COLLEGAMENTO PASTORALE Poste Italiane s.p.a. – Spedizione in a.p. – D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n° 46) art.1, comma 2, DCB Vicenza Vicenza, 5 settembre 2011 Anno XLIII n. 11 Periodico mensile degli uffici pastorali diocesani – Autorizzazione trib. di Vicenza n. 237 del 12/03/1969 – Senza pubblicità – Direttore respons. Bernardo Pornaro – Ciclostilato in proprio – Via Vescovado, 1 – Vicenza – Tiratura inferiore alle 20.000 copie. www.vicenza.chiesacattolica.it SOMMARIO p. 3 DETTO TRA NOI… p. 5 CELEBRAZIONE PER L’INIZIO DELL’ANNO CAT. P. 8 DI IDEA IN IDEA… p. 15 STRUMENTARIO p. 16 RIFLESSIONI BIBLICHE p. 17 BIBLIOTECA DEL CATECHISTA p. 18 SINTESI DEL DOCUMENTO DEI VESCOVI (2a parte) p. 20 PER LA FORMAZIONE BIBLICA DEI CATECHISTI… p. 21 TRE INCONTRI FORMATIVI PER ANIMATORI DEI CENTRI DI ASCOLTO E DEI GRUPPI BIBLICI p. 22 INIZIATIVE DELL’UFFICIO 2011‐2012 COMMISSIONI DIOCESANE La Commissione diocesana per l’iniziazione cristiana dei fanciulli e dei ragazzi si ritrova a Laghetto: il terzo giovedì dei mesi di settembre, novembre, marzo, maggio (15 settembre 2011; 10 novembre 2011, 15 marzo e 17 maggio 2012). La Commissione diocesana per la rievangelizzazione degli adulti si ritrova a “Casa Provvidenza”, la domenica pomeriggio: il 9 ottobre 2011, il 4 dicembre 2011, il 4 marzo e il 3 giugno 2012. GIOTTO A NOVALE DI VALDAGNO PRESENTAZIONE La Parrocchia di Novale ha l'opportunità di ospitare dal 10 settembre al 2 ottobre 2011 il modello della Cappella degli Scrovegni di Padova in scala1:4 con la riproduzione fedele degli affreschi, opera mirabile di Giotto. È un'occasione unica per i parrocchiani di Novale, per gli abitanti della città di Valdagno, della nostra valle e dei comuni limitrofi: potranno conoscere, osservare e cogliere i particolari che in questa mostra si possono ammirare nella loro piena bellezza. L'iniziativa è nata nel contesto del restauro della "Conversione di San Paolo", la più importante opera pittorica di Novale, tela attribuita al Maganza e collocata nell'altare maggiore della precedente chiesa per onorare il patrono della parrocchia. Eventi correlati all'iniziativa: venerdì 9 settembre, ore 20.30, Concerto Spirituale dell'organista Silvia Milazzo e della Schola Cantorum di Novale; venerdì 23 settembre, ore 20.30, concerto del coro polifonico "Coenobium Vocale" di Piovene Rocchette, diretto dalla Ms Maria Dal Bianco. Inaugurazione della mostra: sabato 10 settembre 2011 alle ore 20.30 Orari mostra: da lunedì a venerdì: ore 20.00 ‐ 23.00 sabato: ore15.00 ‐ 18.00, 20.00 ‐ 23.00 domenica: ore 9.00 ‐ 12.00, 15.00 ‐ 18.00, 20.00 ‐ 23.00 Per ulteriori informazioni telefonare allo 0445 410531 (dalle ore 9.30 alle ore 11.30 ‐ canonica) escluso sabato e domenica ‐ oppure scrivere a: [email protected] L’UFFICIO PER L’EVANGELIZZAZIONE E LA CATECHESI E’ APERTO DAL LUNEDI’ AL VENERDI’ DALLE ORE 8.30 ALLE ORE 12.30 E DALLE ORE 14.00 ALLE ORE 16.00. In copertina: “In Attesa” scultura di Alfonso Fortuna – LOGO DEL 35° CONVEGNO DEI CATECHISTI Ufficio per l’Evangelizzazione e la Catechesi Curia Vescovile di Vicenza – Piazza Duomo, 2 Tel .0444/226571 – telefax 0444/226555 – e-mail: [email protected] Speciale Catechesi 2 Detto tra noi… di don A. Bollin CON E COME GESU’, PRIMO CATECHISTA 1. Gesù, grande educatore e primo catechista L'episodio di Gesù che cammina sulle acque del mare di Galilea si trova anche in Marco e Giovanni, ma solo l’evangelista Matteo (cf. Mt 14,22-33) ha il particolare di Pietro che chiede al Signore di poter anch'egli procedere sul mare verso di Lui. All’assenso di Gesù, Pietro comincia camminare sulle acque, ma ha paura e domanda l’aiuto del Maestro, che gli tende la mano, lo salva e lo rimprovera “Uomo di poca fede, perché hai dubitato?”(Mt 14,31). Questo brano di Matteo richiama la nostra attenzione su tre aspetti fondamentali della fede cristiana: risponde alla domanda: "chi è Gesù?", delinea la missione tra le difficoltà della chiesa e la sua forza, infine tratteggia la figura di Pietro, che incarna il discepolotipo cui ciascuno di noi deve guardare nel suo cammino verso il Signore. Qui Gesù si rivela anche un grande educatore, un catechista. Lascia a Pietro di manifestare lo slancio della sua fede, di incamminarsi sul mare, di fare la sua strada … ma nel bisogno Lui c’è, stende la sua mano, lo afferra e lo salva! Vedo in questo Gesù rappresentati i genitori, gli insegnanti, quanti hanno responsabilità educativa e naturalmente la grande schiera dei catechisti. Così occorre agire nel campo educativo, e di educazione alla fede: dare fiducia, lasciare ai ragazzi di fare i propri passi e di intraprendere il cammino cristiano, ma esserci soprattutto nel bisogno, quando sale la domanda di aiuto. Il compito del catechista è di condurre a Gesù e insieme di guardare a Lui, senza dimenticare che in tale servizio non si è soli, il Signore è con noi, ci è vicino e ci accompagna. Questo – sono convinto e lo sperimento ogni giorno – colma il nostro cuore di speranza e di gioia! 2. Per l’inizio del cammino catechistico e alcune indicazioni sulla formazione Nel progettare e “confezionare” questo numero, ci siamo messi nei panni delle catechiste – una presenza indispensabile nelle nostre comunità per assicurarne vitalità e futuro – che stanno pensando e programmando il nuovo anno pastorale e allora abbiamo predisposto alcune schede per i primi incontri di catechesi con i fanciulli e i ragazzi e un momento celebrativo. Spero che il materiale risulti utile e venga valorizzato. Ringrazio coloro che l’hanno preparato: F. Cucchini, M. Mendo e Suor Idelma. Non bisogna aver fretta di partire con la catechesi, è preferibile prima incontrasi tra catechiste, predisporre il piano di lavoro con gli obiettivi nei diversi cammini, definire i momenti formativi e – come suggeriva mons. Nosiglia – trovare i genitori, visitare le famiglie. Per l’anno pastorale 2011/12 il nostro Ufficio ha programmato una serie di iniziative, già presentate nel precedente numero dello “Speciale”, su altre attività vi sarà data informazione nei prossimi mesi. Desidero indicare ancora una volta delle priorità, come ad esempio alcune figure da cercare e promuovere nelle nostre comunità e zone pastorali : 1) l’animatore del gruppo dei catechisti; 2) il referente parrocchiale o zonale della catechesi ( che deve essere in possesso di indirizzo di posta elettronica e al quale viene affidato il compito di ricevere e diffondere le informazioni sulla catechesi tra centro e periferia!); 3. Il catechista accompagnatore dei genitori. Il nostro futuro si gioca anche qui! Per il referente parrocchiale, si può dare il nominativo durante il Convegno catechistico di settembre oppure verrà raccolto e segnalato alla Segreteria dell’Ufficio tramite l’incaricato/a vicariale. Speciale Catechesi 3 Tra i corsi programmati spicca come novità i quello per Catechisti dei genitori…, mentre a livello diocesano continuano quelli per catechisti nuovi e già con esperienza e la catechesi con l’arte (in ottobre). Devo ringraziare don Guerrino e la comunità di Laghetto in Vicenza che con grande disponibilità accolgono negli ambienti parrocchiali molte nostre iniziative. Non mancano poi le consolidate attività formative per adulti: il corso nonne/i in Centro storico a Vicenza e quello per animatori dei CAP. A questo proposito desidero segnalare il sussidio – curato dal nostro Ufficio con 14 schede - per adulti (compresi i/le catechisti/e) di lectio divina sul vangelo di Marco: Il Vangelo in tempo di crisi. Penso poi che a livello vicariale, in ogni zona – nei tempi e nei modi più opportuni – si promuoverà un corso per operatori della catechesi. La formazione rimane una scelta necessaria e strategica. Solo così, insieme nelle zone pastorali - per evitare il pericolo della frammentazione - si possono avviare sperimentazioni nei cammini di iniziazione cristiana d’intesa con il nostro Ufficio. Suggerisco infine un’altra linea formativa per catechiste/i nel nuovo anno pastorale: riprendere e meditare assieme i discorsi e le omelie di papa Benedetto XVI che il 7-8 maggio scorso ha fatto visita alle terre di Marco, Aquileia e Venezia. Si possono trovare e scaricare dal sito della diocesi www.vicenza.chiesacattolica.it: sono una miniera (che non va dimenticata, come succede spesso) per capire meglio e vivere il nostro essere cristiani oggi! 3. Dal Convegno di settembre… un augurio per il nuovo anno pastorale Il Convegno catechistico 2011 di Sandrigo prosegue la riflessione sugli Orientamenti CEI dedicati all’educare e porta l’attenzione sulle persone con disabilità. Lì ci troveremo numerosi e sarà con noi il nostro nuovo Vescovo, mons. Beniamino Pizziol. Il tema scelto ci darà idee e ulteriori proposte per il nostro ministero ecclesiale, ci aiuterà a verificare e a trovare nuovo slancio per dare spazio e tempo - nei cammini di iniziazione cristiana e nei momenti celebrativi - ai ragazzi con disabilità e alle loro famiglie. Essi sono nel cuore e al centro della Chiesa. E’ originale la consegna che verrà data al termine del Convegno : il Decalogo del catechista … per una diaconia del cuore. Auguro - a nome anche dei Collaboratori dell’Ufficio - Igino, Suor Idelma, Suor Maria, Francesca, Milena, Davide, M. Chiara, Anna, Daniela, Mariangela, e Paola - a ciascuna/o di Voi un buon anno catechistico: crescete prima di tutto voi nella fede, crescete nella fede con i ragazzi affidati dalle famiglie alle vostre cure! Vi ringrazio per il tempo, il sorriso e l’amore, la pazienza e la testimonianza di fede che date. Ricordate sempre che nella “barca” della nostra vita, nella barca della chiesa e del vostro gruppo di catechesi non siete sole/i, c’è Colui che con parole rassicuranti ha detto agli apostoli nel mare di Galilea: “Coraggio, sono io, non abbiate paura!” (Mt 14,27). Antonio Bollin Direttore PER IL RINNOVO DELL’ABBONAMENTO A “SPECIALE CATECHESI” Care/i Catechiste/i, purtroppo le spese postali di spedizione, come già sapete, sono aumentate vertiginosamente. Per venire incontro ad una riduzione dei costi chiediamo, a chi è provvisto di posta elettronica, di far pervenire alla segreteria dell’Ufficio il proprio indirizzo e mail per poter inviare lo Speciale Catechesi direttamente sulla propria casella (al costo di 3,00 euro). Chi invece, per varie ragioni, sceglie di riceverlo ancora cartaceo (al costo di 8,00 euro) procuri di rinnovare l’abbonamento tra settembre e ottobre. Vi ricordiamo, comunque, che lo potrete scaricare anche dal sito della diocesi: www.vicenza.chiesacattolica.it sulla sezione evangelizzazione e catechesi. Vi ringraziamo per la collaborazione. Speciale Catechesi 4 Celebrazione per l’inizio dell’anno catechistico… a cura di Sr. I. Vescovi Ci pare utile, per i catechisti che non sono abbonati alla Rivista “Dossier Catechista”, proporre la Celebrazione del mandato del numero di settembre. E’ ricca, ben fatta e tiene conto di tutte le categorie di persone coinvolte nella catechesi. Il segno della “rete” e dei pesci è efficace e parlante. Secondo noi, con l’opportuno adattamento si potrebbe utilizzare anche il “mandato” che vivremo insieme a Sandrigo, nella Celebrazione conclusiva del Convegno dei Catechisti. Anche la rivista “Catechisti Parrocchiali” propone una buona “festa” per l’inizio dell’anno catechistico. Sr. Idelma Vescovi Un anno da vivere insieme Celebrazione d’inizio dell’anno catechistico. Può costituire una celebrazione a sé con la presenza di fanciulli e ragazzi della catechesi con i loro genitori, nonni e catechisti; oppure, con opportuni adattamenti, può essere inserita nella celebrazione eucaristica domenicale. Davanti all’assemblea è stesa una lunga rete da pesca (non potendo averla si può supplire con una rete da orto per rampicanti). Si preparino dei tondi di cartoncino, raffiguranti i singoli itinerari: Gesù che abbraccia un bambino (1‐2 elem.); Padre misericordioso (3 elem.); Pane e Vino (4 elem.); Vangelo (4‐5 elem.); fiamme con colomba (medie); persone con mani alzate (genitori e nonni); strada con un catechista che tiene per mano un bambino (catechisti). L’abbinamento dei simboli del sacramento non significa che esso viene celebrato nell’anno indicato in questa celebrazione, ma solo un’accentuazione di uno degli elementi qualificanti il cammino di iniziazione cristiana. i sacramenti dell’iniziazione cristiana vengono celebrati secondo il cammino di iniziazione cristiana previsto dalla parrocchia. Canto d’inizio: Camminiamo sulla strada (Nuovo Cantinfesta 55). Sacerdote: Nel nome del Padre… L’amore, la gioia e la luce del Signore nostro Gesù Cristo sia con tutti voi. Tutti: E con il tuo spirito. Sacerdote: E’ bello trovarci qui, assieme, genitori, nonni, bambini, ragazzi e catechisti per invocare l’aiuto del Signore all’inizio di quest’anno che ci vede impegnati nel cammino del diventare cristiano, scoprire e vivere il messaggio che Gesù vuole donarci perché la nostra vita sia felice. Catechista: A noi che cerchiamo il perché del mondo, della vita, di ciò che viviamo, Dio offre la sua Parola. Parola viva, sicura, indirizzo per la nostra esistenza, consolazione e conforto per le ore del dubbio, gioia piena per chi confida in lui; Parola chiara divenuta persona, uno di noi, Gesù il nostro Salvatore. Per prepararci all'ascolto della Parola di Dio, esprimiamo con il canto la nostra gioia e la certezza di avere il Signore con noi. Canto: Ora sei qui, Signore Gesù (Nuovo Cantinfesta 293). Speciale Catechesi 5 La Parola di Dio Dal Vangelo secondo Marco (1,14b‐20) Gesù andò nella Galilea, procla‐ mando il vangelo di Dio, e diceva: $11 tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo». Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: ^Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando un poco oltre, vide Giacomo, Aglio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, mentre anch'essi nella barca riparavano le reti. E subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedeo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui. Parola del Signore. Breve commento del sacerdote: Una rete davanti a noi racconta la nostra storia, anche se non siamo pescatori. La rete, la nostra vita: filo intrecciato di amicizie, compagni, scuola, compiti, vita in famiglia, gioco, preghiera, vacanze. A volte siamo insoddisfatti, a volte non ci sen‐ tiamo capiti. In qualche momento ci accorgiamo dì sbagliare, non ci comportiamo bene. Ed allora la tristezza ci prende. Altre volte vorremmo es‐ sere più coccolati, ascoltati, aiutati. La nostra vita è una rete che raccoglie, nel mare delle giornate, tanti elementi belli e brutti, esperienze gioiose, dolore e tante domande. Gesù ci chiama a diventare cristiani. Il tempo è compiuto. È questo il momento giusto. Gesù passa davanti a noi, ci guarda con amore e ci invita a seguirlo. Ci dona un anno per riflettere, scoprire che lui è nostro amico e vuole donarci la vera felicità. Ha tanta fiducia in noi che vuole farci diventare suoi collaboratori per donare gioia piena agli altri. Presentazione dei gruppi Un nuovo anno per conoscere Gesù (primo anno di catechismo) Un bambino mostra a tutti il pesce con raffigurato Gesù che abbraccia un bambino. Finita la preghiera attacca il pesce alla rete. Bambino: Grazie, Gesù, perché ci inviti a conoscerti e sentire che tu ci vuoi tanto bene. Tutti: Grazie, Signore! Un anno per incontrare Gesù che perdona (anno della prima Riconciliazione) Un bambino mostra a tutti il pesce con raffigurato il Padre misericordioso. Finita la preghiera attacca il pesce alla rete. Bambino: Molto spesso, Gesù non ci comportiamo bene: ca‐ pricci, disobbedienze, brutte pa‐ role, svogliatezza. In quest'anno scopriremo che tu ci indichi un Padre buono che sempre per‐ dona e ci aiuta a diventare più buoni. Perdonaci Signore! Tutti: Perdonaci Signore! Un anno per incontrare Gesù che si dona come Pane di vita (anno della prima Comunione) Un bambino mostra a tutti il pesce con raffigurato pane e vino. Finita la preghiera attacca il pesce alla rete. Bambino: Siamo pieni di gioia, Signore, perché quest'anno ap‐ profondiremo il dono grande che ci fai. L'Eucaristia è l'incontro che ci fa diventare pienamente cristiani, tuoi amici. Partecipare alla Messa è ascoltare la tua Parola e nutrirci di te, pane di vita. È celebrare il sacrificio del tuo amore con tanti fratelli che ci doni. Ti lodiamo, Signore, e ti ringraziamo. Tutti: Ti lodiamo, Signore e ti ringraziamo. Un anno per approfondire la Parola di Gesù (preparazione alla Cresima) Un bambino mostra a tutti il pesce con raffigurato il Vangelo. Finita la preghiera attacca il pesce alla rete. Bambino: È bello, Signore, ascol‐ tare la tua Parola. Essa ci parla di quello che tu hai fatto, del tuo amore per i piccoli e i poveri, dei tuoi gesti di aiuto alle persone in difficoltà. Grazie, perché anche quest'anno ci dai la possibilità di Speciale Catechesi 6 approfondire la tua Parola e di viverla per essere felici. Tutti: Grazie, Signore! Un anno per scoprire il tuo amore che viene a noi (ragazzi della Cresima) Un ragazzo mostra a tutti il pesce con raffigurate fiamme con colomba. Finita la preghiera at‐ tacca il pesce alla rete. Ragazzo: Vieni, Spirito di Gesù risorto, vieni dentro di noi. Aiu‐ taci a scoprire e vivere il dono immenso di Gesù risorto: forza nella nostra debolezza, gioia nel nostro sconforto, entusiasmo nel testimoniare il Signore risorto. Vieni, Spirito Santo! Tutti: Vieni, Spirito Santo! Un anno per condividere con i figli l'incontro con Gesù (genitori e nonni) Un genitore mostra a tutti il pesce delle persone con le mani alzate. Finita la preghiera attacca il pesce alla rete. Genitore: Educare i figli o i nipoti è gioia, trepidazione, pazienza, speranza, intuizione e, a volte, scoraggiamento. Aiutaci, Signore, a educare alla fede e ai valori autentici i figli che ci hai donato. Aiutaci, Signore! Tutti: Aiutaci, Signore! Un anno per educare alla fede i nostri ragazzi (catechisti) Un catechista mostra a tutti il pe‐ sce della strada con una persona che tiene per mano un bambino. Finita la preghiera attacca il pesce alla rete. Catechista: Grazie, Signore, perche ci hai chiamate/i a testi‐ moniare la tua Parola con la vita e le attività della catechesi. Ti siamo riconoscenti per questo grande dono. Infondi in noi la tua Grazia perché possiamo essere dorili alla tua guida e condurre i fratelli e sorelle a noi affidati all'incontro di gioia con te. Donaci, Signore, la tua Grazia. Tutti: Donaci, Signore, la tua Grazia. Catechista: Ora che ci siamo presentati alla comunità, vo‐ gliamo pregare insieme, a cori alterni, perché il Signore confer‐ mi i nostri propositi e ci dia la sua protezione. Salmo 18b 1. La tua parola, o Dio, è perfetta, rende forti, non inganna, aiuta i deboli. 2. Quanto chiedi è giusto, apre gli occhi, dà gioia e luce al cuore. 3. La tua Parola è vera, non cambia mai, rimane per sempre. 4. Saggio è il tuo giudizio, più prezioso dell'oro, più importante di qualsiasi altra cosa. 5. Ti voglio seguire, Signore; quando ci riesco sono contento, se sbaglio: perdonami. 6. Accogli la mia preghiera, ho fiducia in te mio amico e mio salvatore. (G. Novella, / salmi preghiera per i ragazzi, Elledici). Sacerdote: Un anno da vivere assieme, sostenuti dall'affetto e dalla preghiera della comunità cristiana. Una rete davanti a noi. Per dire il dono che Gesù ci fa. Tutti assieme pescati e pescatori. Tutti nella rete del Signore, quali pesci buoni, per essere gli uni per gli altri, danza di gioia e alimento per la vita. Come Gesù nostra via, verità e vita. Pane fragrante e vino di gioia per la festa del mondo. Tutti: Padre nostro. Canto finale: Ti ringrazio, mio Signore (Nuovo Cantinfesta 392). Speciale Catechesi 7 DI IDEA IN IDEA… a cura di M. Mendo e F. Cucchini PRIMO ANNO DI CATECHISMO: COME INIZIARE Curare l’accoglienza Il catechismo deve essere una esperienza di stupore e di gioia. Il bambino deve scoprire che c’è qualcuno che lo ama da sempre e che le persone intorno a lui si vogliono bene. L’AIUOLA DI DIO PADRE Obiettivo dell’incontro: Far capire ai bambini che il Signore è sempre in mezzo a noi e rende bella e gioiosa la nostra vita. Preparazione Ritagliamo da un cartoncino dei cerchietti gialli sui quali poi scriveremo i nomi dei bambini presenti e dei fiori dai colori e dalla forma diversa. Prepariamo inoltre un grande ovale di polistirolo di colore verde. Svolgimento I bambini si dispongono in cerchio sulle sedie già preparate dalla catechista. Al centro del cerchio, sul pavimento, viene disposto il polistirolo. La catechista saluta i bambini e si presenta dicendo il suo nome e invita i bambini a fare altrettanto. Quando il bambino dice il suo nome, la catechista lo scrive sul cartoncino giallo e lo consegna al bambino. Terminata la presentazione, la catechista assegna a ciascun bambino un fiore colorato e lo aiuta ad incollare al centro della corolla il cartoncino giallo con il suo nome. I fiori sono diversi e sempre belli, sottolinea la catechista, ma solo insieme possono formare una aiuola che è molto più bella. Ogni bambino è allora invitato a disporre il suo fiore nell’aiuola di polistirolo. (i bambini si muovono in ordine, spostandosi in cerchio) Usando un registratore si può mettere un sottofondo musicale mentre i bambini compiono questo gesto. La catechista spiega che durante l’anno di catechismo insieme vogliamo scoprire che Dio è un Padre buono che ci ama e noi, come i fiori, vogliamo stare insieme e volerci bene. Terminato l’incontro ci prendiamo per mano. Possiamo cantare insieme: Venga il tuo Regno, Signor… oppure: Io ho un amico grande grande, che mi ama, che mi ama, il suo nome è Gesù… RICORDIAMO A TUTTI I CATECHISTI/E E A CHI NE FOSSE INTERESSATO CHE È POSSIBILE SCARICARE DAL SITO DELLA DIOCESI WWW.VICENZA.CHIESACATTOLICA.IT – SEZ. EVANGELIZZAZIONE E CATECHESI – APOSTOLATO BIBLICO, IL A MATERIALE (RELAZIONI, POWER POINT…) DELLA 3 SETTIMANA BIBLICA SVOLTASI A VILLA S. CARLO DI COSTABISSARA DAL 28 GIUGNO ALL’1 LUGLIO 2011. Speciale Catechesi 8 ITINERARIO DELLA FESTA DEL PERDONO: COME INIZIARE Curare l’accoglienza Il catechismo deve essere una esperienza gioiosa, perché le vie di Dio sono vie di vita, di amore e di pace. IL GIOCO DELLA VITA Obiettivo dell’incontro Far capire ai bambini che l’amore di Dio non ci abbandona mai. Neppure i nostri limiti e il nostro peccato ci separano da Lui se gli apriamo il nostro cuore per camminare nella via della vita. Preparazione Prepariamo un grande gioco dell’oca all’aperto o in una sala o in un corridoio. Le caselle, sessanta o più per un gruppo di quattordici ragazzi (oppure trenta da percorrere due volte), vengono disegnate sul pavimento con colori rimovibili e rappresentano le esperienze della vita. Ogni tre o quattro caselle se ne barra una e il giocatore che vi arriva riparte da capo. Svolgimento Dopo l’accoglienza che recupera le esperienze estive dei presenti, si dividono i bambini in due squadre e si spiega ai bambini il gioco della vita. La catechista tiene un dado che stabilisce di volta in volta il numero delle caselle da percorrere. Vince la squadra che per prima raggiunge l’ultima casella senza superarla (es.: se il concorrente arriva alla sessantaduesima casella, deve retrocedere di due caselle, finché non giunge alla sessantesima casella esatta). La catechista lancia il dado. Se esce il tre, il primo concorrente della prima squadra deve fare tre caselle. Poi la catechista lancia nuovamente il dado e il primo concorrente dell’altra squadra procede a seconda del numero uscito. Poi tocca al secondo concorrente delle due squadre e così via fino alla fine. Il gioco si complica perché il primo concorrente delle due squadre deve avanzare saltellando su una gamba, il secondo con le mani sulle caviglie, il terzo a passi di formica e così via (inventiamo delle difficoltà). Inizia il gioco. Già i primi della squadra finiscono nella casella barrata e il gioco riparte da zero con il concorrente successivo. Dopo un po’ la catechista introduce una nuova regola per facilitare l’avanzamento delle squadre e si riparte con il gioco dall’inizio. Questa la nuova regola: se un concorrente finisce nella casella barrata, per non tornare all’inizio del gioco, deve dire ad alta voce: il tuo Amore è per sempre, oppure nulla mi può separare dal tuo Amore..e il gioco continua annullando la penalità. Terminato il gioco la catechista fa riflettere i ragazzi. Come nel gioco la vita è fatta di esperienze di gioia, di fatica, di impegno, di studio e di lavoro; il Signore mi accompagna con il suo amore ed io in ogni istante posso rispondergli con un sì o con un no. La via della vita è fatta dai miei sì (posso aiutare un compagno, impegnarmi a scuola, condividere la mia merendina..ecc.); ma anche quando dico no, il Signore aspetta che gli apra il mio cuore e gli chieda perdono per continuare nelle via della vita. Questo è il cammino che facciamo in quest’anno di catechismo per vivere alla presenza del Signore. Terminato l’incontro ci prendiamo per mano disponendoci in cerchio e preghiamo insieme rivolgendoci a Dio con il Padre nostro. Speciale Catechesi 9 ANNO DELLA COMUNIONE EUCARISTICA: COME INIZIARE Curare l’accoglienza I primi incontri dell’anno si prestano più degli altri per dare il tono giusto. Per quanto possibile, occorre far fare ai ragazzi una bella esperienza di accoglienza e di gruppo. Far vedere che qualcuno vuol loro bene e che le persone presenti si vogliono bene fra di loro. IN CAMMINO VERSO IL CENTRO Obiettivo dell’incontro: Far comprendere ai ragazzi che stanno percorrendo un cammino che conduce a Gesù. Attraverso di lui, anch’essi saranno in grado di donare luce agli altri Preparazione Utilizzando una corda di un certo spessore, formare sul pavimento una spirale, creando un percorso che i ragazzi dovranno percorrere. Al centro della spirale sarà posto un grosso cero acceso,<<il cero di Gesù>>. Preparare inoltre dei lumini o delle candeline ed un numero di sedie sufficienti per i ragazzi che parteciperanno all’incontro. Svolgimento I ragazzi prendono posto sulle sedie, che saranno state disposte in cerchio attorno alla spirale. Una sedia deve rimanere vuota per ricordare la presenza di Gesù, che è sempre in mezzo a noi quando due o più persone si riuniscono in suo nome. Se un ragazzo del gruppo è assente, sulla sua sedia si potrà posare un cartellino con il suo nome. Il primo ragazzo si presenta dicendo il proprio nome. Gli si consegna il suo lumino, invitandolo a percorrere lentamente il percorso a spirale. Giunto al centro accenderà il lumino al cero e quindi tornerà lentamente al proprio posto e passerà il lumino acceso ad un altro bambino. Il ragazzo a cui sarà stato affidato il lumino, lo poserà in un determinato punto della stanza. Se il gruppo non è molto numeroso tutti i ragazzi possono accendere il proprio lumino al cero. Usando un registratore si può mettere un sottofondo di musica Il catechista commenterà con i ragazzi il percorso e il segno: Il grosso cero acceso è <<il cero di Gesù>>. Dopo ogni percorso si può commentare: 1. Procediamo dall’esterno verso l’interno, incontriamo Gesù, la luce del mondo, ci facciamo contagiare da lui e riportiamo la nostra piccola luce verso il mondo, dall’interno verso l’esterno 2. Chi ha trovato il centro ed ha incontrato Gesù, luce del mondo, può rendere più chiaro il mondo. 3. Attraverso Gesù, anche noi saremo in grado di donare luce agli altri. 4. la preparazione alla Prima comunione è un cammino verso Gesù. Quando lo incontriamo, quando siamo in comunione con lui, quando ci uniamo a lui, generiamo una scintilla di amore e ci accendiamo come piccole luci che illuminano il mondo. Speciale Catechesi 10 5. È anche possibile che un percorso venga fatto in totale silenzio Si può alternare il commento alla musica o al silenzio. Ogni catechista dia libertà alla propria inventiva tenendo presente i propri ragazzi (perché ogni gruppo è diverso) e l’obiettivo posto all’inizio. Poi faremo festa perché l’inizio di un anno catechistico deve portare gioia ai nostri ragazzi INCONTRO CON I RAGAZZI DI QUINTA ELEMENTARE: COME INIZIARE Curare l’accoglienza I primi incontri dell’anno si prestano più degli altri per dare il tono giusto. Per quanto possibile, occorre far fare ai ragazzi una bella esperienza di accoglienza e di gruppo. Dovrebbero poter scorgere sul nostro volto la gioia di incontrarli. Il primo messaggio che arriva ai ragazzi è il volto del catechista. Obiettivo dell’incontro: Far comprendere ai ragazzi che stanno percorrendo un cammino che li inizia a vivere nella chiesa, una grande famiglia, dove si condividono i doni ricevuti proprio come ha fatto Gesù che invita anche noi a farlo. Preparazione Prepariamo su un cartoncino una chiesa simile a quella della nostra parrocchia. La tagliamo in tanti pezzi (il doppio del numero dei ragazzi). Ne facciamo due copie. Dividiamo i ragazzi in due gruppi e consegniamo ad ogni gruppo i pezzi di un puzzle completo Gioco all’aperto o in una grande sala Costruiamo la chiesa I giocatori vengono divisi in due squadre (squadra A e squadra B) e anche il campo da gioco è diviso in due parti da una linea centrale. In fondo al campo A c’è la base B (un cerchio di almeno 3 m di diametro) e viceversa. Ogni squadra ha un puzzle raffigurante la propria chiesa Ogni giocatore della squadra A riceve un pezzo di puzzle e partendo dal suo campo di gioco deve cercare di portarlo alla base A che si trova nel campo di gioco degli avversari, poi ritorna a prendere un altro pezzo di puzzle... e così fino alla ricostruzione dell’immagine. Lo stesso faranno i giocatori della squadra B. Ogni giocatore quando è nella propria metà campo è difensore, non può essere preso, ma può prendere gli avversari con un semplice tocco della mano. Quando invece il giocatore è nella metà campo avversaria è attaccante ed allora può essere preso, ma non può prendere. Quando si è nella propria base si è al sicuro e non si può essere presi. Nessuno può entrare nella base avversaria. Vince la squadra che per prima completa il puzzle. Rientriamo nella stanza degli incontri avvisando che decreteremo il gruppo vincitore alla fine dell’incontro Il catechista prepari un grande cartellone con disegnata, sullo sfondo, una nave e davanti a questa una chiesa. Spieghiamo ai ragazzi che la chiesa è bianca e verrà ricoperta, durante l’anno, con i mattoni, disegnati e ritagliati, che prepareranno, in base agli impegni che si assumeranno per l’anno catechistico che sta per iniziare. Gli impegni potrebbero riguardare: ‐ il rispetto dei compagni durante l’ora di catechismo; ‐ saper ascoltare chi racconta; Speciale Catechesi 11 ‐ collaborare con il gruppo in ogni iniziativa; ‐ preoccuparsi di informare chi è assente; ‐ la pazienza a casa, con i propri familiari ‐ il sopportare qualche persona antipatica ‐ il servizio in parrocchia secondo i propri talenti; ‐ il cercare di portare pace e concordia nei vari ambienti di vita Ognuno scelga e scriva nel proprio quaderno l’impegno scelto per il primo mese di incontri ed ogni settimana porterà il mattoncino colorato del proprio colore se avrà vissuto l’impegno. La chiesa sarà colorata con colori diversi così come sono diversi i doni che i ragazzi condividono. Ora è il momento di riflettere sul gioco fatto all’inizio Dialoghiamo con i ragazzi con queste od altre domande simili: ‐ Oggi ho giocato a ................................... (costruiamo la chiesa). ‐ Per vincere era importante .................... (organizzarsi, dividere bene i ruoli, fare ciascuno la propria parte). ‐ Anche nella Chiesa Gesù è importante ..................... (cooperare, costruire unità.....). ‐ Nella chiesa tutti hanno un compito, si chiama ......................... (vocazione) ITINERARIO CRISMALE: COME INIZIARE Curare l’accoglienza I primi incontri dell’anno si prestano più degli altri per dare il tono giusto. Per quanto possibile, occorre far fare ai ragazzi una bella esperienza di accoglienza e di gruppo. Far vedere che siamo felici di essere con loro e che siamo entusiasti di essere catechisti e di fare un tratto di strada accanto a dei ragazzi speciali che il Signore ci ha fatto incontrare . CHI È LO SPIRITO SANTO Obiettivo dell’incontro: Imparare a conoscere lo Spirito Santo. Vogliamo guardarlo da vicino, scoprire come agisce, per riuscire a riconoscerlo fra gli avvenimenti di ogni giorno. Speciale Catechesi 12 Approfondimento per il catechista Da “La Domenica Ai Box” di T. Lasconi ed. Paoline Come il Vento, il Fuoco e la Colomba La Bibbia non definisce lo Spirito Santo. Propone immagini che fanno intuire chi è, e quali sono gli effetti della sua presenza. Il racconto della Pentecoste lo presenta come vento e fuoco. Nel Battesimo al Giordano, lo Spirito Santo era sceso in <<apparenza corporea, come di colomba>>. ( Gv 1,32) Il vento. È imprevedibile, <<soffia dove vuole, ne senti la voce, ma non sai da dove viene e dove va>>. (Gv 3,8). Rinnova l’aria e la purifica. Senza di esso il cielo diventerebbe uno, stagno irrespirabile, e il mare una tomba. Trasporta i semi, fecondando la terra e ricoprendola di prati. Però rovescia e abbatte tutto ciò che è posticcio e provvisorio. È forte. Catturato, diventa energia. Il fuoco. È luce: serenità, coraggio e bellezza. Il buio è ansia, insicurezza e angoscia, e rende tutto disperatamente piatto e uguale, senza meraviglia e stupore. È calore. Senza di esso la terra diventerebbe un congelatore di corpi e sentimenti. Purifica acqua, cibi e metalli dai virus, dalle scorie, dalle impurità. Nel contempo fonde insieme materiali diversi, rendendoli un’unica realtà, come fa l’amore con le persone. Il fuoco è forte e rende forti. È energia. La colomba. È bella, tenera, innocua, mite. Non la puoi temere, ma solo accogliere, ammirare e accarezzare. Quando lo Spirito scende su Gesù come colomba, una voce dal cielo commenta: <<Tu sei il mio figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto>>. (Lc 3,22). Sulla prima Chiesa la presenza dello Spirito vento, fuoco, colomba era evidente. L’imprevedibilità, la libertà, il coraggio, la bellezza e la novità del messaggio e della testimonianza, la capacità di purificare la legge di Mosè da tutte le sovrastrutture posticce, la forza di rendere <<un cuore solo e un’anima sola>> genti di cultura, razza, fedi diverse colpivano, scuotevano, meravigliavano, costringevano a prendere posizione; o la simpatia o l’odio. In tanti cristiani singoli, in tutti i tempi e tutti i luoghi la presenza dello Spirito è evidente, addirittura fragorosa. È così che nascono quelli che chiamiamo i santi: uomini e donne per i quali diventa possibile ciò che a noi è difficile anche sognare. Anche noi abbiamo ricevuto lo Spirito Santo vento, fuoco e colomba nei sacramenti che ci hanno resi cristiani, e lo riceviamo continuamente nell’eucaristia. Ma che fine fanno in noi i doni dello Spirito? Lui si dona sempre con generosità, ma lascia liberi di camminare secondo la carne o secondo i suoi doni. Camminiamo secondo lo Spirito? Come cristiani singoli e come comunità manifestiamo la libertà, la forza, la bellezza, la vitalità del vento, del fuoco, della colomba? Siamo segno e strumento dello Spirito, oppure ne siamo la prigione? Per <<sprigionare>> lo Spirito, invochiamolo con le parole di un famoso inno: <<Vieni, santo Spirito! Invadi a fondo il cuore dei tuoi fedeli! Irriga ciò che è arido, piega ciò che è rigido, raddrizza ciò che è storto, riscalda ciò che è gelido!>>. CHE COS’È LO SPIRITO? Quando parla dello Spirito, la Bibbia lo paragona sempre a qualche cosa, perché è troppo grande la sua Speciale Catechesi 13 azione, non può essere racchiusa in una frase, in un concetto, in una sola parola. Ecco delle espressioni correnti che contengono o richiamano la parola “spirito”, e che hanno un significato ben diverso. Prova a collocare ogni parola nella categoria alla quale appartiene, colorando il cerchietto corrispondente. Intelligenza spiritismo Spirito Santo Quell'uomo ha dello spirito O O O Una casa spiritata O O O Magico O O O La Bibbia è un libro ispirato O O O Fare dello spirito O O O Parlare di spiritualità O O O Paraclito O O O Spirito, se ci sei batti un colpo O O O Medium O O O I frutti dello spirito O O O Avere lo spirito contrito O O O Avere lo spirito altrove O O O Perdere lo spirito O O O Invocare lo spirito O O O Lo spirito soffia dove vuole O O O II corpo è il tempio dello spirito O O O Beati i poveri in spirito O O O Scrittura automatica O O O Essere sano di corpo e di spirito O O O Essere spirito O O O Padre spirituale O O O Spiriti e fantasmi O O O Spiriti e demoni O O O Da “P come SPIRITO”, G. Barbon, EDB Bologna Dopo aver risposto al test ci si confronta nel gruppo, con l’aiuto del catechista, su: - spirito e intelligenza - spirito e magia - Spirito per i cristiani Per i cristiani non è facile dire che cos’è lo Spirito Santo. Anche la Bibbia utilizza spesso dei simboli per parlarne. Prova anche tu a descriverlo con un’immagine, giocando a: <<Se fosse………..… sarebbe……..…..>>, poi esprimi il perché di quella scelta. Esempio: se lo Spirito Santo fosse un albero, sarebbe………….… Se fosse un fiume sarebbe……….. Se fosse un fiore sarebbe………… Lo Spirito di Dio è come: il vento = è segno dello Spirito perché ……………………………………………………………. il fuoco = è segno dello Spirito perché ……………………………………………………….…….. la colomba = è segno dello Spirito perché …………………….. Prova, a partire da quanto hai conosciuto dello Spirito Santo, a stillare la sua carta di Identità. Speciale Catechesi 14 STRUMENTARIO di M.C. Guidolin Nell’elenco sottostante trovi i nomi di vari personaggi che compaiono nel libro della Bibbia. Alcuni li abbiamo conosciuti negli anni precedenti di catechismo, altri magari li conosci di tuo perché te ne hanno parlato a scuola nell’ora di religione, a casa o hai letto le loro storie in qualche libro. Vediamo quindi se li sai riconoscere…Sottolinea in rosso quelli di cui sai qualcosa. Saresti poi così bravo/a da ricordarti anche se appartengono alla storia dell’Antico Testamento (cioè prima della nascita di Gesù) oppure alla storia del Nuovo Testamento? Provaci insieme ad un gruppetto di compagni/e e scrivi i loro nomi sulla parte corrispondente del grande libro aperto. Attento/a però!.. Ci sono anche degli intrusi…non lasciarti confondere!! Antico Testamento Antico Testamento Maria Maddalena Apostoli Mosè Giobbe Angelo Gabriele Abramo Giuseppe, sposo di Maria San Francesco Cieco Bartimeo Giovanni Battista Saulo/Paolo Re Davide Nuovo Testamento Apostolo Tommaso Giuda Iscariota Gesù Pilato Profeta Isaia Matteo/Levi Lazzaro, Marta e Maria Papa Benedetto Simon Pietro Isacco Zaccheo Esaù e Giacobbe Giuseppe e i suoi fratelli Sara Giovane ricco Vedova di Naim Sant’Antonio Apostolo Giovanni E adesso verifica se le tue conoscenze sono corrette: assegnati 1 punto ad ogni personaggio indovinato e aggiungi altri 2 punti se l’hai collocato al posto giusto. Personaggi indovinati:………………………su………….. Personaggi collocati esattamente nell’A.T :……………… su ………… Personaggi collocati esattamente nel N.T :……………… su ………… Ad uso del/lla catechista: i personaggi biblici sono 27 su 30 ( sono intrusi i santi e il papa); i personaggi dell’A.T. sono 9: Mosè, Giobbe, Abramo, re Davide, profeta Isaia, Isacco, Esaù e Giacobbe; Giuseppe e i suoi fratelli e Sara. Conseguentemente, tutti gli altri 18 sono del N.T. Speciale Catechesi 15 RIFLESSIONI BIBLICHE di D. Viadarin IL PANE DI DOMANI (Lc 11,1-13) Lc 11,1Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli». 2Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite: Padre, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno; 3dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano, 4e perdona a noi i nostri peccati, anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore, e non abbandonarci alla tentazione». 5Poi disse loro: «Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: “Amico, prestami tre pani, 6perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli”, 7e se quello dall’interno gli risponde: “Non m’importunare, la porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i pani”, 8vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono. 9Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. 10Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto. 11Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? 12O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? 13Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!». La preghiera per eccellenza del cristiano, ovvero il Padre nostro, pone al centro la richiesta del pane: è un’invocazione tanto umana quanto elevata, nel suo rimando forte e persistente all’eucaristia. È preghiera che lega tra loro generazioni di fedeli; che unisce popoli e culture diverse attorno all’unica mensa; che indica ad ogni cristiano ciò che serve in maniera cogente per l’autentica sequela di Cristo. Un paio d’anni fa, in una settimana di fine estate, con i cresimandi dell’Unità Pastorale Berica mi recai presso il Carmelo ai piedi di Monte Berico. Tutto nell’ambiente rinviava alla preghiera e i ragazzi stessi, pur nell’esuberanza della loro adolescenza, n’erano colpiti. Ma com’è possibile, oggi che si va tanto di fretta e si è iper-efficienti, trovare del tempo per dialogare con Dio? Anzi, come si fa a pregare? «Uno dei suoi discepoli gli disse: Signore, insegnaci a pregare…» (Lc 11,1b): nel viaggio che conduce verso Gerusalemme e all’esito drammatico della croce, Luca colloca l’insegnamento del “Padre” da parte di Gesù ai suoi discepoli, affascinati dal modo con cui egli si rapporta con Dio e desiderosi di avere dal Maestro, una preghiera–simbolo che li distingua da altri gruppi religiosi («…come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli»). Ma se la preghiera dice qualcosa d’importante sull’identità del credente, è pur vero che nelle cinque domande, riportate da Luca, Gesù indica soprattutto come pregare. «Ed egli disse loro: Quando pregate, dite: Padre…» (Lc 11,2): la preghiera del cristiano inizia in modo diretto, semplice, carico d’affetto, esprimendo lo stupore di trovarsi in un rapporto immediato di vicinanza e intimità con il Dio di Gesù Cristo. È prendere consapevolezza della propria identità: se Dio è Padre, noi siamo figli, e pertanto all’origine della nostra esistenza non c’è il fato e la casualità, ma l’Amore. Consci di ciò, allora, s’invoca Dio pur sapendo di non conoscerlo pienamente e tanto meno di possederlo («sia santificato il tuo nome»); si guarda al mondo non per dominarlo, piuttosto nell’attesa e nel desiderio delle cose ultime, in tensione continua e a volte sofferta («venga il tuo regno»); non si chiede tutto, ma l’essenziale («dacci il pane nostro di domani»; cfr. Pro 30,7-9) che potrà essere garantito se a cambiare saranno i nostri cuori. Infine, dal confronto con Dio, l’orante percepisce il suo peccato («e perdona a noi i nostri peccati»), sapendo che il perdono non và solo invocato per sé, ma concesso a sua volta («anche noi infatti perdoniamo…»). Nella preghiera il discepolo maturo non chiede di essere preservato dalla prova («e non abbandonarci alla tentazione [in greco: peirasmòs, prova]»), quanto di essere aiutato a superarla. Il Pater, allora, ci conduce nello spazio e nel tempo della domanda sempre aperta: «Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto…» (Lc 11,9). Si chiede al presente, ma la risposta è al futuro, anche se ci si trova nel buio della vita («se uno di voi ha un amico e va da lui a mezzanotte…») e quanto si possiede non sembra bastare nel momento del bisogno («prestami tre pani»). Al Carmelo, dopo le lodi, suor Michela raccontò ai ragazzi, che erano saliti con me al Carmelo, «come» aveva cominciato a pregare: si trovava in una situazione di sofferenza personale e si sentiva inadeguata ad affrontare la situazione. Tuttavia, tra il suo stupore, si accorse che alla fine a cambiare non furono tanto gli eventi, quanto il suo modo di vedere la realtà: aveva compreso che la preghiera «non cambia le situazioni che intimoriscono l’uomo, ma permette di leggerle con una fiducia previa che le pone in una luce diversa» (B. Maggioni). Quel giorno, tornando a casa, trovai nel fondo della mia bisaccia tre pani. Speciale Catechesi 16 BIBLIOTECA DEL CATECHISTA L’ESPERIENZA ELEMENTARE Come lo scriba evangelico estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche, così nel volume “L’esperienza elementare” Angelo Scola, riproponendo il pensiero di Carol Wojtyla, chiarisce il significato complessivo dell’esistenza. “Da tanti anni ormai vivo come un uomo scacciato dalla propria personalità più profonda, e nello stesso tempo condannato ad indagarla a fondo”.( pag. 21 ) Prende avvio da questa battuta espressa da Adamo, uno dei protagonisti di Raggi di paternità di Wojtyla, l’indagine per rispondere alla domanda delle domande espressa da Leopardi nel Pastore errante dell’Asia: “Ed io chi sono?” Ne emerge una antropologia cristiana attraverso quell’esperienza umana elementare che può essere definita la chiave interpretativa del magistero di Giovanni Paolo II. Di fronte allo smarrimento dell’epoca moderna che ha creduto di potenziare il soggetto umano esasperandone a tal punto l’autonomia da rinunciare alla comunione con il Creatore e con il Redentore fino ad affermare con enfasi faustiana che “l’uomo è il suo proprio esperimento “ ( Jongen ), l’autore propone la sapiente affermazione contenuta in Persona e atto: “Eppure esiste qualcosa che può essere chiamato esperienza dell’uomo” e questa esperienza è capace di fondare la conoscenza della persona. “Il linguaggio della persona in azione dice che l’uomo, singolare intreccio di grazia, natura e libertà, è sempre storicamente situato. E’ la storia lo spazio in cui risuona il dove sei? del Creatore. Come Adamo ogni uomo è chiamato a rispondere. Deve decidere in ogni atto di libertà. Il Creatore non cessa così di coinvolgerlo. E l’uomo, come il Cireneo della poesia di Wojtyla, può riconoscer‐lo e riconoscer‐si: “Tu, in cui ognuno trova il suo spazio”. ( pag. 31 ) Indagando il mistero della persona, la coglie come originariamente costituita per e destinata alla di F. Cucchini communio personarum considerandola non più in termini di sostanza, ma in termini di relazione. Nella seconda parte del volume, l’autore ci introduce nel cristocentrismo trinitario proprio del magistero di Giovanni Paolo II, asse portante dell’antropologia cristiana. “Così l’uomo che vuole comprendere se stesso fino in fondo deve con la sua inquietudine e incertezza, ed anche con la sua debolezza e peccaminosità, con la sua vita e morte, avvicinarsi a Cristo”.( pag.36 ) La figura compiuta dell’uomo è Gesù Cristo che scioglie l’enigma del singolo senza deciderne il dramma a priori. Gesù Cristo eleva il singolo chiamandolo in causa in ogni suo atto di libertà. Non nell’affermazione della propria autonomia, ma “riconoscendosi figlio nel Figlio, l’uomo fa l’esperienza elementare e benefica di una dipendenza che lo genera, di una appartenenza che lo mette a sua volta in grado di essere protagonista.” (pag.36 ) E mentre si fa più urgente, per chi conosce la realtà, la domanda sul senso delle cose e sulla stessa umana esistenza, la verità come evento trova in Gesù Cristo il suo nome compiuto: “Egli è la comunicazione misericordiosa dei Tre che sono l’Unico originario Amore.” (pag.82 ) Grazie all’abilità dell’autore che, in forma rapsodica, guida al bagliore incandescente del mistero sia la fede dei semplici, sia la fede di chi crede a caro prezzo, il testo ci conduce a vedere più lontano non per nostro merito, ma perché, come ci ricordano Bernardo di Chartres e Giovanni di Salisbury,”siamo nani sulle spalle di giganti”. Angelo Scola L’ESPERIENZA ELEMENTARE Giovanni Paolo II MARIETTI S.E. il Cardinale Angelo Scola è dottore in Filosofia e in Teologia. Ordinato Vescovo di Grosseto nel 1991, dal 1995 al 2002 è stato Rettore della Pontificia Università Lateranense nonché Preside del Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per Studi su Matrimonio e Famiglia. Il 5 gennaio 2002 è stato nominato Patriarca di Venezia e dal 28 maggio 2011 è Cardinale di Milano. Speciale Catechesi 17 SINTESI DEL DOCUMENTO DEI VESCOVI a cura di Sr. M. Zaffonato “EDUCARE ALLA VITA BUONA DEL VANGELO” ORIENTAMENTI PASTORALI DELL’EPISCOPATO ITALIANO 2010 / 2020 (2a parte) Capitolo 1° Educare in un mondo che cambia L’opera educativa della Chiesa, affermano i Vescovi, dev’essere legata strettamente al tempo e al contesto in cui essa si trova a vivere. In questo mondo, sempre in cambiamento, è doveroso ricordare quanto insegna Gesù: “Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: “Arriva la pioggia”. Quando soffia lo scirocco: “Farà caldo”: sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo?” Per poter cogliere le necessità della nostra società e infondere in essa la fede sono necessarie alcuni requisiti imprescindibili: conoscenza delle problematiche attuali, analizzate nei loro vari aspetti, molta preghiera, fede profonda, passione per Dio e per gli uomini. Oggi, nella nostra società troviamo: indifferenza religiosa, politica, culturale; timori, dubbi, confusioni mentali; ansie, angosce, disperazione, talvolta, a motivo della mancanza di sicurezze nei riguardi della vita, del lavoro, della verità. Altri aspetti problematici della cultura contemporanea sono la tendenza a ridurre il bene all’utile, la verità a razionalità empirica, la bellezza a godimento effimero. Uno dei segni dei tempi è senza dubbio un’accresciuta sensibilità per la libertà in tutti gli ambiti dell’esistenza: il desiderio di libertà rappresenta un terreno d’incontro tra l’anelito dell’uomo e il messaggio cristiano. La libertà è il presupposto imprescindibile per la crescita della persona. L’uomo può volgersi al bene soltanto nella libertà. La dignità dell’uomo richiede che egli agisca secondo scelte consapevoli e libere. Un altro segno è la ricerca della felicità. Un’autentica educazione dev’essere in grado di rispondere al bisogno di significato. Il messaggio cristiano pone l’accento sulla forza e sulla pienezza della verità e della gioia, donate dalla fede e che sono infinitamente più grandi di ogni umano desiderio. La buona notizia del Vangelo risponde, se annunciata nella sua integralità, a queste istanze ontologiche dell’uomo. I Vescovi elencano alcuni “nodi” presenti nella cultura contemporanea, essi sono: l’eclissi del senso di Dio, l’offuscarsi della dimensione dell’interiorità, l’incerta formazione dell’identità personale in un contesto plurale e frammentario, la difficoltà di dialogo tra diverse generazioni, la separazione tra intelligenza e affettività. Questi nodi vanno affrontati accettando la sfida di trasformarli in altrettante opportunità educative. Oggi le persone fanno fatica a scoprire il senso profondo dell’esistenza, il significato della vita umana. Ciò viene rivelato da tanti sintomi di disorientamento, di ripiegamento su di sé, dal desiderio sfrenato di possesso, di consumismo, dalla ricerca del sesso slegato dall’affettività e dall’impegno di vita, dall’ansia e dalla paura, dall’incapacità di sperare, dal diffondersi dell’infelicità e della depressione. Ciò si riflette anche nello smarrimento, talvolta, del significato autentico dell’educare e della sua insopprimibile necessità. Le cause di tutto Speciale Catechesi 18 ciò sono molteplici, ma in sintesi si possono riassumere nelle parole di Benedetto XVI: “Senza Dio l’uomo non sa dove andare e non riesce nemmeno a comprendere chi egli sia”. (Charitas in Veritate n° 78). La molteplicità dei riferimenti valoriali, presente nella nostra cultura, la globalizzazione delle proposte e degli stili di vita, la mobilità dei popoli, gli scenari resi possibili dallo sviluppo tecnologico costituiscono elementi nuovi e rilevanti. Non raramente stili di vita devianti diventano modelli comportamentali che trovano seguito tra i più giovani e incapaci di coscienza critica. In questo contesto il compito dell’educatore è molto difficile; occorrono discernimento, riflessione continua sul reale presente per fornire strumenti atti all’acquisizione di una chiara identità e una visione oggettiva del reale. Anche il concetto di “natura” spesso è sbagliato: essa viene considerata come una cosa puramente meccanica, priva di riferimenti morali. La Rivelazione, invece, ci dice che la natura è opera della creazione di Dio che parla a noi; il Creatore, tramite il libro della creazione ci mostra i valori veri. L’educatore non è un osservatore passivo dei fenomeni della vita giovanile: dev’essere un amico, un maestro, un allenatore, un medico, un padre a cui sta a cuore lo sviluppo sano e armonico dell’intelligenza, della volontà, del mondo delle emozioni, dell’affettività dei giovani. Il singolo e la collettività devono stare particolarmente a cuore in maniera sincronica, oggi più che mai, all’areopago dell’educazione. In questo tempo di grande mobilità, la Chiesa, dicono i Vescovi, è sollecitata a promuovere l’incontro e l’accoglienza tra gli uomini: i vari popoli costituiscono una sola comunità, perché hanno una sola origine. Chiara conoscenza della propria identità, acquisizione di un acuto spirito critico, discernimento dei segni dei tempi, amore per il vero, il bello, il buono, l’apertura al divino, a Cristo, costituiscono, a parere dei Vescovi, gli ingredienti necessari per una educazione umana e cristiana per chi sarà domani protagonista nella società e nella Chiesa. Siamo e saremo sempre di più immensi in un mondo pluriculturale, multietnico, plurireligioso. E’ necessario, perciò, chiedere al Signore la forza di mantenerci nell’equilibrio, di donarci la volontà di aggiornarci, di tenerci aperti agli accadimenti e di imparare a leggerli alla luce della sua Parola. La meditazione della Parola del Signore ci educherà a poco a poco a distinguere l’essenziale dal relativo, a non scandalizzarci, a saper attendere come è solito fare Dio che ha tempi biblici con tutti noi. La Chiesa non smette di credere nella persona umana: “il primo contributo che possiamo offrire alla società di oggi e ai giovani in particolare, è quello di testimoniare la nostra fiducia nella vita e nell’uomo, nella sua ragione e nella sua capacità di amare. Essa non è frutto di un ingenuo ottimismo, ma ci proviene da quella “speranza affidabile” (Spe Salvi, 1) che ci è donata mediante la fede nella redenzione operata da Gesù”. (Benedetto XVI, Discorso alla 59° Assemblea Generale della CEI, 28 maggio 2009). Speciale Catechesi 19 Per la formazione biblica dei catechisti … a cura di Sr. M. Zaffonato “IL VANGELO NEL TEMPO DELLA CRISI” Il Nuovo lavoro che il prof. Davide Viadarin propone alla nostra attenzione, si inserisce all’interno della “Nuova Evangelizzazione”, espressione e programma pastorale lanciati dal beato Giovanni Paolo II all’inizio del terzo millennio, tempo benedetto da Dio, ma anche denso di nubi che talora disorientano, di pericoli reali che fanno temere catastrofi planetarie. Come declinare questo tempo amato da Dio, il kairos, preparato dal Signore per ciascuno di noi, quali indicazioni seguire, su quali parametri confrontarci? Il presente itinerario, articolato in quattordici lectio sul Vangelo di Marco, può rivelarsi una chiave interpretativa tra le più efficaci e attuali, perché scritto in un periodo difficile, di crisi, di grandi trasformazioni, di persecuzioni e di attesa dell’imminente, come si pensava, giorno del Signore. L’Ufficio diocesano per l’Evangelizzazione e la Catechesi presenta questo opuscolo prezioso: “Il Vangelo nel tempo della crisi”, come un vademecum per le/i Catechiste/i, i membri del Centri di Ascolto della Parola, di ogni cristiano e degli uomini che si interrogano sul significato della nostra vita personale e collettiva all’interno della storia che, insieme, in modi diversi e spesso contrastanti, stiamo scrivendo. Sarebbe, perciò, molto opportuno farne oggetto di riflessione negli incontri di gruppo dei catechisti parrocchiali, dei membri dei CAP, dei cultori degli studi biblici, degli insegnanti di religione, come di tutti coloro che, amando la propria e l’altrui esistenza, desiderano viverla nel migliore dei modi, per dare colore e sapore a questi nostri giorni. Le riflessioni, profonde, efficaci e spesso originali che Davide Viadarin ci presenta possono essere oggetto di dialogo in famiglia, con gli amici, quando si discuta di realtà impegnative le cui soluzioni non possono mai essere facili, né, tanto meno sbrigative. Quando ci si interroga sul significato ultimo, sulle opzioni fondamentali, occorrono tempi relativamente lunghi e confronti seri con persone sinceramente interessate al problema, che si muovano su piste sicure (il Vangelo) nel tentativo di trovare risposte non scontate, né accomodanti e quindi, necessariamente esigenti. Ascoltando “La Voce e la Parola” diventeremo “Liberi per servire”, capaci di “Nuove relazioni” e dentro il fluire dei giorni spargeremo “Il profumo dell’amore”. La luce che sempre, ma specialmente quando l’orizzonte si fa oscuro, la Parola di Dio ci offre è certamente il mezzo più idoneo per comprendere, orientare, progettare, decidere e trovare speranza, spingendo lo sguardo oltre, sino a incontrare “Il volto di Dio” e ascoltare la sua voce rassicurante che dice a noi, oggi, “Non abbiate paura!” A chi vorrà accostarsi a queste pagine, l’augurio di una efficace, proficua riflessione. Il sussidio è a disposizione presso l’Ufficio diocesano per l’evangelizzazione e la catechesi – P.zza Duomo, 2 – VI. Speciale Catechesi 20 DIOCESI DI VICENZA UFFICIO PER L’EVANGELIZZAZIONE E LA CATECHESI MARCO: IL VANGELO NEL TEMPO DELLA CRISI TRE INCONTRI FORMATIVI PER ANIMATORI DEI CENTRI DI ASCOLTO E DEI GRUPPI BIBLICI DATE: ORARIO: SEDE: Sabato 29 Ottobre; 5 Novembre e 12 Novembre 2011 ore 15,30-18,30 Villa san Carlo – Costabissara (Vicenza) PROGRAMMA DELL’INCONTRO ore 15,30 - 16,00 Accoglienza e preghiera iniziale ore 16,00 - 17,00 Relazione biblica (prof. Viadarin Davide) ore 17,00 - 17,30 Pausa ore 17,30 - 18,30 Indicazioni metodologiche (prof.ssa Zigiotto Annalinda) DESTINATARI - Quanti animano i Centri di Ascolto della Parola di Dio (CAP) in parrocchia o i gruppi biblici - Coordinatore/i dei CAP in Parrocchia - Quanti seguono la catechesi dei Giovani/Adulti - Giovani e Adulti interessati a pregare con la Parola di Dio COORDINATORI DELL’INIZIATIVA Davide Viadarin; Annalinda Zigiotto PER PARTECIPARE Si invita, per questioni organizzative, a segnalare la propria presenza alla Segreteria dell’Ufficio entro Mercoledì 26 Ottobre 2011, telefonando (0444/226571) o inviando una e-mail ([email protected]). Sarà chiesto un piccolo contributo spese PRESENTAZIONE E SENSO DELLA PROPOSTA Viene illustrato il percorso e le caratteristiche del fascicolo di catechesi biblica, che offre una lettura esegetico-spirituale (mediante quattordici incontri) del Vangelo secondo Marco. La proposta si rivolge in modo particolare a quanti hanno già partecipato ai precedenti corsi di formazione biblica presso Villa San Carlo e/o a coloro che svolgono e seguono la catechesi degli adulti presso le rispettive parrocchie. Si intende approfondire la questione del metodo e la gestione dei CAP. Speciale Catechesi 21 INIZIATIVE DELL’UFFICIO 2011-2012 1. 35° CONVEGNO DIOCESANO DEI CATECHISTI DATE: 9‐10‐11 settembre 2011 DOVE: Parrocchia di Sandrigo TEMA: “Non posso dire Gesù, ma lo amo!” Le persone con disabilità e l’annuncio del Vangelo 2. CORSO DIOCESANO: LA CATECHESI CON L’ARTE DATE: Martedì 11‐18‐25 ottobre 2011 DOVE: presso il Centro Vocazionale Diocesano “Ora Decima” TEMA: “I significati nascosti: l’opera d’arte sacra come parola interiore” 3. CORSO DIOCESANO PER CATECHISTI CON 3 LABORATORI DATE: Incontri comuni: 24 ottobre 2011 – 7‐14 novembre 2011 sul tema: Educare, voce del verbo sperare Laboratori: 9‐23 gennaio 2012 – 6‐20 febbraio 2012 – 5‐19‐26 marzo 2012 DOVE: Locali della chiesa parrocchiale di Laghetto in Vicenza TEMA: Educare, voce del verbo sperare 4. CORSO DIOCESANO PER CATECHISTI DEI GENITORI DATE: 15‐22 ottobre 2011 – 12‐19‐26 novembre 2011 – 10‐17 dicembre 2011 DOVE: Locali della chiesa parrocchiale di Laghetto in Vicenza TEMA: I catechisti accompagnatori dei genitori 5. INCONTRI FORMATIVI PER ANIMATORI DEI CAP DATE: 29 ottobre 2011 – 5‐12 Novembre 2011 DOVE: Villa S. Carlo di Costabissara TEMA: Marco: il Vangelo nel tempo della crisi 6. INCONTRO DIOCESANO “NATALE IN ARTE” DATE: 14 dicembre 2011 7. 4° INCONTRO DIOCESANO SULLA CATECHESI FAMILIARE DATE: 26 febbraio 2012 DOVE: Locali della Chiesa parrocchiale di Laghetto in Vicenza TEMA: I contenuti nella C. F. 8. ESERCIZI SPIRITUALI PER CATECHISTE/I DATE: 2‐3‐4 marzo 2012 DOVE: Villa S. Carlo in Costabissara 9. INCONTRO DIOCESANO PASQUA IN ARTE DATE: 21 marzo 2012 10. 4a SETTIMANA BIBLICA DIOCESANA DATE: dal 3 al 6 luglio 2012 DOVE: Villa S. Carlo in Costabissara 11 5° INCONTRO DIOCESANO ANIMATORI DEI GRUPPI DEI CATECHISTI DATE : 24 agosto 2012 12. CORSO DIOCESANO PER NONNE/I DATE: ogni martedì (ore 9.15‐10.30) da ottobre a dicembre 2011 e da febbraio ad aprile 2012 DOVE: presso la Casa Canonica della Cattedrale – Vicenza Speciale Catechesi 22