prevenzione di una futura disabilità quanto più precocemente sono assunti. Per questo motivo la possibilità di effettuare una diagnosi tempestiva della malattia rappresenta un elemento importante nella lotta contro la Sclerosi Multipla. 22 “ “ ...non si è arrivati alla cura finale però, voglio dire, è abbastanza gestibile la malattia”. INTERNO_sm_DEFok4:Layout 1 09/05/11 20:43 Pagina 23 Dentro le parole vita ed esperienze di donne e uomini con la sm CURARSI CON I FARMACI Curarsi, attraverso l’assunzione di farmaci, è un elemento cruciale nella battaglia quotidiana contro la SM. In molte occasioni la terapia farmacologica è però anche un nodo problematico nell’esperienza della persona con SM, soprattutto nei casi di una diagnosi precoce quando i disturbi collegati alla malattia sono lievi e la disabilità è minima e limitata nel tempo. In questi casi si ha l’impressione che la terapia farmacologica provochi più disagi della stessa malattia. L’assunzione dei farmaci inoltre rappresenta in qualche modo una prova della propria condizione di “persona malata”. La possibilità di seguire una terapia, di curarsi con dei farmaci, è prima di tutto un elemento di forza che aiuta ad aumentare il proprio “senso di controllo” sulla malattia. Per questo è importante sentirsi protagonista di un progetto di cura che permetterà di migliorare la propria qualità di vita e di rallentare la progressione della malattia. IL PESO DELLA TERAPIA Le terapie farmacologiche, seppure in grado di modificare positivamente il decorso della malattia, richiedono impegno e comportano disagi ed effetti collaterali che possono limitare qualche volta le attività quotidiane. gli effetti collaterali variano da persona a persona e possono concretizzarsi in febbre, dolori muscolari e articolari e stanchezza. È necessario allora conciliare le esigenze di vita quotidiana con i momenti di ridotta capacità ed efficienza fisica indotte dalla terapia. ...poi il dottore mi ha fatto vedere La necessità di iniezioni frequenti, richieste in come si facevano [le iniezioni] alcune terapie, costituisce un aspetto della e le ho fatte da me... cura spesso difficile da accettare. Oggi sono (donna, 35 anni) disponibili in commercio alcuni presidi medici che aiutano a somministrare i farmaci per via Se non fosse per la cura, non avrei sentore di stare male iniettiva. Nondimeno, la “puntura” può provo(donna, 38 anni) care paure ed ansie che si vanno ad aggiungere al dolore fisico e spesso lo accentuano. È più pesante la terapia che la Seguendo le indicazioni dei propri medici di rimalattia. Ho la fobia dell’ago, per me ferimento, le persone con SM possono trovare è un’angoscia fare l’iniezione, proprio nuove strategie di gestione della terapia e soda morire. E poi i sintomi dopo prattutto dei suoi effetti collaterali: ad esempio l’iniezione, la febbre, i dolori, è brutto... questo era l’unico somministrandosi alcuni farmaci la sera in disagio, perché la malattia poi alla modo da ridurre il peso degli effetti collaterali. fine, grazie a Dio, non ha sintomi particolari, non la sento quasi. (donna, 37 anni) 23 INTERNO_sm_DEFok4:Layout 1 09/05/11 20:43 Pagina 24 LE CURE FARMACOLOGICHE “ ...se poi le cellule staminali andassero in porto, il che vuol dire che la nostra mielina, la guaina si ricostruisce perciò stiamo bene, allora lì sarebbe proprio un bingo totale. Quello, quella è la mia speranza. (donna, 50 anni) (donna, 39 anni) 24 “ ...che gli studi vadano avanti, questo mi auguro... INTERNO_sm_DEFok4:Layout 1 09/05/11 20:43 Pagina 25 Dentro le parole vita ed esperienze di donne e uomini con la sm IL SOSTEgNO NELLA TERAPIA Perché mi curo? Quale giovamento mi daranno queste terapie? Sono le legittime domande di chi si sottopone a una terapia farmacologia. Condividerle con gli operatori sanitari aiuta ad elaborarle, reinterpretarle e a darsi una risposta. Il fatto che le terapie farmacologiche per la SM non abbiano un carattere risolutivo è per forza di cose un nodo problematico del percorso di cura e genera la sensazione di non ottenere miglioramenti evidenti del proprio stato di salute. Accade di essere demotivati rispetto all’uso dei farmaci e di desiderare di abbandonarli. Una buona gestione della terapia farmacologia dipende spesso dall’incontro con l’équipe curante. La persona con SM dovrà essere coinvolta nelle scelte terapeutiche che potrebbero avere delle conseguenze sull’evoluzione della malattia e quindi sulla sua vita. Eserciterà così un ruolo attivo, farà le proprie scelte con maggiore consapevolezza, grazie alle informazioni che gli operatori sanitari possono fornire sui diversi aspetti delle terapie farmacologiche. Inoltre, con l’esperienza e il supporto degli operatori sanitari, le persone con SM possono diventare sempre più autonome nella somministrazione della terapia imparando quei gesti di “autocura” che permettono di seguire le terapie nel modo meno doloroso e più efficace possibile. LA FIDUCIA NELLA RICERCA SCIENTIFICA La ricerca scientifica è impegnata oggi sia nello sviluppo di nuove cure risolutive che nella messa a punto di cure innovative più efficaci e agevoli da somministrare. Per chi convive con la SM è naturale e giusto confidare nei progressi della scienza e cercare attraverso tutti i media a disposizione (internet, TV, giornali, etc.) informazioni che possano alimentare le proprie speranze e fornire stimoli e obiettivi. Le persone con SM e i familiari devono essere incoraggiate nel loro sforzo di reperire informazioni affidabili e corrette. Spesso il panorama delle informazioni scientifiche accessibili non soddisfa però questa esigenza, offrendo una comunicazione troppo tecnica o all’estremo opposto superficiale e sensazionalistica. In tal senso è auspicabile uno sforzo per coniugare il rigore scientifico con una capacità di comunicazione più ampia e diretta. gli operatori sanitari, hanno certamente un ruolo fondamentale nel fornire spiegazioni, chiarimenti, rassicurazioni rispetto alle informazioni che malati e familiari possono reperire da altre fonti. È questa la chiave per alimentare una fiducia genuina e realistica negli sviluppi della ricerca scientifica. 25 INTERNO_sm_DEFok4:Layout 1 09/05/11 20:43 Pagina 26 Le cure farmacologiche 26 INTERNO_sm_DEFok4:Layout 1 09/05/11 20:43 Pagina 27 Dentro le parole vita ed esperienze di donne e uomini con la sm cosa fare se... Stai assumendo dei farmaci per la cura della SM e a volte la terapia ti sembra più pesante della malattia? È normale attraversare momenti di sconforto soprattutto quando si seguono terapie per lunghi periodi di tempo. Nondimeno l’aderenza alla terapia è fondamentale per avere dei risultati in termini di salute e per rivestire un ruolo attivo nella lotta alla malattia. Le cure farmacologiche comportano effetti collaterali pesanti e richiedono uno sforzo organizzativo per gestirli al meglio? Medici e infermieri possono mostrarti gesti di autocura che permettono di assumere le terapie nel modo meno doloroso e più efficace possibile e in modo da ridurre il peso degli effetti collaterali. Il fatto che le terapie farmacologiche per la SM non abbiano un carattere risolutivo può generare sconforto e voglia di abbandonare le terapia? Un’adeguata informazione sulla malattia e sulle cure possibili ti permette di aderire meglio alle proposte terapeutiche e di condividere con i tuoi medici di riferimento gli obiettivi di salute nel breve e medio periodo. Vorresti capire se le recenti scoperte scientifiche ti riguarderanno da vicino, migliorando la tua salute e la qualità della tua vita? Ancora una volta i tuoi medici di riferimento possono aiutarti a comprendere meglio le informazioni riportate dai media sulle prospettive di cura per la SM. In molti centri specializzati, inoltre, potresti avere la possibilità di partecipare in prima persona a protocolli di ricerca. 27 INTERNO_sm_DEFok4:Layout 1 09/05/11 20:43 Pagina 28 4 LA QUALITÀ DELLE CURE (donna, 37 anni) 28 “ “ ...perchè non tutti i medici spesso purtroppo hanno il modo giusto di dire certe cose ai pazienti INTERNO_sm_DEFok4:Layout 1 09/05/11 20:43 Pagina 29 Dentro le parole vita ed esperienze di donne e uomini con la sm CURE DI QUALITà Ricevere cure di “qualità” è un elemento importante, che incide positivamente sul benessere della persona. Ma cosa significa concretamente qualità delle cure? La qualità è un concetto soggettivo poichè solo la persona direttamente interessata può valutarla in base alle proprie aspettative e percezioni. Ecco perchè la persona con SM è l’interlocutore d’eccellenza per definire la qualità delle cure ricevute. Impostare una valutazione delle cure, che metta al centro le richieste e le percezioni della persona con SM, promuove un processo di dialogo e di ascolto tra persone con SM, caregiver e operatori dei servizi socio-sanitari. gli elementi di valutazione determinanti che emergono da questo processo riguardano: l’accessibilità di informazioni e servizi, la comunicazione, le competenze degli operatori sanitari, il comfort ambientale. ACCESSIbILITà DI INFORMAzIONI E SERVIzI Sapere con certezza con quali tempi e modalità si potrà fruire di un determinato servizio è il presupposto fondamentale per una buona qualità dell’assistenza. In particolare, subito dopo la diagnosi è importante ricevere informazioni per orientarsi in questa delicata fase: conoscere le cause della malattia, quante e quali persone colpisce, le terapie possibili, i servizi di cura disponibili e facili da raggiungere. È importante ricevere un supporto informativo chiaro e fruibile, poter contare su un operatore di riferimento per avere risposte in tempo reale sulla malattia e sugli aspetti correlati. Favorire l’accessibilità ai servizi vuol dire eliminare tutti gli ostacoli materiali e psicologici che impediscono un contatto diretto e facilitato. COMUNICAzIONE E RELAzIONI Una buona comunicazione è alla base di relazioni positive tra persona malata e operatori socio-sanitari. Una comunicazione efficace, oltre a veicolare e trasmettere notizie ed informazioni, è in È una struttura che funziona benissimo, ha anche le macchinine, che così non faccio tutti quei chilometri. (donna, 62 anni) Io di questo ospedale ammiro questa cosa che voi non ricoverate ma c’è un Day Hospital. (donna, 39 anni) 29 INTERNO_sm_DEFok4:Layout 1 09/05/11 20:44 Pagina 30 Trovarsi in questa struttura, super seguiti, super all'avanguardia come struttura, è già un passo avanti. Già non stare in fila in corsia o seduto in un cantuccio è molto. (uomo, 34 anni) “ “ LA QUALITÀ DELLE CURE INTERNO_sm_DEFok4:Layout 1 09/05/11 20:44 Pagina 31 Dentro le parole vita ed esperienze di donne e uomini con la sm grado di coinvolgere e motivare, stimolando comportamenti corretti e scambi tra chi è curato e chi cura. In questo senso sono fattori decisivi il rispetto dei tempi, il rapporto di fiducia con gli operatori sanitari basato su competenze e capacità, un flusso costante, trasparente e corretto di comunicazione, la possibilità di ottenere informazioni operative e suggerimenti pratici. COMPETENzE La diagnosi di SM fa riferimento a forme, fasi e sintomi differenti. Non esiste una ricetta unica e generica che dica come fronteggiare una sintomatologia variegata e complessa. Inoltre, la persona con SM vive spesso sentimenti di ansia, paura, e incertezza per il futuro che spesso peggiorano la sua qualità della vita. La necessità di soddisfare adeguatamente i bisogni della persona con SM si lega strettamente alla possibilità di rivolgersi a centri specializzati e di avere a disposizione un’équipe assistenziale composta da varie figure professionali che agiscono in modo coordinato, sinergico e tempestivo. Inoltre, è importante poter disporre di un sistema di consulenze che comprenda le diverse professionalità necessarie, qualora il centro non ne disponga fra il suo personale. COMFORT AMbIENTALE Per ambiente confortevole si intendono spazi comuni, percorsi interni, locali e arredi pensati tenendo conto delle specifiche esigenze indotte dalla SM sia in termini di problematiche fisiche che in termini di clima psicologico. Disporre di ambienti progettati ed arredati pensando alle esigenze di malati e caregiver, e soprattutto in cui siano previsti spazi e strumenti adeguati a mantenere la propria riservatezza e dignità, costituisce un elemento in grado di ridurre le sensazioni di disagio che spesso si avvertono all’interno degli ambienti ospedalieri. Luoghi silenziosi e facilmente raggiungibili, arredi comodi, ambienti gradevoli sono quindi fattori positivi e auspicabili. Il responsabile del reparto, era molto caloroso come atteggiamento, caldo, accogliente direi, non uno di quelli distaccati. E questa è una cosa che mi ha colpito. E poi sì, ho fatto tutto, cioè mi hanno fatto tutto quello che mi dovevano fare. (donna, 34 anni) 31 INTERNO_sm_DEFok4:Layout 1 09/05/11 20:44 Pagina 32 ? 32 La qualità delle cure INTERNO_sm_DEFok4:Layout 1 09/05/11 20:44 Pagina 33 Dentro le parole vita ed esperienze di donne e uomini con la sm cosa fare se... Sei consapevole dell’importanza di servizi e cure che rispondano al meglio alle tue esigenze? Puoi esercitare i tuoi diritti e doveri di cittadino esprimendo un giudizio sulla qualità delle cure ricevute. Per far questo puoi rivolgerti, ad esempio, all’Ufficio per le Relazioni con il Pubblico della struttura sanitaria e segnalare aspetti positivi e criticità dell’assistenza ricevuta. Hai ricevuto diverse informazioni sulla malattia e sulle cure possibili. Ora ti senti disorientato? Richiedi fin da subito informazioni chiare e comprensibili e, se necessario, chiedi la spiegazione dei termini medici. Chiarezza e disponibilità degli operatori sanitari sono alla base di un rapporto di fiducia che si protrarrà nel tempo. Sei consapevole del fatto che la SM è una malattia che può presentare una sintomatologia variegata e complessa? Per ricevere cure adeguate alle tue esigenze potresti aver bisogno di operatori con competenze professionali diverse: dal neurologo, all’infermiere specializzato in SM, allo psicologo. Puoi rivolgerti a Centri specializzati in SM in cui sono presenti i diversi operatori professionali. Sei molto più a contatto con servizi sanitari e ambienti ospedalieri e questo a volte ti crea ansia e disagio? Poter disporre di servizi sanitari con ambienti gradevoli, ben organizzati e che garantiscano il rispetto della privacy è un tuo diritto di cittadino. 33 INTERNO_sm_DEFok4:Layout 1 09/05/11 20:44 Pagina 34 DENTRO LEPAROLE VITA ED ESPERIENZE DI DONNE E UOMINI CON LA SCLEROSI MULTIPLA COVER_sm_DEFok4:Layout 1 09/05/11 20:41 Pagina 1 DENTRO LEPAROLE VITA ED ESPERIENZE DI DONNE E UOMINI CON LA SCLEROSI MULTIPLA www.fondazioneserono.org