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…altri!due!anni!di!“semina”!
interpellati!dalla!Domanda:!
“dov’è!tuo!fratello?”
!
Coordinamento lavori e aspetto grafico a cura di
Stefano Osti
Il documento finale è frutto di un dialogo interno fra la Direzione di Caritas Vicentina, i responsabili
amministrativi, i responsabili delle commissioni e dei servizi segno e si è avvalso del prezioso aiuto
della segreteria e di alcuni collaboratori interni.
(
Indice
INTRODUZIONE
Presentazione della Direzione
Nota metodologica
p. 4
p. 5
1. L’IDENTITA’
La Missione e l’organigramma di Caritas Vicentina
La Missione e l’organigramma di Diakonia onlus
La rete Caritas
“Non sei solo”
p. 8
p. 10
p. 11
p. 12
2. SINTESI DI ATTIVITA’, RISORSE E RISULTATI
Tabella riassuntiva: Formazione-Animazione
Tabella riassuntiva: Servizi-Segno
I soggetti coinvolti
p. 14
p. 15
p. 16
3. L’ASPETTO ECONOMICO: RISORSE E IMPIEGHI
Risorse e costi Caritas Diocesana Vicentina.
Risorse e costi Associazione Diakonia onlus
p. 18
p. 21
4. RELAZIONE SOCIALE DEI SERVIZI-SEGNO PER AREA
Servizi presso la Sede Caritas-Diakonia
Carcere
Disagio mentale
Donne, minori, famiglia
Persone senza dimora, inclusione sociale
Immigrati stranieri
Nomadi
Giovani
Altri progetti
p. 28
p. 31
p. 32
p. 33
p. 37
p. 40
p. 40
p. 41
p. 42
5. L’AMBITO INTERNAZIONALE
p. 44
6. I VICARIATI
p. 48
(
(
INTRODUZIONE
CARITAS DIOCESANA VICENTINA
e
ASSOCIAZIONE DIAKONIA-ONLUS
INTRODUZIONE
ALTRI DUE ANNI DI CAMMINO, DI SEMINA…
Quello che avete fra le mani è il secondo report di missione della Caritas diocesana vicentina. Il primo
risale al 2004. Ulteriore conferma della nostra iniziale e fondamentale scelta di rendere visibile con
trasparenza quanto realizzato e non altrimenti verificabile, ossia tutto quel patrimonio inestimabile di progetti,
relazioni, lavoro di rete, volontariato ed attività formative che costituisce il fulcro del nostro impegno. Questo
bilancio di missione vuole infatti prima di tutto essere per noi stessi un'occasione di verifica, un costringerci,
già in fase di progettazione e lettura del bisogno, alla qualità della prossimità.
E' lo strumento con cui tentiamo di capire se siamo stati fedeli alla nostra “mission”: la Caritas è un
organismo pastorale chiamato ad animare, ad educare sul versante della carità, le comunità cristiane alla
prossimità. Proprio perché chiamati a questa missione, il nostro deve essere un “far essere facendo”.
Coinvolgendo uomini e donne a chinarsi sul bisogno che emargina, nella verità della relazione con l’altro
prima e oltre la prestazione, ci si trova coinvolti, interpellati individualmente, al punto che il pensare diventa
importante quanto il fare, che la giustizia si impone prima forma di carità, che il nostro stesso modo d’essere
viene interpellato e criticato. Così via via ci si accorge che l’agire Caritas non è solo fare qualcosa per
qualcuno ma in realtà è un fare che fa pensare, che ti fa cambiare; un fare che fa essere. Ma non in termini
di straordinarietà o di beneficenza ma di normalità interpersonale ed istituzionale. Una cura che si fa cultura.
Un compito che negli ultimi anni ci ha visto decidere per un maggior servizio al territorio diocesano,
quindi ai vicariati, consentendo così il rafforzamento della presenza Caritas nei vicariati e nelle parrocchie.
Uno sforzo accompagnato dal tentativo di fare più rete, di mettere in comunicazione e collaborazione i tanti
soggetti, ecclesiali e non, presenti sul territorio: dalle Caritas parrocchiali e vicariali alla Caritas italiana e alle
altre Caritas Nord-Est; dagli uffici diocesani alle istituzioni, dal volontariato alle cooperative sociali, dalle
associazioni di categoria alle fondazioni bancarie. Un percorso convinto ma non certo concluso.
Chinarsi sugli ultimi ci ha fatto avvertire con maggiore chiarezza che la verità della fragilità di sempre
maggior numero di persone, non si può capire fermandosi alla povertà, ai problemi, alle insufficienze di tipo
economico, culturale, sociale, sanitario. Sta invece nella quantità e ancor più nella qualità delle relazioni su
cui la persona può o non può contare. È insomma sempre più la relazione interpersonale l’origine del fare
cilecca, che mette in crisi tanti adulti, indifferentemente dal loro status sociale. Anzi, dove c’è più apparenza
spesso si cela maggior solitudine. Povertà oggi significa sempre più spesso una immensa invocazione di
relazioni interpersonali meno fragili, meno egocentriche, meno funzionali, meno spersonalizzate, meno
insipide. Più vere, più gratuite, più altruiste, più saporite. Perciò abbiamo provato ad aprire nuovi percorsi di
prossimità, nuovi servizi-segno dedicati alla cura e alla promozione della qualità e della verità nella
relazione.
Attraverso questo bilancio di missione tentiamo poi anche di interrogarci sul nostro impegno all'interno
della Chiesa vicentina: in quanto cristiani, siamo capaci di tessere un vissuto relazionale che abbia sapore di
Vangelo? La Caritas agisce dentro ad un cammino diocesano, facendo squadra con il resto della chiesa
locale? Infatti il programma pastorale diocesano “Cristiani si diventa” ci incammina verso un evangelizzare
che si fa “vieni e vedi”; ci sfida a realizzare esperienze che diventino una “bella notizia”. Anche così l'
“evangelo” si fa carne, volto, annuncio di Dio-Carità. Si diventa cristiani nelle scelte quotidiane, cambiando
stile di vita: in famiglia, nel lavoro, in parrocchia, nella società e anche in politica. Sollecitati a riconoscere nel
volto del povero quello di Cristo, per lasciarci interrogare e trasformare dal senso della giustizia, prima forma
di carità, e dal riconoscimento della dignità dell'altro, di “qualsiasi” altro.
Infine, lo strumento del bilancio di missione vuole essere un costante spazio di verifica dell'agire, un
modo concreto di sottoporre a valutazione la qualità della prossimità. In questo senso auspichiamo che tale
tentativo possa per contagio positivo espandersi alle Caritas vicariali, interparrocchiali e parrocchiali,
chiamate anch'esse a misurarsi sulla qualità del loro “farsi prossimo”.
Don Giovanni Sandonà, direttore Caritas Diocesana Vicentina
Suor Celina Pozzan, vicedirettore Caritas Diocesana Vicentina
Dott.ssa Maria Giacobbo, vicedirettore Caritas Diocesana
Vicentina e presidente dell’Ass. Diakonia onlus
Giovanni Artuso, componente della direzione e coordinatore
dell’Ass. Diakonia onlus
Vicenza, 24 maggio 2008
(
4
INTRODUZIONE
PERCORSO E CONTENUTI: NOTA METODOLOGICA
Il Bilancio di Missione di Caritas Diocesana Vicentina e Associazione Diakonia onlus è stato inteso come un
lungo cammino, caratterizzato da piccoli ma importanti passi da compiere assieme alle persone od enti che,
a vario titolo, sono coinvolte o influenzano l’attività della Caritas.
Con la redazione del Bilancio socio-pastorale 2003 è stato compiuto il primo “timido” passo verso un
continuo miglioramento nella gestione, rendicontazione e comunicazione di dati ritenuti rilevanti e che non
trovano uno spazio consono nel bilancio economico.
Il bilancio sociale 2004 è stato concepito come una naturale e successiva tappa nell’ottica di quel “far
pensare facendo” sia noi che gli altri, che contraddistingue il nostro “agire”.
Nell’impostazione e strutturazione del Bilancio di Missione 2006-2007 è stata posta particolare attenzione
alla connessione con gli altri strumenti di valutazione e gestione interni già in uso, con particolare riferimento
al “Collegamento Pastorale-Speciale Caritas” e al Bilancio di Caritas Vicentina e dell’Associazione Diakonia
onlus.
La prima parte del documento delinea l’Identità della Caritas Vicentina e, in particolare, la missione, la
struttura organizzativa e la rete delle relazioni.
La seconda parte presenta in maniera sintetica le attività, i risultati e le risorse impiegate, sia umane che
economiche, nei vari ambiti e Commissioni, sulla base di un’articolazione in due Aree:
! Area Formazione e Promozione, relativa a tutto il lavoro formativo-educativo-pedagogico, svolto al
servizio del territorio della Diocesi di Vicenza, con particolare attenzione alle Parrocchie e Vicariati;
! Area Servizi Segno Territoriali, composta da tutti servizi-segno, attivati nella Diocesi di Vicenza e
prevalentemente gestiti attraverso l’Associazione Diakonia Onlus.
In questa sede è bene precisare il significato di alcuni concetti per una lettura ottimale:
! per Formazione Ordinaria si intendono tutti i momenti di formazione-animazione previsti ogni anno
nell’unica programmazione annuale di tutta la Caritas Diocesana, sia pur nel suo articolarsi in distinti
gruppi di lavoro/Commissioni;
! per animazione straordinaria si intendono tutte le iniziative di formazione-animazione che non sono a
cadenza periodica e che perciò vanno oltre l’ordinaria formazione-animazione;
! diocesanità-territorio è la necessaria e obbligata attenzione che l’agire Caritas deve avere verso le
parrocchie della diocesi (diocesanità) e verso tutte quelle realtà istituzionali (civiche, sanitarie,
economiche, ecc…), che di fatto a livello diocesano vanno a costituire i concreti e vitali contesti dove le
persone nella loro quotidianità maturano percorsi di inclusione e di esclusione sociale rispetto ai loro
bisogni (altrimenti detti percorsi di cittadinanza attiva);
! servizio-segno, racchiude nel suo significato tre parole-concetti chiave:
servizio,
in cui la relazione vede il primato sulla prestazione;
segno,
come “segnale”, indica un bisogno e lo addita all’attenzione di tutti;
come “direzione”, traccia che segna un percorso possibile di risposta al bisogno;
come “pochezza”, sa di non essere esaustivo rispetto al bisogno;
bisogno,
che è prima di tutto una invocazione dentro cui abita la vita, dunque invocazione di vita.
La Terza parte presenta le risorse economiche dei due anni e mette in evidenza dal lato delle entrate i
soggetti che hanno sostenuto le attività e dal lato delle uscite gli ambiti e aree di destinazione.
Nella Quarta parte, la Relazione Sociale, a partire dagli impegni presi, un’analisi più esaustiva dei vari
servizi-segno gestiti dall’Associazione Diakonia onlus suddivisi nei vari ambiti di intervento ed aree di
bisogno, con l’intento, ove possibile, di evidenziare:
! le attività/servizi svolte ed il raggiungimento degli obiettivi prefissati;
! la promozione del servizio sul territorio ed eventuale formazione e animazione realizzata;
! la rete/sinergie sia con gli Enti o realtà coinvolte nel progetto, sia di coinvolgimento del territorio;
! le risorse impiegate umane (volontari, collaboratori, professionisti) ed economiche.
Nella quinta sezione viene dato un quadro riassuntivo delle attività in ambito internazionale mentre nella
sesta sezione viene rendicontato, seppur in maniera non ancora esaustiva, il prezioso lavoro delle Caritas
vicariali per l’animazione sul territorio.
E’ stato avviato uno processo interno di scambio di idee ed opinioni per individuare e perfezionare gli
indicatori e la rendicontazione sociale, in quanto ogni ambito è rivolto a “fatiche” diverse con esigenze
peculiari.
(
5
1. L’IDENTITÀ
CARITAS DIOCESANA VICENTINA
e
ASSOCIAZIONE DIAKONIA-ONLUS
1. L’IDENTITÀ
LA MISSIONE
CARITAS E’………….
La Caritas è un organismo pastorale, di animazione, a servizio delle Comunità cristiane.
Finalità dell’animazione è promuovere la prossimità verso le persone maggiormente segnate dal
bisogno emarginante o che già patiscono povertà ed emarginazione.
La Caritas vive principalmente dell’adesione volontaria di quelle persone, credenti e non credenti,
che intendono impegnarsi fattivamente a favore degli ultimi.
Tuttavia non accetta di ridurre il proprio agire né a delega supplente né ad assistenzialismo.
Ritiene infatti essenziale, mentre si spende per una concreta prossimità, non smettere mai di cercare
criticamente le cause personali e strutturali (economiche, sociali, culturali, …) che producono o almeno
favoriscono la marginalizzazione dei più deboli.
In tal senso la prima forma di Carità diventa la Giustizia, concretamente declinata sui diritti di
cittadinanza di ogni persona.
Nella stessa logica, si rifiuta ogni tipo di asserzione che veda nella diversità (culturale, religiosa,
etnica, …) una qualsivoglia legittimazione a percorsi di discriminazione.
La Caritas si propone dunque come una medaglia a due facce.
L’unicità è data dalla natura pedagogica della Caritas. Prima che il fare resta l’educare, l’animare, il
promuovere.
Il fare ha valore di “segno”. Non vi sono pretese esaustive rispetto al bisogno.
Così, se la Caritas cerca di piegarsi sul bisogno, prendendosi cura in modo meno inadeguato
possibile della persona che lo vive, il vero obiettivo non sta nella qualità della cura ma , per un verso, nel
bisogno da far regredire e , per l’altro verso, nella cura da moltiplicare come forma normale delle relazioni
interpersonali.
Ecco l’unicità della medaglia, il cui nome è animare (e-ducare), e le sue due facce: il bisogno e la
cura.
La prima e più conosciuta faccia è quella del bisogno. La Caritas infatti non smette di attivare servizisegno a favore dei più deboli, facendosi presente anche nelle emergenze internazionali. Lo fa coinvolgendo
la disponibilità volontaria di tanti uomini e donne, che mentre regalano qualcosa di sé accettano di
“pensare”. In tal senso la formazione permanente diventa parte normale dell’attività del volontariato. Si
potrebbe dire un “far pensare facendo”.
La seconda faccia è quella della cura, intesa come mentalità, cultura.
In tal senso l’agire Caritas, se anche fosse il più efficiente rispetto al bisogno, diverrebbe
fallimentare se dimenticasse l’educare. Anzitutto le Comunità cristiane o Parrocchie, e quindi la convivenza
civica: sono l’ oggetto-soggetto dell’educare (o pedagogia) Caritas.
Si tratta di imparare ad interagire criticamente con la gestione e la progettazione sia delle parrocchie
come della convivenza civica nella polis.
Il percorso educativo, di indole evangelica, potrebbe essere così sintetizzato:
- parte dalla prossimità al bisogno anzitutto dei più deboli, che i vescovi italiani chiamavano ripartire dagli
ultimi;
- passa attraverso la presa in cura della persona fiaccata, chiamando in causa anzitutto le strutture preposte
già esistenti, per un affrancamento nella misura della sostenibilità possibile;
- giunge alla necessità di scommettersi nella semina di una cultura solidale, non intesa in termini di
straordinarietà o di beneficenza ma di “normalità” interpersonale ed istituzionale.
La Caritas è nata nel 1971 per volontà di Paolo VI, che intendeva così superare le precedenti OPA
(Opera Pontificia di Assistenza) e ODA (Opera Diocesana di Assistenza)
La Caritas si articola su scala parrocchiale e/o interparrocchiale, vicariale, diocesana, Nord-Est,
nazionale ed internazionale.
(
8
1. L’IDENTITÀ
ORGANIGRAMMA Caritas Diocesana Vicentina
PRESIDENZA
Mons. Vescovo
DIREZIONE
Direttore
Vicedirettore
Componente
CONSIGLIO
DIRETTIVO
Responsabili e/o
coordinatori delle
Commissioni
diocesane e dei
Servizi-Segno
AREA
ISTITUZIONALE
" Promozione e
formazione
permanente delle
Caritas Vicariali,
Parrocchiali e
Interparrocchiali
" Promozione della
rete “welfare
community”: rete
con le istituzioni
civiche, comunali,
provinciali,
regionali e sociosanitarie.
AREA
PEDAGOGICA
AREA DELLA
PROSSIMITÀ
"
"
"
"
"
"
"
"
"
"
"
"
" Educazione alla
Mondialità
" Giovani e
percorsi di
condivisione
" Osservatorio
Caritas (OsCar)
" Formazione
ordinaria
(permanente) e
straordinaria
" Informazione,
mass media e
sito web
" Percorsi di
responsabilità
sociale
Carcere
Disagio mentale
Disabili (handicap)
Sportello
accoglienza e
segretariato sociale
Donne sole
Nomadi
Anziani
Immigrati stranieri
Centri di ascolto per
l’inclusione sociale
Centri di ascolto
specializzati
Microprogetti
internazionali per la
promozione e lo
sviluppo
Emergenze
umanitarie
(
9
SERVIZI
COMPLEMENTARI
" Associazione
Diakonia onlus
" Privato Sociale di
solidarietà (terzo
settore)
1. L’IDENTITÀ
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………….
L'Asssociazione Diakonia-On
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11
1. L’IDENTITÀ
Locandina
in diffusione
circa alcuni
servizi Caritas
(
12
2. SINTESI
ANNI 2006-2007
CARITAS DIOCESANA VICENTINA
e
ASSOCIAZIONE DIAKONIA-ONLUS
14
!
CARITAS DIOCESANA VICENTINA e ASSOCIAZIONE DIAKONIA-ONLUS
SINTESI RELAZIONE SOCIALE ANNO ANNI 2006 e 2007
SERVIZI-SEGNO
se
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Servizi presso la sede Diakonia(*)
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732
858
8
9
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1/6
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Carcere
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3
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2.964
17
21
1
1
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3/1
3/1
7
13
Disagio mentale
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1
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195
4
4
3.696
3.696
19
19
50
50
2.096
2.150
1/13
1/13
22
15
Donne, minori, famiglie
8
8
757
775
6
5
3.116
3.311
11
14
128
125
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1/21
1/25
63
24
Persone senza dimora, inclusione
sociale
4
4
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8
8
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6.132
14
16
845
856
14.149 14.760
1/121
1/107
52
33
Immigrati stranieri
1
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1
4
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13
2
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Giovani
3
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07
ATTIVITA', RISULTATI E RISORSE
AMBITI
15
63
4
4
700
768
1/4
1/4
SAD e Em. Umanitarie
Totale
28
25
3.779 2.973
34
37
26.687 26.934
16
15
1.077 1.091 27.039 31.928
1/32
1/29
20
4
18
12
17
34
273
188
I costi e la gestione dei servizi segno sono prevalentemente a carico di Diakonia a cui sono stati aggiunti i SAD e le emergenze umanitarie a carico totalmete di Caritas. Da questo prospetto rimangono esclusi alcuni servizisegno, gestiti da Diakonia, che non rientrano negli ambiti o commissioni. Il personale retribuito è il numero di persone con le quali si è stipulato un contratto, mentre le relative ore sono state calcolate sulle ore di presenza.
(*) servizi-segno attinenti ad ambiti diversi: Associazione Diakonia onlus, Sportello accoglienza, Ufficio legale e rapproti istituzionali, Sportelli di informazioni e consulenze legali gratuite, Os.Car, Sportello di informazione
sulle assistenti famigliari, Sportello dipendenze.
!
!
(
2. SINTESI
I SOGGETTI COINVOLTI NEGLI ANNI 2006-2007
I soggetti, prevalentemente appartenenti al Territorio della Diocesi di Vicenza, a vario titolo coinvolti dalle e
nelle attività promosse da Caritas Vicentina e dall’Associazione Diakonia onlus possono essere così
raggruppati.
Per la Formazione e Animazione:
Parrocchie, Caritas Parrocchiali, Vicariati, Caritas Italiana, Delegazione Caritas Nord-est, Uffici Pastorali
della Diocesi, Caritas Nord-Est, Enti pubblici (Regione, Provincia, Comuni), ULSS, Servizi sanitari e sociali,
Assessorati ai Servizi Sociali, Scuole, Centro Sportivo Italiano (CSI), Centro Servizi per il Volontariato VI,
Associazione Ozanam- S. Vincenzo, Istituzioni Carcerarie, Gruppi e Associazioni attivi nell’ambito della
salute mentale, operatori della RSA per malati psichici, Questura, Ambasciate, Magistratura, Agenzie di
formazione, Associazioni di categoria, gruppi giovanili, Coordinamento Pari Opportunità, Coordinamento
nazionale Caritas, Istituzioni e Associazioni operanti nel campo dell’Handicap, cooperative sociali, assistenti
sociali, uffici legali, Vigili Urbani, Comunità Papa Giovanni, Rete famiglie aperte, Sert, Ospedale Civile,
Cooperativa Unicomondo, i Saveriani di Vicenza, Centro Missionario Diocesano, Cisl.
A questi si devono aggiungere i volontari, che hanno realizzato l’intera attività di formazione-animazione.
Per i servizi-segno:
Enti che hanno finanziato (anche parzialmente) i servizi-segno:
Regione Veneto, Provincia di Vicenza, Comuni della Provincia, Fondazione Cassa di Risparmio di VR, VI,
BL e AN, Fondazione Monte di Pietà, Ministero per le Pari Opportunità, Camera di Commercio di Vicenza,
Fondazione Unidea/Unicredit, Ulss n.6, Ulss n. 4, Ulss n. 15.
Donatori
Famiglie, gruppi, parrocchie, enti e ditte. Per quanto riguarda le parrocchie in particolare Campedello
(dell’UP Riviera Berica Vicenza), S. Maria in S. Benedetto e S. Gaetano a Malo, S. Maria in Colle di
Bassano, S. Clemente di Valdagno, S. Matteo in Asiago, S. Pietro in Schio, Ognissanti in Arzignano. In
particolare hanno donato beni per il Ricovero notturno: Panificio Morato di Vicenza, Unicomm Srl Vicenza,
Supermercati Prix di Vicenza e di Altavilla, New Fruit Associated Mercato ortofrutticolo, Azienda Ulss n.6 di
Vicenza.
Enti gestori e realtà con cui si collabora
Consorzio Prisma, Centro vicentino di solidarietà CeIS onlus, Associazione comunità Papa Giovanni XXIII,
Atlante, Nova Cooperativa sociale, Associazione Nova Terra onlus, Associazione il Borgo Onlus,
Cooperativa Sociale Samarcanda, Associazione il Mosaico, UCID, Fondazione Tovini, Cater Trust.
Per l’ambito internazionale:
Caritas Internationalis, Caritas Nord-Est, Caritas Diocesane, Insieme per Sarajevo, Ass. Creso, Intercultura
Verona, Ong YA G TU, Immigraduate, ONG Cater Trust India, PIME, Associazione “La Luce Venga”, Gruppi
Missionari, Gruppo Giustizia e Pace.
A tutte queste persone, famiglie, enti, associazioni, cooperative, realtà presenti sul territorio della Diocesi o
operanti in campo internazionale, per il loro coinvolgimento e impegno, va il nostro più sentito
ringraziamento.
(
16
3. L’ASPETTO ECONOMICO
CARITAS DIOCESANA VICENTINA
e
ASSOCIAZIONE DIAKONIA-ONLUS
(
3. L’’ASPETTO ECONOMICO
ENTRATE E USCITE DI CARITAS VICENTINA
Tab. 1 Caritas Diocesana Vicentina – RISORSE 2006-2007
Tab. 2 Caritas Diocesana Vicentina – COSTI 2006-2007
(
18
3. L’’ASPETTO ECONOMICO
Lettura delle risorse
Grafico 1. RISORSE CARITAS 2006
Le entrate di Caritas Vicentina sia
per il 2006 che per il 2007
provengono per la maggior parte dai
fondi messi a disposizione dalla
Diocesi di Vicenza. Sebbene siano
diminuite del 21% nel corso dei due
anni mantengono una quota annuale
molto simile, 37% nel 2007 e 35%
nel 2006.
Il valore dei fondi messi a
disposizione da Caritas Italiana per i
servizi-segno sono rimasti invariati
così come il numero di progetti
presentati ed approvati nei due anni.
Le entrate da soggetti istituzionali si
riferiscono ai fondi della Regione
Veneto per il progetto Dialogo.
Le offerte generiche, ossia senza
indicazione di una destinazione
precisa, sono decisamente diminuite
nel corso dei due anni e
contestualmente sono aumentate le
offerte finalizzate nei servizi-segno
diocesani,
presumibilmente
ad
indicare che sempre più i donatori
scelgono uno specifico progetto da
sostenere.
Le offerte per le emergenze e i
progetti internazionali, fra cui i
Sostegni a Distanza, si sono
assestate al 15% rispetto al totale
del 2006.
Le giacenze particolarmente elevate
ad inizio del 2006 si riferiscono ai
fondi vincolati per l’emergenza
maremoto
sud-est
asiatico
(Tsunami), interamente destinati nel
corso dello stesso anno. Ad inizio del
2007 infatti le giacenza iniziali sono
decisamente calate ed hanno inciso
per il 14%.
Grafico 3. RISORSE CARITAS 2002-2004
Grafico 2. RISORSE CARITAS 2007
Grafico 4. RISORSE CARITAS 2006-2007
(
19
3. L’’ASPETTO ECONOMICO
Lettura dei costi
Le uscite relative alla gestione
ordinaria, che comprendono oltre alle
attività della sede e di segreteria, anche
le spese per l’attività di direzione e di
formazione confermano la progressiva
diminuzione registrata negli anni
precedenti. Nel 2006 e nel 2007
incidono rispettivamente per il 12% e
16% a beneficio dei Sevizi Segno in
ambito diocesano, nei quali sono stati
impiegati più della metà delle entrate.
Crescono, infatti, in modo molto
significativo le uscite per i servizi-segno
in ambito diocesano e sportelli della
sede Caritas: € 481.650 nel 2006 e
434.595 nel 2007.
La destinazione delle offerte ricevute
per emergenze umanitarie e progetti
internazionali è fortemente diminuita nel
corso due anni, i quanto alla fine del
2005 erano rimasti in giacenza una
parte delle offerte per l’emergenza
maremoto sud-est asiatico (Tsunami)
del
dicembre
2004,
che
nel
complessivo erano risultate molto
elevate.
La gestione ordinaria per quanto
riguarda le spese di segreteria, il
personale e i costi di gestione si sono
mantenute su valori simili, così come le
spese per le attività di formazione e
animazione delle Commissioni Caritas.
Le giacenze finali, dovute al maggior
afflusso di maggiori offerte durante il gli
ultimi mesi dell’anno, comunque
vincolate in base alla preferenza data,
hanno registrato un lieve calo.
Grafico 5. COSTI CARITAS 2006
Grafico 6. COSTI CARITAS 2007
Grafico 7. COSTI 2004-2005
Grafico 8. COSTI 2006-2007
(
20
3. L’’ASPETTO ECONOMICO
ENTRATE E USCITE DI ASSOCIAZIONE DIAKONIA ONLUS
Tab. 3. Associazione Diakonia onlus – RISORSE 2006-2007
Tab. 4 Associazione Diakonia onlus – COSTI 2006-2007 in base alla tipologia di impiego
(
21
3. L’’ASPETTO ECONOMICO
Tab. 5 Associazione Diakonia onlus – COSTI 2006-2007 in base agli ambiti di bisogno
Grafico 9. RISORSE DIAKONIA 2006
Lettura delle risorse
Le entrate di Associazione Diakonia
onlus sia per il 2006 che per il 2007
provengono per la maggior parte dai
fondi messi a disposizione da Enti Privati.
Caritas
(Italiana
e
Vicentina)
e
Fondazione Cassa di Risparmio di VR,
VI, BL e AN Vicenza partecipano
complessivamente per il 72% del 2006
ed il 73% nel 2007, confermando la
progressiva tendenza, per quanto
riguarda la provenienza dei fondi, dal
pubblico al privato.
Fondazione Palazzo de Monte partecipa
ogni anno ad alcune spese del Ricovero
notturno, mentre i fondi del Comitato
Unicredit
hanno
permesso
la
realizzazione di una ricerca sulle Badanti.
Grafico 10. RISORSE DIAKONIA 2007
I fondi destinati ai servizi segno, se non
fosse per l’apporto dell’Ulss n.6 al
Progetto “La comunità che guarisce” nel
2007 che fanno salire sia il valore che la
percentuale sul totale al 16%, segnalano
la progressiva diminuzione registrata
negli ultimi anni, ben evidenziato dal
confronto con il biennio 2004-2005 nei
quali questa voce presentava valori
decisamente rilevanti.
Per correttezza bisogna segnalare che la
tabella sopra riportata e i grafici non
mostrano i fondi vincolati in giacenza.
(
22
3. L’’ASPETTO ECONOMICO
come ad esempio i fondi destinati da 18
municipalità al Fondo di Garanzia del
Progetto Microcredito Etico-Sociale, che
ammontano al 31/12/2007 a 38.561, ma
allo stesso tempo non vengono
rappresentati tutti i fondi messi a
disposizione dai vari enti privati e che
verranno utilizzati negli anni futuri per il
servizio segno finanziato.
Per quanto riguarda le erogazioni liberali,
anche sottoforma di beni, dei privati,
cittadini o imprese, sebbene ad una
prima
impressione
sembrano
decisamente
diminuite,
sono
leggermente aumentate nel loro valore
puro, perché nel 2006 comprendono
ancora dei contributi figurativi per
personale
volontario
contabilizzati,
criterio abbandonato nel 2007 per la
difficoltà di distinguere il volontariato di
tipo professionale da quello svolto nel
servizio, ritenuti di uguale valore morale.
Grafico 11. RISORSE DIAKONIA 2004-2005
Grafico 12. RISORSE DIAKONIA 2006-2007
La
voce
“varie”
comprende
le
sopravvenienze
attive,
i
proventi
finanziari e alcuni fondi utilizzati per gli
ammortamenti. Nei due anni non si
rilevano significative differenze per
quanto riguarda la voce in oggetto.
Grafico 13. IMPIEGHI DIAKONIA 2006
Lettura dei costi in base all’impiego
L’analisi delle fonti d’uscita della tabella 4
e i grafici qui a fianco forniscono una
visione in base ai costi di gestione per il
funzionamento dei vari servizi segno
promossi dall’Associazione Diakonia.
Il dato più evidente è che i costi maggiori
sono destinati al personale part-time che
sempre si affianca al volontariato. Infatti
la specificità dei servizi esige anche la
competenza
professionale
quale
garanzia
di
qualità
al
servizio
indispensabile dei volontari.
La seconda voce di costo riguarda i
consumi, che comprendono tutti i beni
mobili e immobili e le utenze non solo
della sede di Caritas e Diakonia, ma
anche le spese sostenute per il
funzionamento delle sedi presso cui sono
presenti alcuni progetti.
Le collaborazioni professionali sono
invece aumentate nei due anni del 36%,
dovuto soprattutto alla complessità di
nuovi progetti che richiedono particolari
competenze.
(
23
3. L’’ASPETTO ECONOMICO
Allo stesso tempo diminuiscono le
convenzioni con enti gestori di alcuni
progetti dal 17% del 2006 al 12% del
2007,
confermando
la
tendenza
evidenziata anche dal confronto dei due
bienni.
I contributi a sostegno di altre
associazioni e la partecipazione progetti
gestiti da altri, sebbene diminuita nel
corso dei due anni, evidenzia la
propensione di lavorare in rete con il
territorio e l’intenzione di non sostituirsi
qualora vi fossero risposte già presenti
rispetto ad alcuni bisogni.
In questa sezione bisogna evidenziare un
disavanzo di 6.816 euro per il 2006 e di
10.519 euro per il 2007.
Grafico 15. IMPIEGHI DIAKONIA 2004-2005
Grafico 14. IMPIEGHI DIAKONIA 2007
Grafico 16. IMPIEGHI DIAKONIA 2006-2007
Grafico 17. COSTI DIAKONIA 2006
Lettura dei costi in base ai bisogni
La tabella 5 e i relativi grafici qui riportati
indicano le risorse, messe a disposizione
dalle varie istituzioni, enti e realtà, spese
per i vari servizi-segno e le loro attività,
suddivisi e raggruppati per tipologia e
area di bisogno.
I fondi vincolati, rimasti in giacenza per
progetti
pluriennali,
non
vengono
pertanto illustrati dalle tabelle e dai
grafici, ma vengono espressi solamente
quelli utilizzati nel corso dell’anno.
(
Le aree di maggiore intervento nei due
anni rimangono, come per gli anni
precedenti, “Persone senza fissa dimora”
(31%), con il complesso Progetto Farsi
Prossimo e la Rete di Inclusione Sociale,
e “Donne e Famiglie in difficoltà” (23%),
con i servizi consolidati di aiuto alle
donne come lo Sportello Donna e nuovi
progetti a sostegno delle famiglie come il
“Progetto Dialogo” e il “Progetto
Microcredito Etico-Sociale”.
24
3. L’’ASPETTO ECONOMICO
Grafico 18. COSTI DIAKONIA 2007
I costi dell’ambito “Carcere” sono
aumentati nel corso 2007, in linea con
l’andamento evidenziato dal confronto fra
2004-2005 e 2006-2006 quale impegno
forte nel tentativo di dare una risposta
sostenibile al disagio vissuto dalla
popolazione carceraria, soprattutto per
l’inserimento a fine pena.
L’ambito“Disagio Mentale” rimane sia per
il 2006 che per il 2007 il quarto ambito in
ordine di spesa, ma registra una lieve
diminuzione nei due anni del 17%,
mantenendo
un’incidenza
sull’anno
pressoché costante del 8-9%.
L’ambito dei “Giovani” nel 2006 ha visto
l’avvio del progetto “Adolescenti di
Confine” come tentativo di risposta ad un
disagio incontrato da questa fascia di
popolazione e incentrato in particolare
nella zona fra Montecchio-ArzignanoChiampo, ma che si è concluso nel 2007.
Il forte calo dei due anni è principalmente
dovuto a questo motivo.
Grafico 19. COSTI DIAKONIA 2004-2005
Le attività e i costi del progetto Dialogo,
sebbene risponda a differenti fatiche
anche vissute dai giovani, rientrano
completamente nell’ambito “Famiglia”.
I costi della gestione dell’Associazione,
seppur bassi rispetto al totale delle
uscite, sono aumentati nel corso dei due
anni del 10%, in quanto l’Associazione si
è assunta la titolarità dei costi di gestione
di
tutte
le
utenze
(energetiche,
telefoniche, informatiche, ecc.) che
precedentemente erano ancora intestate
all’Ente Morale Caritas. Mantengono una
percentuale costante fra il 14% ed il 15%.
Grafico 20. COSTI DIAKONIA 2006-2007
(
25
(
4. REL
4
LAZIO
ONE SOCIALE DE
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sogno;
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d
cui abita
a
la vita
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ne di vita
(
4. RELAZIONE SOCIALE DELLE AREE
SERVIZI PRESSO LA SEDE CARITAS-DIAKONIA
Associazione Diakonia onlus
L’Associazione Diakonia onlus, come più volte ricordato, è il braccio operativo della Caritas per la gestione
dei servizi-segno, di cui condivide finalità, principi e modalità operative, rimanendo comunque una realtà
autonoma a livello giuridico ed economico.
La sezione sull’identità e sull’aspetto economico già illustravano come il contributo al perseguimento della
mission della Caritas sia fondamentale e, allo stesso tempo, come siano due realtà inseparabili per una
valutazione complessiva.
In questa sede l’associazione Diakonia viene considerata come un servizio-segno della Caritas sede, in
quanto svolge le attività amministrativo-burocratiche dei progetti nati in seguito alla formazione-animazione
ed all’analisi dei bisogni promossi da Caritas, oltre ad assumersi le spese e la gestione ordinaria di ambienti
e servizi (immobili, mobili, utenze, ecc.).
L’associazione, di norma, si relaziona con le istituzioni ed enti (Regione, Provincia, Comuni, Fondazioni,
ecc.) e le realtà presenti sul territorio (Cooperative sociali, Associazioni, ecc.), avviando collaborazioni e
tessendo reti per una migliore efficacia ed efficienza dei vari progetti.
L’attività della segreteria amministrativa nel 2006 è stata svolta da 4 volontari, mentre nel 2007 da tre
volontari e 2 collaboratrici e 1 consulente amministrativo.
PERSONE COINVOLTE NEL SERVIZIO
Numero volontari
Ore di
ANNO
servizio
4
1884
2006
3
1396
2007
N. collaboratori
retribuiti
0
3
Ore di servizio
0
566
Media ore settimanali
per collaboratore
0
4
Sportello accoglienza
Il servizio di segretariato sociale, in considerazione dell’accentuarsi delle problematiche relative alle famiglie,
è stato articolato, dai primi mesi del 2007 in due distinti sportelli: Sportello accoglienza, dedicato soprattutto
alle problematiche di uomini soli, e Sportello donna e famiglia, dedicato alle problematiche di famiglie e
donne in difficoltà, di cui si parlerà di seguito nella specifica sezione. Entrambi gli sportelli rappresentano
spesso il primo approccio con la Caritas. Le persone vengono innanzitutto ascoltate al fine di individuare e
definire le problematiche, quindi vengono contattati i servizi competenti nonché gli altri servizi Caritas al fine
di elaborare un progetto personalizzato di inclusione sociale e/o di superamento del bisogno. Il servizio di
segretariato sociale sostiene inoltre anche con piccoli contributi economici le persone in difficoltà (mamme o
famiglie con minori, persone detenute o ex detenute, chi soffre la malattia mentale o la dipendenza da alcool
o da sostanze psicotrope, stranieri…), ma solo quando i servizi sociali e le parrocchie non lo possono o non
lo vogliono fare. Nel periodo invernale lo sportello accoglienza gestisce anche l’accesso al Ricovero
Notturno invernale d’emergenza.
Il servizio dello sportello accoglienza nel 2006 è stato reso da un operatore e da 6 volontari per un totale di
1141 colloqui ad un totale di 480 persone, di cui 376 hanno ricevuto aiuti economici.
Il servizio dello sportello accoglienza nel 2007 è reso da un operatore e da 5 volontari che a turno
supportano l’attività dell’operatore. Nel periodo gennaio-dicembre 2007 sono stati svolti 985 colloqui ad un
totale di 406 persone. La nazionalità prevalente è quella italiana (126 persone), seguita da quella
marocchina (53 persone), rumena (36 persone) e nigeriana (30 persone). Per 347 persone sono stati anche
erogati aiuti economici per un totale di 744 erogazioni. Gli aiuti in denaro vengono dati soprattutto per spese
sanitarie (180 erogazioni), per le prime necessità familiari (123 erogazioni), ma anche per il pagamento di
bollette insolute (100 erogazioni) e per il cibo (80 erogazioni). Le telefonate fatte a servizi sociali, comunità
terapeutiche, ambasciate. sono state 515, quelle ricevute 1055.
PERSONE SEGUITE
persone
ANNO
480
2006
406
2007
ascolti/colloqui
1141
985
Aiuti economici
376
347
PERSONE COINVOLTE NEL SERVIZIO
ANNO
Numero volontari
Ore di servizio
N. collaboratori
retribuiti
Ore di servizio
2006
2007
6
5
1200
1000
1
1
1530
1530
(
28
Media ore
settimanali per
collaboratore
32
32
4. RELAZIONE SOCIALE DELLE AREE
Ufficio Legale e Rapporti Istituzionali e Sportelli di Informazioni e Consulenze Legali
Nello svolgere il proprio servizio a contatto con persone che vivono situazioni di difficoltà, la Caritas
Diocesana Vicentina ha rilevato una significativa richiesta di informazioni e orientamento legale che spazia
dall’ambito amministrativo (soprattutto con riferimento alla situazione degli stranieri) a quello penale e civile.
Spesso, infatti, è proprio la mancata comprensione di un problema legale-giuridico che contribuisce ad
innescare i meccanismi di esclusione sociale e comunque la risoluzione di problemi giuridici in molti casi
costituisce la “conditio sine qua non” per il superamento. Il servizio, coordinato da un professionista e grazie
al contributo di avvocati che mettono gratuitamente a disposizione la propria professionalità, si propone di
offrire informazioni e consulenze giuridiche gratuite a quanti si trovano in difficoltà. Il servizio è offerto
dall’Ufficio legale e dallo Sportello legale aperto ogni giovedì sera a Vicenza e, da novembre 2006, anche a
Bassano del Grappa e Schio
Ufficio legale e rapporti istituzionali: L’ufficio legale offre un servizio importante nell’interazione con gli altri
servizi pubblici e privati del territorio. L’ufficio accoglie persone che vivono situazioni di difficoltà intercettate
dagli Sportelli della Caritas o inviate dalle Parrocchie o dai Centri di Ascolto della Diocesi. È aperto al
pubblico il mercoledì ed il venerdì mattina e nel periodo considerato sono state incontrate 40 persone con le
quali sono stati fatti interventi specifici. L’ufficio inoltre collabora quotidianamente nella realizzazione dei
progetti personalizzati elaborati dallo Sportello accoglienza e dallo Sportello donna e famiglia della Caritas.
Svolge poi il proprio servizio in collaborazione anche con gli assistenti volontari della Caritas Diocesana
Vicentina che operano soprattutto presso la Casa Circondariale di Vicenza. Attraverso la collaborazione con
gli assistenti volontari e attraverso il contatto ed il rapporto diretto con i legali delle persone detenute, i loro
famigliari, gli Uffici dell’Esecuzione Penale Esterna (UEPE), i SerT, i CSM, lo sportello stimola l’avvio di
percorsi personalizzati di sostegno e di reinserimento delle persone detenute prive di adeguati riferimenti
familiari e/o di sufficienti risorse economiche, favorendo la messa in rete dei servizi presenti nel territorio e
l’attivazione di percorsi riabilitativi. Nel 2007 sono state seguite 19 persone.
Infine l’ufficio legale opera in collaborazione con l’Ufficio Esecuzione Penale Esterna di Verona e con l’Ufficio
Servizi Sociali Minori di Venezia (sezione di Vicenza) per l’attuazione dell’attività risarcitoria da parte di
persone in misura penale esterna (adulti) o in regime di messa alla prova (minori) che vengono inserite in
servizi della Caritas quali volontari e monitorati con relazioni periodiche all’ufficio competente. Nel periodo in
considerazione sono state segnalate 6 persone, tutte inserite in servizi della Caritas Diocesana Vicentina.
L’Ufficio legale, come già accennato, coordina anche il servizio di informazioni e consulenze legali svolto dai
tre sportelli presenti in Diocesi (Vicenza, dall’ottobre 2004, Bassano e Schio da novembre 2006) grazie al
contributo di circa 30 avvocati, che a fine 2007 sono diventati 38.
Da gennaio a dicembre 2007 i tre sportelli hanno fornito 382 consulenze ad un totale di 345 persone.
PERSONE SEGUITE
ANNO
Sportelli
persone
202
345
2006
2007
prestazioni
247
382
ufficio legale
persone
prestazioni
50
74
107
107
PERSONE COINVOLTE NEL SERVZIO
ANNO
Numero volontari
Ore di servizio
2006
2007
30
38
252
965
N. collaboratori
retribuiti
1
1
Ore di
servizio
1829
1838
Media ore settimanali
per collaboratore
38
38
SINERGIE /RETE:
Nel 2006 sono state coinvolte le Parrocchie di S. Maria in Colle di Bassano e di S. Pietro di Schio. Il
coinvolgimento è avvenuto con telefonate, mail ed incontri finalizzati all’individuazione della sede dei due
nuovi sportelli. I Consigli dell’Ordine degli Avvocati di Vicenza e Bassano sono stati contattati per lettera e
incontrati direttamente per presentare l’ampliamento del servizio con l’apertura di due nuovi sportelli, di
Bassano e Schio, da novembre 2006
ANIMAZIONE-FORMAZIONE
È stato organizzato, da aprile a giugno 2006, un corso di formazione di nove incontri per gli avvocati
volontari, mentre nel 2007 si sono svolti 5 incontri formativi.
TIPOLOGIA
Formazione 2006
Formazione 2007
N. INCONTRI
9
5
Ore di formazione
36
10
(
29
N. partecipanti
25
30
4. RELAZIONE SOCIALE DELLE AREE
Progetto Os.Car. 2 - Osservatorio Caritas
E’ un progetto avente l’obiettivo generale di perseguire l’implementazione di uno strumento che consenta di
leggere i bisogni che “passano” attraverso gli sportelli e/o che vengono intercettati attraverso i servizi-segno,
attivando un “osservatorio delle povertà”. A questo scopo si è riadattato lo strumento di rilevazione (scheda
Os.Car.) aggiornando e modificando la struttura delle variabili censite.
Per questo l’attività svolta nel 2006 si è posta un duplice obiettivo: da un lato uniformare la raccolta dei dati e
lo strumento di rilevazione (scheda OSCAR 2), dall’altro estendere l’adozione dello strumento a tutti i servizisegno gestite dalle Caritas diocesane del Nord-Est, preservando la specificità di ciascuno e quindi definendo
moduli integrativi “ad hoc”. Nello specifico le azioni condotte nel 2006 hanno riguardato una analisi, il testing
e la definizione della parte anagrafica di OSCAR 2; un primo censimento dei servizi-segno ed una prima
valutazione delle schede specifiche (moduli integrativi) per singolo servizio-segno.
La messa in rete informatica dei Centri di Ascolto ha subito rallentamenti rispetto ai programmi iniziali in
quanto è stata condotta in rete con i centri di ascolto presenti anche nelle altre 14 Diocesi del Triveneto,
esigenza che ha portato alla realizzazione del sistema OsCar2 con gli obiettivi di:
•
leggere servizi e bisogni incontrati dalle opere-segno di ogni Caritas diocesana;
•
operare nella Regione Ecclesiale Nord-Est con omogeneità di criteri e di lettura dei bisogni;
•
convergere in un’unica banca dati a favore della qualità del sistema, della riduzione dei costi e della
possibilità di avere traccia degli assistiti;
•
leggere e analizzare dal punto di vista socio-culturale i diversi bisogni e i servizi resi per rendere,
anche attraverso opportune pubblicazioni, più autorevole il confronto istituzionale intra ed extra ecclesiale,
per sollecitare l’aggiornamento legislativo a favore dei poveri.
Considerate le difficoltà di ordine organizzativo ma anche giuridico e tecnico-informatico che l’avvio del
suddetto sistema comportava, con lettera d’incarico dell’11 luglio 2005 e successiva proroga la Delegazione
delle Caritas Nord-Est ha individuato nell’Associazione Diakonia onlus l’ente prestatore d’opera per
l’attivazione del sistema Oscar2. Questo ha permesso di ottenere risultati positivi sia dal punto di vista
informatico e formativo, sia dal punto di vista economico. Si è arrivati quindi, anche con l’approvazione della
Conferenza Episcopale Triveneta a costituire in data 12 settembre 2007 un soggetto, denominato
“Associazione Farsi prossimo”, in grado di assumere la titolarità del sistema Oscar2: Osservatorio Caritas
Nord Est. Tale associazione, che vede come soci le 15 Diocesi del Nord-Est rappresentate dai rispettivi
Direttori Caritas, ha le seguenti finalità:
a. raccogliere, archiviare e gestire i dati necessari per realizzare anche in collaborazione con altri organismi,
partendo dai servizi-segno Caritas presenti nel territorio in cui opera, la mappatura dei bisogni, nonché la
formazione, gli studi e le ricerche sugli stessi, per contribuire ad individuarne le cause e supportare le
Caritas diocesane nel loro servizio di promozione umana;
b. promuovere la documentazione e la conoscenza sui bisogni e i disagi sociali che emergono nella
Regione ecclesiastica del triveneto, anche per stimolare l’azione delle istituzioni civili ed una adeguata
legislazione atta a promuovere servizi anzitutto sociali e sociosanitari nei confronti dei nuovi bisogni;
c. promuovere ed organizzare la formazione dei rilevatori incaricati, per favorire modalità di raccolta dati la
più omogenea possibile;
d. promuovere percorsi formativi idonei per gli operatori ed il volontariato impegnato nella relazione di aiuto;
e. curare la pubblicazione di studi compiuti e la diffusione dei risultati conseguiti, sensibilizzando l’opinione
pubblica e le istituzioni.
Solo dal prossimo anno si prevede quindi che sarà possibile avere dei rapporti a livello di Regione
ecclesiastica sui dati raccolti.
PERSONE COINVOLTE NEL SERVZIO
Numero volontari Ore di servizio
ANNO
2006
2007
1
2
50
36
N. collaboratori
retribuiti
2
1
Ore di
servizio
432
75
Media ore settimanali
per collaboratore
5
2
Sportello di informazione sulle assistenti familiari
Il sevizio, gestito da un volontario, offre informazioni e consulenze sulle problematiche contrattuali a famiglie
e assistenti familiari nel lavoro di cura familiare.
Sportello dipendenze
Il servizio, gestito dal Centro Vicentino di Solidarietà CeIS Onlus, offre un sostegno a chi vive la dipendenza
da alcool o da sostanze stupefacenti per individuare ed avviare il percorso riabilitativo più confacente o, a chi
ha concluso il percorso, un confronto e un sostegno relazionale. Offre la presenza di un operatore mezza
giornata a settimana
(
30
4. RELAZIONE SOCIALE DELLE AREE
AREA CARCERE
Progetto “Il lembo del mantello”
Il progetto, di durata triennale (inizio maggio 2005), è finalizzato a costruire percorsi di inserimento sociale,
abitativo e lavorativo, per persone detenute ed ex detenute. È realizzato in sinergia con l’Apindustria di
Vicenza, con l’Associazione Artigiani della Provincia di Vicenza e con la Cooperativa Saldo&Mecc che opera
all’interno della Casa Circondariale di Vicenza in rete con l’equipe educativa delle carceri di Vicenza e
Padova, la Magistratura di sorveglianza di Verona e Padova, con l’Uepe di Verona e Padova. E’ finanziato
dalla Fondazione Cassa di Risparmio di VR, VI, BL e AN e dalla Caritas Diocesana Vicentina.
Il progetto, sperimentale, nella prima fase ha portato gli operatori a svolgere in carcere ben 320 colloqui, per
un totale di 81 persone contattate, segnalate anche dall’équipe trattamentale La seconda fase, dopo un
primo periodo di “osservazione”, è consistita in un momento di formazione professionale e di valutazione
dell’attitudine al lavoro, con stage nelle cooperative sociali del consorzio Prisma, tra cui la “Saldo&Mecc” che
opera all'interno della Casa Circondariale di Vicenza, e anche in aziende esterne individuate con il contributo
dell’Associazione Artigiani e l’Associazione Piccole e Medie Industrie della Provincia di Vicenza.
Dopo la conclusione positiva di questo periodo, per 24 persone è stato avviato l'inserimento lavorativo vero e
proprio. E per 20 di queste che hanno potuto accedere alle misure alternative al carcere o ex detenuti, la
residenzialità esterna in un luogo dedicato, mentre le altre 4 hanno avuto accesso al percorso da esterni.
L'accoglienza residenziale ha garantito un primo punto di riferimento abitativo con presenza diurna e serale
di un operatore e l'accompagnamento di volontari che hanno aiutato le persone a ricostruire un tessuto
relazionale sano. L'ultima fase del percorso consiste infine in un passaggio ad appartamenti di “sgancio” e
nel recupero di una piena autonomia.
Delle 24 persone che hanno avuto accesso al “Lembo”, il 55 % ha portato a termine positivamente il progetto
educativo individuale e l'83 per cento ha mantenuto il rispetto delle prescrizioni. Lo scopo ultimo infatti era
evitare che queste persone, una volta uscite dal carcere e prive di adeguati riferimenti familiari ed abitativi,
potessero ricadere nel circuito della delinquenza.
Nel corso del 2006 è di particolare interesse sottolineare il reinserimento abitativo (di tipo comunitario) per
15 soggetti e nel contempo l’avvio e la supervisione di gruppi di auto mutuo aiuto, l’assunzione di due
operatori a tempo parziale e la creazione di una equipe di lavoro, visite settimanali in carcere (colloqui di
sostegno) da parte di un operatore, rafforzamento e consolidamento con i partners del progetto.
Nel corso del 2007 sono state seguite 16 persone detenute nel carcere di Vicenza e 3 in altre carceri. La
struttura residenziale ospita attualmente 6 persone, altre 3 persone sono seguite in percorso esterno, mentre
solo una è stata allontanata. La struttura residenziale nella seconda metà del 2007 ospita 6 persone, altre 3
persone sono seguite in percorso esterno, mentre solo una è stata allontanata.
Le attività principali sono state: colloqui con la popolazione detenuta all’interno del carcere per individuare
persone che potessero e volessero avviare percorsi di reinserimento sociale; conclusione di gran parte dei
percorsi di reinserimento sociale avviati nel 2006 ed inizio di nuovi percorsi di tipo comunitario; svolgimento
di permessi premio finalizzati a conoscere esternamente il detenuto e a far conoscere a lui la casa e i luoghi
del progetto; collaborazione continua con tutti i partners del progetto, area educativa del carcere, U.E.P.E,
consorzio Prisma, Avvocati, sportello di accoglienza Caritas.
Le iniziative più significative del 2006 nell’ambito della promozione sono state l’incontro con alcuni esponenti
politici a livello regionale, provinciale e comunale, la presentazione del progetto all’UEPE di Padova e la
partecipazione al torneo di calcio per presentarsi informalmente al territorio; nel 2007 il progetto è stato
presentato alla Quinta Commissione della Regione Veneto ed due responsabili hanno partecipazione alla
tavola rotonda in Camera di Commercio sul tema “reinserimento lavorativo di detenuti”.
PERSONE SEGUITE
ascolto/colloquio
ANNO
40
2006
41
2007
PERSONE COINVOLTE NEL SERVZIO
Numero
Ore di servizio
ANNO
volontari
1
20
2006
0
0
2007
segretariato sociale
20
19
N. collaboratori
retribuiti
3
3
(
31
Ore di
servizio
2500
2964
Inserimento abitativo
15
9
Media ore settimanali
per collaboratore
17
21
4. RELAZIONE SOCIALE DELLE AREE
AREA DISAGIO MENTALE
“La Comunità che guarisce” e “Davide e Golia di Vicenza”
Nel rivolgersi alle persone segnate dalla malattia mentale, l’Associazione Diakonia Onlus si propone di
coinvolgere le stesse, nella forma del “gruppo di auto-mutuo-aiuto”, per mezzo di iniziative di tipo ricreativo,
sportivo, culturale. Tali attività nel 2006 sono state finanziate in parte dall’Aulss n. 6 attraverso il progetto
“Davide & Golia di Vicenza”, che si concluderà nel dicembre 2008, in parte dai Fondi 8‰ CEI attraverso
Caritas Italiana e dalla Caritas Diocesana Vicentina attraverso il progetto “La comunità che guarisce”,
conclusosi a dicembre 2006. Nello specifico, durante il 2006 si sono potenziate le attività a scopo di
intrattenimento ed animazione per le persone con disagio (che attualmente sono circa 70), proponendo 13
diversi tipo di attività, Spazio informativo familiari, Gruppo cAMAllo, Gruppo cucina, Calcetto a 5, Gruppo
parola familiari, Gruppo biodanza, Gruppo giornale, Gruppo parola soci, Gruppo laboratorio La Finestra,
Gruppo GiteUsciteFeste, Gruppo tifosi Vicenza calcio, per un totale di circa 40 ore settimanali di apertura. Si
sono svolti poi diversi incontri formativi e di conoscenza sul significato del disagio mentale (20 incontri sia in
provincia che regione) ed infine potenziata la rete con enti, istituzioni e soggetti del privato sociale. Sempre
nel corso del secondo semestre 2006 si sono svolti incontri tra la Diocesi ed alcuni Vicariati per dotare il
progetto di una sede idonea e spaziosa, individuando la stessa nella Parrocchia di Campedello (zona Riviera
Berica di Vicenza).
Nel 2007 le attività ricreative, sportive e culturali del gruppo destinate a persone seguite dal Dipartimento di
Salute Mentale dell’Aulss n. 6 vengono finanziate per un triennio dalla stessa Aulss che ha anche inserito il
progetto nei Piani di Zona. Altri gruppi si stanno sviluppando in collaborazione con l’Aulss n. 4 e la
parrocchia a Malo e in collaborazione con l’Aulss n. 15, nella parte della Diocesi di relativa competenza. Il
progetto ha avuto inizio a gennaio 2006. Va aggiunta la nuova sede messa a disposizione dalla parrocchia di
Campedello (UP Riviera Berica Vicenza) nella casa-canonica.
In particolare nel corso del 2007 si sono potenziate le attività a scopo di intrattenimento ed animazione per le
persone con disagio (che attualmente sono 74), proponendo 14 diversi tipi di attività per un totale di oltre 40
ore settimanali di apertura. Si sono svolti poi diversi incontri formativi e di conoscenza sul significato del
disagio mentale (Gruppo parola) per un totale di 11 incontri annui. Da parte degli operatori si sono svolti 4
incontri di tipo seminariale sia in Provincia che in Regione . Da sottolineare infine il potenziamento della rete
dei soci (sia persone con disagio , sia famigliari) per un numero di totale di 121, ed il lavoro di rete con enti,
istituzioni e soggetti del privato sociale.
Grazie al lavoro di rete si sono realizzati: il Progetto ” Accompagnamento delle coppie adottive nella postadozione”, di cui la Ulss n° 6 è referente e nel quale sono coinvolte anche le Ulss n° 3-4-5; il convegno e il
torneo di calcio Progetto “Colpi di testa e passaggi 2006-07”, di cui è titolare l’associazione DIAPSIGRA di
Vicenza, hanno visto oltre alla presenza di rappresentanti delle Forze dell’Ordine e il partnernariato con il
coordinamento vicentino dei G.A.M.A. (Ass. “La Risorsa” di Arzignano, Ass. “Ri…trovarsi” di Thiene (VI),
Ass. “Diapsigra” di Vicenza, Ass. “Comitato 180” di Bassano, Ass. Diapsigra di Feltre (BL); il Convegno
Regionale “Parole Ritrovate”, organizzato dal coordinamento provinciale dei GAMA per la salute mentale;
riprese ed interviste per il servizio della RAI 1 sul gruppo inserito nel programma “A sua immagine”.
Corso di Formazione per Volontari per Spazi di ascolto Handicap, c/o Chiampo (VI);
Corso Base per Facilitatori al Dialogo sulle fatiche della mente, c/o Vicenza;
2° Corso di Formazione sull’Auto M_A. per la salute mentale. C/o Feltre (BL)
PERSONE SEGUITE
inserimento
ANNO
70
2006
74
2007
PERSONE COINVOLTE NEL SERVZIO
Numero
Ore di
ANNO
volontari
servizio
50
2096
2006
50
2150
2007
Attività di gruppo
115
121
N. collaboratori
retribuiti
4
4
(
32
Ore di servizio
3696
3696
Media ore settimanali
per collaboratore
19
19
4. RELAZIONE SOCIALE DELLE AREE
AREA DONNA, MINORI e FAMIGLIA
Sportello donna e Sportello famiglia
Lo sportello nato con riferimento prioritario alle donne vittime della prostituzione coatta nel 1998 offre
l’opportunità di percorsi di accoglienza, riabilitazione e di inserimento socio-lavorativo, rivolti soprattutto a
quante scelgono di portare avanti la gravidanza. Tali percorsi sono stati finanziati dal Ministero Pari
Opportunità e dall’Aulss n. 6 di Vicenza attraverso il progetto “Dignità. Dai ruoli all’identità” (focalizzato sui
percorsi di inserimento lavorativo) che si è concluso a maggio 2007 e dal progetto “Piano di intervento per la
tutela della donna in situazione coatta e di grave emarginazione – Tratta esseri umani” finanziato dai Fondi
8‰ della CEI e dalla Caritas Diocesana Vicentina, conclusosi a settembre 2006.
Il servizio dello Sportello donna nel 2007 ha svolto attività di segretariato sociale (159 casi), erogato viveri
e/o pannolini (340 casi), contatti con enti pubblici (136 casi), aiuti in denaro (213 casi), inserimento in stages
(7 casi), buoni vestiario (31 casi).
Il servizio dello Sportello donna nel 2007 è reso da tre operatrici e 7 volontarie. Per quanto riguarda lo
Sportello Donna, nel corso del 2007 sono stati fatti 333 interventi di segretariato sociale (elaborazione di
percorsi personalizzati di inclusione sociale), 84 sono i contatti con i servizi sociali dei comuni competenti e
ben 615 gli interventi di sostegno con beni di prima necessità.
PERSONE SEGUITE
interventi
ANNO
1171
2006
1346
2007
PERSONE COINVOLTE NEL SERVIZIO
Numero volontari
Ore di
ANNO
servizio
7
1920
2006
15
5300
2007
Persone seguite
384
384
N. collaboratori
retribuiti
3
3
Di cui nuove
248
224
Ore di
servizio
1116
1458
Media ore settimanali
per collaboratore
8
10
SINERGIE /RETE:
Con vari Comuni del vicentino e la Provincia di Vicenza si sono svolti colloqui in relazione alle donne accolte
mentre con il Comune di Vicenza si è inoltre collaborato al Gruppo di lavoro sulla violenza domestica che
ha portato all’apertura di uno sportello di ascolto specifico. Partecipazione ad 1 convegno regionale sulla
tratta.
Sono continuati i buoni rapporti con la Questura di Vicenza per scambio di informazioni ed esposizione delle
problematiche relative a rilasci dei permessi si soggiorno.
Con i partners del progetto, Associazione Papa Giovanni XXIII, Consorzio Prisma è proseguito il dialogo
rispetto ai progetti sviluppati insieme nell’accoglienza e nell’inserimento lavorativo, così come con le
Associazioni di volontariato rispetto all’accoglienza di donne e donne con bambini in gravi difficoltà.
Con l’Ulss n.6 e le varie Ambasciate dei paesi di provenienza delle donne ascoltate si è proseguita la
collaborazione per servizi socio-sanitari per richieste documenti
ANIMAZIONE-FORMAZIONE-PROMOZIONE
Le iniziative più significative hanno riguardato la formazione alla relazione e alla motivazione dell’aiuto
unitamente alla formazione interculturale sulle problematiche dell’immigrazione soprattutto femminili, con
particolare attenzione alla maternità, alla casa e al lavoro.
Per quanto riguarda la promozione sul territorio nel 2006 le operatrici dello sportello hanno partecipato a 12
incontri con le parrocchie, 5 con i vicariati e stampato 1 volantino successivamente diffuso.
TIPOLOGIA
Formazione 2006
Altro genere 2006
N. INCONTRI
8
7
Ore di formazione
36
25
(
33
N. partecipanti
15
50
4. RELAZIONE SOCIALE DELLE AREE
Progetto “Casa Mamma Nella” e “Casa Noemi”
Sono due case famiglia che mirano a favorire il raggiungimento dell’autonomia socio-lavorativa di mamme
con bambini minori a carico, già seguite dai servizi sociali. Tutto ciò attraverso percorsi di inserimento socio
lavorativo e di accompagnamento elaborati dai servizi stessi. Nello specifico sia all’ interno di “Casa Mamma
Nella” e di “Casa Noemi” nel corso del 2006 si sono svolti alcuni percorsi di inserimento lavorativo per donne
con bambini in collaborazione con i servizi sociali titolari del sostegno. Inoltre si sono accolti delle mamme
con bambini e seguito un percorso di inserimento sociale rivolto agli adulti ospiti delle due case. Il progetto
Casa Noemi si è concluso a settembre 2006 mentre “Casa Mamma Nella” sia nel 2006 che nel 2007 ha
continuato il lavoro di rete: con il Comune di Bassano del Grappa si è seguito l’inserimento di una mamma
con bambino in appartamento del Comune per un anno da fine maggio 06 a fine maggio 07; con la
Cooperativa sociale è stato effettuato un rinnovo contratto di lavoro; con l’Ulss n.3-Servizio Affidi si è cercato
ed individuato una famiglia che accudisse il bambino nel mese di agosto 2006; tramite le Associazioni di
volontariato 2 famiglie si sono rese disponibili a supportare la mamma in caso di necessità.
PERSONE SEGUITE
inserimento
ANNO
3
2006
3
2007
PERSONE COINVOLTE NEL SERVIZIO
Numero
Ore di servizio
ANNO
volontari
2
64
2006
N. collaboratori
retribuiti
1
Ore di servizio
720
Media ore settimanali
per collaboratore
15
Progetto “Prossimi alla vulnerabilità della famiglia”
Il progetto individua tre espressioni di disagio familiare, proponendo altrettante forme di intervento che
mirano a prevenire l’incancrenirsi delle problematiche.
Integrando quanto previsto dal progetto “Dialogo”, il progetto “Prossimi alla vulnerabilità della famiglia” mira a
creare innanzitutto degli sportelli di ascolto per le problematiche famigliari con spazi di Ascolto.
Per le situazioni famigliari di difficoltà economica, invece, il progetto sostiene l’attività dello sportello di
accoglienza della Caritas Diocesana Vicentina, che in sinergia con i servizi sociali competenti (Comuni,
Aulss, Sert, UEPE), elabora progetti individualizzati che possono prevedere anche l’anticipo da parte della
Caritas di spese necessarie di modesta entità, debitamente documentate.
Infine, il progetto si propone di rispondere a bisogni rilevati dai servizi istituzionali e privati in merito alla
mancanza di strutture di accoglienza rivolte a famiglie mononucleari ed in particolare a mamme con bambini.
Le strutture di cui sopra si riferiscono a un secondo livello di accoglienza, non quindi emergenza ed urgenza,
consistente in un programma volto al raggiungimento dell’inserimento socio-lavorativo e dell’autonomia delle
mamme.
Il progetto, di durata biennale, è finanziato dai fondi 8‰ CEI attraverso Caritas Italiana e dalla Caritas
Diocesana Vicentina. Ha avuto inizio a novembre 2006 e nel periodo novembre-dicembre 2006 sono stati
realizzati soprattutto progetti di sostegno a mamme in difficoltà con minori a carico.
Progetto Dialogo
Il Progetto “Dialogo-Prossimità e cura delle relazioni: la persona come risorsa” si pone l’obiettivo di dare
sostegno alle famiglie residenti nel territorio della Diocesi di Vicenza, rivolgendosi alle situazioni e ai bisogni
potenzialmente escludenti, le cosiddette “fatiche”, promuovendo percorsi e spazi di prossimità che
coinvolgano ed educhino le comunità parrocchiali. L’obiettivo fondamentale è ridare centralità alle relazioni
affinché, per chi si accosta al progetto, questo possa diventare una prima possibilità di aiuto. Per realizzare
questo fine, oltre agli spazi di ascolto, è previsto il favorire la nascita di gruppi di auto-mutuo-aiuto e
l’interazione per mezzo di attività nel tempo libero.
Nel corso del 2006 il progetto ha proseguito con attività di formazione specifica (in particolare il corso per il
servizio nell’ambito delle fatiche della mente – 4 incontri, 32 partecipanti- e la formazione permanente
nell’ambito del dialogo di coppia, 25 ore, 11 coppie). In modo particolare nel 2006 si è dato avvio agli spazi
di ascolto, suddivisi per ambito :
! Giovani: un servizio/sportello di ascolto per adolescenti e giovani disponibile nelle ore notturne (a
Dueville), maturato poi in proposte e spazi di incontro-ascolto superando la logica “sportello”
(
34
4. RELAZIONE SOCIALE DELLE AREE
!
Fatiche della mente: con sportello, interazioni nel tempo libero e visite a domicilio (eseguito
all’interno ed in collaborazione con il progetto Davide & Golia);
! Dialogo di coppia (totale 22 volontari): con due spazi a Vicenza ed Arzignano;
! Genitorialità: supporto a genitori in difficoltà/disagio per mezzo di tre spazi ad Arzignano, Schio e
Torri di Quartesolo.
Nel 2007 l’attività di ascolto si è ridotta, ma si sono raggiunte comunque 160 persone, soprattutto giovani,
attraverso attività di intrattenimento.
Il progetto di durata biennale (inizio maggio 2005) è finanziato dalla Regione del Veneto, da fondi 8‰ CEI
attraverso Caritas Italiana e da Caritas Diocesana Vicentina.
PERSONE SEGUITE
Ascolto/colloquio
Attività intrattenimento
ANNO
49
0
2006
25
160
2007
PERSONE COINVOLTE NEL SERVZIO
Numero
Ore di servizio
ANNO
volontari
66
618
2006
50
571
2007
N. collaboratori
retribuiti
1
1
Ore di servizio
704
704
Media ore settimanali
per collaboratore
15
15
ANIMAZIONE-FORMAZIONE-PROMOZIONE
Corso di formazione di base al servizio a Valdagno (fine 2005, inizio 2006), incontri di formazione
permanente mensile per l’ambito “dialogo di coppia”, Corso Facilitatori al Dialogo, ambito “Fatiche mentali”
(aprile-maggio 2006)
Corso di formazione di base a Schio, Carmignano e Montorso, incontri di formazione permanente mensile
per l’ambito “dialogo di coppia”, Corsi di formazione specifici per ambito di operatività scelto dopo il corso di
base
TIPOLOGIA
Corso base al servizio 2006
Formazione in itinere 2006
Corsi base al servizio 2007
Corsi per ambito 2007
Formazione in itinere 2007
N. INCONTRI
7
26
21
17
7
Ore di formazione
21
53
53
43
21
N. partecipanti
53
67
309
99
21
SINERGIE /RETE:
La collaborazione con i Comuni nel 2006 si è concretizzata con la Convenzione per uso locali di Casa
Busnelli a Dueville e la partecipazione ai corsi di formazione da parte dei comuni di Valdagno, Schio,
Arzignano. Nel 2007 sono stati contattati comuni dell’alta padovana per l’uso di locali per l’ambito relativo
alle coppie, mentre con la parrocchia e il Comune di Malo si è collaborato per la creazione di un gruppo
GAMA sul disagio psichico. Altrettanto dicasi per l’Ulss n.6, Ulss n. 4 e l’Ulss n. 15.
Varie parrocchie sia nel 2006 che nel 2007 hanno partecipato attivamente sia mettendo a disposizione locali
idonei per l’attività di ascolto che collaborando per la buona riuscita di attività all’interno di alcuni oratori.
Progetto “Microcredito etico sociale”
Progetto iniziato a gennaio 2006, è rivolto a famiglie e persone in momentanea difficoltà economica che, se
in possesso di requisiti prestabiliti, possono ottenere piccoli prestiti agevolati (da parte di 11 Banche di
Credito Cooperativo convenzionate e presenti sul territorio con 101 filiali). La richiesta può essere presentata
presso uno dei 7 sportelli attivati dalla Caritas Diocesana Vicentina in rete anche con alcuni Comuni del
Vicentino. L’istruttoria viene svolta dai volontari presenti negli sportelli precedentemente formati . I prestiti
sono concessi in virtù di un Fondo Rotativo di Garanzia che si alimenta con donazioni e al quale nel 20062007 hanno partecipato Caritas Diocesana Vicentina,Associazione Diakonia onlus, la Diocesi di Vicenza, le
BCC/CRA della provincia di Vicenza, alcuni comuni del vicentino, enti privati e singoli donatori.
Il progetto ha inoltre beneficiato dei fondi 8‰ CEI attraverso Caritas Italiana.
Nel corso del 2006 la rete con gli enti locali si è intensificata con la sottoscrizione del Protocollo d’Intesa da
parte dei seguenti 8 Comuni che hanno seguito la strada avviata dal comune di Santorso: Quinto Vicentino,
Longare, Caldogno, Altavilla Vicentina, Torrebelvicino, Isola Vicentina, Bassano del Grappa e Malo.
(
35
4. RELAZIONE SOCIALE DELLE AREE
Al 31/12/07 il numero dei Comuni coinvolti risulta essere di 18 e pertanto all’elenco precedente si sono
aggiunti altri 9: Creazzo, Dueville, Montecchio Maggiore, Monticello Conte Otto, Noventa Vicentina, Sovizzo,
Torri di Quartesolo, Valdagno. I Comuni di Piazzola sul Brenta e San Bonifacio sono in fase di sottoscrizione
del Protocollo d’intesa che avverrà nei primi mesi del 2008. Gli sportelli attivi a fine 2007 erano 7 con nuove
aperture previste per inizio 2008 a Dueville, Lonigo, Piazzola sul Brenta e San Bonifacio
- a luglio 2006 è stato redatto e successivamente distribuito sul territorio un volantino, che presenta le finalità
del progetto, i soggetti coinvolti ed una prima analisi dei casi presentati dalle persone che si sono rivolte agli
sportelli (allegato depliant);
- il 17 novembre è stato organizzato un momento di confronto pubblico, ad un anno dalla sottoscrizione della
Convenzione con le Banche di Credito Cooperativo, dal titolo “Dare credito alla solidarietà: un anno di
microcredito nel vicentino”; tra i relatori figuravano il direttore della Caritas diocesana, alcuni operatori del
Progetto, diversi esponenti bancari, un sindaco ed un assessore comunale. In questa occasione è stata
presentata la bozza di un dossier sociologico redatto in base ai dati dei primi dieci mesi del servizio
- nella parrocchia di Cavazzale è stato presentato il progetto, la parrocchia successivamente ha partecipato
al fondo di garanzia con una donazione
Nel mese di gennaio 2006 è stato organizzato un corso di formazione base per i volontari della zona di Malo,
in quanto solo alla fine di dicembre 2005 sono stati individuati i potenziali operatori. A questo corso
“intensivo” di 3 giornate hanno partecipato 10 persone.
Nell’arco dell’intero 2006 è stato organizzato un “corso di formazione in itinere” rivolto a tutti gli operatori del
Progetto, svoltosi in 7 incontri della durata di due ore ciascuno; si sono tenuti sia incontri di carattere
organizzativo, sia riunioni volte ad individuare possibili collaborazioni con altre realtà.
A fine anno, dal 26 ottobre al 23 novembre, è stato organizzato il “Secondo corso di formazione base per
operatori del Progetto Microcredito”, della durata di 5 incontri di 2 ore ciascuno, con cadenza settimanale; a
questo corso hanno partecipato 10 persone
La formazione diretta agli operatori volontari svolta nel 2007 si può distinguere in due momenti:
1. Nell’arco dell’intero 2007 è stato organizzato un “corso di formazione in itinere” rivolto a tutti gli
operatori del Progetto, svoltosi in 6 incontri, durante il quale si sono tenuti sia incontri di carattere
organizzativo, sia riunioni volte ad individuare possibili collaborazioni con altre realtà.
2. A fine anno, dal 25 ottobre al 29 novembre, in vista dell’apertura di 4 nuovi sportelli nelle zone di
Dueville, Lonigo, Piazzola sul Brenta e San Bonifacio è stato organizzato il “Terzo corso di
formazione base per operatori del Progetto Microcredito”, della durata di 5 incontri di 2 ore ciascuno,
con cadenza settimanale; a questo corso hanno partecipato 33 persone.
PERSONE SEGUITE
ascolto/colloquio
ANNO
322
2006
239
2007
nulla osta/prestiti
101
107
PERSONE COINVOLTE NEL SERVZIO
Numero
Ore di servizio
ANNO
volontari
53
2200
2006
60
3400
2007
N. collaboratori
retribuiti
1
1
ANIMAZIONE-FORMAZIONE-PROMOZIONE
N. INCONTRI
TIPOLOGIA
8
Corso base al servizio 2006
7
Formazione in itinere 2006
5
Corso base al servizio 2007
6
Formazione in itinere 2007
Ore di servizio
576
576
Ore di formazione
16
14
10
12
Media ore settimanali
per collaboratore
12
12
N. partecipanti
20
15
33
20
Sportello antiusura
Lo sportello antiusura è gestito dalla Fondazione Antiusura Beato G. Tovini Onlus e dalla sezione vicentina
dell’Ucid (Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti), mentre l’Associazione Diakonia fornisce unicamente i
locali adibiti a sportello ed un sostegno all’iniziativa. La Fondazione non eroga direttamente, ma fornisce alle
banche convenzionate le garanzie necessarie per coloro che sono considerati realmente bisognosi, a
seguito di un’adeguata istruttoria. Il finanziamento deve essere poi restituito nei tempi convenuti, per essere
poi riutilizzato a favore di altri bisognosi. Non è pertanto possibile far rientrare le attività, i risultati, le risorse
umane all’interno della presente Bilancio di Missione.
(
36
4. RELAZIONE SOCIALE DELLE AREE
AREA PERSONE SENZA DIMORA, INCLUSIONE SOCIALE
Progetto “Farsi prossimo”
E’ un progetto che tende a consolidare Casa San Martino nella sua specificità di struttura per persone che
vivono l’esclusione sociale, alle quali offre una serie di servizi cercando altresì di promuovere lo sviluppo di
una rete di Centri di Ascolto Caritas da attivare e/o potenziare nelle zone più critiche della Diocesi. Il progetto
vede inoltre tra i propri obiettivi anche la formazione degli operatori volontari che operano nei Centri di
Ascolto Caritas attivi, o che potranno essere aperti. Il progetto ha avuto inizio ad agosto 2004 (per tre anni)
ed è finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di VR, VI, BL e AN. Nel corso del 2006 sono aumentati
le presenze che hanno usufruito dei principali servizi (sportello legale, centro di ascolto giornaliero, docce,
lavanderia, laboratori occupazionali, ricovero notturno invernale ed estivo, ecc.). Sempre durante il 2006, i
Centri di Ascolto della Diocesi si sono focalizzati anche nel rispondere al disagio dei Rom e Sinti (zingari)
coinvolgendo 8 municipalità e realtà del privato sociale. Infine per mezzo di un software (Os.Car. 2), creato
appositamente da Associazione Diakonia Onlus, si sono messi in rete i Centri di Ascolto di tutta la realtà del
Nord-Est.
PERSONE SEGUITE
Docce e lavanderia
ANNO
256
2006
220
2007
laboratori
72
68
SERVIZI FORNITI
Presenze Centro di ascolto
ANNO
7800
2006
7852
2007
Colloqui educatore
173
174
Pasti caldi
4229
3018
PERSONE COINVOLTE NEL SERVIZIO
Numero
Ore di servizio
ANNO
volontari
122
2418
2006
137
2390
2007
Docce e lavanderia
1292
1083
N. collaboratori
retribuiti
2
2
Ore di servizio
1200
2784
Ricovero estivo
142
149
laboratori
72
68
Media ore settimanali
per collaboratore
13
29
Casa San Martino
Casa San Martino è una struttura che ospita servizi a favore di persone senza dimora. Tali servizi vengono
di seguito indicati con alcuni dati quantitativi, ed è il cuore del Progetto “Farsi Prossimo”.
Centro di Ascolto:
Tra i servizi ospitati presso Casa San Martino, il Centro di Ascolto rappresenta un momento privilegiato per
l’incontro con le persone, la creazione di un rapporto fiduciale e quindi l’avvio di un percorso di inclusione
sociale. Il Centro di Ascolto è aperto con la presenza di un operatore tutti i pomeriggi feriali dalle 13:30 alle
17:30, nei giorni feriali l’apertura è garantita dai volontari. Nel 2006 sono stati ospitati in media 27 persone al
giorno, per un totale di circa 7.800 presenze. Inoltre, tutte le domeniche e gli altri giorni di festa, usufruendo
del cibo raccolto ( le offerte vengono da privati, associazioni, parrocchie) e grazie alla disponibilità di 122
volontari, è stato distribuito un pasto caldo. Nel corso dell’anno 2006 i volontari hanno distribuito 4.229 pasti
caldi, in 64 giornate di apertura (domeniche e altre festività).
Nel 2007 si sono registrate 7.852 presenze con una media di 27 persone al giorno. Inoltre, tutte le
domeniche e gli altri giorni di festa, per un totale di 64 giorni, sono stati distribuiti 3.018 pasti caldi. Tale
servizio è stato possibile grazie al cibo offerto da privati, associazioni, parrocchie e grazie alla disponibilità di
137 volontari, che hanno messo a disposizione un totale di 2.390 ore di servizio gratuito.
Docce e Lavanderia:
Nel 2006 sono stati erogati complessivamente 1.292 servizi doccia a un totale di 256 persone (228
uomini e 28 donne, 44 italiani e 212 stranieri), mentre il servizio di lavanderia 417 ad un totale di 153
persone (118 uomini e 35 donne, 41 italiani e 112 stranieri).
Da gennaio 2007 a dicembre 2007 sono stati erogati complessivamente 1.083 servizi doccia a un totale di
220 persone (189 uomini e 31 donne, 42 italiani e 178 stranieri) e 315 servizi di lavanderia ad un totale di
120 persone (105 uomini e 15 donne, 32 italiani e 88 stranieri).
Laboratori occupazionali:
(
37
4. RELAZIONE SOCIALE DELLE AREE
L’attività del laboratorio si sta confermando un valido stimolo alla prosecuzione e quindi alla buona riuscita
dei percorsi di inclusione sociale. I laboratori sono attivi dal lunedì al venerdì dalle 15:00 alle 17:00 per
piccole attività di assemblaggio in rete con alcune cooperative del territorio. Le persone inserite nel servizio
nel 2006 sono state 72 di cui 5 donne e 67 uomini, 23 italiani e 49 stranieri.
Le persone inserite nel servizio nell’anno 2007 sono state 68 di cui 5 donne e 63 uomini, 11 italiani e 57
stranieri.
Educatore: la figura dell’educatore si è rilevata molto importante per avvicinare le persone e sostenerle nel
percorso elaborato in sinergia con i servizi competenti (SerT, Comuni, Comunità Terapeutiche). In totale le
persone seguite sono state 173 di cui 44 italiani e 129 stranieri, 26 donne e 147 uomini. Nel 2007 In totale
le persone seguite dagli educatori sono state 174 di cui 57 italiani e 117 stranieri, 24 donne e 150 uomini.
Ricovero notturno estivo: (periodo aprile-ottobre) durante il periodo estivo il ricovero notturno prevede
modalità organizzative e criteri di accesso diversi rispetto all’inverno. Hanno accesso al servizio quanti sono
in procinto di intraprendere un percorso terapeutico, quanti stanno attivamente cercando un posto di lavoro
o, infine, quanti, pur in possesso di un lavoro, non hanno un riferimento abitativo.
Nell’estate 2006 sono state accolte 142 persone (98 stranieri e 44 italiani, 13 donne e 129 uomini). Di
queste 2 sono rientrati in famiglia, 19 sono entrati in comunità, 37 hanno trovato lavoro e di questi 30 hanno
trovato anche casa, 5 sono rientrati in patria autonomamente, 4 sono stati inseriti in progetti di rimpatrio
mutuato, 10 sono passati all’Albergo cittadino del Comune di Vicenza, 11 sono stati sospesi, 31 si sono
trasferiti in altre città, 23 hanno lasciato la struttura.
Nel periodo aprile-ottobre 2007 sono state accolte 149 persone. Di queste 26 hanno trovato lavoro, 14 sono
entrati in comunità terapeutica, 24 hanno trovato un’abitazione, 21 si sono trasferiti in altra città, 36 hanno
abbandonato il percorso, 6 sono stati sospesi o espulsi, 22 hanno concluso la loro ospitalità.
Ricovero Notturno invernale d’emergenza
Il problema del disagio alloggiativo attualmente non riguarda solo le persone e le famiglie straniere. Seppure
in misura diversa anche molte persone italiane soffrono della difficoltà a reperire un alloggio dignitoso a
condizioni sostenibili o sono vittime del disagio psicologico e sociale che li conduce a vivere situazioni di
abbandono familiare. Molte di queste, nonostante l’affanno della ricerca di soluzioni abitative, spesso
conoscono anche l’esperienza della strada, e vivono privi non solo di un’abitazione, ma anche di qualsiasi
riparo dagli agenti atmosferici.
Aperto da novembre a marzo in questa sede verrà rendicontato, per scelta pratica e per non discostarsi dalle
relazioni annuali presentate di norma a maggio di ogni anno, in base al periodo di apertura.
Il Ricovero Notturno Invernale di Casa San Martino è garantito e gestito da volontari coordinati, mentre i
percorsi individuali approntati su ciascun ospite sono curati dallo sportello accoglienza e dall’educatore.
PERSONE SEGUITE NEL RICOVERO NOTTURNO INVERNALE
persone
pernottamenti
ANNO - Periodo
419
10.409
nov 2005-mar 2006
336
8.021
nov 2006-mar 2007
PERSONE COINVOLTE NEL SERVIZIO DEL RICOVERO NOTTURNO INVERNALE
Numero
Ore di
operatori
Ore di
Media ore settimanali
ANNO - Periodo
volontari
servizio
retribuiti
servizio
per collaboratore
723
11731
0
0
0
nov 2005-mar 2006
nov 2006-mar 2007
719
12370
0
0
0
Centri di Ascolto
I Centri di Ascolto Caritas presenti in Diocesi vengono accompagnati al fine di sviluppare metodologie e
interventi il più possibile omogenei e conformi all’identità Caritas.
Gli incontri organizzati, l’attività di formazione e di accompagnamento svolti in questi anni, hanno favorito la
conoscenza tra gli operatori dei centri di ascolto, stimolando anche il lavoro in rete. Ad esempio, si sono
avuti scambi e contatti tra il centro di Ascolto di Bassano e “Spezziamo insieme il pane” di Torri di
Quartesolo per l’avvio, da parte del primo, di un analogo servizio; la parrocchia di Torri di Quartesolo ha dato
avvio, con il supporto dell’Associazione Diakonia onlus, ad un servizio di accoglienza per donne in difficoltà.
Nel periodo considerato, infine, si è assunta anche la problematica delle popolazioni Rom e Sinti presenti sul
territorio. A seguito di alcuni incontri tra gli operatori dei Centri di Ascolto su specifiche situazioni, si è sentita
l’esigenza di un coinvolgimento più ampio rispetto alla problematica delle popolazioni Rom e Sinti. A tal fine
(
38
4. RELAZIONE SOCIALE DELLE AREE
si è svolto in data 28 febbraio 2006 un incontro fra il Vescovo di Vicenza, mons. Nosiglia, e i parroci delle
parrocchie ove vi sono nomadi stanziali.
Successivamente in data 23 maggio 2006 si è svolto un incontro tra il Vescovo di Vicenza, mons. Nosiglia e
le Amministrazioni Comunali della Diocesi dove sono presenti nuclei stanziali di zingari. Per l’occasione è
stato elaborato, con la collaborazione di una persona esperta in materia, un vademecum rivolto agli
Amministratori locali al fine di stimolare una riflessione sulle politiche di inclusione sociale a favore delle
popolazioni Rom e Sinti. All’incontro, cui erano stati invitati 12 Sindaci e Assessori dei Servizi Sociali, hanno
partecipato i Comuni di Camisano Vicentino, Costabissara, Malo, Montecchio Maggiore, Quinto Vicentino,
Schio e Vicenza.
Assai significativa poi la lettera pastorale del Vescovo “Figli dello stesso PADRE”, del novembre 2006.
Anche nel corso del 2007 è continuata l’attenzione dei Centri di Ascolto per la situazione, sempre
problematica, delle popolazioni Rom e Sinti presenti sul territorio. In particolare è stato organizzato un corso
di formazione di 6 incontri da settembre a dicembre 2007, cui hanno partecipato 71 persone
Progetto “Rete territoriale di inclusione sociale”
Il progetto è finalizzato alla promozione e realizzazione di centri di accoglienza in 6 poli della ProvinciaDiocesi (Vicenza, Bassano del Grappa, Schio, Valdagno, Arzignano, S. Bonifacio), articolati su alcuni servizi
essenziali rivolti alle persone in situazione di povertà estrema: ricovero notturno, mensa, segretariato
sociale, laboratori occupazionali a bassa soglia, servizi per l’igiene personale. Il progetto è finanziato dalla
Fondazione Cassa di Risparmio di VR, VI, BL e AN.
Nel corso del 2007 particolare attenzione è stata posta all’aspetto formativo al fine di poter disporre di
persone adeguatamente formate per il servizio nei Centri di Ascolto che si sono formati o si andranno a
formare nel territorio diocesano. Sono quindi stati organizzati, anche con il contributo delle Caritas locali, 5
corsi base di formazione al servizio in altrettanti Vicariati della Diocesi (Bassano del Grappa, Fontaniva,
Camisano Vicentino, Val del Chiampo e Schio) e sono stati seguiti da 342 persone che hanno garantito una
presenza pressoché costante. I relatori dei corsi hanno svolto la loro prestazione gratuitamente
(
39
4. RELAZIONE SOCIALE DELLE AREE
AREA IMMIGRATI
Progetto “Agenzia Sociale per la casa”
Il progetto, co-gestito da Associazione Diakonia e Caritas Diocesana Vicentina, accompagna le persone in
condizioni socio-economiche modeste in percorsi di autonomia alloggiativa anche svolgendo corsi di
formazione per operatori sociali, incontrando gruppi di lavoratori stranieri, informandoli sulle problematiche
legate all’acquisto dell’alloggio e curando eventuali conflitti di vicinato.
È finanziato dalla Camera di Commercio, Artigianato e Agricoltura della provincia di Vicenza, dai Fondi Otto
per Mille della CEI tramite Caritas Italiana e dalla Caritas Diocesana Vicentina. Il finanziamento della CEI e
della Caritas Diocesana Vicentina ha una durata biennale (con partenza 1° gennaio 2006). Nel corso del
2006 si è dato vita ad una equipe di consulenza per favorire l’autonomia abitativa, si sono svolti corsi di
formazione per la corretta gestione della casa, infine si sono effettuati interventi di mediazione dei conflitti tra
vicini di casa in contesti condominiali.
Nel 2007: due relazioni a Trieste si sono svolti 8 incontri di èquipe e gruppo, si sono gestiti 6 casi inerenti il
debito abitativo,accompagnamento per due casi all'acquisto, oltre al monitoraggio delle attività di mediazione
conflitto in corso.
Si sono inoltre instaurati rapporti con i Comuni di Montecchio Maggiore e Arzignano per la formazione alla
gestione corretta della casa e rafforzati i rapporti con Camera Commercio e con Banca Etica.
PERSONE SEGUITE
ascolto/colloquio
ANNO
400
2006
41
2007
Piano individuale
50
19
PERSONE COINVOLTE NEL SERVIZIO
Numero
Ore di servizio
ANNO
volontari
4
60
2006
0
0
2007
N. collaboratori
retribuiti
1
4
Accompagnamento “casi pilota
14
6
Ore di servizio
600
302
Media ore settimanali
per collaboratore
13
2
AREA NOMADI
Progetto “A scuola insieme”
Il Progetto è a favore di minori nomadi che, pur appartenendo a nuclei stanziali, si trovano in situazione di
precarietà anagrafica per cui non è possibile prevedere interventi economici da parte degli Enti locali.
L’obiettivo è di favorire la scolarizzazione anche attraverso il sostegno economico per le spese scolastiche
necessarie (testi, materiale di cancelleria, buoni pasto, trasporto, vestiario).
Nel corso del 2006 si è aumentata la collaborazione con alcuni comuni del basso vicentino e si è svolto un
supporto ai minori nomadi per mezzo di alcune assistenti sociali .
Nel corso del 2007 è aumentata e consolidata la collaborazione con alcuni comuni del vicentino in cui sono
presenti nuclei di etnia Rom e Sinti (Torri di Quartesolo, Quinto, Sandrigo, Schio, Santorso, Camisano).
Infine per mezzo di alcune assistenti sociali ed insegnanti di scuole elementari e si è svolto un supporto
sociale e scolastico ai minori nomadi .
PERSONE SEGUITE
ascolto/colloquio
ANNO
20
2006
41
2007
PERSONE COINVOLTE NEL SERVIZIO
Numero
Ore di servizio
ANNO
volontari
4
700
2006
4
768
2007
segretariato sociale
20
19
N. collaboratori
retribuiti
1
1
(
40
Ore di servizio
960
960
inserimento
3
3
Media ore settimanali
per collaboratore
20
20
4. RELAZIONE SOCIALE DELLE AREE
AREA GIOVANI
Progetto “Adolescenti di confine”
E’ un progetto rivolto al disagio adolescenziale e si pone l’obiettivo di sostenere l’adolescente ed il giovane
nella quotidianità (lavoro, scuola, tempo libero,ecc.) anche coadiuvando i genitori stessi. Tale attività si
svolge per mezzo del coinvolgimento attivo e di rete del mondo della scuola, delle associazioni sportive e di
volontariato, dei centri di aggregazione e di divertimento, delle parrocchie. Il progetto, iniziato ad ottobre
2005, è finanziato dall’Associazione Industriali della Provincia di Vicenza e dalla Caritas Diocesana
Vicentina. Si svolge sperimentalmente in un’area limitata territorialmente fra Montecchio e Chiampo.
Nel corso del 2006 si sono strutturati ed aperti tre sportelli di ascolto per gli adolescenti nella Val del
Chiampo (Arzignano, Montecchio Maggiore, Chiampo) con notevoli risultati in termine di presenza. Inoltre
per facilitare il contatto con gli operatori si è istituito un numero di telefono cellulare, per mezzo del quale si
possono dare consulenze utili ad adolescenti in disagio multiplo.
In particolare si sono organizzati 65 incontri face-to-face con gestori/presidi/titolari e più in generale i
responsabili degli spazi usati dai giovani, serate-incontri-dibattiti al bar: “A Chiampo: do ciacole al bar…”
Per promuovere il progetto si è partecipato con banchetti informativi a Feste e Festival Musicali: Festa delle
Associazioni a Chiampo, “ControlAlte” e “Parrock” nel Comune di Montecchio Maggiore
Il lavoro di rete ha visto la collaborazione con
! l’Ascom (l’articolazione relativa alla Val del Chiampo), che ha comportato l’invio di una lettera a tutti i
soci, manifestando appoggio al progetto;
! le scuole Istituto Conciario G. Galilei di Arzignano, Istituto Luzzatti di Montecchio Maggiore, Ipsia di
Montecchio Maggiore, CFP di Chiampo attraverso laboratori pomeridiani denominati “IN OUT: fuori
dalla scuola, dentro la professione” e attività di formazione;
! incontri di confronto con “Progetto Geyser” dell’ULSS n.5 dell’Ovest Vicentino e Centro per i Disturbi
Borderline di Personalità, Clinica Villa Margherita di Arcugnano.
Il progetto si è concluso anticipatamente perché non è stato possibile il coinvolgimento degli ambienti di
lavoro.
PERSONE SEGUITE
TIPOLOGIA
Sportello
Luoghi di aggregazione
Consulenze telefoniche e SMS
Contatti telefonici solo informativi
Scuola
Sportello
questionario rilevazione
PERSONE COINVOLTE NEL SERVIZIO
Numero
Ore di servizio
ANNO
volontari
0
0
2006
0
0
2007
N. interventi
33
n. persone raggiunte
19
168
7
12
112
19
124
34
20
3
N. collaboratori
retribuiti
2
2
(
41
Ore di servizio
1726
576
Media ore settimanali
per collaboratore
18
6
4. RELAZIONE SOCIALE DELLE AREE
ALTRI PROGETTI
Progetto- ricerca sulle assistenti famigliari
“Tra bisogno di assistenza e necessità di sopravvivenza”
Questa attività di ricerca (che si auspichi diventi ricerca - azione), affidata ad Associazione Diakonia Onlus
dal Comitato Locale Unicredit, è volta a censire le professionalità delle “Assistenti Familiari” (comunemente
denominate “Badanti”) impegnate nella Provincia di Vicenza.
L’attività si è articolata in due fasi: la prima finalizzata a costruire una mappatura quantitativa della presenza
di assistenti familiari nella provincia di Vicenza ossia a quantificare la presenza regolare di “badanti” nel
territorio provinciale attraverso l’ausilio della fonte ufficiale dell’INPS sulla scorta dei contributi previdenziali
versati e dei relativi contratti di lavoro; a completamento si è poi provveduto a produrre una stima della
presenza complessiva (regolare ed irregolare) estendendo le risultanze di uno studio condotto presso
l’Azienda ULSS n.4 Alto Vicentino;la seconda fase finalizzata a costruire una mappatura qualitativa della
presenza di assistenti familiari delineando i profili identitari attraverso racconti biografici ed assumendo
un’ottica non indagatrice quanto piuttosto di ricostruzione di un “volto”. Allo scopo sono state realizzate 58
interviste in profondità ad un campione di donne immigrate che lavorano come “badanti” nella provincia di
Vicenza.
Con l’aiuto di una professionista e di alcuni collaboratori che si sono occupati delle singole interviste, la
prima fase è stata svolta nel corso del 2006, l’analisi e rielaborazione delle interviste, la seconda fase, è
stata realizzata nel 2007 mentre la pubblicazione è prevista nel corso del 2008 con il titolo “Badante, una
professione di congiunzione”.
Progetto “Diritti di cittadinanza”
Il Progetto è stato finanziato dai Fondi 8 per mille CEI erogati da Caritas Italiana e dalla Caritas Diocesana
Vicentina ed è finalizzato a consolidare ed ampliare il servizio di informazioni e consulenza legale già attivato
dalla Caritas Diocesana Vicentina ed attraverso cui, grazie alla disponibilità volontaria di alcuni
professionisti, vengono gratuitamente fornite informazioni e consulenza a quanti si trovano in situazione di
bisogno. Con il progetto “Diritti di cittadinanza”, (durata novembre 2006 -febbraio 2008) è stato possibile
ampliare questo servizio di informazioni e consulenza giuridiche gratuite con l’apertura di altri due sportelli (a
Schio e a Bassano del Grappa), nonché tutelare giuridicamente situazioni particolarmente gravose. Nel
corso del 2007 i tre sportelli hanno incontrati 321 persone e hanno provveduto alla tutela giudiziaria di 12
persone.
Progetto “Territorio e Responsabilità Sociale”
Il progetto, iniziato a gennaio e conclusosi a dicembre 2007, è stato finanziato con i Fondi 8 per Mille CEI
erogati da Caritas Italiana e dalla Caritas Diocesana Vicentina. È stato finalizzato a continuare e consolidare
il percorso di dialogo e costruzione della rete con soggetti istituzionali, con particolare attenzione al mondo
imprenditoriale, intrapreso da alcuni anni da Caritas Diocesana Vicentina. In particolare prosegue con
discreti risultati la partecipazione, iniziata a fine 2005, al “Tavolo Provinciale sulla CSR (acronimo inglese per
Responsabilità Sociale d’impresa)” promosso dal Centro Produttività Veneto della Camera di Commercio.
I primi mesi 2007 sono stati caratterizzati, anche grazie al coinvolgimento di alcuni professionisti esperti,
dalla redazione e stampa dell’opuscolo informativo dal titolo “Se doni ricevi”, che in modo semplice ma
tecnicamente chiaro, illustra a persone (fisiche e giuridiche) ed imprese le forme ed i possibili vantaggi delle
offerte e delle donazioni a Caritas Vicentina e all’Associazione Diakonia Onlus.
Parallelamente è continuata la sensibilizzazione degli ordini professionali, cercando di fare leva da un lato
sul ruolo privilegiato in cui si viene a trovare il professionista nelle varie forme di consulenza, e dall’altro sulla
responsabilità sociale e partecipazione attiva nella comunità che il professionista dovrebbe avere in base al
fatto che svolge alcune funzioni demandate dallo Stato o tenta di farne rispettare le regole.
Il 7 novembre 2007, su invito della Camera di Commercio della Provincia di Vicenza e in collaborazione con
alcuni professionisti, è stato organizzato un incontro dal titolo “Se doni ricevi: aspetti fiscali e non solo…”
inserito in un ciclo di conferenze “Quando la responsabilità sociale con-viene” a cui hanno partecipato oltre a
due referenti di Caritas Vicentina, rappresentanti delle Associazioni di categoria, del Privato Sociale,
dell’associazionismo e degli Ordini Professionali.
All’interno del medesimo ciclo di conferenze Caritas Vicentina ha partecipato all’incontro “Il reinserimento
lavorativo dei detenuti: i vantaggi per le imprese e per la società” con la presentazione dei risultati del
servizio-segno “Il lembo del mantello” da parte di due referenti della “Commissione Diocesana Carcere”.
L’auspicio è quello di rafforzare ulteriormente la sinergia con il mondo imprenditoriale non solo sotto il profilo
della sensibilizzazione ma anche della progettazione.
(
42
5. L’AMB
BITO INTE
ERNAZ
ZIONA
ALE
(
5. L’AMBITO INTERNAZIONALE
I SOSTEGNI A DISTANZA
Cos’è il sostegno a distanza
Il sostegno a distanza (SAD) è una scelta di solidarietà e consiste nell’impegno morale ad inviare un contributo
economico stabile e continuativo. È un aiuto rivolto a minori, adulti, comunità in paesi poveri nel mondo, offrendo
loro la possibilità di migliorare la propria vita nell’ambiente sociale e culturale in cui vivono. Il sostegno a distanza
si concretizza nell’aiutare la persona all’interno di strutture educative e/o professionali attraverso progetti o
percorsi formativi. I beneficiari del “sostegno” sono quelle realtà (scuole, centri aggregativi, strutture sanitarie,
parrocchie, Enti, associazioni, ecc.) che garantiscono equità nel sostegno a tutti quei soggetti di una comunità che
vivono in stato di disabilità, sofferenza, malattia e abbandono.
La pedagogia Caritas
I sostegni a distanza di Caritas Diocesana Vicentina sono inseriti in progetti più ampi di autosviluppo locale e
offrono servizi (alimentari, sanitari, educativo-formativi) e non direttamente denaro alle persone disabili sostenute.
In tal modo si cerca di non creare situazioni di discriminante privilegio, sostenendo non le singole persone ma solo
i percorsi scolastici e professionali. L’aiuto, economicamente modesto, potrà cambiare il tenore di vita di queste
persone, aiutandole ad uscire dall’emarginazione e dall’isolamento attraverso la formazione al lavoro.
Situazione al 31 dicembre 2007
Progetti conclusi nel 2007: i SAD in Ghana in conseguenza del decesso del missionario e della conseguente
mancanza del referente locale; donne Dalit, avviato nel 2003.
Progetti avviati nel biennio: SAD in Togo e Benin, in Repubblica democratica del Congo e, dal 2007, in
Thailandia. In India, a partire dal 2005 sono stati creati 10 Centri diurni educativo-riabilitativi per bambini/e
Dalit dai 3 ai 15 anni mentalmente ritardati e cerebrolesi in tre diversi distretti del Tamilnadu.
Ogni centro di cura accoglie 10 bambini ed è provvisto di attrezzature speciali per la riabilitazione; include
una scuola di addestramento per i bambini e per i loro genitori, per motivarli e coinvolgerli nel processo di
riabilitazione;offre ai ragazzi più grandi programmi di addestramento al lavoro (rilegatura, cucito, attività
agricole).
Il quadro delle Offerte Finalizzate in SAD del biennio 2006-2007
Riepilogo per SAD 2006-2007
entrate
Anno 2006
38.215,16
Anno 2007
30.207,66
Totale anni 2006-2007
68.422,82
Riepilogo per SAD 2006-2007
SAD e centri diurni in india 2006-2007
SAD e centri diurni in Congo 2006-2007
progetto donne Dalit (fuori casta) India 2006-2007
SAD e centri diurni in Togo 2006-2007
SAD in Thailandia 2007
SADe centri diurni in Ghana 2006-2007
Totale
Grafico. Offerte finalizzate 2006-2007
(
44
entrate 2006-2007
29.432,82
16.785,00
0,00
1310
1500
19.395,00
68.422,82
5. L’AMBITO INTERNAZIONALE
LE EMERGENZE INTERNAZIONALI
Caritas Vicentina da sempre è vicina alle popolazioni straniere povere partecipando alla raccolta fondi in
occasione di emergenze umanitarie o gravi catastrofi naturali. Le offerte raccolte di norma vengono messe in
rete attraverso Caritas Italiana. La voce “rimpatri mutuati” si riferisce a percorsi di rimpatrio per persone
segnate da gravi problemi di dipendenza o da disagio mentale che hanno perso la possibilità di essere
regolarmente presenti in Italia oppure progetti di sostegno a famiglie.
Il quadro delle Offerte Finalizzate in Emergenze Umanitarie del biennio 2006-2007
Riepilogo per emergenze internazionali 2006-2007
Anno 2006
Anno 2007
Totale anni 2006-2007
entrate
105.037,32
69.241,22
174.278,54
Riepilogo per emergenze internazionali 2006-2007
Emergenza tsunami sud-est asiatico dicembre 2004
Rimpatri mutuati
Emergenza Pakistan (ottobre 2005)
Emergenza alluvione Filippine (febbraio 2006)
Emergenza Giava-Indonesia (maggio 2006)
Emergenza Medio Oriente (luglio 2006)
Alluvioni Asia del sud agosto 2007
Terremoto Perù agosto 2007
Ciclone Bangladesh ottobre 2007
Altre emergenze internazionali 2006
Totale
Grafico. Offerte finalizzate 2006-2007
(
45
entrate 2006-2007
24.919,63
53.594,00
1.817,50
1.985,00
17.991,00
17.983,70
3.805,00
6.053,33
40.910,38
5.219,00
174.278,54
(
6. I VICARIATI
(
6. I VICARIATI
Cosa sono i vicariati
I vicariati sono una porzione territoriale della Diocesi, comprendenti più parrocchie, finalizzati
all’organizzazione dell’attività pastorale in quel territorio.
I vicariati della Diocesi di Vicenza sono: Arsiero, Bassano del Grappa, Camisano, Castelnovo, Colli Berici,
Cologna Veneta, Dueville, Fontaniva, Lonigo, Malo, Marostica, Montecchia di Crosara, Montecchio
Maggiore, Noventa, Piazzola sul Brenta, Riviera Berica, Rosà, San Bonifacio, Sandrigo, Schio, Val Chiampo,
Valdagno, Vicenza.
Attività del 2007
La Caritas Diocesana ha scelto negli ultimi anni di impegnarsi molto di più nei vicariati, in particolare
attraverso i “Corsi per animatori pastorali Caritas” e la formazione degli operatori anche in vista del mandato
ministeriale dal Vescovo. Ciò ha permesso il rafforzarsi della Caritas nei vicariati e nelle parrocchie.
Contestualmente l’espansione di alcuni servizi-segno, come la “Rete di inclusione sociale”, gli Sportelli
Legali, il Progetto Microcredito Etico-Sociale e l’attivarsi di numerosi centri di ascolto in rete con la Caritas
Diocesana hanno permesso di dare risposte concrete ai bisogni direttamente sul territorio proprio grazie alle
sinergie e alle risorse messe a disposizione dei vicariati. Anche per questo in più parti della Diocesi nel 2006
e nel 2007 sono stati offerti dalla Caritas Diocesana corsi base di formazione al servizio
La tabella qui sotto riportata vuole dare un breve quadro delle attività svolte dai vicariati senza aver la
pretesa di esprimere a pieno la complessità e la varietà delle Caritas vicariali, che per loro natura hanno
differenti metodologie organizzative e composizione. Le azioni e gli incontri svolti variano a seconda del
vicariato, per questo si sono evidenziate alcune tipologie di attività facilmente identificabili, gli incontri del
Coordinamento Diocesano Caritas dei Vicariati, gli incontri nelle singole Caritas Vicariali, gli incontri nelle
Caritas Parrocchiali, incontri di rete con realtà del territorio, mentre nelle “altre attività” sono state inserite
quelle che si riferisco alla promozione o servizio svolto singolarmente dai vicariati. A questo proposito nel
2007 i vicariati di Arsiero e di Sandrigo hanno collaborato alla realizzazione dell’opuscolo “Non sei solo” di
propria competenza e successivamente i gruppi caritativi lo hanno distribuito a tutte le famiglie della propria
zona. L’opuscolo, realizzato per ogni singolo vicariato, contiene a partire dai bisogni delle persone gli
indirizzi dei servizi socio-sanitari specifici, dei gruppi e delle associazioni che operano nei vari ambiti del
sociale, costituendo la rete territoriale di prossimità, nei confronti di chi è in difficoltà e chiede aiuto.
A tutte le persone che si sono attivate va tutto il nostro ringraziamento e la tabella qui sotto riportata per la
prima volta vuole essere un piccolo ma significativo riconoscimento del loro prezioso lavoro, la cui
rendicontazione verrà migliorata nel corso dei prossimi anni anche grazie al loro coinvolgimento ed apporto.
Vengono pertanto riportati le attività suddivise in quattro sezioni: Caritas Vicariali e Caritas Parrocchiali/
interparrochiali, evidenziando il numero di incontri, il numero di persone e il loro apporto totale di ore; l’attività
di rete con il territorio, particolarmente svolta in collaborazione con gruppi caritativi o altre realtà operanti in
ambito sociale, e pertanto il numero totale di ore spese dai singoli volontari; l’attività di formazione riassume
il numero totale di incontri formativi svolti nel territorio, il numero di partecipanti, mentre il numero totale di
ore si riferisce alle durata totale degli incontri.
Sicuramente per il futuro sarà necessario ripensare e potenziare questa ultima sezione nel Bilancio di
Missione.
incontri
n. persone
ore
Caritas Vicariali
91
260
1558
Caritas Parrocchiali/ interparrochiali
46
86
2550
Attività di rete sul territorio vicariale
40
485
1742
Attività di Formazione
38
342
187
TIPOLOGIA DI ATTIVITÀ
(
48
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Bilancio di Missione Caritas Diocesana Vicentina e Associazione