Uil Poste Verona - Rassegna Stampa Faxinforma n. 011 - 13 agosto 2010 Giovedì 12 agosto 2010 Provincia pag. 23 San Giovani Lupatoto. Sportelli congestionati in via Foscolo, con attese fino a un’ora e mezza Code infinite alla Posta «Si trovi una soluzione» Renzo Gastaldo Zerman: «Servizio di qualità criticabile e per certi versi allucinante» Le ipotesi: un secondo ufficio in zona industriale o altri impiegati I tempi di attesa all’ufficio postale principale di via Foscolo sono inaccettabili. La media supera l’ora: chi entra alle 9 per pagare un bollettino postale non esce prima delle dieci. E’ accaduto spesso in luglio. Se poi la giornata è fra quelle «di punta», come gli inizi e i fine mese o le scadenze delle bollette, il rischio è di attendere fino a un’ora e mezza. C’è addirittura chi entra nell’ufficio postale, dove sono di solito attivi sei sportelli, prende il biglietto che gestisce la prenotazione, va in banca e negli altri uffici e poi torna in tempo utile per fare l’operazione postale. L’utenza sbuffa per queste lunghe attese e il sindaco Fabrizio Zerman si rende interprete del malcontento del popolo. «Non c’è dubbio che il servizio offerto dall’ufficio postale locale sia di qualità assai criticabile e per certi versi allucinante. Le code e gli affollamenti che si registrano nell’ufficio principale di via Foscolo non li vedo da nessuna altra parte. La gente del paese di lamenta e lo fa con molta ragione», sottolinea. «Il problema non è l’impegno dei dipendenti in organico che, a quanto si può vedere, è massimo in quanto ci mettono totale disponibilità ed operano in velocità, quanto il fatto che la domanda di servizi è assai superiore alle forze messe in campo dalle Poste a San Giovanni Lupatoto», ricorda. «Dopo che un utente ha fatto due volte una coda di un’ora, cerca altre soluzioni e si sposta all’ufficio postale di Pozzo o a quello di Palazzina. Questo non è però possibile per tutti, a cominciare dagli anziani, e quindi la coda si allunga». Conclude Zerman: «Non è possibile che un paese di 24 mila abitanti e oltre 2 mila aziende, come San Giovanni, si debba affidare a sei sportellisti postali. Occorre un rimedio strutturale. Vorrei far presente che non siamo di fronte a episodi che si manifestano sporadicamente ma a una carenza che si protrae stabilmente da alcuni anni. Io non so se la soluzione sia un secondo ufficio postale da attivare nella zona industriale o un rinforzo del personale di quello di via Foscolo Va comunque trovata una soluzione». Tre anni fa era stato avviato dall’amministrazione comunale un «tavolo di lavoro» composto dal sindaco, dal presidente del consiglio comunale, dal direttore della Filiale di Verona, dal direttore dell’ ufficio postale di San Giovanni Lupatoto. Obiettivo del gruppo di lavoro, attivato dopo le lamentele degli anziani perché mancava un servizio igienico per chi si trovava in attesa in coda, era quello di valutare unitamente se vi fossero le condizioni per istituire un altro ufficio postale a San Giovanni Lupatoto, e comunque individuare soluzioni ottimizzare l’attività dell’ufficio esistente. Anche tre anni fa, infatti, erano stati segnalati disagi per i tempi d’attesa un po’ troppo prolungati. In quella occasione l’amministrazione comunale aveva espresso agli esponenti delle Poste la propria valutazione secondo la quale un solo ufficio nel capoluogo, con i suoi circa 15 mila abitanti tra cui molte ditte e professionisti, non risultava sufficiente per soddisfare le esigenze di servizio. Le Poste non avevano raccolto la richiesta. Erano state individuate alcune soluzioni tampone tra cui la distribuzione ai cittadini un calendario in cui sarebbero stati riportati i giorni in cui l’afflusso all’ ufficio postale risultava particolarmente copioso (opuscolo mai visto). Le Poste si erano impegnate anche ad installare presso l’ufficio di via Foscolo un pulsante o altro mezzo di segnalazione per la chiamata di un addetto che indicasse al cliente i servizi igienici dell’ufficio (accessibili anche ai diversamente abili), autorizzandone l’accesso. Le Poste hanno attivato invece lo scorso anno un servizio di ritiro della corrispondenza in partenza da piccole e medie imprese e liberi professionisti. «Problemi solo quando si pagano le pensioni» Le Poste danno le loro spiegazioni sulle lunghe attese, tramite l’ufficio Comunicazione di Venezia, riservandosi maggior approfondimenti. Patricia Da Rin Puppel Gadetta, incaricata dell’ufficio comunicazione regionale, fa presente che il problema segnalato emerge solo alcuni giorni al mese, di solito in concomitanza col pagamento delle pensioni. Spiega Da Rin: «Le attese si prolungano in particolare nei primi giorni del mese. In questo periodo infatti si concentra nell’ufficio un notevole numero di persone che determina rallentamenti nei flussi. Per noi però il personale è dimensionato correttamente e i tempi di attesa sono fisiologici e nella norma». Prosegue la responsabile della comunicazione: «Non può ignorare poi che il periodo di ferie ha causato una diminuzione del personale addetto allo sportello, diminuzione che in qualche modo incide sul servizio reso alla clientela. Inoltre da metà luglio non c’è più il turno pomeridiano, che sarà però ripristinato a settembre».R.G. Uil Poste Verona - Rassegna Stampa Faxinforma n. 011 - 13 agosto 2010